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  • Arriva F.I.G.A. POP UP, una zine femminista

    Arriva F.I.G.A. POP UP, una zine femminista

    F.I.G.A. POP UP è una pubblicazione indipendente che nasce in UK da una expat Italiana.

    Alys, ARTivista e curatrice, è da sempre legata alle tematiche sui diritti civili e umani, soprattutto quando vanno a coincidere con il ruolo della donna e l’arte.

    Fondatrice del progetto F.I.G.A. Foundation for International Girls in the Arts è lei stessa a raccontarlo dicendo “Siamo sotto rappresentate nel mondo dell’arte e della storia dell’arte. Volevo dare il mio contributo parlando di riappropriazione e conquista di spazio, di riassegnazione dei significati e restituendo dignitá ad una parola che viene comunemente considerata “volgare”. L’uso dell’acronimo é un gesto che mira a scioccare l’osservatore che poi, peró, si rende conto che oltre alla parola “spiacevole” ci sta un significato reale, attuale e rilevante.” L’8 Marzo 2022, in occasione della Festa della Donna, Alys presenta ufficialmente il primo numero del magazine.

    La prima pubblicazione, in lingua Inglese, vanta al suo interno un Focus di un lavoro svolto per femLENS su quattro donne expat Italiane che vivono a Londra. Il reportage racconta la vita lavorativa e quotidiana delle protagoniste, senza filtri.

    Alys, parlando del progetto specifica, “La penna ferisce piú della spada e sono convinta che la rivoluzione economica e sociale passino per quella culturale. Facciamo parte di un mondo in cui si parla tanto di diritti civili che, peró, senza giustizia sociale è solo retorica pensata per tenere buone masse di menti impreparate. Il femminismo che porto avanti é anticapitalista, antifascista, internazionalista e per la lotta di classe.”

    F.I.G.A. POP UP è al momento disponibile in digitale ed è fruibile dal sito web! Per maggiori informazioni sul progetto potete contattare Alys alla mail finternationalgirlsinthearts@gmail.com

    Per leggere la zine seguite questo link!

  • VOLO ALTISSIMO “USQUE AD FINEM”  IL RAPPER CONTINUA IL SUO ORIGINALE PERCORSO ARTISTICO E INVITA A CREDERE NEI PROPRI SOGNI

    VOLO ALTISSIMO “USQUE AD FINEM” IL RAPPER CONTINUA IL SUO ORIGINALE PERCORSO ARTISTICO E INVITA A CREDERE NEI PROPRI SOGNI

    Volo Altissimo continua il suo progetto unico e innovativo con l’utilizzo della lingua latina antica dentro la metrica rap: una novità che lo distingue dal resto della scena rap, rendendolo unico. 
    USQUE AD FINEM” è il suo nuovo singolo che tradotto significa “Fino Alla Fine”; in questo brano il rapper classe ‘97 trasmette grande carica emotiva all’ascoltatore, che viene trasportato in un viaggio in cui l’impossibile non esiste, in cui si può solo sognare e fare di tutto per raggiungerlo.
    Volare significa sognare: ovvero fare ciò per cui sei nato, ciò che senti nel tuo cuore, che ti spinge a lavorare per essere felice, per sentirti realizzato, quello che la società odierna invece spinge a credere che sia impossibile quindi meglio rimanere con i piedi a terra.” – Volo Altissimo
    L’artista ha imparato a volare e sognare, credendo fermamente che i sogni possano diventare realtà per chiunque, nessuno escluso.
    Ci vogliono gli ingredienti giusti come perseveranza, passione, amore e sacrificio, tutto ciò accompagnato da una fede incrollabile verso la vita, verso ciò che ci governa e che è invisibile: il cielo, dove tutto è possibile.
    Volo manda quindi un messaggio positivo e potente con la sua carriera e con questo pezzo.
    Cercate ciò che vi fa battere il cuore e proteggetelo da tutti quelli che vi diranno che è impossibile perché la verità è che lo stanno dicendo a voi perchè hanno paura di cosa potreste realizzare, fidatevi di voi stessi sempre, fino alla fine e scoprirete di cosa siete capaci, la gente ha paura di chi crede in sé stesso, perchè è capace di fare qualsiasi cosa.
    vi aspetto per volare con me insieme.
    Volo.”


    Spotify: https://spoti.fi/3tz1s09
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    Volo Altissimo BIOGRAFIA

  • FRANCESCO GILIOLI “GIÀ DOMANI”  L’IMPORTANZA DI SAPERSI BUTTARE IN UNA VITA PLASMATA DAL TEMPO

    FRANCESCO GILIOLI “GIÀ DOMANI” L’IMPORTANZA DI SAPERSI BUTTARE IN UNA VITA PLASMATA DAL TEMPO

    Già Domani” è il nuovo singolo di Francesco Gilioli con Sorry Mom!
    Il brano dell’artista emiliano invita l’ascoltatore a non “perdere” il proprio tempo in cose futili.
     
    La canzone celebra la possibilità di cogliere l’attimo, di prendere la vita al volo e buttarsi, con la consapevolezza che il presente duri quanto un battito di ciglia, come espresso nel testo dalla frase “tra un attimo già domani”.
     
    Il tempo viene descritto come architetto della vita: un vero e proprio filo conduttore della nostra esistenza, capace di determinare ogni aspetto e come elemento che può plasmare le nostre emozioni.

    Spotify: https://spoti.fi/35Zma0S
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    Francesco Gilioli BIOGRAFIA

  • DAN COSTA FEAT. RANDY BRECKER DA VENERDÌ 11 MARZO 2022 IN ROTAZIONE RADIOFONICA “IREMIA” IL NUOVO SINGOLO

    DAN COSTA FEAT. RANDY BRECKER DA VENERDÌ 11 MARZO 2022 IN ROTAZIONE RADIOFONICA “IREMIA” IL NUOVO SINGOLO

    Da mercoledì 9 marzo 2022 sarà disponibile su tutte le piattaforme digitali “Iremia”, il nuovo singolo di Dan Costa feat. Randy Brecker autoprodotto. Da venerdì 11 marzo 2022, il brano sarà in rotazione radiofonica.

    Ispirato alla magia delle isole mediterranee, con il nobile intento di comunicare un caloroso messaggio di pace. Questi sono i principali tratti distintivi di “Iremia”, il nuovo singolo figlio della fervida creatività compositiva del talentuoso pianista Dan Costa, brano autoprodotto che, da mercoledì 9 marzo 2022, sarà online su tutte le piattaforme di streaming, mentre da venerdì 11 marzo 2022 in rotazione radiofonica. Al fianco di Dan Costa, uno fra i più grandi trombettisti jazz (e non solo) degli ultimi cinquant’anni: Randy Brecker. Fratello maggiore dell’immenso e compianto sassofonista jazz statunitense Michael Brecker, il trombettista americano ha condiviso palco e studio di registrazione con un’infinità di artisti celebri in tutto il mondo, fra i quali: Bruce Springsteen, Aretha Franklin, Ringo Starr, Joe Cocker, Lou Reed, Liza Minnelli, Elton John, Eric Clapton, Frank Zappa e moltissimi altri ancora. Iremia, che tradotto dal greco significa “pace”, è un brano intimistico, dal mood placido e intensamente evocativo, impressionista, impreziosito dal tocco fatato del pianista e dagli abbacinanti interventi di Randy Brecker che alzano il livello della temperatura emozionale. Una composizione lirica, dal profondo spirito narrativo e descrittivo, che lascia un segno negli anfratti più reconditi dell’anima, il tutto assurto a una spiccata sensibilità comunicativa. Iremia è stato registrato fra l’Italia e gli Stati Uniti, qui presso lo studio Artesuono di Stefano Amerio.

    DAN COSTA BIOGRAFIA

  • Atelier Musicale: l’arpa di Floraleda Sacchi,  tra classica, minimalismo ed elettronica,  sabato 12 marzo alla Camera del Lavoro di Milano

    Atelier Musicale: l’arpa di Floraleda Sacchi, tra classica, minimalismo ed elettronica, sabato 12 marzo alla Camera del Lavoro di Milano

    MILANO – Il rinnovamento della tradizione concertistica dell’arpa ha trovato in Floraleda Sacchi una delle sue più rilevanti esponenti. È quindi un evento importante quello dell’Atelier Musicale, la rassegna in bilico tra jazz e classica “contemporanea” organizzata dall’associazione culturale Secondo Maggio, in programma sabato 12 marzo (ore 17.30, ingresso 10 euro) alla Camera del Lavoro di Milano, penultimo appuntamento della sua XXVII stagione: nell’articolazione di un repertorio che unisce grandi pagine della storia musicale con i suoni degli autori contemporanei, l’esibizione della musicista e compositrice lombarda risponde alla filosofia stessa della rassegna, in cui il mondo musicale di oggi non cancella il passato, anzi vi si lega con dei fili rossi a volte invisibili, ma sempre esistenti.

    Di Floraleda Sacchi è stato scritto che «s’inventa un capitolo affascinante della storia moderna dell’arpa» e il programma che proporrà alla Camera del Lavoro lo evidenzia in pieno. Tanto più se si considera che il suo uso dello strumento prevede un originale rapporto con l’elettronica, portando quindi il suono storico dell’arpa in una dimensione attuale, che le consente di realizzare un viaggio musicale possibile solo in un tempo quale il nostro. Dalle composizioni originali ai classici Bach e Satie, dalle atmosfere sonore del giovane musicista islandese Ólafur Arnalds al rapporto tra classicismo, pop ed elettronica di Roberto Cacciapaglia fino al minimalismo di Ludovico Einaudi, il percorso toccherà diverse corde espressive e altrettante suggestioni sonore, creando ambientazioni eterogenee e, per questo, affascinanti.

    Acclamata come una delle più interessanti arpiste del nostro tempo, vincitrice di numerosi concorsi e premi internazionali, autrice di musiche per il cinema e il teatro, docente e molto altro, Floraleda Sacchi si è esibita in tutto il mondo e ha inciso album che segnano un punto di partenza per le nuove direzioni dell’arpa. Il suo percorso la porta quindi a superare le barriere stilistiche e di genere e fa di lei un’autentica artista contemporanea.

     

    ATELIER MUSICALE/RISVEGLIO IN MUSICA, XXVII stagione

    Sabato 12 marzo 2022, ore 17.30

    Floraleda Sacchi: le strade dell’arpa.

    Floraleda Sacchi (arpa, live electronics).

     

    Programma:

    1. S. Bach: Preludio dal Clavicembalo Ben temperato BWV 846;.
    2. Sacchi: Images; Spaceship;
    3. Satie: Gnossienne n. 1;
    4. Einaudi: Oltremare;
    5. Arnalds: Near Light, Till Enda;
    6. Cacciapaglia: Temple of Sound; Antartica.

     

    Conduce Floraleda Sacchi.

     

     

    Dove: Camera del Lavoro, auditorium G. Di Vittorio, corso di Porta Vittoria 43, 20122 Milano.
    Ingresso: 10 euro.

    Obbligo di super green pass e mascherina Ffp2.

    Per informazioni: 348-3591215; 02-5455428.

    Email: secondomaggio@alice.it; eury@iol.it

    On line: www.secondomaggio.org

    Direzione e coordinamento artistico: Giuseppe Garbarino e Maurizio Franco.

    Organizzazione: associazione culturale Secondo Maggio (presidente Gianni Bombaci; vicepresidente Enrico Intra).

  • “Nuvole Blu”, il nuovo singolo dei Tales of Sound

    “Nuvole Blu”, il nuovo singolo dei Tales of Sound

    Il 18 febbraio i Tales Of Sound chiudono il cerchio con il nuovo singolo “Nuvole Blu”. Si tratta dell’ultimo capitolo del loro secondo EP, “Se(N)timento a Pezzi”, presentato anche dai precedenti brani “Superstar”, “Metallico” e “Paura”.

    Nuvole Blu e il sapore di libertà

    “Nuvole Blu”, rispetto ai precedenti, è un brano più delicato, più ballad ma nonostante questo mantiene un filo conduttore con gli altri singoli. Una ballad elettronica che mescola un cantato hip hop, tratto inconfondibile dello stile del trio. Un suono metallico, graffiato e pungente che in questo caso viene un po’ addolcito. “Nuvole Blu” è un pezzo accattivante e il cantato, come in “Paura”, viene alternato con citazioni cinematografiche. Questo stile rende i due brani parte della stessa storia.

    In “Paura” il focus era il terrore dell’altro, del nostro simile, mentre in “Nuvole Blu” è la ritrovata libertà. I due brani insieme raccontano questi due anni di pandemia. I Tales Of Sound hanno voluto ricreare con la musica quel momento in cui le restrizioni si sono allentate e si è tornata a respirare un po’ di libertà. “Nuvole Blu” è riprendere ossigeno, tornare a vivere di nuovo e sentirsi almeno un minimo più liberi.

    “Il nostro buon SeaBass ha creato un ambiente in linea, con suoni elettronici di cui ci siamo innamorati, che tenesse l’ascoltatore in un limbo a metà fra la poesia e la depressione. Caricando il suono con una citazione cinematografica.

    Nuvole blu è il passaggio dalla restrizione forzata alla libertà. Con un ambient musicale distensivo che ci porta con dolce rassegnazione a vivere di pancia la reclusione e respirare a pieni polmoni la riconquista dell’assenza di restrizioni“, così i Tales Of Sound descrivono il loro brano.

    ASCOLTA SU SPOTIFY

    Biografia

    Dalla vita nascono racconti, dai racconti nascono i Tales Of Sound. Stiamo parlando del trio di Vicenza che si è formato nella primavera del 2021 e nel giro di pochissimo tempo si è fatto notare e apprezzare per il suono fuori dal comune.

    I Tales Of Sound sono tre ragazzi sulla stessa lunghezza d’onda, ma con caratteristiche e personalità molto diverse. E’ proprio dall’incontro di queste differenze che nascono le loro canzoni. Ogni brano è come un racconto viscerale che prende vita.

    La carriera musicale del trio inizia alla grande. Il 29 settembre i ragazzi partecipano all’European Music Contest ottenendo da subito un ottimo riscontro. Il mese successivo partecipano ad una jam al “Caracol Olol Jackson” di Vicenza aprendo la serata a ESA FUNKY PREZ e pochi giorni dopo pubblicano il loro primo singolo ufficiale “Superstar”. Un brano contro gli opportunisti che giocano con la sensibilità dei più deboli.

    Il 26 novembre deliziano il pubblico con “Frammenti Quotidiani“, il loro primo EP da cui è estratto il brano “Tossitocina”, presentato all’European Music Contest. Quattro brani nati per raccontare episodi di vita, frammenti filtrati dalla percezione e ricostruiti in musica.

    I Tales Of Sound sono instancabili e il 3 dicembre pubblicano il loro secondo singolo “Metallico”. Un trio con la passione per la musica e la sperimentazione che sa farsi notare e differenziarsi dalla massa.

    Il 2022 si apre alla grande: il 3 gennaio si aggiudicano il Vicenza Rock Contest e il 10 gennaio vengono selezionati per “Una voce per San Marino”, contest che porta gli artisti sul palco dell’Eurovision Song Contest. Le novità non finiscono qui perché il 14 gennaio esce “Paura”, il terzo singolo della band.

    https://www.instagram.com/talesofsound/

    https://www.facebook.com/talesofsound

  • ARTE CONTEMPORANEA: IL ‘BIG BANG’ ARTISTICO DI FRANK CIANURO TRA CRUNK E MOSCHE ACROBATICHE

    ARTE CONTEMPORANEA: IL ‘BIG BANG’ ARTISTICO DI FRANK CIANURO TRA CRUNK E MOSCHE ACROBATICHE

    Frank Cianuro ha attraversato i tormenti di un’esistenza complicata e dolorosa per ritrovarsi oggi, alla soglia dei cinquant’anni, a voler giocare ancora una volta come un bambino divertito, sui mostri e sulle paure che hanno governato la sua intera esistenza, ritraendo i volti e le figure che sono entrate a farne parte. Questa era l’unica via per renderle più sopportabili nel tempo.

    Con queste nuove opere, concettualmente leggere, Frank Cianuro vuole ritrovare il bambino che si è perso nelle depressioni di una vita adulta, che oggi corre veloce pur rimanendo immobile. E’ forte la voglia di tornare indietro, a prima del dolore e delle perdite che lo hanno segnato, a quando era felice di non sapere come sarebbe andata una volta cresciuto.

    E’ con questo ‘big bang’ artistico che la ricerca di Frank Cianuro accoglie e associa materiali e riferimenti eterogenei in un modo del tutto inaspettato: soggetti sottratti alla letteratura e al mondo dell’arte, quindi alla biologia vegetale e animale, alla storia della cinematografia o a quella della sua famiglia, filtrate dalle visioni distorte di sensazioni provocate da una musica corrosiva e dalla contemporaneità delle conversazioni di whatsapp. Tali frammenti si compongono in inedite narrazioni e bizzarri accostamenti. Sono, dopotutto, immagini rubate alla sua immaginazione.
     

    LA GENESI DELLE NUOVE OPERE: I ‘CRUNK’ E ‘LE MOSCHE ACROBATICHE’

    Crunk vengono realizzati con filo di alluminio o di gomma sagomato a mano, nascono in origine su un foglio di carta, a tratto continuo disegnato ad occhi chiusi e con la mano sinistra, nel tentativo infantile di restituire disegni che non abbiano alcuna corruzione e nessun tipo di educazione, con la sola volontà di divertirsi attraverso la leggera brutalità di un pensiero inconscio, incurante di un insegnamento adulto.

    Frank Cianuro afferma: «…è un gioco che cristallizza la voglia di una felicità ignara e trasparente, ancora viva, luccicante. Con queste opere improbabili e leggere cerco di dare vita al grottesco che mi circonda da sempre, spesso ritraendo esistenze incaute e maldestre come la mia».

    Le Mosche Acrobatiche o ‘The Arcobatic Flyez’ sono divertenti art toys da compagnia, irriverenti, caustici e dissacranti, anch’essi derivati dal “mondo” Crunk, come evoluzione del soggetto più improbabile.

    Ogni mosca ha il proprio temperamento e carattere, apparentemente uguali l’una all’altra ma ciascuna con elementi che la distinguono dalle altre, pezzi unici all’interno di installazioni replicabili, piccole sculture in edizione limitata, ognuna con il proprio nome e certificato di nascita. A proposito di ciò, Frank: «Ho scelto le mosche perché nell’immaginario di tutti sono orribili e fastidiose, loro sono il mio modo di divertirmi con il diverso rendendolo oggetto di attenzione».

  • “CARO LUCIO RISPONDO”, il nuovo disco di Sergio “Rossomalpelo” Gaggiotti che contiene il singolo in radio “Arance amare”

    “CARO LUCIO RISPONDO”, il nuovo disco di Sergio “Rossomalpelo” Gaggiotti che contiene il singolo in radio “Arance amare”

    Dal 4 Marzo 2022 sarà disponibile sulle piattaforme digitali “CARO LUCIO RISPONDO” (Red Phonics Records), il nuovo disco di Sergio “Rossomalpelo” Gaggiotti che contiene il singolo in radio “Arance amare”.

    Caro Lucio rispondo è un disco concepito e realizzato interamente a casa, in ogni suo aspetto, dalla musica alla grafica fino alla realizzazione dei video e al loro montaggio. Un ideale invio di lettere come risposte alle parole di Lucio Dalla, un disco che non è dedica ma immaginario rapporto epistolare.

    TRACKLIST:

    • 01 Arance amare

    • 02 Caro Lucio rispondo

    • 03 Il peso dell’assenza

    • 04 Pesci piccoli

    • 05 Una fermata in centro

    • 06 Aprono i Bar

    • 07 La bella differenza

    • 08 Mai difficile amarti

    • 09 Quarantella

    Arance Amare” è una delle nove risposte alla “Lettera al caro amico” che Lucio Dalla inviò tramite il brano: “L’anno che verrà”. L’artista in questo brano risponde alla lettera di quell’uomo del ’43, descrivendo la sua visione del presente che è stato il suo futuro immaginato proprio in quella lettera al caro amico, raccontandogli di momenti assurdi e brutali, di solitudini e silenzio, di amore e tempra, coraggio e paure. Infine, Gaggiotti ha voluto sussurrare al destinatario della lettera che aveva ragione: anche se diversamente, tutti si vive un presente migliore se si sogna e pretende un futuro davvero moderno e civile.

    Spiega l’artista a proposito del brano“Qualcuno doveva pur rispondere a Lucio Dalla e raccontargli quello che succede.”

    Il videoclip di “Arance Amare” è stato girato nella casa di Sergio Gaggiotti e raffigura l’artista che canta davanti alla videocamera mentre una luce calda proveniente da varie lampade sparse per tutto l’ambiente da a tutto il set un atmosfera accogliente.

    Sergio “Rossomalpelo” Gaggiotti BIOGRAFIA

  • Al via lunedì 14 marzo a Milano il progetto Artchipel Hub dell’Artchipel Orchestra

    Al via lunedì 14 marzo a Milano il progetto Artchipel Hub dell’Artchipel Orchestra

    MILANO – Nel linguaggio informatico, la parola hub identifica il dispositivo che mette in collegamento tra loro computer e reti; nel settore dei trasporti e della mobilità, l’hub è un grande scalo internazionale che raccoglie la maggior parte del traffico aereo di un Paese e al quale fanno capo numerose rotte. E in campo musicale? In questo ambito, il termine hub è sinonimo di piattaforma o, meglio ancora, di rete.
    Non a caso, “Artchipel Hub”, la nuova iniziativa dell’Artchipel Orchestra, formazione milanese tra le più apprezzate della scena jazz italiana, fondata e diretta dal batterista e compositore Ferdinando Faraò, si pone l’obiettivo di far nascere un network, una rete attraverso la quale si creino relazioni e confronti non solo tra i musicisti, ma anche tra gli artisti e il pubblico. Come? Dando vita a laboratori inclusivi che siano, al tempo stesso, prove aperte (in senso letterale, aperte cioè anche ai musicisti che non fanno parte in pianta stabile dell’ensemble milanese e agli spettatori), sedute di improvvisazione e, infine, esecuzione, in forma di concerto, di alcuni brani tratti dal repertorio del collettivo guidato da Faraò.
    “Artchipel Hub” è un progetto articolato in tre date, organizzate in collaborazione con il Garage Moulinski di Milano, spazio in cui la musica jazz è di casa. Si partirà lunedì 14 marzo (inizio ore 21.30, ingresso libero con consumazione o cena; prenotazioni al 3493306000) e si proseguirà l’11 aprile e il 16 maggio: nel corso di questi incontri verranno analizzate, discusse ed eseguite musiche di autori come Jonathan Coe, John Greaves, Misha Mengelberg, Mike Westbrook, Keith Tippett, Hugh Hopper, Mike Oldfield, Phil Miller, Lindsay Cooper, Robert Wyatt e Mike Ratledge, con arrangiamenti per orchestra a cura di Beppe Barbera, Ferdinando Faraò e Francesco Forges. Ma l’ambizione degli ideatori di questa iniziativa è di stabilire, soprattutto, interazioni, relazioni, confronti e collaborazioni tra i musicisti e il pubblico, che non si limiterà al mero ascolto, a una presenza “passiva”, ma verrà chiamato a partecipare al processo creativo in atto.
    Spiega Ferdinando Faraò: «La produzione, la diffusione e la divulgazione della musica si realizzano soprattutto attraverso l’organizzazione di concerti e festival, la vendita e l’ascolto dei dischi, la promozione e così via. Tutto ciò è ovvio e, per così dire, fisiologico. Ritengo però che occorra sottolineare anche l’importanza, a volte un po’ trascurata, dei “processi” che stanno alla base di una dinamica sociale e di relazione tra i musicisti, che si sviluppano all’interno di contesti come quello, per esempio, dell’orchestra. In questi processi, il bisogno che sta alla base del fare musica non è tanto quello della realizzazione di un “prodotto” da esibire o da vendere, ma piuttosto quello di un lavoro che privilegia uno sforzo collettivo inclusivo, nel segno della ricerca, della sperimentazione e della condivisione. Sentiamo, quindi, la necessità di dare vita a una forma di associazionismo libero e spontaneo, invitando i musicisti a partecipare al processo di organizzazione della musica attraverso, per esempio, l’esperienza di prove aperte che siano davvero inclusive. Crediamo che il fare musica non debba essere solo un atteggiamento estetico fine a se stesso, ma riteniamo che debba far parte di un determinato modo di vivere. Fare musica insieme vuol dire ritrovarsi, parlarsi, confrontarsi e immergersi, come nel nostro caso, anche negli aspetti organizzativi di un’orchestra. Fare musica, in definitiva, vuol dire fare cultura».

    Nata nel 2010, l’Artchipel Orchestra ha pubblicato quattro album (“Never Odd or Even”, “Artchipel Orchestra Plays Soft Machine”, “To Lindsay: omaggio a Lindsay Cooper” e “Truly Yours: musica di Phil Miller”), aggiudicandosi per due volte (nel 2012 e nel 2017) il primo posto nella categoria “Miglior formazione italiana” nel referendum “Top Jazz” indetto dalla rivista specializzata “Musica Jazz”. Da segnalare, inoltre, che nel 2014 l’ensemble milanese ha ottenuto il secondo posto e che nel 2020 si è classificato tra i Top Ten. 
    Oltre ai favori della critica, l’Artchipel ha riscosso, da subito, anche quelli del pubblico: Faraò e i suoi musicisti si sono esibiti, infatti, nei più importanti festival jazz nazionali, affiancati da ospiti internazionali del calibro di Keith Tippett, Karl Berger, Mike e Kate Westbrook, Ingrid Sertso, Pete Whyman, Chris Cutler, Adam Rudolph, Cyro Baptista e Julie Tippetts.
  • Sibilla pubblica il singolo Cuore leggero

    Sibilla pubblica il singolo Cuore leggero

    Sibilla debutta con Cuore leggero, singolo che celebra un amore che l’ha fatta crescere e cambiare il punto di vista sulla vita. La spensieratezza dei momenti passati insieme si traduce in un arrangiamento arioso che esplode in un ritornello che trasmette la serenità generale e valorizza l’interessante timbro della cantautrice. La produzione originaria è dell’autore Sony Alessandro De Blasio, collaboratore da tempo di Sibilla, per poi essere stata rielaborata da Davide Maggioni che ha realizzato il master definitivo.

    Una ballata indie pop densa di istantanee della vita quotidiana di questa coppia di innamorate, con gli oggetti che hanno un valore speciale perché collegate a un preciso istante e con luoghi che provocano vortici di ricordi, come Roma che era stata la location del loro primo incontro. Immagini che sono presenti anche nella copertina disegnata da Nicola Cardone che ha racchiuso in un foglio sovrapposto alla foto diversi indizi che rimandano al pezzo, dalla tazza di tè fino agli occhi blu e al cuore leggero sul divano.

    «Ho scritto questo testo un paio di anni fa, volevo iniziare la mia avventura nel mercato discografico mettendo un punto al mio passato, lasciare indietro una storia importante per poter cominciare con qualcosa di nuovo. Le sonorità sono volutamente classiche ma nei prossimi singoli sentirete basi più elettroniche, state pronti!».

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