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Suoni etnici, workshop vocale, operina barocca e teatro per i più piccoli: gli appuntamenti della rassegna Musique Royale dal 21 novembre al 21 dicembre alla Reggia di Monza
Guida agli appuntamenti in programma fino a fine anno nei suggestivi spazi della Villa Reale: tra i protagonisti l’artista senegalese Momi Maiga, nuova star della world music, la voce e i suoni ancestrali di Rachele Andrioli e l’Orchestra Canova diretta da Enrico PaganoMONZA – Proseguiranno nelle prossime settimane gli appuntamenti della rassegna Musique Royale, ciclo di eventi a misura di grandi e bambini organizzati nei meravigliosi spazi della Reggia di Monza dall’associazione culturale Musicamorfosi e dall’Orchestra Canova, con il contributo di Regione Lombardia e del Consorzio Villa Reale e Parco di Monza, il supporto di Acinque e Banco Desio, il sostegno di Fondazione Cariplo e Fondazione della Comunità di Monza e Brianza e il patrocinio del Comune di Monza.Venerdì 21 novembre (doppio set alle ore 19 e 21, ingresso 10/15 euro, prevendita on line su www.mailticket.it/spettacolo/39018/momi- maiga-inno-alla-pace) il Teatro di Corte della Reggia di Monza ospiterà l’esibizione del Momi Maiga Quartet, formazione composta da Momi Maiga (kora, voce), Carlos Montfort (violino, voce), Aleix Tobias (batteria, percussioni) e Marçal Ayats violoncello, voce). Musicista, compositore e cantante senegalese (da anni residente in Spagna), Momi Maiga è una delle voci più originali della nuova generazione di artisti dell’Africa occidentale. Cresciuto in una rinomata famiglia di griot, ha iniziato a suonare la kora (l’arpa africana) all’età di sei anni e da allora ha sviluppato un linguaggio musicale unico che fonde le tradizioni Mandé con il jazz, il flamenco e la musica classica. Dotato di una notevole presenza scenica e di una grande capacità comunicativa, ha girato l’Europa in tournée e ha collaborato con artisti come Youssou N’Dour, Jordi Savall, Seckou Keita e Amaro Freitas. Kairo, il suo ultimo lavoro discografico (uscito nel 2024), che significa pace, è stato premiato come miglior album non catalano agli Enderrock Awards 2025.Martedì 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il Salone da Ballo della Reggia di Monza sarà la suggestiva cornice del laboratorio “Coro a coro” per sole voci femminili curato dalla cantautrice e polistrumentista salentina Rachele Andrioli (ore 20.30, ingresso con libera donazione, prenotazione su www.eventbrite.it/e/biglietti-voce-olimpica-rachele- ): le partecipanti al workshop apprenderanno nozioni di tecnica vocale e scopriranno la forza terapeutica del canto e il fascino della polifonia. Il tutto all’insegna della condivisione, dell’inclusione e della tolleranza, nel rispetto di lingue e tradizioni sonore distanti dalle nostre. In un’epoca come quella attuale, caratterizzata da timori, incertezze, paure, diffidenza e apatia, “Coro a coro” vuole essere un piccolo argine dove la musica costruisce ponti, accoglie e lenisce.andrioli-1851991629819 Rachele Andrioli è uno dei talenti emergenti della nuova scena italiana: si esibisce, in Italia e all’estero, con progetti in solo e con diverse formazioni (di world music, jazz e classica), collaborando con importanti artisti internazionali quali Arto Lindsay, Piers Faccini, Rocco Nigro, Baba Sissoko e Roopa Mahadevan.Si cambierà decisamente registro sabato 29 novembre con Palandrana e Zamberlucco, intermezzo comico del compositore Alessandro Scarlatti, protagonisti l’Orchestra Canova diretta da Enrico Pagano, il tenore Luca Cervoni e il baritono Giacomo Nanni, in programma al Teatro di Corte della Reggia di Monza (ore 20.30, ingresso 10 euro; prevendita on line su www.mailticket.it/spettacolo/39007/un-cappotto-per-due- . Trapalandrana-e-zamberlucco) vestimenti, equivoci, imbrogli e ingenuità con la regia di Andrea Taddei: in occasione del 300° anniversario dalla morte di Alessandro Scarlatti, l’Orchestra Canova porterà in scena le vicende della vecchia vedova Palandrana, che seduce il giovane aitante Zamberlucco, secondo i topoi della commedia settecentesca. Il ruolo di Palandrana sarà interpretato en travesti dal tenore Luca Cervoni, apprezzato interprete di ruoli comici barocchi, mentre il baritono Giacomo Nanni, recente vincitore del concorso AsLiCo per Dulcamara ne L’Elisir d’amore, sarà Zamberlucco. Una curiosità: le scene e i costumi dello spettacolo (che verrà replicato sabato 6 dicembre alle ore 17) saranno curati dagli allievi dell’indirizzo di scenografia del liceo artistico della Villa Reale “Nanni Valentini” di Monza (il 26 e il 27 novembre lo spettacolo andrà in scena per gli studenti delle scuole). Quest’anno, il concerto di Natale, intitolato Luce d’inverno, è in agenda sabato 20 dicembre nel Teatro di Corte (ore 18.30, ingresso 10/15 euro, prevendita su www.mailticket.it/evento/49915/luce- dinverno), ancora con l’Orchestra Canova diretta da Enrico Pagano. Il programma ruota intorno alla musica di Georg Friedrich Händel e ai suoi Concerti Grossi, di cui verrà eseguita una selezione nella versione con oboi, in equilibrio tra slancio e compostezza. È in questo paesaggio sonoro, segnato da trasparenze e contrasti, che si inserisce la prima assoluta del Concerto per violoncello e orchestra del giovane (classe 2000) e pluripremiato compositore piacentino Davide Tramontano: una pagina nuova che, come la luce invernale, scava nel dettaglio e invita a un ascolto più attento.Infine, per l’ultimo appuntamento dell’anno di Musique Royale e nell’ambito della seguitissima rassegna per l’infanzia Teatrino Piccino, domenica 21 dicembre (ore 11, 15 e 16.30, ingresso 5/7 euro, prevendita inclusa), il Teatro di Corte ospiterà lo spettacolo C’era una volta Natale…, indicato per bambini a partire dai tre anni di età e portato in scena da Beatrice Marzorati e Davide Scaccianoce della Compagnia Equivochi. Stressato a causa dei preparativi in vista delle feste, Babbo Natale vorrebbe fuggire lontano, prendendosi una vacanza, ma il suo fedele Folletto riuscirà a convincerlo a restare, ricordandogli la vera essenza del Natale…Maggiori info: www.musicamorfosi.it/musique-royale ; reggiadimonza.it -

La ricostruzione dopo l’addio: Alessio Bernabei produce “Dolce Amaro”, il nuovo singolo di Lisa Ardini
Una tazza scheggiata sul tavolo: un dettaglio minimo, ma impossibile da trascurare. Non serve altro, a volte, per capire che qualcosa non torna e che una storia è giunta al suo compimento. Da lì riparte Lisa Ardini, voce calda dalle sfumature soul e timbro pieno che guarda alle radici black senza emularle, ma integrandole con piena coscienza espressiva. E lo fa con “Dolce Amaro”, secondo inedito prodotto da Alessio Bernabei che segna il passaggio dalle reinterpretazioni d’autore – “Come si cambia”, “Rolling in the Deep” – alla definizione di un linguaggio proprio.
Il brano prende forma la scorsa primavera, in una fase di ricomposizione personale per l’artista, con la volontà concreta di riprendere i pezzi e rimetterli al loro posto, come chi ha pianto già abbastanza e ora sceglie di andare avanti.
Lisa Ardini si discosta dalla narrazione struggente dell’addio tipica della grande ballata sentimentale e propria di un pop eccessivamente effusivo, per concentrarsi sull’urgenza di ritrovare i propri frammenti e riconciliarsi con sé stessi dopo aver avvertito il naturale smarrimento post-rottura. L’attenzione, qui, non è sulla storia che finisce, ma sul modo in cui si decide di attraversarla, metabolizzarla e superarla. Un nero su bianco per disciplinare il trauma anziché spettacolarizzarlo, che sposta il baricentro dall’evento alla sua elaborazione. Una scelta risoluta e controcorrente, che instaura una nuova, differente grammatica per raccontare il dolore, lontana dall’esposizione continua che la nostra epoca sembra richiedere. La sofferenza si restringe, si mette in ordine, e traccia il sentiero per l’unica affermazione possibile: «vado punto e a capo».
Il passato si riduce all’essenziale, quel tanto che basta per non negarlo e non farsene travolgere. E poi, in quel «vivere in prigione», il brano mostra come anche l’attaccamento, a volte, possa stringere più di quanto sostenga.
“Dolce Amaro” muove i propri passi in un territorio oggi poco frequentato: Lisa non cancella, non commenta e non idealizza. Sistema il possibile, riconosce la nostalgia, la lascia scorrere, e inizia a ricomporre sé stessa – «quello che voglio fare finalmente lo farò». Nelle sue parole non c’è nessuna promessa di rinascere dalle ceneri, perché rifiuta il cliché della fenice e della rivalsa teatrale, privilegiando il silenzio operoso del ripristino. Solo una constatazione: si può chiudere una porta senza far rumore.

Anche oggi, dove saper chiudere senza mettere in risalto ogni evento che accade, è diventata una competenza. Non solo sentimentale: riguarda relazioni professionali, identità digitali, percorsi di vita. Il problema non è più tanto la capacità di iniziare, quanto quella di terminare senza distruggere. Di uscire da una stanza senza sbattere la porta, ma nemmeno lasciandola socchiusa per nostalgia.
“Dolce Amaro” non propone soluzioni miracolose, ma registra un fatto: si può andare avanti. Si deve. E si può farlo senza trasformare ogni passo in contenuto, ogni lacrima in capitale narrativo.
«Avevo bisogno di un taglio netto – dichiara l’artista -. Non di cancellare, ma di rimettere in fila ciò che restava di me. In studio con Alessio ho imparato a scegliere: meno parole, più verità. “Dolce Amaro” è il suono di quella scelta.»
Ventisei anni, padovana, Lisa cresce con i classici anni Settanta/Ottanta che la madre le fa scoprire da bambina. Dal 2020 avvia un percorso formativo che allena voce e scrittura; nelle esibizioni dal vivo alterna piano e sax. Con “Dolce Amaro” prosegue la transizione dalle cover al repertorio originale, mantenendo una linea chiara: raccontare un’esperienza senza indulgere in facili espedienti o in artifici retorici.
Questa direzione si traduce nella ricerca del senso ultimo dell’accaduto. La tazza resta scheggiata, ma si può scegliere di posarla e andare avanti.
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“Cosa vuol dire amore”: il nuovo singolo di Alessandro D’Iuorno tra introspezione e verità Guarda il video
“Cosa vuol dire amore”: il nuovo singolo di Alessandro D’Iuorno tra introspezione e verità
Guarda il video
https://www.youtube.com/watch?v=KLbX9Brzujk
Il videoclip firmato da Viral Production, per la regia di Luigi Benelli di Maro, racconta il percorso di un uomo alla ricerca di sé stesso.
Non lo so cosa vuol dire davvero “amore”? È la frase che apre — e attraversa — l’ultimo lavoro di Alessandro D’Iuorno, artista toscano capace di intrecciare parole e musica in un racconto autentico e disarmante. Il nuovo singolo, “Cosa vuol dire amore”, è un viaggio dentro le fragilità e le contraddizioni dell’animo umano, dove l’amore non è mai idealizzato, ma osservato per ciò che è: un sentimento complesso, che illumina e a volte ferisce, che cambia e trasforma.
Il videoclip, realizzato da Viral Production di Luigi Benelli di Maro e Marco Marroni, traduce in immagini il senso più profondo del brano. Girato nella suggestiva location di Poggio alla Pieve, il video alterna momenti di introspezione e libertà, di tensione e leggerezza, restituendo l’immagine di un uomo che si spoglia simbolicamente delle proprie maschere per ritrovare sé stesso.
Il testo della canzone, intimo e diretto, colpisce per la sincerità con cui affronta il tema del cambiamento e della vulnerabilità:
“Se c’è una cosa che ho capito è che si cambia, se quell’ombra che è dentro di te esce quando viene il sole.”
Una frase che racchiude la chiave interpretativa dell’intero lavoro: la consapevolezza che solo affrontando le proprie ombre si può rinascere.
Nel brano, D’Iuorno racconta la sua difficoltà di amare, la paura di sentire, il desiderio di autenticità in un mondo che spesso premia la mediocrità. È un racconto adulto, sincero, a tratti spietato, ma sempre umano.
Il videoclip segue questo percorso con uno stile visivo cinematografico, dove ogni movimento e sguardo contribuisce a costruire un linguaggio universale. Il risultato è un’opera che fonde musica, fotografia e narrazione, confermando il sodalizio artistico tra Alessandro D’Iuorno e il team di Viral Production, già noti per la loro capacità di raccontare emozioni con immagini potenti e delicate.
“Cosa vuol dire amore” non è solo una canzone: è un riflesso. Un invito a fermarsi, ascoltarsi e riconoscere la parte più vera di sé, quella che — come canta D’Iuorno — “esce quando viene il sole”.
BIOGRAFIA
Alessandro D’Iuorno, in arte D’Iuorno, nasce e cresce a Firenze. Il suo disco d’esordio “Ho capito abbastanza” esce nel maggio del 2012 per Controrecords e Newmodellabel, con distribuzione Audioglobe. Un lavoro che viene accolto positivamente dalla critica specializzata e che gli permette di entrare in contatto con Giorgio Canali, che lo ospita in apertura di alcuni suoi concerti durante il tour di presentazione del disco. Da qui il rapporto tra i due inizia a stringersi, fino a portare ad una collaborazione per il nuovo disco “Diversamente capace”, in cui Canali assume la figura di produttore artistico ed arrangiatore. Il nuovo album è stato registrato tra lo studio Larione 10 di Firenze e la casa dello stesso Giorgio, ed è uscito il 12 maggio 2015.Inizia il suo tour tra live e interviste radio. Le recensioni dicono che il progetto funziona. fino a quando a fine 2016 uno stop per problemi personali interrompe la sua corsa. Continua a scrivere, si rimette in piedi, ed è il 2018 quando conosce il bassista compositore Alessio Dell’Esto di Grosseto. Da lì inizia la collaborazione da cui nasce una raccolta di nuovi e vecchi brani, “SS223”.Dopo la presentazione di SS223 arriva la pandemia che lo porta ad una nuova dimensione in cui inizia a sperimentare, fino uscita del singolo “1984”.
Nel 2024 pubblica il singolo “Firenze ci crede“, la Firenze popolare dove è cresciuto fatta di tradizioni.
Mentre inizia a lavorare a nuovi brani trascorre l’inverno sull’isola di Malta dove scrive “Cosa vuol dire amore” che decide di pubblicare come ultimo singolo a se stante in uscita il 14 Novembre 2025. Il cantautore ha in programma di uscire con un nuovo album nel 2026.
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Il Sogno della Crisalide + Hofmann Orchestra in concerto al Wishlist club di Roma il 20 novembre
La scena musicale romana si prepara a un evento di passaggio e celebrazione. Giovedì 20 novembre 2025, il Wishlist Club di Via dei Volsci 126 ospiterà il “Release and Farewell Party” de Il sogno della Crisalide, una serata che segna un punto di svolta per la band fondata da Vladimiro Modolo che oltre ad annunciare importanti novità sul futuro, presenterà finalmente al pubblico il suo ultimo progetto discografico, “Indietro Tutti“.
Pubblicato alla fine del 2024 e prodotto da Manuele Fusaroli e Michele Guberti (Nhq studios), l’album è un viaggio sonoro di nove tracce che analizzano le complessità del presente, fondendo sapientemente le sonorità elettroniche degli anni ’80 con l’energia graffiante del rock anni ’90. Sarà la prima occasione per ascoltare dal vivo l’intero lavoro.
Ad aprire la serata, Hofmann Orchestra, progetto di Giulio Cecchini, noto per i suoi testi caustici ed il suo approccio irriverente e “politicamente scorretto” che proporrà un set in versione acustica dei brani che ne hanno segnato il percorso. In anteprima, il nuovo singolo “Soli”, un sentito omaggio ai Sikitikis, l’influente formazione sarda che ha ispirato la band.
L’appuntamento è fissato per le ore 21:30 con l’apertura porte. Un doppio live imperdibile, al costo di 7 euro, per salutare un ciclo e accogliere nuove direzioni artistiche, in un mix di intimità, potenza rock e nuove prospettive musicali.

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“Amore Immenso” è il nuovo singolo di Marsann
Da venerdì 21 novembre 2025 sarà disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming digitale “AMORE IMMENSO”, il nuovo singolo di MARSANN.
“Amore Immenso” è un brano che racconta un sentimento profondo e autentico, capace di resistere al tempo e alle difficoltà. Una canzone che unisce melodia, pop e sonorità moderne, con un sound dolce ma deciso che mette al centro la voce e le emozioni.
Spiega l’artista a proposito del brano: «Ho scritto “Amore Immenso” pensando a una persona come prima, profonda fonte di ispirazione».
Biografia
Santo Marcello Messina, in arte Marsann, si avvicina alla musica fin da bambino: scrive le sue prime canzoni a soli otto anni, scoprendo presto nella scrittura un modo naturale per esprimere emozioni e pensieri.
Cresciuto con un vasto repertorio di ascolti, spazia tra generi e artisti diversi, lasciandosi influenzare tanto dalla canzone d’autore italiana quanto dal pop internazionale. La sua musica nasce da questa apertura e dal desiderio di raccontare sentimenti autentici attraverso melodie dirette e testi sinceri.
Suona la chitarra e cura personalmente la composizione e la parte musicale dei suoi brani, collaborando con arrangiatori e tecnici del suono durante le registrazioni in studio.
Nel corso del tempo ha pubblicato diversi brani, tra cui “Non posso fare a meno di te”, “Note bella” e “Amore Immenso”, che rappresentano le diverse sfumature del suo percorso artistico.
La musica di Marsann nasce per arrivare a chi cerca emozioni vere e si riconosce in storie semplici ma sincere.
Il suo obiettivo è continuare a far conoscere la propria musica, portandola dal vivo e costruendo passo dopo passo un percorso artistico solido, frutto di dedizione e autenticità.
“Amore Immenso” è il nuovo singolo di Marsann disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica da venerdì 21 novembre.
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“Sai che mi manchi” è il nuovo singolo di Annaly
Dal 21 novembre 2025 sarà disponibile su tutte le piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica “Sai che mi manchi”, il nuovo singolo di Annaly.
“Sai che mi manchi” è un brano dalle sonorità più pop/soul rispetto ai precedenti, con qualche spunto r’n’b’. I toni nostalgici sono tipici dell’Artista, ma qui la cantautrice ricerca con eleganza sonorità più vicine al proprio jazzy mood. È sempre la musica che ispira l’Artista: da questa nascono storie, racconti, impressioni e “Sai che mi manchi” riflette l’eterno oscillare tra la consapevolezza della distanza e il necessario bisogno di colmarla.
Commenta l’artista a proposito del brano: “Sai che mi manchi, è un ulteriore step nel mio percorso artistico, una “piccola” evoluzione verso quello che più mi rappresenta : le sonorità più soul/acid jazz/r’n’b’, un po’ nostalgiche, si adattano perfettamente al mio stile musicale. Ritroverete sicuramente Annaly in questo progetto. Buon ascolto!”
Biografia
Annaly (Annalisa Lipari) nasce negli intramontabili anni ’80 e, sin da piccola, la musica in ogni sua derivazione pervade la sua quotidianità: dai primi piccoli ensemble corali scolastici sino allo studio del pianoforte classico (M° Fanny Cogliandro, Angelo Franza) e del canto moderno (Angela Gagliardi, Paul Rosette).
Sono solo gli inizi di quella che diverrà negli anni una vera e propria ricerca di sé stessa e delle proprie potenzialità musicali e canore. Esplorando differenti generi musicali, a partire dal soul – r’n’b’, passando per il modern gospel, e poi ancora ricercando nuove sonorità vocali più rock-blues, si è messa alla prova anche con la disco dance e con il funky.
Numerose sono le esperienze live sui palchi in cui si è esibita come front woman (The Soulmates band, Time Travel Live band, Blue Note e Street Life band, Groove Factory band). Questo le ha permesso nel tempo di migliorare le proprie abilità comunicative e la propria versatilità vocale.
La maturità raggiunta ha spinto Annaly a sperimentare nuovi progetti, inediti e cantautorali. Dopo “AzzurroMare” e “Scivoli via”, arriva un ulteriore lavoro, “Sai che mi manchi”, frutto dell’esperienza raggiunta su più fronti, dalla scrittura alla vocalità alla musicalità, magistralmente guidata da preziosissime collaborazioni. È un ulteriore passaggio artistico che traccia il percorso di Annaly.
“Sai che mi manchi” è il nuovo singolo di Annaly disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica dal 21 novembre 2025.
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41ª Edizione del Premio Internazionale “Fontane di Roma” – Il “Nasone” simbolo di Roma Capitale protagonista dell’edizione 2025
Roma, 17 novembre 2025
La Fondazione La Sponda ETS, in sinergia con l’Accademia Internazionale La Sponda, rilancia una delle iniziative culturali più longeve e rappresentative della Capitale: il Premio Internazionale “Fontane di Roma”, giunto alla sua 41ª edizione.
Il Premio e la sua Missione
Ideato e fortemente voluto da Benito Corradini, Presidente della Fondazione La Sponda ETS, il Premio nasce con una motivazione chiara e ambiziosa: “L’esaltazione dell’attività di chi opera con alto impegno, prestigio e professionalità per avvicinare, anche sul piano umano, personalità della Cultura, dell’Arte, della Fede, del Lavoro e della Salute in un’atmosfera di amicizia, per un discorso di apertura sociale e di civiltà”.
La Premiazione si terrà il prossimo 21 novembre 2025 presso l’Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria (Sala Alessandrina) – Lungotevere in Sassia 3A – Roma, alle ore 16.00.
Apertura Musicale
La maestra Dominika Zamara aprirà il 41° Premio Fontane di Roma incantando i presenti con due arie, tra cui la meravigliosa “L’amour est un oiseau rebelle” nota comunemente come Habanera, una delle arie più celebri della Carmen di Georges Bizet.
Conduzione e Responsabilità Istituzionale
La cerimonia di premiazione sarà condotta, insieme a Benito Corradini, dalla dott.ssa Daniela de Feo, responsabile istituzionale dell’evento, medico specialista in ginecologia e ostetricia, con oltre 35 anni di esperienza dedicati alla salute della donna e co-fondatrice del portale digitale indipendente 4womanhealth.com.
Un Ponte tra Culture, Comunità e Istituzioni
Il Premio si propone come strumento di dialogo tra Roma e il mondo, promuovendo l’incontro tra la comunità cittadina e le rappresentanze nazionali e internazionali presenti nel territorio, con l’obiettivo di rafforzare il ruolo della Capitale come crocevia di culture, popoli, mestieri e visioni condivise di sostenibilità.
La Giuria e le Personalità Premiate
La Giuria d’onore, presieduta da S.E. Mons. Prof. Gianfranco Girotti, ha selezionato le personalità di spicco, italiane e internazionali, che si sono distinte per eccellenza e impegno nei settori della cultura, sanità, arte, solidarietà, ambiente, lavoro, sport e innovazione sociale.
Quest’anno l’onorificenza sarà conferita a figure di straordinario rilievo, tra cui:
La Giuria e le Personalità Premiate
La Giuria d’onore, presieduta da S.E. Mons. Prof. Gianfranco Girotti, ha selezionato personalità di spicco italiane e internazionali che si sono distinte per eccellenza e impegno nei settori della cultura, sanità, arte, solidarietà, ambiente, lavoro, sport e innovazione sociale.
Tra i Premiati dell’Edizione 2025:
Carlo Bartoli, Presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, per il suo impegno nella difesa della libertà di stampa e della deontologia professionale.
Suor Maria Trigila, prima suora giornalista professionista nella storia, accreditata presso la Sala Stampa della Santa Sede, per il suo straordinario impegno nel campo dell’informazione vissuto con spirito evangelico e profonda fedeltà alla verità.
Rosa Dalmiglio, Ambasciatrice UNESCO per la Cina, per il suo importante e appassionato impegno in ambito culturale e diplomatico, in particolare per il progetto “Artist for Peace – China UNESCO”, e per la sua costante attività a favore del dialogo interreligioso e interculturale, tematica fondamentale per la costruzione di una convivenza pacifica e rispettosa.
Dominika Zamara, maestra soprano lirico, per aver portato nel mondo l’arte del canto come strumento di bellezza, cultura e armonia tra i popoli.
Tonino Boccadamo, imprenditore, per aver trasformato un’intuizione giovanile in un’eccellenza del Made in Italy, coniugando arte orafa, visione imprenditoriale e sensibilità sociale.
Padre GianMaria Polidoro, Fondatore e Presidente onorario di Assisi Pax International, per il suo instancabile impegno nella promozione della pace e del dialogo tra i popoli.
Stefano Valore di Villanueva de Castellón, imprenditore che rappresenta l’eccellenza nel mondo del business innovativo e sostenibile.
Esponenti del Vaticano come S.E.R. Monsignor Rino Fisichella.
Giornalisti della Stampa Estera in Italia, della RAI e delle principali testate nazionali e internazionali, tra cui George Labrinopoulos, Fabrizio Silvestri, Lisa Bernardini, Davide Di Santo, Giuseppe Costigliola, Alessandro Poggiani, Fausto Trombetta e Fabio Nori.
Artisti di fama internazionale come l’attrice Gaia Zucchi, la regista e fotografa Ginevra Barboni, la pittrice Cinzia Bevilacqua, la pianista Daniela Reboldi, le scrittrici Annamaria Farricelli e Carmela Mascio.
Professionisti della salute come Daniela de Feo, Pierfranco Simone, Pasquale Le Piane, Novella Russo e l’Associazione ONLUS Il Quadrifoglio Rosa con il suo fondatore Giuseppe Imbornone e Daniela De Paolis.
Ambasciatori e Diplomatici accreditati presso la Repubblica Italiana e Aziende che si distinguono per il loro impegno nel campo del Made in Italy, dell’etica e dell’innovazione sociale.
Premio alla Memoria
Un riconoscimento speciale sarà conferito al grande produttore e “capitano coraggioso” del cinema italiano Manolo Bolognini. Il premio, nel centenario della sua nascita, verrà ritirato dalla figlia Carlotta, in onore del suo straordinario contributo culturale.
Il Simbolo 2025: il “Nasone”
Il simbolo scelto per la 41ª edizione del Premio è il celebre “Nasone romano”, la caratteristica fontanella pubblica in ghisa che da oltre centocinquant’anni rappresenta un’icona della vita quotidiana di Roma.
Il Nasone incarna perfettamente i valori fondamentali del Premio: l’accesso equo e universale all’acqua come diritto fondamentale, la sostenibilità urbana e la continuità tra tradizione e futuro. Scegliere il Nasone significa celebrare l’acqua come bene comune, risorsa essenziale per la vita e patrimonio da tutelare per le generazioni future. Rappresenta inoltre il legame profondo tra Roma e il suo elemento vitale, in perfetta sintonia con lo spirito del Premio Fontane di Roma, che da 41 anni promuove valori di apertura sociale, sostenibilità ambientale e civiltà.
Informazioni e contatti
Fondazione La Sponda ETS – Accademia Internazionale La Sponda
📍 Via Vespasiano, 12 – 00192 Roma
📞 Tel./Fax: +39 06 3201443
✉️ lasponda2@gmail.com
🌐 www.accademialasponda.com -

“Harry e Sally” Il nuovo singolo di Francesco Di Fiore un racconto sincero d’amore e nostalgia Ora anche in radio
Dopo aver conquistato pubblico e giudici a X Factor con quattro “sì” unanimi e un’interpretazione intensa di Before You Go (Lewis Capaldi), Francesco Di Fiore, giovane cantautore toscano di 18 anni, torna con il suo nuovo singolo “Harry e Sally”, già disponibile su tutte le piattaforme digitali per MTmusic e ora anche in radio.In meno di un mese il brano ha superato 45.000 ascolti su Spotify, confermando Francesco tra i talenti più amati di questa edizione di X Factor nonostante la sua uscita alle Last Call.“Harry e Sally” racconta la fine di un amore con delicatezza e autenticità, alternando malinconia e dolcezza.“E con chi ascolterò Battisti adesso, con chi guarderò i vinili in centro…?”Un pop contemporaneo e sincero, prodotto da Giovanni Cannarozzo, che fonde chitarre leggere, piano ed elettronica, esaltando la voce calda e riconoscibile di Francesco.Il titolo richiama la celebre commedia romantica americana, ma diventa qui una metafora di un amore reale, imperfetto e umano: “Volevo finisse come Harry e Sally”.Nel video ufficiale diretto da Oscar Serio, disponibile su YouTube, le immagini amplificano la dolce malinconia e la verità del brano.
Link video: https://youtu.be/0OBP4Gp5TL4?si= pppQ2dz5vKZGRHoQ
Francesco Di Fiore canta da quando era bambino. Vincitore di numerosi concorsi musicali, si è distinto per la sua sensibilità interpretativa e per un timbro vocale unico, capace di trasformare ogni parola in emozione.Oggi fa parte del roster MTmusic, seguito dal team di management composto da Mary Tondato, Roberto Ammannati e Fabio Ceccanti, da sempre attenti alla nuova scena musicale italiana.Con “Harry e Sally”, Francesco Di Fiore inaugura una nuova fase artistica, confermando la sua capacità di fondere scrittura d’autore, autenticità e pop contemporaneo, con una maturità sorprendente per la sua età. -

Musiche e letture poetiche in ricordo di Pier Paolo Pasolini sabato 22 novembre alla Camera del Lavoro di Milano
Uno spettacolo che ruota intorno alla figura del grande intellettuale scomparso cinquant’anni fa, con la partecipazione di Fabio Zulli (voce recitante), Laura Catrani (soprano) e Maria Grazia Bellocchio (pianoforte), è il nuovo appuntamento della rassegna Atelier Musicale: in programma composizioni di Bach e Solbiati e brani della tradizione popolare friulanaMILANO – La chiusura della prima parte della XXXI edizione dell’Atelier Musicale è in programma sabato 22 novembre alla Camera del Lavoro di Milano (ore 17.30, ingresso 10 euro con tessera associativa di 5/10 euro) ed è dedicata a uno spettacolo di poesia e musica, intitolato …Soave poeta, quel mio omonimo che ancora ha il mio nome…, che ha al centro la figura di Pier Paolo Pasolini, musiche di Alessandro Solbiati e trascrizioni dello stesso compositore di brani di Johann Sebastian Bach e della tradizione popolare friulana.Nato per il centenario della nascita del grande scrittore intellettuale “corsaro” e rappresentato in diverse città italiane, lo spettacolo ricorda anche il cinquantesimo della morte di una personalità che sta ai vertici della cultura, della letteratura, del cinema italiano del Novecento. Suddiviso in quattro parti, più un Prologo e un Epilogo, questo lavoro dall’intento dichiaratamente teatrale per il modo in cui viene rappresentato è descritto da Solbiati come un viaggio nella poesia e nel percorso interiore e artistico di Pasolini, nel quale la musica si intreccia in mille modi alle letture.Musica dell’autore, ma anche sue trascrizioni di pagine amate dal poeta, come quelle bachiane e i canti friulani di Zardini, scritti in stile popolaresco. Solbiati è uno dei compositori contemporanei italiani più seguiti e premiati, a cui hanno assegnato importanti commissioni prestigiosi teatri, in primis La Scala, ed è stato anche docente di composizione al Conservatorio di Milano. Perfezionatosi con Franco Donatoni, ha seguito le articolate vicende della musica eurocolta di oggi, muovendosi con assoluta libertà e varietà espressiva. Questo spettacolo vanta anche tre interpreti d’eccezione: la voce recitante, che impersona idealmente Pasolini, è quella di Fabio Zulli, fondatore nel 2011 della Compagnia Oyes, vincitrice di due edizioni del premio Giovani Realtà del Teatro e del premio Hystrio-Iceberg come miglior compagnia under trentacinque. Al cinema, Zulli è stato, diretto, tra gli altri, da Gianni Amelio, Michela Andreozzi, Giuseppe Tornatore, Tonino Zangardi e Francesco Visco. Recita anche in opere di musica classica ed è speaker di audiolibri per Audible e Storytel. Dal 2022, inoltre, è coordinatore artistico del Teatro del Borgo di Milano.Versatile e brillante, il soprano Laura Catrani (che incarna la Madre e la Madre Terra friulana), diplomatasi al Conservatorio G. Verdi di Milano in canto lirico e in musica vocale da camera, è considerata dalla critica voce di riferimento per il repertorio del Novecento e contemporaneo, a cui affianca anche quello tradizionale operistico, distinguendosi nei ruoli mozartiani e settecenteschi. È regolarmente invitata presso Conservatori e istituzioni musicali per tenere masterclass sulla vocalità contemporanea, con particolare riferimento alla composizione per voce sola.Al pianoforte, infine, c’è la preziosa presenza di Maria Grazia Bellocchio, specialista del mondo classico e contemporaneo, invitata a suonare dalle maggiori istituzioni concertistiche italiane e straniere. Ha collaborato in formazioni da camera con musicisti quali, tra i tanti, Ingo Goritzki, Han de Vries, Rocco Filippini, Franco Petracchi, Elizabeth Norberg-Schulz, Salvatore Accardo e Bruno Giuranna e ha inciso per Ricordi e Stradivarius opere di Bruno Maderna, Sandro Gorli, Franco Donatoni, Matteo Franceschini, Stefano Gervasoni e Ivan Fedele. Bellocchio collabora stabilmente con il Divertimento Ensemble diretto da Sandro Gorli e il suo repertorio spazia da Bach ai giovani compositori contemporanei.Atelier Musicale – XXXI edizioneSabato 22 novembre 2025, ore 17.30…Soave poeta, quel mio omonimo che ancora ha il mio nome…Musiche di Alessandro Solbiati e Bach e brani popolari friulani musicati da Arturo Zardini nelle trascrizioni di Alessandro Solbiati e lettura di testi poetici di Pier Paolo Pasolini in forma di spettacolo per voce recitante maschile, voce cantante femminile e pianoforte.Fabio Zulli (voce recitante), Laura Catrani (soprano), Maria Grazia Bellocchio (pianoforte).Programma (le musiche si intrecciano alle letture)PrologoA. Solbiati: XII Interludio per pianoforte;X Interludio per pianoforte;Sonata terza per pianoforte (I movimento).Parte prima: infanzia e giovinezzaImprovvisazione in cordiera del pianoforte su suggerimenti grafici in partitura;Pellicano (parte I) per soprano solo.Parte seconda: la madreA. Zardini: Il Cîl (trascrizione di Solbiati per soprano e pianoforte);Stelutis alpinis (trascrizione di Solbiati per soprano e pianoforte);A. Solbiati: Pellicano (parte II) per soprano solo;J.S. Bach: Erbarme dich dalla Matthäus-Passion (trascrizione di Solbiati per soprano e pianoforte).Parte terza: la poesiaA. Solbiati: VII Interludio per pianoforte;Sonata terza per pianoforte (II movimento).Parte quarta: la morte (e ancora la poesia)Agnello per soprano solo;J.S. Bach: Sarabanda dalla V Suite per violoncello solo (trascrizione di Solbiati per pianoforte con echi di voce);A. Solbiati: Sonata terza per pianoforte (III movimento).EpilogoA. Solbiati: Alleluja dai Sette pezzi (versione per soprano e pianoforte)Testi di Pier Paolo Pasolini tratti da La ricchezza (n.6), La religione del mio tempo, Appendice alla religione del mio tempo, Umiliato e offeso, Poesie incivili, Poesie in forma di rosa.
Introduce Maurizio Franco.Dove: Auditorium Di Vittorio della Camera del Lavoro, corso di Porta Vittoria 43, 20122 Milano.Inizio concerti: ore 17.30.Ingresso: 10 euro con tessera ordinaria (5 euro) o di sostegno (10 euro).Abbonamento stagionale: 80 euro.On line: www.secondomaggio.orgPer informazioni: 3483591215; email: secondomaggio@alice.it; eury@iol.itDirezione e coordinamento artistico: Giuseppe Garbarino e Maurizio Franco.Organizzazione: associazione culturale Secondo Maggio.Presidente: Gianni Bombaci; vicepresidente: Enrico Intra. -

Eventi in Jazz: il quartetto della vocalist Patrizia Conte in concerto sabato 22 novembre a Castellanza (Va)
La cantante pugliese, figura di primo piano della scena jazz nazionale, si esibirà al Cinema Teatro Dante di Castellanza con il pianista Fabrizio Bernasconi, il contrabbassista Lele Garro e il batterista Alessio PacificoMILANO – Il grande pubblico l’ha scoperta grazie alla tv e alla sua vittoria, lo scorso aprile, nel talent The Voice Senior in onda su Rai Uno, mentre gli addetti ai lavori, la critica e gli appassionati sanno che, da tempo, quella di Patrizia Conte è una figura di primo piano della scena jazzistica nazionale: la cantante pugliese (tarantina di nascita e milanese d’adozione) si esibirà con il suo quartetto sabato 22 novembre per il secondo dei due concerti organizzati dall’associazione VCO a Castellanza (Va) nell’ambito della rassegna Eventi in Jazz. Con lei, sul palco del Cinema Teatro Dante, ci saranno il pianista Fabrizio Bernasconi, il contrabbassista Lele Garro e il batterista Alessio Pacifico. Come sempre, il concerto inizierà alle ore 21 (ingresso 10-12 euro).Cantante dallo stile inconfondibile, dotata di una voce potente e di un’espressività molto personale, Patrizia Conte si è messa in luce all’inizio degli anni Novanta, facendosi notare prima nella sua terra d’origine e poi nei locali storici di Milano come il Capolinea e il Tangram. Tra i suoi impegni più significativi, il debutto nel 1999 ne L’opera da tre soldi di Kurt Weill nel ruolo di Frau Peachum, con la Jazz Studio Orchestra diretta da Paolo Lepore. Al suo attivo numerose incisioni e tante collaborazioni prestigiose tra cui spiccano quelle con Lee Konitz, Cedar Walton, Billy Higgins, Mark Murphy, Jimmy Owens, Bobby Durham (il mitico batterista di Ella Fitzgerald), Bobby Watson, Tullio De Piscopo, Gianni Basso, Dado Moroni, Mario Rusca, Andrea Pozza, Luciano Milanese e Massimo Moriconi.La sua ricerca introspettiva e musicale non ha conosciuto soste e gli addetti ai lavori hanno spesso lodato le sue capacità tecniche e interpretative e la sua notevole tensione vitale, che diventa intensa al massimo grado nelle performance dal vivo. La gamma di emozioni che Patrizia Conte sa accogliere e trasmettere con generosità e ironia spazia dalla passione prorompente alla dolcezza struggente: le sue esibizioni diventano, così, momenti davvero magici e irripetibili.In attesa di recuperare la data dello spettacolo “Sud” con l’attore Sergio Rubini e il trio del pianista Michele Fazio (saltata lo scorso ottobre per motivi di salute del cast artistico e riprogrammata per il prossimo 28 marzo), l’edizione di quest’anno di Eventi in Jazz avrà un’appendice, un appuntamento extra all’inizio del 2026: sabato 9 gennaio, al Teatro Sociale di Busto Arsizio sarà di scena, infatti, il quintetto della cantante Rossana Casale, artista poliedrica con una luminosa carriera tra pop e jazz, affiancata da quattro jazzisti di prim’ordine come Carlo Atti (sax tenore), Luigi Bonafede (pianoforte), Alessandro Maiorino (contrabbasso) ed Enzo Zirilli (batteria). Il concerto sarà aperto dal live del trio del trombettista Fabio Buonarota con Max Tempia all’hammond e Massimo Serra alla batteria.IL CALENDARIO DI EVENTI IN JAZZSabato 4 ottobre 2025 (evento rinviato al 28 marzo 2026)Busto Arsizio (Va)Teatro Sociale, via D. Alighieri 20.SudSergio Rubini (voce recitante), Michele Fazio (pianoforte), Mimmo Campanale (batteria), Carlos Buschini (basso acustico).Venerdì 10 ottobre 2025Busto Arsizio (Va)Teatro Sociale, via D. Alighieri 20.Ian Shaw quartetIan Shaw (voce), Alessandro Di Liberto (pianoforte), Tommaso Scannapieco (contrabbasso), Enzo Zirilli (batteria e percussioni).Sarah Jane Morris duoSarah Jane Morris (voce), Elia Garutti (chitarra).Venerdì 17 ottobre 2025Busto Arsizio (Va)Teatro Sociale, via D. Alighieri 20.Franco Cerri MemorialCon Frank Gambale, Sandro Gibellini, Luciano Zadro, Lorenzo Cominoli, Alessandro Usai, Davide Facchini (chitarra), Riccardo Fioravanti (contrabbasso), Alberto Gurrisi (organo hammond e tastiere), Roberto Paglieri (batteria) e Anita Camarella (voce).Venerdì 14 novembre 2025Castellanza (Va)Cinema Teatro Dante, via Dante 5.Luigi Martinale Quartet e Orchestra da Camera del Conservatorio Ghedini di Cuneo.Luigi Martinale (pianoforte), Yuri Goloubev (contrabbasso), Stefano Cocco Cantini (sax tenore e soprano), Zaza Desiderio (batteria) e l’Orchestra da Camera del Conservatorio Ghedini di Cuneo.Sabato 22 novembre 2025Castellanza (Va)Cinema Teatro Dante, via Dante 5.Patrizia Conte Quartet
Patrizia Conte (voce), Fabrizio Bernasconi (pianoforte), Alessio Pacifico (batteria), Lele Garro (contrabbasso).Sabato 9 gennaio 2026 (spin-off di Eventi in Jazz)Busto Arsizio (Va)Teatro Sociale, via D. Alighieri 20Rossana Casale QuintetRossana Casale (voce), Carlo Atti (sax tenore), Luigi Bonafede (pianoforte), Alessandro Maiorino (contrabbasso), Enzo Zirilli (batteria).Ingresso libero con libera donazione.Inizio concerti: ore 21.Biglietti: ingresso 12 euro; ridotto (10 euro) dai 20 ai 26 anni; gratuito per gli Under 20 (da prenotare via mail scrivendo a management@abeatrecords.com).Abbonamento a cinque concerti: 48 euro.Prevendita on line: www.vivaticket.comInformazioni: management@abeatrecords.com; cell: 3478906468.On line: www.facebook.com/eventiinjazzInstagram: Eventi in Jazz