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  • “Tornerai ad amarti ancora” è il nuovo singolo di LERIA

    Da venerdì 19 settembre 2025 sarà in rotazione radiofonica “TORNERAI AD AMARTI ANCORA”, il nuovo singolo di LERIA già disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 12 settembre.

    “Tornerai ad amarti ancora” è un brano che la cantautrice ha scritto qualche anno fa per suo fratello Andrea. Stava attraversando un momento difficile e lei lo vedeva star male senza poter fare niente per aiutarlo. Non trovava il modo di rassicurarlo, non sapeva come farlo star meglio. Un giorno si è messa al piano e ha buttato fuori tutto ciò che avrebbe voluto dirgli. Ha scritto la canzone in dieci minuti e, mentre scriveva, piangeva. Dopo avergliela fatta ascoltare, ha iniziato a piangere anche lui, poi le ha dato l’abbraccio più bello del mondo e le ha detto: “Erano le parole che avevo bisogno di ascoltare in questo momento”. Ancora oggi le dice che con questa canzone gli ha salvato la vita e, quando capita alla stessa cantautrice di attraversare un momento buio, la invita sempre ad ascoltarla, convinto che salverà anche lei. Le sue parole sono: “Se questa canzone ha salvato la vita a me, può farlo anche con te”.

    Da qui nasce l’idea di riprodurre il brano, con un arrangiamento diverso e delle sonorità che rispecchiano lo stato d’angoscia della cantautrice. La produzione, in questo caso, è di Marco Marra.

    Il messaggio di questa canzone è diretto ad ogni singolo ascoltatore: un giorno tornerai a volerti bene e ad avere fiducia negli altri.

     

    Spiega l’artista a proposito della nuova release: “Mi sento spesso dire che non scrivo canzoni d’amore. Ma la verità è che io parlo dell’amore più importante di tutti: quello verso se stessi. Tornerai ad amarti ancora è la mia canzone del cuore, quella che, più di tutte le altre che ho scritto, racconta la forma d’amore più potente che conosco”.

     

    Nel videoclip di “Tornerai ad amarti ancora”, LERIA mostra alcuni momenti della sua quotidianità, in particolare racconta attraverso le immagini una tipica giornata in cui i pensieri non le danno tregua, i ricordi di un passato doloroso le martellano in testa e l’ansia per il futuro non la fa dormire, la rende inquieta e le impedisce di essere produttiva. L’intera giornata è raccontata in bianco e nero, per esprimere l’esatto stato d’animo della cantautrice, ma alla fine le immagini si riempiono di colore, pian piano, perché, grazie alle parole della canzone, si riaccende in lei la speranza di tornare ad amare e, soprattutto, ad amarsi ancora. Il video è stato ideato, girato e montato interamente home-made da Valeria De Gioia, la cantautrice stessa.

     

     

    Guarda il video di “Tornerai ad amarti ancora” su YouTube

    https://www.youtube.com/watch?v=fgpZqgIhRCE

     

    Biografia

    LERIA è una cantautrice Pop, di origini pugliesi. Si avvicina alla musica da bambina, incoraggiata da suo nonno, anche lui cantante. La prima canzone che scrive, all’età di 14 anni, è proprio dedicata a lui. Si intitola Dove sei. A quell’età, dopo la scomparsa del nonno, inizia a prendere lezioni di canto e pianoforte e partecipa alle prime competizioni canore.

    Nel 2015 è finalista al Premio Mia Martini con una canzone composta insieme al Maestro Vince Tempera. Qui riceve il riconoscimento di Nuova Immagine della Musica. Lo stesso anno partecipa al Romics Song Contest, a Roma, classificandosi seconda con una versione originale della colonna sonora della serie TV Mork & Mindy.  Sempre nel 2015, si esibisce nel programma TV Karaoke, condotto da Pintus e trasmesso su Italia 1.  Nel 2016 è ospite a Sanremo per la presentazione della compilation Romics Song Contest, distribuita da Believe e Warner Chappel Music. Qualche mese dopo vince il Festival della Canzone di Muro Lucano, premiata da Tricarico e dal Maestro Mario Rosini. Riceve anche il Premio Miglior presenza scenica.

    Nel 2017 viene selezionata insieme ad altri cinque cantautori in tutta Italia per il Campus Band, concorso organizzato da RTL 102.5, SIAE e Corriere della Sera-ViviMilano.  Negli anni successivi continua a scrivere, esibirsi in pub, piazze e lidi e a sperimentare nuovi stili. Nel 2021 pubblica il singolo Aurora grazie al progetto Maionese Project. Subito dopo arrivano altri singoli, in particolare “Tornerai ad amarti ancora”, che viene scelto da AIDO e Radio Free Music Web per l’evento La musica del cuore, al Teatro Arturo Toscanini di Segrate (MI).  Nel 2023 viene invitata a esibirsi a Manfredonia in occasione del Premio Virgo Fidelis e appare su Rai2 nel programma Viva Rai2. A settembre 2024 nasce il progetto LERIA, che vede la pubblicazione di due singoli: Quella Sbagliata e Mi merito il meglio.  Oltre te è l’ultimo singolo, uscito il 4 aprile 2025.

    Con le sue canzoni, LERIA punta a raccontare la verità: la sua musica è tutto ciò che sente, ciò che vive e che la circonda. Il suo obiettivo è raggiungere sempre più persone per poter condividere le sue emozioni e messaggi in cui crede fortemente.

    “Tornerai ad amarti ancora” è il nuovo singolo di LERIA disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 12 settembre 2025 e in rotazione radiofonica da venerdì 19 settembre.

     

     

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  • Maelle Pascal, quando il corpo diventa vibrazione sonora

    La sala è raccolta, il pubblico in ascolto. Quando arriva il ritornello di “Narayana”, la voce di Maelle Pascal si innalza, come un’invocazione, e la platea risponde all’unisono, trasformando il concerto in un coro spontaneo. Non era previsto, non era scritto. Ma in quel preciso istante, il progetto rivela la sua natura: un rito, una nuova forma di performance che intreccia musica, spiritualità e corpo.

    “Narayana”, nella tradizione sanscrita, è uno dei nomi di Vishnu, principio che pervade ogni cosa. La cantautrice torinese Maelle Pascal ne ha fatto il centro di un lavoro che si muove al confine tra sound healing, arte rituale e linguaggio contemporaneo. Unendo strumenti ancestrali, mantra e ambienti sonori, il brano invita a rallentare, a ritrovare presenza in un tempo che viviamo troppo spesso al passato o al futuro, ad entrare in connessione con sé stessi attraverso vibrazioni e movimento.

    Il tema è quanto mai attuale. La mindfulness e pratiche affini sono ormai diffuse anche in Italia, con milioni di persone che dichiarano di praticarle almeno occasionalmente. secondo l’ultimo Rapporto Censis-Eudaimon (febbraio 2025), l’11,3 % del campione dichiara di manifestare interesse verso la meditazione e pratiche di consapevolezza di sé.

    Inoltre, il sound healing, ovvero l’uso del suono come strumento di benessere e riequilibrio, è oggi oggetto di crescente attenzione anche da parte delle neuroscienze e di istituzioni culturali. Dai festival dedicati alle arti performative fino agli spazi di meditazione cittadina, le pratiche sonore trovano sempre più applicazione come linguaggi capaci di coniugare arte e benessere. A livello globale, le playlist di musica meditativa, sono tra quelle in maggiore crescita: le piattaforme streaming segnalano una crescita costante delle playlist dedicate a meditazione, relax e sound healing, sempre più utilizzate come spazi sonori quotidiani. “Narayana” intercetta questa tendenza con una proposta che non si limita alla fruizione digitale, ma trova la sua massima espressione dal vivo: un’esperienza in cui la musica incontra la danza in una dimensione corale e immersiva, superando i confini del concerto tradizionale.

    Il debutto ufficiale, avvenuto lo scorso 29 giugno 2025 in occasione di un importante gala a Borgaro Torinese (TO), ha visto l’artista esibirsi in una performance danzata, unendo voce e corpo in un’unica cornice. L’evento, documentato dalla TV locale GRP, è stato accolto con entusiasmo dal pubblico, confermando la vocazione trasversale del progetto.

    «Con “Narayana” – dichiara Pascal – voglio creare luoghi, rifugi sonori che aiutino le persone a riconnettersi con sé stesse. Non è solo musica: è un’esperienza meditativa, una forma di cura.»

    Cantante, danzatrice, autrice e interprete poliglotta, Maelle Pascal lavora da anni sulla contaminazione di linguaggi, intrecciando canto, movimento e ricerca interiore. Con “Narayana” ha dato vita e voce a un progetto che riflette le esigenze del presente: trovare spazi di verità in un tempo accelerato, usare la musica come strumento di benessere, dare forma a esperienze che parlano di cura, accettazione e fiducia.

    Quello che porta in scena è un’arte che si colloca tra culture e sensibilità diverse, capace di dialogare tanto con il pubblico dei festival quanto con chi cerca nella musica un luogo di meditazione. Una forma ibrida e nuova, che unisce l’antico e l’attuale, il rito e la contemporaneità, e che trova nella scena live la sua espressione più compiuta.

  • Royal Summer Stage: tre appuntamenti con l’Orchestra Canova, da Pergolesi a Mozart, alla Reggia di Monza dal 19 al 21 settembre

    Venerdì 19 e sabato 20 settembre la formazione diretta da Enrico Pagano, il soprano Barbara Massaro e il baritono Francesco Samuele Venuti porteranno in scena “La serva padrona”, operina buffa di Pergolesi, in un allestimento site specific ideato da Francesco GrossiIl festival Royal Summer Stage si concluderà domenica 21 con il concerto intitolato “Mozart Top Ten”, una sorta di hit parade delle arie più famose tratte dai capolavori del grande compositore austriaco  

    MONZA – Dopo il tango (con l’emozionante live  di Antonella Ruggiero) e il jazz (con la partecipazione di artisti del calibro di Uri Caine, Paolo Fresu, Fabrizio Bosso e Giovanni Falzone), la prima edizione del festival Royal Summer Stage, organizzato alla Reggia di Monza dall’associazione Musicamorfosi e dall’Orchestra Canova con il contributo del MiC (il progetto si è aggiudicato il bando per gli enti partecipati del Ministero della Cultura), il patrocinio del Comune di Monza e il sostegno di alcuni sponsor (Acinque, Banco Desio, Brianzacque e Venus MG), si apre alla musica classica con tre appuntamenti in programma da venerdì 19 a domenica 21 settembre, in collaborazione con il Festival del Parco di Monza e la rassegna Musique Royale.
    Si parte venerdì 19 (ore 18.30, ingresso 12-15 euro, prevendite on line su  www.mailticket.it/evento/48683/la-serva-padrona) con “La Serva Padrona”, operina buffa di Pergolesi in un’inedita messa in scena site specific. I protagonisti saranno l’Orchestra Canova diretta da Enrico Pagano, il soprano Barbara Massaro nei panni di Serpina,  il baritono Francesco Samuele Venuti in quelli di Uberto, Filippo Lai (il servo muto Vespone) e Francesco Grossi (regia e mise en espace).
    Il pubblico sarà invitato a seguire i cantanti e i musicisti in un’esecuzione itinerante del capolavoro di Pergolesi, prima nei Giardini Reali e poi nel restaurato Teatro di Corte: una messa in scena “spazializzata” e pensata per vivere l’opera in modo immersivo, in prima persona, e non solo da semplici spettatori. Sabato 20 settembre si replica alle ore 18.
    Domenica 21 settembre, invece, per l’atto conclusivo del Royal Summer Stage, nei Giardini Reali della Reggia di Monza andrà in scena “Mozart Top Ten” (ore 17.30, ingresso libero), una sorta di hit parade senza tempo per orchestra e solisti di dieci grandi temi tratti da alcune delle più famose opere dell’immortale compositore austriaco, da “Le Nozze di Figaro” a “Così fan tutte”, da “Don Giovanni” a “Il flauto magico”. I protagonisti di questo concerto en plein air (gli spettatori si accomoderanno sul prato antistante la Villa Reale, si consiglia di portare con sé un cuscino o una stuoia) saranno i soprani Giulia Bolcato ed Elisa Balbo, il baritono Francesco Samuele Venuti e l’Orchestra Canova diretta da Enrico Pagano. In caso di maltempo, il concerto, con un programma riadattato, si terrà nel Salone da Ballo della Villa Reale alle ore 17.30 e alle 18.30 con prenotazione on line su www.eventbrite.it/e/biglietti-mozart-top-ten-caso-pioggia-1688135702329.
    Afferma Enrico Pagano, il direttore dell’Orchestra Canova: «È un weekend all’insegna del Settecento quello che caratterizza la coda autunnale del festival Royal Summer Stage. Il 19 e il 20 settembre eseguiremo “La serva padrona” di Pergolesi con un team creativo (protagonisti, regista, direttore e orchestra) tutto under 35. Quindi dieci grandi capolavori mozartiani risuoneranno nel parco della Reggia, proprio come si faceva nel diciottesimo secolo in tutta Europa. Proporremo alcune delle più belle pagine del connubio artistico Mozart-Da Ponte, oltre alla celeberrima aria della Regina della Notte dal Flauto Magico. Vi aspettiamo».

    On line: www.musicamorfosi.it/royal-summer-stage e reggiadimonza.it

  • “Danza macabra” il nuovo romanzo di Paola Grandis

    Disponibile in libreria e nei principali store digitali “Danza macabra” (Pathos Edizioni) il nuovo romanzo di Paola Grandis, un giallo poliziesco che si sviluppa intorno a un caso di omicidio avvenuto nel Museo Lombroso di Torino.

    “Come agente letterario, saluto con convinzione l’uscita di Danza macabra: un giallo poliziesco raffinato, sorretto da una penna forte, giusta, coerente. L’innesco narrativo — un omicidio al Museo Lombroso di Torino — è più di un pretesto: è un varco critico dove scienza e crimine, archivio e corpo, si scrutano senza sconti. L’indagine si muove con esattezza procedurale nel mondo dell’antiquariato librario, da Torino alla laguna veneta, e intreccia il presente con un passato in cui i grandi artisti illustravano i primi testi scientifici sfidando il dogma. La tensione del giallo non sacrifica mai l’umano. Eva Graneris, sotto l’apparente graniticità, scopre il gesto materno, amicale, sororale. È lì che il lettore «si scontra» e al tempo stesso si riconcilia, in un abbraccio di umanità che dà misura al dolore e senso alla ricerca della verità. Torino, con la sua doppia natura — città di bellezza e di ferite — è resa con precisione di luce e ombra, evitando il pittoresco e scegliendo la sostanza. Questo romanzo non rincorre l’effetto: lo governa. La scrittura è nitida; la costruzione, rigorosa; lo sguardo, etico. Danza macabra è un’opera che parla ai lettori esigenti e ricorda a tutti che il noir è un modo serio per interrogare il nostro tempo”, afferma Michela Paola Maria Tanfoglio, agente letterario.

     

    Sinossi

    Un giallo poliziesco che si sviluppa intorno a un caso di omicidio avvenuto nel Museo Lombroso di Torino. Il romanzo si propone di esplorare le dinamiche complesse di un’indagine poliziesca, intrecciando la vita personale della protagonista, Eva Graneris, con il mistero da risolvere. Le tematiche principali includono il confronto tra scienza e crimine, la complessità delle relazioni familiari e la ricerca della verità. Graneris e la sua squadra dovranno dare la caccia a un assassino indagando, nel mondo dell’antiquariato librario torinese e internazionale. L’azione prende l’avvio dal ritrovamento di un cadavere seppellito sotto a un cumulo di scheletri disarticolati, in una delle sale del Museo.

     

     

    Biografia

    Paola Grandis, nata a Torino e da qualche anno vive in una cittadina di origine medievale ai piedi delle Alpi Graie. Ha insegnato Lettere nel triennio delle superiori. Da sempre legge e scrive ed è appassionata di Storia, thriller e polizieschi. Nel tempo libero (poco) passeggia ogni volta che può con il suo cagnolino, gioca e legge con i nipoti, cucina (poco) vegetariano e coltiva un orto.

    Sul suo sito www.paolagrandis.it e sui suoi social, commenta i libri che le sono piaciuti.

    In passato ha pubblicato il romanzo “Displaced Europe” nato dopo diversi viaggi insieme ai suoi allievi nella Bosnia- Erzegovina post-bellica.

    “Danza Macabra” è il primo poliziesco di una serie che ci fa incontrare la commissaria Graneris e la sua squadra.

  • “6 di agosto” è il nuovo singolo di Piuma

    Da venerdì 19 settembre 2025 sarà in rotazione radiofonica “6 DI AGOSTO”, il nuovo singolo di PIUMA già disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 12 settembre.

     

     

    “6 di agosto” è un brano indie pop che unisce ironia e nostalgia, luce e buio, poesia e quotidianità. Nel testo si rincorrono immagini vivide e sorprendenti: il reflusso che passa con un pensiero, il Ferragosto senza ventilatore, l’amore che si trasforma in “odio sportivo”. Il titolo richiama una data dal sapore ambivalente, capace di evocare tanto un ricordo personale quanto una ricorrenza storica, mentre le liriche raccontano di come persino la perdita e la resa possano assumere un valore positivo: un modo per liberarsi, accettare e andare avanti. Con sonorità che richiamano la nuova scena indie pop italiana, “6 di agosto” si presenta come una canzone da ascoltare in cuffia camminando di notte, in macchina con i finestrini abbassati o semplicemente quando si ha bisogno di ricordarsi che anche dalle sconfitte possono nascere stelle.

     

     

    Spiega l’artista a proposito del brano: «Con “6 di agosto” ho voluto raccontare una cosa che spesso dimentichiamo: perdere è importante. Forse, a volte, è persino più utile che vincere. Scrivendo questo brano mi sono accorto che nelle sconfitte c’è una forma di verità, di leggerezza, quasi di liberazione. In studio abbiamo cercato di mantenere questo equilibrio, trasformando immagini quotidiane e ironiche in qualcosa di più profondo. Per me questa canzone rappresenta bene il senso del mio progetto: accettare le cadute, valorizzarle e farne materia di racconto, uno sprono ad andare avanti senza mai perdere la leggerezza. Ogni caduta insegna una lezione che la vittoria non saprebbe dare.»

     

    Il visual lyrics di “6 di agosto” è stato realizzato da Daniele Iannini all’interno del Parco degli Acquedotti, a Roma. Il materiale è stato poi rielaborato e integrato con altre clip, dando vita alla versione completa del video.

     

    Guarda qui il video: https://www.youtube.com/watch?v=Plv3JZOEBBU

     

    Biografia

    Piuma (alias Enrico Costa) è un cantautore originario di Caserta che sta conquistando la scena musicale italiana e internazionale. Con il suo primo inedito, vincitore di numerosi concorsi nazionali, ha raggiunto risultati straordinari, scalando le classifiche di una prestigiosa radio olandese.

    Nel 2023, Piuma si è aggiudicato i premi “Nota d’Oro” e “Vota la Voce”, consolidando la sua reputazione artistica. Ha collaborato con Starchild, produttore multiplatino noto per successi come Italo Disco dei The Kolors e Femme Fatale, e con Blindato (Alessandro Amazzini, concorrente di X Factor).

    Nel maggio e giugno 2024, Piuma ha debuttato con i suoi primi singoli “Regno senza Amore” e “Fossile”, con quest’ultimo che ha rapidamente raggiunto i vertici delle classifiche radio indie. La sua presenza sui social è in costante crescita, grazie alla sua musica originale e alle numerose cover che attirano anche l’apprezzamento degli autori originali.

    Tra le sue esperienze live più significative, Piuma ha cantato in apertura ai concerti di Big Mama, Ditonellapiaga e Ciccio Merolla a Salerno, oltre ad aver aperto un evento di Annalisa Minetti. Recentemente, è stato tra i vincitori del concorso “La Bella e la Voce 2024”, che gli ha garantito la partecipazione a “Sanremo Unlimited”, una prestigiosa vetrina musicale patrocinata da Casa Sanremo durante la settimana del Festival tenutosi nel Febbraio 2025.

    Il suo singolo “Fossile” ha raggiunto il primo posto nella classifica Euro Indie, consacrandolo come una delle voci emergenti più promettenti della scena

    musicale. Successo che ripete su spotify con il rilascio di nuovi singoli: Regno senza amore e Festa in particolare quest’ultimo apprezzato molto su TikTok.

    Attualmente impegnato nell’uscita del suo nuovo singolo “6 di Agosto “ scritto e prodotto con Marco Canigiula già Producer di successo che ha collaborato anche con Annalisa e Alfa.

    Lavora da diversi anni al suo progetto artistico, formandosi con diversi maestri, tra cui Bruno Illiano, Luca Jurman e Matteo Becucci. La sua passione per la musica nasce fin da bambino: è stato il padre, cantautore a sua volta, a trasmettergli l’amore per le canzoni e per la scrittura.

    Le sue influenze spaziano da icone della musica italiana come Lucio Battisti e Lucio Dalla, fino a sonorità più moderne che guardano a The Weeknd, Marco Mengoni e molti altri.

    Il suo progetto artistico, proprio come una piuma, vuole raccontare con leggerezza temi profondi e universali: storie che fanno riflettere, ma che arrivano con delicatezza, sincerità e intensità emotiva.

    “6 di agosto” è il nuovo singolo di Piuma disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 12 settembre 2025 e in rotazione radiofonica da venerdì 19 settembre.

     

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  • Concerti, laboratori musicali e serenate a domicilio: dal 18 settembre riparte il festival “Milano la città che sale” nel Municipio 3 (ma non solo)

    MILANO – Dopo un breve periodo di pausa, ripartono gli appuntamenti del festival Milano la città che sale, inserito nel cartellone di eventi del palinsesto Milano è Viva nei Quartieri, il progetto finanziato dal Ministero della Cultura e attuato e coordinato dal Comune di Milano con l’obiettivo di valorizzare e alimentare il tessuto sociale e culturale dei quartieri, in particolare delle periferie, attraverso il teatro, la musica, la danza, il circo e le arti performative. Organizzata dall’associazione culturale Musicamorfosi e ideata dal direttore artistico Saul Beretta, la rassegna è in programma fino a fine ottobre con concerti, laboratori musicali e iniziative speciali – tutti a ingresso libero – che animeranno, in particolare, il Municipio 3 (ma non solo).

    Cinque gli appuntamenti previsti nel mese di settembre. Si parte giovedì 18 con le Serenate metropolitane a cura dell’Orchestra Canova diretta da Enrico Pagano (in collaborazione con Radio Popolare): nei cortili delle case popolari di piazzale Dateo 5 (alle ore 17.30) e viale Lombardia 65 (ore 18.30), sotto le finestre e i balconi dei palazzi gestiti da MM, gli orchestrali daranno vita a dei miniconcerti in cui celebri brani classici si alterneranno a note canzoni della tradizione italiana. Non solo: in serata (alle ore 19.30 e alle 20.30), in alcuni condomini del Municipio 3 i musicisti della Canova si cimenteranno con le Serenate metropolitane. Per prenotare i “live a domicilio” è necessario telefonare a Radio Popolare nel corso della trasmissione  Vieni con me (tel. 0233001001) o scrivere una mail a vieniconme@radiopopolare.it, fino a esaurimento della disponibilità.

    Sempre giovedì 18 settembre, l’auditorium Demetrio Stratos di Radio Popolare ospiterà (alle ore 21.30) il concerto del Baraccone Express, band valtellinese il cui suono ipnotico è a metà strada tra quello di un pianoforte, di un clavicembalo e di una chitarra. Molteplici i percorsi battuti dal quartetto formato da Paolo Xeres (cymbalom), Luca Radaelli (clarinetto, sax contralto, voce), Edoardo Tomaselli (tromba, flicorno soprano, voce) e Stefano Malugani (contrabbasso): spiccano, in particolare, i richiami al mondo delle colonne sonore (da Nino Rota agli Spaghetti Western), le incursioni nella musica gitana, gli echi dell’Old Time Jazz e le composizioni originali di Paolo Xeres.

    Domenica 21 settembre (ore 14, prenotazioni on line su www.eventbrite.it/e/biglietti-piantala-con-quei-bonghi-1682177531279), nel cortile del Teatro Martinitt di via Pitteri 58 si svolgerà il laboratorio musicale Piantala con quei bonghi, a cura del percussionista Tetè Da Silveira, originario del Togo: i partecipanti (il workshop è aperto a tutti) impareranno a familiarizzare con un ricco armamentario a base di djembè, maracas e mille altri piccoli strumenti a percussione per scatenare voci, mani e gambe in un rito collettivo catartico e liberatorio. Piantala con quei bonghi è un percorso di integrazione culturale realizzato attraverso la forza del ritmo primordiale e del suono dei tamburi della Madre Africa.

    Sabato 27 settembre, gli spazi di CasciNet-Cascina Sant’Ambrogio, in via Cavriana 38 (quartiere Ortica), ospiteranno il concerto del trio jazz guidato da Simon Spiess (inizio live ore 21.30). Sassofonista e compositore svizzero noto per il suono caldo, soul e trascendente dei suoi strumenti (sax alto e tenore, clarinetto basso e flauto), Simon Spiess è un musicista prolifico, che negli ultimi 12 anni ha pubblicato 15 dischi, esibendosi in tutta Europa, in Asia, in Africa e negli Stati Uniti. Uno dei suoi lavori più recenti è Euphorbia, progetto realizzato con il trio Quiet Tree, completato da Marc Méan (pianoforte & synth) e Jonas Ruther (batteria, percussioni) e con il ruolo fondamentale del produttore Dan Nicholls: l’album si caratterizza per un’alternanza di suoni morbidi, brani ipnotici, atmosfere sognanti e riflessive, echi orientaleggianti ma anche per il ricorso a campionamenti, effetti elettronici e molto altro. Il risultato? Un convincente avant jazz speziato di fibrillante psichedelia post-rock.

    Infine, per l’ultimo appuntamento del mese di Milano la città che sale, ci si sposterà alla Casa Museo Spazio Tadini di via Jommelli 24, ex tipografia storica della città oggi sede dell’archivio del pittore e scrittore Emilio Tadini, con spazi dedicati all’arte e alla fotografia: il trio formato da Anaïs Drago (violino), Valentina Scheldhofen Ciardelli (contrabbasso) e Riccardo Angelo Strano (controtenore) darà vita al concerto (ore 21) intitolato Shake Your Duty, tributo all’irriverenza nella musica, in cui non ci si accontenta più delle regole, ma si guarda sempre oltre, deviando dalla norma, nella visione più profonda e cruda della vita e dell’arte di Frank Zappa. Non a caso, il repertorio è quasi interamente dedicato al dissacrante compositore americano, che ha fatto dell’irriverenza la sua cifra stilistica, ma include anche brani di epoca barocca e classica e composizioni originali di Ciardelli e Drago. In questo progetto, il trio si prende beffe degli orpelli del mondo accademico e più in generale della “musica seria”, offrendo un punto di vista differente, in cui tecniche, stili e armonie diverse possono coesistere e arricchirsi vicendevolmente. Gli ascoltatori più appassionati del progressive rock e della musica colta contemporanea non rimarranno delusi, così come gli amanti della classica più avvezzi alle sonorità rotonde di Wolfgang Amadeus Mozart o Alessandro Scarlatti. Prima del concerto (alle ore 20) è in programma una visita straordinaria allo Spazio Tadini (prenotazione consigliata on line qui: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-concerto-al-museo-1682325263149).

  • Un Paese senza riferimenti culturali: DannyZ canta ciò che manca

    «Con tutto il male che Dio m’ha portato, l’ho trasformato ma senza peccato». Una frase che da sola basta a definire il tono di “Occhi Chiusi”, il nuovo singolo di DannyZ: un brano che sceglie il rap non per ostentare, ma per affrontare le contraddizioni di chi cresce senza certezze, in un Paese in cui i giovani hanno perso i riferimenti tradizionali e cercano nuove forme di significato, nuove parole per definirsi.

    In un’Italia di riferimenti culturali e sociali che per i più giovani sembrano sgretolarsi — famiglia, religione, lavoro — il rap si conferma una delle poche forme espressive capaci di tenere il passo. Secondo recenti dati ISTAT (2022) – meno del 19% della popolazione italiana frequenta regolarmente luoghi di culto; tra adolescenti e ventenni la quota scende intorno al 12%. Ma la ricerca di spiritualità e significato, non scompare: si sposta altrove. Nei social, nell’arte, nella musica. E il rap, che secondo FIMI resta, insieme al pop, il genere più ascoltato in Italia, diventa sempre più spesso un luogo di introspezione. Dove si scrive per raccontarsi e si racconta per non sparire. E si ascolta, per sentirsi capiti. Da questo quadro si evince quanto il genere stia sempre più prendendo piede non solo come forma di intrattenimento, ma come linguaggio identitario e culturale di una generazione che cerca voce, spazio e legittimazione.

    E proprio in risposta a questo bisogno di nuovi linguaggi — dalla scuola alla politica, fino alla TV — il rap, soprattutto la sua vena malinconica e riflessiva, sta vivendo un’evoluzione significativa, tornando a farsi spazio come strumento di racconto e consapevolezza. Non è una funzione nuova: il rap nasce da lì, da una scrittura che prende parola dove le istituzioni tacciono. Ma oggi, con il venir meno dei canali di ascolto tradizionali, quella funzione si radicalizza. Il risultato è una narrazione che non cerca di piacere ad ogni costo, ma la verità; che non parla per una generazione, ma dentro una generazione. Una scrittura che assorbe frustrazioni, rabbia, disillusione, solitudine — e le rimette in circolo sotto forma di racconto. A volte crudo, spesso più vero del previsto.

    Non è un caso che molti critici abbiano accostato il rap contemporaneo alla scrittura diaristica: un registro che parte dall’intimità per farsi specchio sociale. Da Pavese ai rapper di oggi, la spinta resta la stessa: annotare frustrazioni, desideri e paure non per sé, ma perché diventino riconoscibili da altri.

    Per chi non ha strumenti, reti, possibilità concrete, il rap resta uno degli ultimi spazi di espressione possibile. Una forma di cultura, una narrazione alternativa, che non ha bisogno di mediazioni, esiste anche fuori dai canali ufficiali e si prende lo spazio che non le viene dato.
    DannyZ lo ha scelto — o forse è il rap che ha scelto lui — proprio per questo: perché non aveva altri modi per raccontarsi, per farsi ascoltare. “Occhi Chiusi” è anche questo: il tentativo di rendere un’esperienza personale qualcosa che altri possano riconoscere come propria, pur non essendola. Qualcosa che trovi eco fuori da sé, che si apra, senza diluirsi. Non per rappresentare tutti, ma per dire “ci sono anch’io”.

    Ferite personali e parole che cercano una forma di pace. Con “Occhi Chiusi”, l’artista romano porta questo bisogno di senso al centro. «Ho fame vera, non solo di cash», scrive, contrapponendosi al mainstream dell’ostentazione. E ancora: «Parlano troppo ma non sanno niente, di chi scrive con i nodi in pancia, di chi punta tutto senza garanzia, per un posto dentro la discografia». Un passaggio che condensa il senso di precarietà, il bisogno di riconoscimento, la fatica di provarci davvero. Una generazione che non ha certezze, ma continua a bussare per un posto, una voce, una chance.

    Sempre più studi accademici e saggi, inoltre, parlano di rap come di una nuova forma di espressione spirituale: non nel senso religioso del termine, ma di linguaggio in grado di raccogliere il bisogno di senso e trasformarlo in qualcosa che parli a tanti, anche quando nasce da uno. Un legame, un riconoscimento reciproco. “Occhi Chiusi si colloca esattamente in questo filone. Non c’è esibizione, millanteria, né compiacimento: c’è la fede laica di chi ha attraversato il buio senza spegnersi («Ho visto il buio senza spegnermi, ho stretto i denti per difendermi») e ha trasformato le cicatrici in qualcosa che somiglia a una medaglia. DannyZ non è interessato al flex, ma al rispetto. La sua non è una ricerca di flash o gloria effimera, ma di parole che possano rappresentare chi le ascolta.

    Il brano conferma la crescita di un sound maturo e curato, con una produzione che guarda alle atmosfere dell’urban francese (PNL, Lomepal, Dinos) e alla scrittura introspettiva di artisti come slowthai o loyal karner. Una linea sonora che si muove in sintonia con la tendenza globale delle playlist sad rap e melancholy rap, cresciute del 30% negli ultimi due anni su Spotify. “Occhi Chiusi” si ascolta per quello che dice, ma anche per la sua densità sonora, che lo posiziona tra le proposte di maggior spessore della nuova scena urban italiana.

    «”Occhi Chiusi” parla della mia corsa verso i sogni, anche quando intorno c’è solo confusione e incertezza. Racconto i momenti di buio, le delusioni e le volte in cui mi sono sentito perso, ma anche la forza che ho trovato per rialzarmi. Voglio che chi mi ascolta si senta meno solo, e capisca che anche nelle notti più dure c’è sempre un modo per andare avanti.» – DannyZ

    Già definito dai media come “il rapper che ha imparato a camminare due volte”, DannyZ oggi porta la sua storia oltre l’etichetta. Non è più solo il ragazzo che ha superato la disabilità: è una voce credibile della scena italiana, che trasforma la fatica in parole e il dolore in suono.

  • Da venerdì 19 settembre 2025, disponibile il nuovo disco “Kind Of…” solo ed esclusivamente in copia fisica. Da lunedì 1° settembre, in Pre-Order, l’album acquistabile con le copie autografate da Antonio Faraò

    Consegnato alle stampe dall’etichetta indipendente Notes Around Ag, distribuito da Azzurra Music in Pre-Order già da lunedì 1° settembre con l’autografo dell’autore, e in uscita soltanto in copia fisica da venerdì 19 settembre, Kind Of… è il nuovo e primo disco in “Piano Solo” del pianista e compositore Antonio Faraò, vera e propria istituzione del pianoforte jazz italiano nel mondo. 

    La tracklist di Kind Of… consta di dodici brani, di cui otto originali scaturiti dalla fervida creatività compositiva di Faraò, mentre There Will Never Be Another You (Harry Warren), O Que Será (Chico Buarque de Hollanda), Round Midnight (Thelonious Monk) e I Didn’t Know What Time It Was (Richard Rodgers) sono quattro pietre miliari (ri)lette dal pianista attraverso i suoi brillanti arrangiamenti. In questo CD, Antonio Faraò dà prova non solo del suo proverbiale pianismo che lo ha reso celebre in tutto il mondo, intriso di straripante energia comunicativa, sbalorditiva padronanza strumentale, notevole inventiva armonica e vulcanicità ritmica. Ma si esprime anche con toccante cantabilità, profondo senso melodico e un lirismo dall’alto senso estetico, facendo quindi emergere anche la sua anima soulful, il suo lato romantico.  

    L’autore di Kind Of… spiega così la genesi di questa sua nuova opera discografica: «Sono davvero felice di condividere con voi il mio primo album in “Piano Solo”. Dopo oltre quarantacinque anni di musica e di vita sul palcoscenico, è naturale chiedersi «perché proprio ora?» «Perché aspettare così tanto?» È un traguardo importante, ma anche una sfida profonda e personale per ogni pianista. Come alcuni dei miei progetti, anche questo è rimasto chiuso nel cassetto. Non ho mai sentito l’urgenza di realizzarlo. Desideravo maturarlo con un certo spessore. Ora è arrivato il momento giusto. Non mi resta che augurarvi un buon ascolto, con la speranza che queste note possano toccare i vostri animi».  

    Biografia  

    Antonio Faraò BIOGRAFIA

  • TIME ZONES 2025 – quarantesima edizione – anteprima il 26 e 27 settembre a Bari dedicata a Erik Satie

    TIME ZONES 2025

    Quarantesima edizione

     

    anteprima Satie

    Bari,26-27 settembre Chiostro Santa Chiara

     

    Bigliex su Dice, € 10 per serata

    info: www.2me zones.it

     

    Quest’anno Time Zones, il festival delle musiche possibili , compie 40 anni  e sarà aperto da un’anteprima. Un tributo ad Erik Satie, uno dei grandi maestri del 900 ,di cui quest’anno ricorre il centenario della scomparsa.  Un iconoclasta che ha stravolto le regole che tra la fine dell’800 e l’inizio del 900 reggevano la musica. Un contributo a questa arte di cui si è avvertito distintamente  il respiro lungo tutto il 900 arrivando fino ai giorni nostri.

    Quattro concerti di quattro pianisti che lungo la loro strada hanno incrociato il ”pensiero musicale” di Satie : Andrea Missiroli, Arturo Stalteri ,Riccardo Roveda e Marcus Grimm. L’epilogo di questo affettuoso tributo ci sarà , nel prosieguo  di Time Zones, il primo novembre al teatro Rossini di Gioia del Colle con il concerto di Roberto Re David e lo spettacolo della pianista Alessandra Celletti:

    Satie ,mon amour..

    Venerdì 26 SETTEMBRE @ SANTA CHIARA Bari

     

    h.21,00 Andrea Missiroli

    polistrumentista-compositore di Forlì, si diploma in pianoforte al Conservatorio di Ferrara. Nel 2021 esce il suo album di debutto per piano solo dal titolo “L’incredibile Viaggio” (Blue Spiral Rec.). Nel 2022 compone le musiche per gli spettacoli della Compagnia “Teatro del Drago” e per il festival “Sedicicorto International Film Festival” (anche edizione 2023).

    All’inizio del 2024 esce il singolo “Bosco Ritrovato”, che viene scelto per la colonna sonora del documentario “L’ultima fila, storia di Pippo Fava”.

    Dal 2010 si esibisce dal vivo in diversi progetti musicali suonando sui palchi di tutta Europa, e da inizio 2024 è in tournee (oltre 40 concerti tra Italia e  Usa) per promuovere il nuovo album “Calanchi”.

     

    Ascolta Andrea Missiroli su Spotify:

    https://open.spotify.com/artist/2P1End2li9MQB0sPXX53kX?si=hO0Anf62RciHAb4UaicHoA

    Ore 22:00 – Arturo Stalteri in  “Casa Satie. Ritorno a Honfleur “ live (concerto per piano solo)

    #modernclassical #minimalism #soundtrackmusic

    Arturo Stalteri Cento anni fa ci lasciava Erik Satie artista illuminato ed  illuminante e punto di partenza del concerto di Arturo Stalteri che si apre con un doppio tributo al suo genio ed a quello di Debussy (nemico /amico) per passare poi a molti personaggi che molto devono al musicista filosofo di Honfleur da Brian Eno a Philip Glass.

    Arturo Stalteri (Roma, 1959) è un pianista, compositore e noto conduttore radiofonico (Radio RAI3).

    Inizia la sua carriera con il gruppo prog rock Pierrot Lunaire tra il 1974 e il 1977, con cui pubblica due album.Dopo il Conservatorio, inizia da un lato la sua carriera come concertista classico, dall’altro la sua discografia si costella di album meravigliosi in solo o con artisti del calibro di Philip Glass. Si definisce un “post-minimalista romantico” ed è capace di muoversi – in concerto come su disco – con disinvoltura tra i generi, dal prog alla musica barocca, dal minimalismo all’elettronica. Una lunga produzione dove vi sono anche   musiche utilizzate per il teatro (Daniele Valmaggi), il balletto (Barbara Schaefer) e il cinema (Carlo Verdone, Franco Battiato).

    Ascolta “The Snow Is Dancing” su Spotify:

    https://open.spotify.com/album/2cryfw9WEHD5LV8Df6TMwJ?si=zVM3yaMgQR659fZuf31shw

    27 settembre Chiostro Santa Chiara

     

    Sabato 27 Settembre 2025 @ chiostro Ex-Convento di Santa Chiara d’Assisi – Bari (Borgo Antico)

    Ore 21:00 – Riccardo Roveda in “A Piano Guy In A Crowded World” live (concerto per piano solo)

    #modernclassical

    Riccardo Roveda (classe 1990) milanese è un pianista compositore che unisce l’utilizzo del pianoforte al sound elettronico  . Nasce da studi privati di pianoforte classico, a cui susseguono studi di musica jazz, fino ad approdare alla accademia di composizione musicale “Educational Music Academy” del noto maestro Roberto Cacciapaglia. Agli studi di composizione pianistica affianca quelli di produzione di musica elettronica alla NAM di Milano e all’Accademia del Suono. Nel 2019 debutta con il suo primo progetto compositivo di piano solo “A piano guy in a fast world vol.1”, ma è con gli album “A Piano guy in a Crowded World ” ed “Escaping Rules ” che  indirizza la sua scelta neoclassico-elettronica un intrigante percorso musicale,un’alchimia musicale dove  si miscelano sonorità intime e cinematiche con  suoni più ritmati. La sua formazione classica gli ha permesso di sviluppare una versatilità stilistica  e di spaziare nella new modern classic con un’identità rivelatasi molto originale .

    I lavori finora pubblicati su tutte le piattaforme musicali sono: “A Piano Guy In A  Fast World” (EP – 2018), “Afterglow” (2020) e “A Piano Guy In A Crowded World” (2025). Si è esibito in numerosi concerti in Italia ed in Europa.

    Ascolta “A Piano Guy In A Fast World” su Spotify:

    https://open.spotify.com/album/02zcspfcSd0EIgRXoxDb5u?si=X2VL8SOXTROKXyCyje_DFA

    Ore 22:00 – Marcus Grimm featuring Federico Motta in “2 Planets + Somma” live

    #modernclassical #minimalism #ambientmusic #soundtrackmusic

    Marcus Grimm è il progetto strumentale di Marco Crivellaro, giovane musicista veneto e compositore di colonne sonore per serie TV, documentari, spot e cortometraggi.

    Tra i lavori recenti,  la collaborazione nella realizzazione delle musiche della serie Netflix “Il Caso Alex Schwazer”.Ha composto le colonne sonore di diversi docufilm, tra cui “Immenso Blu” e “Donnafugata” (prod. Karpos).Si è diplomato in Composizione al Conservatorio “Agostino Steffani” di Castelfranco Veneto (TV), sotto la guida del Maestro Gianluca Baldi.

    Ha anche ricevuto il Primo Premio “Your Sound For Silents” per la Migliore Musica al  “Lago Film Fest 2023”.

    Il suo ultimo album è un live che ripropone il meglio dei suoi primi due dischi insieme al violoncellista Federico Motta.

     

    Ascolta “Bosco Session” su Spotify:

    https://open.spotify.com/album/2dGqzX70CYiljF2uhK69Bk?si=TSpadi_mTK28tyJ11K399Q

    info: www.time zones.it


  • Jazz e classica contemporanea: al via sabato 20 settembre con il quartetto di Claudio Fasoli la XXXI stagione dell’Atelier Musicale alla Camera del Lavoro di Milano

    Tornano gli appuntamenti della rassegna organizzata dall’associazione culturale Secondo Maggio. Tra i musicisti coinvolti spiccano i nomi  
    di Mauro Ottolini, Giovanni Falzone, Tino Tracanna, Florian Arbenz, Alessandro Solbiati, Simone Pedroni, Natalia Benedetti e Guido Arbonelli 

     

     

    MILANO – La XXXI edizione dell’Atelier Musicale, la rassegna di jazz e classica contemporanea organizzata dall’associazione culturale Secondo Maggio, scatterà sabato 20 settembre alla Camera del Lavoro di Milano e presenterà ancora una volta una varietà progettuale di grande interesse, nella quale le proposte non sono in linea con l’abituale programmazione concertistica sia nell’ambito jazzistico sia in quello eurocolto.  

    Molti dei concerti della nuova stagione, poi, sono in prima esecuzione (assoluta o milanese) ed evidenziano il senso di una filosofia propositiva che intende offrire al pubblico del capoluogo lombardo qualcosa che difficilmente potrebbe ascoltare altrove, in linea con l’idea che le vere operazioni culturali sono quelle che realizzano ciò che manca e non ripetono qualcosa di già esistente. Inoltre, la tanto apprezzata quanto rara formula della rassegna, che integra i concerti con dettagliati, ma agili, programmi di sala e brevi guide all’ascolto introduttive, contribuisce non solo all’educazione estetica del pubblico, ma forma una platea attenta, ricettiva e apprezzata enormemente da tutti i musicisti che, nell’arco dei decenni, si sono alternati sul palcoscenico dell’auditorium Di Vittorio. Anche l’orario pomeridiano delle 17.30 si è rivelato, nella sua applicazione più che trentennale, un modo di promuovere i concerti presso un pubblico non abituato alla frequentazione serale dei teatri e degli auditorium, svolgendo un ruolo socialmente utile e, generalmente, poco praticato.  

    Il programma della XXXI edizione si configura con la consueta e ampia articolazione progettuale, con performance che intrecciano il mondo jazzistico e quello eurocolto, come nel nel caso di Oscar Del Barba e Tino Tracanna, mentre altre evidenziano una concezione jazzistica prettamente europea, come l’apertura, sabato 20 settembre, con Claudio Fasoli, oppure presentano originali mix di mondi musicali, ben evidenti nei concerti di Mauro Ottolini e Giovanni Falzone, portatori di incroci con il rap, il funky e le musiche provenienti da vasti universi sonori. Non mancano poi i consueti e importanti omaggi, a partire da quello per il compianto Emilio Soana, scomparso lo scorso gennaio, che intorno a Enrico Intra riunisce grandi musicisti che hanno tante volte suonato con lui; quello a Miles Davis da parte di Marco Mariani, tra i primi a ricordare il centenario della nascita del grande artista africano americano, e, infine, il trombone summit, tributo a due trombonisti del valore di Jay Jay Johnson e dell’italiano Marcello Rosa.  

    Il jazz internazionale è rappresentato dal singolare trio svizzero-anglo-brasiliano del batterista Florian Arbenz, mentre la linea verde dal formidabile quartetto del sassofonista Lorenzo Simoni, che fonda le sue radici nel mondo di Ornette Coleman ma anche nel jazz contemporaneo più avanzato. Lo sguardo ai giovani, la loro valorizzazione, è da sempre un elemento centrale della rassegna ed è presente in quasi tutti i concerti, coerentemente a quanto fatto sin dalla prima edizione dell’Atelier.  

    L’originalità dei programmi investe anche il campo classico, con il progetto Pasolini di Alessandro Solbiati, il singolare recital di una nuova vedette del pianoforte quale Simone Pedroni, oltre alla ricognizione del sempre troppo poco eseguito mondo musicale statunitense da parte dell’Ensemble Garbarino. Completano il quadro lo sguardo ai giovani talenti come la violinista Jingzhi Zhang e il Trio Bedrich e il curioso incontro di due grandi virtuosi del clarinetto odierno quali Natalia Benedetti e Guido Arbonelli. Nel complesso, si tratta di una stagione in grado di far incontrare pubblici diversi, ma ugualmente animati dall’amore per la musica vista in tutte le sue declinazioni. 

     

    Superata la boa del trentennale, l’Atelier Musicale inizia la sua nuova stagione sabato 20 settembre (inizio live ore 17.30, ingresso 10 euro con tessera associativa) con l’esibizione di Claudio Fasoli, maestro assoluto di una visione europea e progettuale del jazz, artista dalla precisa linea compositiva e performativa, che è stato presente in diverse edizioni della rassegna, portando sempre un contributo di originalità e alta qualità espressiva. Stavolta torna con il Next Quartet, che dirige da più di quattro anni e con cui è già stato presente nella rassegna tre anni fa: è un gruppo costituito da musicisti che, com’è usuale nel mondo musicale di Fasoli, sono funzionali alla realizzazione dell’odierno pensiero artistico del leader. Si tratta di strumentisti di grande duttilità, a cominciare dal chitarrista Simone Massaron, in grado di sfruttare tutta la gamma timbrica del suo strumento e di utilizzare efficacemente l’elettronica, dimostrando altresì un’ampia padronanza linguistica che spazia lungo la storia del jazz e non solo. La stessa ricchezza di tratto la troviamo in Tito Mangialajo Rantzer che, come tutti i contrabbassisti con cui Fasoli ha suonato, riveste un ruolo centrale nella sua musica, muovendosi in molteplici direzioni. Infine, Stefano Grasso è un batterista capace di lavorare coloristicamente sul ritmo, inserendosi pienamente “dentro” la musica. Con loro Fasoli proporrà le sue composizioni, in cui emergono sia un magistrale uso dello spazio sonoro, sia la sinteticità dei temi, le cui cellule sono cesellate con estrema cura e creano paesaggi sonori originali e ben definiti. I brani scelti sono quasi tutti tratti dall’ultimo album del sassofonista, intitolato Hasard (registrato nel 2024 e pubblicato da Abeat Records). A questi si aggiungono un paio di temi scelti dai due precedenti cd del gruppo: Ambush e Next (quest’ultimo vincitore del referendum della critica italiana nel Top Jazz del 2021). 

    Personaggio che fa parte della storia e dell’attualità del jazz europeo, Claudio Fasoli vanta una carriera cominciata con la partecipazione al celebre gruppo jazz-rock Perigeo e proseguita come leader di molteplici formazioni e progetti in cui ha avuto al suo fianco grandi personalità del jazz nazionale e internazionale: da Franco D’Andrea a Enrico Rava, da Kenny Wheeler a J.F. Jenny-Clark, da Mick Goodrick ad Antonio Faraò, per citarne solo alcuni. Il concerto che apre, a Milano, la XXXI edizione dell’Atelier Musicale offre quindi la possibilità di ascoltare una formazione tra le più interessanti della scena jazzistica italiana ed europea. 

     

     

    ATELIER MUSICALE – XXXI stagione  

    Dal 20 settembre 2025 al 7 marzo 2026 

    Dove: Auditorium Di Vittorio della Camera del Lavoro, corso di Porta Vittoria 43, 20122 Milano. 

    Inizio concerti: ore 17.30. 

    Ingresso: 10 euro con tessera ordinaria (5 euro) o di sostegno (10 euro). 

    Abbonamento stagionale: 80 euro. 

    On line: www.secondomaggio.org  

    Per informazioni: 3483591215; email: secondomaggio@alice.it; eury@iol.it 

    Direzione e coordinamento artistico: Giuseppe Garbarino e Maurizio Franco. 

    Introduzione ai concerti a cura di Maurizio Franco. 

    Organizzazione: associazione culturale Secondo Maggio. 

    Presidente: Gianni Bombaci; vicepresidente: Enrico Intra.