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  • “Shadows” è il nuovo singolo di MZT

    Da venerdì 5 settembre 2025 sarà disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming digitale “Shadows”, il nuovo singolo di MZT.

    In un tempo non lineare, ma ciclico, come il movimento dei pianeti del sistema solare, questo brano, supportato da un bellissimo video, intende rappresentare la danza degli opposti, all’interno della quale la presenza della Luce della Coscienza consente di vedere oltre lo specchio, permette di andare oltre la proiezione e realizzare l’equilibrio. Connettersi alla propria fonte di Luce, onde illuminare le ombre, al fine di trasformarle e realizzare l’equilibrio. Le ombre aspettano la Luce della Luna per tornare a splendere. I raggi del sole aspettano l’oscurità per andarle incontro. Per ritrovare una nuova connessione e una nuova fratellanza.

     

    “A ray of light, is what my eyes need to find”

    Biografia

    Mzt nasce a Napoli, nel settembre del 1978, ma di quegli anni 80 ricorda poco. Quando si innamorò della Musica, circa all’età di 12 anni, erano già iniziati i ’90. All’età di 16 il padre gli regalò la tastiera che desiderava e fu così che cominciò subito a comporre musica strumentale. E nel mentre che completava i suoi studi universitari, entrò a far parte di varie band. Si trattava in particolare di tribute band di Rock anni ’80. Improvvisamente, la vita che conduceva prese una nuova piega quando MZT cominciò ad appassionarsi all’Astrologia. Fu quello un periodo di profonda trasformazione e a causa di ciò decise di trasferirsi a Milano per prendere parte ad un corso di Astrologia unitamente ad un corso di Animazione 3d. Fu così che una volta ritornato a Napoli fu chiamato per animare il film “La Notte della Stella” del regista Nicola Barile. Venne poi il giorno in cui Mzt decise di riaprire quel cassetto per dare forma ad un fiume di idee che alimentano la sua costante ricerca di Significato, Verità e Conoscenza, convinto che la vera libertà sia la Consapevolezza.

    “Shadows” è il nuovo singolo di MZT disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica da venerdì 5 settembre 2025.

  • “Lungo il fiume” è il nuovo singolo di Claudio Serrano

    Da venerdì 5 settembre 2025 sarà in rotazione radiofonica “Lungo il fiume” (Up Music), il nuovo singolo di Claudio Serrano disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale dal 29 agosto.

    ll brano dipinge il contrasto tra la bellezza di una notte estiva e la disconnessione del protagonista con il mondo che lo circonda. Le luci della fiera e l’atmosfera calda dell’estate offrono un conforto momentaneo, ma presto il protagonista si rende conto di essere immerso in una realtà che non gli appartiene più, cercando una via di fuga da tutto ciò che non riesce più a comprendere.

     

    Spiega l’artista a proposito del brano: “Lungo il fiume nasce da un’immagine che mi è rimasta impressa di una notte d’estate. La città è viva, la gente si mescola alla frenesia della notte e io mi trovo a vivere un contrasto interiore. Mi perdo nel calore estivo e nelle luci della fiera, ma sotto quella bellezza c’è un senso di smarrimento, una voglia di scappare da un mondo che ormai non sento più mio.”

     

     

    Biografia

    Claudio Serrano nasce a Roma il 13/02/1991. Da molto piccolo si appassiona al rock classico, al suo immaginario, al blues e al folk. Inizia l’esperienza musicale al liceo, a soli 14 anni, con lo studio principalmente della chitarra e della batteria. Le prime esperienze musicali sono quelle di cantante in cover band, dove esegue brani classici rock di gruppi come Black Sabbath, Lynyrd Skynyrd, Iron Maiden, Metallica. Dopo queste prime esperienze, si avvicina al blues, al folk e al soul da cui prenderà ispirazione. Cantanti come Van Morrison, Bob Dylan, Bruce Springsteen, ma anche Chuck Berry, Robert Johnson, Muddy Waters, Sam and Dave, Aretha Franklin, Wilson Pickett, diventano le principali ispirazioni per la scrittura delle canzoni tanto che a 19 anni si trasferisce a Londra dove vive per un paio di anni continuando a esibirsi con diversi gruppi come cantante chitarrista. Quando torna a Roma, riprende lo studio della chitarra diplomandosi alla scuola fonderia delle arti e fonda il gruppo dr Mike and the Tank Top Two, che diventerà successivamente Claudio Serrano and the Wops con cui suona regolarmente in locali della scena romana. Nel 2017 registra e produce il suo primo ep con il nome di Bellevue Hills Street che viene nel 2018 con la casa discografica Reheoo Music inc.

    Nel 2025, firma con l’etichetta Up Music con la quale il singolo “Lungo il fiume”, un brano dal sound country molto accattivante che segna una nuova fase della sua carriera musicale.

    “Lungo il fiume” è il nuovo singolo di Claudio Serrano disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 29 agosto 2025 e in rotazione radiofonica dal 5 settembre.

     

     

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  • “Scogli” è il nuovo singolo di Meron

    Da venerdì 5 settembre 2025 sarà in rotazione radiofonica “SCOGLI”, il nuovo singolo di MERON già disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 22 agosto.

    “Scogli” è un brano dal sound britpop che racconta il processo di accettazione nel superare la fine di una storia, un conflitto interiore tra illusione e disillusione, tra incanto e realtà. Gli scogli assumono infatti varie funzioni, tra cui quella di proteggere dai rimpianti e di separare la vita desiderata accanto all’altra persona, che continua a scorrere tra i pensieri, dalla vita sulla riva, ovvero l’inizio di un nuovo amore, che però non potrà veramente svilupparsi senza il superamento di questa fase.

     

    Spiega l’artista a proposito della nuova release: “Il brano è molto simile a Gazza ladra. La differenza è che nell’altro brano, la fase di accettazione per la perdita della persona amata era stata superate, qui no invece. Sono ancora dentro quella fase, per questo motivo il brano ha impiegato 3 anni prima di uscire”.

    Il visual video di “Scogli” è stato girato dal regista Simone Testo e rappresenta il protagonista che si affaccia alla finestra di una casa distrutta e abbandonata, cercando di non affogare in tutto ciò che sente intorno.

    Guarda il visual video di “Scogli” su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=o8w-h1oZ7GU

     

     

    Biografia

    Meron, classe 1997, nasce a Bologna e vive con sua madre fino all’età di 3 anni. Cresciuto in un paese della provincia di Rimini, inizia a scrivere canzoni all’età di 8 anni, e così la musica diventa la sua fedele compagna. A Carpi, dove in seguito si trasferisce, studia pianoforte e canto, prendendo parte a diversi progetti musicali della zona modenese. Nel 2017 tenta Area Sanremo, arrivando fino alla tappa delle semifinali. Dopo anni passati a suonare in vari locali e a studiare, nel novembre 2023 pubblica il suo primo singolo del nuovo progetto in corso, “Colori dell’ombra”, e successivamente “Gazza ladra”, “Nuove regole”, “Bella domanda” e “Umani giorni”.

     

    “Scogli” è il nuovo singolo di Meron disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 22 agosto 2025 e in rotazione radiofonica da venerdì 5 settembre.

     

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  • Folkstone: il 7 settembre La Festa di fine Tour al NXT Bergamo

    I FOLKSTONE portano sul palco di NXT, in piazzale degli Alpini a Bergamo, il loro DELIRIUM TOUR e lo fanno per un appuntamento speciale, quello che chiude la serie di date estive che li ha visti impegnati sui palchi italiani.

    Il 7 settembre, a NXT, nel cuore del capoluogo orobico, andrà in scena una grande festa, per celebrare un’ultima data d’estate del tour che ha segnato il ritorno dei FOLKSTONE sulle scene live e ha accompagnato l’uscita del loro ultimo lavoro in studio, intitolato Natura Morta.

    Un evento dedicato ai numerosi fan, che avranno l’occasione di vivere un giorno speciale con la band.

    A NXT, infatti, andrà in scena un doppio set: in acustico, alle 18.30 per un aperitivo di saluti e poi, in serata, sul palco principale di Piazzale degli Alpini, esploderà tutta la carica delle sonorità che per i FOLKSTONE sono un marchio di fabbrica.

    L’appuntamento prevede formula H20, ovvero, con ingresso gratuito per coloro che arriveranno prima delle ore 20.00. I biglietti per chi volesse raggiungere NXT dopo le ore 20 sono disponibili su Ticketmaster, TicketOne e TicketSMS (prezzo: € 10,00).

    Inoltre, il 7 settembre a NXT si cena con i FOLKSTONE. Sarà un momento conviviale che la band condividerà con i fan, con un menu dal sapore speciale, che include portate selezionate proprio dagli stessi FOLKSTONE.  Informazioni e prenotazioni su www.nxtbergamo.it

    È uscito lo scorso 21 marzo su tutte le piattaforme di streaming digitale, in formato fisico e in vinile “NATURA MORTA”, il nuovo album dei FOLKSTONE.

    “Natura Morta” è un doppio album dall’animo malinconico e sincero, ma anche potente e vibrante di energia. Il disco si arricchisce della partecipazione di importanti featuring con artisti come i Modena City Ramblers in Fragile, Trevor Sadist in Mediterraneo, Daridel in Mala Tempora Currunt e i Punkreas in La Fabbrica dei Perdenti.

    La musica si orchestra tra cornamuse, arpa e altri strumenti che, con il loro fascino, evocano tempi lontani. I testi, invece, sono sempre radicati nel qui e nell’ora, pronti a ritrarre scorci d’umanità con un occhio che, più che critico, rimane sensibile dalla prima all’ultima riga. Un ritratto scanzonato e romantico delle nostre vite e del mondo che ci circonda.

    Commenta la band a proposito del disco: «La nostra “Natura Morta” è uno sguardo perso nella vita, un senso di disordine mistico ed una dose di disillusione nata da una costante ed autocritica riflessione. Il tutto sempre con il sorriso sulle labbra, sempre consapevoli della quotidiana realtà, così meravigliosa e struggente al tempo stesso. Siamo nell’epoca del materialismo spinto. Il nostro vuole essere un urlo disperatamente romantico».

    “NATURA MORTA” TRACKLIST:

    1. Alabastro
    2. Appennino
    3. Vuoto a Perdere
    4. Lacrime di Marmo
    5. Natura Morta
    6. Macerie
    7. Resta qui
    8. Fragile – Feat. Modena City Ramblers
    9. Mediterraneo – Feat. Trevor, Sadist
    10. Mala Tempora Currunt – Feat. Daridel
    11. La Fabbrica dei Perdenti – Feat. Punkreas
    12. Scarpe Rotte
    13. Persia
    14. Sulla Riva
    15. Brindo Otra Vez
    16. L’ultima Thule (cover Guccini)

     

    Biografia

    I Folkstone sono una rock metal band che si forma nel 2004 da un’idea di Lorenzo “Lore” Marchesi, frontman della band. All’attivo oggi hanno 7 album studio e 2 DVD live. Ciò che rende unica questa band è la miscela esplosiva tra strumenti antichi quali cornamuse, arpa, flauti, bouzouki, ghironda e la granitica base rock/metal di basso, chitarra e batteria. Il cantato è interamente in italiano ed i loro testi sono ricercati e coinvolgenti tra il narrativo, l’interiorità ed il sociale. La loro naturale dimensione è sin dall’inizio il puro live, dove riescono ad esprimere tramite un’attitudine punk tutta la loro potenza ed espressività maturata attraverso centinaia e centinaia di live in Italia ed Europa. Dopo una separazione durata qualche anno nel 2023 annunciano la reunion con un’esibizione al Live Club di Trezzo sull’Adda come headliner del MetalItalia Festival. Data l’incredibile e calorosa risposta dei fan la band decide di pubblicare il nuovo singolo “Macerie” e qualche mese dopo “La fabbrica dei perdenti”, pezzo di cui registrano il videoclip all’Alcatraz di Milano a marzo 2024 con il locale sold out carico di energia.  I due singoli sono inoltre pubblicati nel vinile “Racconti da Taberna”, raccolta dei brani che hanno segnato la storia della band dall’inizio ad oggi.  Dopo il tour estivo scrivono un doppio album in uscita il 21 marzo 2025. “Natura Morta”, questo il titolo del nuovo lavoro che è stato presentato al Legend Club di Milano dal 28 al 30 marzo 2025.

    Anticipato dal singolo “Alabastro”, “Natura Morta” è il nuovo album dei Folkstone disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale, in formato fisico e in vinile da venerdì 21 marzo 2025.

  • Un esordio che non passa inosservato: Lulù incanta con il suo primo singolo

    Un esordio che non passa inosservato: Lulù incanta con il suo primo singolo

    25 agosto 2025 – È disponibile su tutte le piattaforme digitali il primo singolo di Lulù, nuova promessa del panorama musicale italiano. Il brano, prodotto da Andy Milesi e Giovanni Nicotera, segna il debutto ufficiale dell’artista sotto l’etichetta Label 33 Records, con distribuzione a cura di Virgin Music.

    Con una produzione curata nei minimi dettagli, il singolo mette subito in luce due delle caratteristiche distintive di Lulù: la versatilità vocale e l’attitudine melodica. La sua voce si muove con naturalezza tra registri diversi, alternando delicatezza ed energia con una padronanza sorprendente per un’artista al debutto.Il brano – dal sound moderno ma profondamente radicato nella tradizione pop contemporanea – si distingue per la sua struttura melodica avvolgente e per la capacità di creare un’atmosfera emotiva autentica, senza cadere nella retorica. Lulù dimostra di saper raccontare e far vibrare, con una scrittura che si intreccia armoniosamente alla produzione musicale firmata da Milesi e Nicotera, entrambi noti per la loro sensibilità artistica e il loro approccio raffinato al suono.La collaborazione con Label 33 Records, è giovane ma ambiziosa e la distribuzione garantita da Virgin Music, lasciano intuire un progetto pensato per durare e crescere nel tempo. Il singolo è solo l’inizio di un percorso che promette evoluzione, sperimentazione e soprattutto autenticità.

  • “Dame un Grrr”, il singolo che ha riscritto le regole della discografia 3.0

    È partita da una stanza in Romania la canzone che sta facendo ballare milioni di persone in tutto il mondo. “Dame un Grrr”, firmata dal produttore mascherato Fantomel e dalla cantante Kate Linn, è oggi uno dei brani più virali dell’anno: oltre 10 milioni di video su TikTok, 30 milioni di stream su Spotify e più di 25 milioni di visualizzazioni per il videoclip ufficiale su YouTube nelle prime settimane.

    Parallelamente al successo social, il brano è nella Top 10 Viral di Spotify e Shazam, scalando le classifiche in decine di Paesi e confermandosi come uno dei casi discografici più significativi degli ultimi anni. Un fenomeno musicale, certo, ma anche culturale, che ha trasformato due sillabe — «Dame un grrr (¿un qué?)» — in un codice globale, grazie a un trigger verbale e a un gesto replicabile che hanno permesso a milioni di utenti di diventare protagonisti del trend.

    Dalla Spagna a Cuba, dall’Indonesia agli Stati Uniti, “Dame Un Grrr” è stato rilanciato da superstar come Madonna, DJ Snake e Dani Olmo, e dai remix ufficiali firmati da Jason Derulo e Hugel, che hanno contribuito ad amplificarne la diffusione. È qui che la viralità entra nella pop-culture e diventa costume: la cosiddetta “leon dance” ha reso il pezzo mimabile nei formati verticali e riconoscibile in un istante, con un impatto paragonabile alle hit internazionali più iconiche degli ultimi anni e spingendolo fuori dai feed e dentro le radio.

    Il segreto di “Dame un Grrr” sta nella sua semplicità: un dialogo scherzoso, un beat che mescola elettronica, latin pop e urban, e un ritornello legato al gesto, all’imitazione, al gioco. È questa leggerezza intelligente ad aver reso la traccia virale non solo tra i giovani, ma anche tra famiglie, sportivi e creator di ogni parte del mondo, tra sfide, parodie e reinterpretazioni creative.

    Un capitolo che si inserisce in una lunga tradizione: quella dei tormentoni che segnano un’epoca. Ma la sua portata globale sta in un elemento nuovo. Nell’era dei contenuti brevi, rapidi e visivi, “Dame un Grrr” ha creato una formula perfetta per i social: un gesto immediato, un codice condiviso, un rituale che può essere replicato all’infinito. Non serve conoscere la lingua, non serve mediazione: basta fare “il grrr” con le mani e la community è creata.

    Un meccanismo che gli analisti digitali definiscono memetico, cioè capace di diffondersi per semplicità ed efficacia, attraversando età, geografie e culture.
    In questo c’è anche un riflesso sociologico. “Dame un Grrr” intercetta il bisogno di spensieratezza e di partecipazione in un contesto globale segnato da conflitti, instabilità e crisi. Un gesto semplice e ironico diventa valvola di sfogo, occasione di gioco, terreno comune per milioni di persone. È il linguaggio della Gen Z, ma anche di chi cerca un momento di evasione corale.

    Oltre all’impatto digitale, “Dame un Grrr” sta vivendo una seconda vita nei club e nei festival, entrando nelle scalette dei DJ internazionali e diventando una delle hit più ballate del 2025. Fantomel e Kate Linn hanno annunciato un tour europeo che tra la fine dell’estate e l’autunno attraverserà il Vecchio Continente. In Italia, la gestione del tour è affidata a Kontakt Agency di Francesco Andrisani, in collaborazione con Creator Records e MarcWin Music (New York), a conferma del ruolo strategico del nostro Paese come hub musicale e culturale di rilievo internazionale. Il mercato italiano rappresenta infatti una tappa cruciale per il singolo, che unisce musica, digital culture e linguaggi generazionali in un format perfetto per la crossmedialità: social, radio, tv, festival e dancefloor.

    Dietro la maschera di Fantomel c’è un produttore che la scena dance europea osserva con attenzione, erede della tradizione dei grandi anonimi dell’elettronica. Al suo fianco, Kate Linn, cantante rumena che ha già conquistato milioni di stream nell’Est Europa e che ora trova la consacrazione globale.

    “Dame Un Grrr” è un progetto nato locale e diventato globale che conferma come oggi i social non siano più soltanto strumento di diffusione, ma il vero laboratorio in cui si scrive il futuro dell’industria musicale. Dimostra che le piattaforme hanno riscritto le regole del gioco: oggi è la viralità digitale a dettare il passo, decretando i trend e rendendoli simboli generazionali, prima ancora che le radio li consacrino. Ed evidenzia come l’industria del 2025 viva un cortocircuito tra digitale e club culture, dove ciò che nasce come meme si trasforma in business, tour e spettacolo dal vivo.

    “Dame un Grrr” non è solo una hit virale, ma il segnale di un nuovo equilibrio, che mostra dove va la musica quando a guidarla è la rete. Si scrive nei feed prima che nelle classifiche, si diffonde nei gesti prima che nei suoni. È la prova che nell’ecosistema digitale contemporaneo, sono le logiche sociali delle piattaforme e la spinta spontanea degli utenti a plasmare ciò che diventa cultura: è lì che comunità, contenuti e simboli si formano, prima ancora del mercato.

  • Jack Scarlett sfida il perbenismo italiano con “Il Corpo del Diavolo”, il suo nuovo inno queer

    Uno sguardo che brucia, una pulsione che divora. “Il Corpo del Diavolo” è il nuovo, coraggioso singolo di Jack Scarlett, attivista LGBTQ+ tra gli artisti più talentuosi e fuori dagli schemi della nuova scena pop italiana. Un racconto in bilico tra erotismo maschile e dinamiche tossiche che affronta senza retorica né censure il tema del desiderio omosessuale, elevandolo a narrazione sociale, poetica, politica e – inevitabilmente – provocatoria.

    Scritto dopo due relazioni intense e dolorose, non è un brano d’amore, ma un viaggio nell’ossessione ripetuta e autoctona. Nessun moralismo, nessuna richiesta di empatia: solo la necessità di rappresentare il proprio inferno – e di attraversarlo. «Assaporando il corpo del diavolo» diventa allora una resa consapevole, ma anche un atto di riscatto. Una confessione autobiografica che non cerca filtri né redenzione. E che culmina in una scena erotica esplicita – rara nel pop italiano, trattata con sguardo artistico, non compiacente.

    Qui il male ha un nome, ma non è un mostro: è il volto di chi ti stringe e ti consuma. La figura di Lucifero, lungi dall’essere satanica, è simbolo di un amore che affascina e distrugge. Jack Scarlett lo definisce “il principe della mia favola”, rovesciando la narrazione tradizionale e chiedendosi – con sguardo spietatamente onesto– chi siano davvero i buoni.

    La società del decoro, quella bigotta e perbenista, viene spogliata delle sue ipocrisie: mentre condanna chi ama in modo non convenzionale, non vede – o finge di non vedere – la violenza che si nasconde dietro la normalità, quella che si alimenta nel silenzio delle relazioni eteronormate.

    Prodotto da Yanomi (già per Alfa, Olly e molti altri) e Blame, “Il Corpo del Diavolo” si muove tra R&B, dark-pop e contaminazioni elettroniche. La scelta più radicale? L’inserimento di un coro di bambini dell’associazione L’AMACA di Milano. Una decisione che, abbinata al tema, ha già acceso il dibattito. L’accostamento tra purezza infantile e racconto esplicito del desiderio omosessuale ha sollevato critiche nei circuiti più conservatori – qualcuno parla già di “satanismo”. Ma per Jack non è una trovata scandalistica: è un modo per rompere i confini del pregiudizio e ribaltare i codici della narrazione dominante.

    Una provocazione? No, o almeno non del tutto. Una strategia comunicativa perfettamente consapevole, che cerca di far emergere – per contrasto – i paradossi dell’indignazione pubblica, smontando la retorica del finto scandalo e mettendo lo specchio davanti a chi si indigna a comando.

    Secondo l’ultimo report di ILGA Europe, l’Italia è al 34° posto su 49 paesi europei per tutela dei diritti LGBTQ+. Il dato peggiore riguarda l’educazione affettiva nelle scuole, spesso assente o fortemente osteggiata. In questo vuoto educativo e sociale, l’arte – e la musica – assumono un ruolo cruciale.

    Nel videoclip ufficiale, diretto da Brace Beltempo, Lucifero diventa un supereroe queer: non il carnefice, ma il salvatore. Il video celebra chi è stato definito “freak” o “diverso” e capovolge le categorie del giudizio. Chi discrimina, qui, ha il volto dell’ipocrisia. Chi viene condannato, rivendica la sua libertà. A interpretare Lucifero è Alex Nardelli, modello di nudo artistico, il cui volto incarna alla perfezione la visione del personaggio: «Sembra uscito dal quadro di Alexandre Cabanel – dichiara Jack Scarlett -. È il mio Lucifero ideale: un angelo caduto che conserva intatta tutta la sua bellezza.» Nella copertina del singolo, la somiglianza con l’iconica opera ottocentesca è immediata.

    In un momento storico in cui il linguaggio dell’odio guadagna spazio mediatico e politico, “Il Corpo del Diavolo” arriva come atto artistico dirompente, che parla di carne, passione, ma anche di liberazione, riconciliazione e affermazione: personale, sentimentale, identitaria.

    Quella di Jack Scarlett è una battaglia quotidiana contro l’omofobia e il conformismo:

    «Avevo bisogno di raccontare il più grande cliché – conclude -: restare in una relazione che ti consuma. Il diavolo era l’unico modo per darne dignità. Il coro infantilizza l’ombra, perché se si condanna il sacro si capisce cosa si teme davvero: l’istinto, l’istigazione, la verità.»

    Dopo il successo di “Io sono unico”, “Discorsi a metà” e “Senza più perdermi”, brani manifesto contro il bullismo omofobico, Jack Scarlett si conferma come una voce centrale dell’attivismo LGBTQ+, proponendo un dialogo con le istituzioni e la comunità.

    Con “Il Corpo del Diavolo” porta l’erotismo queer al centro del dibattito pubblico, in un’Italia dove – secondo Arcigay – il 62% delle persone LGBTQ+ ha subito almeno un episodio di discriminazione nel corso della vita, ma solo l’8% lo ha denunciato. In un clima simile, ancora ostile a ciò che viene percepito come “diverso”, esporsi è una forma di resistenza, raccontarsi diventa una presa di posizione, e rappresentarsi significa anche difendersi.

    Il cantautore milanese, con questo nuovo brano, rilancia il discorso queer in Italia: un discorso che non si accontenta più della visibilità, ma reclama spazio, ascolto e legittimità. Dal divieto di amare al diritto di raccontarlo senza filtri, questa canzone urla ciò che la società prova ancora a censurare: che il desiderio è legittimo, anche quando brucia. È un gesto culturale, uno specchio provocatorio che interroga una collettività spaventata dal contatto, dall’istinto e dalla libertà.

  • Paola Minussi in libreria con “L’ultimo segreto di Via Volpi”, un noir psicologico ambientato tra Como e Lisbona

    Paola Minussi, scrittrice, musicista e docente di chitarra classica alla Musikakademie di Basilea, torna in libreria dal 18 luglio con il noir “L’ultimo segreto di Via Volpi”, già disponibile in prevendita sul sito della casa editrice Bertoni.

    Tra realismo e immaginazione, l’autrice attraverso una stesura lunga e meticolosa affronta temi attualissimi quali la violenza di genere, il narcisismo patologico, il desiderio di controllo, la sorellanza, la giustizia e ci invita a osservare con lucidità il nostro tempo, ma senza spegnere la fiammella della speranza.

    Rosa Carvalho, ispettrice della polizia giudiziaria di Lisbona, si imbatte in un caso inquietante: una donna viene ritrovata priva di memoria nel Jardim da Estrela e, dopo un breve ricovero in ospedale, muore improvvisamente.

    Il caso viene archiviato in fretta, ma qualcosa non torna. Una scritta enigmatica comparsa sul corpo, insieme a una serie di dettagli inspiegabili, spingono Rosa a riaprire l’indagine.

    Le tracce la conducono fino a Como, tra le stanze polverose di un palazzo tanto affascinante quanto oscuro, noto un tempo come Il Dollaro, la casa di appuntamenti più celebre della città. Tra le sue mura echeggiano segreti inconfessabili e atroci delitti: l’ultimo dei quali accade allorquando un gruppo di amici elabora un perverso gioco di seduzione che si trasforma in una spirale di feroce violenza.

    “La storia che racconto in questo romanzo la portavo dentro da tempo. Era lì, in attesa di trovare la sua voce, i suoi luoghi, il suo respiro narrativo. Da sempre sono affascinata dal genere giallo e noir: fin dalla mia adolescenza ho divorato i grandi classici, da Agatha Christie a Simenon, fino ad arrivare agli autori nordici contemporanei come Jo Nesbø. È una passione che non mi ha mai abbandonato, anzi: con il tempo è cresciuta, si è affinata, ha trovato nuove direzioni.

    Un altro tema che mi ha sempre colpita profondamente è quello dell’amnesia. La perdita di memoria è, da un lato, un abisso: cancella il passato, ti priva delle radici. Ma, dall’altro, rappresenta anche una possibilità di rinascita. Una nuova vita. Un nuovo nome. Un nuovo inizio. In questo senso, ancora una volta, è stata Agatha Christie a ispirarmi: non tutti sanno che dopo aver appreso che il marito stava per lasciarla per un’altra donna – naturalmente più giovane – scomparve per undici giorni. E perse la memoria. Ricordo ancora la fortissima emozione che provai quando pernottai ad Harrogate, in Inghilterra, proprio nell’hotel in cui lei si rifugiò durante quei giorni sospesi nel tempo. È da quella commozione, e da quella fascinazione, che è nato anche il mio romanzo”.

    “Con L’ultimo segreto di Via Volpi, Paola Minussi si conferma una voce originale e potente nel panorama del noir italiano. Un romanzo intenso e raffinato, dove la giustizia si intreccia alla poesia, e il dolore lascia spazio alla possibilità di rinascita” – ha commentato l’editore Jean Luc Bertoni.

    Un noir inquietante con un intreccio che pone interrogativi sul concetto di giusto e sbagliato. Una storia che ci conduce, mano nella mano, lungo la sottilissima ed evanescente linea di confine tra giustizia e vendetta, da portare con sé in viaggio o sotto l’ombrellone se si è in vacanza o da leggere sul divano se si resta a casa, per riflettere, emozionarsi e (ri)scoprire la forza delle storie.

     

    Dati tecnici

    Autrice: Paola Minussi

    Titolo: L’ultimo segreto di Via Volpi

    Casa editrice: Bertoni Editore

    Uscita: 3 luglio in prevendita presso il sito della casa editrice Bertoni https://www.bertonieditore.com/shop/it/12-libri e dal 18 luglio in tutte le librerie e online

    Costo: 18 euro

    Pagg: 216

    Biografia

    Paola Minussi è scrittrice, musicista e docente di chitarra classica alla Musikakademie di Basilea. Da sempre convinta che la scrittura possa essere un potente strumento di consapevolezza, trasformazione e impegno civile, intreccia nei suoi testi autobiografia, temi sociali e lo studio degli archetipi, che, nel tempo, continuano a raccontare chi siamo.

    Accanto alla produzione letteraria, conduce laboratori di scrittura e narrazione di sé per adulti e ragazzi, dove le parole diventano occasione di cura, memoria e libertà. 

    Nei suoi romanzi affronta questioni attuali e profonde, dando voce a chi spesso non ne ha: in L’ultimo segreto di Via Volpi (Bertoni Editore, 2025), un noir ambientato tra Lisbona e il lago di Como, si confronta con le ferite della giustizia negata e il desiderio di vendetta, attraverso una protagonista intensa e determinata, l’ispettrice Rosa Carvalho.

    Sempre per Bertoni Editore ha pubblicato L’archivista di Torrechiara, romanzo distopico da cui è nato Risveglio a Torrechiara, monologo teatrale scritto e interpretato da Claudia Fontana.

    Appassionata di Tarologia e dell’interpretazione degli archetipi del Femminile, a cui ha dedicato anche la pubblicazione “Rituali Armonizzanti con gli Arcani” insieme a Valentina Geissler, ha fondato il progetto Women in White – Society, una rete culturale che promuove il pensiero femminile e una visione del mondo più inclusiva e rispettosa delle differenze (non solo quelle di genere).

    Accanto al suo impegno civile, Paola non smette mai di coltivare speranza e uno sguardo positivo sul reale, convinta che la luce possa convivere con le ombre, senza negarle.

    Il suo motto – che è anche quello dell’ispettrice Carvalho – è la sintesi del suo approccio alla scrittura e alla vita: «Senza fretta, ma senza tregua».

    Vive a Como, tra musica, parole, gatti e Tarocchi, sognando un giorno di trasferirsi a Lisbona.

    Scopri di più su di lei: www.paolaminussi.com

  • Uscito “Il carteggio Morrison” di Carmine Maffei

    È disponibile in tutte le librerie e negli store online Il carteggio Morrison (Bookroad Editore), romanzo d’esordio di Carmine Maffei, musicista e autore di Solofra (AV). Un’opera a metà strada tra biografia immaginaria, spy-story e riflessione esistenziale, che ripercorre gli ultimi mesi di vita del leggendario frontman dei Doors, Jim Morrison, nella Parigi del 1971.

    Dopo lo scandalo del concerto di Miami e il processo per atti osceni, Morrison si rifugia in Francia, terra dei suoi poeti amati, per tentare una rinascita. Ma anche a Parigi l’ombra del controllo non lo abbandona: i servizi americani lo sorvegliano, sospettando legami con ambienti anti-governativi. Venti anni dopo, nel 1991, un nuovo fascicolo si riapre: tre uomini, tra cui un agente segreto e un giornalista, si mettono sulle tracce di un misterioso documento scomparso che Jim non lasciava mai. Cosa conteneva davvero? Quali verità doveva custodire?

    Tra vecchie amicizie, spie dell’intelligence e segreti sepolti da tanto tempo, la ricerca della verità condurrà in un labirinto di mezze verità e false piste, dove il confine tra mito e realtà si fa sempre più sottile. Quali rivelazioni potrebbero emergere da documenti rimasti nell’ombra per decenni?

    Il carteggio Morrison nasce dal mio desiderio di raccontare gli ultimi giorni di Jim Morrison a Parigi, tra la primavera e l’estate del 1971 – ha spiegato l’autore.

    Inizialmente pensato come una biografia parziale, è diventato pian piano un romanzo. L’idea prende spunto da un fatto realmente accaduto in quel periodo. Ho scelto il titolo ispirandomi a Il carteggio Aspern di Henry James, dove si parla di documenti scomparsi appartenenti a un poeta: una suggestione che ho sentito fortemente mia e ho trasportato nella biografia romanzata.

    La stesura è avvenuta durante un momento di autoesilio, dopo la fine di un’esperienza lavorativa intensa. Quel silenzio improvviso mi ha portato a immedesimarmi in Morrison, che proprio in quel periodo si era allontanato dalla musica per tornare alla poesia, la sua passione più autentica.

    In quelle giornate ho respirato le sue inquietudini, le sue paure, e le ho riversate nella narrazione, arricchendola con atmosfere di tensione ispirate dai romanzi psicologici di Georges Simenon. Ho pensato anche ad Arthur Rimbaud, poeta che Morrison ammirava e che come lui abbandonò l’arte per cercare un’altra vita.

    Un forte impulso alla scrittura mi è venuto, infine, dalla lettura dei dossier dell’FBI su Jim Morrison e John Lennon, vere e proprie testimonianze della repressione contro gli artisti scomodi.

    La pubblicazione nel 2025, a sessant’anni esatti dall’incontro tra Morrison e il tastierista dei Doors Manzarek, è per me un omaggio sentito, personale e simbolico”.

    Biografia di un rockstar, fantasia e intrigo. Sono queste, in sintesi, le parole chiave de Il carteggio Morrison, un romanzo nato dal vuoto che unisce le inquietudini di un artista e le inchieste del governo americano oltre le barriere dei diritti costituzionali, al fine di conoscere i presunti rapporti di un ribelle con i cospiratori della Nuova Sinistra.

    Dati tecnici

    Titolo: Il carteggio Morrison

    Casa editrice: Bookroad Editore

    Uscita: 29 maggio 2025

    Costo: 16 euro

    Pagine: 168

    EAN: 9788833227153

     

    Biografia

    Carmine Maffei (Avellino, 17 luglio 1981), musicista e scrittore. Ha pubblicato diversi dischi sia in autoproduzione che attraverso etichetta discografica e distribuzione, con i suoi progetti più importanti, gli Inseedia e gli Ordita Trama, in cui compare come autore e compositore. Ha collaborato con diverse testate culturali on line, per cui ha scritto recensioni, brevi saggi, racconti e curato interviste. Nel 2018 è tra i semifinalisti del concorso nazionale Arrivederci Sud, alla cui giuria compaiono nomi di spicco, grazie al quale il suo racconto Se Resto è Perché viene pubblicato in cartaceo. Nello stesso anno anche l’editore Arcana pubblica il suo racconto Vertigo 76, incentrato sulle figure di David Bowie e Iggy Pop, sul libro Bowienext di Rita Rocca e Francesco Donadio. Il Carteggio Morrison è il suo primo romanzo.

  • Onde musicali sul Lago d’Iseo tra suoni contemporanei,  tango, un omaggio a Garcia Lorca e il gran finale sull’isola di Loreto il 6 settembre. Venerdì 8 agosto il Better Call Duo in concerto a Zone (Bs)


    Prosegue per tutto il mese di agosto e fino a sabato 6 settembre l’ottava edizione della manifestazione organizzata sulle due sponde del Sebino

    ISEO (BS) – L’ottava edizione di Onde musicali sul Lago d’Iseo, il festival organizzato dall’Associazione Luigi Tadini di Lovere in collaborazione con Visit Lake Iseo (l’ente di promozione turistica del Lago d’Iseo), prosegue per tutto il mese di agosto e oltre, con undici concerti in programma sulle due sponde del Sebino che spazieranno dalla classica all’opera, dalla musica contemporanea alle suadenti sonorità del tango, fino al virtuosismo degli archi di Enzo Ligresti (violino) e Giorgio Fiori (violoncello), che si esibiranno per il gran finale dell’ottava edizione sabato 6 settembre sull’isola di Loreto.
    La manifestazione è realizzata grazie al contributo di Regione Lombardia e al supporto di GF-Elti, Bertoni Antinfortunistica Industriale, Rotary Club Lovere-Iseo-Breno, Lions Club Lovere, Navigazione Lago d’Iseo e Comisa.
    Tra gli appuntamenti in agenda nelle prossime settimane è da segnalare, venerdì 8 agosto (ore 21) presso l’antica Chiesa dei Santi Ippolito e Cassiano di Zone (Bs), il concerto del Better Call Duo, composto dai chitarristi Stefano Palamidessi Chieko Hata. Il programma è dedicato alla musica contemporanea e prevede tre movimenti tratti da Comme des grands di Roland Dyens, Tres Piezas de Otoño di Máximo Diego Pujol, 4 danses di Raffaele Bellafronte e la Suite italiana di Mario Gangi.
    Di recente formazione, il Better Call Duo si caratterizza per le sonorità affascinanti, soffuse e ricercate, con un uso di tutte le timbriche chitarristiche sapientemente intrecciate tra i due strumenti. I due musicisti hanno alle spalle un’attività musicale intensa e significativa: Stefano Palamidessi ha collaborato, tra gli altri, con Renato Bruson, Aldo Redditi e Goffredo Petrassi, eseguendo e registrando per emittenti televisive e radiofoniche in tutto il mondo. Oltre a tenere masterclass in Italia e all’estero, è docente di chitarra presso il Conservatorio di Musica di Frosinone, direttore della Civica Scuola delle Arti-Accademia internazionale di musica di Roma e direttore organizzativo dell’associazione culturale musicale Fabrica Harmonica. Chieko Hata si è diplomata al Conservatorio di Cesena sotto la guida dello stesso Palamidessi, al quale attribuisce le sue conoscenze musicali e strumentali. Ha preso parte a festival in Europa, Giappone e Stati Uniti, sia come solista sia in formazioni cameristiche.
    Nella giornata di sabato 23 agosto il festival offre un doppio appuntamento: a Lovere (Bg), a Villa Milesi (ore 21)Cesare Carretta (violino), Andrea Corazzi (bandoneon e fisarmonica) e Nicola Ziliani (contrabbasso) presentano Histoire du tango, affascinante excursus nella storia del celebre ballo argentino. Verranno eseguiti brani di Gardel, Pugliese, Piazzolla, Ziegler e Galliano. Nel trio spicca la presenza di Cesare Carretta, diplomato al Conservatorio di Parma e laureato con lode in violino jazz presso il Conservatorio di Bologna. Carretta ha suonato con la Symphonica d’Italia diretta dal maestro Lorin Maazel e con altre prestigiose orchestre e gruppi da camera, fra cui l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano, l’Orchestra di Padova e del Veneto e l’Orchestra Filarmonica Italiana, per la quale è solista e arrangiatore. Svolge, inoltre, un’intensa attività nel panorama jazzistico italiano ed è fondatore dell’ensemble JAS Jazz Acoustic Strings. È stato, infine, il primo violino del quartetto d’archi di Franco Battiato. 
    La stessa sera, quella del 23 agosto, sempre alle ore 21, presso la chiesa di Santa Maria della Neve di Pisogne (Bs), andrà in scena Romancero Gitano, omaggio a Garcia Lorca, con il soprano cinese Congxiao Wang, il mezzosoprano Chiara Scannapieco, il tenore italo-argentino Joaquìn Cangemi, il basso giapponese Naoki Ohashi e il chitarrista Marco Del Prato, nato ad Iseo e diplomatosi all’Accademia Tadini di Lovere. Verranno eseguite alcune delle Canciones Españolas Antiguas di Garcia Lorca, che oltre ad essere stato un grande poeta e drammaturgo fu anche appassionato di musica, con un particolare interesse verso le canzoni popolari spagnole, che trascrisse e armonizzò. La seconda parte del programma prevede l’esecuzione dell’opera Romancero Gitano in cui Mario Castelnuovo-Tedesco, uno tra i più importanti compositori per chitarra classica del XX secolo, ha armonizzato sette liriche del poeta spagnolo per coro misto e chitarra.
    Il festival Onde musicali sul Lago d’Iseo si chiuderà in bellezza sabato 6 settembre sull’isola di Loreto (Bs) con lo Sconcertante concerto di Enzo Ligresti (violino) e Giorgio Fiori (violoncello). Un duo di fuoriclasse che, come preannuncia il titolo dell’evento, sorprenderà il pubblico con un’alternanza di stili, generi e compositori. Tra i brani in scaletta, la ben nota Passacaglia di Handel in una versione virtuosistica che darà modo agli artisti di mettere in luce grandi agilità, sovracuti e scale in uno stile detto concertante imitativo, cioè un botta e risposta tra i due strumenti con un effetto di grande impatto. Ma il programma includerà anche trascrizioni per violino e violoncello di brani tratti dalla Carmen di Bizet e da Il Barbiere di Siviglia di Rossini.
    Enzo Ligresti svolge un’intensa attività concertistica come solista e in formazioni cameristiche in Italia e all’estero, sempre con grande apprezzamento del pubblico e della critica. Ha all’attivo diverse registrazioni discografiche, alcune delle quali prime registrazioni mondiali, e collaborazioni con il pianista Aldo Ciccolini e il violoncellista Rocco Filippini. Suona stabilmente come solista con importanti orchestre quali I Solisti Veneti, l’Orchestra da Camera Italiana di Salvatore Accardo, l’Orchestra “A. Vivaldi” di Venezia e l’Orchestra “Malipiero” di Asolo.
    Giorgio Fiori, vincitore di numerosi concorsi e rassegne nazionali, ha collaborato con l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia suonando con i più famosi direttori quali Bernstein, Giulini e Rostropovič. Premiato ai concorsi di Viña del Mar e Scheveningen, ha intrapreso una carriera solistica che lo ha portato ad esibirsi regolarmente presso i principali festival internazionali. È titolare della cattedra di musica da camera presso il Conservatorio di Vicenza e tiene regolarmente masterclass presso il Conservatorio di Tokyo. Dal 2009, inoltre, collabora come violoncellista ospite con la Mahler Chamber Orchestra, dov’è stato diretto da illustri direttori quali Claudio Abbado, Daniel Harding, Emmanuel Krivine e altri.
    Per il concerto di sabato 6 settembre sono previsti due set: il primo alle ore 16 e il secondo alle 18.30 (già sold out). Il costo del biglieto è di 80 euro e include parcheggio, trasporto sull’isola con imbarcazione privata, concerto e brindisi finale con gli spumanti della cantina Villa Fratta Franciacorta.

    Tutti  gli eventi, ad esclusione dell’appuntamento del 6 settembre, sono a ingresso libero. Programma completo e aggiornamenti del festival on line qui: https://visitlakeiseo.info/eventi/onde-musicali-2025/