Blog

  • Perché il talento da solo non basta: la start-up italiana HAT Music offre agli artisti le connessioni che contano

    Ogni minuto nascono 83 nuove canzoni. Il 45% delle quali non verrà mai ascoltato. Milioni di artisti cercano ogni giorno produttori, manager e professionisti per costruire la propria carriera, ma si affidano a piattaforme generaliste come LinkedIn o ai social media, sprecando tempo e risorse. Il risultato? Il 98% delle release restano invisibili e oltre 7 miliardi di euro l’anno vengono investiti in collaborazioni inefficaci.

    Per risolvere questa distorsione, nasce HAT Music, la prima app dedicata a connettere in modo rapido ed efficace artisti e professionisti della musica, offrendo un sistema di matching personalizzato, grazie all’intelligenza artificiale, basato su genere, esperienza, budget e necessità specifiche.

    Perché il problema non è la mancanza di talento, ma l’assenza di connessioni giuste. E senza connessioni, il talento resta in ombra.

    In un’industria sempre più affollata, non bastano semplici piattaforme di pubblicazione: serve un sistema che offra a chi muove i primi passi l’accesso alle figure adatte, permettendo di trasformare il potenziale in una carriera concreta. Eppure, nonostante una crescita annua del 10,29% e un fatturato di 26,2 miliardi di dollari nel 2023, il settore musicale non ha ancora sviluppato strumenti in grado di sostenere adeguatamente le nuove generazioni di creatori, rimanendo indietro rispetto alla sua stessa evoluzione.

    HAT Music offre una soluzione chiara e scalabile, una piattaforma digitale che consente a chi fa musica di prenotare consulenze e appuntamenti con le figure professionali di cui ha bisogno (A&R, produttori, social media manager, fotografi, uffici stampa, ecc ecc.) con un sistema trasparente, sicuro e veloce. L’elemento chiave sarà l’AI Matching, che analizzerà i bisogni dell’artista e suggerirà i professionisti più idonei, riducendo il tempo di ricerca da mesi a pochi minuti.

    Ma come funziona HAT Music?

    • . Per gli artisti: iscrizione gratuita, possibilità di rispondere a un breve questionario per ottenere un percorso personalizzato e connessione immediata con professionisti verificati.
    • . Per gli esperti musicali: creazione di un profilo professionale, gestione delle prenotazioni, possibilità di ricevere richieste di lavoro da artisti selezionati.
    • . Sistema sicuro di pagamenti in-app: nessun rischio di mancati pagamenti o truffe, grazie a transazioni integrate e tracciabili.
    • . AI Assistant (in arrivo): un’intelligenza artificiale che aiuta artisti e professionisti a monitorare la crescita della loro carriera con dati e suggerimenti.

    Dietro HAT Music c’è un team con esperienza diretta nell’industria musicale e tecnologica:

    • . Emanuele Sanfelici (CEO, ex PwC, imprenditore tech, ex DJ e musicista)
    • . Riccardo Lapi (CTO, ex-freelance tech, specialista in sviluppo software e intelligenza artificiale)
    • . Gea Venneri (CMO, psicologa, esperta in Human-Robot Interaction e brand strategy)

    Nel team di advisor figurano nomi di primo piano del music-biz, tra cui ex-dirigenti Warner Music e YouTube Music (EMEA), oltre a figure di spicco nel settore delle startup tecnologiche.

    HAT Music, attualmente parte del programma di Accelerazione di B4i – Bocconi for innovation (hub imprenditoriale dell’Università Bocconi), ha recentemente celebrato un importante traguardo, chiudendo un round di investimento da 200.000 euro, con B4i -Bocconi for innovation come investitore principale. Questo risultato rappresenta non solo un’importante validazione della visione di HAT Music, ma fornisce anche le risorse necessarie per accelerare lo sviluppo della piattaforma e ampliare la sua presenza nel mercato.

    Secondo Goldman Sachs, il valore globale della musica raddoppierà entro il 2030, raggiungendo i 131 miliardi di dollari. Un dato che si riflette anche negli investimenti nel settore, che nel solo 2023 ha visto oltre 2,5 miliardi di dollari in finanziamenti per startup innovative. Aziende come LANDR (piattaforma AI per il mastering audio), Splice (marketplace per produttori musicali) e SoundCloud Repost (servizio per la distribuzione musicale) hanno attratto centinaia di milioni di dollari, dimostrando come il mercato stia premiando chi porta soluzioni scalabili e basate sulla tecnologia.

    E in Italia? Il MusicTech è ancora in una fase iniziale, ma sta crescendo rapidamente. Startup come Aulart (educational per produttori musicali) e Anghami (lo “Spotify del Medio Oriente”, quotato al Nasdaq) dimostrano che c’è spazio per soluzioni innovative.

    HAT Music si inserisce in questo trend con un modello di business B2B e B2C e una piattaforma freemium che può ridefinire il modo in cui gli artisti investono nella propria carriera. L’obiettivo è intercettare almeno il 5% dei 14,8 milioni di artisti emergenti presenti in Europa, generando un recurring revenue annuale multimilionario. Grazie alla combinazione di intelligenza artificiale, strumenti finanziari e matching strategico, HAT Music risponde a un bisogno concreto del mercato e si configura come un asset strategico per venture capital, fondi di innovazione e corporate che vogliono posizionarsi nel settore della creator economy.

    Oggi, chi inizia a pubblicare i primi brani, spende in media 2.000 euro l’anno in servizi professionali, ma spesso senza risultati concreti. Con HAT Music, è finalmente possibile avere accesso a un sistema che ottimizza tempo e risorse, garantendo connessioni mirate e sicure.

    «Abbiamo vissuto in prima persona le difficoltà di chi cerca di farsi notare senza una solida rete di contatti – dichiara Emanuele Sanfelici, CEO e co-founder di HAT Music -. Servono sinergie giuste e strumenti efficaci. Per questo abbiamo creato HAT Music: per mettere la tecnologia al servizio della musica e offrire nuove opportunità a chi ne ha davvero bisogno.»

    La piattaforma è già disponibile su App Store e Google Play. Il primo obiettivo? Portare almeno 30.000 artisti e professionisti sulla piattaforma nel primo anno e ridisegnare le dinamiche del settore, mettendo il talento al centro del mercato musicale.

    Per troppo tempo gli artisti hanno dovuto affrontare il proprio percorso senza strumenti adeguati per costruire collaborazioni strategiche e dare slancio alla propria carriera. HAT Music nasce per colmare questa lacuna e offrire un modello più efficiente e sostenibile per chi crea musica e per chi lavora nel settore.

  • LANDE DAL 9 MAGGIO 2025 IN RADIO “IL PRIMO UOMO” IL NUOVO SINGOLO

    Dal 9 maggio 2025 sarà in rotazione radiofonica “Il primo uomo”, il nuovo singolo dei Lande disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 6 maggio per altodischi, nuova sub-label di Blackcandy Produzioni.

    “Il primo uomo” è un brano che racconta l’emersione di qualcosa di nuovo nella relazione tra la nascita, la trasformazione, il rapporto con il dolore, il miracolo della sofferenza. Il tutto immerso in un sound che mescola il lo-fi più materico con le sonorità brillanti e orecchiabili del pop.

    Commenta la band a proposito del brano: “Per noi, le canzoni sono qualcosa di vivo. Non le consideriamo più come oggetti da “creare” attraverso un processo rigido, quasi meccanico. Preferiamo osservarle mentre si formano, quasi come se avessero una vita propria. È quello che è successo con Il primo uomo: abbiamo visto questa canzone emergere dal caos, evolversi, cambiare identità, persino durante le varie fasi di produzione – una parola che sembra più adatta a descrivere merci che non la musica. In un certo senso, è come se fosse nata e cresciuta da sola, con un’autonomia tutta sua.

    Il primo uomo parla proprio di ciò che, essendo vivo, è difficile da controllare. Racconta qualcosa di più grande di noi, qualcosa di imponente, quasi gigantesco. E, in fondo, una canzone lo è davvero: qualcosa di più grande persino dei suoi autori.”

    Il videoclip de “Il primo uomo” rappresenta un sogno, un viaggio onirico in cui il protagonista, inconsapevole ma guidato da due enigmatiche entità, inizia a spogliarsi involontariamente dei propri abiti. Un gesto simbolico che sembra liberarlo non solo dall’apparenza, ma anche dalla staticità della sua esistenza.

    Nel sogno, i colori emergono con intensità, richiamando la realtà che ci circonda: una realtà che non si limita a influenzare l’individuo, ma lo segna, lo macchia, lo sfregia. Un processo che sembra condurlo a uno stato primordiale, riportandolo a un’essenza spoglia, nuda e vulnerabile di fronte a un mondo che disorienta.

    Al risveglio, però, qualcosa del sogno persiste: sul volto dell’uomo rimane un segno indelebile, una macchia che potrebbe non essere solo esteriore, ma anche un’impronta profonda sull’anima.

    Il video è stato girato a camera fissa da Alessandro Bencivenni e successivamente editato da Theo Putzu.

    L’attore protagonista è David Battistini, mentre i due “scienziati” sono interpretati da Daniele Bencivenni e Marco Giusti. L’intero videoclip è stato registrato presso l’Isolde Art Bureau di Sesto Fiorentino.

    Aggiunge la band sul videoclip: “Il nostro video racconta la trasformazione che avviene nei sogni, un ritorno all’essenza, a uno stato primordiale. Un reset. David, il nostro ‘primo uomo’, attraversa un cambiamento inevitabile, un mutamento che non sceglie ma accoglie. Nel sogno, ogni passo lo avvicina a una nuova consapevolezza, come se, spogliandosi di ciò che era, riscoprisse ciò che è sempre stato.”

    Guarda il videoclip su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=ML36ufmOITs


  • “Prodjgi” del jazz alla Cascina Cuccagna di Milano: Sugarino Project e Francesco Sensi Quartet in concerto dal 6 al 27 maggio

    Guida ai prossimi appuntamenti della seconda edizione della rassegna “Prodjgi”, realizzata grazie al contributo di Siae con il bando “Per Chi Crea” per promuovere e valorizzare i giovani jazzisti emergenti

    MILANO – Continua alla Cascina Cuccagna di Milano la seconda edizione di Prodjgi, la rassegna riservata ai talenti emergenti della scena nazionale (Prodjgi è l’acronimo di promozione del jazz giovane italiano). Organizzati dall’associazione culturale Musicamorfosi, che si è aggiudicata per il secondo anno consecutivo il bando Siae “Per Chi Crea” ideato con l’obiettivo di promuovere i musicisti di età non superiore ai 35 anni, i concerti si svolgeranno per tutto il 2025 e saranno inseriti nei cartelloni di manifestazioni e festival consolidati, tra cui “Il rito del jazz”, appuntamento fisso con la musica dal vivo offerto dal Cuccagna Jazz Club, presso il ristorante Un posto a Milano, in Cascina Cuccagna (in collaborazione con I-Jazz e con il patrocinio del Municipio 4 del Comune di Milano).
    Nel mese di maggio la formazione residente sarà il collettivo “ad assetto variabile” (spazia dal trio alla big band) Sugarino Project, fondato durante la pandemia da tre giovani di talento, ovvero il batterista Alessandro Bazzoli, il contrabbassista Samuele Frisenda e il sassofonista Edoardo Viganò, e animato dall’entusiasmo di una ventina di giovani strumentisti, provenienti dal Liceo Musicale B. Zucchi di Monza e da alcuni Conservatori del nord Italia. In questi anni i musicisti della band si sono messi in luce condividendo il palco con jazzisti di punta della scena nazionale, tra cui Tino Tracanna, Attilio Zanchi, Andrea Andreoli e Luca Missiti. Non solo: il collettivo Sugarino Project è stato chiamato a esibirsi a Heildelberg, in Germania, in occasione dei festival Straßenmusiktage e Volare che si svolgeranno a fine maggio. La trasferta tedesca è una delle azioni previste nell’ambito di Prodjgi e del bando “Per Chi Crea”, che puntano a valorizzare anche all’estero i giovani artisti selezionati, tra i quali figurano pure l’Østrik Quintet, gruppo ormai di casa in Cascina Cuccagna, e Sarra Douik, eclettica cantante tunisina e suonatrice di oud.
    Al Cuccagna Jazz Club di Milano i Sugarino Project saranno di scena tre volte con tre line-up differenti. Martedì 6 maggio, il quintetto composto da Tiziano Besana (tromba), Simone Capitaneo (trombone), Andrea Servidio (pianoforte), Samuele Frisenda (contrabbasso) e Alessandro Bazzoli (batteria) eseguirà brani di Lee Morgan che, con la sua tromba tagliente e melodica, è stato un pioniere dell’hard bop. In scaletta anche composizioni di Art Blakey, Horace Silver e Hank Mobley, musicisti che negli anni ’60 hanno trasformato il jazz in qualcosa di più caldo, diretto e radicato nel blues e nel gospel.
    La settimana successiva, martedì 13 maggio, sarà la volta di un altro quintetto, formato da Michael Costanza (tromba), Oliseh Obiarinze (trombone), Andrea Servidio (pianoforte), Samuele Frisenda (contrabbasso) e Alessandro Bazzoli (batteria). I cinque musicisti si cimenteranno in un viaggio nella leggerezza raffinata del jazz anni Cinquanta tra melodie che fluttuano, armonie sottili e silenzi che parlano. Da Miles Davis a Chet Baker, da Gerry Mulligan a Paul Desmond, i Sugarino daranno voce a quell’America sospesa tra sogno e disincanto, dove il jazz si fa elegante, intimo e sofisticato.
    Martedì 20 maggio, per il penultimo concerto del mese, riflettori puntati sul quartetto guidato dall’emergente chitarrista e compositore Francesco Sensi. Formatosi prima presso il Conservatorio F. Morlacchi di Perugia e poi al Conservatorio G. Verdi di Milano, dove ha completato gli studi, Sensi ha pubblicato l’anno scorso il suo album d’esordio In Abstracto, lodato dalla critica e dagli addetti ai lavori. I brani originali del disco sono influenzati, in gran parte, dalla scena jazz newyorkese di fine anni ‘90. I principali punti di riferimento per i quattro giovani musicisti della band sono artisti come Aaron Parks e Kurt Rosenwinkel: l’idea del gruppo (completato da Davide Cabiddu al pianoforte, Enrico Palmieri al contrabbasso e Marcello Repola alla batteria) è quella di trovare un punto d’incontro tra il jazz moderno e altri generi musicali, mantenendo sempre un legame con la tradizione.
    Infine, martedì 27 maggio, ultimo appuntamento con i Sugarino Project e, in particolare, con il gruppo composto da Tito Soren (clarinetto), Edoardo Viganò (sax contralto), Matteo Bafile (sax tenore) e Dario Furno (sax baritono). Quattro strumenti a fiato per un viaggio nel jazz fatto di intrecci, riletture di standard, improvvisazioni, dialoghi liberi, forme aperte e spazi lasciati al rischio e all’ascolto.

    CUCCAGNA JAZZ CLUB – PRODJGI, seconda edizione
    Un posto a Milano, Cascina Cuccagna, via Cuccagna 2/4, Milano.
    Ingresso libero.
    Informazioni: tel. 025457785; email: info@unpostoamilano.it
    Prenotazioni: www.unpostoamilano.it

    I CONCERTI DI MAGGIO
    Martedì 6 maggio, ore 19.30 e 21.30
    SUGARINO PROJECT
    Tiziano Besana, tromba
    Simone Capitaneo, trombone
    Andrea Servidio, pianoforte
    Samuele Frisenda, contrabbasso
    Alessandro Bazzoli, batteria

    Martedì 13 maggio, ore 19.30 e 21.30
    SUGARINO PROJECT
    Michael Costanza, tromba
    Oliseh Obiarinze, trombone
    Andrea Servidio, pianoforte
    Samuele Frisenda, contrabbasso
    Alessandro Bazzoli, batteria

    Martedì 20 maggio, ore 19.30 e 21.30
    FRANCESCO SENSI QUARTET 
    Francesco Sensi, chitarra
    Davide Cabiddu, pianoforte
    Enrico Palmieri, contrabbasso
    Marcello Repola, batteria

    Martedì 27 maggio, ore 19.30 e 21.30 
    SUGARINO PROJECT
    Tito Soren, clarinetto
    Edoardo Viganò, sax contralto
    Matteo Bafile, sax tenore
    Dario Furno, sax baritono
  • “24 ore” IL NUOVO SINGOLO DI PAOLA CONSAGRA FUORI DAL 9 MAGGIO

    24 ore, il nuovo singolo di Paola Consagra, è un viaggio attraverso il buio e la solitudine. La cantautrice racconta della sua depressione e di come le ore possano sembrare infinite quando si è in balia dei propri pensieri.


    PAOLA CONSAGRA BIOGRAFIA

  • Antonio D’Agata Trio – The Girl Next Door Da venerdì 2 maggio 2025, disponibile il nuovo album The Girl Next Door sulle piattaforme digitali e in copia fisica

    Consegnato alle stampe dall’etichetta Wow Records, The Girl Next Door è il nuovo disco del cantante e chitarrista jazz Antonio D’Agata, presente sulle piattaforme digitali e acquistabile anche in formato fisico da venerdì 2 maggio. D’Agata, affiancato in questo disco da Andrea Candela al pianoforte, Giulio Scianatico al contrabbasso e dall’ospite Alberto Di Leone alla tromba e al flicorno, è un musicista raffinato, profondamente legato al linguaggio appartenente alla tradizione jazzistica. Questo suo nuovo lavoro discografico è incentrato sugli standard, ma la sua peculiarità più interessante è l’assenza della batteria; dunque un trio drumless. Cool jazz e hard-bop sono i due stili predominanti dell’album, ma l’intenzione di D’Agata è quella di ispirarsi ai crooner del passato. In The Girl Next Door la complessità armonica è volutamente assente. Al contrario, è tutto orientato verso una spiccata cantabilità, verso un elegante senso melodico; ovviamente nel segno di quel tanto caro swing che rappresenta il «carburante ritmico» di questo CD. Inoltre, nell’idea di Antonio D’Agata, la scelta del trio drumless è volta a enfatizzare l’interplay e il feeling con Andrea Candela e Giulio Scianatico.
    L’autore di The Girl Next Door spiega la gestazione e descrive il mood del suo progetto discografico: «La scelta di registrare un disco senza batteria è maturata dopo anni di serate in duo con tanti contrabbassisti della scena romana, in particolare con Giulio Scianatico, con il quale abbiamo sviluppato un profondo senso di connessione e di timing; indipendentemente dalla presenza della batteria nel gruppo. Andrea Candela, invece, col suo fraseggio elegante e carico di swing, mai invasivo ma sempre incisivo, mi è sembrato da subito il musicista perfetto per completare il quadro secondo la mia visione di trio drumless. Ho deciso di coinvolgere in alcuni brani dell’album un musicista incredibile, ovvero Alberto Di Leone che, oltre ad essere un trombettista eccellente e dal gusto sopraffino, è anche uno dei miei più cari amici».

  • Dal 20 al 25 maggio la nuova edizione di “Libri in Corte”: romanzi, laboratori e incontri con gli autori a Garbagnate Milanese. Tra i protagonisti Alessandro Robecchi, Silvio Soldini e Dan Peterson

    GARBAGNATE MILANESE (MI) – Dal 20 al 25 maggio torna Libri in Corte, la rassegna organizzata dal Comune di Garbagnate Milanese dedicata alla letteratura e giunta alla decima edizione. La manifestazione si svolgerà, come sempre, presso gli spazi della biblioteca civica Corte Valenti (via Monza 12) e anche quest’anno porterà nella cittadina lombarda personalità di spicco del cinema, della cultura e dello sport come il regista Silvio Soldini, lo scrittore Alessandro Robecchi e Dan Peterson, mitico allenatore di basket negli anni d’oro dell’Olimpia Milano.

    Il primo appuntamento della nuova edizione è un’anteprima… in trasferta: martedì 20 maggio, infatti, si terrà una visita guidatcon letture al Cimitero Monumentale di Milano (ore 15). Un percorso tra storia e arte a cura dei volontari del Servizio Civile del Monumentale e del Patto di Milano per la lettura. La partecipazione è gratuita fino ad esaurimento posti (iscrizioni ai numeri 0278618711 e 3495688064 o via email all’indirizzo cultura@comune.garbagnate-milanese.mi.it).

    Giovedì 22 maggio si tornerà a Garbagnate per una serata speciale: alle 20.30 (ingresso 5 euro), presso il Cinema Teatro Italia (via Varese 29), verrà proiettato il film Le assaggiatrici alla presenza del regista Silvio Soldini e dello sceneggiatore Lucio Ricca (condurrà l’incontro Luca Malini). Tratto dall’omonimo romanzo, vincitore del Premio Campiello nel 2018, di Rosella Postorino, la pellicola racconta una storia ispirata dalle rivelazioni di Margot Wölk, che poco prima di morire confessò di essere stata, da giovane, una delle assaggiatrici del cibo destinato ad Adolf Hitler. Nel film, che scandaglia l’ambiguità delle pulsioni e delle relazioni umane, la protagonista Rosa arriva a Gross-Partsch, un paese vicino al quartier generale del Führer. Insieme ad altre donne del villaggio, viene subito reclutata per assaggiare, ogni giorno per tre volte al giorno,  le gustose pietanze destinate a Hitler, così da accertarsi che non siano avvelenate.

    Venerdì 23 maggio (ore 20.30) riflettori puntati, in Corte Valenti, su un nome molto noto al grande pubblico: lo scrittore Alessandro Robecchi, autore della serie di gialli che ha per protagonista Carlo Monterossi, poi diventata una serie televisiva di successo interpretata da Fabrizio Bentivoglio. Robecchi presenterà Il tallone da killer, la sua ultima fatica letteraria (Sellerio): un’ironica e acida “commedia nera”, come la definisce lo stesso romanziere, che ha per protagonisti due killer dalla battuta pronta che agiscono in una Milano malavitosa. Alla fine dell’incontro è previsto un rinfresco.

    La giornata di sabato 24 maggio si svolgerà tutta in biblioteca e si aprirà con un’iniziativa per i lettori più piccoli: alle ore 16 l’associazione Lilopera organizzerà un laboratorio per bambini dagli otto agli undici anni di età dedicato a Il piccolo principe, il celebre romanzo di Antoine de Saint-Exupéry (partecipazione gratuita fino a esaurimento posti; per iscrizioni: 0278618700, biblioteca@comune.garbagnate-milanese.mi.it). Alle ore 17 Valentina Sagnibene, autrice di apprezzati libri per ragazzi come Tutto quello che non mi aspettavo e Storia di ragazzi difettosi, presenterà Con o senza di noi (De Agostini), un romanzo intenso e commovente che racconta la storia di due adolescenti molto diversi, Nuvola e Tommaso:  lei quasi invisibile, lui il ragazzo più popolare del liceo. Nuvola e Tommaso non si conoscono fino al giorno in cui si incontrano sul tetto della scuola, entrambi in fuga da qualcosa. A seguire, alle ore 18.30, Silvia Cinelli, scrittrice e affermata sceneggiatrice per la televisione, presenterà L’elisir dei sogni – La saga dei Campari (Rizzoli), opera in cui ripercorre l’appassionante saga della famiglia che con il suo brand iconico ha inventato il rito dell’aperitivo milanese: dal visionario fondatore Gaspare, che nel suo laboratorio di liquorista creò la ricetta del famoso Bitter rosso e aprì il Caffè Campari nel 1867 nella galleria Vittorio Emanuele appena inaugurata, alla moglie Letizia e al figlio Davide, che gli succedette alla guida dell’azienda. Chiuderà la giornata, alle ore 21, il dialogo tra Luca Malini e i giornalisti e scrittori Fabrizio Carcano e Giorgio Maimone, che presenteranno Il fiore della vendetta. La bomba di via Palestro continua a uccidere (Mursia). Ambientato a Milano nell’estate del 2024, questo romanzo thriller racconta una complessa indagine sulla morte di due criminali e sulla scomparsa di un funzionario dei servizi segreti, tutti e tre coinvolti nell’attentato-bomba di via Palestro del 1993, mentre per le vie della città compare un nuovo killer, detto Il Sagittario, che uccide con una balestra gli uomini violenti nei confronti delle donne.

    Domenica 25 maggio si ripartirà alle 16 con l’appuntamento intitolato I nostri autoriprotagonisti quattro scrittori del territorio, sempre in biblioteca. In apertura, Laura Bega presenterà il volume Ama: auto mutuo aiuto (ed. Gruppo Albatros Il Filo): una sorta di diario-guida frutto di un percorso personale alla ricerca della serenità nel rapporto con sé stessi e con gli altri. Sarà poi la volta di Emilia Covini, autrice di Virginia Apgar – L’intuizione geniale (ed. Morellini), l’appassionante storia di una donna pioniera della medicina moderna. La Apgar, anestesista e neonatologa statunitense dallo spirito intraprendente, è nota per aver creato nel 1952 il metodo di classificazione che porta il suo nome, l’indice di Apgar, con il quale ancora oggi viene valutato lo stato di salute dei neonati nelle sale parto di tutto il mondo. A seguire, Luca Gennari presenterà Emily e i demoni, storia fantasy in due volumi che narra le peripezie di una bambina in cerca del padre disperso in guerra, in una terra straziata dalle lotte di potere fra gruppi rivali. Infine Corrado Montrasi, autore del saggio Galateo del profumo (ed. How2), racconterà l’affascinante storia delle fragranze e delle essenze e spiegherà come portarle e abbinarle. Alle 17.30 si svolgerà la premiazione dei vincitori delle borse di studio riservate agli studenti delle scuole secondarie di I e II grado di Garbagnate Milanese. Da non perdere, in chiusura della rassegna (ore 18), l’incontro con Dan Peterson, allenatore di basket molto noto anche per le sue telecronache. Intervistato dal giornalista sportivo Raffaele Geminiani, il celebre coach presenterà La mia Olimpia in 100 storie + 1, edito da Minerva. Scritto insieme a Umberto Zapelloni, il libro racconta la storia della mitica squadra di pallacanestro milanese attraverso 101 aneddoti, personaggi e momenti indimenticabili visti attraverso gli occhi di Peterson, che con il club biancorosso ha un legame indissolubile, a partire dalla comune data di nascita: 9 gennaio 1936. A conclusione dell’evento verrà offerto un aperitivo.

    Sarà possibile acquistare le opere presentate nel corso di Libri in Corte presso il bookshop a cura della libreria La Memoria del Mondo di Magenta (Mi).

  • Pausa pranzo con Break in Jazz dal 19 al 22 maggio nel cuore di Milano

    COMUNICATO STAMPA

    Pausa pranzo con Break in Jazz
    dal 19 al 22 maggio nel cuore di Milano

    Dopo diversi anni, piazza San Fedele torna a ospitare gli appuntamenti della storica manifestazione organizzata dallassociazione culturale Musica Oggi e dai Civici Corsi di Jazz: quattro giorni di concerti con gli allievi e i docenti della scuola in programma dalle ore 13 alle ore 14. Ingresso libero

    MILANO – Torna in piazza San Fedele, nel cuore di Milano, dove tutto è iniziato, la rassegna musicale Break in Jazz, organizzata dall’associazione culturale Musica Oggi e dai Civici Corsi di Jazz di Milano con il patrocinio del Comune di Milano. Giunta alla XXV edizione e in programma da lunedì 19 a giovedì 22 maggio, da sempre Break in Jazz è una delle manifestazioni più amate dai milanesi, ma anche dai tanti turisti che affollano il centro e le piazze più belle della città: un po’ perché i concerti si svolgono quando scatta la pausa pranzo, cioè dalle ore 13 alle 14 (nella fascia oraria che dà il titolo alla rassegna), un po’ perché gli appuntamenti sono tutti gratuiti e un po’ perché i luoghi che li ospitano (per molti anni, in passato, la manifestazione si è svolta in piazza Mercanti e poi in Piazza Tre Torri, nel quartiere emergente di Citylife) sono di grande fascino e richiamo.
    Quest’anno i quattro giorni di programmazione precederanno la nuova edizione di Piano City Milano (dal 23 al 25 maggio) e il Concerto di Radio Italia (il 30 maggio in Piazza Duomo): una collocazione temporale ideale per creare una significativa sinergia di eventi musicali pubblici nel capoluogo lombardo.
    Come sempre, i protagonisti di Break in Jazz saranno alcuni dei migliori studenti dei Civici Corsi di Jazz affiancati dai loro docenti. Si partirà lunedì 19 maggio con un omaggio a Count Basie a cura della Civica Jazz Orchestra (la big band formata dagli allievi della scuola) diretta da Luca Missiti che, oltre a essere docente di arrangiamento, composizione e musica d’insieme, è anche il coordinatore didattico dei Civici Corsi di Jazz.
    Martedì 20 maggio si esibirà il gruppo d’insieme guidato da Marco Vaggi che con The Real McCoy proporrà un itinerario nella musica del grande pianista e compositore McCoy Tyner. Il giorno successivo, mercoledì 21 maggio, sono in programma due concerti: durante il primo, gli studenti che fanno capo al chitarrista e docente Dario Faiella presenteranno il progetto Da Coltrane agli anni ’80, mentre la seconda esibizione, intitolata Miles to Deep Purple, vedrà la partecipazione della formazione diretta da Marco Mariani, docente di strumento, Ear Training e Musica d’insieme nonché presidente dell’associazione culturale Musica Oggi.
    Infine, giovedì 22 maggio, per l’ultimo appuntamento di Break in Jazz, andrà in scena Bop Meets Afro-Latin, a cura del gruppo di allievi diretti dal trombonista peruviano Humberto Amesquita, docente di strumento e di musica d’insieme dei Civici Corsi di Jazz.
    Afferma Luca Missiti: «Sono molto felice che questo appuntamento storico per il jazz milanese ritorni in piazza San Fedele, dove tutto è iniziato, più di venticinque anni fa, da un’idea di Enrico Intra. Come da tradizione, si esibiranno i gruppi di musica d’insieme dei Civici Corsi di Jazz, diretti dai docenti che li hanno preparati durante l’anno. Questa rassegna rappresenta una bellissima opportunità per i milanesi di ascoltare, in pausa pranzo e in pieno centro, una varietà di stili e di repertori che attraversano l’intera storia del jazz».

    Nati nel 1987 in collaborazione con l’associazione culturale Musica Oggi fondata da Enrico Intra, pianista, compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra tra i più importanti nella storia del jazz europeo, e dal musicologo Maurizio Franco, i Corsi Civci di Jazz fanno parte da molti anni dell’offerta formativa della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado. I corsi, che rappresentano una vera e propria eccellenza nella didattica musicale italiana e che sono una delle più importanti realtà europee per l’insegnamento del jazz, hanno sempre coniugato l’attività di formazione e quella concertistica, impegnando studenti e docenti in progetti musicali comuni dall’alto livello artistico.

    BREAK IN JAZZ – Il programma della XXV edizione
    Dal 19 al 22 maggio 2025, piazza San Fedele, Milano
    Dalle ore 13 alle ore 14, ingresso libero

    Lunedì 19 maggio
    Atomic Basie
    CJO – Civica Jazz Orchestra (big band degli allievi dei Civici Corsi di Jazz)
     
    Luca Missiti, direzione
    G. Otoya, M. Vertua, L. Cortinovis, M. Spizzi, trombe
    M. Campi, K. Bonilla, E. Cremonesi, S. Capitaneo, tromboni
    S. Viglietti, A. Migliorati, A. Pinese, A.D. Alfieri, R. Piccaluga, A. Barzelatto, sassofoni
    S. Lindo, E. Sjoberg, pianoforte
    C. Miraglia, chitarra
    R. Loda, A. Lorusso, basso elettrico/contrabbasso
    T. Allen, L. Baldetti, A. Profeti, batteria
    A.C. De Piccoli, C. Faroni, V. Zanuso, voci

    Martedì 20 maggio
    Gruppo di musica d’insieme di Marco Vaggi
    The Real McCoy – Un itinerario nella musica di McCoy Tyner
    Isabella Lavanga, Giulia Lazzerini, voci
    Domenico Alfieri, Alessandro Barzelatto, Sabrina Ferrara, Alessio Migliorati, sassofoni
    Lorenzo Audisio, Dario Spezia, chitarre
    Samuele Lindo, Emil Sjoberg, pianoforte
    Claudio Brivio, Antonio Lorusso, basso
    Enrico Cremonesi, Pietro D’Ambrosio, Mattia Trovato Saluzzo, batteria

    Mercoledì 21 maggio
    Primo concerto – Da Coltrane agli anni ’80
    Gruppo di musica d’insieme di Dario Faiella
    Maddalena Cortesi, voce
    Mattia Primon, sax tenore
    Marco Mottadelli, Matteo Bianchi, chitarre
    Paolo Carugati, pianoforte
    Riccardo Loda, contrabbasso
    Marcello Repola, Riccardo Cotti, batteria

    Secondo concerto
    Gruppo di musica d’insieme di Marco Mariani
    Miles to Deep Purple
    Cristina Balestriere, voce
    Martino Merati, Massimiliano Spizzi, trombe
    Ferruccio Perrone, chitarra
    Giaso Cancelliere, pianoforte
    Dario Spezia, basso
    Enrico Cremonesi, batteria

    Giovedì 22 maggio
    Bop Meets Afro-Latin
    Gruppo di musica d’insieme di Humberto Amesquita
    Isabella Lavanga, voce
    Alessio Migliorati, sax alto
    Matteo Vertua, tromba
    Samuele Lindo, pianoforte
    Caterina Crucitti, basso
    Alessio Profeti, Marcello Repola, batteria
  • Tra jazz e ritmi caraibici, esce il 7 maggio Canción Bolero, l’album d’esordio della cantante Sabina Di Paolantonio

    La vocalist abruzzese esplora il repertorio della canzone romantica di tradizione caraibica, fondendolo con le sonorità tipiche del jazz. Insieme a lei quattro musicisti di talento: Emanuele Di Teodoro (basso), Arturo Valiante (pianoforte), Fabrizio Mandolini (sassofoni) e Niki Barulli (batteria e percussioni)
     

    Esce mercoledì 7 maggio, su tutte le piattaforme digitali, Canción Bolero, l’album di esordio di Sabina Di Paolantonio pubblicato dall’etichetta PlayCab e registrato negli studi Faremusika di Teramo. Disponibile anche in formato fisico, il disco nasce dal desiderio di esplorare il repertorio classico della canzone romantica caraibica e fonderlo con le sonorità e i colori del jazz, in un incantevole viaggio nell’essenza del bolero. I nove brani che lo compongono sono stati arrangiati con l’obiettivo di rivestirli di tonalità jazz, pur mantenendo la dolcezza e il forte romanticismo di appartenenza. Senza mai scivolare nella teatralità, i classici brillano grazie a una freschezza interpretativa che ne esalta l’essenza e svelano storie che accendono immagini vivide ed emozioni profonde nell’animo di chi li ascolta. 

    Il progetto è frutto di una stretta e profonda collaborazione con uno dei migliori bassisti emergenti sulla scena nazionale, Emanuele Di Teodoro, che è anche uno dei più giovani docenti di musica jazz nei conservatori italiani. Oltre ad aver arrangiato tutti brani, Di Teodoro è anche coproduttore dell’album, insieme a Morgan Fascioli. Alla realizzazione dell’album hanno contribuito tre musicisti jazz di indiscusso talento: Arturo Valiante al pianoforte, Fabrizio Mandolini ai sassofoni e Niki Barulli alla batteria e alle percussioni.

    Nata a Teramo, Sabina Di Paolantonio si è avvicinata al canto jazz una decina di anni fa, diplomandosi al Conservatorio G. Braga della sua città dopo aver studiato chitarra classica sin da ragazzina. Appassionata di musica in tutte le sue forme, ha seguito masterclass e seminari di approfondimento con cantanti e musicisti rinomati del panorama jazzistico italiano quali Maria Pia De Vito, Tiziana Ghiglioni, Barbara Casini, Ada Montellanico, Ramberto Ciammarughi, Daniele Mencarelli, Max Ionata, Maurizio Giammarco e Bebo Ferra.  Inserita da tempo nel contesto jazz del suo territorio, Sabina fa del proprio linguaggio musicale un veicolo di sentimenti ed emozioni in chiave romantica.

    L’artista descrive così il suo progetto: «L’incontro con il bolero è avvenuto in modo inaspettato, ma determinante. Ho avvertito immediatamente un richiamo profondo, come se quell’universo musicale fosse parte di me. Con il trascorrere del tempo è nata in me la voglia di trasformare questo viaggio di scoperta in un’opera discografica. Scavare nelle origini di questi brani e ridare vita a tutte le storie che li hanno ispirati è stata una meravigliosa avventura, un’esperienza di crescita sia dal punto di vista musicale sia umano. Mi auguro di trovare conferma di tutte queste sensazioni in chi ascolterà questo lavoro». Le fa eco Di Teodoro: «L’arrangiamento è stato calibrato sulle qualità vocali di Sabina, che si rivela un’interprete di notevole sensibilità». 

    Il brano che apre l’album è stato anche il primo singolo pubblicato lo scorso febbraio: si tratta di Cuando vuelva a tu lado, scritto da María Grever nel 1934 e affermatosi come standard jazz con il titolo What a difference a day makes. La seconda traccia (nonché secondo singolo pubblicato) è Esta tarde vi llover, opera del compositore messicano Armando Manzanero, uno tra i più importanti creatori di bolero moderno. Seguono il famosissimo Tú me acostumbraste, del cubano Frank Domínguez («Pezzo che racchiude un universo di sentimenti» afferma Di Paolantonio), e Veinte años, di Maria Teresa Vera, riarrangiato e proposto in chiave ironica e provocatoria. Il quinto brano, La Mentira, è un bolero di Alvaro Carrillo che fu riarrangiato anche da Duke Ellington per la sua big band e interpretato da Frank Sinatra con il titolo di Yellow daysNosotros, del cubano Pedro Junco Jr., precede il celeberrimo Bésame mucho, scritto in età giovanile da Consuelo Velàsquez e qui riproposto in un arrangiamento fresco ed esuberante, con un cambio ritmico di tempo in 5/4. Chiudono l’album Voy a apagar la luz, un’altra storica composizione di Manzanero, che ha segnato un punto di svolta proiettando il bolero verso nuove sonorità e nuovi ritmi, e Historia de un amor (il terzo singolo, pubblicato il mese scorso) del panamense Carlos Eleta Almarán.

  • Concerti, danze, performance, silent disco ma non solo: i Notturni accendono di magia Monza Visionaria venerdì 9 e sabato 10 maggio nel Roseto, nel Teatro di Corte e alla Villa Reale

    Quest’anno lo spettacolare format ideato da Musicamorfosi triplica, offrendo agli spettatori un ricchissimo palinsesto di eventi: tra le novità spicca la tripla silent disco, in programma sabato 10 maggio fino a notte fonda nel Cortile d’Onore della Reggia


    MONZA – I Notturni ricominciano da tre: il format site-specific di Musicamorfosi, che da sempre caratterizza il festival Monza Visionaria, quest’anno triplicherà e verrà ospitato, venerdì 9 e sabato 10 maggio, non solo nell’inebriante atmosfera del Roseto Niso Fumagalli della Reggia di Monza, ma anche nel Teatro di Corte e nei dorati ambienti della Villa Reale. Due serate, anzi due maratone di eventi tra musica live, danze, performance, dj set, installazioni di luci e suoni, profumi di rose e molto altro alla ricerca dell’oro interiore (il leit motiv della XIII edizione di Monza Visionaria è, per l’appunto, L’estasi dell’oro), alla (ri)scoperta dei tesori che ci circondano. Come sempre, gli spettatori saranno liberi di muoversi, guardare, curiosare, ascoltare, ballare e abbandonarsi alla musica e ai tanti stimoli offerti dagli artisti che prenderanno parte ai Notturni.
    Il programma di quest’anno, ricchissimo, è tutto incentrato sulla danza: da osservare, da vivere e da praticare insieme ma anche da soli. Il palinsesto di eventi è pensato, in particolare, per attrarre i giovani con i sontuosi balli in stile Regency (immortalati nella fortunata serie tv  Bridgerton), guidati dai docenti della Società di Danza di Monza e Brianza, all’interno del Salone da Ballo della Villa Reale; con la danza estatica, da praticare insieme alle insegnanti Anna Inferrera e Camilla Vigorelli, in mezzo ai profumi del Roseto insieme alla musica tribale di Gennaro Scarpato; con la danza aerea nella performance L’estasi del tempo sospeso della compagnia La Clè de l’Art con Clelia Fumanelli, Ho Jung Park e Antonio Palladino; con la danza e i tamburi giapponesi e il live di Sanbiki feat. Ventu, per perdersi nella ricerca dell’oro “interiore”; con la danza afro, per scatenarsi con i ritmi degli Olaïtan, una stupefacente brass band in arrivo dal Benin (per la prima volta in Europa). Senza dimenticare la musica, come sempre di altissimo livello, con il trio Freak Machine del trombettista Giovanni Falzone, nome di punta della scena jazz nazionale, e con le esibizioni al piano nobile della Villa Reale, tra gli spazi della mostra Reggia Contemporanea, del pianista Raffaele Garramone e dell’Østrik Quintet, talentuosi musicisti che partecipano al progetto Prodjgi dedicato alla promozione dei giovani jazzisti italiani grazie al bando Siae “Per Chi Crea”.
    Quest’anno, per la prima volta, sono previste anche performance e installazioni accessibili in LIS, la lingua italiana dei segni: per scoprire i segreti e le meraviglie della Villa Reale (in particolare le sue pendole, d’oro ovviamente) e una nel Roseto, dove una videoinstallazione riproporrà lo storico discorso (“I have a dream”) tenuto da Martin Luther King nel 1963 davanti al Lincoln Memorial di Washington alla fine di una manifestazione per i diritti civili.
    Si partirà, come detto, venerdì 9 maggio alle ore 18.30 con i Notturni in Reggia (fino alle ore 22) e con i Notturni al Teatro di Corte (sempre fino alle ore 22); poi, dalle 21.30 a mezzanotte, ci si sposterà nel Roseto Niso Fumagalli. In questa prima giornata dei Notturni si potrà assistere nel Teatro di Corte alle prove aperte (dalle ore 18.30 alle 22) dell’Orchestra Canova diretta da Enrico Pagano, che il giorno successivo sarà protagonista del doppio concerto intitolato Quattro modi per sorridere (alle ore 18.30 e 20.30; ingresso a partire da 5 euro; biglietti in prevendita su https://www.mailticket.it/evento/47221/quattro-modi-di-sorridere–%231 e https://www.mailticket.it/evento/47222/quattro-modi-di-sorridere-%232): nel primo set verranno eseguite musiche di Mozart e Campogrande, nel secondo composizioni di Haydn e Campogrande, con la presenza del pianista Gabriele Strata, giovane e premiato pianista vicentino per la prima volta a Monza.
    Il programma dei Notturni verrà replicato nella giornata di sabato 10 con l’aggiunta di un’imperdibile chicca: la Trilogia Disco, ovvero la tripla silent disco che andrà in scena dalle ore 23 a notte fonda nel Cortile d’Onore della Villa Reale. Ci saranno due dj set e un dj set live per ballare silenziosamente (grazie alle cuffie wireless), “perdendosi nell’oro”. In particolare, il live set è dedicato all’oro di Mompracem, quello del mitico Sandokan, a cura di Gennaro Scarpato (percussioni) & Fana, mentre gli altri due dj set riproporranno indie/happy music e disco/latin house/house/electro house.
    I biglietti d’ingresso ai Notturni costano 15 euro e sono in vendita sul posto e online su https://www.mailticket.it/evento/46902/notturni. In caso di pioggia improvvisa, a silent disco avviata, l’evento verrà interrotto, così come saranno interrotte le performance al Roseto. 
    In caso di pioggia prevista durante la giornata, prima dell’inizio degli eventi al  Roseto, le performance saranno spostate all’interno della Villa Reale. In caso di maltempo non è previsto il rimborso di biglietto.
    Il calendario completo, le modalità di accesso agli eventi ed eventuali variazioni al programma della XIII edizione di Monza Visionaria online qui: www.monzavisionaria.it 
  • Viviana Picchiarelli uscita con il suo quinto romanzo “Il confine dei silenzi”: una storia intensa per dare voce alla sordità, ai silenzi che escludono e al coraggio delle donne che rifiutano ruoli imposti

    La scrittrice umbra Viviana Picchiarelli è tornata in libreria dal 7 aprile con il nuovo romanzo Il confine dei silenzi edito da Bertoni Editore: una storia intensa e attuale, dove le battaglie personali si intrecciano a quelle sociali, tra identità negate, sfide di potere e voglia di riscatto.

    Pagine nate dalla consapevolezza che la sordità non è solo assenza di suono. È il limite che gli altri ti impongono, lo sguardo che ti riduce, il confine che non hai scelto.

    A Terravecchia del Monte, Clara Rossetti, psicoterapeuta sorda, sfida la famiglia Cairoli, una potente dinastia di politici e imprenditori che da decenni tiene il paese sotto scacco. Sostenuta dall’amico di sempre, Dario, e dal padre Attilio, si candida a sindaco con l’intento di smantellare un sistema corrotto e oppressivo. Ma Leonardo Cairoli, sindaco uscente, non ha alcuna intenzione di cedere il potere. Richiama da Milano sua figlia Glenda, costringendola a candidarsi contro Clara e scavalcando il primogenito Federico. Estromesso e umiliato, quest’ultimo trama nell’ombra per sfruttare la candidatura della sorella e distruggere la credibilità di Clara, pur di non perdere il controllo.

    Mentre la campagna elettorale si inasprisce, Clara, Glenda e Dario sono costretti a confrontarsi con le ferite del passato. Il legame interrotto tra Glenda e Dario riaffiora tra esitazioni e rancori irrisolti, mentre Clara, trascinata nel vortice dello scontro politico, si trova faccia a faccia con i pregiudizi sulla sua sordità, con le divisioni interne alla comunità sorda e con un vissuto drammatico che ha tentato invano di lasciarsi alle spalle.

    Sullo sfondo di una provincia immobile, dove il potere si tramanda come un’eredità inevitabile e gli echi della guerra in Siria si intrecciano con le lotte personali, tutti i protagonisti devono fare i conti con il peso del silenzio: imposto, scelto o subito.

    Quando l’editore mi ha proposto di scrivere una storia sulla sordità, ho esitato – ha confessato l’autrice. Il rischio di banalizzare, se non addirittura di strumentalizzare un tema così delicato, era reale. Ma una volta accettata la sfida, mi è stato chiaro che l’unico modo per raccontarla era allargare lo sguardo: non fermarsi alla disabilità in sé, ma esplorare come viene percepita, imposta, travisata. Così l’ho intrecciata ad altri silenzi: quelli che proteggono, che pesano, che separano. Ne è nata una storia di identità, potere e resistenza. E di donne che non lasciano ad altri la prerogativa di definirle.”

    Questa storia affronta la disabilità senza ridurla a etichetta, ma come una delle tante barriere che i personaggi devono superare – ha replicato l’editore Jean Luc Bertoni. Parla di potere, di eredità ingombranti, di donne costrette a lottare per affermarsi. Sapevo che per raccontarla serviva una voce incisiva e autentica. Per questo ho scelto Viviana Picchiarelli. Pubblica con Bertoni Editore dal 2011 e ha sempre saputo trattare temi complessi con rispetto e precisione, senza mai cadere in sterili semplificazioni. Le ho affidato questa storia perché sapevo che le avrebbe dato l’anima che meritava.”

    Potere e resistenza, identità e riscatto, ambizione e fragilità finiscono così per amalgamarsi e attraversano le barriere dell’apparenza, per dare voce a chi è sempre stato costretto a lottare per essere ascoltato.

     

    Dati tecnici:

    Autore: Viviana Picchiarelli

    Editore: Bertoni

    Collana: Narrativa

    In commercio dal: 07 aprile 2025

    Pagine: 293 p., Brossura

    Prezzo: Euro 19,00

    EAN: 9788855358859

     

    L’autrice:

    Nata ad Assisi nel 1979, Viviana Picchiarelli fa parte del gruppo letterario WOMEN@WORK. Laureata in Scienze della Comunicazione, ha conseguito un master di primo livello in International Business and Intercultural Context e due di secondo livello in Scienze della Pubblica Amministrazione e Risorse Umane e Organizzazione. Ha frequentato corsi e seminari di scrittura creativa e cinematografica, tra cui il Corso di Alta Formazione – Il piacere della scrittura presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Vincitrice di uno dei contest settimanali della gara dei racconti di Rai Radio1 Plot Machine (edizione 2017), ha iniziato a scrivere nel 2011 per varie case editrici. Per Newton Compton Editori ha pubblicato La locanda degli amori sospesi (2018) e Il giardino della locanda dei libri (2019). Con Bertoni Editore ha dato alle stampe Il rubino intenso dei segreti (2016), spesso ai vertici delle classifiche Amazon, e Prima del buio in sala (2021), più volte premiato in vari concorsi letterari.