Nuovo ingresso nel roster della Ghost Record per la band dei Chrysarmonia. Dopo l’EP di debutto “Metamorphosis” uscito nel 2019, seguito da 2 singoli “Fast” (2019) e “Desert” (2022), disponibili su tutti i digital stores e con relativi video, la band decide di fare il grande passo e di produrre il loro primo Full Length “Fly Me To The Sun”. L’album, che può rappresentare l’evoluzione della band stessa, e la cui uscita è prevista per Ottobre 2022, sarà disponibile in formato fisico e nei principali digital stores. A breve la band svelerà tracklist e cover del progetto, che la band sta già presentando “Live” sia in elettrico sui grandi palchi, che in acustico in alcuni piccoli locali. Chrysarmonia ON Stage
13 Luglio – LUPPOLO IN ROCK 17 Luglio – ROCK INN SOMMA 23 Luglio – Acustico al PAR del Poli Opera (MI)
Band Lombarda, cresciuta sull’asse Milano/Pavia, genere Alternative Metal / Hard Rock (ma qualcuno del settore musicale pensa che possano aver creato un nuovo sottogenere, definedoli Hard Soul, o Heavy Blues). Il progetto CHRYSARMONIA nasce a metà 2017 da un’idea dei quattro musicisti: Vania Guarini (compositrice, autrice e voce), Fabio Chiappella (batteria), Davide Paggiarin (chitarre) e Simone Pampuri (basso). Già cover band “5 A CASO” da quasi un decennio, i quattro decidono di dare spazio a qualche inedito composto dalla vocalist Vania, proponendone alcuni durante i loro concerti e ricevendone critiche positive. Sollecitati da questo interesse, decidono quindi di dare più spazio alla loro creatività, concentrandosi nella realizzazione dei loro brani. Vania realizza in prima battuta i brani (musica e testi). La cantante compone melodie, armonie e strutture basandosi sulla sua voce tipicamente soul, accompagnandosi al pianoforte o con la chitarra acustica. E’ ispirata particolarmente dalle caratteristiche dei suoi compagni che conosce intimamente. Infine, la creatività individuale dei singoli durante gli arrangiamenti, crea un mix particolare difficile da ingabbiare in un preciso genere.
PADERNO DUGNANO (MI) – Dopo “Marilyn in Jazz”, l’omaggio a Marilyn Monroe della vocalist Beatrice Zanolini e del suo gruppo, e il concerto, tra samba, bossa nova e afrojazz, del Trio BraZuka, la minirassegna musicale organizzata dalla Cooperativa Controluce e da AHUM – con la direzione artistica di Antonio Ribatti – per il Comune di Paderno Dugnano (e inserita nel cartellone di eventi denominato Let’s Summer) si concluderà giovedì 28 luglio nel suggestivo scenario del Parco Lago Nord con il live del sassofonista jazz Germano Zenga e del suo quartetto. Zenga e i suoi sodali saranno protagonisti di “Gato!”, progetto ispirato al grande musicista argentino Gato Barbieri (inizio live ore 21.15; ingresso gratuito; prenotazione obbligatoria sul sito www.tilane.it; in caso di maltempo, il concerto avrà luogo presso il centro culturale Tilane).
Zenga e la sua band eseguiranno le musiche che Gato Barbieri ha scritto nel periodo compreso fra gli anni Sessanta e Settanta, senza tralasciare il classico “Last Tango in Paris”: ogni brano è stato rielaborato dal leader e dal suo quartetto (composto da Luca Gusella al vibrafono, Danilo Gallo al contrabbasso e Ferdinando Faraò alla batteria e alle percussioni) con arrangiamenti che imprimono originalità e freschezza, rispettando il senso armonico e melodico delle composizioni originali. Atmosfere argentine e sudamericane cariche di pathos si fondono con l’energia e l’intensità della musica jazz, per essere rielaborate in maniera personale dal sound di questa formazione. Spiega Germano Zenga: «La figura di Gato Barbieri mi ha inseguito per decenni nel mio percorso di formazione. Gato è uno dei rari artisti che ha attraversato la musica trasversalmente ed è per questo che non è mai stato considerato dai puristi un sassofonista jazz. Nonostante ciò, quello che mi ha catturato di lui è sempre stato il grande senso lirico e il suo suono riconoscibile. Così, dopo anni trascorsi a studiare i più grandi jazzisti di ogni epoca, ho pensato di approfondire anche il suo mondo, scoprendo di lui, ad esempio, molti punti in comune con John Coltrane, tra cui la spiritualità e la concezione di musica nello spazio. Questo progetto non è un classico tributo, quanto piuttosto lo sviluppo dell’idea musicale che Gato Barbieri ci ha lasciato in eredità».
In particolare, il quartetto di Germano Zenga tratta il materiale melodico e ritmico del sassofonista argentino come punto di partenza per creare un sound libero da strutture ritmiche e armoniche, senza punti di riferimento fissi: «Neanche noi sappiamo dire a priori quale direzione prenderà la nostra musica, consapevoli solo del fatto che è necessario perdersi per ritrovarsi – conclude Zenga – L’unica nostra preoccupazione è che l’energia fluisca sempre all’interno di un cerchio immaginario in cui ognuno di noi entra ed esce quando vuole».
LET’S SUMMER. L’estate a Paderno Dugnano, da giovedì 14 a giovedì 28 luglio 2022
Dove: Parco Lago Nord, via Valassina 200, Paderno Dugnano (Mi).
Inizio concerti: ore 21.15.
Ingresso libero con prenotazione obbligatoria su www.tilane.it. In caso di pioggia, i concerti si svolgeranno presso il centro culturale Tilane.
Il nuovo divertissement scritto e prodotto da Tommaso Caronna, “Scrivimi” distribuito da Ingrooves, edizioni Fenice/Ingrooves/UMPG, esce l’8 luglio. Racconta il cortocircuito che si crea quando due amanti vogliono mandarsi un messaggio ma tentennano, nessuno dei due lo fa per primo, si aspettano e poi si rinfacciano la reciproca attesa creando una prima crepa nella relazione. Per diffidenza, per paura di sbilanciarsi, per avere un alibi da usare se qualcosa va storto: “come mai non sparisci e mi fai ghosting / è comune me lo fanno tutte le tue amiche”.
Un singolo che pone al centro del discorso l’amore più o meno acerbo e le sue paure, il ghosting, i fraintendimenti, tutto quello che porta a far scattare gelosie e piccoli drammi all’interno del rapporto.
La canzone, sotto la sua veste sonora estremamente leggera e una certa dose di ironia, ci ricorda che il segreto di stare insieme non dipende da chi scrive per primo e fare l’uomo non significa necessariamente fare il primo passo, perché conta solamente cercare di farsi capire dal partner, dimostrare di tenere l’uno all’altro.
Il ritornello con la cassa dritta è un’analisi spietata di come va a finire se ci si abbandona a troppi pensieri, “e ci faremo complicare la vita / dalle assenze di ieri paranoie di oggi / del perché non chiami / e alla fine saran solo problemi” perché dare troppo peso a elucubrazioni inutili porta solo ad allontanarsi ancora di più.
Conviene accettare il fatto che conosceremo solo una parte dei pensieri della persona con cui stiamo e lei conoscerà solo una parte dei nostri.
“L’ironia nel raccontarsi spesso passa attraverso dei particolari, delle abitudini. Le passioni, le manie, gli stati d’animo di una giovane cantautrice tutte chiuse in una canzone divertente e fresca”
Pubblicata da Yourvoice Records, esce il 4 luglio Momendol, il secondo singolo di Veronica Villa, cantautrice riccionese che mette a nudo le sue manie di giovane artista in quello che è un vero e proprio tormentone estivo.
“Momendol” è un brano che nasce in modo istintivo, è la fotografia delle abitudini e della personalità dell’autrice, una ragazza di 29 anni che vive sull’onda delle emozioni.
Una metafora sul fatto che spesso basta poco per uscire da un malessere e dalle difficoltà che la vita frenetica, e a volte “per aria” di chi ha scelto di mettere al centro della propria vita la musica, può comportare.
Scrive Veronica: “Momendol” sono io, una ragazza di 29 anni alle prese con emotività e cambi di umore, probabilmente causati dal fatto che sono un’artista o forse perchè, come donna, sono ciclica. Curioso il fatto che dopo aver concluso il pezzo, per il mal di testa da adrenalina, abbia preso un Momendol, da qui anche il titolo della canzone che inizialmente doveva essere Lunatica.
Una canzone che è una specie di Carta di Identità, che già nella copertina mette in luce tutti quegli oggetti che sono le passioni di Veronica.
Punto di ritrovo imperdibile in Città Studi a Milano, il Meneghino con il suo ampio dehors su piazza Guardi, continua a proporre accanto alle famose birre – tutte rigorosamente non filtrate, non pastorizzate e brassate con materie prime di qualità – ricette originali targate Birra Meneghino, assieme alla cucina che omaggia la tradizione milanese.
Anche con il caldo estivo il Meneghino significa eventi dal vivo per passare una serata sorseggiando una “birretta” ed ascoltando buona musica. Continuano infatti anche a Luglio I Mercoledì Sera del Meneghino Live Show che vedranno cimentarsi sul palco del locale di via Pietro da Cortona diversi artisti con proposte alternative ma sempre di gusto e classe.
LA NUOVA BIRRA DEL MENEGHINO
Da fine giugno ecco La Circonvalla in spina, l’ultima arrivata in casa Meneghino, una Blanche (4,3% Vol.) fresca e dissetante. Alla classica speziatura con scorze d’arancia e coriandolo abbiamo aggiunto del pepe per rendere il finale di bevuta unico. Da provare con i bocconcini di pane nero integrale, burro e salmone affumicato scozzese.
Gli appuntamenti musicali ripartono il 6 luglio con i Village H , duo acustico di roots music che trae ispirazione dal blues, swing e Irish music tra riproposizioni e pezzi propri, per continuare il 13 luglio con gli Yellow Dogs il cui blues vi porterà nelle terre del Mississippi, dove questo genere è nato, ma anche nella Chicago elettrica degli anni ’50, dove si è trasformato per stare al passo con la città e i suoi ritmi. A seguire il 20 luglio il tanto atteso ritorno di Dr Feelgood & The Long Journey, che celebrano le radici della musica americana con un repertorio country, bluesgrass e rock’n’roll, capitanati dalla famosa voce di Virgin Radio e, per finire, il 27 luglio con i Grace In Sand, con un repertorio di matrice roots rock con influenze blues e old-time, caratterizzato da un sound asciutto e diretto dove la band trova il proprio respiro.
PADERNO DUGNANO (MI) – Jazz, samba, bossa nova e world music costituiranno la colonna sonora di “Let’s Summer”, il fitto cartellone di eventi che il Comune di Paderno Dugnano (Mi) ha allestito anche quest’anno per allietare le sere d’estate nel segno della cultura, del divertimento e della socialità.
Per quanto riguarda la musica, in particolare, la Cooperativa Controluce e AHUM, con la direzione artistica di Antonio Ribatti, hanno organizzato per il Comune di Paderno Dugnano tre imperdibili concerti, tutti in programma nel mese di luglio, che avranno luogo presso l’anfiteatro del Parco Lago Nord, felice esempio di recupero ambientale e di restituzione alla pubblica utilità di una cava estrattiva (inizio live ore 21.15; ingresso gratuito; prenotazione obbligatoria sul sito www.tilane.it). Il primo appuntamento (in caso di pioggia, i concerti si svolgeranno presso il centro culturale Tilane) è previsto per giovedì 14 luglio, con il progetto intitolato “Marilyn in Jazz”: la vocalist Beatrice Zanolini, l’attore Nicola Stravalaci (voce narrante), Emilio Soana (tromba), Roberto Piccolo (contrabbasso), Claudio Angeleri (pianoforte) e Nicola Stranieri (batteria) si cimenteranno in un omaggio a Marilyn Monroe, la diva per antonomasia, nel 60° anniversario della sua scomparsa. In questo spettacolo, in cui la musica si mescola con il racconto teatrale, la grande e sfortunata star hollywoodiana verrà presentata prima come donna, poi come attrice e, infine, come icona immortale attraverso storie esclusive e retroscena poco noti. Norma Jean (il vero nome dell’attrice) era una ragazza come tante, che cullava il sogno di una vita diversa. Avrebbe conosciuto il successo e le luci della ribalta, sarebbe diventata un mito, ma avrebbe rivelato al mondo anche le sue fragilità e le sue debolezze.
A Paderno Dugnano, la storia di Marilyn Monroe, “la ragazza che ha saputo sognare”, verrà narrata attraverso alcuni brani tratti dai suoi film più noti e da una manciata di hit del suo tempo (da “My Heart Belongs to Daddy” a “Bye Bye Baby”, da “When I Fall in Love” ad “A Fine Romance”), eseguiti con inediti arrangiamenti jazz e swing curati da Gabriele Comeglio. Ad unire le canzoni alcuni aneddoti poco conosciuti, che saranno il filo conduttore di un coinvolgente racconto musicale, ricco di emozioni e sorprese, ma anche di ironia e passione.
Afferma Beatrice Zanolini: «Con questo progetto vorremmo raccontare una Marilyn diversa e ancora molto da scoprire, vicina a tutti noi con le sue fragilità e la sua straordinaria ironia, con le tante paure, i dispiaceri, le delusioni e i tradimenti ma anche con le sue battaglie contro il razzismo e a favore dell’emancipazione della donna, nonostante sia sempre stata considerata un “oggetto del desiderio”. Una donna mai felice fino in fondo e per la quale l’unico vero grande amore è stato quello del pubblico».
Per il secondo appuntamento, giovedì 21 luglio riflettori puntati sul trio BraZuka, formato dai brasiliani Toni Julio (voce) e Kal dos Santos (percussioni) e dal polistrumentista congolese Donat Munzila. La band si esprime attraverso forme sonore che spaziano tra samba, bossa nova, reggae, blues e afrojazz. Dal vivo, i tre musicisti, che sono stati protagonisti di un live molto applaudito a fine giugno a Milano, in occasione della prima edizione della rassegna “Vivi l’Isola che balla”, interpretano con coinvolgente vitalità un repertorio di canzoni dei più noti compositori brasiliani e africani come Itamar Assumpção, Claudio Jorge, Naná Vasconcelos, Joyce Moreno, Caetano Veloso, Gilberto Gil, Papa Wemba, Defao, Sam Mangwana, Pepe Kalle e N’Yoka Longo.
Infine, torneranno a riecheggiare le atmosfere jazz per il concerto di chiusura della minirassegna padernese: giovedì 28 luglio andrà in scena, infatti, “Gato!”, progetto ispirato al grande musicista argentino Gato Barbieri, firmato dal sassofonista Germano Zenga e dal suo quartetto e portato in tournée con successo nei mesi scorsi in tutta Italia (Blue Note di Milano incluso). In scaletta, le musiche che Gato Barbieri ha scritto nel periodo compreso fra gli anni Sessanta e Settanta, senza tralasciare il classico “Last Tango in Paris”: ogni brano è stato rielaborato da Zenga e dalla sua band (composta da Luca Gusella al vibrafono, Danilo Gallo al contrabbasso e Ferdinando Faraò alla batteria e alle percussioni) con arrangiamenti che imprimono originalità e freschezza, rispettando il senso armonico e melodico delle composizioni originali. Atmosfere argentine e sudamericane cariche di pathos si fondono con l’energia e l’intensità della musica jazz, per essere rielaborate in maniera personale dal sound di questa formazione.
LET’S SUMMER. L’estate a Paderno Dugnano, da giovedì 14 a giovedì 28 luglio 2022
Dove: Parco Lago Nord, via Valassina 200, Paderno Dugnano (Mi).
Inizio concerti: ore 21.15.
Ingresso libero con prenotazione obbligatoria su www.tilane.it
In caso di pioggia, i concerti si svolgeranno presso il centro culturale Tilane.
Cresce la trepidante attesa per l’ottava edizione di Termoli Jazz, prestigioso festival organizzato dall’Associazione Culturale Jack con Michele Macchiagodena nel ruolo di presidente e direttore artistico di una rassegna che rappresenta il fiore all’occhiello in primis della città di Termoli – ma anche – più in generale – del Molise. Piazza Duomo sarà la venue dei quattro concerti che avranno inizio alle 22:00, tutti a ingresso libero contingentato. I riflettori si accenderanno mercoledì 27 luglio con Federico Calcagno & The Dolphians, intraprendente sestetto diretto da Federico Calcagno (clarinetto soprano e clarinetto basso), definito «Nuovo alfiere del jazz italiano ed europeo» dal famoso web magazine All About Jazz Italia, affiancato da cinque fulgidi talenti come Luca Ceribelli (sax soprano e sax tenore), Gianluca Zanello (sax alto), Andrea Mellace (vibrafono), Stefano Zambon (contrabbasso) e Stefano Grasso (batteria). Questa formazione renderà omaggio al leggendario polistrumentista e compositore statunitense Eric Dolphy attraverso composizioni originali di Calcagno, fra cui alcune completamente inedite, in un live tra hard-bop, free, creative music, world music e hip hop. Si proseguirà giovedì con i Mack, un trio assai trasversale e singolare composto da musicisti estremamente creativi come Federico Squassabia (tastiere), Marco Frattini (batteria) e Mattia “Matta” Dallara (elettronica). Gruppo che ha riscosso un notevole successo anche fuori dall’Italia, soprattutto in Nordamerica, proporrà un repertorio di brani originali improntati su un’accattivante commistione comprendente hip hop, funk, jazz, neo-soul ed elettronica. Venerdì saliranno sul palco i C’mon Tigre (voce, chitarra ed elettronica) insieme a quattro eccellenti compagni di viaggio: Mirko Cisilino (tromba, flicorno ed elettronica), Beppe Scardino (sassofoni ed elettronica), Pasquale Mirra (vibrafono) e Marco Frattini (batteria). Progetto figlio di una particolare simbiosi fra Visual Art e musica, i C’mon Tigre hanno ottenuto parecchi consensi anche all’estero, ad esempio in Danimarca, Francia, Olanda – e presenteranno composizioni che abbracciano generi quali afro-jazz, hip hop, funk, dance e colorazioni di musica mediterranea, ma con lo spirito del jazz sempre pronto ad aleggiare. Sabato 30, invece, calerà il sipario con una formazione d’eccezione: Di Nunzio/Bassi/Nisi Trio Special Guest Antonio Faraò, formidabile quartetto costituito da Luigi Di Nunzio (sax alto), Giuseppe Bassi (contrabbasso), Marcello Nisi (batteria) e dall’eccezionale ospite Antonio Faraò (pianoforte), pupillo di Herbie Hancock. Dunque, tre jazzisti dall’inestimabile valore più la presenza di una vera e propria star del jazz italiano come Faraò, riconosciuto e apprezzato sulla scena jazzistica internazionale da oltre vent’anni per le sue qualità artistiche di pregevole fattura. Composizioni originali di Antonio Faraò e alcuni standard della tradizione jazz (ri)arrangiati fanno parte della scaletta di quest’ultimo concerto. In particolar modo grazie alla lungimiranza e alla perseveranza del direttore artistico Michele Macchiagodena, Termoli Jazz si prefigge il nobile obiettivo di divulgare questo genere musicale – in continua evoluzione – in tutte le sue svariate forme, nel segno della contaminazione, del melting pot stilistico, come la storia ultracentenaria del jazz insegna, oltre a valorizzare i giovani leoni del panorama nazionale che meritano di calcare palcoscenici importanti proprio come quello del festival termolese.
Volano, leggere, ci divertono e poi esplodono: le BOLLE DI SAPONE sono le protagoniste del nuovo video e singolo di DOMENICO DI PUORTO, prontissimo a celebrare l’estate 2022 con un brano che si propone soprattutto di far stare bene chi lo ascolta. “Bolle di sapone è un insieme di tre generi musicali che insieme formano un flamenbachaton: baciata, reggaeton e flamenco. Ho scritto questo tormentone concentrandomi maggiormente sulla melodia e usando parole semplici per arrivare più facilmente al pubblico. Il mio intento è quello di dare in questi tre minuti un momento di leggerezza alle persone che mi ascoltano e far sì che già dopo un primo ascolto tutti possano canticchiarla”. Gli arrangiamenti sono a cura di GIANNI SALVATORI e la regia di FERDINANDO ESPOSITO. Il videoclip è accompagnato dalla bellissima modella LIDIA SARAPPA
Dal 24 giungo 2022 è disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming “TALENTO”, il nuovo singolo di FABIO DE VINCENTE.
“Talento” è il nuovo singolo deI cantautore Fabio De Vincente che si riconferma in uno spaccato autobiografico sui valori e le difficoltà della vita ma con la grande determinazione di raggiungere i propri obiettivi. Una vita spesso dannata in cui il cantautore sa bene cosa vuole e dove vuole arrivare con il suo stile e il suo sound.
In un’era dove è evidente quanto la rincorsa alla fama sia importante, l’artista all’interno del testo stuzzica il sistema discografico “…la fama è un talento che vende si sa, la fama è un talento chi vende lo sa…”
Spiega l’artista a proposito del brano: “Il talento in sé non serve a niente; il talento è avere talento per arrivare al successo.”
Il videoclip di “Talento”, scritto e interpretato dallo stesso Fabio De Vincente, è crudo, provocatorio, sarcastico. Vediamo Fabio insanguinato, legato e imbavagliato che si libera metaforicamente dai limiti che impediscono di arrivare al successo, da una corda alle mani nel non poter suonare, da un bavaglio in bocca nel non poter cantare, dall’essere insanguinato quindi gli ostacoli che nella vita ha dovuto subire, in un piano sequenza girato dal regista Claudio Zagarini con un finale tutto a sorpresa.
Biografia
L’arte di Fabio De Vincente, definito “l’aristocratico di strada”, racchiude quello che è stato ed è il suo stile di vita.
Il carattere ribelle, il desiderio di evasione, lo spirito libero, contro le regole, lo si nota sin da piccolo quando a 2 anni vuole andare via di casa.
A 5 anni riceve una tastiera giocattolo e il giorno successivo si suona e canta “Tanti auguri” e “Oh When The Saints Go Marching In” con i giusti accordi senza aver mai letto uno spartito.
A chi gli chiede cosa volesse fare da grande risponde: “il musicista”. A 10 anni sceglie il pianoforte come compagno di vita e a 11 anni inizia a scrivere le prime canzoni. Crea le prime band e incomincia ad esibirsi negli oratori. Fin da ragazzino sfida lo zio, musicista professionista, riproducendo al pianoforte i brani che lo zio suonava. Alle scuole medie è il tastierista della scuola ma essendo molto indisciplinato, tra sospensioni, bocciature, esuberi di assenze, risse e mancanza di studio, successivamente cambia circa una decina di istituti nelle superiori.
Grazie alle doti di intrattenitore suona piano e voce nei più prestigiosi club di Torino, Alassio, Capri, Costa Smeralda, Montecarlo, Londra, New York e molti altri, e per eventi privati esclusivi, frequentando spesso gli ambienti più altolocati.
Nel 2010 esce il suo primo singolo “Soltanto in un attimo” e dopo il suggestivo esordio in un concerto dalle finestre, Fabio De Vincente – Live in Loft San Carlo, in Piazza San Carlo, una delle principali piazze di Torino, fa sold out con un innovativo spettacolo al Teatro Carignano, VedoVoci Fabio De Vincente in concerto, rivolto anche ad un pubblico sordo.
Ospite su Rai 1 da Maurizio Costanzo, presenta il singolo “Come quando fuori piove”. Nel 2013 è testimonial con “L’unica cosa che so” di una campagna sulla sicurezza stradale nazionale.
Entra per 2 anni consecutivi, nel 2014 e nel 2015 nei finalisti del Festival di Sanremo Nuove Proposte.
Dopo l’uscita di “One life one show” apre il concerto di Francesco Sarcina (“Le Vibrazioni”) e partecipa a The Voice of Italy 2016 esordendo al pianoforte con “Say Something” entrando nel team Dolcenera, nonostante anche Max Pezzali, Raffaella Carrà ed Emis Killa lo avrebbero voluto. Per tutti è un “musicista d’esperienza”, per Giorgio Moroder è “quello che potrebbe avere un successo discografico”.
Apre il live di Dolcenera e dopo un breve tour tra Los Angeles e Las Vegas (dove rischia l’arresto 3 volte in 5 giorni) torna in Italia come giurato per due music talent con Moreno e Francesco Facchinetti.
Appare poi come ospite in diverse tv e radio regionali e come presidente di giuria per un altro talent torinese, alternando diversi live alla produzione di nuovi brani inediti con Vicio (produttore artistico e bassista dei Subsonica).
Per la terza volta entra nei finalisti di Sanremo Giovani nel 2019 con “Come nelle favole”, brano che esce in seguito, dopo un lungo difficile periodo, rischiando più volte di finire per strada e non avere le cose primarie, ad aprile 2021, primo singolo del suo nuovo progetto, entrando subito nelle classifiche.
E’ proprio Fabio De Vincente che si racconta nelle sue canzoni, ha il vissuto giusto, fatto di altissimi e bassissimi, per cantare quelle parole che solo chi vive certe esperienze può scrivere.
Anche i successivi 6 singoli entrano nelle classifiche e conquistano articoli e passaggi su testate e radio nazionali.
Dal 24 giugno un altro nuovo singolo, il quarto del 2022, “Talento” è disponibile in tutte le piattaforme digitali e in rotazione radiofonica.
Zero Zero Uno è il nuovo EP di Efferre che raccoglie quattro pezzi scritti di getto in un pomeriggio di vacanza, ambientati durante una pandemia, che offrono al cantautore bolognese la possibilità di mettere insieme brani di quel periodo e aprire un nuovo capitolo musicale il prossimo autunno. L’atmosfera da club la fa da padrona, con beat elettronici che fanno da colonna sonora a testi che raccontano le dinamiche relazionali in quei mesi complicati, alternando versi riflessivi ad altri diretti e piccanti.
L’EP si apre con Sushi e orgasmi che ben ci addentra nel mood del disco, dove tra cibo d’asporto e sentimenti la notte si fa rovente e non resta altro che lasciarsi abbandonare alla passione. Domenica ci immerge nella quotidianità del giorno tradizionalmente di riposo e in cui rappresenta una novità il fatto che la fidanzata non sia qua con noi perché, con le riaperture, ha deciso di prendersi un giorno per lei.
Approdiamo poi a Imodium, incentrato sulle difficoltà di una relazione a distanza durante le chiusure dovute al Covid, tra zone arancioni e rosse, tra partenze rinviate, tra cose dette e non dette. Il giorno del funerale spiazza e conclude il viaggio di queste tracce, differenziandosi per il testo introspettivo e per l’arrangiamento che rinuncia a sinth per dare spazio al piano.
Efferre, all’anagrafe Antonio Feroleto, è un cantautore e produttore di origini calabresi ma trapiantato da tempo a Bologna. Negli anni gravita nel circuito dei locali del capoluogo emiliano, suona insieme ad artisti delle scena elettronica internazionale come FatBoy Slim, Ellen Allien, Seth Troxler, Martinez Brothers. Nel frattempo affina le sue qualità di produttore studiando e sperimentando sempre nuovi tipi di sound, mescolando più generi musicali.