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  • “Where’d You Go Someday”: una ballata rock che chiede conto al nostro silenzio

    «Il coraggio è l’impronta delle paure». C’è una generazione che ha smesso di reagire. Che abbassa lo sguardo, anche quando a crollare sono i diritti, anche quando a pagarne il prezzo sono i figli. È da questa crepa nel tessuto sociale che parte “Where’d You Go Someday”, il nuovo singolo di Piero Campi, cantautore tarantino d’adozione fiorentina e da anni parte attiva della scena bolognese. Un brano ruvido, diretto, costruito su un sound rock asciutto e internazionale, prodotto e suonato al basso da Marco Schnabl (Think Ahead Studio) con la collaborazione del producer statunitense Analog Tears (Diego Carlo Magno, da Seattle) che ha curato le chitarre e di Andrea Rizzi alla batteria.

    Dopo l’album d’esordio “Tutto Tace”, il cantautore pugliese rompe il silenzio, chiedendo un nuovo sguardo sul presente. Un presente in cui l’indignazione si è fatta sussurro e la ribellione una posa estetica. Campi rimette al centro una domanda scomoda: che fine ha fatto il coraggio? E lo fa con una scrittura che non cerca scorciatoie, ma affonda nei paradossi dei giorni nostri:

    «Parlano di rivoluzione, ma si è fermi come coglioni!»

    In poche righe, una fotografia lucida e spietata. “Where’d You Go Someday” si nutre di contraddizioni, denunciando una generazione in bilico tra memoria e stallo, tra la voglia di cambiare e la paura di fallire ancora. Senza proclami, ma con onesta concretezza.

    «Non volevo un brano che consolasse – spiega l’artista -. Ho scritto questo pezzo in un momento in cui mi sembrava che tutto stesse scivolando nel silenzio: le proteste, i diritti, la coscienza civile. Mi sono chiesto se anche io stessi iniziando a far parte di quel silenzio. È da lì che è nata questa canzone.»

    Una denuncia, ma anche un esame di coscienza. “Where’d You Go Someday” è attraversato da immagini nette e parole dure, capaci di cogliere un’apatia che si è fatta normalità. Non c’è retorica, ma una richiesta implicita di responsabilità, soprattutto verso chi verrà dopo, nei confronti di «un figlio in attesa di un mondo senza eroi».

    Perché, come spiega lo stesso Campi, «Siamo diventati spettatori anche quando si tratta del futuro dei nostri figli». Un’affermazione che assume i tratti di un monito, in una contemporaneità in cui l’indifferenza sembra prevalere. E se, come recita il verso-mantra della traccia, «il coraggio è l’impronta delle paure», allora questa canzone è il tentativo di non farle dissolvere nell’abitudine, restituendo loro presenza e memoria.

    “Where’d You Go Someday” si inserisce perfettamente in un momento storico segnato da un crescente senso di impotenza generazionale. Secondo un recente studio del Pew Research Center, il 57% dei giovani adulti si dichiara “rassegnato all’idea che le proteste non servano a cambiare nulla”. Dato che si riflette in una cultura in cui la rinuncia ha preso il posto della lotta e in episodi recenti, come la sospensione di 17 studenti a Milano per un’occupazione pacifica di un’ora, o le minacce legali rivolte all’artista Badiucao per le sue opere politicamente provocatorie. In questo contesto, Campi non propone soluzioni, ma prova almeno a riaccendere una coscienza collettiva sopita: «Posso ancora immaginare questo mondo senza odiare».

    Ad accompagnare il brano, il videoclip ufficiale, presentato in anteprima nazionale su Sky TG24 e girato negli spazi scuri e simbolici dell’Ottostudio di Bologna, sotto l’attenta direzione di Cristian Spinelli. Al centro della scena, lo stesso Campi, una figura in controluce attraversata da un fascio di luce. Nessun effetto narrativo, solo un’immagine: quella di una via d’uscita possibile, ma non garantita.

    Un’unica inquadratura, una regia minimale ed emblematica, in cui l’immobilità diventa messaggio: la via d’uscita non è scenografica. È una possibilità. Ma per scorgerla, bisogna alzare lo sguardo, proprio come suggerisce il testo:

    «Basterebbe solo alzare lo sguardo, o almeno provare ad avere il coraggio.»

    Piero Campi nasce a Taranto nel 1982. La musica è da sempre il suo linguaggio privilegiato: dagli esordi con i Dharma, band protagonista della scena pugliese premiata in numerosi festival, fino al percorso solista che lo porta a Bologna. Qui incontra Lucio Dalla, che lo incoraggia a riscrivere partendo da una voce più personale e diretta. Da allora, il suo stile si evolve, tra rock viscerale e una scrittura che non cerca compiacimento, ma verità.

    Nel 2008 il singolo “Parole” entra nei circuiti nazionali di Virgin RadioRadio 105 e Kiss Kiss. Seguono partecipazioni a progetti collettivi, come “Aut – Artisti Uniti per Taranto” contro l’inquinamento ambientale, e diversi riconoscimenti da parte della critica e della stampa.

    «Non cerco eroi, e non mi interessa farmi ascoltare a tutti i costi – conclude -. Ma credo che oggi ci sia bisogno di qualcuno che dica ad alta voce quello che molti pensano. Se anche uno solo si riconosce in questa canzone, per me ha già fatto il suo giro completo.»

    “Where’d You Go Someday” non è un canto di protesta. È un gesto di responsabilità. Non solleva bandiere, ma domande. E nel farlo, ci costringe ad ascoltare ciò che il rumore ha coperto troppo a lungo: il nostro silenzio.

  • Dalla luce delle feste al vuoto improvviso: la cornice malinconica di “Film Romance”

    «All’improvviso, siamo diventati niente». Da questa frase, raccolta durante una conversazione tra amici, prende forma “Film Romance”, il nuovo singolo di Mario Signorile, già conosciuto con lo pseudonimo Mocky. L’artista ha scelto di firmare con il proprio nome, lasciandosi alle spalle un alias che per anni ha accompagnato la sua attività creativa. Una decisione semplice, sobria, ma significativa: dire le cose come stanno, anche in musica.

    “Film Romance” è stato scritto dallo stesso cantautore, attore e regista pugliese in un periodo di apparente festa: le giornate che precedono il Natale. Una stagione di luci, unione e rituali condivisi che, per molti, diventa anche occasione di bilanci, nostalgie, questioni rimaste in sospeso e ferite ancora aperte.

    Proprio su quel contrasto, Signorile realizza un brano che non racconta solo una fine, ma il modo in cui la metabolizziamo mentre ci siamo dentro. Quello che ci diciamo per non vederla arrivare, e quello che ci raccontiamo mentre la viviamo. “Film Romance” parla di come idealizziamo i rapporti, di quanto restiamo legati a un’immagine più che a una persona. E del momento in cui tutto si spegne, senza una scena madre, solo con la domanda: «E ci fa male. O mi fa male?». È la distanza tra le aspettative costruite su modelli idealizzati e la realtà di storie d’amore che, spesso, si sgretolano senza rumore, lasciando solo il peso dei non detti.

    La struttura del brano è dichiaratamente cinematografica: frammenti di quotidianità si intrecciano a citazioni pop – «Come Ted e Robin, come Ross e Rachel» -, componendo un racconto che si muove con naturalezza tra il piano intimo e quello collettivo, tra la playlist personale e l’immaginario condiviso di una generazione cresciuta con le serie TV.  Il videoclip ufficiale, in uscita nei prossimi giorni, rafforza questa dimensione: un protagonista che rivede su videocassetta la propria storia d’amore, mentre lo spettatore scopre che quei ricordi sono proiezioni mentali. Un loop emotivo da cui, a un certo punto, sceglie di uscire.

    «Ho scritto questa canzone in un momento di grande malinconia – spiega l’artista -. Parlando con un’amica, ho sentito il bisogno di mettere in musica quel senso di vuoto improvviso che segue la fine di qualcosa in cui avevi creduto. Mi sembrava assurdo come tutto potesse sparire così, senza un vero epilogo. E invece, ogni addio è un sipario che cala su uno spettacolo che pensavamo infinito.»

    Il testo procede per immagini secche, nitide, taglienti: «Cammino chino ma tu non ci sei, storia antica come i musei». Nessuna concessione alla retorica.

    Verso dopo verso, viene descritto quello che resta: il disorientamento, la fatica di riassorbire l’assenza. Fino all’ultima battuta, che apre una possibilità:

    «E mi ricordo che m’hai insegnato, che dietro il sipario c’è un nuovo spettacolo».

    Quello di Mario Signorile non è un racconto fine a se stesso. “Film Romance” tocca un punto centrale della nostra contemporaneità: l’incapacità diffusa di elaborare la fine di un rapporto senza attribuirle il valore di un fallimento. Oggi, dove le relazioni amorose vengono spesso sovraccaricate di aspettative sociali e narrative, questo brano restituisce dignità anche alla chiusura, ricordando che, proprio come a teatro, dietro ogni finale può esserci un inizio.

    La carriera di Signorile è una sintesi creativa coerente tra musica, regia e scrittura. Dopo il successo delle web serie “Odio il Mio Migliore Amico” e del fan film “The Last of Us Forsaken”, che gli sono valsi diverse candidature e premi nel circuito indipendente, ha esordito nella musica nel 2024 con il singolo “Io“, seguito da “Non ci scotta più” e “Sorriso sulle labbra“. Con “Film Romance”, l’artista affina una scrittura che non rincorre effetti né soluzioni consolatorie, ma sceglie la precisione del dettaglio per fermare in un testo quel punto cieco in cui tutto cambia, senza bisogno di proclami.

    «Nessuna storia d’amore è come nei film – conclude -, eppure tutti ci siamo ritrovati a viverne una come se lo fosse. Questo brano è il mio modo per salutare quella parte di me che ancora si aspettava un finale scritto da altri, e iniziare finalmente a scriverlo con le mie mani.»

    “Film Romance” non è la classica canzone su una storia d’amore giunta al capolinea, ma la fotografia nitida, satura e disincantata del momento preciso in cui ogni rapporto diventa reale: quando il sipario cala e siamo costretti a scrivere da soli il nostro finale. Con questa canzone, Mario Signorile abbandona ogni idealizzazione romantica e riscopre il valore delle storie vere: imperfette, lontane dai copioni televisivi. Perché, dietro ogni addio, c’è sempre una nuova possibilità.

  • Folkstone in concerto al Morborock 2025: sabato 24 maggio a Morbegno

    Sabato 24 maggio 2025 alle ore 22:45, i FOLKSTONE si esibiranno al MORBOROCK 2025 – via Lungo Adda, Morbegno (SO) – con ingresso gratuito, per presentare il loro doppio album “NATURA MORTA”. L’apertura della serata vedrà sul palco i Trick or Treat e i Vintage Violence. 

    “Natura Morta” già disponibile dal 21 marzo 2025 su tutte le piattaforme di streaming digitale, in formato fisico e vinile, è un doppio album dall’animo malinconico e sincero, ma anche potente e vibrante di energia. Il disco si arricchisce della partecipazione di importanti featuring con artisti come i Modena City Ramblers in Fragile, Trevor Sadist in Mediterraneo, Daridel in Mala Tempora Currunt e i Punkreas in La Fabbrica dei Perdenti.

    La musica si orchestra tra cornamuse, arpa e altri strumenti che, con il loro fascino, evocano tempi lontani. I testi, invece, sono sempre radicati nel qui e nell’ora, pronti a ritrarre scorci d’umanità con un occhio che, più che critico, rimane sensibile dalla prima all’ultima riga. Un ritratto scanzonato e romantico delle nostre vite e del mondo che ci circonda.

    Spiega la band a proposito del disco: «La nostra “Natura Morta” è uno sguardo perso nella vita, un senso di disordine mistico ed una dose di disillusione nata da una costante ed autocritica riflessione. Il tutto sempre con il sorriso sulle labbra, sempre consapevoli della quotidiana realtà, così meravigliosa e struggente al tempo stesso. Siamo nell’epoca del materialismo spinto. Il nostro vuole essere un urlo disperatamente romantico».

     

    “NATURA MORTA” è disponibile su AUDIOGLOBE

    “NATURA MORTA” TRACKLIST:

    1. Alabastro
    2. Appennino
    3. Vuoto a Perdere
    4. Lacrime di Marmo
    5. Natura Morta
    6. Macerie
    7. Resta qui
    8. Fragile – Feat. Modena City Ramblers
    9. Mediterraneo – Feat. Trevor, Sadist
    10. Mala Tempora Currunt – Feat. Daridel
    11. La Fabbrica dei Perdenti – Feat. Punkreas
    12. Scarpe Rotte
    13. Persia
    14. Sulla Riva
    15. Brindo Otra Vez
    16. L’ultima Thule (cover Guccini)

    Dopo il SOLD OUT delle date al Legend Club di Milano, dal 28 al 30 marzo, i Folkstone proseguono il loro tour DELIRIUM2025 con una serie di nuove date.

    FOLKSTONE | DELIRIUM2025

    05/04 – SAN LAZZARO DI SAVENA (BO) – Circolo Arci San Lazzaro

    24/05 – MORBEGNO (SO) – Morborock 2025

    07/06 – PARMA – Tattoo Nerd Fest

    20/06 – MONTAGNANA (PD) – Montagnana in Musica

    27/06 – TRIESTE – Triskell Celtic Festival

    04/07 – SESTO S.G. (MI) – Kozel Carroponte w/ Modena City Ramblers – NUOVA DATA

    13/07 – PINASCA (TO) – TNT Fest 2025

    19/07 – TREVISO – Suoni di Marca Festival

    26/07 – MALPAGA (BG) – Malpaga Sounds

    23/08 – CESENATICO (FC) – Druidia

    26/08 – CASTAGNOLE (AT) – Festival Contro – NUOVA DATA

    28/08 – EMPOLI (FI) – Beat Festival – NUOVA DATA

    29/08 – FABRICA DI ROMA (VT) – FDB Festival

    06/09 – MESTRE (VE) – Runika Fantasy & Medievale

    (Calendario in aggiornamento)

    Per maggiori informazioni: www.folkstone.it 

     

    Biografia

    I Folkstone sono una rock metal band che si forma nel 2004 da un’idea di Lorenzo “Lore” Marchesi, frontman della band. All’attivo oggi hanno 7 album studio e 2 DVD live. Ciò che rende unica questa band è la miscela esplosiva tra strumenti antichi quali cornamuse, arpa, flauti, bouzouki, ghironda e la granitica base rock/metal di basso, chitarra e batteria. Il cantato è interamente in italiano ed i loro testi sono ricercati e coinvolgenti tra il narrativo, l’interiorità ed il sociale. La loro naturale dimensione è sin dall’inizio il puro live, dove riescono ad esprimere tramite un’attitudine punk tutta la loro potenza ed espressività maturata attraverso centinaia e centinaia di live in Italia ed Europa. Dopo una separazione durata qualche anno nel 2023 annunciano la reunion con un’esibizione al Live Club di Trezzo sull’Adda come headliner del MetalItalia Festival. Data l’incredibile e calorosa risposta dei fan la band decide di pubblicare il nuovo singolo “Macerie” e qualche mese dopo “La fabbrica dei perdenti”, pezzo di cui registrano il videoclip all’Alcatraz di Milano a marzo 2024 con il locale sold out carico di energia.  I due singoli sono inoltre pubblicati nel vinile “Racconti da Taberna”, raccolta dei brani che hanno segnato la storia della band dall’inizio ad oggi.  Dopo il tour estivo scrivono un doppio album in uscita il 21 marzo 2025. “Natura Morta”, questo il titolo del nuovo lavoro presentato al Legend Club di Milano dal 28 al 30 marzo 2025. 

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  • IANEZ presenta “GHIACCIO” il nuovo singolo è accompagnato dal videoclip generato in AI in cui la modernità si sfalda tra rovine urbane e assenza di umanità

    C’è chi non riesce ad adattarsi, chi non trova spazio in un mondo che misura il valore delle persone solo in base alla loro produttività. Con “Ghiaccio”, il cantautore abruzzese Ianez dà voce a queste esistenze fragili e invisibili, in un brano spietatamente lucido, capace di trasformare il dolore personale in racconto collettivo.

    Il singolo, dal 9 maggio su tutte le piattaforme digitali e accompagnato da un videoclip ora disponibile su YouTube, è una poesia cupa e malinconica, nata dalla perdita di un affetto profondo e complesso. Ma non c’è voglia, da parte di Ianez, di spiegare le ragioni personali, né fare cronaca emotiva attraverso la sua musica: Ghiaccio è un tentativo di rendere percepibile uno stato d’animo, una discesa silenziosa nell’incomprensione, nella tristezza e nell’ingiustizia sociale.

    “Ci sono persone che non riescono da integrarsi in un sistema dove anche la pietà è subordinata all’ego. Quando si ammalano, diventano colpevoli della loro condizione. È a loro che dedico questo pezzo.” – racconta Ianez.

    Il brano è costruito su una tensione emotiva costante, tra intimismo e denuncia, lasciando spazio ad immagini che evocano fragilità, solitudine e un’umanità dimenticata. Il videoclip che accompagna il brano è stato realizzato interamente con l’ausilio dell’intelligenza artificiale. Una farfalla monarca e Ianez attraversano scenari deprimenti e decadenti, dove si intravede una società malandata e sofferente. Grattacieli simbolo di progresso e grandi opere urbane si sgretolano, colpiti da un vento nucleare che rappresenta il fallimento globale dell’umanità nei confronti di sé stessa: un’umanità che esiste solo per chi può permettersela.

    Con “Ghiaccio”, Ianez continua il suo percorso artistico coerente nel quale sceglie di abitare le zone d’ombra e dar voce, attraverso la sua musica, a chi spesso non viene ascoltato.

  • Uscito “Oltre l’ombra dei colori”: arte, mistero e memoria nel debutto di Carlo Morriello

    Carlo Morriello, docente di lettere napoletano di nascita e trevigiano di adozione, arriva in libreria con il romanzo d’esordio Oltre l’ombra dei colori in uscita dal 17 aprile con la casa editrice Bookabook.

    Già autore di racconti in passato, Morriello ha impiegato tre anni nella stesura di questa storia a tema artistico/psicologico ambientata nella Napoli di fine Ottocento e incentrata sulla figura di Michele Castaldo, giovane pittore in cerca di una svolta nella sua carriera la cui identità viene messa in discussione nel corso della narrazione proprio attraverso alcune opere pittoriche che sarà chiamato a realizzare.

    L’artista ha da poco perso sua madre quando gli viene affidato un prestigioso incarico: realizzare un affresco nel monastero di Santa Chiara in sole tre settimane. Questa commissione segnerà l’inizio di una serie di eventi inaspettati, tra superstizioni su artisti che hanno perso il senno e intrighi che superano ogni sua immaginazione.

    Le sue certezze iniziano a sgretolarsi quando un’ombra del passato riemerge, rivelando una verità sconvolgente. Ad accompagnarlo in questa ricerca ci saranno le persone a lui più care, che sembrano conoscere aspetti della sua vita di cui lui stesso non ha mai sospettato.

    Inoltre, un amore del passato, e mai del tutto risolto, riaffiorerà in tutta la sua intensità permettendo al protagonista non solo di riannodare i tanti eventi e dare loro un senso, ma anche di superare quella barriera che separa la vita dalla morte.

    Avevo da sempre desiderato scrivere un romanzo ambientato nella ‘mia’ Napoli e che potesse, altresì, affrontare un tema a me caro: scoprire la propria natura, la propria realtà interiore e, pur tra mille difficoltà, perseguire i propri sogni e progetti da realizzare – ha confessato Carlo Morriello.

    Negli anni avevo dato vita a diversi progetti narrativi utilizzando tutti questi ‘ingredienti’. Nel mio studio ci sono infatti romanzi abbozzati, altri addirittura finiti, ma nessuno mi soddisfaceva. Mancava qualcosa, mancava un filo conduttore, mancavano forse degli ingredienti: l’anima e la vita.

    Ero arrivato al punto di abbandonare tutto, quando una sera, non ricordo di preciso cosa stessi facendo, affiorò in me l’immagine di un personaggio. Non riuscivo a vederlo in volto, sembrava il personaggio di un’altra epoca, lontana e vicina al tempo stesso, e sembrava intento a correre lungo una tromba di scale. Riuscivo a intravederne appena l’abito nero che quasi svolazzava alle sue spalle.

    Ho dovuto scavare tanto dentro di me per afferrare letteralmente il significato di quell’immagine e alla fine mi ha ispirato uno dei personaggi principali del romanzo. Sembra strano, ma la storia è andata in un primo tempo costruendosi intorno a un personaggio che non era il protagonista; tuttavia, mi ha poi ‘rivelato’ il protagonista, l’obiettivo di questi, i sogni, i progetti, la sfida che la vita gli poneva davanti e che lo avrebbe ‘portato’ là dove non si sarebbe mai immaginato andare.

    Ho qualche volta sentito dire che la vita ha più fantasia di noi: ecco, il protagonista, Michele Castaldo, pittore di professione, cerca di progettare la sua vita e i suoi obiettivi, ma la vita stessa gli mescola le carte e ha per lui in serbo qualcosa che farà saltare il banco di tutti i suoi obiettivi perché altrove, dopo che egli ha preso consapevolezza di sé stesso, c’è qualcos’altro ad attenderlo”.

    Il romanzo è un viaggio affascinante nella Napoli misteriosa e coprotagonista, dove sacro e profano si intrecciano tra vicoli e segreti. Al centro, la scoperta di una verità nascosta che può sconvolgere una vita. Un dipinto, una rivelazione e la ricerca di sé stessi guidano la trama fino all’epilogo.

    Dati tecnici:

    TITOLO: Oltre l’ombra dei colori

    AUTORE: Carlo Morriello

    GENERE: Romanzo

    CASA EDITRICE: Bookabook di Milano

    DATA DI PUBBLICAZIONE: 17 aprile 2025

    PAGINE: 416

    COSTO: € 22,00

    L’autore:

    Carlo Morriello, classe 1969, è nato a Napoli ma vive a Castelfranco Veneto (Tv). Laureato in Lettere moderne e specializzato nell’insegnamento secondario, ha svolto diversi lavori prima di realizzare il suo sogno: dal 2015 è docente di materie letterarie nelle scuole secondarie di secondo grado.

    Coltiva da tempo la passione per la scrittura, e in diverse forme: ha collaborato con alcuni periodici locali per le pagine di cronaca, cultura e approfondimento sociale, e ha partecipato ad alcuni concorsi letterari, ottenendo, in qualche caso, la segnalazione da parte della giuria. Per Montedit ha pubblicato, nel 2000, una raccolta di racconti.

    Oltre l’ombra dei colori è il suo romanzo d’esordio, che ha conosciuto una gestazione di circa tre anni e con il quale in due distinte edizioni del concorso nazionale Io scrittore è rientrato tra i 300 finalisti.

    Pagina web del romanzo:

    https://bookabook.it/libro/oltre-lombra-dei-colori/

    Reel di presentazione su Instagram:

    https://www.instagram.com/reel/C9g5adzIVcc/?fbclid=IwY2xjawFZaH1leHRuA2FlbQIxMAABHZhenkDnt29I3EcAGAZ0IiK-dzvVUkQHXyoqlIo7J_eXkq-bw3w6WUwZ7Q_aem_7l9IdTblDrW39TYZ_tO3LQ

    Booktrailer:

    https://youtu.be/8yrdyJCsW5M?si=lsqczo_tRh2ONMy4


  • Carolyn Brown torna in Italia con “La Locanda della Magnolia”, un romanzo perfetto per chi ama il romance, le storie di provincia e le emozioni autentiche

    Dall’autrice bestseller Carolyn Brown arriva in Italia con Indomitus Publishing e la distribuzione di DirectBook La Locanda della Magnolia, un racconto che riunisce due cuori feriti in una storia romantica fatta di nuove possibilità e di vero amore che può capitare una seconda volta nella vita.

    Ereditare La Locanda della Magnolia, una casa vittoriana immersa nei pini del Texas orientale, è un sogno diventato realtà per Jolene Broussard. Dopo aver convissuto per anni con il senso di colpa per non essere riuscita a salvare la madre autodistruttiva, Jolene è convinta che il B&B dei suoi zii potrebbe essere il punto di partenza perfetto per una nuova vita e un luogo confortevole da chiamare casa.

    C’è solo un intoppo: Tucker Malone, carpentiere testardo e lunatico con più di un interesse per La Locanda della Magnolia, è in procinto di piantare i suoi stivali impolverati da cowboy esattamente nel mezzo del suo sogno. Sin dalla morte della moglie, Tucker è andato avanti tra rimorsi e demoni interiori che lo hanno lasciato guardingo verso il mondo, esattamente come Jolene. L’ultima cosa che vuole è che il suo nuovo socio d’affari risvegli in lui qualcosa che pensava fosse scomparso per sempre. Ma per quanto anche Jolene sia diffidente, potrebbe in realtà aver trovato uno spirito affine, qualcuno da aiutare e a cui aggrapparsi in caso di bisogno.

    Restaurare La Locanda della Magnolia potrebbe forse essere il primo passo per risanare i cuori di entrambi. Ma per riuscire nell’impresa saranno in grado di lasciar andare il passato e fidarsi l’uno dell’altra?

    Con oltre 10 milioni di copie vendute nel mondo e più di 50 mila in Italia, Carolyn Brown si conferma una maestra della narrativa femminile, capace di conquistare lettrici con storie che scaldano il cuore. La Locanda della Magnolia è un romanzo perfetto per chi ama il romance, le storie di provincia e le emozioni autentiche, con un fascino degli Stati Uniti del Sud che incanta, diverte e commuove – ha commentato l’editore Davide Radice.

    Grazie alla nuova partnership con DirectBook, i libri di Indomitus Publishing, come questo, sono ora ancora più accessibili per librerie e lettori, pronti a scoprire una lettura che lascia il segno. Un romanzo che dimostra come, anche nei momenti più difficili, il coraggio di fidarsi possa cambiare ogni cosa”.

    Una storia toccante e meravigliosamente semplice, due anime ferite, un’affascinante casa vittoriana nel Texas e l’opportunità di ricominciare. Tra rimorsi, seconde possibilità e un sogno da ricostruire, i personaggi, ben delineati e uniti da legami profondi, accompagnano il lettore in un viaggio di speranza, amore e rinascita.

    DATI TECNICI

    Data di pubblicazione: 8 maggio 2025

    Costo: ebook € 6,99 (in esclusiva su Amazon, incluso in Kindle Unlimited) / paperback € 16,99 in libreria e su tutti gli store online

    Casa editrice: Indomitus Publishing

    Traduzione di: Lorenza Braga

    Pagine: 298

    Link al sito: https://www.indomitus-publishing.it/product/la-locanda-della-magnolia-carolyn-brown/

    BIOGRAFIA AUTORE

    Carolyn Brown, autrice di bestseller del New York Times e di USA Today, è nata in Texas e cresciuta nel sud dell’Oklahoma. Vive a Davis, in Oklahoma, una cittadina di meno di tremila abitanti dove tutti conoscono tutti, sanno cosa stanno facendo e con chi, e leggono il giornale settimanale per vedere chi è stato catturato.

    Sul muro del suo ufficio è appesa una targa che dice “So che le voci non sono reali ma hanno idee davvero fantastiche”. Questo è il suo motto e la sua musa ispiratrice mentre trascorre le giornate con personaggi bizzarri nella sua testa, raccontando le loro storie, una per una, e amando il suo lavoro.

    Quando Carolyn non scrive, le piace sedersi nel cortile sul retro e guardare i due gatti che proteggono il cortile da grilli, altri gatti, ragni e ghiandaie blu.

    Carolyn Brown ha scritto più di 125 romanzi vendendo oltre 10 milioni copie e venendo tradotta in più di 20 paesi. Con i romanzi “Un’estate a piedi nudì”, “Sorelle per sempre”, “Piccoli pettegolezzi di paese” e “Una famiglia, tanti segreti” pubblicati da Amazon Publishing ha venduto oltre 50 mila copie in Italia.

    CASA EDITRICE

    Indomitus Publishing è una casa editrice alternativa, indipendente e attenta nello scegliere accuratamente storie avvincenti per il mercato editoriale dando fiducia ai bravi Autori italiani e rispettando la natura grazie ad un’attenta pianificazione delle tirature per evitare sprechi.

     

  • “Chi si ferma si ritrova”: prosegue il successo editoriale di Luca Gonzatto

    Continua a far parlare di sé il primo libro di Luca Gonzatto Chi si ferma si ritrova (BUR Rizzoli), uscito a gennaio di quest’anno e reduce dall’essersi aggiudicato di recente il prestigioso Trofeo Alato del Premio Letterario Internazionale Città di Cattolica.

    Un libro profondamente ispirativo ma estremamente pragmatico che vuole ribaltare il detto, tanto in voga ai tempi di Mussolini, “Chi si ferma è perduto”. Un manuale indispensabile per chiunque voglia iniziare a rallentare, meditare senza dover necessariamente conoscere ogni singolo dettaglio della pratica, come preannuncia il sottotitolo stesso Il metodo semplice e divertente per meditare dai 3 ai 13 minuti al giorno (e NON diventare un guru).

    Quando vorremmo iniziare ad approcciarci alla meditazione la nostra mente inizia a frenarci con un sacco di scuse: “Non ho tempo”, “Non so come si fa”, “Non fa per me”. Risultato: non iniziamo mai o, se troviamo la motivazione per iniziare, alla terza sessione abbiamo già gettato la spugna.

    E allora, come si fa? Luca Gonzatto si occupa da anni di consapevolezza e meditazione; conosce bene questi meccanismi di autosabotaggio, perché anche lui ha dovuto affrontarli e superarli, dopo che un brutto momento di crisi e burnout gli ha dato la sveglia.

    «Questo libro nasce da un’esigenza profonda: quella di fermarmi e ritrovare me stesso. Per troppo tempo ho vissuto con l’idea che rallentare fosse un lusso o una debolezza, finché il mio corpo e la mia mente mi hanno chiesto di cambiare – ha confessato l’autore. Chi si ferma si ritrova è il risultato di quel momento di svolta: un invito semplice, alla portata di tutti, per tornare a dare valore al tempo, alla presenza, alla costanza. Sebbene il Trofeo Pegasus del Premio Letterario Internazionale della Città di Cattolica, non credo sia un manuale perfetto, ma un percorso autentico, fatto di esperienze vere e strumenti pratici. Il mio intento non è insegnare, ma condividere. Se anche solo una pagina potrà aiutare qualcuno a respirare un po’ più a fondo, allora ne sarà valsa la pena

    Con il suo tono scanzonato e divertente e la sua esperienza sviluppata sul campo, ci accompagna pagina dopo pagina ad avvicinarci a tematiche oggi tanto “curative” come la lentezza, il saper lasciar andare, l’importanza di andare oltre il mito della performance, l’ascolto profondo, il valore dell’imperfezione e alla pratica della meditazione. Il tutto arricchito con approfondimenti di esperti, psicologi ed educatori, illustrazioni, grafici, schemi riassuntivi, aneddoti e un’area multimediale contenente tracce guidate, video e una community dedicata.

    In una società che corre sempre più in fretta, trascinando con sé ansia, stress e senso di smarrimento, questo libro vuole essere un invito semplice ma coraggioso a rallentare e prendersi cura di sé: questo percorso di 4 settimane aiuta a integrare la meditazione nella quotidianità, partendo da soli 3 minuti al giorno. Senza formule magiche né pretese, solo il desiderio autentico di stare bene con sé stessi e con gli altri.

    Il progetto ha anche un impatto sociale: in ogni libreria dove si tiene una presentazione, vengono lasciate 5 copie come libri sospesi per chi è in difficoltà economica. Inoltre, ogni 15 persone che completano la “sfida dei 5 minuti” riuscendo a praticare 7 giorni consecutivi di meditazione viene piantato un albero.

     

    Dati tecnici

    Autore: Luca Gonzatto

    Editore: Rizzoli

    Collana: BUR Gatti blu

    Anno edizione: 2025

    Formato: Tascabile

    In commercio dal: 14 gennaio 2025

    Pagine: 384 p., Brossura

    EAN: 9788817190428

    Luca Gonzatto

    Autore, Content Creator e Manager in costante formazione, da sempre appassionato di temi legati alla ricerca interiore e le discipline bionaturali, ha approfondito gli studi attraverso un percorso triennale in Iridologia e Naturopatia.

    Parallelamente a una decennale carriera nel mondo finanziario e assicurativo, nel 2015 ha co-fondato, insieme a Laura Sofia Cariolato, Vidyanam: un’organizzazione dedicata alla realizzazione di eventi di divulgazione di contenuti legati alla consapevolezza, collaborando con relatori di fama internazionale.

    Dal 2019 contribuisce allo sviluppo di Percorsi My Life Design, di cui è Amministratore Unico. Questa realtà non solo realizza percorsi formativi ed eventi — sia in presenza sia online — ma sostiene anche progetti sociali in ambito educativo, sanitario, penitenziario e ambientale. Inoltre, è co-fondatore dell’Accademia Professionalizzante di Meditazione e Respirazione Consapevole Dhyana.

    Nel 2021 decide di dedicarsi a tempo pieno alla diffusione della consapevolezza e del benessere, per lasciare un segno tangibile nella vita di molte persone.

    Grazie a un linguaggio semplice e a un tocco di ironia, si distingue sui social e nel blog per la capacità di rendere accessibili temi complessi come la meditazione.

    A gennaio 2025 pubblica il suo primo libro, Chi si ferma si ritrova (BUR Rizzoli), che a marzo 2025 si aggiudica il prestigioso Trofeo Alato del Premio Letterario Internazionale Città di Cattolica.

     

  • “Cuorespina”, in libreria il debutto editoriale di Martina Melgazzi

    Martina Melgazzi, copywriter e autrice bresciana, ha esordito sul panorama della narrativa italiana con il romanzo “Cuorespina”, pubblicato dalla casa editrice Affiori.

    La storia ci conduce nel 1883, quando la contessina Fiore Cuorespina sopravvive a un incendio che distrugge la sua casa e segna un punto di svolta nella sua vita.

    Trasferitasi con la madre Margherita a Bosconovo, un villaggio tra le montagne veronesi, Fiore si ritrova costretta a un matrimonio di convenienza con Cosimo Cornello, rozzo figlio di una ricca famiglia borghese, per preservare l’eredità familiare. Ma Bosconovo è tutt’altro che un luogo tranquillo. La comunità, sotto l’influenza di don Miglio, un prete enigmatico e carismatico, nasconde oscuri segreti. Tra incontri inattesi e legami complicati, come quelli con Violante Malfatti, emarginata figlia di nobili locali, e Celeste Cornello, ribelle sorella del suo promesso sposo, Fiore si ritrova a mettere in discussione tutto ciò che credeva di sapere e a dover cercare la forza di riscrivere il proprio destino.

    Non è una storia edificante, anzi, è un racconto di liberazione rabbiosa e imprecisa – ha dichiarato apertamente l’autrice. È un romanzo per chi ha bisogno di sentirsi dire, senza moralismi o retorica, che a volte si può voltare pagina solo se si ha il coraggio di piantare un pugnale nel cuore del problema, letteralmente. Chi cerca una vera e propria crescita personale, con tanto di autocritiche e lezioni arricchenti, qui non ne troverà.”

    A essere esplorati sono temi potenti come la ricerca di identità e autonomia in un contesto sociale rigido, la natura complessa delle relazioni familiari (specialmente quella madre-figlia), la ribellione contro le norme imposte, e le dinamiche di potere e controllo.

    L’epigrafe tratta dall’incipit di Anna Karenina di Tolstoj suggerisce, del resto, un’analisi profonda dell’infelicità familiare e, non da ultimo, la nota finale dell’autrice per far sapere che il libro è stato scritto in un momento di rabbia conferma l’intensità e lo stato emotivo con qui sono state stese queste pagine.  

    Un romanzo, in sintesi, che intreccia abilmente dramma storico, intrighi familiari, segreti del villaggio, contrasti sociali e personali, offrendo un ritratto avvincente di una giovane donna che lotta per definire il proprio destino in un mondo pieno di sotterfugi e pericoli.


    DATI TECNICI

    Autrice: Martina Melgazzi

    Casa editrice: Affiori

    Data di pubblicazione: marzo 2025

    Costo: 20,00 Euro

    Numero pagine: 248

    ISBN: 9789791255790

    BIOGRAFIA AUTRICE

    Martina Melgazzi abita in provincia di Brescia e lavora come copywriter. Ha conseguito la laurea in Lettere Moderne e successivamente la magistrale in Digital Content Management. Cuorespina è il suo primo romanzo.

  • JAY SANTOS “TODO EL MUNDO OFFICIAL RELEASE PARTY Giovedì 15 maggio – BOBINO CLUB, MILANO Dal 16 maggio su tutte le piattaforme digitali dal 23 maggio in radio

    Il ritorno di JAY SANTOS è una vera e propria esplosione di ritmo ed emozione. Il DJ e cantante italo-colombiano, icona della scena latin-urban internazionale, presenta in anteprima il suo nuovo singolo “TODO EL MUNDO” con un esclusivo Release Party al BOBINO CLUB (Piazzale Stazione Genova 4, Milano), giovedì 15 maggio.

    Dal giorno successivo, il brano sarà disponibile su tutte le piattaforme digitali e dal 23 maggio sarà in radio.

    JAY SANTOS racconta:
    Questi ultimi quattro anni sono stati i più duri della mia vita. Con questo brano voglio liberarmi, gridare al mondo che l’arte è la mia salvezza. E che con fede, disciplina e passione, tutto è possibile.”

    “TODO EL MUNDO” è un mix esplosivo di afrobeat, reggaeton ed elettronica: un sound potente e attuale, nato dalla collaborazione con Junior Keyz e Gabryels – produttore di successi mondiali come “Zumba” di Don Omar e co-autore di “Mía” di Bad Bunny e Drake.

    Registrato negli iconici studi PKO di Madrid, il brano è stato mixato da Camilo Aristizábal (Latin Grammy Winner) e masterizzato da SLATIN.

    Con il suo stile unico e una sensibilità musicale sempre in evoluzione, JAY SANTOS conferma il suo talento nel reinventare le sonorità latine con eleganza e impatto.

    Dai primi successi come Noche de Estrellas e Caliente” (2 dischi di platino), fino alla firma con Sony Music Spain e alle hit che hanno segnato un’intera generazione, JAY SANTOS è una delle voci più riconoscibili della musica internazionale.
    Nel 2025 è protagonista del tour mondiale “TEKTON”, che toccherà Italia, Francia, Ibiza, Cile, Portogallo, Albania e molti altri Paesi.

  • Massimo Donno La spada e l’incanto

    Liberamente ispirato al Cantico delle creature di San Francesco, il nuovo album del cantautore salentino per uno sguardo sulla sconfinata bellezza di un universo sempre pronto a rovesciarsi nel suo opposto, precipitando nell’inferno degli uomini 

    In uscita per Squilibri il 16 maggio 
    Dal 3 maggio al via con anteprime e presentazioni

    Liberamente ispirate al Cantico delle Creature di San Francesco d’Assisi, le nuove canzoni di Massimo Donnoraccolte nell’album La spada e l’incanto, in uscita per Squilibri il 16 maggio, intendono esaltare la perdurante validità di un approccio al mondo e alle creature che lo abitano, evitando allo stesso tempo le insidie di letture anacronistiche del santo di Assisi, ridotto troppo spesso a un’impossibile icona di una sensibilità ecologista e ambientalista ancora da venire. 

    A dispetto dei suoi ottocento anni, il Cantico delle Creature, in ogni caso, sorprende per la capacità di esprimere istanze e aneliti della nostra contemporaneità, pur così diversa dall’epoca in cui visse san Francesco d’Assisi che, in una dimensione di ascesa verso il divino, colse in ogni aspetto della creazione la santità di un’opera da esaltare come riflesso e manifestazione dell’Altissimo: qualcosa, diremmo oggi, anche da custodire come un bene comune e come una risorsa da preservare per le generazioni a venire, quali che siano le motivazioni -religiose o laiche- che assumiamo come regola del nostro agire. 

    Le canzoni di Donno parlano così di temi ricorrenti ed eterni, di lavoro e guerra, di solitudine e pace, della sconfinata bellezza di un universo sempre sul punto di rovesciarsi nel suo opposto, precipitando nell’inferno degli uomini dove “prima lanciano le bombe e poi fan parchi alla memoria” e dove “beatificano il santo dopo averlo messo in croce”. Di canzone in canzone, si evidenzia così un punto di vista del tutto personale su quanto avviene attorno all’autore, in una prospettiva radicata nella sua esperienza di vita oltre che negli ambienti e contesti a lui più prossimi.

    Anche da un punto di vista musicale, il disco, per sonorità ed evocazioni, si inscrive all’interno di un mediterraneo più volte attraversato da Donno nelle sue avventure artistiche, raccogliendo l’eco di altri mondi e culture, le stesse che da sempre solcano le rotte del mare nostrum. Con una matrice etnica esaltata da strumenti di diverse tradizioni (tabla, kalimba, bongos e altri ancora), discretamente combinati all’elettronica e strumenti elettrici, in un disco dall’impianto prevalentemente acustico che si avvale della collaborazione di una schiera di grandi musicisti, da Riccardo Tesi -che ha co-firmato gli arrangiamenti- a Rachele Andrioli, da Maria Mazzotta a Redi Hasa, da Moris Pellizzari a Cesare Dell’Anna. E nel libretto i dipinti di Beppe Stasi ad esaltare l’originalità di una rilettura in musica di un testo di così perturbante fascino. 

    L’uscita dell’album La spada e l’incanto di Massimo Donno (Squilibri), in distribuzione dal 16 maggio, sarà accompagnata da anteprime e presentazioni secondo un calendario in continuo aggiornamento: 

     

    3 maggio: Cinema Teatro Lumière – Carmiano (LE)

    8 maggio: Junior Band – Camerata Musicale Salentina – Melissano (LE)

    10 maggio: Chiesa di San Francesco della scarpa – Lecce

    11 maggio: (mattina) Foresta Urbana di Lecce

                       (sera) Teatro Garibaldi – Gallipoli (LE)

    15 maggio: Piazza Municipio – Cutrofiano (LE)

    16 maggio: Meeting Francescano del Mediterraneo – Palermo

    17 maggio: Selinunte (TP)

    18 maggio: Cartoline Club – Reggio Calabria

    23 maggio: Les Trois Baudets – Parigi (Canzoni & Parole – Festival della canzone italiana)

    25 maggio: Cafè de la danse – Parigi (Canzoni & Parole – Festival della canzone italiana)

    30 maggio: Teatro Corte de’ Miracoli – Maglie (LE)

    Massimo Donno, La spada e l’incanto, pp. 28, con dipinti di Beppe Stasi, ISBN 978-88-85571-93-8, € 20

    1. TERRA (AMO TE) 3.44
      2. LODE ALL’ONNIPOTENTE 3.52
      3. FUOCO 3.15
      4. VENTO, ARIA, CIELO 3.35
      5. LA LUNA E LE STELLE 3.27
      6. FRATELLO SOLE, LA LUCE 4.28
      7. ACQUA 4.32
      8. PERDONO E SOPPORTAZIONE 3.52
      9. SORELLA MORTE 3.23
      10. TERRA (REMIX BY ASHÉBLASTA) 3.55 1. NEL FUOCO 3.40

      Testi e musiche Massimo Donno
      Arrangiamenti Riccardo Tesi e Massimo Donno

    Massimo Donno: chitarra e voce; Riccardo Tesi: organetto, synth; Vito De Lorenzi: batteria, percussioni, elettronica, scacciapensieri; Matteo Resta: basso; Redi Hasa: violoncello; Eleonora Pascarelli: cori; Morris Pellizzari: chitarra elettrica; Emanuele Coluccia: fiati

    Ospiti: Cesare Dell’Anna: tromba su Fuoco, Talla Ndiaye: voce su Fuoco; Maria Mazzotta: voce su Lode all’onnipotente; Rachele Andrioli e Coro a coro (Silvia Perfetto, Giulia Piccinni, Adele Benlahouar): voci su Vento, aria, cielo; Ettore Bonafè: vibrafono su La luna e le stelle; Terra remix by Ashéblasta (Aka Roberto Chiga): Ninfa Giannuzzi, Emanuele Licci, Giancarlo Paglialunga, Miro Durante, Claudio Prima, Alessio Lega, Mino De Santis, Rachele Andrioli e Coro a coro, Eleonora Pascarelli