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  • Mauro Palmas “Tra le mie corde” LIBRO + CD disponibile dal 28 maggio 2025 Maria Gabriela Ledda racconta Mauro Palmas prefazione di Bruno Gambarotta

     

    Tra le mie corde” è il titolo del libro che narra la vita artistica di Mauro Palmas, icona della musica popolare, fine compositore e autore di colonne sonore per film e spettacoli teatrali.

     

    Il volume, edito da Isolapalma e disponibile dal 28 maggio 2025 in libreria e piattaforme digitali, è un racconto in forma di brevi quadri indipendenti di vicende inaspettate quanto reali, vissute a partire dagli anni ’70 dallo stesso Palmas. La narrazione è curata da Maria Gabriela Ledda, autrice e poetessa, che ha dato forma e sostanza ai racconti dell’amico Palmas, esaltandone l’intensità.

     

    “Tra le mie corde” è anche il titolo di un discoabbinato al libro, con undici brani originali composti dallo stesso Palmas, sempre per l’etichetta Isolapalma, e riletti in una veste intima e cameristica, con Alessandro Foresti al pianoforte e Marco Argiolas al clarinetto.

     

    Il volume è stato presentato al Salone del Libro di Torino da Bruno Gambarotta che ne ha curato la prefazione. Lo scrittore piemontese definisce il libro “un romanzo d’avventure” capace di evidenziare lo spirito libero, la passione e l’approccio inusuale verso la musica di Mauro Palmas, “artista del Mediterraneo” sempre pronto alla sperimentazione. La discografica completa è stata curata da Salvatore Esposito, saggista, giornalista, critico musicale e fondatore della testata online Blogfoolk, mentre le illustrazioni sono a cura di Angelo Dessì.

     

    Lunedì 9 giugno alle 18.30, presso la Fondazione Siotto a Cagliari è prevista la prima presentazione, alla presenza di Paolo Lusci di Isolapalma e del giornalista e scrittore Ottavio Olita; Mauro Palmas e Marco Argiolas al clarinetto suoneranno alcuni brani tratti dal nuovo album abbinato al libro.

     

    Nato a Cagliari, Palmas ha iniziato a suonare fin da giovanissimo, spinto della passione per gli Shadows e i Beatles. Ha poi intrapreso un percorso di ricerca e di recupero storico e critico della musica popolare, di pari passo con l’impegno politico, che non ha mai abbandonato del tutto. Fondamentale è stato l’incontro con la cantante Elena Ledda, con la quale ha poi condiviso scelte e progetti. Palmas è autore di musiche per il cinema, il teatro e la danza e ha contribuito a innovare la musica folk, anche per l’uso delle launeddas. È tra i più raffinati interpreti della mandola, ed ha alternato l’attività concertistica a numerose collaborazioni, tra le quali Enrico Rava, Paolo Fresu, Lester Bowie, Noa ed altri.

     

    Il disco “Tra le mie corde” è il risultato del lungo e mai banale percorso artistico di Mauro Palmas. “Ho sempre pensato che non ci sia niente di più triste che fare musica inseguendo le mode del momento e in funzione del mercato. Dunque, ben lontano dal procurarmi ferite da auto-tradimento, ho fatto ancora una volta quello che mi piace” afferma l’artista sardo.

     

    Sia il disco, che il libro, hanno uno stile narrativo diretto, evocativo ed essenziale, mai vuoto o superfluo. Maria Gabriela Ledda si conferma un’abilissima narratrice nel raccontare le vicissitudini di Palmas, dalle Feste dell’Unità, alle lunghe tournée in tutto il mondo, l’approdo alla Rai, fino alla fama. E con delicatezza sottolinea il continuo doversi confrontare del musicista sardo con la terraferma, senza mai recidere il cordone ombelicale che lo lega alla sua terra. I racconti di una vita avventurosa e “picaresca”, ricca di epos, disegnano uno spaccato culturale degli ultimi 50 anni che hanno visto Mauro Palmas attore protagonista della musica popolare italiana.

     

    “Tra le mie corde” è un intreccio di note e parole, un viaggio tra le pieghe del tempo e dell’anima. In molti, tra i musicisti, ritroveranno le stesse scelte e le stesse difficoltà, trovandosi davanti a un bivio e dovendo scegliere una strada che non rinneghi il passato e le proprie convinzioni, pagandone il prezzo e mettendosi sempre in gioco.

     

     

    Tra le mie corde

    Maria Gabriela Ledda

    racconta Mauro Palmas

     

    ISBN 979-12-81545-39-7

    prima edizione maggio 2025

    proprietà letteraria riservata

    © ISOLAPALMA 2025

    Realizzazione editoriale ISOLAPALMA by Grafiche Ghiani S.r.l.

    Redazione editoriale Paolo Lusci; Disegni Angelo Dessì; Stampa e legatura Grafiche Ghiani S.r.l.

     

    Prefazione di Bruno Gambarotta

    Presentazione di Mauro Palmas

     

    CD ISOLA PALMA 01 2025

     

    Mauro Palmas, liuto cantabile, mandola, mandoloncello

    Alessandro Foresti, pianoforte

    Marco Argiolas, clarinetto, sax, clarinetto basso

     

    Tracklist

    01 Èspero (M. Palmas) 3:55

    02 Danza minore (M. Palmas) 3:38

    03 Etnika (M. Palmas) 5:02

    04 Pietre (M. Palmas) 5:20

    05 Aggius (M. Palmas) 4:05

    06 Gozos di San Nicola (M. Palmas) 5:33

    07 Ritorno di Cainà (M. Palmas) 6:27

    08 Tra le mie corde (M. Palmas) 3:57

    09 Cielo di levante (M. Palmas) 2:52

    10 Tornato (M. Palmas) 5:46

    11 Nel Silenzio (M. Palmas) 2:01

    12 Genie with the light Brown Lamp (Bennet Brian, Marvin Hank Brian, Rostill John Henry, Welch Bruce) 2:38

     

    Durata del disco: 51:23

    Registrazioni – Roberto Cois

    Mixaggio – Mauro Palmas

    Mastering – Corrado Tolu

    Registrato in Diretta presso il teatro dell’Associazione Pauly – Monserrato nel 2024

    Pianoforte della Ditta Corda

  • Experience Lago Maggiore:  il turismo esperienziale che risveglia i sensi tra natura, cultura, sport e benessere


     

    Aperitivi al tramonto in barca a vela, cooking class, laboratori artistici, degustazioni di vini, corsi di relax nel verdeeventi di team building e molto altro:  tanti modi, autentici ed originali, per scoprire le bellezze del Verbano

    MILANO – Far scoprire le meraviglie del lago Maggiore in modo unico e autentico, lontano dai classici circuiti turistici: era questo il sogno di Catalina Dusi e Paolo Paliaga, una coppia di ex docenti poliglotti (parlano inglese, francese, tedesco e spagnolo) che quattro anni fa hanno scelto di cambiare vita e creare Experience Lago Maggiore, startup dedicata al turismo nel territorio del Verbano con un’attenzione particolare alla genuinità delle esperienze proposte e alle relazioni umane che ne scaturiscono.
    Le idee e le iniziative che Paolo e Catalina suggeriscono ai visitatori provenienti da tutto il mondo (Europa e Stati Uniti, ma anche Cina, Corea e Australia) sono molto varie e flessibili, pensate per soddisfare tutti i desideri. Si va dall’aperitivo al tramonto in barca a vela con musica dal vivo alle lezioni di cucina in villa, dai laboratori artistici alle degustazioni di vini fino ai tour con le bici elettriche e al rilassamento nella natura. Sono esperienze studiate con cura per stimolare i sensi e per creare connessioni autentiche e profonde con le persone e i luoghi, a ogni livello: fisico, emotivo, culturale e spirituale. «Siamo convinti che vivere il lago Maggiore in modo genuino sia la maniera migliore per conoscerlo davvero – affermano Paolo e Catalina – e queste sono le emozioni che desideriamo condividere». 
    Aperitivo al tramonto in musica: salpando mentre il cielo si tinge dei colori del tramonto, si naviga in barca a vela fino all’Isola Madre o all’Eremo di Santa Caterina del Sasso ammirando gli splendidi panorami, per poi fermarsi per una nuotata, se lo si desidera, e per degustare un aperitivo con prodotti a km 0, accompagnati dal suono della fisarmonica di Paolo. Il rientro è con le prime luci della sera, mentre tutt’intorno le coste del lago si illuminano. Un’esperienza esclusiva da vivere non solo in coppia, ma anche con amici e familiari. Ci si imbarca e si fa ritorno a Laveno Mombello, sulla sponda varesina del lago, ma su richiesta è possibile anche partire da quella piemontese (Intra, Pallanza o Baveno). 
    Un’altra delle esperienze in barca proposte è la classica crociera tra le isole Borromee, che offre anche l’opportunità di fare il bagno nel lago e di apprendere i primi rudimenti della navigazione. Inoltre, è possibile sbarcare per visitare uno degli affascinanti borghi che si affacciano sul lago Maggiore. Se, però, si vuole davvero avvicinarsi allo sport della vela in un ambiente sicuro ed amichevole, si può provare l’iniziazione alla vela con istruttori nazionali UISP (con varie formule: dalla singola uscita al pacchetto di lezioni private). Sono offerti, inoltre, corsi avanzati, sempre studiati in base alle esigenze dei partecipanti.
    Cooking class: in una suggestiva dimora privata di inizio ‘900, a Cittiglio (Va), vicino al lago, Giulia e Aura insegnano a preparare la pasta fatta in casa, il pesto ligure, il tiramisù e i piatti tipici della cucina del Centro e del Sudamerica (Perù e Cile). Si degustano poi i piatti preparati insieme ad un calice di vino nel bel giardino della villa, con la possibilità di ascoltare musica dal vivo. Anche i bambini sono invitati a collaborare alla preparazione dei piatti. Un altro workshop, dedicato alla pizza, insegna a grandi e piccini come preparare un impasto perfetto, per poi cuocerlo in un forno da giardino ad alta temperatura.
    Workshop di tintura su tessuti: attraverso l’antica tecnica giapponese Shibori i partecipanti si possono divertire a tingere nei colori preferiti magliette, sciarpe e altri indumenti a piacere, annodandoli, cucendoli e piegandoli. Altri laboratori artistici includono ceramicaacquerello,  disegno creativomusica e tango argentino (con lezioni personalizzate in base al proprio livello di preparazione).
    Tour in e-bike: partendo da Luino (Va) in sella a delle e-bike a noleggio, si percorrono itinerari di lunghezza variabile tra le colline delle Prealpi con una guida esperta del luogo, scoprendo villaggi, laghetti e boschi poco conosciuti, lontani dalla folla.
    Wine tasting: un esperto sommelier organizza degustazioni di vini prodotti da viticoltori indipendenti. I bianchi, i rossi e gli spumanti vengono abilmente accostati a grissini tradizionali, cioccolato artigianale e altre prelibatezze.
    Rilassamento nella natura: seduti su una sedia in mezzo al verde, si apprendono alcuni esercizi utili ad alleviare ansia e stress grazie alla guida di Catalina, esperta di sofrologia, una pratica per il benessere mentale che combina respirazione, rilassamento muscolare, movimenti delicati e immaginazione.
    La novità più recente, che ha già riscosso un notevole successo, è l’offerta di attività personalizzate per le aziende, in particolare il team building in barca a vela. La navigazione è, infatti, una metafora perfetta dei concetti di leadership, collaborazione e gestione delle sfide e crea un ambiente stimolante per il lavoro di squadra. Sono disponibili dieci imbarcazioni a vela (da 8-11 metri) per gruppi fino a 45 partecipanti. Il team building è proposto anche sotto forma di lezioni di cucina e laboratori artigianali, con l’obiettivo di rafforzare lo spirito creativo e la condivisione fra i colleghi. Infine, si organizzano anche addii al nubilato in barca a vela, per festeggiare la sposa e le sue amiche, cullati dalle onde, negli angoli più suggestivi del lago con giochi, musica e divertimento, degustando prodotti locali, ed altre ricorrenze di famiglia come compleanni e anniversari, con aperitivi e cene dedicate.
    Le esperienze in barca si svolgono tutti i giorni fino ad ottobre, con l’assistenza di skipper certificati FIV, UISP e LIBERTAS. Su richiesta, infine, Experience Lago Maggiore  provvede alla sistemazione dei partecipanti in hotel selezionati e alla realizzazione di servizi fotografici e video delle esperienze vissute.
    Informazioni e prenotazioni: www.experiencelagomaggiore.it
  • Notturni e tramonto a Villa Arconati: musica, suoni, luci e danze aeree con Alice nel Giardino delle meraviglie il 5 e il 6 giugno a Castellazzo di Bollate (Mi)

    Due serate di performance artistiche e di esperienze immersive ispirate ad Alice, Bianconiglio, Stregatto 
    e agli altri personaggi inventati da Lewis Carroll che animeranno Villa Arconati e i suoi bellissimi spazi all’aperto

    MILANO – Musica dal vivo, luci, suoni, danze aeree, esperienze immersive e caleidoscopiche e molto altro: per la prima volta, Villa Arconati e il suo splendido Giardino all’italiana e alla francese accoglieranno i Notturni, evento site-specific di Musicamorfosi, che trasformeranno una delle più belle e maestose ville di delizia del Milanese in un autentico regno incantato. Il tutto accadrà giovedì 5 e venerdì 6 giugno, dalle ore 19.30 alle 23, con Notturni e tramonto a Villa Arconati, ovvero Alice nel Giardino delle Meraviglie, due giorni di performance artistiche ispirate ad Alice, al Bianconiglio e agli altri personaggi creati dalla fantasia dello scrittore inglese Lewis Carroll, che prenderanno vita tra le siepi e i saloni della splendida residenza nobiliare.
    In occasione dei Notturni, il pubblico potrà muoversi liberamente, lasciarsi sorprendere e sognare in un tempo sospeso tra realtà e immaginazione. Si partirà all’avventura con Alice dalla Limonaia di Villa Arconati, dove le cantanti Camilla Barbarito e Demetra Fogazza (qui nei panni delle Regine di Cuori), Gabriele Boggio Ferraris (vibrafono, nella parte del Cappellaio Matto) e Davide Parisi (chitarra elettrica, nel ruolo di Stregatto) e l’attore Giacomo Giannangeli nei panni del Bianconiglio accoglieranno gli spettatori.
    E Alice dov’è? Anzi dove sono? Una, due, tre Alice sbucheranno dalle finestre della Villa, cantando e suonando l’ukulele e l’oud: sono le musiciste Nicoletta Tiberini e Sarra Douik, che interpreteranno brani che spaziano da White Rabbit dei Jefferson Airplane ai Beatles rivisitati in chiave arabo-tunisina. Affacciata alla Villa, rivolta a nordsudovestest, verso il parterre, ecco la terza Alice, ovvero la polistrumentista, cantante e compositrice Valeria Sturba (vincitrice nel 2023 di Musicultura, il festival della canzone popolare e d’autore) con il suo fantasmagorico set fatto di theremin, synth, giocattoli, violino e voce.
    Lungo il Berceau Grande appesi a un filo, ecco un altro Bianconiglio (o è sempre lo stesso?), Alice e una combriccola di Stregatti che si arrampicano verso il cielo e, sospesi nel vuoto, danzano, stregano, incantano e volteggiano, accendendo la fantasia degli spettatori. A dare loro vita e corpo i danzatori acrobatici Clelia Fumanelli, Ho Jung Park, Mattia Ganora, Francesco Bellini e Gaia Fusardi del collettivo La Clé de l’Art.
    Dopo passi perduti tra ombre ricurve, siepi e sentieri che si rincorrono come pensieri in sogno, si giunge al Teatro di Diana. Dal silenzio iniziano a brillare come stelle le note: la musica ha finalmente trovato l’uscita dal labirintico Giardino delle Meraviglie. A guidare i curiosi una poderosa brass band di Cappellai Matti dal cuore di panna, ovvero la Rusty Brass, trascinante e coinvolgente formazione di ottoni.
    L’avventura di Alice continua nel Teatro Grande e, più in là, nel Teatro di Pompeo. Proseguendo lungo il cammino ecco l’esplosivo ensemble vocale Ancore d’Aria diretto da Oskar Boldre: è il bizzarro popolo del Giardino delle Meraviglie che, cantando, farà sperimentare la vibrazione della voce sul corpo, prima di ricondurre tutti al Grande Parterre dove balla, sola e bellissima, la Regina di Cuori. Alle sue spalle la facciata Sud di Villa Arconati incastona lei e la sua meravigliosa, infinita collana di perle come in un quadro. Le protagoniste di questa performance (che dura dieci minuti, si ripete ogni mezz’ora ed è a cura di DanceHauspiù – Centro Nazionale di Produzione della Danza) sono Alice Beatrice Carrino e Sofia Magnani.

    Organizzati da Fondazione Augusto Rancilio in collaborazione con Musicamorfosi e con il contributo di Fondazione Comunitaria Nord Milano, i Notturni e tramonto a Villa Arconati sono una sorta di anteprima del Festival di Villa Arconati, al via il prossimo 4 luglio. A proposito: il 5 e il 6 giugno sarà allestita una mostra immersiva a cura del Comune di Bollate, in occasione dei 40 anni di musica in Villa Arconati, con l’esposizione di manifesti storici, memorabilia, fotografie dei concerti e dei backstage degli artisti più significativi e proiezioni video dagli archivi della Rai.

    Prevendita online (fino al giorno prima dell’evento): www.villaarconati-far.it 
    Ingresso: biglietto intero 8 euro; con passeggiata guidata 18 euro.
    In biglietteria (il giorno dell’evento): biglietto intero 10 euro; con passeggiata guidata 20 euro.
    Omaggio: bambini fino ai 10 anni e accompagnatori di persone diversamente abili.
  • Giovedì 5 giugno alle 21:00, a Bergamo, Petra Magoni e Mauro Ottolini – “Gira Dischi” in concerto

    La cantante Petra Magoni e il trombonista Mauro Ottolini,accompagnati dal chitarrista Marco Bianchi e dal fisarmonicista Thomas Sinigaglia, live al ChorusLife di Bergamo, intraprenderanno un viaggio immersivo dedicato ad alcuni fra i più grandi cantautori italiani

    Il ChorusLife di Bergamo (Via Carlo Serassi, 26), nuovo e interessante spazio polifunzionale, sarà la location che ospiterà il concerto di Petra Magoni e Mauro Ottolini – “Gira Dischi”, in prima assoluta, in programma giovedì 5 giugno alle 21:00.

    “Gira Dischi” è un progetto nuovo di zecca concepito per rendere omaggio, nel segno della spiccata personalità artistica di Petra Magoni e Mauro Ottolini, ad alcuni straordinari cantautori che hanno lasciato una traccia indelebile nella storia della musica italiana: Lucio Battisti, Paolo Conte, Bruno Lauzi, Giorgio Gaber, Fabrizio De André e non solo. Non si tratta di un mero tributo, ma di una profonda rivisitazione volta a esaltare l’estro, l’autenticità espressiva e l’intensità interpretativa della cantante e del trombonista, affiancati da due fulgidi talenti come Marco Bianchi e Thomas Sinigaglia.

    Esplosiva, fortemente comunicativa, assai poliedrica e imprevedibile, animata da una sorgiva immaginazione artistica, Petra Magoni è una fra le cantanti italiane più complete e affermate degli ultimi vent’anni. Grazie al suo talento calca i palchi nazionali e internazionali più prestigiosi. Ha condiviso econdivide la scena con svariati musicisti di assoluto livello come Al Jarreau, Chano Dominguez, Claude Salmiéri, Paolo Fresu, Nicola Stilo, Ares Tavolazzi, Francesco Bearzatti, Paolo Benvegnù, Peppe Servillo, Morgan, Mario Biondi, soltanto per nominarne alcuni.

    Mauro Ottolini è uno fra i trombonisti, compositori, arrangiatori e direttori d’orchestra italiani più creativi e trasversali degli ultimi trent’anni. Incline alla sperimentazione, ispirato da una morbosa curiosità stilistica che gli permette di spaziare con naturalezza dal jazz al rock, dal pop all’avanguardia, il musicista veneto stringe una pletora di collaborazioni con artisti di blasone nazionale e mondiale, provenienti da generi diversi, quali Enrico Rava, Kenny Wheeler, Paolo Fresu, Trilok Gurtu, Stefano Bollani, Jan Garbarek, Franco D’Andrea, Carla Bley, Frank Lacy, Steve Swallow, Tony Scott, Grace Jones, Amii Stewart, Vinicio Capossela, Lucio Dalla, Patty Pravo, Gino Paoli, Raphael Gualazzi, Gaetano Curreri, Morgan, Malika Ayane, Simona Molinari, Karima, Roy Paci, Brunori Sas e moltissimi altri ancora.

    “Gira Dischi” rappresenta un viaggio immersivo, sempre guidato dalla prorompente personalità artistica di Petra Magoni e Mauro Ottolini, attraverso cui si esplorano le pietre miliari di cantautori leggendari che vivranno in eterno nella memoria di chi li ha immensamente amati.

    PER INFO CONCERTO:

    https://choruslife.com/it/events/petra-magoni

  • Giovanni Benvenuti 4et – “Dedicated To” in concerto all’Alexanderplatz

    Lunedì 2 giugno alle 21:30, all’Alexanderplatz Jazz Club di Roma, il sassofonista Giovanni Benvenuti presenterà il suo nuovo disco intitolato Dedicated To  

    Lo storico e prestigioso Alexanderplatz Jazz Club (Via Ostia, 9Roma), lunedì 2 giugno alle 21:30, sarà la cornice del concerto di Giovanni Benvenuti Quartet – Dedicated To, brillante formazione diretta da Giovanni Benvenuti (sax soprano e sax tenore) e completata da tre eccellenti compagni di viaggio come Vittorio Solimene (pianoforte), Francesco Pierotti(contrabbasso) e Lorenzo Tucci (batteria). Dedicated To è la nuova realizzazione discografica del sassofonista, pubblicata dall’etichetta Wow Records. Un album, questo, interamente dedicato ad alcuni standard immortali, ottimamente riarrangiati, autografati da vere e proprie icone sacre come Horace Silver, Duke Ellington, Bud Powell, Charlie Parker, solo per elencarne alcune. Un tributo, dunque, alla tanto cara tradizione jazzistica. Ma soprattutto un omaggio alle donne citate nei titoli di queste composizioni: Barbara (Horace Silver), Angelica (Duke Ellington), Celia (Bud Powell), Blues for Alice (Charlie Parker), giusto per fare un esempio. Questo disco rappresenta una sorta di ritorno alle origini per Giovanni Benvenuti, in quanto dopo svariati progetti incentrati su musica originale, il sassofonista intende soddisfare la sua esigenza artistica omaggiando alcuni fra i più grandi eroi della storia del jazz.

    L’autore di Dedicated To spiega la genesi e descrive il mood del suo CD: «Per Dedicated To ho riunito un quartetto di musicisti straordinari (Vittorio Solimene, Francesco Pierotti e Lorenzo Tucci, ndr) per rendere omaggio alla tradizione del jazz e a coloro che mi hanno ispirato, scegliendo un repertorio di brani che hanno come titolo nomi femminili».

    Una ghiotta occasione, dunque, per tutti i jazzofili della prima ora, di assistere un concerto che esprime e rappresenta un solido legame con la tradizione jazzistica.

  • Daniele Vriale di nuovo in libreria con “L’ultimo passo”, un romanzo psicologico sull’eutanasia e il libero arbitrio, anche in assenza di malattia

    Daniele Vriale, scrittore fiorentino pluripremiato per le sue opere, torna in libreria con “L’ultimo passo”, pubblicato in seconda edizione dalla Robin Edizioni – collana Robin&sons.

    Al centro di questo romanzo psicologico il sempre più attuale tema dell’eutanasia, che viene affrontato però senza la tragicità della malattia e dove al cospetto della morte la vita assume una rilevanza assoluta.

    All’indomani del suo 75esimo compleanno, festeggiato con gli amici di una vita, Duccio Vigiani, giornalista sportivo della Nazione, oramai in pensione, si reca, come programmato da alcuni mesi all’insaputa di tutti, a Forch, in Svizzera, per sottoporsi all’eutanasia, nonostante non sia affetto da alcuna patologia, se non l’incipiente vecchiaia da lui identificata come una malattia incurabile.

    Al LIFE INSTITUTE dovrà sostenere tre giorni di colloqui con la Dottoressa Kramer, psicologa legale di stato, il cui parere risulterà vincolante per l’accesso alla procedura della morte assistita.

    Nel corso degli incontri, Duccio, esternerà il proprio pensiero su alcuni dei grandi temi della vita: amore, passioni, sesso, solitudine, vecchiaia e morte, ripercorrendo i momenti salienti della propria esistenza; ad una prima parte bulimica, consumata tra gli studi universitari ed il Master in giornalismo a Perugia, il matrimonio con Camilla, la nascita della figlia Viola, l’amore non previsto con la giovane collega Sabrina, nato tra le mura della redazione della Nazione, seguirà, intorno ai 50 anni di età, una fase introspettiva e riflessiva. Duccio si avvicinerà alle filosofie orientali, si tufferà nelle proprie passioni (musica, cinema, teatro, letteratura, pittura), fino a percepirle con un’intensità ed una immedesimazione tale da riuscire a viverle da protagonista e non come spettatore. In lui prenderà spazio la necessità di ascoltare il silenzio, di curare il rapporto con il proprio io interiore, di perdersi nei “non luoghi”, di portare a galla la propria sensibiltà grazie alle vibrazioni regalategli dalle emozioni, quelle collettive e quelle personali.

    Non mancheranno i resoconti giornalistici di grandi eventi vissuti durante la propria carriera di cronista sportivo: il Tour de France, le Olimpiadi di Pechino, la finale di Coppa Libertadores e lo sgomento di una città intera per la prematura morte di Davide Astori.

    L’idea è nata a margine di una discussione con un amico su come esercitare il libero arbitrio nel corso della propria vita, e perché non estenderlo anche alla propria morte? – ha dichiarato Daniele Vriale.

    Il pensiero è andato ovviamente sul tema del fine vita e dell’eutanasia, che ho voluto affrontare in relazione alla libertà di scelta dell’individuo, togliendo dal campo di gioco la malattia, per esasperare il concetto di libera scelta.

    Nello scriverlo mi sono accorto che quando si affronta il tema della morte ci si trova inevitabilmente a parlare della vita, e ad amarla più intensamente; così il romanzo risulta un inno alla vita e Duccio, che ritiene di essere giunto al suo completamento, un innamorato dell’esistenza.

    La difficoltà maggiore è stata quella di trovare il ritmo giusto nei dialoghi, tra i racconti di vita di Duccio e le sottili sottolineature della Dottoressa Kramer”.

    I tre giorni di colloqui con la Dottoressa Kramer, infatti, metteranno a confronto visioni di vita opposte, tra chi ha deciso di ritirarsi dalla vita (forse per paura della sofferenza?), soddisfatto di tutto quello che ha avuto in dono, e chi, ancora lotta e spera nel raggiungimento della felicità e dell’amore (forse utopicamente?).

    Il tutto si snoda tra il succedersi di sigari toscani fumati per combattere la noia, e la musica rock che segna la colonna sonora dell’esistenza di Duccio.

    Giunti, al termine dei colloqui previsti, la Dottoressa Kramer è pronta per dare lettura della sua relazione finale; ma quale sarà il suo verdetto inappellabile?

    Un romanzo psicologico, con un finale a sorpresa, che parla sì del binomio vita morte, ma passando anche da altri temi quali i legami affettivi, quelli familiari, la solitudine, la vecchiaia, la paura.

     

    Dati tecnici

    Autore: Daniele Vriale

    Editore: Robin Edizioni

    Collana: Robin&sons

    In commercio da: aprile 2025

    Pagine: 146 p., Brossura

    Costo: 14,00 Euro

    EAN: 9791257140625

    Biografia

     

    Daniele Vriale è nato nel 1965 e vive a Firenze. I suoi precedenti romanzi Enrico? (Altro Mondo Editore, 2019), L’ultimo passo (PortoSeguro Editore, 2019) ripubblicato in seconda edizione con Robin Edizioni nel 2025, La curva della vita (Robin Edizioni, 2022) hanno ricevuto numerosi riconoscimenti letterari nel corso degli ultimi anni, così come le raccolte di poesie Fotografie letterarie (Booksprint Editore, 2018), Squarci emotivi (Polistampa, 2020) e Tempus fugit (Robin Edizioni, 2022).

    Dal novembre 2019 è membro dell’Accademia letteraria la PergolaArte Firenze città metropolitana ed area toscana, dal gennaio 2020 membro dell’Accademia Letteraria Internazionale Vesuviana.

    Premi letterari:

    -3° Premio nella XI° edizione del Premio Letterario “Lilly Brogi La PergolaArte di Firenze” 2019 – Sezione Poesia – con alcuni estratti dalla silloge “Squarci Emotivi”.

    -2° Premio nella II° edizione del Premio Letterario “Le Parole del Silenzio” Arona 2020 – Sezione Libro Edito – con “L’ultimo passo”.

    -Premio della Giuria nella VI° edizione del Premio Letterario Città di Siena 2020, Sezione raccolta di poesie inedite “Frammenti Emotivi”, estratti da “Squarci Emotivi”.

    -3° Premio nella VI° edizione del Premio Internazionale Salvatore Quasimodo 2021 – sezione romanzi editi – con “L’ultimo passo”.

    -Finalista, 3° classificato, nella VIII° edizione del Premio Letterario Città di Como 2021, Sezione raccolta di poesie inedite “Tempus Fugit”.

    -3° Premio nella XXVII° edizione del Premio Letterario Tulliola 2021 – sezione romanzi editi – con “L’ultimo passo”.

    -Vincitore della VII° edizione del Premio Internazionale Salvatore Quasimodo 2022 – sezione raccolta di poesie inedite – con “Tempus Fugit”.

    -Vincitore ex aequo della IX° edizione del Premio Letterario Vinceremo le malattie gravi 2022 – sezione romanzi editi – con “La curva della vita”.

    -2° Premio nella XII° ° edizione del Premio Letterario “Lilly Brogi La PergolaArte di Firenze” 2024 – Sezione E-Book – con “A modo mio”.

    -3° Premio nella IX° ° edizione del Premio Letterario Città di Siena 2024 – Sezione Romanzo Edito – con “A modo mio”.

    -3° Premio nella IX° ° edizione del Premio Letterario -La Città sul Ponte- Firenze 2024 – Sezione Romanzo Edito – con “A modo mio”.


  • “È tutto così vero” è il nuovo singolo di Giuseppe Cucè

    Da venerdì 30 maggio 2025 sarà disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming digitale “È tutto così vero” (TRP Vibes / Track Records Productions), il nuovo singolo di GIUSEPPE CUCÈ, che anticipa l’album “21 grammi” in uscita il 20 giugno.

    Il brano “È tutto così vero” è una confessione intima, un viaggio nella memoria di una prima volta che non ha nulla di perfetto, e proprio per questo brucia sulla pelle come verità. È la storia di un incontro che sporca e salva, che lascia il segno e libera. La canzone si muove tra le ombre di una città sospesa, fatta di calle deserte, case dirupate, volti che sembrano usciti da un sogno polveroso. La sensualità non è patinata: è nuda, scomoda, a tratti squallida. Ma in quel disordine, in quella notte senza nome, c’è tutta la fame di vivere. È la scoperta del corpo, del desiderio, della fragilità che si fa forza. Una locanda dimenticata, un ballo sudato, un bicchiere di rum: sono questi i luoghi dove l’anima si spoglia davvero. La primavera passa, come passano le illusioni, lasciando solo la verità delle emozioni vissute. Nel ritornello si canta il veleno e la bellezza di quella sera, il confine sottile tra l’incanto e il disincanto. Lo special, con i suoi sapori latini e tropicali, è un’esplosione di vita che non chiede scuse: si balla, si beve, si brucia, si ama.

    Spiega l’artista a proposito del brano: «“È tutto così vero” non è una canzone sulla perfezione, ma sull’autenticità. Racconta la prima volta come un battesimo laico: scomodo, istintivo, sporco… ma necessario. Perché è solo passando dal buio che si impara a riconoscere la luce».

     

    Biografia

    Animato da un progetto, che racchiude l’esperienza maturata in tanti anni di studio e approfondimento del proprio sentire, filtrando il mondo intorno a sé, rivisitando i canti del sud del mondo, che racchiude

    soprattutto la composizione di canzoni inedite imbevute di tradizione e passione, Giuseppe Cucè nasce a Catania l’8 settembre del 1972 e fin da piccolo coltiva il sogno della scrittura ma soprattutto della musica.

    Inizia il proprio percorso dipingendo i propri pensieri su tela, per poi successivamente farsi catturare dalla danza contemporanea, fino a confrontarsi con diverse identità esistenti nel proprio essere e capire la propria strada incanalando le proprie energie verso la scrittura e la composizione.

    Durante la sua carriera ha collaborato con diversi musicisti tra i più fedeli il produttore artistico Riccardo Samperi.

    Nel 2008 inizia a collaborare con la TRP Music di Riccardo Samperi, ed è da questa collaborazione che nasce il CD La Mela e il Serpente, un album che sarà espressione assoluta dell’anima Saudade dell’artista.

    L’album viene anche pubblicato dalla EDINA MUSIC, etichetta Parigina fondata da Yvon Chateigner. Il tour di presentazione dell’album ha dato al cantautore catanese la possibilità di esibirsi nei più importanti teatri Parigini (Le Trianon, L’Alhambra, Le Petit Saint Martin).

    Sempre dalla collaborazione con il produttore Riccardo Samperi e dopo un lungo periodo di scrittura e maturazione di nuovi brani, coadiuvato anche dall’apporto artistico dell’amico musicista Fabio Abate, nasce un nuovo progetto musicale che ha già visto nel 2022 la pubblicazione di due singoli, “Di estate non si muore” e “La mia Dea”, e nel 2023 e 2024  “Dimmi cosa vuoi”, “Fragile equilibrio”, “Ventuno”,  “Tutto quello che vuoi” e “Cuore d’inverno” che confluiranno nell’album “21 grammi”, in uscita a giugno per TRP Vibes.

    “È tutto così vero” è il nuovo singolo di Giuseppe Cucè disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica da venerdì 30 maggio 2025.

     

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  • “Veterano” è il nuovo singolo di Er Pablo

    Dal 30 maggio 2025 sarà in rotazione radiofonica “Veterano”, il nuovo singolo di Er Pablo disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 23 maggio.

    “Veterano” è un pezzo che esplora con profondità e sensibilità il tema del cambiamento.

    Il brano affronta, attraverso immagini evocative e un linguaggio poetico, diverse sfaccettature dell’esperienza umana: dalla guerra esterna a quella interiore, dall’amore alla crescita personale. “Veterano” è un racconto simbolico che parla di trasformazione, resilienza e consapevolezza, lasciando all’ascoltatore il compito di trovare il proprio significato tra le righe del testo.

    Con una scrittura aperta a più livelli di interpretazione, il singolo si distingue per la sua capacità di toccare corde intime e universali, diventando uno specchio in cui ciascuno può ritrovare una parte di sé. Un invito ad ascoltare, riflettere e lasciarsi attraversare da emozioni autentiche.

    Spiega l’artista a proposito del brano: “Veterano è una canzone che mi ha accompagnato per anni. Circa quattro anni fa scrissi il ritornello ma non avevo ancora una musica su cui cantarlo. Due anni dopo scrivo una strofa di getto, dedicata alla mia chitarra. La seconda strofa nacque qualche settimana dopo, inseguito al mio trasferimento a Milano. Sarà per questo che mi piace definire Veterano l’ultima canzone che ho dedicato a Roma e la prima che ho dedicato a Milano, proprio perché è stata scritta a cavallo tra un addio e un benvenuto.” 

    Biografia

    Pablo Deleuse, in arte Er Pablo, è un cantautore indie-pop originario di Roma. Si avvicina alla musica all’età di 11 anni iniziando a studiare batteria, per poi appassionarsi anche al pianoforte, strumento che inizia a suonare da autodidatta. Successivamente approfondisce lo studio del pianoforte e della chitarra frequentando un’accademia musicale a Milano.

    Durante il periodo romano, collabora con un produttore che ne sostiene il percorso artistico, permettendogli di incidere le sue prime tracce. Nel 2023 pubblica i singoli Camel, Bilbao e Primo Ciak, esibendosi in diversi live nella provincia di Roma.

    Il trasferimento a Milano segna una nuova fase per la sua carriera: si iscrive al corso di Canto e Produzione in un’accademia e inizia a collaborare con Violea, produttore legato alla nuova scena musicale milanese. Insieme realizzano diversi brani che mettono in luce la vena creativa di Er Pablo, spingendolo a esplorare nuove soluzioni musicali e testuali.

    Er Pablo è un artista che ama “giocare” con la propria musica, capace di raccontare la quotidianità con ironia, sensibilità e profondità. I suoi testi spaziano da tematiche leggere a riflessioni più complesse, sempre con uno stile personale che unisce immediatezza e contenuto.

    “Veterano” è il nuovo singolo di Er Pablo disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 23 maggio 2025 e in rotazione radiofonica dal 30 maggio.

     

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  • Tre ragazzi campani si chiudono in un garage. Ne escono con un EP autoprodotto che racconta cosa significa avere vent’anni oggi. Senza cercare di piacere a tutti i costi

    «Ci siamo fatti una promessa: chiudere la porta e restare con le canzoni». “16m²” sono le dimensioni esatte del garage dove i La Maitresse si sono chiusi per ripartire da zero. Niente comfort, niente aspettative. Solo loro tre, qualche strumento e un’urgenza espressiva da liberare.

    Ci sono debutti che nascono da un contratto, da un talent, da una strategia editoriale. E poi ci sono quelli che nascono dal silenzio. “16m²”, il primo EP dei La Maitresse, è l’esatto opposto di un esordio costruito a tavolino: non nasce da un piano, ma da una frattura.

    Nel 2023, il trio napoletano si ritrova senza un progetto, azzerato da una fine inattesa e senza un piano di riserva. Dopo quattro anni di percorso condiviso, ciò che resta è un punto interrogativo. Niente label, niente pubblicazioni imminenti. Solo una stanza, poi un garage. E il bisogno bruciante di non smettere. Il risultato è un disco che somiglia a chi lo ha scritto: vulnerabile, lucido, disilluso. Ma anche pieno di immagini pop e intuizioni che non si vedono spesso in un debutto.

    C’è chi li definirebbe elettropop, chi canzone d’autore in formato Gen Z. Ma i La Maitresse rifuggono le etichette. E non si vergognano di avere due anime: quella cantabile, accessibile, nazionalpopolare. E quella più laterale, più spigolosa, che vuole uscire dagli schemi.

    «In noi vive un dilemma battistiano – affermano -. Una parte di noi vuole essere nazionalpopolare, l’altra vuole rompere gli schemi. Ma il pop non è compromesso: è colore.»

    Il nome stesso della band – ispirato a una maîtresse incontrata in una situazione grottesca e teatrale – è figlio di un’identità musicale fuori dalle formule. La loro è una scrittura visiva, che parte da riferimenti generazionali precisi (da Vasco a “Dancing Queen”, da Coltrane ai tiramisù da frigorifero) per raccontare con disillusa ironia quel territorio intermedio tra i venti e i trent’anni, dove tutto è in bilico: relazioni, futuro, appartenenza.

    Nel DNA della band c’è anche l’irriverenza e la malinconia della Napoli contemporanea: colta, disincantata, musicale per natura. Una città che non fa da cornice, ma che condiziona il suono, il linguaggio. Non è un dettaglio del contesto: è una variabile costante nel modo in cui scrivono, suonano e pensano.

    Ed è lì, in quella zona fatta più di dubbi che di certezze, che prende forma un nuovo inizio. Ma non arriva all’improvviso: ha la voce di una canzone.

    E quella canzone, è “ADRIANAAA”, la prima a rompere il silenzio. Dopo un lungo periodo di blocco, finalmente qualcosa si muove.

    «Eravamo a pezzi. O smettevamo, o ci chiudevamo in un garage a fare canzoni. Abbiamo scelto il garage. E abbiamo iniziato a cucire le crepe, una strofa alla volta. Ore spese a dare personalità a ogni suono. Per la prima volta, abbiamo curato tutto da soli.»

    È così che nasce “16m²”, un EP autoprodotto in ogni parte creativa – eccetto mix, mastering e batterie finali – che suona artigianale e preciso al contempo, come se l’imperfezione fosse diventata – finalmente – una scelta estetica consapevole, e avesse trovato il suo posto nel suono.

    Ogni brano ha un’identità autonoma, ma insieme costruiscono un percorso coeso, fatto di immagini, contrasti e piccole confessioni. Una stanza dopo l’altra, una canzone alla volta.

    A seguire, tracklist e track by track del disco.

    “16m²” – Tracklist:

    1. Dimmi che hai preso il verme
    2. Missile
    3. Dieta
    4. ADRIANAAA
    5. Bandiera
    6. 0Positivo!
    7. A Porte Chiuse

    “16m²” – Track by Track:

    Dimmi che hai preso il verme”. Un’apertura scomposta e imprevedibile. Il titolo surreale nasconde una narrazione ossessiva, intima, che scorre su un tappeto elettronico che si apre e si richiude. È il lato più obliquo e viscerale del progetto, e anche uno dei più sperimentali.

    Missile”: una hit mancata e proprio per questo riuscita. Una storia di gelosia postmoderna tra trenini mentali e tacchi rossi, su un groove che mescola Abba e ansia sociale. La leggerezza, qui, è solo apparente: c’è sotto un carico emotivo che pesa, ma non schiaccia.

    Dieta” è il pezzo più ironico, ma con un doppio fondo malinconico. Una relazione che passa per frigo, palestra e tentativi falliti di auto-controllo. È un dialogo in forma di sitcom, che riesce a raccontare il quotidiano senza banalizzarlo.

    ADRIANAAA”. Una scena da commedia americana anni Duemila (“autostrada e John Coltrane”), un dialogo stralunato, un synth-pop che guarda agli MGMT e a Battiato. Ironica, precisa, poetica nel suo modo sbilenco.

    Bandiera”: una ballad sintetica e dolente, che condensa l’identità della band. Qui i La Maitresse smettono di giocare e mettono in mostra la loro anima più fragile. Il ritornello resta impresso nella mente, anche dopo un solo ascolto.

    0Positivo!” è una riflessione generazionale vestita da pezzo pop: c’è dentro tutta la stanchezza di chi si sente fuori fuoco, ma anche la forza di chi continua a provarci. Un pezzo che potrebbe finire in una playlist, ma anche in un dancefloor di un club.

    A porte chiuse”, infine, è la chiusa perfetta. Intimo, claustrofobico, scritto in prima persona e spogliato di filtri. È una lo specchio della solitudine di una generazione iperconnessa ma sempre più distante.

    “16m²” è un disco che parla a chi è in transizione. Un disco per chi si sente in bilico, sospeso: tra adolescenza e maturità, tra coraggio e rinuncia, tra identità e maschera. Non pretende di dare risposte, né soluzioni. Ma non rinuncia a cercarle. E lo fa con un linguaggio nuovo, ibrido, credibile. I La Maitresse scelgono l’ambiguità, il dettaglio, l’incompiutezza. E proprio per questo suonano veri.

  • Un feat che unisce generazioni e culture: è uscito “Napoli Tirana di Stresi e Clementino

    Due voci, due città, due storie che si incrociano sullo stesso beat. “Napoli Tirana” è il nuovo singolo di Stresi, leggenda vivente del rap albanese, in collaborazione con Clementino, tra i più rispettati liricisti della scena italiana. Il brano fa parte di “Archimed (Episode 2)”, il nuovo album di Stresi, prodotto dall’etichetta romana Techpro Records.

    “Napoli Tirana” è il punto di contatto tra due città che condividono una lunga storia di scambi culturali, migrazioni e affinità artistiche, l’incontro perfetto tra due mondi che si riconoscono e si rispettano. Il legame tra Napoli e Albania non è solo musicale: è storico, umano, più vivo che mai. “Napoli Tirana” lo celebra con le parole, con barre che danno voce al suono crudo del cemento. La terra di Partenope e quella delle Aquile si ritrovano al centro di una nuova mappa culturale, fatta di musica che supera barriere, confini e parla a più generazioni.

    «Questo brano rappresenta tutto quello in cui credo: rispetto tra le scene, fratellanza vera, e musica che racconta senza filtri, senza patine – spiega Stresi -. Con Clementino è stata una sintonia immediata. Due stili diversi, ma la stessa fame, la stessa strada. Questo è solo l’inizio.»

    Stresi, con alle spalle oltre vent’anni di carriera e milioni di ascolti, è considerato uno dei pesi massimi della scena non solo in Albania, ma in tutto il mondo albanofono. Quando Clementino ha ascoltato il brano per la prima volta, non ha avuto dubbi: “Entro in studio subito”. L’intesa è stata istantanea, naturale. Il risultato? Una traccia che miscela dialetti e metriche, punchlines e vissuto, creando un banger iconico che unisce le piazze di Napoli e Tirana, due mondi paralleli, attraversati dalla stessa urgenza espressiva. Un pezzo che sa di rispetto, lealtà e asfalto, sottolineando la collaborazione tra due culture che si specchiano, si riconoscono e si arricchiscono a vicenda.

    “Archimed (Episode 2)” – L’album

    Con “Archimed (Episode 2)”, Stresi firma un progetto ambizioso e multiculturale che mette in dialogo Mediterraneo, Balcani e America Latina. Un mosaico di linguaggi, estetiche e identità differenti, che conferma la sua volontà di abbattere le barriere geografiche e sancisce l’ambizione di un artista in grado di rinnovarsi senza mai perdere il legame con le proprie radici.

    Tra le otto collaborazioni di rilievo, oltre a quella con Clementino, spicca “Ma Belle” con Aka 7even, artista tra i più amati del panorama pop-urban italiano. Una ballad intrisa di dolcezza e disincanto, cantata in italiano e francese, in un sottile equilibrio di malinconia e identità stilistica. Aka 7even e Stresi trovano una connessione insolita ma efficace, dando vita a un brano inaspettato, che aggiunge nuove sfumature, nuovi colori alla dimensione narrativa del disco.

    Noizy, pioniere della scena rap albanese, apre il concept con “Mama”. Un ingresso frontale, ruvido, che ne chiarisce subito tono e direzione, parlando di verità, difficoltà e riscatto. In un mondo in cui i “veri” sono rari e i “falsi” ovunque, “Mama” mette al centro la lealtà, le difficoltà del quotidiano e la consapevolezza di chi ha imparato a cavarsela da solo perché sa da dove viene.

    Deny K, tra i nomi più affermati del rap colombiano, porta la sua estetica urban-latin in “Aventurera”, intrecciando spagnolo e albanese in un flusso immediato e magnetico. Il risultato è un mix di riferimenti alla Medellín criminale e a un’identità che si muove tra zone grigie, velocità e caos. Stresi si presenta come bandito, mentre Deny K aggiunge un tocco latino e melodico che rende il pezzo visivo e ballabile. “Aventurera” è una corsa tra strade, soldi e libertà precaria: una delle tracce più dinamiche e internazionali dell’album.

    Bay T, celebre artista kosovo-albanese di Mitrovica, si unisce a Stresi in “Kriminal”, un pezzo teso e incalzante che fa da specchio alle contraddizioni delle strade e della società. Il titolo è chiaro, il flow ancora di più. È un brano seduttivo, costruito su immagini sensuali e atmosfere cittadine. Stresi racconta un amore passionale, nato in Albania ma con un respiro internazionale, in un gioco suadente tra inglese e albanese. Bay T firma un ritornello magnetico che conferma la sua attitudine da hitmaker. Una traccia fluida, imprevedibile, in cui il crimine è solo quello del cuore.

    In “Marihuana”, Lumi B – storico membro del collettivo KAOS – e Flor Bana – artista albanese noto per la sua penna viscerale – affiancano Stresi in un banger a tratti visionario, che alterna crudo realismo e immagini rarefatte. L’attitudine street è chiara e dichiarata fin dal primo verso: «Nuk jom VIP i estradës, po VIP i mahallës» («Non sono un VIP dello showbiz, ma della mia strada»). Lumi B e Flor Bana accompagnano Stresi in una traccia che parla di rispetto vero, quello guadagnato fuori dai riflettori. “Marihuana” è un titolo provocatorio, ma il senso è evidente: ciò che conta è la credibilità nei quartieri, non quella patinata.

    Internacional” riflette l’anima transnazionale del progetto. Con Nido, producer e musicista albanese, e di nuovo Flor Bana, Stresi firma una traccia che attraversa lingue e ritmi, fondendo influenze latine, mediterranee e urban in un’architettura sonora che abbatte ogni confine. Una canzone che racconta il viaggio di un’identità in movimento, capace di abbattere barriere culturali con il linguaggio universale della musica.

    2Ton, con oltre un miliardo di visualizzazioni su YouTube, porta il suo carisma in “Kallabllak”, termine che in albanese indica una “folla”, “affollato”. E il brano è esattamente questo: un club banger in piena regola, pensato per incendiare il dancefloor.

    L’album si chiude con quattro tracce completamente firmate da Stresi: “Ajo” (in italiano “Lei”), un brano intimo, che si rivolge a una figura femminile amata e lontana, in cui melanconia e rispetto sono in perfetto equilibrio; “Autobiografia”, che, come suggerisce il titolo, è una lettera a cuore aperto, una confessione. Stresi si racconta, tra vittorie e cicatrici; “Sa T’kam Dasht” (in italiano “Quanto ti ho amato”), una riflessione sul passato, su un amore ormai finito. Un testo che scava nella nostalgia, senza indulgere nella retorica; e “Sta Fali” (in italiano “Ti perdono”), un brano secco e consapevole, dove il perdono non è una resa, ma la scelta lucida di chi decide di chiudere i conti senza rinunciare a se stesso. Un poker finale che restituisce la voce dell’artista in forma pura, senza filtri né featuring. Qui il racconto si fa soffuso, riflessivo, diretto. È la parte più personale del disco, dove Stresi si prende tutto il tempo e lo spazio per essere semplicemente se stesso.

    “Archimed (Episode 2)” parla a più scene, unendo realtà apparentemente lontane, ma attraversate dallo stesso bisogno di espressione. È un album intriso di identità, appartenenza, dialogo. Un lavoro che guarda all’Italia con consapevolezza e volontà di radicarsi.

    L’Albania si conferma così un mercato musicale in forte espansione, e Stresi uno dei suoi protagonisti più credibili anche fuori dai confini nazionali. Techpro Records, label capitolina che ha cresciuto tante generazioni di artisti occupandosi con cura dei loro progetti e della loro immagine, si posiziona come ponte tra Roma e Tirana, tra Sud e Est, tra strada e cultura. Al centro di tutto, c’è la voce di Stresi: diretta, vera, internazionale.

    Stresi è il baricentro di un disco che oscilla tra confessione e denuncia, romanticismo e concretezza. Un artista capace di esporsi, raccontarsi, stare nella verità delle sue parole. Un artista che sa dove stare, cosa dire e come dirlo. Senza filtri. Senza maschere. Con consapevolezza. E una voce che non chiede spazio: se lo prende.

    “Archimed (Episode 2)” – Tracklist:

    1. Mama (feat. Noizy)
    2. Aventurera (feat. Deny K)
    3. Kriminal (feat. Bay T)
    4. Marihuana (feat. Lumi B & Flor Bana)
    5. Internacional (feat. Nido & Flor Bana)
    6. Ma Belle (feat. Aka 7even)
    7. Napoli Tirana (feat. Clementino)
    8. Kallabllak (feat. 2Ton)
    9. Ajo
    10. Autobiografia
    11. Sa T’kam Dasht
    12. Sta Fali