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  • “Upside Down” di Mon-Keys

    Il nuovo singolo di Mon-Keys, intitolato “Upside Down”, rappresenta un viaggio sonoro intenso e coinvolgente, prodotto da Andy Milesi e distribuito da Virgin Music Italy. Questo brano ci trasporta in un universo distorto, dove realtà e identità si confondono, riflettendo la fragilità e l’alienazione del mondo contemporaneo.

    Le sonorità elettroniche avvolgenti creano un’atmosfera immersiva, mentre le parole intime e evocative raccontano di una lotta silenziosa contro l’apatia e la disconnessione emotiva. “Upside Down” si presenta come uno specchio per una generazione sospesa, che cerca se stessa tra luci stroboscopiche e ombre interiori, in un mondo capovolto dove niente è come sembra.

    Il brano si distingue per la sua capacità di unire un sound moderno a un messaggio profondo, rendendolo un pezzo che invita alla riflessione e all’ascolto attento. Mon-Keys si conferma così come una voce autentica nel panorama musicale, capace di raccontare le emozioni di chi si sente spesso perso tra le luci e le ombre della propria interiorità.

  • Heute Nebel in concerto al RockAFe: il 29 maggio a Malborghetto di Boara (FE)

    Giovedì 29 maggio 2025 alle ore 21:00, gli Heute Nebel si esibiranno al RockAFe – Parco Fondazione F.lli Navarra a Malborghetto di Boara (FE) – con ingresso gratuito, per presentare il loro nuovo album “Vino – Sangue – Santità”.

     

    “Vino – Sangue – Santità”, pubblicato da Overdub Recordings, è già disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale e in formato fisico dal 2 maggio 2025. Il disco segna il traguardo di questi primi 8 anni per gli Heute Nebel, ma anche l’inizio di un nuovo capitolo.  Ogni traccia è un riflesso del percorso evolutivo del gruppo, offrendo un punto di vista unico sul mondo. Ogni parola è stata scelta con cura, e ogni nota è stata pensata per non risultare mai superflua. Gli Heute Nebel puntano a un sound essenziale, senza fronzoli.

     

    Spiega la band ferrarese a proposito del disco: “Vino – Sangue – Santità è un canto sulle macerie… più che un album è un ricettario per la fine del mondo. È l’unico modo che abbiamo trovato per sopravvivere al disastro!”

    “VINO – SANGUE – SANTITÀ” TRACKLIST:

    1. DESERTO
    2. MACABRA DANZA
    3. TI SEGUIRO’ OVUNQUE
    4. ROGO
    5. L’ULTIMA VOLTA
    6. QUESTA NON È VITA
    7. ONORE AI TOPI
    8. INVETTIVA

    Biografia

    Gli HEUTE NEBEL nascono dalla voglia di urlare in faccia alla gente.

    Gli HEUTE NEBEL sono quello che succede quando vivi tra la nebbia d’Inverno e la canicola d’Estate.

    Gli HEUTE NEBEL sono l’altra faccia delle nostre medaglie… quello che ti è rimasto da scegliere quando non ci sono più i pari e i dispari.

    HEUTE NEBEL è una traduzione sgrammaticata.

    OGGI NEBBIA, come ieri e come domani.

    La creatura Heute Nebel prende vita nell’Ottobre 2017 da un’idea di Lorenzo Magnani (basso e voce) e Luca Mazzoni (chitarra e voce) che arruolano subito Guglielmo Campi alla batteria. Nell’Estate 2018 vede la luce il primo EP autoprodotto della band dal titolo “Servi”: è un EP grezzo e dal sound molto punk.

    L’anno seguente, a Maggio 2019, Silvia Loiacono fa il suo ingresso in pianta stabile nella band, diventando la voce solista. Da lì a poco si interrompe la collaborazione con Guglielmo alla batteria e subentra l’attuale batterista Alessandro Padovani e le influenze della band iniziano a vertere verso un sound più stoner e hardcore e meno tradizionalmente punk.

    Dopo la pausa pandemica il quartetto entra in studio per le registrazioni del primo LP la cui gestazione è lunga e travagliata e al termine della quale il chitarrista e co-fondatore Luca Mazzoni lascia la band.

    Nel 2023 subentrerà alla chitarra Giacomo Lunardi stabilizzando la formazione in quella attuale e portando nuove influenze al sound della band.

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  • Ferrara: Musica, Cinema e Giornalismo: il 7 giugno incontro su “Musica e Stampa Specializzata: quali sfide ci attendono per il futuro?” e premiazioni al Festival delle Manifestazioni

    Sabato 7 giugno 2025, ore 10.00 al Ridotto del Teatro Comunale di Ferrara, si terrà il seminario gratuito “Musica e Stampa Specializzata: quali sfide ci attendono per il futuro?”, promosso dall’Ordine e dalla Fondazione Giornalisti Emilia-Romagna in collaborazione con AGIMP. L’incontro, valido per 3 crediti formativi, è aperto anche al pubblico e prevede interventi di autorevoli giornalisti e professionisti del settore musicale, tra i quali il Presidente dell’ODG Emilia Romagna Silvestro Ramunno, Alex Pierro (Giornalista, Presidente AGIMP), Marco Stanzani (Giornalista, Amministratore Unico di Red & Blue Music Relations), Marinella Venegoni (Giornalista),  Clarissa Martinelli (Giornalista, Speaker Radiofonica), Bruno Sconocchia (Presidente Assoconcerti), Andrea Micciché (Presidente NUOVOIMAIE), Massimiliano Magagni (CEO Creative Hub – Music Academy Bologna), Antonella Vicenzi (Giornalista, Presidente Assostampa di Ferrara).

    Il seminario analizzerà l’evoluzione del giornalismo musicale, il suo impatto sul successo degli artisti e il dialogo tra stampa e industria musicale al fine di offrire strumenti per comprendere le nuove sfide tra innovazione digitale, comunicazione e sostenibilità editoriale.

    Gli artisti presenti all’incontro potranno essere selezionati per il Premio “1 Day 1 Song”, promosso dal Creative Hub di Bologna. Il riconoscimento consiste in una sessione professionale di registrazione, mix e mastering della durata complessiva di otto ore, con assistenza tecnica dedicata presso il Creative SSL Recording Studio di Bologna. L’attività include inoltre una revisione tecnica finale del mix e del mastering e un servizio di promozione del brano curato da Red&Blue Music Relations. Un’opportunità concreta per valorizzare il proprio progetto artistico con il supporto di professionisti del settore.

    L’incontro è aperto al pubblico. I giornalisti interessati al riconoscimento dei crediti formativi sono invitati a registrarsi tramite il seguente link: https://www.formazionegiornalisti.it/


    Dal 3 al 6 giugno 2025 si terranno i casting per i contest “A Voice for Europe – Una voce per l’Europa – Italia” e “Gran Galà dei Festival” presso la Sala Estense di Ferrara (Piazza del Municipio, 14). Inoltre, sempre sabato 7 giugno, oltre all’incontro di formazione al Ridotto del Teatro dedicato alle sfide che attendono la stampa specializzata di musica, si terranno in Sala Estense le semifinali del Festival delle Manifestazioni (“A Voice for Europe – Una voce per l’Europa – Italia” e “Gran Galà dei Festival”) e la consegna delle targhe del Premio Corona D’Oro – Agimp e Film Videoclip Award Italia. Tutti coloro che saranno premiati riceveranno un’opera dall’artista M° Giuliano Grittini.

    “A Voice for Europe – Una voce per l’Europa – Italia” è il contest canoro che si rivolge a coloro che si esibiscono dal vivo e a coloro che si esibiscono su base. Le semifinali avranno luogo sabato 7 giugno presso la Sala Estense dove i migliori 30 concorrenti (15 per ciascuna categoria) si sfideranno per accedere alla finale del 28 agosto in Piazza Castello.

    “Gran Gala dei Festival” è il contest dedicato alla danza e agli strumentisti. Le selezioni si terranno alla Sala Estense, mentre la finale (che prevede la partecipazione di 3 finalisti per categoria) è programmata per il 28 agosto in Piazza Castello.

    Il Premio Corona D’Oro – Agimp celebra i grandi giornalisti del mondo dello spettacolo con un riconoscimento che si pone l’obiettivo di diventare negli anni il premio più prestigioso del settore, indipendentemente dal mezzo di comunicazione utilizzato (televisione, carta stampata, radio, web ecc.) nell’anno 2024. Un modo per promuovere la rilevanza del giornalismo e della figura del giornalista nella società contemporanea e nella divulgazione dell’arte.

    Sabato 7 giugno dalle ore 19.00 presso la Sala Estense di Ferrara sarà consegnato dal Sindaco di Ferrara, Alan Fabbri, il Premio Corona D’Oro – Agimp realizzato dal M° Orafo Michele Affidato.

     

    Il “Film VideoClip Award”, giunto alla sua terza edizione, celebra l’eccellenza e la creatività nel campo del cinema e della musica, pertanto sabato 7 giugno sarà riconosciuto un premio al “Miglior Film-Videoclip” e al “Miglior Regista”. I videoclip presi in considerazione sono quelli pubblicati nel periodo compreso tra il 1° giugno 2024 e il 31 maggio 2025.

     

    NOVE EVENTI SRL

    Nove Eventi SRL è una società che organizza Festival e che opera, da oltre 20 anni, nel mondo dello spettacolo. Tra i suoi soci si annoverano produttori artistici, teatrali e televisivi, gruppi operanti nel marketing strategico e creativo e nella distribuzione discografica.

    Nove Eventi SRL è una realtà nel mondo della musica che promuove e distribuisce Artisti di grande livello nazionale ed internazionale, mantenendo però sempre un occhio di riguardo anche per i giovani Artisti che desiderino intraprendere un proprio cammino nel mondo musicale e dello spettacolo. La Mission è quella di produrre contenuti per Eventi artistici ma anche tecnici, prendendosi cura di ogni singolo particolare: dalla direzione artistica di un Festival, alla consulenza (anche in campo legale) ed alla progettazione di Rassegne, all’organizzazione di Convention ed alla realizzazione per le aziende di progetti legati al mondo musicale.

  • I LUMIED sfidano l’algoritmo con un brano che invita a guardarsi dentro

    C’è chi corre per arrivare primo. Chi per stare al passo. E poi c’è chi si ferma, si guarda dentro e sceglie di non rincorrere nessuno. Di non uniformarsi. Di camminare, e arrivare intero. Con il nuovo singolo “Fuori Tempo”, i LUMIED riflettono sul diritto di non adeguarsi, di scegliere un ritmo personale, libero dalle aspettative esterne.

    Costruito su un impianto pop impreziosito da venature funky, il brano mette a fuoco una delle fragilità più condivise dalla Gen Z e dai Millennials: sentirsi disallineati rispetto al tempo degli altri. Un senso di inadeguatezza che è cresciuto in parallelo all’affermarsi di modelli identici, algoritmi omologanti e velocità non sostenibili.

    Secondo uno studio pubblicato dall’American Psychological Association, il 91% dei giovani tra i 18 e i 29 anni sente la pressione di raggiungere traguardi prestabiliti entro determinate età. Un numero che racconta molto più di una generazione insicura: racconta un mondo che ha dimenticato l’importanza di ascoltare il proprio tempo.

    Il testo è esplicito sin dai primi versi: «Non sarò un clone, non diventerò un doppione, seguo il mio cuore e nessuna convenzione». In queste parole c’è il rifiuto netto di una traiettoria disegnata da altre mani, di modelli preconfezionati, di schemi standardizzati, di aspettative silenziose che condizionano le scelte personali. “Fuori Tempo” è una risposta, e anche un’alternativa: quella di scegliere il proprio ritmo e riconoscersi nelle proprie unicità. Non è solo opposizione: è la scelta consapevole di un’identità costruita per sottrazione, più che per adesione.

    E quando Luana canta: «Vivo sempre fuori tempo, non so quello che c’ho dentro, ora questo è il mio momento, tiro fuori il mio talento», la voce si fa intima, quasi diaristica. Qui non troviamo resistenza, ma ricerca: il tempo “fuori” è lo spazio in cui provare a capirsi, più che dimostrarsi. Una presa di posizione sottile, ma determinata. E per questo urgente.

    «Non sarò un clone, non diventerò un doppione, seguo il mio cuore e nessuna convenzione»: qui la scrittura trova un raro equilibrio tra immediatezza e chiarezza. È un verso che non alza la voce, ma non indietreggia. Parla di scelte, non di slogan. Il tema ritorna nel ritornello: «Sono fuori tempo ma, ma chi l’ha detto?». Una domanda semplice, che smonta la pretesa che esista un tempo giusto per tutti. Con una leggerezza che non toglie significato. Lo amplifica.

    «Abbiamo scritto questa canzone per tutte le persone che si sono sentite fuori posto, fuori fase, “fuori tempo” almeno una volta nella vita – raccontano i LUMIED –. Per chi non ha ancora realizzato tutto quello che ci si aspettava da lui, per chi ha cambiato strada, per chi ha dubitato di sé, per chi non ha paura di essere diverso. Pensiamo che l’identità sia un percorso, non un’etichetta: e questo brano ne è la colonna sonora.»

    La produzione resta fedele al senso del brano: niente virtuosismi, ma un andamento solido, che tiene insieme movimento e spazio. Il groove funky lascia respirare le parole, mentre l’arrangiamento cresce senza fretta, fino al bridge: «Come il mare quando sale. Sei selvaggio, non ti fai domare».

    Il finale non esplode, ma si compatta in una formula che sembra quasi trattenere il battito: «Fuori schema, fuori tempo».

    “Fuori Tempo” è uno strumento per danzare al proprio ritmo, per rivendicare il diritto di non dover giustificare il proprio passo. In un sistema che ci vuole competitivi, veloci, sempre performanti, il trio crea un controtempo musicale e simbolico che diventa un margine di libertà. Senza sensi di colpa per le deviazioni, le pause, le sbordature.

    «Abbiamo sentito il bisogno di fermarci e dirci la verità: non siamo macchine da risultati – concludono i LUMIED -. Ognuno ha il suo passo, e anche quando sembra che tutti stiano correndo più di te, forse stai semplicemente camminando nella direzione giusta.»

    Dopo il plauso della critica per i singoli “Samurai” e “Hawaii“, i LUMIED proseguono un percorso coerente, fatto di canzoni che tengono insieme la realtà e il modo in cui, consapevolmente o meno, si sceglie di affrontarla. Anche “Fuori Tempo” non cerca scorciatoie: osserva, registra, prende nota di qualcosa che riguarda molte più persone di quanto sembri.

    È un brano che parla a tutti perché non fa sconti alla retorica generazionale. Ed è proprio per questo può arrivare anche in chi, a qualsiasi età, ha sentito il bisogno di rallentare e proseguire ad un’andatura diversa.

    Il trio sarà presto in tour con date estive in fase di definizione, e “Fuori Tempo” sarà al centro della scaletta.

    Perché la libertà, oggi, potrebbe iniziare proprio da una scelta controcorrente: non arrivare primi, ma arrivare interi.

  • “Watch Me Now” è l’EP di debutto di Bennyvi. Musica che osserva, prima di parlare

    Un gelato che si scioglie al sole, un amore che si consuma tra giochi di potere, il bisogno di essere visti senza filtri: sei tracce che definiscono il perimetro sonoro del primo EP di Bennyvi, “Watch Me Now” (Delma Jag Records). Un disco che inquadra il tempo in cui viviamo attraverso uno sguardo obliquo ma lucido, diretto ma attento, quello di chi non ha paura di vedere troppo né di raccontarlo senza concessioni. Una raccolta essenziale di ciò che non ha più intenzione di tacere, scritta con la sensibilità di chi osserva prima di parlare.

    La giovane cantautrice ticinese di origini venete, già apprezzata dalla stampa italiana ed europea con i singoli “Gemini” e “I Know What You Are”, prende posizione con un progetto in cui coesistono maturità precoce e urgenza di trovare un proprio spazio, in un tempo che premia l’omologazione e spinge ad aderire a modelli prefabbricati. “Watch Me Now” è il suo primo atto discografico: una presa di parola, non una posa.

    “Watch Me Now” è un diario musicale da sfogliare, un’istantanea che coglie un diverso frammento di vita, attraversando sonorità pop, indie ed elettroniche. L’EP si apre con “Gemini”, che si misura con la doppiezza e la manipolazione nelle relazioni, e si chiude con “Bla Bla Baby”, ritratto ironico della frenesia comunicativa contemporanea. In mezzo, intuizioni, disillusioni e una ricerca ostinata di leggerezza.

    Con “Like Gelato”, focus track del disco, Bennyvi inaugura l’estate con una traccia luminosa e immediata che invita a rallentare, a godersi l’istante e a riscoprire il valore delle piccole cose. Un bisogno confermato da uno studio internazionale del 2024 condotto da YouGov, che evidenzia come oltre il 62% dei giovani europei senta la necessità di “staccare” dalla pressione sociale e digitale per riconnettersi a una dimensione più semplice e reale.

    «Scrivere e registrare “Watch Me Now” è stato come raccogliere le pagine più significative del mio percorso fin qui – racconta Bennyvi -. Ogni brano nasce da qualcosa che mi ha smosso dentro, che meritava di essere detto. Non è perfetto, non vuole esserlo. Vuole essere vero.»

    Il 23 maggio, in concomitanza con l’uscita dell’EP, Bennyvi ha presentato “Watch Me Now” in un concerto speciale allo Studio Foce di Lugano, accompagnata da un ospite d’eccezione: la cantautrice e co-autrice Skyler Wind. Un debutto live che ha aperto il dialogo con una scena pop europea sempre più attenta alla scrittura e alla verità del racconto.

    «Non volevo nascondermi dietro maschere o cliché – conclude l’artista -: “Watch Me Now” è il mio modo di dire che sono qui, così come sono.»

    Niente filtri, niente sovrastrutture: Bennyvi parte da ciò che conosce meglio, il quotidiano, e lo mette in musica. Un approccio che intercetta un bisogno crescente, rilevato da diverse ricerche, di nuovi sguardi che illuminano zone lasciate ai margini, senza mediazioni. Nuovi punti di riferimento culturali e identitari, mentre si moltiplicano le domande su cosa significhi appartenere, riconoscersi, prendere posizione.

    In una scena in cui sempre più artisti scelgono di sottrarsi alle logiche algoritmiche, cercando nuovi linguaggi fuori dagli schemi e dai trend, “Watch Me Now” si inserisce in una corrente che privilegia la narrazione personale, diretta e sincera come chiave di relazione con gli altri. Il lavoro di Bennyvi si avvicina a quello di una nuova ondata di cantautrici europee che usano la musica per restituire una lettura critica e intima del presente, come ad esempio la tedesca Paula Hartmann o la francese November Ultra, con cui condivide l’attenzione ai dettagli e alla dimensione interiore non filtrata.

    “Watch Me Now” è il punto da cui Bennyvi sceglie di esporsi, senza retorica e senza paura di mostrarsi nella sua interezza. Un gesto semplice, eppure raro. Il resto, è tutto da scrivere.

    “Watch Me Now” – Tracklist:

    1.Gemini
    2. Know What You Are
    3. People Like You
    4. Like Gelato
    5. That’s Fine
    6. Bla Bla Baby

  • Jazz, Pop e Rock, che passione: dal 29 giugno al 17 luglio la nuova edizione dei Summer Camp a Poppi (Ar)

    Studiare con i maestri: a Poppi, in provincia di Arezzo, in uno dei borghi più belli dItalia, sono in programma i seminari intensivi 
    con lezioni di tecnica strumentale e di musica d’insieme a cura di alcuni dei più qualificati professionisti italiani


    MILANO – Cambio di sede, ma non di regione, per i seminari estivi organizzati dal Cemm, scuola di musica tra le più note e prestigiose in Italia (con due sedi, a Bussero e a Pantigliate, nel Milanese): quest’anno i Summer Camp, i laboratori per approfondire la conoscenza degli strumenti e per studiare insieme a grandi professionisti, si svolgeranno sempre in Toscana, ma verranno ospitati negli spazi dell’agriturismo Antico Fio, in località Fio di Sopra, a Poppi (in provincia di Arezzo, in uno dei borghi più belli d’Italia), nel cuore della valle del Casentino, in posizione panoramica di fronte al suggestivo Castello medievale dei conti Guidi. Le iscrizioni per partecipare ai workshop sono aperte fino a esaurimento posti.
    Come da tradizione, i Summer Camp sono pensati per i musicisti professionisti, gli amatori e gli studenti iscritti alle scuole di musica, agli istituti musicali e ai Conservatori: in particolare, quello dedicato al Jazz si svolgerà dal 29 giugno al 3 luglio e quello dedicato al Pop/Rock dal 13 al 17 luglio. Gli studenti verranno suddivisi in due livelli (intermedio ed avanzato), in modo da garantire ai partecipanti di seguire il programma didattico in base alla propria preparazione personale. La durata giornaliera delle lezioni è di sei ore: quattro al mattino, rivolte allo studio dello strumento e al canto, e due al pomeriggio, dedicate agli ensemble (anch’essi strutturati in base al livello e alle conoscenze degli studenti).
    Giunti alla XIX edizione, i Summer Camp propongono un’interessante offerta formativa, coniugando lezioni di tecnica strumentale e di musica d’insieme. Le lezioni sono strutturate impostando gruppi di lavoro suddivisi a seconda del livello individuale, agevolando così gli studenti nel seguire un percorso di approfondimento e di crescita partendo dalle proprie competenze.
    Di notevole livello, come sempre, la squadra dei docenti: in ambito jazz tra gli insegnanti figurano il bassista Dario Deidda, il sassofonista Pietro Tonolo, il trombettista Flavio Boltro, i pianisti Claudio Angeleri e Valerio Silvestro, i batteristi Tony Arco e Metello Bonanno, i chitarristi Walter Donatiello e Michele Calgaro e la cantante Loredana Lubrano. Da segnalare, anche quest’anno, la presenza di Beppe Di Benedetto, responsabile del corso di Big Band. In ambito Pop/Rock il corpo docenti è composto da Ruggero Brunetti (chitarra), Luca Colombo (chitarra), Andrea Torresani (basso), Maurizio Dei Lazzaretti (batteria), Luciano Zanoni (tastiere), Tony Guerrieri (canto pop, backing vocals), Stefania Martin (canto), Diego Esposito (songwriting) e Luca Chiaravalli (songwriting).
    Lo studio intensivo consente ai docenti di sviscerare argomenti che durante le tradizionali ore di lezione, inevitabilmente, non vengono approfonditi per motivi di tempo e agli studenti di focalizzare e chiarire tematiche e dubbi, grazie al lavoro costante e al dialogo con gli insegnanti. Inoltre, l’interazione tra i musicisti favorisce la crescita dei singoli partecipanti grazie alla possibilità di un confronto costruttivo e continuo.
    Nelle ore libere, inoltre, i partecipanti alle masterclass potranno usufruire degli spazi della bellissima struttura immersa nel verde della campagna toscana per dedicarsi allo studio personale o semplicemente per suonare insieme al di fuori delle lezioni, per esempio in occasione delle jam session serali.
    Afferma Walter Donatiello, docente del Cemm e promotore dei Summer Camp: «I punti di forza della nostra offerta formativa sono, da sempre, l’alta professionalità dei docenti, la stretta interazione insegnante-studente, garantita da corsi a numero chiuso, che permette il confronto diretto e continuo, e la formazione di gruppi di studio e musica d’insieme che fondono teoria e pratica. Insegniamo ai musicisti non solo la tecnica, ma a interagire e collaborare. L’obiettivo dei Camp è fornire ai ragazzi gli strumenti e le conoscenze per crescere professionalmente. Durante i nostri seminari, pensati da musicisti per musicisti, l’impegno e lo studio vengono prima di tutto, ma cerchiamo anche di favorire occasioni di divertimento, aggregazione e serate musicali  per vivere la musica a 360 gradi. Il nostro miglior biglietto da visita sono i ragazzi che, anno dopo anno, tornano a frequentare i nostri laboratori».
    A chi frequenta i Camp verrà rilasciata la certificazione per la richiesta dei crediti formativi.
    Per avere maggiori informazioni è possibile contattare la segreteria del Cemm a questo indirizzo: segreteria@cemmusica.com
  • “Nei sogni non si muore” disponibile anche in vinile: un’esperienza d’ascolto curata da Carmine Simeone

    In tutte le radio “Itaca è il divano”,  il primo singolo estratto da “Nei sogni non si muore”, il nuovo album di Beabaleari, edito Maqueta Records e distribuito da ADA Music.

    Il brano è un inno ironico e poetico alla ricerca di senso nel vuoto e alla bellezza nascosta nella stasi. Con un tono leggero e sognante, le autrici riflettono sulla propria esistenza fatta di divagazioni mentali, viaggi immaginari e rivelazioni interiori nate dal semplice stare fermi, sul divano appunto, che diventa simbolo di un’Itaca postmoderna.

    Nei sogni non si muore” è un viaggio poetico, ironico e profondamente contemporaneo, con una sensibilità lirica che oscilla tra la leggerezza apparente e un’introspezione tagliente.

    Pop d’autore, con influenze indie e elettroniche leggere, una scrittura che unisce no sense e filosofia quotidiana – raccontano Diana e Beatrice – È un album profondamente ‘italiano’ nel modo in cui tratta il disincanto con ironia, il desiderio con dolce malinconia, e la realtà con immagini surreali e minimaliste”.

    Beabaleari è un duo musicale nato nel 2021 dalla collaborazione tra la cantautrice Diana Tejera e l’autrice Beatrice Tomassetti.

    Le loro canzoni intrecciano osservazione del reale e immaginazione, raccontando mondi meno esplorati e prospettive inaspettate.

    Dai megalodonti nascosti negli abissi a Plutone estromesso dal sistema solare, fino al divano, rifugio e trappola al tempo stesso, ogni brano è una riflessione sulla condizione umana filtrata, con ironia, attraverso simboli e immagini evocative. C’è un’attenzione particolare agli elementi della natura, spesso ignorati dall’uomo, troppo concentrato su sé stesso in un mondo abitato da infinite altre forme di vita. Il giallo, che è tra i primi colori a scomparire nelle profondità marine, diventa metafora di ciò che si perde alla vista ma continua a esistere. Come un pesce che, anche nel sonno, non può smettere di nuotare, la loro musica esplora il desiderio di movimento e il bisogno di radici, tra partenze e ritorni, proprio come Itaca, meta e nostalgia insieme.

    La musica di Beabaleari si interroga anche sul nostro legame con il futuro, in un mondo che non ci appartiene più, e si fa eco delle “archeologie plastiche”, frammenti e tracce materiali che, superando la nostra esistenza, sopravvivranno come silenziose testimonianze del nostro breve passaggio su questo pianeta. Il sound di Beabaleari è caratterizzato da un’atmosfera delicata e ritmata, tipica del dream pop, con una fusione tra cantautorato classico e sonorità elettroniche che evocano spazi lontani.

    Nel 2022, il duo ha pubblicato il primo singolo Dove si nascondono i megalodonti, accompagnato da un video animato realizzato dall’artista Marta Cavicchioni. Nel 2023 sono usciti altri due singoli, Come dorme un pesce e Come l’acqua sulla luna, con videoclip diretti da Giacomo Latorrata. Lo stesso anno, Beabaleari ha vinto il Non War Token Contest, ottenendo l’opportunità di esibirsi al MEI di Faenza. Il quarto singolo, Meglio se Baleari, è stato scelto per la colonna sonora della serie Rai “Scuola di danza”. Altri brani del duo sono stati inseriti nella colonna sonora della docuserie “Chi vuole parlare d’amore?” di Isabel Achàval e Chiara Bondì (RaiPlay), nonché nella serie “Gerri” di Giuseppe Bonito, che andrà in onda su Rai 1.

    Di recente il singolo, Io non amo la fine, ha visto la partecipazione straordinaria di Angela Baraldi.

    Nel nuovo album, le Beabaleari hanno voluto alcune importanti collaborazioni. Pier Cortese ha contribuito con la sua voce al brano “Archeologie plastiche”, mentre Chiara Civello ha co-scritto il brano “Polpo di Fulmine” e ha partecipato ai cori. Il progetto ha visto la partecipazione di numerosi musicisti, tra cui Pietro Casadei, che ha anche collaborato alla produzione di alcuni brani, Fernando PantiniErsilia ProsperiRaffaele TrapassoGiampaolo Scatozza e Max Baldassarre. Il disco e la versione in vinile sono stati masterizzati da Carmine Simeone ai Forward Studios.

    Foto di Francesca Lucidi

    Beabaleari BIOGRAFIA

  • “TUTTIQUESTIPERCHÉ”: DEIRA dà voce a chi si sente fuori posto

    Ci sono domande che non facciamo mai ad alta voce. Non perché non contino, ma perché ci tengono svegli la notte. “Perché corro sempre? Perché non riesco a stare nel presente? Perché invecchiamo? Perché rovinare tutto quando sembra andare bene?”. Domande che non pretendono risposte, ma che definiscono una generazione che fatica a concedersi pace. Da qui nasce “TUTTIQUESTIPERCHÉ”, il nuovo singolo di DEIRA, disponibile dal 23 maggio per Delma Jag Records in co-produzione con Firstline Production.

    Un brano che non parla di amori perduti o rivalse, ma di qualcosa di più personale e disarmante: il modo in cui ci sabotiamo quando vorremmo solo vivere in pace con chi siamo.

    A precedere questa uscita, un percorso in costante definizione: dalla semifinale romana del contest I Visionatici, dove ha ottenuto la collaborazione con l’etichetta svizzera Delma Jag Records, fino alla doppia sincronizzazione nella celebre serie statunitense The Kardashians di “Lividi di gioia” e “Un Segnale dal Cielo”. DEIRA ha attirato l’attenzione per una scrittura che scava, che affonda nelle contraddizioni personali senza compiacimento, e per un’estetica scarna e diretta, priva di effetti.

    “TUTTIQUESTIPERCHÉ” racconta il momento in cui smettiamo di aspettarci che siano gli altri a sistemarci, e iniziamo, con fatica, a prenderci in carico.

    «Le lacrime ti scendono ma le puoi asciugare solo tu.»

    Non c’è volontà di insegnare, né di spiegare. Solo il tentativo di restare dentro a quei pensieri che di solito lasciamo passare in silenzio, quelli che ci assediano e che, troppo spesso, teniamo sotto pelle.

    A dirlo è la stessa DEIRA, con parole semplici, senza difese:

    «Questa canzone parla di tutte le volte in cui non riusciamo a volerci bene. Quelle in cui ci sabotiamo senza nemmeno accorgercene. E se invece imparassimo ad avere più fiducia in noi stessi? Se smettessimo di giudicarci con tanta durezza? Forse la vita sarebbe più leggera, e potremmo sentirci liberi anche quando sbagliamo. Questa canzone è nata così: come un modo per darmi una possibilità. Per non restare fuori da me stessa.»

    Nel testo si rincorrono destabilizzazione, smarrimento e tentativi di restare in piedi. Le parole non spiegano, registrano. Sembrano scritte per ricordarsi che si può sbagliare senza dover chiedere scusa. Versi che arrivano come appunti lasciati a metà, raccolti in un momento in cui tutto sembra immobile – «Sai che davvero non mi importa se mi perdo un’altra volta. Sai, rinasco anche stavolta.» -.

    È la presa d’atto che a volte si cade, e basta; che la caduta non è sempre un disastro: a volte è solo il passaggio obbligato per imparare a tenersi in piedi senza chiedere il permesso. E che da lì, comunque, si può ripartire.

    Con “TUTTIQUESTIPERCHÉ”, DEIRA consolida una cifra stilistica riconoscibile e personale, che sfugge alle categorie di genere. La sua scrittura si muove con disinvoltura tra indie-pop, elettronica minimale e forma diaristica, senza mai sembrare in posa.

    Classe 1999, vicentina, DEIRA, all’anagrafe Erica Meneguzzo, ha scelto la scrittura come modo per restare. Per rimanere presente, anche quando il presente sfugge. Dal palco del Noise Wave Festival a quello del Reset Festival – Glocal Sound, passando per le finali regionali di Arezzo Wave e le aperture a Chiamamifaro, il suo percorso non cerca la vetrina, ma un senso. Non segue strategie, ma necessità.

    Con l’esposizione internazionale ottenuta grazie all’inserimento di due suoi brani nella serie The Kardashians, DEIRA non ha cambiato se stessa, né la sua direzione, che resta essenziale, tagliente, intima, senza concessioni.

    Non per spiegarsi. Ma per provare, ancora una volta, a restare dentro le cose. Anche quando fanno male. Anche quando sembrano troppo grandi.

    La sua scrittura fatta di contrasti, e una presenza scenica spiazzante nella sua semplicità, le permettono di costruire, passo dopo passo, una traiettoria coerente, libera da definizioni, mossa da un’unica urgenza: fare pace con se stessa. Anche solo per un attimo. Anche solo attraverso una canzone.

  • Francesco Cavestri doppio live per Piano City Milano 2025

    Francesco Cavestri tra i protagonisti di Piano City Milano 2025 (23-25 maggio) con due appuntamenti live. Il giovane pianista e produttore è stato inserito nella lista Forbes Under 30 Italia per il suo impatto nel mondo musicale.

    Francesco Cavestri sarà protagonista della XV edizione di Piano City Milano, in programma dal 23 al 25 maggio 2025. L’artista si esibirà in due concerti: sabato 24 maggio presso lo Spazio Vitale Barberis e domenica 25 maggio al Portrait Milano, due delle location più suggestive del festival.

    Sabato 24 maggio alle ore 18 presso lo Spazio Vitale Barberis (Via Solferino 23) andrà in scena un concerto prodotto da De Amicis Music School in collaborazione con Griffa Pianoforti e Vitale Barberis Canonico.

    In uno spazio dove ogni tessuto racconta una storia di precisione, cura e creatività, la musica si intreccia come un filo invisibile. Il repertorio scelto da Francesco Cavestri per lo Spazio Vitale Barberis Canonico nasce dallo stesso spirito: unire mondi sonori diversi in un’unica, raffinata narrazione.

    Dal lirismo di John Coltrane allo sperimentalismo dei Radiohead, dalla grana elettronica dei Massive Attack a un sentito tributo a Ryuichi Sakamoto, fino ad arrivare a un nucleo di brani originali firmati dallo stesso Cavestri. Composizioni come Un Respiro, Entropia e Living the Journey incarnano la sua voce più autentica, frutto di una ricerca musicale personale e contemporanea, in equilibrio tra scrittura, improvvisazione e visione.

    Domenica 25 maggio alle ore 19.00  presso Portrait Milano  (Corso Venezia 11) sarà la volta del concerto prodotto da Steinway & Sons.

    Nel suggestivo chiostro rinascimentale di Portrait Milano, Francesco Cavestri propone un concerto concepito come un dialogo intimo con l’atmosfera del luogo: elegante ma accessibile, raffinato ma con un’anima leggera e riconoscibile.

    Il programma si apre con Souvenir di un bacio, brano inedito che introduce un viaggio musicale tra la profondità lirica di Michel Petrucciani, la poesia onirica di Joe Hisaishi, l’eleganza di Ennio Morricone e la sensibilità rarefatta di Ryuichi Sakamoto. Il concerto offre anche riletture originali di brani iconici come Bittersweet Symphony, High and Dry e Livin’ On a Prayer, reinterpretati con uno stile sospeso tra jazz, virtuosismo pianistico e scrittura cinematica.

    Accanto alle cover, trovano spazio le composizioni originali di Francesco: Entropia (realizzata con Willie Peyote) e IKI (in collaborazione con Paolo Fresu) rappresentano i momenti più autentici e identitari della sua produzione.

    Il chiostro di Portrait Milano, con la sua quiete vibrante e la sua storia secolare, si trasforma così in un luogo di incontro tra memoria, spiritualità e creatività.

    Piano City Milano è il primo festival musicale diffuso della città, nato nel 2011. Ogni anno, per un intero fine settimana, Milano si trasforma in un grande palcoscenico a cielo aperto, con centinaia di concerti gratuiti che animano teatri, piazze, cortili, musei, giardini e spazi non convenzionali, dal centro alle periferie. Piano City Milano è diventato un simbolo della vitalità culturale milanese, offrendo un’esperienza musicale unica e accessibile a tutti.

    Francesco Cavestri, noto per la sua capacità di fondere jazz, elettronica e sonorità contemporanee, porterà sul palco un repertorio originale che riflette la sua visione musicale innovativa. I due appuntamenti offriranno al pubblico un’immersione nelle atmosfere intime e coinvolgenti che caratterizzano le sue performance, confermando il suo talento e la sua versatilità artistica.

    Tutti gli eventi di Piano City Milano sono a ingresso gratuito fino a esaurimento posti. Il programma completo è disponibile sul sito ufficiale del festival: www.pianocitymilano.it 

    Francesco Cavestri è stato inserito nella prestigiosa classifica Forbes Under 30, redatta ogni anno da Forbes Italia per premiare i giovani under 30 che si sono distinti per il loro impatto nel proprio settore. È il primo musicista jazz di sempre a essere incluso in questa rinomata selezione.

    Cavestri è stato premiato nella categoria Entertainment, accanto a nomi di spicco come Celeste Dalla Porta (interprete di “Parthenope” di Paolo Sorrentino), Deva Cassel (protagonista de “Il Gattopardo”) e Olly (vincitore di Sanremo 2025). Un riconoscimento che lo colloca tra le personalità che hanno segnato con il loro talento e la loro visione il panorama culturale e dello spettacolo italiano nell’ultimo anno.

    Qui la classifica completa: https://forbes.it/classifiche-forbes/under-30/under-30-2025-entertainment/ 

    Biografia

    Francesco Cavestri (classe 2003), pianista, compositore e divulgatore. Studia pianoforte dall’età di 4 anni e si laurea a pieni voti a 20 anni in pianoforte jazz al Conservatorio di Bologna. Negli USA studia e vince due borse di studio al Berklee College of music di Boston e frequenta la scena musicale newyorkese, vincendo una borsa di studio anche alla New School di New York.


    La sua discografia è composta da 3 album: un album di esordio pubblicato nel 2022 con 9 inediti intitolato “Early17” (il cui titolo deriva dall’età in cui l’album è stato ideato e registrato) con feat del grande trombettista Fabrizio Bosso. Il secondo album, dal titolo “IKI- bellezza ispiratrice”, è uscito il 19 gennaio, distribuito da Universal Music Italia, e presenta la collaborazione del jazzista italiano più affermato a livello internazionale: Paolo Fresu. Il terzo album, uscito il 16 febbraio 2024, dal titolo “Una morte da mediano” raccoglie una colonna sonora che Cavestri ha registrato per un progetto Rai Play sound. Gli album verranno presentati con un tour italiano a partire dalla primavera del 2024, con la data inaugurale al Blue Note di Milano il 14 aprile 2024.


    Cavestri si è inoltre esibito in importanti Festival e Jazz Club italiani ed esteri (l’Alexanderplatz Jazz Club di Roma, la Cantina Bentivoglio di Bologna, il Wally’s Jazz Club di Boston, lo Smalls Jazz Club di New York, la Casa del Jazz di Roma, il Festival Time in Jazz a Berchidda, il festival JazzMi con due eventi alla Triennale di Milano: concerto in trio in Teatro Triennale e laboratorio in Sala Agorà). Il 14 aprile ha aperto il tour del suo ultimo album “IKI – Bellezza Ispiratrice” registrando il sold out al Blue Note di Milano, per poi proseguire con un altro successo all’Alexanderplatz Jazz Club di Roma, ala Casa del Jazz, Il tour proseguirà con altri appuntamenti in giro per la penisola (Festival AmbriaJazz in Valtellina, Entroterre Festival, Luglio Musicale Trapanese, Piano City Milano, Bologna Estate, ecc…).

    Come divulgatore Francesco Cavestri collabora con l’associazione Il Jazz Va a Scuola, organizzando lezioni-concerto, seminari e masterclass in teatro, nelle scuole e nei Festival, anche al fianco di importanti artisti della scena italiana e internazionale. Il 30 aprile 2024, in occasione dell’International Jazz Day riconosciuto dall’Unesco, Cavestri ha ricevuto il premio IJVAS come giovane divulgatore e compositore all’Auditorium Parco della Musica di Roma, al fianco dei grandi nomi del Jazz italiano, tra cui Stefano Bollani.

    A settembre 2024, Francesco Cavestri ha iniziato a collaborare con Steinway & Sons Italia, suonando per diversi eventi organizzati dalla sede italiana che lo storico marchio di pianoforti ha aperto a Milano e che lo porterà anche all’estero.

    Il 31 ottobre 2024 Cavestri ha tenuto un concerto nel Teatro Triennale di Milano per JazzMi con Willie Peyote come special guest. Durante la serata, che ha registrato il sold out con più di un mese di anticipo, i due artisti hanno presentato un brano inedito che hanno realizzato insieme. Il 22 novembre si è esibito per la rassegna Blue Note off a Villa d’Este sul Lago di Como.

    Il 22/1/2025 è stato pubblicato da Universal il brano Entropia con feat Willie Peyote ed al concerto del 5 marzo da Steinway and Sons Italia è stato registrato l’album dal vivo che uscirà prossimamente e darà il via al tour all’estero.

    Nel mese di aprile 2025 Cavestri è stato inserito nella classifica italiana di Forbes Italia tra gli under 30 che si sono distinti nell’anno e stanno avendo un impatto nel rispetto ambito.

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  • “Foglie Rosse” è la settima traccia dell’album “Sette miliardi di Parole”, primo lavoro solista del cantautore romano Sandro Curatolo. Guarda il video

    “Foglie Rosse” è la settima traccia dell’album “Sette miliardi di Parole”, primo lavoro solista del cantautore romano Sandro Curatolo.

    Guarda il video

    https://youtu.be/rAIgdp5S7KY

    È un brano sussurrato, dalle delicate atmosfere jazz che parla di vite ai ai margini, di una quotidianità fatta di solitudine, di silenzi e di ricordi che si susseguono sempre uguali come in un loop in un paesaggio metropolitano anonimo e spersonalizzato.

    Il dramma di chi ha perso il filo della propria storia e cerca la vita nelle piccole cose. In un’attesa senza tempo, in uno sguardo non ricambiato e nel camminare senza direzione.

    Le foglie rosse sono l’allegoria del tramonto e della malinconia, ma rivelano anche la presenza di una bellezza struggente e profonda in grado di illuminare per brevi attimi le nostre esistenze.

    Gli esterni del video sono girati tutti a Praga, città dove l’autore vive da oltre dieci anni ed il video è frutto di un lavoro collettivo e del contributo di molti artisti.

    Un lavoro in linea con il disco che ospita la traccia, e che si presenta come un’opera molto riflessiva e dai toni meditativi.

    Testo:

    Foglie rosse

    (S. Curatolo)

    Il vento fruga tra le aiuole

    ai bordi della via,

    giornali e sogni che ora il sole

    sio stra portando via,

    la vita è un sacco tra le mani

    da trascinare ormai,

    verso un ritorno che

    nessuno aspetta più

    tra i muri bianchi di una stanza

    e vista da quaggiù,

    la vita è solo un altro giorno in più.

    E il mondo serve a camminare

    verso una immensità

    di foglie rosse in mezzo al viale

    che taglia la città,

    tra il suono freddo dei binari,

    l’odore dei caffé,

    e una mattina che

    non vuole andare via

    discorsi immaginati e volti che

    non fanno troppa compagnia