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  • Folkstone in concerto al Morborock 2025: sabato 24 maggio a Morbegno

    Sabato 24 maggio 2025 alle ore 22:45, i FOLKSTONE si esibiranno al MORBOROCK 2025 – via Lungo Adda, Morbegno (SO) – con ingresso gratuito, per presentare il loro doppio album “NATURA MORTA”. L’apertura della serata vedrà sul palco i Trick or Treat e i Vintage Violence. 

    “Natura Morta” già disponibile dal 21 marzo 2025 su tutte le piattaforme di streaming digitale, in formato fisico e vinile, è un doppio album dall’animo malinconico e sincero, ma anche potente e vibrante di energia. Il disco si arricchisce della partecipazione di importanti featuring con artisti come i Modena City Ramblers in Fragile, Trevor Sadist in Mediterraneo, Daridel in Mala Tempora Currunt e i Punkreas in La Fabbrica dei Perdenti.

    La musica si orchestra tra cornamuse, arpa e altri strumenti che, con il loro fascino, evocano tempi lontani. I testi, invece, sono sempre radicati nel qui e nell’ora, pronti a ritrarre scorci d’umanità con un occhio che, più che critico, rimane sensibile dalla prima all’ultima riga. Un ritratto scanzonato e romantico delle nostre vite e del mondo che ci circonda.

    Spiega la band a proposito del disco: «La nostra “Natura Morta” è uno sguardo perso nella vita, un senso di disordine mistico ed una dose di disillusione nata da una costante ed autocritica riflessione. Il tutto sempre con il sorriso sulle labbra, sempre consapevoli della quotidiana realtà, così meravigliosa e struggente al tempo stesso. Siamo nell’epoca del materialismo spinto. Il nostro vuole essere un urlo disperatamente romantico».

     

    “NATURA MORTA” è disponibile su AUDIOGLOBE

    “NATURA MORTA” TRACKLIST:

    1. Alabastro
    2. Appennino
    3. Vuoto a Perdere
    4. Lacrime di Marmo
    5. Natura Morta
    6. Macerie
    7. Resta qui
    8. Fragile – Feat. Modena City Ramblers
    9. Mediterraneo – Feat. Trevor, Sadist
    10. Mala Tempora Currunt – Feat. Daridel
    11. La Fabbrica dei Perdenti – Feat. Punkreas
    12. Scarpe Rotte
    13. Persia
    14. Sulla Riva
    15. Brindo Otra Vez
    16. L’ultima Thule (cover Guccini)

    Dopo il SOLD OUT delle date al Legend Club di Milano, dal 28 al 30 marzo, i Folkstone proseguono il loro tour DELIRIUM2025 con una serie di nuove date.

    FOLKSTONE | DELIRIUM2025

    05/04 – SAN LAZZARO DI SAVENA (BO) – Circolo Arci San Lazzaro

    24/05 – MORBEGNO (SO) – Morborock 2025

    07/06 – PARMA – Tattoo Nerd Fest

    20/06 – MONTAGNANA (PD) – Montagnana in Musica

    27/06 – TRIESTE – Triskell Celtic Festival

    04/07 – SESTO S.G. (MI) – Kozel Carroponte w/ Modena City Ramblers – NUOVA DATA

    13/07 – PINASCA (TO) – TNT Fest 2025

    19/07 – TREVISO – Suoni di Marca Festival

    26/07 – MALPAGA (BG) – Malpaga Sounds

    23/08 – CESENATICO (FC) – Druidia

    26/08 – CASTAGNOLE (AT) – Festival Contro – NUOVA DATA

    28/08 – EMPOLI (FI) – Beat Festival – NUOVA DATA

    29/08 – FABRICA DI ROMA (VT) – FDB Festival

    06/09 – MESTRE (VE) – Runika Fantasy & Medievale

    (Calendario in aggiornamento)

    Per maggiori informazioni: www.folkstone.it 

     

    Biografia

    I Folkstone sono una rock metal band che si forma nel 2004 da un’idea di Lorenzo “Lore” Marchesi, frontman della band. All’attivo oggi hanno 7 album studio e 2 DVD live. Ciò che rende unica questa band è la miscela esplosiva tra strumenti antichi quali cornamuse, arpa, flauti, bouzouki, ghironda e la granitica base rock/metal di basso, chitarra e batteria. Il cantato è interamente in italiano ed i loro testi sono ricercati e coinvolgenti tra il narrativo, l’interiorità ed il sociale. La loro naturale dimensione è sin dall’inizio il puro live, dove riescono ad esprimere tramite un’attitudine punk tutta la loro potenza ed espressività maturata attraverso centinaia e centinaia di live in Italia ed Europa. Dopo una separazione durata qualche anno nel 2023 annunciano la reunion con un’esibizione al Live Club di Trezzo sull’Adda come headliner del MetalItalia Festival. Data l’incredibile e calorosa risposta dei fan la band decide di pubblicare il nuovo singolo “Macerie” e qualche mese dopo “La fabbrica dei perdenti”, pezzo di cui registrano il videoclip all’Alcatraz di Milano a marzo 2024 con il locale sold out carico di energia.  I due singoli sono inoltre pubblicati nel vinile “Racconti da Taberna”, raccolta dei brani che hanno segnato la storia della band dall’inizio ad oggi.  Dopo il tour estivo scrivono un doppio album in uscita il 21 marzo 2025. “Natura Morta”, questo il titolo del nuovo lavoro presentato al Legend Club di Milano dal 28 al 30 marzo 2025. 

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  • IANEZ presenta “GHIACCIO” il nuovo singolo è accompagnato dal videoclip generato in AI in cui la modernità si sfalda tra rovine urbane e assenza di umanità

    C’è chi non riesce ad adattarsi, chi non trova spazio in un mondo che misura il valore delle persone solo in base alla loro produttività. Con “Ghiaccio”, il cantautore abruzzese Ianez dà voce a queste esistenze fragili e invisibili, in un brano spietatamente lucido, capace di trasformare il dolore personale in racconto collettivo.

    Il singolo, dal 9 maggio su tutte le piattaforme digitali e accompagnato da un videoclip ora disponibile su YouTube, è una poesia cupa e malinconica, nata dalla perdita di un affetto profondo e complesso. Ma non c’è voglia, da parte di Ianez, di spiegare le ragioni personali, né fare cronaca emotiva attraverso la sua musica: Ghiaccio è un tentativo di rendere percepibile uno stato d’animo, una discesa silenziosa nell’incomprensione, nella tristezza e nell’ingiustizia sociale.

    “Ci sono persone che non riescono da integrarsi in un sistema dove anche la pietà è subordinata all’ego. Quando si ammalano, diventano colpevoli della loro condizione. È a loro che dedico questo pezzo.” – racconta Ianez.

    Il brano è costruito su una tensione emotiva costante, tra intimismo e denuncia, lasciando spazio ad immagini che evocano fragilità, solitudine e un’umanità dimenticata. Il videoclip che accompagna il brano è stato realizzato interamente con l’ausilio dell’intelligenza artificiale. Una farfalla monarca e Ianez attraversano scenari deprimenti e decadenti, dove si intravede una società malandata e sofferente. Grattacieli simbolo di progresso e grandi opere urbane si sgretolano, colpiti da un vento nucleare che rappresenta il fallimento globale dell’umanità nei confronti di sé stessa: un’umanità che esiste solo per chi può permettersela.

    Con “Ghiaccio”, Ianez continua il suo percorso artistico coerente nel quale sceglie di abitare le zone d’ombra e dar voce, attraverso la sua musica, a chi spesso non viene ascoltato.

  • Massimo Donno La spada e l’incanto

    Liberamente ispirato al Cantico delle creature di San Francesco, il nuovo album del cantautore salentino per uno sguardo sulla sconfinata bellezza di un universo sempre pronto a rovesciarsi nel suo opposto, precipitando nell’inferno degli uomini 

    In uscita per Squilibri il 16 maggio 
    Dal 3 maggio al via con anteprime e presentazioni

    Liberamente ispirate al Cantico delle Creature di San Francesco d’Assisi, le nuove canzoni di Massimo Donnoraccolte nell’album La spada e l’incanto, in uscita per Squilibri il 16 maggio, intendono esaltare la perdurante validità di un approccio al mondo e alle creature che lo abitano, evitando allo stesso tempo le insidie di letture anacronistiche del santo di Assisi, ridotto troppo spesso a un’impossibile icona di una sensibilità ecologista e ambientalista ancora da venire. 

    A dispetto dei suoi ottocento anni, il Cantico delle Creature, in ogni caso, sorprende per la capacità di esprimere istanze e aneliti della nostra contemporaneità, pur così diversa dall’epoca in cui visse san Francesco d’Assisi che, in una dimensione di ascesa verso il divino, colse in ogni aspetto della creazione la santità di un’opera da esaltare come riflesso e manifestazione dell’Altissimo: qualcosa, diremmo oggi, anche da custodire come un bene comune e come una risorsa da preservare per le generazioni a venire, quali che siano le motivazioni -religiose o laiche- che assumiamo come regola del nostro agire. 

    Le canzoni di Donno parlano così di temi ricorrenti ed eterni, di lavoro e guerra, di solitudine e pace, della sconfinata bellezza di un universo sempre sul punto di rovesciarsi nel suo opposto, precipitando nell’inferno degli uomini dove “prima lanciano le bombe e poi fan parchi alla memoria” e dove “beatificano il santo dopo averlo messo in croce”. Di canzone in canzone, si evidenzia così un punto di vista del tutto personale su quanto avviene attorno all’autore, in una prospettiva radicata nella sua esperienza di vita oltre che negli ambienti e contesti a lui più prossimi.

    Anche da un punto di vista musicale, il disco, per sonorità ed evocazioni, si inscrive all’interno di un mediterraneo più volte attraversato da Donno nelle sue avventure artistiche, raccogliendo l’eco di altri mondi e culture, le stesse che da sempre solcano le rotte del mare nostrum. Con una matrice etnica esaltata da strumenti di diverse tradizioni (tabla, kalimba, bongos e altri ancora), discretamente combinati all’elettronica e strumenti elettrici, in un disco dall’impianto prevalentemente acustico che si avvale della collaborazione di una schiera di grandi musicisti, da Riccardo Tesi -che ha co-firmato gli arrangiamenti- a Rachele Andrioli, da Maria Mazzotta a Redi Hasa, da Moris Pellizzari a Cesare Dell’Anna. E nel libretto i dipinti di Beppe Stasi ad esaltare l’originalità di una rilettura in musica di un testo di così perturbante fascino. 

    L’uscita dell’album La spada e l’incanto di Massimo Donno (Squilibri), in distribuzione dal 16 maggio, sarà accompagnata da anteprime e presentazioni secondo un calendario in continuo aggiornamento: 

     

    3 maggio: Cinema Teatro Lumière – Carmiano (LE)

    8 maggio: Junior Band – Camerata Musicale Salentina – Melissano (LE)

    10 maggio: Chiesa di San Francesco della scarpa – Lecce

    11 maggio: (mattina) Foresta Urbana di Lecce

                       (sera) Teatro Garibaldi – Gallipoli (LE)

    15 maggio: Piazza Municipio – Cutrofiano (LE)

    16 maggio: Meeting Francescano del Mediterraneo – Palermo

    17 maggio: Selinunte (TP)

    18 maggio: Cartoline Club – Reggio Calabria

    23 maggio: Les Trois Baudets – Parigi (Canzoni & Parole – Festival della canzone italiana)

    25 maggio: Cafè de la danse – Parigi (Canzoni & Parole – Festival della canzone italiana)

    30 maggio: Teatro Corte de’ Miracoli – Maglie (LE)

    Massimo Donno, La spada e l’incanto, pp. 28, con dipinti di Beppe Stasi, ISBN 978-88-85571-93-8, € 20

    1. TERRA (AMO TE) 3.44
      2. LODE ALL’ONNIPOTENTE 3.52
      3. FUOCO 3.15
      4. VENTO, ARIA, CIELO 3.35
      5. LA LUNA E LE STELLE 3.27
      6. FRATELLO SOLE, LA LUCE 4.28
      7. ACQUA 4.32
      8. PERDONO E SOPPORTAZIONE 3.52
      9. SORELLA MORTE 3.23
      10. TERRA (REMIX BY ASHÉBLASTA) 3.55 1. NEL FUOCO 3.40

      Testi e musiche Massimo Donno
      Arrangiamenti Riccardo Tesi e Massimo Donno

    Massimo Donno: chitarra e voce; Riccardo Tesi: organetto, synth; Vito De Lorenzi: batteria, percussioni, elettronica, scacciapensieri; Matteo Resta: basso; Redi Hasa: violoncello; Eleonora Pascarelli: cori; Morris Pellizzari: chitarra elettrica; Emanuele Coluccia: fiati

    Ospiti: Cesare Dell’Anna: tromba su Fuoco, Talla Ndiaye: voce su Fuoco; Maria Mazzotta: voce su Lode all’onnipotente; Rachele Andrioli e Coro a coro (Silvia Perfetto, Giulia Piccinni, Adele Benlahouar): voci su Vento, aria, cielo; Ettore Bonafè: vibrafono su La luna e le stelle; Terra remix by Ashéblasta (Aka Roberto Chiga): Ninfa Giannuzzi, Emanuele Licci, Giancarlo Paglialunga, Miro Durante, Claudio Prima, Alessio Lega, Mino De Santis, Rachele Andrioli e Coro a coro, Eleonora Pascarelli

  • In occasione dell’uscita del suo nuovo singolo “DRIVE”, Tommy Door si racconta tra influenze, temi ricorrenti e il suo percorso musicale.

    Con grande riconoscenza diamo il benvenuto a Tommy Door, artista poliedrico che sta spopolando nelle piattaforme musicali. Recentemente impegnato nella promozione del lavoro Song, leggiamo con senso di empatia l’intervista a Tommy Door, grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Leggeremo di più sulla vita musicale e artistica, Tommy Door si confiderà con noi con quelle che sono le collaborazioni, le esperienze, e i progetti futuri. Andiamo a capofitto a fondo e diamo un caloroso benvenuto a Tommy Door!

    C’è stato un momento particolare che consideri come l’inizio della tua carriera musicale?
    “Canto da sempre, fin da quando ero bambino. Però se devo pensare a un vero e proprio punto di partenza, credo che sia stato quando ho cominciato a seguire X Factor. Guardando quel programma, ho capito che anche persone come me, se credevano davvero in se stesse, potevano arrivare lontano. È stato allora che ho capito che anche io avrei potuto fare quello che facevano i miei artisti preferiti.”

    Da quali fonti o esperienze trai principalmente l’ispirazione per i tuoi brani?
    “Per quanto riguarda i testi, mi ispiro molto alla mia esperienza personale. Penso che le canzoni più autentiche nascano proprio da esperienze vissute in prima persona. Quando scrivo di qualcosa che ho realmente vissuto o che sento vicino, il brano sembra quasi
    scriversi da solo, sia in italiano che in inglese. Invece, per quanto riguarda i suoni, mi ispiro sicuramente alla musica che ho sempre ascoltato. Sono un grande fan del pop, ma anche delle atmosfere più oscure, e infatti il mio stile si avvicina molto al ‘dark pop’.”

    Hai notato dei temi ricorrenti nelle tue canzoni? Se sì, quali?
    “Sì, assolutamente. All’inizio i miei brani parlavano principalmente di amore e di relazioni che non sono andate come sperato, ma negli ultimi tempi mi sto concentrando molto di più su temi legati alla crescita personale. Voglio che la mia musica inviti chi ascolta a credere in sé stesso, soprattutto nei momenti difficili. Penso che chiunque possa trovare nella mia musica un motivo per non arrendersi. Promuovo anche la libertà, in ogni sua forma, e l’idea di non dover mai conformarsi alle aspettative degli altri.”

    Quali sono gli artisti o i generi musicali che ti hanno influenzato maggiormente nella tua carriera?
    “I principali punti di riferimento per me sono gli artisti pop che ho sempre amato. Una figura che stimo tantissimo è Nelly Furtado, per la sua capacità di reinventarsi e per come gestisce la sua carriera in modo indipendente. Poi ci sono Katy Perry, per la sua profondità e ironia, e Britney Spears, che considero un esempio di forza, soprattutto per come ha affrontato le difficoltà. La sua perseveranza mi ha sempre ispirato. Inoltre, Kim Petras è una grande fonte di ispirazione, sia per il suo talento che per il messaggio di libertà che trasmette. Oltre al pop, a volte trovo ispirazione anche in sonorità rock e punk, come si può notare in brani come ‘Love’ o ‘The Bloody Era’.”

    Come descriveresti la tua evoluzione artistica nel corso degli anni?
    “La mia evoluzione è stata sicuramente un processo di crescita, sempre più profonda e introspettiva. Nel tempo, ho acquisito maggiore consapevolezza sia riguardo alla musica che creo, sia riguardo a me stesso. Ogni nuovo brano che scrivo è un passo in avanti nella mia evoluzione personale e musicale.”

    C’è una canzone che preferisci eseguire dal vivo? Se sì, quale e perché?
    “Sicuramente ‘Love’ perché è ironica, divertente e orecchiabile, quindi riesce sempre a coinvolgere il pubblico. Anche ‘Close 2 Me’ è una delle mie preferite, perché ogni volta che la canto sento una connessione speciale con chi mi è stato vicino nel corso degli anni.”

    Come è nata l’idea per il tuo nuovo singolo “DRIVE”?
    “L’idea è venuta ascoltando alcuni brani che avevano vibrazioni simili. Mi sono immaginato a guidare attraverso le luci di una grande città e, man mano che la produzione del brano proseguiva, ho sentito che era la colonna sonora perfetta per raccontare il dolore di una perdita. Così, quasi senza accorgermene, il brano si è scritto da solo.”

    Infine, quali sono i tuoi obiettivi futuri in ambito musicale?
    “Il mio obiettivo è continuare a crescere, puntando sempre più in alto. Voglio evolvermi, migliorarmi e cercare di raggiungere nuove vette con la mia musica. Come dico in una delle canzoni su cui sto lavorando: ‘da zero a cento’. Voglio dare sempre di più, senza mai fermarmi.”

  • Non solo Baccalà: domani da Mastro Giorgio un’esperienza con il suo Re e la cantina Parvus Ager

    Settimana del baccalà da Mastro Giorgio Fraschetta Contemporanea nel cuore di Testaccio a Roma (via Alessandro Volta 36). Le date da segnare sul calendario sono quelle che vanno da lunedì 12 a domenica 18 maggio, con un evento speciale venerdì 16 maggio.

    Ad affiancare Mastro Giorgio in questo evento ci sarà il “Re del baccalà“, bottega dello storico quartiere romano Centocelle, specializzata dal 1962 nella lavorazione di baccalà e stoccafisso dal mondo e “Parvus Ager”, dal latino “Piccolo Campo”, è invece un’azienda vitivinicola a conduzione femminile sita nel cuore del parco dell’Appia Antica. 

    Nel menu della settimana è possibile trovare:

    • SAN GIOVANNI: Insalatina di Gamberi Canadesi semi reidratati, finocchi, arance, pepe affumicato e olio extravergine forte.

    • BACALHAU A BRAZ: Frittata di Baccalà Portoghese, stick di patate, cipolle bianche crema di uovo, aglio e prezzemolo.

    • BACALEROS: Frittelle di Baccalà Danese, cocco, zenzero, noci, spezie e riso bianco.

    • AJO E OJO: Tagliolini, ajo, ojo peperoncino, guazzetto, pancetta di baccalà croccante.

    • PICO DE GALLO: Baccalà Danese arrostito, salsa fredda di pomodori, peperoncini dolci, cipolla rossa, coriandolo e lime.

    • STOCCO SFINCIONE: Stoccafisso Norvegese al forno con pomodori, pangrattato olive mediterranee, cipolla fresca e patate.

    • PIL PIL: Baccalà Islandese in olio cottura, cremoso di patate porro croccante e salsa pil pil.

    • BRANDADE: Crema di Baccalà Portoghese alla provenzale mantecata con olio, latte, patate e aglio.

    • LIMONCELLO: Frolla al limone, curd al limoncello, gel di cedro verde, finger lime e meringa

    Venerdì 16 maggio alle ore 20:30, invece, sarà possibile gustare i seguenti piatti che vi riportiamo con il relativo abbinamento della cantina Parvus Ager (tutto al costo di 50 euro per il menù completo con aggiunta di 15 euro per l’abbinamento vini):

    • SAN GIOVANNI: abbinato con Roma Rosato DOC

    • BACALEROS: abbinato con Roma Rosato DOC

    • AJO E OJO: abbinato con Essenza della terra Vermentino

    • PIL PIL: abbinato con Essenza della terra Cesanese Lazio IGP

    • LIMONCELLO: abbinato con Enfasi BRUT


  • WILD N’ WASTED Presentano CHECKMATE

    WILD N’ WASTED

    Presentano

    CHECKMATE

    Etichetta: Maxy Sound

     

    Con questo disco portano l’energia esplosiva dell’heavy metal anni ’80, arricchita da un tocco moderno

    Link all’EP

    https://open.spotify.com/album/3njGq22rLSNUkPJyJzmYxL?si=m-Od72b5T4Og0zoIyfCZHA


    Ascolta in streaming

    https://on.soundcloud.com/qbeSup5NCG562zzs8  

    Wild N’ Wasted: in uscita il nuovo EP “Checkmate” il 9 maggio 2025 su etichetta Maxy Sound.

    L’energia esplosiva dell’heavy metal anni ’80, arricchita da un tocco moderno.

    Dopo il debutto con Wasted Night, i Wild N’ Wasted tornano con un nuovo capitolo discografico ancora più crudo, viscerale e introspettivo. Il 9 maggio 2025, esce ufficialmente su etichetta Maxy Sound il loro nuovo EP “Checkmate”, un’opera che affonda le sue radici nelle contraddizioni della società contemporanea e nei tormenti interiori dell’animo umano.

    L’EP si compone di cinque brani che tracciano un percorso esistenziale, diviso tra rabbia e riflessione. Le prime due canzoni, potenti e aggressive, esplodono come un urlo liberatorio contro il disincanto del mondo moderno, mentre la trilogia finale si addentra in un viaggio introspettivo nato, ironicamente, da un tentativo di anestetizzare il dolore.

    La title track “Checkmate” è il cuore concettuale dell’EP: un confronto diretto con la vita, con il nemico più insidioso di tutti, il proprio ego. Il brano è uno specchio che riflette il limite tra forza e fragilità, tra maschere sociali e verità personali. Un’opera dal forte impatto emotivo, che spinge l’ascoltatore a interrogarsi sul proprio vissuto e a riconoscere il valore della salute mentale.

    Il disco è stato registrato tra l’OuterSound Studios di Giuseppe Orlando (batteria e voce) e sessioni home-recorded per chitarre e basso. Il mix è stato affidato alle mani esperte di Stefano Reali, che ha saputo fondere potenza e atmosfera con grande equilibrio.

    BIOGRAFIA

    Nati a Roma nel 2017, i Wild N’ Wasted incarnano lo spirito dell’heavy metal anni ’80, reinterpretato con una freschezza e un’intensità completamente moderne. Il loro sound è un mix esplosivo di riff taglienti, melodie penetranti e una carica scenica inconfondibile. Brani come You Die e Wasted Night li hanno imposti come una delle realtà più promettenti del metal underground italiano.

    Dopo aver aperto il concerto di David Ellefson (Megadeth) nel 2024 e aver attraversato una fase di rinnovamento della formazione, i Wild N’ Wasted sono pronti a fare il salto di qualità. Con Checkmate, la band alza l’asticella e si prepara a conquistare non solo i palchi italiani, ma anche quelli internazionali.

    “Checkmate” sarà disponibile su tutte le piattaforme digitali dal 9 maggio 2025. 

    Segui i Wild N’ Wasted su Instagram, Facebook e Spotify per non perdere tutte le novità.


  • Ianez presenta “Ghiaccio”

    C’è chi non riesce ad adattarsi, chi non trova spazio in un mondo che misura il valore delle persone solo in base alla loro produttività. Con “Ghiaccio”, il cantautore abruzzese Ianez dà voce a queste esistenze fragili e invisibili, in un brano spietatamente lucido, capace di trasformare il dolore personale in racconto collettivo.

    guarda il videoclip

    ascolta sulle piattaforme

    Il singolo, dal 9 maggio su tutte le piattaforme digitali e accompagnato da un videoclip ora disponibile su YouTube, è una poesia cupa e malinconica, nata dalla perdita di un affetto profondo e complesso. Ma non c’è voglia, da parte di Ianez, di spiegare le ragioni personali, né fare cronaca emotiva attraverso la sua musica: Ghiaccio è un tentativo di rendere percepibile uno stato d’animo, una discesa silenziosa nell’incomprensione, nella tristezza e nell’ingiustizia sociale.

    “Ci sono persone che non riescono da integrarsi in un sistema dove anche la pietà è subordinata all’ego. Quando si ammalano, diventano colpevoli della loro condizione. È a loro che dedico questo pezzo.” – racconta Ianez.

    Il brano è costruito su una tensione emotiva costante, tra intimismo e denuncia, lasciando spazio ad immagini che evocano fragilità, solitudine e un’umanità dimenticata. Il videoclip che accompagna il brano è stato realizzato interamente con l’ausilio dell’intelligenza artificiale. Una farfalla monarca e Ianez attraversano scenari deprimenti e decadenti, dove si intravede una società malandata e sofferente. Grattacieli simbolo di progresso e grandi opere urbane si sgretolano, colpiti da un vento nucleare che rappresenta il fallimento globale dell’umanità nei confronti di sé stessa: un’umanità che esiste solo per chi può permettersela.

    Con “Ghiaccio”, Ianez continua il suo percorso artistico coerente nel quale sceglie di abitare le zone d’ombra e dar voce, attraverso la sua musica, a chi spesso non viene ascoltato.

     

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  • AaLE feat Commercialista PoP presenta UOMO BIANCO (TDCD+)

    AaLE feat Commercialista PoP presenta UOMO BIANCO (TDCD+)

     

    Genere Pop/Rock/Indie

     

    https://open.spotify.com/intl-it/track/3BfIQVq0NslmEHyjgKUvvX?si=1bc72fd870924421

    “Con questo brano propongo una forma unica di discriminazione, le TESTE DI C***O … e quelli che non lo sono.

    La canzone è assolutamente catchy e leggera … ma un pensiero sull’argomento delle etichette (antifa, nazi, patriarcato, lgbt+, BLM, Q Anon etc) e delle discriminazioni (uomo maschilista, donna femminista, uomo bianco, uomo nero) lo meriterebbe.

    Le discriminazioni “hanno fatto il giro” e si potrebbe pensare, alla fine, che l’uomo bianco, over 30, etero, sia il più discriminato. Tutto ciò è quindi il successo (o il fallimento) del modello “delle etichette” come forma di inclusione.

    Fino ad ora potrebbe essere stato facile sostenere che per l’uomo bianco è discriminatorio solo il non riconoscere di non essere discriminato.

    Oggi però abbiamo visto che non è così. Ci sono dei chiari segnali sia giurisprudenziali sia politici, che dopo anni in cui l’uomo bianco veniva additato come responsabile di tutte le discriminazioni, ci si rende conto che anche le categorie notoriamente discriminate, discriminano tra di loro.

    Trump è stato votato da immigrati e gay; in Germania Alice Wiedel, lesbica con una partner del Sri Lanka, è la leader di AFD, un partito di ULTRA DESTRA… E’ noto che il “gay pride” non piace alla maggioranza dei gay … non parliamo nemmeno di Israele e Palestina. Solo nominando questi temi c’è una quantità incredibili di intersezioni di categorie “discriminate”, che a loro volta ne discriminano altre.

    Quando purtroppo vediamo notizie di femminicidi in TV, la mia compagna si rivolge puntualmente a me dicendomi: “voi maschi guarda come siete …”; questo mi ha fatto pensare e allora ho fatto attenzione a tutte quelle situazioni in cui effettivamente il capro espiatorio è l’uomo bianco.

    Il fatto stesso di ridurre tutto a sigle, a etichette, non fa altro che alimentare la discriminazione; discriminazione è un termine negativo per definire “la diversità”. Ma la diversità è alla base della natura, non si può condannare ma si deve solo accettare.

    L’inclusione forzosa è come quando si litigava con gli amichetti e ci si faceva accompagnare dalla mamma; al momento tutto bene, poi quando mamma ti lasciava solo, le cose peggioravano ulteriormente!

    C’è quindi un concetto che dovrebbe essere fondante per la convivenza tra “diversi” … il BUON SENSO. Se uno usa il buon senso non ha motivo di catalogare la persona che ha davanti per sigle … ne saprà valutare la diversità e il modo di porsi reciproco. Se invece manca il buon senso, si diventa TDCD+ … si rifiuterà il dialogo per la diversità e nasceranno gli scontri. 

     

    INTRO AL PROGETTO Aale

    Il progetto Aale nasce da un lungo percorso. La gavetta con gli “Scotch Ale”, gruppo con il quale ha raccolto soddisfazioni anche a livello internazionale e sfiorando il “mainstream”. Poi il progetto  “It Rocks”.

    Don’t Cry è stato  il 5° singolo solista di AaLE, che, dopo Luminol, Non hai saputo dire no, So Confused e All Black, ha raggiunto la top 10 dei singoli indipendenti lo scorso dicembre.


  • Ai confini del jazz: esce il 14 maggio Blue Taxi, il primo album del chitarrista e compositore Loris Donatelli

    Tra brani originali e grandi classici rivisitati ecco il progetto solista del musicista abruzzese: un viaggio musicale oltre i confini del jazz che esplora sonorità acustiche ed elettriche con un approccio introspettivo 

    «Con Blue Taxi ho voluto realizzare un album che fosse un ponte tra tradizione e innovazione, in cui ogni nota racconta un frammento di vita. È un lavoro intimo ma universale, un progetto solista che parla a chi ama perdersi e ritrovarsi nella musica». Così il chitarrista e compositore pescarese Loris Donatelli descrive il suo debutto discografico, in uscita mercoledì 14 maggio per l’etichetta PlayCab. Disponibile in formato digitale e fisico, Blue Taxi conduce l’ascoltatore in un viaggio oltre i confini del jazz, in un dialogo tra tradizione e sperimentazione, senza soluzione di continuità. Nelle otto tracce del disco (cinque sono le composizioni originali), attraverso l’uso sapiente di loop, dissonanze e improvvisazioni, Donatelli esplora sonorità acustiche ed elettriche con un approccio introspettivo e allo stesso tempo narrativo. Senza risultare mai un esercizio di stile, Blue Taxi vuole essere una mappa emotiva nella quale perdersi e ritrovarsi, coniugando la profondità del jazz con la libertà della musica contemporanea. «Ogni brano è un piccolo universo autonomo e metafora di un’esplorazione interiore» dichiara l’autore.

    Apre l’album la title track Blue Taxi, un loop ostinato e asimmetrico che trae vita dal suono di un clacson nel caos del traffico cittadino. L’armonia, radicata nella scala blues, si sviluppa per intervalli di quarte (in un omaggio a McCoy Tyner) e terze sovrapposte, con dissonanze che evocano il frastuono urbano, mentre la metrica contribuisce all’impressione di un movimento frenetico e instabile. Il secondo brano, Autumn Leaves, si apre con un’introduzione libera in chitarra sola; il celebre tema si svolge poi nello stile chord-melody di Joe Pass, prima di passare ad un’energica improvvisazione swing in cui l’interplay di due chitarre rievoca il dialogo tra chitarra e contrabbasso di un tradizionale trio jazz. La terza traccia, Modal Steps, è un jazz waltz modale che si svela man mano nel dialogo sospeso tra due chitarre, mentre la melodia si apre in un intervallo sempre più ampio, creando una trama armonica ricca e imprevedibile. Segue ‘Round Midnight, un viaggio notturno tra le ombre del jazz: il tema di Thelonious Monk è sfuggente come un ricordo di mezzanotte e, proprio quando la ballad sembra concludersi, un frammento del brano si trasforma in un groove funk ipnotico, come se la malinconia, improvvisamente, trovasse il ritmo per danzare con sé stessa. Qui la chitarra solista, prendendo ispirazione dallo stile di Wes Montgomery, crea un dialogo serrato con il groove sottostante, mentre le sezioni jazz e funk del brano si legano perfettamente. All Of Me, la quinta traccia, è un dialogo sospeso tra tradizione e avanguardia: reso celebre da Billie Holiday, questo grande classico viene reinterpretato attraverso sonorità eteree e dissonanze poetiche. La chitarra dipana il tema con calma riflessiva, come esplorando un paesaggio notturno, per poi sciogliersi in un’improvvisazione che sfuma gradualmente in un loop ipnotico, eco persistente di un viaggio interiore che continua a risuonare anche dopo l’ultima nota. Segue Tourbillons Intérieur, un vortice di suoni che avvolge l’ascoltatore in un viaggio introspettivo, un paesaggio musicale fuori dal tempo ispirato all’universo del compositore francese Olivier Messiaen. Nel penultimo brano, Everywhere, la chitarra diventa respiro, un dondolio malinconico che trasforma ogni nota in un ricordo sfocato: le armonie si espandono come cerchi nell’acqua, i suoni sembrano provenire da un altrove nostalgico. Chiude l’album Quarter Past Twelve, un blues che perde il conto del tempo: la chitarra acustica tesse una tela di loop ipnotici sulla classica struttura a dodici battute in 4/4, fino a giungere ad una misura in 5/4: «Il quarto in più è un momento di smarrimento ritmico che trasforma la tradizione in scoperta. Come guardare l’orologio e rendersi conto di essere altrove» afferma il musicista abruzzese.

  • Uscito il terzo romanzo del regista e scrittore Leonardo Araneo “La linea di confine”: il ritratto dolce amaro di una generazione, quella dei quarantenni di oggi, che deve ancora trovare il proprio posto nel mondo

    È tornato in libreria il regista Leonardo Araneo con La linea di confine per la collana Narrativa di Bertoni Editore.

    Siamo nell’estate del 2001, quella del G8 e delle Torri Gemelle. L’estate di Lei, in cui tutto cambia, nel mondo e nella vita di Alessandro. L’estate in cui fugge, da sé stesso e dai propri errori. 

    Ma non si può scappare per sempre e così, vent’anni dopo, Alessandro, diventato nel frattempo uno scrittore di successo, è costretto a tornare a casa, a Trani, dove è cresciuto, e rivedere Andrea, Marco e Gabriele, i tre amici del liceo. 

    Intrecciando la propria esistenza a quella di una famiglia di immigrati africani che gli ha occupato casa, Alessandro, col suo modo cinico e divertito insieme, sarà così costretto a fare i conti col proprio passato e con sé stesso. E scoprirà che, forse, ciò che conta davvero non è quel ch’è stato o quel che sarà, ma vivere la vita momento per momento, senza paura e senza riserve. Sempre lì, sulla linea di confine. Perché il mondo si salva una persona alla volta.

    La linea di confine è, senza alcun dubbio, il romanzo più personale che abbia scritto finora e nasce dal malessere che provo davanti a un mondo che sembra sempre più ottusamente indifferente di fronte al baratro nel quale stiamo scivolando – ha spiegato l’autore.

    Le disparità socio economiche si stanno facendo a dir poco ridicole, con i pochi ricchi che diventano sempre più assurdamente ricchi e i poveri che aumentano ogni giorno di numero. L’Europa, che fino a pochi anni fa poteva ancora essere vista come un baluardo di civiltà ed equilibrio, è percorsa da spinte reazionarie e xenofobe mentre i suoi leader continuano a parlare di guerra e riarmo e ostentano indifferenza nei confronti dei massacri che si consumano alle nostre porte, a cominciare dalla Palestina. 

    E io mi chiedo: come si fa a essere felici in una situazione del genere?

    Ecco, La linea di confine parla di questo, di un quarantenne, nato in un’epoca in cui tutto sembrava possibile e in cui si credeva davvero che il progresso significasse benessere per tutti, che cerca di trovare il suo posto in un mondo in cui ogni ideale è stato immolato sull’altare del profitto personale”.

    “Siamo felici di annunciare l’uscita di La linea di confine di Leonardo Araneo, un romanzo che alterna dramma e commedia, offrendo un ritratto dolce-amaro dei quarantenni di oggi – ha aggiunto l’editore. In questo viaggio emozionante, l’autore ci invita a riflettere sulla ricerca del nostro posto nel mondo, insegnandoci che la vita va vissuta momento per momento, senza paura. Non vediamo l’ora di condividere con voi questa straordinaria narrazione”.

    DATI TECNICI:

    Autore: Araneo Leonardo

    Titolo: La linea di confine

    Editore: Bertoni

    Collana: Narrativa

    In commercio dal: 07/04/2025

    Formato: Libro in brossura

    Pagine: 254

    Prezzo: 18,00 Euro

    Codice EAN: 9788855358873

    BIOGRAFIA:

    Nasce a Vinci, il paese del celeberrimo Leonardo, il 10 maggio 1980 e dopo aver conseguito la maturità classica si laurea con Lode all’università di Bologna con una tesi sulla storia del cinema Italiano che riceve la Dignità di Stampa.

    In seguito inizia a lavorare come assistente alla regia prima e aiuto regista poi per alcune tra le principali serie televisive italiane tra le quali “Elisa di Rivombrosa”, “Distretto di Polizia”, “Ris”, “Carabinieri”, oltreché per diversi lungometraggi cinematografici come “Il mattino ha l’oro in bocca”, “Troppa famiglia”, “Il viaggio” e “Les Cinefiles”.

    Nel frattempo, nel 2011 realizza il suo primo lungometraggio, “Back From Hell”, distribuito in Usa e Uk da Inception Media e Metrodome.

    Dal 2015 si dedica al documentario scrivendone svariati e dirigendone quattro tra i quali “L’Uomo che inventò la Vespa”, sulla vita ed il lavoro di Corradino d’Ascanio, trasmesso sulle reti Rai e venduto in sedici Paesi in giro per il mondo e “The acerbo Cup”, coprodotto dall’Istituto Luce e distribuito worldwide sulle piattaforme Netflix e Disney Plus.

    A Gennaio 2023, ha ottenuto un notevole riscontro di pubblico e critica il documentario da lui scritto ed ideato “Viareggio 1969”, sulla tragica storia del rapimento del giovane Ermanno Lavorini.

    A Dicembre del 2022 è uscito per Bertoni Editore il suo primo romanzo, “Back Home”, un thriller horror ad ambientazione distopica che ha ottenuto un notevole riscontro critico.

    A Maggio 2023 il suo racconto folk horror, “Masciara”, è stato inserito nell’antologia “Terrorea, De Rerum Natura”, edita da Horti di Giano.

    Il suo secondo romanzo, “Nkondi”, un thriller horror cupo e provocatorio, è uscito il 31 Ottobre 2024 per Eclissi Edizioni, per poi tornare ad Aprile 2025 con l’uscita del suo terzo romanzo “La linea di confine”.