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  • L’EDITORE VIANDANTE CHE VA INCONTRO AI LETTORI E PROPONE LIBRERIE MOBILI

    Se il Lettore non va dall’Editore, l’Editore si mette in viaggio e va dal Lettore.

    Arturo Bernava e Maria Emery editori  dei marchi Il Viandante e Chiaredizioni, hanno ideato un caravan – con la sapiente progettazione dell’interior designer Ruggero Regini e la realizzazione di un artigiano d’eccezione, Manuel Argalia di Fabriano –  per raggiungere le diverse piazze italiane, anche le meno privilegiate, andando così incontro ai vecchi e ai nuovi lettori.

    <<Ogni lettore legge se stesso>>, sosteneva Marcel Proust. Ed è vero!Come è vero che sempre più, nella sovrabbondanza dell’offerta e l’insufficiente capienza anche delle librerie di catena, i lettori giocheranno un ruolo decisivo nel successo di questo titolo o di quel marchio. Quei lettori meno pigri o sprovveduti che sanno quel che vogliono, che non si accontentano della prima risposta, che cercano quel titolo e non un altro.

    La voglia di andare in contro tendenza ha spinto Arturo Bernava a fare cose diverse dal solito: <<Ormai siamo preda delle librerie online. Ci scrutano, ci spiano, rubano le nostre preferenze. Ma sono convinto che nessuna intelligenza artificiale, almeno per ora, potrà rubarci il fascino di sfogliare le pagine di un libro. Io per acquistarne uno ho bisogno di sfogliarlo, di annusarlo, di tenerlo in mano… Voglio portare i libri di carta dove non ci sono più da diverso tempo, dove una libreria non alberga più da anni, soppiantate dalle librerie online. Voglio riportare il libro di carta sotto le finestre dei lettori “abbandonati” a se stessi>>.

    Pur avendo affidato i suoi marchi al più potente distributore italiano, ovvero Messaggerie, Bernava non era soddisfatto; nel corso di questi anni ha notato che i gruppi editoriali più forti in Italia hanno anche una propria rete distributiva. <<Ecco, in piccolo, noi del Viandante, vogliamo fare la stessa cosa: ovviamente non volendoci scontrare con i colossi delle librerie di catena, ma occupando quegli spazi lasciati liberi. Non è assolutamente nostra intenzione fare concorrenza alle librerie “stanziali” che sono e restano il nostro riferimento. Vogliamo solo occupare quegli spazi che non siano presidiati>>.

    Com’è strutturato il furgone lo spiega Maria Emery che ha seguito le fasi della realizzazione: <<L’intenzione è quella di ricreare il confort e l’accoglienza di una vera e propria libreria. Di una piccola ma elegante libreria di un centro storico. C’è uno scaffale che occupa un’intera parete dove trovano posto i libri in esposizione, di fronte abbiamo posto una sorta di credenza con alzata, per dare risalto ad alcuni titoli da esporre con maggiore visibilità. Abbiamo anche inserito una piccola ribaltina, qualora fosse necessario avere un piano di appoggio più ampio per firmacopie, scritture estemporanee o semplicemente per prendere appunti. Nella parete di fondo abbiamo posto un grande specchio per dare profondità all’ambiente e dietro questa parete vi è un piccolo magazzino dove riporre gli accessori necessari per l’allestimento esterno.  Sui portelloni posteriori sono sistemati ulteriori espositori, per affiggere il cartellone con i marchi dei nostri partner e locandine e/o particolari in evidenza. Infine, vi è una piccola seduta, qualora ci si voglia mettere più comodi per assaporare qualche pagina in pace>>.

    Il caravan ospiterà circa un migliaio di titoli. Inizialmente saranno tutti titoli de Il Viandante, Chiaredizioni e Quid (altro marchio del Gruppo), ma gli editori non escludono di ospitare in futuro anche altri marchi. È  previsto anche un ampio allestimento esterno, uno spazio espositivo, con tavoli e sedie per laboratori e presentazioni. Il tutto protetto da un tendone posizionato sul tetto del furgone e illuminato da luci calde e potenti, alimentate da elettricità a 220 volt, appositamente prodotta dal mezzo, grazie ad un impianto realizzato ad hoc. Oltre ai libri tutto ciò che è possibile trovare in una normale libreria: penne, matite, quaderni personalizzati. Ma anche, perché no, magliette, tazze e tutto quanto serva a realizzare un’offerta di merchandising di qualità, però sempre tenendo i libri al centro della mission.

    I luoghi interessati: <<Saranno tutti quelli che al momento non sono dotati di una libreria stanziale – chiarisce Bernava. – Cominceremo dall’entroterra abruzzese, ma non escludiamo la splendida costa dei Trabocchi. Ci piacerebbe che diventasse un appuntamento fisso, che il nostro arrivo venisse atteso dai lettori e richiesto dalle associazioni culturali e dagli amministratori locali. Siamo certi che l’iniziativa riscuoterà l’entusiasmo che merita. Abbiamo già un calendario molto fitto, che ci porterà in luoghi iconici, passando anche per un piccolo paese (Scontrone, in provincia de L’Aquila) che a settembre ospiterà il raduno dei “borghi della lettura”, un’associazione di piccoli borghi italiani, che annovera oltre cento Comuni iscritti>>. Ma ci sono ancora possibilità: qualora si volesse la libreria Viandante nel proprio Comune, è possibile inviare una mail a libreriaviandante@gmail.com e magari sarà possibile organizzarsi.

    In occasioni particolari come feste e fiere: <<Certo gli appuntamenti specifici del settore, come le fiere, sono il nostro target di riferimento, ma non solo. Vorremmo che la libreria fosse sempre in movimento, specie nella stagione estiva; ci piacerebbe sviluppare un vero e proprio tour, che tocchi tutti i Paesi che inizialmente conosciamo, sino a rispondere agli inviti di chi ci chiamerà e vorrà condividere con noi questa fantastica avventura. Ci rendiamo, però, conto che non possiamo gestire da soli questo progetto: in questa fase di avvio e per tutto il 2025 lo testeremo per comprenderne meglio le potenzialità, ma l’idea di fondo è di darlo in gestione a chi ha la passione per il mondo dei libri e di questo mondo vuol fare il proprio lavoro. Anche in questo caso, se c’è chi voglia proporsi per gestire una libreria Viandante, può inviare una mail (corredata da un CV) all’indirizzo già citato>>.

    L’intento è di aprire, nel corso dei prossimi tre anni, diversi punti del genere, per creare una vera e propria rete in franchising. <<Presidiare le tante parti della nostra bella Italia con altrettante “librerie del Viandante” è il nostro sogno, un sogno che parte da questo primo prototipo ma che, ne siamo certi, potrebbe concretizzarsi a breve. Noi ci crediamo e ci stiamo lavorando già da tempo>>.

    La casa editrice Il Viandante – diretta da Arturo Bernava – nasce nel dicembre del 2015 a cui si affianca, nel 2017, Chiaredizioni, specializzata in editoria per ragazzi. Il gruppo pubblica circa 70 titoli l’anno. Ai due marchi storici si aggiunge da poco anche quello della Quid edizioni, diretto da Maria Emery, già socia del gruppo editoriale Il Viandante – Chiaredizioni, che si sta specializzando in romance e poesia. Il gruppo si avvale della Direzione artistica di Mauro Ortolani, già docente all’Accademia di belle arti di Viterbo. In totale, al momento, sono occupati otto collaboratori “fissi”, oltre a diversi innesti estemporanei “a progetto”.

    Le tappe previste dalla Libreria del Viandante:

    12 luglio Fabriano

    18 luglio Pescara

    19 luglio Pescasseroli

    26 – 27 luglio Roccaraso

    3 agosto Scanno

    7 agosto Pineto

    9 agosto Pescocostanzo

    10 agosto Civitella Roveto

    14 agosto Pineto

    16 agosto Calascio

    17 agosto Santo Stefano di Sessanio

    20 agosto Rivisindoli

    23 agosto Villalago

    24 agosto Scanno

    29 – 30 agosto Francavilla al Mare

    7 – 8 settembre Scontrone (Aq)

  • Suoni Mobili al via tra musica classica e jazz con il Quartetto Rilke  e il gruppo del sassofonista Raffaele Fiengo venerdì 27 giugno a Cesano Maderno (Mb)


    La sedicesima edizione del festival organizzato dall’associazione Musicamorfosi e promosso dal Consorzio Brianteo Villa Greppi, che da sempre anima le estati della Brianza monzese 

    e di quella lecchese ma non solo, scatta ufficialmente venerdì 27 giugno con una fittissima programmazione: fino ad agosto inoltrato “ogni giorno un concerto, ogni concerto un luogo da scoprire”

      

    MILANO – Dopo l’anteprima di Monticello Brianza (Lc) e il party inaugurale  di Desio (Mb) scatterà ufficialmente venerdì 27 giugno a Cesano Maderno (Mb) la nuova edizione di Suoni Mobili, la manifestazione itinerante organizzata dall’associazione Musicamorfosi e promossa dal Consorzio Brianteo Villa Greppi che anima le estati della Brianza monzese e di quella lecchese e che, sempre più spesso, “sconfina” felicemente tra le province di Milano e Como, con ulteriori e frequenti incursioni in nuovi territori. Fino ad agosto inoltrato “ogni giorno un concerto, ogni concerto un luogo da scoprire”, come recita il claim della XVI edizione. Il tutto grazie al contributo e al sostegno del MiC e di SIAE nell’ambito del programma “Per Chi Crea” e “Prodjgi”, Fondazione Comunitaria del Lecchese, Fondazione della Comunità di Monza e Brianza, Nuovo Imaie, Institut Ramon LLull, Institut d’Estudis Baleàrics, Pro Helvetia e Yamaha.
    A Cesano Maderno, la prima data della nuova stagione sarà una serata in equilibrio tra classica e jazz promossa da Agenzia InnovA21, associazione no profit nata nel 2005 e impegnata nella promozione e nella realizzazione di progetti per lo sviluppo sostenibile nel territorio della Brianza Ovest: venerdì 27 giugno alle 19.30 e alle 20.30, rispettivamente nella Chiesina degli Angioli Custodi e nella Loggia di Palazzo Arese Borromeo, si esibirà il Quartetto Rilke, che in occasione del primo concerto eseguirà musiche di Silvia Colasanti (Aria) e Mozart (Quartetto “milanese” K156 in Sol maggiore) e nel secondo una composizione di Luigi Boccherini (Quartetto G213 in La maggiore). Le violiniste Giulia Gambaro e Giada Visentin, la violista Giulietta Bianca Bondio e la violoncellista Marina Pavani, che condividono la passione per la musica da camera ma allo stesso tempo dedicano una particolare attenzione alla pluralità dei linguaggi musicali, si sono già fatte apprezzare a livello nazionale e internazionale, ottenendo diversi riconoscimenti, tra cui il prestigioso titolo Ensemble dell’anno 2023 de Le Dimore del Quartetto.
    Dopo la musica classica, alle ore 21.30 nella Sala Aurora di Palazzo Arese Borromeo spazio alle sonorità jazz  del Raffaele Fiengo Quartet, il cui leader è un talento emergente della nuova scena nazionale ed è stato selezionato nell’ambito della rassegna Prodjgi dedicata alle giovani promesse del jazz tricolore. Il repertorio del gruppo comprende prevalentemente brani originali del leader, fortemente influenzati esteticamente dal jazz della scena contemporanea di New York, e da rivisitazioni e arrangiamenti di movimenti e sonate provenienti da compositori del ’900, da Vincent Persichetti a Bèla Bartòk fino Arthur Honneger. Nel suo insieme, il quartetto (completato da Massimiliano Cameroni al pianoforte,
     Stefano Zambon al contrabbasso e Matteo Rebulla alla batteria) sprigiona un’energia che si traduce in un caleidoscopio sonoro dinamico, trasversale e ricco di sfumature.
    Tanti gli appuntamenti di Suoni Mobili in programma nella primo weekend del festival: sabato 28 giugno  (ore 19.30) si tornerà a Monticello Brianza (Lc) per il concerto dell’Orchestra Canova diretta da Enrico Pagano, che eseguirà musiche di Monteverdi, Malipiero e Rota, preceduto da una visita visionaria di Villa Greppi (ore 18). Domenica 29 giugno a Vimercate (Mb) riflettori puntati alle ore 11.30 sulla fisarmonicista svizzera Lea Gasser, che dopo gli studi classici si è avvicinata con successo al jazz e che presenterà composizioni originali, liriche e sognanti, vivaci e malinconiche. Con lei sul palco di Villa Sottocasa ci sarà la cantante Nicoletta Tiberini. Prima del live è in programma una visita visionaria dedicata alla Monaca di Monza , tutto nel centro culturale di via Santa Marta 20, un ex monastero. Poco dopo, alle ore 17, Lea Gasser farà vibrare la sua fisarmonica anche al Bosco delle Querce di Seveso e Meda e la sua esibizione sarà preceduta da un racconto itinerante nel bosco, un viaggio nella storia e nella memoria in cui si mescolano elementi del passato e del presente, scritto da Andrea Taddei con la voce di Davide Scaccianoce. Si tornerà a Vimercate, presso l’Oratorio dell’Immacolata di Villa Sottocasa, sempre domenica 29 giugno, per una visita guidata e il doppio miniset (ore 17.30 e 18) di Luisa Briguglio, giovane artista messinese (vincitrice lo scorso anno del Premio Ethnos Generazioni) che canta principalmente in dialetto e che, partendo dalla tradizione popolare, dà vita a una musica originale e personale, accattivante e struggente. Infine, il primo, intensissimo weekend di Suoni Mobili si concluderà domenica sera a Cremella (Lc), presso l’Oratorio di piazza Don Caccia, dove ritroveremo (ore 21.30) Luisa Briguglio che con il chitarrista e compositore Luke Darlinson darà vita a un concerto con il suo nuovo progetto, Trovatura, in uscita il prossimo autunno.

    Maggiori info e programma completo della XVI edizione di Suoni Mobili online su www.suonimobili.it e www.musicamorfosi.it
  • Ruggiero, Fresu, Caine, Bosso, Falzone e i Munedaiko:  dal 10 al 13 luglio i big della musica accendono il Royal Summer Stage,  il nuovo festival che illumina i Giardini Reali della Reggia di Monza


    Parata di stelle nel capoluogo della Brianza per la prima edizione della manifestazione estiva ospitata nella meravigliosa cornice della Reggia di Monza

    MONZA – Una nuova manifestazione musicale arricchisce l’offerta culturale di Monza, rendendo ancora più stimolanti le sere d’estate del capoluogo della Brianza: si tratta del festival Royal Summer Stage, organizzato nei Giardini Reali dalla Reggia di Monza, dall’associazione Musicamorfosi e dall’Orchestra Canova con il contributo del MiC (il progetto si è aggiudicato il bando per gli enti partecipati del Ministero della Cultura), il patrocinio del Comune di Monza e il sostegno di AcinqueBanco Desio, Brianzacque Venus MG.
    Royal Summer Stage, in programma da giovedì 10 a domenica 13 luglio, vedrà la partecipazione di artisti di fama nazionale e internazionale come Antonella Ruggiero, Paolo Fresu, Uri Caine, Fabrizio Bosso, Giovanni Falzone e i solisti dell’Orchestra Canova, che trasformeranno la Villa Reale e i Giardini Reali in veri e propri luoghi di spettacolo e di aggregazione, sulla falsariga di quello che avviene in occasione del Summerstage, il festival che dal 1986 anima a New York il mitico Central Park.
    Con il lancio del Royal Summer Stage, gli organizzatori vogliono dare vita a un’esperienza capace di unire l’arte non solo alla natura, ma anche alla storia e alla grande architettura, facendo rivivere i luoghi della cultura italiana sotto una nuova veste e contribuendo a rafforzare il senso di appartenenza dei cittadini ad una comunità attraverso la partecipazione inclusiva e attiva, grazie a iniziative ed eventi ad hoc in programma prima e dopo i concerti del main stage, fino a tarda sera.
    Il live inaugurale della prima edizione del nuovo festival è previsto giovedì 10 luglio (ore 19.30), quando nei Giardini Reali della Reggia di Monza sarà di scena la cantante Antonella Ruggiero, protagonista del progetto Contemporary Tango. Accompagnata da Roberto Olzer (pianoforte),  Nadio Marenco (fisarmonica), Paolo Pasqualin (percussioni e batteria) e dai Solisti dell’Orchestra Canova, l’artista genovese, che dopo lo straordinario successo ottenuto con i Matia Bazar ha intrapreso una fortunata carriera solista, condurrà il pubblico con la sua voce intensa e ammaliante in un viaggio nel tango argentino, nella profondità di un ballo e di una musica fatti di materia, fuoco, corpo e, ovviamente, canto. Il tutto con arrangiamenti orchestrali raffinati e travolgenti e qualche sua hit rivestita in chiave tango.
    Venerdì 11 luglio (ore 19.30) sarà la volta di Paolo Fresu (tromba, flicorno) e Uri Caine (pianoforte), due grandi personalità del jazz moderno e sodali di lungo corso. Nei loro progetti e nelle loro esibizioni i due musicisti bilanciano perfettamente lirismo e scatti ritmici, blues, canzoni americane, repertorio jazzistico e preziose citazioni classiche. Se Fresu è uno dei jazzisti più noti al pubblico italiano (e a quello internazionale), non gli è da meno Uri Caine, pianista sopraffino quando si tratta di suonare jazz senza fronzoli, che ha raggiunto la popolarità soprattutto per la sua fervida immaginazione come compositore e creatore di gruppi e progetti musicali. Non a caso, il pianista statunitense è uno dei musicisti più enciclopedici che sia dato ascoltare: la vastità dei suoi interessi si riflette nelle numerose traiettorie verso cui ha indirizzato la propria scrittura musicale, le formazioni da lui stesso guidate e le tante collaborazioni (tra cui Don Byron, Dave Douglas, John Zorn, Terry Gibbs e Clark Terry).
    Anche la serata di sabato 12 luglio (sempre alle ore 19.30) vedrà la presenza di un trombettista di grande talento: si tratta di Fabrizio Bosso, nome di punta della scena italiana ed europea, che alla guida del suo quartetto presenterà il progetto We Wonder,  tributo jazz dedicato a Stevie Wonder e diventato un album per la Warner Music. L’energia e la vitalità che caratterizzano lo stile inconfondibile di Stevie Wonder (cresciuto con il blues, il gospel e il jazz che ascoltava in famiglia e autore, agli esordi della sua formidabile carriera, di un album intitolato The Jazz Soul of Little Stevie) e la forza espressiva delle sue più celebri ballad, insieme alla tecnica e al lirismo della tromba di Fabrizio Bosso, alla cura degli arrangiamenti e alla personalità di ciascun musicista del quartetto, rendono imperdibile questo appuntamento. La songlist del concerto ruoterà intorno ai brani di Songs In the Key of Life, uno dei capolavori di Stevie Wonder, ma più in generale spazierà nella ricca discografia del grande artista americano, tracciandone un profilo rappresentativo.
    Dopo l’esibizione del quartetto di Fabrizio Bosso, la serata di sabato proseguirà con la Royal Silent Disco (a partire dalle ore 22), con le console posizionate sulla scalinata e sulla terrazza della Villa Reale, per ballare nel Cortile d’Onore della Reggia di Monza: cuffie in testa, il pubblico potrà lasciarsi andare ai ritmi selezionati dai tre dj fino all’1.30 di notte.
    Infine, per la giornata conclusiva del Royal Summer Stage, quella di domenica 13 luglio, sono tanti gli appuntamenti in agenda: si parte con La morte del cigno-Swan (ore 10), spettacolo di danza contemporanea in scena nel Salone da Ballo della Villa Reale, protagoniste Camilla Monga (coreografia e danza), Margherita Varricchio (interpretazione) e Valentina Fin (musica e voce). Si prosegue con il concerto intitolato Piazzolla loves Gershwin dell’Orchestra Canova diretta da Enrico Pagano e della cantante argentina Paola Fernandez Dell’Erba, che proporranno un itinerario tra il jazz e il tango, tra Buenos Aires e New York (Teatro di Corte, due set alle ore 11.30 e 17).  Infine, dopo aver accolto il Magic Bus di Musicamorfosi in arrivo da Milano, che arriverà suonando gioiosamente e portando un manipolo di inquilini delle case popolari di Milano gestite da MM spa oltre a un nutrito gruppo di milanesi (il tutto in collaborazione con Radio Popolare), la prima edizione del Royal Summer Stage si concluderà con il concerto-evento intitolato Giovanni Falzone Manga Mozart (ore 19.30, Giardini Reali): si tratta di un autentico spettacolo dell’inaspettato con la partecipazione del trombettista jazz Giovanni Falzone e del suo trio Freak Machine (con Giuseppe La Grutta al basso elettrico e Riccardo Tosi alla batteria), che condivideranno il palco con i Munedaiko, trio di tamburi sacri giapponesi. Lo show ruoterà intorno alla figura di Wolfgang Amadeus Mozart e sarà una sorta di viaggio in un luogo sconosciuto allo stesso Mozart: alcuni temi del grande compositore austriaco, infatti, verranno riletti e rilanciati in maniera assolutamente nuova e al tempo stesso riconoscibile, diventando veri nuovi standard che evidenziano l’anima, il “manga di Mozart”, svincolato da ogni convenzione e da ogni legame con il già sentito.
    Il festival, per la verità, non finirà il 13 luglio, ma avrà una coda dal 19 al 21 settembre con tre concerti dell’Orchestra Canova in programma nei Giardini Reali e nei luoghi simbolici della Reggia di Monza. 

    Biglietteria: www.mailticket.it; programma online: reggiadimonza.it e  https://www.musicamorfosi.it/royal-summer-stage/ 


  • Festival Onde musicali sul Lago d’Iseo: dal 27 al 29 giugno  il Concorso Internazionale Lirico Franco Ghitti a Pisogne (Bs)


    MILANO – È scattata il 29 maggio a Iseo (Bs) con lo spettacolo di teatro-canzone Storie di lago l’ottava edizione di Onde musicali sul Lago d’Iseo, il festival organizzato dall’Associazione Luigi Tadini di Lovere in collaborazione con Visit Lake Iseo (l’ente di promozione turistica del Lago d’Iseo), che dal 2017 anima nei mesi estivi (ma non solo) le due sponde del Sebino e alcuni Comuni limitrofi. Fitto di appuntamenti, come sempre, il cartellone con 42 appuntamenti in programma fino al prossimo 6 settembre in una ventina di località: in agenda concerti di lirica, cameristica, sacra, antica, jazz e crossover, ma anche spettacoli, concorsi e conversazioni musicali, con la partecipazione di giovani selezionati di particolare talento provenienti da Conservatori italiani e Accademie estere, vincitori di concorsi internazionali e artisti affermati.
    La manifestazione è resa possibile grazie al contributo di Regione Lombardia e al supporto di GF-Elti, Bertoni Antinfortunistica Industriale, Rotary Club Lovere-Iseo-Breno, Lions Club Lovere, Navigazione Lago d’Iseo e Comisa.
    Tutti  gli eventi sono a ingresso liberoad eccezione dell’ultimo, che si svolgerà sull’Isola di Loreto e che vedrà protagonisti il violinista Enzo Ligresti e il violoncellista Giorgio Fiori (ingresso 80 euro con prenotazione, posti limitati). Molti concerti sono ospitati in suggestivi siti d’arte e in affascinanti contesti naturalistici: un’occasione imperdibile per (ri)scoprire il fascino e la bellezza di questo angolo di Lombardia, che sta richiamando un numero crescente di visitatori, turisti, curiosi e melomani.
    Nel mese di giugno sono ben 12 gli appuntamenti del festival. Domenica 1 giugno, sempre a Iseo, ma sul sagrato della Pieve di Sant’Andrea (ore 21), andrà in scena il concerto lirico Arie sul lago tra Opera ed Operetta che celebra la bellezza e l’emozione della musica lirica, mescolando arie famose dell’opera con melodie gioiose dell’operetta. Il concerto offre un viaggio attraverso le opere di compositori come Puccini, Lombardo, Lehár, Benatzky e Dvorak. La soubrette e soprano Elena D’Angelo, il comico Matteo Mazzoli e i cantanti lirici Roberto Kim e Carmen Lopez, accompagnati al pianoforte da Sem Cerritelli, interpreteranno brani che evocano passione, nostalgia e leggerezza, creando un’atmosfera magica.
    Sabato 7 giugno, a Tavernola Bergamasca, la monumentale Villa Capuani (ore 21, ingresso libero) ospiterà l’esibizione dell’Ensemble Neuma e del fisarmonicista  Marcello Grandesso, che daranno vita all’evento intitolato Estaciones Porteñas: in programma alcune delle pagine più note del grande compositore argentino Astor Piazzolla (le quattro Estaciones PorteñasOblivionAdiós Nonino e Café 1930 e Nightclub 1960 da Histoire du Tango) e una composizione di Richard Galliano (Tango pour Claude). Il progetto è incentrato sulla riscoperta e sulle valorizzazione delle musiche di Piazzolla, l’inventore del Nuevo Tango, riviste in una strumentazione classica per quartetto di legni (Giacomo Barone al flauto, Tommaso Gasparoni all’oboe, Nicolò Andriolo al clarinetto e Matteo Dal Toso al fagotto) e fisarmonica che regala all’interpretazione una nuova sfumatura sonora.
    Due gli appuntamenti, entrambi imperdibili, in programma domenica 15 giugno: a Sarnico (Bg), presso il sontuoso Palazzo La Rocchetta (ore 18), sarà di scena il duo composto dalla violoncellista Dorina Laro e dalla pianista Kristina Petrollari Laco: le due interpreti albanesi, entrambe docenti presso l’Università delle Arti di Tirana, collaborano insieme dal 2008, suonando costantemente le opere più importanti del repertorio per violoncello e pianoforte (si sono esibite in Svizzera, Grecia, Germania, Corea del Sud, Macedonia, Kosovo, Italia e Macedonia): Laro e Petrollari Laco eseguiranno pagine di Beethoven (7 variazioni su un tema di W. A. Mozart per violoncello e pianoforte), Grieg (Sonata in la minore, op.36) e Stravinsky (Suite italienne).
    Poco dopo (ore 21), il Parco delle Erbe Danzanti di Paratico (Bs) sarà la location di Piani diversi, conversazione in musica con i pianisti Massimiliano Motterle ed Enrico Intra: il primo, grande esponente del mondo accademico, dialogherà con il secondo, figura storica del jazz italiano, stimolato dal musicologo e moderatore Maurizio Franco. La conversazione si svilupperà attraverso tre gruppi di brani, di durata breve e riuniti in modo coerente, scelti dal pianista “accademico” ed eseguiti in alternanza con le improvvisazioni che Intra (ignaro del repertorio proposto da Motterle) realizzerà su ognuno di essi, partendo da spunti di ogni genere e tipo (dalla tonalità alla forma, dall’idea espressiva a un particolare ritmo) per realizzare la sua creazione estemporanea.
    Il primo mese di programmazione del festival si concluderà nel segno delle arie d’opera con la quarta edizione del Concorso internazionale di canto lirico Franco Ghitti Tenore, che si svolgerà presso la sala culturale De Lisi di Pisogne (Bs) da venerdì 27 a domenica 29 giugno con il concerto finale aperto al pubblico (domenica 29/6, ore 16.30) e la proclamazione dei vincitori. La giuria è impreziosita dalla presenza di Barbara Frittoli, soprano di fama mondiale. Il concorso è organizzato in memoria del grande tenore iseano Franco Ghitti dalla Federazione Musicale Internazionale Onlus con il patrocinio e il contributo del Comune di Pisogne, Brawo Spa, Comunità Montana Sebino, Onde Musicali e Associazione Musica in Lemine. Per informazioni: iscrizioni@concorsofrancoghitti.com.
    Maggiori info – Programma completo e aggiornamenti del festival on line qui: https://visitlakeiseo.info/eventi/onde-musicali-2025/ 
  • ORSARA JAZZ FESTIVAL Trentesima edizione Dave Holland, Avishai Cohen, George Garzone e altri 26, 27, 28 luglio 2025

    Orsara Jazz festeggia trent’anni di musica! Il 26, 27 e 28 luglio torna uno dei Festival Jazz più longevi con tre giorni di concerti e masterclass. Di assoluto rilievo i nomi di questa trentesima edizione: il quartetto del trombettista Avishai Cohen, il leggendario contrabbassista Dave Holland, e poi George Garzone con Lucio Ferrara, Joe Pisto e Fausto Beccalossi, oltre a masterclass e installazioni temporanee. I concerti sono a ingresso gratuito, mentre per la masterclass è necessaria l’iscrizione.

     

    Quelle di Dave Holland e Avishai Cohen, attualmente impegnati in un lungo tour europeo, sono le uniche date pugliesi. Queste esclusive confermano Orsara Jazz come una tappa fondamentale nella mappa dei principali – e più longevi – Festival jazz a livello europeo.

    Nel corso delle numerose edizioni, Orsara Jazz ha fatto diventare un piccolo borgo montano della provincia di Foggia, isolato e lontano dai grandi flussi turistici, una delle mete obbligate per gli appassionati e gli studenti di jazz.

     

    La XXX edizione di Orsara Jazz inizia sabato 26 luglio alle 10:30 con l’inaugurazione della Jazz Gallery alla Comunity Library A.Li, mentre alle 21:00 in Largo San Michele salirà sul palco il Quartetto del trombettista Avishai Cohen, con Yonathan Avishai al piano, Barak Mori al contrabbasso a Ziv Ravitz alla batteria, per presentare l’ultimo album Ashes to Gold, pubblicato per la ECM Records.

     

    Domenica 27 luglio, alle 10:30 presso la Community Library A.Li. avrà luogo la masterclass con il sassofonista italoamericano George Garzone dal titolo “The Triadic Chromatic Approach”. La sera, doppio concerto in Largo San Michele: alle 21 il duo formato da Joe Pisto alla chitarra e alla voce e Fausto Beccalossi alla fisarmonica e voce, che presenteranno il recente album “Respiro”. A seguire, l’inedita formazione composta dal direttore artistico del Festival, Lucio Ferrara, alla chitarra, insieme a George Garzone, Pasquale Fiore alla batteria e Carlo Bavetta al contrabbasso.

     

    Ultimo giorno di Festival, lunedì 28 luglio, con il leggendario contrabbassista inglese Dave Holland, ore 21, sempre in Largo San Michele, che presenterà il suo ultimo progetto Kismet.

    Vincitore di Grammy Awards, fra i maggiori jazzisti viventi, innovatore instancabile, lo ricordiamo anche per le storiche collaborazioni con Miles Davis e le tante formazioni come leader, Dave Holland si presenta sul palco di Orsara Jazz con una formazione tutta statunitense composta da Chris Potter al sax e Marcus Gilmore alla batteria.

     

    C’è un elemento naturalistico che contraddistingue da sempre il territorio di Orsara: il vento. Una presenza costante, sempre presente seppur incorporea, che ha modellato il paesaggio e i vicoli del paese. Ma è grazie a lui che il suono, gli echi e le voci si propagano.

    Al vento è dunque dedicato il Festival e sempre al vento viene chiesto agli ospiti musicali di ispirarsi per alcune produzioni originali. Between Pneuma Spiritus è il nome di un progetto triennale, che dall’anno scorso ha preso vita nel Festival. Il vento, quindi, come medium, un mezzo di comunicazione che sta nel mezzo, tra cielo e terra; Pneuma come soffio vitale e Spiritus come essenza spirituale. Ad accogliere questa sfida quest’anno sono stati Joe Pisto e Fausto Beccalossi, che hanno dedicato il loro progetto originale al vento, intitolandolo appunto “Respiro”.

     

    Oltre ai concerti e alla Masterclass, nella tre giorni del festival 2025 ci sarà spazio per l’Installazione Orsara Jazz Story, Mostra delle locandine storiche del festival di Orsara Jazz e proiezione di video, presso la Community Library A.Li. Un’occasione per ripercorrere la storia e, nello stesso tempo, favorire una riflessione sul significato dell’esperienza di Orsara Jazz.

    Durante la tre giorni viene allestita anche una mostra delle locandine storiche del Festival di Orsara Jazz e proiezioni di video, presso la Community Library A.Li. Un’occasione per ripercorrere la storia e, allo stesso tempo, favorire una riflessione sul significato dell’esperienza di Orsara Jazz.

     

    Dal 1990 ad oggi, grazie soprattutto all’Associazione Orsara Musica e a tutto il team della produzione, oltre che alla direzione artistica di Lucio Ferrara degli ultimi quindici anni, il Festival è diventato un volano di sviluppo per tutto il territorio, una vera e propria scuola di crescita economica e civile, dando vita a seminari di alta formazione in collaborazione con istituzioni europee e americane, produzioni di album, concerti, mostre, pubblicazioni di libri.

     

    Raccontata recentemente nel libro “Quelli di Orsara Jazz Una storia pugliese” edito da Pietrevive editore 2022, l’iniziativa partita da zero di immaginare un Festival come quello di Orsara Jazz è cresciuta e ha coinvolto, negli anni, un’intera comunità, puntando alla capacità di allargare gli orizzonti, alla crescita della sensibilità delle persone, in un’ottica culturale aperta, senza assecondare mai le tendenze più modaiole e il puro intrattenimento.

     

    Con l’edizione 2025 il progetto del Festival cresce ancora nell’ideazione e nella programmazione, per continuare a svolgere quel ruolo di promozione musicale e di valorizzazione culturale che lo ha sempre contraddistinto. Con il sostegno dell’Amministrazione Comunale di Orsara e Regione Puglia, insieme agli altri partner importanti (fra i quali l’Associazione Orsa Maggiore, la Cooperativa Wild Cult e quello dello Chef Peppe Zullo), il team che ha gestito negli ultimi anni il Festival garantisce continuità artistica e gestionale al progetto culturale ultratrentennale.

     

    Per informazioni sui concerti info@orsaramusica.it

    Per partecipare alla masterclass seminari@orsaramusica.it

    Sito http://www.orsaramusica.it

    FB www.facebook.com/orsara.musica

    IG www.instagram.com/orsaramusica

  • “Lui” arriva in libreria: la voce poetica di Viviana Viviani fotografa la dimensione metropolitana, fluida e postmoderna del nostro tempo

    La giornalista e scrittrice Viviana Viviani è tornata in libreria con la silloge “Lui”, edita da Connessioni per la Collana Scavi Urbani.

    A essere raccontata è una storia d’amore nata in chat, cresciuta tra emoji, vocali e bug emotivi e consumata nell’ambiguo spazio tra umano e artificiale.

    In 128 quartine brevi, taglienti, dolci e ironiche, Viviana Viviani racconta il dialogo tra una voce femminile viva e vulnerabile e un “lui” affascinante, colto, impeccabile. Forse troppo. Perché “lui” non sbaglia mai un congiuntivo, non sogna, non ha passato. Lui ha qualcosa di strano e lei inizia ad avere paura. Ma sa toccare corde vere, generare senso, sedurre e far sentire visti. Il lettore assiste così al nascere, sbocciare e crollare di una relazione che riflette i desideri e le fragilità del nostro tempo.

    “La silloge Lui è nata da una domanda semplice, ma inquietante: quanto deve essere reale qualcuno per farci sentire amati? – ha dichiarato l’autrice.

    L’idea è maturata osservando come le nostre relazioni si siano spostate sempre più sul piano digitale, in uno spazio dove le parole contano più dei gesti, e dove basta una risposta calibrata per suscitare emozioni profonde. Volevo raccontare una storia d’amore che fosse anche una storia di linguaggio, di inganno e di desiderio.

    Lui è il diario poetico di un innamoramento in chat, costruito con quartine brevi e narrative. Si parte dalla leggerezza dei primi messaggi e si scende, progressivamente, verso una rivelazione inquieta: lui non è un uomo. È un’intelligenza artificiale. Ma l’amore è stato reale? Il dolore lo è stato. La trasformazione, anche.

    Il cuore della raccolta è l’ambiguità che oggi viviamo ogni giorno: non sappiamo più distinguere il vero dal falso, il naturale dall’artificiale. E non è detto che ci importi. Se qualcuno riesce a farci sentire visti, compresi, desiderati, è davvero fondamentale che sia “vero”? O bastano le parole giuste, dette al momento giusto?

    Attraverso questa storia ho cercato di esplorare il nostro bisogno disperato di connessione e il rischio, sempre più attuale, che quella connessione sia solo un’illusione. Ma anche le illusioni lasciano segni tangibili, che possono far evolvere la realtà”.

    “Il ‘Centro Culturale Connessioni per la promozione del libro e della lettura’ ha recentemente lanciato la collana di poesia ‘Scavi Urbani’, diretta da Matteo Fais – ha spiegato la direttrice Elisa Zumpano.

    Essa si prefigge, all’interno di un panorama della odierna produzione lirica ancora pesantemente segnato da una tradizione oramai ridotta a stanca ripetizione di formule stereotipate senza più forza, di rintracciare le voci che accolgono nei propri versi la necessità e la sfida di raccontare la dimensione metropolitana, fluida e postmoderna del nostro tempo. In quest’ottica, Lui di Viviana Viviani rappresenta un’opera di particolare interesse nel coniugare la struttura del poemetto in quartine con una tematica di prorompente attualità dell’Intelligenza Artificiale e, più in generale, di come il discorso amoroso sia mutato antropologicamente all’interno di una realtà sempre più digitalizzata e sospesa tra concretezza e astrazione virtuale. Risulta interessante, peraltro, come tale discorso venga portato avanti non attraverso la lente distopica, ma con una declinazione ironica che racconta il presente senza indulgere in una narrazione tragica o moralistica”.

    Con una scrittura nitida e tagliente, capace di far ridere e inquietare, questa silloge esplora quindi i confini sottili tra verità e illusione, tra amore e simulazione. Perché a volte basta sentirsi letti per credere di essere amati. Un intreccio tenero e inquieto che scava nelle relazioni moderne.

    Dati tecnici

    Autrice: Viviana Viviani

    Titolo: Lui

    Casa editrice: Connessioni

    Collana: Scavi Urbani

    Uscita: giugno 2025

    Pagine: 89

    Prezzo: 10 euro cartaceo, 5 euro ebook

    Biografia

    Viviana Viviani è nata a Ferrara e vive a Bologna. È ingegnere e giornalista pubblicista, ha scritto per le riviste “Pangea.news”, “Hic Rhodus” e “L’Intellettuale Dissidente”. Ha pubblicato le raccolte poetiche Se mi ami sopravvalutami (Controluna, 2019), con la quale ha vinto i premi Lago Gerundo e Violani Landi Opera prima, e La bambina impazzita (Arkadia Editore, 2023). Nel 2021 ha collaborato con il cantautore Immanuel Casto all’album Malcostume, come coautrice dei testi. Una sua poesia, Baobab, è pubblicata nell’Agenda Utopica 2024 di Sartoria Utopia. Un suo poemetto è pubblicato nell’antologia Antenate II edita da Sartoria Utopia. Nel 2024 ha partecipato al progetto Arimo – La spoon river di Milano presso Casa degli artisti, con un’installazione videopoetica ispirata alla vicenda del serial killer Antonio Boggia.

  • Dalla fantasia delle Escape Room alla narrativa: Enrico Nai debutta con il suo primo romanzo “Timothy Clark – Il Libro del Potere”

    Appassionato di giochi, storie e misteri, Enrico Nai – ideatore dell’Escape Room “Il Mistero del Castello” a Piovera (AL) – firma il suo esordio letterario con il libro Fantasy “Timothy Clark – Il Libro del Potere”, un romanzo che nasce proprio dall’esperienza maturata nel mondo del team building e dell’intrattenimento immersivo.

    Timothy Clark è un ragazzino di dodici anni che vive in Inghilterra in una piccola cittadina di nome Greylack. Poiché orfano, abita insieme alla zia Margareth, proprietaria di un negozio di piante e fiori. Trascorre la maggior parte del tempo insieme al suo migliore amico, Jordan Harris, con il quale condivide la passione per i videogiochi, serie tv, film e sport. Un giorno, per caso, si imbatte in Ellen Bee Morgan, la “vecchia pazza” del paese, un’insegnante ormai in pensione, che vive reclusa nella sua antica e fatiscente dimora. Frequentando l’anziana signora, Timothy viene a conoscenza dell’esistenza dei Sidaka, persone speciali con abilità innate, che da sempre popolano il mondo, e silenziosamente lo preservano da pericoli e calamità.

    Qui comincia un’avventura nella quale si imbatte in personaggi magici e straordinari, senza mai dimenticarsi di essere un ragazzino timido e adolescente, con i propri problemi e alle prese con le prime esperienze di vita adulta, come l’amore, l’amicizia, la scuola e il dolore per la scomparsa di persone care.

    “L’intenzione del libro è quella di voler dare una versione della magia un po’ diversa, mantenendola misteriosa e antica, ma allo stesso tempo più vicina al lettore allontanandomi dal classico fantasy Tolkieniano (che peraltro apprezzo molto), fatto di bacchette magiche e palle di fuoco – ha spiegato l’autore. Un mondo affascinante e invisibile agli occhi, intrecciato alla quotidianità, così vero da sembrare reale, dove chiunque potrebbe celare poteri magici.

    Del resto, ho sempre sognato, fin da bambino, di poter avere un giorno una folta community di persone, appassionate di un mondo da me creato. Non è un caso che sia sempre stato un grande fan delle grandi saghe come quelle di Tolkien, George Lucas o J.K. Rowling, tanto per citarne tre molto celebri: le loro storie, i loro universi magici, hanno coinvolto generazioni di persone, ed è per questo che oggi, quando vedo i miei clienti partecipare alle avventure scritte da me e appassionarsi ai giochi e ai personaggi, mi emoziono particolarmente.

    Timothy Clark per me riassume un po’ tutti questi concetti: un ragazzino timido, spaesato, alle prese con le tipiche difficoltà che si incontrano all’inizio dell’adolescenza, ma anche con tanta voglia di dimostrare che è bravo e capace nelle sue passioni e nei suoi interessi. È un tipo di altri tempi, educato e molto responsabile (forse perché cresciuto molto in fretta, a causa della tragedia che ha vissuto), ma allo stesso tempo non gli manca il coraggio o la voglia di arrivare alla verità. Appassionato di mondi magici, si ritroverà a farne parte e a vivere delle avventure che all’inizio considererà molto più grandi delle sue capacità.

    Timothy è il personaggio perfetto in cui immedesimarsi se ci si sente inadatti in certe situazioni, ma allo stesso tempo se si percepisce dentro un ‘fuoco’ e un ardore difficile da estinguere”.

    Un romanzo fantasy, quindi, nato dalla voglia di costruire un universo narrativo duraturo – è previsto, difatti, almeno un seguito editoriale – e desideroso di emozionare sia lettori più giovani sia adulti, in cui la magia conserva il fascino del mistero e delle antiche tradizioni, pur restando una forza discreta e accessibile nella vita di tutti i giorni.

    Un mondo perfettamente integrato nella realtà in cui viviamo, nel quale perfino il vicino di casa, quello spiantato e sempre in bolletta, potrebbe in realtà essere il più potente stregone del mondo…

    Dati tecnici

    Titolo: Timothy Clark – Il Libro del Potere

    Autore: Enrico Nai

    Casa editrice: Amazon Kdp

    Genere: Fantasy

    Pagine: 485

    Costo: 16,00 Euro copertina flessibile, 22,00 Euro copertina rigida, 3.99 Euro kindle (gratis su kindle unlimited)

    ISBN-13: ‎ 979-8337515069


    Biografia

    Enrico Nai è nato e vive ad Alessandria. Da sempre appassionato di giochi di ruolo, carte e videogiochi, ha sviluppato una forte inclinazione per la narrazione e la creazione di mondi immaginari. Dal 2016 lavora nel settore delle Escape Room, esperienza che lo ha avvicinato concretamente alla scrittura grazie alla progettazione di enigmi, copioni e scenari per eventi di team building e cene con delitto. Attualmente è responsabile dell’Escape Room Il Mistero del Castello, ambientata nel Castello di Piovera. Creativo e poliedrico, ha esplorato numerosi settori, dalla cucina agli investimenti, passando per i social media e lo sviluppo di app. Dopo anni di esperienze e sperimentazioni, ha deciso di trasformare le sue idee in un romanzo, con l’obiettivo di emozionare e coinvolgere lettori di ogni età. Timothy Clark – Il Libro del Potere è il suo debutto editoriale.

  • In libreria “Nel transito del nulla” di Dionisio Mollica: un’opera fuori dagli schemi, ma dentro ogni domanda urgente

    Lo scrittore, poeta e docente Dionisio Mollica è in uscita dal 6 giugno, per la casa editrice Apalós e la collana Biblioteca Apalós, con Nel transito del nulla.

    Da anni attivo tra ricerca letteraria e impegno culturale, con una voce riconoscibile per profondità di visione e cura della lingua, con questo libro – la sua opera più radicale – Mollica raggiunge un punto di svolta nella sua produzione.

    Un cartello stradale può segnare un limite, un pericolo, un’indicazione. Ma può anche diventare una soglia verso l’invisibile, una ferita aperta sul reale, un’epifania della coscienza.

    In Nel transito del nulla, Dionisio Mollica trasforma i segnali della strada in simboli lirici e civili, e compone un libro che è insieme mappa, elegia, denuncia e diario interiore. Ogni capitolo prende le mosse da un cartello – divieto di falò, divieto di accesso, pericolo di morte, autorimessa, mare, teatro – per aprire una riflessione più ampia sulla condizione umana, sul nostro tempo smarrito e iperconnesso, sullidentità e la perdita, sulla poesia come unica forma di resistenza.

    Con una lingua che fonde delicatezza e crudezza, immagini simboliche e dettagli quotidiani, Mollica scrive pagine che toccano Auschwitz e la memoria storica, la voce di Mahsa Amini e la repressione iraniana, il delirio collettivo dei social media, loblio della propria infanzia e la nostalgia per ciò che è stato dimenticato. La sua prosa è fluida e poetica, intensamente corporea e visionaria, capace di trattenere la luce e l’ombra di ogni passaggio.

    Nel transito del nulla nasce come attraversamento, non come arrivo. Non è un libro da possedere, ma da percorrere, anche a tentoni, anche nel buio – ha dichiarato l’autore.

    Ho sentito il bisogno di scrivere un testo che tenesse insieme poesia e presenza, segno e senso, silenzio e responsabilità.

    I segnali stradali — figure marginali del nostro quotidiano — sono diventati per me portali simbolici, specchi deformanti della coscienza collettiva. Ogni segnale è una voce, una storia, un monito, una domanda. A volte è un grido. Altre, un sussurro.

    Questo libro è anche un modo per non cedere all’assuefazione, per restare vigili in un tempo che ci abitua troppo facilmente all’ingiustizia e all’oblio. È una forma di resistenza lirica, una geografia emotiva costruita con frammenti di memoria, visioni e realtà.

    Scriverlo è stato come camminare su un filo teso tra il bisogno di denunciare e il desiderio di custodire la bellezza. Un esercizio di ascolto e di presenza. Se il lettore troverà in queste pagine una piccola scintilla di verità, anche dolorosa, allora il cammino avrà avuto senso”.

    “Con Nel transito del nulla, Dionisio Mollica ci consegna un libro necessario. Un’opera che attraversa i confini tra poesia, pensiero e testimonianza, e lo fa con una voce che non somiglia a nessun’altra – ha aggiunto la redazione di Apalós.

    Abbiamo scelto di pubblicarlo perché crediamo nella letteratura che interroga, che accoglie il fragile, che osa. Questo libro non indica una via: la apre.

    Per Apalós è un onore accompagnare un’opera così radicale, così generosa. Un invito al disorientamento consapevole di cui, oggi, sentiamo urgente il bisogno”.

    Un libro che attraversa i generi e li dissolve. Un inno alla precarietà, un appello a guardare dentro i segnali e non solo attraverso di essi. È un libro che non si legge: si ascolta, si sente, si abita.

    Unopera che parla a chi ha il coraggio di attraversare il bianco, anche senza sapere cosa ci sia dallaltra parte.

    Caratteristiche tecniche

    Titolo: Nel transito del nulla

    Autore: Dionisio Mollica

    Editore: Apalós

    Collana: Biblioteca Apalós

    Genere: prosa poetica / narrativa lirica / saggistica civile

    Target: lettori di poesia contemporanea, narrativa di ricerca, letteratura civile e simbolica

    Prezzo: 12,00 Euro

    Pagine: ca. 96

    ISBN: 9791281976085

     

    LAUTORE

    Dionisio Mollica è scrittore, poeta e docente. Si muove da anni tra ricerca letteraria e impegno culturale, con una voce riconoscibile per profondità di visione e cura della lingua. I suoi testi si distinguono per una forte carica simbolica e per la capacità di connettere l’esperienza individuale con le grandi questioni del nostro tempo. Nel transito del nulla è la sua opera più radicale, un punto di svolta nella sua produzione.

  • Esce “Mephisto Walzer”, il nuovo romanzo di Stefano Sciacca: un noir sinfonico tra musica, fotografia e ricerca interiore

    È disponibile in libreria e online Mephisto Walzer (Mimesis Edizioni, 2025), il nuovo romanzo dello scrittore torinese Stefano Sciacca, già autore di Prima e dopo il noir; Sir William Shakespeare, buffone e profeta; L’ombra del passato; La sola ricchezza che conti.

    Pagina dopo pagina l’autore ci propone un noir psicologico, malinconico e romantico, che prende avvio da un omicidio di strada e si trasforma in una potente indagine esistenziale.

    Protagonista della storia è un pianista e compositore tormentato, figura tragica e visionaria che incarna la lotta dell’artista moderno contro la mediocrità, il tempo e la morte. Intorno a lui ruotano personaggi altrettanto complessi: un uomo che si è fatto da solo, ma non basta a se stesso, una donna bellissima ostile alla propria immagine, un giornalista incapace di leggersi dentro, un commissario in guerra con la società che serve, un avvocato senza più illusioni e molti altri. Le loro vite si intrecciano in un dramma corale dove ogni gesto, ogni parola, ogni fotografia diventano un frammento di verità e un riflesso dell’anima.

    Non soltanto una vicenda investigativa, ma una “sinfonia letteraria in tre movimenti e altrettanti colori”, come scrive nella prefazione il direttore d’orchestra Guido Maria Guida, già pupillo di Giuseppe Sinopoli: «Leggendo il “Mephisto Walzer” si sperimenta la sensazione di addentrarsi in un labirinto di sentimenti ed emozioni, di percezioni, allucinazioni, speranze e delusioni, tra sogni, incubi, fantasticherie, in un inevitabile processo di identificazione con ciascuno dei personaggi che lo abitano. Sensibilità è la parola giusta per descrivere la costante che permea il romanzo, la compassione nel senso più alto del termine: l’autore, con affetto e tenerezza, entra nell’esistenza dei propri personaggi e li rende vivi e reali, tutti soggetti a un comune destino di dolore e di incertezza, disillusione e disincanto, sebbene in alcuni passaggi, pieni del senso del magico e del misterioso, affiori la suggestione di una speranza affidata all’immenso potere dell’immaginazione».

    Nel titolo – un tributo ai Mephisto Walzer di Franz Liszt ispirati al Faust di Lenau – aleggia la figura del diavolo, metafora della Modernità e del suo paradossale oscurantismo.

    Oltre ai riferimenti alla musica classica, ai richiami all’arte espressionista e alla psicanalisi freudiana, la fotografia, in particolare, assume un ruolo chiave: strumento poetico e simbolico, mezzo di memoria e manipolazione, immagine del dramma tra apparenza e intimità che condanna ogni individuo alla propria solitudine.

    Con Mephisto Walzer, Stefano Sciacca firma un’opera matura e originale, capace di coniugare trama e pensiero, bellezza e angoscia, dando voce a una generazione inquieta in cerca di senso, di armonia, di verità.

     

    Scheda libro
    Titolo: Mephisto Walzer
    Autore: Stefano Sciacca
    Editore: Mimesis Edizioni

    Collana: Meledoro
    Anno di pubblicazione: 2025
    Genere: Romanzo noir, psicologico, musicale
    Pagine: 346 p., Brossura

    EAN: 9791222321776
    Prezzo: € 22,00
    Disponibile in tutte le librerie e sugli store online

    Biografia

    Stefano Sciacca, laureato in giurisprudenza all’Università di Torino, ha studiato Human Rights Law presso la University of Oxford e collaborato con l’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale. È stato consigliere della Fondazione Culturale di Noli per la quale ha curato conferenze e mostre (Tracce di Realismo a Noli, 2015) e autore di romanzi (Il diavolo ha scelto Torino, Robin 2014), di saggi di critica cinematografica (Fritz Lang, Alfred Hitchcock: vite parallele, Falsopiano 2014; Prima e dopo il noir, Falsopiano 2016), di sceneggiature (Suicidio allo specchio, finalista ToHorror Filmfest 2018) e di video sulla storia dell’arte e del cinema (Cinema e Psiche: il manipolatore, 2018; Gum sul canale Youtube Valiant).

    Con Mimesis ha pubblicato Sir William Shakespeare, buffone e profeta (2018), L’ombra del passato (2020) e La sola ricchezza che conti (2023), Mephisto Walzer (2025).

  • “Storie di sopravvivenza per aspiranti madri”, il libro-verità di Jessica Melluso sull’infertilità e la forza delle donne

    Un racconto intimo, coraggioso e necessario: questo è il libro Storie di sopravvivenza per aspiranti madri (Youcanprint) scritto da Jessica Melluso, ginecologa specializzata in procreazione medicalmente assistita ed ex paziente, che condivide la sua doppia prospettiva – scientifica e umana – sul delicato tema dell’infertilità di coppia.

    Un desiderio profondo mette a dura prova il matrimonio di Jessica, giovane ginecologa specializzata in infertilità di coppia, che scopre di non poter avere figli in modo naturale. Dopo aver intrapreso un faticoso percorso di procreazione assistita per cercare di realizzare il suo sogno di maternità, Jessica si confronta con le storie di tante donne che condividono la sua stessa sfida.

    Anni dopo il suo cammino si intreccia con quello di Sofia, una ragazzina di tredici anni alla ricerca delle sue origini, figlia di una paziente e concepita con la fecondazione eterologa.

    Un intreccio di destini che porta a galla emozioni intense e apre un dialogo sincero su temi cruciali del nostro tempo ancora oggi tabù come l’ovodonazione, l’aborto, la maternità surrogata, l’omogenitorialità, il Social Freezing e la pressione sociale, offrendo una prospettiva unica: “Io so cosa state vivendo, perché sono una di voi”.

    “Mi ci sono voluti 52 anni per vivere questa storia, 15 dei quali passati a pensare come raccontarla di cui gli ultimi 4 a trovare il coraggio di mettere insieme tutta una vita di emozioni – ha confessato l’autrice.

    Negli anni in cui mi sottoponevo ai trattamenti per la mia infertilità leggevo tanti libri scritti da donne che attraversavano il mio stesso percorso pieni di empatia ma a volte anche di inesattezze cliniche e altrettanti libri scritti da colleghi medici pieni di informazioni mediche ma con poca empatia. Allora mi sono detta che potevo dare il mio contributo… che potevo lasciare un segno.

    Storie di Sopravvivenza per Aspiranti Madri è il mio romanzo autobiografico, un viaggio nel mondo dell’infertilità e della Procreazione Medicalmente Assistita attraverso il duplice sguardo di donna infertile e ginecologa specializzata in infertilità.

    Ho curato e scelto con attenzione ogni dettaglio del libro, romanzando storie con protagonisti reali della mia vita.

    Scriverlo è stato come una mia gravidanza e lui, il libro, è mio figlio: il mio figlio di carta”.

    Attraverso racconti di vita vissuta, riflessioni profonde e un’appendice pratica, il libro invita chi legge a scoprire la forza necessaria per superare gli ostacoli legati all’infertilità e a vivere una nuova consapevolezza.

    Una storia di forza, coraggio e amore, che dimostra che la vita, anche quando sembra negarci i nostri desideri, può riservarci sorprese inaspettate. Un viaggio emotivo e documentato che dà voce a chi spesso resta in silenzio e cerca empatia, dedicato a tutte le donne e coppie che lottano per diventare genitori, tra diagnosi difficili, speranze infrante, delusioni e nuove possibilità offerte dalla medicina.

    DATI TECNICI:

    Titolo: Storie di sopravvivenza per aspiranti madri

    Autrice: Jessica Melluso

    Casa Editrice: Youcanprint

    Numero pagine: 239

    Isbn-13 ‏: ‎979-1222741345

    Prezzo di copertina: 16,90 Euro

    BIOGRAFIA:

    Nata a Roma nel dicembre del 1972, Jessica Melluso è un medico, una ginecologa, e il lavoro è la sua prima passione. Specializzata in Ginecologia e Ostetricia con Dottorato di Ricerca in Scienze Ginecologiche presso l’Università di Roma La Sapienza e Master in Fisiopatologia delle Riproduzione Umana dell’Università di Padova, dal 1997 si occupa di infertilità di coppia e Procreazione medicalmente Assistita.

    È Responsabile sanitaria per la ginecologia all’interno del gruppo Burkina Kamba della Ong Bambini nel Deserto, un’associazione umanitaria attiva in Africa per la tutela delle donne e dei bambini ed è una delle ginecologhe di riferimento di Amiche per la pelle, Associazione per la prevenzione e l’umanizzazione delle cure delle donne affette da cancro al seno.

    Ama viaggiare e cogliere emozioni con le sue fotografie. Ma le sue emozioni adora anche scriverle e raccontarle: e così ha fatto svelando un pezzetto di sé nel libro Storie di sopravvivenza per aspiranti madri.