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  • Da Amici a Eminem: il percorso di Manuel Aspidi passa da chi ha bisogno di sentirsi accettato

    Dopo aver scalato le classifiche internazionali con “Wildfire” ed “Eternal Echoes”, e in attesa della collaborazione con Eminem – la prima di sempre tra il leggendario rapper di Detroit e un artista italiano, che vedrà la luce entro fine anno e i cui dettagli verranno svelati dopo l’estate – Manuel Aspidi torna con “Love Yourself”, il suo nuovo singolo disponibile su tutti i digital store da venerdì 13 giugno per Bentley Records.

    Specchi, filtri, giudizi: in mezzo a un rumore di fondo che destabilizza e incoraggia l’omologazione, il cantautore livornese sceglie il silenzio, quello necessario dell’accettazione. Un’accettazione che non coincide con la resa, ma con una scelta consapevole: smettere di rincorrere un’idea imposta di perfezione e tornare a riconoscersi allo specchio per ciò che si è – con le proprie fragilità, la propria storia, le proprie cicatrici.

    In un mondo in cui l’immagine conta più dell’identità — e dove 9 ragazze su 10 tra i 13 e i 17 anni (secondo un’indagine Girl Scouts) sentono la pressione dell’industria dell’apparenza, mentre il 18% dei ragazzi coetanei ammette di preoccuparsi per il proprio aspetto e peso — la musica può ancora ricordarci chi siamo. Secondo dati interni di Instagram, il 70% delle adolescenti e il 40% dei ragazzi afferma di vivere confronti negativi con le immagini viste online. “Love Yourself” è la risposta personale e artistica di Aspidi a una società che misura il valore con gli occhi degli altri. Una canzone che, con delicatezza e maturità, restituisce al pop il suo ruolo più nobile: quello di strumento culturale, non solo commerciale. Quello di raccontare chi siamo, non solo vendere chi vorremmo essere.

    Scritto in inglese, su una produzione dal respiro internazionale, “Love Yourself” parla di autostima in maniera netta, disillusa e coraggiosa, rivolgendosi a chi, almeno una volta nella vita, si è sentito sbagliato. A chi ha guardato lo specchio cercando un’apparenza conforme, senza riconoscersi – «In a world of mirrors, reflections we see, comparing ourselves to what we think we should be» («In un mondo di specchi, vediamo riflessi, ci confrontiamo con ciò che pensiamo di dover essere»). A chi si è confrontato con modelli irraggiungibili, filtrati, distorti.

    Le parole di Aspidi non addolciscono la realtà, ma la guardano in faccia, mettendo a fuoco una delle dinamiche più tossiche del nostro tempo: l’illusione di dover corrispondere a un’immagine, anziché apprezzare la propria. “Love Yourself” suggerisce una pausa. Un passo indietro per tornare a vedersi, non attraverso gli occhi altrui, ma attraverso ciò che si è.

    «Questo singolo è nato dal bisogno di ricordarlo a me stesso, prima ancora che agli altri – racconta Manuel -. Viviamo in una società che ti spinge a correggerti, omologarti, ridurti a una forma accettabile. A tutte le persone che lo ascolteranno, voglio dire di spegnere le voci che dicono loro di cambiare. La musica può ancora essere un atto di ribellione e resistenza gentile: un modo per dire che ogni cicatrice è una storia, e ogni storia ha valore. Nessuno dovrebbe sentirsi sbagliato per com’è.»

    Il videoclip ufficiale – interamente realizzato in animazione da Daniele Cipriani – affida il messaggio del brano a un linguaggio che, pur nella finzione dichiarata, riesce a dire il vero più di tante immagini patinate. Perché i cartoni, visti da adulti, non sono evasione: sono coscienza illustrata. E sanno mostrarci, con leggerezza chirurgica, ciò che spesso la realtà censura.

    “Love Yourself” è il naturale proseguimento di un progetto musicale che mette al centro valori come l’inclusione, la libertà espressiva e il rispetto delle differenze – perché sono proprio quelle che ci arricchiscono e ci rendono riconoscibili, unici, irripetibili. Temi che trovano sempre maggiore eco: secondo un recentissimo studio realizzato da Skuola.net insieme all’Associazione Di.Te. – Dipendenze tecnologiche, in Italia, quasi un giovane su due è condizionato dai modelli estetici imposti dai social media, fino ad arrivare – nel 40% dei casi – a evitare situazioni sociali per timore del giudizio altrui. Un dato che restituisce la misura di un disagio silenzioso, ma diffuso.

    Negli ultimi due anni Manuel Aspidi ha consolidato la sua presenza sulla scena internazionale, con singoli entrati nelle classifiche di oltre 20 Paesi e trasmessi da emittenti in Europa, America e Asia. Dopo il successo internazionale di “Wildfire” ed “Eternal Echoes”, “Love Yourself” è un invito a rifiutare gli standard imposti e a riconoscere la bellezza nell’imperfezione. Nessuna retorica dell’autostima, ma uno sguardo consapevole su un’epoca in cui il corpo è sempre più un campo di battaglia tra ciò che siamo e ciò che ci viene chiesto di essere.

    Con il suo timbro immediatamente riconoscibile e un talento vocale che ha conquistato il pubblico fin dai tempi di Amici, Aspidi si conferma oggi come una delle voci italiane più autorevoli anche ben oltre confine nella canzone pop d’autore.

    E in attesa di scoprire cosa riserverà la collaborazione con Eminem, “Love Yourself” non inaugura una fase: interrompe un’abitudine.
    Quella di cantare per piacere.

    Per Manuel, la musica non è mai stata un’illusione da rincorrere, ma un linguaggio di verità da raccontare. “Love Yourself” ne è la prova più semplice. La conferma che si può fare pop senza rinunciare al contenuto.
    E che, anche nella società dell’apparire, esistono ancora canzoni – e artisti – che scelgono la via dell’essere.

  • “Solamente un gioco” è il nuovo singolo di Lamadura

    Dal 13 giugno 2025 sarà disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica “SOLAMENTE UN GIOCO”, il nuovo singolo di Lamadura.

     

    “Solamente un gioco” è un brano che nasce da un momento particolarmente difficile nella vita dell’artista, segnato da una relazione tossica da cui era difficile prendere le distanze e mantenere lucidità. La canzone racconta la sensazione di sentirsi intrappolati in una storia in cui l’altra persona sembra giocare con i sentimenti, mentre si resta emotivamente dipendenti. Il ritornello esprime il desiderio profondo di essere amata davvero, fino a giungere alla consapevolezza che il primo passo è imparare ad amare sé stessi. 

    “Solamente un gioco” si chiude con un senso di liberazione: la relazione è finita, e finalmente c’è spazio per la felicità. 

    Il brano è accompagnato da un lavoro di produzione curato e intenso, che ha coinvolto l’artista anche sul piano visivo. Le riprese del videoclip non sono state solo una semplice posa, ma un’esperienza viva, emozionante e divertente, capace di riflettere il percorso interiore raccontato nella canzone.

    Commenta l’artista proposito del brano: “Solamente un gioco racconta uno dei momenti più complicati della mia vita: una relazione tossica da cui, mio malgrado, dipendevo emotivamente. Nelle strofe descrivo il quotidiano vissuto con questa persona e i miei tentativi – spesso inutili – di uscirne. Il ritornello è il cuore del brano: esprime il mio bisogno profondo di essere amata davvero e la presa di coscienza che prima di tutto devo imparare ad amare me stessa. Nel finale, arrivo a una consapevolezza importante: ho capito che dietro l’apparente forza del mio partner si nascondeva una fragilità profonda, una persona insicura nascosta dietro una maschera. Non riesco a spiegarmi certi suoi atteggiamenti, ma questa rivelazione mi ha dato la forza di spezzare il ciclo della dipendenza affettiva. Il brano, distribuito da Roka Music, ha un sound pop contemporaneo con una produzione elettronica moderna. L’arrangiamento è stato curato da Andrea Mietta, che insieme a Salvo Longobucco ha lavorato al mixaggio di audio e voci.”

    Roberto Cannizzaro, direttore artistico e CEO di Roka Music, afferma: “questo brano è molto più di una semplice canzone è il primo passo di un progetto più ampio in cui l’artista mette a nudo le proprie fragilità, facendo della musica un rifugio e una via per superare i propri limiti. Un viaggio emozionante che tocca il cuore di chi ascolta.”

    Il videoclip di “SOLAMENTE UN GIOCO”, diretto da Massimo De Masi, è un racconto intimo e sospeso che indaga le fragilità dell’identità e il peso delle aspettative. Protagonista è Erica: uno sguardo silenzioso ma incisivo sul conflitto tra ciò che siamo e ciò che il mondo si aspetta da noi.

    Il film si muove con eleganza, evitando ogni didascalia. La macchina da presa accompagna Erica con rispetto, restituendo allo spettatore uno spazio di osservazione autentico. Atmosfere rarefatte, silenzi dilatati e una regia attenta a luci e ritmo trasformano la visione in un’esperienza sensoriale e riflessiva.

    Il titolo, solo in apparenza innocuo, cela un paradosso: il “gioco” raccontato non è leggero, ma fatto di ruoli, maschere e scelte complesse. È il racconto di quel momento in cui si smette davvero di giocare.

    Solamente un gioco è un’opera discreta ma incisiva, minimale, profonda e necessaria.

     

    Guarda il videoclip: https://youtu.be/_XgjJY3sHMA?si=T_OGr_I7J_4OwHVx

    Biografia

    Erica Calcagno, conosciuta nel mondo della musica con il nome d’arte Lamadura, è una cantante italiana nata il 31 ottobre 1986 a Catanzaro. Il suo nome d’arte simboleggia una forza e una resilienza uniche. Una lama, per sua natura, è un oggetto affilato e preciso, capace di tagliare attraverso le sfide e le difficoltà. L’aggettivo “dura” indica resistenza e solidità, evocando l’immagine di qualcuno che, pur affrontando momenti di difficoltà e vulnerabilità, riesce a mantenere la propria integrità.

    Fin dall’infanzia, Erica ha dimostrato passione e talento per la musica. Ha mosso i suoi primi passi grazie allo studio del flauto traverso, con il conseguente titolo accademico presso il Conservatorio di Cosenza. Ha sempre studiato canto da privatista, frequentando corsi di celebri insegnanti quali Cheryl Porter e Cesare Zanotti. Scrive brani, musica e testo, fin da quando era bambina.

    Nel 2015 ha partecipato al Pordenone blues festival, arrivando seconda e vincendo una borsa di studio del valore di 1000 euro.

    Nel 2023 ha partecipato alla prima edizione del Postcard Music, aggiudicandosi il primo posto, con uno dei suoi inediti, “Sola”.

    A seguito della vittoria del Postcard, nel 2023, Erica ha iniziato la sua attività discografica con l’etichetta Roka Music. Questa è stata una vera e propria svolta nella carriera perché le ha permesso di fare ascoltare altri brani legati intimamente alla sua storia che saranno prodotti dalla stessa etichetta.

    Nel 2023, Erica ha partecipato, insieme alla sua rock band, i The Butterfly Circus, alla competizione Sanremo Rock, arrivando tra le 8 rock band finaliste, esibendosi sul palco dell’Ariston.

    Erica ha subito l’ influenza della musica gospel e soul, che si avverte anche nel suo cantato. Nonostante ciò, ha un’ anima profondamente rock, che la porta a spaziare anche nel genere blues. È una cantante versatile e le sue canzoni rispecchiano la sua grande curiosità musicale e il suo bisogno costante di contaminazione. Infatti si va dall’elettro-pop, con venature rap, ad un sound più acustico ma con sonorità moderne.

    A novembre 2024 pubblica il brano “Sola”.

    “Solamente un gioco” è il nuovo singolo di Lamadura disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica dal 13 giugno 2025.

  • Ferrara celebra musica e cultura: assegnati il Premio Corona D’oro – Agimp e Film Videoclip Award, annunciati i finalisti di A Voice For Europe Italia e Gran Galà Dei Festival

    Sabato 7 giugno dalle ore 21.00 presso la Sala Estense di Ferrara sono state consegnate le targhe realizzate dal M° Orafo Michele Affidato per la 2^ edizione del “Premio Corona D’Oro – Agimp” e per la 3^ edizione del “Film Videoclip Award”. A Marinella Venegoni il “Premio Corona D’Oro alla carriera”. Tutti coloro che sono stati premiati hanno ricevuto un’opera dall’artista M° Giuliano Grittini. La serata è stata condotta da Vanessa Grey e da Beatrice Macconi (in arte BeaMakk). Ospite della serata Andrea Mingardi. Sul palco anche l’Assessore alla Cultura di Ferrara Marco Gulinelli e la Dirigente del Comune di Ferrara Anna Rosa Fava per i “Premi Speciali al Comune di Ferrara”. Le premiazioni sono state anticipate dalle semifinali del contest “A Voice for Europe – Italia” e “Gran Galà dei Festival” condotte da Mirco Realdini.

    PREMIO CORONA D’ORO – AGIMP (2^ edizione)

     

    Miglior Critico Musicale:  Andrea Spinelli (Quotidiano Nazionale)

    riconoscimento conferito per l’articolo pubblicato il 27/04/2024: “Allevi, il corpo e la forza di volontà. Con la musica annego il dolore”

    E’ stato assegnato inoltre il Premio Corona D’Oro – Agimp alla carriera a Marinella Venegoni, storica firma de La Stampa. A consegnare la targa Alex Pierro, giornalista e Presidente di Agimp.

     

    FILM VIDEOCLIP AWARD ITALIA (3^ edizione)

     

    Miglior Film Videoclip: BOROTALCO per  SHABLO / GUE’ / PABLO ft. TORMENTO “La mia parola”

    https://www.youtube.com/watch?v=70vcIH3-4lU

    Miglior Regista: Enea Colombi, per il videoclip  SHABLO / GUE’ / PABLO ft. TORMENTO “La mia parola”

    PREMIO 1 DAY 1 SONG (promosso dal Creative Hub e da Red&Blue Music Relations): ASIA DEL PRETE

    La serata della consegna delle targhe è preceduta dalle semifinali dei contest “A Voice for Europe – Una voce per l’Europa – Italia” (dedicato a chi canta, sia dal vivo che su base) e “Gran Galà dei Festival” (dedicato agli strumentisti). Di seguito i concorrenti che accederanno alla finale del 28 agosto in  Piazza Castello a Ferrara.

    “A Voice for Europe – Una voce per l’Europa – Italia”: Ginevra, Alessio Palagi, Asia del Prete, Blumele, Eden, Freeeda, Gialuca Amore, Giuseppe Adragna, IlRed, Marco Cardinaletti, Matilde, Mr. Precius, Nadia Bax, Name, Nicol, Riviera Boys, Scarlet Rose, The Shroomboys.

    Grazie all’accordo tra Nove Eventi e l’organizzazione canadese C.H.I.A., i talenti di “Una Voce per l’Europa” si esibiranno a Toronto nel 2026 al festival “Sing for Italy”. L’iniziativa rafforza il legame culturale tra Italia e Canada. Un’occasione unica per giovani artisti di portare la propria musica su un palco internazionale.

    “Gran Galà dei Festival”: Giacomo Checchi (batteria), Frank Julian (basso), Sofia Pampolini (chitarra), Valerio Vitolo (sax).

     

     

    NOVE EVENTI SRL

    Nove Eventi SRL è una società che organizza Festival e che opera, da oltre 20 anni, nel mondo dello spettacolo. Tra i suoi soci si annoverano produttori artistici, teatrali e televisivi, gruppi operanti nel marketing strategico e creativo e nella distribuzione discografica.

    Nove Eventi SRL è una realtà nel mondo della musica che promuove e distribuisce Artisti di grande livello nazionale ed internazionale, mantenendo però sempre un occhio di riguardo anche per i giovani Artisti che desiderino intraprendere un proprio cammino nel mondo musicale e dello spettacolo. La Mission è quella di produrre contenuti per Eventi artistici ma anche tecnici, prendendosi cura di ogni singolo particolare: dalla direzione artistica di un Festival, alla consulenza (anche in campo legale) ed alla progettazione di Rassegne, all’organizzazione di Convention ed alla realizzazione per le aziende di progetti legati al mondo musicale.

     

    L’evento è organizzato da Nove Eventi, in collaborazione con il Comune di Ferrara e la Fondazione Teatro Comunale di Ferrara.Sponsor e partner dell’evento: Vivaticket, ACEP, Unemia, Assoconcerti, Nuovo IMAIE, AGIMP, Ordine dei Giornalisti Emilia-Romagna, Assostampa Ferrara.

     

     

     

     

    COMUNE DI FERRARA

    Sito Ufficiale

     

    FONDAZIONE TEATRO COMUNE DI FERRARA

    Sito Ufficiale

    NOVE EVENTI SRL

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    AGIMP

    Sito Ufficiale | info@agimp.it

  • “Non Siamo Jedi” è il nuovo singolo di Valerio Martino

    Dal 13 giugno 2025 sarà in rotazione radiofonica “NON SIAMO JEDI”, il nuovo singolo di Valerio Martino disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 6 giugno 2025.

    “Non Siamo Jedi” è il primo di due capitoli dedicati al tema dell’amore. Una canzone che abbandona ogni idealizzazione fiabesca o romantica per raccontare un amore autentico, imperfetto, che trova la sua forza proprio nei difetti e nelle fragilità. Valerio Martino continua a valorizzare la normalità e la crudezza della vita quotidiana, questa volta attraverso un arrangiamento street-pop essenziale: pochi suoni, semplici e ruvidi, scelti con cura per lasciare spazio alla verità del racconto. Un inno all’amore reale, lontano dalle favole, ma profondamente umano.

    Commentano l’artista a proposito del brano: “Parlare d’amore è complesso, soprattutto perché ci si scontra con modelli e ideali zuccherosi che spesso non hanno nulla a che vedere con la vita reale. L’Amore con la A maiuscola per me è una bufala, esistono tanti amori completamente diversi l’uno dall’altro, in cui difetti, pregi, sogni e bisogni si incontrano e a volte si intrecciano in maniera così forte che sentiamo di non voler districarci più”.

    Nel videoclip di “Non Siamo Jedi”, Valerio Martino segue una serie di cartelli che lo guidano nell’esecuzione di azioni più o meno stravaganti, dando vita a una coreografia semi-improvvisata insieme alle comparse. Il risultato è un gioco visivo leggero e ironico, in cui il meccanismo normalmente nascosto – quello delle indicazioni di scena – viene invece mostrato apertamente, diventando parte integrante della narrazione. Il video, ideato dallo stesso Valerio Martino e realizzato da Samuele Cangi, è stato girato presso il Blue Moon Rec Studio.

    Guarda il videoclip su YouTube:  https://www.youtube.com/watch?v=fcYzrd_RQw0

    Biografia

    Dall’incontro inconsueto tra indie-punk, cantautorato acustico e una lunga psicoterapia nasce il progetto solista di Valerio Martino. Già voce e chitarra degli Street Clerks (Dopofestival di Sanremo, E poi c’è Cattelan, X Factor), Valerio porta avanti una scrittura sincera e disincantata, capace di raccontare la vita reale nella sua imperfezione. Nelle sue canzoni celebra i dettagli contraddittori dell’esistenza, alternando sonorità morbide e acustiche a trame più grezze e taglienti.

    “Non Siamo Jedi” è il nuovo singolo di Valerio Martino disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 6 giugno 2025 e in rotazione radiofonica dal 13 giugno.

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  • “Silenzio” è il nuovo singolo degli AABU

    Da venerdì 13 giugno 2025 sarà disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming digitale “SILENZIO” (Overdub Recordings), il nuovo singolo degli AABU.

    “Silenzio” è un brano che nasce da una domanda semplice e diretta: quante maschere può indossare un silenzio? È una riflessione su quanto le parole non dette possano generare mondi inesistenti, creare distanze e alimentare fraintendimenti. La canzone racconta la solitudine che si amplifica. La paura di restare soli e il dolore che si prova quando non riusciamo a condividere ciò che abbiamo dentro. È una preghiera, una richiesta di luce in una stanza buia. Una speranza che, nonostante tutto, qualcosa si possa ancora salvare. 

    Spiega la band a proposito del brano: «Il nostro nuovo singolo si chiama “Silenzio” e arriva in un momento in cui è necessario fare sentire la propria voce. Il bisogno di urlare è diventato necessario per resistere, “Silenzio” è un invito a non restare zitti. È un brano da ascoltare, da ballare e da vivere come un atto di resistenza. Contro l’indifferenza. Contro l’apatia.»

    Biografia

    Gli aabu (acronimo di Abbiamo Ancora Bisogno di Urlare) sono un quintetto bolognese di rock alternativo, in procinto di rilasciare il loro terzo album, a qualche anno di distanza dall’omonimo pubblicato nel 2018 con l’etichetta Brutture Moderne. Il cuore della loro musica sono i testi, così personali da divenire universali, attorno ai quali prendono forma composizioni ricche di sfumature, con sintetizzatori analogici che si intrecciano a creare un’opera coinvolgente e intensa. Alla musica gli aabu uniscono una forte passione per la fotografia, che usano per documentare ogni momento della loro vita e di chi li circonda, creando un archivio visivo intimo e autentico. Dopo una fase di rinnovamento, in cui hanno esplorato influenze elettroniche, gli aabu sono pronti a tornare sui palchi per trasmettere nuove emozioni

    e coinvolgere il pubblico con un sound evoluto e carico di energia. Negli anni, gli aabu hanno costruito un’intensa attività live, esibendosi in alcuni dei principali club e festival della scena indipendente italiana, tra cui: Vidia Club – Cesena (opening act per i Ministri), Frogstock Festival – Riolo Terme (opening act per Ex Otago), Oltre Festival – Bologna (opening act per Motta, Giorgio Canali e Rossofuoco, Murubutu), Covo Club – Bologna, Hiroshima Mon Amour – Torino (Concerto del Primo Maggio), Pontelungo – Bologna (opening act per Punkreas), Cortile Cafè – Bologna (opening act per Cara Calma), OFF Club – Modena, Liggia Club – Genova. 

    Dopo “In una tempesta”, “Silenzio” è il nuovo singolo degli AABU pubblicato da Overdub Recordings disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica da venerdì 13 giugno 2025. 

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  • “Pace Vegetale” è il nuovo singolo di Federica Marinari

    Dal 13 giugno 2025 sarà in rotazione “Pace Vegetale”, il nuovo singolo di Federica Marinari già disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 18 aprile. 

    “Pace Vegetale” è il progetto nato da un lungo periodo di riflessione personale di Federica che, dopo numerose esperienze significative nel mondo dello spettacolo, ha sentito l’esigenza di esprimere la sua essenza più autentica, le sfumature che meglio la rappresentano nella quotidianità.

    Ogni esperienza vissuta è stata fondamentale per comprendere che qualcosa andava riposizionato. Con il tempo, il legame con Madre Terra e i suoi abitanti si è rafforzato, diventando il fondamento più solido della sua identità.

    Spesso in contrasto con le dinamiche dello spettacolo e con una visione dell’arte che non le appartiene, Federica ha dovuto affrontare un disagio interiore profondo. Due anni immersa nella natura le hanno permesso di trovare un equilibrio nella semplicità e nella relazione con gli esseri viventi non umani. Le sue ansie oggi convivono pacificamente con una serenità che solo il contatto autentico con la natura può donare.

    Commenta l’artista a proposito del brano:Pace Vegetale lo descrivo con questa frase: ‘dalla merda nasce sempre un fiore’. Durante una relazione poco sana, costruita sulla totale manca di rispetto verso i miei sentimenti, il mio corpo e la mia persona, ho scritto questa canzone che esprime tutto quello che avrei voluto fare in quel momento ma a causa della mia fragilità e della speranza di futuro che riponevo in quel legame non sono riuscita a fare per anni.

    Solo ascoltando profondamente me stessa e passando molto tempo in solitudine ho trovato il coraggio di chiudere tutto per dedicarmi all’amore per me, Federica.

    Grazie a tutto il dolore passato, ho capito quanto io sia importante, quanto io meriti qualcuno che accetta e ama ogni mia sfumatura.

    Oggi sono un piccolo fiorellino circondato da letame e solo grazie a questo, ho potuto rinascere.”

    Il videoclip di “Pace Vegetale” è stato girato nel Parco di San Rossore, a Pisa, un luogo caro a Federica e punto di riferimento per i suoi momenti di riflessione.

    Guarda il videoclip su Youtube: https://youtu.be/DZ63TbfDxDc?si=Bra3MaWK-dW2ReNv 

    Biografia

    Federica Marinari, cantante e musicista toscana, ha sempre coltivato un legame profondo con la musica sin dalla sua infanzia trascorsa al mare in Toscana. Questo legame è diventato il centro del suo viaggio artistico, un santuario emotivo dove ha trovato la sua voce e la sua identità. Durante gli anni del Conservatorio, dove ha studiato canto jazz, ha esplorato una vasta gamma di influenze musicali, abbracciando sonorità pop internazionali e orientali che hanno plasmato il suo stile eclettico.

    Partecipando a festival prestigiosi in Europa, da Spagna a Bielorussia, ha consolidato la sua presenza internazionale e ha affinato la sua capacità di trasformare emozioni in suoni. Questa esperienza l’ha portata a confrontarsi con diverse culture musicali, integrando elementi orchestrali Gamelan, cordofoni orientali e suoni della natura nei suoi brani. Il suo approccio alla musica non si limita a generi specifici come pop, soul o ambient, ma si focalizza su una creazione musicale fluida e concettuale.

    Nel 2019, Federica ha fatto il suo ritorno televisivo partecipando ad Amici di Maria De Filippi e ha debuttato con il singolo “Difficoltà”. L’anno successivo, con il brano “Dimenticato (Mai)”, è stata finalista a Sanremo Giovani e ha partecipato al Festival di Castrocaro. Tuttavia, è nel 2023 che il suo percorso ha subito una trasformazione significativa a seguito di un periodo di introspezione durante la pandemia. Il suo profondo legame con Madre Terra ha ispirato il progetto “Pace Vegetale”, un’iniziativa che unisce la musica all’attivismo per la natura e i diritti degli animali, riflettendo la sua forte anima antispecista e il suo impegno contro ogni forma di discriminazione.

    Attraverso “Pace Vegetale”, Federica esplora nuove frontiere sonore, integrando elementi naturali e elettronici con una scrittura semplice e diretta che invita l’ascoltatore a un viaggio emotivo e sensoriale. Il suo obiettivo è trasformare la voce in uno strumento per immergere l’audience in esperienze uniche, in ambienti naturali e spazi che rispecchiano la sua visione di armonia e rispetto.

    “Medusa” è il primo singolo dell’Ep, uscito a Gennaio 2025.

    “Pace Vegetale” è il nuovo singolo di Federica Marinari disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 18 aprile 2025 e in rotazione radiofonica dal 13 giugno.

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  • Dopo “Holax3”, Max Francese continua il suo viaggio elettronico con “Vampire”

    Nei digital store è disponibile “Vampire”, il nuovo singolo di Max Francese, dalle sonorità dance e influenze synth-pop.

    Il brano – nato dalla collaborazione con il produttore e dj Dimitri Tenot – offre tonalità oscure e misteriose, mantenendo comunque una base elettronica e dance. Come con il precedente singolo “Holax3”, Max Francese combina elementi pop con influenze elettroniche, creando un sound distintivo e moderno.


    https://www.youtube.com/watch?v=-VJNnBzqFF4


    Max Francese è un artista italiano  noto per la sua carriera nel mondo della musica pop-dance e del teatro musicale. Ha iniziato come ballerino e performer, partecipando a musical di successo come Chica Vampiro,  Jersey Boys, Kinky Boots, Saturday Night Fever e Hairspray.

    Nel corso della sua carriera, ha anche lavorato in pubblicità come attore per marchi come Sky, Samsung e Huawei e ballerino per film Bollywood. Nel 2013, ha debuttato come cantante con il singolo “So Sweet” , prodotto dall’etichetta DoNotRecords e scritto con Fabio Intiso, Dario Spada e Riccardo Scirè. 

    Successivamente, ha pubblicato altri brani come “Run” in cui collabora con il liricista americano Charlie Mason e con Jonas Thander.”Slo-Mo” (il suo primo singolo in italiano) scritto e prodotto da Alex Trecarichi. 

    Nel 2024 insieme al produttore e dj Dimitri Tenot ricomincia a rilasciare musica per il nuovo progetto discografico. Il primo singolo promozionale rilasciato è “Holax3” seguito da “Vampire”.


  • Il Faida Clan spara rime come Escobar: “Only Faida” è il nuovo singolo, un banger identitario tra cultura e territorio

    «Code in costante aumento da Bologna a Rimini consigliata l’uscita Only Faida». Basta l’incipit per capire che “Only Faida“, il nuovo singolo del Faida Clan fuori per Watt Musik, non è il classico pezzo rap degli ultimi anni: è una traccia che racconta una scena in fermento, tra strada e consapevolezza. Una cartina geografica piegata in quattro e ripensata con flow chirurgico e immagini a fuoco.

    La Romagna si fa Medellín, la statale adriatica diventa l’autostrada del rap indipendente, e il beat – marcatamente Old School ma con un’attitudine contemporanea che suona attualissima – è solo il punto di partenza di un lavoro sincero, crudo, senza mediazioni. Una produzione capace di unire impatto e stile, con un’impronta che guarda al passato ma suona contemporanea, senza sembrare un revival.

    Nel pieno della rinascita delle scene locali, che stanno tornando a ridefinire la geografia musicale italiana, “Only Faida” è parte attiva di un trend sempre più evidente: quello del rap di provincia che non chiede permesso e non copia modelli esterni, prefabbricati, ma si articola su un’identità riconoscibile, radicata nel territorio e aperta al mondo.

    Nato nel 2022 da un’idea di Starks, il Faida Clan si fonda su un’idea precisa di Hip Hop: un’alleanza di dieci artisti che lo vivono e lo difendono come codice culturale, come linguaggio identitario e come militanza sonora. I am Elle, Slat, Mc Callaman, Word, Shoot, Skema the Rapper, Nik Riviera, Guil e DJ Code2 hanno risposto alla chiamata:

    «La musica e la cultura Hip Hop rappresentano la nostra strada ed il nostro mezzo verso un obiettivo comune: godersi il viaggio!»

    “Only Faida” segna per la crew romagnola un passo avanti rispetto ai precedenti progetti, per ambizione e compattezza stilistica. È un brano strutturato con precisione, in cui ogni barra scandisce il ritmo con sicurezza, sorretta da un flow che non lascia spazio a distrazioni.

    Con questo banger, il collettivo alza l’asticella. Strofe serrate, incastri perfetti e punchlines che non cercano di rincorrere né il plauso né il consenso facile, ma che li generano spontaneamente. «Io faccio al rap ciò che Pablo Escobar ha fatto alla coca», «Faida Clan qua detta legge, invecchia bene tipo cougar». Nel testo si susseguono non sono solo citazioni, ma vere e proprie architetture verbali che costruiscono un mondo parallelo, dove ogni riferimento narcos si intreccia alla provincia italiana con sagacia, controllo metrico e rispetto delle radici.

    Il brano, prodotto da Code2, rifinito presso il Wonderland Studio di Starks e accompagnato dal videoclip ufficiale, unisce tecnica e immaginario, estetica e rivendicazione. È l’ennesima dimostrazione che una scena regionale può parlare con voce internazionale, a patto che abbia una visione e un’identità chiare. E il Faida Clan, in questo, ha pochi rivali.

    Il Clan, già protagonista con il brano “Wake Up“, torna con un nuovo capitolo che conferma la volontà di lasciare un messaggio: non inseguendo il trend, ma ribadendo con stile e contenuti che un altro rap è possibile. Un rap che conosce le sue radici, rispetta la propria geografia e ha il coraggio di dichiarare guerra all’omologazione.

    Negli ultimi anni l’Emilia-Romagna si sta riconfermando come una delle aree più fertili per la scena italiana: una regione in cui le influenze si mescolano, le crew si moltiplicano, e la spinta dal basso ha generato un movimento in fermento, vivo, indipendente e sempre più autorevole.

    A guidare questa nuova ondata c’è il Faida Clan, che incarna l’energia, l’identità e la forza di una terra che non si lascia definire.

    È “Only Faida”. È Romagna. E non somiglia a nient’altro.

  • “Vanità” è il nuovo singolo di Sebba

    Da venerdì 6 giugno 2025 è in rotazione radiofonica “Vanità”, il nuovo singolo di SEBBA, già disponibile sulle piattaforme digitali dal 30 maggio.

    “Vanità” è un brano che racconta il tormento di chi lotta contro il desiderio di essere cercato dall’ex, pur sapendo che si tratta solo di un capriccio dell’ego. Tra nostalgia e consapevolezza, si sceglie di non cadere nella tentazione, accettando che l’amore ormai è solo un’illusione di vanità.

    Spiega l’artista a proposito del brano: “Il brano si inserisce nel mio progetto musicale col tema dell’amore, relazioni tossiche, esplorazioni interiori ed autoesami”.

    Il videoclip di “Vanità” esplora il tema della nostalgia legata a una relazione passata, in cui Sebba sembra intravedere la figura di una donna nei luoghi che frequenta, come se lei fosse ancora lì, a condividere con lui quei momenti intensi che hanno segnato la loro storia. Tuttavia, queste apparizioni si rivelano solo delle visioni, evocazioni dell’anima che si scontrano con la realtà di una presenza ormai perduta.

    Guarda il videoclip su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=8g0VCste6WA 

    Biografia

    Sebastiano Paterniti, in arte SEBBA, è un cantautore siciliano e portiere della Nazionale Italiana di Beach Soccer, con oltre 50 presenze. Tra i suoi traguardi più significativi spiccano il titolo di campione d’Europa 2023, i piazzamenti da vice campione del mondo ed europeo nel 2024, il successo come campione del mondo per club con il Napoli nel 2023 e l’argento olimpico a Cracovia 2023. Nel calcio, ha vinto 4 campionati, tra cui uno di Serie D, due di Eccellenza e uno di Promozione, e nel 2018 è stato eletto Pallone d’Oro del Calcio Siciliano.

    Parallelamente alla sua carriera sportiva, Sebba ha coltivato la passione per la musica. Musicista autodidatta, ha studiato con vocal coach noti a livello nazionale e internazionale, tra cui Marco Vito, Fabio ed Ivan Lazzara. Ha iniziato la sua carriera musicale nel 2016, esibendosi con diverse cover band su palchi e locali in Sicilia. Successivamente, ha iniziato a scrivere e comporre, frequentando vari studi di registrazione, e nel 2021 ha intrapreso la carriera da solista sotto il nome d’arte Sebba. Ha partecipato a numerosi festival e concorsi, tra cui Area Sanremo nel 2020, dove ha vinto il secondo posto al Premio Arte Sicilia 24 e raggiunto le semifinali del Fatti Sentire Festival nello stesso anno.

    “Vanità” è il nuovo singolo di Sebba disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 30 maggio 2025 e in rotazione radiofonica da venerdì 6 giugno. 

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  • Situationship: la zona grigia dell’amore raccontata dai Ferrinis

    Le luci sono quelle di New York, ma il buio in cui si muovono i protagonisti è più vicino di quanto sembri. Non si vede, ma si sente. È fatto di labbra che confondono, promesse che luccicano solo da lontano, corse senza meta dentro relazioni che iniziano già rotte. Nel nuovo singolo “Le Luci di New York”, i Ferrinis scelgono l’estetica della grande metropoli per raccontare una storia fatta di eccessi, attrazione e ambiguità. Un racconto che profuma di città, intriso di edonismo e disillusione, in cui l’immaginario del lusso si intreccia con quello della dipendenza affettiva, trasformando l’iconografia glamour in una trappola luminosa, nello specchio deformante di una generazione che ama in modalità provvisoria.

    Il brano – disponibile su tutte le piattaforme digitali – arriva dopo la pubblicazione del secondo album di Maicol e Mattia Ferrini, “Twins”, e consolida una direzione stilistica capace di unire l’efficacia della scrittura pop a una visione contemporanea e riconoscibile. “Le Luci di New York” prosegue quel discorso, ma ne isola una dimensione precisa: quella in cui l’apparenza abbaglia e il senso si perde. Con una forma espressiva ancora più spinta, quasi seriale, il brano segna un passo deciso nella costruzione di uno stile che è musicale, visivo e narrativo al tempo stesso.

    «Le luci di New York correranno più forte sulla Lambo senza stop»: è da questo verso – reiterato come un mantra – che si innesca il meccanismo del brano: una corsa a perdifiato dentro un desiderio bruciante che non conosce tregua. Una relazione che vive di notte, tra vodka, corpi sfiorati, labbra che confondono e promesse non mantenute. Il ritmo è incalzante, ipnotico, ma sotto la superficie di una notte eterna resta la sensazione che qualcosa stia per cedere, facendo intravedere il punto di rottura. Come se la festa non bastasse a coprire il rumore del vuoto.

    Tutto rimane sospeso. Le frasi si spezzano prima di diventare spiegazione, le sequenze suggeriscono qualcosa ma poi sfumano. Non c’è una direzione chiara, e forse è questo il punto. Perché certi rapporti non si spiegano: si vivono, si subiscono, si attraversano. “Le Luci di New York” prende quel caos, quella confusione e ci resta dentro. Non tenta di fare ordine, lascia tutto com’è. Crudo, discontinuo, reale.

    Il lusso non consola, il profumo inganna, le rose – come certe relazioni – hanno sempre qualcosa che punge. Il vero senso del pezzo è qui, nel territorio intermedio tra attrazione e pericolo, presenza e fuga. La scrittura lascia che siano i dettagli a fare il lavoro, tracciando un sentiero volutamente tortuoso, che rifiuta la chiarezza per restituire il sapore dolceamaro dei rapporti che non si definiscono. Perché più che raccontare, “Le Luci di New York” insinua. E lo fa lasciando aperte le frasi, come succede nelle storie d’amore che iniziano con grandi proclami e finiscono in silenzio.

    «Ci interessava lavorare su un’immagine che fosse immediatamente riconoscibile, ma usarla per dire qualcos’altro – spiegano i Ferrinis –. Le luci di New York, in questo caso, diventano il simbolo di tutte le promesse che brillano ma poi non mantengono. Ci sono rapporti che sembrano fatti per farci sentire vivi, ma che alla fine ci lasciano solo più confusi.»

    Maicol e Mattia ci riportano nel loro mondo, fatto di pop notturno e cultura visuale. Un approccio che trova la sua coerenza anche in questo pezzo, sottolineando la loro vocazione per un linguaggio sempre più ibrido, tra suono e immagine.

    Esteticamente, “Le Luci di New York” si colloca in quel filone urban-pop che dialoga con l’immaginario di serie come “Euphoria”, videoclip in stile Netflix e canzoni che sembrano scritte per accompagnare sequenze di film. Il duo forlivese spinge ancora una volta sulla direzione di una musica che sia anche visione, atmosfera, contesto. E lo fa senza rinunciare alla qualità sonora, ma senza nemmeno nascondere le zone d’ombre che attraversano i testi.

    Oggi oltre il 60% dei giovani tra i 18 e i 30 anni definisce le proprie relazioni come “instabili” o “non definite”. Lo rileva uno studio dell’Università di Stanford, pubblicato su Psychological Science, che fotografa una condizione sempre più diffusa: quella di rapporti che sfuggono a ogni etichetta, dove attrazione e ansia si sovrappongono, e l’intimità è spesso alternata da silenzi improvvisi. Un dato che conferma quanto l’indecisione e la narrazione di un amore “on/off” siano parte integrante del vissuto affettivo attuale. “Le Luci di New York” si muove dentro questa zona grigia, raccontando quello che resta quando l’amore non trova una forma, ma continua a farsi sentire.

    Una dinamica che ha un nome preciso – situationship – e che vive nei thread di Instagram, nei POV virali su TikTok, nei post di psicologi relazionali e nelle confessioni anonime sulle riviste online. Non è una storia d’amore né una semplice frequentazione: è un limbo affettivo, spesso intenso, quasi sempre instabile.

    “Le Luci di New York” lo racconta senza puntare a compiacere e senza voler essere una semplice canzone da club. Parte da immagini patinate, ma le usa per parlare di quello che c’è dietro: il vuoto, il desiderio che arde ma consuma, l’ambiguità. È un racconto disilluso e al contempo seduttivo, che usa i codici della notte e del lusso per scavare nel silenzio distruttivo che talvolta resta dopo la festa. Perché a volte, la confusione è già una forma di narrazione.

    Una fotografia pop, lucida e contemporanea, di ciò che succede quando l’apparenza sovrasta il contenuto, quando il bisogno di sentirsi desiderati diventa più forte del bisogno di sentirsi capiti.

    «Non siamo mai stati interessati a raccontare l’amore perfetto – concludono i Ferrinis –. Preferiamo mostrare le ombre, i contrasti, le verità a metà. Forse perché sono proprio quelle a farci riflettere di più su chi siamo davvero.»

    Tra vetrine luminose e copertine lucide, soffermarsi su ciò che resta in ombra – o su quello che riflette per errore – è una scelta consapevole. Perché in un tempo in cui tutto sembra dover brillare, il coraggio sta anche nel mostrare quello che la luce non illumina.