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  • “Moncadas”: ecco il nuovo album in studio del rapper Turi Moncada

    “Moncadas”: ecco il nuovo album in studio del rapper Turi Moncada

    Dal 15 aprile 2022 è disponibile su tutte le piattaforme digitali MONCADAS, l’album d’esordio dell’artista palermitano TURI MONCADA (alias di Salvatore Moncada, classe ‘98), pubblicato per la nuova label La Victoria Records fondata da St. Luca Spenish e Simone Barbieri

    La release entra a far parte dei progetti che arricchiscono la vasta programmazione discografica della label nei mesi a venire, con un roster che vanta al suo interno nomi celebri come Miss Fritty e nuove scommesse dell’urban italiano, come lo stesso Turi Moncada, Issel, Skinny Raise, Engeezo, Don Rizzo e Kappa24.

    MONCADAS è una raccolta di 11 brani scritti e registrati tra il 2021 e il 2022. Il titolo dell’album richiama il cognome di origini spagnole dell’artista, già giovane membro fondatore del collettivo Gorilla Sauce, che cela nel suo primo disco una doppia chiave di lettura. La “S” che compare nel titolo, infatti, evoca il tema ricorrente della famiglia, ma anche le molte sfaccettature nello stile musicale di Turi Moncada, che si evidenziano in ogni brano.

    MONCADAS è il riassunto in musica degli ultimi due anni della vita di un ragazzo siciliano che ha preso consapevolezza di voler essere se stesso a tutti i costi”, spiega l’artista. “All’interno ho messo le mie storie, le difficoltà della mia terra, le mie paure, la musica e la cultura che mi hanno ispirato durante la mia crescita”.

    Nella tracklist spiccano le collaborazioni con Frank Popa (Però piace), Nevra (Molto più), Issel (Safe) e le produzioni di Valentino, Alex 3o5 e Yahweh.

    Turi Moncada alterna banger ad esercizi di stile, storytelling a brani più leggeri e intimi, senza mai dimenticare quanto la sua città e la realtà siciliana abbiano un peso specifico nelle storie che racconta. Su tutti, brani come U Sai e La parola con la M mostrano la realtà della sua città filtrata dagli occhi dell’artista, fra stereotipi da abbattere e una criminalità troppo spesso ostentata, ma ben lontana dalla reale piaga della mafia, che flagella la nostra attualità. 

    Il sound tra l’hip hop più classico e le nuove sonorità dell’urban sintetizza nella sua molteplicità di ispirazioni una maggiore maturità rispetto ai primi EP e mixtape dell’artista, arricchito da citazioni e riferimenti cinematografici da sempre presenti nei testi di Turi Moncada.

  • Luca Aquino nel nuovo album di Max Fuschetto: Ritmico Non Ritmico!

    Luca Aquino nel nuovo album di Max Fuschetto: Ritmico Non Ritmico!

    NovAntiqua pubblica il nuovo avvincente album del poliedrico compositore. Jackson Pollock, Paul Klee e Lucio Battisti in un crossover concettuale dalla pittura al modern-classical. Special guest Luca Aquino

    Ritmico Non Ritmico: la musica di Max Fuschetto verso le frontiere dell’arte

     

     

    MAX FUSCHETTO

    Ritmico Non Ritmico

    NovAntiqua

    9 tracce | 36.37 min.

     

     

    «Ritmico Non Ritmico è procedere senza categorie. Il mondo e il suo rovescio. Lo specchio in cui si riflette l’assenza. Il non identico necessario che completa la formula dell’essere. Il titolo nasce da una parafrasi di Ritmicamente, uno dei quadri di Paul Klee in cui è rappresentata una scacchiera disegnata a mano. Ritmico come disposizione architettonica degli elementi che realizzano una forma; Non ritmico di dimensioni musicali che nascono da elementi fluttuanti, continuum sonori che si espandono liberamente. Ritmico come pulsazione costante, dei suoni ribattuti sui tasti di un pianoforte o ripetuti tra soffio e lingua nel tubo di un flicorno; e anche di una Non Ritmica sospensione: il beat assente, il passo che non trova appoggio, la sensazione del vuoto. Stop. L’elenco è infinito, ognuno ha il suo andare oscillante: l’artista che mi interessa è un funambolo il cui passo successivo non ha riuscita certa».

    Sono le parole con cui Max Fuschetto presenta, partendo dall’immagine evocativa del titolo, il nuovo album Ritmico Non Ritmico, pubblicato da NovAntiqua. A quattro anni dal successo di Mother Moonlight il compositore e oboista torna con un’opera avvincente, incentrata su un crossover concettuale che esalta il continuo andare della musica verso le frontiere dell’arte, soprattutto quella della pittura e dell’immagine. Ritmico Non Ritmico è una lente puntata sull’irresistibile caleidoscopio del tempo: ritmo come pulsazione; come espansione, evoluzione di forme; ritmo segnato, ritmo  immaginato; il ritmo interiore di chi crea o esegue e di chi ascolta e ricrea.

    Ancora una volta Max Fuschetto stupisce per l’eclettismo e il coraggio di una musica che, pur collocabile in area modern-classical o contemporanea, ha una matrice concettuale e ricerca direzioni, sviluppi ed esiti personali, dall’ascolto della musica africana alle letture dell’arte contemporanea. Al giardino d’infanzia trasfigurato in Mother Moonlight, ora si sovrappone la ricerca di un dialogo e di una confluenza di tecniche e pratiche tra arte e musica. Come accaduto in alcuni brani-manifesto, spiega lo stesso autore, «Ho pensato per analogia: siccome, ad esempio, i primi tre brani, Number 1, 3 e 5, esplorano, partendo da pattern percussivi di matrice africana, le possibilità di costruire musica usando le risorse del ribattuto, mi sono venuti in mente gli esperimenti di Jackson Pollock dei Number in cui il pittore, colando direttamente il colore su una tela disposta per terra, sgocciola misture cromatiche formando punti e intrecci di linee usando il dripping come uno sciamano intento a gestire e controllare il caos derivante dal caso».

    Tra Pollock e Paul Klee, i nove brani si aprono alle possibilità della trasposizione e della metafora, in un omaggio alle intime connessioni tra il segno e il suono, tra le strutture che colpiscono l’occhio e quelle che affascinano l’orecchio. Fuschetto si circonda come sempre di eccezionali musicisti per realizzare il suo intento, pensiamo a Enzo Oliva e Pasquale Capobianco, suoi abituali collaboratori: «Ho voluto musicisti dal suono originale, dal tocco personale, che riescono a sublimare una partitura ricavandone un mondo che è puro suono. Se penso alle ore impiegate per decidere quale fosse il giusto tempo per ogni esperienza sonora direi che qualsiasi cosa abbiamo eseguito è stata realizzata attraverso un solo respiro collettivo, quello infine scelto e non un altro».

    Sul finale colpisce il brano A Lucio B., con la partecipazione di Luca Aquino («Mi ha sempre affascinato quel suo suono intenso, morbido, dalla gamma espressiva ampia e anche uno stile nelle improvvisazioni assolutamente personale»). Una dedica sui generis al genio di Lucio Battisti, che Fuschetto considera «Un artista straordinario, fa così parte del nostro immaginario che ho pensato di far emergere il motivo del pianoforte da un field recording catturato in una metropolitana, luogo sonoro che rappresenta in questo caso la metafora dell’inconscio collettivo: il parlato della gente, i soffietti delle porte che si aprono, il ritmo delle rotaie, le variazioni di velocità che sono variazioni di altezza del suono ecc. Ho voluto cogliere un’analogia tra un motivo improvvisato da ragazzo e un tema di Battisti che amo. Ho notato delle similitudini nella costruzione delle frasi e nell’uso di certe armonie e ho pensato che ognuno ha i suoi maestri, impliciti ed espliciti, ed è bene non dimenticarlo».

    Ritmico non Ritmico:

    1. Number 1
    2. Number 3
    3. Number 5
    4. Vortex, a Jackson Pollock
    5. Midsommar Choral
    6. Trame
    7. Midsommar
    8. Iride, a Paul Klee
    9. A Lucio B.

    Enzo Oliva: Piano & Fender Rhodes

    Pasquale Capobianco: Electric Guitar

    Eleonora Amato: Violin

    Silvano Fusco: Cello

    Luca Martingano: French Horn

    Giulio Costanzo: Marimba

    Max Fuschetto: Oboe, Soprano Sax & Electronics

    Antonella Pelilli: Intervento vocale in Iride

    Special Guest Luca Aquino in Midsommar e A Lucio B.

  • Marco Parente: martedì 3 maggio esce in digitale “Una città di carta” colonna sonora dell’omonimo film

    Marco Parente: martedì 3 maggio esce in digitale “Una città di carta” colonna sonora dell’omonimo film

    Da martedì 3 maggio sarà disponibile sulle piattaforme digitali “Una città di carta” (Blackcandy Produzioni), la colonna sonora originale di Marco Parente tratta dall’omonimo film di Guido Latino che sarà presentato al Trento Film Festival il 3 e il 4 maggio.

    Il disco è la colonna sonora originale del docu-film “Una città di carta”. 55 minuti di puro flusso interamente strumentale in una forma acustica, eppure contemporanea. In perfetta simbiosi con le immagini e il racconto, le composizioni finisco per diventare parte indispensabile della sceneggiatura e paesaggio sonoro ideale del docufilm.

    L’autore delle musiche è Marco Parente, tranne nel brano “Altopiano parlante” in cui ha collaborato con A. Stefana sia nell’arrangiamento che nella produzione. Sono tutte canzoni originali ed inedite, ad eccezione di “Altopiano parlante” che era la la b-side del singolo “Il posto delle fragole” di Marco Parente del 2005.

    Spiega l’artista a proposito del progetto: “È la prima volta che realizzo la colonna sonora di un film-documentario, e anche che lo faccio senza cantare, dunque componendo musica solo strumentale. La cosa ha reso il mio lavoro totalmente leggero, libero e mai conflittuale proprio perché senza parole. Sono partito col selezionare un mio brano strumentale del 2005, pensando di dover aggiungere poco altro, ritrovandomi invece poi a coprire di musica originale quasi la totalità del film.”


    Track-list:
    • Altopiano parlante feat. Alessandro ‘Asso’ Stefana

    • Tema di carta

    • Sole di carta 

    • Tema di carta (Reprise)

    • Daziaro

    • Acqua di carta

    • Balalaika orchestra 

    • Città in tre temi di carta 

    • Neve di carta 

    • Sul fiume di carta 

    • Balalaika in città 

    • Letti bianchi 

    • Altopiano parlante (Reprise) feat. Alessandro ‘Asso’ Stefana

    • Pace di carta

    • Svidrigajlov

    • Tre paesaggi di carta

    • Altopiano parlante (Finale) feat. Alessandro ‘Asso’ Stefana

    • Carta canta (Titoli di coda) feat. Tatiana Sordo

  • Valeria Caliandro: esce in digitale “MINIATURA” il nuovo singolo che anticipa il nuovo disco “MINIATURE”

    Valeria Caliandro: esce in digitale “MINIATURA” il nuovo singolo che anticipa il nuovo disco “MINIATURE”

    Da venerdì 29 aprile sarà disponibile sulle piattaforme digitali “Miniatura” (Blackcandy Produzioni), il singolo di VALERIA CALIANDRO che anticipa il nuovo album in uscita il 13 maggio.

    Miniatura” è la canzone scelta come singolo di lancio dell’intero nuovo disco di Valeria Caliandro. E’ un brano che parla del mondo apparentemente minuscolo che è racchiuso in un uomo, dei bordi da tracciare che definiscono l’idea di noi e degli altri. E’ una canzone sui limiti, a volte necessari, altri da superare con l’immaginazione, con una nuova storia da raccontarsi e da raccontare.

    Commenta l’artista a proposito del brano: Miniatura è un giorno che si ripete, è il mondo racchiuso in un uomo, un carillon che gira su se stesso, circolare e perfetto. Miniatura è anche una dipendenza, uno spazio troppo stretto, un vizio, una spirale in cui tutto ritorna. Miniatura è una domanda sui bordi da tracciare che plasmano l’idea di noi e degli altri.”


    “MINIATURE” è il nuovo disco di Valeria Caliandro. Nove tracce prismatiche sul mondo delle relazioni, sul rapporto tra la colpa e il coraggio di sognare, su come un singolo giorno racchiuda il seme di una vita intera. MINIATURE sono le canzoni rispetto alla musica, pochi minuti intensi e ornamentali, come i caratteri utilizzati negli antichi manoscritti. E’ un disco che mette in dialogo la musica classica contemporanea e il dark pop. Registrato al GRS studio di Firenze da Lorenzo Buzzigoli con pochi strumenti: pianoforte, voce, synths, archi e percussioni. Vede due collaborazioni importanti: un duetto con Paolo Benvegnù e la collaborazione con Eugenio Sournia (ex Siberia).

    Track-list:
    • Overture

    • Terraferma

    • Firmamento

    • La finestra feat. Eugenio Sournia

    • Interludio

    • Miniatura

    • Nuova York

    • Un cuore così bianco

    • Temporali feat. Paolo Benvegnù

  • Francesco Di Bella: venerdì 29 aprile esce in radio “RIVELAZIONE” il nuovo singolo feat. MARINA REI

    Francesco Di Bella: venerdì 29 aprile esce in radio “RIVELAZIONE” il nuovo singolo feat. MARINA REI

    Dal 29 aprile 2022 sarà in rotazione radiofonica “Rivelazione” feat. Marina Rei (Blackcandy Produzioni), il nuovo singolo di Francesco Di Bella estratto dal nuovo album “Play with me”.

    Rivelazione” è brano dal forte contenuto sociale ispirato al libro della Rivelazione (Apocalisse di Giovanni) con un sound reggae che ben si sposa con il tipico linguaggio dell’invettiva rastafari ed un’ottima intesa e rivisitazione di Marina Rei.

    Spiega l’artista a proposito del brano: Con Marina collaboriamo da molti anni, quando nel suo album del 2005 mi chiese di cantare insieme la bellissima Song’ Je, siamo amici e ci invitiamo sempre reciprocamente sul palco, mi piace cantare con lei, il modo in cui si fondono le voci. Essendo una polistrumentista straordinaria, qui si è divertita un po’ con tutto, dalla batteria al piano elettrico e naturalmente alle voci. Ha dato un carattere molto sensuale alla canzone che parla di versi biblici e apocalisse, l’ha resa decisamente più calda.”

    Play with me” è un disco che raccoglie tanti anni di scrittura come solista e come membro dei 24 Grana osservando da un punto di vista originale la crescita dei brani nell’interpretazione di artisti a cui tengo particolarmente. Il gioco è riuscito ed è una bella soddisfazione per Francesco essere riuscito a creare delle canzoni che si siano sapute adattare allo stile di altri interpreti.

  • IL MISSISSIPPI DI WILLIAM FERRIS: IL BLUES DEL DELTA TORNA SUL PO GRAZIE AL ROOTSWAY

    IL MISSISSIPPI DI WILLIAM FERRIS: IL BLUES DEL DELTA TORNA SUL PO GRAZIE AL ROOTSWAY

    Dal 6 maggio al 5 giugno, il sabato, la domenica e i giorni festivi presso il MUPAC di Colorno (PR) – nella prestigiosa sede dell’Aranciaia – sarà possibile ammirare alcuni degli iconici scatti fotografici di William Ferris, uno dei più importanti etno-musicologi americani.

    INAUGURAZIONE MOSTRA VENERDÌ 6 MAGGIO ORE 21:00

    Classe 1942 e nativo di Vicksburg – nel profondo Delta del Mississippi – William Reynolds Ferris si è fatto notare per la sua continua attività di studioso a favore della ricerca e della cultura del Sud degni USA.

    Docente universitario alla Yale è stato nominato da Bill Clinton quale presidente della National Endworment for the Humanities ed è stato co-fondatore del Center for Southern Folklore ed ha all’attivo dieci libri, tra cui “Il Blues del Delta” edito in Italia dai festival Rootsway e dal Mississippi al Po, premiato dalla Blues Hall of Fame e ben 15 film documentari sul folklore del Sud statunitense.

    Tra i tanti riconoscimenti ricevuti da Ferris quelli più importanti sono il Charles Frankel Prize in the Humanities conferito dal Presidente USA Clinton, il Chevalier e Officer in the Order of Arts and Letters della Francia e il recente Grammy Awards per i suoi lavori di ricercatore musicale.


    LA MOSTRA FOTOGRAFICA

    Considerato anche come un importante fotografo ha avuto l’opportunità, nella sua lunga carriera, di immortalare alcuni momenti fondamentali della storia del blues americano, soprattutto in quelle terre a Sud della Mason-Dixon Line che hanno una particolare caratteristica che le rende molto simili, geograficamente e culturalmente – con il territorio parmense lungo il fiume Po, come lo stesso Ferris ha potuto constatare nella sua visita avvenuta nell’estate del 2011.

    Dopo quella sua partecipazione al Rootsway Festival ha voluto regalare alcune decine di scatti all’associazione parmense e sono proprio queste fotografie, tutte rigorosamente autografate dall’autore, che potranno essere visionare in quello che è diventato un vero e proprio museo della cultura popolare a Colorno, grazie all’opera del MUPAC e con la preziosissima collaborazione con Colorno Photo Life ed A-Z Blues e col patrocinio del Comune di Colorno, della FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche) e con il sostegno di Coop Alleanza 3.0.


    I CONCERTI COLLEGATI

    Sarà questa l’occasione di riportare il Rootsway all’ombra della meravigliosa Reggia di Maria Luigia con anche due concerti di musica tradizionale USA.

    Venerdì 6 maggio (ore 21:00) con i Best Before War feat. Red Clementine col loro repertorio che spazia dalle musiche delle colline appalachiane di matrice prettamente bianca, mentre il sabato 21 (sempre ore 21:00) vedrà il ritorno di Paul Venturi e Oscar Abelli con la loro proposta di blues del delta, perfetto contorno per le immagini di Ferris.

    Ingresso libero sia alla mostra che ai concerti con normativa anti-Covid vigente

    PER ULTERIORI INFO

    Orari: sabato 15:30 – 18:30 | Domenica e festivi 10:00 – 12:00 | 15:30 – 18:30

    museomupac@libero.it
    0521 816 939 | 349 3512 737
    info@colornophotolife.it

  • STEFANO D’ONGHIA SORPRENDE NELLA SECONDA STAGIONE DI CASH OR TRASH. CONQUISTA TUTTI CON LA SUA PREPARAZIONE E SIMPATIA

    STEFANO D’ONGHIA SORPRENDE NELLA SECONDA STAGIONE DI CASH OR TRASH. CONQUISTA TUTTI CON LA SUA PREPARAZIONE E SIMPATIA

    Gli oggetti hanno un potere fortissimo, questo raccontiamo. Le cose ti possono aprire un mondo” dice Stefano D’Onghia in un’intervista.

    Il 4 aprile è iniziata e prosegue a gonfie vele tutti i giorni, da lunedì a venerdì la seconda stagione di Cash or Trash – Chi offre di più? e tra le fila dei giudici del gameshow in onda su Nove / discovery+ ritroviamo il ceretano Stefano D’Onghia.

    Il suo lato di abile mercante già in parte lo conoscevamo, mentre la sua profonda conoscenza su tutto ciò che riguarda il mondo dell’oggettistica, dell’arredamento, dell’antiquariato e del modernariato, oltre al suo lato umano e caratteriale sono una continua scoperta di questa nuova stagione.

    Nemmeno lo schermo del televisore riesce a mettere dei filtri a Il Dongi, come lo chiamano gli amici e i fans, che con tutta la sua simpatia sta facendo breccia nei cuori dei telespettatori. In ogni puntata regala pillole di sapere e anima le aste con la sua elegante esuberanza, e perché no, ogni tanto anche con qualche piccola strategia e bluff, ormai un cult del programma.

    Il Dongi sembra veramente mettere d’accordo tutti, col suo sorriso spontaneo e la battuta sempre pronta conquista anche i venditori, riuscendo così ad aggiudicarsi i loro mirabolanti oggetti, e persino gli altri giudici, che non mancano occasione per esprimere la loro stima nei confronti del collega.

    La terza settimana della seconda stagione si inaugura registrando 283.000 spettatori giornalieri con l’1,4% di share, risultato di tutto rispetto per Cash or Trash che rimane disponibile anche on demand sulla piattaforma discovery+.

    NOVE è visibile al canale 9 del Digitale Terrestre, su Sky Canale 149 e Tivùsat Canale 9.

  • DANIELE FALASCA VENERDÌ 6 MAGGIO 2022 ESCE IN RADIO “TRIADE” SINGOLO ESTRATTO DAL NUOVO DISCO OMONIMO “TRIADE”

    DANIELE FALASCA VENERDÌ 6 MAGGIO 2022 ESCE IN RADIO “TRIADE” SINGOLO ESTRATTO DAL NUOVO DISCO OMONIMO “TRIADE”

    Da venerdì 6 maggio 2022 sarà disponibile in rotazione radiofonica “Triade”, il singolo di Daniele Falasca pubblicato dall’etichetta discografica Ars Spoletium – Publishing & Recording, estratto dal nuovo omonimo album “Triade”, presente su tutte le piattaforme di streaming da venerdì 6 maggio 2022.

    Brano dal profondo senso melodico, un tango appassionato e appassionante dal mood romantico, sentimentale, “Triade” è il singolo del fisarmonicista e compositore Daniele Falasca, pubblicato dall’etichetta Ars Spoletium – Publishing & Recording ed estratto dalla sua nuova fatica discografica dal titolo “Triade”. Intelaiato su un’elegante struttura armonica, di grande appeal ed efficacia comunicativa, nonché dall’estrema piacevolezza d’ascolto, da “Triade” emerge lo spiccato senso melodico e la tangibile sensibilità espressiva di Daniele Falasca, autore del brano. Falasca descrive così questa sua composizione: «Con questo mio tango ho voluto descrivere il mood giornaliero della mia famiglia. Il forte legame che ci unisce, spero esca dalle note di questo mio brano. La sua vivacità rispecchia quella delle nostre attività quotidiane, piene di impegni e tanta musica. Triade è strutturato in tre parti – e ho dato questo titolo perché la mia famiglia è formata da tre membri: mia moglie, mia figlia e io».

    Concepito a cavallo fra modern jazz e latin jazz, caratterizzato da un’ammaliante finezza armonica e da una naturale inclinazione per un gusto melodico che colpisce di primo acchito, “Triade” è una sorta di autoritratto interiore, un disco il cui punto nodale è rappresentato dalla genuinità comunicativa e dalla generosità interpretativa di Daniela Falasca che, con lodevole essenzialità e senza mai ricorrere a stucchevoli virtuosismi autoreferenziali, si racconta e si descrive in note mettendo a nudo la sua autentica essenza artistica. Affiancato da un notevole trio formato da Arturo Valiante (pianoforte), Marcello Manuli (basso) e Glauco Di Sabatino (batteria), il CD prevede otto brani originali scaturiti dall’ispirata vena compositiva di Falasca, eccezion fatta per What a Wonderful World (Bob Thiele alias George Douglas), famosissimo evergreen diventato praticamente immortale soprattutto grazie all’immenso Louis Armstrong. Oltre alla sezione ritmica già citata, nel nuovo lavoro discografico di Daniele Falasca figurano due importanti ospiti: Vincenzo Di Sabatino (pianoforte in Città delle Rose) e la nota cantante Linda Valori in What a Wonderful World che, con la sua riscaldante e pervasiva vocalità soul, reinterpreta raffinatamente questo eterno capolavoro. L’autore spiega così la genesi e il mood di “Triade”: «È il mio decimo disco. Pensato, scritto e stampato in meno di un mese. Come in tutti i miei album, anche in questo ho dato risalto alle idee tematiche, ma con una novità: mi sono dedicato all’improvvisazione per la prima volta! È un disco modern jazz, in cui ascolterete ritmi latin jazz, tango moderno e ballad, interpretato dal mio quartetto stabile che vede Arturo Valiante al pianoforte, Marcello Manuli al basso e Glauco Di Sabatino alla batteria. Gli ospiti che ho voluto coinvolgere sono delle persone speciali: in Città delle Rose, al pianoforte, troverete il mio ex insegnante di conservatorio Vincenzo Di Sabatino, mentre What a Wonderful World, l’unica cover presente, è interpretata dalla cantante Linda Valori».

    DANIELE FALASCA BIOGRAFIA

  • FLORIANA FOTI VENERDÌ 29 APRILE 2022 ESCE IN RADIO “IF YOU STAYED WITH ME” BRANO ESTRATTO DAL NUOVO ALBUM “SEVEN COLORS”

    FLORIANA FOTI VENERDÌ 29 APRILE 2022 ESCE IN RADIO “IF YOU STAYED WITH ME” BRANO ESTRATTO DAL NUOVO ALBUM “SEVEN COLORS”

    Da venerdì 29 aprile 2022 sarà disponibile in rotazione radiofonica “If You Stayed with Me”, il secondo singolo di Floriana Foti pubblicato dall’etichetta discografica TRP Music, estratto dal nuovo album “Seven Colors”, disco già presente su tutte le piattaforme di streaming da venerdì 8 aprile 2022.

    Dal mood particolarmente toccante, dallo spirito profondamente evocativo, narrativo e descrittivo, “If You Stayed with Me” è il secondo singolo della cantante, compositrice e arrangiatrice Floriana Foti, pubblicato dall’etichetta TRP Music ed estratto dal suo nuovo lavoro discografico intitolato “Seven Colors”. Architettato su un raffinato manto armonico, “If You Stayed with Me” (“Se Tu Fossi Rimasta con Me” in italiano) è un’affettuosa ballad, scritta e arrangiata dalla musicista siciliana, dedicata alla sua compianta nonna paterna. Per Floriana Foti l’angelica presenza di sua nonna ha rappresentato un autentico e forte punto di riferimento, che l’artista sicula ha avuto al suo fianco fino al 2016. Il fulcro del tema è quello del ricordo, della mancanza, proprio come dice il testo (tradotto in italiano): «Accendendo candele, riscaldo questo spazio vuoto… quando mi sento sola, mi viene ancora in mente quando ridevi, come un amorevole dono che conservo dentro di me». Su “If You Stayed with Me”, Floriana Foti racconta: «Dopo l’uscita di Spunta lu Suli (il primo singolo, ndr), ho avvertito il desiderio di passare dai colori mediterranei caldi a quelli tenui e nostalgici: e come non ricreare una tale atmosfera se non attraverso una ballad jazz? Tra l’altro, non dedicata a chi c’è nella mia vita, ma a chi non c’è più pur continuando a far sentire la sua presenza. Il brano è una dedica a mia nonna paterna, dalla quale ho ereditato anche l’amore per il canto. Spero che questa dichiarazione d’amore non convenzionale possa regalare un piccolo tremito, come quello che mi ha condotto a scriverla». Il videoclip vuole esprimere il tema del ricordo e della “mancanza-presenza” di chi ci è stato vicino durante il percorso di vita e che, in qualche modo, continua a esserci e a guidarci da qualche parte dell’universo. Però, segue un secondo tema, ossia quello delle sfumature intese come emozioni e stati d’animo, che rendono la realtà variopinta e, allo stesso tempo, degna di essere vissuta. Regista e videomaker del video è Marco Foti, mentre l’ambientazione scelta è la necropoli nella riserva naturale di Pantalica, in provincia di Siracusa, dichiarata patrimonio dell’umanità dal 2005. Il luogo presenta uno scenario naturale mozzafiato, incontaminato e spirituale. Le scene sono state girate il 2 marzo 2022, in un pomeriggio velato dalle nuvole che conciliano il senso di nostalgia e memoria, in armonia col silenzio di quei luoghi. La protagonista è colta in due differenti momenti: quello del raccoglimento meditativo e quello della danza dei nastri colorati che simboleggiano le proprie emozioni. La scelta della necropoli di Pantalica non è dunque casuale: tra le impervie montagne, migliaia di anni fa, diverse popolazioni hanno lasciato le proprie testimonianze attraverso delle grotte artificiali, così come una persona importante per la nostra vita può lasciare una traccia di sé stessa dentro di noi.

    Nel segno del contemporary jazz, intarsiato con tratteggi di musica mediterranea, ethno jazz, world music e folk, “Seven Colors” è un viaggio immersivo, dal carattere introspettivo, un album dal quale emerge tutta la sensibilità compositiva, comunicativa e interpretativa di Floriana Foti, come fosse un quadro inizialmente intonso poi dipinto con svariate gradazioni di colori volte a manifestare in parole e note sensazioni e stati d’animo mutevoli. Un immaginifico affresco sonoro che emana calore umano, un ritratto intimistico capace di far vibrare le corde più recondite dell’anima. Accompagnata da sette brillanti partner come Suzan Veneman (tromba), Denis Pavlenko (sax alto), Daniele Nasi (sax tenore), Pasha Shcherbakov (trombone), Tony Hoyting (pianoforte), Andrea Caruso (contrabbasso) e Quique Ramírez (batteria), il CD consta di nove brani, di cui Seven Colors of the Rainbow, If You Stayed with Me e Spunta lu Suli sono figli della fertilità compositiva di Floriana Foti, mentre Cu ti lu Dissi (tradizionale), Marzapaneddu (tradizionale-Matilde Politi), L’Amore Fugge (Rita Marcotulli), Dolcenera (Fabrizio De Andrè), Scitame Sole (Rita MarcotulliMaria Pia De Vito) e S’Wonderful (George GershwinIra Gershwin) completano la tracklist. Su “Seven Colors”, la musicista sicula si esprime così: «Seven Colors è il mio album d’esordio, la mia carta d’identità artistica, in cui ho provato a trasmettere le mie generalità in maniera chiara. Al suo interno, tutti i brani da me composti o rivisitati, sono concepiti come pennellate di colore su tela di diverse tonalità: ascolterete brani al confine tra jazz, mediterraneo e world music in lingua dialettale, italiana e inglese, insieme a composizioni originali. Mi auguro possiate goderne dell’ascolto».

    FLORIANA FOTI BIOGRAFIA

  • CRISTIAN ALBANI “GIORNI”  SENSIBILITÀ E ATMOSFERE SOGNANTI PER UN SINGOLO ECLETTICO

    CRISTIAN ALBANI “GIORNI” SENSIBILITÀ E ATMOSFERE SOGNANTI PER UN SINGOLO ECLETTICO

    Il giovane artista romagnolo Cristian Albani pubblica il suo nuovo singolo “Giorni” con distribuzione Sony Music Italia.
     
    È un brano delicato ed ispirato, scaturito da un monologo interiore nel quale l’artista si interroga sull’esperienza dell’attesa.
    Vivere in questo periodo storico in standby, tra l’opportunità di una giornata libera e la sofferenza di una giornata svuotata, porta ad un conflitto interiore sullo scorrere del tempo.
     
    “Stiamo vivendo “Giorni” diversi da quelli a cui siamo abituati: solo atipici se siamo fortunati, pure difficili se lo siamo stati un po’ meno. Sia nell’una che nell’altra situazione ci ritroviamo a oscillare tra l’apatia e l’esagitazione, tra la speranza e lo sconforto, cercando di tenere a bada le energie che ora reprimiamo, ma che ci torneranno utili per ripartire.”

    • Cristian Albani

     
    L’arrangiamento del brano si articola tra elementi elettronici e pop-rock, esplorando una dinamica prima sospesa e poi cadenzata.
    I motivi ripetuti lasciano spazio a repentini cambi armonici, in cui la chitarra elettrica e i sintetizzatori si litigano il primo piano.
    Le parole galleggiano in un’atmosfera rapita, sognante, disgregandosi in una coda enigmatica e aliena.
    Un singolo che denota la grande sensibilità dell’artista, già intravista nella precedente “Memoria”, che cullerà l’ascoltatore in una riflessione che riguarda la vita di tutti nel recente periodo.

    Cristian Albani BIOGRAFIA