Dal 13 giugno 2025 sarà in rotazione radiofonica “NON SIAMO JEDI”, il nuovo singolo di Valerio Martino disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 6 giugno 2025.
“Non Siamo Jedi” è il primo di due capitoli dedicati al tema dell’amore. Una canzone che abbandona ogni idealizzazione fiabesca o romantica per raccontare un amore autentico, imperfetto, che trova la sua forza proprio nei difetti e nelle fragilità. Valerio Martino continua a valorizzare la normalità e la crudezza della vita quotidiana, questa volta attraverso un arrangiamento street-pop essenziale: pochi suoni, semplici e ruvidi, scelti con cura per lasciare spazio alla verità del racconto. Un inno all’amore reale, lontano dalle favole, ma profondamente umano.
Commentano l’artista a proposito del brano: “Parlare d’amore è complesso, soprattutto perché ci si scontra con modelli e ideali zuccherosi che spesso non hanno nulla a che vedere con la vita reale. L’Amore con la A maiuscola per me è una bufala, esistono tanti amori completamente diversi l’uno dall’altro, in cui difetti, pregi, sogni e bisogni si incontrano e a volte si intrecciano in maniera così forte che sentiamo di non voler districarci più”.
Nel videoclip di “Non Siamo Jedi”, Valerio Martino segue una serie di cartelli che lo guidano nell’esecuzione di azioni più o meno stravaganti, dando vita a una coreografia semi-improvvisata insieme alle comparse. Il risultato è un gioco visivo leggero e ironico, in cui il meccanismo normalmente nascosto – quello delle indicazioni di scena – viene invece mostrato apertamente, diventando parte integrante della narrazione. Il video, ideato dallo stesso Valerio Martino e realizzato da Samuele Cangi, è stato girato presso il Blue Moon Rec Studio.
Dall’incontro inconsueto tra indie-punk, cantautorato acustico e una lunga psicoterapia nasce il progetto solista di Valerio Martino. Già voce e chitarra degli Street Clerks (Dopofestival di Sanremo, E poi c’è Cattelan, X Factor), Valerio porta avanti una scrittura sincera e disincantata, capace di raccontare la vita reale nella sua imperfezione. Nelle sue canzoni celebra i dettagli contraddittori dell’esistenza, alternando sonorità morbide e acustiche a trame più grezze e taglienti.
“Non Siamo Jedi” è il nuovo singolo di Valerio Martino disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 6 giugno 2025 e in rotazione radiofonica dal 13 giugno.
Da venerdì 13 giugno 2025 sarà disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming digitale “SILENZIO” (Overdub Recordings), il nuovo singolo degli AABU.
“Silenzio” è un brano che nasce da una domanda semplice e diretta: quante maschere può indossare un silenzio? È una riflessione su quanto le parole non dette possano generare mondi inesistenti, creare distanze e alimentare fraintendimenti. La canzone racconta la solitudine che si amplifica. La paura di restare soli e il dolore che si prova quando non riusciamo a condividere ciò che abbiamo dentro. È una preghiera, una richiesta di luce in una stanza buia. Una speranza che, nonostante tutto, qualcosa si possa ancora salvare.
Spiega la band a proposito del brano:«Il nostro nuovo singolo si chiama “Silenzio” e arriva in un momento in cui è necessario fare sentire la propria voce. Il bisogno di urlare è diventato necessario per resistere, “Silenzio” è un invito a non restare zitti. È un brano da ascoltare, da ballare e da vivere come un atto di resistenza. Contro l’indifferenza. Contro l’apatia.»
Biografia
Gli aabu (acronimo di Abbiamo Ancora Bisogno di Urlare) sono un quintetto bolognese di rock alternativo, in procinto di rilasciare il loro terzo album, a qualche anno di distanza dall’omonimo pubblicato nel 2018 con l’etichetta Brutture Moderne. Il cuore della loro musica sono i testi, così personali da divenire universali, attorno ai quali prendono forma composizioni ricche di sfumature, con sintetizzatori analogici che si intrecciano a creare un’opera coinvolgente e intensa. Alla musica gli aabu uniscono una forte passione per la fotografia, che usano per documentare ogni momento della loro vita e di chi li circonda, creando un archivio visivo intimo e autentico. Dopo una fase di rinnovamento, in cui hanno esplorato influenze elettroniche, gli aabu sono pronti a tornare sui palchi per trasmettere nuove emozioni
e coinvolgere il pubblico con un sound evoluto e carico di energia. Negli anni, gli aabu hanno costruito un’intensa attività live, esibendosi in alcuni dei principali club e festival della scena indipendente italiana, tra cui: Vidia Club – Cesena (opening act per i Ministri), Frogstock Festival – Riolo Terme (opening act per Ex Otago), Oltre Festival – Bologna (opening act per Motta, Giorgio Canali e Rossofuoco, Murubutu), Covo Club – Bologna, Hiroshima Mon Amour – Torino (Concerto del Primo Maggio), Pontelungo – Bologna (opening act per Punkreas), Cortile Cafè – Bologna (opening act per Cara Calma), OFF Club – Modena, Liggia Club – Genova.
Dopo “In una tempesta”, “Silenzio” è il nuovo singolo degli AABU pubblicato da Overdub Recordings disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica da venerdì 13 giugno 2025.
Dal 13 giugno 2025 sarà in rotazione “Pace Vegetale”, il nuovo singolo di Federica Marinari già disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 18 aprile.
“Pace Vegetale” è il progetto nato da un lungo periodo di riflessione personale di Federica che, dopo numerose esperienze significative nel mondo dello spettacolo, ha sentito l’esigenza di esprimere la sua essenza più autentica, le sfumature che meglio la rappresentano nella quotidianità.
Ogni esperienza vissuta è stata fondamentale per comprendere che qualcosa andava riposizionato. Con il tempo, il legame con Madre Terra e i suoi abitanti si è rafforzato, diventando il fondamento più solido della sua identità.
Spesso in contrasto con le dinamiche dello spettacolo e con una visione dell’arte che non le appartiene, Federica ha dovuto affrontare un disagio interiore profondo. Due anni immersa nella natura le hanno permesso di trovare un equilibrio nella semplicità e nella relazione con gli esseri viventi non umani. Le sue ansie oggi convivono pacificamente con una serenità che solo il contatto autentico con la natura può donare.
Commenta l’artista a proposito del brano: “Pace Vegetale lo descrivo con questa frase: ‘dalla merda nasce sempre un fiore’. Durante una relazione poco sana, costruita sulla totale manca di rispetto verso i miei sentimenti, il mio corpo e la mia persona, ho scritto questa canzone che esprime tutto quello che avrei voluto fare in quel momento ma a causa della mia fragilità e della speranza di futuro che riponevo in quel legame non sono riuscita a fare per anni.
Solo ascoltando profondamente me stessa e passando molto tempo in solitudine ho trovato il coraggio di chiudere tutto per dedicarmi all’amore per me, Federica.
Grazie a tutto il dolore passato, ho capito quanto io sia importante, quanto io meriti qualcuno che accetta e ama ogni mia sfumatura.
Oggi sono un piccolo fiorellino circondato da letame e solo grazie a questo, ho potuto rinascere.”
Il videoclip di “Pace Vegetale” è stato girato nel Parco di San Rossore, a Pisa, un luogo caro a Federica e punto di riferimento per i suoi momenti di riflessione.
Federica Marinari, cantante e musicista toscana, ha sempre coltivato un legame profondo con la musica sin dalla sua infanzia trascorsa al mare in Toscana. Questo legame è diventato il centro del suo viaggio artistico, un santuario emotivo dove ha trovato la sua voce e la sua identità. Durante gli anni del Conservatorio, dove ha studiato canto jazz, ha esplorato una vasta gamma di influenze musicali, abbracciando sonorità pop internazionali e orientali che hanno plasmato il suo stile eclettico.
Partecipando a festival prestigiosi in Europa, da Spagna a Bielorussia, ha consolidato la sua presenza internazionale e ha affinato la sua capacità di trasformare emozioni in suoni. Questa esperienza l’ha portata a confrontarsi con diverse culture musicali, integrando elementi orchestrali Gamelan, cordofoni orientali e suoni della natura nei suoi brani. Il suo approccio alla musica non si limita a generi specifici come pop, soul o ambient, ma si focalizza su una creazione musicale fluida e concettuale.
Nel 2019, Federica ha fatto il suo ritorno televisivo partecipando ad Amici di Maria De Filippi e ha debuttato con il singolo “Difficoltà”. L’anno successivo, con il brano “Dimenticato (Mai)”, è stata finalista a Sanremo Giovani e ha partecipato al Festival di Castrocaro. Tuttavia, è nel 2023 che il suo percorso ha subito una trasformazione significativa a seguito di un periodo di introspezione durante la pandemia. Il suo profondo legame con Madre Terra ha ispirato il progetto “Pace Vegetale”, un’iniziativa che unisce la musica all’attivismo per la natura e i diritti degli animali, riflettendo la sua forte anima antispecista e il suo impegno contro ogni forma di discriminazione.
Attraverso “Pace Vegetale”, Federica esplora nuove frontiere sonore, integrando elementi naturali e elettronici con una scrittura semplice e diretta che invita l’ascoltatore a un viaggio emotivo e sensoriale. Il suo obiettivo è trasformare la voce in uno strumento per immergere l’audience in esperienze uniche, in ambienti naturali e spazi che rispecchiano la sua visione di armonia e rispetto.
“Medusa” è il primo singolo dell’Ep, uscito a Gennaio 2025.
“Pace Vegetale” è il nuovo singolo di Federica Marinari disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 18 aprile 2025 e in rotazione radiofonica dal 13 giugno.
Nei digital store è disponibile “Vampire”, il nuovo singolo di Max Francese, dalle sonorità dance e influenze synth-pop.
Il brano – nato dalla collaborazione con il produttore e dj Dimitri Tenot – offre tonalità oscure e misteriose, mantenendo comunque una base elettronica e dance. Come con il precedente singolo “Holax3”, Max Francese combina elementi pop con influenze elettroniche, creando un sound distintivo e moderno.
Max Francese è un artista italiano noto per la sua carriera nel mondo della musica pop-dance e del teatro musicale. Ha iniziato come ballerino e performer, partecipando a musical di successo come Chica Vampiro, Jersey Boys, Kinky Boots, Saturday Night Fever e Hairspray.
Nel corso della sua carriera, ha anche lavorato in pubblicità come attore per marchi come Sky, Samsung e Huawei e ballerino per film Bollywood. Nel 2013, ha debuttato come cantante con il singolo “So Sweet” , prodotto dall’etichetta DoNotRecords e scritto con Fabio Intiso, Dario Spada e Riccardo Scirè.
Successivamente, ha pubblicato altri brani come “Run” in cui collabora con il liricista americano Charlie Mason e con Jonas Thander.”Slo-Mo” (il suo primo singolo in italiano) scritto e prodotto da Alex Trecarichi.
Nel 2024 insieme al produttore e dj Dimitri Tenot ricomincia a rilasciare musica per il nuovo progetto discografico. Il primo singolo promozionale rilasciato è “Holax3” seguito da “Vampire”.
«Code in costante aumento da Bologna a Rimini consigliata l’uscita Only Faida». Basta l’incipit per capire che “Only Faida“, il nuovo singolo del Faida Clan fuori per Watt Musik, non è il classico pezzo rap degli ultimi anni: è una traccia che racconta una scena in fermento, tra strada e consapevolezza. Una cartina geografica piegata in quattro e ripensata con flow chirurgico e immagini a fuoco.
La Romagna si fa Medellín, la statale adriatica diventa l’autostrada del rap indipendente, e il beat – marcatamente Old School ma con un’attitudine contemporanea che suona attualissima – è solo il punto di partenza di un lavoro sincero, crudo, senza mediazioni. Una produzione capace di unire impatto e stile, con un’impronta che guarda al passato ma suona contemporanea, senza sembrare un revival.
Nel pieno della rinascita delle scene locali, che stanno tornando a ridefinire la geografia musicale italiana, “Only Faida” è parte attiva di un trend sempre più evidente: quello del rap di provincia che non chiede permesso e non copia modelli esterni, prefabbricati, ma si articola su un’identità riconoscibile, radicata nel territorio e aperta al mondo.
Nato nel 2022 da un’idea di Starks, il Faida Clan si fonda su un’idea precisa di Hip Hop: un’alleanza di dieci artisti che lo vivono e lo difendono come codice culturale, come linguaggio identitario e come militanza sonora. I am Elle, Slat, Mc Callaman, Word, Shoot, Skema the Rapper, Nik Riviera, Guil e DJ Code2 hanno risposto alla chiamata:
«La musica e la cultura Hip Hop rappresentano la nostra strada ed il nostro mezzo verso un obiettivo comune: godersi il viaggio!»
“Only Faida” segna per la crew romagnola un passo avanti rispetto ai precedenti progetti, per ambizione e compattezza stilistica. È un brano strutturato con precisione, in cui ogni barra scandisce il ritmo con sicurezza, sorretta da un flow che non lascia spazio a distrazioni.
Con questo banger, il collettivo alza l’asticella. Strofe serrate, incastri perfetti e punchlines che non cercano di rincorrere né il plauso né il consenso facile, ma che li generano spontaneamente. «Io faccio al rap ciò che Pablo Escobar ha fatto alla coca», «Faida Clan qua detta legge, invecchia bene tipo cougar». Nel testo si susseguono non sono solo citazioni, ma vere e proprie architetture verbali che costruiscono un mondo parallelo, dove ogni riferimento narcos si intreccia alla provincia italiana con sagacia, controllo metrico e rispetto delle radici.
Il brano, prodotto da Code2, rifinito presso il Wonderland Studio di Starks e accompagnato dal videoclip ufficiale, unisce tecnica e immaginario, estetica e rivendicazione. È l’ennesima dimostrazione che una scena regionale può parlare con voce internazionale, a patto che abbia una visione e un’identità chiare. E il Faida Clan, in questo, ha pochi rivali.
Il Clan, già protagonista con il brano “Wake Up“, torna con un nuovo capitolo che conferma la volontà di lasciare un messaggio: non inseguendo il trend, ma ribadendo con stile e contenuti che un altro rap è possibile. Un rap che conosce le sue radici, rispetta la propria geografia e ha il coraggio di dichiarare guerra all’omologazione.
Negli ultimi anni l’Emilia-Romagna si sta riconfermando come una delle aree più fertili per la scena italiana: una regione in cui le influenze si mescolano, le crew si moltiplicano, e la spinta dal basso ha generato un movimento in fermento, vivo, indipendente e sempre più autorevole.
A guidare questa nuova ondata c’è il Faida Clan, che incarna l’energia, l’identità e la forza di una terra che non si lascia definire.
È “Only Faida”. È Romagna. E non somiglia a nient’altro.
Da venerdì 6 giugno 2025 è in rotazione radiofonica “Vanità”, il nuovo singolo di SEBBA, già disponibile sulle piattaforme digitali dal 30 maggio.
“Vanità” è un brano che racconta il tormento di chi lotta contro il desiderio di essere cercato dall’ex, pur sapendo che si tratta solo di un capriccio dell’ego. Tra nostalgia e consapevolezza, si sceglie di non cadere nella tentazione, accettando che l’amore ormai è solo un’illusione di vanità.
Spiega l’artista a proposito del brano:“Il brano si inserisce nel mio progetto musicale col tema dell’amore, relazioni tossiche, esplorazioni interiori ed autoesami”.
Il videoclip di “Vanità” esplora il tema della nostalgia legata a una relazione passata, in cui Sebba sembra intravedere la figura di una donna nei luoghi che frequenta, come se lei fosse ancora lì, a condividere con lui quei momenti intensi che hanno segnato la loro storia. Tuttavia, queste apparizioni si rivelano solo delle visioni, evocazioni dell’anima che si scontrano con la realtà di una presenza ormai perduta.
Sebastiano Paterniti, in arte SEBBA, è un cantautore siciliano e portiere della Nazionale Italiana di Beach Soccer, con oltre 50 presenze. Tra i suoi traguardi più significativi spiccano il titolo di campione d’Europa 2023, i piazzamenti da vice campione del mondo ed europeo nel 2024, il successo come campione del mondo per club con il Napoli nel 2023 e l’argento olimpico a Cracovia 2023. Nel calcio, ha vinto 4 campionati, tra cui uno di Serie D, due di Eccellenza e uno di Promozione, e nel 2018 è stato eletto Pallone d’Oro del Calcio Siciliano.
Parallelamente alla sua carriera sportiva, Sebba ha coltivato la passione per la musica. Musicista autodidatta, ha studiato con vocal coach noti a livello nazionale e internazionale, tra cui Marco Vito, Fabio ed Ivan Lazzara. Ha iniziato la sua carriera musicale nel 2016, esibendosi con diverse cover band su palchi e locali in Sicilia. Successivamente, ha iniziato a scrivere e comporre, frequentando vari studi di registrazione, e nel 2021 ha intrapreso la carriera da solista sotto il nome d’arte Sebba. Ha partecipato a numerosi festival e concorsi, tra cui Area Sanremo nel 2020, dove ha vinto il secondo posto al Premio Arte Sicilia 24 e raggiunto le semifinali del Fatti Sentire Festival nello stesso anno.
“Vanità” è il nuovo singolo di Sebba disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 30 maggio 2025 e in rotazione radiofonica da venerdì 6 giugno.
Le luci sono quelle di New York, ma il buio in cui si muovono i protagonisti è più vicino di quanto sembri. Non si vede, ma si sente. È fatto di labbra che confondono, promesse che luccicano solo da lontano, corse senza meta dentro relazioni che iniziano già rotte. Nel nuovo singolo “Le Luci di New York”, i Ferrinis scelgono l’estetica della grande metropoli per raccontare una storia fatta di eccessi, attrazione e ambiguità. Un racconto che profuma di città, intriso di edonismo e disillusione, in cui l’immaginario del lusso si intreccia con quello della dipendenza affettiva, trasformando l’iconografia glamour in una trappola luminosa, nello specchio deformante di una generazione che ama in modalità provvisoria.
Il brano – disponibile su tutte le piattaforme digitali – arriva dopo la pubblicazione del secondo album di Maicol e Mattia Ferrini, “Twins”, e consolida una direzione stilistica capace di unire l’efficacia della scrittura pop a una visione contemporanea e riconoscibile. “Le Luci di New York” prosegue quel discorso, ma ne isola una dimensione precisa: quella in cui l’apparenza abbaglia e il senso si perde. Con una forma espressiva ancora più spinta, quasi seriale, il brano segna un passo deciso nella costruzione di uno stile che è musicale, visivo e narrativo al tempo stesso.
«Le luci di New York correranno più forte sulla Lambo senza stop»: è da questo verso – reiterato come un mantra – che si innesca il meccanismo del brano: una corsa a perdifiato dentro un desiderio bruciante che non conosce tregua. Una relazione che vive di notte, tra vodka, corpi sfiorati, labbra che confondono e promesse non mantenute. Il ritmo è incalzante, ipnotico, ma sotto la superficie di una notte eterna resta la sensazione che qualcosa stia per cedere, facendo intravedere il punto di rottura. Come se la festa non bastasse a coprire il rumore del vuoto.
Tutto rimane sospeso. Le frasi si spezzano prima di diventare spiegazione, le sequenze suggeriscono qualcosa ma poi sfumano. Non c’è una direzione chiara, e forse è questo il punto. Perché certi rapporti non si spiegano: si vivono, si subiscono, si attraversano. “Le Luci di New York” prende quel caos, quella confusione e ci resta dentro. Non tenta di fare ordine, lascia tutto com’è. Crudo, discontinuo, reale.
Il lusso non consola, il profumo inganna, le rose – come certe relazioni – hanno sempre qualcosa che punge. Il vero senso del pezzo è qui, nel territorio intermedio tra attrazione e pericolo, presenza e fuga. La scrittura lascia che siano i dettagli a fare il lavoro, tracciando un sentiero volutamente tortuoso, che rifiuta la chiarezza per restituire il sapore dolceamaro dei rapporti che non si definiscono. Perché più che raccontare, “Le Luci di New York” insinua. E lo fa lasciando aperte le frasi, come succede nelle storie d’amore che iniziano con grandi proclami e finiscono in silenzio.
«Ci interessava lavorare su un’immagine che fosse immediatamente riconoscibile, ma usarla per dire qualcos’altro – spiegano i Ferrinis –. Le luci di New York, in questo caso, diventano il simbolo di tutte le promesse che brillano ma poi non mantengono. Ci sono rapporti che sembrano fatti per farci sentire vivi, ma che alla fine ci lasciano solo più confusi.»
Maicol e Mattia ci riportano nel loro mondo, fatto di pop notturno e cultura visuale. Un approccio che trova la sua coerenza anche in questo pezzo, sottolineando la loro vocazione per un linguaggio sempre più ibrido, tra suono e immagine.
Esteticamente, “Le Luci di New York” si colloca in quel filone urban-pop che dialoga con l’immaginario di serie come “Euphoria”, videoclip in stile Netflix e canzoni che sembrano scritte per accompagnare sequenze di film. Il duo forlivese spinge ancora una volta sulla direzione di una musica che sia anche visione, atmosfera, contesto. E lo fa senza rinunciare alla qualità sonora, ma senza nemmeno nascondere le zone d’ombre che attraversano i testi.
Oggi oltre il 60% dei giovani tra i 18 e i 30 anni definisce le proprie relazioni come “instabili” o “non definite”. Lo rileva uno studio dell’Università di Stanford, pubblicato su Psychological Science, che fotografa una condizione sempre più diffusa: quella di rapporti che sfuggono a ogni etichetta, dove attrazione e ansia si sovrappongono, e l’intimità è spesso alternata da silenzi improvvisi. Un dato che conferma quanto l’indecisione e la narrazione di un amore “on/off” siano parte integrante del vissuto affettivo attuale. “Le Luci di New York” si muove dentro questa zona grigia, raccontando quello che resta quando l’amore non trova una forma, ma continua a farsi sentire.
Una dinamica che ha un nome preciso – situationship – e che vive nei thread di Instagram, nei POV virali su TikTok, nei post di psicologi relazionali e nelle confessioni anonime sulle riviste online. Non è una storia d’amore né una semplice frequentazione: è un limbo affettivo, spesso intenso, quasi sempre instabile.
“Le Luci di New York” lo racconta senza puntare a compiacere e senza voler essere una semplice canzone da club. Parte da immagini patinate, ma le usa per parlare di quello che c’è dietro: il vuoto, il desiderio che arde ma consuma, l’ambiguità. È un racconto disilluso e al contempo seduttivo, che usa i codici della notte e del lusso per scavare nel silenzio distruttivo che talvolta resta dopo la festa. Perché a volte, la confusione è già una forma di narrazione.
Una fotografia pop, lucida e contemporanea, di ciò che succede quando l’apparenza sovrasta il contenuto, quando il bisogno di sentirsi desiderati diventa più forte del bisogno di sentirsi capiti.
«Non siamo mai stati interessati a raccontare l’amore perfetto – concludono i Ferrinis –. Preferiamo mostrare le ombre, i contrasti, le verità a metà. Forse perché sono proprio quelle a farci riflettere di più su chi siamo davvero.»
Tra vetrine luminose e copertine lucide, soffermarsi su ciò che resta in ombra – o su quello che riflette per errore – è una scelta consapevole. Perché in un tempo in cui tutto sembra dover brillare, il coraggio sta anche nel mostrare quello che la luce non illumina.
Da venerdì 6 giugno 2025 sarà disponibile in rotazione radiofonica “L’ESPERTO” (Artisti Online), il nuovo singolo di ROCCO, che anticipa l’uscita dell’album “ALIENI E TRANSUMANI” prevista per il 9 giugno su tutte le piattaforme di streaming digitale.
“L’Esperto” è un brano pop dallo spirito satirico e affilato, che mette alla berlina la figura onnipresente dell’esperto mediatico:quell’oracolo televisivo sempre pronto a fornire risposte su qualsiasi tema. Con un ritmo serrato e una teatralità che richiama, a tratti, la lezione gaberiana, il pezzo fonde cantautorato contemporaneo, pop alternativo e influssi hip hop, dando vita a una traccia ibrida e sorprendente.
Ironico e coinvolgente, il pezzo è una critica lucida e attuale al culto del “tecnico imparziale”, smascherato nei suoi aspetti più grotteschi attraverso un testo brillante, ricco di giochi di parole e paradossi. L’artista firma così un piccolo manifesto contro l’omologazione del pensiero, in cui la musica si fa strumento di riflessione e dissenso.
Spiega l’artista a proposito del brano:“L’ESPERTO è una delle tracce più satiriche dell’album Alieni e Transumani. È nata quasi per gioco, dopo aver assistito a un’intervista televisiva in cui all’esperto di turno venivano rivolte domande su qualsiasi argomento — dalle guerre al cambiamento climatico, dalla salute all’intelligenza artificiale — come se fosse il detentore di ogni verità. Da lì è scaturito un ritratto ironico e tagliente del nostro tempo: un’epoca in cui chi osa porre domande viene deriso, mentre chi dispensa risposte preconfezionate su tutto viene osannato. Questa canzone è come uno specchio deformante: riflette il nostro presente con sarcasmo, sottolineando quanto spesso la società si prenda terribilmente sul serio.”
Il videoclip de “L’Esperto”, ideato, realizzato e montato da Rocco, combina creatività umana e tecnologie di intelligenza artificiale per dar vita a una banana antropomorfa che incarna il ruolo dell’esperto, raccontando la sua evoluzione attraverso le epoche: dall’antica Grecia fino a un futuro ipertecnologico.
“ALIENI E TRANSUMANI” è un manifesto musicale che affronta con stile e originalità temi cruciali per il presente e il futuro della nostra società. Segna il ritorno di un cantautorato moderno, capace di raccontare le grandi questioni del nostro tempo con intelligenza, ironia e un sound innovativo. Tra satira e riflessione, critica sociale e leggerezza, l’album attraversa con naturalezza generi diversi, dall’elettronica al rap, dal funk al pop, offrendo una narrazione fresca e coinvolgente della contemporaneità. Senza mai rinunciare alla profondità, ROCCO affronta temi come il controllo digitale, il transumanesimo e le contraddizioni della società moderna con un linguaggio accessibile e diretto, in grado di far riflettere senza appesantire. Una caratteristica che accomuna i grandi cantautori: saper parlare a tutti senza risultare banali. Attraverso otto tracce potenti, il disco mette in discussione la realtà con un mix di ironia e denuncia, spingendo l’ascoltatore ad interrogarsi senza rinunciare al piacere della musica. Non si limita a raccontare il mondo che ci circonda, ma lo smaschera con uno stile dissacrante e una carica espressiva unica.
«Questo disco è come una scritta fatta con una bomboletta sul muro di una banca: non è lì per abbellire, è lì per dire qualcosa. In un panorama musicale che a volte sembra un centro commerciale luccicoso e un po’ senz’anima, ho scelto di fare il contrario: dire qualcosa, anche se non consola o non rassicura. E ho cercato di farlo divertendomi e con il gusto per il gioco, perché credo che si possa far pensare anche sorridendo. Più che piacere mi interessa lasciare una traccia. Come quella frase che hai letto nel cesso di un autogrill e che non riesci più a toglierti dalla testa», commenta l’artista sul nuovo progetto discografico.
“ALIENI E TRANSUMANI” TRACKLIST:
ARRIVANO GLI ALIENI
SICUREZZA NAZIONALE
INQUINA MENTI
TRANSUMANIA
IL BALLO DELLE BALLE
CANE FRUTTARIANO
L’ESPERTO
CARA MAMMA
Biografia
Fin da bambino, Rocco scopre la sua passione per la musica, mettendo le mani a tre anni su una tastiera elettronica e, poco dopo, sulla chitarra. Cresce con i grandi cantautori italiani, assimilandone il linguaggio e facendolo proprio nelle sue prime composizioni. Dopo un’esperienza con la band Broken Bulb, con cui si esibisce nelle feste locali suonando i grandi classici del rock, decide di intraprendere la carriera solista, affinando il suo stile e la sua voce artistica.
Carriera musicale e discografica
Nel 2019 esordisce con il singolo Viva la vita, un brano che è più di una canzone: un inno alla gioia e un invito ad apprezzare le piccole cose.
Nel 2021 pubblica il suo primo album, VITA, MORTE E TENTACOLI, un progetto che mescola sonorità coinvolgenti e testi che spaziano tra ironia e riflessione. Il singolo PORTAMI A RIMINI diventa la sigla ufficiale di Radio Publiphono Rimini per l’estate e si fa strada nelle radio locali.
Nello stesso anno, il suo brano UN BITCOIN AL MESE arriva alla finalissima del Cantagiro 2021, dove viene premiato da Claudio Lippi e conquista il terzo posto nella manifestazione.
Nel 2023 pubblica il suo secondo album, CANTAUNTORE, segnando una svolta nella sua carriera. La sua musica non è più solo espressione personale, ma un mezzo per raccontare la società con ironia tagliente e una forte impronta satirica. ROCCO diventa un osservatore critico del presente, mescolando denuncia sociale e leggerezza, un equilibrio che lo porta sotto i riflettori dei media nazionali.
Nel 2024, il suo brano INFLUENCER viene trasmesso su Rai 1 durante la puntata di Porta a Porta del 9 gennaio, a dimostrazione di quanto la sua musica sia capace di toccare nervi scoperti con intelligenza e acume.
Oltre alla musica, è direttore artistico di eventi come Concertiamo e Controfestival e porta i suoi spettacoli nei teatri e sui palchi di tutta Italia.
Il 9 giugno 2025 esce il suo terzo album in studio, ALIENI E TRANSUMANI, un progetto in cui esplora le derive del presente con il suo consueto stile acuto e ironico. Tra i brani più rappresentativi di questo lavoro, ci sono indubbiamente “Arrivano gli alieni”, “Transumania” e “L’Esperto”, che è anche il singolo di lancio dell’album.
Scrittura e divulgazione
Parallelamente alla musica, ROCCO si dedica alla scrittura e all’analisi del mondo digitale e della comunicazione.
Pubblica nel 2022 e 2023 i saggi IL TERZO LIKE e DIGITAL DETOX, editi da Byoblu Edizioni, in cui esplora i meccanismi della propaganda e dell’influenza dei social media sulle nostre vite.
La sua passione per la comunicazione e il pensiero critico lo porta a fondare il progetto editoriale filosofico e culturale indipendente Controverso, oltre a collaborare con progetti editoriali come Il Faro di Alessandria, del quale è coautore.
Dal 2022, è anche speaker radiofonico su Radio RSC, dove conduce la trasmissione Attenti a noi due, insieme a Marinella Bottazzi.
Nel settembre 2024, insieme a Marco Gatti, pubblica il libro SCRIVERE CANZONI – Manuale completo per cantautori, un’opera che diventa riferimento per chi vuole comprendere i segreti della composizione musicale. Con la Songwriting Academy, sempre insieme a Marco Gatti, porta avanti un’importante attività di formazione per aspiranti cantautori.
ROCCO e Marco Gatti sono anche autori di colonne sonore di film, come i lungometraggi Non è andato tutto bene e La Montagna Magica.
Il 4 febbraio 2025, Rocco amplia ulteriormente il suo universo creativo con l’uscita del suo primo romanzo, HÁPAX, confermandosi come un artista poliedrico capace di esprimersi attraverso molteplici linguaggi, dalla musica alla scrittura.
“L’Esperto” è il nuovo singolo di Rocco disponibile in rotazione radiofonica da venerdì 6 giugno 2025, che anticipa l’uscita dell’album “Alieni e Transumani” prevista per il 9 giugno.
Da venerdì 6 giugno 2025 sarà disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming digitale “Non so più di te” (TRP Vibes / Track Records Productions), il primo singolo di Alice Blasi.
“Non so più di te” è un brano che racconta con semplicità la fine di un amore e il senso di vuoto che ne consegue. Attraverso un linguaggio diretto ma evocativo, il testo esplora il contrasto tra l’assenza fisica e la presenza nostalgica di chi non c’è più, un’immagine che si insinua nella quotidianità riportando a galla ricordi, sensazioni e rimpianti. La canzone racconta di sguardi mai incrociati, di parole taciute, di un amore vissuto in silenzio ma profondamente sentito. Affronta temi come l’incertezza, la nostalgia e il desiderio di riscatto, senza mai cadere nel melodramma. Alla fine, emerge un bisogno sincero di trovare un senso anche nella conclusione di un rapporto.
Spiega l’artista a proposito del brano:“Nel corso della mia vita ci sono sempre state canzoni che per me hanno rappresentato una casa. Brani che mi hanno fatta sentire meno sola, che mi hanno compresa profondamente, che mi hanno fatto piangere, ridere, o semplicemente vivere momenti belli e leggeri. Questa canzone, come tutto ciò che scrivo, è il mio modo per restituire almeno in parte ciò che la musica mi ha donato. È il mio modo di aiutare chi vorrà immedesimarsi tra questi versi, per chi sente quell’amore silenzioso aggirarsi nella stanza, mentre tutto intorno gira.”
È disponibile in presave il singolo “Non so più di te”
Il videoclip di “Non so più di te”, diretto da Gianluca Scalia per KEMEDIA e girato tra gli scorci suggestivi di Catania, si distingue per un’estetica high-key e un taglio cinematografico. Accompagna con delicatezza e intensità il racconto emotivo e introspettivo del brano, mettendo al centro la voce e la presenza di Alice Blasi, impegnata nella ricerca di sé dopo una relazione e nel distacco che ne consegue. Non so più di te è un viaggio emotivo tra fragilità e forza, raccontato attraverso immagini di grande impatto emotivo.
Alice Blasi, 18 anni, è una giovane artista in procinto di completare il percorso di studi al Liceo Classico. Fin da giovanissima mostra interesse per la musica, un’arte che diventa ben presto una componente fondamentale della sua vita.
Il suo approccio musicale inizia con lo studio della chitarra, strumento che continua a coltivare con dedizione guidata dal maestro Edoardo Musumeci. Due anni fa intraprende anche un percorso vocale con la vocal coach Lilla Costarelli, che le permette di sviluppare le sue potenzialità come interprete
Un nuovo e significativo passo avanti arriva con l’incontro artistico e umano di Riccardo Samperi, che accompagna Alice nella crescita del suo stile personale e nell’affermazione della sua identità artistica. Grazie a questa collaborazione, Alice realizza il suo primo singolo, Non so più di te, per l’etichetta TRP Vibes.
“Non so più di te” è il singolo d’esordio di Alice Blasi disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica da venerdì 6 giugno 2025.
C’è una canzone che ha raccontato – e continua a raccontare – l’Italia a chi la vive, e soprattutto a chi la porta nel cuore da lontano. Oggi quel brano – “L’Italiano”, scritto da Toto Cutugno con Cristiano Minellono – torna con una veste nuova: cinque versioni remixate che vedono, per la prima volta insieme in musica, Naike Rivelli e Ornella Muti.
Il progetto nasce da un’intuizione di Gianmarco Aimi, che insieme ad Edoardo Pelandi, Pietro Paolo Pelandi (P. Lion), Marco Torri e Stefano Alvino, ha voluto lavorare su un classico della canzone italiana senza trasformarlo in esercizio nostalgico. L’operazione – affidata alla produzione artistica di Efrem Sagrada – si muove lungo una linea precisa: mantenere il nucleo popolare e melodico del brano, aggiornando struttura e arrangiamenti con un taglio contemporaneo, senza cedere né all’effetto revival né a una modernizzazione forzata.
Il risultato sono cinque tracce coerenti che conservano riconoscibilità e forma, ma introducono elementi ritmici e timbrici più attuali.
Ma è soprattutto la presenza congiunta di Naike Rivelli e Ornella Muti a definire l’identità stessa dell’operazione, spostandola oltre la semplice rilettura. Mai insieme prima d’ora in un progetto musicale, figlia e madre condividono qui uno spazio espressivo inedito: la voce come strumento di dialogo, di interrelazione generazionale, simbolica e artistica.
Non si tratta di un duetto costruito a tavolino: è il frutto di un lavoro di sintesi, dove due percorsi diversi –di un’artista poliedrica e laterale come Naike Rivelli e quello di un’attrice che ha attraversato decenni di cinema italiano e internazionale – si incontrano su un terreno comune: il corpo, la presenza, la libertà espressiva.
A rafforzare questa scelta, anche la regia del videoclip backstage ufficiale della Fisa RMX, girato volutamente in ambito domestico, in un contesto informale, essenziale. Un ambiente quotidiano, non ricreato, che restituisce una dimensione familiare non filtrata. All’interno del video, al fianco di Naike Rivelli e Ornella Muti, compaiono Cristiano Minellono – celebre paroliere di tanti successi (da “Felicità” di Al Bano e Romina Power, a “Soli” e “Il tempo se ne va” di Celentano, a tanti altri brani interpretati da grandi nomi della canzone italiana) -, i ballerini Ivan Cottini e Bianca Berardi, Luca Fiocca – figura nota per le sue apparizioni pubbliche e per l’immagine delineata nel tempo come “architetto della seduzione” – e le attrici Roberta Bregolin e Teodora Corona.
Il remix non è pensato per i fan della dance né per il pubblico dei nostalgici. È un lavoro di rilettura consapevole, che opera sull’eredità della canzone italiana e sulla sua possibilità di essere ancora oggi un linguaggio attivo, capace di raccontare identità, appartenenze, ma anche distanza, ironia, straniamento.
Le cinque versioni, tutte interpretate da Naike Rivelli con il featuring d’eccezione di Ornella Muti, si rivolgono a circuiti diversi. La versione principale è la Fisa Remix, incentrata sulla fisarmonica suonata dal Maestro Sandro Allario. A questa se ne affiancano altre quattro: un remix con chitarre in primo piano e ritmi latini (Guitar Mix), una lettura più elettronica firmata da Kama Kore e Fluphonic & The Jakdje (Jacopo e Diego Polimeno).
Il Fisa Remix, il Guitar Mix e il Normal Mix sono prodotti dalla Top Records di Alex Zullo e Paolo Pozzi, con distribuzione internazionale a cura di Pirames. La versione Dance per i club è stata invece realizzata da Massimo Spinetti su Etichetta Superstar Records di Miki Del Prete ed Efrem Sagrada con distribuzione PA74Music.
Il progetto era stato inizialmente pensato per un evento dedicato a Toto Cutugno previsto al Cremlino di Mosca, poi rimandato al 2026 a causa del conflitto internazionale in corso.
“L’Italiano”, nel 2025, torna dunque a parlare al presente, ad essere un pezzo vivo del nostro immaginario collettivo. E lo fa con due voci – quelle di Naike Rivelli e Ornella Muti – che, per motivi diversi, hanno sempre rappresentato un’idea di libertà e di autonomia rispetto ai canoni imposti.
Si ringraziano per il contributo al progetto: Naike Rivelli, Francesca Rivelli (Ornella Muti), Cristiano Minellono, Roberto Marzano, Edoardo Pelandi, Pietro Paolo Pelandi (P. Lion), Stefano Alvino, Gianmarco Aimi, Marco Torri, Alessandro Zullo, Paolo Pozzi, Luca Fiocca, Teodora Corona, Camillo Corona, Thony Barrera, Roberta Bregolin, Ivan Cottini, Bianca Berardi, Filippo Adamo (Adamo Motors), Wylliam Fumagalli e Efrem Sagrada.