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  • Canto Proibito  il nuovo album di Ada Montellanico

    Canto Proibito il nuovo album di Ada Montellanico

    Esce venerdì 23 febbraio “Canto Proibito” per Giotto/Egea Music, il nuovo album di Ada Montellanico.

    In questo nuovo progetto discografico, il dodicesimo come leader, la cantante romana rivisita un repertorio secentesco, cantandone l’irriverenza, l’ironia e la sensualità, e riportandone alla luce la modernità e la vivacità culturale.

     

    Dopo aver interpretato i testi inediti di Tenco (Danza di una ninfa, 2005) e i diritti civili di Abbey Lincoln (Abbeys Road, 2017), Ada Montellanico torna con un nuovo progetto di ricerca, non solo musicale, indagando un’epoca caratterizzata da profonde trasformazioni, grandi rivoluzioni e mutamenti, a cui si contrappongono forze conservatrici; nel quale alle idee innovative e alle proposte artistiche accolte da una Venezia liberale, si contrappongono le proibizioni di una Roma clericale, e il divieto alle donne di calcare i palcoscenici consente l’ascesa e l’affermazione dei castrati. Un’epoca tumultuosa, ma estremamente florida e significativa, in cui la musica diventa per la prima volta espressione di affetti, di passione, e che vede la nascita della monodia, l’apertura del primo teatro pubblico e l’affacciarsi delle donne sulla scena culturale.

     

    Da qui nasce il nome Canto Proibito, che vuole narrare questo secolo attraverso le composizioni degli autori più rappresentativi dell’epoca: Handel, Scarlatti, Caldara, Cesti, Carissimi, Cavalli, Barbara Strozzi e Francesca Caccini, entrambe meravigliose e rare compositrici di quei tempi.

     

    Ada Montellanico sceglie un organico pianoless, in cui la voce, oltre ad essere protagonista per la narrazione, assume un ruolo primario a livello strumentale, insieme alla tromba di Giovanni Falzone (che ha curato anche tutti gli arrangiamenti e firmato insieme alla Montellanico l’unico brano originale in scaletta che dà titolo all’album), al trombone di Filippo Vignato, al contrabbasso di Jacopo Ferrazza e alla batteria di Ermanno Baron.

     

    Registrato a maggio 2023 negli studi della Casa del Jazz di Roma, questo album rappresenta per la cantante romana anche un legame con l’inizio del suo percorso musicale: è su queste composizioni, infatti, che ha intrapreso i primi studi canori per poi arrivare al canto jazz (che solo recentemente è stato introdotto come disciplina a livello accademico). Questi brani rappresentano, quindi, non solo un insolito repertorio per il jazz, ma anche un laboratorio musicale in cui sperimentare linguaggi e nuove sonorità con un approccio vocale e strumentale totalmente diverso.

    Infine, in Canto Proibito c’è un riferimento a “Opera Proibita”, album del 2005 di Cecilia Bartoli, cantante molto amata dalla Montellanico, non solo per la sua statura artistica ma per essere una illuminata ricercatrice dalle molteplici sfaccettature. Un omaggio a lei, come in una condivisione di sentimento e di identità seppur con linguaggi differenti.

     

     

    Formazione:

    Ada Montellanico, voce

    Giovanni Falzone, tromba e arrangiamenti

    Filippo Vignato, trombone

    Jacopo Ferrazza, contrabbasso

    Ermanno Baron, batteria

     

    Tracklist

    1) O cessate di piagarmi/Luci ingrate (A. Scarlatti/ G. Falzone)

    2) Canto proibito (G. Falzone- A. Montellanico)

    3) Che si può fare? (Barbara Strozzi)

    4) Delizie contente/ Delizie (P.F. Cavalli/ G. Falzone)

    5) Piangerò la sorte mia (G. F. Handel)

    6) Vittoria, Vittoria! / Vittoria (G. Carissimi/ G. Falzone)

    7) Intorno all’idol mio / Idol mio (A. Cesti/ G. Falzone)

    8) Sebben, crudele/ Desir (A. Caldara/ G. Falzone)

    9) Già il sole dal Gange/ Gange (A. Scarlatti/ G. Falzone)

  • Maria Pia De Vito  il nuovo album This Woman’s Work  in uscita giovedì 15 giugno  concerti a Roma, Firenze e Pisa

    Maria Pia De Vito il nuovo album This Woman’s Work in uscita giovedì 15 giugno concerti a Roma, Firenze e Pisa

    This Woman’s Work è il nuovo disco di Maria Pia De Vito, in uscita giovedì 15 giugno per la Parco della Musica Records. Tre i concerti di presentazione: il 15 giugno alla Casa del Jazz di Roma, l’1 luglio al Parco Mediceo di Pratolino (Firenze) e il 13 luglio al Giardino Scotto di Pisa.

     

    Registrato a gennaio negli studi della Casa del Jazz, This Woman’s Work non è un album di denuncia ma una riflessione sulla condizione femminile e sulle strategie di sopravvivenza che le donne assumono da secoli a questa parte. L’ispirazione per i testi viene da autrici quali Virginia Woolf, Rebecca Solnit, Margaret Atwood. 

     

    A mio parere – spiega Maria Pia – certe questioni erano da risolvere non con parole ideologiche, o con demonizzazioni da cancel culture o discutibili quote rosa.  Il risultato è questo ragionamento in musica sulle strategie di sopravvivenza delle donne in vari contesti storici o sociali, attraverso una collezione di canzoni, brani originali, adattamenti di poesie in musica e “spoken words“.

     

    This Woman’s Work è basato su composizioni originali di De Vito e Bortone, composizioni collettive e riletture di brani di varia provenienza, dal jazz di Tony Williams, Ornette Coleman al cantautorato di Elvis Costello e Kate Bush, a elementi di folk inglese e americano.

     

    Questo nuovo progetto della De Vito vede protagonista un quintetto nuovo di zecca, composto da talenti unici e innovativi come Mirco Rubegni alla tromba, Giacomo Ancillotto alla chitarra, Matteo Bortone al contrabbasso ed Evita Polidoro alla batteria. Ed è proprio grazie all’incontro con questi musicisti che è stato possibile ottenere un suono nuovo, elettrico, e lontano dai precedenti progetti della De Vito.

     

    L’elettronica – continua la De Vito – mi aiuta ad esperire il lato più francamente esplorativo delle possibilità della voce, dal suono al rumore. Mi considero una sperimentatrice che ama la melodia e il racconto per trovare cose nuove da fare e da studiare.

     

    Nome in primissima linea nel jazz e nella musica in generale, Maria Pia De Vito ha sempre esplorato le prossimità tra linguaggi diversi, attraverso la voce, la musica e la parola. 

    Una lunghissima esperienza nell’improvvisazione vocale, dal be-bop, alle forme free, ma anche una matrice di nascita napoletana e pratica multietnica, sono tutti elementi che rendono Maria Pia De Vito un’artista ricca di fascino e personalità. Una ricerca continua nella musica, un percorso mai interrotto nel dare voce alle “sue” voci, per fare un passo “oltre ” rispetto alle forme mainstream da cui prende origine.

     

    La cifra stilistica della De Vito è caratterizzata proprio da questo continuo desiderio di esplorazione, di scoperta e messa in gioco: il cantautorato anglofono, la musica e la lingua napoletana dal ‘500 ad oggi, l’improvvisazione scat e la costruzione di un vocabolario improvvisativo ispirato al meticciaggio tra culture melodiche e ritmiche diverse (dall’india ai Balcani, dall’Africa al Brasile); la poetica dei testi in napoletano, applicati a forme moderne, la traduzione in napoletano di opere moderne quali quella di Chico Buarque, fino alla resa in vernacolo di brani dello stabat Mater.


    Formazione

    Maria Pia De Vito, voice, electronics,

    Mirco Rubegni, tromba

    Giacomo Ancillotto, guitar electronics

    Matteo Bortone, bass, electroncis.

    Evita Polidoro, drums

     

    TRACKLIST

    1 There Comes A Time

    2 Dispossession

    3 I Want To Vanish

    4 Every Single Night

    5 This Woman’s Work

    6 Love Must Be This (If It Be Anything)

    7 Lonely Woman

    8 The Elephant In The Room

    9 As I Roved Out

    10 Here The Moon

     

    Track 1 by Tony Williams (Lifetime Music; Emi Music Publishing Italia S.r.l.)

    Track 2 by Matteo Bortone, Maria Pia De Vito, Gabriele Frasca (SIAE)

    Track 3 by Elvis Costello [ Bmg Rights Management (UK) Limited, Universal Music Publishing Mgb Limited; Bmg Rights Management (Italy) S.r.l., Universal Music Publishing Ricordi S.r.l. ]

    Track 4 by Maggart Fiona Apple [ Fhw Music; Bmg Rights Management (Italy) S.r.l. ]

    Track 5 by Kate Bush (Emi Music Publishing Ltf; Emi Music Publishing Italia S.r.l.)

    Track 6 by Matteo Bortone, Maria Pia De Vito, St. Vincent Millay (SIAE)
    Track 7 by Ornette Coleman (MJQ Music Inc; Edizioni Musicali Mario Aromando – Socie)

    Track 8 by Matteo Bortone, Maria Pia De Vito (SIAE)

    Track 9 Traditional Music
    Track 10 by Sidsel Endresen (Gema)

     

    Recorded by Andrea Cutillo at the Casa del Jazz in Rome on 26, 27, 28, 29 and 30 January 2023

    Mixed by Andrea Cutillo at the Casa del Jazz and Mastered by Massimiliano Cervini at the Auditorium Parco della Musica in Rome

    Recording, mixing and mastering supervision Roberto Catucci Producer Roberto Catucci
    Production assistants Francesca Pompili, Noemi Quarantelli

    Design By Creation
    Photos By Musacchio Ianniello Pasqualini Fucilla Cover photo by Andrea Boccalini
    Published In June 2023


  • Riccardo Gola presenta a La Casa del Jazz l’album Cosmonautica

    Cosmonautica” è il primo disco da leader del bassista e compositore romano Riccardo Gola, in uscita venerdì 28 aprile per la Jando Music/Via Veneto Jazz. L’album verrà presentato in concerto lo stesso giorno di uscita alla Casa del Jazz di Roma.

     

    Alla guida di un quartetto acustico formato da Francesco Bigoni al sax tenore e clarinetto, Enrico Zanisi al pianoforte ed Enrico Morello alla batteria, Riccardo Gola ha realizzato un concept album, composto interamente da brani originali e con un’idea di sound molto netta e precisa.

     
    Cosmonautica, cioè scienza e arte del viaggiare nello spazio. Ovvero, la musica capace di portare musicisti e ascoltatori in un’altra dimensione. Ed ecco, quindi, che i quattro musicisti entrano come astronauti in uno stato di concentrazione e isolamento, per andare in profondità nell’atto di creazione collettiva. In maniera simile, l’ascoltatore viene condotto in uno spazio di attenzione e scoperta che lo distacca temporaneamente dal brusio del quotidiano.

    Le composizioni di Gola sono chiaramente contaminate da una pluralità di linguaggi musicali, dal rock all’elettronica, dalla musica africana alla classica contemporanea. Al tempo stesso, mantengono un saldo legame con l’eredità jazz di matrice afro-americana, evidente anche nella scelta dell’organico, con un sound acustico e quasi tradizionale. Alla stessa maniera, il suono pulito di Bigoni cela un linguaggio moderno e complesso, il piano di Zanisi inventa continue sovrastrutture armoniche, il fraseggio di Enrico Morello garantisce dinamismo e una continua ma mai invadente spinta propulsiva che lega i brani più asimmetrici con i momenti in cui il gruppo si distende in un più tradizionale quattro swing. 

  • Daniele Cordisco e Ron Carter  BITTER HEAD

    Daniele Cordisco e Ron Carter BITTER HEAD

    Il chitarrista Daniele Cordisco e la leggenda del jazz mondiale Ron Carter presentano l’album “Bitter Head”, in uscita per l’etichetta Nuccia il 3 febbraio 2023.

     

    “Bitter Head”, che sarà presentato ufficialmente in concerto al Ronnie Scott di Londra il 22 febbraio, è un album che lega tradizione, stile ed eleganza, ed è impreziosito anche dal pianoforte di Jeb Patton e dalla batteria di Luca Santaniello. Proprio quest’ultimo, ha giocato un ruolo particolare nella realizzazione dell’album e nella partecipazione di Carter come co-leader.

     

    Nel corso degli anni, Daniele ha iniziato a collaborare con diversi artisti americani, tra cui: Pat Bianchi, Jerry Weldon, Benny Benack III, Itai Kriss, Bruce Harris, Nick Hampton ed altri, creando un vero e proprio ponte tra l’Italia e New York. Complice di quest’avventura il molisano Luca Santaniello, batterista trasferitosi a New York nel lontano 2001 e laureatosi successivamente alla prestigiosa Juilliard School. Proprio Luca, che alla Juilliard ha conosciuto Ron Carter e stretto rapporto con lui, decide di proporgli i lavori musicali di Daniele, così apprezzati dal Maestro da rispondere alla mail con un secco: “I’m interested in this project, when is Daniele coming to New York?”.

     

    Inutile dire – racconta Cordisco – quanta emozione, paura e gioia ho provato prima, durante e dopo la registrazione di questo album. Un vestito che ho dovuto cucire addosso a un grande Maestro quale è Ron Carter. Il repertorio che ho scelto per questo disco è evidentemente in linea con la storia musicale di Carter, di cui tutti noi conosciamo e apprezziamo i lavori discografici. Mi è sembrata una grande forma di rispetto e di riconoscenza proporgli la registrazione di brani nelle sue corde, a fianco a pezzi originali che hanno sicuramente acquisito, grazie alle mani che li hanno suonati, un fascino particolare. 

     

    Da qui inizia il lavoro di composizione ed arrangiamento. L’idea principale è sicuramente quella di fare un disco che rappresentasse al meglio l’idea musicale di Daniele: saldamente ancorata alla tradizione (una sorta di era Hard Bop contemporanea) e, allo stesso tempo, con una rosa di composizioni originali di forte impatto e con melodie sempre ricercate.

     

    Troviamo nell’album molti standard della tradizione, sapientemente arrangiati e con una nuova veste, “Tangerine” e “Come Rain Or Come Shine” ne sono l’esempio perfetto: una concentrata dose di swing, appuntamenti ritmici e “pattern” all’unisono che personalizzano notevolmente questi brani. “Canadian Sunset” – ispirata dal groove di Vernel Fournier su “Poinciana” – e in ultimo un’intima “Autumn In New York”, eseguita in duo chitarra e contrabbasso, in cui Daniele omaggia la collaborazione di Ron Carter con Jim Hall. Tra i brani originali spiccano “Bitter Head”, blues con alcune influenze gospel, “Mr. P.B.”, dal mood “a la Elvin Jones” con una sezione centrale del brano in stile latin jazz (n.d.r. come tipico del periodo Hard-Bop) e“F.R.C.”, un “uptempo” dedicato, appunto, a Ron Carter.

     

    Bitter Heard è stato registrato ad aprile 2022 nel Samurai Hotel Recording Studio di New York, missato e masterizzato da Vadalà e Roy Bortoluzzi, con la collaborazione di Federica Ugo, negli studi della Nuccia a Roma.

     

    Tracklist

    01. Canadian Sunset (E.Heywood) 5.50

    02. Tangerine (V.Schertzinger) 5.46

    03. Mr. P. B. (D.Cordisco, G.Vadalà) ed.Nuccia 6.15

    04. Angel Eyes (Mr. Dennis) 5.11

    05. Come Rain or Come Shine (H.Arlen) 5.15

    06. F.R.C (D.Cordisco) ed Nuccia 4.25

    07. Bitter Head (D.Cordisco) ed. Nuccia 6.24

    08. Autumn In New York (Vernon Duke) 7.47

    Total length 46.53

     

    Formazione:

    Daniele Cordisco, chitarra

    Ron Carter, contrabbasso

    Jeb Patton, pianoforte

    Luca Santaniello, batteria

  • “A chi esita” è il nuovo album di Valentina Fin

    “A chi esita” è il nuovo album di Valentina Fin

    “A chi esita” è il titolo del nuovo album della cantante e compositrice Valentina Fin. Anticipato dal singolo QQ, uscito lo scorso 15 dicembre, il nuovo album è distribuito da Egea per l’etichetta Giotto Music e disponibile da sabato 13 gennaio su cd e digitale.

     

    Vicentina, laureata in Storia dell’Arte e diplomata al Conservatorio in canto Jazz, Valentina Fin dà alla luce il terzo album a suo nome, guidando un quintetto composto da Manuel Caliumi al sax, Luca Zennaro alla chitarra, Marco Centasso al contrabbasso e Marco Soldà alla batteria.

    L’album è composto da brani originali, con testi ispirati anche a poesie della letteratura internazionale. Otto tracce divise tra brani più brevi, quasi degli intermezzi, ad altri più lunghi e strutturati, con più spazio all’improvvisazione. E in questo tendere e spiegare, la voce della Fin si muove con estrema leggerezza e disinvoltura, creando giochi d’aria e sospensioni, tessendo trame larghissime in cui si intrecciano, grazie al solido interplay, i dialoghi degli altri strumenti.

     

    “A chi esita” è un invito all’ascolto, soprattutto di noi stessi, un desiderio a sentirsi più partecipi con il mondo che ci circonda, ritrovando quelle risposte che spesso tendiamo a smarrire a causa dell’instabilità della nostra esistenza.

    In questo procedere, a tratti liturgico e sicuramente evocativo, prende vita A chi esita, il brano che dà il nome all’album, una rielaborazione in musica dell’omonima poesia di Bertolt Brecht, un invito alla meditazione e all’intimità. Non a caso, il brano inizia con un solo di voce su campana tibetana, per poi aprirsi in una danza quasi rituale e ostinata. “QQ”, invece, è una piccola miniatura con sonorità̀ vicine al rock progressive; come anche Indefinitely, brano vocalizzato con un inizio in contrabbasso e voce ritmico, che si sviluppa acquisendo sempre più un’identità jazz-rock.

    Sempre sotto forma di intermezzo-miniatura, troviamo Quasi un madrigale, eseguita in trio voce alto sax e chitarra, il cui titolo e il testo rielaborano una poesia di Salvatore Quasimodo. Compaiono poi altri brani come Dreams are Dangerous, un mantra di 12 misure, ispirato a un passaggio degli audio diari del neurologo Oliver Sacks, dedicati alla fascinazione, a volte pericolosa, dei nostri sogni, e Piccola Ode al Cambiamento, nata come un vero e proprio inno al cambiamento, dedicata a tutti quelli che hanno il coraggio di infrangere l’abitudinarietà. Altro breve interludio è Langsamer, di Luca Zennaro, che fa riferimento a un termine tedesco che significa “Più lentamente” e che qui è anche il manifesto del profondo interplay del trio voce, contrabbasso, chitarra. Infine, troviamo Marina cade dal muro: an artis’s relation to inspiration che va a musicare, sempre in trio e con atmosfere sognanti e rarefatte, uno dei 18 aforismi del manifesto d’artista scritto dalla performer serba Marina Abramovich.

     

    Con questo nuovo album, Valentina Fin celebra una forma di spiritualità e invita l’ascoltatore a osare, a sentirsi parte di un “uno” più grande, di qualcosa che è totale e che avvolge, nel suono, la propria esistenza.

  • Fabrizio Bosso rende omaggio a Stevie Wonder nel nuovo album “We Wonder”

    Fabrizio Bosso rende omaggio a Stevie Wonder nel nuovo album “We Wonder”

    Il trombettista Fabrizio Bosso rende omaggio con il suo quartetto al genio musicale di Stevie Wonder nel nuovo album “We Wonder”, pubblicato dalla Warner Music e disponibile in cd, vinile e digitale. “We Wonder” verrà presentato per la prima volta dal vivo, sabato 7 gennaio all’Auditorium Parco della Musica di Roma.

     

    L’energia e la vitalità che caratterizzano lo stile inconfondibile di Stevie Wonder, la forza espressiva delle sue più celebri ballad, insieme alla tecnica e al lirismo della tromba di Fabrizio Bosso, la cura degli arrangiamenti e la personalità musicale di ciascun musicista del quartetto, sono tutti elementi che rendono unico e prezioso questo progetto discografico.

     

    Non è stato facile per Bosso selezionare i brani da una discografia così ampia e che ha influenzato gran parte della musica del secolo scorso, contribuendo alla nascita di nuovi generi musicali.

    La tracklist dell’album contiene 9 canzoni tra le più significative di Stevie Wonder, scelte da un repertorio molto ampio che abbraccia un periodo che va dalla fine degli anni sessanta fino all’ultima pubblicazione discografica del 2004: Another starIsn’t she LovelyMy Cherie Amour, ma anche Sir DukeMoon Blue e altre.

     

    Non manca anche Overjoyed, già pubblicato il 13 maggio come singolo su tutte le piattaforme digitali, in occasione del compleanno di Stevie Wonder. Non è stata questa una scelta a caso, perché Overjoyed parla anche di sogni che si realizzano. È, infatti, un Fabrizio Bosso “felicissimo”, quello che non solo qui interpreta uno dei brani più famosi di Stevie Wonder, suo idolo sin da quando ha cominciato a suonare le prime note alla tromba, ma che rinnova con questo nuovo progetto anche la scelta fatta quando era poco più che adolescente, ovvero, diventare musicista.

     

    La tromba di Fabrizio Bosso, il pianoforte e le tastiere di Julian Oliver Mazzariello, il basso e il contrabbasso di Jacopo Ferrazza, la batteria di Nicola Angelucci, insieme al clarinetto di Nico Gori qui in veste di special guest, sono i protagonisti assoluti di un omaggio alla musica di uno degli artisti più iconici della musica internazionale.

     

    Formazione:

    Fabrizio Bosso, tromba

    Julian Oliver Mazzariello, piano

    Jacopo Ferrazza, contrabbasso e basso elettrico

    Nicola Angelucci, batteria

    guest

    Nico Gori, clarinetto e sax tenore

  • The River Song  il nuovo singolo di Ferruccio Spinetti con ospite Rita Marcotulli  da venerdì 30 settembre su tutte le piattaforme digitali

    The River Song il nuovo singolo di Ferruccio Spinetti con ospite Rita Marcotulli da venerdì 30 settembre su tutte le piattaforme digitali

    The River Song è il nuovo singolo di Ferruccio Spinetti, con ospite Rita Marcotulli al pianoforte, disponibile da venerdì 30 settembre su tutte le piattaforme streaming e gli store digitali.

     

    Il brano (musica del pianista Cesare Picco, con testo in inglese di Elena Romano) anticipa l’uscita del nuovo album “Arie”, prevista per il 21 ottobre dalla Jando Music/Via Veneto Jazz. Un nuovo progetto discografico del contrabbassista Ferruccio Spinetti che verrà presentato dal vivo in autunno e che rappresenta un tributo al jazz italiano e ai suoi protagonisti che lo hanno reso celebre attraverso le loro composizioni.

     

    The River Song è impreziosito dalla presenza di Rita Marcotulli al pianoforte, dalla voce di Elena Romano, dal pianista Giovanni Ceccarelli, qui al Fender Rhodes, dal contrabbasso di Ferruccio Spinetti e dalla batteria di Jeff Ballard.

  • Enrico Rava e Fred Hersch: esce oggi l’album “The Song Is You” ECM

    Enrico Rava e Fred Hersch: esce oggi l’album “The Song Is You” ECM

    Esce venerdì 9 settembre The Song is You”, l’album di Enrico Rava e Fred Hersch, pubblicato dall’etichetta ECM e disponibile in CD e digitale, e a novembre in LP.

     

    Registrato a Lugano nel novembre 2021, “The Song is You” sugella l’incontro tra due giganti del jazz, l’incrocio di due storie musicali diverse e straordinarie che finalmente si incontrano, unendo le loro esperienze in un dialogo dai risultati inaspettati e sorprendenti.

     

    Flicorno e pianoforte, Rava ed Hersch, un senso affinato dell’improvvisazione jazzistica come arte del narrare, esplorano insieme un repertorio che comprende, oltre a due brani con la loro firma Child’s Song di (Hersh) e The Trial (Rava), anche alcuni standard come Mysterioso e ‘Round Midnight di Thelonious Monk, The Song Is You di Jerome Kern, Retrato em Branco e Preto di Jobim e I’m Getting Sentimental Over You di George Bassman.

     

    Ci conosciamo da poco più di un anno – racconta Enrico Rava – abbiamo suonato la prima volta a Pescara la scorsa estate. Poi, la magia, ed eccoci ancora qui. Quando suono con Fred ho la sensazione di essere trasportato su un tappeto volante, sul quale vai ad esplorare il mondo scegliendo traiettorie e destinazioni sempre nuove.

     

    Dopo il primo concerto nell’estate 2021, Rava ed Hersch hanno continuato a suonare in tutta Italia. Il 30 ottobre a Piacenza, il 1 novembre a Forlì e il 2 a Udine le prossime date.

     

    Enrico Rava è senza ombra di dubbio il jazzista del nostro Paese più conosciuto e apprezzato a livello internazionale, un musicista senza tempo, passato attraverso le diverse stagioni della storia del jazz sempre da protagonista. La sua poetica immediatamente riconoscibile, la sonorità lirica e struggente sempre sorretta da una stupefacente freschezza d’ispirazione, risaltano fortemente in tutte le sue avventure musicali. Rava, oltre ad aver collaborato con il Gotha del jazz mondiale, da diversi anni svolge anche un fondamentale ruolo di Talent Scout, grazie al quale molti musicisti hanno potuto ottenere un adeguata attenzione e riconoscimento.

     

    Fred Hersch è un pianista straordinario, una forza creativa pervasivamente influente che ha plasmato il corso della musica per oltre trent’anni come improvvisatore, compositore, educatore, direttore di band, collaboratore e artista discografico. È stato proclamato “il pianista più innovativo nel jazz degli ultimi dieci anni” da Vanity Fair, “un’elegante forza di invenzione musicale” da The L.A. Times e “una leggenda vivente” da The New Yorker. Con oltre tre dozzine di album al suo attivo come leader o co-leader, Hersch riceve costantemente elogi da parte della critica e numerosi riconoscimenti internazionali per ogni nuovo attesissimo progetto. Candidato al Grammy per 14 volte, Hersch ha regolarmente vinto i premi più prestigiosi del jazz, tra cui Doris Duke Artist nel 2016, Jazz Pianist Of The Year dal Jazz Journalists Association nel 2018, e il Prix Honorem de Jazz da L’Acádemie Charles Cros nel 2017 e nel 2018, il suo storico trio con con John Hébert edEric McPherson, è stato votato il # 2 Jazz Group nel sondaggio DownBeat Critics. JazzTimes ha acclamato il suo modo di suonare non accompagnato come “una forma d’arte completa, autosufficiente, univocamente pura”, mentre All About Jazz ha osservato che “quando si parla di arte del piano solo in jazz, ci sono due classi di artisti: Fred Hersch e tutti gli altri.”

     

    Enrico Rava, flicorno

    Fred Hersch, pianoforte

     

    Retrato em Branco (Antonio Carlos Jobim/Chico Buarque)

    2 Improvvisatino (Enrico Rava/Fred Hersch)

    I’m Getting Sentimental Over You (George Bassman/Ned Washington)

    The Song Is You (Jerome Kern/Oscar Hammerstein II)

    5 Child’s Song (Fred Hersch)

    6 The Trial (Enrico Rava)

    Misterioso (Thelonious Monk)

    ‘Round Midnight (Thelonious Monk/ Charles Cootie Williams, Bernard D. Hanighen)

  • LOCOMOTIVE JAZZ FESTIVAL 2022 – XVII edizione “Maschere” – Il Locomotive è in festa! dal 31 luglio al 9 agosto Sogliano Cavour (LE)

    Dal 31 luglio al 9 agosto, torna il Locomotive Jazz Festival, l’appuntamento musicale più atteso del Salento, con oltre 25 appuntamenti sparsi in 8 giorni, a Sogliano Cavour (LE), nel cuore di un luogo che si anima ogni anno di musica, incontri, libri e concorsi.

    Tanti i nomi presenti nel cartellone di quest’edizione: gli YellowjacketsMorgan, Eugenio Finardi, Tullio De Piscopo, Paolo Fresu e Rita Marcotulli, Raffaele Casarano, Luca Aquino e Giovanni Guidi, e molti altri ancora. Chiude il Festival, come ogni anno, l’Alba Locomotive che questa volta vedrà protagonista Giuliano Sangiorgi, il 9 agosto sulla spiaggia di San Cataldo.

    È un Locomotive in festa quello di quest’anno, coordinato e diretto artisticamente da Raffaele Casarano, che rinnova ogni anno il Festival di contenuti e di attività legate al territorio; convinto, oggi come ieri, che la musica sia un mezzo per riscoprire le proprie identità, con uno sguardo sempre rivolto al futuro.

    “Maschere” è il tema che anima questa diciassettesima edizione. Saranno, infatti, sette giorni di festa, come un vero carnevale. Viviamo in un tempo – racconta Raffaele Casarano – in cui ‘nascondersi’ spesso dietro una metaforica maschera è divenuto ormai un fattore quotidiano, mostrandosi spesso per ciò che non si è nella realtà. La Musica, attraverso il Locomotive, intende liberare questo luogo comune, riportandoci nella verità, fatta di incontri, di umili sorrisi ultimamente spesso nascosti dalle mascherine a causa di una pandemia che finalmente sembra essere lontana. La necessità di ritornare al centro di noi stessi, raccontandoci nelle imperfezioni, nella semplicità e nelle emozioni che solo la Musica e l’Arte riescono a rappresentare nella integrità reale.

    L’edizione di quest’anno presenta un’importante novità, rivolta soprattutto ai musicisti più giovani. Domenica 31 luglio, presso il Centro di Produzione Locomotive Lab, inaugurato a luglio in occasione della conferenza stampa, avrà luogo il “Primo Concorso per Saxofono Italiano” con il concerto del Collettivo Italiano di Sassofoni (A. Mollica, B. Merlino, M. Ciaccio e F. Mancuso), un’iniziativa targata Locomotive Classica, e il giorno dopo, lunedì 1 agosto, prima del concerto di inaugurazione, ci sarà la premiazione sul palco in Piazza Diaz. Durante i sette giorni del Festival, diversi saranno gli appuntamenti di Locomotive Classica, sparsi all’interno del programma, così come quelli di Locomotive Varietà, un mini Festival a cura dei volontari del Locomotive che prenderà vita tutte le sere dopo i concerti con l’after party “Mask Jam!” in Piazza Caduti, con accanto un’area food & beverage.

    Lunedì 1 agosto, si entra nel vivo della diciassettesima edizione del Locomotive Jazz Festival 2022 con il concerto alle 21.30 di Luca Aquino e Giovanni Guidi. A seguire, alle 22.30, “Il Classico Morgan” con Morgan e Angelo Valori & la Medit Orchestra feat. Raffaele Casarano.

    Martedì 2 agosto, alle 10.30 presso il Convento degli Agostiniani, un altro appuntamento di Locomotive Classica con Fabrizio Mancuso (sax), Maria Grazia Lioy (pianoforte), Basilio Merlino F. Sammarco & Andrea Antonello Nacci (armonica a bocca) e i vincitori del concorso Saxofono italiano, mentre in serata alle 22.30, sempre in Piazza Diaz, il concerto degli Yellowjackets, anticipato dall’esibizione alle 21.30 di B.AB.

    Mercoledì 3 agosto, alle 18.00, per Locomotive Classica il concerto per chitarra solo di Claudio Farinone alla Chiesa delle Anime Sante del Purgatorio. Alle 21.30 in Piazza Diaz il Fanely trio Metrostories e, alle 22.30 Euphonia con Eugenio Finardi, Raffaele Casarano e Mirko Signorile.

    Giovedì 4 agosto, alle 11 alla Chiesa della Madonna delle Grazie, Mirko Signorile per Locomotive Classica, in concerto per piano solo, presenta “Oceano”. Spazio alla lettura, alle 19.00 presso il Locomotive Lab, con Valentina Nuccio per la presentazione del libro “Quando cadranno tutte le foglie”. In piazza Diaz, alle 21 il duo della cantautrice Carla Diletta e, a seguire spazio a Giovani 22 con “Giù la Maschera”. Atteso, invece, alle 22.30 Tullio De Piscopo con “Dal blues al jazz con Andamento Lento”.

    Venerdì 5 agosto, presso il Locomotive Lab, alle 10.30 il laboratorio Music Pedagogy Progress & Play e alle 19.00 la presentazione del libro “Nyna. La guerriera del tridente” di Katia Luzio.

    In piazza Diaz, alle 21.00 il progetto originale “Maschere Mediterranee” che coinvolge l’Italia e la Spagna, con Alvaro Lopez alle percussioni & Pau Domenech Fernandez e Davide Chiarelli alla batteria, e Andrea Rossetti al piano. Alle 22.30, dopo open stage di Locomotive Giovani, salgono sul palco Paolo Fresu e Rita Marcotulli.

    Sabato 6 agosto, alle 10.30 presso il Locomotive Lab, verrà presentato al pubblico il progetto della residenza “Maschere Mediterranee”.

    La notte tra 8 e 9 agosto, sarà Giuliano Sangiorgi il protagonista dell’Alba Locomotive, alle 4.30 sulla spiaggia di San Cataldo (LE). Il direttore artistico Raffaele Casarano incontra sul palco il cantante e leader dei Negramaro, che per anni è stato a sua volta co-direttore artistico dell’Alba Locomotive. Un concerto che si annuncia già irripetibile, in cui, in attesa del sorgere del sole, Sangiorgi e Casarano suoneranno insieme anche a Mirko Signorile al piano, Giorgio Vendola al contrabbasso, Alessandro Monteduro alle percussioni, Marco D’Orlando alla batteria e la partecipazione straordinaria della Moka Family Big Banda.

    Parte dell’incasso del concerto sarà devoluto dalla Locomotive Impresa Sociale SRL per l’acquisto di un bene strumentale che sarà donato per la riqualificazione del parco giochi della Marina di San Cataldo.

    Il Locomotive è ormai da anni un Festival sensibile alle tematiche ambientali e da quest’anno è entrato a far parte di “Jazz takes the green”, ovvero, la rete dei Festival Jazz italiani ecosostenibili. Quello che da sempre, per la direzione artistica, lo staff e gli artisti ospiti, è stato un impegno attivo in stretta relazione con il rispetto del territorio, oggi è diventato uno statuto condiviso a livello nazionale anche da altre realtà musicali. Ed in quest’ottica che si consolida con questa edizione la collaborazione con Links per la gestione di tutti i contenuti digitali del Locomotive e con Cam per la fornitura di automobili di servizio elettriche.

    infoline

    info@locomotivejazzfestival.it

    tel. +39 345 1089622

    orari: 10.30-12.30 e 17.00-19.00

    Prevendite:

    vivaticket: https://www.vivaticket.com/it/tour/ljf-locomotive-jazz-festival-2022/2089 

    I Luoghi:

    Sogliano Cavour, dal 31 luglio al 6 agosto

    San Cataldo, 8-9 agosto

  • NATURARTE Alla scoperta dei Parchi della Basilicata IV edizione

    Laboratori di comunità, musica e trekking, alla scoperta

    delle bellezze della natura e delle tradizioni

    www.naturartebasilicata.com

     

    Tutto pronto per partire, l’estate NaturArte riprende alla grande. Appuntamenti tra i borghi ed i boschi fra i più belli della Basilicata. Un calendario fitto quello in programma dal 22 al 28 agosto nel Parco del Vulture, alla riscoperta di paesaggi, tradizioni e storia di una terra magnifica. Ad agosto, settembre e ottobre, sono poi previsti molti altri appuntamenti anche nel Parco della Murgia Materana e nel Parco Nazionale del Pollino.

     

    Nel Parco del Vulture Melfese, si riparte dal 22 luglio nel piccolo borgo di Ginestra con NaturArte Trekking, partenza alle ore 9:00, partenza dalla fabbrica Pintotecno, per un appassionante percorso tra paesaggi campestri e poi l’appuntamento con il teatro, in Piazza Risorgimento alle ore 18:00, con la Compagnia Gommalacca “Il Sogno in una scatola”.

    Sabato 23 luglio, trekking alle 17:00 partenza dal Convento Sant’Antonio alla scoperta dei paesaggi di Ruvo del Monte ed alle 21:00 l’appuntamento è con i Folkabbestia, presso l’Anfiteatro comunale. Il fine settimana si conclude con una tappa a San Fele. Domenica 24 luglio alle ore 10:30 il trekking con partenza da Acquafredda ed arrivo a Pozzo Nitti ed alle 18:00, presso le cascate di san Fele, NaturArte Evento con il Circo Contemporaneo e lo spettacolo “Circomantice”.

    Il 23 agosto NaturArte si sposta ad Atella alle 9:00 presso il CEAS, per una passeggiata al centro del Vulture nella romantica cornice dei Laghi di Monticchio ed alle 21:00 il concerto dei Fossick Project. Mercoledì 24 agosto alle ore 9:00 presso la Porta Venosina, l’Archeottreking alla scoperta di una Melfi incredibile, tra rocce vulcaniche e chiese rupestri. In conclusione, alle 21:00 l’esibizione, presso i Laghi di Monticchio, del gruppo lucano Musica a Manovella.

     

    I borghi del Parco del Vulture sono davvero tanti ed allora il 25 agosto la location cambia, è il Comune di Rionero in Vulture. Il luogo perfetto per intraprendere un’escursione alle ore 9:00 dal Monastero di Sant’Ippolito fino al belvedere alto e per godere alle 21:00 dell’Open sound “Rionero Session” (go-Dratta, Alberigo Larato, Rino Locantore e la Banda “Giovanni Orsomando”), presso i Laghi di Monticchio. Venerdì 26 agosto tappa di NaturArte: Rapolla.

    Le escursioni ci conducono nei luoghi del fiume Melfia per rivivere la storia dell’acqua, tra cantine, frantoi e sorgenti, partenza alle ore 9:00 dalla chiesa di San Biagio. Alle 18:00 tutti a teatro con la Compagnia Petra “Humana Foresta” e la Compagnia IAC con “Bestiario”. Il weekend nel Parco del Vulture, sabato 27 agosto, ha come scenario il comune di Barile ed i suoi vigneti, partenza ore 9:00 dalla Stazione ed in serata, alle 21:00, la musica dei Terra Amara Project.

    Domenica 28 agosto, a Ripacandida alle 21:00 nel Piazzale San Donato il concerto di Erica Mou ed in mattinata l’escursione alle ore 9:00 dal il Casone per attraversare i luoghi della transumanza.

    Un viaggio unico quello di NaturArte alla riscoperta del paesaggio, della sostenibilità, del trekking, dell‘enogastronomia, dei laboratori didattici, con molti altri appuntamenti, nel mese di agosto anche nel Parco del Pollino e nel Parco della Murgia Materana.