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Incontri, lezioni-concerto, convegni e laboratori: dal Piemonte alla Sicilia, dalle scuole di musica ai Conservatori riecco il Jazz Mood Day
Torna in tutt’Italia il festival diffuso che si pone l’obiettivo di far conoscere, con una serie di iniziative e di eventi, il jazz e le sue pratiche soprattutto nel mondo della scuolaMILANO – L’International Jazz Day è la giornata in cui si celebra il 30 aprile, in tutto il mondo, il jazz, genere musicale che l’Unesco ha riconosciuto patrimonio immateriale dell’Umanità, in quanto arte capace di promuovere la pace, il dialogo tra le culture, la libertà di espressione e il rispetto per i diritti umani. In Italia, per la verità, gli appuntamenti, le iniziative e i festeggiamenti organizzati per questa importante ricorrenza non si concentrano nell’arco di ventiquattr’ore, ma sono in programma per tutto il mese di aprile e oltre, da Nord a Sud, dal Piemonte alla Sicilia: sono, infatti, decine – tra lezioni-concerto, jam session, incontri, talk e workshop – gli eventi (a ingresso libero) organizzati nell’ambito del Jazz Mood Day, vero e proprio festival diffuso che ha una vocazione prevalentemente didattica e che si pone l’obiettivo di far conoscere il jazz e le sue pratiche nel mondo della scuola, coinvolgendo gli studenti, dalle primarie fino ai licei. Il tutto grazie all’impegno dei docenti delle scuole di musica e, da quest’anno, anche dei Conservatori.L’idea di dare vita al Jazz Mood Day è venuta, nel 2020, ad Angelo Bardini, direttore artistico del Piacenza Jazz Club e del Piacenza Jazz Fest, e a Claudio Angeleri, noto jazzista e didatta (è presidente del CDpM di Bergamo e dell’ANSJ). Si è partiti dalle scuole emiliane e lombarde e, grazie agli sforzi dell’ANSJ, l’Associazione nazionale scuole jazz e musiche audiotattili, l’iniziativa si è ampliata a macchia d’olio in tutta Italia, coinvolgendo in poco tempo 14 regioni in cui operano le scuole di musica del terzo settore. Così sono nati la rete nazionale Jazz Mood Schools, capofila l’Istituto Omnicomprensivo di Bobbio (in provincia di Piacenza), tra i soci fondatori dell’ANSJ, e, per l’appunto, il Jazz Mood Day, festival dell’improvvisazione nel mondo della scuola.Quest’anno, tra gli appuntamenti concertistici di maggior rilievo del Jazz Mood Day spicca il concerto globale promosso dal Centro Didattico Produzione Musica di Bergamo con cento nuovi talenti del jazz under 30 della Lombardia che si svolgerà il 30 aprile a Nembro (Bg) nell’auditorium Modernissimo; in contemporanea, lo stesso giorno, a Milano, nella Sala Verdi del Conservatorio Giuseppe Verdi saranno di scena il polistrumentista Gianluigi Trovesi, nome di punta del jazz italiano, e la Verdi Jazz Orchestra, composta dagli studenti del Conservatorio milanese e diretta per l’occasione da Corrado Guarino, che presenteranno Dedalo, il lavoro realizzato oltre vent’anni fa da Trovesi con la WDR, la celebre big band della Radio di Colonia. Non solo: a Piacenza, si esibirà una formazione all stars dedicata a Mc Coy Tyner e assortita da Avery Sharpe, contrabbassista del pianista americano, con Chico Freeman, Azar Lawrence, Yoron Israel e Antonio Faraò. A Palermo continua il Festival del Real Teatro Santa Cecilia del Brass Group con la cantante Gabrielle Cavassa, vincitrice del Sarah Vaughan International Vocal Competition, impegnata con l’Orchestra Jazz Siciliana diretta dal Maestro Angelo Valori. Il Milestone Jazz Club, insieme al Conservatorio G. Nicolini di Piacenza, ospiterà nei mesi di aprile e maggio diversi eventi dedicati alle scuole, che riflettono un’idea contemporanea dell’arte e del suo ruolo nella società. Del resto, l’intreccio tra le diverse forme espressive (luce, musica, teatro, fotografia, fumetto, illustrazione) è sempre più presente nei percorsi educativi ed è un modo per stimolare l’immaginazione e abituare i ragazzi a leggere il mondo da più punti di vista, non solo musicali. L’improvvisazione diventa così un ponte tra linguaggi, una palestra di libertà creativa: «Nelle nostre scuole la fantasia e la creatività non mancano – sottolinea Claudio Angeleri – a Torino, ad esempio, la musica degli studenti della Jazz School Torino fa da colonna sonora all’illuminazione scenografica del complesso della meravigliosa Venaria Reale. Non sono importanti i “nomi” altisonanti dei jazzisti, che comunque non mancano nelle nostre iniziative, ma il protagonismo attivo dei ragazzi e delle ragazze. È questa la componente virtuosa che fa bene innanzitutto alla scuola e, più in generale, alla filiera del jazz (organizzatori di festival e rassegne, operatori culturali, gestori di jazz club, spettatori), che viene pienamente coinvolta. Più in generale, l’intero progetto alla base del Jazz Mood Day è sostenuto da un impianto educativo e pedagogico che evidenzia e valorizza le prospettive educative che dal jazz e dall’improvvisazione si estendono all’apprendimento di tutte le musiche».A proposito di formazione ed educazione: «In Italia esiste un grande patrimonio professionale costituito dai dirigenti e dai docenti delle scuole – osserva Angelo Bardini – che consente di ampliare l’offerta formativa della scuola italiana ben oltre le risorse e le indicazioni ministeriali. La scuola è da sempre in rapporto con le agenzie culturali del territorio e, in particolare, con le associazioni e le scuole di musica del terzo settore. La competenza e la disponibilità degli insegnanti di strumento, di improvvisazione e di musica d’insieme hanno fatto il resto, formando negli anni i colleghi della primaria e della secondaria e sviluppando diverse attività, motivanti e coinvolgenti, alle quali aderiscono migliaia di studenti. La dimensione narrativa ha avuto un ruolo via via crescente: oggi, accanto alla musica, troviamo podcast, web radio, fumetti, progetti realizzati insieme a GioiaWeb Radio e Radio Shock, l’associazione di disegnatori Ora Pro Comics e collaborazioni con artisti come Fabio Magnasciutti, apprezzato illustratore e vignettista. È un racconto corale che unisce voci, suoni e visioni in una forma nuova di educazione sentimentale – prosegue Bardini – In questo racconto si intrecciano anche le piccole scuole, presidio di comunità e motore di welfare culturale nei territori più periferici. La musica, con la sua forza aggregativa e inclusiva, diventa strumento per una cittadinanza attiva e consapevole, a partire dai più giovani».Quest’anno il Jazz Mood Day gode dei patrocini della Federazione Il Jazz Italiano e dell’Associazione Nazionale Docenti Jazz e Pop Rock dell’Afam, il cui presidente Nicola Pisani precisa: «Abbiamo recentemente sottoscritto un protocollo d’intenti, per certi versi storico, tra i docenti dei Conservatori Jazz e le scuole di musica del terzo settore. Il Jazz Mood Day è un primo esempio di sinergia tra due settori che non solo si autoalimentano reciprocamente ma che diffondono la pratica dell’improvvisazione nel nostro Paese. Quest’anno aderiamo al Jazz Mood Day con un concerto di rilievo con la partecipazione di Gianluigi Trovesi e la Verdi Jazz Orchestra al Conservatorio G. Verdi di Milano. Mentre a Piacenza gli studenti del Conservatorio Nicolini suoneranno in diversi appuntamenti dedicati alle scuole». Da segnalare, infine, che a Roma, nell’auditorium di Confartigianato Imprese, il prossimo 17 maggio si svolgerà il convegno “Tutt’altra musica … dall’audiotattile un paradigma per tutte le musiche” con la partecipazione, tra gli altri, di Vincenzo Caporaletti dell’Università di Macerata e della Sorbona di Parigi (dove è attivo un centro internazionale per la ricerca delle musiche audiotattili), Raffaele Pozzi (Scienze dell’educazione, Università Roma Tre), Paolo Damiani (compositore, direttore d’orchestra e didatta), Claudio Angeleri, jazzisti, pedagogisti di vaglia e diversi docenti. «Sarà un momento importante per presentare il profilo della figura professionale del formatore delle musiche audiotattili ai sensi della legge 4/2013 del Ministero delle Imprese e del Made in Italy – sottolinea Mirco Besutti, presidente dell’AIdSM, l’Associazione Italiana delle Scuole di Musica, che ha promosso il convegno insieme a Co.SM.O, il Consorzio delle Scuole di Musica Organizzate della Regione Lazio – Il convegno fa seguito al protocollo siglato con Confartigianato Imprese Nazionale e tra i relatori interverrà anche Michele Massimo Pontoriero, presidente di ItalShow e Unisca, con il quale, grazie agli sforzi di questi mesi, stiamo lavorando al riconoscimento ministeriale del formatore delle musiche audiotattili. Più avanti definiremo il percorso formativo all’interno delle nostre strutture. Una volta completato questo passaggio, i giovani diplomati potranno insegnare nelle scuole del terzo settore. Parliamo di 100.000 docenti in 8.000 strutture italiane, il principale settore occupazionale nella didattica musicale».Qui il programma completo del Jazz Mood Day: https://www.ansj.it/jazz-mood-day-2025/ Le realtà coinvolte nel Jazz Mood DayLa rete delle scuole di musica del terzo settore e dei ConservatoriAMA Pianengo; Civici Corsi di Jazz Milano; CEMM Bussero Milano; Centro Didattico Produzione Musica Bergamo; Consorzio Concorde Crema; Jazz School Torino in collaborazione con Consorzio Delle Residenze Reali Sabaude Reggia di Venaria Reale; Jazz’on Parma Orchestra; Piacenza Jazz Club, Milestone School Of Music (PC); Conservatorio G. Nicolini (PC); Conservatorio G. Verdi Milano; Professionaldrum Collegno; Orchestra Jazz Siciliana Fondazione The Brass Group; Scuola Di Musica Bonamici Pisa; Thelonious Vicenza.Gli istituti comprensivi e le scuole pubbliche e parificateDD Ilaria Alpi Fidenza; IC Assisi 3; IO Bobbio e Travo – Bobbio; IC Boscotrecase IC 1- SM Prisco; IC Camozzi- Bergamo; IC Cardinale A. Casaroli – Castel San Giovanni (PC); IC Cesare Battisti – Catania; IC Consonni Arcene (BG); IC Consonni – Castel Rozzone (BG); IC Consonni – Lurano (BG); IC Crema Tre Nelson Mandela (CR); IC di Borgonovo Val Tidone (PC); IC di Lugagnano Val d’Arda (PC); IC Verdellino – Zingonia (BG); IC Don Milani-Linguiti – Giffoni Valle Piana (Sa); IC Donadoni – Bergamo; IC Enea Talpino – Nembro (BG); IC Gorlago (BG); IC Leonardo Da Vinci – Mestre (VE); IC Maida – Maida (CZ); IC Montecorvino Rovella (SA); IC Parma Centro; IC Rallo – Favignana (TP); IC Sampierdarena – Genova; IC San Pellegrino Terme (BG); IC S. Lucia Diaz – Bergamo; IC S. Lucia Rodari – Bergamo; IC Sergnano Primo Levi Crema (CR); IC Suisio; IC Vergante – Invorio (NO); IC Viale Lombardia – Cologno Monzese (MI); ISII Marconi Da Vinci – Piacenza; Istituto Bambino Gesù – Bergamo; IS San Pellegrino Terme(BG); Liceo artistico B. Cassinari – Piacenza; Liceo Melchiorre Gioia – Piacenza; Paritaria Caterina Cittadini – Bergamo; Polo Liceale Campanella Fiorentino – Lamezia Terme (CZ); Quarto Circolo didattico di Piacenza; Quinto Circolo di Piacenza; Scuola primaria De Amicis – Piacenza; Scuola Sec. I Grado A. Frank Collegno (TO); Scuola Sec. I Grado A. Gramsci Collegno (TO); Scuola Sec. I Grado Dante Carducci – Piacenza; Secondo Circolo Piacenza; Settimo Circolo Piacenza; The Bilingual Middle School – Modena. -
Eventi per bambini e famiglie: la fiaba musicale “L’elefante e la pioggia” inaugura la rassegna Teatrino Piccino domenica 13 aprile alla Villa Reale di Monza
MONZA – Un imperdibile appuntamento per i bambini , a partire dai quattro anni di età, è in programma domenica 13 aprile alla Villa Reale di Monza: nella Sala degli Specchi andrà in scena lo spettacolo “L’elefante e la pioggia”, evento inaugurale di Teatrino Piccino, il ciclo di appuntamenti a misura di famiglia organizzati nell’ambito della rassegna Musique Royale.Tratto da una fiaba Masai, lo spettacolo è prodotto dall’associazione culturale Musicamorfosi (ore 16, ingresso 7 euro; prevendita on line su https://www.mailticket.it/evento/46886/lelefante-e-la- ; doppia replica il 14 aprile riservata agli alunni delle scuole). I protagonisti saranno Nicoletta Tiberini (voce cantante e recitante), il percussionista Gennaro Scarpato (i due hanno realizzato anche le musiche originali) e la danzatrice Clelia Fumanelli. Andrea Taddei firma la regia, le scene e i costumi, le luci e il suono sono a cura di Andrea Pozzoli, mentre le maschere sono state realizzate nel laboratorio creativo per la terza età dell’associazione La Tartaruga, presso il Centro Polivalente San Zeno di Pisa.pioggia A chi appartengono l’aria, il sole, la pioggia? Qualcuno può pensare di dominare la natura a proprio vantaggio? Sembra proprio che l’elefante di questa antica fiaba africana somigli al genere umano, che si crede il padrone della Terra e che usa la forza per difendere, con la complicità di guardiani addomesticati, una risorsa che non gli appartiene. Lo spettacolo nasconde una metafora semplice e una morale efficace: l’acqua scende dal cielo per tutti e tutti ne possono essere bagnati e dissetati. L’acqua è nutrimento, l’acqua è vita.“L’elefante e la pioggia” è una fiaba musicale e poetica pensata per i più piccoli, ma stimolante e appassionante anche per gli adulti, con un messaggio universale che comprende il rispetto per la natura e per tutti gli esseri viventi che popolano il nostro piccolo pianeta. Vera protagonista dello spettacolo è l’acqua: narrata, evocata e danzata, ma soprattutto suonata grazie alla presenza delle percussioni ad acqua di origine africana e asiatica. L’incredibile tazza taoista e il kalabash africano fanno parte della collezione (960 pezzi unici provenienti da ogni angolo del mondo) della Fondazione Luigi Tronci di Pistoia, nata nel 2008 come Museo della musica e degli strumenti musicali a percussione e centro di documentazione, in mostra permanente presso il Conservatorio di Pistoia. -
Bosso e Mazzariello inaugurano martedì 6 maggio la XIII edizione del festival Monza Visionaria con un tributo jazz a Pino Daniele
Il trombettista Fabrizio Bosso e il pianista Julian Oliver Mazzariello, tra i più apprezzati jazzisti della scena italiana, saranno i protagonisti dell’evento “Il cielo è pieno di stelle”, omaggio al grande cantautore napoletano, che apre la nuova edizione del festival. Doppio set nel bellissimo Teatro di Corte, finalmente restituito al pubblicoMONZA – Sarà “Il cielo è pieno di stelle”, omaggio al grande Pino Daniele, l’evento di apertura della XIII edizione di Monza Visionaria, il festival organizzato dall’associazione culturale Musicamorfosi fino al 15 maggio nei luoghi più suggestivi e negli angoli meno conosciuti del capoluogo della Brianza.I protagonisti del concerto inaugurale di Monza Visionaria, realizzato in collaborazione con la rassegna “sorella” Musique Royale e ospitato martedì 6 maggio nel rinnovato Teatro di Corte della Reggia di Monza (che finalmente riapre al pubblico dopo lunghi lavori di restauro), saranno il trombettista Fabrizio Bosso e il pianista Julian Oliver Mazzariello: i due jazzisti, tra i più apprezzati protagonisti della scena italiana, ripercorreranno le diverse traiettorie musicali di Pino Daniele, cercando di restituire un ritratto inedito del cantautore napoletano e puntando soprattutto sulle interpretazioni dei suoi brani più celebri. In programma due set (alle ore 19, prevendita online su www.mailticket.it/evento/45945/il-cielo-%c3%a8-pieno- e alle ore 21, prevendita su www.mailticket.it/evento/di-stelle–ore-19-00 45946/il-cielo-%c3%a8-pieno- ; ingresso 15/10 euro).di-stelle–ore-21-00 L’intenzione dei due jazzisti non è una semplice rilettura, bensì (ri)vestire una musica già grande con colori nuovi. Con “Il cielo è pieno di stelle” (progetto diventato un album pubblicato dalla Warner nel 2024), Bosso e Mazzariello celebrano un genio della musica che ha influenzato e che continua a ispirare intere generazioni di artisti, anche a distanza di anni.Il repertorio del concerto abbraccia un’ampia rosa di brani, dall’immancabile Napule è, uno dei capolavori del cantautore napoletano, alla trascinante Je so’ pazzo, dalla magica Quanno chiove alla più recente Quando, senza dimenticare Allora sì e Sicily, quest’ultima registrata all’epoca con il jazzista americano Chick Corea, autore della musica alla quale Pino Daniele aggiunse il testo.Afferma Fabrizio Bosso: «La musica e la poetica di Pino Daniele hanno influenzato generazioni di musicisti, me compreso. Nelle sue melodie non c’è mai una nota fuori posto e non c’è solo il blues, il rock o il funky ma anche tantissimo jazz. Tutti abbiamo cantato Pino Daniele nella nostra vita». Aggiunge Julian Oliver Mazzariello, che condivide con Bosso un’amicizia e un sodalizio artistico ventennale: «Era il 1995 ed ero appena arrivato dall’Inghilterra con la mia famiglia in Italia, a Cava de’ Tirreni, quando ho sentito da casa mia la città che cantava. Era il concerto di Pino Daniele allo stadio».Il calendario completo della XIII edizione di Monza Visionaria sarà svelato nei prossimi giorni. -
Riecco i “Prodjgi” del jazz alla Cascina Cuccagna di Milano: da martedì 1 aprile spazio ai nuovi talenti della scena italiana, si parte con l’Escape Quartet e l’Østrik Quintet
La Cascina Cuccagna di Milano ospita i primi live della seconda edizione della rassegna “Prodjgi”, realizzatagrazie al contributo di Siae con il bando “Per Chi Crea” per promuovere e valorizzare i giovani jazzisti emergentiMILANO – Giovani Prodjgi crescono: alla Cascina Cuccagna di Milano scatta, a partire da martedì 1 aprile, la seconda edizione della rassegna riservata ai talenti emergenti della scena nazionale (Prodjgi è l’acronimo di promozione del jazz giovane italiano). Organizzati dall’associazione culturale Musicamorfosi, che si è aggiudicata per il secondo anno consecutivo il bando Siae “Per Chi Crea” ideato con l’obiettivo di promuovere e valorizzare i musicisti di età non superiore ai 35 anni, i concerti si svolgeranno per tutto il 2025 e saranno inseriti nei cartelloni di manifestazioni e festival consolidati come Il rito del jazz, che da tre anni si svolge presso il ristorante Un posto a Milano, in Cascina Cuccagna (in collaborazione con I-Jazz e con il patrocinio del Municipio 4 del Comune di Milano); Monza Visionaria, al via a inizio maggio nel capoluogo brianteo; Suoni Mobili, la kermesse itinerante della Brianza lecchese e monzese (e non solo); il Tremezzina Music Festival, che in agosto anima la sponda lariana del lago di Como. Inoltre i giovani artisti selezionati si esibiranno anche all’estero e, per l’esattezza, in Germania in occasione dei festival Straßenmusiktage e Volare che si svolgeranno a Heildelberg il prossimo mese di maggio; a Porto, in collaborazione con la rete Out Tonalidades, e in Svizzera.Prodjgi sarà, dunque, una sorta di “rassegna nelle rassegne”, un circuito virtuoso in cui, accanto alle esibizioni e alle performance dal vivo, gli organizzatori svilupperanno una serie di residenze artistiche allo scopo di consolidare e implementare i progetti dei giovani talenti italiani, che saranno supportati nel loro percorso di crescita artistica e che potranno maturare esperienze, sviluppare competenze e condividere progetti, idee e scambi creativi con musicisti professionisti e già affermati.Martedì 1 aprile (doppio set alle ore 19.30 e 21.30, ingresso libero, prenotazioni: www.unpostoamilano.it; email: info@unpostoamilano.it), il concerto inaugurale della seconda edizione di Prodjgi sarà affidato all’Escape Quartet, nato dall’unione di musicisti che condividono la passione per le varie sfaccettature del linguaggio jazzistico contemporaneo e tradizionale. Il gruppo è formato da Giacomo Cazzaro al sax, Enrico Palmieri al contrabbasso, Antonio Marmora alla batteria (i tre si sono conosciuti tra le mura del Conservatorio G. Verdi di Milano durante i rispettivi percorsi di specializzazione in Jazz) e dal pianista Diego Albini. Il quartetto, che tornerà esibirsi in Cuccagna martedì 15 aprile, ha composto due suite originali, intitolate rispettivamente “Fenarete” e “Inward Echoes: The Lonely Trip of Mogi”.Martedì 8 aprile sarà di scena l’Østrik Quintet, formazione in cui spicca la presenza di due trombonisti: Simone Capitaneo e Oliseh Obiarinze. Completato da Christian Scaffidi (basso elettrico), Raffaele Garramone (pianoforte) e Nicola D’Auria (batteria), il gruppo presenterà il progetto “Full of Curtis”, omaggio all’album “Groovin’ With Golson” del sassofonista Benny Golson e, al tempo stesso, tributo al trombonista Curtis Fuller, pioniere del periodo hard bop. Tra i fondatori del Jazztet (con Benny Golson e Art Farmer), Fuller ha collaborato con i più grandi jazzisti della sua epoca, da Dizzy Gillespie a Art Blakey, da John Coltrane a Count Basie, distinguendosi per il suono fluido e il fraseggio sciolto. Non a caso, il trombonista statunitense, oltre che leader di alcune formazioni, è stato anche uno dei più appezzati sideman nella storia del jazz e ha sempre capito come entrare nella mente dei compositori e dei suoi compagni di viaggio. Ne è un esempio lampante proprio il disco “Groovin’ With Golson”, in cui ha dato il meglio di sé. I brani rivisitati verranno presentati dall’Østrik Quintet in una chiave più moderna, mettendo in risalto le affascinanti melodie dei soli di Fuller.Martedì 22 aprile, nell’ambito de “Il rito del jazz” il Cuccagna Jazz Club ospiterà il Macade Trio, formazione che unisce tre giovani musicisti dal retaggio classico che successivamente si sono dedicati allo studio del jazz per esternare al meglio la propria espressività: Matteo Maranzana (pianoforte), Margherita Carbonell (contrabbasso) e Daniele Delfino (batteria), che si sono conosciuti tra le aule della Scuola Civica di Jazz di Milano, propongono composizioni originali che rispecchiano l’estetica del jazz moderno, ponendo uno sguardo verso sonorità più classicheggianti. Il gruppo ha creato uno spettro di timbri che spazia da delicati sussurri a fragorosi crescendo, tessendo così un arazzo sonoro intricato e coinvolgente allo stesso tempo. Nell’album d’esordio del trio, intitolato “Dialoghi” e alla cui realizzazione hanno collaborato anche il sassofonista Claudio Fasoli, il trombettista Marco Mariani e la vocalist Marta Frigo, la tradizione jazzistica si intreccia con la raffinatezza della musica classica.Infine, per l’ultimo evento del mese, martedì 29 aprile riflettori puntati sui Linda Melodia, progetto musicale di tropical jazz/fusion che affonda le sue radici nella musica etnica e, più nello specifico, nella cultura capoverdiana. Dai brani tradizionali di questo affascinante Paese, situato al largo della costa nordoccidentale dell’Africa, fino alle interpretazioni della leggendaria Cesária Evora, la “Diva a piedi nudi” che ha reso celebre la morna in tutto il mondo e che con l’album “Voz D’Amor” ha vinto un Grammy nel 2003, i Linda Melodia presenteranno un repertorio suggestivo e coinvolgente, in equilibrio tra passato, presente e futuro.CUCCAGNA JAZZ CLUBUn posto a Milano, Cascina Cuccagna, via Cuccagna 2/4, Milano.Ingresso libero. Doppio set (ore 19.30 e 21.30).Informazioni: tel. 025457785; email: info@unpostoamilano.itPrenotazioni: www.unpostoamilano.itMartedì 1 e 15 aprile, ore 19.30 e 21.30PRODJGI – ESCAPE QUARTETGiacomo Cazzaro, saxDiego Albini, pianoforteEnrico Palmieri, contrabbassoAntonio Marmora, batteriaMartedì 8 aprile, ore 19.30 e 21.30PRODJGI – ØSTRIK QUINTETSimone Capitaneo, tromboneOliseh Obiarinze, tromboneChristian Scaffidi, basso elettricoRaffaele Garramone, pianoforteNicola D’Auria, batteriaMartedì 22 aprile, ore 19.30 e 21.30FOLGORATI DAL JAZZ- MACADE TRIOMatteo Maranzana, pianoforteMargherita Carbonell, contrabbassoDaniele Delfino, batteriaMartedì 29 aprile, ore 19.30 e 21.30TROPICAL JAZZ – LINDA MELODIAElisa Simonetto, chitarraElia Liotta, basso elettricoRiccardo Peverelli, tastiereMattia Primon, saxFrancesco Di Mauro, trombaSamuele Marelli, percussioni -
Da Glass a Cage, da Reich a Sollima: viaggio nella musica del Novecento con il Chigiana Percussion Ensemble venerdì 4 aprile alla Reggia di Monza
MONZA – Riflettori puntati sul Chigiana Percussion Ensemble in occasione della terza edizione dei Monza Music Meetings, la manifestazione organizzata nel capoluogo della Brianza dall’Orchestra da Camera Canova con l’Accademia Musicale Chigiana di Siena e l’associazione culturale Musicamorfosi con l’obiettivo di fare rete per favorire e facilitare la diffusione della cultura musicale (grazie a concerti, performance, conferenze e incontri con gli artisti) attraverso l’esperienza, l’ascolto e la riflessione: venerdì 4 aprile, per la prima volta a Monza, il Chigiana Percussion Ensemble, gruppo di percussioni a organico variabile dell’Accademia Musicale Chigiana di Siena diretto da Antonio Caggiano, per l’occasione in formazione di quartetto (con Giulio Ancarani, Francesco Conforti, Roberto Iemma e Matteo Lelii), si esibirà nella Sala degli Specchi della Villa Reale (ore 19 e 21, ingresso 10 euro; prevendita online su www.mailticket.it/evento/46452/chigiana-royal- e www.mailticket.it/evento/percussions–ore-19-00 46453/chigiana-royal- ) con un programma dedicato alla musica del Novecento. In scaletta brani di Philip Glass (Opening), uno degli alfieri del cosiddetto minimalismo americano; John Cage (Trio, che riprende la forma in tre movimenti della classica composizione di musica da camera: Allegro, Marcia e Waltz), Toru Takemitsu (Rain Tree, in cui l’immaginazione poetica segue i flussi musicali apparentemente ininterrotti), Julia Wolfe (Dark Full Ride, composizione che invita al ballo libero), Lukas Ligeti (Pattern Transformation, in cui il materiale sonoro si deforma nel tempo), Giovanni Sollima (Millennium Bug, tra suggestioni di musica globale ed echi di progressive rock), David Friedman & Dave Samuels (Carousel, dalle atmosfere jazz) e Steve Reich (Drumming caposaldo del minimalismo americano e del repertorio percussionistico moderno).percussions–ore-21-00 Il concerto del Chigiana Percussion Ensemble offrirà agli spettatori un racconto sul concetto che per i compositori del Novecento ha rappresentato il principale oggetto di interesse filosofico ed estetico: il rapporto fra l’ordine del tempo, la sua mobilità irrefrenabile e la posizione dell’ascoltatore al suo interno. Si può dire che dal secondo Dopoguerra in poi, da una parte e l’altra dell’Atlantico settentrionale, quasi tutti abbiano tentato di dare una risposta propria e originale al dilemma dell’alterità fra il tempo musicale e quello in cui scorrono le nostre vite.I Monza Music Meetings proseguiranno fino al prossimo 7 aprile: sabato 5 suoni e vivacità musicale invaderanno i quartieri e le vie di Monza grazie al progetto “L’importante è avere un piano”. L’idea di questo format di Musicamorfosi è che la musica sia un mezzo potente per rigenerare i legami tra le comunità e per creare benessere attraverso gli scambi relazionali. Così, in questa giornata di appuntamenti diffusi, gli allievi dell’Accademia Chigiana di Siena, quelli monzesi del liceo musicale B. Zucchi e della Fondazione Musicale Vincenzo Appiani, gli studenti della Civica Scuola di Musica e Danza di Desio e i solisti dell’Orchestra Canova si esibiranno in vari momenti e in vari luoghi della città: all’Arengario (dalle 11 alle 18.30), nella casa di riposo Anna e Guido Fossati di via Collodi 6 (dalle 9.30 alle 11.30), con le “Serenate metropolitane” nelle case popolari di via Pisacane 4 (alle 16 e alle 18.30) e nella Sala della Pendola della Reggia di Monza (dalle 10.30 alle 18.30).Sempre sabato 5 aprile, nella Sala degli Specchi della Reggia andrà in scena “Presenza reale”, performance site-specific prodotta da DANCEHAUSpiù in cui due danzatrici (Alice Beatrice Carrino e Sofia Magnani) si alterneranno, accompagnando i visitatori alla scoperta del palazzo settecentesco e dei preziosi saloni di corte. Con un’interpretazione in chiave contemporanea liberamente ispirata alla Regina Margherita, la danza rievoca gesti, sguardi e atmosfere di un’epoca passata come un’eco tra storia e presente. “Presenza reale” è un’esplorazione artistica innovativa, un viaggio nel tempo che condurrà il pubblico in un’esperienza immersiva, rendendolo spettatore di fugaci attimi di vita reale (dalle 10.30 alle 18.30, ingresso libero fino a esaurimento posti per i visitatori della Villa Reale).La giornata di domenica 6 aprile si aprirà con le prove aperte dell’Orchestra Canova nella Sala degli Specchi della Reggia di Monza (dalle 10 alle 13.30; ingresso libero fino a esaurimento posti per i visitatori della Villa Reale), in vista del concerto di chiusura della manifestazione.Infine, per l’evento di chiusura della terza edizione dei Monza Music Meetings, ci si sposterà nel Duomo di Monza dove, lunedì 7 aprile (ore 21, ingresso libero con libera donazione), l’Orchestra Canova diretta da Enrico Pagano, il soprano Barbara Massaro e il mezzosoprano Benedetta Mazzetto eseguiranno lo Stabat Mater di Pergolesi e il Jesus’ Blood Never Failed Me Yet dell’inglese Gavin Bryars, quest’ultimo con la partecipazione dei cori di Monza Le Dissonanze, Fior di Montagna, Modusnovi, Alchimia Vocal Ensemble, Echoes City Choir e il coro del Liceo Zucchi. Una sorta di “suite spirituale”, proposta senza soluzione di continuità, fusione del capolavoro del tardo barocco napoletano e del celebre lavoro del musicista britannico contemporaneo: le note intonate da un senzatetto nella stazione Waterloo della metropolitana Londra diventano l’ostinato sul quale viene costruito un potente inno in cui si leggono tutte le contraddizioni di una vita ai margini della società. La speciale performance collettiva, in cui i cori di Monza si uniranno all’Orchestra Canova, sarà il simbolico coronamento del percorso di partecipazione in musica vissuto nelle due settimane di manifestazione.La manifestazione è realizzata grazie al contributo del Comune di Monza, del Consorzio Villa Reale e Parco di Monza, il supporto di Acinque, Brianza Acque e Banco Desio, il sostegno di Fondazione Cariplo e Fondazione della Comunità di Monza e Brianza. L’iniziativa è in collaborazione con Fondazione Gioventù Musicale d’Italia, associazione musicale Rina Sala Gallo di Monza, Cori Lombardia APS e associazione culturale Novaluna.Programma completo e modalità di accesso: www.chigiana.org/mmm2025/ e www.musicamorfosi.it -
A tutto jazz con il nuovo quintetto all stars di Giovanni Tommaso domenica 6 aprile al Blue Note di Milano
Debutta sul palco del jazz club di via Borsieri la nuova formazione guidata dal contrabbassista toscano, veterano della scena italiana:insieme a lui si esibiranno il sassofonista Pietro Tonolo, il chitarrista Walter Donatiello, il pianista Claudio Filippini e il batterista Jeff BallardMILANO – Debutterà sul palco del Blue Note di Milano l’ultimo progetto di Giovanni Tommaso, tra i più importanti contrabbassisti nella storia del jazz tricolore: domenica 6 aprile (inizio live ore 20.30; ingresso 25-30 euro, prevendita on line su www.bluenotemilano.com/evento/concerto-giovanni-tommaso-new- ), il musicista toscano, classe 1941, instancabile protagonista della scena nazionale, sarà alla guida del suo nuovo quintetto, completato da Pietro Tonolo (sax), Walter Donatiello (chitarra), Claudio Filippini (pianoforte) e Jeff Ballard (batteria). Una band all stars che si è appena formata e che fonde con abilità la tradizione del jazz con le influenze più moderne, creando un sound personale in cui l’interplay tra i musicisti la fa da padrone. In scaletta brani originali, scritti appositamente per questa formazione dal leader (ma non mancheranno neppure alcune composizioni firmate da Donatiello e Tonolo).quartet-6-aprile-2025-milano Com’è noto agli appassionati, Giovanni Tommaso, contrabbassista, compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra, è uno dei grandi maestri del jazz italiano e nel corso della sua lunghissima carriera ha maturato esperienze di ogni tipo, collaborando con artisti leggendari quali Chet Baker, Sonny Rollins, Dexter Gordon, Lionel Hampton, Gil Evans, Max Roach, Elvis Jones, Steve Lacy, Johnny Griffin e Bobby Mc Ferrin. Nel 1971, insieme a Franco D’Andrea, Claudio Fasoli, Bruno Biriaco e Tony Sidney, ha dato vita al gruppo Perigeo, band che ha saputo fondere in modo convincente jazz e rock progressivo. Autore di colonne sonore per il cinema e per la televisione e di musiche per il teatro, Tommaso ha collaborato a lungo anche con artisti pop quali Mina, Lucio Dalla, Riccardo Cocciante, Gianni Morandi e Ivan Graziani, solo per citarne alcuni. Afferma il grande jazzista toscano: «Sono molto contento di aver dato vita a questo nuovo gruppo. In origine dovevamo essere un quartetto, ma poi ho pensato che nell’interpretare i miei nuovi bravi mi avrebbe fatto comodo contare sulla presenza di un pianista come Claudio Filippini».Del suo nuovo quintetto fanno parte musicisti di notevole spessore: Pietro Tonolo è uno dei più conosciuti e apprezzati sassofonisti a livello europeo ed è molto stimato anche negli Usa (ha iniziato la sua attività giovanissimo, suonando in Europa e in America con le band di Gil Evans e Chet Baker, e ha collaborato con i principali jazzisti italiani, tra cui Franco D’Andrea, Massimo Urbani, Enrico Rava, Rita Marcotulli, Danilo Rea e Roberto Gatto); il batterista Jeff Ballard, statunitense di Santa Cruz, è un musicista di fama internazionale e uno dei migliori interpreti dello strumento (ha suonato, tra gli altri, con Ray Charles, Chick Corea, Brad Meldhau e Danilo Perez); Walter Donatiello è considerato uno dei chitarristi di maggior talento della scena jazz tradizionale e contemporanea e ha all’attivo innumerevoli collaborazioni con alcuni tra i principali protagonisti del panorama italiano e internazionale, tra cui Gerry Mulligan, Steve Lacy, Samuel Blaser, Daniel Humair, Michel Portal, Dario Deidda, Tiziana Ghiglioni, John Riley, Flavio Boltro, Gianluigi Trovesi, Jean-Jacques Avenel e John Betsch; infine, il talentuoso pianista Claudio Filippini si è esibito in tutto il mondo, collaborando, tra gli altri, con Wynton Marsalis, Dee Dee Bridgewater, Donny McCaslin, Ben Allison, Tony Scott, Mike Stern, Mario Biondi, Fabrizio Bosso e Simona Molinari. -
I big, i nuovi talenti premiati dalla critica e l’Artchipel Orchestra: il meglio del jazz tricolore martedì 1 aprile al Blue Note di Milano
Il “Top Jazz Concert” organizzato dal club di via Borsieri sarà un evento davvero speciale: la formazione diretta da Ferdinando Faraò condividerà il palco con alcuni degli artisti più votati nel referendum indetto dalla rivista Musica Jazz, tra cui il sassofonista Roberto Ottaviano (eletto miglior musicista dell’anno), Danilo Gallo e gli emergenti Andrea Grossi e Monique ChaoMILANO – Il meglio del jazz italiano, tra grandi nomi, formazioni già affermate, giovani rampanti e talenti emergenti, in scena martedì 1 aprile al Blue Note di Milano: è il “Top Jazz Concert”, imperdibile happening musicale che vedrà protagonisti alcuni degli artisti e dei gruppi premiati nel “Top Jazz”, il referendum indetto, come di consueto, dalla rivista specializzata Musica Jazz. L’evento ruoterà intorno all’esibizione dell’Artchipel Orchestra, il collettivo milanese diretto dal batterista e compositore Ferdinando Faraò, che si è classificata al secondo posto nel 2024 nella categoria “Formazione italiana dell’anno” (e che in passato si è aggiudicata per ben tre volte l’ambito riconoscimento).Sul palco del Blue Note (inizio live ore 20.30; ingresso 27-32 euro; prevendita on line su https://www.bluenotemilano.com/evento/concerto-artchipel- orchestra-1-aprile-2025-milano ), l’Artchipel Orchestra eseguirà musiche di Phil Miller, Hugh Hopper, Jonathan Coe e dello stesso Faraò, con arrangiamenti originali a cura di Beppe Barbera, Francesco Forges e del suo leader. In scaletta anche “Bella”, un brano di Enrico Rava, che è stato ospite in un concerto del gruppo guidato da Faraò pochi mesi fa. Insieme all’Artchipel sul palco del Blue Note si esibiranno il sassofonista e compositore Roberto Ottaviano, eletto “Musicista dell’anno” dalla giuria di Musica Jazz (e il suo album “People” si è classificato al settimo posto tra i migliori dischi del 2024); il contrabbassista Andrea Grossi, secondo tra i nuovi talenti e quarto assoluto tra i musicisti dell’anno (non solo: il suo album “Axes” si è classificato al secondo posto tra i migliori dischi e il gruppo Blend 3 di cui è leader è arrivato sesto tra le migliori formazioni del 2024); la pianista, cantante e compositrice Monique Chao, seconda tra i nuovi talenti e al quarto posto tra le formazioni dell’anno con la Jazz Orchestra da lei diretta); infine, il contrabbassista Danilo Gallo (anche lui incluso nella categoria dei migliori musicisti dell’anno), che insieme a Roberto Ottaviano e Ferdinando Faraò ha pubblicato, la scorsa estate, il bellissimo album “Lacy In The Sky With Diamonds”, omaggio al genio di Steve Lacy.Afferma Ferdinando Faraò: «La seconda volta dell’Artchipel al Blue Note sarà una grande festa nel segno della condivisione e dell’improvvisazione con altri musicisti, giovani e non, che stimiamo e che sono apprezzati anche dalla critica. A proposito di critica: la redazione di Musica Jazz ha scelto di allegare al suo numero di marzo il nostro ultimo lavoro discografico, intitolato “Officine Mengelberg” e dedicato alla musica del pianista olandese Misha Mengelberg e alla sua figura di compositore. Artchipel si allontana parecchio dall’estetica della ICP Orchestra e da quella meravigliosa “follia” che la caratterizza. Gli arrangiamenti che abbiamo curato hanno messo in evidenza strutture in bilico tra scrittura e improvvisazione in cui però il rischio della libertà, per così dire, è in parte controllato da un approccio generale più legato alla materia musicale in sé, che è stata revisionata, riletta e rielaborata nelle modalità con le quali il nostro gruppo affronta ormai da diversi anni i progetti monografici dedicati a vari autori. Il nostro nuovo progetto verrà presentato il prossimo novembre, al Triennale Milano Teatro, in occasione della decima edizione del festival JAZZMI». -
PARCO Milano: suoni, danze e spezie nello spettacolo “L come Libano” in scena mercoledì 26 marzo
Una serata a ingresso libero dedicata alle musiche e alle culture del Medio Oriente con l’artista libanese Ghazi Makhoul (oud e voce), Massimo Latronico (chitarra classica), Luca Canali (percussioni), Elisabetta Sias (esperta di danze orientali) e Camille Eid (voce narrante)MILANO – Si intitola “L come Libano”, ovvero “Storie d’Oriente: suoni, danze e spezie”, il nuovo appuntamento della rassegna ALFABETO DI PARCO, manifestazione organizzata da PARCO, il Polillo ARt COntainer di Milano, e dedicata alle culture del mondo e agli artisti che hanno rivoluzionato il Novecento: l’evento in programma mercoledì 26 marzo (inizio live ore 20.3; ingresso libero con prenotazione obbligatoria al link www.eventbrite.it/e/l-come-libano-storie-doriente-suoni- ) nei bellissimi spazi del centro culturale di via Ambrogio Binda 30 (quartiere Barona) sarà una serata in cui i suoni e le melodie del Medio Oriente si alterneranno a racconti, letture, danza e proiezioni video. Alle ore 19 è in programma un dj set con specialità libanesi. Nel corso della serata sarà attivo il bar, gestito da 10gradinord, storico locale radicato nel quartiere Barona e specializzato in birre artigianali italiane e cibo sostenibile di qualità.danze-e-spezie-tickets- 1269781664139 I protagonisti di “L come Libano” saranno il musicista libanese Ghazi Makhoul (oud e voce), Massimo Latronico (chitarra classica), Luca Canali (percussioni) ed Eli Sias (esperta di danze orientali), oltre al giornalista libanese Camille Eid (voce narrante), che a Milano dirige l’associazione Araba Fenice, centro studi sulle culture del mondo arabo, e che per l’occasione leggerà alcune pagine tratte da “Il Profeta” di Kahlil Gibran, probabilmente lo scrittore libanese più famoso e più letto al mondo. Al centro della performance le melodie spirituali e senza tempo delle musiche libanesi e di quelle tradizionali di altri Paesi del mondo arabo.«Con questo evento – afferma Antonio Ribatti, direttore artistico di ALFABETO DI PARCO – vogliamo proseguire il nostro viaggio alla scoperta di musiche e culture di tutto il pianeta. Nei mesi scorsi abbiamo esplorato, per così dire, l’India, con il lascito universale del grande Ravi Shankar, e la Giamaica di Bob Marley. Questa volta al centro della nostra narrazione ci sarà il Libano, piccolo Paese che, nonostante sia da anni martoriato da conflitti, è permeato di una cultura fortemente cosmopolita e da una vivace scena musicale dove i suoni della tradizione convivono con il pop, il rock, l’avanguardia, l’elettronica e così via».La nuova stagione della rassegna Alfabeto di PARCO, ideata e realizzata da Antonio Ribatti e da Roberto Polillo, imprenditore e fotografo, gode del patrocinio del Municipio 6 del Comune di Milano e proseguirà fino all’estate con un appuntamento al mese: il prossimo sarà “C come COLTRANE: A Supreme Love, an unusual story”, in programma mercoledì 30 aprile in occasione dell’International Jazz Day, la giornata internazionale (indetta nel 2011 dall’Unesco, che ha riconosciuto questo genere musicale patrimonio immateriale dell’Umanità) che si celebra in tutto il mondo.ALFABETO DI PARCO, stagione 2024/2025PARCO, via Ambrogio Binda 30, 20143 MilanoOn line: www.parco.center -
Jazz manouche, swing e ballad: dal 22 al 27 marzo quattro live con la vocalist Elena Andreoli a Milano (e dintorni)
La cantante lombarda sarà protagonista nei prossimi giorni di quattro imperdibili appuntamenti: sabato 22 marzo si esibirà al MaMu (nel quartiere milanese di Porta Romana) con i chitarristi Cyranò Vatel e Davide Parisi, domenica 23 guiderà il suo quartetto swing – con Paolo Tomelleri special guest – a San Donato Milanese, giovedì 26 sarà di nuovo in città, al Refeel di viale Sabotino, con Andrea Aloisi (violino), Davide Parisi (chitarra), Mirko Fait (sax) e Alberto Traverso (batteria) e venerdì 27 in duo con il pianista Stefano Pennini al Brut di MerateMILANO – Quella appena iniziata è una primavera fitta d’appuntamenti per la vocalist e autrice jazz Elena Andreoli: la cantante milanese, dotata di una voce da contralto, sofisticata e senza fronzoli, sarà impegnata nei prossimi giorni e nelle prossime settimane in diversi concerti nel capoluogo lombardo (ma non solo) e in sala di registrazione. Sabato 22 marzo, in trio con i chitarristi Cyranò Vatel e Davide Parisi, sul palco del MaMu, il Magazzino Musica (libreria, negozio di strumenti e spazio eventi) di via Soave 3, nel quartiere milanese di Porta Romana, Elena porterà in scena il progetto The Sunny Side of Django, dedicato al geniale chitarrista Django Reinhardt, l’inventore del jazz manouche (inizio live ore 21; ingresso con contributo libero): il trio eseguirà alcune delle sue più celebri composizioni, qualche standard e una manciata di brani jazz e valzer musette originali, scritti da Cyranò Vatel. Quest’ultimo ha all’attivo collaborazioni con musicisti del calibro di Nico Gori, Daniele Scannapieco, Dorado e Samson Schmitt, mentre Davide Parisi ha suonato accanto a Dario Napoli, Tonino de Sensi, Paolo Tomelleri e al gruppo Four On Six.Il giorno dopo, domenica 23 marzo, cambio di location e formazione: al Trefor Cafè di San Donato Milanese, locale dall’atmosfera suggestiva, ricavato in una chiesa sconsacrata del Cinquecento, il quartetto di Elena Andreoli e Paolo Tomelleri si cimenteranno in un’esplorazione del jazz delle origini, a partire da quello della Golden Age, in un’accurata ricerca di standard poco conosciuti, da far scoprire e apprezzare in tutta la loro bellezza, senza dimenticare il bebop, il ragtime e il charleston (aperitivo dalle ore 17.30, concerto ore 19, prenotazione obbligatoria). Con la leader, che in ambito jazzistico vanta collaborazioni con Giorgio Gaslini, Bruno Martino, Antonio Faraò, Sergio Fanni, Michele Bozza e Fabrizio Bernasconi, si esibiranno Stefano Pennini al pianoforte, Raffaele Romano al contrabbasso e Alberto Traverso alla batteria. Lo special guest della serata sarà il grande Paolo Tomelleri, uno dei clarinettisti più famosi d’Italia.
Si tornerà in città mercoledì 26 marzo: nell’ambito della rassegna ReJazz organizzata dal Refeel Coffee & More, cosmopolita american bar in viale Sabotino 20, Elena Andreoli, il violinista Andrea Aloisi e il chitarrista Davide Parisi, con gli special guest Mirko Fait al sax e Alberto Traverso alla batteria, per un concerto che fonde jazz e improvvisazione con un tocco di originalità (dalle 19 alle 22, ingresso con consumazione, prenotazione consigliata).
L’ultimo live del mese è in programma giovedì 27 marzo al Brut di Merate (Lecco): in questo locale dall’atmosfera elegante e impreziosito dalla presenza di arredi di design, la cantante milanese si esibirà con il pianista Stefano Pennini (inizio live ore 20; dalle 19 aperitivo o cena alla carta con prenotazione obbligatoria). I due musicisti proporranno un repertorio che spazierà dagli standard alle ballad in un concerto intimo e sofisticato, nel corso del quale la voce calda e avvolgente di Elena si intreccerà con le armonie raffinate di un fuoriclasse della tastiera.
A inizio aprile, infine, Elena Andreoli sarà in studio di registrazione con il suo quintetto e con Paolo Tomelleri per ultimare la lavorazione dell’album Atomic Swing, una sorta di best of dei due concerti (entrambi sold out) andati in scena nel foyer del Teatro degli Arcimboldi di Milano nel corso dell’ultima edizione del festival JAZZMI. Il disco include nove tracce: si tratta, per lo più, di brani swing noti e meno noti (Ain’t she sweet, Hit that Jive, Jack) accanto ad evergreen come On The Sunny Side Of the Street e I’ll See You In My Dreams, ma non solo. Tutti riarrangiati con classe, originalità e un pizzico d’ironia, caratteristiche inconfondibili delle esibizioni dal vivo della cantante milanese. Un lavoro che nasce dall’intesa artistica e dall’alchimia sul palco e che trasferisce l’emozione del live direttamente su disco
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Il quartetto jazz di Stefano Cantini e Francesco Maccianti sabato 15 marzo alla Camera del Lavoro di Milano per l’ultimo concerto stagionale dell’Atelier Musicale
COMUNICATO STAMPAIl quartetto jazz di Stefano Cantini e Francesco Maccianti sabato 15 marzoalla Camera del Lavoro di Milano per l’ultimo concerto stagionale dell’Atelier MusicaleCala il sipario sulla trentesima stagione della rassegna organizzata dall’associazione culturale Secondo Maggio: l’ultimo concerto vedrà protagonista la formazione guidatada Stefano “Cocco” Cantini (sax tenore e soprano) e Francesco Maccianti (pianoforte) e completata da Gabriele Evangelista (contrabbasso) e Bernardo Guerra (batteria)MILANO – Il concerto che chiuderà la XXX stagione dell’Atelier Musicale, la rassegna in equilibrio tra jazz e classica contemporanea organizzata dall’associazione culturale Secondo Maggio, vedrà protagonista sabato 15 marzo, alla Camera del Lavoro di Milano, l’eccellente quartetto guidato da due musicisti toscani che suonano insieme da moltissimo tempo e che hanno maturato un senso dell’interplay di rara profondità, sfociato in una vera e propria empatia musicale: si tratta del sassofonista Stefano “Cocco” Cantini e del pianista Francesco Maccianti. Come sempre, il concerto inizierà alle ore 17.30 (ingresso 10 euro) nell’auditorium Di Vittorio.Stefano “Cocco” Cantini, animatore da quasi quarant’anni del prestigioso Grey Cat Festival, è un sassofonista di valore assoluto, dotato di un senso melodico mediterraneo che si unisce a una profonda conoscenza del mondo jazzistico, con radici che affondano negli anni Cinquanta e Sessanta e nella musica di Bill Evans e John Coltrane. Francesco Maccianti è un pianista di rara sensibilità, capace di uscire da schemi troppo rigidi e dotato anch’egli di un chiaro senso melodico. Le sue influenze, provenienti dalla tradizione del modalismo jazzistico anni Sessanta, sono simili a quelle di Cantini. I due sono impegnati da anni nella ricognizione della musica di John Coltrane nel progetto concertistico e discografico “Living Coltrane”.Cantini vanta una carriera articolata, che fa di lui una delle grandi personalità musicali della scena italiana: è apprezzato per la bellezza del suono, intenso e drammatico sul sax tenore, più lirico e sereno al sax soprano, per la mirabile costruzione delle melodie improvvisate e per il senso del ritmo. Tra le sue prestigiose e ampie collaborazioni spiccano quelle con Michel Petrucciani, Dave Holland, Enrico Rava, Paolo Fresu e Stefano Bollani. Ha poi preso parte a tournées di Ray Charles, Phil Collins, Laura Pausini, Fiorella Mannoia e Raf, ha composto colonne sonore per produzioni teatrali di Giorgio Albertazzi, David Riondino e Paolo Hendel ed è stato il sax solista nella colonna sonora del film Stregati del regista Francesco Nuti, vincitore del Nastro d’argento nel 1986.Francesco Maccianti ha fatto stabilmente parte del quartetto di Massimo Urbani, dell’Orchestra del C.A.M (sotto la direzione di Bruno Tommaso prima e di Enrico Rava poi) e del sestetto di Fabio Morgera. Ha collaborato con Pietro Tonolo, Maurizio Giammarco, Paolo Fresu, Eddie “Lockjaw” Davis, Harry “Sweets” Edison, Joe Chambers, Airto Moreira, Flora Purim e molti altri. Con loro ci saranno due assolute realtà del jazz italiano: il contrabbassista Gabriele Evangelista, di formazione classica e jazzistica insieme, che dal 2010 collabora stabilmente nei gruppi di Enrico Rava, e Bernardo Guerra, batterista di talento che dal 2016 fa parte del progetto “Napoli Trip” di Stefano Bollani.I brani che verranno eseguiti sono quasi tutti di Maccianti e rivelano bellezza melodica, grande relax e una forte identità che li rende congeniali al racconto musicale di quattro autentici storyteller. Una chiusura all’insegna dell’eccellente jazz tricolore per l’Atelier numero 30.ATELIER MUSICALE – XXX stagioneSabato 15 marzo 2025, ore 17.30Cantini-Maccianti quartetFalling UpStefano “Cocco” Cantini (sax tenore e soprano), Francesco Maccianti (pianoforte), Gabriele Evangelista (contrabbasso), Bernardo Guerra (batteria).ProgrammaF. Maccianti: Falling Up;Attese;PathS. Cantini: Ilagua;F. Maccianti: Solstizio;Nazca;Dusk;Hugs;Tutto il mondo che sento.Introduce Maurizio Franco.Dove: Camera del Lavoro, auditorium G. Di Vittorio, corso di Porta Vittoria 43, Milano.On line: www.secondomaggio.orgIngresso: 10 euro.Per informazioni: 3483591215; email: secondomaggio@alice.it; eury@iol.itDirezione e coordinamento artistico: Giuseppe Garbarino e Maurizio Franco.Organizzazione: associazione culturale Secondo Maggio.Presidente: Gianni Bombaci; vicepresidente: Enrico Intra.