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  • Monkeys From Space: il 20 giugno esce l’omonimo disco d’esordio

    Da venerdì 20 giugno 2025 sarà disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale e in formato fisico l’omonimo disco d’esordio dei MONKEYS FROM SPACE, pubblicato da Overdub Recordings.

    Il disco composto da otto brani è un’odissea cosmica che mescola visioni sonore, simbologia antica e distopia post-umana, esplorando un risveglio psicospirituale ottenibile solo tramite distruzione e rinascita. Le sonorità space rock del quartetto fondono riff di chitarra con elettronica sperimentale, creando atmosfere uniche, arricchite da vocalizzi che evocano una scimmia mutante in preghiera, aggiungendo un tocco di surrealismo. Ispirato a band come Hawkwind, King Gizzard and the Lizard Wizard e Causa Sui, l’album esplora la collisione tra visioni lisergiche, mitologia digitale e distopia nucleare, affrontando temi di critica sociale e distopia. Con riferimenti al mito di Prometeo e al disastro di Chernobyl, il disco evoca anche atmosfere ispirate alle colonne sonore poliziottesche degli anni ’70. Un viaggio sonoro che stimola a scoprire la realtà nascosta oltre le apparenze, oscillando tra il sacro e l’ironia.

    Spiega la band a proposito dell’album: “Questo non è un album ma un atterraggio sonoro d’emergenza e nasce dalla fusione di rituali sonori, chitarre cosmiche e da zero rispetto per la gravità. Dopotutto anche gli extraterrestri hanno bisogno di groove e se il tuo terzo occhio sta facendo headbanging vuol dire che hai capito cosa intendiamo!”.

    “MONKEYS FROM SPACE” TRACKLIST:

    1. Blues Elettro Rituale
    2. Banana sattva
    3. Dojo Song
    4. Prometeo
    5. Elephant Foot
    6. Call the Police
    7. Glacier 51
    8. Free Your Mind

     

     

     

    Biografia

    I Monkeys From Space sono l’enzima catalizzatore di un mondo fatto di allucinazioni, banane e viaggi spaziali. Una band italiana che unisce sonorità alternative rock a testi surreali che evocano atmosfere cosmiche.

    Diego Vermiglio (voce e chitarra elettrica), Matteo Vallino (basso), Simone Di Stefano Zamboni (chitarra elettrica) e Luca Barberis Vignola (batteria), formano la band nel 2022 e l’anno dopo pubblicano il loro primo EP “Monkeys from Space – Live on Tape” un concentrato di blues elettro-rituale con influenze space rock, registrato su nastro al “Tape Studio” da Franco Monte e mixato/masterizzato presso il “DD Studio Records” da Daniele Salomone. Distribuito da Banana Sattva Edizioni srl.

    Nel 2024 registrano il loro primo album “Monkeys From Space”: un antico pesce preistorico in cella frigo ad Hong Kong, una letale zampa d’elefante, alieni strafatti da cui fuggire e il fegato dolorante di Prometeo. Queste sono alcune delle atmosfere evocate nell’album che verrà pubblicato nel 2025 da Overdub recordings.

    Dopo i singoli “Banana sattva” e “Dojo Song” esce l’omonimo disco d’esordio dei Monkeys From Space pubblicato da Overdub Recordings, disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale e in formato fisico dal 20 giugno 2025.

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  • “Lividi e catene” è il primo singolo di Greesia

    Dal 20 giugno 2025 sarà disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica “Lividi e catene”, il primo singolo di Greesia.

    “Lividi e catene” è un brano che racconta una storia d’amore segnata dal dolore, dalla disillusione e da un forte senso di perdita. Tra ricordi malinconici e pensieri sospesi, la protagonista rivive un periodo complesso fatto di alti e bassi accanto a una persona speciale. Nonostante la sofferenza, emerge una forza interiore silenziosa che la spinge a reagire e rinascere, lasciando intuire che chi l’ha ferita non riuscirà a spezzarla. 

    Il ritornello, con la frase “Dimmi se anche tu pensi a noi almeno un po’…”, esprime il cuore emotivo del brano: un contrasto struggente tra il dolce ricordo del passato e la cruda consapevolezza del presente.

    Commenta l’artista a proposito del brano: “Finalmente esce la mia prima canzone, il mio primo passo, nero su bianco. Un brano che nasce da ferite vere, da un amore che ha lasciato del marcio, dal bisogno di trasformare il dolore in qualcosa che potesse parlare a chi, come me, ha amato, ha perso, ma ha avuto la volontà di rialzarsi; una volontà che vive forte in me e mi aiuta ad affrontare gli eventi della vita. 

    Questo brano è una liberazione, ecco perché lo sento parte di me: il risultato di momenti in cui il silenzio predominava e di giorni in cui ho dovuto imparare a bastarmi. 

    Spero che chi ascolta possa ritrovarsi e confortarsi, anche solo grazie a una frase.”

     

     

    Biografia

    Appassionata di canto sin da bambina Greta Scattarella in arte Greesia nasce nasce a Cosenza il 21 Giugno del 2003.

    Nel 2015 partecipa al Cantagiro classificandosi al quarto posto nella categoria junior.

    Nel 2017 inizia ad avvicinarsi allo studio del canto e del pianoforte.

    Nel 2019 partecipa al programma televisivo The Coach aggiudicandosi la fase finale con il social  badge con quasi 31.000 voti. Sempre nello stesso anno partecipa alle audizioni dell’Evoli Festival arrivando in finale.

    Nel 2020 arriva alla seconda audizione del talent Amici di Maria De Filippi; al Cantagiro nella  categoria New Voice si classifica al secondo posto. 

    Nel 2021 partecipa alle semifinali del concorso internazionale Premio Eleonora Lavore.

    Nel 2021 si avvicina al mondo della scrittura autorale e si iscrive a un  corso di scrittura creativa e attualmente ha intrapreso un percorso di canto e scrittura presso la RC VOCE PRODUZIONE di Cecilia Cesario e Rosario Canale nella quale ha realizzato la sua prima release discografica.

    “Lividi e catene” è il primo singolo di Greesia disponibile sulle piattaforme di streaming digitale e in rotazione radiofonica dal 20 giugno 2025.                                                                                          

     

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  • Due sconosciuti che ballano coi piedi sul muro: la scena più iconica di “Gelato alla Crema” di Marino Alberti

    C’è una scena, dentro “Gelato alla Crema”, che potrebbe sintetizzare un’intera filmografia: due sconosciuti che ballano con i piedi sul muro. Un’immagine quasi surreale, in cui la tenerezza è destabilizzante e l’equilibrio si perde per scelta. Con questo nuovo singolo, apripista del secondo album di inediti “300 KM/H“, Marino Alberti – cantautore e polistrumentista da oltre 2,5 milioni di stream – torna con un controcanto volutamente disarmato, che racconta la vertigine di ciò che finisce prima ancora di iniziare.

    Oggi, persino l’amore sembra avere una scadenza. Deve essere immediato, performante, risolutivo, “Gelato alla Crema” ha quel sapore un po’ rétro e un po’ da film d’autore, descrivendo un incontro che non ti aspetti, di quelli che restano sulla pelle più del previsto. Le “parole al limone” – così le definisce Alberti nel brano -, sono dissonanti ma complementari: il lato pungente della dolcezza, l’acidità che bilancia l’istinto. Un retrogusto dolce-amaro di ciò che passa in fretta ma non se ne va davvero.

    Il gelato rassicura, come quei baci che scaldano solo per un istante, ma poi svaniscono nel nulla. Il limone, invece, pizzica la bocca: è una verità detta con il sorriso. Non è la classica relazione, è più una collisione. Lei entra in scena senza chiedere permesso, lo guarda, e lui si sente improvvisamente fuori posto. E forse, proprio per questo, si innamora.

    La protagonista è una donna che arriva come un temporale estivo: elegante, ironica, imprevedibile. Cammina come se la città fosse una passerella, parla come se fosse cresciuta in una poesia. Lui, invece, è uno che sente troppo. Si incontrano, si sfiorano, si lasciano andare. E poi ballano, letteralmente con i piedi sul muro. Un modo per dire che, quando l’amore arriva, si perde l’equilibrio e questo non è solo romantico, è scomodo. È una visuale privilegiata dall’alto, dalla quale sì, si vede tutto meglio, ma può far venire il capogiro.

    La tenerezza diventa una forma di squilibrio. Perché il sentimento, quando arriva, scombina. Ti solleva da terra, ma può anche lasciarti senza appigli.

    E proprio quando sembra poter cominciare, lei sparisce. Nessun addio, nessuna spiegazione. Solo una frase lasciata nel cappotto e l’eco di qualcosa che avrebbe potuto essere.

    «Non tutte le persone che incontriamo sono destinate a restare nella nostra vita, e non tutte quelle che restano, ti cambiano – dichiara l’artista -. A volte è l’incontro che conta, non la durata. A volte l’innamoramento non ha il tempo per diventare amore.»

    Con “Gelato alla Crema”, accompagnato dal videoclip ufficiale diretto da Nicola “G Man” Togni, Marino Alberti racconta un tema che oggi è tutto fuorché marginale: l’innamoramento che non si trasforma in relazione. Una traiettoria spezzata, ma non per questo meno significativa.

    Non è un caso se molti giovani vivono oggi una crisi dei “situationship”: secondo un reportage pubblicato dal Wall Street Journal (Aprile 2025), queste relazioni ambigue ‒ né totalmente spensierate né realmente impegnate ‒ stanno stancando una generazione alla ricerca di connessioni più stabili. Al tempo stesso, numerose ricerche internazionali evidenziano come un numero sempre più crescente di giovani tra i 18 e i 30 anni tenda a dare più valore a rapporti brevi e intensi, piuttosto che a storie lunghe e abitudinarie.
    “Gelato alla Crema” si inserisce con naturalezza in questa fotografia generazionale: perché se la durata non è più il parametro principale, allora diventa centrale l’impatto. E questa canzone è un impatto.

    «Tante volte ho pensato: se l’avessi amata di meno, forse l’avrei capita di più – conclude Alberti -. Ma certi amori si leggono come poesie: solo quando non ci sono più.»

    “Gelato alla Crema” è tutta qui, in questa dichiarazione: una storia che non ha bisogno di compiersi per essere ricordata. Una canzone che parla d’amore, sì. Ma senza promesse, senza esiti. Un frammento di vita che non cerca interpretazioni, solo il tempo per sedimentarsi. Una scena d’autore che lascia un sapore preciso in bocca, un’immagine da custodire, che resta anche dopo lo scatto.

    Il brano, prodotto dallo stesso artista con un arrangiamento essenziale ma raffinato, cede spazio alle parole senza mai appiattirle. La scrittura è asciutta, ma densa. Ironica, ma mai cinica. Ricorda a tratti il miglior cantautorato pop degli anni ’90, ma senza nostalgia: c’è un presente, qui, che prende corpo sottotraccia, parola per parola.

    E se oggi l’amore tende a sfumare prima ancora di definirsi, “Gelato alla Crema” non cerca di ricucire lo strappo: lo osserva. Sceglie di non concludere. Resta lì, come certi sguardi tra sconosciuti: brevi, intensi, eppure difficili da dimenticare.

  • “Io sono Tu Sei”, Bevilacqua e Fedele alla Galleria La Pigna a Roma

    “Io sono Tu sei”: un faccia a faccia sorprendente tra Cinzia Bevilacqua e Ferdinando Fedele. Due artisti di indiscusso talento, preparazione, esperienza, che nonostante utilizzino un diverso linguaggio sono stati capaci di creare un dialogo, spontaneo ed interagente. Stili, tecniche, tematiche in un raffronto intrigante grazie ad un curatore di riconosciute esperienza ed abilità, Claudio Strinati. Un evento da non perdere accolto dalla Galleria La Pigna e dal Palazzo Maffei Marescotti, nota costruzione seicentesca ubicata nel Rione Pigna, in angolo tra via dei Cestari e via della Pigna, e contiguo alla Chiesa delle Santissime Stimmate di San Francesco. 

    L’exhibition “Io sono Tu sei” unisce la pittura – forma specifica di arte visiva – di una appassionata Cinzia Bevilacqua, all’ arte visiva ispiratrice di Ferdinando Fedele. La visione è per entrambi mezzo di espressione e veicolo di profondi messaggi. 

    Bevilacqua usa il pennello per raccontarsi al mondo, e raccontare il mondo ai suoi estimatori. Fedele preferisce la performance, l’incisione e la grafica – e derivati di indagine sulla fotocalcografia, sull’offset e sulla cianotipia, nonché approcci verso la stampa digitale e lo stencil – per far comprendere la sua ricerca artistica a chi guarda.

    Il colloquio tra i due creativi verrà ospitato il prossimo 18 luglio dalla Galleria La Pigna a Roma, in via della Pigna 13a, all’interno di Palazzo Maffei Marescotti, al centro di una Roma “ruffiana” che ammalia e strizza l’occhio a passanti curiosi, tra bellezze architettoniche che parlano di epoche passate di cui ancora si percepisce nei vicoli la segreta essenza. Significativa è la scelta di questa location, che per i suoi trascorsi (dagli Anni 60 sede UCAI – Unione Cattolica Artisti Italiani) sembra richiamare gli ospiti ad essere mediatori di mistero, nella certezza che tutta l’arte debba continuare ad essere sacra nonostante i nostri tempi desacralizzati. 

    “Il fil rouge che unisce la mostra di Cinzia Bevilacqua e la performance di Ferdinando Fedele è la riflessione sul mito di Narciso, che trova una nuova risonanza nella nostra contemporaneità, segnata dall’uso ossessivo dei social network” – annuncia alla stampa Claudio Strinati, esperto di chiara fama, saggista, organizzatore e curatore di innumerevoli mostre di grande rilievo nazionale ed internazionale. 

    “In una società in cui l’approvazione degli altri si misura in like, l’identità individuale sembra sempre più legata all’immagine che proiettiamo e modifichiamo per ottenere conferme. La continua ricerca di consensi virtuali amplifica il bisogno di riconoscimento e approvazione, trasformando il mito antico in una narrazione moderna e ancora più pervasiva” – sottolinea.

    Cinzia Bevilacqua presenterà nel contesto un racconto del suo percorso artistico in cui, attraverso il linguaggio figurativo, esplora temi a lei cari come la famiglia, la natura morta, la figura e il ritratto. A questi si aggiunge il tema del mito di Narciso e l’ossessione contemporanea per l’immagine di sé, che l’artista analizza indagando l’identità sia interiore che esteriore. Il colore, protagonista assoluto delle sue opere, diventa il mezzo espressivo attraverso il quale plasma emozioni e forme, trasformando la realtà e offrendo una riflessione profonda sull’evoluzione dell’essenza umana.

    Parallelamente, Ferdinando Fedele proporrà una performance interattiva, invitando i visitatori a partecipare, rendendoli parte integrante dell’opera stessa, superando così una classica fruizione passiva dell’evento. Coinvolgerà il pubblico nel fotografare e farsi fotografare, creando così una riflessione sulla distorsione dell’immagine e sul ruolo centrale che i social media hanno assunto nella costruzione di identità alterate. Con la sua esibizione, Fedele intenderà sovvertire l’idea tradizionale di Narciso: lo specchio non è più il fiume in cui si rifletteva l’immagine, ma diventa lo sguardo dell’altro. La dinamica del selfie, che passa dal riflettere sé stessi a farsi ritrarre da qualcuno, ribalta il rapporto con l’immagine personale, introducendo un dialogo tra la propria percezione e la visione altrui.

    Due artisti di grande spessore, che rappresentano appieno gli interrogativi, i tormenti, le ansie da prestazione della nostra contemporaneità.

    Cinzia Bevilacqua è profondamente legata agli insegnamenti dei suoi maestri, lavora con un linguaggio figurativo, concentrandosi in modo quasi ossessivo sul colore. Nelle sue opere, il colore è l’elemento principale che costruisce le forme e crea un forte impatto emotivo. La sua ricerca è finalizzata a trasmettere emozioni sincere, con l’obiettivo dichiarato di “far battere il cuore” di chi osserva.

    Ferdinando Fedele, dopo essersi trasferito a Roma, ha intrapreso un percorso sperimentale che lo ha portato a esplorare nuovi linguaggi e tecniche, tra cui pittura su materiali diversi, scultura, installazioni, incisioni e fotocalcografie. La sua arte combina l’uso di materiali eterogenei con una ricerca concettuale volta a ridefinire il rapporto tra l’opera e lo spettatore.

    Valentina Pedrali, assistente alla curatela, presenta la cornice di incontro fra Bevilacqua e Fedele: “La mostra nasce dall’incontro tra due ex studenti dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, che negli anni ’80 hanno condiviso il percorso artistico sotto la guida del Maestro Goffredo Trovarelli”.

    E specifica ulteriormente: “Questo legame ha lasciato un segno profondo nelle loro carriere, influenzando il loro approccio all’arte nonostante le evoluzioni personali e stilistiche sviluppate nel corso degli anni. Pur avendo una formazione artistica comune, Cinzia e Ferdinando hanno intrapreso strade differenti, maturando linguaggi espressivi autonomi. Le loro opere, pur diverse, condividono una radice di ricerca artistica che si intreccia con le esperienze di vita e con un continuo dialogo con il loro passato formativo”.

    La conclusione di Strinati: “Io sono tu sei’ offre un’esplorazione di due linguaggi artistici differenti che, pur nascendo da una base comune, si sono sviluppati in direzioni originali.  In questa mostra l’Arte diviene mezzo di riflessione: l’osservatore viene stimolato a una valutazione sulla centralità dell’immagine nella società contemporanea, esplorando il legame tra identità, percezione e rappresentazione”.

    L’inizio del vernissage è fissato alle ore 17.30 del 18 luglio, con introduzione da parte della Dott.ssa Valentina Pedrali, che interverrà a più riprese, insieme al curatore Prof. Claudio Strinati e al Dott. Don Giuseppe Fusari, prete, scrittore e storico dell’arte. 

    Il vernissage d’apertura sarà accompagnato dalla pianista Daniela Reboldi. 

    L’esposizione ad ingresso libero continuerà fino al giorno 31 luglio 2025, seguendo gli orari della galleria. E riprenderà dal primo settembre fino al giorno 8 settembre 2025.

    Info sugli artisti in mostra

    Cinzia Bevilacqua

    www.cinziabevilacqua.it 

    Ferdinando Fedele

    www.ferdinandofedele.com 

    Galleria La Pigna

    www.gallerialapigna.net 

    Orari di visita da lunedì a venerdì 15:00/19:30 – sabato 10:00/13:00

    Dettagli della Mostra:

    Titolo: “Io sono Tu sei”

    Artisti: Cinzia Bevilacqua e Ferdinando Fedele

    Curatore: Claudio Strinati

    Assistente alla Curatela: Valentina Pedrali

    Sede: Galleria La Pigna a Roma – via della Pigna 13° (Palazzo Maffei Marescotti)

    Vernissage: 18 luglio ore 17.30

    Durata: Dal 18 luglio giugno al 31 luglio 2025

                                               Dal 1 settembre all’8 settembre 2025

    Ingresso: Libero

    Per ulteriori informazioni, si prega di contattare la Gallery alla mail info@gallerialapigna.net

          

    MAIN SPONSOR 

    PROMOTICA S.P.A.

    ALTRI SPONSOR 

    GIELLE COSTRUZIONI

    GRUPPO GRAZIOLI 

    ATTIVITA’ FUNEBRE FORESTI 

    ARM – ASSISI RAFFINERIE METALLI S.P.A.

    SIDER SIDERURGICA INDUSTRIALE BRESCIANA S.p.a.


  • Firenze World Music Festival 2025: dal 20 al 22 giugno un evento multiculturale e transdisciplinare

    Reality Bites e Sinedades, in collaborazione con Estate Fiorentina, presentano dal 20 al 22 giugno 2025 la 3^ edizione del Firenze World Music Festival, un evento che celebra la musica e le arti come strumento di incontro e connessione tra culture diverse. Ingresso gratuito.

     

    Il Firenze World Music Festival si svolgerà dal 20 al 23 giugno presso FRIDA (ex campeggio Michelangelo), con tre serate di concerti dal 20 al 22 giugno e un DJ-set conclusivo il 23 giugno, offrendo un programma gratuito, accessibile e sostenibile che esplora temi come la musica, l’inclusione, l’ambiente, la tecnologia e la giustizia sociale.

    «Connettere culture e comunità diverse attraverso la musica e le arti, restituendo al pubblico — qui in Italia — l’ascolto poetico e viscerale di un tempo: la musica non come prodotto, ma come arte dell’incontro e del cuore.»  Sinedades

    Line-up principale

    20 giugno – Luisa Briguglio (headliner) e Kim Nahuel

    21 giugno – Magalí Datzira (headliner) e Manu Estrach

    22 giugno – Fuensanta (headliner) e Sinedades

    23 giugno – Talk “I wish the world loved Black people the way they love Black music” e party DJ-set finale con Samba Boutique DJ Set

    Il festival includerà anche una serie di eventi collaterali, tra cui talk, laboratori di danza e workshop, che si svolgeranno in diversi luoghi della città.

    La direzione artistica del festival è curata dai Sinedades, mentre la produzione esecutiva è affidata a Reality Bites, con il supporto istituzionale di Estate Fiorentina 2025 del Comune di Firenze.

    Per accrediti stampa contattare: info@sinedades.com

    BIOGRAFIE ARTISTI

     

    Luisa Briguglio

    Cantautrice e performer messinese, vincitrice del Premio Ethnos 2024, intreccia folk siciliano, teatro e poesia dialettale. Il suo live “Truvatura” racconta migrazioni, desideri e identità in musica.

    Kim Nahuel

    Polistrumentista e compositore nato a Buenos Aires, dal 2006 calca i palchi europei (co-fondatore dei SuRealistas, collaboratore di Sinedades). Al FWMF presenterà il suo primo disco solista, interamente autoprodotto.

    Magalí Datzira

    Contrabbassista e cantante catalana, la sua musica unisce jazz, pop elettronico e influenze mediterranee, con un’identità sonora fresca e magnetica. Con un percorso solista originale, rappresenta una nuova voce femminile della scena europea musicalista.it.

    Manu Estrach

    Cantautore argentino di stanza a Barcellona, reduce dal debutto solista Nombrarse, porta in scena canzoni intime che uniscono folk rioplatense e canzone d’autore moderna manuestrach.bandcamp.com

    Fuensanta (Méndez)

    Poetessa sonora e contrabbassista nata a Veracruz, fonde jazz contemporaneo e folklore latinoamericano con approccio performativo e radicale. Vive e lavora tra Amsterdam e il Messico. Ha collaborato con artisti di rilievo come Snarky Puppy, Ambrose Akinmusire e Kris Davis. La sua presenza scenica e la forza simbolica della sua musica hanno incantato il pubblico di GroundUP Music e oltre leguesswho.com.

    Sinedades

    Punto di riferimento nazionale nel mondo della MPB. Più di 700 concerti alle spalle, primi classificati oltre 700 candidature al Toscana100band, hanno collaborato con artisti di calibro internazionale come Zé Ibarra. Presentano l’ultimo lavoro discografico fresco di uscita, ed una anteprima esclusiva del prossimo. Sinedades raccolgono milioni di visualizzazioni su instagram e fans attivi in tutto il mondo. Contano su collaborazioni importanti come Warner Chappell, Believe Distribution, Blackcandy Produzioni sinedades.com.

    Samba Boutique

    DJ Set Con la sua selezione calda e tropicale, esplora gemme nascoste fra Samba, Bossa Nova, Funk Brasiliano Vintage, Musica Popular Brasilera, Electro pop Latino, Reguetón, Baile Funk.

    CONTATTI E SOCIAL

    Sito Web  | Instagram | Città di Firenze Cultura Facebook  | Città di Firenze Cultura Instagram

  • Lingue: dal 20 giugno sui digital store il nuovo singolo “Non ho”

    Dal 20 giugno 2025 è disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale “Non ho”, il nuovo singolo della band LINGUE.

     

    Il brano “Non ho”, che anticipa il prossimo album delle Lingue, esplora la perdita delle certezze nel tempo e l’illusione dello “stare bene” che svanisce. La canzone invita a non restare ancorati al passato, ma a reagire al dolore, anche attraverso l’uso di una maschera che ci faccia sentire invincibili.

     

    La band commenta così la nuova release: «“Non ho” è la volontà di reagire alle cose più belle che il tempo si porta via. Le certezze che ti accompagnano per anni pian piano si sgretolano, e quell’illusione dello “stare bene” svanisce inesorabile perché affezionata a piccole cose che componevano il tuo essere. Ma abituarci a ciò che ci ha fatto stare bene senza cercare nient’altro è una comodità che non ci possiamo permettere. Voltare pagina è importante, indossare una maschera a volte può risultare salvifico, “con una maschera ci sentiamo tutti invincibili”, affrontare la mancanza dello stare bene per cercare di stare meglio è fondamentale. E allora, anche se dentro siamo tutti rotti, alziamoci dal divano e iniziamo a cantare e ad esorcizzare tutto questo dolore, diciamolo che ci manca stare bene, diciamolo con tutta la voce che abbiamo in corpo e poi quel bene andiamo a ritrovarlo negli anfratti, nelle ombre, nei dettagli che ogni giorno possiamo trovare lungo il nostro cammino».

    Biografia

    Lingue è un progetto musicale italiano, che fonde influenze britpop e cantautorali, indie rock e post punk, ottenendo risultati che alla fine somigliano in tutto e per tutto agli stati d’animo dei componenti della band. Nasce nel 2017, sondando il terreno con numerosi concerti in giro per il centro Italia dopo l’uscita di “Neve”, ep autoprodotto uscito per AltiRecords.

    Tra il 2018 e il 2020 la band vive la prima vera esperienza in studio che dà la luce ad “Umani”, disco registrato sotto la produzione artistica di Marco Diniz Di Nardo (Management) ed uscito a Maggio 2020 per Pioggia Rossa Dischi dopo essere stato anticipato dai singoli “Umani”, “Regali” e “Scale”.

    Le Lingue contano più di cento concerti nel panorama Nazionale dove spiccano numerose partecipazioni a Festival Italiani e l’accesso alle fasi finali del Premio Buscaglione, del premio Amnesty, del premio MusicForChange (Musica contro le mafie) ed altri concorsi per artisti emergenti. Recensito in alcune delle maggiori riviste online il gruppo vanta anteprime su Rolling Stone, Rock.it, Rockon, Volume ecc.

    Sempre alla ricerca di un nuovo suono che possa rappresentare nell’interezza l’anima dei musicisti del gruppo, a giugno 2022 pubblicano “Carta”. A maggio 2023 la band firma un contratto discografico con Matilde Dischi. A luglio 2023 presentano al pubblico “Le parole giuste”, brano che anticiperà un nuovo capitolo per il gruppo abruzzese, seguito dall’uscita di “senzatempo” il 26 gennaio 2024 e di “giorno di pioggia” il 29 giugno 2024. Il 25 aprile presentano “Non è colpa di nessuno”, primo tra i singoli che anticiperanno il terzo lavoro in studio della band completamente autoprodotto (sempre per Matilde Dischi) dove ci saranno influenze che proverranno dall’ascolto di progetti come i Diiv fino ai The Verve, passando per The Voidz, Babyshambles, Fontains DC e altre sonorità che quotidianamente sono ispirazione continua per i membri della band. Il 20 giugno faranno uscire dalle mura sicure del proprio studio un altro singolo, “Non ho”, sempre per Matilde Dischi.

    Attualmente stanno prendendo forma tutte le altre canzoni che comporranno il terzo disco tra lo studio di registrazione e la sala prove. “Lontani dalle mode, dentro quello che ci piace”.

     

    “Non ho” è il nuovo singolo della band Lingue, disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale dal 20 giugno 2025.

     

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  • “Isidora” è il nuovo singolo di Modivari disponibile in digitale dal 20 giugno

    Da venerdì 20 giugno 2025 è disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale “Isidora” (Maionese Project / Artist First) il nuovo singolo di Modivari.

    “Isidora” è una ballata sospesa tra sogno e realtà che racconta un amore immaginato, idealizzato, capace di travolgere e portare altrove. Con una scrittura visiva, chitarre elettriche avvolgenti, linee agrodolci di mellotron e voci che provengono da un sogno saturato in analogico, il duo alternative indie svela un luogo in cui la bellezza è nell’infinito e nei dettagli che evocano paesaggi interiori cristallizzati nel tempo.

     

    Spiega il duo a proposito del brano: Cristiano: “Amo l’arte in tutte le sue forme, dalla musica al cinema passando per la pittura. Quest’ultima nello specifico può essere un’inesauribile fonte d’ispirazione, e così è stato per Isidora. La canzone è unione di molti punti, una sintesi di come mi rapporto con le emozioni. La prima volta che ho visto il quadro “Spirits By The Lake” del pittore Afremov sono stato letteralmente catapultato in un mondo di foglie, colori e nostalgia. Nello stesso periodo avevo appena conosciuto la ragazza di cui oggi sono innamorato, ovvero Valentina, che, come il dipinto, mi ha fatto perdere nel suo bellissimo universo. Isidora, figlia del cosmo e della luna.”

    Valentina: “La prima volta che ho ascoltato Isidora è stata talmente travolgente che l’unica cosa che sono riuscita a fare è stata quella di scrivere un’altra canzone a mia volta dedicata a Cri… Un amore così è il mio augurio più grande. Mi sento grata e felice.”

    Il videoclip di “Isidora”, diretto da Manuele Leo e girato al Lago di Bracciano, racconta la storia di due persone che attraversano gli stessi luoghi e compiono gli stessi gesti, ma in momenti diversi, come sospesi in due dimensioni parallele. Entrambi sono alla ricerca l’uno dell’altra, guidati da un legame invisibile. Solo alla fine i due “tempi” si allineano, permettendo ai protagonisti di incontrarsi.

     

    Guarda il videoclip su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=g1uAbaIR2yI

     

    Biografia

    Modivari fa rumore e altrettanto amore perché nasce dall’unione di Cristiano Mosti e Valentina Desantis, due anime opposte e complementari, fino ad allora ignare del filo rosso che le lega da sempre.

    Si incontrano per la prima volta all’Officina delle Arti “Pier Paolo Pasolini” dove frequentano entrambi il biennio della sezione Canzone con la direzione artistica di Tosca formandosi in Tecnica vocale tramite il metodo Estill Voice Training con Gabriella Scalise (ex Vocal Coach di ‘’Amici di Maria De Filippi’’), scrittura della canzone con Niccolò Fabi, Giovanni Truppi, con masterclass tenute da Ron, poi ancora produzione artistica e arrangiamento con Piero Fabrizi e Pietro Cantarelli e infine principi di progettazione strategica e funzionamento dell’industria musicale con Annarita Masullo.

    L’8 novembre 2024 pubblicano il loro primo singolo “Miele di Luna” inserito da Spotify nella playlist editoriale “New Music Friday Italia” che raccoglie le migliori uscite della settimana.

    Il 2 maggio 2025 aprono il concerto di Danielle al Wishlist Club in occasione dell’Invicible Fest.

    Il duo alternative indie suona, canta e scrive storie vere e surreali in una dimensione senza tempo, in cui si intrecciano voci eteree, chitarre liquide e sintetizzatori agrodolci.

    “Isidora” è il nuovo singolo di Modivari disponibile sulle piattaforme digitali di streaming da venerdì 20 giugno 2025.

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  • Lago d’Iseo Jazz: è dedicata ai novant’anni di Enrico Intra  la XXXIII edizione del festival, in programma dal 28 giugno al 4 luglio. 
 Tra i protagonisti Monday Orchestra, D’Andrea, Trovesi, Tommaso, Yuille e Napoli 


    Il pianista e compositore milanese, figura di primo piano della scena nazionale e internazionale, compirà 90 anni il prossimo 3 luglio: un traguardo che festeggerà suonando, in riva al Sebino, 
    insieme ad altri grandi musicisti tra cui Gianluigi Trovesi, Giovanni Tommaso, Gianni Cazzola, Roger Rota, Joyce Yuille ma non solo

    ISEO (BS) – Dopo  un’assenza di un paio d’anni, il festival Lago d’Iseo Jazz-La Casa del Jazz Italiano torna nella sua storica sede di Iseo (Bs), sulla sponda bresciana del Sebino, e mantiene la sempre più significativa collaborazione con Palazzolo sull’Oglio (Bs). In programma dal 28 giugno al 4 luglio, la XXXIII è un’edizione speciale che ruota intorno ai novant’anni di Enrico Intra, testimonial musicale del festival e tra le principali personalità del jazz italiano ed europeo. Novant’anni di un artista ancora in piena attività, che infatti presenta diversi progetti, vecchi e nuovi, in quella che va ben oltre la semplice celebrazione per proporre momenti di grande jazz contemporaneo: dall’anteprima del 15 giugno scorso, con la banda cittadina di Iseo impegnata in pagine bandistiche scritte o arrangiate da Intra, al duetto con Joyce Yuille, cantante afroamericana ma ormai italiana di adozione su canti gregoriani rivisitati (il 29 giugno a Iseo). E, ancora, dal quintetto dall’insolito organico con voce e fagotto (sempre il 29 giugno a Iseo), recentemente protagonista di una produzione discografica, fino al progetto specialissimo di giovedì 3 luglio, giorno del novantesimo compleanno del Maestro. Una serata in cui un’altra personalità di grandissimo valore, Franco D’Andrea, gli renderà omaggio in solo piano prima dell’esibizione di un quartetto in cui il festeggiato suonerà con eccellenti personalità della scena nazionale quali Gianluigi Trovesi (sax alto e clarinetti), Giovanni Tommaso (contrabbasso) e Gianni Cazzola (batteria). A tutti i partecipanti di una giornata “storica”, l’associazione MIDJ (che riunisce i musicisti italiani di jazz e che rinnova il suo patrocinio al festival) consegnerà una tessera d’onore alla carriera.
    Ma il festival è anche altro: sabato 28 giugno, a Palazzolo sull’Oglio, la nuova edizione della manifestazione verrà inaugurata dalla Monday Orchestra diretta da Luca Missiti, per l’occasione in nonetto, che eseguirà la musica del disco-capolavoro “Blues & Roots” di Charles Mingus, mentre venerdì 4 luglio, a Iseo, nella suggestiva cornice del Castello Oldofredi, il trio del chitarrista e compositore Dario Napoli, uno dei massimi specialisti mondiali della musica di Django Reinhardt, proporrà un percorso tra le sue composizioni, incluse quelle meno conosciute.
    Tutti i concerti sono a ingresso libero (tranne quello del 3 luglio per il quale è previsto un biglietto d’ingresso di 20 euro), sono aperti da un’agile guida all’ascolto e si svolgono in luoghi di rilevanza culturale, artistica e naturalistica: la modernissima Casa della Musica di Palazzolo sull’Oglio, da anni sede dei concerti; la chiesa di San Silvestro con la sua meravigliosa danza macabra; il singolare e splendido sagrato della Pieve di Sant’Andrea; il castello medievale degli Oldofredi; la suggestiva ambientazione del grande prato solarium del Sassabenek, sulla riva del lago. Ancora una volta Rai Radio Tre è media partner del festival, nel segno di una più che ventennale collaborazione e a garanzia di una proposta che è, prima di tutto, culturale, con la musica al primo posto e perfettamente inserita in un territorio tra i più belli del Nord Italia.

    FESTIVAL LAGO D’ISEO JAZZ – IL PROGRAMMA DELLA XXXIII EDIZIONE
    Iseo (Bs)
    Domenica 15 giugno
    Castello Oldofredi, ore 16
    Anteprima del festival Lago d’Iseo Jazz
    Maurizio Franco racconta il jazz con Giovanni Bergamini (pianoforte).

    Ore 17.30
    La mia banda suona il jazz
    Composizioni e arrangiamenti per banda di Enrico Intra con la Banda cittadina di Iseo diretta da Costanzo Manza.

    Palazzolo sull’Oglio (Bs)
    Sabato 28 giugno
    Casa della Musica, ore 21
    Monday Orchestra – Blues & Roots, omaggio a Charles Mingus
    Giulio Visibelli (sax contralto), Tullio Ricci (sax contralto e sax tenore), Rudi Manzoli (sax tenore), Giancarlo Porro (sax baritono), Andrea Andreoli (trombone), Carlo Napolitano (trombone), Antonio Vivenzio (pianoforte), Marco Vaggi (contrabbasso), Francesco Meles (batteria), Luca Missiti (direzione).

    Iseo (Bs)
    Domenica 29 giugno
    Chiesa di San Silvestro, ore 16.30
    Enrico Intra-Joyce Yuille: Gregoriani
    Enrico Intra (tastiera), Joyce Yuille (voce).
    Progetto speciale del festival

    Sagrato della Pieve di Sant’Andrea, ore 21
    Enrico Intra Quintet – Presentazione del disco “Di Giovedì”
    Enrico Intra (pianoforte), Joyce Yuille (voce), Roger Rota (fagotto), Marco Vaggi (contrabbasso), Tony Arco (batteria).

    Iseo (Bs)
    Giovedì 3 luglio
    Lido di Sassabanek, ore 21
    Nel giorno del novantesimo compleanno di Enrico Intra
    Franco D’Andrea piano solo – Per Enrico

    Trovesi-Intra-Tommaso-Cazzola
    La via italiana al jazz – Progetto speciale del festival
    Enrico Intra (pianoforte), Gianluigi Trovesi (sax alto e clarinetti), Giovanni Tommaso (contrabbasso), Gianni Cazzola (batteria).

    Iseo (Bs)
    Venerdì 4 luglio
    Castello Oldofredi, ore 21.
    Dario Napoli Trio – Django Reinhardt, la nascita del jazz europeo
    Dario Napoli (chitarra solista), Benji Winterstein (chitarra ritmica), Tonino De Sensi (basso elettrico).

    Tutti i concerti sono a ingresso libero tranne quello del 3 luglio (ingresso: 20 euro; prenotazioni: tel. 030/980600).
    Direzione artistica e introduzione ai concerti: Maurizio Franco.
    Organizzazione: Associazione Culturale Musica Oggi – Sviluppo Turistico Lago D’Iseo Sassabanek.
    Amplificazione e luci: CdpM Sound and Light.
    Lago d’Iseo Jazz utilizza pianoforti San Michele e batterie Le Soprano.
    Media partner: Rai Radio Tre.
  • “Bye bye” è il nuovo singolo di Nanà

    Dal 20 giugno 2025 sarà disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica “Bye bye”, il nuovo singolo di Nanà.

    “Bye Bye” è un brano autobiografico che racconta con energia e ironia il momento in cui si trova il coraggio di lasciar andare chi si è dimostrato presente solo per convenienza. Si tratta di un vero e proprio un inno liberatorio contro le relazioni opportunistiche. Con un sound movimentato e fresco, “Bye Bye” si inserisce nel panorama indie-pop con un ritornello immediato e incisivo, capace di restare in testa e farsi cantare. Un messaggio chiaro, semplice e potente: a volte, dire “bye bye” è l’unico modo per riprendere in mano la propria libertà.

    Commenta l’artista a proposito del brano: «Bye Bye è il proseguimento di una storia che ho raccontato nei miei singoli precedenti.. Tutti i brani che ho scritto finora – alcuni non ancora pubblicati – raccontano le mie esperienze, pezzi della mia vita, e penso che molte di queste situazioni siano comuni anche ai miei ascoltatori.   Questo brano nasce dopo tante gocce che hanno fatto traboccare il vaso: rappresenta tutti quei “sassolini” che dovevo togliermi dalle scarpe.  Ho imparato a dire bye bye e spero che possa diventare un piccolo “motto” anche per chi mi ascolta.» 

    Biografia

    Gioia Menin in arte Nanà è un’artista veneta che ha studiato in due scuole di canto: ha iniziato il suo percorso alla 6Arte Scuola di Canto di Vicenza, dove ha avuto l’opportunità di esibirsi più volte all’anno in diversi teatri. In seguito ha proseguito gli studi a Padova presso la Volavoce Art & Music Academy. Attualmente è autodidatta. 

    Ha partecipato a numerosi contest, tra cui Festival Show, Castrocaro, Rising Voice, Volavoce Festival, Nokep, Bim Rumore Festival, Premio Mimì Sarà, Area Sanremo e altri. 

    Nell’estate del 2024 si è esibita alla Trentino Music Arena partecipando al talent organizzato da Nove Eventi Festival. Successivamente ha vinto il primo posto al concorso La Bella e la Voce a Vietri. 

    Durante la settimana del Festival di Sanremo si è esibita a Sanremo Unlimited. L’estate 2025 si preannuncia ricca di nuovi contest e esperienze.

    “Bye bye” è il nuovo singolo di Nanà disponibile sulle piattaforme di streaming digitale e in rotazione radiofonica dal 20 giugno 2025.                                                                                           

     

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  • “P come Polinesia”: un viaggio nelle tradizioni, nei suoni e nella cultura di Tahiti  tra ukulele, danze e racconti sabato 21 giugno a PARCO Milano


     
    In occasione della Festa della Musica, il Polillo ARt COntainer di Milano ospita uno spettacolo interamente dedicato alla Polinesia, 
    con le musiche della Sonic Uke Orchestra e le danze coinvolgenti del Mana Tahiti Ohana

    MILANO – In occasione della Festa della Musica, il centro culturale PARCO – Polillo ARt COntainer di Milano ospiterà sabato 21 giugno uno spettacolo inedito per la nostra città e per l’Italia: si tratta di “P come Polinesia”, sottotitolo “Mana Tahiti Party, una serata interamente dedicata alla Polinesia e animata dalla Sonic Uke Orchestra e dalle danze del Mana Tahiti Ohana. L’evento, che fa parte della seconda edizione della rassegna Alfabeto di PARCO, manifestazione che intreccia musica, arti performative e narrazione, inizierà alle ore 18.30.
    Si comincerà con il Polynesian Show a cura del Mana Tahiti, scuola di danze polinesiane, nello specifico Ori Tahiti (Polinesia Francese) e Hula (Hawaii), che dal 2010 studia con impegno, rigore e rispetto non solo la tecnica ma anche la storia delle isole polinesiane, la loro cultura, la la loro musica e la loro lingua per poter comprendere a pieno il significato intrinseco e profondo di questo mondo tanto affascinante quanto lontano. Mana Tahiti è anche un gruppo di danzatrici che diffonde in Italia e in Europa la magia di queste danze con corsi, stage, spettacoli e trasmissioni televisive e con la partecipazione ad importanti competizioni internazionali.
    A seguire, dalle ore 20.30, spazio alla performance della Sonic Uke Orchestra, formazione nata nel 2014 da un laboratorio dedicato all’ukulele all’interno della scuola di musica Officine Musicali di Nonantola (Modena). In pochi anni il gruppo si è costituito come una vera e propria orchestra che include tutte le tipologie di ukulele (sopranino, soprano, concerto, tenore, baritono, banjolele). Sotto la direzione di Giorgio Casadei, l’orchestra lavora su canzoni e brani strumentali con arrangiamenti ricercati, pensati per valorizzare la ricchezza timbrica di ogni singolo strumento e di ogni musicista. Inoltre, il tessuto orchestrale si arricchisce grazie all’inserimento di strumenti come basso, glockenspiel, xilofono, trombone, clarinetto, percussioni, synth, theremin, melodica e kazoo. La combinazione tra voci, ukulele e strumenti vari produce un suono distintivo, allo stesso tempo delicato e incisivo.
    Il repertorio della Sonic Uke Orchestra è estremamente vario: partendo dai brani tradizionali hawaiani, ha reinterpretato celebri brani di artisti come Elvis Presley, Burt Bacharach, David Bowie, Thelonious Monk, Duke Ellington, Erik Satie, Sixto Rodriguez e alcuni capolavori della canzone italiana.
    La Sonic Uke Orchestra è formata da Elena Bellei (voce, ukulele, percussioni), Alice Miali (voce, ukulele, theremin, kazoo, xilofono), Laura Mocali (voce, ukulele, glockenspiel, melodica), Giacomo Zambelli (voce, ukulele), Francesco Minelli (ukulele, voce, percussioni), Davide Luppi (ukulele, banjolele), Andrea Zoboli (ukulele), Alessandro Della Casa (ukulele, percussioni), Marina Ciccarelli (ukulele, trombone, melodica), Carlo Magrì (clarinetto), Luca Cotti (basso elettrico) e Giorgio Casadei (ukulele, banjolele, direzione).
    La parte narrativa della serata sarà a cura di Daniela Di Molfetta, danzatrice che ha una profonda conoscenza delle culture del Pacifico e direttrice dei corsi di Ori Tahiti del gruppo Mana Tahiti, e di Antonio Ribatti, direttore artistico della rassegna Alfabeto di PARCO, che afferma: «La Polinesia è uno di quei luoghi che più di altri esistono nell’immaginario collettivo prima ancora che nella geografia. È un luogo remoto, capace di evocare libertà, ritmi, piaceri, sogni. Questo evento vuole essere un viaggio sensoriale, musicale e visivo verso quell’altrove, lontanissimo rispetto a noi, che tanto ci affascina. P come Polinesia, ma non solo. P come pelle. Il termine tatau, da cui il nostro “tatuaggio”, nasce proprio lì. P come parola. Quella della Polinesia è una cultura orale e le parole sono veicolo di memoria e tradizioni. P come Pacifico: un paradiso immaginario già dai tempi di Gauguin, ma la Polinesia è stata anche teatro di esperimenti nucleari che hanno lasciato lacerazioni gravi nella popolazione residente. P come perdersi o meglio non perdersi, perché i polinesiani sono stati i più grandi navigatori della storia. Viaggiavano su canoe doppie, usando stelle, correnti, onde e uccelli per orientarsi. Vi porteremo in Polinesia. Fidatevi e seguiteci sulle onde».

    Dalle ore 18:30, il dj set seguirà le indicazioni dettate dalle danzatrici e nel corso della serata sarà attivo il bar, gestito da 10gradinord, proporrà prelibatezze e bevande a tema.
    La seconda stagione della rassegna Alfabeto di PARCO, ideata e realizzata da Antonio Ribatti e da Roberto Polillo, titolare del Polillo ARt COntainer di Milano, gode del patrocinio del Municipio 6 del Comune di Milano: dopo la pausa estiva gli appuntamenti dedicati ai luoghi, alle musiche e alle culture del mondo ripartiranno e riguarderanno la Spagna, il Giappone, il Marocco ma non solo.

    ALFABETO DI PARCO, stagione 2024/2025
    PARCO, via Ambrogio Binda 30, 20143 Milano
    Ingresso libero.