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  • Jazz manouche, swing e ballad: dal 22 al 27 marzo quattro live con la vocalist Elena Andreoli a Milano (e dintorni)

    La cantante lombarda sarà protagonista nei prossimi giorni di quattro imperdibili appuntamenti: sabato 22 marzo si esibirà al MaMu (nel quartiere milanese di Porta Romana) con i chitarristi Cyranò Vatel e Davide Parisi, domenica 23 guiderà il suo quartetto swing – con Paolo Tomelleri special guest – a San Donato Milanese, giovedì 26 sarà di nuovo in città, al Refeel di viale Sabotino, con Andrea Aloisi (violino), Davide Parisi (chitarra), Mirko Fait (sax) e Alberto Traverso (batteria) e venerdì 27 in duo con il pianista Stefano Pennini al Brut di Merate

    MILANO – Quella appena iniziata è una primavera fitta d’appuntamenti per la vocalist e autrice jazz Elena Andreoli: la cantante milanese, dotata di  una voce da contralto, sofisticata e senza fronzoli, sarà impegnata nei prossimi giorni e nelle prossime settimane in diversi concerti nel capoluogo lombardo (ma non solo) e in sala di registrazione. Sabato 22 marzo, in trio con i chitarristi Cyranò Vatel e Davide Parisi, sul palco del MaMu, il Magazzino Musica (libreria, negozio di strumenti e spazio eventi) di via Soave 3, nel quartiere milanese di Porta Romana, Elena porterà in scena il progetto The Sunny Side of Django, dedicato al geniale chitarrista Django Reinhardt, l’inventore del jazz manouche (inizio live ore 21; ingresso con contributo libero): il trio eseguirà alcune delle sue più celebri composizioni, qualche standard e una manciata di brani jazz e valzer musette originali, scritti da Cyranò Vatel. Quest’ultimo ha all’attivo collaborazioni con musicisti del calibro di Nico Gori, Daniele Scannapieco, Dorado e Samson Schmitt, mentre Davide Parisi ha suonato accanto a Dario Napoli, Tonino de Sensi, Paolo Tomelleri e al gruppo Four On Six.

    Il giorno dopo, domenica 23 marzo, cambio di location e formazione: al Trefor Cafè di San Donato Milanese, locale dall’atmosfera suggestiva, ricavato in una chiesa sconsacrata del Cinquecento, il quartetto di Elena Andreoli e Paolo Tomelleri si cimenteranno in un’esplorazione del jazz delle origini, a partire da quello della Golden Age, in un’accurata ricerca di standard poco conosciuti, da far scoprire e apprezzare in tutta la loro bellezza, senza dimenticare il bebop, il ragtime e il charleston (aperitivo dalle ore 17.30, concerto ore 19, prenotazione obbligatoria). Con la leader, che in ambito jazzistico vanta collaborazioni con Giorgio Gaslini, Bruno Martino, Antonio Faraò, Sergio Fanni, Michele Bozza e Fabrizio Bernasconi, si esibiranno Stefano Pennini al pianoforte, Raffaele Romano al contrabbasso e Alberto Traverso alla batteria. Lo special guest della serata sarà il grande Paolo Tomelleri, uno dei clarinettisti più famosi d’Italia.

    Si tornerà in città mercoledì 26 marzo: nell’ambito della rassegna ReJazz organizzata dal Refeel Coffee & More, cosmopolita american bar in viale Sabotino 20, Elena Andreoli, il violinista Andrea Aloisi e il chitarrista Davide Parisi, con gli special guest Mirko Fait al sax e Alberto Traverso alla batteria, per un concerto che fonde jazz e improvvisazione con un tocco di originalità (dalle 19 alle 22, ingresso con consumazione, prenotazione consigliata).

    L’ultimo live del mese è in programma giovedì 27 marzo al Brut di Merate (Lecco): in questo locale dall’atmosfera elegante e impreziosito dalla presenza di arredi di design, la cantante milanese si esibirà con il pianista Stefano Pennini (inizio live ore 20; dalle 19 aperitivo o cena alla carta con prenotazione obbligatoria). I due musicisti proporranno un repertorio che spazierà dagli standard alle ballad in un concerto intimo e sofisticato, nel corso del quale la voce calda e avvolgente di Elena si intreccerà con le armonie raffinate di un fuoriclasse della tastiera. 

    A inizio aprile, infine, Elena Andreoli sarà in studio di registrazione con il suo quintetto e con Paolo Tomelleri per ultimare la lavorazione dell’album Atomic Swing, una sorta di best of dei due concerti (entrambi sold out) andati in scena nel foyer del Teatro degli Arcimboldi di Milano nel corso dell’ultima edizione del festival JAZZMI. Il disco include nove tracce: si tratta, per lo più, di brani swing noti e meno noti (Ain’t she sweet, Hit that Jive, Jack) accanto ad evergreen come On The Sunny Side Of the Street e I’ll See You In My Dreams, ma non solo. Tutti riarrangiati con classe, originalità e un pizzico d’ironia, caratteristiche inconfondibili delle esibizioni dal vivo della cantante milanese. Un lavoro che nasce dall’intesa artistica e dall’alchimia sul palco e che trasferisce l’emozione del live direttamente su disco

  • ASCANIO DAL 14 MARZO 2025 IN RADIO “MILANO BRINDISI” IL NUOVO SINGOLO

    Dal 14 marzo 2025 sarà in rotazione radiofonica “Milano Brindisi”, il nuovo singolo di Ascanio disponibile
    sulle piattaforme di streaming digitale dal 7 marzo.

    Un viaggio tra suoni ed emozioni, “Milano-Brindisi” è una dichiarazione d’amore senza compromessi.
    Ascanio mescola pop e soul in un crescendo che parte intimo e sospeso, per poi esplodere in un coro gospel
    che trasforma il sentimento in qualcosa di universale. La produzione è elegante, con synth che avvolgono,
    ritmi che scaldano, e la voce di Ascanio che guida il brano con una tensione emotiva palpabile. La distanza,
    il desiderio, e il coraggio di dire”Spero che non cambierai mai” prendono vita in ogni nota. Non è solo una
    canzone, ma un battito, un viaggio, un destino.

    Commenta l’artista sul nuovo brano: “Con questo nuovo brano racconto una parte importante del
    protagonista (cioè io) che vuole riconquistare la propria ragazza. Scrivere anche di esperienze personali e’
    un modo che mi aiuta a comunicare e raccontare agli altri i miei modi di pensare  e di agire per stare più a
    contatto con i fan. Il mio singolo verrà pubblicato dalla label Dmb Production e distribuito da ADA Music
    Italy. L'estate scorsa in giro per l’Italia ricca di concerti mi ha fatto capire quanto è importante avere sempre
    il contatto con i propri sostenitori e conoscere pure gente nuova che potrebbe seguirti in futuro.”

  • Il quartetto jazz di Stefano Cantini e Francesco Maccianti sabato 15 marzo alla Camera del Lavoro di Milano per l’ultimo concerto stagionale dell’Atelier Musicale

    COMUNICATO STAMPA

    Il quartetto jazz di Stefano Cantini e Francesco Maccianti sabato 15 marzo 
    alla Camera del Lavoro di Milano per l’ultimo concerto stagionale dell’Atelier Musicale

    Cala il sipario sulla trentesima stagione della rassegna organizzata dall’associazione culturale Secondo Maggio: l’ultimo concerto vedrà protagonista la formazione guidata 
    da Stefano “Cocco” Cantini (sax tenore e soprano) e Francesco Maccianti (pianoforte) e completata da Gabriele Evangelista (contrabbasso) e Bernardo Guerra (batteria)

    MILANO – Il concerto che chiuderà la XXX stagione dell’Atelier Musicale, la rassegna in equilibrio tra jazz e classica contemporanea organizzata dall’associazione culturale Secondo Maggio, vedrà protagonista sabato 15 marzo, alla Camera del Lavoro di Milano, l’eccellente quartetto guidato da due musicisti toscani che suonano insieme da moltissimo tempo e che hanno maturato un senso dell’interplay di rara profondità, sfociato in una vera e propria empatia musicale: si tratta del sassofonista Stefano “Cocco” Cantini e del pianista Francesco Maccianti. Come sempre, il concerto inizierà alle ore 17.30 (ingresso 10 euro) nell’auditorium Di Vittorio.
    Stefano “Cocco” Cantini, animatore da quasi quarant’anni del prestigioso Grey Cat Festival, è un sassofonista di valore assoluto, dotato di un senso melodico mediterraneo che si unisce a una profonda conoscenza del mondo jazzistico, con radici che affondano negli anni Cinquanta e Sessanta e nella musica di Bill Evans e John Coltrane. Francesco Maccianti è un pianista di rara sensibilità, capace di uscire da schemi troppo rigidi e dotato anch’egli di un chiaro senso melodico. Le sue influenze, provenienti dalla tradizione del modalismo jazzistico anni Sessanta, sono simili a quelle di Cantini. I due sono impegnati da anni nella ricognizione della musica di John Coltrane nel progetto concertistico e discografico “Living Coltrane”.
    Cantini vanta una carriera articolata, che fa di lui una delle grandi personalità musicali della scena italiana: è apprezzato per la bellezza del suono, intenso e drammatico sul sax tenore, più lirico e sereno al sax soprano, per la mirabile costruzione delle melodie improvvisate e per il senso del ritmo. Tra le sue prestigiose e ampie collaborazioni spiccano quelle con Michel Petrucciani, Dave Holland, Enrico Rava, Paolo Fresu e Stefano Bollani. Ha poi preso parte a tournées di Ray Charles, Phil Collins, Laura Pausini, Fiorella Mannoia e Raf, ha composto colonne sonore per produzioni teatrali di Giorgio Albertazzi, David Riondino e Paolo Hendel ed è stato il sax solista nella colonna sonora del film Stregati del regista Francesco Nuti, vincitore del Nastro d’argento nel 1986.
    Francesco Maccianti ha fatto stabilmente parte del quartetto di Massimo Urbani, dell’Orchestra del C.A.M (sotto la direzione di Bruno Tommaso prima e di Enrico Rava poi) e del sestetto di Fabio Morgera. Ha collaborato con Pietro Tonolo, Maurizio Giammarco, Paolo Fresu, Eddie “Lockjaw” Davis, Harry “Sweets” Edison, Joe Chambers, Airto Moreira, Flora Purim e molti altri. Con loro ci saranno due assolute realtà del jazz italiano: il contrabbassista Gabriele Evangelista, di formazione classica e jazzistica insieme, che dal 2010 collabora stabilmente nei gruppi di Enrico Rava, e Bernardo Guerra, batterista di talento che dal 2016 fa parte del progetto “Napoli Trip” di Stefano Bollani.
    I brani che verranno eseguiti sono quasi tutti di Maccianti e rivelano bellezza melodica, grande relax e una forte identità che li rende congeniali al racconto musicale di quattro autentici storyteller. Una chiusura all’insegna dell’eccellente jazz tricolore per l’Atelier numero 30.
    ATELIER MUSICALE – XXX stagione
    Sabato 15 marzo 2025, ore 17.30
    Cantini-Maccianti quartet
    Falling Up
    Stefano “Cocco” Cantini (sax tenore e soprano), Francesco Maccianti (pianoforte), Gabriele Evangelista (contrabbasso), Bernardo Guerra (batteria).

    Programma
    F. Maccianti: Falling Up;
    Attese;
    Path
    S. Cantini: Ilagua;
    F. Maccianti: Solstizio;
    Nazca;
    Dusk;
    Hugs;
    Tutto il mondo che sento.

    Introduce Maurizio Franco.

    Dove: Camera del Lavoro, auditorium G. Di Vittorio, corso di Porta Vittoria 43, Milano.
    
Ingresso: 10 euro.
    Per informazioni: 3483591215; email: secondomaggio@alice.iteury@iol.it
    Direzione e coordinamento artistico: Giuseppe Garbarino e Maurizio Franco.
    Organizzazione: associazione culturale Secondo Maggio.

    Presidente: Gianni Bombaci; vicepresidente: Enrico Intra.


  • Fracasso – “QUANDO SIAMO INSIEME”

    “Quando Siamo Insieme” è il nuovo singolo di Fracasso, un’intima e autentica dichiarazione d’amore, prodotta da Samlover e Skuci distribuita da Orchard (Sony Music).

    Un brano essenziale, costruito su voce, chitarra e pianoforte, in cui Fracasso racconta con sincerità le emozioni più pure che prova accanto alla persona che ama. È una canzone che parla di comprensione, di sintonia profonda e di quella sensazione unica che si prova quando si è con la persona giusta: farfalle nello stomaco e battiti accelerati.

    Con uno stile delicato e coinvolgente, “Quando Siamo Insieme” trasporta l’ascoltatore in un viaggio emotivo fatto di dolcezza e verità, un inno all’amore autentico e alla bellezza delle piccole cose.

    Disponibile su tutte le piattaforme digitali.


    Fracasso BIOGRAFIA

  • Francesco Cavestri: venerdì 21 marzo in concerto ad Ascoli Piceno feat. Fabrizio Bosso

    Venerdì 21 marzo 2025, alle ore 21:00, il prestigioso locale Cotton Club di Ascoli Piceno ospiterà “IKI”, il concerto del pianista e compositore Francesco Cavestri con la partecipazione straordinaria di Fabrizio Bosso, un appuntamento imperdibile per gli amanti del jazz e della musica d’avanguardia.

    Il giovane pianista e compositore bolognese Francesco Cavestri (classe 2003) arriva al Cotton Club di Ascoli, luogo prestigioso per la musica jazz, con il suo progetto “IKI – Bellezza Ispiratrice”, un viaggio musicale che prende il nome dal suo ultimo album. Attraverso le sue composizioni, Cavestri fonde jazz, hip-hop e sonorità elettroniche, tracciando un percorso che parte dal suo primo lavoro “Early 17” fino alla sua più recente produzione discografica.

    Per questa speciale occasione, il trio under 30 di Cavestri avrà al suo fianco Fabrizio Bosso, trombettista di fama internazionale e figura di spicco del jazz italiano. Il sound innovativo del giovane pianista si intreccerà così con l’esperienza e il virtuosismo di Bosso, dando vita a un dialogo tra generazioni, dove tradizione e sperimentazione si incontrano.

    Il progetto ha già riscosso successo di pubblico e critica in prestigiosi festival e club, sia in Italia – tra cui il Bologna Jazz Festival, il Blue Note di Milano, JazzMI alla Triennale di Milano, la Casa del Jazz di Roma, Time in Jazz a Berchidda e Piano City Milano – sia all’estero, con tappe come il celebre Wally’s Jazz Club di Boston (USA).

    Dopo aver ricevuto il “Premio Strada del Jazz 2023” in Piazza Maggiore a Bologna come giovane talento capace di unire passato e futuro, Cavestri prosegue il suo tour presentando i suoi due album “Early 17” (marzo 2022), che vede già la collaborazione di Fabrizio Bosso, e “IKI – Bellezza Ispiratrice” (gennaio 2024), pubblicato da Universal Music Italia con la partecipazione di Paolo Fresu.

    Il concerto esplorerà atmosfere diverse: dai brani originali di Cavestri a reinterpretazioni di giganti come Robert Glasper, John Coltrane e Radiohead, fino alla sua recente colonna sonora realizzata per RaiPlay Sound.

     

    “Il jazz è di per sé un genere che va oltre i generi. Dopo uno studio attento, permette di spingersi oltre i confini ed esplorare nuove strade.” commenta Cavestri.

    Un’esperienza musicale che unisce tradizione e innovazione, con il jazz come filo conduttore di una ricerca sonora che abbraccia influenze contemporanee e sperimentazioni elettroniche.

    Francesco ha una capacità musicale veramente impressionante. Un ragazzo giovane con una grande maturità che riversa nella musica, creando concerti bellissimi e dimostrando un grande interplay con gli altri musicisti […] progetti come quello di Francesco, mediati e respirati da un giovane come lui e che legano il jazz a generi come l’hip hop o la musica elettronica, sono il miglior modo per raccontare che il jazz è una musica per tutti.”  Paolo Fresu

    Line-up:

    Fabrizio Bosso (trumpet)
    Francesco Cavestri (piano)
    Riccardo Oliva (el. bass)
    Mattia Bassetti (drums)

    Bio

    Francesco Cavestri (classe 2003) è pianista, compositore e divulgatore. Inizia lo studio del pianoforte a quattro anni e si laurea con il massimo dei voti in pianoforte jazz al Conservatorio di Bologna a soli 20 anni. Negli Stati Uniti vince due borse di studio al Berklee College of Music di Boston e frequenta la scena musicale newyorkese, ottenendo un’ulteriore borsa di studio alla New School di New York.

    La sua discografia comprende tre album:

    • Il debutto Early17 (2022), composto da nove brani inediti, realizzato all’età di 17 anni e impreziosito dalla collaborazione del trombettista Fabrizio Bosso.
    • IKI – Bellezza Ispiratrice (19 gennaio 2024), distribuito da Universal Music Italia, che vede la partecipazione del jazzista italiano più affermato a livello internazionale, Paolo Fresu.
    • Una morte da mediano (16 febbraio 2024), colonna sonora realizzata per un progetto Rai Play Sound.

    Gli album sono stati presentati in un tour partito nella primavera del 2024, con una data inaugurale sold-out al Blue Note di Milano il 14 aprile 2024.

    Cavestri si è esibito in importanti festival e jazz club italiani ed esteri, tra cui Alexanderplatz Jazz Club di Roma, Cantina Bentivoglio di Bologna, Wally’s Jazz Club di Boston, Smalls Jazz Club di New York, Casa del Jazz di Roma, Festival Time in Jazz a Berchidda e JazzMi a Milano, con due eventi alla Triennale: un concerto in trio al Teatro Triennale e un laboratorio in Sala Agorà.

    A gennaio 2024 ha ricevuto un prestigioso riconoscimento, venendo premiato come il più giovane tra i nuovi talenti del 2023 dalla rivista Musica Jazz.

    Il 14 aprile ha inaugurato il tour del suo ultimo album IKI – Bellezza Ispiratrice registrando il sold-out al Blue Note di Milano, per poi proseguire con altre date in tutta Italia a Mantova (al teatro Gonzaga si è esibito con feat di Fabrizio Bosso), Trapani, Alexanderplatz e Casa del Jazz di Roma, Piano City Milano, Bologna e altre città), fino ad arrivare anche all’estero.

    Come divulgatore, Francesco Cavestri collabora con l’associazione Il Jazz Va a Scuola, organizzando lezioni-concerto, seminari e masterclass in teatri, scuole e festival, anche al fianco di importanti artisti italiani e internazionali.

    Il 30 aprile 2024, in occasione dell’International Jazz Day riconosciuto dall’UNESCO, ha ricevuto il Premio IJVAS come giovane divulgatore e compositore all’Auditorium Parco della Musica di Roma, accanto a grandi nomi del jazz italiano come Stefano Bollani.

    A settembre 2024 ha iniziato una collaborazione con Steinway & Sons Italia, esibendosi in vari eventi organizzati dalla sede italiana e diventando Spirio Ambassador per il celebre marchio di pianoforti.

    Il 31 ottobre 2024, nell’ambito di JazzMi, si è esibito con Willie Peyote al Teatro della Triennale di Milano, registrando il sold-out con oltre un mese di anticipo. Durante la serata, hanno presentato in anteprima il loro brano inedito, poi pubblicato il 21 gennaio 2025 con il titolo Entropia, distribuito da Universal Music Italia. Il singolo anticipa il nuovo album di Francesco Cavestri, di prossima pubblicazione.

    A fine novembre ha inoltre suonato a Villa d’Este sul Lago di Como, aprendo una rassegna organizzata dal Blue Note di Milano.

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  • “My Office” è il nuovo singolo di Rubino

    Dal 28 febbraio 2025 è disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale “MY OFFICE”, il nuovo singolo di RUBINO.

    Il brano “My Office” riflette su una quotidianità in cui molti di noi vivono, intrappolati tra routine, aspettative e l’incertezza del proprio posto nel mondo. La canzone invita alla consapevolezza, alla riflessione su sé stessi e, soprattutto, ad “andare via”, senza temere il cambiamento. È un’esortazione a vivere autenticamente, a non accontentarsi, a spezzare le catene e a riscoprirsi, anche a costo di lasciare la propria zona di comfort.

    Spiega l’artista a proposito del brano: «“My office riflette sulla quotidianità di chi vive intrappolato tra routine, aspettative e incertezze. La canzone invita alla consapevolezza di sé e al cambiamento, esortando a vivere autenticamente, superando la zona di comfort per riscoprire se stessi».

     

    Biografia

    Rubino, nato Michele Rubino nel 1992 a Torremaggiore, un paese della Puglia, è un artista poliedrico: cantautore, batterista, polistrumentista e compositore. La sua carriera musicale è caratterizzata dalla passione per la scrittura di canzoni, che spaziano tra la tradizione della canzone d’autore e le sonorità pop contemporanee. Oltre alla sua carriera artistica, si è laureato in Economia e Management; Il suo stile musicale si distingue per la fusione di melodie orecchiabili e testi semplici ma raffinati.

    “My Office” è il nuovo singolo di Rubino disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 28 febbraio 2025.

    Instagram

  • Quando l’amore stringe troppo, non è più amore: Mariateresa torna con “Maledetto Cuore”

    Non tutto ciò che chiamiamo amore lo è davvero. Mariateresa, la voce pantesca che ha già emozionato pubblico e critica con la sua finezza interpretativa, lo sa bene e nel suo nuovo singolo, “Maledetto Cuore”, ci regala un’istantanea di tutte quelle storie in cui il confine tra passione e possesso diventa pericolosamente sottile.

    Già presentato a Sanremo Giovani 2025 attraverso il percorso di Area Sanremo, il brano porta la firma della stessa Mariateresa, del cantautore e produttore Massimo Galfano e del maestro Giuseppe Denaro. Un trio di talenti siciliani che ha dato vita a una narrazione cruda e penetrante, in cui la musica si intreccia con la verità più scomoda dei sentimenti, restituendo un’immagine nitida e disillusa di ciò che accade quando l’amore smette di essere luce per trasformarsi in ombra.

    «Maledettissimo amore, maledettissimo cuore. Io che ho creduto in questo amore», un verso che incide come una ferita aperta, lasciata da una relazione tossica, dominata dal controllo e dalla dipendenza emotiva, con un lui descritto come un principe estroverso, misterioso e benestante, che trattiene la sua lei in una prigione dorata, ma pur sempre una prigione.

    «L’amore non può essere catene, né compromessi soffocanti – dichiara Mariateresa -. Deve essere scelta, fiducia, respiro. Ho voluto raccontare il momento esatto in cui una persona prende coscienza di questo e decide di riprendersi la propria libertà.»

    Dopo aver conquistato una lunga serie di recensioni e feedback positivi dalle principali testate di settore con il precedente singolo “Strada Vuota”, rimanendo stabilmente nelle classifiche italiane e indipendenti fino a entrare nella Top 10 pop/rock, Mariateresa si conferma con “Maledetto Cuore” tra le voci più eleganti ed espressive della nuova scena italiana femminile. La sua presenza alla prima edizione del Festival Internazionale Voci dal Mediterraneo di Pantelleria, dove ha ottenuto il terzo posto nella categoria inediti, e le apparizioni su Rai 2 e Rai Radio 2 hanno reso evidente il suo crescente impatto sul panorama musicale che guarda al futuro.

    Con questa traccia, l’artista va ben oltre il racconto di una storia, una storia personale in cui è facile identificarsi, accendendo una riflessione su quei rapporti che si mascherano da amore, ma che in realtà feriscono e consumano, lasciando dietro sé lividi, macerie e un profondo senso di vuoto. Un tema che oggi assume un peso ancora più rilevante, in un’epoca in cui si parla sempre di più di relazioni tossiche e della difficoltà di riconoscerle prima che sia troppo tardi.

    «Vorrei che chi ascolta questa canzone trovi la forza di chiedersi: “sto vivendo un amore che mi rende felice o che mi imprigiona?” – conclude l’artista -. A volte si rimane intrappolati in dinamiche che sembrano normali, ma che logorano lentamente. Se anche solo una persona, ascoltando questo brano, troverà il coraggio di guardare la propria storia con occhi diversi, allora avrò dato un senso a questo pezzo.»

    “Maledetto Cuore”, accompagnato dal videoclip ufficiale diretto dalla Eventi e Management Italia, è un brano che si insinua sottopelle, che si fa ascoltare e rileggere più volte, perché nella sua narrazione non c’è solo l’esperienza della sua interprete, ma un frammento di vita condivisa da molti. Ma soprattutto, è un promemoria necessario: l’amore non è possesso, e chi ama davvero non trattiene, ma lascia libero.


  • NIMBY presentano la versione in vinile di BARBARIE, il loro nuovo disco

    NIMBY presentano la versione in vinile di BARBARIE, il loro nuovo disco

    Dal 21 marzo invece il disco sarà disponibile su tutte le piattaforme digitali

    La stampa del vinile realizzata con l’etichetta catanzarese Semplicemente Dischi è stata affidata alla giovane fabbrica calabrese di Vinili Southbound Press, una delle pochissime fabbriche in Italia capace di offrire la stampa di vinili colorati splatter e marble.

    https://www.semplicementedischi.com/it/nimby—barbarie—multisplatter-ed./

    https://www.semplicementedischi.com/it/nimby—barbarie—vinile-nero/

    BARBARIE –   VINILE

    Tra le onde agitate della nostra umanità decadente, la band vuole offrire un nuovo equilibrio attraverso il linguaggio del rock alternativo, ricco di intenzioni cantautorali e libero dagli schemi dell’industria musicale nostrana. In un periodo storico in cui l’esistenza dell’umanità è messa alla prova e in discussione, in questo album i Nimby provano a raccontare, attraverso determinati personaggi e fenomeni sociali, le contraddizioni della nostra epoca. Se nei brani i testi di Tommaso fanno volgere lo sguardo verso gli ultimi della società, la copertina offre invece una prospettiva verso chi ha intenzione di manipolare le nostre menti e ci fa sprofondare nella Barbarie.

    Attraverso un gioco di assonanze il barbiere della copertina, realizzata su tela dall’artista Matteo Marcucci alias Mista Mark, è il medium a cui affidiamo ciò che antropologicamente di più vicino è alla mente dell’uomo: i capelli che, nella Storia del rock, sono un simbolo del vigore con cui viene trasmesso, attraverso linguaggi differenti, l’istinto controculturale del musicista. Il volto mostruoso nel quarto riquadro rappresenta il “taglio” finale realizzato dal Barbiere per sottomettere le nostre menti al Potere.

    Oltre che al formato digitale è prevista anche l’uscita di un formato fisico molto speciale: saranno stampate 200 copie a 33 giri numerate, di cui le prime 100 saranno su vinile colorato naturale con un multi splatter richiamante i colori della copertina. Inoltre, l’inserto interno coi testi da un lato e la copertina dall’altro darà la possibilità di approfondire il contenuto delle liriche ed eventualmente utilizzare l’opera dell’artista Mista Mark presente come poster da incorniciare.

    Il disco, è stato autoprodotto dalla band in totale modalità DIY; le registrazioni il missaggio e il mastering sono state affidate a due studi di registrazione, il NunuLab (Mammola – RC) e il Black Horse Music Studio (Catanzaro).

    BIOGRAFIA

    Nati da un’idea del frontman Tommaso La Vecchia e del chitarrista Aldo Ferrara, i Nimby esordiscono dal vivo nel 2009 nel centro della Calabria, il punto più stretto d’Italia, plasmando liberamente psichedelia, post-punk e garage rock. I

    l primo lavoro è l’Ep del 2010 “A glimpse of world seen thru the eyes of an old tree” forte della presenza musicisti della scena locale come Arco Parentela (4Gradi Brix, Gioman) al basso e Antonio Guzzomì (Meat For Dogs, Bretus) alla batteria. 

    Il primo LP della band è “Not In My Back Yard” del 2013, con la coproduzione di Fabio Magistrali (Afterhours, Marta Sui Tubi, Rosolina Mar, etc.). Nella formazione ci sono Gianluca Fulciniti (batteria), Stefano Lo Iacono (basso), Francesco La Vecchia (chitarra), Raffaele De Carlo (cori e flauto traverso); Le registrazioni, in presa diretta, vengono eseguite al MuSaBa. di Mammola (RC) parco-museo dell’artista internazionale Nik Spatari che ospita tutta la band nella sua splendida foresteria e concede l’utilizzo di ben tre opere pittoriche per l’artwork del cd. 

    Dopo la realizzazione del primo videoclip “Summer” nasce un’intesa col regista Matteo Scarfò che, oltre a realizzare il video di “Cinema” sceglie alcuni brani di “Not In My Back Yard” tra le musiche del docu-film “BOMB! Fantasia In Fiamme”, dedicato alla vita e alla poesia “Beat” di Gregory Corso. 

    Il secondo album, “NIMBY II” del 2018, è realizzato in coproduzione artistica con Manuele Fusaroli (Nada, Tre Allegri Ragazzi Morti, Il Teatro degli Orrori, One Dimensional Man, Karate), registrato e mixato al Natural Headquarter Studio di Corlo (FE) con l’assistenza al banco di Federico Viola.  A sostiuire Gianluca Fulciniti c’è Simone Matarese (Meat For Dogs, Bretus, Bruno & The Souldiers). Illustrazioni e grafiche dell’LP sono stati realizzati dall’artista Andrea Grosso Ciponte, professore dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro. Il formato fisico in vinile è stato stampato dalla PPM. La copertina ha vinto il Best “Art Vinyl Choice” nel concorso BEST ART VINYL 2018 che premia i più bei vinili del panorama italiano.

    Nel 2020 Vins Perri (Sharada) – batteria e voci – e Giuseppe Quaresima – basso – subentrano rispettivamente al posto di Simone Matarese e Stefano Lo Iacono per produrre nuovi brani presso il NUNULAB Studio (Mammola – RC) e il Black Horse Music Studio (Catanzaro). Inizia, dunque, una nuova stagione compositiva dove la poetica di Tommaso cambia prospettiva: dalle tematiche contemplative o introspettive dei primi due album, nel nuovo lavoro il cantante volge lo sguardo verso particolari fenomeni sociali, senza perdere l’opportunità di raccontarli attraverso giochi surreali e lenti caleidoscopiche. Nel 2023 il bassista Manuel Grandinetti entra nella formazione in sostituzione di Giuseppe.

    Nel dicembre del 2023 esce in digitale con l’etichetta “Semplicemente Dischi” il primo singolo del terzo disco “Barbarie”, “Avatar”, insieme al videoclip realizzato in frame by frame da Raffaele Rotundo dell’Accademia delle Belle Arti di Catanzaro.

    Nel settembre 2024 esce in digitale sempre con la stessa etichetta il secondo singolo “Montevideo” insieme al videoclip realizzato dal regista Giuseppe Curti (aiuto regia in Freaks Out, Lo Chiamavano Jeeg Robot). Il 5 ottobre 2024 suonano a Faenza sul “Palco Crescendo” del Festival MEI mentre qualche settimana dopo il videoclip di Montevideo riceve il premio “Onda Rock Music Video Contest”

    Negli anni la band condivide il palco con gruppi come Jeniferever, Octopuss, Saint Just, Sick Tamburo, Bud Spencer Blues Explosion, Andy Timmons, Rezophonic, Omar Pedrini, etc; preziosa la collaborazione con Franco Dionesalvi per alcuni spettacoli di musica e poesia, presentati in rassegne come il “Festival delle Serre” di Cerisano, “Primavera dei Teatri” di Castrovillari e il “Festival Internazionale della Poesia” al MUDEC di Milano. Infine, si segnalano partecipazioni ai migliori festival musicali calabresi come Invasioni, Restart Cosenza Vecchia, Color Fest, Trame, Rock On Martirano Lombardo, Tradizionandu etc.


  • “Come un Re” è il nuovo singolo de Il Socio Unico

    Dal 14 marzo 2025 sarà disponibile sulle piattaforme digitali di streaming “COME UN RE”, il nuovo singolo de Il Socio Unico per Matilde Dischi.

    “Come un Re” è un brano diretto come uno schiaffo che ci sveglia dal torpore. La canzone descrive una situazione in cui tutto può precipitare tranne la convinzione di credere in ciò che si è. Un re in rovina che, inerme, vede crollare la sua nobiltà e lascia che le cose vadano come devono andare tranne perdere il suo modo di essere. Un re può diventare un fallito ma anche un fallito può diventare un re!

    Gli artisti commentano così la nuova release: “La storia di un Re illogico e irrazionale. Un Re povero convinto di essere ricco. In grado di vivere nella sua ricchezza mentale, pur non avendo più niente. Riesce apparentemente ad ignorare la pessima condizione economica in cui si trova continuando ad affrontare la vita nel pieno delle sue, ormai poche, possibilità.”

    Biografia

    In legge, Il Socio Unico «…è un soggetto giuridico autonomo e distinto dalla persona fisica…».

    In musica, “Il Socio Unico” nasce da un’idea di Luca Collodoro (musicista e frontman) il quale, dopo aver maturato diverse esperienze nella scena musicale italiana e londinese, decide di assumersi la piena responsabilità del proprio futuro artistico, coinvolgendo nell’avventura altri due soci unici: Roberto La Monica e Andrea Farina. Una band dal suono netto e sincero che non scende a compromessi e va dritto al punto. Proprio come accade spesso nella vita: quando tutto sembra precipitare attorno, l’unico appiglio è fare affidamento alla nostra forza che scopriamo di avere solo quando abbiamo accettato la condizione di essere soli. In quello stesso istante realizziamo di essere soci unici. Ognuno è Il Socio Unico della propria vita. Le sonorità de “Il Socio Unico” sono la perfetta colonna sonora per le nostre emozioni: dure e graffianti ma allo stesso tempo morbide e intense. Sentimenti contrastanti che vale la pena di affrontare se si vuole uscire dalla comfort zone e diventare padroni della propria vita.

    Il primo singolo uscito a giugno 2024 è “SENTINELLA IMMOBILE”, per Needa Records, distribuito da Virgin/ Universal Music group. È contenuta in una più ampia raccolta di canzoni registrate a Zen Arcade di Cesare Basile con l’aiuto della produzione artistica di Giusi Jp Passalacqua e del fonico di sala Sebastiano D’Amico, prodotto da Il Socio unico e Guido Andreani, masterizzato da Alessandro “Gengy” Di Guglielmo allo Zenith Area di Monza. Ha partecipato alla registrazione e alla stesura dei brani anche Giusto Correnti (già batterista former di Dimartino, La Rappresentante di Lista, Luci della Centrale Elettrica, Black Eyed Dog, Nicolò Carnesi, Maria Antonietta, Fabrizio Cammarata & The Second Grace).

    Con il secondo singolo “Non Tornare Mai” uscito a Novembre 2024 firmano per Matilde Dischi e il nuovo Manager Davide Maggioni. Entrano in distribuzione con Artist First. A completare l’esperienza musicale, Non Tornare Mai è accompagnato da due videoclip diretti (come tutti i loro video) da Eleonora Trebastoni, Biagio Cilia e la Fotografia di Rosario Lo Forte. I due lavori esplorano la stessa emozione da angolazioni opposte: “Non Tornare Mai | Outside” si concentra sull’emozione vista dall’esterno, una rappresentazione simbolica e introspettiva che tiene lo spettatore con il fiato sospeso. Il secondo video “Non Tornare Mai | Inside” offre un viaggio interiore, immergendo lo spettatore nei pensieri e nelle sensazioni intime del protagonista.

    “Come un Re” è il terzo singolo de Il Socio Unico per Matilde Dischi disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 14 marzo 2025.

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  • Marco Lugli entra in Indomitus Publishing: una nuova casa per il commissario Gelsomino

    Marco Lugli, autore noto nel panorama del thriller e del giallo italiano, entra ufficialmente a far parte della squadra di Indomitus Publishing.

    Dopo il successo ottenuto nel self-publishing, la collaborazione con Indomitus rappresenta un nuovo capitolo per l’autore e per la sua saga. La casa editrice ripubblicherà, infatti, i primi sei romanzi della serie, in attesa dell’uscita del settimo capitolo prevista per l’estate.

    Un’ulteriore occasione per far conoscere ancor meglio il commissario Gelsomino, investigatore brillante e umano, abile nell’intrecciare crimini e segreti con la terra salentina, coprotagonista di ogni libro ad eccezione dell’ultimo Come la neve nessun rumore ambientato sulle Dolomiti, in Val di Fassa.

    Il personaggio del commissario Luigi Gelsomino si è palesato per la prima volta tra i miei pensieri nel 2014, subito dopo il mio trasferimento dall’Emilia al Salento, come un modo per raccogliere la mia meraviglia rispetto a una terra e una società così diverse da quelle cui ero abituato – ha dichiarato lo scrittore. Avevo già scritto due romanzi di tutt’altro genere con piccole case editrici e volevo fare un’esperienza da autore indipendente. Il giallo era un genere che sentivo lontano dalle mie corde narrative, ma trovavo sfidante che potesse essere proprio un’indagine poliziesca ad accompagnarmi nel mistero di una terra così diversa da quella in cui ero nato.

    Col primo romanzo (Nel Tuo Sangue) ho mosso i primi timidi passi sul territorio, mentre col secondo (Ego me absolvo) ho lasciato che la storia del Salento e in particolare del fenomeno del tarantismo mi guidasse nella narrazione. È dal terzo romanzo, quando ero ormai entrato nelle dinamiche locali che ho iniziato a dare un’impronta più personale alle storie, utilizzando come filo conduttore di volta in volta una tematica diversa. La genitorialità, l’editoria, fino all’ambientalismo.

    Alcune di queste tematiche sono state e sono tuttora centrali nel dibattito pubblico, ma la caratteristica che ho cercato di dare alle mie storie è sempre stata quella di non cavalcare il pensiero mainstream e politicamente corretto, scegliendo piuttosto personaggi dalle idee discordanti, così da lasciare al lettore la possibilità di farsi opinioni proprie stimolato da punti di vista differenti.

    La serie è andata pian piano inserendosi a pieno titolo, credo, nel filone del giallo all’italiana. Se con il primo titolo era la trama gialla a farla da padrona – l’idea di una serie era ancora lontana dai miei progetti – con i successivi romanzi i personaggi ricorrenti hanno preso corpo e ho avuto modo di seguirne l’evoluzione e alcune delle vicende personali.

    Successivamente all’uscita del sesto romanzo della serie, ho avuto un contatto con Davide Radice di Indomitus Publishing. Forse era tempo di provare a rientrare nel circuito dell’editoria tradizionale, anche solo per certificare un certo apprezzamento di pubblico e di critica del mio lavoro. Non avrei comunque mai fatto questo passo se Indomitus non fosse una casa editrice che adotta nei confronti degli autori e del mercato i criteri che negli ultimi anni hanno reso il self publishing un fenomeno di successo. Nella fitta boscaglia si è aperto un nuovo sentiero. Sono curioso di vedere dove mi porterà”.

    Siamo orgogliosi di annunciare l’arrivo di Marco Lugli, un talento del thriller e del giallo italiano che ha saputo conquistare i lettori con il suo stile inconfondibile e le avvincenti indagini del commissario Gelsomino – ha replicato l’Editore. Questa serie, già amatissima dal pubblico, si è evoluta nel tempo, migliorando a ogni capitolo e coinvolgendo un numero sempre maggiore di appassionati del genere. Con una scrittura incisiva e atmosfere autentiche, Lugli ci trasporta nella suggestiva Puglia, terra di sole e mistero, dove il carismatico commissario Luigi Gelsomino affronta casi sempre più complessi, tra omicidi, segreti sepolti e trame ricche di suspense.

    Era già da tempo che nutrivamo il forte desiderio di collaborare con Marco Lugli per arricchire la nostra squadra di autori italiani, dove siamo certi che contribuirà a far apprezzare ancora di più il nome di Indomitus Publishing come casa editrice di gialli e thriller di qualità. La nostra missione ora è di portare questa straordinaria saga a un pubblico ancora più vasto, non solo nel mondo digitale, dove ha già riscosso grande successo, ma anche in libreria, dove crediamo possa trovare lo spazio che merita tra i grandi nomi del giallo contemporaneo.

    Benvenuto a Marco Lugli, il viaggio continua e ci sarà da divertirsi!”.

    Qui di seguito le sinossi dei primi sei romanzi in fase di ripubblicazione:

    NEL TUO SANGUE

    Sotto il sole del Salento, ogni ombra nasconde un segreto di sangue

    Il basso Salento diventa il macabro teatro di un crimine che sembra ispirato da un antico rituale. Valentina Medici viene trovata morta, dissanguata con precisione chirurgica. Ma ecco il colpo di scena: suo marito, lo scrittore Paolo Bernini, ha già visto questo orrore. Dieci anni prima, la sua prima moglie morì nello stesso, inquietante modo.

    Come un nuotatore attratto dalle onde di un mare oscuro, il commissario Luigi Gelsomino si tuffa in questo enigma che collega il presente al passato. Tra il sole abbagliante del Salento e le torbide nebbie del Nord, Gelsomino cerca di sbrogliare una matassa fatta di sangue e rancori, ingarbugliata da una setta di giovani letterati con più scheletri negli armadi che libri sugli scaffali. Ogni indizio è un passo in un vortice in cui tutti sono sospettati e nessuno sembra essere davvero innocente.

    Benvenuti nel primo, avvincente capitolo della serie del commissario Gelsomino, dove il sole non riscalda, ma brucia, e ogni ombra potrebbe nascondere il prossimo indizio… o il prossimo delitto.

    EGO ME ABSOLVO

    Un giallo che vi terrà con il fiato sospeso, tra colpi di scena, la danza ipnotica della pizzica e il morso letale della taranta.

    Nel pittoresco ma sinistro paese di Sulrano, dove il tempo sembra essersi fermato, il commissario Luigi Gelsomino si trova a fronteggiare un enigma che mescola sacro e profano. Due volte l’anno, come in un rito macabro dalle radici perse nel tempo, il morso della taranta miete vittime durante la festa dedicata a San Paolo.

    Scettico e smaliziato, Gelsomino non crede alle leggende. Sotto il velo di una comunità chiusa e reticente, sospetta che un assassino astuto stia usando la superstizione come copertura per i suoi delitti.

    Vagando in un labirinto di segreti, tradizioni e omertà, il commissario dovrà destreggiarsi tra antichi rituali e moderni inganni, mettendo in discussione la sua stessa morale. Riuscirà Gelsomino a illuminare le ombre di Sulrano prima che il veleno della corruzione intacchi anche lui?

    LA MADRE

    Tra nascite e misteri, Gelsomino sfida i fantasmi del passato in un Salento che non perdona

    Nel cuore pulsante di Lecce, il parto di una ragazza madre innesca un caso di omicidio che risveglia il commissario Luigi Gelsomino dal suo torpore. Dopo mesi di aspettativa, si ritrova catapultato in un’indagine dove i confini tra vita e morte si fanno sottili. Fantasmi del passato non solo bussano alla sua porta, ma sembrano anche scribacchiare indizi dall’aldilà.

    Mentre Gelsomino pensa di aver seppellito i suoi demoni, un groviglio di vita nascente e morte improvvisa lo inchioda al suolo salentino, un terreno arido che però germoglia emozioni intense.

    Tra i vicoli di Lecce e le scogliere del Capo di Leuca, il vento caldo dello Scirocco e quello freddo della Tramontana sferzeranno le strade e le anime dei protagonisti, trascinando il commissario in un pericoloso vortice di mistero.

    LE SEPOLTURE

    Nel sottosuolo del crimine Gelsomino potrebbe trovare più di quanto stia cercando

    Nel cuore della notte, dove i segreti si decompongono come rifiuti tossici, il commissario Gelsomino si trova a scavare tra i detriti di un amore passato e i misteri sepolti della città. Ogni palata di terra solleva non solo polvere, ma anche spettri di decisioni mai prese e verità mai dette.

    In questa quarta indagine, Gelsomino non dovrà solo risolvere un caso intricato di omicidio e smaltimento illecito, ma anche decidere se seppellire per sempre i sussurri del suo cuore o lasciarli urlare. E sarà costretto a scavare in profondità sia nel terreno che nell’anima.

    È SOLO IL MIO NOME

    Un serial killer, un marchio, infinite domande

    A Lecce, un omicidio a sfondo razziale rompe la quiete del mite autunno salentino. Con la propria immagine offuscata da passate vicende familiari, il commissario Luigi Gelsomino si trova messo in ombra dall’ispettrice Anna Fontana, determinata a riprendere in mano la propria carriera dopo la maternità.

    Quello che sembra un caso di routine legato all’immigrazione clandestina, si trasforma però in un incubo quando un secondo delitto, identico nel modus operandi ma diverso nel contesto, rivela un disegno più sinistro. Un serial killer che sfida ogni logica, marchiando le vittime con un misterioso stigma di cinque lettere, trascina la città in un vortice di paura e in un intrigo apparentemente senza capo né coda che solo un poliziotto senza più nulla da perdere può desiderare di risolvere.

    Costretto al ruolo di comprimario, Gelsomino si lancerà così in una caccia all’uomo che potrebbe rappresentare la sua redenzione o la sua definitiva caduta. Tra vicoli stretti, segreti sussurrati, false piste e colpi di scena, riuscirà il commissario a mettere la parola fine a una trama criminale in cui ogni indizio porta a una pagina bianca?

     

    COME LA NEVE NESSUN RUMORE

    In alta quota, dove il freddo uccide, la verità è più tagliente di quello che sembra

    Un poliziotto in vacanza, inciampato quasi per caso dalla spiaggia al ghiaccio delle Dolomiti. Un mistero che gela il sangue più del vento di montagna.

    Il commissario Luigi Gelsomino, più abituato al sole del Salento che ai picchi innevati, si trova suo malgrado nel bel mezzo di un’indagine ad alta quota. Qui, dove il fascino verticale nasconde insidie mortali, la sorte pare aver ucciso con la precisione di un taglio netto di corda.

    Alla goffaggine di Gelsomino, per la prima volta a confronto con un freddo capace di uccidere, starà scoprire se davvero, stanca di sciatori e souvenir, la montagna abbia compiuto la sua vendetta.

    BIOGRAFIA AUTORE

    Marco Lugli è uno scrittore e fotografo emiliano. Da alcuni anni vive e lavora in Salento assieme al suo personaggio, il commissario di Polizia Luigi Gelsomino. Alla produzione gialla alterna romanzi di narrativa tradizionale. Maggiori informazioni sul suo sito https://www.marcolugli.name/

    Pagina autore Marco Lugli https://www.indomitus-publishing.it/team/marco-lugli/

    CASA EDITRICE

    Indomitus Publishing è una casa editrice alternativa, indipendente e attenta nello scegliere accuratamente storie avvincenti per il mercato editoriale dando fiducia ai bravi Autori italiani e rispettando la natura grazie ad un’attenta pianificazione delle tirature per evitare sprechi.