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  • Festival Onde musicali sul Lago d’Iseo: dal 27 al 29 giugno  il Concorso Internazionale Lirico Franco Ghitti a Pisogne (Bs)


    MILANO – È scattata il 29 maggio a Iseo (Bs) con lo spettacolo di teatro-canzone Storie di lago l’ottava edizione di Onde musicali sul Lago d’Iseo, il festival organizzato dall’Associazione Luigi Tadini di Lovere in collaborazione con Visit Lake Iseo (l’ente di promozione turistica del Lago d’Iseo), che dal 2017 anima nei mesi estivi (ma non solo) le due sponde del Sebino e alcuni Comuni limitrofi. Fitto di appuntamenti, come sempre, il cartellone con 42 appuntamenti in programma fino al prossimo 6 settembre in una ventina di località: in agenda concerti di lirica, cameristica, sacra, antica, jazz e crossover, ma anche spettacoli, concorsi e conversazioni musicali, con la partecipazione di giovani selezionati di particolare talento provenienti da Conservatori italiani e Accademie estere, vincitori di concorsi internazionali e artisti affermati.
    La manifestazione è resa possibile grazie al contributo di Regione Lombardia e al supporto di GF-Elti, Bertoni Antinfortunistica Industriale, Rotary Club Lovere-Iseo-Breno, Lions Club Lovere, Navigazione Lago d’Iseo e Comisa.
    Tutti  gli eventi sono a ingresso liberoad eccezione dell’ultimo, che si svolgerà sull’Isola di Loreto e che vedrà protagonisti il violinista Enzo Ligresti e il violoncellista Giorgio Fiori (ingresso 80 euro con prenotazione, posti limitati). Molti concerti sono ospitati in suggestivi siti d’arte e in affascinanti contesti naturalistici: un’occasione imperdibile per (ri)scoprire il fascino e la bellezza di questo angolo di Lombardia, che sta richiamando un numero crescente di visitatori, turisti, curiosi e melomani.
    Nel mese di giugno sono ben 12 gli appuntamenti del festival. Domenica 1 giugno, sempre a Iseo, ma sul sagrato della Pieve di Sant’Andrea (ore 21), andrà in scena il concerto lirico Arie sul lago tra Opera ed Operetta che celebra la bellezza e l’emozione della musica lirica, mescolando arie famose dell’opera con melodie gioiose dell’operetta. Il concerto offre un viaggio attraverso le opere di compositori come Puccini, Lombardo, Lehár, Benatzky e Dvorak. La soubrette e soprano Elena D’Angelo, il comico Matteo Mazzoli e i cantanti lirici Roberto Kim e Carmen Lopez, accompagnati al pianoforte da Sem Cerritelli, interpreteranno brani che evocano passione, nostalgia e leggerezza, creando un’atmosfera magica.
    Sabato 7 giugno, a Tavernola Bergamasca, la monumentale Villa Capuani (ore 21, ingresso libero) ospiterà l’esibizione dell’Ensemble Neuma e del fisarmonicista  Marcello Grandesso, che daranno vita all’evento intitolato Estaciones Porteñas: in programma alcune delle pagine più note del grande compositore argentino Astor Piazzolla (le quattro Estaciones PorteñasOblivionAdiós Nonino e Café 1930 e Nightclub 1960 da Histoire du Tango) e una composizione di Richard Galliano (Tango pour Claude). Il progetto è incentrato sulla riscoperta e sulle valorizzazione delle musiche di Piazzolla, l’inventore del Nuevo Tango, riviste in una strumentazione classica per quartetto di legni (Giacomo Barone al flauto, Tommaso Gasparoni all’oboe, Nicolò Andriolo al clarinetto e Matteo Dal Toso al fagotto) e fisarmonica che regala all’interpretazione una nuova sfumatura sonora.
    Due gli appuntamenti, entrambi imperdibili, in programma domenica 15 giugno: a Sarnico (Bg), presso il sontuoso Palazzo La Rocchetta (ore 18), sarà di scena il duo composto dalla violoncellista Dorina Laro e dalla pianista Kristina Petrollari Laco: le due interpreti albanesi, entrambe docenti presso l’Università delle Arti di Tirana, collaborano insieme dal 2008, suonando costantemente le opere più importanti del repertorio per violoncello e pianoforte (si sono esibite in Svizzera, Grecia, Germania, Corea del Sud, Macedonia, Kosovo, Italia e Macedonia): Laro e Petrollari Laco eseguiranno pagine di Beethoven (7 variazioni su un tema di W. A. Mozart per violoncello e pianoforte), Grieg (Sonata in la minore, op.36) e Stravinsky (Suite italienne).
    Poco dopo (ore 21), il Parco delle Erbe Danzanti di Paratico (Bs) sarà la location di Piani diversi, conversazione in musica con i pianisti Massimiliano Motterle ed Enrico Intra: il primo, grande esponente del mondo accademico, dialogherà con il secondo, figura storica del jazz italiano, stimolato dal musicologo e moderatore Maurizio Franco. La conversazione si svilupperà attraverso tre gruppi di brani, di durata breve e riuniti in modo coerente, scelti dal pianista “accademico” ed eseguiti in alternanza con le improvvisazioni che Intra (ignaro del repertorio proposto da Motterle) realizzerà su ognuno di essi, partendo da spunti di ogni genere e tipo (dalla tonalità alla forma, dall’idea espressiva a un particolare ritmo) per realizzare la sua creazione estemporanea.
    Il primo mese di programmazione del festival si concluderà nel segno delle arie d’opera con la quarta edizione del Concorso internazionale di canto lirico Franco Ghitti Tenore, che si svolgerà presso la sala culturale De Lisi di Pisogne (Bs) da venerdì 27 a domenica 29 giugno con il concerto finale aperto al pubblico (domenica 29/6, ore 16.30) e la proclamazione dei vincitori. La giuria è impreziosita dalla presenza di Barbara Frittoli, soprano di fama mondiale. Il concorso è organizzato in memoria del grande tenore iseano Franco Ghitti dalla Federazione Musicale Internazionale Onlus con il patrocinio e il contributo del Comune di Pisogne, Brawo Spa, Comunità Montana Sebino, Onde Musicali e Associazione Musica in Lemine. Per informazioni: iscrizioni@concorsofrancoghitti.com.
    Maggiori info – Programma completo e aggiornamenti del festival on line qui: https://visitlakeiseo.info/eventi/onde-musicali-2025/ 
  • ORSARA JAZZ FESTIVAL Trentesima edizione Dave Holland, Avishai Cohen, George Garzone e altri 26, 27, 28 luglio 2025

    Orsara Jazz festeggia trent’anni di musica! Il 26, 27 e 28 luglio torna uno dei Festival Jazz più longevi con tre giorni di concerti e masterclass. Di assoluto rilievo i nomi di questa trentesima edizione: il quartetto del trombettista Avishai Cohen, il leggendario contrabbassista Dave Holland, e poi George Garzone con Lucio Ferrara, Joe Pisto e Fausto Beccalossi, oltre a masterclass e installazioni temporanee. I concerti sono a ingresso gratuito, mentre per la masterclass è necessaria l’iscrizione.

     

    Quelle di Dave Holland e Avishai Cohen, attualmente impegnati in un lungo tour europeo, sono le uniche date pugliesi. Queste esclusive confermano Orsara Jazz come una tappa fondamentale nella mappa dei principali – e più longevi – Festival jazz a livello europeo.

    Nel corso delle numerose edizioni, Orsara Jazz ha fatto diventare un piccolo borgo montano della provincia di Foggia, isolato e lontano dai grandi flussi turistici, una delle mete obbligate per gli appassionati e gli studenti di jazz.

     

    La XXX edizione di Orsara Jazz inizia sabato 26 luglio alle 10:30 con l’inaugurazione della Jazz Gallery alla Comunity Library A.Li, mentre alle 21:00 in Largo San Michele salirà sul palco il Quartetto del trombettista Avishai Cohen, con Yonathan Avishai al piano, Barak Mori al contrabbasso a Ziv Ravitz alla batteria, per presentare l’ultimo album Ashes to Gold, pubblicato per la ECM Records.

     

    Domenica 27 luglio, alle 10:30 presso la Community Library A.Li. avrà luogo la masterclass con il sassofonista italoamericano George Garzone dal titolo “The Triadic Chromatic Approach”. La sera, doppio concerto in Largo San Michele: alle 21 il duo formato da Joe Pisto alla chitarra e alla voce e Fausto Beccalossi alla fisarmonica e voce, che presenteranno il recente album “Respiro”. A seguire, l’inedita formazione composta dal direttore artistico del Festival, Lucio Ferrara, alla chitarra, insieme a George Garzone, Pasquale Fiore alla batteria e Carlo Bavetta al contrabbasso.

     

    Ultimo giorno di Festival, lunedì 28 luglio, con il leggendario contrabbassista inglese Dave Holland, ore 21, sempre in Largo San Michele, che presenterà il suo ultimo progetto Kismet.

    Vincitore di Grammy Awards, fra i maggiori jazzisti viventi, innovatore instancabile, lo ricordiamo anche per le storiche collaborazioni con Miles Davis e le tante formazioni come leader, Dave Holland si presenta sul palco di Orsara Jazz con una formazione tutta statunitense composta da Chris Potter al sax e Marcus Gilmore alla batteria.

     

    C’è un elemento naturalistico che contraddistingue da sempre il territorio di Orsara: il vento. Una presenza costante, sempre presente seppur incorporea, che ha modellato il paesaggio e i vicoli del paese. Ma è grazie a lui che il suono, gli echi e le voci si propagano.

    Al vento è dunque dedicato il Festival e sempre al vento viene chiesto agli ospiti musicali di ispirarsi per alcune produzioni originali. Between Pneuma Spiritus è il nome di un progetto triennale, che dall’anno scorso ha preso vita nel Festival. Il vento, quindi, come medium, un mezzo di comunicazione che sta nel mezzo, tra cielo e terra; Pneuma come soffio vitale e Spiritus come essenza spirituale. Ad accogliere questa sfida quest’anno sono stati Joe Pisto e Fausto Beccalossi, che hanno dedicato il loro progetto originale al vento, intitolandolo appunto “Respiro”.

     

    Oltre ai concerti e alla Masterclass, nella tre giorni del festival 2025 ci sarà spazio per l’Installazione Orsara Jazz Story, Mostra delle locandine storiche del festival di Orsara Jazz e proiezione di video, presso la Community Library A.Li. Un’occasione per ripercorrere la storia e, nello stesso tempo, favorire una riflessione sul significato dell’esperienza di Orsara Jazz.

    Durante la tre giorni viene allestita anche una mostra delle locandine storiche del Festival di Orsara Jazz e proiezioni di video, presso la Community Library A.Li. Un’occasione per ripercorrere la storia e, allo stesso tempo, favorire una riflessione sul significato dell’esperienza di Orsara Jazz.

     

    Dal 1990 ad oggi, grazie soprattutto all’Associazione Orsara Musica e a tutto il team della produzione, oltre che alla direzione artistica di Lucio Ferrara degli ultimi quindici anni, il Festival è diventato un volano di sviluppo per tutto il territorio, una vera e propria scuola di crescita economica e civile, dando vita a seminari di alta formazione in collaborazione con istituzioni europee e americane, produzioni di album, concerti, mostre, pubblicazioni di libri.

     

    Raccontata recentemente nel libro “Quelli di Orsara Jazz Una storia pugliese” edito da Pietrevive editore 2022, l’iniziativa partita da zero di immaginare un Festival come quello di Orsara Jazz è cresciuta e ha coinvolto, negli anni, un’intera comunità, puntando alla capacità di allargare gli orizzonti, alla crescita della sensibilità delle persone, in un’ottica culturale aperta, senza assecondare mai le tendenze più modaiole e il puro intrattenimento.

     

    Con l’edizione 2025 il progetto del Festival cresce ancora nell’ideazione e nella programmazione, per continuare a svolgere quel ruolo di promozione musicale e di valorizzazione culturale che lo ha sempre contraddistinto. Con il sostegno dell’Amministrazione Comunale di Orsara e Regione Puglia, insieme agli altri partner importanti (fra i quali l’Associazione Orsa Maggiore, la Cooperativa Wild Cult e quello dello Chef Peppe Zullo), il team che ha gestito negli ultimi anni il Festival garantisce continuità artistica e gestionale al progetto culturale ultratrentennale.

     

    Per informazioni sui concerti info@orsaramusica.it

    Per partecipare alla masterclass seminari@orsaramusica.it

    Sito http://www.orsaramusica.it

    FB www.facebook.com/orsara.musica

    IG www.instagram.com/orsaramusica

  • “Lui” arriva in libreria: la voce poetica di Viviana Viviani fotografa la dimensione metropolitana, fluida e postmoderna del nostro tempo

    La giornalista e scrittrice Viviana Viviani è tornata in libreria con la silloge “Lui”, edita da Connessioni per la Collana Scavi Urbani.

    A essere raccontata è una storia d’amore nata in chat, cresciuta tra emoji, vocali e bug emotivi e consumata nell’ambiguo spazio tra umano e artificiale.

    In 128 quartine brevi, taglienti, dolci e ironiche, Viviana Viviani racconta il dialogo tra una voce femminile viva e vulnerabile e un “lui” affascinante, colto, impeccabile. Forse troppo. Perché “lui” non sbaglia mai un congiuntivo, non sogna, non ha passato. Lui ha qualcosa di strano e lei inizia ad avere paura. Ma sa toccare corde vere, generare senso, sedurre e far sentire visti. Il lettore assiste così al nascere, sbocciare e crollare di una relazione che riflette i desideri e le fragilità del nostro tempo.

    “La silloge Lui è nata da una domanda semplice, ma inquietante: quanto deve essere reale qualcuno per farci sentire amati? – ha dichiarato l’autrice.

    L’idea è maturata osservando come le nostre relazioni si siano spostate sempre più sul piano digitale, in uno spazio dove le parole contano più dei gesti, e dove basta una risposta calibrata per suscitare emozioni profonde. Volevo raccontare una storia d’amore che fosse anche una storia di linguaggio, di inganno e di desiderio.

    Lui è il diario poetico di un innamoramento in chat, costruito con quartine brevi e narrative. Si parte dalla leggerezza dei primi messaggi e si scende, progressivamente, verso una rivelazione inquieta: lui non è un uomo. È un’intelligenza artificiale. Ma l’amore è stato reale? Il dolore lo è stato. La trasformazione, anche.

    Il cuore della raccolta è l’ambiguità che oggi viviamo ogni giorno: non sappiamo più distinguere il vero dal falso, il naturale dall’artificiale. E non è detto che ci importi. Se qualcuno riesce a farci sentire visti, compresi, desiderati, è davvero fondamentale che sia “vero”? O bastano le parole giuste, dette al momento giusto?

    Attraverso questa storia ho cercato di esplorare il nostro bisogno disperato di connessione e il rischio, sempre più attuale, che quella connessione sia solo un’illusione. Ma anche le illusioni lasciano segni tangibili, che possono far evolvere la realtà”.

    “Il ‘Centro Culturale Connessioni per la promozione del libro e della lettura’ ha recentemente lanciato la collana di poesia ‘Scavi Urbani’, diretta da Matteo Fais – ha spiegato la direttrice Elisa Zumpano.

    Essa si prefigge, all’interno di un panorama della odierna produzione lirica ancora pesantemente segnato da una tradizione oramai ridotta a stanca ripetizione di formule stereotipate senza più forza, di rintracciare le voci che accolgono nei propri versi la necessità e la sfida di raccontare la dimensione metropolitana, fluida e postmoderna del nostro tempo. In quest’ottica, Lui di Viviana Viviani rappresenta un’opera di particolare interesse nel coniugare la struttura del poemetto in quartine con una tematica di prorompente attualità dell’Intelligenza Artificiale e, più in generale, di come il discorso amoroso sia mutato antropologicamente all’interno di una realtà sempre più digitalizzata e sospesa tra concretezza e astrazione virtuale. Risulta interessante, peraltro, come tale discorso venga portato avanti non attraverso la lente distopica, ma con una declinazione ironica che racconta il presente senza indulgere in una narrazione tragica o moralistica”.

    Con una scrittura nitida e tagliente, capace di far ridere e inquietare, questa silloge esplora quindi i confini sottili tra verità e illusione, tra amore e simulazione. Perché a volte basta sentirsi letti per credere di essere amati. Un intreccio tenero e inquieto che scava nelle relazioni moderne.

    Dati tecnici

    Autrice: Viviana Viviani

    Titolo: Lui

    Casa editrice: Connessioni

    Collana: Scavi Urbani

    Uscita: giugno 2025

    Pagine: 89

    Prezzo: 10 euro cartaceo, 5 euro ebook

    Biografia

    Viviana Viviani è nata a Ferrara e vive a Bologna. È ingegnere e giornalista pubblicista, ha scritto per le riviste “Pangea.news”, “Hic Rhodus” e “L’Intellettuale Dissidente”. Ha pubblicato le raccolte poetiche Se mi ami sopravvalutami (Controluna, 2019), con la quale ha vinto i premi Lago Gerundo e Violani Landi Opera prima, e La bambina impazzita (Arkadia Editore, 2023). Nel 2021 ha collaborato con il cantautore Immanuel Casto all’album Malcostume, come coautrice dei testi. Una sua poesia, Baobab, è pubblicata nell’Agenda Utopica 2024 di Sartoria Utopia. Un suo poemetto è pubblicato nell’antologia Antenate II edita da Sartoria Utopia. Nel 2024 ha partecipato al progetto Arimo – La spoon river di Milano presso Casa degli artisti, con un’installazione videopoetica ispirata alla vicenda del serial killer Antonio Boggia.

  • Dalla fantasia delle Escape Room alla narrativa: Enrico Nai debutta con il suo primo romanzo “Timothy Clark – Il Libro del Potere”

    Appassionato di giochi, storie e misteri, Enrico Nai – ideatore dell’Escape Room “Il Mistero del Castello” a Piovera (AL) – firma il suo esordio letterario con il libro Fantasy “Timothy Clark – Il Libro del Potere”, un romanzo che nasce proprio dall’esperienza maturata nel mondo del team building e dell’intrattenimento immersivo.

    Timothy Clark è un ragazzino di dodici anni che vive in Inghilterra in una piccola cittadina di nome Greylack. Poiché orfano, abita insieme alla zia Margareth, proprietaria di un negozio di piante e fiori. Trascorre la maggior parte del tempo insieme al suo migliore amico, Jordan Harris, con il quale condivide la passione per i videogiochi, serie tv, film e sport. Un giorno, per caso, si imbatte in Ellen Bee Morgan, la “vecchia pazza” del paese, un’insegnante ormai in pensione, che vive reclusa nella sua antica e fatiscente dimora. Frequentando l’anziana signora, Timothy viene a conoscenza dell’esistenza dei Sidaka, persone speciali con abilità innate, che da sempre popolano il mondo, e silenziosamente lo preservano da pericoli e calamità.

    Qui comincia un’avventura nella quale si imbatte in personaggi magici e straordinari, senza mai dimenticarsi di essere un ragazzino timido e adolescente, con i propri problemi e alle prese con le prime esperienze di vita adulta, come l’amore, l’amicizia, la scuola e il dolore per la scomparsa di persone care.

    “L’intenzione del libro è quella di voler dare una versione della magia un po’ diversa, mantenendola misteriosa e antica, ma allo stesso tempo più vicina al lettore allontanandomi dal classico fantasy Tolkieniano (che peraltro apprezzo molto), fatto di bacchette magiche e palle di fuoco – ha spiegato l’autore. Un mondo affascinante e invisibile agli occhi, intrecciato alla quotidianità, così vero da sembrare reale, dove chiunque potrebbe celare poteri magici.

    Del resto, ho sempre sognato, fin da bambino, di poter avere un giorno una folta community di persone, appassionate di un mondo da me creato. Non è un caso che sia sempre stato un grande fan delle grandi saghe come quelle di Tolkien, George Lucas o J.K. Rowling, tanto per citarne tre molto celebri: le loro storie, i loro universi magici, hanno coinvolto generazioni di persone, ed è per questo che oggi, quando vedo i miei clienti partecipare alle avventure scritte da me e appassionarsi ai giochi e ai personaggi, mi emoziono particolarmente.

    Timothy Clark per me riassume un po’ tutti questi concetti: un ragazzino timido, spaesato, alle prese con le tipiche difficoltà che si incontrano all’inizio dell’adolescenza, ma anche con tanta voglia di dimostrare che è bravo e capace nelle sue passioni e nei suoi interessi. È un tipo di altri tempi, educato e molto responsabile (forse perché cresciuto molto in fretta, a causa della tragedia che ha vissuto), ma allo stesso tempo non gli manca il coraggio o la voglia di arrivare alla verità. Appassionato di mondi magici, si ritroverà a farne parte e a vivere delle avventure che all’inizio considererà molto più grandi delle sue capacità.

    Timothy è il personaggio perfetto in cui immedesimarsi se ci si sente inadatti in certe situazioni, ma allo stesso tempo se si percepisce dentro un ‘fuoco’ e un ardore difficile da estinguere”.

    Un romanzo fantasy, quindi, nato dalla voglia di costruire un universo narrativo duraturo – è previsto, difatti, almeno un seguito editoriale – e desideroso di emozionare sia lettori più giovani sia adulti, in cui la magia conserva il fascino del mistero e delle antiche tradizioni, pur restando una forza discreta e accessibile nella vita di tutti i giorni.

    Un mondo perfettamente integrato nella realtà in cui viviamo, nel quale perfino il vicino di casa, quello spiantato e sempre in bolletta, potrebbe in realtà essere il più potente stregone del mondo…

    Dati tecnici

    Titolo: Timothy Clark – Il Libro del Potere

    Autore: Enrico Nai

    Casa editrice: Amazon Kdp

    Genere: Fantasy

    Pagine: 485

    Costo: 16,00 Euro copertina flessibile, 22,00 Euro copertina rigida, 3.99 Euro kindle (gratis su kindle unlimited)

    ISBN-13: ‎ 979-8337515069


    Biografia

    Enrico Nai è nato e vive ad Alessandria. Da sempre appassionato di giochi di ruolo, carte e videogiochi, ha sviluppato una forte inclinazione per la narrazione e la creazione di mondi immaginari. Dal 2016 lavora nel settore delle Escape Room, esperienza che lo ha avvicinato concretamente alla scrittura grazie alla progettazione di enigmi, copioni e scenari per eventi di team building e cene con delitto. Attualmente è responsabile dell’Escape Room Il Mistero del Castello, ambientata nel Castello di Piovera. Creativo e poliedrico, ha esplorato numerosi settori, dalla cucina agli investimenti, passando per i social media e lo sviluppo di app. Dopo anni di esperienze e sperimentazioni, ha deciso di trasformare le sue idee in un romanzo, con l’obiettivo di emozionare e coinvolgere lettori di ogni età. Timothy Clark – Il Libro del Potere è il suo debutto editoriale.

  • In libreria “Nel transito del nulla” di Dionisio Mollica: un’opera fuori dagli schemi, ma dentro ogni domanda urgente

    Lo scrittore, poeta e docente Dionisio Mollica è in uscita dal 6 giugno, per la casa editrice Apalós e la collana Biblioteca Apalós, con Nel transito del nulla.

    Da anni attivo tra ricerca letteraria e impegno culturale, con una voce riconoscibile per profondità di visione e cura della lingua, con questo libro – la sua opera più radicale – Mollica raggiunge un punto di svolta nella sua produzione.

    Un cartello stradale può segnare un limite, un pericolo, un’indicazione. Ma può anche diventare una soglia verso l’invisibile, una ferita aperta sul reale, un’epifania della coscienza.

    In Nel transito del nulla, Dionisio Mollica trasforma i segnali della strada in simboli lirici e civili, e compone un libro che è insieme mappa, elegia, denuncia e diario interiore. Ogni capitolo prende le mosse da un cartello – divieto di falò, divieto di accesso, pericolo di morte, autorimessa, mare, teatro – per aprire una riflessione più ampia sulla condizione umana, sul nostro tempo smarrito e iperconnesso, sullidentità e la perdita, sulla poesia come unica forma di resistenza.

    Con una lingua che fonde delicatezza e crudezza, immagini simboliche e dettagli quotidiani, Mollica scrive pagine che toccano Auschwitz e la memoria storica, la voce di Mahsa Amini e la repressione iraniana, il delirio collettivo dei social media, loblio della propria infanzia e la nostalgia per ciò che è stato dimenticato. La sua prosa è fluida e poetica, intensamente corporea e visionaria, capace di trattenere la luce e l’ombra di ogni passaggio.

    Nel transito del nulla nasce come attraversamento, non come arrivo. Non è un libro da possedere, ma da percorrere, anche a tentoni, anche nel buio – ha dichiarato l’autore.

    Ho sentito il bisogno di scrivere un testo che tenesse insieme poesia e presenza, segno e senso, silenzio e responsabilità.

    I segnali stradali — figure marginali del nostro quotidiano — sono diventati per me portali simbolici, specchi deformanti della coscienza collettiva. Ogni segnale è una voce, una storia, un monito, una domanda. A volte è un grido. Altre, un sussurro.

    Questo libro è anche un modo per non cedere all’assuefazione, per restare vigili in un tempo che ci abitua troppo facilmente all’ingiustizia e all’oblio. È una forma di resistenza lirica, una geografia emotiva costruita con frammenti di memoria, visioni e realtà.

    Scriverlo è stato come camminare su un filo teso tra il bisogno di denunciare e il desiderio di custodire la bellezza. Un esercizio di ascolto e di presenza. Se il lettore troverà in queste pagine una piccola scintilla di verità, anche dolorosa, allora il cammino avrà avuto senso”.

    “Con Nel transito del nulla, Dionisio Mollica ci consegna un libro necessario. Un’opera che attraversa i confini tra poesia, pensiero e testimonianza, e lo fa con una voce che non somiglia a nessun’altra – ha aggiunto la redazione di Apalós.

    Abbiamo scelto di pubblicarlo perché crediamo nella letteratura che interroga, che accoglie il fragile, che osa. Questo libro non indica una via: la apre.

    Per Apalós è un onore accompagnare un’opera così radicale, così generosa. Un invito al disorientamento consapevole di cui, oggi, sentiamo urgente il bisogno”.

    Un libro che attraversa i generi e li dissolve. Un inno alla precarietà, un appello a guardare dentro i segnali e non solo attraverso di essi. È un libro che non si legge: si ascolta, si sente, si abita.

    Unopera che parla a chi ha il coraggio di attraversare il bianco, anche senza sapere cosa ci sia dallaltra parte.

    Caratteristiche tecniche

    Titolo: Nel transito del nulla

    Autore: Dionisio Mollica

    Editore: Apalós

    Collana: Biblioteca Apalós

    Genere: prosa poetica / narrativa lirica / saggistica civile

    Target: lettori di poesia contemporanea, narrativa di ricerca, letteratura civile e simbolica

    Prezzo: 12,00 Euro

    Pagine: ca. 96

    ISBN: 9791281976085

     

    LAUTORE

    Dionisio Mollica è scrittore, poeta e docente. Si muove da anni tra ricerca letteraria e impegno culturale, con una voce riconoscibile per profondità di visione e cura della lingua. I suoi testi si distinguono per una forte carica simbolica e per la capacità di connettere l’esperienza individuale con le grandi questioni del nostro tempo. Nel transito del nulla è la sua opera più radicale, un punto di svolta nella sua produzione.

  • Esce “Mephisto Walzer”, il nuovo romanzo di Stefano Sciacca: un noir sinfonico tra musica, fotografia e ricerca interiore

    È disponibile in libreria e online Mephisto Walzer (Mimesis Edizioni, 2025), il nuovo romanzo dello scrittore torinese Stefano Sciacca, già autore di Prima e dopo il noir; Sir William Shakespeare, buffone e profeta; L’ombra del passato; La sola ricchezza che conti.

    Pagina dopo pagina l’autore ci propone un noir psicologico, malinconico e romantico, che prende avvio da un omicidio di strada e si trasforma in una potente indagine esistenziale.

    Protagonista della storia è un pianista e compositore tormentato, figura tragica e visionaria che incarna la lotta dell’artista moderno contro la mediocrità, il tempo e la morte. Intorno a lui ruotano personaggi altrettanto complessi: un uomo che si è fatto da solo, ma non basta a se stesso, una donna bellissima ostile alla propria immagine, un giornalista incapace di leggersi dentro, un commissario in guerra con la società che serve, un avvocato senza più illusioni e molti altri. Le loro vite si intrecciano in un dramma corale dove ogni gesto, ogni parola, ogni fotografia diventano un frammento di verità e un riflesso dell’anima.

    Non soltanto una vicenda investigativa, ma una “sinfonia letteraria in tre movimenti e altrettanti colori”, come scrive nella prefazione il direttore d’orchestra Guido Maria Guida, già pupillo di Giuseppe Sinopoli: «Leggendo il “Mephisto Walzer” si sperimenta la sensazione di addentrarsi in un labirinto di sentimenti ed emozioni, di percezioni, allucinazioni, speranze e delusioni, tra sogni, incubi, fantasticherie, in un inevitabile processo di identificazione con ciascuno dei personaggi che lo abitano. Sensibilità è la parola giusta per descrivere la costante che permea il romanzo, la compassione nel senso più alto del termine: l’autore, con affetto e tenerezza, entra nell’esistenza dei propri personaggi e li rende vivi e reali, tutti soggetti a un comune destino di dolore e di incertezza, disillusione e disincanto, sebbene in alcuni passaggi, pieni del senso del magico e del misterioso, affiori la suggestione di una speranza affidata all’immenso potere dell’immaginazione».

    Nel titolo – un tributo ai Mephisto Walzer di Franz Liszt ispirati al Faust di Lenau – aleggia la figura del diavolo, metafora della Modernità e del suo paradossale oscurantismo.

    Oltre ai riferimenti alla musica classica, ai richiami all’arte espressionista e alla psicanalisi freudiana, la fotografia, in particolare, assume un ruolo chiave: strumento poetico e simbolico, mezzo di memoria e manipolazione, immagine del dramma tra apparenza e intimità che condanna ogni individuo alla propria solitudine.

    Con Mephisto Walzer, Stefano Sciacca firma un’opera matura e originale, capace di coniugare trama e pensiero, bellezza e angoscia, dando voce a una generazione inquieta in cerca di senso, di armonia, di verità.

     

    Scheda libro
    Titolo: Mephisto Walzer
    Autore: Stefano Sciacca
    Editore: Mimesis Edizioni

    Collana: Meledoro
    Anno di pubblicazione: 2025
    Genere: Romanzo noir, psicologico, musicale
    Pagine: 346 p., Brossura

    EAN: 9791222321776
    Prezzo: € 22,00
    Disponibile in tutte le librerie e sugli store online

    Biografia

    Stefano Sciacca, laureato in giurisprudenza all’Università di Torino, ha studiato Human Rights Law presso la University of Oxford e collaborato con l’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale. È stato consigliere della Fondazione Culturale di Noli per la quale ha curato conferenze e mostre (Tracce di Realismo a Noli, 2015) e autore di romanzi (Il diavolo ha scelto Torino, Robin 2014), di saggi di critica cinematografica (Fritz Lang, Alfred Hitchcock: vite parallele, Falsopiano 2014; Prima e dopo il noir, Falsopiano 2016), di sceneggiature (Suicidio allo specchio, finalista ToHorror Filmfest 2018) e di video sulla storia dell’arte e del cinema (Cinema e Psiche: il manipolatore, 2018; Gum sul canale Youtube Valiant).

    Con Mimesis ha pubblicato Sir William Shakespeare, buffone e profeta (2018), L’ombra del passato (2020) e La sola ricchezza che conti (2023), Mephisto Walzer (2025).

  • “Storie di sopravvivenza per aspiranti madri”, il libro-verità di Jessica Melluso sull’infertilità e la forza delle donne

    Un racconto intimo, coraggioso e necessario: questo è il libro Storie di sopravvivenza per aspiranti madri (Youcanprint) scritto da Jessica Melluso, ginecologa specializzata in procreazione medicalmente assistita ed ex paziente, che condivide la sua doppia prospettiva – scientifica e umana – sul delicato tema dell’infertilità di coppia.

    Un desiderio profondo mette a dura prova il matrimonio di Jessica, giovane ginecologa specializzata in infertilità di coppia, che scopre di non poter avere figli in modo naturale. Dopo aver intrapreso un faticoso percorso di procreazione assistita per cercare di realizzare il suo sogno di maternità, Jessica si confronta con le storie di tante donne che condividono la sua stessa sfida.

    Anni dopo il suo cammino si intreccia con quello di Sofia, una ragazzina di tredici anni alla ricerca delle sue origini, figlia di una paziente e concepita con la fecondazione eterologa.

    Un intreccio di destini che porta a galla emozioni intense e apre un dialogo sincero su temi cruciali del nostro tempo ancora oggi tabù come l’ovodonazione, l’aborto, la maternità surrogata, l’omogenitorialità, il Social Freezing e la pressione sociale, offrendo una prospettiva unica: “Io so cosa state vivendo, perché sono una di voi”.

    “Mi ci sono voluti 52 anni per vivere questa storia, 15 dei quali passati a pensare come raccontarla di cui gli ultimi 4 a trovare il coraggio di mettere insieme tutta una vita di emozioni – ha confessato l’autrice.

    Negli anni in cui mi sottoponevo ai trattamenti per la mia infertilità leggevo tanti libri scritti da donne che attraversavano il mio stesso percorso pieni di empatia ma a volte anche di inesattezze cliniche e altrettanti libri scritti da colleghi medici pieni di informazioni mediche ma con poca empatia. Allora mi sono detta che potevo dare il mio contributo… che potevo lasciare un segno.

    Storie di Sopravvivenza per Aspiranti Madri è il mio romanzo autobiografico, un viaggio nel mondo dell’infertilità e della Procreazione Medicalmente Assistita attraverso il duplice sguardo di donna infertile e ginecologa specializzata in infertilità.

    Ho curato e scelto con attenzione ogni dettaglio del libro, romanzando storie con protagonisti reali della mia vita.

    Scriverlo è stato come una mia gravidanza e lui, il libro, è mio figlio: il mio figlio di carta”.

    Attraverso racconti di vita vissuta, riflessioni profonde e un’appendice pratica, il libro invita chi legge a scoprire la forza necessaria per superare gli ostacoli legati all’infertilità e a vivere una nuova consapevolezza.

    Una storia di forza, coraggio e amore, che dimostra che la vita, anche quando sembra negarci i nostri desideri, può riservarci sorprese inaspettate. Un viaggio emotivo e documentato che dà voce a chi spesso resta in silenzio e cerca empatia, dedicato a tutte le donne e coppie che lottano per diventare genitori, tra diagnosi difficili, speranze infrante, delusioni e nuove possibilità offerte dalla medicina.

    DATI TECNICI:

    Titolo: Storie di sopravvivenza per aspiranti madri

    Autrice: Jessica Melluso

    Casa Editrice: Youcanprint

    Numero pagine: 239

    Isbn-13 ‏: ‎979-1222741345

    Prezzo di copertina: 16,90 Euro

    BIOGRAFIA:

    Nata a Roma nel dicembre del 1972, Jessica Melluso è un medico, una ginecologa, e il lavoro è la sua prima passione. Specializzata in Ginecologia e Ostetricia con Dottorato di Ricerca in Scienze Ginecologiche presso l’Università di Roma La Sapienza e Master in Fisiopatologia delle Riproduzione Umana dell’Università di Padova, dal 1997 si occupa di infertilità di coppia e Procreazione medicalmente Assistita.

    È Responsabile sanitaria per la ginecologia all’interno del gruppo Burkina Kamba della Ong Bambini nel Deserto, un’associazione umanitaria attiva in Africa per la tutela delle donne e dei bambini ed è una delle ginecologhe di riferimento di Amiche per la pelle, Associazione per la prevenzione e l’umanizzazione delle cure delle donne affette da cancro al seno.

    Ama viaggiare e cogliere emozioni con le sue fotografie. Ma le sue emozioni adora anche scriverle e raccontarle: e così ha fatto svelando un pezzetto di sé nel libro Storie di sopravvivenza per aspiranti madri.


  • “APERItiAMO” di Andrea Torelli: un libro generazionale che racconta la crisi dei trent’anni con ironia, introspezione e una colonna sonora anni ’90

    Torna a far parlare di sé per i temi trattati “APERItiAMO”, il romanzo d’esordio dell’autore reggiano Andrea Torelli pubblicato in prima edizione con Edizioni Clandestine nel settembre dello scorso anno.

    A essere entrato nel cuore dei lettori in questi mesi è Cristian, un trentenne riflessivo, disilluso e ironico, alla costante ricerca di un senso, tra feste, relazioni aperte, amori mancati e incontri inaspettati. Un personaggio complesso e reale, in cui molti si sono potuti riconoscere e attraverso il quale vengono esplorati temi profondi e attuali come il senso di smarrimento generazionale, la paura di legarsi, il bisogno di autenticità e la difficoltà di trovare il proprio posto in una società che spesso soffoca più che ispirare.

    Ma è anche una storia di amicizia (memorabile il personaggio di Tommaso), di famiglia, e di amori che lasciano il segno.

    Ho scritto quest’opera perché volevo dare voce alla mia parte più intima. Volevo vedere crescere il mio personaggio e dargli uno scopo mixando l’animo nostalgico e romantico del protagonista con un atteggiamento talvolta spregiudicato. Tanti i riferimenti agli anni ’90 e alla sua musica. L’inizio della stesura è coinciso con il periodo in cui avevo l’età del protagonista: 29, quasi 30. Ora che ne ho 40, posso dire di averci impiegato un decennio, ma non sarebbe la verità assoluta. La verità è che ci sono stati tanti momenti in cui ho mollato dicendo che non sarei mai riuscito a finirlo. Come per Cristian, mi mancava ‘quel fuoco dentro’. Solamente un anno fa, ho avuto il coraggio e la forza di portarlo a termine. Una notte di ritorno in macchina da Milano, mentre guardavo fuori dal finestrino pensieroso, si è riaccesa quella vecchia fiammella che dentro di me non era morta del tutto. Questa volta l’ho alimentata, l’ho fatta ardere e, parola dopo parola, sono arrivato alla fine dell’ultimo capitolo. Non è stata un’Odissea, è avvenuto tutto in maniera naturale, con più consapevolezza ed esperienze vissute. Non credevo di farcela, ma non ho lasciato andare. Forse dovevo solo aspettare il momento giusto.”

    Un racconto in prima persona che fotografa la confusione, le contraddizioni e la voglia di riscatto di una generazione – quella dei Millennials – in bilico tra nostalgia e desiderio di futuro. Un viaggio tra ironia e introspezione, tra autobiografia e finzione narrativa che affronta la “crisi dei trent’anni” e invita il lettore a riflettere sulla propria vita, sulle scelte che ha fatto, lo incoraggia a non arrendersi, a continuare a cercare e non accontentarsi di una esistenza che non lo rende felice.

    Un esordio maturo e coinvolgente, che con leggerezza e profondità racconta, insomma, la complessità di diventare adulti senza perdere sé stessi.

    Scheda tecnica:

    Titolo: APERItiAMO

    Autore: Andrea Torelli

    Casa editrice: Edizioni Clandestine

    Data di prima pubblicazione: settembre 2024

    Pagine: 196

    Prezzo: € 14,99

    EAN: 9791259870858


    BIOGRAFIA AUTORE

    Andrea Torelli è nato nel 1984 a Reggio Emilia, città in cui risiede attualmente. L’autore, al debutto con il suo primo romanzo, decide di raccontare tratti di vita più o meno autobiografici mischiando la realtà con la fantasia per mettere in risalto la personalità del suo personaggio che possiede un carattere riflessivo e con sani valori ma che entrano in contrasto con la società attuale, motivo per cui è spesso confuso e irritato con il mondo.

    Ha iniziato a scrivere all’età di 30 anni, età del protagonista del libro.  Nel romanzo si potranno notare le sfaccettature di una storia esistenziale raccontata in prima persona, con un occhio differente mano a mano che si entra nel vivo. Un libro emozionale che tende a concentrare tutte le fasi di vita relazionale, dall’innamoramento, all’abbandono, dal rincorrere, al fuggire. Il protagonista vive le sue esperienze al massimo ed è concentrato sul presente, ignaro di avere un destino già scritto con un amore inaspettato.

    Attualmente sta scrivendo un secondo romanzo.


  • Arianna Dalla Zanna: “Sul vino contano cultura e sensibilità, innovazione e rispetto”

    Arianna Dalla Zanna, con la socia e sorella Roberta, sono una garanzia professionale di qualità, affidabilità ed esperienza. Arianna è Amministratore unico di WineCave srl, realtà leader ai confini con la Svizzera che si occupa di cantine climatizzate per vini, importando in esclusiva dalla Francia, e distribuendo in Italia, il più importante marchio del settore, EuroCave. Roberta si occupa di contabilità nella comune azienda ereditata dal padre. Il lavoro di Arianna è quello di far comprendere al cliente quanto sia importante onorare la fatica del produttore di vino, e allo stesso tempo soddisfare le esigenze del cliente che vuole un prodotto performante e di design esclusivo. Lo scorso anno ha ricevuto come imprenditrice riconoscimenti importanti, come il premio etico “Fair Play for Life” per mano del Comitato Nazionale Italiano Fair Play, associazione Benemerita del CONI, e quello dello Switzerland Literary Prize di Lugano, per l’impatto culturale del suo empowerment femminile. Arianna Dalla Zanna è attualmente molto impegnata su un nuovo fronte di conoscenza, quello degli champagne. È appena terminata con grande successo, infatti, una Masterclass a Loreto (AN), seguita da una cena d’eccezione, riservate ad un pubblico di settore attento e appassionato. A guidare l’incontro un professionista con cui le sorelle Dalla Zanna collaborano spesso, Alberto Lupetti. Lupetti non ha bisogno di molte presentazioni. Giornalista professionista esperto di vini e specializzato in champagne, nel suo ricco carnet vanta una fama che lo precede: gli stessi francesi lo ritengono “tra i cinque critici più autorevoli al mondo”. Il brand EuroCave, il cui unico distributore ed importatore in Italia è la WineCave, ha inventato la prima cantinetta climatizzata per vini nel lontano 1975, ed è azienda leader nel settore. Da qualche mese, Arianna ha deciso di affiancare al core business principale anche lo champagne Paul Déthune, importandolo e distribuendolo in Italia da quest’anno in maniera esclusiva.

    Sui prossimi progetti o le direzioni innovative che intende intraprendere per mantenere l’Azienda all’avanguardia, Arianna risponde con sicurezza: “Siamo in una fase di riflessione e sviluppo. Abbiamo diverse idee e direzioni in valutazione, ma preferiamo prenderci il tempo necessario per realizzarle con coerenza, qualità e visione. Ogni passo deve avere un senso preciso, senza fretta né rincorsa alle mode”.

    A domanda se il mercato evolva rapidamente, risponde in maniera affermativa, ed aggiunge: “Il vino resta però ancorato a un’idea di tradizione. Le tecnologie possono migliorare il modo in cui si produce e successivamente come si conserva, ma l’essenza resta legata a cultura e sensibilità. EuroCave lavora da sempre per coniugare innovazione e rispetto, e noi siamo felici di rappresentare questo equilibrio in Italia”.

    In un mercato in continua trasformazione, la Famiglia Dalla Zanna sceglie di rimanere solida nei valori e selettiva nelle scelte. Per le realtà che volessero mettersi in contatto con la WineCave per organizzare Masterclass sullo Champagne Paul Déthune o avere maggiori info di approfondimento sul settore, si può consultare il sito ufficiale www.winecave.it

  • “Stronza” e Non Solo: Fabio De Vincente Emoziona con il Nuovo Live a Venaria Reale

    Reduce da un trionfale tour in Ucraina, in cui ha riscosso un successo straordinario nonostante il difficile contesto della guerra, Fabio De Vincente è pronto a infiammare il palco italiano con una data live unica a Venaria Reale (Torino).

    Il cantautore, definito l’“aristocratico di strada”, si esibirà il 10 luglio presso il vasto spazio eventi “Al Mondo Verde”, presentando al pubblico la sua nuova band e i brani del suo attesissimo nuovo album, “0Rh+”, che segue il fortunato “VINCENTE”.

    Sarà un’occasione per scoprire il sound pop/rock personale, fresco e moderno di De Vincente, caratterizzato da testi diretti e sinceri. In scaletta, oltre ai successi già amati dal suo pubblico, non mancheranno brani inediti e la hit “Stronza”, diventata virale su TikTok.

    I cancelli apriranno alle ore 18:00, offrendo agli spettatori la possibilità di assistere alle performance di artisti emergenti che apriranno il concerto di Fabio De Vincente. L’area sarà inoltre attrezzata con stand di cibo e bevande per un’esperienza completa.

    Il live di Fabio De Vincente prenderà il via alle ore 21:00. Subito dopo, all’interno dello spazio “Al Mondo Verde”, si terrà un esclusivo after party con DJ set, un’occasione imperdibile per incontrare e conoscere l’artista in un’atmosfera rilassata.

    https://www.ticketnation.it/torino/fabio-de-vincente-al-mondo-verde.5001

    Chi è Fabio De Vincente

    L’arte di Fabio De Vincente è un riflesso autentico del suo vissuto. Cantante, autore, compositore, polistrumentista e produttore, De Vincente ha iniziato a scrivere canzoni a soli 11 anni, affinando poi la sua tecnica suonando piano e voce nei club più prestigiosi in Italia e all’estero. Il suo percorso artistico è costellato di successi: ospite in programmi TV come quello di Maurizio Costanzo su Rai 1, testimonial di campagne nazionali sulla sicurezza stradale, finalista per ben tre volte a Sanremo Giovani e concorrente di The Voice of Italy. Le sue canzoni sono state anche colonne sonore di film al cinema.

    Dal 2021, i singoli del suo nuovo progetto hanno scalato le classifiche, conquistando articoli e passaggi su testate e radio nazionali. A dicembre 2022 ha pubblicato l’album “VINCENTE”, acclamato da critica e pubblico. Nel 2024, il singolo “Via dall’Inferno” in collaborazione con la star ucraina ALYOSHA lo ha portato a Kiev, dove ha tenuto concerti e si è esibito persino nei bunker, negli ospedali, nei centri di riabilitazione e al fronte per i soldati, dimostrando un impegno artistico e umano straordinario.