Blog

  • Contro ansia, isolamento e sovraesposizione: Rames risponde con il rap

    «Penso al positivo, mi sento anche più attivo, mentre il mondo intanto è spento come un dispositivo». È da questa strofa, che suona come una piccola ribellione, che prende forma “Positivo”, il nuovo singolo di Rames, artista torinese classe ’86 che ha fatto del rap uno strumento di riscatto personale e sociale. Un brano, ma soprattutto un’idea chiara: in un mondo afflitto da sfiducia, ansia e disillusione, la scelta di pensare positivo può diventare un atto rivoluzionario.

    “Positivo” è un invito a riconsiderare il modo in cui ci rapportiamo alla vita, ai sogni, alle difficoltà quotidiane. Un progetto musicale ma anche culturale, un richiamo a riappropriarsi del tempo, della creatività, della capacità di sognare. Un brano che non indulge nella retorica, ma che incide con precisione chirurgica su un contesto saturo di negatività digitale, alienazione e disillusione.

    Rames non si limita a raccontare i tempi che corrono, ma costruisce un’alternativa. Il suo è un messaggio limpido, diretto, che parla soprattutto alle nuove generazioni, spesso intrappolate in una realtà iperconnessa ma svuotata di senso. Perché pensare positivo non è un vezzo da slogan motivazionale, ma un atto radicale, una scelta che può cambiare le prospettive individuali e collettive. Un cambio di passo che il rapper propone con coerenza, dopo anni di pausa e una carriera musicale che ha sempre mantenuto una forte attenzione al contesto sociale.

    Nel testo, lo sguardo dell’artista si posa su una società disattenta e frenetica: «qua tutto nuoce, tutto è veloce», scrive, sottolineando l’affanno quotidiano, l’incomunicabilità e l’inquietudine latente di una generazione in cerca di senso. Ma poi sposta il baricentro, offrendo un’opzione possibile, una via percorribile che si nutre di creatività, di fiducia, di attivazione personale. Una visione che si contrappone alla passività indotta dallo scrolling compulsivo e dalla sovraesposizione ai social, restituendo centralità all’immaginazione e alla volontà di agire.

    Il disagio contemporaneo viene radiografato in pochi versi, evidenziando come il pensiero critico ceda spesso alla distrazione costante. Ma è proprio da questa consapevolezza che nasce la proposta artistica di Rames: spegnere per riaccendere. Spegnere il flusso negativo e accendere l’energia creativa. Un’inversione di rotta che si fa pratica quotidiana e, auspicabilmente, contagiosa.

    «Con questo brano voglio proporre un cambio di rotta rispetto al clima di apatia che ci circonda – racconta Rames -. Sento che pensare positivo è un atto rivoluzionario, perché ci aiuta a non mollare, a progettare, a costruire qualcosa anche quando il contesto sembra dirci il contrario.»

    Il tema della canzone trova riscontro diretto nei dati attuali. Secondo l’ultimo report UNICEF Italia, 1 adolescente su 3 si sente inadeguato o solo a causa del confronto continuo con modelli irraggiungibili imposti dai social. È un malessere che si manifesta in forme silenziose ma pervasive: isolamento, ansia, perdita di motivazione. In questo scenario, un brano come “Positivo” si pone come risposta educativa e culturale, potenzialmente replicabile nelle scuole, nelle carceri minorili, nei centri giovanili, ovunque serva riaccendere la fiducia.

    Non un inno all’ottimismo facile, ma una chiamata ad alzare lo sguardo, ricalibrare la rotta, scegliere la presenza anziché la distrazione. Un messaggio che nasce da un vissuto reale, trasformato in parola, suono e presenza.

    «Mi sento vivo quando scrivo e condivido la mia visione del mondo – aggiunge l’artista -. La musica mi ha salvato, mi ha dato una direzione, mi ha aiutato a restare in piedi anche nei momenti più complicati. Se qualcuno ascoltandomi trova la forza di credere in se stesso, allora tutto questo ha davvero senso.»

    Dopo una lunga pausa di dieci anni, Rames è tornato sulle scene nel 2022 con l’album “Playrames Deluxe”, seguito dai singoli “Non Darti Mai uno Stop – Remix”, “Un Giorno Come un Altro” e “Non Avere Paura”. Un percorso coerente, fatto di passi silenziosi ma solidi, che oggi culmina in un progetto maturo, capace di unire parola e azione. Il suo rap si distacca dai cliché di genere per costruire una narrazione alternativa, dove la forza non è ostentazione, ma consapevolezza. Dove la positività non è leggerezza, ma resistenza. E così, in un’epoca in cui spesso “dire qualcosa” sembra meno importante del “farlo sembrare”, “Positivo” si impone per quello che è: un invito a rimettersi in cammino. A immaginare. A ricominciare.

    Rames non propone solo una canzone, ma un’intera filosofia di vita, in cui la musica diventa linguaggio di attivazione. Il rap, spesso associato a narrazioni tese e conflittuali, qui inverte il suo asse, senza perdere forza comunicativa, per diventare veicolo di nuova energia. Lo dimostrano le sue barre, precise, taglienti, capaci di sintetizzare il paradosso contemporaneo in nitide immagini: «ma questo nuovo tratto a me mi ha già distratto e mi ha portato indietro tutto quello che ho contratto».

    Il punto di forza di “Positivo” è la sua semplicità solo apparente: un messaggio chiaro, una spinta all’azione, un invito a riprendersi la responsabilità di scegliere. Un brano che parla ai giovani, ma non solo, e che può diventare l’inizio di una nuova forma di attivismo musicale.

    E in un mondo che è “spento come un dispositivo”, un mondo che ha perso la connessione con se stesso, Rames ci ricorda che ritrovarla è possibile: basta un gesto semplice quanto rivoluzionario – cambiare prospettiva, anche solo per un attimo. Perché decidere quando riaccenderlo, in fondo, spetta a noi.

  • ROBERTA FACCANI DAL 2 MAGGIO 2025 IN RADIO “SENZA FAR RUMORE” IL NUOVO SINGOLO DEDICATO A GIANCARLO GOLZI

    Dal 2 maggio 2025 sarà in rotazione radiofonica e dal 9 maggio sulle piattaforme digitali di streaming “Senza far rumore”, il nuovo singolo di Roberta Faccani dedicato allo storico fondatore e leader dei Matia Bazar Giancarlo Golzi.

    “Senza far rumore” segna il ritorno discografico di Roberta Faccani, cantautrice, performer teatrale e vocal coach, già nota al grande pubblico come voce dei Matia Bazar dal 2004 al 2010. Il brano, una ballad intensa e struggente, è interamente scritto da Faccani per il testo e composto insieme a Giordano Tittarelli per la musica. Si tratta di un omaggio affettuoso e introspettivo a Giancarlo Golzi, storico fondatore, batterista e cuore pulsante dei Matia Bazar, a dieci anni dalla sua prematura scomparsa.

    Fu proprio Golzi a volere fortemente l’ingresso di Roberta nella band, riconoscendo nella sua voce dirompente e originale un elemento di rinnovamento per il gruppo. In questo tributo, Faccani esprime con rispetto e gratitudine la figura di Golzi, ricordandolo come un professionista saggio e lungimirante, di poche parole ma di grande sostanza. Il titolo “Senza far rumore” riflette sia la cifra caratteriale di Giancarlo sia il rispetto reverenziale che Roberta gli ha sempre riservato, fino alla fine. Il brano rappresenta anche un dialogo virtuale, colmo di emozione e riconoscenza, per un “addio” mancato ma sentito nel profondo del cuore.

    Commenta l’artista proposito del brano: “Dopo alcuni anni lontana dalla discografia ho sentito solo ora il desiderio di fare ascoltare questa canzone in cui credo molto. Pur avendola composta più di quattro anni fa, ho voluto prima curarla piano piano come si fa con un germoglio e solo ora, portarla a fioritura. Non solo mi rappresenta totalmente perché racconta una parte fondamentale della mia vita artistica e umana, (i sei anni nei Matia Bazar a cui devo moltissimo soprattutto per ciò che quella esperienza mi ha insegnato), ma perché principalmente è dedicata al ricordo di Giancarlo Golzi, batterista e leader storico del gruppo, il primo di loro che conobbi, (gli altri erano ovviamente Piero Cassano e Fabio Perversi), e che fortemente volle la mia entrata nella band, con una chiara volontà di cambiare rotta rispetto al passato. Purtroppo, dopo la fine del sodalizio col gruppo, (da me certamente non voluta né mai sospettata), il “Capitano” Golzi, (così l’abbiamo sempre chiamato tutti), è stato l’unico che nel corso del tempo non ho più sentito ne’ visto, nemmeno per potergli dare l’ultimo saluto ad un funerale che nessuno mai si sarebbe aspettato di affrontare così preventivamente ed improvvisamente. ‘Zio’ Gianca, (come invece lo chiamavo solo io), ora da lassù vede tutto, e sa molto bene quali sono state alcune dinamiche che si sono create in quegli anni; sa anche, che la mia discrezione, il grande rispetto per gli “altrui” equilibri, nonché la tristezza e rammarico di quel periodo e per come erano andate a finire le cose, non mi permisero di “osare” intromettermi nemmeno nel giorno dell’addio. Al di là delle scelte professionali, accettate mio malgrado ma pur sempre rispettate, la mia è stata soprattutto una sofferenza umana perché sentivo fosse meglio farmi ancora da parte; perciò l’ho pianto nella mia riservatezza, “senza far rumore”, così come dice il titolo del brano che gli ho voluto dedicare. Oggi, matura e molto più consapevole di tante cose, ma soprattutto lontana più che mai da polemiche o diatribe, sia per valori che ideali, sia per indole caratteriale che soprattutto senso profondo di deontologia professionale, amo sempre e solo ricordare le cose positive di ogni esperienza, la parte migliore di ogni persona che ha fatto parte della mia vita e continuo ad essere grata di tutto ciò che ho vissuto ed imparato. Personalmente, non solo mi sento fierissima per essere stata parte integrante, (e direi persino rivoluzionaria), di una storia musicale e culturale così importante come quella dei Matia Bazar, ma nel modo di pensare il mio lavoro e anche nel vivere certi aspetti della vita, penso sempre ai consigli che Giancarlo mi ha trasmesso e che oggi sono parte imprescindibile della mia maturazione di donna e artista”.

    Il videoclip di “Senza far rumore”, girato a Porto Sant’Elpidio (Fermo) nello studio “Cuk.Studio”, porta la firma del regista, fotografo e musicista Daniele “Cuk” Graziani. Le immagini alternano toni morbidi, eleganti e intimisti — che esaltano il messaggio del brano, una vera e propria preghiera — a sfumature più calde e intense, capaci di trasmettere l’energia di un ricordo indelebile. Un omaggio a chi, con il proprio passaggio, lascia un segno profondo e cambia per sempre il nostro destino.

    Protagonista del video è Roberta Faccani, che interpreta sé stessa in un dialogo virtuale con Giancarlo Golzi, suo ex compagno di lavoro e mentore, rappresentato come una guida dal cielo. In un toccante gioco di ruoli, è la stessa Faccani a vestire anche i panni di Golzi, che appare mentre suona la batteria, sorridendo, salutandola e vegliando su di lei da un’altra dimensione.

    Guarda il videoclip su YouTube: https://youtu.be/9AUhaZpyY3s


  • LEON SETI presenta AUGUST primo singolo ,tratto dal nuovo album in uscita a settembre…. GUARDA IL VIDEO

     

    LEON SETI

    presenta

    AUGUST

    primo singolo ,tratto dal nuovo album in uscita a settembre….

    GUARDA IL VIDEO

    https://youtu.be/ZvS5DwW-bsw

    August’ nasce qualche anno fa e parla di una cotta che Leon ha avuto per un amico eterosessuale, dopo aver passato insieme una calda e intima giornata estiva, in campagna. Cotta che non viene ricambiata e che lascia Leon come un fantasma in disperata e vana ricerca di attirare attenzione.

    Scritta interamente in una sola seduta da Seti, la canzone, caratterizzata da un loop di basso continuo e una voce e cori sognanti, viene interamente prodotta da Saverio Zacchei, che con la sua palette sonora “tinge” i suoni e le parole di un giallo vibrante e caldo tipico della tarda estate.

    August’ é il primo assaggio dell’EP ‘Oh, London’, in uscita a fine settembre.

    Leon Seti: “La canzone parla di un amore non corrisposto. Un tipo di amore fugace e fragile che ricorda un’estate lontana e spensierata, venato dalla nostalgia di ciò che sarebbe potuto essere. Il tipo di amore impossibile che ti fa sentire come un fantasma, in cerca di attirare l’attenzione dei vivi.”

    Il video ufficiale é realizzato in stop-motion e diretto da Jacopo Bucciantini. Due personaggi si incontrano e archetipicamente rappresentano il tira e molla di una relazione, il lasciarsi e riprendersi, le incomprensioni e l’amore che riesce a prevalere tra i petali cadenti di una margherita.

    Jacopo Bucciantini: “Realizzare delle opere con la tecnica dello stop-motion, per me, è un po’ come addentrarsi in mondi sconosciuti, inediti. Perciò, credo che questo tipo di lavoro si coniughi coerentemente con la nuova produzione di Leon Seti, siccome anch’essa si configura a pieno come un mondo sconosciuto, che aspetta di essere esplorato con curiosità. Sono onorato di essere parte di questo progetto.”

    Testo

    August

    I’m not over you…

    Or the things you do

    Do I look good to you now

    Or am I glass you see through?

    Thought it was over but you got right under my skin

    Your hands touched me and they played me like a violin

    I’m not over the late night calls

    I’m not over the kisses

    I’m not over the way that we shared

    Oh how, oh how I miss it

    August is so cruel

    Summer love is always fleeting

    The end of something new

    Comes while its beginning

    Thought it was over but you got right under my skin

    Your hands touched me and they played me like a violin

    I’m not over the late night calls

    I’m not over the kisses

    I’m not over the way that we shared

    Oh how, oh how I miss it

    I’m not over the late night calls

    I’m not over the kisses

    I’m not over the way that we shared

    Oh how, oh how I miss it

    Bio Leon Seti

    Leon Seti è il progetto nato dalla mente e dalla voce di Leo Baldi, che scrive la musica e i testi di tutte le sue canzoni. L’elettro-pop nostalgico e allo stesso tempo sperimentale di Leon è stato trasmesso dalla BBC e apparso su pubblicazioni internazionali come Billboard Italia, CLASH, Notion e CULTR. Il suo album ‘Cobalt’, uscito nel 2019, ha raggiunto il primo posto nella classifica elettronica di Itunes in Italia, ottenendo buone recensioni e paragoni con Björk, Peter Gabriel e The Pet Shop Boys. Il secondo album di Seti, ‘Grimoire’, è uscito il 2023 ed è stato accolto da recensioni entusiastiche, raggiungendo di nuovo il primo posto nella classifica elettronica di Itunes in Italia e nei Paesi Bassi. Leon Seti ha suonato in locali come ‘The O2 Academy Islington’ e ‘The Spice of Life’ a Londra, in club storici come ‘Spin Time Labs’ a Roma e ‘Il Cassero’ a Bologna e in festival prestigiosi come il ‘Men/Go Fest’ e al Pride di Amsterdam.

    Hanno parlato di Leon Seti

    Billboard Italia: https://billboard.it/musica/italiana/anteprima-video-if-only-leon-seti/2022/01/1781799/

    Notion: https://notion.online/grimoire-by-leon-seti/

    Clash: https://www.clashmusic.com/news/leon-seti-shares-ethereal-single-lullaby/

    Cultr: https://www.cultr.com/news/leon-seti-lullaby/

    Billboard Italia: https://billboard.it/musica/electro/anteprima-hell-leon-seti-videoclip/2020/01/2728818/


  • “Tutti Casi Umani” è il nuovo singolo di Gaia Papadia

    Dal 18 aprile 2025 è disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale “Tutti Casi Umani”, il nuovo singolo di Gaia Papadia.

    “Tutti Casi Umani” è un brano che unisce sonorità moderne a un testo provocatorio e autoironico, esplorando le disillusioni e le contraddizioni dell’amore e della vita quotidiana. Con un ritmo pulsante e una melodia travolgente, il pezzo pop elettronico ironizza sulle aspettative sociali, mentre si cerca di navigare tra il caos di relazioni tossiche, delusioni e malesseri in un testo scritto e interpretato con una forte attitudine rock. Un mix di introspezione e critica, che sfida le convenzioni e invita ad abbracciare la propria imperfezione in un mondo che sembra volerci “tutti casi umani”. Una vera e propria terapia sonora per chi è stanco delle fiabe moderne. Tutti casi umani e il “mai una gioia” in amore della nostra generazione, sognante e disillusa al tempo stesso, in un beat.

    Spiega l’artista a proposito del brano: “Tutti Casi Umani esce dopo qualche anno come primo singolo in italiano interamente scritto da me. Tutti mi ricordano per il mio brit pop rock in inglese, e la scelta di passare all’italiano dopo quasi 15 anni non è stata semplice: una sfida che mi sta regalando comunque delle soddisfazioni”.

    Il videoclip di “Tutti Casi Umani” esplora l’introspezione della protagonista attraverso una location nera che simboleggia l’inconscio. Con l’uso di pochi ma significativi oggetti, come uno specchio e una lattina con una rosa verde, il video riflette su amore, radici familiari e problematiche relazionali. Due figure con maschere bianche rappresentano paure e pensieri intrusivi. Il finale, disilluso ma non rassegnato, lascia spazio a una maturata consapevolezza e speranza. Il video gioca con il ritmo, la fisicità tribale e una riflessione sulle scelte personali e future.

    Il video vede la regia e la produzione del regista Cilo Eis, con il soggetto di Gaia Papadia e Cilo Eis. Hanno performato le ballerine Greta Paladina e Ylenia Raviola. Il video è stato girato presso il Phestastudio. La MUA è Beatrice Randazzo e lo Stylist e Hair Stylist è Giuseppe Prisco.

     

    Guarda il videoclip su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=eR0Vt38-aZY

     

     

    Biografia

    Gaia Papadia è una cantautrice partenopea, cresciuta in una famiglia dove musica e arte hanno sempre fatto sentire la loro presenza. Studia chitarra, frequenta il conservatorio e scrive canzoni dall’età di 10 anni. A 18 anni comincia a studiare canto moderno. Per 15 anni scriverà per lo più brani pop-rock in inglese. Si è formata anche come performer con i professionisti dei musical NDP e Romeo e Giulietta. Ha fatto parte del Coro della Città di Napoli. Nel 2014 esordisce sulle piattaforme con i suoi primi singoli in inglese. Partecipa a diversi contest, tra cui il Premio Carlo Gargioni nel 2017, dove vincerà per la categoria Musica d’autore con l’inedito “Someday”.

    Nel 2018 viene contattata da Musicraiser e produce dal basso il suo primo album.

    Nel 2019 vince il contest Masterplan e dal 2019 al 2022 è un’artista If-Records distribuita da Universal Music Italia, esordendo con il suo singolo You are the Sun e cominciando a farsi conoscere così da pubblico e radio nel mondo della discografia italiana. Nel 2021 entra a far parte di una compilation Universal, Masterplan Vol. 1, con Omar Pedrini, Valeria Rossi, Andy, etc.. con You are the Sun e altri due inediti in collaborazione, “Live” scritto a quattro mani e “Fuori” del quale è interprete.

    Nel 2023 entra a far parte del Rockin1000 e partecipa alle date di Roma e Cesena.

    Nel 2024 vince il contest “Live it” al Barrio’s Live di Milano con il brano inedito “Calm Down”, manifesto di una generazione frustrata che vede continui ostacoli al proprio percorso di realizzazione personale, in chiave dance-rock.

    A febbraio 2025 esce il suo nuovo singolo, “Tutti Casi Umani”, del quale Gaia è autrice e compositrice, prodotto e arrangiato dal producer Furnari, sotto l’etichetta Matilde Dischi, Maionese Project e con distribuzione Artist First.

    L’artista continua a essere in fase compositiva e di produzione dei suoi inediti, di studio del pianoforte (che si aggiunge alla chitarra) e dell’armonia.

    I suoi brani in italiano sono pop ma preservano una forte attitudine rock negli arrangiamenti, nei testi e nell’interpretazione, con un tocco di dance/elettronica. La sua musica è carica di riscatto e riflessioni sulla sua generazione: sognatrice ma disillusa, forte ma inibita, che si rifugia nei sogni, nelle stelle e nella spiritualità. Sul palco vuole trasmettere energia positiva e carica, anche con ironia, invitando a riflettere e ballare sui problemi, allo stesso tempo. 

    “Tutti Casi Umani” è il nuovo singolo di Gaia Papadia disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale dal 18 aprile 2025.

     

    TikTok | Facebook | Instagram | Vevo

  • Un défilé per la solidarietà: l’alta moda al Fashion Roses Imperial Show

    Doppio appuntamento da non perdere a Milano, martedì 6 Maggio 2025 presso la Società Umanitaria in via San Barnaba 48.

    “FASHION ROSES IMPERIAL SHOW”

    Il primo, con inizio dalle ore 12, organizzato da Larissa Yudina, soprano di fama internazionale, fondatore e presidente dell’associazione “Stravinsky Russkie Motivi”, propone sfilate di moda dal titolo “Fashion Roses Imperial Show” (che vanta il patrocinio del Municipio 1 del Comune di Milano, dell’associazione culturale Armonia e Tota Pulchra), cui seguirà cui seguirà un cocktail party, l’intermezzo musicale con i finalisti del concorso canoro “Giovani cantanti d’Italia” (con partecipanti dai 7 ai 20 anni) e il dj-set di Principe Leone. Coordinatore Maurizio Nicchi, presentatrice Vicky Princess, sosia ed imitatrice di Belen Rodriguez. In passerella gli abiti dello stilista brasiliano Antonio Oliver e défilé di alta gioielleria di Scavia.
    Per info e prenotazioni basta contattare i recapiti 338-5624180 oppure 391-7375595, mail stravinskyrusskiemotivi@gmail.com.

    “GRAN BALLO IMPERIALE”

    Dalle ore 19, invece, sempre con l’organizzazione dall’associazione “Stravinsky Russkie Motivi”, fondata e presieduta dal soprano Larissa Yudina, i riflettori sono puntati sul “Gran Ballo Imperiale”. Un evento sarà dedicata alla Pace e alla solidarietà tra i popoli. L’intento è di creare una giornata all’insegna della fratellanza, dell’arte e della cultura, delle tradizioni e dell’identità nel territorio: questo è lo spirito con il quale creare sinergie positive.

    Protagonisti dello spettacolo musicale, con la voce narrante che introduce i partecipanti e il pubblico nell’atmosfera che ha visto protagoniste due importanti figure del primo Novecento italiano, entrambe di grande valenza cultura per Milano: Eleonora Duse e Sergej Djagilev, grande impresario teatrale dei balletti russi. Eleonora Duse, della quale si è iniziato a celebrare il centenario della morte nel 2024, è una figura importante per Milano, dove si è svolta parte della sua vita personale e professionale, peraltro legata da un filo sottile ma significativo a Gabriele D’Annunzio, a sua volta grande estimatore dei “Balletts Russes” di Sergej Djagilev. Quest’ultimo, impresario teatrale geniale ed innovativo che ha fatto dei “Balletts Russes” una sintesi perfetta tra danza, musica e pittura, concluse la sua ultima tournée proprio al teatro Alla Scala di Milano, grazie alla contaminazione tra le cultura russa e le sperimentazioni artistiche delle avanguardie europee degli Anni Venti.

    «Con questo evento – spiegano l’organizzatrice, la soprano Larissa Yudina – la nostra associazione vuole celebrare tali geniali e visionari innovatori delle arti per aver favorito l’incontro tra diverse forme artistiche ed averne cercato una sintesi. Promuovo la musica classica dei grandi compositori russi, italiani ed internazionali, creo le sinergie tra diverse forme d’arte promuovo la collaborazione, l’amicizia tra le culture diverse nel mondo. Sostengo i giovani talenti e li aiuto ad approfondire lo studio musicale. Inoltre è consolidato il nostro impegno nella beneficenza e la collaborazione con le seguenti associazioni dal 2020 Ariel, Irma Meda, Beteavòn, City Angels, tutto nel nome della pace, della musica e della cultura. Tutto questo perché unisce le persone con il cuore».

    GLI ARTISTI

    Larissa Yudina, soprano; artisti del balletto; Quartetto d’archi “Stravinsky Russkie Motivi” composto da Xhiliola Kraja (1° violino), Tatyana Fedevych (2° violino), Gianfranco Messina (viola), Alessandro Ziumbrosky (violoncello). Voce narrante Stefania Romito (scrittrice); ospite Giuseppe Barletta (sassofono); dj-set a cura di Francesco Pedone.

    IL PROGRAMMA MUSICALE

    Pas de deux (Piotr Ilic Tchaikovsky); Danza dell’uccello di fuoco (Igor Fedorovic Stravinskij); artisti del balletto; quartetto d’archi
    Paolo, datemi pace (Gabriele D’Annunzio, a cura di Francesca da Rimini)
    attrice in veste di Eleonora Duse
    Interpretazione lirica di un brano dell’omonima opera di Riccardo Zandonai
    soprano e quartetto d’archi
    Artista del balletto in veste di Isadora Duncan, grande amica di Eleonora Duse
    Givelle – atto 1 variazioni (Adolphe Charles Adam)
    artista del balletto e quartetto d’archi
    Petrushka (Igor Fedorovic Stravinskij)
    artista del balletto e quartetto d’archi
    A vucchella (Gabriele D’Annunzio), musica di Francesco Paolo Tosti
    soprano e quartetto d’archi
    Notte bianca (Gabriele D’Annunzio), musica di Francesco Paolo Tosti
    soprano e quartetto d’archi
    Il bacio (Luigi Arditi),
    soprano e quartetto d’archi
    Polonaise (Piotr Ilic Tchaikovsky) dall’opera Eugenio Onegni

    ASSOCIAZIONE “CITY ANGELS”

    Madrina della serata, e dell’associazione “City Angels”, è Daniela Javarone, presidente dell’associazione “Amici della Lirica”. Si tratta di una giornata interamente dedicata a cultura, musica, eleganza, beneficenza, collaborazione ed amicizia. La serata si concluderà con la lotteria di beneficenza il cui ricavato sarà donato all’associazione “City Angels”.

    OPERE ESPOSTE DI IMPORTANTI ARTISTI

    Nel corso dell’evento saranno esposte opere dello scultore Lucia Albertini, architetto ed artista che realizza sculture e dipinti. Le sue opere in equilibrio tra presente e passato interpretano la bellezza della figura umana in chiave contemporanea attraverso una visione classica. Non mancherà la presenza del pittore Andrea Leonardi con opere realizzate in acrilico e plexiglass e la pop art di Svetlana Nicolik.

    PARTNER DELL’EVENTO

    L’evento è organizzato in collaborazione con i partner Comune di Milano Municipio 1 (Patrocinio gratuito); Pasticceria artigianale “Chicchi D’autore”; Studio legale “Sutti”; Ristorante “Veranda”; Cantina “Caleffi”; Pellicceria “Emmegi”; Compagnia di danze russe e di carattere “Russiyana”; Istituto di formazione professionale “Club Beaute”; Azienda Agricola “Crosio”; Macelleria gastronomia catering “Specialità gastronomiche”; Azienda “VG Illumina”; A.DI.MA.SRL (Trade mark “Inarredo”); B-For-D SRL (Trade mark “Lud^An); Gioielleria “Scavia”; Azienda “Pure”.

  • Non è una canzone da skip, è una canzone che resta: “Pupille d’alabastro” di Spectrum Vates

    C’è qualcosa di controtempo, quasi ostinato, nella scrittura di Spectrum Vates. Fin dal primo singolo “Prosopagnosia”, passando per l’album d’esordio “EsseVu” e la dichiarazione d’identità “Non sono Lucio Battisti”, il rapper aretino ha costruito un percorso fuori dai meccanismi dell’hype, scegliendo parole e sonorità che non si consumano in 15 secondi ma restano oltre e fuori dal tempo. Con il nuovo singolo “Pupille d’alabastro” (PaKo Music Records/Believe), quella direzione si fa ancora più chiara: un brano che racconta l’amore come scelta quotidiana, non come scintilla da esposizione.

    In un panorama in cui il rap è sempre più spesso packaging – hit pensate per l’algoritmo, strofe adattate ai trend – Spectrum Vates fa una scelta di campo netta: scrivere come se ogni verso fosse destinato a durare. Non inseguire il momento, ma costruire senso. E in un’epoca in cui l’identità è sempre più un contenuto da distribuire, non un linguaggio da curare, Spectrum Vates sembra voler riportare il rap alla sua radice: una forma di espressione prima che una performance. Mentre il mercato musicale si piega sempre più spesso alle logiche dei reel, della viralità istantanea e delle strofe da una manciata di secondi, Spectrum Vates continua a scrivere pensando a chi resta. Non a chi scorre.

    Classe 1999, toscano, pochi filtri e nessuna scorciatoia, Spectrum Vates – all’anagrafe Giacomo Cassarà – ha scelto di stare dalla parte delle parole. Non come ornamento, ma come necessità. “Pupille d’alabastro” è l’ennesima prova di un percorso che punta alla sostanza e scarta l’effetto speciale. Dopo anni trascorsi nello sport agonistico, sceglie di fermarsi. E di scrivere. Prima la raccolta di poesie Spectrum Interior, nel 2022. Poi le prime pubblicazioni rap, indipendenti, essenziali, senza filtro. È lì che prende forma la sua voce: un “conscious emotional rap” come ama definirlo, che non insegue formule, ma cerca una vera e propria connessione, un punto di incontro con chi ascolta. Scrive come se stesse cercando qualcosa. O forse come se volesse proteggere ciò che ha trovato. Il resto lo racconta con un tatuaggio, inciso sul braccio e sulla pelle delle sue canzoni: Caduto in un quadro di sogni sospinto. Coraggio è il colore con cui l’ho dipinto.

    E dentro “Pupille d’alabastro” tutto questo ritorna: l’attenzione alla parola, la fedeltà a se stessi, lo sguardo che sa fermarsi prima di parlare. «Noi siamo due cuori rotti al centro e poi aggiustati, giochiamo a far la guerra senza armi e carri armati»: in una scena affollata da cliché, questa è una linea che ha il coraggio di restare sospesa. Una dichiarazione di umanità che fa della fragilità un linguaggio. E della poesia, un luogo.

    Il brano si apre su un’immagine precisa: una giornata di sole, Perugia gremita, uno sguardo che si incrocia tra la folla. Da quel momento – raccontato come un piccolo cortocircuito emotivo – si snoda una narrazione fatta di gesti e convivenza quotidiana. L’amore non è idealizzato, ma reso possibile giorno dopo giorno. Un sentimento che cresce nei vuoti e nei dettagli, nella routine e nella cura. «Mi sveglio al mattino e t’osservo dormire, sdraiata lì, accanto al mio corpo indifesa»: non è romanticismo di maniera, ma adesione alla realtà di un legame che evolve senza bisogno di proclami.

    Il titolo, “Pupille d’alabastro” suggerisce uno sguardo che non si dimentica, che resta impresso anche quando si chiudono gli occhi: l’alabastro richiama e sintetizza delicatezza e resistenza, luce e opacità, diventando la metafora perfetta di un amore che non ha bisogno di esibirsi per durare.

    L’equilibrio tra scrittura e suono è evidente e calibrato: il piano di Diego Fabbri accompagna senza mai invadere, lasciando al testo il ruolo centrale. Il mix e il master, curati da Atomic, sottolineano questa scelta estetica, rendendo ogni parola nitida, respirata, misurata. È un lavoro che si muove con discrezione, ma con una direzione chiara.

    «Ho sempre pensato che certi incontri siano come collisioni tra galassie lontane. Non puoi prevederli, ma quando succedono, cambiano la traiettoria di tutto – racconta Spectrum Vates -. Questo brano non è nato per spiegare l’amore, ma per restituirne il peso. Quel silenzio che si crea quando due sguardi si incastrano per la prima volta, e tutto il resto sfuma.»

    Ancora una volta, Spectrum Vates dimostra che si può fare rap senza inseguire mode, e che si può parlare d’amore senza cadere nella retorica. Scrive come se stesse parlando solo a chi ascolta davvero. E in una società in cui la velocità è la regola, scegliere la lentezza diventa un atto radicale.

    Ma non è solo una questione di stile musicale. In “Pupille d’alabastro”, come nell’intero universo di Spectrum Vates, il tempo non è mai un sottofondo: è materia viva, tema implicito, compagno narrativo. C’è un’idea precisa dietro ogni strofa: che le parole abbiano bisogno di tempo per sedimentare. Che il rap possa ancora permettersi di rallentare. Non è un caso che ogni verso sembri scolpito, incasellato con cura, come se scrivere fosse un atto artigianale, e non un processo da automatizzare. Ogni pausa, ogni attesa nel brano, è parte del significato. Non c’è urgenza di riempire, ma esigenza di dire.

    Anche per questo motivo, “Pupille d’alabastro” non è un singolo che punta al picco, ma alla traccia. Non cerca la viralità: cerca chi ascolta. Non si chiede “quanto suonerà?”, ma “quanto resterà?”. E in questo restare c’è tutta la forza del progetto: uno sguardo fermo in un mondo che scorre veloce, troppo veloce. Una voce che non si impone, ma si fa ascoltare. Un nome che, senza alzare la voce, sta trovando il suo posto. Con coerenza, delicatezza e determinazione. In un sistema che premia la rapidità, la sua lentezza è un gesto quasi politico. In un panorama dove il tempo è rumore, la sua musica sceglie il silenzio. E lo rende necessario.

  • Melinda Leigh, con oltre 15 milioni di lettori nel mondo e più di 60 mila in Italia, torna con il thriller poliziesco “Inganni fatali”, nuovo capitolo della serie bestseller dedicata allo sceriffo Bree Taggert

    La casa editrice Indomitus Publishing torna in libreria annunciando la nuova, importante collaborazione con il partner distributivo DirectBook e l’uscita, dal 17 aprile, di “Inganni fatali”, il sesto capitolo della serie poliziesca bestseller dedicata allo sceriffo Bree Taggert nata dalla penna di Melinda Leigh, una delle voci più amate del thriller contemporaneo.

    Quando un esperto di digital marketing viene trovato assassinato nel suo cortile, con le mani legate e il volto soffocato da una pellicola trasparente, lo sceriffo Bree Taggert e l’investigatore criminale Matt Flynn accorrono sulla scena del crimine. La loro indagine si concentra sul profilo che l’uomo usava per una app di appuntamenti e sulla parola bugiardo incisa sulla sua fronte. Il giorno seguente, l’assassino colpisce ancora.

    Entrambe le vittime sembrano essere protagoniste della scena degli appuntamenti su Internet, lasciando dietro di loro una scia di donne ferite e arrabbiate. Ma Bree e Matt sono convinti che il movente non sia così scontato, dato che tutti quelli che interrogano sembrano mentire o nascondere qualcosa.

    Man mano che l’elenco dei sospettati cresce, la rabbia dell’assassino aumenta fino a lasciare un avvertimento tanto personale quanto mortale per Bree e che costringerà entrambi ad agire in fretta. Perché qualcuno che Bree ama sembra proprio essere il prossimo a dover morire.

     

    “Con Inganni fatali Melinda Leigh si conferma una delle voci più amate del thriller contemporaneo – ha dichiarato l’editore Davide Radice. L’autrice torna con una trama mozzafiato, fatta di bugie, inganni e vendette, dove nulla è come sembra.

    Un omicidio brutale, una scia di sospetti e una minaccia sempre più vicina al cuore della protagonista: ogni pagina tiene col fiato sospeso, grazie al ritmo serrato dell’indagine e alla tensione emotiva che attraversa l’intero romanzo. Leigh intreccia con maestria l’evoluzione personale e familiare di Bree con la complessità del caso, regalando ai lettori una narrazione coinvolgente, personaggi indimenticabili e colpi di scena ben calibrati.

    Perfetto per chi ama i thriller polizieschi e le serie investigative dai toni intensi, Inganni fatali vede Melinda Leigh al massimo della forma, con il suo stile inconfondibile e la capacità unica di scavare nella mente dei suoi personaggi.

    Grazie poi al recente accordo con il nuovo distributore DirectBook, i titoli di Indomitus Publishing – incluso questo imperdibile romanzo – sono ora ancora più facilmente reperibili per librerie e lettori in tutta Italia”.

    Con la traduzione a cura di Lorenza Braga, queste pagine vedranno lo sceriffo Bree Taggert indagare su un caso pericolosamente intimo che metterà a rischio chi più ama.

     

    DATI TECNICI

    Titolo: Inganni fatali

    Autrice: Melinda Leigh

    Data di pubblicazione: 17 aprile 2025

    Costo: ebook € 6,99 (in esclusiva su Amazon, incluso in Kindle Unlimited) / paperback € 16,99 in libreria e su tutti gli store online

    Casa editrice: Indomitus Publishing

    Pagine: 334

    Link al sito: https://www.indomitus-publishing.it/product/inganni-fatali-melinda-leigh/

    BIOGRAFIA AUTRICE

    Melinda Leigh è un’autrice bestseller di Amazon e del Wall Street Journal, nota per i suoi avvincenti romanzi di suspense e i suoi personaggi ben delineati.

    Ex funzionaria di banca, dopo essersi unita all’associazione Romance Writers of America ha deciso che scrivere era più divertente di analizzare i rendiconti finanziari. Con un background nelle arti marziali e una profonda comprensione della medicina legale e delle indagini criminali, Melinda Leigh porta autenticità e intensità nelle sue narrazioni. Le sue opere hanno ricevuto numerosi premi e un pubblico di lettori devoti, consolidando il suo status di voce di primo piano nel genere thriller.

    Vive in una casa disordinata con la sua famiglia e un piccolo branco di animali, adottati dai centri di recupero.

    Per maggiori informazioni, visitate www.melindaleigh.com

    CASA EDITRICE

    Indomitus Publishing è una casa editrice alternativa, indipendente e attenta nello scegliere accuratamente storie avvincenti per il mercato editoriale dando fiducia ai bravi Autori italiani e rispettando la natura grazie ad un’attenta pianificazione delle tirature per evitare sprechi.


  • Joey Elis torna con il romance storico vittoriano “La seduzione dell’oleandro”, il secondo e attesissimo capitolo della serie “Fiori segreti” che profuma di ribellione, amore e mistero come un’essenza proibita

    Indomitus Publishing è orgogliosa di presentare in uscita dal 3 aprile “La seduzione dell’oleandro”, il secondo, attesissimo capitolo della serie vittoriana “Fiori segreti” firmata dalla talentuosa Joey Elis, che segue l’acclamato debutto de “Il fascino della clematide”.

    Un amore proibito, un’essenza che può distruggere o salvare: quanto può essere seducente fare la scelta sbagliata?

    In un mondo dove il cuore di una donna è costretto tra le rigide mura della società vittoriana, Lady Violet Rosewood nasconde un desiderio che brucia come una fiamma proibita: creare profumi. Ma il destino che suo padre ha deciso per lei è una prigione di obbedienza, un futuro che Violet rifiuta con tutta l’anima. La sua arte è il suo unico respiro, l’unico modo per fuggire dai ricordi di un amore che non ha mai smesso di tormentarla – Lord Alexander Stoksey, l’uomo che con un solo sguardo riesce a strapparle l’anima.

    Alexander, avvolto da un’aura di mistero e vendetta, vive con un solo scopo: vendicare il padre, assassinato a causa di un’essenza letale, l’oleandro rosso, pianta seducente ma pericolosa. Il suo cuore, però, è in tumulto. Violet, la ragazzina che un tempo detestava, è ora la donna che non riesce a dimenticare, un’ossessione che sfida ogni sua certezza.

    Mentre Violet si avvicina a un matrimonio imposto, ecco che un vecchio amore riemerge, pronto a salvarla da un destino che non desidera. Ma Alexander non è disposto a lasciarla andare, non senza combattere per ciò che sente nel profondo del suo cuore oscurato dalla vendetta.

    Tra segreti del passato che si intrecciano con il presente, Violet e Alexander verranno trascinati in un pericoloso gioco di desiderio e tradimento, dove ogni sussurro può essere un’arma o una carezza e ogni silenzio un tradimento o una promessa d’amore.

    L’epoca vittoriana ha per me un grande fascino soprattutto legato alla magia e particolarità di certi ambienti come la bottega dei profumi in cui nasce e si sviluppa il secondo romanzo della trilogia Fiori Segreti – ha spiegato l’autrice.

    La seduzione dell’oleandro racconta la storia di Alexander e Violet: due protagonisti diversi ma complementari, cresciuti insieme tra profumi ed essenze, avviluppati da un legame seducente come il sentore del fiore più bello eppure al contempo pericoloso. Un amore preda di intrighi e segreti, un’unione affascinante che nulla è in grado spezzare. Un legame allo stesso tempo delicato e letale come la velenosa ma seducente bellezza dell’attrazione più profonda.

    Ciò che ho tentato di trasmettere attraverso le pagine di questo romanzo è che per me esistono legami in grado di sfidare qualunque convenzione o pericolo, come un profumo che persiste nonostante lo scorrere del tempo”.

    La seduzione dell’oleandro catturerà le appassionate del sottogenere enemies-to-lovers, con la tensione bruciante tra Lady Violet Rosewood e Lord Alexander Stoksey, due anime opposte ma irresistibilmente attratte l’una dall’altra – ha dichiarato l’editore Davide Radice. Violet, una donna ribelle intrappolata nelle convenzioni vittoriane, trova nella creazione di profumi la sua libertà; Alexander, tormentato da un passato di vendetta, è un uomo che nasconde un cuore vulnerabile dietro un’armatura di mistero. La loro storia d’amore, intrisa di passione e conflitti, si intreccia a una sottotrama gialla che aggiunge un pizzico di romantic suspense, tenendo il lettore con il fiato sospeso fino all’ultima pagina.

    La penna di Joey Elis si conferma un gioiello: il suo stile pulito ed evocativo dipinge scenari e sentimenti con una profondità che rende i personaggi indimenticabili. Violet e Alexander non sono semplici protagonisti, ma figure complesse, le cui emozioni e motivazioni risuonano a ogni battito del cuore. La loro storia, intrisa di segreti, tradimenti e promesse sussurrate, è un inno alla forza del desiderio che sfida ogni barriera.

    Un romanzo che profuma di ribellione, amore e mistero, come l’essenza proibita che dà il titolo a questa nuova gemma della serie Fiori segreti. Un’esperienza imperdibile per chi cerca una lettura che sia al contempo romantica, intensa e avventurosa, capace di trasportare in un’epoca lontana senza mai perdere il contatto con le emozioni più universali”.

    Questo romance storico vittoriano è un viaggio avvincente nel cuore di un’epoca fatta di eleganza e restrizioni, perfetto per le lettrici che amano immergersi in atmosfere ricche di dettagli storici e sociali, ricostruiti con una precisione che rende ogni pagina viva e pulsante.


    DATI TECNICI

    LA SEDUZIONE DELL’OLEANDRO – JOEY ELIS

    Casa editrice: Indomitus Publishing

    Data di pubblicazione: 3 aprile 2025

    Pagine: 300

    Costo: ebook € 2,99 (in esclusiva su Amazon, incluso in Kindle Unlimited) / paperback € 16,99 in libreria e su tutti gli store online (distribuzione DirectBook)

    Link al sito: https://www.indomitus-publishing.it/product/la-seduzione-dell-oleandro-joey-elis/

    BIOGRAFIA AUTRICE

    Joey Elis vive con la sua famiglia in una piccola città. Ama scrivere all’alba quando la casa è silenziosa ed è una grande appassionata di biscotti e serie tv. Da bambina leggeva qualsiasi cosa le capitasse a tiro, a scuola scriveva temi chilometrici e spendeva tutta la paghetta in romanzi. Le piacerebbe possedere una piccola biblioteca e un giardino pieno di fiori, nei quali rifugiarsi in compagnia dei suoi sogni di carta e inchiostro.

    

    CASA EDITRICE

    Indomitus Publishing è una casa editrice alternativa, indipendente e attenta nello scegliere accuratamente storie avvincenti per il mercato editoriale dando fiducia ai bravi Autori italiani e rispettando la natura grazie ad un’attenta pianificazione delle tirature per evitare sprechi.

  • “Sesso Rock’n’Roll” è il nuovo singolo di Leo Badiali

    Dall’11 aprile 2025 è disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale “Sesso Rock’n’Roll”, il nuovo singolo di Leo Badiali.

    “Sesso Rock’n’roll” è un brano dal sound pop con influenza rock, che esplode con energia e autenticità. La canzone nasce spontaneamente, riuscendo a catturare fin da subito l’essenza di un mondo fatto di trasgressione, passione e ribellione. Con il suo ritmo frizzante e graffiante, evoca immagini di libertà senza limiti, trasportando l’ascoltatore in un universo dove provocazione e spensieratezza vanno a braccetto. Ogni nota lancia un messaggio chiaro: in questo mondo, non ci sono filtri, né troppi rimpianti. Una canzone che invita a vivere senza paura e senza freni, abbracciando il caos con un sorriso.

     

    Spiega l’artista a proposito del brano: “Sesso Rock’n Roll è un brano che nasce durante una serata complicata davanti ad una bottiglia di sambuca”.

    Biografia

    Classe 2001, Leo Badiali è un cantautore toscano che dall’età di 16 anni si è cimentato nella scrittura di brani originali, mentre si diplomava al liceo musicale Felice Palma di Massa.

    Contemporaneamente ha conseguito una laurea in batteria jazz al conservatorio A. Boito di Parma e ha vinto la borsa di studio per il Berklee college of Music di Boston tramite il concorso di Umbria jazz. Durante l’arco della sua carriera cantautorale ha pubblicato diversi singoli, tra i quali la canzone “Ma quale Amico” che gli ha permesso di aprire il concerto di Vasco Rossi a San Siro l’11/06/2024 grazie al contest Zocca Paese della Musica.

    In seguito, ha partecipato alla trasmissione i fatti vostri in diretta su Rai 2 condotta da Tiberio Timperi e Anna Falchi il giorno 16/09/2024. Nel marzo del 2025 ha vinto il festival del Miccio canterino con la canzone “Giocatela”.

    Alle spalle ha una rilevante esperienza concertistica in tutta Italia, grazie al progetto da lui creato riunendo alcuni musicisti della scena parmigiana che gli ha permesso di solcare palchi importanti e creare un sound originale.

    “Sesso Rock’n’Roll” è il nuovo singolo di Leo Badiali disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale dall’ 11 aprile 2025.

    Instagram | Facebook | YouTube | TikTok

  • “Ostaggio” è il nuovo singolo di Ibrido

    Da venerdì 2 maggio 2025 sarà in rotazione radiofonica “OSTAGGIO”, il nuovo singolo di Ibrido prodotto da George Macciò, già disponibile sulle piattaforme digitali dal 25 aprile.

    “Ostaggio” è un brano introspettivo, uno sfogo di Ibrido che racconta un momento di smarrimento interiore. Il messaggio dell’inciso è chiaro “Mi sento ostaggio ma tu non sei in zona, qua fuori è buio e la notte è bastarda. Non so se capita anche a te, Lucifero sa cosa ti manca”.

    Il testo fa anche riferimento a Dio come unico appiglio, l’unica certezza in un mondo che sembra voltarti le spalle, in un’epoca in cui le persone non sono più una garanzia.

    Le strofe alternano sonorità pop/rock con accenti rap, mentre nei ritornelli emerge una vena decisamente più pop, il tutto con un’impronta che richiama il cantautorato italiano contemporaneo.

     

    Spiega l’artista a proposito del brano:Questo brano racconta una fase della mia vita in cui mi sono trovato a confrontarmi con una grande solitudine e smarrimento. Ho imparato a non dipendere dalle persone, a non farne una garanzia. L’essere umano verrà meno, inevitabilmente. Quando ti ritrovi in un baratro che conosci solo tu e Dio, dove nessun altro può entrare, ti rendi conto che tutto ciò su cui facevi affidamento prima non era un supporto concreto. Da quel momento ho capito che l’unico vero appiglio era la fede. Ostaggio è il racconto di questa lotta, del momento in cui ho scelto di smettere di combattere da solo”.

    Il videoclip di “Ostaggio” nasce da un’idea di Ibrido, ispirato ai film di James Bond. L’artista ha scelto di utilizzare il titolo del brano per creare una trama tipica dei film d’azione. Le location, varie e suggestive, comprendono riprese notturne tra la provincia di Piacenza e il Pavese. Il progetto si è rivelato impegnativo, con quasi 25 ore di lavoro sul set e la partecipazione di una quindicina di attori e comparse. Diverse scene sono state girate in un ex ospedale abbandonato, oggi trasformato in un campo di Softair.

    La trama ruota attorno al rapimento di una ragazza per un regolamento di conti. Ibrido, che interpreta il protagonista, dovrà cercare di salvarla scontrandosi con una banda di criminali armati, facendo irruzione nella loro base operativa.

    Le scene di combattimento sono state coreografate e supervisionate da Alessio Bernazzani, maestro di Ju-Jitsu 3º dan, mentre il montaggio e le riprese sono stati curati dal videomaker Nicholas Monteleone.

    Guarda il videoclip su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=VoX3eMOVhb4

     

     

    Biografia

    Ibrido – all’anagrafe Michael Sacchi – nasce a Piacenza il 30 ottobre 1993. Le tensioni familiari, il trasferimento e le ferite adolescenziali lo guidano verso la musica, trasformandola in un linguaggio attraverso cui elaborare il caos del passato e affrontare i propri conflitti interiori.

    I testi profondi e malinconici lasciano trasparire le ansie e il senso di inadeguatezza che fanno parte del suo quotidiano, creando un legame con tanti ragazzi e ragazze della società odierna.

    Il suo stile musicale combina la struttura melodica del pop con elementi e incursioni tipiche del rap. Si affaccia al mondo della musica nel 2008 con le prime band, arrivando a esibirsi negli anni su grandi palchi e facendo da spalla ad artisti, tra cui Finley e Nomadi. Ha raggiunto le finali di Coppa Italia a Cinecittà World e ha partecipato, nel 2017, a One Shot Game di Honiro Label.

    All’inizio del 2021 dà un taglio col passato e inizia un progetto solista con lo pseudonimo attuale, Ibrido. Nello stesso anno esce Testa Altrove, singolo prodotto al Ninety Studio di Tom Beaver, mentre nel 2022 si esibisce al festival di San Marino con il singolo “Rifacciamo le 6”.

    Il 2023 è un anno ricco di produttività: ha inizio una serie di date, dal festival di Ricaldone in memoria di Luigi Tenco (in apertura a Morgan), proseguendo poi a Rimini e Riccione con diversi festival ed eventi nazionali, tra cui RIM in Music e l’esibizione a Sanremo Rock, a settembre, sul palco dell’Ariston.

    Nel 2024 partecipa alle selezioni della prima edizione di “Zocca, paese della musica”, arrivando in finale; a luglio dello stesso anno si esibisce sul palco del Trentino Music Fest prima di Fabrizio Moro e Il Tre.  Attualmente, Ibrido è al lavoro su nuovi progetti.

    Instagram | Spotify | YouTube | Facebook | TikTok