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  • “Don’t worry… you’re dead!” è il nuovo singolo di Buonarroti

    Da venerdì 9 maggio 2025 è disponibile sulle piattaforme digitali “Don’t worry… you’re dead!” (Overdub Recordings), il quinto singolo di BUONARROTI, estratto dal nuovo EP “KOMOREBI” di prossima uscita.

    “Don’t worry… you’re dead!” è un brano che si apre con un piano ascendente, quasi a suggerire una veste classica. Ma l’ingresso deciso di batteria e basso riporta subito il pezzo su coordinate post-industriali. Alla materialità dell’intermezzo subentrano poi le sonorità eteree dei synth, che evocano una sorta di espiazione.

    Commenta l’artista a proposito del brano: “È come se l’ascoltatore fosse catapultato in un futuro distopico, dove le vestigia del passato si mescolano con la freddezza della tecnologia.”

    Biografia

    Leggi Buonarroti e pensi immediatamente a Michelangelo. Ma ti sbagli perché è Filippo, meno noto cospiratore rivoluzionario.

    È su questa ambiguità che nasce Buonarroti, side project del batterista del trio Chaos Conspiracy, stavolta alle prese con atmosfere più intime e malinconiche. Per sua stessa natura il progetto non abbraccia una forma unica e definitiva ma si presenta come molto eterogeneo e in divenire. Pur partendo da un approccio prevalentemente elettronico e strumentale, non disdegna collaborazioni, anche vocali, con altri artisti.

    Il primo EP ufficiale, Inhibitions, mixato e masterizzato da Filippo Buono presso il Monolith Recording Studio è stato pubblicato dalla Overdub Recordings nel maggio del 2023. L’artista ha poi collaborato in tre occasioni con la vocalist Simona Giusti, con la quale ha pubblicato i singoli Idiot, Distance e Guiding light.

    Dopo “Intro”, “Komorebi”, “Age of paranoia” e “Homesick”, “Don’t worry… you’re dead!” è il quinto singolo di BUONARROTI estratto dal nuovo EP “Komorebi” di prossima uscita, pubblicato da Overdub Recordings disponibile sulle piattaforme digitali di streaming da venerdì 9 maggio 2025.

     

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  • “Goditi la scena” è il nuovo singolo di Edoardo Fabbretti

    Dal 2 maggio 2025 è disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale “Goditi la scena”, il nuovo singolo di Edoardo Fabbretti.

    “Goditi la scena” è un brano che nasce in un periodo confuso, in cui l’artista preferiva tenere gli altri a distanza, lontani da un vortice quasi tossico di dubbi. La canzone racconta anche quelle relazioni destinate a finire – dopo poche ore, giorni, mesi o anni – legami che, fin dal principio, portano con sé la consapevolezza della loro fine. Attraverso la musica, emerge la fragilità nel resistere a se stessi, mentre la solitudine, pur necessaria, si rivela pericolosamente difficile da affrontare: imporsela può trasformarsi in un gesto di estremo masochismo.

    Spiega l’artista a proposito del brano: “Come la maggior parte delle mie canzoni il ritornello ha iniziato a girarmi in testa così per caso mentre facevo altro. Col tempo si è sviluppata ma la stesura è venuta quasi da sé così anche come l’arrangiamento. Racchiudere il mio lavoro in un genere musicale credo sia artisticamente fastidioso. Mi piace prendermi la libertà di dare a ogni canzone la veste naturale che più merita e l’atmosfera che più si avvicina a quello stato d’animo. È una canzone scritta diversi anni fa per cui non so nemmeno se la tematica mi rappresenta più. Sono convinto che però, una volta scritte, le canzoni abbiano senso di esistere al di là dell’autore. Le parole possono assumere un ruolo nelle storie di qualcun altro o rappresentare immagini di esperienze magari mai vissute ma sognate. Sono affascinato da questa cosa che ogni ascoltatore inventa la storia che vuole su quello che scrivo”.

    Biografia

    Edoardo Fabbretti è un batterista e cantautore italiano, la cui carriera musicale è iniziata a soli 13 anni, quando si è innamorato della batteria. Affascinato dalla potenza ritmica dello strumento, ha intrapreso un percorso di studi rigoroso, perfezionando la sua tecnica sotto la guida di maestri esperti e ispirandosi a batteristi di fama mondiale. Già durante l’adolescenza ha cominciato a esibirsi in piccoli eventi locali, mostrando una forte energia musicale.

    Nel corso della sua carriera, ha collaborato con numerose band e artisti di generi diversi, tra cui i Brahamanelporto, Santiria e Matteo Sacco. È noto per essere il batterista degli Hotel Supramonte, una band tributo a Fabrizio De André, con cui ha condiviso il palco con importanti artisti come Ellade Bandini e Michele Ascolese, esibendosi anche in teatri di rilievo nazionale. Suona anche in progetti come Lenny Arancio & Border Lime e Le Pulci, oltre a lavorare come insegnante di batteria in vari centri musicali del centro Italia.

    Nonostante il suo ruolo consolidato come batterista, Edoardo ha sempre nutrito una profonda curiosità verso altri ambiti musicali, dedicandosi alla composizione e agli arrangiamenti. La sua voglia di esprimersi in modo completo lo ha portato, negli ultimi anni, a intraprendere un nuovo capitolo artistico come cantautore.

    Le sue canzoni uniscono testi ed emozioni attraverso una produzione curata, con minimi dettagli sonori, grazie anche alla collaborazione con Alfio Scoparo. Ogni brano è il risultato di un processo creativo in cui Edoardo interpreta la sua musica in modo poliedrico, cantando e suonando con passione e autenticità. La sua abilità nel creare groove unico e nell’integrare il ritmo in modo creativo nelle sue canzoni lo distingue come un artista completo.

    Con una carriera solida e una nuova direzione artistica, Edoardo Fabbreti si presenta come un talento versatile, capace di emozionare e sorprendere attraverso la sua musica. La sua storia è quella di un artista in continua evoluzione, che unisce tecnica, passione e una visione artistica personale e innovativa.

    “Goditi la scena” è il nuovo singolo di Edoardo Fabbretti già disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale da venerdì 2 maggio 2025.

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  • “Vicoli Oscuri” è il nuovo romanzo di Lorenzo Malvezzi

    Disponibile in libreria e nei principali store digitali “Vicoli Oscuri” il nuovo romanzo di Lorenzo Malvezzi, pubblicato da Fratelli Frilli Editori. Un noir ambientato a Genova, teso e inquietante, dove le ombre dei vicoli nascondono mostri e verità sepolte.

     

    Commenta lo scrittore a proposito del libro: “Con la scrittura oltre ad intrattenere il lettore, cerco di metterlo davanti ad uno specchio. Mi piacerebbe fargli prendere una posizione sugli accadimenti e i personaggi narrati nei miei romanzi, non lasciarlo indifferente. Quando un romanzo è buono chi l’ha letto si conosce meglio. Questo per me è il compito della letteratura”.

    SINOSSI

    Un maniaco si aggira per i vicoli di Genova, usando la GHB, la droga dello stupro, per stordire le sue vittime e lasciarle con un vuoto nell’anima e ricordi frammentati. La polizia è impotente, bloccata da procedure e mancanza di prove. Tito Laremi, per puro caso, diventa l’uomo sbagliato nel posto giusto, finendo coinvolto in un’indagine ufficiosa che lo porterà a confrontarsi non solo con il mostro che si nasconde nelle ombre della città, ma anche con un passato oscuro che non lo ha mai veramente lasciato andare.

    “Vicoli Oscuri” è un romanzo che unisce tensione narrativa e riflessione interiore, con uno stile diretto e senza sconti. Perfetto per chi ama le atmosfere cupe, i personaggi tormentati e i misteri che scavano dentro.

    BIOGRAFIA

    Lorenzo Malvezzi è un autore, musicista e sviluppatore informatico. Dopo aver conseguito il diploma di maturità classica, si trasferisce a Milano dove inizia la sua carriera nel mondo della musica, lavorando come artista e produttore per un’etichetta discografica. Questa esperienza lo porta a collaborare con svariate agenzie di eventi, che lo fanno viaggiare per il mondo. Tornato a Genova, Malvezzi si dedica alla composizione di colonne sonore per programmi Rai e alla produzione musicale, vincendo numerosi premi per la musica d’autore. Durante la pandemia, si avvicina all’informatica e crea contenuti multimediali per il canale “GoodMorning Genova”. Attualmente lavora come programmatore informatico. Vicoli oscuri è il suo secondo romanzo. Scrive Zena Reticoli, una serie di racconti sulla nascita delle più avvincenti storie e leggende genovesi, pubblicati con cadenza settimanale on-line da “Il Secolo XIX”. Per Fratelli Frilli Editori ha pubblicato Un cane, un omicidio e una puttana.

  • “Non è colpa di nessuno” è il nuovo singolo della band Lingue

    Dal 25 aprile 2025 è disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale “Non è colpa di nessuno”, il nuovo singolo della band LINGUE.

     

    Il nuovo singolo “Non è colpa di nessuno” anticipa il prossimo album delle Lingue, segnando un punto di svolta nella loro evoluzione artistica. Il brano esplora temi profondi come l’accettazione della fine, mescolando nostalgia e amarezza mentre la mente si perde nei ricordi e nei rimorsi. Questo lavoro segna anche un passo avanti nella maturità compositiva e nella scrittura della band, che si prepara per il terzo album in studio.

    La band commenta così la nuova release: «Spesso pensiamo che “dare la colpa” a qualcuno o a qualcosa ci aiuti a superare un dolore, un ostacolo, un trauma, ma a volte c’è solo da prendere una cosa per quella che è, a volte anche le storie più belle si interrompono bruscamente, che sia una morte improvvisa, che sia la fine di una relazione o di un’amicizia, che sia un cambiamento esistenziale. Non cercare un colpevole può aiutare a digerire meglio il sapore sgradevole del dolore e può farci aprire gli occhi e pian piano può farci tornare ad apprezzare un respiro, un momento, un dettaglio».

    Nel video di “Non è colpa di nessuno” si raccontano due storie che potrebbero essere la stessa, viste da due prospettive diverse. La protagonista è una donna che ha vissuto tra gioie e dolori, ma conserva ancora il desiderio di stupirsi. Un giorno trova un mazzo di fiori sul tavolo, accompagnato da un biglietto che la emoziona, come se la vita le stesse chiedendo un altro ballo. Si prepara, si guarda allo specchio e si sente pronta, mentre fuori c’è il mare d’inverno e un sole timido.

    Nel frattempo, due ragazzi vivono la loro storia d’amore, fatta di inseguimenti, dolori e speranze. In pochi minuti attraversano tutte le fasi di un rapporto: l’innocenza, la crisi e il sogno di un futuro insieme.

    Alla fine, rimane una panchina, il mare e il bisogno di fermarsi a riflettere. La protagonista si chiede se quella panchina e quella coppia non siano la stessa storia, che si ripete in un momento di pace. Perché, a volte, l’unico modo per andare avanti è accettare che non c’è un colpevole, ma solo la vita che cambia.

    Guarda il videoclip su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=m7yFFP0AOSY

    Biografia

    Lingue è un progetto musicale italiano. È la ricerca continua di una connessione tra suoni e parole, la necessità di scavare dentro le proprie anime. È l’emergenza di comunicare.

    Lontani dalle mode, dentro quello che ci piace.

    Federico Vittorini, Marco Fontana, Valerio Scarsella, Valerio Giuliani.

    “Non è colpa di nessuno” è il nuovo singolo della band Lingue, disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale dal 25 aprile 2025.

     

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  • Una macchina a diesel col pieno di benzina: Acudo e la metafora della generazione bloccata

    «Scrollando il mondo da lontano, senza un vero scopo». C’è chi passa le giornate così: scrollando vite che non gli appartengono, rimandando tutto a domani, con la sensazione di essere fermo mentre il resto va avanti. È così che ci si sente quando si guarda la vita scorrere da uno schermo, senza parteciparvi davvero. Uno stato d’animo sempre più diffuso, lo specchio in cui si riflette una generazione intera, iperconnessa eppure scollegata da se stessa. Ed è da qui che parte “Fuori dal mondo” (Mendaki Publishing/Orangle Records), il nuovo singolo di Acudo: una canzone che racconta cosa succede quando ti perdi dentro i giorni, e ogni cosa intorno sembra andare avanti senza di te. E quella forza che, quando arriva, non ti chiede nulla: ti prende e ti rimette in piedi.

    L’artista senza volto, nato a Latina e cresciuto musicalmente tra le influenze di Subsonica, Linkin Park, Modà e Pinguini Tattici Nucleari, torna con un brano che non descrive soltanto la fatica di restare a galla, ma suggerisce, senza retorica, che un’alternativa è possibile, lasciando intravedere una via d’uscita. “Fuori dal mondo” attraversa il punto tra isolamento e salvezza, tra una quotidianità vissuta da osservatori esterni e il momento, inatteso, in cui qualcosa o qualcuno ci riporta con i piedi per terra.

    «Mi sentivo in pausa. Bloccato. Come se tutto scorresse troppo in fretta e io fossi rimasto indietro – racconta Acudo -. Questa canzone nasce da lì, da quel vuoto. Poi è arrivata una forza, non so bene cosa fosse, forse una persona, forse solo un momento giusto, ma mi ha svegliato. E mi ha ricordato che anche quando ti senti fuori dal mondo, puoi ancora rientrarci.»

    Il brano segue questo stesso movimento: parte piano, trattenuto, come chi non sa se ripartire o restare dov’è. Poi si apre. E lì cambia tutto. Il ritornello — «E poi arrivi tu che mi svegli dal sonno, forte come una gru, mi sollevi sul mondo» — è la fattura. Il momento che rompe il ritmo, che spezza l’equilibrio e rimette tutto in discussione. Un’immagine che non consola ma spinge. Qualcosa o qualcuno che irrompe e ti rimette in asse, quando meno te lo aspetti. Una visione dirompente che scuote il torpore e restituisce prospettiva.

    In un’epoca in cui, secondo i dati ISTAT, quasi un giovane su due in Italia si definisce spesso solo, “Fuori dal mondo” intercetta un’esperienza che molti riconosceranno, senza indulgere in facili consolazioni. Il protagonista del brano si rifugia dietro lo schermo del cellulare, osserva la vita degli altri senza parteciparvi, rinvia le decisioni, resta fermo al “primo step”, eppure, qualcosa cambia. Ed è in quel cambio di passo, in quella fessura di luce, che si gioca il senso del pezzo. Non quando tutto si risolve, ma quando si riapre lo spazio per ripartire.

    «Una macchina a diesel con il pieno di benzina», canta Acudo nel primo verso, raccontando con amara ironia la dissonanza tra ciò che siamo e ciò che il mondo ci chiede di essere. Una corsa continua che lascia indietro chi ha bisogno di tempo, di silenzio, di una tregua. Ma anche chi ha solo bisogno di qualcuno che lo guardi davvero.

    Con “Fuori dal mondo”, Acudo prosegue la direzione intrapresa con “TRS”, mantenendo la scelta radicale dell’anonimato. Nessun volto, nessuna identità pubblica. Solo musica e parole. Una decisione controcorrente, che oggi appare quasi politica, in un panorama musicale dominato dall’immagine e dalla sovraesposizione. Ma è proprio questa sottrazione a renderlo riconoscibile: una voce che non ha bisogno di apparire per farsi sentire.

    “Fuori dal mondo” è un richiamo sottile ma impossibile da ignorare a non abituarsi alla disconnessione da se stessi e dagli altri. A cercare, anche nei giorni più spenti, quella forza che ci solleva. A credere che, anche quando tutto sembra sospeso, qualcosa o qualcuno può ancora catapultarci nella vita vera.

  • Contro ansia, isolamento e sovraesposizione: Rames risponde con il rap

    «Penso al positivo, mi sento anche più attivo, mentre il mondo intanto è spento come un dispositivo». È da questa strofa, che suona come una piccola ribellione, che prende forma “Positivo”, il nuovo singolo di Rames, artista torinese classe ’86 che ha fatto del rap uno strumento di riscatto personale e sociale. Un brano, ma soprattutto un’idea chiara: in un mondo afflitto da sfiducia, ansia e disillusione, la scelta di pensare positivo può diventare un atto rivoluzionario.

    “Positivo” è un invito a riconsiderare il modo in cui ci rapportiamo alla vita, ai sogni, alle difficoltà quotidiane. Un progetto musicale ma anche culturale, un richiamo a riappropriarsi del tempo, della creatività, della capacità di sognare. Un brano che non indulge nella retorica, ma che incide con precisione chirurgica su un contesto saturo di negatività digitale, alienazione e disillusione.

    Rames non si limita a raccontare i tempi che corrono, ma costruisce un’alternativa. Il suo è un messaggio limpido, diretto, che parla soprattutto alle nuove generazioni, spesso intrappolate in una realtà iperconnessa ma svuotata di senso. Perché pensare positivo non è un vezzo da slogan motivazionale, ma un atto radicale, una scelta che può cambiare le prospettive individuali e collettive. Un cambio di passo che il rapper propone con coerenza, dopo anni di pausa e una carriera musicale che ha sempre mantenuto una forte attenzione al contesto sociale.

    Nel testo, lo sguardo dell’artista si posa su una società disattenta e frenetica: «qua tutto nuoce, tutto è veloce», scrive, sottolineando l’affanno quotidiano, l’incomunicabilità e l’inquietudine latente di una generazione in cerca di senso. Ma poi sposta il baricentro, offrendo un’opzione possibile, una via percorribile che si nutre di creatività, di fiducia, di attivazione personale. Una visione che si contrappone alla passività indotta dallo scrolling compulsivo e dalla sovraesposizione ai social, restituendo centralità all’immaginazione e alla volontà di agire.

    Il disagio contemporaneo viene radiografato in pochi versi, evidenziando come il pensiero critico ceda spesso alla distrazione costante. Ma è proprio da questa consapevolezza che nasce la proposta artistica di Rames: spegnere per riaccendere. Spegnere il flusso negativo e accendere l’energia creativa. Un’inversione di rotta che si fa pratica quotidiana e, auspicabilmente, contagiosa.

    «Con questo brano voglio proporre un cambio di rotta rispetto al clima di apatia che ci circonda – racconta Rames -. Sento che pensare positivo è un atto rivoluzionario, perché ci aiuta a non mollare, a progettare, a costruire qualcosa anche quando il contesto sembra dirci il contrario.»

    Il tema della canzone trova riscontro diretto nei dati attuali. Secondo l’ultimo report UNICEF Italia, 1 adolescente su 3 si sente inadeguato o solo a causa del confronto continuo con modelli irraggiungibili imposti dai social. È un malessere che si manifesta in forme silenziose ma pervasive: isolamento, ansia, perdita di motivazione. In questo scenario, un brano come “Positivo” si pone come risposta educativa e culturale, potenzialmente replicabile nelle scuole, nelle carceri minorili, nei centri giovanili, ovunque serva riaccendere la fiducia.

    Non un inno all’ottimismo facile, ma una chiamata ad alzare lo sguardo, ricalibrare la rotta, scegliere la presenza anziché la distrazione. Un messaggio che nasce da un vissuto reale, trasformato in parola, suono e presenza.

    «Mi sento vivo quando scrivo e condivido la mia visione del mondo – aggiunge l’artista -. La musica mi ha salvato, mi ha dato una direzione, mi ha aiutato a restare in piedi anche nei momenti più complicati. Se qualcuno ascoltandomi trova la forza di credere in se stesso, allora tutto questo ha davvero senso.»

    Dopo una lunga pausa di dieci anni, Rames è tornato sulle scene nel 2022 con l’album “Playrames Deluxe”, seguito dai singoli “Non Darti Mai uno Stop – Remix”, “Un Giorno Come un Altro” e “Non Avere Paura”. Un percorso coerente, fatto di passi silenziosi ma solidi, che oggi culmina in un progetto maturo, capace di unire parola e azione. Il suo rap si distacca dai cliché di genere per costruire una narrazione alternativa, dove la forza non è ostentazione, ma consapevolezza. Dove la positività non è leggerezza, ma resistenza. E così, in un’epoca in cui spesso “dire qualcosa” sembra meno importante del “farlo sembrare”, “Positivo” si impone per quello che è: un invito a rimettersi in cammino. A immaginare. A ricominciare.

    Rames non propone solo una canzone, ma un’intera filosofia di vita, in cui la musica diventa linguaggio di attivazione. Il rap, spesso associato a narrazioni tese e conflittuali, qui inverte il suo asse, senza perdere forza comunicativa, per diventare veicolo di nuova energia. Lo dimostrano le sue barre, precise, taglienti, capaci di sintetizzare il paradosso contemporaneo in nitide immagini: «ma questo nuovo tratto a me mi ha già distratto e mi ha portato indietro tutto quello che ho contratto».

    Il punto di forza di “Positivo” è la sua semplicità solo apparente: un messaggio chiaro, una spinta all’azione, un invito a riprendersi la responsabilità di scegliere. Un brano che parla ai giovani, ma non solo, e che può diventare l’inizio di una nuova forma di attivismo musicale.

    E in un mondo che è “spento come un dispositivo”, un mondo che ha perso la connessione con se stesso, Rames ci ricorda che ritrovarla è possibile: basta un gesto semplice quanto rivoluzionario – cambiare prospettiva, anche solo per un attimo. Perché decidere quando riaccenderlo, in fondo, spetta a noi.

  • ROBERTA FACCANI DAL 2 MAGGIO 2025 IN RADIO “SENZA FAR RUMORE” IL NUOVO SINGOLO DEDICATO A GIANCARLO GOLZI

    Dal 2 maggio 2025 sarà in rotazione radiofonica e dal 9 maggio sulle piattaforme digitali di streaming “Senza far rumore”, il nuovo singolo di Roberta Faccani dedicato allo storico fondatore e leader dei Matia Bazar Giancarlo Golzi.

    “Senza far rumore” segna il ritorno discografico di Roberta Faccani, cantautrice, performer teatrale e vocal coach, già nota al grande pubblico come voce dei Matia Bazar dal 2004 al 2010. Il brano, una ballad intensa e struggente, è interamente scritto da Faccani per il testo e composto insieme a Giordano Tittarelli per la musica. Si tratta di un omaggio affettuoso e introspettivo a Giancarlo Golzi, storico fondatore, batterista e cuore pulsante dei Matia Bazar, a dieci anni dalla sua prematura scomparsa.

    Fu proprio Golzi a volere fortemente l’ingresso di Roberta nella band, riconoscendo nella sua voce dirompente e originale un elemento di rinnovamento per il gruppo. In questo tributo, Faccani esprime con rispetto e gratitudine la figura di Golzi, ricordandolo come un professionista saggio e lungimirante, di poche parole ma di grande sostanza. Il titolo “Senza far rumore” riflette sia la cifra caratteriale di Giancarlo sia il rispetto reverenziale che Roberta gli ha sempre riservato, fino alla fine. Il brano rappresenta anche un dialogo virtuale, colmo di emozione e riconoscenza, per un “addio” mancato ma sentito nel profondo del cuore.

    Commenta l’artista proposito del brano: “Dopo alcuni anni lontana dalla discografia ho sentito solo ora il desiderio di fare ascoltare questa canzone in cui credo molto. Pur avendola composta più di quattro anni fa, ho voluto prima curarla piano piano come si fa con un germoglio e solo ora, portarla a fioritura. Non solo mi rappresenta totalmente perché racconta una parte fondamentale della mia vita artistica e umana, (i sei anni nei Matia Bazar a cui devo moltissimo soprattutto per ciò che quella esperienza mi ha insegnato), ma perché principalmente è dedicata al ricordo di Giancarlo Golzi, batterista e leader storico del gruppo, il primo di loro che conobbi, (gli altri erano ovviamente Piero Cassano e Fabio Perversi), e che fortemente volle la mia entrata nella band, con una chiara volontà di cambiare rotta rispetto al passato. Purtroppo, dopo la fine del sodalizio col gruppo, (da me certamente non voluta né mai sospettata), il “Capitano” Golzi, (così l’abbiamo sempre chiamato tutti), è stato l’unico che nel corso del tempo non ho più sentito ne’ visto, nemmeno per potergli dare l’ultimo saluto ad un funerale che nessuno mai si sarebbe aspettato di affrontare così preventivamente ed improvvisamente. ‘Zio’ Gianca, (come invece lo chiamavo solo io), ora da lassù vede tutto, e sa molto bene quali sono state alcune dinamiche che si sono create in quegli anni; sa anche, che la mia discrezione, il grande rispetto per gli “altrui” equilibri, nonché la tristezza e rammarico di quel periodo e per come erano andate a finire le cose, non mi permisero di “osare” intromettermi nemmeno nel giorno dell’addio. Al di là delle scelte professionali, accettate mio malgrado ma pur sempre rispettate, la mia è stata soprattutto una sofferenza umana perché sentivo fosse meglio farmi ancora da parte; perciò l’ho pianto nella mia riservatezza, “senza far rumore”, così come dice il titolo del brano che gli ho voluto dedicare. Oggi, matura e molto più consapevole di tante cose, ma soprattutto lontana più che mai da polemiche o diatribe, sia per valori che ideali, sia per indole caratteriale che soprattutto senso profondo di deontologia professionale, amo sempre e solo ricordare le cose positive di ogni esperienza, la parte migliore di ogni persona che ha fatto parte della mia vita e continuo ad essere grata di tutto ciò che ho vissuto ed imparato. Personalmente, non solo mi sento fierissima per essere stata parte integrante, (e direi persino rivoluzionaria), di una storia musicale e culturale così importante come quella dei Matia Bazar, ma nel modo di pensare il mio lavoro e anche nel vivere certi aspetti della vita, penso sempre ai consigli che Giancarlo mi ha trasmesso e che oggi sono parte imprescindibile della mia maturazione di donna e artista”.

    Il videoclip di “Senza far rumore”, girato a Porto Sant’Elpidio (Fermo) nello studio “Cuk.Studio”, porta la firma del regista, fotografo e musicista Daniele “Cuk” Graziani. Le immagini alternano toni morbidi, eleganti e intimisti — che esaltano il messaggio del brano, una vera e propria preghiera — a sfumature più calde e intense, capaci di trasmettere l’energia di un ricordo indelebile. Un omaggio a chi, con il proprio passaggio, lascia un segno profondo e cambia per sempre il nostro destino.

    Protagonista del video è Roberta Faccani, che interpreta sé stessa in un dialogo virtuale con Giancarlo Golzi, suo ex compagno di lavoro e mentore, rappresentato come una guida dal cielo. In un toccante gioco di ruoli, è la stessa Faccani a vestire anche i panni di Golzi, che appare mentre suona la batteria, sorridendo, salutandola e vegliando su di lei da un’altra dimensione.

    Guarda il videoclip su YouTube: https://youtu.be/9AUhaZpyY3s


  • LEON SETI presenta AUGUST primo singolo ,tratto dal nuovo album in uscita a settembre…. GUARDA IL VIDEO

     

    LEON SETI

    presenta

    AUGUST

    primo singolo ,tratto dal nuovo album in uscita a settembre….

    GUARDA IL VIDEO

    https://youtu.be/ZvS5DwW-bsw

    August’ nasce qualche anno fa e parla di una cotta che Leon ha avuto per un amico eterosessuale, dopo aver passato insieme una calda e intima giornata estiva, in campagna. Cotta che non viene ricambiata e che lascia Leon come un fantasma in disperata e vana ricerca di attirare attenzione.

    Scritta interamente in una sola seduta da Seti, la canzone, caratterizzata da un loop di basso continuo e una voce e cori sognanti, viene interamente prodotta da Saverio Zacchei, che con la sua palette sonora “tinge” i suoni e le parole di un giallo vibrante e caldo tipico della tarda estate.

    August’ é il primo assaggio dell’EP ‘Oh, London’, in uscita a fine settembre.

    Leon Seti: “La canzone parla di un amore non corrisposto. Un tipo di amore fugace e fragile che ricorda un’estate lontana e spensierata, venato dalla nostalgia di ciò che sarebbe potuto essere. Il tipo di amore impossibile che ti fa sentire come un fantasma, in cerca di attirare l’attenzione dei vivi.”

    Il video ufficiale é realizzato in stop-motion e diretto da Jacopo Bucciantini. Due personaggi si incontrano e archetipicamente rappresentano il tira e molla di una relazione, il lasciarsi e riprendersi, le incomprensioni e l’amore che riesce a prevalere tra i petali cadenti di una margherita.

    Jacopo Bucciantini: “Realizzare delle opere con la tecnica dello stop-motion, per me, è un po’ come addentrarsi in mondi sconosciuti, inediti. Perciò, credo che questo tipo di lavoro si coniughi coerentemente con la nuova produzione di Leon Seti, siccome anch’essa si configura a pieno come un mondo sconosciuto, che aspetta di essere esplorato con curiosità. Sono onorato di essere parte di questo progetto.”

    Testo

    August

    I’m not over you…

    Or the things you do

    Do I look good to you now

    Or am I glass you see through?

    Thought it was over but you got right under my skin

    Your hands touched me and they played me like a violin

    I’m not over the late night calls

    I’m not over the kisses

    I’m not over the way that we shared

    Oh how, oh how I miss it

    August is so cruel

    Summer love is always fleeting

    The end of something new

    Comes while its beginning

    Thought it was over but you got right under my skin

    Your hands touched me and they played me like a violin

    I’m not over the late night calls

    I’m not over the kisses

    I’m not over the way that we shared

    Oh how, oh how I miss it

    I’m not over the late night calls

    I’m not over the kisses

    I’m not over the way that we shared

    Oh how, oh how I miss it

    Bio Leon Seti

    Leon Seti è il progetto nato dalla mente e dalla voce di Leo Baldi, che scrive la musica e i testi di tutte le sue canzoni. L’elettro-pop nostalgico e allo stesso tempo sperimentale di Leon è stato trasmesso dalla BBC e apparso su pubblicazioni internazionali come Billboard Italia, CLASH, Notion e CULTR. Il suo album ‘Cobalt’, uscito nel 2019, ha raggiunto il primo posto nella classifica elettronica di Itunes in Italia, ottenendo buone recensioni e paragoni con Björk, Peter Gabriel e The Pet Shop Boys. Il secondo album di Seti, ‘Grimoire’, è uscito il 2023 ed è stato accolto da recensioni entusiastiche, raggiungendo di nuovo il primo posto nella classifica elettronica di Itunes in Italia e nei Paesi Bassi. Leon Seti ha suonato in locali come ‘The O2 Academy Islington’ e ‘The Spice of Life’ a Londra, in club storici come ‘Spin Time Labs’ a Roma e ‘Il Cassero’ a Bologna e in festival prestigiosi come il ‘Men/Go Fest’ e al Pride di Amsterdam.

    Hanno parlato di Leon Seti

    Billboard Italia: https://billboard.it/musica/italiana/anteprima-video-if-only-leon-seti/2022/01/1781799/

    Notion: https://notion.online/grimoire-by-leon-seti/

    Clash: https://www.clashmusic.com/news/leon-seti-shares-ethereal-single-lullaby/

    Cultr: https://www.cultr.com/news/leon-seti-lullaby/

    Billboard Italia: https://billboard.it/musica/electro/anteprima-hell-leon-seti-videoclip/2020/01/2728818/


  • “Tutti Casi Umani” è il nuovo singolo di Gaia Papadia

    Dal 18 aprile 2025 è disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale “Tutti Casi Umani”, il nuovo singolo di Gaia Papadia.

    “Tutti Casi Umani” è un brano che unisce sonorità moderne a un testo provocatorio e autoironico, esplorando le disillusioni e le contraddizioni dell’amore e della vita quotidiana. Con un ritmo pulsante e una melodia travolgente, il pezzo pop elettronico ironizza sulle aspettative sociali, mentre si cerca di navigare tra il caos di relazioni tossiche, delusioni e malesseri in un testo scritto e interpretato con una forte attitudine rock. Un mix di introspezione e critica, che sfida le convenzioni e invita ad abbracciare la propria imperfezione in un mondo che sembra volerci “tutti casi umani”. Una vera e propria terapia sonora per chi è stanco delle fiabe moderne. Tutti casi umani e il “mai una gioia” in amore della nostra generazione, sognante e disillusa al tempo stesso, in un beat.

    Spiega l’artista a proposito del brano: “Tutti Casi Umani esce dopo qualche anno come primo singolo in italiano interamente scritto da me. Tutti mi ricordano per il mio brit pop rock in inglese, e la scelta di passare all’italiano dopo quasi 15 anni non è stata semplice: una sfida che mi sta regalando comunque delle soddisfazioni”.

    Il videoclip di “Tutti Casi Umani” esplora l’introspezione della protagonista attraverso una location nera che simboleggia l’inconscio. Con l’uso di pochi ma significativi oggetti, come uno specchio e una lattina con una rosa verde, il video riflette su amore, radici familiari e problematiche relazionali. Due figure con maschere bianche rappresentano paure e pensieri intrusivi. Il finale, disilluso ma non rassegnato, lascia spazio a una maturata consapevolezza e speranza. Il video gioca con il ritmo, la fisicità tribale e una riflessione sulle scelte personali e future.

    Il video vede la regia e la produzione del regista Cilo Eis, con il soggetto di Gaia Papadia e Cilo Eis. Hanno performato le ballerine Greta Paladina e Ylenia Raviola. Il video è stato girato presso il Phestastudio. La MUA è Beatrice Randazzo e lo Stylist e Hair Stylist è Giuseppe Prisco.

     

    Guarda il videoclip su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=eR0Vt38-aZY

     

     

    Biografia

    Gaia Papadia è una cantautrice partenopea, cresciuta in una famiglia dove musica e arte hanno sempre fatto sentire la loro presenza. Studia chitarra, frequenta il conservatorio e scrive canzoni dall’età di 10 anni. A 18 anni comincia a studiare canto moderno. Per 15 anni scriverà per lo più brani pop-rock in inglese. Si è formata anche come performer con i professionisti dei musical NDP e Romeo e Giulietta. Ha fatto parte del Coro della Città di Napoli. Nel 2014 esordisce sulle piattaforme con i suoi primi singoli in inglese. Partecipa a diversi contest, tra cui il Premio Carlo Gargioni nel 2017, dove vincerà per la categoria Musica d’autore con l’inedito “Someday”.

    Nel 2018 viene contattata da Musicraiser e produce dal basso il suo primo album.

    Nel 2019 vince il contest Masterplan e dal 2019 al 2022 è un’artista If-Records distribuita da Universal Music Italia, esordendo con il suo singolo You are the Sun e cominciando a farsi conoscere così da pubblico e radio nel mondo della discografia italiana. Nel 2021 entra a far parte di una compilation Universal, Masterplan Vol. 1, con Omar Pedrini, Valeria Rossi, Andy, etc.. con You are the Sun e altri due inediti in collaborazione, “Live” scritto a quattro mani e “Fuori” del quale è interprete.

    Nel 2023 entra a far parte del Rockin1000 e partecipa alle date di Roma e Cesena.

    Nel 2024 vince il contest “Live it” al Barrio’s Live di Milano con il brano inedito “Calm Down”, manifesto di una generazione frustrata che vede continui ostacoli al proprio percorso di realizzazione personale, in chiave dance-rock.

    A febbraio 2025 esce il suo nuovo singolo, “Tutti Casi Umani”, del quale Gaia è autrice e compositrice, prodotto e arrangiato dal producer Furnari, sotto l’etichetta Matilde Dischi, Maionese Project e con distribuzione Artist First.

    L’artista continua a essere in fase compositiva e di produzione dei suoi inediti, di studio del pianoforte (che si aggiunge alla chitarra) e dell’armonia.

    I suoi brani in italiano sono pop ma preservano una forte attitudine rock negli arrangiamenti, nei testi e nell’interpretazione, con un tocco di dance/elettronica. La sua musica è carica di riscatto e riflessioni sulla sua generazione: sognatrice ma disillusa, forte ma inibita, che si rifugia nei sogni, nelle stelle e nella spiritualità. Sul palco vuole trasmettere energia positiva e carica, anche con ironia, invitando a riflettere e ballare sui problemi, allo stesso tempo. 

    “Tutti Casi Umani” è il nuovo singolo di Gaia Papadia disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale dal 18 aprile 2025.

     

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  • Un défilé per la solidarietà: l’alta moda al Fashion Roses Imperial Show

    Doppio appuntamento da non perdere a Milano, martedì 6 Maggio 2025 presso la Società Umanitaria in via San Barnaba 48.

    “FASHION ROSES IMPERIAL SHOW”

    Il primo, con inizio dalle ore 12, organizzato da Larissa Yudina, soprano di fama internazionale, fondatore e presidente dell’associazione “Stravinsky Russkie Motivi”, propone sfilate di moda dal titolo “Fashion Roses Imperial Show” (che vanta il patrocinio del Municipio 1 del Comune di Milano, dell’associazione culturale Armonia e Tota Pulchra), cui seguirà cui seguirà un cocktail party, l’intermezzo musicale con i finalisti del concorso canoro “Giovani cantanti d’Italia” (con partecipanti dai 7 ai 20 anni) e il dj-set di Principe Leone. Coordinatore Maurizio Nicchi, presentatrice Vicky Princess, sosia ed imitatrice di Belen Rodriguez. In passerella gli abiti dello stilista brasiliano Antonio Oliver e défilé di alta gioielleria di Scavia.
    Per info e prenotazioni basta contattare i recapiti 338-5624180 oppure 391-7375595, mail stravinskyrusskiemotivi@gmail.com.

    “GRAN BALLO IMPERIALE”

    Dalle ore 19, invece, sempre con l’organizzazione dall’associazione “Stravinsky Russkie Motivi”, fondata e presieduta dal soprano Larissa Yudina, i riflettori sono puntati sul “Gran Ballo Imperiale”. Un evento sarà dedicata alla Pace e alla solidarietà tra i popoli. L’intento è di creare una giornata all’insegna della fratellanza, dell’arte e della cultura, delle tradizioni e dell’identità nel territorio: questo è lo spirito con il quale creare sinergie positive.

    Protagonisti dello spettacolo musicale, con la voce narrante che introduce i partecipanti e il pubblico nell’atmosfera che ha visto protagoniste due importanti figure del primo Novecento italiano, entrambe di grande valenza cultura per Milano: Eleonora Duse e Sergej Djagilev, grande impresario teatrale dei balletti russi. Eleonora Duse, della quale si è iniziato a celebrare il centenario della morte nel 2024, è una figura importante per Milano, dove si è svolta parte della sua vita personale e professionale, peraltro legata da un filo sottile ma significativo a Gabriele D’Annunzio, a sua volta grande estimatore dei “Balletts Russes” di Sergej Djagilev. Quest’ultimo, impresario teatrale geniale ed innovativo che ha fatto dei “Balletts Russes” una sintesi perfetta tra danza, musica e pittura, concluse la sua ultima tournée proprio al teatro Alla Scala di Milano, grazie alla contaminazione tra le cultura russa e le sperimentazioni artistiche delle avanguardie europee degli Anni Venti.

    «Con questo evento – spiegano l’organizzatrice, la soprano Larissa Yudina – la nostra associazione vuole celebrare tali geniali e visionari innovatori delle arti per aver favorito l’incontro tra diverse forme artistiche ed averne cercato una sintesi. Promuovo la musica classica dei grandi compositori russi, italiani ed internazionali, creo le sinergie tra diverse forme d’arte promuovo la collaborazione, l’amicizia tra le culture diverse nel mondo. Sostengo i giovani talenti e li aiuto ad approfondire lo studio musicale. Inoltre è consolidato il nostro impegno nella beneficenza e la collaborazione con le seguenti associazioni dal 2020 Ariel, Irma Meda, Beteavòn, City Angels, tutto nel nome della pace, della musica e della cultura. Tutto questo perché unisce le persone con il cuore».

    GLI ARTISTI

    Larissa Yudina, soprano; artisti del balletto; Quartetto d’archi “Stravinsky Russkie Motivi” composto da Xhiliola Kraja (1° violino), Tatyana Fedevych (2° violino), Gianfranco Messina (viola), Alessandro Ziumbrosky (violoncello). Voce narrante Stefania Romito (scrittrice); ospite Giuseppe Barletta (sassofono); dj-set a cura di Francesco Pedone.

    IL PROGRAMMA MUSICALE

    Pas de deux (Piotr Ilic Tchaikovsky); Danza dell’uccello di fuoco (Igor Fedorovic Stravinskij); artisti del balletto; quartetto d’archi
    Paolo, datemi pace (Gabriele D’Annunzio, a cura di Francesca da Rimini)
    attrice in veste di Eleonora Duse
    Interpretazione lirica di un brano dell’omonima opera di Riccardo Zandonai
    soprano e quartetto d’archi
    Artista del balletto in veste di Isadora Duncan, grande amica di Eleonora Duse
    Givelle – atto 1 variazioni (Adolphe Charles Adam)
    artista del balletto e quartetto d’archi
    Petrushka (Igor Fedorovic Stravinskij)
    artista del balletto e quartetto d’archi
    A vucchella (Gabriele D’Annunzio), musica di Francesco Paolo Tosti
    soprano e quartetto d’archi
    Notte bianca (Gabriele D’Annunzio), musica di Francesco Paolo Tosti
    soprano e quartetto d’archi
    Il bacio (Luigi Arditi),
    soprano e quartetto d’archi
    Polonaise (Piotr Ilic Tchaikovsky) dall’opera Eugenio Onegni

    ASSOCIAZIONE “CITY ANGELS”

    Madrina della serata, e dell’associazione “City Angels”, è Daniela Javarone, presidente dell’associazione “Amici della Lirica”. Si tratta di una giornata interamente dedicata a cultura, musica, eleganza, beneficenza, collaborazione ed amicizia. La serata si concluderà con la lotteria di beneficenza il cui ricavato sarà donato all’associazione “City Angels”.

    OPERE ESPOSTE DI IMPORTANTI ARTISTI

    Nel corso dell’evento saranno esposte opere dello scultore Lucia Albertini, architetto ed artista che realizza sculture e dipinti. Le sue opere in equilibrio tra presente e passato interpretano la bellezza della figura umana in chiave contemporanea attraverso una visione classica. Non mancherà la presenza del pittore Andrea Leonardi con opere realizzate in acrilico e plexiglass e la pop art di Svetlana Nicolik.

    PARTNER DELL’EVENTO

    L’evento è organizzato in collaborazione con i partner Comune di Milano Municipio 1 (Patrocinio gratuito); Pasticceria artigianale “Chicchi D’autore”; Studio legale “Sutti”; Ristorante “Veranda”; Cantina “Caleffi”; Pellicceria “Emmegi”; Compagnia di danze russe e di carattere “Russiyana”; Istituto di formazione professionale “Club Beaute”; Azienda Agricola “Crosio”; Macelleria gastronomia catering “Specialità gastronomiche”; Azienda “VG Illumina”; A.DI.MA.SRL (Trade mark “Inarredo”); B-For-D SRL (Trade mark “Lud^An); Gioielleria “Scavia”; Azienda “Pure”.