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  • “Restart” è il nuovo singolo di Ragone

    Da venerdì 24 ottobre 2025 sarà disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming digitale “RESTART” (Up Music), il nuovo singolo di RAGONE.

     

    “Restart” è un brano che affronta il tema della rinascita e racconta come la musica possa diventare un canale sicuro per elaborare ed esprimere le emozioni legate ai momenti di cambiamento. Per l’artista la rinascita non è un concetto astratto, ma un’esperienza profondamente umana: una rivoluzione silenziosa che avviene dentro di noi, una metamorfosi interiore che consente di lasciare alle spalle chi eravamo per trasformarci in una versione più autentica e consapevole di noi stessi. Con questo pezzo, dal sound energico e positivo, l’artista vuole trasmettere speranza e motivazione, accompagnando l’ascoltatore nei primi passi verso una nuova direzione

     

    Spiega l’artista a proposito del brano: “Per me la rinascita è una rivoluzione silenziosa che avviene dentro di noi. Con questo brano ho voluto raccontare quella metamorfosi interiore che ci permette di lasciarci alle spalle chi eravamo e diventare una versione più autentica di noi stessi. Spero che la mia musica possa trasmettere energia, speranza e motivazione a chi la ascolta”.

     

     

    Biografia

    RAGONE è un cantante originario di Bari che fin da bambino ha nutrito una passione autentica per la musica. Le grandi voci del pop femminile hanno ispirato la sua sensibilità artistica, influenzando profondamente il suo stile e la sua interpretazione. Dopo anni di studio del canto e di ricerca personale, ha iniziato a esibirsi dal vivo, portando sul palco la sua voce intensa e il suo mondo interiore. Nel 2025 pubblica due cover: Arcade di Duncan Laurence e La Nuova Stella di Broadway di Cesare Cremonini, lavori che testimoniano la sua versatilità e la capacità di reinterpretare con originalità brani iconici. Nello stesso anno firma con l’etichetta Up Music, con la quale realizza il singolo “Restart”.

    “Restart” è il nuovo singolo di RAGONE disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica da venerdì 24 ottobre 2025.

     

     

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  • “Codardo” è il nuovo singolo di Fattore Rurale

    Dal 24 ottobre 2025 sarà disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica “Codardo”, il nuovo singolo dei Fattore Rurale per altodischi/BlackCandy Produzioni che anticipa l’uscita del nuovo album.

     

    “Codardo” è una riflessione profonda sulla pesantezza della verità e sulla difficoltà di decidere se condividerla o tenerla dentro. La canzone critica l’egoismo umano e la tendenza a usare la sincerità come scusa per scaricare la propria coscienza. Invita invece a empatizzare con gli altri e a valutare attentamente se la verità possa essere utile o dannosa. Un messaggio crudo e autentico che mette in discussione la nostra propensione a dire sempre tutto, senza considerare le conseguenze sulle persone che ci circondano.

    Commenta Marco Costa, il cantante dei Fattore Rurale a proposito del nuovo singolo: “Ho scritto questa canzone perchè sentivo il bisogno di essere sincero con me stesso.”

    Biografia

    Fattore Rurale nasce nel 2016 dall’incontro tra il cantante Marco Costa e il chitarrista Riccardo “Trivella” Polledri. Come tutti i progetti destinati a durare nel tempo, nasce dalla verità; da un’esigenza comunicativa, con il solo scopo di divulgare un messaggio ben preciso. Il Fattore Rurale non lascia spazio alle menzogne e con le loro parole cerca di trovare i propri simili per custodire in eterno le loro urla. Il Fattore Rurale vuole urlare al mondo che è inutile scappare dalla propria natura. Solo l’accettazione dei propri peccati potrà rendere le persone libere.

    Attraverso le canzoni si percepisce il loro modo di vivere e la consapevolezza che l’essere umano è lontano dall’essere perfetto perché consumato dalle cicatrici del proprio vissuto e dalle disillusioni della vita reale. Questo messaggio si percepisce chiaramente nelle loro canzoni; “Stricnina”, “Liberaci dal male”, “La pioggia picchiava gennaio” e “Figli di Icaro” sono il manifesto del loro pensiero.

    Il Fattore Rurale non è una semplice band, ma un’idea e questo lo dimostra la loro versatilità nei concerti e la loro formazione in continua evoluzione. Li puoi tranquillamente trovare in duo elettrico o in full band, ma non è importante la forma, perché in qualsiasi modo tu li veda il loro modo di fare musica non cambia. Reale e di cuore, sempre.

    Alle fondamenta abbiamo: Marco Costa alla scrittura, voce e chitarra acustica, accompagnato da Riccardo “Trivella” Polledri agli arrangiamenti e alla chitarra elettrica; dal 2020 al basso Gianluca “Gianni” Ferrari, un innesto molto importante sia in fase di scrittura sia perché in linea perfettamente con il pensiero comune della band e Alex Janev alla batteria. Ma il loro modo di vivere la musica li ha portati a incontrare personalità importanti che hanno sposato la stessa causa; Mr. Panda, un amico che li aiuta in ogni loro live e in tutti i problemi oltre la musica che una band deve affrontare, il grafico e tutto fare Edoardo Cilia e il fonico ufficiale Daniele Mandelli di Elfo Studio.

    La loro musica è il punto di incontro tra il country/blues americano e la verità distorta delle campagne piacentine. L’ispirazione nasce dalla ricerca di un sound viscerale, che si ferma nel tempo. Tra i loro ascolti comuni ci sono Johnny Cash, Robben Ford e Bruce Springsteen; arrivando nella loro terra d’origine e legandosi indissolubilmente a Nomadi, Guccini e Vasco Rossi.

    Il Fattore Rurale disseppellisce la verità; nascondere i mostri sotto al letto non è la soluzione e la sincerità verso se stessi renderà liberi. Chi vive inseguendo l’idea di voler piacere a tutti vivrà di merda e la butterà su chi ha accanto.

    “Codardo” è il nuovo singolo di Fattore Rurale disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica dal 24 ottobre 2025 per altodischi/BlackCandy Produzioni che anticipa l’uscita del nuovo album.

     

     

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  • In uscita “MEDITAZIONE ROCK” di Adriano Formoso

    Con questa nuova pubblicazione di Adriano Formoso dal titolo “Meditazione Rock”, la musica si fa cura, la scienza incontra l’anima e la voce di Formoso diventa eco di una rivoluzione gentile: quella dell’uomo che ritrova se stesso attraverso il suono e le canzoni.

    Già ideatore e protagonista su Rai 2 delle Pillole di Canzoneterapia e Neuropsicofonia nel TG2 con Silvia Vaccarezza per “Tutto il bello che c’è”, Formoso rinnova la sua missione: trasformare la musica in una via di guarigione. Psicologo, psicoterapeuta, musicista e ricercatore in neuroscienze, ha realizzato questo brano ispirandosi ad una composizione neuropsicofonica inserita in passato in un progetto editoriale.

    Con “Meditazione Rock” la canzone-terapia, di cui il cantautore ne è il precursore, diventa un’esperienza di risveglio emotivo: si uniscono musica, scienza e spiritualità; uno strumento terapeutico che guida corpo e mente verso la consapevolezza e il perdono.

    C’è un momento nella vita in cui non serve fuggire dal dolore, ma imparare ad attraversarlo. Da questa consapevolezza, esprimendosi con una drammatica chitarra elettrica associata ai suoni della natura, nasce questa nuova release di Formoso.

    Rilassa il tuo corpo fino a lasciarti andare e lascia che da dentro si sviluppi un modo di pregare…” così la voce di Formoso invita a una preghiera laica, libera e salvifica, in un mondo che confonde l’affetto con i “like”.

    Le sonorità calde e ipnotiche, intessute su chitarre accordate a 432 Hz, tipiche della Neuropsicofonia, accompagnano l’ascoltatore in uno stato di calma e introspezione. È una meditazione vestita di rock, una carezza sonora che parla di scienza, fede e libertà interiore. Dopo anni di ricerca sull’effetto del suono sul cervello e sulle emozioni, Formoso prosegue il suo percorso artistico e terapeutico iniziato con il progetto “Nascere a tempo di rock” e portato nei teatri con il Formoso Therapy Show.

    Le canzoni di Adriano Formoso sono disponibili in rete sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica.

     

    Spotify:https://open.spotify.com/track/7N32d1o4FWQcTSQQiZetZm?si=UbfHcnvYTaGXAbnj7Nx1tA                                                     

     

    YouTube:

    https://youtu.be/nlM97oYZg-8?si=9FX6xBbq1lD3FMiW

     

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  • “Stand-bye” è il nuovo singolo di Aryas

    Da venerdì 24 ottobre 2025 sarà in rotazione radiofonica “STAND-BYE”, il nuovo singolo di ARYAS già disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 3 ottobre.

     

    “Stand-Bye” è un brano oscuro e viscerale che affronta l’ansia non come un nemico da combattere, ma come una presenza con cui imparare a convivere. Atmosfere cupe e suoni industriali evocano il caos interiore e la lotta contro il blocco mentale.

     

    Spiega l’artista a proposito del brano: “STAND-BYE si inserisce perfettamente nella mia discografia in quanto racconta molto di me, l’ansia è uno stato d’animo che prima o poi colpisce tutti, proviamo a combatterla ma credo sia importante invece accoglierla. Interessante per me la ricerca dei suoni nel brano in quanto ho voluto insieme ai produttori ricreare un ambiente cupo, con i synth presenti volevo proprio ricreare un senso d’inquietudine. Poi ho amato l’inserimento di un suono molto particolare nello special del brano, si può sentire un suono che ricorda un elettrocardiogramma che definisce il cuore fermo, un po’ come quando si è troppo dentro il loop delle ansie che quasi ci sembra di esplodere”.

    Biografia

    Stefania Fabbri, nota come Aryas, ha 30 anni e vive a Milano da circa 6 anni. Ha conseguito il diploma presso il M.A.S. in Canto Pop e Rock con il massimo dei voti. Da circa 4 anni si dedica al suo progetto artistico, iniziato quando ha cominciato a suonare il pianoforte e ha composto il suo primo brano, “Libera”, estratto dall’omonimo disco.

    L’artista ritiene che nella sua discografia ci siano brani che raccontano una storia, formando un concept album che merita di essere ascoltato in sequenza per entrare nel suo mondo fatto di esperienze autentiche. Nella realizzazione del progetto Aryas, Stefania riconosce il sostegno di molte persone, in particolare un gruppo di amici che la supportano costantemente, i fotografi Carolina Giordano e Stefano Longo, che creano vere e proprie magie visive, Francesco Nardo al management e NO Saintz alle produzioni.

    La sua musica si rivolge a un pubblico adulto di 25-35 anni, in particolare alle donne, affrontando temi profondi come le storie di donne vittime di abusi mentali e fisici e il percorso per guarire da queste ferite, invitando le persone ad accettarsi per come sono. Uno dei suoi sogni è suonare sul palco insieme ai grandi nomi della musica rock, magari in qualche festival, come ad esempio gli Halestorm.

    Tra le sue esperienze significative ci sono i lavori con i gruppi Arhea 54 e ELEMENTO 90, gruppi disco dance con i quali ha fatto tour in tutta Italia, partecipando a esibizioni televisive e radiofoniche. Attualmente è cantante nel progetto Spice4ever Show, un progetto cover delle icone degli anni ’90/’00 con una tournée europea in programma.

    Ha partecipato a vari concorsi canori, tra cui il “Premio Mia Martini”, dove ha vinto il secondo premio nel 2023, ed è stata finalista in concorsi come “Je So Pazz” e “The Coach” nel 2022. Nel campo teatrale, ha interpretato il ruolo di Titania nel musical Sogno di una notte di mezza estate nel 2022 e il ruolo co-protagonista di Paulette nel musical Legally Blonde nel 2021, entrambi prodotti da All Entertainment S.r.l.

    “Stand-bye” è il nuovo singolo di Aryas disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 3 ottobre 2025 e in rotazione radiofonica da venerdì 24 ottobre.

     

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  • aabu: il 24 ottobre in concerto al Covo Club di Bologna

    Venerdì 24 ottobre 2025 alle ore 22:00 gli aabu saranno in concerto al Covo Club di Bologna (in Viale Zagabria 1 – ingresso a pagamento) per presentare il nuovo disco “Stammi vicino”.

     

    “Stammi Vicino”, terzo disco della band bolognese, pubblicato da Overdub Recordings e disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale, in formato fisico e in vinile da venerdì 19 settembre, segna una svolta netta nelle sonorità: abbandona del tutto gli approcci distorti e minimalisti del passato per migrare verso mondi fatti di contaminazioni elettroniche, arrangiamenti stratificati e complessi, ritmiche sintetiche affiancate a strumenti acustici e tradizionali. La “forma canzone”, da sempre al centro dell’attività creativa degli aabu, resta anche in questo caso alla base della scrittura, ma alle strutture canoniche si affiancano episodi destrutturati che portano l’ascoltatore in territori nuovi e inesplorati, privi di punti di riferimento. In questo senso spicca “Ho Paura di Me”, brano di chiusura del disco nonché manifesto lirico e strumentale del nuovo corso del gruppo.

    I temi affrontati, come suggeriscono il titolo e la copertina, ruotano attorno al concetto di vicinanza e alla resistenza all’individualismo.  Il disco racconta un’anacronistica rinuncia alle sovrastrutture per mostrarsi — nel bene e nel male — per ciò che si è davvero, messi a nudo nei propri pregi quanto nelle proprie zone d’ombra. Le canzoni dell’album nascono dal desiderio di sentirsi parte di qualcosa di più grande, dal bisogno — oggi più che mai urgente — di ritrovare la vera vicinanza umana come antidoto alle relazioni sintetiche, per sentirsi davvero vivi e accettarsi per ciò che si è. In questo senso, Stammi Vicino sembra più un percorso di psicanalisi che un semplice album.

     

    Spiega la band a proposito del disco: «Stammi Vicino è il nostro terzo disco, ma prima ancora è stata una necessità. È nato da un periodo complesso, lungo 7 anni, fatto di confronto, stanchezza, ricerca. Un lavoro che ci ha messi alla prova, costringendoci a uscire dalla nostra zona di comfort e ad aprirci a nuove sonorità, più elettroniche, distanti dal nostro mondo ma decisamente più dirette. È stato, per certi versi, più un percorso di psicanalisi che una semplice produzione musicale. Un disco che parla di vicinanza, di comunità, di resistenza all’individualismo che ci circonda. Stammi Vicino nasce dal desiderio urgente di sentirci parte di qualcosa. Di stare insieme. Di sentirci vivi.»

    Biografia

    Gli aabu (acronimo di Abbiamo Ancora Bisogno di Urlare) sono un quartetto bolognese di rock alternativo, in procinto di rilasciare il loro terzo album, a qualche anno di distanza dall’omonimo pubblicato nel 2018 con l’etichetta Brutture Moderne.  La band esordisce nel 2016 con il disco “Basta Scegliere” prodotto insieme ad Alessio Camagni, storico produttore dei Ministri.

    Il cuore della loro musica sono i testi, così personali da divenire universali, attorno ai quali prendono forma composizioni ricche di sfumature, con sintetizzatori analogici che si intrecciano a creare un’opera coinvolgente e intensa. Alla musica gli aabu uniscono una forte passione per la fotografia, che usano per documentare ogni momento della loro vita e di chi li circonda, creando un archivio visivo intimo e autentico.

    Dopo una fase di rinnovamento, in cui hanno esplorato influenze elettroniche, gli aabu sono pronti a tornare sui palchi per trasmettere nuove emozioni e coinvolgere il pubblico con un sound evoluto e carico di energia.

     

     

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  • Dalla cultura del patinato alla verità che cola: il nuovo linguaggio pop-rock di Cino Cino

    Ci sono persone che ci restano accanto. Anche quando il trucco ci cola sul viso, gli specchi si incrinano e il respiro si fa corto. Cino Cino le chiama “bussole”: presenze che, nei giorni in cui perdiamo il senso, riescono a riportarci a noi stessi. Senza giudizio, senza chiederci nulla in cambio. Con “Ti cola il trucco”, ottavo inedito del suo percorso solista, il cantautore sardo affronta un tema che oggi parla a tutti, anche fuori dalla musica.

    Viviamo in un tempo in cui la permanenza è eccezione. Relazioni, lavori, luoghi: tutto scorre, e spesso si dissolve. Il linguaggio quotidiano si è riempito di termini come ghosting e burnout, mentre mostrare la propria umana fragilità è ancora visto come un rischio da evitare.

    Negli ultimi due anni, la rappresentazione di questo aspetto trascurato, a lungo considerato come debolezza da occultare, ha però trovato nuove forme di espressione: dai trend social che immortalano lacrime e mascara colato, fino ai podcast e alle serie che trattano la sfera delle relazioni come “luogo” di cura o di abbandono. Sulla piattaforma TikTok, i contenuti con hashtag legati al “crying make-up” hanno raggiunto decine di milioni di visualizzazioni, segno di una curiosità crescente per immagini e racconti che non nascondono ciò che solitamente si tende a tenere per sé stessi. “Ti cola il trucco” si inserisce in questo scenario ma lo sovverte: non sottolinea l’estetica della lacrima, ma la concretezza di chi rimane accanto quando tutto vacilla.

    Il brano nasce di getto, in pochi giorni, ma porta con sé anni di vissuto. Parole in primo piano, arrangiamenti ridotti all’osso, un pop rock essenziale: «pioggia d’estate», «lenzuola stropicciate», «occhi tra stelle gelate». Il ritornello — «Ti cola il trucco ma resti qui, non servono filtri per farti brillare» —non è una celebrazione dell’apparenza, ma un riconoscimento di chi ci vede per quello che siamo, meravigliosi nella nostra unicità, senza bisogno di aggiustarci l’immagine o trovare parole di circostanza. La scelta di questa struttura minimale rafforza l’impatto delle parole, che affiorano senza sovrastrutture, sostenute da un ritmo che le lascia respirare, facendo sì che si imprimano nella mente.

    «Mi interessava raccontare chi ci resta vicino, non chi scappa davanti alle prime difficoltà – spiega Cino Cino -. L’idea del trucco che cola è arrivata dopo una notte storta: non c’era niente da sistemare, serviva solo qualcuno che stesse lì. Le bussole sono quelle persone che ci riportano al centro quando perdiamo il nord. Sono coloro che ci aiutano a ritrovare la rotta, anche quando ci sembra di esserci persi per sempre.»

    Un concetto che si inserisce in un dibattito sempre più vivo – dal fenomeno del “crying make-up” su TikTok ai contenuti che mostrano momenti reali anziché filtrati -. In tempi in cui termini come ghosting e burnout sono diventati parte del vocabolario quotidiano, il brano sceglie di raccontare la permanenza, la presenza attiva. Una scelta narrativa che parla a un pubblico ampio, anche oltre quello musicale.

    Dietro Cino Cino c’è Andrea Careddu, musicista con oltre vent’anni di esperienza come voce e chitarra dei Magar, finalisti a Rock Targato Italia 2017 e protagonisti di festival e rassegne nazionali. Dal 2021 ha intrapreso un percorso solista indipendente che conta otto inediti, tra cui “Selvaggia e chimica”, “Come rose a novembre” e “Graffi sui muri”. Con “Ti cola il trucco”, raggiunge la sua cifra più intima, unendo l’esperienza maturata nei live con la libertà espressiva della scrittura personale.

    «Ho cercato un suono diretto, pulito, che non coprisse il senso del testo. È un brano scritto di getto, ma con dentro tutte le persone che hanno fatto la differenza nella mia vita» – conclude l’artista.

    Come il mascara che scivola dalle ciglia senza nascondere il volto, “Ti cola il trucco” mostra la bellezza di ciò che siamo quando le apparenze svaniscono. In un’epoca di presenze altalenanti, intermittenti, il brano ci invita ad esserci. Davvero. Per gli altri, e per noi stessi.

  • “Epicuro (bye bye AI)”: filosofia e ironia nel nuovo singolo di Edoardo Tincani

    C’è un giardino antico, fatto di silenzi e riflessioni, dove il tempo sembra sospeso e i pensieri cercano la verità. In quel giardino passeggia Epicuro, il filosofo che invitava a raggiungere la saggezza rifuggendo i turbamenti inutili. Ma se oggi lo stesso Epicuro fosse catapultato nel nostro presente, cosa direbbe davanti a una realtà in cui i social sono vetrine di esistenze fittizie e gli algoritmi governano sogni e relazioni, non senza affanni? È proprio da questa suggestione che nasce “Epicuro (bye bye AI)”, il nuovo singolo di Edoardo Tincani, in uscita su tutte le piattaforme dal 17 ottobre. Un brano che mescola filosofia antica, denuncia contemporanea e umorismo tagliente, trasformando un dialogo immaginario in un monologo che parla a ciascuno di noi.

    Il pezzo è una riflessione pungente sul rapporto tra uomo e tecnologia. Tincani si rivolge al filosofo greco non per cercare risposte, ma per lanciare una critica sottile e ironica alla nostra epoca digitale. In un mondo sempre più dominato da social network e intelligenza artificiale, l’autore denuncia il rischio di perdere l’autonomia del pensiero, sostituita da un’apatia comoda ma pericolosa. La frase “Ma io ho voglia di vita, sai, di pensare da me senza alcuna AI, né algoritmi che succhiano l’anima, che mi rendono un’isola e mi tolgono libertà” diventa manifesto di un’urgenza: recuperare la libertà di pensare e sentire senza filtri.

    La musica, composta da Stefano Malagoli, veste il brano con un’atmosfera sospesa tra il gioco e la riflessione. L’arrangiamento firmato da Marco Gatti è sorprendente: un passaggio spiazzante dal jazz al rock spezza l’ascolto e restituisce la stessa inquietudine che il testo racconta. Pianoforte, chitarra e sezione ritmica dialogano tra loro fra divertimento e tensione, creando un effetto straniante che accompagna perfettamente le parole di Tincani.

    Con “Epicuro (bye bye AI)” Edoardo Tincani aggiunge un nuovo capitolo al suo percorso da cantautore impegnato, capace di intrecciare temi filosofici e attualità con una leggerezza che si dimostra incisiva. È un brano che invita a non cedere alla pigrizia mentale, a non lasciare che la tecnologia addormenti il pensiero critico, ma soprattutto a riscoprire la forza vitale degli esseri umani.

    Edoardo Tincani BIOGRAFIA

  • Donne che spariscono nel nulla. Un assassino senza volto. Solo il maresciallo Righi può fermare il male che incombe su Bologna. Maria Luisa Minarelli è tornata con il giallo storico “L’arciprete di Porta Castiglione”

    Con “L’arciprete di Porta Castiglione” (Indomitus Publishing), dal 2 ottobre Maria Luisa Minarelli torna a incantare i lettori con il quarto, avvincente capitolo della serie bestseller “I misteri di Bologna”, intrecciando storia e finzione in un noir avvincente e cupo.

    Bologna, 1938. Mentre l’Italia fascista si avvicina pericolosamente alla Germania nazista e le prime leggi razziali sconvolgono la vita quotidiana, il maresciallo Vittorio Righi si ritrova ad affrontare un caso inquietante: donne sole e benestanti scompaiono nel nulla. Nessuna denuncia. Nessuna traccia. Nessun corpo.

    Un’indagine scomoda e silenziosa comincia tra i vicoli del ghetto e i circoli rionali, passando per sacrestie, palazzi nobiliari e i sotterranei segreti della città. A guidarli, l’intuito del maresciallo e una rete di collaboratori fedeli. A ostacolarli, un assassino abile e invisibile, capace di cambiare volto e identità. Chi è l’artefice di questi femminicidi, che seduce, depreda e fa sparire donne sole senza lasciare tracce?

    Scrivere un romanzo giallo per me non è soltanto creare un intrigo e portare i lettori alla soluzione, ma è un pretesto per analizzare un ambiente, nel mio caso un ambiente del passato, individuandone le peculiarità – ha dichiarato la scrittrice.

    Il delitto, che smuove passioni e mette a nudo gli animi, è il mezzo ideale per illuminare i valori, i pregiudizi, i contrasti di un’epoca. Consente inoltre di approfondire la psicologia dei personaggi e le dinamiche interpersonali.

    La storia de L’arciprete di Porta Castiglione si svolge a Bologna, tra il ’38 e il ’39, cosa che mi ha permesso di osservare il declino delle fede degli italiani nel regime fascista nel timore dell’imminenza della guerra, e il sorgere di una prima opposizione organizzata.

    Ma il libro, che si ispira a una storia vera, si incentra soprattutto sul problema dei femminicidi, purtroppo ancora attuale. Il responsabile della scomparsa di alcune donne sole e danarose è un serial killer che agisce per appropriarsi dei loro beni.

    Di solito le mie storie sono incentrate sulle indagini e non sull’attuazione dei crimini. Qui però sono riuscita a condurre in parallelo sia le indagini che la preparazione del delitto, dando quindi alla storia una patina noir”.

    “Autrice di grande successo, con oltre 300 mila copie vendute in Italia e nota anche per la fortunata serie Le indagini di Marco Pisani avogadore a Venezia, Minarelli si conferma una maestra del giallo storico noir, capace di trasportare i lettori in un’epoca ricca di fascino e ombre – ha spiegato l’editore Davide Radice.

    Ambientato nella Bologna del 1938, sotto l’ombra cupa del regime fascista e delle nascenti leggi razziali, questo romanzo intreccia con maestria storia e finzione. La città, con i suoi vicoli antichi, i portici misteriosi e i sotterranei nascosti, diventa il palcoscenico perfetto per un’indagine inquietante: donne sole e benestanti svaniscono senza lasciare traccia. Il maresciallo Vittorio Righi, con il suo intuito affilato e una squadra di fedeli collaboratori, si muove tra il ghetto, le sacrestie e i palazzi nobiliari, sfidando un assassino sfuggente e camaleontico che sembra anticipare ogni sua mossa.

    Perfetto per gli amanti dei gialli e dei noir storici, L’arciprete di Porta Castiglione cattura grazie alla ricostruzione storica impeccabile, con ambientazioni autentiche e avvenimenti coerenti con il periodo. I personaggi, ben delineati e mossi da valori di rettitudine e apertura, conquistano il lettore, mentre la trama avvincente, sostenuta da un ritmo narrativo fluido, tiene con il fiato sospeso fino all’ultima pagina”.

    Un viaggio nel cuore oscuro di Bologna, quindi, dove ogni angolo nasconde un segreto e ogni passo può condurre a una verità sconvolgente.

    DATI TECNICI

    Titolo: L’arciprete di Porta Castiglione

    Autore: Maria Luisa Minarelli

    Casa editrice: Indomitus Publishing

    Data di pubblicazione: 2 ottobre 2025

    Costo: ebook € 7,99 (in esclusiva su Amazon, incluso in Kindle Unlimited) / paperback € 16,99 in libreria e su tutti gli store online

    Casa editrice: Indomitus Publishing

    Pagine: 226

    Link al sito: https://www.indomitus-publishing.it/product/arciprete-porta-castiglione-maria-luisa-minarelli/

     

    BIOGRAFIA AUTRICE

    Giornalista e scrittrice, Maria Luisa Minarelli è nata a Bologna dove si è laureata in Storia. Ha collaborato con periodici come “Storia illustrata” e “Historia” e si è occupata di salute, bellezza e turismo. Nel 1989 ha scritto “Donne di denari” (Olivares), un saggio sull’imprenditorialità femminile attraverso i secoli, anche tradotto in Germania.

    Ha pubblicato la serie con protagonista il maresciallo Righi “Delitto in Strada Maggiore”, “La veggente di via de’ Toschi” e “L’ultima canzone all’Eden”, oltre a “Un cuore oscuro” e la fortunata serie con protagonista l’avogadore Marco Pisani (“Scarlatto veneziano”, “Oro veneziano”, “Sipario veneziano”, “Crociata veneziana”, “La congiura dei veleni”, “Biondo veneziano” e “Oriente veneziano”, presto interamente ripubblicata da Indomitus), tradotta in Francia, Spagna e Gran Bretagna.

    Vive a Milano e spesso soggiorna a Venezia, città di cui è sempre stata innamorata. Le piace viaggiare e le sue passioni sono l’arte e l’antiquariato. È una divoratrice di libri che legge soprattutto di notte e non può vivere se non ha intorno il suo gatto e molte piante, che coltiva personalmente.

    PROFILO CASA EDITRICE

    Indomitus Publishing è una casa editrice alternativa, indipendente e attenta nello scegliere accuratamente storie avvincenti per il mercato editoriale dando fiducia ai bravi Autori italiani e rispettando la natura grazie ad un’attenta pianificazione delle tirature per evitare sprechi.


  • “Moquette blu” è il nuovo singolo di Mormile

    Dal 17 ottobre 2025 è in rotazione radiofonica “Moquette blu”, il nuovo singolo di Mormile disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 10 ottobre.

     

    “MOQUETTE BLU” è un brano pop che, tuttavia, porta in sé molteplici sfumature. L’arrangiamento è caratterizzato da una commistione di suoni classici degli anni ’60, tra cui tromba, contrabbasso, chitarra classica e chitarra elettrica, che si amalgamano all’uso di sintetizzatori dal suono contemporaneo, in un ritmo reggae cadenzato da stacchi e una melodia riconoscibile.

    Il testo racconta in maniera immediata e scanzonata un momento di conflitto con sé stessi, quando voci di pensieri intrusivi si fanno largo anche in momenti meno opportuni, come esplicitato anche nel videoclip.

    Commenta l’artista sul nuovo singolo: MOQUETTE BLU è una riproposta di un brano che mi accompagna da un po’ di tempo. In una primissima versione, era uscito come primo brano del progetto della mia vecchia band, sotto il nome di “L’altra parte di me”, ed è un brano a cui sono ovviamente molto affezionato. L’ho praticamente sempre suonato dal vivo in questi anni e spesso come brano di apertura, diventando di fatto una sorta di inno. Mi piaceva, dunque, l’idea di restituirgli una veste che non sia frutto delle tendenze sonore passeggere, ma di scelte che possano restare e invecchiare bene. Dargli un senso di estraniazione dal tempo. Alle registrazioni del brano hanno preso parte musicisti incredibili e la cosa mi rende molto fiero. Oltre a Pasquale Storace, che mi accompagna da sempre sia live che in studio, che troviamo alla chitarra classica e alla batteria, troviamo Davide Capolongo (musical director, chitarrista e cantante dei Pink Floyd Legacy) alla chitarra elettrica e ai synth, Luca Stocco (presente nel team di produzione di “HALO” di Samurai Jay e Vito Salamanca) al contrabbasso, e Fabio Renzullo alle trombe.”

    Il videoclip di “Moquette blu” mette in scena il racconto di un momento di conflitto con sé stessi durante un momento di festa, dove pensieri intrusivi sono raffigurati da una losca figura che guarda il protagonista in modo maligno, spocchioso e giudicante.

    Il set è il salotto di un appartamento allestito come se fosse un party anni ’60. La regia, la sceneggiatura e il montaggio sono a cura di Vincenzo Pezone.

    Guarda il videoclip: https://www.youtube.com/watch?v=mKXAiDkuaaQ

     

    Biografia

    Paolo Mormile, nato a Napoli, scopre la sua passione per la musica e le canzoni da piccolissimo. Scrive i suoi primi testi all’età di 16 anni e inizia a suonare la chitarra per accompagnarsi e arrangiare i primi brani. In arte “MORMILE”, si pone come portavoce di un pop d’autore, influenzato da sonorità funk e non solo.

    Innamorato dei ’60, ’70 e del futuro, ama sperimentare e intrecciare generi e suoni, filtrando la verità con l’astrazione. Dopo diverse esperienze musicali, tra cui essere stato parte di un coro gospel e fondatore della band “LEITMOTIV”, intraprende il percorso da solista nel 2021 con “SANGUEVIVO”, un brano in collaborazione con “Barr3tt”.

    Successivamente, pubblica i singoli “SCHIAFFI SONANTI”, “UN PO’ RETRO’”, “COMICHE ANNATE COSMICHE” e “FRIED CHICKEN”, che segnano una sua nuova cifra stilistica con un sound ispirato dal funk anni ’70, ma con elementi che ci ricordano che siamo negli anni ’20. Questi brani faranno parte del suo primo Album/EP, insieme alla sua ultima pubblicazione: “MARì (poltrona in pelle verde)”.

    Le sue canzoni nascono con un approccio pop, ma al contempo raffinato e sperimentale, mescolando sonorità vintage e contemporanee in modo ambizioso e artigianale. La sensibilità per le melodie pop con uno stile sonoro sempre in cerca di evoluzione è la stella polare delle sue composizioni, insieme ad una scrittura che punta ad essere autentica e innovativa.

    Tra le sue esperienze musicali, sono da citare la partecipazione al MEI, l’opening de “i Segreti” per “Bellissimo Tour nazionale”, la partecipazione a “Comportamenti Emergenti” Festival e il concerto @Civico103 art gallery.

    MORMILE ama camminare sul confine della contraddizione e il suo obiettivo è parlare un linguaggio potenzialmente trasversale, restituendo al pop uno spessore sociale e di ricerca sonora. Il progetto “MORMILE” è supportato da un team di musicisti e professionisti, tra cui Pasquale Storace, Davide Capolongo, Vincenzo Pezone e Fabio Dell’Aversana.

    “Moquette blu” è il nuovo singolo di Mormile disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 10 ottobre 2025 e in rotazione radiofonica dal 17 ottobre.

     

     

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  • Musica e Audiovisivo: un Futuro da Sincronizzare il 23 ottobre in occasione della Festa del Cinema Di Roma

    Giovedì 23 ottobre 2025 alle ore 13 avrà luogo presso lo spazio “Roma Lazio Film Commission” – Auditorium Parco della Musica di Roma un panel organizzato da FDAM in collaborazione con SIEDAS. Ingresso gratuito previa registrazione.

     

    FDAM, società discografica e cinematografica, in collaborazione con SIEDAS, Società Italiana Esperti di Diritto delle Arti e dello Spettacolo, presenta “Musica e Audiovisivo: Un Futuro da Sincronizzare”, un panel dedicato all’evoluzione del mercato delle sincronizzazioni musicali e al loro ruolo strategico per il futuro dell’industria creativa.

     

    L’evento, che si terrà il 23 ottobre 2025 alle ore 13 presso l’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone di Roma, sarà introdotto e moderato da Francesco Marchese, Label Manager & Legal Counsel di FDAM. Tra gli ospiti, Annaluce Licheri, Avvocato e Vicepresidente Genova Liguria Film Commission, Silvio Pascucci, Avvocato e Socio SIEDAS, e il musicista e scrittore Tommaso “Piotta” Zanello.

     

    Il panel si propone di esplorare le potenzialità creative ed economiche dell’incontro tra industria musicale e audiovisiva, in un contesto in cui l’innovazione tecnologica e il diritto d’autore si incontrano per scrivere un futuro condiviso. Gli esperti discuteranno di come la rivoluzione digitale e l’avvento dell’intelligenza artificiale stiano ridisegnando il panorama delle sincronizzazioni, aprendo scenari inediti per autori, editori, produttori e artisti.

     

    L’ingresso è gratuito previa registrazione al seguente link:

    https://www.eventbrite.co.uk/e/biglietti-audiovisivo-e-musica-un-futuro-di-incontri-231025-ore-1300-1755903427419?aff=oddtdtcreator

     

    Grazie al supporto della Fondazione Roma Lazio Film Commission.

    FDAM è una società con sede legale a Roma, attiva nel campo dell’editoria musicale e della produzione audiovisiva.

    La mission di FDAM include la valorizzazione delle sinergie tra musica e cinema, con attività che spaziano dalla produzione, distribuzione e promozione di opere audiovisive, come lungometraggi, cortometraggi, spot e documentari, alla gestione di cataloghi musicali e colonne sonore.

    Tra i suoi più recenti progetti discografici, FDAM ha pubblicato i singoli di ROSSELLA, Gemini e Mormile, in rotazione radiofonica e disponibili sulle piattaforme digitali. In campo cinematografico si segnala l’avvio di tre produzioni, la cui uscita è prevista per il 2026.

    Pur essendo una realtà ancora giovane, FDAM si propone come vettore d’innovazione nei modelli di collaborazione tra musicisti, editori, produttori e creativi audiovisivi, mettendo al centro la valorizzazione dei talenti, la qualità artistica e la contaminazione tra linguaggi creativi.

    A breve FDAM annuncerà il lancio di un contest con l’obiettivo di individuare nuovi talenti da inserire nel suo roster. Per ogni informazione o proposta, è possibile scrivere un’email a info@fdam.srl 

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