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  • “Calano i colli” il nuovo singolo di Daniele Faraotti

    “Calano i colli” il nuovo singolo di Daniele Faraotti

    Da venerdì 1° marzo 2024 sarà in rotazione radiofonica “Calano i colli”, il nuovo singolo di Daniele Faraotti già disponibile sulle piattaforme digitali dal 21 dicembre 2023. 

     

    “Calano i colli” è un brano ispirato dalla risposta di Wells a Peter Biskind riguardo al collo che si rilassa con l’età, una metafora che si intreccia con la società moderna, la quale offre soluzioni preconfezionate a ogni problema, pur richiedendo un costo. La musica della canzone ha un ritmo fluido, con un bridge e un ritornello che evocano le atmosfere di un classico alla Modugno. 

    Spiega l’artista a proposito del brano: “Calano i Colli è il primo dei due singoli che precedono l’uscita dell’album attualmente in lavorazione. Una canzone più mainstream del solito (almeno mi pare), supportata da un video/ divertissement dove le idee si associano in campo libero”.

    Il videoclip di “Calano i colli”, diretto da Elena Itto di Rafa, descrive lo sfiorire della bellezza e il naturale trascorrere del tempo. L’immagine del collo che si accorcia e si allunga è stata la spinta creativa per la realizzazione del video, nato da un’idea improvvisata con l’obiettivo di divertirsi.

     

    Guarda il videoclip su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=VbgpFf1R9SA

     

    Biografia

    Se l’oroscopo del 2022 dava al capricorno grandi soddisfazioni, il 2024 dovrebbe rilanciare lasciandosi alle spalle un 2023 un pò gnif. In effetti, per Daniele Faraotti, capricorno classe 1961, tutto comincia nel 2008 con la pubblicazione di “Ciò che non sei più” (Alka Record 2008). Non che prima non ci fosse stato niente, le attività svolte precedentemente potevano tranquillamente rientrare nell’ambito della formazione. Formazione lunga quella del Faraotti; tante le canzoni scritte, prima della prima canzone riconoscibile come tale – un percorso piuttosto accidentato. Si è trattato di recuperare quella scintilla che sembrava persa, tra esami in conservatorio, titoli di studio e domande di ammissione. Tra le cose mediamente grosse di questi anni di formazione, sicuramente va ricordata la collaborazione con Patty Pravo (Roxy Bar, MTV 1994) e la partecipazione come chitarrista ad un paio di canzoni nell’album di Claudio Lolli “La scoperta dell’America”.

    Anche la direzione artistica della rassegna U. S. W. (Und so Writer) a San Lazzaro di Savena (Bo) è tra le cose da ricordare. Le edizioni del 2008 e del 2009 (le uniche) hanno visto molta musica indipendente esibirsi sul palco dell’ITC.  Nel 2009 esce “Ciò che non sai più” (Alka Record 2009), Ep con quattro canzoni e un video. Le canzoni erano state registrate nelle session dell’album precedente, album che con questo gioca molto con il titolo. Come esordio non è male, ottimamente accolto dalla critica e poi tanti i concerti in giro per l’Italia, il più importante a Scisciano (Na) di spalla ai Massimo Volume. Poi è la volta “Canzoni in Salita” (Bombanella Records 2012). Le recensioni fioccano copiose e i concerti diminuiscono un po’, le mail scritte ai locali cominciano a non avere risposta e il pubblico è già stanco di cimentarsi con proposte non supportate da agenzie, etichette di grido e pubblicità. Circa due anni di lavoro per completare “In Cage’s shoes”, una composizione strumentale di 21 minuti omaggio a John Cage. Viene pubblicata in “Exit from the Cage” del 2014.  Quattro anni di silenzio portano ad “English Aphasia”. Pubblicato in digitale nell’aprile del 2019, vede l’edizione in vinile del 2020 rilanciare l’Inglese Afasico che, tra buone recensioni e complimenti, ripagherà il Faraotti di un periodo non proprio roseo sotto molti punti di vista. Nell’estate del 2019 inizia la stesura delle canzoni che andranno a far parte di “Phara Pop vol. 1”.  Durante il lockdown del 2020 la stesura dei testi, la messa a punto degli arrangiamenti e tante nuove canzoni. Su “Phara Pop” finiscono 20 canzoni scritte tra il luglio 2019 e Giugno 2020. Il singolo “RadioMagia”, viene pubblicato a Gennaio 2022 insieme al video eponimo.  In coda al 2023, e per la precisione in dicembre, arriva la pubblicazione di due nuovi singoli.

    La stesura dei testi del nuovo album è a buon punto e non si esclude l’uscita entro maggio 2024. E i concerti? Chissà, forse….

    “Calano i colli” è il nuovo singolo di Daniele Faraotti, disponibile sulle piattaforme digitali dal 21 dicembre 2023 e in rotazione radiofonica da venerdì 1° marzo 2024.

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  • Keyprog: il ritorno di Gianluca Grasso

    Keyprog: il ritorno di Gianluca Grasso

    Dal progressive all’elettronica, dal nu-jazz all’hip hop, il secondo album solista del poliedrico tastierista beneventano a quindici anni dal disco d’esordio
    Keyprog: il ritorno di Gianluca Grasso
    GIANLUCA GRASSO
    Keyprog – Collection 1
    10 brani – 46 minuti
    «Nel mio nuovo album Keyprog l’approccio è più aperto a nuove contaminazioni, dal nu-jazz al progressive-rock, dal concerto per pianoforte e orchestra di musica classica a elementi hip-hop, d’n’b, chill-out. Nuove influenze dovute soprattutto alle collaborazioni con diversi artisti in questi dieci anni, intese molto prolifiche che hanno contribuito alla realizzazione anche di altri album. Inoltre in KeyProg utilizzo nuovi banchi sonori, keyboard più sofisticate e software di ultima generazione con i quali ho ricercato nuove sonorità, realizzando un mixaggio più meticoloso rispetto al passato. Come nel disco precedente resta una improvvisazione legata sia alle regole armoniche che al mio mood».
    A quindici anni di distanza dal debutto da solista VortexGianluca Grasso torna con il secondo album Keyprog – Collection 1, che lui stesso presenta come un lavoro al crocevia tra stili, influenze, ispirazioni e atmosfere. Dall’antico amore per la musica classica e il prog-rock alla fusion e all’elettronica, senza dimenticare sonorità urbane e metropolitane contemporanee. Il tutto condito da ampie dosi di improvvisazione e ricerca tra nuovi strumenti. 
    Il tastierista beneventano, attivissimo in studio e dal vivo, come docente e come session man, negli anni ha suonato con nomi del calibro di Chuck Findley, Claudio Fasoli, Pietro Condorelli, Rick Margitza, Francesco Bearzatti, Tony Esposito, Tullio De Piscopo, Luca Aquino, Fabrizio Bosso, Silvia Mezzanotte, Marco Zurzolo e molti altri. Queste collaborazioni ed esperienze lo hanno portato al debutto Vortex (Videoradio 2009) all’insegna di un progressive elettronico e visionario, quindici anni dopo è la volta di Keyprog, in merito al quale precisa: «Il titolo intende sottolineare non tanto il genere prog-rock, che comunque è presente sotto forma di piccole sfumature, quanto il mio “progresso”, ovvero la mia evoluzione personale legata alle mie più recenti esperienze e al mio desiderio di continua ricerca musicale. Non a caso il titolo KeyProg è seguito dalla dicitura “Collection 1”, sottolineando la scelta di pubblicare solo alcuni dei nuovi brani realizzati, con l’idea di pubblicarne altri prossimamente seguendo questa linea di pensiero».
    Le dieci tracce di Keyprog racchiudono l’universo sonoro di Gianluca Grasso, che è musicista aggiornato e curioso, ma anche un attento ascoltatore: «Credo che un musicista debba dedicare il suo tempo allo studio dello strumento in generale, dalla tecnica allo studio di brani di vario genere. La conoscenza dell’informatica musicale poi gioca un ruolo indispensabile nella possibilità di poter produrre musica, ma il musicista non deve mai dimenticare di ascoltare musica, di vario genere. La spinta a realizzare Keyprog mi è venuta ascoltando gli album di Virgil Donati (oltre ad ascoltarlo dal vivo all’Iridium a New York), di Jordan Rudess con i Dream Theater oltre ai suoi interessanti album da solista, il beat di Mark Guiliana con Brad Mehldau (che ultimamente ho ascoltato in piano solo dal vivo a Napoli), le tastiere di Jason Lindner ed il suo famoso trio Now by Now, Derek Sherinian con i Planet XJulian Oliver con Dave Weckl, Chick Corea e il mitico Keith Emerson che non muore mai».
  • “Lettera” è il nuovo singolo di Ilaria

    “Lettera” è il nuovo singolo di Ilaria

    Dal 1° marzo 2024 sarà disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale “Lettera” (LaPOP), il nuovo singolo di Ilaria.

    “Lettera” è un brano che racconta come la percezione delle cose possa cambiare in base al nostro stato d’animo e alla nostra consapevolezza. L’artista ha scelto di mantenere un’atmosfera autentica, inserendo sonorità dell’R&B, stile che riflette il suo gusto musicale. La canzone rappresenta un messaggio che l’artista ha scritto a se stessa in un momento particolare della sua vita, durante il quale affrontava momenti di inquietudine e malessere che l’hanno spinta a intraprendere un percorso terapeutico.

    Spiega l’artista a proposito del brano: «Con “Lettera” voglio invitare tutti a non avere paura di guardarsi dentro e di non vergognarsi nel chiedere aiuto».

     

     

    Presalva ora il brano: https://lapop.lnk.to/lettera

    Biografia

    Le influenze R&B e latine contraddistinguono il suono di Ilaria.

    Ilaria nasce a Bologna e si approccia allo studio del canto e del musical all’età di nove anni a cui si lega la necessità di studio dello strumento, comprendendo chitarra e piano all’età di 12 anni.

    Sin da bambina personalità istrionica ben espressa attraverso musical e arti, presente da dieci anni sul territorio live bolognese, questo ha contribuito nella ricerca di generi e suoni che oggi caratterizzano i nuovi brani in uscita.

    Voce sabbiosa e profonda condisce il binomio di testi e musica dal sapore deciso. Inizia a scrivere per esigenza creativa ed emotiva in pieno lockdown coinvolgendo Tekla per l’aspetto della scrittura. Da questa collaborazione inizialmente rivolta ai brani individuali nasce un duo femminile di canzoni inedite che coinvolge entrambe le artiste, tra cui nel 2022 l’esordio insieme “Isola”.

    Ad oggi possiamo ascoltare il suo primo brano inedito nell’anno 2021, Maya, seguito prontamente da “Brividi”. Nell’anno 2022 pubblica “Bambina Cattiva”. Per concludere questo giugno con Bandita.

    “Lettera” è il nuovo singolo di Ilaria disponibile sulle piattaforme digitali di streaming da venerdì 1° marzo 2024.

     

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  • “Baci a metà” è il nuovo singolo di Kekko Giugno

    “Baci a metà” è il nuovo singolo di Kekko Giugno

    Da venerdì 1° marzo 2024 sarà in rotazione radiofonica“Baci a metà”, il nuovo singolo di Kekko Giugno disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale dal 23 febbraio.

    “Baci a metà”, scritto con Tommaso Cesana, è un brano racconta la storia di un amore genuino ed intenso che una coppia di ragazzini sta vivendo, spiegando il forte sentimento che li lega.

    Il testo vuole coinvolgere ascoltatori di qualsiasi età per aiutarli nei momenti di difficoltà grazie alla sfera affettiva che si crea in una vera coppia.

    Ascolta il brano: http://ada.lnk.to/baciameta

    L’artista commenta così la nuova release: “Baci a metà per non lasciare che finiscano qua.”

     

     

    Biografia

    Francesco Giugno in arte Kekko Giugno è un giovane cantautore barese classe 2003 con le idee chiare per il suo futuro. Durante questi mesi è stato affiancato da un team di professionisti con la quale ha lavorato duramente ad un progetto quasi pronto del tutto. Nell’ultimo periodo l’artista ha pubblicato quotidianamente cover sui propri social in modo tale da catturare l’attenzione del pubblico giovanile, ottenendo ottimi riscontri.

    Kekko ama tantissimo la sua musica, adora scrivere i suoi testi chiudendosi in studio, raccontando emozioni ed esperienze generali vissute sulla propria pelle. Non vede l’ora di svelarvi il progetto che ha in mente con il suo team per quest’estate.

    In questi mesi ha presentato i suoi vecchi inediti su palchi molto importanti, un inizio carriera da sogno..

    “Baci a metà” è il nuovo singolo di Kekko Giugno disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 23 febbraio 2024 e in rotazione radiofonica dal 1° marzo.

     

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  • Morgan e Panella: esce il nuovo EP Si, certo l’amore

    Morgan e Panella: esce il nuovo EP Si, certo l’amore

    Disponibile su tutte le piattaforme streaming e download il nuovo EP frutto della collaborazione tra MORGAN e PANELLA dal titolo SI, CERTO L’AMORE pubblicato su INCIPIT RECORDS e distribuito da EGEA MUSIC. Il disco composto da 8 tracce include il singolo Si, Certo l’Amore in attuale rotazione radiofonica, il nuovo bellissimo inedito Non + Tu ed una serie di componimenti, variazioni ed interludi a cavallo tra musica elettronica ed orchestrale sul tema portante di Si, Certo l’Amore. Più precisamente: Radiophobic, Album version, Orchestra, Elastic Brass, New wave, Post atomic.

    Video Teaser:

    https://youtu.be/AqMgu3rWFfY?si=OxbTaKwiH6EiBo8n

    Questo EP anticipa l’uscita del nuovo disco …E QUINDI INSOMMA OSSIA (Incipit Records / Egea Music)

    Queste le parole di Morgan sull’uscita:

    Il progetto Morgan/Panella è molto uniforme, è un continuo generarsi di canzoni come le piante spuntano dal terreno, in maniera quotidiana spontanea e naturale e con estrema facilità. Questo è senza dubbio dovuto alla grande musicalità della scrittura di Panella e anche alla mia irrefrenabile dedizione all’esperimento, pratica che conduce in territori imprevedibili e inesplorati, e che alimenta in modo estremamente nutriente la creatività, entusiasmando, gratificando, tenendo acceso il fuoco della vita artistica. Questo stato d’animo è chiamato da molti “ispirazione”, io preferisco dargli invece un ruolo ridimensionato alla normalità perché si tratta di una condizione regolare e non intermittente. Concepire in questo modo il lavoro della creazione progettuale di musica (nel mio caso, ma vale per tutte le discipline dell’ingegno) mi porta a realizzare ciò che davvero desidero e non per forza si tratta di qualcosa di ufficiale o di commissionato o di obbligatorio contrattualmente, anzi è l’esatto contrario, ossia quel che faccio nessuno mi ha chiesto di farlo e nessuno oltre a me ha previsto che esistesse, e quindi nessuno si aspetta nulla da ciò di cui nemmeno sa l’esistenza. La controindicazione di questo è che il pubblico, non sapendo, crede che io non componga più musica originale e che addirittura abbia “perso la vena”, quando invece non ha idea della fecondità che mi investe da cui sgorga una copiosità di oggetti davvero incontenibilmente accumulati in oltre quindici anni di artigianato musicale svolto tutti i giorni con regolarità anzi abnegazione stacanovista che mi ha fatto dedicare più di dieci ore alla certosina produzione di musica originale che non ho pubblicato. Ma che non sia pubblicata per me non significa che non esista invece per la gente sì, ma è una falsa credenza anche pesantemente avallata dalla selvaggia narrazione pubblica del mio discredito, cosa notoria e sistematica terribilmente antipatica che non ho nessuna intenzione di tirare in ballo adesso. Il lavoro con Panella quindi è una cosa che ho voluto pubblicare o forse “sono riuscito”’ a pubblicare, perché dopo tutti questi anni di distanza dal mercato (e non dalla musica, sia beninteso) il mio rapporto con il settore dell’industria musicale si è totalmente annientato e quindi ora lo sto ricostruendo da zero. Questa mia presentazione che lo introduce è qualcosa che non ero più abituato a fare ma che vent’anni fa era una delle mie principali attività, ero sempre alle prese con domande sui miei dischi e sulle canzoni, sui testi e sugli arrangiamenti, sulle produzioni, e stavo sempre a raccontare e fare esempi e connessioni ed è proprio per quello che ad un certo punto sono stato contattato dalla televisione, per il mio modo di affrontare il senso della musica, ma non avrei mai potuto immaginare che proprio di quello io negli anni a venire sarei stato privato. La televisione mi ha strappato alla mia natura, alla mia vera professione, frutto della mia preparazione, coltivata dalla passione. Nulla io conosco meglio di quella materia che si chiama “produrre dischi”, e nonostante tutti questi anni siano passati dal mio ultimo lavoro di inediti ufficialmente pubblicato (DaAadA, 2006), anni in cui sono avvenuti radicali importanti cambiamenti tecnologici proprio nel campo della realizzazione della musica pop, e la realtà mercantile sia stata dominata da persone altre da me, molto sinceramente, non sento di essere rimasto indietro e posso competere con chi ha vent’anni in meno di me ma non solo non ha la mia esperienza, non ha la mia libertà di esplorazione e la mia autenticità ma soprattutto non ha il mio coraggio ma è imbrigliato in un qualunque conformismo retorico del suo universo fatto di limitati stereotipi e poggiato su debolissime basi, schiacciato dalla cattività in cui è nato e di cui non percepisce i confini e comandato da un sistema che ha come solo motore un’economia schizofrenica e in amnesia costante, in stato di coscienza incoerente.

  • I Megara vincono Una Voce per San Marino

    I Megara vincono Una Voce per San Marino

    I Megara con il brano “11:11” vincono la 3^ edizione di “Una Voce per San Marino”, il festival che premia con la partecipazione al prossimo Eurovision Song Contest che si terrà dal 7 all’11 maggio 2024 a Malmö in Svezia.

    La serata, trasmessa in diretta dalle ore 21.00 su San Marino RTV (visibile sui canali 520 di SKY e 93 di tivùsat, sul canale 831 del DDT, in streaming su www.sanmarinortv.sm), ha decretato i Megara come vincitori che rappresenteranno la Repubblica di San Marino al prossimo Eurovision Song Contest che si terrà a MALMÖ in Svezia dal 7 all’11 maggio 2024.

    Secondo classificato: Loredana Bertè

     

    Terzo classificato: La Rua

    Premio “MIGLIOR LOOK” assegnato dal San Marino Outlet Experience: JALISSE

    Premio “OGAE ITALY” assegnato dal fan club eurovisivo italiano: LOREDANA BERTÈ

    Premio “Felbal” per il brano più radiofonico assegnato da Radio San Marino: LA RUA

    Premio della critica assegnato dalla stampa accreditata sammarinese e internazionale: LOREDANA BERTÈ

    Premio “Ludovico Di Meo” assegnato da San Marino RTV al miglior artista emergente: I MEGARA

    Si ringraziano:

     

    San Marino Outlet Experience

     

    Casperaki

     

    Marlù

     

    VW Reggini

     

    Isobox

     

    Febal Casa

     

    Banca di San Marino

     

    Promopharma

    Grazie alla firma di un accordo di sinergia pubblico-privato tra San Marino RTV, la Segreteria di Stato per il Turismo, Poste, Cooperazione ed Expo della Repubblica di San Marino e Media Evolution srl, riparte il contest-festival che porterà il vincitore all’Eurovision Song Contest dal 7 all’11 maggio 2024 a Malmö in Svezia, in rappresentanza della Repubblica di San Marino.

  • Atelier Musicale: Giulia Malaspina, tra jazz e canzone d’autore, sabato 9 marzo alla Camera del Lavoro di Milano

    Atelier Musicale: Giulia Malaspina, tra jazz e canzone d’autore, sabato 9 marzo alla Camera del Lavoro di Milano

    Pianista, cantante, compositrice e arrangiatrice, la musicista lombarda presenterà “La mia isola”, il suo nuovo album di brani originali: 
    un lavoro che dimostra la sua maturità e la sua capacità di riunire melodie classiche, armonie jazz e groove sudamericani con feeling italiano  
     
    MILANO – Nella confluenza tra il jazz e il song d’autore si colloca il penultimo appuntamento dell’Atelier Musicale, la rassegna organizzata dall’associazione culturale Secondo Maggio: sabato 9 marzo, alla Camera del Lavoro di Milano sarà di scena la pianista e cantante Giulia Malaspina, uno dei talenti più interessanti e di respiro internazionale emerso negli ultimi anni in quella terra di confine che porta i jazzisti ad affrontare il mondo della canzone (originale o storica) e, di converso, cantanti e cantautori a cercare colori sonori e ritmici provenienti dal jazz. Come sempre, il concerto inizierà alle ore 17.30 (ingresso 10 euro).
    In questa occasione Giulia Malaspina presenterà, in anteprima assoluta, “La mia isola”, il suo nuovo album che include brani originali cantati in italiano e in inglese. Nel disco, prodotto da Jim Beard (già accanto a Wayne Shorter, John Scofield e Mike Stern), si può sentire un’artista giovane, ma decisamente matura, e capace di riunire melodie classiche, armonie jazz e groove sudamericani con feeling italiano. A condividere il palco con Giulia, che proporrà anche alcuni pezzi tratti dai suoi due lavori precedenti e grandi classici della canzone italiana, ci sarà un gruppo formato da musicisti di talento, legati da tempo al suo universo espressivo: Alessandro Usai (chitarra), Marilena Montarone (basso elettrico) e Pasquale Fiore (batteria).
    Con alle spalle il diploma conseguito ai Civici Corsi di Jazz di Milano e poi al Berklee College di Boston, Giulia Malaspina vanta una carriera prestigiosa, in cui possiamo annoverare la partecipazione, alla Boston Symphony Hall, all’evento “Rhythm of the Universe”, diretto dal pluripremiato compositore di colonne sonore Alan Silvestri; poi, il ruolo di tastierista nel Berklee Commencement Concert all’Agganis Arena di Boston, con ospiti illustri quali Jimmy Page, Valerie Simpson, Gery Allen e Thara Memory e, nel 2015, la vittoria nel concorso “Made in New York – Jazz Competition”, in cui si è piazzata prima per il miglior arrangiamento e terza nella classifica generale per la rivisitazione di “Estate” di Bruno Martino (con giudici Joe Lovano, Lenny White e Randy Brecker). Da segnalare, infine, che nel 2018 Giulia è stata l’unica musicista italiana invitata all’Havana International Jazz Festival. 
    ATELIER MUSICALE – XXIX stagione 
    Sabato 9 marzo 2024, ore 17.30
    Giulia Malaspina quartet – La mia isola
    Giulia Malaspina (pianoforte e voce), Alessandro Usai (chitarra), Marilena Montarone (basso elettrico), Pasquale Fiore (batteria).
    Programma
    Giulia Malaspina:
    Travelling;    
    You Are My Moon;
    La mia isola.
    Paolo Conte (arr. G. Malaspina):
    Onda su onda.
    Giulia Malaspina:
    Like the Wind.
    Bruno De Filippi/Franco Migliacci (arr. G. Malaspina):
    Tintarella di luna.
    Giulia Malaspina;
    When I Think of You.
    Sergio Endrigo (arr. G. Malaspina):
    Io che amo solo te.
    Giulia Malaspina:
    Ettore;
    On This Bus.
    Prima assoluta della presentazione dell’album “La mia isola”. Introduce Maurizio Franco.
    Dove: Camera del Lavoro, auditorium G. Di Vittorio, corso di Porta Vittoria 43, 20122 Milano.
    Ingresso: 10 euro. 
    Per informazioni: 348-3591215.
    Direzione e coordinamento artistico: Giuseppe Garbarino e Maurizio Franco.
    Organizzazione: associazione culturale Secondo Maggio (presidente Gianni Bombaci; vicepresidente Enrico Intra).
  • “Prodjgi”, alla Cascina Cuccagna di Milano i giovani talenti del jazz italiano: dal 5 al 26 marzo con il Bramante Quartet, Marco Detto e Francesco Sensi

    “Prodjgi”, alla Cascina Cuccagna di Milano i giovani talenti del jazz italiano: dal 5 al 26 marzo con il Bramante Quartet, Marco Detto e Francesco Sensi

    Tre appuntamenti al Cuccagna Jazz Club di Milano con la formazione composta da Matteo Fanni (chitarre), Filippo Oggionni (sax), Vittorio Romano (contrabbasso) e Mattia Venturella (batteria), che presenterà un repertorio a base di standard e classici rivisitati con arrangiamenti originali, 
    contaminati da altri generi musicali tra cui pop e samba. Il pianista Marco Detto per due volte ospite d’eccezione
    MILANO – “Prodjgi”, acronimo di Promozione del jazz giovane italiano, è un ciclo di concerti ed eventi organizzati dall’associazione culturale Musicamorfosi, che si è aggiudicata il bando Siae “Per Chi Crea” ideato con l’obiettivo di promuovere e valorizzare i musicisti emergenti di età non superiore ai 35 anni. A Milano, il luogo dove i talenti emergenti della scena italiana possono esibirsi con regolarità è il Cuccagna Jazz Club, all’interno del ristorante un posto a Milano, in Cascina Cuccagna, nell’ambito della rassegna “Il rito del jazz”.
    Il primo appuntamento del mese di marzo con “Prodjgi” è in programma martedì 5 con il live del Bramante Quartet, formazione composta da Matteo Fanni (chitarre), Filippo Oggionni (sax), Vittorio Romano (contrabbasso) e Mattia Venturella (batteria). I quattro musicisti presenteranno un repertorio a base di standard e di classici rivisitati con arrangiamenti originali, contaminati da altri generi musicali (tra cui pop e samba, ma non solo). Come sempre, sono in programma due set (alle ore 19.30 e 21.30) e l’ingresso è libero. 
    Il Bramante Quartet sarà di scena altre due volte – martedì  12 e 19 marzo – con un ospite d’eccezione: si tratta del pianista Marco Detto, nome di spicco della scena nazionale, con 35 anni di attività e moltissimi album alle spalle. Dotato di un’apprezzata vena melodica e di una notevole capacità compositiva, Detto vanta innumerevoli collaborazioni con alcuni dei migliori jazzisti a livello internazionale, da Peter Erskine a Eddie Gomez, da Palle Danielssona Michel Portal fino a Lenny White, solo per citarne alcuni. Tante anche le esperienze maturate, in Italia, con musicisti quali Franco Cerri, Bruno De Filippi, Gianni Basso e molti altri.
    Per l’ultimo appuntamento del mese, martedì 26 marzo riflettori puntati sul quartetto del chitarrista e compositore Francesco Sensi (con Davide Cabiddu al pianoforte, Enrico Palmieri al contrabbasso e Marcello Repola alla batteria). Questa formazione proporrà brani originali con l’idea di ricercare una propria identità musicale e compositiva. Il repertorio del gruppo è influenzato, in gran parte, dalla scena jazz newyorkese di fine anni ‘90 e i principali punti di riferimento per i quattro giovani musicisti sono artisti come Aaron Parks e Kurt Rosenwinkel: l’idea del gruppo è quella di trovare un punto d’incontro tra il jazz moderno e altri generi musicali, mantenendo sempre un legame con la tradizione. Classe 1998, Francesco Sensi si è formato prima presso il Conservatorio F. Morlacchi di Perugia e poi ha completato i suoi studi trasferendosi a Milano, dove ha frequentato il Conservatorio G. Verdi. A fine gennaio ha pubblicato, per l’etichetta WoW Records, “In Abstracto”, il suo album d’esordio.
    “Prodjgi” si configura come una sorta di “rassegna nelle rassegne”, un circuito virtuoso in cui, accanto alle esibizioni e alle performance dal vivo, gli organizzatori svilupperanno una serie di residenze artistiche volte a consolidare e implementare i progetti dei giovani jazzisti italiani, che saranno supportati nel loro percorso di crescita artistica e che potranno maturare esperienze, sviluppare competenze e condividere progetti, idee e scambi creativi con musicisti professionisti e affermati. Più nello specifico, “Prodjgi” intende dare visibilità a dieci gruppi jazz e due formazioni crossover all’interno di cinque manifestazioni nazionali (“Il rito del jazz” a Milano; Monza Visionaria nel capoluogo brianteo; Suoni Mobili, il festival della Brianza lecchese e monzese che ogni anno conquista nuovi territori; il festival Alte Marche-Altra Musica che si svolgerà a Pesaro Capitale della Cultura 2024 e nelle aree interne delle Marche; il Tremezzina Music Festival, sulla sponda lariana del lago di Como) e nell’ambito di due kermesse internazionali (LAC in festa, a Lugano, e Jazz in Bess, organizzata dall’omonimo music club ticinese).
    “Prodjgi-Per Chi Crea” – Il rito del jazz – Cuccagna Jazz Club 
    Un posto a Milano, Cascina Cuccagna, via Cuccagna 2/4, Milano.
    Ingresso libero.
    Informazioni e prenotazioni: tel. 025457785; email: info@unpostoamilano.it
    Martedì 5 marzo h 19.30 e h. 21.30 
    Bramante Quartet
    Matteo Fanni, chitarre;
    Filippo Oggionni, sax;
    Vittorio Romano, contrabbasso; 
    Mattia Venturella, batteria.
    Martedì 12 e 19 febbraio h 19.30 e 21.30. 
    Bramante Quartet feat. Marco Detto
    Matteo Fanni, chitarre;
    Filippo Oggionni, sax;
    Vittorio Romano, contrabbasso; 
    Mattia Venturella, batteria;
    Marco Detto, pianoforte.
    Martedì 26 marzo h 19.30 e 21.30
    Francesco Sensi Quartet – In Abstracto
    Francesco Sensi, chitarra e composizioni;
    Davide Cabiddu, pianoforte;
    Enrico Palmieri, contrabbasso;
    Marcello Repola, batteria.
  • Canto Proibito  il nuovo album di Ada Montellanico

    Canto Proibito il nuovo album di Ada Montellanico

    Esce venerdì 23 febbraio “Canto Proibito” per Giotto/Egea Music, il nuovo album di Ada Montellanico.

    In questo nuovo progetto discografico, il dodicesimo come leader, la cantante romana rivisita un repertorio secentesco, cantandone l’irriverenza, l’ironia e la sensualità, e riportandone alla luce la modernità e la vivacità culturale.

     

    Dopo aver interpretato i testi inediti di Tenco (Danza di una ninfa, 2005) e i diritti civili di Abbey Lincoln (Abbeys Road, 2017), Ada Montellanico torna con un nuovo progetto di ricerca, non solo musicale, indagando un’epoca caratterizzata da profonde trasformazioni, grandi rivoluzioni e mutamenti, a cui si contrappongono forze conservatrici; nel quale alle idee innovative e alle proposte artistiche accolte da una Venezia liberale, si contrappongono le proibizioni di una Roma clericale, e il divieto alle donne di calcare i palcoscenici consente l’ascesa e l’affermazione dei castrati. Un’epoca tumultuosa, ma estremamente florida e significativa, in cui la musica diventa per la prima volta espressione di affetti, di passione, e che vede la nascita della monodia, l’apertura del primo teatro pubblico e l’affacciarsi delle donne sulla scena culturale.

     

    Da qui nasce il nome Canto Proibito, che vuole narrare questo secolo attraverso le composizioni degli autori più rappresentativi dell’epoca: Handel, Scarlatti, Caldara, Cesti, Carissimi, Cavalli, Barbara Strozzi e Francesca Caccini, entrambe meravigliose e rare compositrici di quei tempi.

     

    Ada Montellanico sceglie un organico pianoless, in cui la voce, oltre ad essere protagonista per la narrazione, assume un ruolo primario a livello strumentale, insieme alla tromba di Giovanni Falzone (che ha curato anche tutti gli arrangiamenti e firmato insieme alla Montellanico l’unico brano originale in scaletta che dà titolo all’album), al trombone di Filippo Vignato, al contrabbasso di Jacopo Ferrazza e alla batteria di Ermanno Baron.

     

    Registrato a maggio 2023 negli studi della Casa del Jazz di Roma, questo album rappresenta per la cantante romana anche un legame con l’inizio del suo percorso musicale: è su queste composizioni, infatti, che ha intrapreso i primi studi canori per poi arrivare al canto jazz (che solo recentemente è stato introdotto come disciplina a livello accademico). Questi brani rappresentano, quindi, non solo un insolito repertorio per il jazz, ma anche un laboratorio musicale in cui sperimentare linguaggi e nuove sonorità con un approccio vocale e strumentale totalmente diverso.

    Infine, in Canto Proibito c’è un riferimento a “Opera Proibita”, album del 2005 di Cecilia Bartoli, cantante molto amata dalla Montellanico, non solo per la sua statura artistica ma per essere una illuminata ricercatrice dalle molteplici sfaccettature. Un omaggio a lei, come in una condivisione di sentimento e di identità seppur con linguaggi differenti.

     

     

    Formazione:

    Ada Montellanico, voce

    Giovanni Falzone, tromba e arrangiamenti

    Filippo Vignato, trombone

    Jacopo Ferrazza, contrabbasso

    Ermanno Baron, batteria

     

    Tracklist

    1) O cessate di piagarmi/Luci ingrate (A. Scarlatti/ G. Falzone)

    2) Canto proibito (G. Falzone- A. Montellanico)

    3) Che si può fare? (Barbara Strozzi)

    4) Delizie contente/ Delizie (P.F. Cavalli/ G. Falzone)

    5) Piangerò la sorte mia (G. F. Handel)

    6) Vittoria, Vittoria! / Vittoria (G. Carissimi/ G. Falzone)

    7) Intorno all’idol mio / Idol mio (A. Cesti/ G. Falzone)

    8) Sebben, crudele/ Desir (A. Caldara/ G. Falzone)

    9) Già il sole dal Gange/ Gange (A. Scarlatti/ G. Falzone)

  • “Loophole” il nuovo singolo della band Fik y las Flores Molestas

    “Loophole” il nuovo singolo della band Fik y las Flores Molestas

    Da venerdì 23 febbraio 2024 è disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming digitale “Loophole”, il nuovo singolo della band Fik y las Flores Molestas.

    “Loophole” è un brano scritto da Fik durante la pandemia del Covid-19 e parla di giustizia sociale, di un carnevale che ritorna e permane come simbolo dell’autodeterminazione dei propri corpi, di ecologia, di odio e di pregiudizio, ed altri temi sociali, con accenni al dadaismo.

    La canzone nasce come brano strumentale senza voce, proprio come è stato per “Stranger”. Il giro armonico della strofa suona un po’ jazzy, poiché contiene la progressione base della musica jazz. Suona jazzy perché gli accordi sono ricchi di estensioni. Questa progressione è nata utilizzando una loopstation RC-20 nel periodo in cui Fik lavorava anche come artista di strada a Berlino. La base musicale è infatti dedicata all’omonimo locale in Boddinerstraße a Kreuzberg-Neukölln.

     

    Spiega Federico Ficarra in arte Fik a proposito del brano: “Sono molto emozionato all’idea che stia per uscire Loophole, in generale c’è una certa effervescenza crescente all’avvicinarsi del release dell’album. La canzone esplora diverse tematiche sociali come la giustizia sociale, e nuove sonorità rap funk ma anche disco e minimal. Già il teaser del videoclip è piaciuto molto ai nostri followers su Instagram e sono fiducioso che andrà anche meglio di Stranger di cui sono comunque molto soddisfatto e che continua a correre! Oh Yeah!”.

    Il videoclip di “Loophole” è stato realizzato da Kalu (Gianluca Battilani), e i protagonisti coinvolti, oltre a Fik, sono il ballerino-atleta Bruno Carlini, la ballerina Laura Baldon e la fata Valentina. Il video si svolge in un’unica location pregnante di simboli culturali: il Grindhouse Club di Padova. La danza è un elemento centrale, con una coreografia realizzata da Isabella Pettenuzzo e una storyline di Federica Esposti, e a tratti il concerto di Fik sembra dedicato a Laura, Valentina e Bruno. Nelle scene c’è anche molta teatralità, utilizzo di simboli e sensualità. La libertà espressa nel video potrebbe suscitare qualche perplessità, ma alla fine fa sorridere e coinvolge tutti. Il finale è significativo e invita a riflettere.

     

    Guarda qui il videoclip su YouTube: https://youtu.be/F_1aBVJbAxI

     

     

    Biografia

    Fik y las Flores Molestas è il nome con cui Federico ha scelto di raggruppare le varie collaborazioni in studio e dal vivo, per le strade e nei club, che l’hanno accompagnato nella rappresentazione delle sue musiche.

    Oggi Fik si esibisce in formazione trio con Emanuele Pecciarini (drums) e Fabio Barbaro (bass), ma i featuring con suonatori di strumenti a fiato non mancano di certo: Federico ha organizzato numerose parate in formazione marching band a Berlino, a Padova e Venezia, avendo così la possibilità di raccogliere i contatti di tantissimi musicisti.

     

    Fik

    Federico Ficarra, noto come Fik, è un performer, cantante, chitarrista e compositore. Insegna musica ed è il manager e factotum della band Fik y las Flores Molestas.

    Fik ha vissuto 4 anni a Berlino, esibendosi in diversi club e jazz club, ottenendo visibilità anche attraverso un articolo con foto in prima pagina e pagine interne del quotidiano Berliner Morgenpost. In Italia, si è esibito in locali e festival noti come lo Sherwood Festival, il CSO Pedro, Al Vapore Bar & Music, Vinile, e molti altri. Da novembre Fik ha iniziato a studiare danza hip hop e funk con la ballerina coreografa Isabella Pettenuzzo. Ha frequentato un corso di perfezionamento con la cantante jazz Alessia Obino ed ha conseguito la Licenza di Teoria e Solfeggio e 2 diplomi triennali, uno in Tecnico di Sala di Registrazione e l’altro in Chitarra jazz (2021) presso il Conservatorio di Padova. Ha inoltre studiato recitazione teatrale e ha lavorato con registi e attori noti del Teatro Verdi di Padova e del Teatro Piccolo di Milano. Studia sempre chitarra e musica, facendo le dovute pause, dall’età di 8 anni in gran parte come autodidatta.

    Emanuele

    Emanuele Pecciarini inizia a studiare la batteria all’età di otto anni presso la scuola di musica “F. Landini” (FI) dove si contraddistingue fin da subito per le proprie capacità vincendo una borsa di studi.

    Prosegue i propri studi diplomandosi all’accademia “Lizard” e dopo di essa inizierà un percorso didattico presso il conservatorio “F. Venezze” di Rovigo che si concluderà col diploma in batteria nel 2021.

    Nel percorso in conservatorio avrà la possibilità di studiare con grandi maestri come Stefano Paolini, Ricky Roma, Pier Mingotti e parteciperà a masterclass con batteristi del calibro di Dave Weckl e Mark Guiliana.

    Negli ultimi anni ha svolto un’importante attività concertistica e di incisione in studio con gruppi e artisti del calibro di: Edo (XFactor), Lamponi Di Piombo, Folk Solution Band, Fik y las Flores Molestas, In Diretta Nel Vento (tribute band ufficiale dei Pooh) e DeEsperanza.

    Fabio

    Fabio Barbaro è un bassista elettrico nato sotto il segno del Rock ma fulminato sulla via di Damasco dal Jazz. Fabio ha studiato alla Scuola di Musica Gershwin di Padova, alla Scuola di Musica Thelonious Monk di Mira e al Conservatorio di Padova con Maestri come Alessandro Fedrigo, Franco Testa, Giorgio Panagin e Marco Privato, oltre che a ricevere lezioni private da diversi professionisti.

    Amante di tutti i generi musicali, ha suonato nel corso degli anni con diverse formazioni musicali in gruppi Jazz, Fusion, Rock, Metal, Bossa nova, Pop Italiano ed Estero, Cantautorato, Musica Etnica e Musica Partenopea, suonando in diversi locali, hotel, eventi, ristoranti, festival e feste private.

    Dopo “Stranger”, “Loophole” è il nuovo singolo della band Fik y las Flores Molestas disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica da venerdì 23 febbraio 2024.

     

     

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