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  • DATEMI UNA CUCCIA, UN’OASI DI SALVEZZA PER ANIMALI ABBANDONATI E MALTRATTATI

    DATEMI UNA CUCCIA, UN’OASI DI SALVEZZA PER ANIMALI ABBANDONATI E MALTRATTATI

    Animali abbandonati e maltrattati: per fortuna ci sono le associazioni di volontariato – come Datemi Una Cuccia (DUC) di Milano – che si occupano di loro per poi favorire nuove adozioni al fine di dare amore e una famiglia a queste incolpevoli creature.

    Chi non ha mai avuto un cane, un gattino, una tartaruga, anche solo un pesciolino rosso? Questo fenomeno che sta dilagando sempre più all’interno della nostra società, enfatizzato ancor di più in un periodo di emergenza sanitaria come quello che abbiamo vissuto durante la pandemia, ha dimostrato ancora una volta che gli animali fanno parte della nostra vita probabilmente da sempre.

    Spesso siamo soliti attorniarci di animali da compagnia, che, pur sprovvisti della parola, entrano in tale simbiosi con noi da darci l’illusione di essere necessari alla loro sopravvivenza, perché l’affetto che si riceve nell’adottare un animale domestico, meglio ancora se non di razza e proveniente quindi da un canile o un gattile, non ha eguali.

    Ma gli animali domestici non saranno mai dei giocattoli, e meritano rispetto oltre che attenzioni ed amore, per questo diverse associazioni di volontari sono attive sul nostro territorio con lo scopo di rendere consapevoli i futuri “proprietari” (meglio definirli adottanti) delle responsabilità a cui vanno incontro.
    E nel mare magnum delle possibilità Datemi Una Cuccia (DUC) si presenta a Milano come una realtà ormai consolidata, che non guarda in faccia a nessuno, né per la parte animale, accettando di prendersi cura anche dei casi più disperati, né per la parte umana, accertandosi che chi si è rivolto a loro sia conscio del cambio radicale che sta per avvenire nella propria vita.

    Un cambio che non dovrebbe mai essere rifiutato, una volta intrapreso, per motivazioni futili, come purtroppo ancora accade. Per questo Datemi Una Cuccia si occupa principalmente di animali abbandonati, maltrattati o frutto di rinuncia di proprietà che vengono accuditi con amore dai nostri stallanti, curati e riabilitati se necessario finché non sono pronti per una nuova adozione.

    Come tutte le associazioni di volontari DUC continua a mantenersi con le proprie forze, e fortunatamente la rete di solidarietà che la circonda è sempre in aumento, ma l’aiuto di chiunque voglia dare il proprio contributo è sempre ben accetto.


    Per maggiori informazioni:
    Tel: +39 350 1345 784
    Email: ciao@datemiunacuccia.it
    https://datemiunacuccia.it/
    FB: https://www.facebook.com/datemiunacuccia
    Instagram: https://www.instagram.com/datemiunacuccia/?hl=it

  • Atelier Musicale: pagine di Haydn, Beethoven, Enescu, Ghedini e Garbarino con il Trio Classico Italiano sabato 28 gennaio all’Umanitaria di Milano

    Atelier Musicale: pagine di Haydn, Beethoven, Enescu, Ghedini e Garbarino con il Trio Classico Italiano sabato 28 gennaio all’Umanitaria di Milano

    MILANO – Il secondo appuntamento del 2023 dell’Atelier Musicale, la rassegna organizzata dall’associazione culturale Secondo Maggio, ha come protagonista il trio con tastiera (qui il pianoforte), un organico che nasce nel periodo barocco e che trova i suoi massimi sviluppi in epoca romantica, configurandosi come la più “solistica” delle formazioni cameristiche perché mette in evidenza, pur in un contesto molto coeso, ognuno dei tre strumenti: sabato 28 gennaio (ore 17.30; ingresso 10 euro con tessera associativa a 5/10 euro), presso la Società Umanitaria, il Trio Classico Italiano proporrà un viaggio in questo contesto strumentale, attraversando 250 anni di storia musicale. Il violinista Maurizio Cadossi, la violoncellista Giovanna Vivaldi e il pianista Lucio Cuomo partiranno da Haydn, maestro nella gestione del trio (organico per il quale il grande compositore austriaco ha scritto oltre quaranta pagine di un livello non inferiore a quello dei suoi celebratissimi quartetti), per giungere a Garbarino, di cui eseguiranno un brano che è un articolato percorso sonoro nella musica del nostro tempo.
    Tra i due estremi il repertorio presenta anche una deliziosa pagina beethoveniana, una Serenata del romeno George Enescu, dall’equilibrato e intenso intreccio, e i deliziosi Intermezzi di un compositore sempre troppo poco eseguito come Giorgio Federico Ghedini. 
    Un concerto che propone una vera e propria panoramica storica, frutto di una ricerca competente e appassionata da parte dei membri del Trio Classico Italiano, che provengono da esperienze variegate nel campo della musica da camera e della didattica strumentale e che solo di recente si sono costituiti in ensemble: il violinista Maurizio Cadossi, studioso del repertorio violinistico romantico e moderno e del violino barocco, è docente di Conservatorio di lungo corso. La violoncellista Giovanna Vivaldi, già allieva di Claudio Merlo, affianca all’attività strumentale quella didattica con un occhio particolare alla formazione delle giovani leve, mentre il pianista Lucio Cuomo, anch’egli apprezzato docente di Conservatorio, ha indirizzato la sua attività soprattutto alla dimensione liederistica di canto e pianoforte e alla musica da camera. 
    Quello di sabato 28 gennaio si annuncia come un appuntamento intrigante, che metterà in luce le molteplici possibilità espressive e formali di un organico di grande successo nel Settecento e nell’Ottocento, ma caduto poi in disuso nel secolo successivo.


    ATELIER MUSICALE – XXVIII stagione
    Sabato 28 gennaio 2023, ore 17.30
    Trio Classico Italiano – Da Haydin al Duemila
    Maurizio Cadossi (violino), Giovanna Vivaldi (violoncello), Lucio Cuomo (pianoforte).

    Programma:
    F.J. Haydn (1732-1809)
    Piano Trio n. 5 in sol minore (Moderato, Menuet, Presto), 1766;

    L.V. Beethoven (1770-1827)
    Allegretto in si bemolle maggiore WoO 39, 1812;

    G. Enescu (1881-1955)
    Serenade lointaine per violino, violoncello e pianoforte 
    (Andante, Allegretto grazioso, Andante), 1903;

    G.F. Ghedini (1892-1965)
    Due intermezzi per violino, violoncello e pianoforte
    (Tranquillo, Bizzarro), 1915;

    G. Garbarino (1937)
    Paesaggi sonori per violino, violoncello e pianoforte; 2015.

    Introduce Maurizio Cadossi.
  • Atelier Musicale: pagine di Carvajal, Yamamoto, Aquilanti, Marcel e Marlow con il Trio Namaste sabato 11 febbraio alla Camera del Lavoro di Milano

    Atelier Musicale: pagine di Carvajal, Yamamoto, Aquilanti, Marcel e Marlow con il Trio Namaste sabato 11 febbraio alla Camera del Lavoro di Milano

    L’ensemble formato dai clarinettisti Natalia Benedetti e Guido Arbonelli e dal pianista Vincenzo De Filpo esplora la contemporaneità musicale tra repertori inediti e nuove direzioni


    MILANO – Diverse prime esecuzioni, italiane o milanesi, composte da un gruppo eterogeneo di artisti viventi, sono alla base dell’esibizione del Trio Namaste, in programma sabato 11 febbraio alla Camera del Lavoro di Milano (inizio live ore 17.30; ingresso 10 euro con tessera associativa), dodicesimo appuntamento della XXVIII stagione dell’Atelier Musicale, la rassegna organizzata dall’associazione culturale Secondo Maggio. 
    È un concerto per chi vuole conoscere alcune importanti direzioni della musica d’oggi: si spazia dalla compositrice cubana Ailem Carvajal, diplomata a L’Avana e specializzatasi a Parma, vincitrice di numerosi riconoscimenti e rappresentata in molti teatri prestigiosi (tra cui La Scala), al giovane giapponese Tetsuya Yamamoto, formatosi in patria e in Francia, plurivincitore di premi internazionali e considerato uno dei nuovi volti della composizione internazionale. Da Giancarlo Aquilanti, docente a Stanford, che si ispira al retroterra musicale della sua città natale (Jesi), a Linda Marcel, statunitense, didatta di fama mondiale e artista che compone nell’ambito della multimedialità e dell’incrocio tra diverse arti performative. Tra musica eurocolta e jazz si muovono poi un’autorità quale lo statunitense Eugene Marlow, candidato a diversi Grammy e autore prolifico di musiche che occupano un vastissimo universo sonoro, e Fabrizio Festa, compositore, sound designer e direttore d’orchestra attivo in molteplici campi, compresa la musica di scena. Da segnalare, infine, il prolifico Mauro Porro, che vanta una vivace attività internazionale e una presenza costante nelle emittenti radiofoniche europee. 
    Si tratta, nel complesso, di artisti che vivono la contemporaneità musicale con grande apertura mentale, portando idee e sonorità nuove e diverse, che richiedono interpreti sensibili e d’eccezione, come quelli del Trio Namaste (i clarinettisti Natalia Benedetti e Guido Arbonelli e il pianista Vincenzo De Filpo), ensemble per il quale sono stati scritti e dedicati molti brani in repertorio: Natalia Benedetti ha alle spalle un’intensa carriera concertistica e la vittoria in numerosi concorsi internazionali; Guido Arbonelli si è esibito nelle sale da concerto di tutto il mondo; infine, il pianista Vincenzo De Filpo vanta una lunga e prestigiosa carriera internazionale che lo ha visto al fianco di prestigiosi interpreti della scena musicale mondiale.


    ATELIER MUSICALE – XXVIII stagione
    Sabato 11 febbraio 2023, ore 17.30
    Trio Namaste
    Verso nuovi repertori
    Natalia Benedetti (clarinetti), Guido Arbonelli (clarinetti), Vincenzo De Filpo (pianoforte).

    Programma:
    Ailem Carvajal: Escaleno, prima esecuzione italiana;
    Mauro Porro: Virango, prima esecuzione a Milano;
    Tetsuya Yamamoto: Etude d’alterne, prima esecuzione italiana;
    Giancarlo Aquilanti: Sonata, prima esecuzione a Milano;
    Linda Marcel: Evocare III, prima esecuzione italiana;
    Eugene Marlow: Aspetta ancora qualche minuto, prima esecuzione italiana;
    Fabrizio Festa: Omnia mutantur. 


    Introduce Natalia Benedetti.
  • Al via fino al 16 febbraio un ciclo di masterclass durante la fase di casting per la 2^ edizione di “Una Voce Per San Marino”

    Al via fino al 16 febbraio un ciclo di masterclass durante la fase di casting per la 2^ edizione di “Una Voce Per San Marino”

    Durante le fasi di casting che si svolgono fino al 16 febbraio presso la Sala Polivalente “Auditorium Little Tony” a San Marino sono state organizzate delle masterclass di approfondimento dalle 10 alle 11 e dalle 18 alle 19, ecco il programma:

    • Volete cantare “dentro nei dischi”?
    • Perché fate quello che fate?
    • Tecnica vocale
    • La raccolta nei diritti della musica
    • Mental coaching

    Volete cantare “dentro nei dischi”? (a cura di Domenico “Mimmo” Paganelli)

    Piccoli segreti per un grande futuro

    Dall’autoriconoscimento del proprio talento alla relativa consapevolezza dei limiti e delle proprie forze, all’importanza dell’essere intraprendenti e non mollare al primo ostacolo.

    L’importanza di incrementare il proprio bagaglio con intelligenza, cultura musicale e studio della materia, la ricerca dell’originalità a partire dalla propria personalità e dalle proprie attitudini. L’importanza di essere veri, se stessi e credibili.

    Ispirazione dagli artisti preferiti, senza emulare ma sviluppando la propria personalità.

    L’importanza della cultura generale come arricchimento del proprio spessore artistico.

     “Ovunque sia possibile, davanti a una o a mille persone, esibitevi!…  usate i social con intelligenza, eleganza e con contenuti che stimolano la curiosità e linteresse… create un emozione e avrete vinto!!!” (M.Paganelli)

    Domenico Mimmo” Paganelli è un produttore indipendente e consulente musicale italiano. Direttore artistico della EMI, ha collaborato con Rino GaetanoMia MartiniIvan GrazianiLucio DallaFrancesco De GregoriRenato Zero per la RCAVasco RossiFrancesco GucciniRoberto VecchioniFranco BattiatoAngelo BranduardiIvano FossatiTiziano FerroMangoEdoardo Bennato , Stadio per laEMI.

    Perché fate quello che fate? (a cura di Roberto Costa)

    Motivazioni sul percorso artistico di scrittura e di interpretazione

    Gestione del suono e utilizzo di varie forme di arrangiamento per trovare la forma di comunicazione più adatta alla propria dimensione artistica.

    Esperienze con diversi artisti importanti con i quali Roberto Costa ha collaborato e prodotto dischi di successo  attraverso l’analisi, la comparazione e la conseguente applicazione di diversi stili.

    Roberto Costa, è un bassista, fonico, arrangiatore e produttore musicale italiano.

    Ha collaborato con Lucio DallaStadioIvan GrazianiRonLuca CarboniMinaGianni MorandiLuca Barbarossa Luciano Pavarotti. Autore e produttore di musiche per il cinema, il teatro e la televisione. Esperto di Area Professionale/Qualifica all’interno del SRFC della Regione Emilia Romagna per la formazione di Tecnici del Suono certificati.

    Tecnica Vocale (a cura di Lavinia Fiorani)

    Meccanismi vocali

    Perché non riesco a fare gli acuti? Cosa succede fisiologicamente ed anatomicamente nell’apparato fonatorio?

    Punti fondamentali per una corretta fonazione e miglioramento della prestazione artistica:

    • Igiene vocale
    • Geometria vocale
    • Spazio e risonanza

    Teoria sulle principali strutture vocali.

    Pratica con esercizi specifici per acquisire maggiore competenza tecnica e per migliorare la performance già dalla prima applicazione.

    Lavinia Fiorani (Roma, 29 giugno 1985) è una cantante, autrice e Vocal Coach italiana.

    Giurato tecnico delle quattro edizioni di All Together Now (Canale 5). Ha conseguito il Licentiate in Popular Music Vocals Teaching ed il Diploma in Popular Music Theory presso la West London UniversityLondon College of Music. E’ diplomata in didattica vocale del canto moderno, Certified VES® Trainer, presso il Voice Evolution Institute.
    Iscritta all’albo Voiceto Teach. Laureanda in Logopedia presso l’Università di Madrid.

    La raccolta dei diritti nella musica (a cura di Domenico “Mimmo” Gallotti)

    Diritto Master e diritto Editoriale

    Conoscenza di tutti i diritti legati allo sfruttamento delle opere musicali:

    • Gli aventi diritto dell’opera musicale;
    • La raccolta e la distribuzione dei diritti degli Autori e Compositori;
    • Raccolta e distribuzione dei diritti dei Produttori;

    “La conoscenza dei metodi di sfruttamento e la corretta raccolta e distribuzione delle royalty possono determinare in modo sostanziale le finanze necessarie per continuare a lavorare e vivere nel mondo della musica. Buona musica a tutti.” (D.Gallotti – Mimmo Mix)

    La conoscenza dei metodi di sfruttamento e la corretta raccolta e distribuzione delle royalty possono determinare in modo sostanziale le finanze necessarie per continuare a lavorare e vivere nel mondo della musica. Buona musica a tutti.” (D.Gallotti – Mimmo Mix)

    Domenico Mimmo” Gallotti, è editore e discografico musicale italiano.

    Proprietario dell’etichetta discografica G Records, negli anni ’90 è stato un DJ producer e remixer di fama Internazionale, con gli pseudonimi di Mimmo Mix e DeNiro, tra i remix più importanti quello di Bob MarleyI know a place.

    Mental Coaching (a cura di Diego Locanto)

    Il potere del cambiamento

    Sognare è meraviglioso!!!

    …ma se vuoi raggiungere l’obiettivo, se vuoi il cambiamento che meriti…

    hai bisogno di un Progetto.” (D.Locanto)

    Diego Locanto, è mental coach, imprenditore, sportivo e automobilista italiano.

    Pallavolista fin da giovanissimo per La Panini di Modena. Imprenditore in vari ambiti intraprende servizio di consulenza per aziende in Italia e all’estero. Mental Coach per imprenditori e manager di aziende e calciatori. Automobilista vincitore di campionati italiani europei e mondiali per Porsche e Lamborghini. Attualmente presidente del Porsche Club Umbria organizza il Campionato Porsche Club GT in diretta SKY.

    Regolamento ufficiale del Festival.

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  • ERI TU, il nuovo singolo di FILIPPO MALATESTA

    ERI TU, il nuovo singolo di FILIPPO MALATESTA

    Esce oggi 20 gennaio 2023 il nuovo singolo di Filippo Malatesta, intitolato ERI TU. Si tratta del quarto singolo tratto dall’Album Biutifullove, pubblicato alla fine del 2020 dall’etichetta riminese Yourvoice Records e realizzato durante il periodo di lockdown.
    Intenso ed emozionante, “Eri tu” è un brano coerente con lo stile musicale che Filippo ha dimostrato durante gli ormai 30 anni di carriera . Uno stile che parte dalla grande musica degli anni 90, ma che ha saputo rinnovarsi sempre , pur mantenendo come caratteristica intramontabile, la scrittura di canzoni di alto livello cantautoriale.
    Ed “Eri tu” non fa eccezione! A questo brano non manca infatti la grinta e la profondità, una musica accattivante e un testo che con semplicità e forza racconta dei cambiamenti in cui possiamo essere coinvolti e da cui, a volte,  possiamo essere travolti durante la nostra vita.
    Una canzone matura, nei suoni e nei pensieri, arrangiata benissimo dallo stesso Filippo.

    FILIPPO MALATESTA BIOGRAFIA

  • CAMMINANT AL MENEGHINO TRA NUOVE BIRRE E PEREGRINAGGI BIRROGASTRONOMICI

    CAMMINANT AL MENEGHINO TRA NUOVE BIRRE E PEREGRINAGGI BIRROGASTRONOMICI

    Camminant, cosi era definito il vagabondo nella Milano dell’Ottocento, e il pub Meneghino del capoluogo lombardo ci ripropone una piacevole peregrinazione alla scoperta di birrifici artigianali e piatti regionali, in un percorso ricco di sapori e gusti.
     
    Il viaggio ricomincia a pochi chilometri da Bamberg, nel nord della Baviera, in uno scenario di piccoli borghi, fortificazioni, boschi, antiche locande e sgargianti colture di luppolo. Qui troviamo il villaggio di Eltmann, la sua torre medievale e il birrificio Eschenbacher, che da quasi tre secoli produce la birra Wallburg.
    Anche oggi il birrificio, che ha adottato i più moderni impianti produttivi, rispetta quelle tradizioni bavaresi della Franconia ed utilizza esclusivamente luppoli tedeschi delle zone dell’Hallertau.
    Lasciati trasportare da una birra senza tempo… alla spina si susseguiranno Pils, Export e Weisse.
    Non mancheranno Stinco alla Birra e Bretzel farciti di Speck ed Asiago crosta Nera.
     
    Il viaggio prosegue verso la Valcamonica con le creazioni del birrificio Luppoleto Camuno, una piccola e meravigliosa realtà locale, un progetto nato per coltivare luppolo e sfociato inevitabilmente a produrre ottima Birra Artigianale.
    Porteremo dalla Valle Camonica anche formaggi e salumi da farvi degustare insieme alle birre.
     
    A Marzo andremo in Romagna e porteremo sulle nostre spine Biren, Birrificio Renazzese, una delle più belle ed affermate realtà artigianali italiane, tra le migliori interpretazioni birraie in stile tedesco del settore. Vi faremo assaggiare alcune delle loro birre e, soprattutto, una Altbier nata da una collaborazione Meneghino-Biren!
    E siccome ci piace vincere facile, non mancheranno le Piadine in Meneghino style!
     
     
    LE BIRRE PER L’INVERNO AL MENEGHINO
    Sono 12 le birre che fanno parte della produzione del Meneghino, ognuna delle quali con le proprie caratteristiche ben marcate.
    L’inverno 2023 sarà caratterizzato dalle Birre Ambrate, tra ritorni alla spina e una Collaboration Beer.  Il tutto accompagnato da una serie di piatti che riprendono la tradizione milanese con un pizzico di fantasia, ed in aggiunta a tutto questo – come se non bastasse – una serie di live show per rendere le serate ancora di più di quelle a cui non puoi mancare (Segui la programmazione live su Facebook)
     
    La Calibro 9 – Dunkel Weisse
    Dunkel Weisse, birra scura a base di frumento, fedele interpretazione del tipico stile tedesco, schiuma cremosa color nocciola chiaro, frizzante, l’aroma acidulo dei lieviti lascia spazio al classico e piacevole fruttato con toni di limone e banana.
     
    La Du – Dubbel
    Ambrata, si ispira al Belgio della tradizione monastica.
    Una birra secca e pericolosamente beverina, più semplice e amabile rispetto alle classiche Belgian Dubbel, con un tocco di sicura eleganza conferitagli da una luppolatura che richiama l’uva e la frutta tropicale.
     
    ALT ALT ALT! – Altbier
    Collaborazipne con Biren, Birrificio Renazzese.
    Birra ambrata, tipico stile originario di Dusseldorf….bevibile, sempice ed avvolgente, un caramello che invade la bocca, un corpo che ti invita a berne un’altra…

  • Leda P canta la violenza domestica vista dagli occhi di una bambina in Allegra

    Leda P canta la violenza domestica vista dagli occhi di una bambina in Allegra

    Leda P inaugura il suo 2023 in musica con Allegra, singolo in cui affronta il delicato tema della violenza domestica vista dagli occhi di una bambina indifesa e obbligata a essere grande ma allo stesso tempo impossibilitata ad agire da adulta data la tenera età. L’aggressività e l’instabilità di un padre alcolizzato influenzano il quotidiano della protagonista, costretta ad assistere a una disarmonia familiare e a soffrire in silenzio. 

    Un arrangiamento vellutato accompagna una storia fatta di lacrime e di voglia di rivalsa. Per liberarsi dal dolore la cantautrice sceglie un grido di liberazione attraverso i vocalizzi e un ritornello che rappresenta il tuono ridondante che viene ripetuto come fosse un mantra. Un brano in cui Leda desidera abbracciare e liberare tutte le vittime di un’infanzia poco “allegra” e che è stato presentato ad Area Sanremo. 

    Dominano le immagini naturalistiche, in particolare quella del mare, come luogo dove poter consolare la propria anima. Si tratta di una peculiarità della scrittura dell’artista che si lascia sempre ispirare dal paesaggio, come se fosse una riproposizione esterna dei suoi stati d’animo, dato che le sue canzoni hanno sempre un forte connotato autobiografico.

    Il pezzo è nato come un flusso di pensieri, avevo da tempo il desiderio di trovare le parole giuste per raccontare il mio passato, è stato il mio modo per elaborare l’accaduto e non sentirne più il peso. Non mi devo vergognare perché a sbagliare non ero io, purtroppo sono vicende che capitano spesso, la soluzione è guardarle con il giusto distacco e cercare di costruire la propria vita una volta diventati grandi, anche se chi vive episodi del genere matura più in fretta“.

    Leda P BIOGRAFIA

  • “il jazz a mare” a Milano: l’Homelife Trio in concerto martedì 31 gennaio a Mare Culturale Urbano

    “il jazz a mare” a Milano: l’Homelife Trio in concerto martedì 31 gennaio a Mare Culturale Urbano

    MILANO – Per l’ultimo concerto del mese di gennaio, la rassegna “il jazz a mare”, organizzata da Mare Culturale Urbano e Rest-Art/Novara Jazz negli spazi di Cascina Torrette, a Milano, vedrà di scena, martedì 31 gennaio, l’Homelife Trio, formazione guidata dal contrabbassista Tito Mangialajo Rantzer e completata da Giulio Maria Ferrari (chitarra elettrica) e Dario Di Tullio (batteria), due giovani talenti della scena italiana. Come sempre, il concerto inizierà alle ore 21.30 e il biglietto di entrata ha il costo simbolico di un euro.
    La pianista Carla Bley e il bassista Steve Swallow sono una coppia, oltre che musicale, anche e soprattutto nella vita. Entrambi compositori, hanno regalato al repertorio jazzistico degli ultimi 50 anni alcune delle più interessanti e stimolanti composizioni, che decine di grandi musicisti in tutto il mondo hanno sfruttato come “combustibile” per personali improvvisazioni e rivisitazioni, a partire dagli anni Sessanta con il pianista Paul Bley. In questo solco cerca di inserirsi anche l’Homelife Trio: nel corso del concerto di mercoledì 31 gennaio a Mare Culturale Urbano si ascolteranno, infatti, alcuni dei brani più noti composti da Carla e da Steve, attinti da un catalogo vastissimo e variegato.

    Con due cd pubblicati come leader e un centinaio di incisioni come sideman, Tito Mangialajo Rantzer, bassista elettrico, contrabbassista e docente di basso elettrico jazz al Conservatorio G. Verdi di Milano, è un musicista di grande esperienza, che si è esibito sui palcoscenici dei principali festival nazionali e internazionali. Nel corso della sua carriera ha collaborato con jazzisti del calibro di Claudio Fasoli, Tino Tracanna, Antonio Faraò, Giovanni Falzone, Antonio Zambrini, Lester Bowie, Herb Robertson, Roswell Rudd, George Garzone e Brian Lynch. Nel 2021 ha registrato con il quartetto di Claudio Fasoli il disco “Next”, votato miglior album italiano dell’anno dalla rivista Musica Jazz.
  • TOP JAZZ 2022 – L’Artchipel Orchestra di Milano votata miglior gruppo italiano dell’anno nel referendum della rivista Musica Jazz

    TOP JAZZ 2022 – L’Artchipel Orchestra di Milano votata miglior gruppo italiano dell’anno nel referendum della rivista Musica Jazz

    MILANO – Doppio, prestigioso riconoscimento per l’Artchipel Orchestra, il collettivo fondato e diretto dal batterista e compositore Ferdinando Faraò: l’ensemble milanese si è aggiudicato, nei giorni scorsi, il “Top Jazz 2022” indetto dalla rivista Musica Jazz come miglior formazione dell’anno e con l’album “Musiche di Jonathan Coe” si è classificato al secondo posto nella categoria “Disco dell’anno”, alle spalle di “The Song Is You” di Enrico Rava e Fred Hersch. Un risultato notevole, che si aggiunge ai tanti premi ottenuti in passato dalla critica specializzata: l’Artchipel si è aggiudicata, infatti, il Top Jazz come miglior gruppo italiano anche nel 2012 e nel 2017 e si è classificata al secondo posto nel 2014. L’ultimo attestato di stima in ordine di tempo inorgoglisce, com’è comprensibile, Ferdinando Faraò, deus ex machina dell’orchestra lombarda: «Questo risultato è un riconoscimento che ci riempie di entusiasmo, un’ulteriore conferma e un ulteriore apprezzamento del nostro lavoro. Apprezzamento giunto anche da musicisti del calibro di Franco D’Andrea e Claudio Fasoli. Il progetto è nato in collaborazione con Jonathan Coe, che abbiamo incontrato per la prima volta nel 2012, quando lui scrisse le note di copertina di “Never Odd Or Even”, il nostro primo disco. Dieci anni dopo è nato “Musiche di Jonathan Coe”, con il quale abbiamo messo in moto un vero e proprio cantiere in cui si scelgono i brani, si discute sui possibili arrangiamenti, si elaborano idee e sviluppi. Un processo alla base del quale c’è stato un vero e proprio gioco di squadra, un’operazione collettiva ampia e condivisa».

    Nata nel 2010, l’Artchipel Orchestra ha pubblicato fino a oggi sei dischi: oltre a “Never Odd Or Even” feat. Phil Miller, “Artchipel Orchestra Plays Soft Machine” (2014), “To Lindsay: Omaggio a Lindsay Cooper feat. Chris Cutler” (2017), “Batik Africana Suite” con l’Orchestra di via Padova (nel 2020), “Truly Yours – Musiche di Phil Miller” (sempre nel 2020) e, per l’appunto, “Musiche di Jonathan Coe”, pubblicato lo scorso anno. I Cd sono acquistabili sul sito della band all’indirizzo sites.google.com/site/artchipelorchestra.

    Come si evince dalla sua ricca discografia, la formazione milanese, che si è esibita nei principali festival jazz italiani, è passata da un repertorio di brani originali ad arrangiamenti propri di composizioni scritte negli anni Settanta, Ottanta e Novanta da Mike Westbrook, Alan Gowen, Fred Frith, Dave Stewart e, più di recente, Jonathan Coe. Da sempre, infatti, l’Artchipel ha nel suo Dna una spiccata vocazione internazionale e può vantare prestigiose collaborazioni con musicisti del calibro di Keith Tippett, Julie Tippetts, Mike e Kate Westbrook, Karl Berger, Ingrid Sertso, Adam Rudolph, Cyro Baptista ma non solo.

    L’Artchipel è un progetto in divenire ad assetto variabile: alla realizzazione dell’album “Musiche di Jonathan Coe” hanno contribuito Marco Fior (tromba), Alberto Bolettieri (trombone), Rudi Manzoli (sax soprano), Andrea Ciceri (sax alto), Germano Zenga (sax tenore), Rosarita Crisafi (sax baritono), Alberto Zappalà (clarinetto basso), Carlo Nicita (flauto), Paola Tezzon (violino), Jonathan Coe (tastiere), Luca Pedeferri (pianoforte, fisarmonica), Luca Gusella (vibrafono), Giuseppe Gallucci (chitarra), Gianluca Alberti (basso elettrico), Stefano Lecchi (batteria), Lorenzo Gasperoni (percussioni), Naima Faraò e Francesca Sabatino (voci), Ferdinando Faraò (direzione e arrangiamento), Beppe Barbera (arrangiamento), Francesco Forges (arrangiamento) e Andrea Serino (arrangiamento). A proposito dell’album, Coe ha affermato: «Compongo da sempre. Il mio scopo è sempre stato quello di creare musica accessibile, con influenze jazz e una forte enfasi sulla melodia. Ho sempre sognato di sentirla eseguita da grandi interpreti. Ora Ferdinando Faraò e l’Artchipel Orchestra non solo hanno realizzato il mio sogno, ma hanno superato le mie aspettative: il talento, l’energia e l’inventiva di questi grandi artisti e arrangiatori hanno trasformato la mia musica in qualcosa di cui posso essere davvero orgoglioso».

    Da segnalare, infine, le numerose iniziative alle quali il collettivo milanese sta lavorando: «Continuerà la nostra collaborazione con Jonathan Coe – conclude Ferdinando Faraò – allargando il nostro repertorio con brani inediti. Nei prossimi mesi, inoltre, porteremo in scena due progetti a cui siamo molto legati: il primo, “Tubular Bells Variations”, è dedicato alle musiche di Mike Oldfield mezzo secolo dopo la pubblicazione dell’album “Tubular Bells”; il secondo è “The world of György Ligeti feat. Esther Flueckiger” ed è un omaggio al grande compositore di origine ungherese nel centenario della nascita».

  • SLVTR & NEBBIA presentano “Sangu Miu” feat. EliaPhoks

    SLVTR & NEBBIA presentano “Sangu Miu” feat. EliaPhoks

    SLVTR torna dal 20 gennaio su tutte le piattaforme digitali con il suo nuovo singolo dal titolo “SANGU MIU” feat EliaPhoks ed in collaborazione con il talentuoso producer Nebbia. Il brano è pubblicato dall’etichetta discografica lombarda Evox3music e distribuito da Believe Music Italia
     

    “SANGU MIU” rappresenta il punto di partenza di una progettazione più ampia e strutturata che darà alla luce ad una successione di release durante tutto il 2023 e che, oltre a permettere al pubblico di scoprire il nuovo percorso di SLVTR, vedrà protagonisti, al fianco del poliedrico artista, anche diversi nomi di rilievo della scena urban nazionale.
     

    In questo primo singolo l’artista siciliano racconta la storia di una  relazione sentimentale tormentata ed appassionata tra due persone dalle personalità profondamente contrastanti. Nonostante la loro apparente incompatibilità di indole, l’intensità del sentimento e della passione li lega indissolubilmente. Da questa narrazione nasce il titolo del brano, “sangu miu”espressione del dialetto siciliano che indica, in funzione metaforica, l’assoluta visceralità di un legame.
     

    “SANGU MIU” con la sua curatissima produzione, realizzata dallo stesso artista a quattro mani  con il producer Nebbia, vanta una cifra stilistica innovativa ricca di contaminazioni tra sound differenti che riesce a posizionarsi fuori dalle etichette di genere. Sul trascinante ritmo del brano le liriche di  SLVTR ed EliaPhoks trovano la perfetta cornice e riescono a catturare completamente l’ascoltatore nell’atmosfera immersiva del brano.

    Il singolo, “SANGU MIU”, è inoltre accompagnato da un videoclip visual, prodotto e diretto dalle stesso SLVTR, e disponibile su YouTube dalle ore 14 di venerdì 20 gennaio

    Mix e Master del brano, artwork e grafiche del progetto sono  interamente a cura di SLVTR