Il giovane artista torna a far parlare di sé col singolo “Fumo Por La Noche”. Il brano presenta un testo romantico e a tratti malinconico, due aspetti che si sposano bene con l’amore: romantico nella sua nascita, doloroso nella sua fine. Young Dice ha il vizio del fumo e spesso gli capita di chiedergli aiuto quando ha problemi legati a questi temi emotivi. Tutte le sue migliori riflessioni avvengono di notte, con una sigaretta in bocca.
“Fumo, ma cerco rifugio in esso soltanto la notte. Funziona soltanto la notte. Gli occhi, per me, sono la parte più bella di una donna e quando la perdo, penso subito allo sguardo che non avrò più. Per questo nel ritornello dico “pero donde miro si no tengo tus ojos por mi”, perché senza gli occhi di una lei che amo e come se fossi cieco. Non vedo e non mi interessa guardare da nessuna parte”.
“Femme Fatale” è il nuovo singolo del poliedrico artista Maida. Il brano, pubblicato con Sorry Mom, si sviluppa attorno alla figura della femme fatale.
Pensando a questa, l’artista si discosta dall’idea che questa debba necessariamente essere una donna, staccandosi così dall’interpretazione strettamente legata alle parole. “La Femme Fatale è desiderio e tormento allo stesso tempo, è “sirena e strega”, è una pulsione allegramente dolorosa, l’ambizione che conquista e logora. È la compulsiva ricerca del piacere che conduce all’autodistruzione. Insomma, è tutto il contrario di tutto e noi ci abbiamo scritto una canzone“
Dopo l’ottimo riscontro ottenuto con Odio Sanremo, continua il progetto artistico all’insegna della provocazione di Claudia Ottavia con il nuovo singolo Fossi maschio, disponibile su tutte le piattaforme digitali. Un brano dai connotati insoliti, privo di musica e della durata di poco più di un minuto, un intermezzo a cappella che testimonia la volontà della cantautrice sarda di uscire fuori dagli schemi della forma canzone e sorprendere l’ascoltatore provocando in lui una reazione. Riposare le orecchie dopo la bolgia sanremese è il motivo che ha spinto Claudia a pubblicare adesso questo particolare inedito, ispirato a Tracy Chapman per il modello di riferimento strutturale.
Fossi maschio è un’invito rivolto all’uomo di togliersi la maschera che lo denota virile a ogni costo, come se mostrare un lato più vulnerabile fosse un motivo di vergogna. In un’epoca storica in cui l’assopimento e l’alienazione prendono il sopravvento e finiscono per renderci privi di capacità di risposta, questo brano vuole abbattere le barriere comportamentali tra i sessi e spronare chi ascolta ad esprimere nel quotidiano il proprio reale modo di essere.
Fossi maschio è incluso in un progetto che include 7 inediti, prodotti insieme a Michelegiuseppe Rovelli e nati durante il periodo della pandemia. I tratti distintivi sono la contaminazione tra ballo, canto e contenuti con sonorità elettroniche e testi ricchi di spunti di riflessione. Un disegno artistico che rispecchia l’anima eclettica di Claudia, spinta dalla necessità di spaziare tra mondi comunicativi diversi.
«Non mi sono mai schierata nei confronti del femminismo, Fossi maschio condanna un certo tipo di maschilismo stereotipato, sia perché ho avuto modo di conoscere tanti uomini che si presentano forti ma che in realtà sono degli agnelli tenerissimi, sia perché ho fatto lo sforzo di immedesimarmi in loro in quanto io stessa tendo a costruirmi una corazza difensiva di sicurezza, consapevole che la fragilità nel sistema sociale attuale porta all’annientamento. Homo homini lupus è ancora un’affermazione veritiera», dichiara l’artista.
Riaprono le discoteche e il cantautore di Olbia Nicola Russu ci regala il nuovo singolo in cui dominano le atmosfere da club e risalta prepotente la voglia di tornare a ballare sotto la cassa. È Claro, fuori su tutte le piattaforme digitali, è un concentrato di buoni propositi indirizzati verso un futuro dove le certezze sono poche. Il domani viene descritto come un gioco dove spetta a noi muovere le pedine, consapevoli che non possiamo controllare tutto quello che ci capita, ma allo stesso tempo abbiamo una percentuale di autogestione che ci sprona a dare il massimo per ottenere i propri obiettivi e migliorarsi.
Il pezzo si caratterizza per sonorità dreamin e nella produzione home made confluiscono le varie contaminazioni del progetto che sta portando avanti il cantautore sardo: è evidente, infatti, il suo amore per la musica elettronica più sognante, a metà tra euro-dance e melodia italiana del decennio ’90. Ma questo mondo sonoro si interseca con la canzone d’autore con cui Nicola è cresciuto e che lo ha spinto, in adolescenza, a scrivere.
«Mi rivolgo al futuro in un dialogo muto in cui lo interrogo su quali disegni abbia nei confronti miei e della mia generazione. C’è una parte certa che ci rende liberi di scegliere e che ci rende protagonisti della partita e una che invece dipende da fattori esterni. Penso che questo sia anche il bello della vita. Chissà cosa inventerà per noi e chissà se con le unghie e con i denti riusciremo nei nostri intenti. Intanto muovete le natiche che non ce lo vieta nessuno!».
Nicola Russu è un cantautore, musicista e compositore originario di Olbia, classe 1990. Inizia da autodidatta a suonare le tastiere durante l’adolescenza e dopo l’esperienza con la band dei Pazoba, con una partecipazione a Sanremo Rock, decide di perfezionarsi e di studiare al S.Louis College di Roma, città dove ora lavora, laureandosi sia come tecnico del suono sia nel campo della musica elettronica. Il suo progetto solista ha all’attivo due EP totalmente autoprodotti: Profondo Russu, pubblicato nel 2015 e disponibile su YouTube, in cui emerge il suo lato più introspettivo, e Montagne Russu, rilasciato lo scorso anno e più vicino alle attualità sonorità da clubbing. Da alcuni anni sta inoltre partecipando in qualità di tastierista all’attività live di Scarda.
Dopo il convincente debutto con Buonanotte, torna Letizya con il nuovo singolo Mostri, una ballad indie pop che parla di una relazione a distanza che finisce, con la narrazione affidata alla persona che resta e la sensazione di tristezza mista a rabbia in un ritornello dove le certezze e le speranze riposte nell’amato diventano un gigantesco punto di domanda. La cantautrice si interroga sul valore che diamo ai rapporti, consapevoli di quanto sia sbagliato affidare a un altro la nostra felicità anche se era in grado di azzerare le paure e le insicurezze.
Mostri è un viaggio di sola andata tra due giovani che concludono il percorso della loro storia, con le alte temperature esterne che si abbassano all’improvviso nel momento del triste annuncio, con il cuore che diventa di pietra e le mani che iniziano a tremare. Una scrittura matura, nonostante la giovanissima età, quella di Letizya che dimostra la sua capacità di introspezione psicologica in una canzone dai forti connotati sentimentali.
La produzione è di nuovo affidata a Davide Gobello, chitarrista, tra gli altri, di Fabrizio Moro, Loredana Bertè, Pierdavide Carone e Paolo Vallesi. La copertina è realizzata, come per Buonanotte, da Giorgia Malizia che ha proseguito l’immaginario visivo minimal e notturno, raffigurando una persona con la doppia faccia, riferibile ai due innamorati che guardano in direzioni diverse.
«Mostri è nata da una vicenda che è capitata a una mia amica, penso che gli amori a distanza siano quelli che necessitano di maggiore cura, non è facile riuscire a mantenere vivo il sentimento con i chilometri contro. Mostri è una storia che finisce con l’amaro in bocca, un saluto da digerire mentre il treno della vita continua la sua corsa».
Tornano i Baruffa e lo fanno con Amore magico, il nuovo singolo che racconta con irriverenza il processo di seduzione con una storia immaginaria che sfocia nella magia di due sguardi che si incrociano. L’io narrante si innamora di una ragazza che conosce in un locale e il tutto è descritto con la leggerezza che è il marchio di fabbrica dei testi del gruppo, capace di emozionare senza ricorrere ad artifici retorici ma con un linguaggio immediato e quotidiano. Un brano dalle sonorità pop rock, arricchito da elementi elettronici e con un ritornello sognante in cui il piano e la chitarra elettrica hanno il potere di immergere l’ascoltatore nella vicenda. Il pezzo anticipa l’EP d’esordio della band veneta che sarà pubblicato verso la fine della primavera.
«”Amore magico” parla di sesso. C’è tutto: lui, lei, il locale, il rituale, l’accoppiamento. Sembra poco. Anche perché i due palesemente si annoiano. Però poi c’è l’altro, l’intruso che spesso non vorresti, quella parola, la più difficile al mondo, che tanto valeva sbandierare senza pudore nel titolo: Amore. E poi, dato che non c’era più nulla di cui vergognarsi, abbiamo aggiunto magico. A volte è noioso doversi immedesimare nei ruoli della seduzione, flirtare-filtrare, alludere-illudere, fare storytelling, fingersi interessati-interessanti… tanto sanno tutti qual è il punto. Il protocollo annoia perché ci appiattisce su una copia di noi stessi, soprattutto nel ciclico ripetersi di incontri occasionali, vissuti in modo consumistico. L’amore, un gesto-rituale tramandato in eterno nella tribù degli esseri umani. Fino a quando, però, in quel gesto solito, meccanico, tecnico, preciso, rituale riusciamo a trovare noi stessi. Usciamo da un periodo di silenzio durato più di un anno dall’ultima pubblicazione (IndiePop, 2020) per presentarvi un brano che abbiamo scritto tempo fa e siamo molto felici che possiate ascoltarlo».
Giulia Mutti torna con Notte fonda, il nuovo singolo dal sound prorompente, ammiccante verso un certo pop rock venato di elettronica che ingloba però pianoforti, chitarre e batterie vere nella produzione (guidata dalle mani sapienti di Fabrizio Barbacci e Guglielmo Ridolfo Gagliano), senza mai slegarsi dall’importanza di un testo diretto e dal forte impatto. Strofe incalzanti e serrate nella metrica lasciano spazio a un ritornello aperto, dalla melodia scanzonata e sofferente allo stesso tempo.
Il brano racconta di una coppia che riflette sulla propria condizione e trova l’uno nell’altro l’ancora di salvezza per guardare con maggiore serenità al domani. Attraverso immagini attinte dal mondo della musica, la cantautrice toscana delinea i tratti di una storia in cui dominano gli alti e bassi ma in cui i sentimenti trionfano, superando le difficoltà che si incontrano lungo il cammino.
Notte fonda vuole parlare del tirare il cuore oltre l’ostacolo, lanciarlo, riprenderlo, donarlo, ricomporlo. Nasce dallo sconforto l’idea di costruire una casa sulle proprie paure e scardinare le certezze, avendo cura di trovare una spalla su cui piangere, perché anche nella disperazione più totale in noi vince sempre la voglia di rinascere. Notte fonda è il barlume di speranza sul ciglio di un burrone, un fazzoletto pronto ad asciugare le lacrime, un biglietto di sola andata verso un porto sicuro, una mano da tenere stretta in un quotidiano in cui gli standing ovation si mischiano ai fischi.
Nella copertina è immortalata una pupilla che si dilata al buio per riuscire a vedere meglio, immagine che si collega al tentativo di reazione e di recupero nei momenti bui, quando tentiamo il tutto per tutto per risorgere da situazioni difficili, una metafora che ci insegna lo spirito di adattamento, il sapersi misurare in territori molto al di fuori della nostra comfort zone.
Giulia Mutti è una cantautrice grintosa di Pietrasanta, provincia di Lucca, classe 1993, con un piede nella musica d’autore e uno nel pop. Dopo la partecipazione a Sanremo giovani nel 2018 con Almeno tre, pubblica il 3 aprile 2020 La testa fuori, il suo primo album d’inediti, prodotto dal guru del rock italiano Fabrizio Barbacci, e lo porta in giro nel tour estivo, aprendo, fra gli altri, i concerti dei Negrita. L’artista, dalla spiccata attitudine live, delinea un mondo in cui l’autenticità è tutto, trovando un punto di contatto fra cantautori e pop star. Il 2022 la vede tornare sulla scena musicale con Notte fonda, il nuovo singolo, in perfetta continuità con la sua produzione precedente.
Dal 11 Marzo 2022 è disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming “Chitta Maya”, il nuovo singolo di Aurora Batlle.
Questo brano, nato durante un’improvvisazione, è la tappa del “diniego”, una delle sei tappe dei sei singoli in uscita della cantante. In questa canzone Aurora parla di una relazione tossica in cui una ragazza, nonostante gli evidenti segnali, non si rende conto della situazione in cui si trova. “CHITTA MAYA” è un termine proveniente dal buddismo e significa che tutto è un’illusione, niente accade per davvero e nulla è mai esistito.
Spiega l’artista a proposito del brano: “Sono molto felice di questa uscita, questo è uno dei brani che amo di più e che mi rappresenta maggiormente. Spero di poter catturare la vostra attenzione e portarvi con me in questa storia ormai lontana che rimarrà sempre con me per via di tutto quello che mi ha insegnato.”
Il videoclip racconta di una serata in cui la cantante presenta i brani ad un suo concerto. È agitata e presa dalla paura che il suo ragazzo non possa presentarsi neanche questa volta. Invece poco dopo l’inizio della canzone lo vede in mezzo al pubblico mentre la guarda con un’attitudine misteriosa. Durante l’esibizione la ragazza ricorda i momenti di coppia e lascia vagare la sua mente senza sosta, per poi accorgersi che questa relazione dovrà finire e che così lei non può più andare avanti.
Aurora Batlle è una cantautrice e musicista di origini barcellonesi e lombarde classe ’00. Nasce a Lugano, in Svizzera. La sua passione per la musica inizia presto grazie al padre che la influenza fin dalla tenera età con vari generi musicali. Affascinata da vari strumenti musicali, comincia a suonare il piano e il violoncello che accrescono sempre di più la sua passione. Verso i quindici anni inizia a prendere lezioni di canto e da lì non smette più. Nel 2019 inizia il suo percorso alla Pop Music School di Paolo Meneguzzi, intraprendendo diverse discipline come il ballo e la recitazione. Il suo nuovo brano “CHITTA MAYA” è disponibile in radio e in digitale dall’11 marzo.
Da venerdì 11 marzo è disponibile in rotazione radiofonica“SWEET”, il nuovo singolo di MAX FORLEO, già disponibile dal 19 febbraio sulle piattaforme digitali.
Max Forleo scrive una vera e propria poesia con il brano “Sweet”, una dedica ai figli, che sono poi il motore pulsante di tutti i suoi progetti. E, come molti artisti prima di lui, destina proprio a loro questa bellissima ballata fatta di speranze e auguri per il futuro. Ma è proprio l’uso della parola Sweet, che viene usata con l’accezione più forte del termine, a mostrarci una vulnerabilità da genitore: un padre combattuto dalla volontà di proteggere e dalla consapevolezza che nulla potrà fermare il percorso del singolo destinato a commettere errori e a crescere nella propria maniera con proprie opinioni e la propria volontà. La forza dell’inciso entra dirompente attraverso le finestre socchiuse dei cuori dei ragazzi, spalancando i turbamenti racchiusi al loro interno.
Spiega l’artista a proposito del brano: “La mia concezione di genitore non è di un padre autoritario e predicatore. Io preferisco agire secondo un unico principio di libertà di pensiero e di azione. Perchè la nostra libertà finisce solo quando miniamo la libertà di un altro essere vivente. Ed è normale commettere errori e prendere posizioni, ma è l’ammettere gli errori e la possbilità di cambiare idea che rende la vita degna di essere vissuta. Questo è l’unico insegnamento che reputo veramente necessario allo sviluppo sano di una mente aperta.”
Con questo terzo brano tratto che anticipa l’uscita del nuovo album “The Black Curtain”, Max ci porta, ancora una volta, attraverso un percorso che lo ha accompagnato negli ultimi anni e ci rende partecipi di un cammino umano fatto di paure e grandissime emozioni.
Biografia
Max Forleo si interessa alla musica già dall’età di 7 anni, approcciandosi alla chitarra classica e maturando poi interesse anche per pianoforte, batteria, basso e voce. Dal 1998 le prime esperienze live su palchi professionali che lo porteranno poi nel 2003 alla prima produzione discografica con la band da lui formata insieme a Dario Accardi: The Lorean. Con i The Lorean incide due dischi ed un singolo: “the Lorean” (2003), “Morning Freedom” (2008), “Time to Waste” (2010). La musica lo porta sui palchi di tutta Italia (Arena di Milano, Alcatraz, Demode, Stazione Birra, Rock in Roma…) Europa (Londra, Berlino, Amsterdam, Vienna…) e America. Collabora con artisti nazionali e internazionali come TM Stevens (bassista di
Prince e James Brown), Richie Kotzen (chitarrista dei Poison e Mr. Big), Iron
Butterfly, Kee Marcello (chitarrista degli Europe) e molti altri. Dopo lo scioglimento della band nel 2010, Max Forleo decide di continuare con lo pseudonimo “the Traveller”, spunto tratto dalle colonne sonore scritte chitarra e voce per il cortometraggio “Treno della Memoria”. Con questo pseudonimo Max Forleo incide 5 album: The Traveller (2011), Life
(2012), Uncensored Kingdom par 1/2/3) e diversi featuring sia in ambito Rap che Rock. Lo caratterizza da sempre l’intensissima attività live (circa 100 date annue), ma nel 2016 decide di prendere una pausa. Ritorna sulla scena nel 2018 scrivendo in italiano pubblicando: “Distanze” (2018), “Philos” (2019) e nel 2020 l’album “Alice a Febbraio” di cui ha ottenuto ottime recensioni. Il 2021 lo rivede cantare nella sua lingua preferita: l’inglese. Ad aprile esce il singolo Antarktica. Il suo nuovo singolo, “Promise”, esce in radio e su tutte le piattaforme di streaming dall’1 ottobre 2021.
Il 2021 lo rivede cantare nella sua lingua preferita: l’inglese, e, anticipando l’album che uscirà nel nuovo anno “The Black Curtain”, esce con i primi due singoli singoli: Antarktica e Promise. “Sweet” è disponibile sulle piattaforme digitali dal 19 febbraio e in rotazione radiofonica dall’11 marzo 2022.
Dal 11 Marzo 2022 è disponibile in rotazione radiofonica “EMERGENZA”, già disponibile su tutte le piattaforme di streaming.
Il brano “EMERGENZA” racconta di come il Sud Italia sia sprofondato, dall’Unità d’Italia in poi, in un continuo stato di emergenza. Politiche economiche nazionali, in accordo con la criminalità organizzata del posto, hanno svenduto un territorio ricco di cultura, storia e risorse naturali, inquinando e danneggiando luoghi e persone. Sarà proprio il popolo del Sud a ribellarsi a tutto questo, riconquistando la propria identità e liberando la propria Terra.
Spiega MD dei Funghi Ladri a proposito del brano:“Emergenza é il grido fiero, ma disperato, della nostra terra, il Sud Italia. Napoli, mia città nativa, che fu capitale del Regno delle Due Sicilie, per decenni é stata screditata ed offesa ingiustamente e, soltanto negli ultimi anni, il mondo ha riscoperto le sue enormi bellezze: storiche, culturali, paesaggistiche e popolari. Dopo l’Unità d’Italia, infatti, il Sud Italia (che, come Regno delle Due Sicilie, era il secondo più ricco e potente del tempo, in Europa, dopo l’Inghilterra), é stato saccheggiato economicamente e volutamente abbandonato nelle mani della criminalità organizzata. Tutto ciò deve oggi finire e la nostra Terra deve riacquistare lo splendore e l’eccellenza che l’hanno caratterizzata, sin dai tempi dell’Impero Romano.”
Il video si apre all’interno di un teatro sotterraneo, in un ring immaginario in cui un personaggio volgare, esponente della criminalità organizzata, ed un uomo distinto ed elegante, appartenente alla classe politica, combattono un’aspra battaglia a colpi di morra cinese. Altrove, un maitre vaga trasportando una salma non identificata, distesa su un lettino mortuario e coperta da un lenzuolo bianco. MD, invece, è un’anima vestita di bianco che racconta ciò che è stato fatto al Sud Italia, senza mai interagire con i personaggi. Intanto la lotta tra il mafioso e il politico prosegue sempre più agguerrita e, trovandosi in costante pareggio, il politico decide di porre fine alla lotta tendendo la mano al criminale, che la stringe. Il premio è il Sud Italia, rappresentato metaforicamente sotto forma di torta, su cui i due si avventano con avidità e ingordigia. Riappare, infine, il maitre con la salma, la conduce verso i due uomini e con un colpo di tosse richiama l’attenzione degli stessi scoprendo il volto del defunto: è MD. Il criminale ed il politico, terminato di divorare il Sud Italia, si avventano infine sul cadavere per cibarsene. Ma, durante il macabro pasto, vengono colpiti da una fatale indigestione e muoiono distesi sul corpo di MD che, rinsavito per pochi attimi, finalmente troverà la sua pace, trapassando in modo definitivo.
Biografia
I “FUNGHI LADRI” sono nati nel 1997, inizialmente composti da due elementi. Dopo un anno di collaborazioni, però, il duo si è disciolto ed MD ha proseguito da solo alla ricerca di nuove sonorità e nuovi spunti, per un rap sempre più innovativo e accattivante. Nel 1999 l’incontro con Corrado Villa: musicista e arrangiatore di comprovata esperienza. Nei primi mesi del 2003, MD ha trovato l’intesa con il successivo arrangiatore dei “Funghi”, Giovanni Farese, che è terminata dopo circa 2/3 anni: da tale momento MD si è dedicato del tutto anche agli arrangiamenti dei propri brani. Nello stesso anno, poi, l’amicizia storica di MD con il cantante e chitarrista Marcello Vitale, si è trasformata in una collaborazione artistica dai tratti innovativi e dai risultati davvero proficui. Da allora la melodia e la musicalità hanno caratterizzato le creazioni artistiche dei Funghi Ladri, fondendosi con testi e metriche di rilievo. Continue le collaborazioni con il cantante Gabriele Saurio, con la cantante Annalisa Burzio e con il chitarrista Fabio Calamita. “Emergenza” è disponibile in radio dall’11 Marzo 2022.