Month: March 2022

  • BREATHWOOD ENSEMBLE  presenta Fiabe Volanti con la voce narrante di BRUNORI Sas

    BREATHWOOD ENSEMBLE  presenta Fiabe Volanti con la voce narrante di BRUNORI Sas

    La Ghiandaia Ghiottona

    Un Tordo in Fila

    Isidoro & Isidora

    Dal 1° aprile è disponibile “FIABE VOLANTI” sia in formato cartaceo come libro illustrato sia come disco per Radio Coop Edizioni.

    Tre composizioni strumentali originali di ampio respiro che, come mini-operette o favole in musica, narrano, accompagnando di passo in passo sia l’ascoltatore adulto che quello giovane, le vicende comiche e surreali di una Ghiandaia, di un Tordo e di una coppia di rondini. Composizioni rispettivamente a firma di Francesco Caligiuri, Mirko Onofrio e Luca Garlaschelli. 

    La voce narrante è quella del cantautore Brunori Sas che è tra i più importanti cantautori italiani presenti attualmente sul territorio.

    Le illustrazioni sono state fatte dall’artista Carmelo Petronio.

    Il progetto sarà presentato ufficialmente domenica 1 aprile al Teatro dell’Acquario di Cosenza alle 21.00 (biglietti a € 10).

    ORDINE DELLE STORIE

    1. La Ghiandaia Ghiottona

    2. Il Tordo

    3. Isidoro & Isidora

    La Ghiandaia Ghiottona

    Favola costruita sulla forma della suite di Bach, è una composizione ricca di contrappunto e di improvvisazione libera e su struttura formale, la voce narrante è interposta nella composizione, racconta di una ghiandaia sola e affamata che deve sconfiggere il cattivo Victor per salvare gli amici che la hanno sempre isolata. La favola ha una morale basata sul concetto di amicizia e solidarietà fraterna.

    Un Tordo in Fila

    Diversamente da “La Ghiandaia Ghiottona”, dove la narrazione viene intercalata nella composizione, “Un tordo in fila” consta di 6 quadretti musicali ciascuno dei quali è preceduto dalla sola voce recitante che, in un paio di quartine, ci descrive le vicende surreali e ironiche di un tordo alle prese con la (tra)fila che è spesso la vita!

    Il doppio significato della parola tordo, che se da una parte designa il volatile dall’altra indica una persona poco sveglia, non è un caso.

    Dunque testo narrato e musica rimangono separate, l’una a commento dell’altra.

    Isidoro & Isidora

    Una storia quasi autobiografica: le rondini di cui si parla alloggiavano presso il cortile di casa da aprile fino a settembre; Gustava era la gatta di famiglia; la storia è ambientata a Codogno, triste epicentro della diffusione del Covid.

    Cambia il punto di vista: viene raccontato in modo fantasioso quello che questi piccoli esseri avrebbero potuto pensare se un umano fosse stato loro e non il contrario.

    La Musica? Naturale produrla, scriverla e suonarla quando si racconta una Storia.

    Le Parole e la Musica fanno percorsi strani e arrivano in luoghi lontani in tempi e modi imprevisti.

    Spero che anche questa Storia abbia lo stesso Destino.

    Biografie

    I Breathwood sono: Francesco Caligiuri, Luca Garlaschelli, Mirko Onofrio.

    Francesco Caligiuri, sassofonista, compositore e arrangiatore cosentino diplomato al Conservatorio.

    Dal 2012 ad oggi si è esibito in diversi teatri e festival internazionali, ha partecipato a diversi stage e seminari legati sia nell’ambito strumentale che improvvisativo e compositivo e ha collaborato con artisti del calibro di Louis Sclavis, Michel Godard, Guo Gan, Nicola Pisani, Marco Sannini, Dino Massa, Luca Garlaschelli, Paolo Damiani, Ettore Fioravanti, Eugenio Colombo, Pino Minafra e “La Banda”, Guido Morini, Tommaso Rossi, Mario Marzi, Achille Succi, Giovanni Falzone, Matt Brewer, Logan Richardson, Franco D’Andrea, Amy Coleman, Serena Brancale, Dario Brunori, Goffredo degli Esposti, Nada, Giovanardi, Manuel Agnelli.

    Luca Garlaschelli, insegnante, contrabbassista e compositore nell’ambito del Jazz nazionale e internazionale e della Musica popolare, all’interno della quale consolida una collaborazione pluriennale con Moni Ovadia, e fondatore della Musikorchestra, quartetto formato da Garlaschelli al contrabbasso e/o al bassetto (un violoncello accordato a quarte), Enzo Rocco alla chitarra acustica, Renata “Tatoo” Vinci al clarinetto- clarinetto basso-sax soprano e Ferdinando Faraò alle percussioni. Le sue collaborazioni musicali jazzistiche, unitamente ai lavori teatrali, abbracciano artisti di tutto il mondo (Franco Cerri, Gianni Basso, Gaetano Liguori, Jimmy Owens, Tilmann Dehnhard) e danno vita a numerosi album.

    Mirko Onofrio, multi-fiatista, compositore e arrangiatore laureato al Dams e diplomato al Conservatorio, collabora stabilmente con Brunori Sas con cui ha all’attivo 3 album, più di 600 concerti nazionali ed esteri (Francia, Germania, Svizzera, Inghilterra, Paesi Bassi), numerosi passaggi radio/tv e svariati riconoscimenti (Tenco e Ciampi tra gli altri). Ha curato diverse colonne sonore negli arrangiamenti, ha composto le musiche di alcuni spettacoli teatrali. Come compositore e conduttore della propria musica ha all’attivo svariati progetti tra cui Red Basica e Lampre Dotti che spaziano dal pop al jazz alla musica antica e contemporanea e diversi tributi in cui ha rivisitato per numerosi organici la musica di Robert Wyatt, Carla Bley, Clash, Syd Barrett, Ennio Morricone, Lucio Battisti, Crosby Stills Nash & Young, Joni Mitchell.

    Carmelo Petronio nasce ad Adrano, un paesino alle pendici dell’Etna, con un foglio e una matita in mano. A quattordici anni si trasferisce a Catania per inseguire il suo sogno di diventare un grande artista: lì impara a usare gli acquerelli, i gessetti, i carboncini, la tavoletta grafica e a dipingere ad olio, scoprendo di avere non solo una grande passione per il disegno, ma anche per la pittura. Dopo aver frequentato il liceo artistico e l’Accademia di Belle Arti di Catania, si dedica all’attività di grafico e oggi è docente di Discipline Pittoriche e Grafica nei licei. Ha partecipato a diverse mostre e concorsi di pittura, sia in Italia che all’estero, e illustrato diversi libri per bambini e ragazzi.

  • Carola, fuori il nuovo singolo “Lacrime”

    Carola, fuori il nuovo singolo “Lacrime”

    Fuori dal 10 marzo “Lacrime”, il nuovo singolo di Carola. La cantautrice è tornata con un brano introspettivo e intimo. Un brano che parla di emozioni vere, profonde e vissute sulla propria pelle.

    “Lacrime” siamo noi stessi quando guardandoci allo specchio non ci riconosciamo più. “Lacrime” è la depressione che si prende la nostra vita e non ci lascia neanche uno spirarglio di luce. Il brano è frutto della pandemia, di questi periodi difficili di cui in certi momenti non si vede la fine, ma allo stesso tempo parla di una situazione che può colpire in qualsiasi momento.

    Il sentirsi estraniati dal proprio corpo. Non riuscire a trovare un motivo per uscire di casa e sentire il peso delle difficoltà sempre più opprimente, quasi a toglierci il fiato. Carola si è ritrovata a provare tutto questo quando si è scoperta positiva al covid, ma la canzone non ha il focus sulla pandemia. “Lacrime” è un brano per tutte quelle persone che si sentono smarrite e senza speranza.

    Carola con delicatezza riesce a parlare a tutte loro e non solo. Il suo nuovo singolo parla anche a chi non ha mai provato tutto questo. Attraverso un racconto reale e profondo riusciamo ad immedesimarsi con la cantautrice.

    “Ho sentito in quei giorni tutta la stanchezza mentale di questi due anni passati con la mascherina sul viso, ho sentito il peso del tempo che sembra non scorrere più, fermo ad una nuova normalità che ci distrugge dentro.

    Ho sentito i respiri sempre più affannosi, il masso sul petto sempre più pesante ed opprimente. Ho visto la vera felicità spegnersi piano piano, disintegrarsi in pieghe sottili di occhi che provano ad accennare un sorriso. Poi ho pensato che c’è chi ha provato tutto questo anche prima, anche senza pandemia. Ho pensato che c’è chi lotta ogni giorno contro qualche grande ostacolo che la vita gli mette davanti.

    Ho pensato ancora una volta a quanto possiamo essere forti e fragili allo stesso tempo. Così è nata Lacrime”.

    https://www.instagram.com/carolaofficialmusic/
    https://www.facebook.com/carolaofficialmusicpage

    Biografia:

    Carola Negro, in arte Carola, è una cantante pop pugliese nata nel 1996. La passione per la musica è il fil rouge di tutta la sua vita. Determinata e con la costante voglia di migliorarsi, Carola si è fatta notare partecipando a diversi concorsi locali e nazionali. Non solo, la sua musica è arrivata a una fetta di pubblico importante anche grazie agli innumerevoli spettacoli live in piazze e locali.

    La sua vita cambia nel 2016 quando incontra il maestro e producer Klavier (Simone Giuri). I due diventano una squadra inseparabile e nel 2017 fanno uscire il primo inedito di Carola: “Ci sono io”. Tra il 2018 e il 2020 pubblica tre singoli: “Tempo perso” (2018), “Rimani qui” (2019), “A meno di te” (2020).

    Nel frattempo nel 2019 Carola e Klavier salpano e decidono di portare la loro musica sulle navi da crociera. In questa esperienza Carola sperimenta i propri brani e i grandi successi in diverse lingue. Il 10 novembre 2020 esce “Buco Nero”, una piccola svolta dal punto di vista di sound.

    Il brano ha riscosso subito un gran successo tra il pubblico e gli addetti ai lavori. In questo periodo di pandemia Carola non si è mai fermata. Il 2021 si apre alla grande: l’8 febbraio è uscito il suo primo EP dal titolo “Dimensioni”. Ad aprile Carola riprende il mare lavorando sulle navi da crociera, ma non lascia i suoi fan a bocca asciutta. Il 26 maggio 2021 esce “Prendere o Lasciare”. Nel 2022 Carola e Klavier si trasferiscono a Milano per lavorare a nuovi progetti e portare avanti il sogno musicale. Nello stesso anno pubblica un nuovo brano “Lacrime” in uscita il 10 marzo.

  • LA TRACCIA D’APERTURA DEL CONCEPT ALBUM È TERRENO FERTILE PER UN VIDEO DALL’ALTO CONTENUTO ARTISTICO ED ESTETICO

    LA TRACCIA D’APERTURA DEL CONCEPT ALBUM È TERRENO FERTILE PER UN VIDEO DALL’ALTO CONTENUTO ARTISTICO ED ESTETICO

    Facebook
    Instagram

    THE GHIBERTINS
    “INTRO”

    LA TRACCIA D’APERTURA DEL CONCEPT ALBUM È TERRENO FERTILE PER UN VIDEO DALL’ALTO CONTENUTO ARTISTICO ED ESTETICO
     

    Il nuovo singolo dei The Ghibertins, “Intro” è la traccia d’apertura del concept album “The Life & Death Of John Doe”.
     
    John Doe è il nome che viene dato ad una persona dall’identità sconosciuta o volutamente nascosta, da qui il concept riflette sulla condizione umana: per quanto tutti cerchiamo di lasciare un segno del nostro passaggio, tra 200 anni nessuno si ricorderà di noi, siamo tutti dimenticabili, siamo tutti John Doe.
    Nonostante ciò, la band crede fermamente che la vita di ognuno di noi sia unica e che valga quindi la pena di essere raccontata.
    Ogni canzone dell’album rappresenta un decennio di vita del protagonista.
    Intro” è la traccia di apertura di questo viaggio unico che ci permetterà di vedere la caduta e la redenzione del protagonista, mettendo nero su bianco tutte le speranze e le paure della band.
     
    Per la realizzazione del videoclip ufficiale collegato al brano, The Ghibertins si sono affidati a Federico Cadenazzi e Fabio Ramiro Rossi.
    All’interno del video, il protagonista viene concepito e successivamente abbandonato dal padre, una figura violenta, innescando così il preludio della sua caduta in disgrazia.
     
     
    Con le parole dei Directors del videoclip:
     
    Il concept e il mood grafico si ispirano alla scratch animation russa dei primi del ‘900, prendendo ispirazione dall’animazione fatta direttamente su pellicola graffiando con un chiodo l’alogeno d’argento, per rendere un disegno crudo, funzionale a ciò che si racconta. L’uso del bianco e nero è stato scelto per rendere netti i contrasti ed emarginare ancora di più la solitudine dei personaggi all’interno del quadro buio. L’epilogo in stop motion fornisce allo spettatore una nuova chiave di lettura. Come se ancora una volta la vicenda si estraniasse da sé stessa ed entrasse in una nuova realtà.”

    The Ghibertins BIOGRAFIA

  • “Anime alla deriva” il nuovo singolo di Roberto Quassolo

    “Anime alla deriva” il nuovo singolo di Roberto Quassolo

    Fuori dall’10 marzo “Anime alla deriva”, il nuovo singolo di Roberto Quassolo. Il cantautore rock apre il nuovo anno con un brano carico di energia, speranza e allegria. Un elogio all’incertezza e alle opportunità che essa può offrirci.

    “Anime alla deriva” a differenza dei precedenti brani, ha un sound meno intimo, più rock e più accattivante. In questo singolo Roberto Quassolo fa esplodere tutta l’energia della sua chitarra. Ma chi sono queste anime di cui parla? Sono persone aperte a ciò che il mondo è pronto a regalargli. Persone che si lasciano andare all’incertezza nella sua eccezione positiva.

    Siamo abituati a vedere l’incertezza come un elemento in grado di provocarci solo ansia, ma il bello di Quassolo è proprio questo. Lui vede oltre il pensare comune e in essa trova un’occasione

    Se l’incertezza risulta inaccettabile non può che alimentare le nostre paure, al contrario se accettata può trasformarsi in movimento e creatività favorendo possibilità e opportunità.

    “Ho sempre amato pensare al cambiamento come ad un’opportunità; tuttavia, un innato bisogno di sicurezza spesso ci spinge nella direzione opposta. I sistemi viventi tendono per loro stessa natura all’omeostasi, possiamo quindi immaginare, quanto anche solo il più piccolo cambiamento possa in realtà essere percepito come preoccupante e generare un serie di comportamenti conservativi e routinari che alimentano l’idea di un possibile controllo sulla realtà e sulla vita in generale.

    Condizione che culmina sostenuta dalla nostre paure nella costante ricerca di una più rassicurante sicurezza, che tuttavia il più delle volte sembra interferire con la possibilità di una naturale evoluzione dell’individuo stesso”, così Roberto descrive il proprio brano.

    Ascolta su Spotify

    Biografia

    Roberto Quassolo nasce a Pavia il 02 maggio del ‘74. Appassionato di musica fin da giovane, grazie all’ascolto dei grandi classici del rock italiano e internazionale. La musica diventa il fil rouge di tutta la sua vita. Inizia gli studi di chitarra, pianoforte, canto e flauto al CPM di Milano. Il suo habitat naturale è il palco e fin da subito si diletta in piccole esibizioni in locali della provincia.

    L’artista non perde tempo e per un lungo periodi milita in diversi gruppi. La sua prima band sono i Eva, The One. Nel 2002 entra a far parte dei Dark Horizon, dove trova in Daniele Mandelli. Un valido partner per la realizzazione di brani originali che a distanza di due anni si concretizzano nella realizzazione di un primo lavoro in studio, Dark Light Shades. Un album che riceve consensi di critica e pubblico consentendo alla band d’imporsi anche all’estero, anche grazie all’attività live.

    Nel 2010 sempre con la band piacentina realizza Angel Secret Masquerade, disco dalle linee melodiche ricercate in cui l’artista contribuisce ancora generosamente alla stesura dei brani. Nell’estate del 2012 esce per l’etichetta Underground Symphony Dark Light Shades Deluxe Edition, doppio-cd contenente un live registrato in Germania per celebrare il quindicesimo anniversario del combo piacentino. Il 2013 è un anno di grande attività live, in Italia con numerose partecipazioni a manifestazioni e festival, spesso presentando spettacoli anche in versione unplugged, all’estero con date sia in Germania che in Grecia. Nello stesso anno comunque registra Free una cover degli Heavy Load presente in una raccolta tributo alla band svedese intitolato Tales of the northern swords.

    Dalla condivisione di un’idea con Daniele Mandelli, coautore, nel 2014 registra e pubblica insieme alla band Christmas Hallelujah, un brano a cui segue la realizzazione di un videoclip. Nel 2015 collabora con i Ghostcity, band heavy metal, come Guest nel brano Lord Byron

    Nel 2016 realizza ancora con i propri compagni di viaggio Metalhead, una sorta di omaggio ai fans. Nel febbraio del 2018 dopo una lunga e travagliata gestazione esce Aenigma, ultimo atto, prima della separazione dai Dark Horizon.

    Nel 2021 si lega all’etichetta LaPOP pubblicando i singoli “Invisibile”, “La quinta stagione” e “Sole triste”. Il 10 marzo esce “Anime Perse”, il nuovo singolo che anticiperà l’uscita del suo primo album.

    https://www.instagram.com/quassoloroberto/

    https://www.facebook.com/roberto.quassolo.94

  • “Slow Train Running”, fuori il video di Frank Tidone

    “Slow Train Running”, fuori il video di Frank Tidone

    Il 25 marzo è uscito il video di “Slow Train Running”, il nuovo singolo Frank Tidone. Dopo il successo di “Lost”, il chitarrista è tornato con un nuovo brano estratto dall’album. Si tratta di uno dei pezzi più rock, energici e allegri del disco.

    “Slow Train Running” è una metafora giocosa su uno dei treni più famosi di Napoli: la Cumana. Suddetto treno non è noto per la sua velocità, ma per la capacità di fermare il tempo. E’ proprio in uno dei suoi viaggia interminabili che Frank Tidone ha scritto questo pezzo. Un brano leggero che spezza dai toni più introspettivi e profondi rispetto agli pezzi del disco.

    Ma il singolo nasconde anche un significato più profondo. Il treno è quel mezzo di trasporto usato ad esempio dai migranti per cercare una vita migliore, ma anche dagli artisti per raggiungere i propri sogni. Il brano è il primo passo dell’artista verso una nuova vita e la realizzazione del proprio sogno. “Slow Train Running” ha un sapore di rinascita.

    “Ho scelto questo come secondo estratto dall’album perché racchiude dentro di sé un forte senso di speranza. Il treno è un mezzo di trasporto non solo di persone, ma anche di sogni. Anche se il treno è un po’ malandato, come la Cumana, è comunque pieno di energia perché trasporta i sogni di tantissime persone”, così Frank Tidone descrive il proprio brano.

    Il chitarrista ha deciso di accompagnare un videoclip a questo brano. Un mini racconto dove vediamo Frank nel suo ambiente ideale: la sala prove. Una chitarra in mano e un sorriso stampato in volto. Un video semplice ma che racchiude la vera essenza e tutta la passione del chitarrista.

    https://www.facebook.com/francesco.tidone

    https://www.instagram.com/franktidone/

    Biografia:

    Frank Tidone ha un solo obbiettivo nella vita: fare musica. Si è avvinato a questa meravigliosa forma d’arte da piccolo grazie alle cassette dei genitori e alla tastiera elettronica che aveva in casa. La passione per la musica si faceva sentire anche quando guardava un film di cui gli rimanevano impresse più le colonne sonore che la trama.

    A 17 anni qualcosa è cambiato, qualcosa è diventato più concreto. Il suo vicino di casa aveva iniziato a suonare la chitarra ed è stato proprio per merito suo che Frank si è appassionato allo strumento. Il suo percorso di studi è avvenuto principalmente da autodidatta intervallato da scuole di musica e lezioni.

    Frank ha iniziato il suo percorso artistico nel 2007 suonando nella rock band Shake. Il gruppo non ha mai pubblicato demo, ma ha calcato importanti palchi e vinto diversi premi come il Festival Rock In di Napoli e il premio Lunezia 2009. L’avventura con la band finisce nel 2010 e il chitarrista decide di trasferisi in Inghilterra. Passa cinque anni qui per poi tornare in Italia e dare vita a un nuovo progetto.

    Nasce così il duo I Ladri di Galline. Frank affiancato da un violinista ha girato l’Italia in camper portando la loro musica per tutto lo stivale. Il più eclatante è stato un mini tour da Napoli a Nizza seguendo la costa. Il duo ha suonato per tutte le regioni che incontrava per strada ed è riuscito a mantenersi con i soldi guadagnati durante i live.

    Nel 2019 finisce anche l’avventura con il violinista, ma Frank non demorde e l’anno successivo entra in studio pronto a creare e a dare vita al suo primo progetto solista.

    Finalmente il 9 febbraio 2022 il chitarrista torna e presenta al mondo il suo primo singolo “Lost”, che anticipa l’ononimo album in uscita l’11 febbraio. Il 18 marzo pubblica “Slow Train Running” come secondo singolo estratto dall’album.

  • REEL TAPE: Venerdì 25 marzo esce in radio “FAKE BLOOM” il nuovo singolo

    REEL TAPE: Venerdì 25 marzo esce in radio “FAKE BLOOM” il nuovo singolo

    Dal 25 marzo 2022 è disponibile in rotazione radiofonica “FAKE BLOOM”, il nuovo singolo dei Reel Tape estratto dal nuovo album “Fences”.

    Fake bloom” racconta la storia di Murray Bookchin, operaio, filosofo, anarchico, storico ambientalista, fondatore dell’ecologia sociale. La sua voce nel brano ci ricorda l’assurdo tentativo dell’uomo di dominare la natura, che inevitabilmente si scontra con la limitatezza delle risorse e con la crescente minaccia del climate change. Nel testo risuona l’eco della frustrazione e dell’angoscia per un equilibrio che appare ormai destinato a spezzarsi.

     

    Spiega la band a proposito del brano: “Volevamo provare a descrivere la sensazione di straniamento, impotenza e preoccupazione di fronte alla minaccia del cambiamento climatico, e per farlo cercavamo un luogo surreale, delle immagini potenti e inquietanti. La ricerca ci ha portati alla base NATO abbandonata del Monte Giogo: un lungo viaggio per raggiungerla e qualche rischio per effettuare le riprese sono valsi la pena, crediamo…”

    Il videoclip, per la regia di Lorenzo Guenzi, ha come location un luogo incredibile quanto poco conosciuto: la ex base NATO sul monte Giogo a 1500m di altitudine. Le sue enormi parabole venivano utilizzate dalla NATO per la trasmissione troposferica delle comunicazioni criptate, provenienti dalla Turchia, prevalentemente per spiare il blocco sovietico. Abbandonata nel 1995, fu attiva per tutto il periodo della guerra fredda. Nel video le riprese della base si alternano con immagini che richiamano disastri naturali, ed improbabili esperimenti (pseudo)scientifici, anche ai danni di piantine innocenti. Il tema del rapporto distorto tra uomo e natura viene così evocato, non senza un pizzico di amara ironia.

    Il soggetto è stato interamente curato dai Reel Tape, mentre le riprese sono di Francesco Coschino, Maurizio Scuiar e Leonardo Roina

    REEL TAPE BIOGRAFIA

  • Dal 25 marzo in radio e in digitale “DENTRO ME”, il nuovo singolo di LAYZ

    Dal 25 marzo in radio e in digitale “DENTRO ME”, il nuovo singolo di LAYZ

    “Dentro me” è il nuovo singolo del rapper Layz. Il brano, accompagnato da un visual video dalle ambientazioni notturne, è disponibile in radio e su tutte le piattaforme digitali dal 25 marzo 2022.

    Layz, nome d’arte di Lazzaro Zani, dopo il lancio del primo album che porta il suo nome, e del singolo “Mille sbagli” (gennaio 2022) in rotazione su Radio2indie e RTL 102.5 Bro & Sis dal primo giorno d’uscita, torna con un nuovo singolo. Il brano “Dentro me” da vita ad un nuovo percorso che culminerà in un Ep nei prossimi mesi dell’anno.

    “Dentro me” è ispirato al film d’animazione Nightmare Before Christmas di Tim Burton e più precisamente ad uno dei brani contenuti nella soundtrack, “Re del blu re del mai”. In questo scenario, il protagonista Jack Skeletron manifesta la stanchezza della routine del mondo di Halloween e vaga alla ricerca di qualcosa di nuovo fino ad approdare alla Città del Natale. 

    La frase del brano epicentro di quel sentimento è “Chi mai capirà quanto io mi sento giù? Che un regno cosi non mi basta più”. 


    «Nel mio nuovo singolo ho voluto scrivere della voglia di lasciarsi alle spalle un passato e presente fatti di una routine quotidiana che comincia a starmi stretta.» – Racconta Layz – «Una città che puzza di marcio, dove tutto inizia ad apparirmi grigio, in cui l’unico modo per realizzarsi sembra essere la fuga.»

    Tutto questo porta, inevitabilmente, l’artista a fare i conti con alcuni quesiti importanti: “Chi sono?”, “Cosa ci faccio qui?”.  Domande che ne aprono altre, e che portano Layz a chiedersi se il fatto di rimanere nella sua zona di comfort non gli abbia fatto perdere di vista dei concetti fondamentali alla sua realizzazione personale, tanto da mettere in dubbio se ciò che sta facendo sia giusto e se lo porterà mai verso un traguardo concreto. E prima che questo sentimento prenda il sopravvento è necessario mettersi alla ricerca di sensazioni ed esperienze nuove.

    LAYZ BIOGRAFIA

  • Dal 25 marzo 2022 è disponibile su tutte le piattaforme digitali “JE SO ACCUSSI’” (Isola degli Artisti), il nuovo album di SERENA BRANCALE

    Dal 25 marzo 2022 è disponibile su tutte le piattaforme digitali “JE SO ACCUSSI’” (Isola degli Artisti), il nuovo album di SERENA BRANCALE

    JE SO ACCUSSI’” è il terzo disco di Serena Brancale, un cofanetto di pietre preziose, canzoni e cover che pensate nel dettaglio per regalare un’immagine matura di se stessa senza rientrare in un genere musicale definito. Un progetto in cui convivono mille sfaccettature di un grande Sud, dal dialetto barese all’Africa, dall’omaggio a Pino Daniele, alla figura della donna. In questo album è presente il brano che sigilla la collaborazione internazionale con Richard Bona e che vede Serena entrare nella “family” di Quincy Jones.

    Racconta Serena Brancale a proposito del progetto: Sono figlia della mia terra e la musica mi fa da colonna sonora da bambina, da quando mia sorella studiava pianoforte e mia madre dirigeva un coro in chiesa.” e aggiunge“L’album raccoglie le facce della musica che amo, dal soul all’ R&B, al Jazz, canzoni “Girl Power” nella prima e nella terza traccia e svela le voci femminili, ospiti di questo nuovo progetto insieme ad altri artisti nazionali ed internazionali. Ho dedicato invece un omaggio alla mia terra e alla famiglia in dialetto barese, ricordandone le strade e i profumi. Tra un inedito e l’altro ho deciso di celebrare il mio cantautore preferito, realizzando dei vestiti su misura completamente nuovi di Je So’ Pazzo, Alleria e Vient e’ Terra di Pino Daniele. Non manca una canzone dal sapore Anni 70’ e per finire, un brano rivolto al futuro, augurando a tutti gli artisti contemporanei un nuovo rinascimento.”

     

    Track-list:

    • Like a melody (feat Roshelle)

    • Pessime Intenzioni (feat. Ghemon)

    • Donna (feat Margherita Vicario & Fabrizio Bosso)

    • Je so’ pazzo (feat. Richard Bona)

    • La dolce vita

    • Viento ‘e Terra

    • Je So Accussì

    • Sta Uagnèdd

    • Rinascimento (feat. Davide Shorty)

    • Alleria

  • Al via il 6 aprile a Settimo Milanese (Mi) la rassegna “Parole al vento” con Artchipel Orchestra, Fausto Beccalossi, Claudio Farinone, Tino Tracanna, Kal dos Santos, Nenè Ribeiro e molti altri

    Al via il 6 aprile a Settimo Milanese (Mi) la rassegna “Parole al vento” con Artchipel Orchestra, Fausto Beccalossi, Claudio Farinone, Tino Tracanna, Kal dos Santos, Nenè Ribeiro e molti altri

    Al via a Settimo Milanese la nuova stagione di “Parole al vento”
    con
    quattro lezioni-concerto a cura di Artchipel Orchestra,

    Fausto Beccalossi, Claudio Farinone, Alessandro De Rosa,
    Tino Tracanna, Nenè Ribeiro, Kal dos Santos
    ma non solo

    Incontri, prove aperte e conversazioni di cultura musicale

    nel segno della interdisciplinarità tra suoni, arti visive e nuovi linguaggi

    MILANO – Interrotta bruscamente a causa della pandemia nel febbraio del 2020, torna la rassegna “Parole al vento”, ciclo di appuntamenti – a cavallo tra i radio-show e le lezioni-concerto – nel segno della interdisciplinarità tra musica, arti visive, nuovi linguaggi e molto altro. Quest’anno la manifestazione cambierà sede (negli anni scorsi si era svolta a Villasanta, in Brianza) e avrà luogo a Settimo Milanese (Mi) dal 6 aprile al 18 maggio, con il contributo dell’amministrazione comunale e il supporto della Scuola civica di musica Bill Evans: i quattro eventi in programma, tutti a ingresso libero, sono stati ideati dal direttore artistico Antonio Ribatti come un laboratorio informale, un’occasione d’incontro tra il pubblico e gli artisti che dialogheranno e interagiranno tra loro, trasformando il confronto in un vero e proprio racconto-spettacolo.

    Nel nome della cultura e dell’attualità, “Parole al vento” vuole favorire la socialità e l’aggregazione, con un’attenzione particolare alle giovani generazioni. Afferma Antonio Ribatti, ideatore e curatore della manifestazione: «La rassegna è rivolta a tutti, dagli appassionati di musica ai semplici curiosi, dalle persone disposte a confrontarsi con proposte mai ascoltate prima a chi, invece, per mentalità è aperto alle novità e, più in generale, a culture “altre”, lontane dalla nostra. Ci interessa avventurarci in racconti sonori che portino lontano, vogliamo esplorare nuovi territori dell’immaginario, non restare in pantofole nel chiuso della realtà che già conosciamo. Il nostro invito è quello di rinunciare a tutto ciò che è rassicurante per confrontarci con quanto può arrivare di inatteso. “Parole al vento” vuole essere un lancio di semi nell’aria, con l’augurio che questi semi si posino in luoghi inesplorati per dare vita a intuizioni e creazioni impreviste».

    Il primo appuntamento della nuova stagione è in programma mercoledì 6 aprile nell’auditorium Anna Marchesini di via Grandi 12, con l’evento “Il suono disorganizzato” (ore 21, ingresso libero), con la partecipazione dell’Artchipel Orchestra diretta da Ferdinando Faraò: la formazione milanese, tra le più acclamate del panorama  jazz italiano, ha calcato i palcoscenici dei più importanti festival nazionali, ha collaborato con musicisti di primo piano della scena internazionale (tra cui Keith Tippett, Karl Berger, Mike e Kate Westbrook, Ingrid Sertso, Pete Whyman, Chris Cutler, Adam Rudolph, Cyro Baptista e Julie Tippetts) e, lo scorso anno, ha dato vita a un fortunato progetto musicale con lo scrittore inglese Jonathan Coe, autore di alcune composizioni che sono state arrangiate dall’ensemble milanese.

    L’incontro del 6 aprile consisterà in una prova aperta nel corso della quale Ferdinando Faraò racconterà come nasce un progetto musicale condiviso e come si organizza un “corpo musicale” intorno a specifici ruoli e competenze. Tutti i musicisti coinvolti eseguiranno le partiture in programma, al fine di rappresentare il tema in oggetto. Il direttore, alcuni musicisti e un esperto forniranno informazioni su come lavora l’orchestra su un repertorio specifico, a partire da ruoli e peculiarità di ogni singolo componente. Per sua natura, l’orchestra è un’entità collettiva dove, come in una qualsiasi impresa commerciale, soggetti diversi lavorano insieme per il raggiungimento del medesimo obiettivo. Il processo di guida di un ensemble allargato non può essere compreso appieno se non si fa ricorso ad alcuni concetti dell’organizzazione aziendale che si ritrovano nel processo di produzione artistica. L’orchestra, entità che esiste e che si manifesta in modo collettivo, è la metafora di una comunità capace di organizzarsi intorno a un progetto specifico per raggiungere traguardi condivisi. La proiezione di fotografie a tema guiderà il pubblico attraverso la musica e il racconto.

    Il secondo appuntamento di “Parole al vento”, in programma mercoledì 20 aprile nel salone degli eventi di Palazzo Granaio (ore 21, ingresso libero), si intitolerà “Inseguendo quel suono” e sarà dedicato alla figura del grande Ennio Morricone, scomparso due anni fa: quello che andrà in scena sarà uno spettacolo a tre voci, protagonisti il compositore e scrittore Alessandro De Rosa, il fisarmonicista di fama internazionale Fausto Beccalossi e il chitarrista-divulgatore Claudio Farinone. Attraverso la visione di filmati inediti e spezzoni di film, De Rosa (coautore, insieme a Morricone, di “Inseguendo quel suono”, autobiografia ufficiale del Maestro) racconterà i momenti più significativi della vita e dell’opera del compositore romano due volte premio Oscar, creando così un fil rouge con le interpretazioni di Fausto Beccalossi e Claudio Farinone, che rileggeranno alcuni passi, noti e meno noti, del suo percorso musicale, plasmandoli sui loro strumenti.

    Mercoledì 4 maggio, sempre a Palazzo Granaio, sarà la volta di “Batuke: storia sociale del samba”, a cura dei musicisti brasiliani Nenè Ribeiro (chitarra e voce) e Kal dos Santos (percussioni e voce), con la partecipazione del laboratorio di percussioni Toc Toc. “Batuke” sarà una lezione-concerto che ripercorrerà la genesi e l’evoluzione del più originale e radicato ritmo brasiliano. Nella loro performance, Nenè Ribeiro e Kal dos Santos partiranno dall’origine del samba per mettere in risalto la sua valenza sociale e artistica e la sua peculiare espressione corporea. Racconteranno, quindi, la diffusione del samba nella città di Rio de Janeiro, nel resto del Brasile e successivamente nel mondo intero per poi dare spazio (e voce) ai principali interpreti e ai maggiori compositori di questo irresistibile genere musicale, come Sinhô, Ismael Silva, Cartola, Clementina de Jesus, Noel Rosa, Ary Barroso, Dorival Caymmi, Wilson Batista, Zé Kéti, Baden Powell, Paulinho da Viola e Chico Buarque, solo per citarne alcuni. Anche in occasione di questo incontro, testi, spartiti, foto e illustrazioni guideranno il pubblico attraverso la musica e il racconto.

    La nuova stagione di “Parole al vento” si concluderà mercoledì 18 maggio con “Mingussiana: Seven for Mingus”, progetto ideato in occasione del centenario della nascita di Charles Mingus, uno dei più importanti jazzisti di tutti i tempi. Gli renderanno un doveroso omaggio il sassofonista Tino Tracanna, nome di spicco della scena italiana, e il suo gruppo, formato da alcuni dei più brillanti studenti del Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano e ribattezzato, per l’appunto, Seven for Mingus. Tra gli anni Cinquanta e Sessanta Mingus elaborò una formidabile sintesi musicale tra la grande tradizione del jazz e i nuovi linguaggi che in quel momento stavano esplodendo, recuperando l’improvvisazione collettiva e riproponendola nell’ambito formale delle sue meravigliose composizioni, fertile terreno per i suoi collaboratori e formidabili solisti che, come lui, si muovevano con disinvoltura tra tradizione e avanguardia. Il settetto diretto da Tino Tracanna al sax tenore (con Cecilia Barra, voce; Daniele Nocella, tromba; Giacomo Cazzaro, sax alto; Claudio Guarcello, pianoforte; Cristiano Nuovo, contrabbasso; Elia Ambrosioni, batteria) interpreterà alcune delle più belle composizioni del contrabbassista afroamericano, rispettandone l’impianto formale ma riproponendole secondo la propria personalità musicale e il proprio linguaggio improvvisativo, nel rispetto della vocazione fondante della musica di Mingus.

    “Parole al vento” – Dal 6 aprile al 18 maggio a Settimo Milanese (Mi)

    Il programma (ingresso libero a tutti gli eventi fino a esaurimento posti)

     

    Mercoledì 6 aprile, ore 21

    Auditorium Anna Marchesini, via Grandi 12, Settimo Milanese (Mi).

    “Il suono disorganizzato”

    Prova aperta a cura di Ferdinando Faraò & Artchipel Orchestra

    Mercoledì 20 aprile, ore 21

    Palazzo Granaio, largo Papa Giovanni XXIII 1, Settimo Milanese (Mi).

    “Inseguendo quel suono – Una storia di Ennio Morricone”

    A cura di Alessandro De Rosa (voce narrante), Fausto Beccalossi (fisarmonica) e Claudio Farinone (chitarre).

    Mercoledì 4 maggio, ore 21

    Palazzo Granaio, largo Papa Giovanni XXIII 1, Settimo Milanese (Mi).

    “Batuke – Storia sociale del samba”

    A cura di Nenè Ribeiro (chitarra e voce) e Kal dos Santos (percussioni e voce), con la partecipazione del laboratorio di percussioni Toc Toc.

    Mercoledì 18 maggio, ore 21

    Palazzo Granaio, largo Papa Giovanni XXIII 1, Settimo Milanese (Mi).

    “Mingussiana: Seven for Mingus”

    In occasione del centenario della nascita di Charles Mingus.

    Con Tino Tracanna e gli allievi del Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano: Cecilia Barra (voce), Daniele Nocella (tromba), Giacomo Cazzaro (sax alto), Tino Tracanna (sax tenore), Claudio Guarcello (pianoforte), Cristiano Nuovo (contrabbasso), Elia Ambrosioni (batteria).

    On line: www.ahumlive.com

    Informazioni: 3454454549; email: info@ahumlive.com; ingresso libero, si consiglia la prenotazione.

  • DAVIDE SCIACCA IN TOUR DA DOMENICA 27 MARZO A MERCOLEDÌ 30 MARZO

    DAVIDE SCIACCA IN TOUR DA DOMENICA 27 MARZO A MERCOLEDÌ 30 MARZO

    A distanza di due anni dagli ultimi concerti a Londra, Birmingham e Manchester, il talentuoso chitarrista siciliano Davide Sciacca, nelle vesti di solista, sbarcherà nuovamente in Inghilterra per poi concludere il suo tour in Italia, a partire da domenica 27 marzo. La prima data si terrà a Hoylake (Birkenhead), a St Catherine and Martina Church, dove Sciacca – con il suo live intitolato A Guitar at the Opera – eseguirà rivisitazioni chitarristiche ispirate ad alcuni straordinari compositori classici del calibro di Bellini, Rossini e Mascagni, ma anche composizioni originali autografate da Victor Frost, con il quale ha realizzato l’album dal titolo “Music with Guitar” pubblicato dalla TRP Music. Successivamente, lunedì 28, sarà la Hope University di Liverpool ad ospitare il musicista siculo per una conferenza/concerto (A Guitar at the Opera) anche in questo caso con le musiche di Vincenzo Bellini, Gioachino Rossini, Pietro Mascagni e Victor Frost. Sempre nello stesso giorno, presso la Manchester Academy 2 di Manchester, si terrà il suo concerto (ovviamente con repertorio classico) di beneficenza per l’Ucraina. Poi, martedì 29, sarà la volta di A Guitar at the Opera al 422 Manchester (Formerly Longsight Youth Centre) e, sempre martedì, Underrepresented Competition a Manchester, presso il Royal Northern College of Music, dove Davide Sciacca suonerà le musiche di Emilia Giulian ispirate ai celebri temi scaturiti dalla fervida fantasia compositiva di Bellini. Per concludere, dulcis in fundo, mercoledì 30 il concerto (A Guitar at the Opera) presso la Sala Armonia Cordium di Napoli, ancora con il repertorio incentrato su Bellini, Rossini, Mascagni e Frost, ai quali si aggiungono Tosti e Denza, un concerto impreziosito dalla presenza del tenore Bruno Sebillo e del pianista Keith Goodman. Dunque, sei appuntamenti di assoluto prestigio che rappresentano una ghiotta occasione per nutrirsi culturalmente di buona e vera musica.