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  • Dal 28 al 30 giugno torna La Casa del Jazz Italiano con i Mud Pie,  il sestetto di Marco Mariani e la cantautrice Simona Severini  a Palazzolo sull’Oglio e Sale Marasino

    Dal 28 al 30 giugno torna La Casa del Jazz Italiano con i Mud Pie,  il sestetto di Marco Mariani e la cantautrice Simona Severini  a Palazzolo sull’Oglio e Sale Marasino



    Tra la Franciacorta e il lago d’Iseo in programma tre appuntamenti, tutti a ingresso libero, per la XXXII edizione della rassegna organizzata dall’associazione culturale Musica Oggi

    MILANO – I tre appuntamenti della nuova edizione de La Casa del Jazz Italiano, in programma dal 28 al 30 giugno a Palazzolo sull’Oglio Sale Marasino (BS), tra la Franciacorta e il lago d’Iseo, sono l’estrema sintesi di un progetto culturale che valorizza i musicisti italiani, offre spazio ai giovani talenti e ai nuovi gruppi, commissiona concerti a tema e presenta il tutto in un format culturale che dà spazio anche alla formazione del pubblico. Per questi motivi la rassegna è diversa da molte altre programmazioni estive basate solo sull’attrazione turistica legata alla proposta concertistica e, grazie a questa impostazione, è stata premiata all’Aquila nel 2022, durante la manifestazione Il Jazz Italiano per le Terre del Sisma, come festival italiano meritevole di riconoscimento. Un premio giunto alla fine della trentesima edizione del festival “Iseo Jazz”, che di questa casa è stato il fulcro sino a due anni fa.
    Ripensata come percorso più ampio, da sviluppare su scala nazionale, la rassegna, che gode del patrocinio di MIDI, l’associazione che raggruppa i musicisti italiani di jazz, e della media partnership di Rai Radio 3, sta vivendo un momento di ristrutturazione che non le impedisce, però, di continuare a seguire la sua filosofia progettuale. La presenza di un gruppo come i Mud Pie, che propone un intreccio tra le modalità espressive del jazz e le sue radici culturali afro (soprattutto quella del Blues), l’omaggio davvero unico a Wynton Marsalis, di cui per la prima volta viene riletta la musica da parte del sestetto di Marco Mariani, e, infine, la visione assolutamente contemporanea del canto di derivazione jazzistica di Simona Severini, capace di inglobare materiali assai diversi tra loro, formano nel loro insieme un programma estremamente originale. La Casa del Jazz Italiano prosegue, quindi, con fiducia il suo percorso culturale.
    Il primo appuntamento della XXXII edizione – tutti i concerti sono a ingresso libero – è in programma venerdì 28 giugno alla Casa della Musica di Palazzolo sull’Oglio con il live dei Mud Pie (ore 21): la proposta di questa formazione, dall’organico chiaramente legato all’universo afroamericano e all’area del Delta del Mississippi, si ispira al Blues delle origini, inteso nel senso di folclore immaginario e non di recupero filologico, costruendo intorno a questa base una serie di quadretti musicali nei quali l’elettronica, il rock progressivo e la memoria dei ritmi africani definiscono un variegato mondo sonoro, decisamente contemporaneo per la molteplicità dei materiali utilizzati. Del resto Mud significa fango, miscela, fusione e il Mud Pie è una torta al cioccolato originaria del Mississippi, un luogo dove l’unione di culture differenti è stata la chiave della sua scena  musicale per buona parte dell’Ottocento. Lo stesso strumentario evidenzia i legami e le trasformazioni operate dal gruppo: la cigarbox guitar è l’erede elettronica ed elettrica della vecchia chitarra realizzata con le scatole di sigari, la dobro è la chitarra resofonica diventata famosa negli anni Venti e le percussioni (a cui però si aggiunge la moderna batteria) rappresentano l’estrinsecazione arcaica e moderna del ritmo. Infine, la voce è ovviamente l’elemento centrale del racconto sonoro.  Una voce ricca di sfumature, intrisa di blues e gospel, legata al rapporto canto-parlato come all’improvvisazione jazzistica, con protagonista Marta Colombo, che tra le sue maestre ha avuto due icone del canto jazz italiano quali Tiziana Ghiglioni e Maria Pia De Vito. La batteria è nelle mani di Sebastiano Ruggeri, formatosi sotto la guida di Tony Arco ai Civici Corsi di Jazz di Milano e oggi valente didatta che ha compreso l’importanza di usare materiali provenienti dai più diversi ambiti musicali. Infine, Alex Stangoni, il più conosciuto tra i musicisti del gruppo, è chitarrista, tecnico del suono e maestro del live electronics, da lui realizzato innumerevoli volte e da oltre un ventennio al fianco di Enrico Intra nel progetto Sound Movie. Un concerto di grande appeal, dal fascino antico, ma dai suoni moderni.
    Sabato 29 giugno, sempre alla Casa della Musica di Palazzolo sull’Oglio (alle ore 18), sarà di scena il sestetto di Marco Mariani. Il grande trombettista afroamericano Wynton Marsalis, figura di assoluto rilievo nella storia jazzistica degli ultimi decenni, riceve per la prima volta un autentico tributo da parte di uno dei musicisti italiani più progettuali quale Marco Mariani. Strumentista e arrangiatore legato alla linea più moderna della storia del jazz, ma anche interessato alla musica di film e telefilm ispirata dal jazz oltre che improvvisatore radicale in progetti multimediali e attivo persino nei territori della noise music (ed erede di Enrico Intra alla presidenza dell’associazione Musica Oggi), Mariani affronta con il suo collaudato sestetto una parte del ricco songbook di Marsalis. Non solo, ma aggiunge due brani di Thelonious Monk presenti nel disco che il trombettista americano dedicò al geniale pianista, uno dei non numerosi esempi di lettura esteticamente corretta dell’arte monkiana. Del repertorio di Marsalis, molto vasto sul piano delle opere, che spaziano da una lettura integrale della storia del jazz (con riferimenti ad Armstrong, Mingus, Ellington e Morton) a balletti, oratori e pagine orchestrali, Mariani ha scelto i pezzi del disco “Black Codes”, inciso nel 1985 e ancora oggi pietra miliare dell’ultimo periodo di storia jazzistica (tra l’altro premiato con un Grammy Awards). Sono brani che più di altri evidenziano il legame con il linguaggio e il modus operandi del secondo quintetto di Miles Davis (quello degli anni Sessanta), a cui Marsalis ha guardato per svilupparlo ampiamente e in maniera definitiva, portandolo nell’attualità del jazz. Si tratta di un omaggio che non è certo un remake, bensì un consapevole sguardo a un artista che non è ancora stato studiato a fondo e spesso viene considerato con superficialità, senza cogliere il valore e la complessità della sua musica. La Casa del Jazz Italiano ospita quindi una produzione che si configura come un fatto nuovo e originale nella scena jazzistica, con protagonista un trombettista dalla tecnica eccellente e dalla vasta cultura musicale.
    Infine, domenica 30 giugno, nella splendida cornice della cinquecentesca chiesa di San Pietro dei Disciplini di Sale Marasino, è in programma il recital di Simona Severini, una delle voci più originali e interessanti della scena italiana legata al jazz. La sua scelta artistica fa parte di una delle linee espressive in cui si muove il canto jazz italiano, quella dell’interesse per l’uso di molteplici materiali sonori, che nel suo caso guardano al jazz come alla musica antica e alla chanson colta francese di fine Ottocento, senza dimenticare  la scrittura di composizioni originali che riassumono questa varietà di interessi. Chitarrista di formazione classica, Simona presenterà, oltre a brani originali, anche song di Duke Ellington, pezzi di Carla Bley, arie di Monteverdi e di Purcell e brani pop di Joni Mitchell, affrontati con la libertà espressiva tipica dei jazzisti, ma anche con il rigore che deriva dalla consapevolezza della loro storia e della loro concezione musicale. Diplomata in canto presso i Civici Corsi di Jazz, di cui è ora docente,  Simona Severini ha collaborato con noti musicisti e compositori italiani nell’ambito del jazz e del cantautorato, tra cui Pacifico, Enrico Pieranunzi, Giorgio Gaslini, Gabriele Mirabassi e altri. Ha cantato in prestigiosi festival, tra i quali Umbria Jazz, Paris Jazz Vocal, Festival dei due Mondi di Spoleto, London Jazz Festival, XJazz! di Berlino, Cagliari Jazz EXPO, Bologna Jazz Festival, Festival Jazz St. Moritz,  JazzMI e Atelier Musicale di Milano. Con il trio Fedra si è esibita alla Cappella Paolina del Quirinale in diretta su Rai Radio Tre e in festival di musica classica. Ha inoltre avuto esperienze nel teatro come cantante-performer, debuttando al Piccolo Teatro di Milano nei panni di Miranda in un concerto-performance dedicato a La tempesta di Shakespeare. Nel 2019, in occasione della Festa della Donna, ha cantato al Quirinale davanti al Presidente Mattarella, che nell’occasione l’ha nominata Cavaliere della Repubblica Italiana. Il recital di Sale Marasino è, quindi, l’occasione per ascoltare una voce versatile e diversa, capace di creare peculiari suggestioni sonore.

    LA CASA DEL JAZZ ITALIANO – XXXII edizione
    Venerdì 28 giugno
    Palazzolo sull’Oglio (Bs)
    Casa della Musica, piazzale Dante Alighieri 2, ore 21.
    Mud Pie
    Dall’Africa al Delta – Suoni, canti, ritmi di un’etnia immaginaria
    Marta Colombo (voce, percussioni), Alex Stangoni (cigarbox guitar, dobro, elettronica), Sebastiano Ruggeri (batteria).

    Sabato 29 giugno
    Palazzolo sull’Oglio (Bs)
    Casa della Musica, piazzale Dante Alighieri 2, ore 18.
    Marco Mariani Sextet
    Plays Wynton Marsalis
    Marco Mariani (tromba), Franco Bagnoli (sax soprano e contralto), Nicola Pecchiari  (sax tenore), Michelangelo Decorato (pianoforte), Luca Zollo (contrabbasso), Nicola Stranieri (batteria).

    Domenica 30 giugno
    Sale Marasino (Bs)
    Chiesa di San Pietro dei Disciplini, ore 18.
    Simona Severini – Recital
    Da Monteverdi a Ellington
    Simona Severini (voce e chitarra).

    Tutti i concerti sono a ingresso libero.
    Direzione artistica: Maurizio Franco.
    Organizzazione: associazione culturale Musica Oggi.
    Info: Casa della Musica di Palazzolo sull’Oglio, tel. 030/7301287; Comune di Sale Marasino, tel. 030/9820921.
    Media partner: Rai Radio 3.
  • Jazz, Pop e Rock: a scuola di musica  nella campagna toscana, dal 13 al 21 luglio,  con i Summer Cemm Camp

    Jazz, Pop e Rock: a scuola di musica nella campagna toscana, dal 13 al 21 luglio, con i Summer Cemm Camp

    A Bucine, in provincia di Arezzo, tornano i seminari intensivi organizzati dalla Cemm a cura di qualificati docenti italiani e del chitarrista statunitense David Gilmore

    MILANO – È sempre più qualificato il corpo didattico dei Music Summer Cemm Camp, i seminari estivi di jazz (in programma dal 13 al 17 luglio) e pop-rock (dal 17 al 21 luglio) organizzati dalla Cemm, scuola di musica tra le più note in Italia, nella splendida location del Poggio Cennina Resort, a Bucine, su un’altura che domina la Valdambra, in provincia di Arezzo: quest’anno tra i tanti insegnanti che metteranno la propria esperienza e la propria professionalità al servizio degli studenti ci sarà, infatti, anche il chitarrista David Gilmore, già accanto al sassofonista Steve Coleman e al trombettista Randy Breker e docente presso il prestigioso Berklee College of Music di Boston. Insieme a lui, per quanto riguarda il dipartimento jazz, gli insegnanti saranno Dario Deidda (basso), Pietro Tonolo (sax), Massimo Manzi (batteria), Ruben Bellavia (batteria), Tiziano Tononi (batteria), Walter Donatiello (chitarra), Dario Faiella (chitarra), Flavio Boltro (tromba), Valerio Silvestro (pianoforte) e Cinza Spata (canto). Per il dipartimento pop-rock, invece, le lezioni saranno a cura di Ruggero Brunetti (chitarra), Luca Colombo (chitarra), Roberto Gallinelli (basso), Maurizio Dei Lazzaretti (batteria), Tony Guerrieri (canto), Giovanni Boscariol (tastiere) e Claudia Marchetti (canto).
    I seminari sono aperti a tutti i musicisti professionisti, agli amatori e agli studenti iscritti a scuole di musica, istituti musicali e Conservatori. Gli studenti verranno suddivisi in due livelli (intermedio ed avanzato), in modo che tutti possano seguire il programma didattico in base alla propria preparazione personale. La durata giornaliera delle lezioni è di sei ore: quattro al mattino, rivolte allo studio dello strumento e al canto, e due al pomeriggio, dedicate agli ensemble (anch’essi strutturati in base al livello e alle conoscenze degli studenti).
    Oltre alle lezioni di strumento quest’anno verranno proposti laboratori specifici a seconda delle singole esigenze: i bassisti, i batteristi e i tastieristi seguiranno un workshop focalizzato sulla sezione ritmica, mentre gli insegnanti illustreranno e suoneranno diversi esempi di groove e pezzi di vari stili (rock, funk, blues, fusion, soul). I chitarristi parteciperanno a lezioni sulla lettura e sulla preparazione dei pezzi in situazioni live (studio, programmi televisivi, tour…), sull’elaborazione del suono e sull’utilizzo delle nuove tecnologie. Per i cantanti, invece, è stato pensato un corso di songwriting e performer. Nel corso del pomeriggio ci sarà una masterclass, tenuta da tutti gli insegnanti, che eseguiranno e spiegheranno un brano al giorno, dimostrando come si lavora in contesti professionali specifici. Agli studenti verrà offerta l’opportunità di suonare con i docenti e di sperimentare in prima persona come lavora un musicista professionista.
    Un altro laboratorio sarà a cura di Luca Chiaravalli, autore, arrangiatore, produttore artistico e direttore d’orchestra (più volte sul palco del Festival di Sanremo), che si occuperà di songwriting, arrangiamento e produzione. Tra le novità di quest’anno, per quanto riguarda il dipartimento jazz, anche un workshop dedicato alle big band. Gli incontri si svolgeranno in due momenti della giornata: al mattino si terranno lezioni collettive di lettura ritmica, poliritmica e polimetrica e si affronterà un repertorio più tradizionale (Duke Ellington, Count Basie e così via). Attraverso l’ascolto lo scopo è apprendere le prassi esecutive per la sezione ritmica e per i fiati. Il pomeriggio verrà, invece, dedicato alla performance di brani moderni per orchestra jazz con lo studio di pezzi di Buddy Rich, Bob Mintzer, Maria Schneider, Gordon Goodwin, Pat Metheny e Beppe Di Benedetto.
    Come si evince, i Music Summer Cemm Camp propongono un’interessante offerta formativa. Le lezioni sono strutturate impostando gruppi di lavoro suddivisi a seconda del livello individuale, agevolando così gli studenti nel percorso di approfondimento e nello sviluppo delle proprie capacità. Lo studio intensivo settimanale consente ai docenti di sviscerare argomenti che durante le tradizionali ore di lezione, inevitabilmente, non vengono approfonditi per motivi di tempo e agli studenti di focalizzare e chiarire tematiche e dubbi, grazie al costante quotidiano lavoro e al continuo confronto con gli insegnanti. Nelle ore libere, inoltre, i partecipanti alle masterclass potranno usufruire degli spazi della bellissima struttura per dedicarsi allo studio personale o semplicemente per suonare insieme al di fuori delle lezioni. Infine, nella piazzetta dello splendido borgo toscano tutte le sere verranno organizzate delle jam session.
    «L’obiettivo dei Camp è dare ai ragazzi gli strumenti e le conoscenze per crescere professionalmente, il tutto in un ambiente rilassato, pensato da musicisti per musicisti – afferma il chitarrista Walter Donatiello, docente del Cemm e organizzatore dei Summer Camp – L’impegno e lo studio hanno la priorità, ma c’è spazio anche per il divertimento, l’aggregazione e per serate musicali organizzate dagli stessi studenti, per vivere la musica a 360°».
    La quota di iscrizione ai Music Summer Cemm Camp è pari a 390 euro, con la possibilità di alloggiare, a tariffe convenzionate, presso l’accogliente Poggio Cennina Resort, immerso nella suggestiva campagna toscana, dove le colline del Chianti toccano la valle superiore dell’Arno. A chi frequenta i Camp verrà rilasciata la certificazione per la richiesta dei crediti formativi.
    Per avere maggiori informazioni è possibile contattare la segreteria del Cemm a questo indirizzo: segreteria@cemmusica.com; tel: 0295039675.


  • I “Notturni” al Festival della Biodiversità: suoni, performance e danze aeree   venerdì 14 e sabato 15 giugno all’Hangar Balossa del Parco Nord Milano

    I “Notturni” al Festival della Biodiversità: suoni, performance e danze aeree venerdì 14 e sabato 15 giugno all’Hangar Balossa del Parco Nord Milano

    MILANO – Per due sere consecutive, venerdì 14 e sabato 15 giugno, i Notturni, il suggestivo format di performance con installazioni di luci e suoni ideato dall’associazione Musicamorfosi, animeranno la XVIII edizione del Festival della Biodiversità. La manifestazione, in programma fino al 16 giugno al Parco Nord Milano, si pone l’obiettivo di sottolineare il valore della biodiversità, inteso come fattore culturale che obbliga a ripensare il nostro stile di vita quotidiano e le nostre scelte politiche e sociali.

    Notturni andranno in scena, con il contributo di Fondazione Comunitaria Nord Milano, nell’Hangar Balossa, suggestiva cattedrale industriale e spazio di recente acquisizione del Parco Nord: in programma performance musicali, spettacoli di danza aerea ed esibizioni acrobatiche. Si parte venerdì 14 giugno, alle ore 20.30, con il duo di musica elettronica Frank Sinutre, che ha la peculiarità di utilizzare insoliti strumenti elettronici autocostruiti oltre a quelli tradizionali. Nei loro show, Isi Pavanelli e Michele K. Menghinez si avvalgono, inoltre, di un particolare visual show algoritmico (anch’esso home-made), che consiste in un flusso di immagini processate e rielaborate attraverso il segnale audio. In contemporanea, alla stessa ora, spazio alla danza aerea, perfetta fusione tra varie discipline artistiche e sportive che combinano la ginnastica con le arti circensi, a cura dell’associazione La Clé de l’Art, fondata nel 2013 da Clelia Fumanelli, coreografa, ballerina e acrobata. La serata si concluderà con il live del sitarista elvetico Roger Odermatt (dalle ore 21.30), che presenterà il progetto solista Monoh, fusione tra musica per sitar ed elettronica contemporanea. Odermatt ha studiato per più di dieci anni il sitar con Shalil Shankar, discepolo del leggendario Ravi Shankar. Gli spettatori assisteranno così a un’affascinante immersione visiva e sonora, catturati dal movimento dei corpi volanti dei danzatori-acrobati e dal sound davvero originale del musicista svizzero.

    Sabato 15 giugno i Notturni danno appuntamento sempre alle 20.30 con un sound design curato da Saul Beretta con la voce di Sarra Douik, che celebrerà il Cantico delle Creature di Francesco d’Assisi, di cui quest’anno si celebrano gli 800 anni dalla composizione. Eclettica cantante tunisina e suonatrice di oud, Sarra Douik lo interpreterà nell’originale e in traduzione araba, esaltando le caratteristiche sonorità della sua lingua madre. La voce sarà immersa in un particolare flusso musicale su cui i danzatori de La Clé de l’Art si libreranno nello spazio dell’Hangar.

    L’evento finale è il concerto, alle ore 21.30, dei Satoyama, quartetto jazz composto da Luca Benedetto (tromba e tastiera), Christian Russano (chitarre ed elettronica), Marco Bellafiore (contrabbasso ed elettronica) e Gabriele Luttino (batteria, glockenspiel ed elettronica), che si è aggiudicato l’edizione 2022 di Nuova Generazione Jazz. I Satoyama sono tra i giovani selezionati nell’ambito del progetto PRODJGI, che ha l’obiettivo di promuovere e valorizzare i musicisti emergenti di età non superiore ai 35 anni, con il sostegno del Ministero della Cultura e della Siae (grazie al bando “Per Chi Crea”). Nati nel 2013, i Satoyama hanno dato vita fin da subito a una musica di confine, profondamente immaginifica ed onirica, con larghe influenze jazz e progressive rock, passando anche dalla world music e dall’elettronica, alla ricerca di un sound contemporaneo. Il quartetto si occupa di confini non solo in senso figurato: “Sinking Islands”, il suo ultimo album, accolto con entusiasmo dalla critica, tratta infatti di desertificazione, migrazioni e guerre per l’acqua, surriscaldamento globale, monocolture in agricoltura con impoverimento della terra, inquinamento. L’album ha però una connotazione positiva – si sente nel finale del brano “Magic forest” – e profuma di terra, di una passeggiata in un bosco dopo un acquazzone e di scelte etiche: l’unico modo in cui è possibile invertire questa tendenza è quella di cambiare in primis noi stessi.

    L’ingresso ai Notturni (da via Balossa 55, Cormano, Mi) è libero con libera donazione on line o in loco.

    Info e prenotazioni: www.musicamorfosi.it/hangarbalossa2024
     Donazioni on line: www.retedeldono.it/notturni-balossa

  • Alfabeto di PARCO: mercoledì 19 giugno, a Milano, la conferenza-spettacolo “J come Jobim”,   omaggio a uno degli inventori della bossa nova tra racconti, musica e proiezioni

    Alfabeto di PARCO: mercoledì 19 giugno, a Milano, la conferenza-spettacolo “J come Jobim”, omaggio a uno degli inventori della bossa nova tra racconti, musica e proiezioni

    Dopo i sold out dei primi due incontri, dedicati a Max Roach e Frank Sinatra, il terzo appuntamento della rassegna ospitata negli spazi del Polillo ARt COntainer riguarderà Tom Jobim: l’antropologo e musicista Nenè Ribeiro, il percussionista Kal dos Santos, la cantante Patrizia Di Malta e la dj Monica Paes ripercorreranno la parabola artistica di uno dei più grandi compositori del XX secolo

    MILANO – Dopo i sold out delle prime due date (dedicate, rispettivamente, al batterista e compositore jazz Max Roach e a Frank Sinatra), proseguono gli incontri di Alfabeto di PARCOciclo di conferenze-spettacolo  tra parole, suoni, racconti e visioni – sui grandi artisti che hanno rivoluzionato il Novecento. Il tutto ospitato nella sede di PARCO, acronimo di Polillo ARt COntainer, nuova location situata nello storico quartiere Barona, in via Binda 30, non lontana dal Naviglio Grande: un centro polifunzionale e multidisciplinare che punta a diventare un luogo di aggregazione e di promozione per chi opera nel campo della cultura, dell’arte, del digitale e del sociale.
    La rassegna, che gode del patrocinio del Municipio 6 del Comune di Milano, è stata ideata da Roberto Polillo, imprenditore e fotografo, e da Antonio Ribatti, direttore artistico di AHUM e di numerose iniziative musicali nel capoluogo lombardo e nell’hinterland milanese.
    Il terzo appuntamento avrà luogo mercoledì 19 giugno con l’evento “J come Jobim”, sottotitolo «Una nota sola e molte culture» (ore 21; ingresso con contributo artistico di 15 euro). Conosciuto semplicemente come “O Maestro”, Antônio Carlos Jobim è stato uno degli inventori della bossa nova e tra i maggiori protagonisti della Musica Popolare Brasiliana. A partire dal racconto dell’enorme e importantissima produzione musicale di Jobim, la conferenza-concerto ripercorrerà la carriera del compositore originario di Rio de Janeiro e il suo ruolo nell’evoluzione della Musica Popolare Brasiliana che. ormai da tempo, ha guadagnato uno spazio importante, rappresentando un paradigma della convivenza cosmopolita moderna. La Musica Popolare Brasiliana, di fatto, si configura come un campo interculturale complesso e allo stesso tempo singolare, capace di conciliare radici diverse, un’estetica riconoscibile (e carica di connotati sociali) e l’inclinazione a favorire le diversità in un gioco teso e coerente tra celebrazione della tradizione e innovazioni della modernità.
    A raccontare la vita e il percorso artistico di Jobim (e delle sue fondamentali collaborazioni con Vinicius de Moraes, João Gilberto, Newton Mendonça e moltissimi altri) saranno l’antropologo e musicista Nenè RibeiroKal dos Santos alle percussioni e alla voce e la cantante Patrizia Di Malta. La serata, inserita nel palinsesto della trentesima edizione della Festa Della Musica, evento internazionale che si celebra in occasione del solstizio d’estate, sarà aperta dal dj set di Monica Paes, conduttrice di “Avenida Brasil”, storica trasmissione in onda su Radio Popolare.
    Afferma il direttore artistico Antonio Ribatti: «“Una nota sola” cantava Jobim, un puntino sul pentagramma capace di conciliare ogni diversità. Dire Jobim equivale a dire bossa nova. Considerato uno dei più grandi compositori del ventesimo secolo, è sicuramente il più importante nella storia della Musica Popular Brasileira. In Brasile, lo chiamano “il maestro sovrano”, perché al di sopra della sua arte non c’è nessuno. A trent’anni dalla scomparsa, le sue canzoni, ancora oggi, sono oggetto di studio nei Conservatori jazz di tutto il mondo. A partire dal racconto di questa straordinaria e variegata produzione musicale, ripercorreremo la sua carriera, che rappresenta un modello della convivenza cosmopolita moderna».
    Presso il bar Dizzy Gillespie il pubblico potrà degustare i vini dell’azienda agricola Panizzari, una storia di famiglia iniziata a fine Ottocento a San Colombano al Lambro, la collina di Milano. Questa cantina ha rafforzato la produzione con ricerche qualificate, seguendo metodi di lavorazione rigorosamente artigianali.

    Alfabeto di PARCO proseguirà fino a fine anno: la quarta conferenza-spettacolo, in programma mercoledì 3 luglio, si intitolerà P come Piazzolla – Libertango, il tango nuevo parte da Milano” e tratterà della parabola artistica del grande musicista e compositore argentino Astor Piazzolla. Tra gli altri eventi in agenda ricordiamo, inoltre, D come Duse – Eleonora senza trucco” (16 ottobre) ed “E come Ellington – Dalla Scala a Harlem, i sogni sinfonici di Duke” (26 novembre). Ci sarà spazio, infine, anche per la lettera J come Jolly: una serata speciale, a sorpresa, che verrà comunicata in prossimità della sua realizzazione.
  • Note jazz all’ora dell’aperitivo al Rosa Grand Milano-Starhotels Collezione:  guida ai concerti di giugno

    Note jazz all’ora dell’aperitivo al Rosa Grand Milano-Starhotels Collezione: guida ai concerti di giugno

    MILANO – Continua, settimana dopo settimana, la rassegna “The Golden Hour Aperitif-Jazz Edition” presso il Rosa Grand Milano-Starhotels Collezione, in piazza Fontana 3, a due passi dal Duomo, dalla Galleria e da corso Vittorio Emanuele: all’ora dell’aperitivo, in un ambiente tranquillo, raffinato e con una spiccata vocazione internazionale, è possibile coccolarsi con creazioni gourmet, cocktail preparati con cura e, come ingrediente speciale, musica di qualità dal vivo. I live set sono in programma tutti i mercoledì alle ore 18.30 al costo di 22 euro (drink incluso). E chi intende fermarsi per la cena potrà deliziarsi con i piatti dello chef Paolo Scaccabarozzi oppure gustare le prelibatezze della pizzeria Roses Pizza & More, che oltre alla pizza offre una selezione di insalate e piatti della tradizione italiana. La rassegna è curata dai direttori artistici Alessandro Ghassemi e Mirko Fait.

    Il primo appuntamento del mese è previsto mercoledì 5 giugno con il live dei giovani chitarristi Matteo Mariani e Attilio Costantino, che proporranno un percorso attraverso la storia della chitarra jazz, suonando brani celebri dei più significativi protagonisti dello strumento (e non solo), da Tal Farlow a Wes Montgomery, da Django Reinhardt a Jim Hall.

    Mercoledì 12 sarà la volta del duo composto dall’eclettico sassofonista Mirko Fait e dal valente chitarrista Carmelo Tartamella, musicista da sempre attratto dalle sonorità bepop e da quelle gypsy, che non dimentica la lezione del blues e che ha un’attenzione costante agli stili più moderni della chitarra jazz: in scaletta alcuni degli standard più belli del Great American Songbook.

    La settimana successiva, ovvero mercoledì 19 giugno, riflettori puntati ancora sul sassofonista Mirko Fait, che si esibirà insieme al pianista Raffaele Rinciari, curioso e aperto a tutti i generi musicali nonché compositore prolifico con un debole per le colonne sonore del cinema.

    Il mese di giugno si concluderà con il concerto, mercoledì 26 giugno, di un altro duo, formato dal chitarrista Giulio Maria Ferrari e dal contrabbassista Marco Sonzogni: Ferrari è un giovane chitarrista e compositore (e docente al Conservatorio Franco Vittadini di Pavia) che nei suoi progetti in duo propone un repertorio con sonorità acustiche e mediterranee di standard, canzoni popolari e brani originali.

     “The Golden Hour Aperitif-Jazz Edition”: gli appuntamenti di giugno
     Rosa Grand Milano-Starhotels Collezione, piazza Fontana 3, Milano.
     Info e prenotazioni: 3273190623.

    Mercoledì 5 giugno, ore 18.30
    Matteo Mariani, chitarra;
    Attilio Costantino, chitarra.

    Mercoledì 12 giugno, ore 18.30
    Mirko Fait, sax;
    Carmelo Tartamella, chitarra.
     
    Mercoledì 19 giugno, ore 18.30
    Mirko Fait, sax;
    Raffaele Rinciari, pianoforte.

    Mercoledì 26 giugno, ore 18.30
    Giulio Maria Ferrari, chitarra;
    Marco Sonzogni, contrabbasso.


  • JAZZaltro Giovani: Aldo Di Caterino ensemble feat. Enrico Pieranunzi venerdì 31 maggio a Castellanza (Va)

    JAZZaltro Giovani: Aldo Di Caterino ensemble feat. Enrico Pieranunzi venerdì 31 maggio a Castellanza (Va)

    Il talentuoso flautista pugliese e il grande pianista romano si esibiranno insieme a due giovani promesse del jazz tricolore: il contrabbassista Carlo Bavetta e il batterista Cesare Mangiocavallo. Il concerto è uno degli appuntamenti più attesi della rassegna organizzata da Abeat Records con il sostegno del MiC e di SIAE nell’ambito del programma “Per Chi Crea”, che ha l’obiettivo di lanciare e valorizzare i musicisti under 35

    MILANO – Talento emergente della scena jazzistica nazionale, il flautista e compositore barese Aldo Di Caterino, 26 anni, è un autentico virtuoso dello strumento, un artista originale e dotato di grandi mezzi espressivi, molto stimato anche dai colleghi più navigati ed esperti. Non a caso, un big come Enrico Pieranunzi ha detto di lui: «Non ho mai amato il flauto fino a quando non ho suonato con Aldo Di Caterino». L’occasione per ascoltare un jazzista dal sicuro avvenire come Di Caterino, laureato con lode e menzione d’onore in flauto e musica jazz al Conservatorio Niccolò Piccinni di Bari, e un padre nobile del jazz italiano come il pianista e compositore romano è offerta dalla rassegna “JAZZaltro Giovani”, organizzata da Abeat Records nel Varesotto con il sostegno del MiC e di SIAE nell’ambito del programma “Per Chi Crea”, che ha l’obiettivo di lanciare e valorizzare i musicisti Under 35: venerdì 31 maggioDi Caterino e Pieranunzi, insieme al contrabbassista Carlo Bavetta e al batterista Cesare Mangiocavallo (altri due talenti in rapida ascesa), si esibiranno al CineTeatroDante di Castellanza (Va). Il concerto, che si annuncia imperdibile, inizierà alle ore 21 (ingresso con libera donazione). In scaletta alcuni brani composti da Di Caterino e contenuti nell’album “Amorè”, il disco d’esordio del flautista pugliese (edito da Abeat Records), una manciata di standard, arrangiamenti originali di pezzi celebri ma non solo.
    Innamorato della musica brasiliana e avvicinatosi al flauto traverso all’età di sei anni, Aldo Di Caterino è un solista dal fraseggio sciolto e sicuro, capace di lirismi inaspettati e di lampi poetici. Ha già all’attivo numerose collaborazioni, tra cui spiccano quelle con jazzisti del calibro di Gabriele Mirabassi, Bebo Ferra, Dario Deidda, Roberto Ottaviano, John Surman, lo stesso Pieranunzi, Vince Abbracciante e Nando Di Modugno.
    Come tutti sanno, Enrico Pieranunzi è, molto probabilmente, il pianista jazz italiano più conosciuto a livello internazionale e, nel corso della sua lunga e brillante carriera, è stato al fianco di alcuni miti leggendari, da Chet Baker a Charlie Haden, da Lee Konitz a Paul Motian, solo per citarne alcuni.

    Rassegna JAZZaltro Giovani
    Venerdì 3 maggio, Olgiate Olona (Va)
    Cinema Teatro Nuovo-Area 101, via Bellotti 22
    Zamuner-Moriconi duet feat. Sea quartet
    Emilia Zamuner (voce), Massimo Moriconi (contrabbasso), Riccardo Zamuner (violino), Alberto Marano (violino), Andrea De Martino (viola), Raffaele Rigliari (violoncello).
    Ore 21.
    Ingresso con libera donazione.

    Venerdì 17 maggio, Olgiate Olona (Va)
    Cinema Teatro Nuovo-Area 101, via Bellotti 22
    Christian Mascetta trio –  Out of Space
    Christian Mascetta (chitarre), Pietro Pancella (basso elettrico), Michele Santoleri (batteria).
    Ore 21.
    Ingresso con libera donazione.

    Venerdì 31 maggio, Castellanza (Va)
    CineTeatro Dante, via Dante Alighieri 5
    Aldo Di Caterino ensemble feat. Enrico Pieranunzi
    Aldo Di Caterino (flauto traverso), Enrico Pieranunzi (pianoforte), Carlo Bavetta (contrabbasso), Cesare Mangiocavallo (batteria).
    Ore 21.
    Ingresso con libera donazione.

    Il calendario della rassegna è in costante aggiornamento.
    Maggiori info: www.jazzaltro.it
  • Riecco Alfabeto di PARCO, il ciclo di conferenze-spettacolo sui grandi artisti che hanno rivoluzionato il ‘900: mercoledì 15 maggio, a Milano, “S come Sinatra”,  omaggio a The Voice tra musiche, video e aneddoti

    Riecco Alfabeto di PARCO, il ciclo di conferenze-spettacolo sui grandi artisti che hanno rivoluzionato il ‘900: mercoledì 15 maggio, a Milano, “S come Sinatra”, omaggio a The Voice tra musiche, video e aneddoti

    MILANO – Entra nel vivo, dopo il sold out della prima data, la manifestazione Alfabeto di PARCOciclo di conferenze-spettacolo tra parole, suoni, racconti e visioni sui grandi artisti che hanno rivoluzionato il Novecento ospitato nella sede di PARCO, acronimo di Polillo ARt COntainer, nuova location situata nello storico quartiere Barona, in via Binda 30, non lontana dal Naviglio Grande: un centro polifunzionale e multidisciplinare che punta a diventare un luogo di aggregazione e di promozione per chi opera nel campo della cultura, dell’arte, del digitale e del sociale.
    La rassegna, che gode del patrocinio del Municipio 6 del Comune di Milano, è stata ideata da Roberto Polillo, imprenditore e fotografo, e da Antonio Ribatti, direttore artistico di AHUM e di numerose iniziative musicali nel capoluogo lombardo e nell’hinterland milanese.
    Il secondo appuntamento avrà luogo mercoledì 15 maggio con il doppio evento “S come Sinatra”, sottotitolo «The Voice tra musica e cinema». Il primo incontro (a inviti) è riservato agli studenti dell’Università IULM e inizierà alle ore 18.30, il secondo è aperto a tutti fino a esaurimento posti (ore 21 con apertura al pubblico dalle ore 20; ingresso con contributo artistico di €15)
    Il musicologo Luca Cerchiari, la cantante Greta Panettieri e il pianista Alberto Tacchini ripercorreranno la straordinaria parabola, non solo artistica, di “The Voice”, cantante magistrale, intrattenitore televisivo di successo, attore cinematografico e amante irrequieto. Racconti e aneddoti si alterneranno alla proiezione di video e all’ascolto di brani immortali del repertorio di Frank Sinatra, forse l’italoamericano più famoso di tutti i tempi. La serata si avvarrà della collaborazione del Master in «Editoria e produzione musicale» dell’Università IULM di Milano (di cui Cerchiari è direttore) e della media partnership di Feltrinelli.
    Spiega il direttore artistico Antonio Ribatti: «Racconteremo storie di persone che hanno rivoluzionato il mondo e di come alcuni individui, attraverso le loro opere, abbiano innescato cambiamenti culturali decisivi. L’intreccio di relazioni tra persone, luoghi e culture diverse sarà l’oggetto delle nostre conversazioni-spettacolo. Ci interessa occuparci del passato per immaginare un futuro illuminato». Gli fa eco Roberto Polillo: «Proporremo un viaggio attraverso le storie e le musiche di leggendarie figure di artisti che hanno trasformato il mondo con la loro arte e lasciato un’impronta indelebile nei cuori di chi li ascolta. Un alfabeto, non solo musicale, che inizia ora e che vorremmo continuare ad esplorare a lungo».
    Alfabeto di PARCO proseguirà fino a fine anno: la terza conferenza-spettacolo, in programma mercoledì 19 giugno, si intitolerà “J come Jobim – Una nota sola e molte culture” e sarà dedicata ad Antonio Carlos Jobim, uno degli inventori della bossa nova e tra i maggiori esponenti della Musica Popolare Brasiliana. Tra gli altri eventi in agenda ricordiamo P come Piazzolla – Libertango, il tango nuevo parte da Milano” (3 luglio), D come Duse – Eleonora senza trucco” (16 ottobre) e “E come Ellington – Dalla Scala a Harlem, i sogni sinfonici di Duke” (26 novembre). Ci sarà spazio, infine, anche per la lettera J come Jolly: una serata speciale, a sorpresa, che verrà comunicata in prossimità della sua realizzazione.
  • Gli aperitivi in jazz del Rosa Grand Milano-Starhotels Collezione:   guida ai 5 appuntamenti in programma da mercoledì 1 a mercoledì 29 maggio

    Gli aperitivi in jazz del Rosa Grand Milano-Starhotels Collezione: guida ai 5 appuntamenti in programma da mercoledì 1 a mercoledì 29 maggio

     MILANO – Sono cinque gli eventi con la musica dal vivo in programma nel mese di maggio, all’ora dell’aperitivo, negli ambienti raffinati ed eleganti del Rosa Grand Milano-Starhotels Collezione, in piazza Fontana 3, a Milano, a due passi dal Duomo, dalla Galleria e da corso Vittorio Emanuele: la rassegna “The Golden Hour Aperitif-Jazz Edition”, curata dai direttori artistici Alessandro Ghassemi e Mirko Fait, è diventata ormai un appuntamento irrinunciabile per chi desidera, prima di cena, sorseggiare un cocktail preparato con cura e, come ingrediente speciale, farsi avvolgere dalla musica e, in particolare, dalle note jazz proposte da alcuni dei più apprezzati musicisti della scena milanese. Come di consueto, i live set sono in programma ogni mercoledì alle ore 18.30 al costo di  22 euro (drink e ricco buffet inclusi). Prenotazioni: tel. 3273190623.

    Mercoledì 1 maggio si esibiranno la vocalist Claudia Bernath, che ha una lunga esperienza in gruppi “a cappella” e gospel, e il chitarrista Sandro Di Pisa, chitarrista di vaglia e compositore jazz, ma anche musicologo, didatta, autore di canzoni e di testi teatrali. Il duo attinge dai repertori più svariati e insospettabili: canzoni italiane di ogni epoca, celebri sigle televisive e grandi classici dello swing.

    Mercoledì 8 maggio riflettori puntati sul chitarrista Andrea Rinciari, la cui instancabile dedizione alle tradizioni del bebop e dello straight-ahead lo ha portato a padroneggiare l’essenza del jazz della metà del XX secolo, e sul giovane contrabbassista Carlo Bavetta, che si sta ritagliando un posto di rilievo sulla scena nazionale e che può vantare collaborazioni con jazzisti del calibro di Antonio Faraò, Enrico Pieranunzi, Dado Moroni, Gianni Cazzola, Bebo Ferra, Andrea Dulbecco, Nico Gori, Enzo Zirilli, Luigi Bonafede e Roberto Tarenzi.

    La settimana successiva, mercoledì 15 maggio, spazio al duo formato dal chitarrista Davide Parisi e dal sassofonista Mirko Fait: il primo è specializzato nello stile “Gipsy jazz” e collabora regolarmente con illustri musicisti quali Dario Napoli, Alessandro di Virgilio, Dario Berlucchi, Martino Pellegrini e Alessandro Centolanza; il secondo è uno dei più noti sassofonisti milanesi, con oltre 3.000 concerti in carriera (si è esibito in tutta Italia, Francia, Svizzera, Germania, Croazia, Slovenia, Grecia e Spagna) e ben 32 album e 5 singoli all’attivo. Tra le sue tante collaborazioni spiccano quelle con Flavio Boltro, Attilio Zanchi, Antonio Zambrini, Gendrickson Mena Diaz, Luca Garlaschelli, Marco Panascia, Fabrizio Bosso ed Elisabetta Guido.

    Mercoledì 22 maggio sarà di scena il duo formato dal pianista Alessandro Abbatiello,  amante del mainstream, e da Mirko Fait, che proporranno alcuni grandi classici dello swing italiano, oltre a una manciata di standard jazz.

    Infine, per l’ultima data del mese, mercoledì 29 maggio sarà di nuovo in scena il sassofonista Mirko Fait, questa volta insieme al chitarrista Gabriele Orsi, che nel corso della sua carriera ha realizzato numerosi progetti tra i quali spicca “Monk’s Mind” con la partecipazione del grande bassista e contrabbassista statunitense John Patitucci. Orsi ha all’attivo una ventina di album (registrati come leader, coleader o sideman) e ha collaborato, tra gli altri, con Joey De Francesco, Giulio Corini, Luca Calabrese, Francesco Di Lenge, Biagio Coppa e Beppe Caruso.

  • Dal 3 al 12 maggio la XII edizione di Monza Visionaria con Jany McPherson, Enrico Rava, Giovanni Falzone, Zoe Pia, Mats Gustafsson, l’Orchestra Canova e molti altri

    Dal 3 al 12 maggio la XII edizione di Monza Visionaria con Jany McPherson, Enrico Rava, Giovanni Falzone, Zoe Pia, Mats Gustafsson, l’Orchestra Canova e molti altri

    La XII edizione del festival organizzato da Musicamorfosi sarà inaugurata dalla jazzista cubana Jany McPherson alla Villa Reale con un doppio set in piano solo. Tra gli appuntamenti più attesi la performance dei trombettisti Rava, Falzone e Petrecca, il live della sassofonista Nicole Johänntgen e l’esibizione dell’Orchestra

    da camera Canova. Gran finale con i Notturni, prima negli spazi della Reggia e poi al Roseto  

    MONZA – È nel segno dei prodigi, cioè degli eventi che trascendono l’ordine naturale delle cose e che permettono di restare in ascolto del presente con altri occhi”, la XII edizione di Monza Visionaria, il festival organizzato dall’associazione culturale Musicamorfosi, in programma da venerdì 3 a domenica 12 maggio nei luoghi più suggestivi e negli angoli meno conosciuti del capoluogo della Brianza: dieci giorni di musica, performance immersive, danze, laboratori, visite visionarie e molto altro, dieci giorni prodigiosi e resi possibili grazie al contributo del Comune di Monza e alla collaborazione con la Reggia di Monza, oltre al fondamentale supporto di una pluralità di partner, sostenitori e sponsor (Fondazione Cariplo, Fondazione Monza e Brianza, Ministero della Cultura, Siae, ProHelvetia, A5, BrianzAcque, I-Jazz, Fondazione Gioventù Musicale d’Italia, Concorso Rina Sala Gallo, Centro Educativo Il Carrobiolo, Associazione culturale San Fruttuoso, Regis, Conservatorio G. Verdi di Milano).

    Afferma Arianna Bettin, assessora alla Cultura del Comune di Monza: «Monza Visionaria mette in connessione diversi luoghi simbolo della città, dalla Reggia al Teatro Manzoni, guidando i partecipanti in un viaggio sonoro che supera i confini geografici, delle epoche e dei generi musicali. Si tratta quindi di un’esperienza completa, sfaccettata e che valorizza le bellezze e i luoghi di pregio della città, che quindi accogliamo con grande piacere come Amministrazione, riconoscendone l’importante valore aggiunto che conferisce alla già ricca offerta culturale che Monza è in grado di proporre ai propri cittadini e ai visitatori». Le fa eco Saul Beretta, direttore artistico del festival e mente creativa di Musicamorfosi: «Il grande jazz nazionale e internazionale, la musica classica e contemporanea, il format della musica spirituale e quello dei Notturni che quest’anno per la prima volta raddoppia, invadendo anche gli spazi magici della Reggia. Ecco la grande miscela di Monza Visionaria, capace di stimolare cultura, socialità e solidarietà, beni immateriali di valore inestimabile che nutrono le nostre anime e danno una spinta al senso dello stare insieme di una comunità».

    Sarà la pianista e compositrice cubana Jany McPherson, stella emergente del panorama internazionale, dotata di uno stile inconfondibile e di un innato senso ritmico, a inaugurare venerdì 3 maggio, con un doppio set in piano solo alla Reggia di Monza (ore 19 e 21, Sala degli Specchi, ingresso 10 euro in prevendita; 15 euro alla porta), la nuova edizione del festival con il suo meraviglioso jazz solare, ispirato al sound del Buena Vista Social Club: la profonda intensità interpretativa delle sue ballad e le travolgenti progressioni armoniche e melodiche della sua musica fanno di Jany McPherson un’artista eccezionale, prodigiosa per l’appunto. I biglietti sono già tutti esauriti. Prima dei concerti, il bistrot all’interno della Villa Reale proporrà tre aperitivi pensati come un omaggio a Cuba: il Savoia (Cubito o drink a scelta e patatine) a 7 euro, l’Umberto I (Cubito o drink a scelta accompagnato da un piattino di aperitivo misto) a 15 euro e l’Imperiale (Cubito o drink a scelta, flûte di prosecco e tagliere reale di accompagnamento) a 20 euro.

    Jazz, ma non solo: come sempre, Monza Visionaria darà spazio anche alla musica classica, valorizzando le eccellenze del territorio. Tra gli eventi in agenda spiccano sabato 4 maggio, nella Sala degli Specchi della Reggia di Monza, la maratona pianistica, in programma dalle ore 10.30 alle 15.30, con la partecipazione dei migliori studenti del Conservatorio G. Verdi di Milano (in collaborazione con Fondazione Gioventù Musicale e il Conservatorio stesso) e il doppio concerto con “degustazione pianistica” del maestro Scipione Sangiovanni (ore 16 e 17.30, ingresso 5 euro). Vincitore di prestigiosi concorsi nazionali e internazionali, tra cui il Rina Sala Gallo di Monza, Scipione Sangiovanni è un autentico prodigio degli 88 tasti, in questo caso quelli del mitico gran coda Tallone n.1 di proprietà di Fondazione Gioventù Musicale e custodito negli spazi della Reggia di Monza. Su questo meraviglioso strumento musicale, formidabile macchina sonora, il giovane pianista si cimenterà in un vasto repertorio solistico, in un originale e fantastico abbinamento
    Nel concerto-degustazione delle ore 16 toccherà a Mauro Maestri il racconto di un pianoforte artigianale classe 1966 che rappresenta una delle grandi eccellenze italiane. In occasione del secondo concerto, il virtuoso della tastiera si cimenterà in un vasto repertorio solistico, spaziando da  autori quali Johann Sebastian Bach/Ferruccio Busoni (Ciaccona in re minore BWV 1004), Christoph Willibald Gluck/Giovanni Sgambati (melodia da “Orfeo ed Euridice”) e Franz Liszt (Réminiscences de Don Juan) a composizioni per clavicembalo (Jean-Philippe Rameau, Gavotte et six double; Carl Philipp Emanuel Bach, 12 variationen über die Folie d’Espagne) fino al trovatore provenzale Giraut de Bornelh (Reis Glorios).

    Due appuntamenti apriranno la giornata di domenica 5 maggio: a partire dalle ore 10.30 (e fino alle 18.30) si svolgeranno le Visite visionarie, il mitico format by Musicamorfosi, ai Giardini della Reggia. Indossate le cuffie wireless, il pubblico potrà perdersi alla scoperta di un luogo magico e incantato, guidato da un coinvolgente audio (disponibile in italiano e, per la prima volta, anche in lingua inglese per soddisfare le crescenti richieste dei visitatori stranieri).

    Nella Sala del Trono, invece, andrà in scena “Betty Boop” (quattro repliche alle ore 10.30, 11.30, 16 e 17.30; ingresso 6/9 euro), spettacolo basato su una serie di cartoni animati musicati dal vivo in quattro repliche di puro divertimento per grandi e piccini, viaggio nell’universo di Betty Boop, sensuale regina dell’immaginario e diva dell’hot jazz degli anni Trenta del secolo scorso. A darle voce e corpo, direttamente dai Concerti del Quirinale, la cantante Simona Severini, accompagnata da tre musicisti di talento: Gabriele Boggio Ferraris (vibrafono), Massimiliano Milesi (sax) e Alessandro Rossi (batteria).

    Lunedì 6 maggio il festival si sposterà presso la Chiesa di Santa Maria al Carrobiolo, sede del concerto sacro della sassofonista tedesca Nicole Johänntgen che, alla guida di una non convenzionale pocket brass band (completata da Jon Hansen alla tuba e David Stauffacher alle percussioni), renderà omaggio a  Duke Ellington con un’emozionante performance spirituale (inizio live ore 21, ingresso libero con libera donazione; prenotazioni suggerita su www.eventbrite.com/e/concerto-sacro-omaggio-a-duke-ellington-tickets-879521020047).

    A proposito del Duca: si muove tra Ellington e i Beatles il progetto “Wood Tales” in contrabbasso solo che Jacopo Ferrazza, talento cristallino della scena nazionale e fresco vincitore di Nuova Generazione Jazz, presenterà martedì 7 maggio alla Curt Lunga (ore 21, ingresso libero con libera donazione; prenotazione suggerita sul sito): quello del giovane jazzista laziale è un dialogo intimo e riservato alla ricerca di ogni singola nota, sfruttando tutte le venature del suo strumento.

    Tre gli appuntamenti in programma nella giornata di mercoledì 8 maggio: si parte alle 15.30 con un laboratorio musicale a cura di Alessandro Rossi, uno dei più eclettici batteristi jazz in circolazione, che incontrerà i ragazzi del Centro Educativo Carrobiolo, luogo inclusivo ad alta vocazione sociale della città, si confronterà con loro e suonerà in un workshop aperto a tutte le abilità, momento conclusivo del progetto “Ogni luogo è un incontro” di Fondazione Monza e Brianza. Questa iniziativa (e altre simili) si propongono di costituire momenti di incontro e occasioni di socialità e creatività condivisa tra musicisti, educatori, volontari e ragazzi, semi preziosi da far germogliare.

    Poco dopo, presso la Biblioteca del Carrobiolo, il luogo più antico di Monza, spazio al concerto (ore 19, ingresso libero con libera donazione) di Alessandro Rossi e del suo trio (con Michele Bonifati alla chitarra elettrica e Manuel Caliumi al sax contralto): Heartbeat è un viaggio musicale in cui non esistono confini stilistici e dove l’interplay tra i tre strumentisti è continuo. In conclusione di giornata ci sarà la possibilità di cenare con lo staff di Musicamorfosi e i musicisti Rossi, Bonifati e Caliumi al ristorante En3 di via Volturno, consolidato punto di ritrovo per ascoltare musica dal vivo di qualità a Monza: per l’occasione, si esibirà (ore 21.30) l’emergente Østrik quartet feat. Oliseh Francesco Obiarinze, una delle formazioni selezionate nell’ambito del progetto “Prodjgi”, iniziativa varata da Musicamorfosi con il sostegno del Ministero della Cultura e della Siae per promuovere e valorizzare i giovani talenti del jazz italiano: in programma un omaggio a  J.J. Johnson, considerato da molti il più grande trombonista della storia del jazz. 

    Il momento clou della XII edizione del festival è quello in agenda giovedì 9 maggio al Teatro Manzoni di Monza con l’evento intitolato “Giovanni Falzone Three Generations feat. Enrico Rava”: tre generazioni di trombettisti – rappresentate dal giovane talento Paolo Petrecca, dal grande maestro Giovanni Falzone e dal nume tutelare Enrico Rava – daranno vita a un concerto imperdibile, in un dialogo sonoro che sarà anche un suggestivo passaggio di consegne: in programma composizioni originali di Falzone e Rava, oltre a una manciata di standard. Se il giovane (e bravissimo) Paolo Petrecca si è appassionato al jazz grazie agli iconici Miles Davis, Dizzy Gillespie e Clifford Brown e ha un debole per l’improvvisazione, il vulcanico Giovanni Falzone è un onnivoro esploratore di suoni ed esperienze musicali, legato da sincero affetto e profonda ammirazione (ricambiata) ad Enrico Rava, il più famoso jazzista italiano di sempre, al quale ha dedicato anche una ballad struggente, intitolata efficacemente “Il poeta del silenzio”. A condividere il palco con i tre trombettisti ci sarà, in questa produzione esclusiva di Musicamorfosi, una sezione ritmica giovanissima, formata da Diego Albini (pianoforte), Enrico Palmieri (contrabbasso) e Antonio Marmora (batteria). Il concerto inizierà alle ore 21 (ingresso 10 euro in prevendita su www.mailticket.it/manifestazione/PZ38; alla porta 18 euro).

    Decisamente stimolante e insolito l’appuntamento di venerdì 10 maggio quando alla Reggia di Monza, negli ambienti che ospitano alcuni capolavori dell’arte contemporanea, andrà in scena “Rite”, incontro di architetture sonore, indefinite e contrastanti con la musicista sarda Zoe Pia (clarinetto, campanacci e launeddas) e lo svedese Mats Gustafsson (sax baritono e flauto). I due artisti daranno vita a un rito che sarà una vera e propria frattura della routine quotidiana, sospensione dell’ordinario, pausa dalla normalità (inizio live ore 21, ingresso 10 euro; evento realizzato in collaborazione con Fondazione Musica per Roma; prevendite: https://www.mailticket.it/manifestazione/Y638/rit).

    Sabato 11 maggio spazio alla musica classica con l’Orchestra da camera Canova, diretta dal maestro Enrico Saverio Pagano, e il tenore Thomas Hobbs che alla Reggia di Monza si cimenteranno con le “Piccole serenate notturne”, ovvero la Serenata per tenore, corno e archi di Benjamin Britten e la Fantasia su un tema di Thomas Tallis di Vaughan Williams. Alle ore 18.30 è prevista la prova aperta, alle ore 21 il concerto nella Sala degli Specchi. Contemporaneamente, sabato 11 e domenica 12 maggio dalle 18.30 alle 22 andranno in scena – novità di quest’anno – i Notturni in Reggia, con postazioni disseminate di musica live per assaporare l’arte e il design contemporaneo a fare da cornice in una location che più esclusiva non potrebbe essere, mentre dalle 21.30 fino a mezzanotte gli spettatori si potranno lasciar incantare dalla magia dei Notturni al Roseto, lo storico e seguitissimo format di Musicamorfosi a base di spettacoli, performance, balli e maratona musicale che da sempre caratterizza il gran finale di Monza Visionaria.

    Qui il programma completo, le informazioni e le modalità di prenotazione e di acquisito dei biglietti della XII edizione del festival: www.monzavisionaria.it

  • La Monday Orchestra, Fabrizio Bosso e Rosario Giuliani giovedì 9 maggio al Blue Note di Milano nel concerto-tributo a Bud Powell

    La Monday Orchestra, Fabrizio Bosso e Rosario Giuliani giovedì 9 maggio al Blue Note di Milano nel concerto-tributo a Bud Powell

    La big band diretta da Luca Missiti presenterà, insieme ai solisti Fabrizio Bosso e Rosario Giuliani, il nuovo album “Un Poco Loco”, omaggio al pianista e compositore Bud Powell

    MILANO – Una tra le big band più acclamate della scena italiana, un album nuovo da presentare in anteprima assoluta e due solisti di fama internazionale: sono questi gli ingredienti alla base del concerto-evento di giovedì 9 maggio al Blue Note di Milano, protagonisti la Monday Orchestra diretta da Luca Missiti, il trombettista Fabrizio Bosso e il sassofonista Rosario Giuliani. Due i set in programma, il primo alle ore 20.30 (ingresso 32-37 euro; prevendita on line su www.bluenotemilano.com/evento/concerto-monday-orchestra-feat-fabrizio-bosso-e-rosario-giuliani-9-maggio-2024-milano/) e il secondo alle ore 22.30 (special price 22-27 euro; prevendita on line su www.bluenotemilano.com/evento/concerto-monday-orchestra-feat-fabrizio-bosso-e-rosario-giuliani-9-maggio-2024-milano-2-set/).
    Al Blue Note, insieme agli special guest Fabrizio Bosso e Rosario Giuliani, la formazione milanese presenterà “Un Poco Loco”, il suo quinto disco, in uscita a maggio per Ultra Sound Records, dedicato alla musica del grande pianista e compositore statunitense Bud Powell, di cui proprio quest’anno ricorre il centenario della nascita. In scaletta le più celebri composizioni di Powell, tra i maggiori esponenti del bebop: da “Tempus Fugit” a “Parisian Thoroughfare”, da “Bouncin’ With Bud” a “Un Poco Loco”, riarrangiate da Luca Missiti.
    Sul palco, con Bosso e Giuliani, si esibiranno i trombettisti Daniele Moretto, Alessandro Bottacchiari, Giancarlo Mariani e Pietro Squecco, i trombonisti Andrea Andreoli, Carlo Napolitano, Davide Albrici e Federico Cumar, i sassofonisti Giulio Visibelli, Andrea Ciceri, Tullio Ricci, Rudi Manzoli, Ubaldo Busco e Giancarlo Porro, il pianista Antonio Vivenzio, il contrabbassista Marco Vaggi e il batterista Francesco Meles, oltre ovviamente allo stesso Missiti. Che afferma: «Bud Powell è famoso per le sue doti pianistiche, ma è stato anche uno degli autori più significativi nella storia del jazz, anche se in questo ruolo non è abbastanza considerato, eccezion fatta per una ristretta cerchia di addetti ai lavori. Con questo nuovo disco abbiamo compiuto un’operazione simile a quella che avevamo condotto in occasione del nostro album precedente, dedicato a Michael Brecker. Anch’egli era noto per essere stato un incredibile sassofonista, meno come compositore, nonostante avesse notevoli abilità anche nel campo della scrittura musicale. Se i nostri album possono essere utili a far riscoprire, anche solo a qualcuno, la grandezza di questi compositori, possiamo ritenerci felici per il lavoro svolto».
    La scelta di avere accanto due musicisti del calibro di Bosso e Giuliani (che hanno collaborato anche alla registrazione di “Un Poco Loco”) non è certo causale: i due, infatti, hanno già condiviso in passato esperienze e progetti con la Monday Orchestra, ma sarà la prima volta che entrambi condivideranno, contemporaneamente, il palco con la big band milanese: «Abbiamo scelto due solisti di primo piano come Fabrizio e Rosario per esaltare l’essenza orchestrale del disco – continua Missiti – e per sottolineare il più possibile il ruolo del Powell compositore».

    Dal 2006, anno della sua fondazione, la Monday Orchestra si è esibita nei principali festival italiani insieme a musicisti di fama nazionale e internazionale, da Randy Brecker a Bob Mintzer, da Mike Mainieri a Sarah McKenzie, da Gianluigi Trovesi a Franco Ambrosetti, solo per citarne alcuni. Tra le altre collaborazioni maturate fino a oggi spiccano quelle con Tullio De Piscopo, Emanuele Cisi, Daniele Scannapieco, Maurizio Giammarco, Pietro Tonolo, Paolo Tomelleri, Gabriele Comeglio, Mario Rusca, Emilio Soana, Mauro Negri, Dario Faiella, oltre naturalmente a quelle con Fabrizio Bosso e Rosario Giuliani.