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  • Gabriele Boggio Ferraris quartet, Simona Severini e Gaia Mattiuzzi sul palco del Cuccagna Jazz Club di Milano dal 7 al 28 febbraio

    Gabriele Boggio Ferraris quartet, Simona Severini e Gaia Mattiuzzi sul palco del Cuccagna Jazz Club di Milano dal 7 al 28 febbraio

    Il gruppo residente del mese è il quartetto del vibrafonista e compositore Gabriele Boggio Ferraris, con Massimiliano Milesi (sax), Alessandro Rossi (batteria) e Giacomo Papetti (basso). Si parte martedì 7 febbraio con due special guest d’eccezione quali le cantanti Simona Severini e Gaia Mattiuzzi. Il gruppo di Gabriele Boggio Ferraris presenterà il nuovo album “Change”, appena uscito, che racchiude sette brani originali, di cui cinque firmati dal leader. Il repertorio è vario e ricco di momenti dalla forte carica emotiva. Il sound di questo quartetto è fortemente influenzato dagli “eroi” musicali di Gabriele Boggio Ferraris: da Pat Metheny a Brad Mehldau, passando attraverso Thelonious Monk, Bill Evans, Michel Petrucciani fino ad arrivare a rock band come Nirvana e Radiohead.
 Il pubblico potrà apprezzare, inoltre, la bravura delle vocalist Gaia Mattiuzzi e Simona Severini. La prima, cantante di formazione classica e jazz attiva anche nell’ambito della musica contemporanea, è attratta dal mondo dell’improvvisazione e della sperimentazione ed è sempre alla ricerca di musica nuova da esplorare. Simona Severini è una cantautrice e chitarrista a suo agio tanto con la canzone d’autore quanto con il jazz. Tra le sue collaborazioni più importanti spiccano quelle con Enrico Pieranunzi, Giorgio Gaslini, Gabriele Mirabassi e Pacifico.

    Martedì 14 febbraio, per la serata di San Valentino, Simona Severini, chitarra e voce, aprirà entrambi i set: in scaletta canzoni d’amore e una manciata di brani della giovane cantautrice. Poi spazio alla musica del quartetto guidato dal vibrafonista Gabriele Boggio Ferraris, che presenterà di nuovo “Change”, ma non mancheranno alcuni brani tratti da “Penguin Village”, il disco precedente, che aveva ricevuto ottime critiche dalla stampa specializzata. Anche il concerto di martedì 21 febbraio sarà l’occasione per presentare l’album “Change”. Il suono del quartetto di Gabriele Boggio Ferraris è potente e dinamico e spazia da momenti in cui il lirismo del sax emerge in tutta la sua personalità ad altri in cui le reminiscenze rockettare del leader danno alla musica del gruppo un connotato moderno e spigoloso.

    Infine, martedì 28 febbraio, per l’ultimo appuntamento del mese, ad affiancare Boggio Ferraris, Milesi, Rossi e Papetti ci sarà il trombonista Andrea Baronchelli che, in apertura di entrambi i set, si cimenterà in un solo (con un pizzico di elettronica). Poi spazio al Gabriele Boggio Ferraris quartet, “impreziosito” dalla presenza di Gaia Mattiuzzi e dalla sua bellissima voce, utilizzata come uno strumento e valorizzata in tutto il suo potenziale espressivo e comunicativo.

     

    CUCCAGNA JAZZ CLUB – IL RITO DEL JAZZ – Un posto a Milano, Cascina Cuccagna

    Martedì 7 febbraio, ore 19.30 e 21.30

    CHANGE / GABRIELE BOGGIO FERRARIS QUARTET

    Gabriele Boggio Ferraris (vibrafono), Massimiliano Milesi (sax), Alessandro Rossi (batteria),

    Giacomo Papetti (basso) feat. Simona Severini (voce e chitarra) e Gaia Mattiuzzi (voce).

    Martedì 14 febbraio 2023, ore 19.30 e 21.30

    CHANGE / GABRIELE BOGGIO FERRARIS QUARTET

    Gabriele Boggio Ferraris (vibrafono), Massimiliano Milesi (sax), Alessandro Rossi (batteria),

    Giacomo Papetti (basso) feat. Simona Severini (voce e chitarra).

    Martedì 21 febbraio 2023, ore 19.30 e 21.30

    CHANGE / GABRIELE BOGGIO FERRARIS QUARTET

    Gabriele Boggio Ferraris (vibrafono), Massimiliano Milesi (sax), Alessandro Rossi (batteria), Giacomo Papetti (basso).

    Maredì 28 febbraio 2023, ore 19.30 e 21.30

    CHANGE / GABRIELE BOGGIO FERRARIS QUARTET

    Gabriele Boggio Ferraris (vibrafono), Massimiliano Milesi (sax), Alessandro Rossi (batteria), Giacomo Papetti (basso) feat. Gaia Mattiuzzi (voce) e Andrea Baronchelli (trombone, elettronica).

  • Atelier Musicale: pagine di Haydn, Beethoven, Enescu, Ghedini e Garbarino con il Trio Classico Italiano sabato 28 gennaio all’Umanitaria di Milano

    Atelier Musicale: pagine di Haydn, Beethoven, Enescu, Ghedini e Garbarino con il Trio Classico Italiano sabato 28 gennaio all’Umanitaria di Milano

    MILANO – Il secondo appuntamento del 2023 dell’Atelier Musicale, la rassegna organizzata dall’associazione culturale Secondo Maggio, ha come protagonista il trio con tastiera (qui il pianoforte), un organico che nasce nel periodo barocco e che trova i suoi massimi sviluppi in epoca romantica, configurandosi come la più “solistica” delle formazioni cameristiche perché mette in evidenza, pur in un contesto molto coeso, ognuno dei tre strumenti: sabato 28 gennaio (ore 17.30; ingresso 10 euro con tessera associativa a 5/10 euro), presso la Società Umanitaria, il Trio Classico Italiano proporrà un viaggio in questo contesto strumentale, attraversando 250 anni di storia musicale. Il violinista Maurizio Cadossi, la violoncellista Giovanna Vivaldi e il pianista Lucio Cuomo partiranno da Haydn, maestro nella gestione del trio (organico per il quale il grande compositore austriaco ha scritto oltre quaranta pagine di un livello non inferiore a quello dei suoi celebratissimi quartetti), per giungere a Garbarino, di cui eseguiranno un brano che è un articolato percorso sonoro nella musica del nostro tempo.
    Tra i due estremi il repertorio presenta anche una deliziosa pagina beethoveniana, una Serenata del romeno George Enescu, dall’equilibrato e intenso intreccio, e i deliziosi Intermezzi di un compositore sempre troppo poco eseguito come Giorgio Federico Ghedini. 
    Un concerto che propone una vera e propria panoramica storica, frutto di una ricerca competente e appassionata da parte dei membri del Trio Classico Italiano, che provengono da esperienze variegate nel campo della musica da camera e della didattica strumentale e che solo di recente si sono costituiti in ensemble: il violinista Maurizio Cadossi, studioso del repertorio violinistico romantico e moderno e del violino barocco, è docente di Conservatorio di lungo corso. La violoncellista Giovanna Vivaldi, già allieva di Claudio Merlo, affianca all’attività strumentale quella didattica con un occhio particolare alla formazione delle giovani leve, mentre il pianista Lucio Cuomo, anch’egli apprezzato docente di Conservatorio, ha indirizzato la sua attività soprattutto alla dimensione liederistica di canto e pianoforte e alla musica da camera. 
    Quello di sabato 28 gennaio si annuncia come un appuntamento intrigante, che metterà in luce le molteplici possibilità espressive e formali di un organico di grande successo nel Settecento e nell’Ottocento, ma caduto poi in disuso nel secolo successivo.


    ATELIER MUSICALE – XXVIII stagione
    Sabato 28 gennaio 2023, ore 17.30
    Trio Classico Italiano – Da Haydin al Duemila
    Maurizio Cadossi (violino), Giovanna Vivaldi (violoncello), Lucio Cuomo (pianoforte).

    Programma:
    F.J. Haydn (1732-1809)
    Piano Trio n. 5 in sol minore (Moderato, Menuet, Presto), 1766;

    L.V. Beethoven (1770-1827)
    Allegretto in si bemolle maggiore WoO 39, 1812;

    G. Enescu (1881-1955)
    Serenade lointaine per violino, violoncello e pianoforte 
    (Andante, Allegretto grazioso, Andante), 1903;

    G.F. Ghedini (1892-1965)
    Due intermezzi per violino, violoncello e pianoforte
    (Tranquillo, Bizzarro), 1915;

    G. Garbarino (1937)
    Paesaggi sonori per violino, violoncello e pianoforte; 2015.

    Introduce Maurizio Cadossi.
  • Atelier Musicale: pagine di Carvajal, Yamamoto, Aquilanti, Marcel e Marlow con il Trio Namaste sabato 11 febbraio alla Camera del Lavoro di Milano

    Atelier Musicale: pagine di Carvajal, Yamamoto, Aquilanti, Marcel e Marlow con il Trio Namaste sabato 11 febbraio alla Camera del Lavoro di Milano

    L’ensemble formato dai clarinettisti Natalia Benedetti e Guido Arbonelli e dal pianista Vincenzo De Filpo esplora la contemporaneità musicale tra repertori inediti e nuove direzioni


    MILANO – Diverse prime esecuzioni, italiane o milanesi, composte da un gruppo eterogeneo di artisti viventi, sono alla base dell’esibizione del Trio Namaste, in programma sabato 11 febbraio alla Camera del Lavoro di Milano (inizio live ore 17.30; ingresso 10 euro con tessera associativa), dodicesimo appuntamento della XXVIII stagione dell’Atelier Musicale, la rassegna organizzata dall’associazione culturale Secondo Maggio. 
    È un concerto per chi vuole conoscere alcune importanti direzioni della musica d’oggi: si spazia dalla compositrice cubana Ailem Carvajal, diplomata a L’Avana e specializzatasi a Parma, vincitrice di numerosi riconoscimenti e rappresentata in molti teatri prestigiosi (tra cui La Scala), al giovane giapponese Tetsuya Yamamoto, formatosi in patria e in Francia, plurivincitore di premi internazionali e considerato uno dei nuovi volti della composizione internazionale. Da Giancarlo Aquilanti, docente a Stanford, che si ispira al retroterra musicale della sua città natale (Jesi), a Linda Marcel, statunitense, didatta di fama mondiale e artista che compone nell’ambito della multimedialità e dell’incrocio tra diverse arti performative. Tra musica eurocolta e jazz si muovono poi un’autorità quale lo statunitense Eugene Marlow, candidato a diversi Grammy e autore prolifico di musiche che occupano un vastissimo universo sonoro, e Fabrizio Festa, compositore, sound designer e direttore d’orchestra attivo in molteplici campi, compresa la musica di scena. Da segnalare, infine, il prolifico Mauro Porro, che vanta una vivace attività internazionale e una presenza costante nelle emittenti radiofoniche europee. 
    Si tratta, nel complesso, di artisti che vivono la contemporaneità musicale con grande apertura mentale, portando idee e sonorità nuove e diverse, che richiedono interpreti sensibili e d’eccezione, come quelli del Trio Namaste (i clarinettisti Natalia Benedetti e Guido Arbonelli e il pianista Vincenzo De Filpo), ensemble per il quale sono stati scritti e dedicati molti brani in repertorio: Natalia Benedetti ha alle spalle un’intensa carriera concertistica e la vittoria in numerosi concorsi internazionali; Guido Arbonelli si è esibito nelle sale da concerto di tutto il mondo; infine, il pianista Vincenzo De Filpo vanta una lunga e prestigiosa carriera internazionale che lo ha visto al fianco di prestigiosi interpreti della scena musicale mondiale.


    ATELIER MUSICALE – XXVIII stagione
    Sabato 11 febbraio 2023, ore 17.30
    Trio Namaste
    Verso nuovi repertori
    Natalia Benedetti (clarinetti), Guido Arbonelli (clarinetti), Vincenzo De Filpo (pianoforte).

    Programma:
    Ailem Carvajal: Escaleno, prima esecuzione italiana;
    Mauro Porro: Virango, prima esecuzione a Milano;
    Tetsuya Yamamoto: Etude d’alterne, prima esecuzione italiana;
    Giancarlo Aquilanti: Sonata, prima esecuzione a Milano;
    Linda Marcel: Evocare III, prima esecuzione italiana;
    Eugene Marlow: Aspetta ancora qualche minuto, prima esecuzione italiana;
    Fabrizio Festa: Omnia mutantur. 


    Introduce Natalia Benedetti.
  • “il jazz a mare” a Milano: l’Homelife Trio in concerto martedì 31 gennaio a Mare Culturale Urbano

    “il jazz a mare” a Milano: l’Homelife Trio in concerto martedì 31 gennaio a Mare Culturale Urbano

    MILANO – Per l’ultimo concerto del mese di gennaio, la rassegna “il jazz a mare”, organizzata da Mare Culturale Urbano e Rest-Art/Novara Jazz negli spazi di Cascina Torrette, a Milano, vedrà di scena, martedì 31 gennaio, l’Homelife Trio, formazione guidata dal contrabbassista Tito Mangialajo Rantzer e completata da Giulio Maria Ferrari (chitarra elettrica) e Dario Di Tullio (batteria), due giovani talenti della scena italiana. Come sempre, il concerto inizierà alle ore 21.30 e il biglietto di entrata ha il costo simbolico di un euro.
    La pianista Carla Bley e il bassista Steve Swallow sono una coppia, oltre che musicale, anche e soprattutto nella vita. Entrambi compositori, hanno regalato al repertorio jazzistico degli ultimi 50 anni alcune delle più interessanti e stimolanti composizioni, che decine di grandi musicisti in tutto il mondo hanno sfruttato come “combustibile” per personali improvvisazioni e rivisitazioni, a partire dagli anni Sessanta con il pianista Paul Bley. In questo solco cerca di inserirsi anche l’Homelife Trio: nel corso del concerto di mercoledì 31 gennaio a Mare Culturale Urbano si ascolteranno, infatti, alcuni dei brani più noti composti da Carla e da Steve, attinti da un catalogo vastissimo e variegato.

    Con due cd pubblicati come leader e un centinaio di incisioni come sideman, Tito Mangialajo Rantzer, bassista elettrico, contrabbassista e docente di basso elettrico jazz al Conservatorio G. Verdi di Milano, è un musicista di grande esperienza, che si è esibito sui palcoscenici dei principali festival nazionali e internazionali. Nel corso della sua carriera ha collaborato con jazzisti del calibro di Claudio Fasoli, Tino Tracanna, Antonio Faraò, Giovanni Falzone, Antonio Zambrini, Lester Bowie, Herb Robertson, Roswell Rudd, George Garzone e Brian Lynch. Nel 2021 ha registrato con il quartetto di Claudio Fasoli il disco “Next”, votato miglior album italiano dell’anno dalla rivista Musica Jazz.
  • TOP JAZZ 2022 – L’Artchipel Orchestra di Milano votata miglior gruppo italiano dell’anno nel referendum della rivista Musica Jazz

    TOP JAZZ 2022 – L’Artchipel Orchestra di Milano votata miglior gruppo italiano dell’anno nel referendum della rivista Musica Jazz

    MILANO – Doppio, prestigioso riconoscimento per l’Artchipel Orchestra, il collettivo fondato e diretto dal batterista e compositore Ferdinando Faraò: l’ensemble milanese si è aggiudicato, nei giorni scorsi, il “Top Jazz 2022” indetto dalla rivista Musica Jazz come miglior formazione dell’anno e con l’album “Musiche di Jonathan Coe” si è classificato al secondo posto nella categoria “Disco dell’anno”, alle spalle di “The Song Is You” di Enrico Rava e Fred Hersch. Un risultato notevole, che si aggiunge ai tanti premi ottenuti in passato dalla critica specializzata: l’Artchipel si è aggiudicata, infatti, il Top Jazz come miglior gruppo italiano anche nel 2012 e nel 2017 e si è classificata al secondo posto nel 2014. L’ultimo attestato di stima in ordine di tempo inorgoglisce, com’è comprensibile, Ferdinando Faraò, deus ex machina dell’orchestra lombarda: «Questo risultato è un riconoscimento che ci riempie di entusiasmo, un’ulteriore conferma e un ulteriore apprezzamento del nostro lavoro. Apprezzamento giunto anche da musicisti del calibro di Franco D’Andrea e Claudio Fasoli. Il progetto è nato in collaborazione con Jonathan Coe, che abbiamo incontrato per la prima volta nel 2012, quando lui scrisse le note di copertina di “Never Odd Or Even”, il nostro primo disco. Dieci anni dopo è nato “Musiche di Jonathan Coe”, con il quale abbiamo messo in moto un vero e proprio cantiere in cui si scelgono i brani, si discute sui possibili arrangiamenti, si elaborano idee e sviluppi. Un processo alla base del quale c’è stato un vero e proprio gioco di squadra, un’operazione collettiva ampia e condivisa».

    Nata nel 2010, l’Artchipel Orchestra ha pubblicato fino a oggi sei dischi: oltre a “Never Odd Or Even” feat. Phil Miller, “Artchipel Orchestra Plays Soft Machine” (2014), “To Lindsay: Omaggio a Lindsay Cooper feat. Chris Cutler” (2017), “Batik Africana Suite” con l’Orchestra di via Padova (nel 2020), “Truly Yours – Musiche di Phil Miller” (sempre nel 2020) e, per l’appunto, “Musiche di Jonathan Coe”, pubblicato lo scorso anno. I Cd sono acquistabili sul sito della band all’indirizzo sites.google.com/site/artchipelorchestra.

    Come si evince dalla sua ricca discografia, la formazione milanese, che si è esibita nei principali festival jazz italiani, è passata da un repertorio di brani originali ad arrangiamenti propri di composizioni scritte negli anni Settanta, Ottanta e Novanta da Mike Westbrook, Alan Gowen, Fred Frith, Dave Stewart e, più di recente, Jonathan Coe. Da sempre, infatti, l’Artchipel ha nel suo Dna una spiccata vocazione internazionale e può vantare prestigiose collaborazioni con musicisti del calibro di Keith Tippett, Julie Tippetts, Mike e Kate Westbrook, Karl Berger, Ingrid Sertso, Adam Rudolph, Cyro Baptista ma non solo.

    L’Artchipel è un progetto in divenire ad assetto variabile: alla realizzazione dell’album “Musiche di Jonathan Coe” hanno contribuito Marco Fior (tromba), Alberto Bolettieri (trombone), Rudi Manzoli (sax soprano), Andrea Ciceri (sax alto), Germano Zenga (sax tenore), Rosarita Crisafi (sax baritono), Alberto Zappalà (clarinetto basso), Carlo Nicita (flauto), Paola Tezzon (violino), Jonathan Coe (tastiere), Luca Pedeferri (pianoforte, fisarmonica), Luca Gusella (vibrafono), Giuseppe Gallucci (chitarra), Gianluca Alberti (basso elettrico), Stefano Lecchi (batteria), Lorenzo Gasperoni (percussioni), Naima Faraò e Francesca Sabatino (voci), Ferdinando Faraò (direzione e arrangiamento), Beppe Barbera (arrangiamento), Francesco Forges (arrangiamento) e Andrea Serino (arrangiamento). A proposito dell’album, Coe ha affermato: «Compongo da sempre. Il mio scopo è sempre stato quello di creare musica accessibile, con influenze jazz e una forte enfasi sulla melodia. Ho sempre sognato di sentirla eseguita da grandi interpreti. Ora Ferdinando Faraò e l’Artchipel Orchestra non solo hanno realizzato il mio sogno, ma hanno superato le mie aspettative: il talento, l’energia e l’inventiva di questi grandi artisti e arrangiatori hanno trasformato la mia musica in qualcosa di cui posso essere davvero orgoglioso».

    Da segnalare, infine, le numerose iniziative alle quali il collettivo milanese sta lavorando: «Continuerà la nostra collaborazione con Jonathan Coe – conclude Ferdinando Faraò – allargando il nostro repertorio con brani inediti. Nei prossimi mesi, inoltre, porteremo in scena due progetti a cui siamo molto legati: il primo, “Tubular Bells Variations”, è dedicato alle musiche di Mike Oldfield mezzo secolo dopo la pubblicazione dell’album “Tubular Bells”; il secondo è “The world of György Ligeti feat. Esther Flueckiger” ed è un omaggio al grande compositore di origine ungherese nel centenario della nascita».

  • Jazz all’Atelier Musicale: Claudio Fasoli in solo, in duo, in trio e in quartetto sabato 21 gennaio alla Camera del Lavoro di Milano

    Jazz all’Atelier Musicale: Claudio Fasoli in solo, in duo, in trio e in quartetto sabato 21 gennaio alla Camera del Lavoro di Milano

    Il sassofonista e compositore veneziano presenterà, con il suo ensemble “variabile”, l’album “Next”, premiato come disco italiano dell’anno dai critici della rivista Musica Jazz nel 2021, e altri capisaldi della sua ricca produzione


    MILANO – Con un progetto commissionato per l’occasione, si inaugura sabato 21 gennaio, alla Camera del Lavoro di Milano, la seconda parte della XXVIII edizione dell’Atelier Musicale, la rassegna organizzata dall’associazione culturale Secondo Maggio: protagonista del  primo concerto del nuovo anno (inizio live ore 17.30; ingresso 10 euro con tessera associativa a 5/10 euro) sarà il sassofonista Claudio Fasoli, maestro assoluto di una visione europea e progettuale del jazz, artista dalla precisa linea compositiva e performativa che ha sempre operato all’interno di un proprio mondo espressivo, scegliendo di volta in volta i musicisti più funzionali alla realizzazione di specifici  progetti artistici.
    La formazione guidata da Fasoli in scena all’Atelier è quella che ha firmato l’album “Next”, vincitore nel 2021 per la categoria “Disco italiano dell’anno” del “Top Jazz”, il prestigioso referendum promosso dalla rivista Musica Jazz, ma in questa occasione il gruppo funzionerà come un vero e proprio ensemble, scomponendosi in solo, in duo, in trio e in quartetto: una formula che metterà in evidenza l’articolato mondo del sassofonista veneziano, che nel suo percorso artistico ha esplorato tutte queste situazioni espressive. Oltre a quelli dell’album “Next”, alla Camera del Lavoro Fasoli presenterà brani tratti da altri capisaldi della sua produzione, da “Egotrip” a “Bodies”, da “London Tube” a “Venice Inside”
    Ancora una volta i suoi partner sono musicisti di grande duttilità, a cominciare dal chitarrista Simone Massaron, in grado di sfruttare tutta la gamma timbrica del suo strumento e di utilizzare efficacemente l’elettronica, dimostrando altresì un’ampia padronanza linguistica, che spazia lungo la storia del jazz e non solo. La stessa ricchezza di tratto la troviamo in Tito Mangialajo Rantzer che, come tutti i contrabbassisti con cui Fasoli ha suonato, riveste un ruolo centrale nella musica del leader, muovendosi in molteplici direzioni. Infine, Stefano Grasso è un batterista capace di lavorare sul ritmo, ponendo una particolare attenzione ai timbri e ai colori e inserendosi pienamente “dentro” la musica. Come si evince, quello proposto dall’Atelier è un progetto ricco di situazioni differenti, che offrono un’immagine a tutto tondo del mondo di Fasoli e che lo rendono un evento importante nel nuovo anno musicale di Milano.

    ATELIER MUSICALE – XXVIII stagione
    Sabato 21 gennaio 2023, ore 17.30
    Claudio Fasoli
    1.2.3.4.
    Claudio Fasoli (sassofoni), Simone Massaron (chitarra, live electronics), Tito Mangialajo Rantzer (contrabbasso), Stefano Grasso (batteria).
    Programma: composizioni di Claudio Fasoli tratte dagli album “Next”, “London Tube”, “Bodies”, “Egotrip” e “Venice Inside”.
    Prima esecuzione assoluta.
    Introduce Claudio Fasoli.
  • “il jazz a mare”: i Tamashi Pigiama in concerto martedì 17 gennaio a Mosso Milano

    “il jazz a mare”: i Tamashi Pigiama in concerto martedì 17 gennaio a Mosso Milano

    MILANO – Cambio di sede per il secondo appuntamento del nuovo anno della rassegna “il jazz a mare”, organizzata da Mare Culturale Urbano e Rest-Art/Novara Jazzmartedì 17 gennaio, il concerto dei Tamashi Pigiama, quartetto capitanato dalla cantante italo-ecuadoriana Carolina Pasinetti e composto da Tommaso Lando (chitarra), Alex Crocetta (tastiera, basso synth) e Luca Bongiovanni (batteria), si svolgerà negli spazi di Mosso Milano, in via Mosso 3, anziché in Cascina Torrette. Come sempre, l’inizio è previsto alle ore 21.30 e il biglietto di entrata ha il costo simbolico di un euro.
    I Tamashi Pigiama sono un progetto di alternative R&B: il gruppo mescola l’essenza improvvisativa del jazz con elementi dell’hip hop e del soul, con incursioni che vanno dall’elettronica all’afrobeat. Il risultato è un suono fresco con testi ironici e disillusi, ispirato alle sonorità di progetti come quelli del rapper e produttore americano Anderson .Paak, del gruppo neo-soul australiano Hiatus Kaiyote, del musicista inglese Tom Misch e del polistrumentista e cantante statunitense Thundercat.
    La rassegna “il jazz a mare” proseguirà con altri due appuntamenti in programma nel mese di gennaio a Mare Culturale Urbano: martedì 24 gennaio si esibirà il Marcos quartet, le cui composizioni provengono dalla musica black ma allo stesso tempo sono contaminate da sonorità rock e free jazz; infine, martedì 31 gennaio sarà di scena l’Homelife Trio guidato dal contrabbassista Tito Mangialajo Rantzer.


    “IL JAZZ A MARE” – MARE CULTURALE URBANO
    Cascina Torrette, via G. Gabetti 15, 20147 Milano.
    Tel: 0245071825. On line: maremilano.org
    Inizio concerto: ore 21.30.
    Ingresso: biglietto di 1 euro (acquistabile in cassa, sull’app Dice e sul sito dice.fm).
  • Milano, grande jazz a Mare Culturale Urbano venerdì 27 gennaio con The New Trio di Paolo Pellegatti

    Milano, grande jazz a Mare Culturale Urbano venerdì 27 gennaio con The New Trio di Paolo Pellegatti

    MILANO – Un pezzo di storia del jazz italiano in scena a Mare Culturale Urbano: venerdì 27 gennaio, sul palco di Cascina Torrette, in via Gabetti 15, si esibirà The New Trio, formazione composta da tre formidabili musicisti quali Paolo Pellegatti alla batteria, Giancarlo Porro al sax e Yazan Greselin all’organo hammond. In scaletta brani originali di Pellegatti (tratti dall’album “Pablito’s Way”) e alcune composizioni di grandi jazzisti quali Cedar Walton, Herbie Hancock e McCoy Tyner, ma non solo. Il concerto inizierà alle ore 21.30 (ingresso 15 euro, biglietti in prevendita su www.mailticket.it/manifestazione/2Q35/pablito-s-way—the-new-trio).
    Paolo Pellegatti è un maestro della batteria, un musicista di livello internazionale che si è formato ed è cresciuto artisticamente alla scuola di Enrico Lucchini e grazie agli insegnamenti di Ed Kaspick e Joe Hunt, frequentando inoltre il Berklee College of Music di Boston. Nel corso della sua lunga carriera ha collaborato con alcuni mostri sacri del jazz mondiale, tra cui Chet Baker, Dizzy Gillespie, Bob Berg, Joe Lovano e Lee Konitz, e della scena nazionale, da Enrico Rava a Franco Cerri, da Enrico Intra a Claudio Fasoli, solo per citare alcuni nomi. Sua l’idea di creare, nel 2000, La Drummeria, una super band di batteristi con Ellade Bandini, Walter Calloni, Maxx Furian e Christian Meyer.
    Giancarlo Porro, sassofonista e clarinettista di grande talento, ha fatto parte della band del mitico Capolinea di Milano ed è stato tra i fondatori della  Big Band Jazz Class. Attualmente milita nella JW Orchestra diretta dal multistrumentista e arrangiatore Marco Gotti. Numerose le sue collaborazioni anche con i big del pop e della canzone d’autore italiana, da Adriano Celentano a Ornella Vanoni, da Mina a Fabrizio De Andrè, da Antonello Venditti a Francesco Guccini, da Enrico Ruggeri a Roberto Vecchioni. Nel 1992 ha condiviso il palco con Steve Wonder, al Palatrussardi di Milano, nell’unica data italiana del “Natural Wonder tour”. 
    Infine, Yazan Greselin, diplomatosi a pieni voti in Pianoforte e Pianoforte jazz, ha approfondito negli ultimi anni lo studio dell’organo hammond, diventandone un virtuoso. Tra le sue collaborazioni in ambito jazzistico spiccano quelle con musicisti del calibro di Flavio Boltro, Stefano Di Battista, Antonio Onorato, Gianni Cazzola, Gigi Cifarelli e Antonello Salis e con nomi internazionali come Alex Sipiagin, Klemens Marktl e Rudy Royston.

  • Atelier Musicale: pagine di Haydn, Beethoven, Enescu,  Ghedini e Garbarino con il Trio Classico Italiano  sabato 28 gennaio all’Umanitaria di Milano

    Atelier Musicale: pagine di Haydn, Beethoven, Enescu, Ghedini e Garbarino con il Trio Classico Italiano sabato 28 gennaio all’Umanitaria di Milano

    MILANO – Il secondo appuntamento del 2023 dell’Atelier Musicale, la rassegna organizzata dall’associazione culturale Secondo Maggio, ha come protagonista il trio con tastiera (qui il pianoforte), un organico che nasce nel periodo barocco e che trova i suoi massimi sviluppi in epoca romantica, configurandosi come la più “solistica” delle formazioni cameristiche perché mette in evidenza, pur in un contesto molto coeso, ognuno dei tre strumenti: sabato 28 gennaio (ore 17.30; ingresso 10 euro con tessera associativa a 5/10 euro), presso la Società Umanitaria, il Trio Classico Italiano proporrà un viaggio in questo contesto strumentale, attraversando 250 anni di storia musicale. Il violinista Maurizio Cadossi, la violoncellista Giovanna Vivaldi e il pianista Lucio Cuomo partiranno da Haydn, maestro nella gestione del trio (organico per il quale il grande compositore austriaco ha scritto oltre quaranta pagine di un livello non inferiore a quello dei suoi celebratissimi quartetti), per giungere a Garbarino, di cui eseguiranno un brano che è un articolato percorso sonoro nella musica del nostro tempo.
    Tra i due estremi il repertorio presenta anche una deliziosa pagina beethoveniana, una Serenata del romeno George Enescu, dall’equilibrato e intenso intreccio, e i deliziosi Intermezzi di un compositore sempre troppo poco eseguito come Giorgio Federico Ghedini. 
    Un concerto che propone una vera e propria panoramica storica, frutto di una ricerca competente e appassionata da parte dei membri del Trio Classico Italiano, che provengono da esperienze variegate nel campo della musica da camera e della didattica strumentale e che solo di recente si sono costituiti in ensemble: il violinista Maurizio Cadossi, studioso del repertorio violinistico romantico e moderno e del violino barocco, è docente di Conservatorio di lungo corso. La violoncellista Giovanna Vivaldi, già allieva di Claudio Merlo, affianca all’attività strumentale quella didattica con un occhio particolare alla formazione delle giovani leve, mentre il pianista Lucio Cuomo, anch’egli apprezzato docente di Conservatorio, ha indirizzato la sua attività soprattutto alla dimensione liederistica di canto e pianoforte e alla musica da camera. 
    Quello di sabato 28 gennaio si annuncia come un appuntamento intrigante, che metterà in luce le molteplici possibilità espressive e formali di un organico di grande successo nel Settecento e nell’Ottocento, ma caduto poi in disuso nel secolo successivo.


    ATELIER MUSICALE – XXVIII stagione
    Sabato 28 gennaio 2023, ore 17.30
    Trio Classico Italiano – Da Haydin al Duemila
    Maurizio Cadossi (violino), Giovanna Vivaldi (violoncello), Lucio Cuomo (pianoforte).

    Programma:
    F.J. Haydn (1732-1809)
    Piano Trio n. 5 in sol minore (Moderato, Menuet, Presto), 1766;

    L.V. Beethoven (1770-1827)
    Allegretto in si bemolle maggiore WoO 39, 1812;

    G. Enescu (1881-1955)
    Serenade lointaine per violino, violoncello e pianoforte 
    (Andante, Allegretto grazioso, Andante), 1903;

    G.F. Ghedini (1892-1965)
    Due intermezzi per violino, violoncello e pianoforte
    (Tranquillo, Bizzarro), 1915;

    G. Garbarino (1937)
    Paesaggi sonori per violino, violoncello e pianoforte; 2015.

    Introduce Maurizio Cadossi.

    Dove: Società Umanitaria, via Daverio 7, 20122 Milano.
    Ingresso: biglietto (10 euro) con tessera ordinaria (5 euro) o di sostegno (10 euro).
    Per informazioni: 348-3591215; 02-5455428.
    Direzione e coordinamento artistico: Giuseppe Garbarino e Maurizio Franco.
    Organizzazione: associazione culturale Secondo Maggio.
    Presidente: Gianni Bombaci; vicepresidente: Enrico Intra.
  • Il Marcos Quartet in concerto a Mare Culturale Urbano, a Milano, martedì 24 gennaio per la rassegna “il jazz a mare”

    Il Marcos Quartet in concerto a Mare Culturale Urbano, a Milano, martedì 24 gennaio per la rassegna “il jazz a mare”

    MILANO – Per il terzo appuntamento di gennaio della rassegna “il jazz a mare”, organizzata da Mare Culturale Urbano e Rest-Art/Novara Jazz negli spazi di Cascina Torrette, a Milanomartedì 24 gennaio si esibirà il Marcos Quartet, formazione composta da Francesco Chiapperini (clarinetto, sax, flauto), Alberto Zanini (chitarra elettrica), Luca Pissavini (contrabbasso) e Filippo Sala (batteria).
    Marcos è un progetto dedicato all’omonimo subcomandante messicano e, più in generale, al desiderio di lottare per la libertà e l’uguaglianza, che nasce dall’assenza di ogni tipo di discriminazione. Le composizioni della band provengono dalla musica black, ma allo stesso tempo sono contaminate da sonorità rock e free jazz, senza tralasciare le ispirazioni che provengono da altri mondi, a cominciare dalle terre africane.
    Come sempre, il concerto inizierà alle ore 21.30 e il biglietto di entrata ha il costo simbolico di un euro.
    Giovedì 31 gennaio sarà in programma l’ultimo concerto del mese della rassegna “il jazz a mare”: sul palco di Mare Culturale Urbano si esibirà l’Homelife trio guidato dal contrabbassista Tito Mangialajo Rantzer.


    “IL JAZZ A MARE” – MARE CULTURALE URBANO
    Cascina Torrette, via G. Gabetti 15, 20147 Milano. 
    Tel: 0245071825. On line: maremilano.org
    Inizio concerti: ore 21.30.
    Ingresso: biglietto di 1 euro (acquistabile in cassa, sull’app Dice e sul sito dice.fm).

    LE DATE DI GENNAIO 2023
    Martedì 10/1
    Max Prandi Vintage Trio
    Max Prandi (chitarra, voce); Alessandro Porro (contrabbasso); Giancarlo Cova (batteria).

    Martedì 17/1/2023
    Tamashi Pigiama
    Carolina Pasinetti (voce); Tommaso Lando  (chitarra); Danilo Mazzone (tastiera, basso synth); Luca Bongiovanni (batteria).

    Martedì 24/1/2023
    Marcos Quartet
    Francesco Chiapperini (clarinetto, sax alto); Alberto Zanini (chitarra elettrica); Luca Pissavini (basso elettrico); Filippo Sala (batteria).

    Martedì 31/1/2023
    Homelife Trio
    Tito Mangialajo Rantzer (contrabbasso); Giulio Maria Ferrari (chitarra); Dario Di Tullio (batteria).