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  • “Sorrisi a denti stretti” l’EP di Virga su Spotify

    “Sorrisi a denti stretti” l’EP di Virga su Spotify

    L’ EP “Sorrisi a denti stretti” del cantautore Virgaè ora disponibile su Spotify. Ecco come l’autore stesso presenta il suo lavoro:

    “Sorrisi a denti stretti” è il mio primo EP da solista. Si tratta di una raccolta di quattro singoli pubblicati nell’arco di un anno e mezzo circa, ora disponibile su Spotify. Il titolo prende spunto dall’esperienza personale vissuta durante il lockdown ma anche durante il periodo successivo alla chiusura. Quella del sorriso a denti stretti è un’immagine che mi viene in mente nei momenti difficili. Un sorriso teso ma comunque presente. Proprio come, nel mio piccolo, è sempre presente la musica, una delle componenti della vita che, durante i momenti bui, è lì a regalarmi sempre un sorriso. Si tratta, in qualche modo, di uno stato di reazione alle difficoltà il quale mi permette di navigare con un sorriso tra le acque limacciose che spesso si incontrano durante il percorso di vita quotidianoLe quattro tracce si intitolano: 1) Il Lavoro, 2) Non Vorrei, 3) Walther PPK,  4) Gorgo & Tango.

    Giampaolo VIRGA BIOGRAFIA

  • La lirica da camera tra l’Ottocento e il Novecento con il baritono Alessandro Corbelli  e la pianista Elisabetta Sepe venerdì 8 marzo all’Accademia Tadini di Lovere (Bg)

    La lirica da camera tra l’Ottocento e il Novecento con il baritono Alessandro Corbelli e la pianista Elisabetta Sepe venerdì 8 marzo all’Accademia Tadini di Lovere (Bg)

    LOVERE (BG) – I protagonisti del quarto appuntamento della 97a edizione della Stagione dei Concerti, organizzata dall’Accademia Tadini di Lovere, saranno il baritono Alessandro Corbelli e la pianista Elisabetta Sepe, che venerdì 8 marzo (ore 21; ingresso 15-20 euro) presenteranno un raffinato programma, tra Lied, Canzoni e Sonetti, dedicato alla lirica da camera composta tra l’Ottocento e il Novecento. Il programma di sala prevede l’esecuzione di opere di Schubert (An die Musik op. 88 n. 4, testo di Schober, Heidenröslein op. 3 n. 3 da Goethe, Die Forelle op. 32 da Schubart), Schumann (da Myrthen op. 25 e da Dichterliebe op. 48, versi di Heine), Fauré (Nell op. 18 n. 1 da De Lisle e Après un rêve op.7 n.1 da Bussine), Ravel (Trois Chansons de Don Quichotte à Dulcinée su testi di Paul Morand: Chanson romanesque; Chanson épique; Chanson à boire), Liszt (Tre Sonetti del Petrarca: Pace non trovo; Benedetto sia ‘l giorno; I’ vidi in terra angelici costumi), Pizzetti (La vita fugge da Petrarca e I pastori da D’Annunzio) e Tosti (Visione L’alba separa dalla luce l’ombra, due liriche di D’Annunzio).

    Torinese, classe 1952, Alessandro Corbelli ha studiato canto con Giuseppe Valdengo e Claude Thiolas e si è presto affermato come esponente di spicco nei ruoli di baritono lirico e nel repertorio comico-brillante di Mozart, Rossini e Donizetti. È molto apprezzato per la sua capacità di tenere la scena con grande personalità, divertendo il pubblico quando è impegnato nel repertorio comico-brillante e commuovendolo nei passaggi più toccanti. Conosciuto per le sue interpretazioni di Falstaff e di Gianni Schicchi, Corbelli ha trionfato nei ruoli di Sharpless nella Madama Butterfly, Michonnet nell’Adriana Lecouvreur e Marquis in Linda di Chamounix. Premiato con riconoscimenti prestigiosi come l’Abbiati (a Milano nel 1993), il Rossini d’Oro (a Pesaro nel 2003) e l’Oscar per la Lirica (nel 2017 a Verona), si è esibito nei più prestigiosi teatri e nelle più importanti istituzioni del mondo, dalla Scala di Milano al Metropolitan Opera di New York, dal Covent Garden di Londra all’Opéra di Parigi fino alla Staatsoper di Vienna, solo per citarne alcuni.
    A dividere con lui il palco sarà l’affermata pianista fiorentina Elisabetta Sepe. Dopo aver studiato con Lucia Passaglia e Riccardo Risaliti e, a Parigi, con Jacqueline Bourgès-Mounoury, la musicista toscana si è dedicata a un’intensa attività concertistica, in Italia e all’estero, come solista, con orchestra e in gruppi cameristici. Dal 1999 al 2015 è stata Maestro Collaboratore di Sala presso il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino-Opera di Firenze, dove ha lavorato con importanti direttori, fra i quali ricordiamo Zubin Mehta, Seji Ozawa, Daniel Oren e Roberto Abbado, celebri cantanti (Eva Mei, Mariella Devia, Elizabeth Norberg-Schulz, Barbara Frittoli, Anna Caterina Antonacci, Daniela Barcellona, Sonia Ganassi, Laura Polverelli, Raúl Giménez, Francesco Meli, Ambrogio Maestri, Alessandro Corbelli) e registi quali Luca Ronconi, Graham Vick, Federico Tiezzi, Fabio Sparvoli, Ferzan Özpetek e Daniele Abbado.

    Dopo l’esibizione di Alessandro Corbelli ed Elisabetta Sepe, la Stagione dei Concerti proseguirà con altri due imperdibili appuntamenti: sabato 23 marzo andrà in scena lo spettacolo “Concerto d’amore in versi”, protagonisti l’attore Fabio Testi, uno dei volti più noti del cinema italiano, il flautista Stefano Maffizzoni e il chitarrista Andrea Candeli. I tre artisti si cimenteranno in un suggestivo viaggio poetico-musicale sull’Amore, proponendo alcune delle più belle poesie del Novecento e celebri composizioni di Piazzolla, Morricone, Ibert e Piovani, ma non solo.


    Infine, per l’evento di chiusura della 97a edizione, sabato 6 aprile è in programma un concerto che vuole celebrare idealmente il connubio fra la musica classica e il jazz: “Picnic Suite” è il titolo dell’omaggio al compositore francese Claude Bolling proposto da due solisti di fama internazionale, il flautista Giuseppe Nova e il chitarrista Claudio Piastra, accompagnati da tre jazzisti di vaglia quali il pianista Simone Pagani, il contrabbassista Luca Garlaschelli e il batterista Massimo Melillo.

    Accademia Tadini di Lovere – 97a Stagione dei Concerti
    Dal 10 febbraio al 6 aprile 2024

    Sabato 10 febbraio
    “88 tasti: tra bianco e nero” 
    Andreas Frölich (pianoforte)
    Musiche di Mozart, Chopin, Bach e Piazzolla.
    Sabato 24 febbraio 
    “Jazz, Poetry and So”
    Giovanni Fontana (poesie), Umberto Petrin (pianoforte)
    In collaborazione con “Le 2 Rive del Jazz”.
    Venerdì 1 marzo 
    “Il canto magico del violino”
    Davide Alogna (violino), Giuseppe Gullotta  (pianoforte)
    Musiche di Mozart, Rossini, Paganini, Brahms, Saint-Saëns.
    Venerdì 8 marzo
    “Le grandi voci”
    Alessandro Corbelli (baritono), Elisabetta Sepe (pianoforte)
    Musiche di Schubert, Schumann, Musorgskij, Fauré, Ravel, Liszt, Pizzetti, Tosti.
    Sabato 23 marzo
    “Concerto d’amore in versi”
    Fabio Testi (voce recitante), Stefano Maffizzoni (flauto), Andrea Candeli (chitarra)
    Musiche e testi di Piovani, Machado, Garcia Lorca, Piazzolla, Ibert, Morricone, Neruda, Merini, Prévert, Vicente.
    Sabato 6 aprile 
    “Picnic Suite”
    I classici incontrano il Jazz
    Giuseppe Nova (flauto), Claudio Piastra (chitarra), Simone Pagani (pianoforte), Luca Garlaschelli (contrabbasso), Massimo Melillo (batteria)
    Musiche di Claude Bolling.
    Tutti i concerti inizieranno alle ore 21 nel Salone dei Concerti di Palazzo Tadini, in via Tadini 40, Lovere (Bg).
    Ingressi singoli: 20 euro (suggerita prenotazione in segreteria o all’ingresso del museo).
    Ingressi singoli ridotti: 15 euro per i giovani fino 27 anni e per gli over 65.
    Ingresso gratuito fino a 18 anni previa prenotazione e disponibilità di posti.
    I biglietti per i singoli concerti saranno in vendita secondo disponibilità anche la sera del concerto.
    Info: www.accademiatadini.it; email: associazione@accademiatadini.it – Tel: +39 340 2503902.
  • Lo Studio 2 di Padova compie 12 anni

    Lo Studio 2 di Padova compie 12 anni

    Un traguardo importante per lo Studio 2 di Padova di Cristopher Bacco che durante i 12 anni di attività ha collaborato con artisti e band provenienti da tutta Italia e dall’estero.

    In occasione del 12° anniversario dello studio, Cristopher Bacco ha deciso di omaggiare tutti gli artisti che intendono realizzare un EP o un LP con la promozione del primo singolo. Questa iniziativa dimostra l’impegno continuo di Cristopher Bacco e del suo staff nel sostenere e promuovere i talenti emergenti del panorama musicale. Gli artisti avranno l’opportunità di ottenere visibilità e supporto professionale per lanciare la propria musica ad un pubblico più ampio.

    “Succede spesso che artisti emergenti con tante idee e talento si rivolgano a me per registrare e produrre musica professionale. Ma senza l’appoggio di etichette o manager, i loro pezzi spesso non ricevono la giusta promozione, anche se sono di qualità. Ecco perché abbiamo scelto la  Red&Blue Music Relations come nostro partner: offriamo un percorso completo, dal provino all’arrangiamento, al mix e al mastering in studio, fino alla promozione con un ufficio stampa professionale. E sapete cosa? Per festeggiare i nostri 12 anni di attività, abbiamo deciso di regalare la promozione di un singolo a chi registra un EP o un LP”, commenta Cristopher Bacco.

     

     

    Biografia

    Cristopher Bacco è un tecnico del suono e produttore discografico. Originario di Vigonovo (VE), inizia a lavorare all’età di 14 anni come Dj per numerosi club del Nord Italia, per poi trasferirsi a Padova, dove inizierà l’esperienza come speaker radiofonico presso Radio Sherwood. Nel 2007 apre il suo primo studio di registrazione e produzione musicale che nel 2011 diventerà Studio 2, unico studio di registrazione/live club d’Italia. Presso lo Studio 2 si esibirono numerosi artisti della scena italiana ed internazionale, tra cui: Morgan, Niccolò Fabi, Zen Circus, Paolo Benvegnù, Le Vibrazioni, Lo Stato Sociale, Calibro 35, Afterhours, Giorgio Canali, Fast Animals And Slow Kids, Dente, Bassi Maestro, ecc. Nel 2015, una volta conclusa l’attività dei concerti dal vivo, decide di rifondare lo Studio 2 mantenendo e ampliando la parte di studio di registrazione. Dal 2016 è fonico e tour manager per le tournée di svariati artisti, tra cui The Winstons e Bomba Titinka, che seguirà anche nelle date europee. Nel 2016 registra i The Winstons presso i Tilehouse Studios di Londra con Luke Oldfield per i singoli “Golden Brown” e “Black Shopping Bag”. Nello stesso anno produce e registra l’EP della rock band Capobranco. Nel 2017 collabora, in veste di produttore e fonico, con l’attore e cantante Marco Cocci per la realizzazione del suo primo album solista: “Steps”. La lavorazione dell’album lo porterà a lavorare nei prestigiosi Abbey Road Studios di Londra. Sempre nel 2017 registra e collabora con la band progressive rock Unreal City che lo stesso anno si aggiudica i premi “Best Song” e “Best Album” ai Progrock Miw Awards di Chicago. Nel 2018 collabora con Fabio Cinti come co-produttore esecutivo per il disco “La voce del Padrone, Un Adattamento Gentile” che vince la targa Tenco come miglior interprete. Nello stesso anno registra con Roberto Dell’Era il brano “Blind” che viene inserito nel secondo album della band The Winstons: “Smith”. Nel 2019 con la band psichedelica/stoner Red Lodge vola nuovamente a Londra per registrare l’EP d’esordio del gruppo. Nel 2020 collabora e produce l’EP “Good in Blues Vol.1” di Bobby Solo, che lo stesso artista considera tra i suoi migliori lavori mai pubblicati. Nel 2021 gli viene assegnato il missaggio per l’album “Mujeres de Arena Y Otras Historia”, album di Amilcar Soto Rodriguez con I Solisti Veneti e Susana Baca ed edito dall’etichetta inglese Rehegoo records. Nello stesso anno registra, mixa e produce “Spiegarsi”, il nuovo singolo del duo milanese Lombroso e lavora con l’artista Alessio Peck in veste di produttore arrangiatore e fonico per l’Ep “America” edito dall’etichetta Kwaidan Records di Parigi. Nel 2022 lavora come fonico e produttore per il nuovo singolo del duo romano The Cyborgs “Goin’ To Chicks House”. Nel 2023 è chiamato dai New Candys per registrare parte del nuovo singolo “Everything’s Fucking Boring” che vede la partecipazione di Bugo. Sempre lo stesso anno lavora al nuovo singolo di Alessio Peck “Geniale” prodotto assieme a Ross Orton (già produttore di AM degli Arctic Monkeys).

     

     

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  • “Come le note” il nuovo singolo di Filippo Ferrante

    “Come le note” il nuovo singolo di Filippo Ferrante

    Dal 1° marzo 2024 sarà in rotazione radiofonica “COME LE NOTE”, il nuovo singolo di Filippo Ferrante disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 23 febbraio.

    “Come le note” è un inno alla complessità della vita umana, espressa attraverso la metafora delle note musicali che spesso si comportano esattamente come gli accadimenti della vita: cercano di essere armoniche e in questo tentativo, spesso, finiscono per essere fuori tempo.

    Cerchiamo incessantemente l’armonia perfetta, ma quasi sempre ci troviamo a confrontarci con dissonanze, contrasti e fragilità. Tuttavia, è proprio in questo equilibrio tra aspirazione all’armonia e accettazione dell’imperfezione che risiede la bellezza della nostra esistenza. La canzone invita ad abbracciare le nostre armonie imperfette, a tratti anche a ricercarle con il fine di celebrare quelle dissonanze che ci rendono unici e di assaporare la bellezza della ricerca costante della giusta “melodia”. È un richiamo alla nostra umanità, con tutte le sue sfide e contraddizioni, che ci aiutano ad evolverci.

    Il tema si amplifica nell’attualità, dominata dai ritmi frenetici e dai social media, dove la lotta per sincronizzare le nostre “melodie” con quelle degli altri genera dissonanze continue. La svolta risiede nell’abbandonare le finzioni affrontando la realtà senza filtri, la verità in tutta la sua cruda bellezza, con le sue imperfezioni e le sue sfide.

    L’espressione “in fondo è nel buio che osservo la luce nascere” suggerisce che nelle situazioni difficili o oscure, quando siamo messi alla prova e ci troviamo in momenti di crisi, siamo spinti a mostrare il meglio di noi stessi, a dimostrare la nostra forza, la nostra resilienza, la nostra compassione o qualsiasi altra qualità autentica che ci definisce veramente. È durante questi momenti che possiamo rivelare la nostra vera essenza, al di là delle apparenze superficiali o delle maschere che possiamo indossare nella vita quotidiana.

    Spiega l’artista a proposito del brano: “In questa canzone, ho cercato di catturare l’essenza delle nostre esperienze autentiche, con i loro percorsi tortuosi, le scelte, le cadute e le risalite che alla fine ci rivelano chi siamo davvero. Come un direttore d’orchestra guida i suoi musicisti verso la ricerca della giusta armonia, così noi cerchiamo di trovare il giusto accordo nelle nostre vite, nelle nostre relazioni, nei nostri percorsi professionali. Eppure, proprio come in un concerto, ogni nota fuori posto, ogni momento di disarmonia, contribuisce a plasmare la nostra narrazione personale, arricchendo il tessuto stesso della nostra esperienza umana e questo ci può aiutare a capire chi siamo davvero.”

    Il videoclip di “Come le note” è ambientato in un suggestivo scenario di un’alba sul mare. Filippo Ferrante si trova immerso nella bellezza mozzafiato di un nuovo giorno che sta sorgendo. Le sfumature del cielo iniziano a tingere l’orizzonte di tonalità calde e avvolgenti, mentre il mare culla dolcemente la scena con le sue onde leggere. Il cantante inizia a intonare il brano con la sua chitarra acustica. La sua voce, carica di emozione e profondità, si staglia pura e nitida nell’aria fresca del mattino, trasportando lo spettatore in un viaggio emotivo attraverso le parole e la musica. Man mano che il cantante prosegue nella sua esibizione, il sole si fa sempre più luminoso, illuminando il paesaggio circostante con la sua luce dorata. È come se il nuovo giorno prendesse vita insieme alla canzone, portando con sé la promessa di nuove avventure, nuove speranze e nuove opportunità.

    Il mare, simbolo di infinita possibilità e libertà, diventa lo sfondo perfetto per questa performance, mentre il cantante trasmette con la sua interpretazione tutta l’intensità e la passione del brano. Ogni nota cantata sembra fondersi con il paesaggio, creando un’esperienza multisensoriale che coinvolge non solo l’udito, ma anche la vista e l’animo.

    Alla fine della canzone, il cantante si ferma un istante, guardando l’orizzonte con uno sguardo carico di speranza e gratitudine. Il nuovo giorno è appena iniziato, e con esso, una nuova pagina si apre nel libro delle nostre esperienze. È un momento di rinascita, di rinnovamento, di consapevolezza del potere trasformativo della musica e della natura stessa.

    Guarda qui il videoclip su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=iubrALbCcIA

     

     

    Biografia

    Filippo Ferrante, è un cantautore pugliese, attivo già da diversi anni nel panorama musicale italiano. Proviene da differenti esperienze artistiche legate, tutte, da una grande passione per la musica, dall’espressione di un’identità artistica e vocale unica, e da un sound ibrido tra pop-rock d’autore ed indie italiano.

    Il suo primo singolo, “Dentro te”, viene trasmesso per più di quattro mesi in alta rotazione da diverse radio ed emittenti video musicali nazionali con la partecipazione al Battiti Live nel 2008. Nel 2013 Filippo realizza il primo album con la produzione artistica di Diego Calvetti, dal quale viene estratto il singolo “Volerò”.

    Nel 2015 escono due nuovi singoli: “Tutto l’amore che ho dentro“ e “Nuovi giochi“. Quest’ultimo raggiunge un ottimo piazzamento nella classifica italiana dei singoli indipendenti più trasmessi e graditi alle radio.

    Nel 2016 escono i brani “Un’altra corsa” e “Cosa resterà“, brano che è stato inserito nella top 100 dei singoli più ascoltati dell’estate di quell’anno.

    Tra il 2018 e il 2022 pubblica una serie di brani “A testa in giù“, “Come l’inverno e le fragole”, “Il disordine che ti appartiene” con cui ha ottenuto importanti passaggi radiofonici all’estero (in particolare in Repubblica Ceca) e il brano “Mescolerà” con cui ha ottenuto più 60 mila streaming Spotify in pochi mesi e numerosi passaggi radio. Chiude il 2022 con il brano “Orsetti blu” e con “L’orizzonte delle mie paure”.

    Ad Aprile 2023 pubblica l’ep “La formula della trasformazione” dal quale vengono estratti i singoli: “Fessure”, “Punto di equilibrio”, “Tu dormi” e “La sola risposta”. L’ep ha ricevuto importanti feedback, ai quali è seguito un tour con circa 20 date in Italia, in open act a Giorgio Canali e Capovilla & Cattivi Maestri.

    “Come le note” è il nuovo singolo di Filippo Ferrante disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 23 febbraio 2024 e in rotazione radiofonica da venerdì 1° marzo.

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  • “Warflower” è il nuovo singolo dei The Mayan Factor

    “Warflower” è il nuovo singolo dei The Mayan Factor

    Da venerdì 1° marzo 2024 sarà in rotazione radiofonica “Warflower” (Overdub Recordings), il nuovo singolo dei The Mayan Factor, già disponibile sulle piattaforme digitali dal 27 febbraio.

    “Warflower” è un brano che affronta il tema di come molte persone si aggrappino a ciò che è comodo, anche se dannoso per loro. Il significato di “Warflower” è quello di abbandonare le comodità preconcette e di essere liberi di cercare la massima espressione di sé stessi. La canzone è un inno alla libertà di sognare in grande e alla determinazione di raggiungere le vette più alte della nostra esistenza.

    Spiega la band a proposito del brano: “Ray arrivò alle prove con il riff di chitarra di apertura di quella che sarebbe poi diventata la canzone ‘Warflower’. Ha colpito tutti duramente e abbiamo iniziato a provarla. Nessuno ha detto una parola, ma sapevamo tutti che tutti gli altri piani per quel giorno e per quella notte sarebbero stati cancellati, quindi abbiamo chiuso a chiave la porta e siamo rimasti in quella stanza finché ‘Warflower’ non è stata completamente scritta.”

    Biografia

    The Mayan Factor: è il trasferimento di energia. La musica determina il cambiamento e attinge alle emozioni. L’energia si connette con l’ascoltatore in un modo speciale e l’ascoltatore rimanda la sua energia ai The Mayan Factor. Ecco come funziona il circolo. Una volta che senti la musica e ti si rizzano i peli del braccio e della nuca, ti vengono i brividi, ora sei parte del Mayan Factor: siamo tutti una sola entità. Qualcosa di oscuro, qualcosa di spaventoso ma pieno di luce e speranza, lascia l’ascoltatore senza fiato e per sempre connesso.

    I The Mayan Factor si sono formati nel 2003. Un mix dei migliori talenti di Baltimora con un cantante allora sconosciuto, Ray Ray. La musica veniva incanalata dall’interno e traboccava di emozioni. La loro musica affonda le radici nel rock progressive, influenzato da band come Tool, Radiohead, ma anche da brani che raccontano storie, come quelli dei Pink Floyd.

    Tre album e un decennio di lavoro, con molte ricerche e ritrovamenti nel mezzo, i The Mayan Factor sono pronti per l’Europa e per il loro prossimo capitolo.

    La band ha attraversato molti cambiamenti, ma l’impegno verso la musica è rimasto immutato e i membri principali continuano a suonare, scrivere nuova musica e mantenere il flusso di energia.

    La band è attualmente composta da Dan Angermaier (drums), Brian Scott (guitar), Kevin Baker (bass), Charles Jacobs (percussion), Ray Schular (vocal / acoustic).

    I The Mayan Factor ritornano sulla scena con un primo singolo “Warflower” pubblicato da Overdub Recordings e distribuito da Ingrooves/Universal, disponibile sulle piattaforme digitali dal 27 febbraio 2024 e in rotazione radiofonica da venerdì 1° marzo, che anticipa il loro prossimo album.

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  • La storia e il fascino di “Lovere romana, dal tesoro alla necropoli”  in mostra dal 2 marzo al 2 giugno all’Atelier del Tadini di Lovere (Bg)

    La storia e il fascino di “Lovere romana, dal tesoro alla necropoli” in mostra dal 2 marzo al 2 giugno all’Atelier del Tadini di Lovere (Bg)

    LOVERE (BG) – Si inaugura sabato 2 marzo a Lovere, presso l’Atelier del Tadini, la mostra “Lovere romana. Dal tesoro alla necropoli”, che sarà visitabile gratuitamente fino a domenica 2 giugno. Nata da un’idea di Giovanni Guizzetti, è curata da Stefania De Francesco e Serena Solano, funzionarie archeologhe della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia, ed è promossa e allestita dal Comune di Lovere in collaborazione con la Soprintendenza e la Fondazione Accademia di belle arti Tadini di Lovere ed il contributo del Consorzio del Bacino Imbrifero Montano dell’Oglio. La mostra vuole raccontare l’importante ruolo di Lovere in età romana, attraverso l’esposizione di alcuni fra i più significativi reperti provenienti dalla necropoli rinvenuta in località Valvendra, lungo le attuali vie Martinoli e Gobetti. 

    In età romana, nel luogo oggi occupato dalla cittadina di Lovere, sorgeva un centro vivace e importante, certo favorito dalla felice posizione sul lago. Di questo centro, però, non è stata ancora rinvenuta alcuna traccia, ad eccezione di due iscrizioni trovate nei pressi del monastero di San Maurizio. È per questo che la vasta necropoli riveste un’eccezionale importanza per capire la ricchezza della Lovere romana e come vi vivessero i suoi abitanti: gli oggetti portati alla luce nel corso degli scavi ci raccontano di un emporium florido e importante, propaggine e avamposto meridionale della Civitas Camunnorum (l’odierna Cividate Camuno), alla confluenza di importanti vie di comunicazione tra il territorio bergamasco, il Sebino e la valle Camonica.

    Il percorso espositivo offre uno spaccato della Lovere romana attraverso i reperti archeologici venuti alla luce, dai primi ritrovamenti casuali all’inizio dell’Ottocento alla scoperta, nel 1907, del cosiddetto “tesoro”: preziosi oggetti in oro e argento, vasi e ornamenti vari conservati al Museo Archeologico di Milano e che tornano in riva al Sebino per questa speciale occasione, fino agli scavi archeologici più recenti. Lo scavo sistematico del 2015 è quello che ha riportato alla luce la maggior parte delle tombe, permettendo una comprensione completa della necropoli grazie anche alle analisi stratigrafiche, antropologiche e archeobotaniche svolte. Tra i reperti che si potranno ammirare spiccano collane, anelli in oro e argento con castone e altri ornamenti, vasi e oggetti della vita quotidiana, lucerne e dadi da gioco. A fare da quinta scenografica alla mostra ci sarà un disegno con ricostruzione della necropoli sullo sfondo del lago e dell’area circostante.

    Sottolineano Stefania De Francesco e Serena Solano, curatrici della mostra: «Una selezione dei preziosi reperti facenti parte del cosiddetto tesoro di Lovere dialoga in mostra con alcuni dei più significativi corredi delle tombe scavate presso il campo sportivo tra il 2013 e il 2015. I reperti conducono in un viaggio nel tempo alla scoperta di Lovere romana, un abitato di cui non rimane alcuna traccia ma che rivive grazie ai ritrovamenti della sua vastissima e ricca necropoli, utilizzata come luogo di sepoltura per oltre quattro secoli tra la fine del I secolo a.C. e gli inizi del V d.C. Il taglio della mostra è duplice: da un lato c’è stata la volontà di far comprendere quanto i materiali archeologici possano restituire e raccontare, se correttamente recuperati e contestualizzati. Dall’altro lato, è stata prestata particolare attenzione ai visitatori più giovani, con un’introduzione didattica sulle necropoli e sul rituale funerario e un invito a osservare e a giocare. Nelle vetrine, gli oggetti scelti per accompagnare i defunti nel viaggio nell’aldilà offrono l’occasione per conoscere alcuni aspetti della vita quotidiana e della vivacità culturale e commerciale dell’antica Lovere romana, grazie alla sua strategica posizione lungo importanti vie di comunicazione. La necropoli, lungo la strada, ci invita a percorrere un viaggio nel passato e a muoverci nel territorio, per scoprire i siti della Rete Pad, la Rete dei Paesaggi Archeologici Diffusi, e la vicina Valle Camonica romana su cui Lovere in antico gravitava».

    Afferma il sindaco di Lovere Alex Pennacchio: «La mostra è senza alcun dubbio uno degli eventi culturali più significativi degli ultimi decenni. Frutto di un lungo e appassionato lavoro di ricerca e di valorizzazione del nostro patrimonio archeologico, ci offre la possibilità di ammirare alcuni dei reperti più belli e significativi rinvenuti nella necropoli di via Martinoli, una delle testimonianze più importanti della presenza romana nel nostro territorio. Si tratta di oggetti che ci raccontano la vita, la cultura, la religione e l’arte di una civiltà che ha lasciato un segno indelebile nella nostra storia. Vi invito a visitare l’esposizione con curiosità e interesse, e a lasciarvi coinvolgere dal fascino della Lovere romana».

    Dopo l’inaugurazione della mostra, altri importanti appuntamenti sono in agenda nelle prossime settimane: sabato 16 marzo, nella Sala degli Affreschi dell’Accademia Tadini (alle ore 15), verrà presentato il volume “La necropoli di età romana di Lovere (BG): una comunità sulle sponde del Sebino”, a cura di Maria Fortunati, già funzionaria archeologa della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia; infine, sabato 6 aprile, nella stessa sede, si svolgerà la giornata di studi intitolata “E dell’oscura morte al passo andare”, organizzata dalla Rete PAD, nel corso della quale i relatori si confronteranno sulla tematica della morte e sui rituali, sui simboli e sulle credenze che attraversano lo spazio e il tempo sotto l’aspetto archeologico, storico-artistico e sociale. Al termine dei lavori si terrà una tavola rotonda in cui gli argomenti dibattuti nel corso della giornata di studi saranno affrontati dal punto di vista antropologico.

    “Lovere romana. Dal tesoro alla necropoli”
    Atelier del Tadini, via Giorgio Oprandi, Lovere (Bg).
    Periodo: dal 2 marzo al 2 giugno 2024.
    Orari: venerdì e sabato dalle 15 alle 19; domenica e festivi dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19.
    Per le scuole e per prenotare visite guidate: 349 4118779; mail: didattica@accademiatadini.it
    Ingresso libero.
    Per informazioni: www.accademiatadini.itwww.pad-bg.it 

  • “Calano i colli” il nuovo singolo di Daniele Faraotti

    “Calano i colli” il nuovo singolo di Daniele Faraotti

    Da venerdì 1° marzo 2024 sarà in rotazione radiofonica “Calano i colli”, il nuovo singolo di Daniele Faraotti già disponibile sulle piattaforme digitali dal 21 dicembre 2023. 

     

    “Calano i colli” è un brano ispirato dalla risposta di Wells a Peter Biskind riguardo al collo che si rilassa con l’età, una metafora che si intreccia con la società moderna, la quale offre soluzioni preconfezionate a ogni problema, pur richiedendo un costo. La musica della canzone ha un ritmo fluido, con un bridge e un ritornello che evocano le atmosfere di un classico alla Modugno. 

    Spiega l’artista a proposito del brano: “Calano i Colli è il primo dei due singoli che precedono l’uscita dell’album attualmente in lavorazione. Una canzone più mainstream del solito (almeno mi pare), supportata da un video/ divertissement dove le idee si associano in campo libero”.

    Il videoclip di “Calano i colli”, diretto da Elena Itto di Rafa, descrive lo sfiorire della bellezza e il naturale trascorrere del tempo. L’immagine del collo che si accorcia e si allunga è stata la spinta creativa per la realizzazione del video, nato da un’idea improvvisata con l’obiettivo di divertirsi.

     

    Guarda il videoclip su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=VbgpFf1R9SA

     

    Biografia

    Se l’oroscopo del 2022 dava al capricorno grandi soddisfazioni, il 2024 dovrebbe rilanciare lasciandosi alle spalle un 2023 un pò gnif. In effetti, per Daniele Faraotti, capricorno classe 1961, tutto comincia nel 2008 con la pubblicazione di “Ciò che non sei più” (Alka Record 2008). Non che prima non ci fosse stato niente, le attività svolte precedentemente potevano tranquillamente rientrare nell’ambito della formazione. Formazione lunga quella del Faraotti; tante le canzoni scritte, prima della prima canzone riconoscibile come tale – un percorso piuttosto accidentato. Si è trattato di recuperare quella scintilla che sembrava persa, tra esami in conservatorio, titoli di studio e domande di ammissione. Tra le cose mediamente grosse di questi anni di formazione, sicuramente va ricordata la collaborazione con Patty Pravo (Roxy Bar, MTV 1994) e la partecipazione come chitarrista ad un paio di canzoni nell’album di Claudio Lolli “La scoperta dell’America”.

    Anche la direzione artistica della rassegna U. S. W. (Und so Writer) a San Lazzaro di Savena (Bo) è tra le cose da ricordare. Le edizioni del 2008 e del 2009 (le uniche) hanno visto molta musica indipendente esibirsi sul palco dell’ITC.  Nel 2009 esce “Ciò che non sai più” (Alka Record 2009), Ep con quattro canzoni e un video. Le canzoni erano state registrate nelle session dell’album precedente, album che con questo gioca molto con il titolo. Come esordio non è male, ottimamente accolto dalla critica e poi tanti i concerti in giro per l’Italia, il più importante a Scisciano (Na) di spalla ai Massimo Volume. Poi è la volta “Canzoni in Salita” (Bombanella Records 2012). Le recensioni fioccano copiose e i concerti diminuiscono un po’, le mail scritte ai locali cominciano a non avere risposta e il pubblico è già stanco di cimentarsi con proposte non supportate da agenzie, etichette di grido e pubblicità. Circa due anni di lavoro per completare “In Cage’s shoes”, una composizione strumentale di 21 minuti omaggio a John Cage. Viene pubblicata in “Exit from the Cage” del 2014.  Quattro anni di silenzio portano ad “English Aphasia”. Pubblicato in digitale nell’aprile del 2019, vede l’edizione in vinile del 2020 rilanciare l’Inglese Afasico che, tra buone recensioni e complimenti, ripagherà il Faraotti di un periodo non proprio roseo sotto molti punti di vista. Nell’estate del 2019 inizia la stesura delle canzoni che andranno a far parte di “Phara Pop vol. 1”.  Durante il lockdown del 2020 la stesura dei testi, la messa a punto degli arrangiamenti e tante nuove canzoni. Su “Phara Pop” finiscono 20 canzoni scritte tra il luglio 2019 e Giugno 2020. Il singolo “RadioMagia”, viene pubblicato a Gennaio 2022 insieme al video eponimo.  In coda al 2023, e per la precisione in dicembre, arriva la pubblicazione di due nuovi singoli.

    La stesura dei testi del nuovo album è a buon punto e non si esclude l’uscita entro maggio 2024. E i concerti? Chissà, forse….

    “Calano i colli” è il nuovo singolo di Daniele Faraotti, disponibile sulle piattaforme digitali dal 21 dicembre 2023 e in rotazione radiofonica da venerdì 1° marzo 2024.

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  • Keyprog: il ritorno di Gianluca Grasso

    Keyprog: il ritorno di Gianluca Grasso

    Dal progressive all’elettronica, dal nu-jazz all’hip hop, il secondo album solista del poliedrico tastierista beneventano a quindici anni dal disco d’esordio
    Keyprog: il ritorno di Gianluca Grasso
    GIANLUCA GRASSO
    Keyprog – Collection 1
    10 brani – 46 minuti
    «Nel mio nuovo album Keyprog l’approccio è più aperto a nuove contaminazioni, dal nu-jazz al progressive-rock, dal concerto per pianoforte e orchestra di musica classica a elementi hip-hop, d’n’b, chill-out. Nuove influenze dovute soprattutto alle collaborazioni con diversi artisti in questi dieci anni, intese molto prolifiche che hanno contribuito alla realizzazione anche di altri album. Inoltre in KeyProg utilizzo nuovi banchi sonori, keyboard più sofisticate e software di ultima generazione con i quali ho ricercato nuove sonorità, realizzando un mixaggio più meticoloso rispetto al passato. Come nel disco precedente resta una improvvisazione legata sia alle regole armoniche che al mio mood».
    A quindici anni di distanza dal debutto da solista VortexGianluca Grasso torna con il secondo album Keyprog – Collection 1, che lui stesso presenta come un lavoro al crocevia tra stili, influenze, ispirazioni e atmosfere. Dall’antico amore per la musica classica e il prog-rock alla fusion e all’elettronica, senza dimenticare sonorità urbane e metropolitane contemporanee. Il tutto condito da ampie dosi di improvvisazione e ricerca tra nuovi strumenti. 
    Il tastierista beneventano, attivissimo in studio e dal vivo, come docente e come session man, negli anni ha suonato con nomi del calibro di Chuck Findley, Claudio Fasoli, Pietro Condorelli, Rick Margitza, Francesco Bearzatti, Tony Esposito, Tullio De Piscopo, Luca Aquino, Fabrizio Bosso, Silvia Mezzanotte, Marco Zurzolo e molti altri. Queste collaborazioni ed esperienze lo hanno portato al debutto Vortex (Videoradio 2009) all’insegna di un progressive elettronico e visionario, quindici anni dopo è la volta di Keyprog, in merito al quale precisa: «Il titolo intende sottolineare non tanto il genere prog-rock, che comunque è presente sotto forma di piccole sfumature, quanto il mio “progresso”, ovvero la mia evoluzione personale legata alle mie più recenti esperienze e al mio desiderio di continua ricerca musicale. Non a caso il titolo KeyProg è seguito dalla dicitura “Collection 1”, sottolineando la scelta di pubblicare solo alcuni dei nuovi brani realizzati, con l’idea di pubblicarne altri prossimamente seguendo questa linea di pensiero».
    Le dieci tracce di Keyprog racchiudono l’universo sonoro di Gianluca Grasso, che è musicista aggiornato e curioso, ma anche un attento ascoltatore: «Credo che un musicista debba dedicare il suo tempo allo studio dello strumento in generale, dalla tecnica allo studio di brani di vario genere. La conoscenza dell’informatica musicale poi gioca un ruolo indispensabile nella possibilità di poter produrre musica, ma il musicista non deve mai dimenticare di ascoltare musica, di vario genere. La spinta a realizzare Keyprog mi è venuta ascoltando gli album di Virgil Donati (oltre ad ascoltarlo dal vivo all’Iridium a New York), di Jordan Rudess con i Dream Theater oltre ai suoi interessanti album da solista, il beat di Mark Guiliana con Brad Mehldau (che ultimamente ho ascoltato in piano solo dal vivo a Napoli), le tastiere di Jason Lindner ed il suo famoso trio Now by Now, Derek Sherinian con i Planet XJulian Oliver con Dave Weckl, Chick Corea e il mitico Keith Emerson che non muore mai».
  • “Lettera” è il nuovo singolo di Ilaria

    “Lettera” è il nuovo singolo di Ilaria

    Dal 1° marzo 2024 sarà disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale “Lettera” (LaPOP), il nuovo singolo di Ilaria.

    “Lettera” è un brano che racconta come la percezione delle cose possa cambiare in base al nostro stato d’animo e alla nostra consapevolezza. L’artista ha scelto di mantenere un’atmosfera autentica, inserendo sonorità dell’R&B, stile che riflette il suo gusto musicale. La canzone rappresenta un messaggio che l’artista ha scritto a se stessa in un momento particolare della sua vita, durante il quale affrontava momenti di inquietudine e malessere che l’hanno spinta a intraprendere un percorso terapeutico.

    Spiega l’artista a proposito del brano: «Con “Lettera” voglio invitare tutti a non avere paura di guardarsi dentro e di non vergognarsi nel chiedere aiuto».

     

     

    Presalva ora il brano: https://lapop.lnk.to/lettera

    Biografia

    Le influenze R&B e latine contraddistinguono il suono di Ilaria.

    Ilaria nasce a Bologna e si approccia allo studio del canto e del musical all’età di nove anni a cui si lega la necessità di studio dello strumento, comprendendo chitarra e piano all’età di 12 anni.

    Sin da bambina personalità istrionica ben espressa attraverso musical e arti, presente da dieci anni sul territorio live bolognese, questo ha contribuito nella ricerca di generi e suoni che oggi caratterizzano i nuovi brani in uscita.

    Voce sabbiosa e profonda condisce il binomio di testi e musica dal sapore deciso. Inizia a scrivere per esigenza creativa ed emotiva in pieno lockdown coinvolgendo Tekla per l’aspetto della scrittura. Da questa collaborazione inizialmente rivolta ai brani individuali nasce un duo femminile di canzoni inedite che coinvolge entrambe le artiste, tra cui nel 2022 l’esordio insieme “Isola”.

    Ad oggi possiamo ascoltare il suo primo brano inedito nell’anno 2021, Maya, seguito prontamente da “Brividi”. Nell’anno 2022 pubblica “Bambina Cattiva”. Per concludere questo giugno con Bandita.

    “Lettera” è il nuovo singolo di Ilaria disponibile sulle piattaforme digitali di streaming da venerdì 1° marzo 2024.

     

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  • “Baci a metà” è il nuovo singolo di Kekko Giugno

    “Baci a metà” è il nuovo singolo di Kekko Giugno

    Da venerdì 1° marzo 2024 sarà in rotazione radiofonica“Baci a metà”, il nuovo singolo di Kekko Giugno disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale dal 23 febbraio.

    “Baci a metà”, scritto con Tommaso Cesana, è un brano racconta la storia di un amore genuino ed intenso che una coppia di ragazzini sta vivendo, spiegando il forte sentimento che li lega.

    Il testo vuole coinvolgere ascoltatori di qualsiasi età per aiutarli nei momenti di difficoltà grazie alla sfera affettiva che si crea in una vera coppia.

    Ascolta il brano: http://ada.lnk.to/baciameta

    L’artista commenta così la nuova release: “Baci a metà per non lasciare che finiscano qua.”

     

     

    Biografia

    Francesco Giugno in arte Kekko Giugno è un giovane cantautore barese classe 2003 con le idee chiare per il suo futuro. Durante questi mesi è stato affiancato da un team di professionisti con la quale ha lavorato duramente ad un progetto quasi pronto del tutto. Nell’ultimo periodo l’artista ha pubblicato quotidianamente cover sui propri social in modo tale da catturare l’attenzione del pubblico giovanile, ottenendo ottimi riscontri.

    Kekko ama tantissimo la sua musica, adora scrivere i suoi testi chiudendosi in studio, raccontando emozioni ed esperienze generali vissute sulla propria pelle. Non vede l’ora di svelarvi il progetto che ha in mente con il suo team per quest’estate.

    In questi mesi ha presentato i suoi vecchi inediti su palchi molto importanti, un inizio carriera da sogno..

    “Baci a metà” è il nuovo singolo di Kekko Giugno disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 23 febbraio 2024 e in rotazione radiofonica dal 1° marzo.

     

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