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  • Sta per chiudersi ..incostieraamalfitana.it con ospiti e premi da incorniciare

    La XIX edizione di ..incostieraamalfitana .it Festa del Libro in Mediterraneo rende nota la cinquina degli scrittori che il 19 luglio a Cetara si contenderanno il Premio costadamalfilibri, maiolica realizzata dal maestro ceramista vietrese Nicola Campanile: Gaetano Cerracchio “La sapienza del caso” (Santelli), Anna D’Auria “Nayef e Norah. L’amore non tace” (CasaSanremo), Andrea Giuli “Quel che c’è da fare prima di morire” (Robin), Sarita Massai “Il nome del male” (Il Papavero), Claudio Sara “Oltre la passione” (Il Papavero). 
    I nomi sono stati annunciati dal direttore organizzativo di ..incostieraamalfitana .it, Alfonso Bottone, che comunica inoltre l’assegnazione di un Premio Speciale della Giuria a Gabriele Cavaliere per “Quei d’Amalfi – trilogia” (Officine Zephiro), e le Menzioni speciali a Ester Andreola “Il sogno di Martins – Il volo dell’aquila” (Il Papavero), Maria Sofia Ortu “Racconti per ragazzi curiosi” (Polis SA), Margherita Bonfilio “Zia Margherita racconta” (SBS).
    Saranno inoltre assegnati il Premio speciale Scriptura artistico letterario Internazionale a Sergio Martini per “Ritorno a Sukut” (Felici), e il Premio Officine Zephiro Media Company alle dieci autrici di “Storie del passato, voci del presente” (Graus).
    Nella stessa data del 19 luglio saranno assegnati i Premi MarediCosta alla giornalista di “Marie Claire” Debora Attanasio, autrice di “Diva futura” (Sonzogno), da cui è tratto il film omonimo interpretato da Pietro Castellitto e Barbara Ronchi, vincitori del “Nastro d’argento”, e alla poetessa e scrittrice Annamaria Farricelli
    E i Premi “MarediCosta promozione culturale” a Franco Falco, Stefania Maffeo, Maria Laura Labriola, Pierangela Micozzi, Tonino Puccica, Davide Bottiglieri, Concetta Lambiase. Un ulteriore Premio MarediCosta sarà consegnato venerdì 18 luglio, sempre a Cetara, al cantante e percussionista Christian Brucale.
  • “1965: al di là del confine” è il nuovo singolo di Sergio Giangaspero

    Dal 18 luglio 2025 sarà in rotazione radiofonica “1965: al di là del confine”, il nuovo singolo di Sergio Giangaspero estratto dal nuovo album “Favole e canzoni” disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 25 aprile.

    “1965: al di là del confine” è un brano che racconta la storia di un uomo che, dopo vent’anni, fa ritorno nel luogo in cui è cresciuto e che era stato costretto a lasciare. Ispirato all’esodo giuliano-dalmata avvenuto dopo la seconda guerra mondiale, il pezzo è un tributo alla drammaticità di quel periodo storico. Con un tono rock che enfatizza l’emozione e la tensione, il brano si distingue per un’armonia e una melodia orecchiabili e coinvolgenti.

    Spiega l’artista a proposito del brano: “Ho scritto questo pezzo a 19 anni, sulla scia dei racconti dei miei genitori, entrambi esuli da Pola. In particolare, mia madre ne parlava volentieri, con un’obiettività notevole e non dovuta, e con un’analisi storica sorprendente, visto che l’aveva vissuta in prima persona. Questo pezzo è per me un commosso omaggio a mia madre.”

     

    “Favole e canzoni”, il nuovo album di Sergio Giangaspero, è un viaggio tra ricordi, emozioni e nuove consapevolezze.

    Dopo un’intensa fase di rilettura del proprio percorso artistico, Sergio Giangaspero presenta un nuovo progetto discografico nato dal recupero e dalla rielaborazione di un vecchio repertorio di canzoni scritte in gioventù. Dodici brani inediti, interamente scritti e arrangiati dallo stesso artista, compongono un album che si muove tra pop e folk, fondendo melodia e profondità testuale in un equilibrio originale.

    Le canzoni – alcune più immediate, altre più complesse nella scrittura – si presentano come vere e proprie “favole” contemporanee: racconti autentici o verosimili che toccano corde universali.

    Questo lavoro rappresenta per l’artista non solo la chiusura di un lungo cerchio creativo, ma anche un nuovo punto di partenza. Per la prima volta, infatti, sceglie di raccontarsi in prima persona attraverso i testi, arricchendo il suo percorso da musicista con una nuova dimensione espressiva.

    Un album intimo, sincero, nato dal bisogno di condividere emozioni che – forse – appartengono un po’ a tutti.

    Ascolta l’album su Spotify: https://open.spotify.com/album/3y4L9IhrtKsSVPP5gkGOZP?si=iY1-Pr5ZT5-N_pk5XNcT0Q

     

    Biografia

    Chitarrista attivo sulla scena live e discografica fin dai primi anni ’90, Sergio Giangaspero si distingue per la sua continua esplorazione della letteratura musicale e delle tradizioni popolari di diversi Paesi, con un particolare interesse per la musica brasiliana. Autore di composizioni originali per chitarra classica sin dall’età di diciannove anni, Giangaspero unisce radici e innovazione in un percorso artistico personale e riconoscibile.

    Nel corso della sua carriera si è esibito in importanti festival italiani e internazionali, tra cui Trieste Loves Jazz, Triestestate, Musica in Rocca (Monfalcone), Strofe Dipinte di Jazz (Romans), Tavagnacco Jazz, Madame Guitar (Udine), BlueNote (Gorizia–Nova Gorica), Harmonikada (Nova Gorica), Festival Jeff (Koper) e Jazz Cerkno. Ha inoltre suonato in numerosi jazz club e centri culturali in Slovenia e Austria, tra Lubiana, Maribor, Celje, Graz, Vienna e altri.

    In Italia si è esibito in prestigiosi teatri, tra cui il Teatro Comunale di Monfalcone, il Teatro Pasolini di Cervignano, il San Giorgio di Udine, l’Hangar di Trieste e il Kulturni Dom di Gorizia.

    La sua musica è stata trasmessa da emittenti nazionali e internazionali come RAI, Radio Televizija Slovenija (con il programma Izštekani) e Radio Koper. Tra il 2021 e il 2024 ha pubblicato sei raccolte di brani originali per chitarra con l’etichetta Pizzicato Helvetia Verlag, consolidando ulteriormente il suo profilo come compositore.

    “1965: al di là del confine” è il nuovo singolo di Sergio Giangaspero in rotazione radiofonica dal 18 luglio 2025 estratto al suo ultimo album “Favole e canzoni” disponibile dal 25 aprile.

     

     

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  • “Tra le Mani” è il singolo d’esordio di Marialuna

    Da venerdì 18 luglio 2025 sarà disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming digitale “Tra le Mani”, il primo singolo di Marialuna.

    “Tra le Mani” è un brano scritto nel 2021, subito dopo la scomparsa della nonna dell’autrice e racconta dell’amore nella sua accezione più pura: quello per la propria famiglia. Dal testo emerge il ruolo centrale della nonna, non solo per l’autrice, ma per tutta la famiglia. La sua casa rappresentava il luogo dove non era necessario fingere di sorridere, ma dove, paradossalmente, nemmeno si riusciva a piangere. Un luogo che infondeva una sensazione di pace, di coraggio per affrontare le difficoltà, e la meraviglia di osservare, semplicemente, un tramonto dai toni “rosa”. La stesura di questa canzone è stata una catarsi per l’autrice a seguito di una difficile accettazione del lutto che la ha portata all’alienarsi da quello che stava vivendo e ad avere paura della perdita, chiedendosi come si faccia ad amare ancora dopo tutto quel dolore.

    Oggi, però, Marialuna ha aperto gli occhi e ha capito che quello che aveva non ritornerà più, ma ha imparato ad accettarlo anche se, come si ascolta nell’ultime frasi della canzone “ciò che sembrava banale, ora non c’è e fa male…”

    Spiega l’artista a proposito del brano: «“Tra le mani” non è il primo brano che scrivo, ma è il primo sul quale ho deciso di lavorare seriamente e di pubblicare. Probabilmente usciranno pezzi migliori, con una scrittura più matura, ma ho deciso di portare a termine proprio questa canzone perché ci tengo immensamente.  È un testo scritto con il cuore, in un momento di grande fragilità per me, nel quale avevo bisogno di analizzare le mie emozioni e canalizzarle in qualcosa di positivo. Grazie a questo pezzo ho imparato tante cose sulla scrittura e su come far emergere dal testo la storia che si vuole raccontare, per riuscire a condividerla con gli altri. Sono molto emozionata al solo pensiero che, finalmente, il sogno della piccola me si realizzerà. Vada come vada, sono fiera del percosso che ho intrapreso e sono fiera di poter condividere questa canzone, così importante per me e che mette a nudo tutte le mie più grandi debolezze e paure, con chi la ascolterà. Spero che ognuno possa rivedere una parte della sua vita in ciò di cui parlo e che possa emozionarsi con me!». 

    Biografia

    Marialuna Modafferi, in arte solo “Marialuna”, è una cantautrice e studentessa di giurisprudenza di 22 anni. Canta da quando ha memoria, ma ha preso coscienza di poterlo realmente fare all’età di 8 anni grazie al coro della scuola elementare e da lì non si è più fermata. Ha, invece, iniziato a scrivere all’età di 14 anni circa, perché ama l’idea di poter esprimere davvero quello che prova all’interno di una canzone. Ha ripreso a studiare canto e a produrre finalmente i suoi brani dallo scorso luglio all’interno della scuola di alto perfezionamento canoro “RC voce produzione” La musica non rappresenta solo una valvola di sfogo, ma è parte di lei. “Tra le mani” è il suo primo brano che pubblicato e che segna solo l’inizio di un lungo percorso musicale.

    “Tra le Mani” è il singolo d’esordio di Marialuna disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica da venerdì 18 luglio 2025.

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  • Folkstone in concerto a Treviso: il 19 luglio sul palco del Suoni di Marca Festival

    Sabato 19 luglio 2025, alle ore 22:00, i FOLKSTONE saranno in concerto a Treviso, sul palco del Suoni di Marca Festival (Viale Bartolomeo D’Alviano – ingresso gratuito con contributo) per presentare il loro doppio album “NATURA MORTA”.

     

    “Natura Morta” già disponibile dal 21 marzo 2025 su tutte le piattaforme di streaming digitale, in formato fisico e vinile, è un doppio album dall’animo malinconico e sincero, ma anche potente e vibrante di energia. Il disco si arricchisce della partecipazione di importanti featuring con artisti come i Modena City Ramblers in Fragile, Trevor Sadist in Mediterraneo, Daridel in Mala Tempora Currunt e i Punkreas in La Fabbrica dei Perdenti.

    La musica si orchestra tra cornamuse, arpa e altri strumenti che, con il loro fascino, evocano tempi lontani. I testi, invece, sono sempre radicati nel qui e nell’ora, pronti a ritrarre scorci d’umanità con un occhio che, più che critico, rimane sensibile dalla prima all’ultima riga. Un ritratto scanzonato e romantico delle nostre vite e del mondo che ci circonda.

    Spiega la band a proposito del disco: «La nostra “Natura Morta” è uno sguardo perso nella vita, un senso di disordine mistico ed una dose di disillusione nata da una costante ed autocritica riflessione. Il tutto sempre con il sorriso sulle labbra, sempre consapevoli della quotidiana realtà, così meravigliosa e struggente al tempo stesso. Siamo nell’epoca del materialismo spinto. Il nostro vuole essere un urlo disperatamente romantico».

     

    “NATURA MORTA” è disponibile su AUDIOGLOBE

    “NATURA MORTA” TRACKLIST:

    1. Alabastro
    2. Appennino
    3. Vuoto a Perdere
    4. Lacrime di Marmo
    5. Natura Morta
    6. Macerie
    7. Resta qui
    8. Fragile – Feat. Modena City Ramblers
    9. Mediterraneo – Feat. Trevor, Sadist
    10. Mala Tempora Currunt – Feat. Daridel
    11. La Fabbrica dei Perdenti – Feat. Punkreas
    12. Scarpe Rotte
    13. Persia
    14. Sulla Riva
    15. Brindo Otra Vez
    16. L’ultima Thule (cover Guccini)

    Dopo il SOLD OUT delle date al Legend Club di Milano, dal 28 al 30 marzo, i Folkstone proseguono il loro tour DELIRIUM2025 con una serie di nuove date.

    FOLKSTONE | DELIRIUM2025

    05/04 – SAN LAZZARO DI SAVENA (BO) – Circolo Arci San Lazzaro

    24/05 – MORBEGNO (SO) – Morborock 2025

    07/06 – PARMA – Tattoo Nerd Fest

    20/06 – MONTAGNANA (PD) – Montagnana in Musica

    27/06 – TRIESTE – Triskell Celtic Festival

    04/07 – SESTO S.G. (MI) – Kozel Carroponte w/ Modena City Ramblers – NUOVA DATA

    13/07 – PINASCA (TO) – TNT Fest 2025

    19/07 – TREVISO – Suoni di Marca Festival

    26/07 – MALPAGA (BG) – Malpaga Sounds

    14/08 – BRESCIA – Festa Radio Onda D’Urto – NUOVA DATA

    23/08 – CESENATICO (FC) – Druidia

    26/08 – CASTAGNOLE (AT) – Festival Contro – NUOVA DATA

    28/08 – EMPOLI (FI) – Beat Festival – NUOVA DATA

    29/08 – FABRICA DI ROMA (VT) – FDB Festival

    06/09 – MESTRE (VE) – Runika Fantasy & Medievale

    (Calendario in aggiornamento)

    Per maggiori informazioni: www.folkstone.it

     

     

    Biografia

    I Folkstone sono una rock metal band che si forma nel 2004 da un’idea di Lorenzo “Lore” Marchesi, frontman della band. All’attivo oggi hanno 7 album studio e 2 DVD live. Ciò che rende unica questa band è la miscela esplosiva tra strumenti antichi quali cornamuse, arpa, flauti, bouzouki, ghironda e la granitica base rock/metal di basso, chitarra e batteria. Il cantato è interamente in italiano ed i loro testi sono ricercati e coinvolgenti tra il narrativo, l’interiorità ed il sociale. La loro naturale dimensione è sin dall’inizio il puro live, dove riescono ad esprimere tramite un’attitudine punk tutta la loro potenza ed espressività maturata attraverso centinaia e centinaia di live in Italia ed Europa. Dopo una separazione durata qualche anno nel 2023 annunciano la reunion con un’esibizione al Live Club di Trezzo sull’Adda come headliner del MetalItalia Festival. Data l’incredibile e calorosa risposta dei fan la band decide di pubblicare il nuovo singolo “Macerie” e qualche mese dopo “La fabbrica dei perdenti”, pezzo di cui registrano il videoclip all’Alcatraz di Milano a marzo 2024 con il locale sold out carico di energia.  I due singoli sono inoltre pubblicati nel vinile “Racconti da Taberna”, raccolta dei brani che hanno segnato la storia della band dall’inizio ad oggi.  Dopo il tour estivo scrivono un doppio album in uscita il 21 marzo 2025. “Natura Morta”, questo il titolo del nuovo lavoro è stato presentato al Legend Club di Milano dal 28 al 30 marzo 2025.

     

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  • “Ti Verrò A Cercare” dei Ferrinis parla a chi ha amato nel silenzio

    C’è chi se ne va e chi resta. E poi ci sono legami che, anche quando sembrano dissolti, continuano a chiamarci. Invisibili, ma insistenti. In “Ti Verrò A Cercare”, il nuovo singolo dei Ferrinis, Maicol e Mattia raccontano proprio questo: la forza silenziosa che ci spinge a cercare chi sentiamo ancora vicino, anche quando la distanza non è solo fisica, ma fatta di tempo, assenza e coraggio.

    Secondo uno studio condotto nel 2024 dalla LuvLink Research Unit, oltre il 70% degli studenti universitari europei ha sperimentato almeno una relazione a distanza, e più del 60% di queste storie si sono protratte per oltre sei mesi. Un dato che non parla solo di chilometri, ma di un’intera generazione abituata a creare connessioni resistenti all’instabilità. In un tempo di amori intermittenti, di legami sospesi tra notifiche e sparizioni, “Ti Verrò A Cercare” si fa portavoce di una domanda ricorrente: cosa resta quando l’altro non c’è, ma continua ad abitare i nostri pensieri?

    Un quesito che torna a farsi sentire proprio in questo periodo dell’anno, nel cuore dell’estate, quando tutto si dilata. Le città si svuotano, i ritmi si spezzano, le distanze si moltiplicano. Ma non tutte le separazioni sono visibili. Alcune si consumano in silenzio, tra messaggi non inviati e pensieri ricorrenti. “Ti Verrò A Cercare” non parla di una partenza, ma di un ritorno possibile. Di quella forza ostinata che, anche quando tutto sembra in stallo, continua a chiamare l’altro.
    Un contesto tutt’altro che raro. Ed è proprio in questa condizione condivisa – spesso ignorata dalla narrazione musicale – che i Ferrinis riconoscono l’urgenza di una canzone.

    Il «Ti verrò a cercare, dove il sole incontra il mare» – ripetuto nel testo, crea uno spazio sicuro, un luogo simbolico dove ritrovarsi, dove il suono non elude la nostalgia, ma la attraversa. E in quella «forza magnetica che ci collega e non se ne va», Maicol e Mattia incidono una promessa capace di resistere al tempo.

    Non è una formula magica, ma una direzione. Un punto da raggiungere, o semplicemente da desiderare. La scrittura sceglie la sottrazione, lascia che siano poche immagini a sostenere tutto il peso emotivo: la distanza, la speranza, la perseveranza del cuore.

    Sul piano musicale, “Ti Verrò A Cercare” si muove in equilibrio tra elettronica essenziale e apertura melodica. I synth accompagnano la voce senza sovrastarla, i suoni restano liquidi, dilatati, come a sospendere gli attimi. La produzione è asciutta, ma calibrata, in grado di dare spazio alla parola e alla pausa. Tutto – nel ritmo, nei timbri, nella scelta di non forzare l’emotività – sembra cucito ad hoc, pensato per custodire l’intimità di chi ascolta.

    «Abbiamo scritto questo brano pensando a chi ha continuato a cercare qualcuno che sembrava sparito – raccontano i Ferrinis –. A volte non sappiamo neanche cosa stiamo cercando. Ma il fatto stesso di metterci in cammino dice qualcosa di noi: che non ci siamo arresi.»

    Dopo il secondo album “Twins” e il singolo “Le Luci di New York”, “Ti Verrò a Cercare”, accompagnato dal videoclip ufficiale diretto da FG Pro Studio, segna una nuova svolta per i fratelli forlivesi: aria più rarefatta, immagini essenziali, nessuna pirotecnica. I Ferrinis scelgono ritmo misurato, melodia calibrata e parole che non lasciano vuoti.

    Sullo sfondo, la percezione di una generazione che ha imparato a vivere ricongiungimenti digitali e separazioni anticipate. Una generazione che sa salutarsi con uno schermo acceso e restare connessa anche quando tutto sembra interrotto.

    Proprio per questo motivo, “Ti Verrò a Cercare” racconta qualcosa di più: diventa una colonna sonora collettiva per chi ama da lontano. Non un’operazione commerciale estiva, ma un piccolo rito che unisce chi resta a chi parte – chi non molla, pur nella distanza.

    “Ti Verrò A Cercare” non chiede di essere capita, ma sentita. Non promette risposte, ma resta lì, nel punto esatto in cui il legame non si è ancora spezzato. Quello spazio fragile in cui cercare diventa già un modo di restare.

  • Una Traviata all’aperto per un pubblico senza barriere: Marco Severi riporta l’Opera tra la gente

    Riportare la musica classica tra la gente, senza barriere, e connetterla alle nuove generazioni: è questa la visione che guida il lavoro del Maestro Marco Severi, oggi protagonista di un nuovo allestimento de La Traviata. Il 28 luglio lo dirigerà all’aperto, in Piazza del Campo a Siena, dove l’opera torna dopo oltre vent’anni di assenza, trasformando uno spettacolo in una delle produzioni più attese della stagione estiva.

    Ex primo violoncello dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino – ruolo ricoperto per tre decenni – Severi ha progressivamente affiancato alla carriera da strumentista quella da direttore, guidando orchestre in Italia e all’estero, con particolare attenzione al repertorio lirico e sinfonico.

    La rappresentazione de La Traviata in Piazza del Campo non è solo un appuntamento culturale, ma un momento simbolico. È il ritorno della lirica nel cuore civico delle città, uno spazio che storicamente ha ospitato riti collettivi, civili e spirituali, e che oggi si riapre al gesto artistico come forma di partecipazione. Non un contenitore scenico, ma un luogo vivo, dove arte e comunità possono tornare a dialogare. Per Severi, dirigere in una cornice come questa è anche una forma di responsabilità:

    «Dirigere in piazza – dichiara – restituisce dignità al suono. Portare l’opera fuori dai teatri non significa ridurla, ma ricondurla al centro della vita pubblica. Dove è nata, e dove dovrebbe tornare.»

    È un’idea di musica che va oltre l’esecuzione tecnica: un atto civile, un invito a riscoprire la bellezza come bene comune. Un gesto che ha a che fare con il contesto, con le persone, con ciò che si vuole trasmettere davvero. In quest’ottica, il ruolo del direttore non si esaurisce nell’atto visibile, ma continua nel rapporto con l’orchestra e con chi ascolta. È lì che si gioca tutto: nel rendere possibile un tempo e uno spazio per la piena percezione della musica.

    Una visione che si traduce nella pratica quotidiana: la direzione orchestrale, per Severi, non è mai un esercizio di controllo. Al contrario: è un lavoro sulla relazione. Un equilibrio che si costruisce prova dopo prova, senza forzature, lasciando che la musica fluisca dal confronto. È una concezione non gerarchica del podio, che chiama in causa la responsabilità di ciascun musicista e valorizza l’ascolto reciproco.

    «La musica emerge dal confronto, non dall’imposizione – spiega -. Il direttore deve facilitare, non dominare.»

    Lo stesso principio guida il suo rapporto con il pubblico. Spesso considerata distante, la musica classica va restituita come linguaggio vivo, umano. E per farlo, servono esperienze effettive, non operazioni di facciata.

    «C’è bisogno di accorciare le distanze – conclude Severi –. Ma con contenuti, non con scorciatoie. La musica classica ha ancora molto da dire. Ma va fatta vivere con strumenti adeguati, senza mediazioni superflue.»

    Negli ultimi due anni, secondo recenti osservatori, l’interesse degli under 35 verso la musica classica è cresciuto del 15%. Inoltre, da un’indagine condotta dal Royal Philharmonic Orchestra (“The evolution of the orchestral audience in the digital age”, Marzo 2024), il 65% degli under 35 la ascolta regolarmente, superando gli over 55 (57%) e confermando una partecipazione giovanile in crescita. Una tendenza che intercetta il lavoro di chi – come Severi – punta a recuperare il rapporto con le nuove generazioni, non con strategie d’immagine e artifici comunicativi, ma con contenuti, qualità e coerenza.

    Alla fine di ogni concerto, il Maestro Severi saluta i presenti con una frase semplice: “Da cuore a cuore”. Una citazione legata alla Missa solemnis di Beethoven, in cui il compositore annotò sul manoscritto: «Vom Herzen – Möge es wieder – zu Herzen gehen» (“Dal cuore possa tornare al cuore”).

    Non è un vezzo, ma un modo per richiamare alla musica la sua accezione originaria: passaggio, esperienza condivisa, linguaggio che unisce – prima ancora che esibizione.

    Accanto all’attività trentennale al Maggio Musicale, Severi ha diretto titoli come NabuccoElisir d’amoreToscaDon GiovanniLa Bohème, lavorando con orchestre quali l’Orchestra Sinfonica di Sanremo, l’Orchestra della Città di Grosseto, i Solisti del Maggio e l’Orchestra Maderna. Ha collaborato con registi come Grisha Asagaroff e si è esibito in teatri quali il Goldoni di Livorno, il Sociale di Rovigo, il Verdi di Lucca, Torre del Lago, Cortona, Piombino.

    Dopo vent’anni, l’opera torna in piazza. Ma ancor di più, torna l’idea che la cultura appartiene a chi la vive, e che la musica non ha bisogno di barriere per arrivare – da cuore a cuore.

  • “Disco Summer Night” è il nuovo singolo de I Lolli

    Da venerdì 11 luglio 2025 è in rotazione radiofonica “DISCO SUMMER NIGHT”, il nuovo singolo de I LOLLI disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 27 giugno.

    “Disco Summer Night” è un brano ironico, scanzonato e dal sapore profondamente italiano, che racconta il lato più surreale e tragicomico dell’estate. I Lolli, anche in questo testo, dipingono scene di vita paradossali e divertenti: dalle nonne al sole come venditrici ambulanti a Riccione, ai bambini sul gommone con il drone come piccoli paparazzi, passando per le code chilometriche in autostrada e le notti trascorse in dogana. Il sound è un mix esplosivo di pop elettronico, dance anni ’80 e atmosfere estive, con un ritornello dal sapore anglosassone pensato per essere cantato a squarciagola: in spiaggia, in macchina o nei locali. La canzone si inserisce nel percorso de I Lolli come un nuovo capitolo del loro racconto musicale, tra ironia generazionale, commedia all’italiana e spirito da tormentone estivo.

    Spiegano i Lolli a proposito del brano: «Questo brano nasce da una frase detta per scherzo durante un viaggio in macchina con Ale, “tutti i nostri amici quest’anno vanno in vacanza all’estero, e se una volta in dogana gli venisse negato l’accesso e fossero costretti a passare delle vacanze italiane cosa succederebbe?”. Avevamo in testa un mix di paesaggi assurdi, momenti di panico e risate — tutte quelle cose che ti fanno dire “non so se sto bene o se sto andando fuori di testa”. In studio ci siamo divertiti un sacco a registrarlo: non volevamo fare il classico tormentone estivo, ma una canzone che lo prendesse un po’ in giro. E invece alla fine… forse lo è diventato davvero».

    Il videoclip di “Disco Summer Night”, diretto da Edoardo Amicucci – già regista dei precedenti progetti del duo – è stato girato tra Piombino, Campiglia Marittima e San Vincenzo, lungo la costa toscana. Il concept riprende l’immaginario evocato dal brano: momenti surreali, viaggi low cost, sogni di libertà e libertinaggio, il tutto immerso in un’estetica pop e volutamente “cheap”, a sottolineare il tono ironico del testo. Tra costumi da spiaggia, valigie, auto assopite al sole e sogni improbabili, il videoclip trasporta lo spettatore in una “vacanza” più mentale che fisica.

    Guarda il videoclip su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=wC24kVzPdvc

     

    Biografia

    I Lolli sono un duo musicale toscano composto da Matteo Buselli e Alessandro Pepe, artisti e performer nati tra palchi di piazza, radio e programmi TV. Dopo anni di formazione in recitazione e musica, hanno partecipato a talent e programmi televisivi tra cui “Don’t Forget the Lyrics” dove Matteo si è distinto diventando uno tra i campioni più ricordati del programma, oltre ad aprire concerti di artisti come Fabrizio Moro, Il Tre a Trento, e ad agosto quello di Dargen D’Amico all’Isola D’Elba. Attualmente stanno registrando il programma tv “Fatti Sentire” presto su Rai 2, dove stanno curando le interviste e il backstage.

    Con un’identità artistica che mescola musica pop, ironia teatrale e riferimenti alla cultura pop italiana, portano in scena spettacoli energici e coinvolgenti. Nel 2024 hanno pubblicato i singoli “l’isola della libertà”, “Non ti senti un boomer” e “Natale Digitale”.

     

    “Disco Summer Night” è il nuovo singolo de I Lolli disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale dal 27 giugno 2025 e in rotazione radiofonica da venerdì 11 luglio. 

     

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  • “Alla Baia” è il nuovo singolo dei Neida

    Dall’11 luglio 2025 sarà disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica “Alla Baia”, il nuovo singolo dei Neida prodotto a Rimini da Mondo REC.

     

    I Neida tornano sulla scena musicale con un nuovo singolo pop dance che promette di diventare il tormentone dell’estate! “Alla Baia” è il titolo del brano, ispirato alla suggestiva Baia di San Giuliano Mare a Rimini, dove la teen-band si è lasciata trasportare dalla musica e dalla libertà. Con un sound internazionale e un ritmo accattivante, “Alla Baia” è il perfetto inno per l’estate e sarà la sigla ufficiale del BAIA Summer Festival, il nuovo evento musicale che si terrà a Rimini dal 13 luglio al 17 agosto.

    Commenta Sara Peci (cantante dei Neida) a proposito del brano: “ALLA BAIA è un pezzo che si discosta un po’ dal nostro stile abituale, ma proprio per questo si è incorporato in noi in modo naturale. È un brano che sa di estate, di esperienze da vivere, e racconta della famosa Baia di San Giuliano a Rimini, il luogo dove tutto è iniziato per noi, dove ci siamo conosciuti e abbiamo condiviso la nostra passione per la musica. A differenza dei precedenti singoli, questo non nasce da una sceneggiatura, il che ci ha permesso di esprimere ancora di più la nostra creatività nell’eseguirlo. È stato interessante scoprire le diverse sonorità di questo brano! Sin dal primo ascolto, ci è venuta voglia di ballare e non vedevamo l’ora di registrarlo!”

    Il videoclip di “Alla Baia”, girato nella suggestiva Baia di Rimini, San Giuliano Mare, è un tributo alla libertà, all’amore e all’amicizia, valori che rappresentano la bandiera della band. Con un intreccio di colori estivi e riprese spettacolari, il video racconta la storia di amori estivi nati sulla riviera, dove il sole non tramonta mai davvero. Diretto da Guido Milani e Fabio Cacciola per Mondo REC Original, con le riprese aeree di Samuele Fantini, il videoclip è un inno alla positività e ai buoni sentimenti. Un nuovo capitolo nella discografia dei Neida, che dopo tre singoli impegnati, si apre a un brano più leggero ma sempre ricco di significato.”

     

     

    Guarda il videoclip su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=CMv_VqVNUA0

    Biografia

    I NEIDA sono una teen-band prodotta a Rimini da Mondo REC, composta da giovanissimi musicisti tra i 17 e i 21 anni. La band si è formata grazie al talent-show televisivo “The Coach” e da lì ha intrapreso un percorso in continua evoluzione che unisce musica e cinema. La formazione è composta da Sara Peci (voce e chitarra elettrica), Fabio Cacciola (tastiera) e Cristian Maggioli (batteria).

    I NEIDA hanno già pubblicato tre singoli: “Battito” (maggio 2024), “Ogni Natale” (dicembre 2024) e “Forever”, colonna sonora del lungometraggio “Battito Forever” distribuito su Amazon Prime Video. La band ha recentemente inaugurato il suo tour estivo e sarà tra i giurati del Baia Summer Festival di Rimini dal 13 luglio al 17 agosto 2025.

    “Alla Baia” è il nuovo singolo dei Neida disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica dall’11 luglio 2025.

     

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  • “L come Lusitania”: viaggio intorno al Fado tra musica e parole con Barbarito, Marconi e Manera mercoledì 16 luglio al Parco Center di Milano


     
    Il nuovo appuntamento della rassegna Alfabeto di PARCO è dedicato al genere musicale nato a Lisbona e dichiarato dall’Unesco patrimonio culturale immateriale dell’umanità

    MILANO – È in programma mercoledì 16 luglio al Parco Center di Milano il nuovo appuntamento di Alfabeto di PARCO, la rassegna dedicata alle culture del mondo e agli artisti che hanno rivoluzionato il Novecento: si tratta di L come Lusitania, concerto-spettacolo tra canzoni e parole sul Fado e sul fascino irresistibile che questo genere musicale, simbolo di Lisbona e del Portogallo, continua a esercitare ancora oggi in tutto il mondo. Dichiarato nel 2011 dall’Unesco patrimonio culturale immateriale dell’umanità e reso celebre dall’inarrivabile Amália Rodrigues, il Fado ha radici che si perdono nel mito: con ogni probabilità è nato nelle strade e nelle taverne dei quartieri più poveri di Lisbona dall’incontro di vari popoli, tra i quali molti di origine africana.
    Il Fado è musica da cantare, ascoltare e ballare. Parla di argomenti legati alla vita quotidiana ed è impregnato di un’altissima intensità emotiva detta saudade, termine con il quale si indica uno stato d’animo di struggimento carico di desiderio per qualcosa d’indefinito e d’indefinibile. Saudade è un misto di tristezza, malinconia e rassegnazione, legato alle aspettative e alle speranze. È una smania che ricongiunge passato e futuro nel ricordo di qualcosa che non potrà tornare, nella nostalgia per l’infanzia o per la propria terra, nel desiderio di qualcosa che avrebbe potuto accadere, nella bramosia di qualcosa che si vorrebbe accadesse ma che non accadrà.
    Il periodo d’oro del Fado ebbe inizio negli anni ‘40 del secolo scorso. A partire da questo decennio e fino agli anni ’60 si moltiplicarono i talenti e nacquero stelle di prima grandezza, tra cui la stessa Amália Rodrigues, soprannominata “la diva do fado”, che rese celebre questo genere in tutto il mondo. In anni più recenti, una nuova generazione di fadisti e strumentisti ha apportato al Fado suoni fusion che, senza alterarne il carattere, gli hanno regalato sfaccettature insospettate.
    Protagonisti di L come Lusitania saranno la cantante Camilla Barbarito, il chitarrista Fabio Marconi, la violinista Eloisa Manera e alcuni ospiti a sorpresa. Davide Ferrari sarà la voce narrante della serata, mentre la drammaturgia e la regia saranno a cura di Antonio Ribatti, direttore artistico di Alfabeto di PARCO. Come sempre, lo spettacolo, prodotto da AHUM, inizierà alle ore 20.30 e sarà al coperto (lo spazio che lo ospita è climatizzato). Ingresso libero con prenotazione consigliata on line (https://www.eventbrite.it/e/l-come-lusitania-il-fado-cuore-segreto-del-portogallo-tickets-1446982025189).

    Afferma Camilla Barbarito: «Con estremo rispetto e amore, ho sempre rubato canzoni e sonorità provenienti da varie culture e da vari popoli. Sono cresciuta ascoltando i richiami dei lavoratori della campagna, le serenate dei pescatori, le ninne nanne, le lamentazioni funebri, i canti di esilio e le filastrocche.  Questi suoni ancestrali mi hanno sempre tenuta radicalmente scostata da quella vocalità imperante così diffusa tra le cantanti della mia generazione. E mi sono sentita sempre accolta nei campi rom, nei villaggi del Sahel nell’Africa subsahariana, negli altipiani andini e in qualsiasi luogo dove si respirasse libertà e anticonformismo. Il Fado fa parte della rosa dei grandissimi amori. Melodie schiette, a tutto cuore. Con una dignità dei sentimenti e una melanconia che preme tra i denti, in una lingua, il portoghese, che fa filtrare il pathos dolorosamente, trattenendo e rilasciando. Questo mondo sonoro, schietto e ruvido, vellutato e carezzevole ma anche arrabbiato, non tollera fronzoli e orpelli ed esige una discesa vertiginosa verso un sé che non è personale, individuale, ma è un sé collettivo e per questo motivo non può che essere radicale. L’artista deve farsi medium, portale della vita, ma non della propria, bensì di quella di questo “noi”, nessuno escluso. Oggi queste pratiche sono molto trasgressive perché impera per l’artista il dovere di intrattenere, animare. Il Fado ci riporta altrove. In un luogo dove canta la madre, canta la nonna e canta la ragazzina. E tutti cantano la stessa canzone».

    Camilla Barbarito, cantante e performer milanese, si è formata attraverso un percorso variegato di teatro sperimentale e canto, grazie anche ad alcune tournée nell’Africa subsahariana e la conseguente scoperta delle culture extra-europee. Collabora con numerosi ensemble musicali e porta avanti una propria originale ricerca nell’ambito della musica popolare mediterranea, ispirandosi alle sonorità balcaniche, al Fado, al Rebetiko greco, al Tango e alla musica Rom. Parallelamente vive molte esperienze sia come attrice di teatro sia come vocal-performer all’interno di spettacoli e concerti di natura sperimentale e improvvisativa.
    Dopo gli studi di jazz all’Accademia Internazionale della Musica di Milano, Fabio Marconi ha iniziato un percorso di ricerca nel campo della world music, in primis quella balcanica della Nema Problema Orkestar con la quale si è esibito in vari festival e nei club di tutta Europa. Si è dedicato alla costruzione di un linguaggio personale influenzato da mondi sonori extraeuropei, a cominciare dal Medio Oriente. Nella collaborazione con Camilla Barbarito si è cimentato con il tango, il fado, il flamenco, lo swing e la bossanova. Nel 2015 ha iniziato la collaborazione con il famoso suonatore di tar Fakhraddin Gafarov e l’anno successivo ha fondato con Ashti Abdo e Manuel Buda l’Abdo-Buda-Marconi trio, che propone brani dal sound mediterraneo. Nel 2018 ha dato vita all’Osmosi trio insieme ad Alberto Pederneschi e Ivo Barbieri.
    Violinista, compositrice e improvvisatrice, Eloisa Manera ha una robusta formazione classica, ma si sta affermando sempre più nell’ambito del jazz e della musica contemporanea. Dedita alla sperimentazione e all’arte e interessata al carattere antropologico e migratorio della musica (come dimensione artistica in grado di catalizzare culture diverse), da sempre Manera indaga il rapporto fra scrittura e improvvisazione. Eloisa ha suonato con tanti big, non solo del jazz, tra cui ricordiamo Herbie Hancock, Ralph Alessi, Chris Cutler, Keith and Julie Tippett, Adam Rudolph, Cyro Baptista, Noa e Skin.

    Prima dello spettacolo, dalle ore 18:30 è previsto un dj set con l’apertura del bar, gestito da 10gradinord, che proporrà prelibatezze e bevande a tema.

    La seconda stagione della rassegna Alfabeto di PARCO, ideata e realizzata da Antonio Ribatti e da Roberto Polillo, titolare del PARCO Center di Milano, gode del patrocinio del Municipio 6 del Comune di Milano: dopo la pausa estiva gli appuntamenti dedicati ai luoghi, alle musiche e alle culture del mondo ripartiranno e riguarderanno la Spagna, il Giappone, il Marocco ma non solo.

    ALFABETO DI PARCO, stagione 2024/2025
    PARCO, via Ambrogio Binda 30, 20143 Milano.
  • Artisti per la Pace a Milano, il 18 luglio un evento promosso e organizzato da Adriano Formoso e Altra Psicologia Lombardia

    Venerdì 18 luglio 2025, alle ore 21.00, Adriano Formoso e tanti artisti insieme per la Pace, la Vita e i Diritti Umani saliranno sul palco del Circolo La Scighera in via Giuseppe Candiani a Milano – in rappresentanza di Altra Psicologia Lombardia, per dire NO alla guerra.

    Nel silenzio assordante di un’epoca in cui l’arte viene spesso sedata dal mercato e molti artisti di fama sembrano dimenticare il potere delle proprie voci, Adriano Formoso, psicologo, cantautore e promotore della serata, rompe il coro muto e sale sul palco per cantare la Pace. Dopo una personale campagna di sensibilizzazione culminata in un appello rimasto inascoltato da molte celebrità del panorama musicale, Formoso denuncia pubblicamente la mancata reazione collettiva del mondo dello spettacolo di fronte alle guerre in corso e al genocidio del popolo palestinese, perpetrato da interessi mostruosamente disumani.

    La musica nei suoi Formoso Therapy Show è da sempre strumento di consapevolezza e di cura. Con brani come “Zajal” e “Zio Pasqualino”, Formoso ha saputo toccare corde profonde, risvegliando il pensiero critico e l’empatia del pubblico. In questo stesso spirito, l’affetto e il sostegno dei suoi amici del gruppo di Altra Psicologia Lombardia hanno organizzato Artisti per la Pace, un evento libero e aperto a tutte e tutti, per dire No alla guerra e sì alla Vita, sostenuto oltre che dagli psicologi, da tanti cittadini che intendono mantenere viva l’attenzione sui diritti umani e contrastare ogni forma di disumanizzazione.

    Una serata unica di musica, parole e testimonianze, in cui tanti collaborano per un obiettivo comune. I compagni di viaggio di Formoso per questo progetto sono Tiziano Schirinzi alla parte tecnica audio e direttore artistico della serata, Luca Granata, coordinatore di Altra Psicologia Lombardia, e Lorenzo Comendulli, co-organizzatore e portavoce di un team di dieci colleghi che hanno lavorato con passione per dare vita a questo importante appuntamento.

    Sul palco, oltre al Cantaterapeuta Adriano Formoso e ricercatore fondatore della Neuropsicofonia, si alterneranno artisti e musicisti che, con generosità e coscienza, hanno scelto di donare la propria voce per una causa collettiva:

    • Sor – Mathys – Seraphic Eyes – Matteo Boseglio – Jazz Band Schirinzi
    • Alessandro Re – Alice Chirico – Aurora – Giuseppe Musso – Gianluca Beltrame
    • Quasi Soul – Mauro Toffetti – Alessandro Ardigò

    Adriano Formoso afferma: “Non possiamo continuare a cantare l’amore, se non abbiamo il coraggio di cantare anche la verità. Non possiamo più tacere. L’arte che tace davanti alla guerra è complice.”

    L’ingresso è gratuito con tessera Arci e sarà possibile fare una donazione per realtà come Emergency, Amnesty International e Croce Rossa, impegnate in queste zone di conflitto. Ingresso con tessera ARCI (può essere fatta sul posto o scaricando l’app “ARCI”). Un’occasione per stare insieme, emozionarci, riflettere e – soprattutto – non rimanere indifferenti.

    Per partecipare è necessario registrarsi al seguente link:  https://bit.ly/artistiperlapace

     

    Biografia

    Adriano Formoso vive e lavora a Milano ed è il primo cantautore italiano, psicologo, omeopata, naturopata e psicoterapeuta ad aver portato la musica in un reparto ospedaliero di ostetricia e ginecologia, presso un importante ospedale milanese.

    Ricercatore nell’ambito delle neuroscienze, Adriano si dedica allo studio della relazione tra musica, cervello ed emozioni.

    Le sue competenze gli hanno permesso di essere protagonista della rubrica del TG2 “Tutto il bello che c’è”, dove propone le sue “pillole” di canzoneterapia e Neuropsicofonia, un approccio innovativo che coniuga arte, scienza e psicologia.

    Autore del libro Nascere a Tempo di Rock applaudito al Salone Internazionale del Libro di Torino, ha reso la musica uno strumento per il benessere psicologico e per la crescita personale, integrandola nel suo percorso terapeutico e artistico.

    Fondatore del Centro di Psicologia e Psicoterapia e del Centro di Ricerca in Psicoanalisi di Gruppo bioniana e di Neuropsicofonia a Garbagnate Milanese, ha iniziato la sua carriera unendo arte e terapia già in giovane età, lavorando presso il Carcere Minorile Beccaria di Milano.

    Da lì, ha proseguito la sua opera nei servizi territoriali per le tossicodipendenze, nelle comunità terapeutiche e nei centri psicosociali per pazienti con gravi patologie come la schizofrenia.

    Nel mondo dello spettacolo, Adriano ha portato la relazione di aiuto al servizio del benessere psicologico attraverso il suo innovativo Formoso Therapy Show. Questo spettacolo, che unisce musica e formazione, è stato accolto con entusiasmo nei teatri italiani, dove aiuta il pubblico a riflettere su temi come la crescita personale e la gestione dei disturbi psicologici.

    Cantautore apprezzato, opinionista radiotelevisivo, scrittore e autore di articoli scientifici, Adriano Formoso continua a ispirare con la sua capacità unica di intrecciare musica, psicologia e ricerca scientifica, rendendo l’arte un potente mezzo di trasformazione e benessere.

    A gennaio 2025 pubblica il brano “Zio Pasqualino”.

    “Nè rabbia né dolore” è il nuovo singolo di Adriano Formoso disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica dall’11 aprile 2025. 

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