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  • Corrado Caruana: da venerdì 5 dicembre in digitale “RIC” il nuovo singolo

    Da venerdì 5 dicembre 2025 sarà disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale “RIC” il nuovo singolo di CORRADO CARUANA, estratto dall’EP “NOUVELLE VAGUE” di prossima uscita.

    “Ric” è un brano dal carattere descrittivo, dal tono intimo e cinematografico, che invita l’ascoltatore a lasciarsi guidare dall’immaginazione. Le tensioni sonore si alternano a momenti di quiete, creando un percorso emotivo intenso ma sempre equilibrato. La melodia resta chiara e cantabile, muovendosi in un equilibrio naturale tra semplicità e profondità. Nel pezzo convivono elementi jazz, classici e popolari, con accenti più sperimentali che contribuiscono a definire un linguaggio personale e contemporaneo. Nella seconda parte, l’apertura in tonalità maggiore introduce una sensazione di leggerezza e liberazione, in netto contrasto con la tensione iniziale.

    Spiega l’artista a proposito del brano: “Tra i quattro brani dell’EP, questo è il secondo che ho composto. Probabilmente è anche quello a cui sono più legato, anche per una questione di tempo dedicato. È un regalo a mio figlio. All’inizio suona malinconico, quasi a prefigurare uno stato d’animo futuro, mentre io osservo con nostalgia i giorni in cui era bambino… insomma, un brano d’avanguardia. La sezione B, in qualche modo, irradia felicità e da un equilibrio necessario”.

     

    CORRADO CARUANA | BIOGRAFIA

    Chitarrista e compositore di Parma, si è laureato in chitarra jazz presso il Conservatorio “G. Nicolini” di Piacenza, conseguendo il diploma accademico di secondo livello con il massimo dei voti.

    Pur avendo una solida formazione jazzistica e un background fortemente legato al linguaggio di Django Reinhardt, non si è mai riconosciuto in un unico genere, preferendo seguire un percorso personale, libero da etichette e sfuggendo a incasellamenti.

    Nel corso degli anni ha collaborato con numerosi musicisti di diversa estrazione, tra cui Stochelo Rosenberg, Michele Pertusi, Alessandro Nidi e l’Orchestra Toscanini, esperienze che hanno contribuito ad ampliare il suo orizzonte musicale e a consolidare una voce chitarristica originale e in continua evoluzione.

    Membro e fondatore del progetto “Django’s Fingers”, vincitore del festival nazionale “Barezzi” nel 2007, oggi alterna l’attività concertistica a progetti che uniscono musica e teatro, tra cui il duo comico-musicale “Attacchi di Swing” e “Première Étude sur Piaf”, spettacoli che porta regolarmente nei teatri in Italia e all’estero.

    Con l’uscita di “Nouvelle Vague”, il suo debutto discografico da solista, segna un percorso maturo e personale, frutto di anni di ricerca, incontri e libertà creativa.

    “RIC” è il nuovo singolo di Corrado Caruana disponibile sulle piattaforme digitali di streaming da venerdì 5 dicembre.

     

     

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  • “Luna sotto Venere” è l’album d’esordio di ANDROMEDA

    Dal 5 dicembre 2025 sarà disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in formato CD “Luna sotto Venere”, il primo album di ANDROMEDA, che sarà presentato il 6 dicembre 2025 in “Luna sotto Venere: La Data Zero” presso il Teatro degli Amici di Bordonchio a Bellaria-Igea Marina (RN).

     

    “Luna sotto Venere” è l’album d’esordio di ANDROMEDA, un progetto che raccoglie e intreccia le tappe del suo percorso di rinascita personale e artistica. Ogni brano è un frammento di questo viaggio, un capitolo che racconta la liberazione dal giudizio esterno, il coraggio di lasciare alle spalle una vita che non sentiva più sua, la caduta e la rinascita, fino alla conquista di una nuova consapevolezza.

    Anticipato dai singoli “Ok, Goodbye”, “Non hai bisogno di me”, “Ventiquattro Ore” e “Rumore”, il disco si configura come un vero e proprio diario sonoro: un invito a guardarsi dentro e ad abbracciare la propria autenticità senza paura.

    Sul piano musicale, “Luna sotto Venere” si muove tra pop, dance e funky con sfumature anni ’80 rilette in chiave moderna, in una dimensione internazionale e al tempo stesso profondamente personale. Le produzioni di Nacor Fischetti (La Rua) e la scrittura condivisa con Gloria Collecchia (Sugar Music) hanno contribuito a dare al progetto un’identità precisa e riconoscibile, con riferimenti a Dua Lipa, The Weeknd, Calvin Harris, Sabrina Carpenter e Cher.

    Con “Luna sotto Venere”, ANDROMEDA firma la sua dichiarazione d’intenti: trasformare la musica in uno spazio di libertà, energia e verità emotiva, capace di risuonare in chiunque abbia vissuto il coraggio di rinascere.

    Commenta l’artista sull’album: “Ho scritto queste canzoni per raccontare il mio viaggio di rinascita: nel momento più buio della mia vita ho capito che non potevo più continuare a vivere in una realtà che non sentivo mia. È lì che ho trovato il coraggio di ricominciare da capo, scegliendo una vita autentica e senza maschere. Ogni brano è un frammento di questa trasformazione: la liberazione dal peso del giudizio, la forza di lasciare andare ciò che non mi rappresentava più, la scoperta della mia verità e infine la rinascita.

    Con Luna sotto Venere voglio condividere non solo la mia storia, ma un messaggio universale: anche nei momenti più difficili c’è sempre la possibilità di rinascere e di tornare a risplendere. La musica è diventata il mio spazio di libertà, ed è lì che voglio incontrare chi ascolta. Spero che in queste canzoni possiate ritrovare un frammento della vostra storia e sentire che, in fondo, non siamo mai soli nel nostro cammino.”

    Track list

    • Non hai bisogno di me
    • Ok, Goodbye
    • Ventiquattro Ore
    • Amore Classico
    • Quello che manca
    • Rumore
    • Luna sotto Venere
    • Africa (cover)

    Sabato 6 dicembre 2025 si terrà il concerto “LUNA SOTTO VENERE: LA DATA ZERO” presso il Teatro degli Amici di Bordonchio a Bellaria-Igea Marina (RN). Lo spettacolo sarà un mix di musica pop, con brani inediti dell’album “Luna sotto Venere” e hit pop e dance dagli anni ’80 ad oggi.

    ANDROMEDA sarà accompagnato sul palco da una band composta da Filippo Fabbri (batteria), Giovanni Casadei (basso/synth), Ivan Maioli (chitarra) Elisa Semprini, Elisabetta Forcellini (cori) e da un corpo di ballo composto da Aleksandra Stojic, Valentina Crudeli, Virginia Rossi

    Il concerto sarà un’esperienza immersiva che unisce musica, performance scenica ed emozione visiva. L’album “Luna sotto Venere” racconta un percorso di rinascita personale e artistica, affrontando temi universali come la libertà di esprimersi e la resilienza.

    L’ingresso è a offerta libera e l’evento è organizzato da un gruppo di giovani del territorio.

    Biografia

    ANDROMEDA, nome d’arte di Manuel Zamagni (classe 1993), è un cantautore e performer nato e cresciuto in Romagna. La sua passione per la musica si manifesta fin da giovanissimo, quando alle scuole medie un insegnante individua il suo talento e lo incoraggia a intraprendere studi musicali. A soli 16 anni inizia a prendere lezioni di canto con diversi insegnanti, ciascuno dei quali contribuisce a formare la sua vocalità e il suo stile personale.

    Dopo un periodo di smarrimento, il 2020 segna per Manuel una svolta decisiva: un tempo di cambiamento in cui, guardandosi dentro, sceglie di tornare alla sua vera essenza, la musica. Torna ad esibirsi sul territorio locale riscoprendo la forza del palco e parallelamente inizia a lavorare al suo progetto personale, che prenderà il nome di ANDROMEDA: un percorso di rinascita artistica ed emotiva, libero da etichette e capace di raccontare con sincerità la sua trasformazione.

    Musicalmente, il sound di ANDROMEDA fonde pop, dance e funky con forti influenze anni ’80, reinterpretate in chiave contemporanea. Le sue principali reference includono Dua Lipa, The Weeknd, Calvin Harris, Sabrina Carpenter e Cher, artisti capaci di unire modernità e impatto internazionale a testi che sanno parlare al pubblico in modo diretto.

    La sua discografia comprende i singoli Ok, Goodbye, Non hai bisogno di me, Ventiquattro Ore e Rumore, brani che hanno anticipato l’album d’esordio Luna sotto Venere. Ogni traccia rappresenta un capitolo del suo percorso personale e artistico, affrontando temi come l’identità, la libertà, l’amore e la capacità di rinascere dopo i momenti più difficili.

    Il progetto si avvale di un team di professionisti: la produzione è affidata a Nacor Fischetti (La Rua, GlowUp Studio), la scrittura dei testi e delle melodie è condivisa con Gloria Collecchia (Sugar Music), mentre la direzione creativa e gestionale è supportata da un team che segue comunicazione, immagine e management.

    Il target della sua musica abbraccia principalmente un pubblico giovane-adulto, dai 18 ai 35 anni: ascoltatori che si riconoscono nei valori di libertà, autenticità e resilienza che ANDROMEDA porta nelle sue canzoni.

    Con Luna sotto Venere, ANDROMEDA punta a raccontare che la musica può essere uno spazio di verità e libertà, in cui chiunque può riconoscersi e trovare la forza di rinascere. Il suo obiettivo professionale è affermarsi nel panorama musicale italiano come voce autentica e innovativa del pop contemporaneo, costruendo nei prossimi anni un percorso solido che unisca dischi, tour e collaborazioni artistiche di respiro internazionale.

    Anticipato dall’omonimo singolo, “Luna sotto Venere” è l’album d’esordio di ANDROMEDA disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in formato CD dal 5 dicembre 2025.

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  • “Come Charlot” è il nuovo singolo di AlCe

    Da venerdì 5 dicembre 2025 sarà disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming digitale “Come Charlot” il nuovo singolo di AlCe.

     

    Il brano “Come Charlot” è un inno alla trasformazione personale, un umile e potente tributo a uno dei più grandi artisti di tutti i tempi, che ci insegna a ricominciare sempre, partendo da noi. A cento anni dall’uscita de “La Febbre dell’Oro” (1925), i messaggi di speranza e giustizia di Charlie Chaplin risuonano più che mai. Non un semplice omaggio, ma una vera e propria colonna sonora contemporanea ispirata a Charlot.

    La canzone è una delicata miscela di generi: la profondità del cantautorato si fonde con ritmi caldi e avvolgenti. Il sassofono e la sezione dei fiati non si limitano a fare da accompagnamento, ma costruiscono un’atmosfera intima e ricca, che rispecchia la vulnerabilità e la forza del “vagabondo-errante”. Il testo affronta la precarietà, la mancanza sia economica che affettiva, la manipolazione dell’informazione da parte del potere, ma è intriso della convinzione che tutto può succedere e cambiare. È un manifesto che invita a intraprendere la ricerca del proprio oro interiore, quella ricchezza che nessuna borsa o banca potrà mai svalutare o svendere.

     

    Spiega l’artista a proposito del brano: “La mia ammirazione per l’originalità di Charlot non è mai venuta meno. Questo brano nasce in un momento speciale: l’anniversario dell’uscita di uno dei suoi capolavori che più mi ha toccato. Ho voluto immedesimarmi, calandomi nelle atmosfere e nelle vesti dei cercatori d’oro, per catturare l’essenza delle loro speranze e delle loro fatiche. Quelle stesse aspirazioni che, in contesti diversi, animano chi lotta oggi per un domani migliore”.

     

     

    Biografia

    Per un lungo periodo, la sua creatività è rimasta un’esigenza custodita, un modo intimo di osservare il mondo da angolazioni diverse. Solo da circa dieci anni ha scelto di condividere con il pubblico i suoi testi letterari e le sue canzoni, brani che erano già pronti da tempo, ma per i quali non si sentiva ancora pronto all’esposizione.

    La musica è un linguaggio appreso fin dall’adolescenza, iniziando con la chitarra a quindici anni in una scuola privata e, successivamente, aggiungendo la tastiera. Questa passione si traduce in un ascolto eclettico, che spazia dalla musica classica al pop, dal folk all’etnica, convinto che un brano apprezzato sia capace di superare ogni categorizzazione di genere.

    Nella sua produzione, che si inserisce nel solco del cantautorato con sonorità d’eco internazionale, le liriche si concentrano spesso su temi profondi come l’esistenzialismo, l’ecologia e la crescita personale. AlCe è insegnante di Hatha Yoga e si dedica attivamente all’ambientalismo. Ed è proprio per questa natura introspettiva che il suo lavoro trova un ascolto particolarmente attento in un pubblico più maturo, sensibile a queste riflessioni.

    Dietro la realizzazione di ogni brano c’è un sodalizio artistico consolidato. L’uomo della “stanza dei bottoni” e non solo, è Piero Pellicanò, che cura gli arrangiamenti e la produzione video-musicale presso il suo studio, il “Pellicano laboratorio musicale”.

    Tra i titoli che meglio rappresentano questo percorso si ricordano: Tisana, David Livingstone, Un fiume di rose e Robot.

    L’obiettivo è ora quello di far conoscere questo progetto a un pubblico più vasto, in particolare anche

    attraverso i canali social, con l’auspicio di poter trovare anche l’appoggio di un editore o di una casa discografica che creda nel valore e la diffusione di queste canzoni.

     

    “Come Charlot” il nuovo singolo di AlCe disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica da venerdì 5 dicembre.

     

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  • Le tastiere di Samuele Bernardi e un equilibrio ritrovato: il nuovo lavoro di Josten

    C’era una stanza piena di bozze, file non chiusi e appunti scritti nelle notti in cui la voce era solo un filo spezzato da ansie e paure. Un territorio dove Josten è rimasto per mesi, cercando un punto fermo mentre la quotidianità perdeva quota e ogni minuto trascorso sembrava scorrere senza un obiettivo, senza una direzione. “Instabile”, il suo nuovo singolo per Troppo Records, è nato quando la musica ha smesso di essere un piano di lavoro per diventare l’unico appiglio, l’unico asse che resta saldo mentre tutto intorno si assottiglia, abbassa il volume e cambia consistenza.

    Poco dopo, è stato il suono delle tastiere di Samuele Bernardi a rimettere in movimento quel tempo che era rimasto fermo, quasi cristallizzato. Un ingresso discreto, che ha anticipato le parole e ne ha preparato il terreno. Lì, tra notti irregolari, versioni accantonate e file conservati, tenuti da parte senza il coraggio di lasciarli uscire, “Instabile” ha trovato finalmente una forma e ha concesso a Josten la possibilità di rialzare lo sguardo dopo anni di ricostruzione silenziosa.

    Il percorso personale dell’artista è infatti partito da lontano e lontano è maturato: Sydney, con i suoi spazi dilatati e la distanza dalle origini, è stato per lui il luogo in cui ha imparato a conoscere, a dialogare e convivere con la solitudine senza esserne schiacciato. La pausa discografica si è così trasformata in un laboratorio invisibile, una palestra fatta di disciplina, esercizi quotidiani, prove, tentativi, giornate senza musica e altre in cui solo la musica riusciva a dare un senso al mondo. E proprio lì, in quella distanza, Josten ha compreso quali parti di sé valeva la pena tenere, quali avrebbe dovuto lasciare indietro e quali sarebbero state indispensabili per ripartire.

    Ogni brano non pubblicato è diventato una tappa del suo riassetto, un modo per ritrovare un’identità creativa che sembrava dissolta.

    Oggi, quel piano personale si è innestato in un tema più ampio, che attraversa una generazione: la sensazione di vivere su un terreno friabile, in cui lavoro, relazioni, futuro e identità cambiano ordine con una rapidità che non lascia il tempo di metabolizzare nulla. “Instabile” non ne fa un canale interpretativo, né un messaggio sociale esplicito. È piuttosto un riflesso, un frammento di un’esperienza vissuta da molti: la fatica di trovare una direzione quando tutto si muove velocemente, e la necessità di un punto saldo che permetta di non sprofondare.

    Non è un discorso sociologico, né un tentativo di generalizzazione: “Instabile” conserva la traccia di un momento specifico, che chiede di essere compreso, di essere collocato nel suo contesto naturale.

    Tra il capire cosa meriti spazio, cosa richieda una svolta e cosa vada abbandonato, Josten regala a chi ascolta un luogo in cui riconoscersi, lontano dal giudizio e dalle interpretazioni che deformano il senso delle cose.

    La sua voce, stabile anche nei passaggi più istintivi, percorre continui passaggi di intensità che raccontano i momenti di crollo vissuti, i ricordi che bruciano ancora, le attese e la ripartenza. Il ritornello – «Ma ti ho voluto tanto bene, insieme spezziamo le nostre tegole» – traccia l’andamento irregolare del brano, l’oscillazione tra chi si è stati e chi si prova a diventare.

    «“Instabile” – dichiara l’artista – nasce da un periodo complicato, fatto di incertezze, delusioni e passi falsi. Mi sentivo bloccato, come se la mia vita fosse scesa di livello. Ho dovuto guardarmi dentro, capire cosa cambiare e affrontare me stesso. In tutto questo, la musica è stata l’unica cosa che non mi ha mai lasciato: è ciò che mi ha tenuto vivo, che mi ha permesso di rimanere a galla quando tutto sembrava andare a fondo. Questa canzone racconta gli anni di silenzio, senza nuove uscite, ma pieni di lavoro, sacrifici e notti trascorse a creare nell’ombra. Racconta il fatto che, anche quando mi sentivo instabile, non ho mai smesso di crederci. È la mia storia, la mia caduta e la mia risalita. È un promemoria che, anche quando tutto trema dentro, non dobbiamo mollare mai.»

    Prodotto da Matteo Lacertosa, “Instabile” segna l’apertura di una nuova fase del percorso di Josten. Un brano che arriva dopo anni di lavoro silenzioso e che si presenta come una pagina rimasta in sospeso troppo a lungo e finalmente portata alla luce.

  • “Gli Occhi di Mio Padre” – il nuovo videoclip di Emidio De Berardinis tratto dall’album VIA IGNIS

     

    “Gli Occhi di Mio Padre” – il nuovo videoclip di Emidio De Berardinis tratto dall’album VIA IGNIS

    https://www.youtube.com/watch?v=5MoRIAY6Si4

    Esce il videoclip di “Gli Occhi di Mio Padre”, il nuovo lavoro del cantautore Emidio De Berardinis (tratto dall’album Via Ignis), un brano intenso e visionario che diventa immagine, simbolo e viaggio interiore. Il video è un vero e proprio racconto visivo, dove le immagini non seguono semplicemente la musica, ma danzano con essa, amplificando il senso profondo del testo e guidando lo spettatore in un territorio emotivo e spirituale. Ogni scena è pensata come un riflesso, uno specchio, un varco: perché dietro ogni sguardo si nasconde una storia, e quella storia inevitabilmente risuona negli occhi di chi osserva.Per chi è pronto a lasciarsi attraversare, il videoclip diventa un’esperienza rivelatrice: non solo visione, ma luce che illumina l’anima.

    Il brano “Gli Occhi di Mio Padre” è un’ascesa. Non guarda indietro, ma risale. Non è nostalgia: è risveglio. Il brano affronta la possibilità – spesso dolorosa, ma necessaria – di riconoscere che molti dei nostri modelli, dei nostri sogni, persino delle nostre idee sull’amore, non sono davvero nostri: sono eredità inconsapevoli, forme ricevute che a volte soffocano l’Essenza invece di nutrirla. Gli occhi diventano così portali: attraverso essi si può perdere se stessi oppure ritrovarsi.

    Nell’erranza dello Spirito tra i deserti dell’apparenza, l’uomo si lascia tentare da ciò che brilla ma non nutre, finché arriva la notte e gli occhi si chiudono. Solo allora può iniziare il vero sogno: quello in cui il cielo non è più sopra, ma dentro. Il brano ricorda che tutto dipende da chi guarda: se guarda la mente controllante, vede prigioni; se guarda la coscienza, vede porte; se guarda l’Amore, vede l’origine stessa della realtà. “Gli Occhi di Mio Padre” è una carezza agli sguardi mancati, un saluto ai padri rimasti ancorati alle loro certezze, un canto per liberare la vita dalle eredità che l’hanno appesantita. Ma è anche una benedizione: perché proprio in quello sguardo spento si accende la fiamma nuova di chi ha scelto di vedere davvero.

    Credits

    Video, Testo, Voce e musica: Emidio De Berardinis

    Mix, Edit e Master: Stefano Lelii presso La Baia dei Porci

    Pianoforte suonato da Flavio Marozzi

     

    IL DISCO

    Via Ignis è un viaggio dentro il fuoco interiore: piano malinconico, archi che feriscono e curano, brani che passano dalla dolcezza alla Satie (Gli occhi di mio padre) alla tensione rituale di Filia filii tui. Non un disco: un attraversamento.

  • Gwendolyn Simpson Chabrier torna in libreria con “Vite Ribelli” (Armando Curcio Editore)

    Il romanzo storico-biografico “Vite ribelli. Madame Claude e il business del piacere” di Gwendolyn Simpson Chabrier si preannuncia come una delle più intriganti uscite letterarie dell’ultimo scorcio del 2025, trattando in maniera sapiente le vicende della prostituzione d’élite. I lettori vi troveranno una dettagliata panoramica sulla figura di Fernande Grudet, meglio conosciuta come Madame Claude, la celebre maîtresse parigina, e sulla vita di Alexandra, sua cugina americana.

    Questo libro è soprattutto la storia di due donne rivoluzionarie che hanno, ciascuna a proprio modo, sovvertito l’ordine sociale per assurgere a protagoniste della propria vita e di quella altrui. Due cugine nate e cresciute sulle sponde opposte dell’Atlantico, diverse per ceto sociale ed attitudini, ma unite dalla volontà di oltrepassare gli angusti limiti imposti alle donne dalla Cultura degli inizi del Novecento.

    Alexandra, bellissima e ricca erede di un’aristocratica famiglia statunitense, lo farà sfruttando il proprio fascino e la propria avvenenza, spezzando cuori e patrimonio, dedicandosi a una vita di piacere e lusso tra America, India ed Europa. 

    Ho vissuto molti anni in Francia. Alcuni amici miei hanno realmente conosciuto Madame Claude” – ci fa sapere l’Autrice.

    La sua vita molto, molto particolare mi ha convinta a scrivere questo libro. Non l’ho mai incontrata personalmente, ma i racconti che su di lei ho ascoltato – racconti di persone che l’hanno realmente conosciuta – mi hanno affascinata a tal punto da volerne scrivere una biografia romanzata. Una donna da tratti così particolari ed unici, conosciuta in tutto il mondo, che ha creato un impero facendo della prostituzione un fenomeno d’élite”.

    Claude, dimessa figlia della piccolissima borghesia francese, sfrutterà la sua intelligenza e la sua propensione per gli affari divenendo in pochi anni la maîtresse più potente e famosa della sua epoca: una madame raffinata che terrà in pugno politici, reali, personaggi del jet-set internazionale, tutti avvinti dalla sua rete del piacere.

    Il resoconto che ne fa Gwendolyn Simpson Chabrier approfondisce la storia della prostituzione, distinguendo tra il ruolo della prostituta comune e quello più raffinato e influente della cortigiana, con un focus sulla Fishing Fleet in India e su personaggi come Veronica Franco e Madame de Pompadour. Una parte significativa è dedicata alla ribellione sociale di Alexandra e Fernande, che usano il loro corpo per sfidare le aspettative della società borghese del XX secolo, sebbene entrambe pagheranno le conseguenze del loro anticonformismo e narcisismo con una profonda solitudine. Tra le pieghe di questo affascinante racconto, rimangono ben delineati l’ascesa e il declino dell’impero di Madame Claude, dalla meticolosa selezione (e trasformazione) delle sue claudettes, alla fuga dagli accertamenti fiscali e ai successivi periodi di detenzione. La storia di Madame Claude è molto più di quella di una semplice maîtresse. È una parabola complessa sull’ambizione smisurata, sul potere che corrompe e sull’ipocrisia di una società che condanna in pubblico ciò che brama in privato. La sua vita è la cronaca di una ribellione contro un destino di mediocrità, una lotta condotta con le uniche armi che le erano state concesse: l’astuzia, l’intelligenza e il corpo delle donne.

    La sua ascesa e la sua caduta lasciano aperti interrogativi profondi. In una società che offriva alle donne ruoli così limitati, la ribellione di Fernande e della cugina Alexandra fu un atto di emancipazione o la cronaca di una sconfitta annunciata? La loro storia costringerà i lettori a riflettere sul prezzo della libertà e sulla natura effimera del potere, soprattutto quando è costruito sulla sabbia mobile dei segreti altrui.

    Alla domanda sul perché’ i lettori dovrebbero comprare questo libro, Gwendolyn Simpson Chabrier risponde di aver scritto un libro divertente, oltre che un lavoro culturalmente serio ed approfondito sul fenomeno, intendendo dimostrare a chi legge come la mentalità sottesa al successo della prostituzione di cui narra vada oltre il sesso, affondando i suoi segreti nella psicologia dei clienti.

    Il libro si troverà in libreria e sulle principali piattaforme on line dal 28 novembre 2025. 

    L’AUTRICE

    Gwendolyn Simpson Chabrier, originaria di New York, ha trascorso molti anni tra Francia e Stati Uniti prima di trasferirsi come base a Roma. Dopo il Bachelor of Arts e il Master of Arts presso l’Universita’di New York, ha proseguito gli studi in Letteratura ad Harvard e ha ottenuto il dottorato alla Sorbona di Parigi. Ha insegnato alla New York University, all’Università di Rouen e alla Sorbona, e per diversi anni ha lavorato come agente letterario per le edizioni Lebaud di Parigi.

    È autrice di: Norman Mailer. L’uomo che si proclamò Messia (Eurilink); Dietro il filo spinato (premio Bancarella Romana 2010). Ha pubblicato per Armando Curcio Editore: Un destino asiatico (2014); L’India degli Intoccabili (2015, premio Nabokov); Le famiglie di Faulkner: una saga del Sud (2016); Le bambine scomparse dell’Asia (2018, premio Books for Peace 2019); La saga di una famiglia anglo-indiana (2020); Figli ad ogni costo (2022, premio internazionale ASAS); Post Covid e New Generation (2024).


    TITOLO: VITE RIBELLI

    SOTTOTITOLO: MADAME CLAUDE E IL BUSINESS DEL PIACERE

    AUTRICE: GWENDOLYN SIMPSON CHABRIER

    COLLANA: ELECTI

    PAGINE: 250

    FORMATO: 14×21 cm

    COPERTINA: FLESSIBILE CON BANDELLE

    ALLESTIMENTO: BROSSURA INCOLLATA

    ISBN-EAN: 978-88-6868-389-4

    PREZZO: € 19,00


  • “Universi” è il nuovo singolo di Gemini estratto dall’omonimo album

    Da venerdì 28 novembre è in rotazione radiofonica “UNIVERSI”, il nuovo singolo di GEMINI, estratto dall’omonimo disco già disponibile dal 21 novembre su tutte le piattaforme di streaming digitale e in formato fisico.

     

    “Universi” è un brano che nasce come viaggio immaginario oltre i confini del cielo, ma diventa subito un percorso interiore. Il pezzo racconta la sensazione di smarrimento e di vertigine che tutti proviamo davanti alla vita, e al tempo stesso la scoperta che esiste un’unica forza in grado di ridarci equilibrio: l’amore. Non è l’amore raccontato in modo idealizzato, ma fragile e reale, fatto di speranze, di paure che si sciolgono, di universi paralleli che immaginiamo per fuggire, ma nei quali torniamo sempre allo stesso punto: la necessità di sentirci accolti e compresi. Il cielo, le stelle e lo spazio diventano metafore di questa ricerca: da una parte l’infinito che ci spaventa, dall’altra la possibilità di rinascere in nuovi mondi, di scegliere “un universo” in cui vivere davvero. “Universi” è una canzone che intreccia intimità e visione cosmica, in cui le fragilità individuali trovano forza e senso nel legame con l’altro.

     

    “Avevo scritto Universi qualche anno fa, ma solo adesso ho sentito che era il momento giusto per farla uscire. È una canzone che parla di due persone che si cercano nello spazio, ma in fondo racconta anche la mia voglia di ritrovare me stesso tra mille mondi possibili”, commenta Gemini.

     

    Con l’album “UNIVERSI”, Gemini raccoglie tutto il suo percorso: un mosaico di esperienze, collaborazioni e ricerca personale che lo confermano come una delle voci contemporanee più sincere e visionarie della nuova scena cantautorale italiana. Il disco è un viaggio attraverso l’amore in tutte le sue forme: quello che arriva all’improvviso e può cambiare la vita, quello che fa correre più veloce di ogni limite, quello che sa di mare, di sogni e di vertigini. Ogni canzone è una fotografia diversa dello stesso sentimento, capace di accendere ricordi e nuove speranze. Dalla leggerezza di un “Ti vengo a prendere” fino alla profondità degli “Universi” che si incontrano, il disco intreccia intimità e immaginazione, realtà e sogno. È un racconto sincero, profondo, che lascia spazio a chi ascolta di ritrovarsi dentro ogni parola e ogni melodia.

     

    Spiega il cantautore a proposito del disco: “Ho scritto queste canzoni insieme alla mia squadra di lavoro nei momenti in cui avevo bisogno di dare un nome a ciò che sentivo. Parlano d’amore, ma non solo come emozione romantica: l’amore che salva, che ferisce, che ti fa crescere e che a volte ti spinge a guardare oltre il cielo. Questo album è il mio modo di mettere ordine tra i ricordi, le paure e i sogni, e trasformarli in musica. Non cerco risposte, ma connessioni: se anche solo una persona si riconoscerà in queste parole, allora avrò raggiunto il senso di tutto”.

     

    “UNIVERSI” TRACKLIST:

    1.Universi

    2.A mio agio con te

    3.All’improvviso

    4.Pagine al vento

    5.Dai dai dai

    6.Dimmi che ci sei

    7.Fuori controllo

    8.Vita difficile

    9.Ti vengo a prendere

    10.Corri

    11.La volta buona Bonus track

     

     

     

    Biografia

    Gemini è un cantautore italiano capace di coniugare la profondità della scrittura d’autore con sonorità contemporanee, dando vita a canzoni autentiche che raccontano emozioni quotidiane, sogni e fragilità. La sua cifra stilistica si distingue per intensità narrativa, originalità melodica e una forte attitudine da performer.

    Debutta nel 2013 con l’EP Fuori di testa, prodotto da Ettore Diliberto in collaborazione con Alberto Radius, scalando le classifiche Mondadori e Sorrisi & Canzoni. L’anno seguente pubblica “Chissà che sarà”, registrato nei leggendari Abbey Road Studios di Londra sotto la supervisione di Simon Gibson (già al fianco di Beatles, U2, Paul McCartney).

    Nel 2017, il brano vince il primo contest nazionale organizzato dalla rivista britannica Classic Rock, distinguendosi tra centinaia di proposte italiane.

    Nel corso degli anni si esibisce in prestigiose rassegne come Emilia Live e La Notte delle Chitarre, condividendo il palco con grandi nomi della musica italiana. Collabora con artisti del calibro di Mario Schilirò (Zucchero), Alberto Rocchetti (Vasco Rossi) e molti altri.

    Nel 2019 pubblica “La superficie”, entrato nella classifica Indie Music Like e accompagnato da un videoclip con Ricky Memphis. Nello stesso anno esce “La mia canzone”, con la partecipazione straordinaria di Alessandro Haber nel videoclip.

    Il 2021 lo vede in apertura ai concerti di Anna Tatangelo, Ron e James Senese, oltre a un live in collaborazione con l’attore Leonardo Bocci. Pubblica il singolo Come si fa, presentato alla Milano Music Week, e partecipa a programmi televisivi su Rai 1 (The Band con Carlo Conti), Canale 9 (Don’t Forget The Lyrics) e Rai 2 (Viva il Videobox di Fiorello).

    Nel 2022 vince il Premio Mia Martini nella categoria Emergenti con il brano Sapore d’estate. L’anno successivo partecipa al Premio Ravera e pubblica “La volta buona”, presentato in diretta su Rai 1 nel programma di Caterina Balivo.

    Nel 2024 si aggiudica il Vertical Music Award a Casa Sanremo per il videoclip di La volta buona. Ad aprile pubblica Questo strano viaggio, prodotto da Danilo Cherni e Maurizio Perfetto, musicisti storici di Antonello Venditti. A giugno rende omaggio a Rino Gaetano con una personale rivisitazione di Mio fratello è figlio unico, seguita a novembre da una versione moderna dell’Inno d’Italia, girata in Piazza del Campidoglio con il coro Le Dolci Note.

    Nel 2025 è protagonista del programma Bellissima Italia su Rai 2 e ospite nei format Sogni di gloria (Rai Radio 2), Videobox e Vertical Music durante il Festival di Sanremo.

    Ad ottobre 2025 è stato ospite di Sorrisi e Canzoni al Festival dello spettacolo di Milano per presentare il brano “Corri”.

    Dopo “Ti vengo a prendere” e “Corri”, “Universi” è il nuovo singolo di Gemini disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 21 novembre e in rotazione radiofonica da venerdì 28 novembre, estratto dall’omonimo album.

     

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  • “Make it happen” è il nuovo album di Cesare Pizzetti

    Dal 28 novembre 2025 è disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in formato CD “Make it happen”, il nuovo album di Cesare Pizzetti per Irma Records con Maxx Furian, Tullio Ricci, Leo Dalla Cort e Flavio Boltro (special guest).

    “Make It Happen” è il nuovo album del contrabbassista e bassista Cesare Pizzetti, in uscita per Irma Records. Interamente composto da brani originali, il disco vede Pizzetti alternare con maestria contrabbasso e basso elettrico, proponendo un suono caldo e maturo, in perfetto equilibrio tra lirismo e groove.

    Pizzetti è un musicista poliedrico, noto per il suo stile versatile e personale, che ha forgiato attraverso collaborazioni in generi diversissimi, dal jazz al pop, dall’hip hop al cantautorato, lavorando con artisti del calibro di Tullio De Piscopo, Arthur Miles, Bassi Maestro, Colle Der Fomento Fabio Ilacqua e molti altri.

    Per questa nuova avventura, Pizzetti è affiancato da un ensemble di spicco della scena jazz italiana:

    Maxx Furian alla batteria, un musicista di fama internazionale noto per la sua versatilità e collaborazioni con artisti come Randy Brecker e Laura Pausini. La sua presenza garantisce una ritmica impeccabile e un flusso creativo costante.

    Tullio Ricci al sax tenore, già al fianco di Pizzetti nel precedente album “It’s Clearing Up Again” (2019). Il suo suono profondo e il talento improvvisativo sono cruciali per il carattere del disco.

    Leo Dalla Cort al pianoforte e tastiere, giovane talento che si distingue per uno stile elegante e moderno. La sua capacità di spaziare tra acustico ed elettrico aggiunge profondità e freschezza.

    L’album si arricchisce della partecipazione di Flavio Boltro, trombettista di fama internazionale, ospite nei tre brani conclusivi. Il suo suono inconfondibile conferisce energia e raffinatezza al progetto.

    “Make It Happen” incarna lo spirito del progetto: la necessità di trasformare l’ispirazione in azione, un invito a dare voce all’urgenza creativa senza rimandare. L’opera celebra la forza dell’interplay, la scrittura consapevole e la libertà del jazz, confermando Cesare Pizzetti come un artista con una voce autentica e personale.

    Spiega l’artista a proposito del nuovo album: “Make It Happen nasce dalla profonda esigenza di trasformare l’ispirazione in musica viva, prima che l’idea si disperda. È un invito all’azione e alla presenza, un monito a dare voce all’urgenza creativa nel momento in cui prende forma. L’album riflette il mio percorso musicale, intrecciando le sue diverse “anime” , jazzistica, funk ed elettrica – frutto di ascolti ed esperienze differenti. Guidato dal carattere di ogni composizione, ho scelto di alternare contrabbasso e basso elettrico ricercando un equilibrio costante tra lirismo e groove, tra scrittura e libertà improvvisativa, tra riflessione e istinto. Ho voluto coinvolgere musicisti con cui condivido una profonda visione artistica e umana, basata sull’ascolto e la fiducia: Maxx Furian alla batteria, Tullio Ricci al sax tenore e Leo Dalla Cort al pianoforte/tastiere. L’interplay con loro è fondamentale, generando una comunicazione autentica in cui ogni suono scaturisce dall’ascolto reciproco. Ospite d’eccezione nei tre brani finali è Flavio Boltro, la cui tromba ha donato luce, energia e una forza espressiva unica a un progetto che celebra l’emozione di condividere la musica con uno dei miei idoli. Ogni brano è un frammento di questa idea di movimento e presenza. L’apertura è affidata a Funk Prez, una vera e propria dichiarazione d’intenti che mescola jazz, funk, elettronica e hip hop. Tracce come Ready One catturano l’energia del qui e ora, mentre Lunedì e altri disastri affronta le giornate storte con ironia e groove. La sezione finale con Boltro include Miles’s Tones, un omaggio a chi ha saputo reinventare la musica, e i brani intimi December 23 e Lascia Andare. Make It Happen è un disco che parla di azione, consapevolezza e della libertà autentica del jazz, un riflesso della vita stessa fatta di improvvisazione e di momenti irripetibili, in cui tutto può accadere se si sceglie di esserci davvero.”

    TRACK-LIST

    1. Funk Prez (Intro)
    2. Ready One
    3. In The Nick Of Time
    4. Lunedi e Altri Disastri
    5. Lambro Night
    6. Miles’s Tones
    7. December 23
    8. Lascia Andare

    Guarda il teaser su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=gKk4ax7bqpM

    Biografia

    Cesare Pizzetti lavora al proprio percorso artistico da oltre vent’anni. Accanto a una lunga esperienza come sideman in ambiti diversi, dal jazz al pop, dal cantautorato all’hip hop, ha sempre portato avanti un cammino autorale che lo ha portato a sviluppare un linguaggio personale, approdato ad oggi nel suo nuovo progetto discografico Make It Happen

    Si avvicina alla musica da bambino, grazie all’influenza del padre, anch’egli musicista. Inizia studiando prima la tromba e poi la chitarra classica, ma a quindici anni scopre il basso elettrico, strumento con cui muove i primi passi nel mondo della musica moderna. Con il tempo si avvicina al contrabbasso, che diventa il suo strumento principale e il mezzo espressivo con cui definisce il proprio linguaggio sonoro, approfondendo lo studio della tecnica, del suono e dell’improvvisazione.

    Le sue principali influenze spaziano dal jazz al funk, dall’hip hop alla musica elettronica, passando per il pop, il rock, le sonorità acustiche contemporanee senza dimenticare la musica classica. Da Rossini a Debussy, da Miles Davis a Ozzy Osbourne, da Enzo Jannacci ai Sangue Misto, da James Taylor a Nas, fino ai produttori e musicisti della scena moderna che coniugano libertà creativa e ricerca sonora — da Aphex Twin a The Alchemist, passando per J Dilla. Fin da bambino è fan di Prince, esempio di poliedricità e artista capace di attraversare generi diversi.

    Diplomato in contrabbasso al Conservatorio “G. Puccini” di La Spezia sotto la guida del M° Gabriele Ragghianti, Cesare Pizzetti possiede una solida formazione classica, a cui aggiunge l’amore per la conoscenza dell’armonia moderna, della composizione e dell’improvvisazione. Alterna con naturalezza contrabbasso e basso elettrico, la sua versatilità gli consente di muoversi con agilità tra linguaggi e generi diversi. Nella sua discografia spiccano alcuni brani che rappresentano al meglio la sua identità artistica ma anche la sua poliedricità:

    “La Compagnia della Tonnara” dal suo album “It Is Clearing Up Again”, “Per non dire basta” dall’album “Opera Prima” del gruppo Loop Therapy (Irma Records, 2014), “All The Thinks It Is” con Ujig feat. Fabrizio Bosso, dall’album “Delta” (Luminol Records, 2025).

    Il percorso artistico di Cesare Pizzetti si è spesso intrecciato con la collaborazione e il supporto di Irma Records.

    Pizzetti è un musicista poliedrico, noto per il suo stile versatile e personale, che ha forgiato attraverso collaborazioni in generi diversissimi, dal jazz al pop, dall’hip hop al cantautorato, lavorando con artisti del calibro di Tullio De Piscopo, Arthur Miles, Bassi Maestro, Colle Der Fomento Fabio Ilacqua e molti altri

    Nella sua carriera ha collaborato con molti artisti appartenenti a mondi musicali anche molto differenti:                          Tullio De Piscopo, Arthur Miles, Slim Richey, Paola Folli, Turi, Simon Luca, Fabio Ilacqua, Bassi Maestro,        Colle Der Fomento, Ghemon, Ujig Group, Jack The Smoker e molti altri.

    Negli anni ha avuto occasione di suonare con numerosi musicisti, tra cui: Carlo Atti, Fabrizio Bernasconi, Marco e Paolo Brioschi, Gianni Cazzola, Franco Cerri, Daniele Chiantese, Mattia Cigalini, Patrizia Conte, Barbara Evans, Tiziana Ghiglioni, Mike Mainieri, José Mascolo, Gendrickson Mena, Sante Palumbo, Federico Paulovich, Vittorio Sicbaldi, Giulia St. Louis, Carlo Uboldi, Joyce E. Yuille e molti altri.

    La sua musica si rivolge a tutti, a un pubblico trasversale composto da uomini e donne tra i 20 e gli 85 anni, amanti del jazz contemporaneo, del groove e della musica che unisce emozione e ricerca. Un pubblico attento, curioso, aperto alle contaminazioni e alla dimensione del live come esperienza autentica. Con la sua musica, Cesare Pizzetti racconta l’azione, la consapevolezza e la libertà: il privilegio di poterla fare.

    “Make It Happen” è una dichiarazione d’intenti: trasformare l’ispirazione in movimento, la visione in suono, la possibilità in realtà. Ogni brano diventa un racconto sul presente, sull’importanza di esserci, sull’equilibrio tra istinto e riflessione. Come professionista della musica, il suo obiettivo è consolidare e ampliare la propria identità artistica nel panorama musicale contemporaneo.

    Punta a costruire un percorso di riconoscibilità fondato su autenticità, interplay e ricerca sonora continua, in cui il dialogo musicale diventa anche umano: ascolto, scambio e connessione tra le persone. Attraverso la musica, Pizzetti intende promuovere una relazione viva tra musicisti e pubblico, dove la comunicazione artistica si traduce in esperienza condivisa, empatia e partecipazione.

    “Make it happen” è il nuovo album di Cesare Pizzetti disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in formato CD dal 28 novembre 2025.

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  • Un killer spietato che non si fermerà davanti a nulla. E una detective che ormai non ha più nulla da perdere. Arriva in Italia “Sulla fredda terra”, il quinto capitolo della serie thriller poliziesca di culto “Detective Karen Hart” di D. S. Butler

    Dopo il successo di “Nessun ripensamento” e “Una casa piena di bugie”, D. S. Butler torna finalmente in Italia grazie a Indomitus Publishing con il thriller poliziesco “Sulla fredda terra”, quinto capitolo della serie gialla bestseller “Detective Karen Hart”.

    In una gelida sera d’inverno, un urlo strazia il silenzio che avvolge la maestosa cattedrale di Lincoln. La detective Karen Hart è la prima a rispondere alla chiamata, trovandosi di fronte a una scena raccapricciante: il corpo di un uomo assassinato, con una croce sanguinante incisa sulla fronte. L’omicidio, brutale e rituale, getta un’ombra oscura sulla comunità. Ma il vero incubo inizia quando una nota criptica, firmata da qualcuno che si fa chiamare “Il Purificatore”, arriva alla polizia. Il messaggio è chiaro: questo è solo l’inizio e una serie di morti sacrificali è all’orizzonte. Tocca a Karen decifrare l’inquietante movente di un assassino che sembra giocare con il sacro e il profano.

    Mentre gli indizi si dissolvono in un labirinto di falsi sospetti, Hart scopre connessioni che puntano a una cospirazione pericolosamente vicina, forse persino annidata tra le fila della stessa polizia. L’arrivo di un nuovo collega, tanto sfrontato quanto ambiguo, non fa che complicare le cose, alimentando sospetti e tensioni. Schiacciata dal peso del caso e dai fantasmi del suo passato – la perdita devastante del marito e della figlia – Karen sa che ogni errore potrebbe essere fatale. Ma più si avvicina alla verità, più il gioco del killer diventa personale.

    In questa corsa contro il tempo, riuscirà la detective Karen Hart a smascherare “Il Purificatore” prima che il prossimo colpo cada o che diventi lei stessa un bersaglio?

    “‘Sulla fredda terra’ è perfetto per gli amanti di gialli e thriller in cerca di letture avvincenti che li tengano incollati alla pagina: questo romanzo offre un ritmo serrato e una scrittura brillante, con colpi di scena mozzafiato e un climax carico di suspense, culminante in un finale sorprendente che lascerà il lettore senza fiato – ha commentato l’editore Davide Radice.

    I lettori apprezzano da sempre la crescita profonda dei personaggi nel corso della serie: figure ben sviluppate, credibili e sfaccettate, con la detective Karen Hart che si è ormai affermata come un riferimento inconfondibile nel panorama del thriller internazionale, grazie al suo acume investigativo tagliente e alla sua profonda umanità”.

    Con oltre 1 milione di copie vendute nel mondo e più di 30.000 in Italia, D. S. Butler conferma ancora una volta il suo talento nel costruire trame complesse e coinvolgenti, ambientate nel cuore del Lincolnshire, dove il freddo non è solo climatico.


    DATI TECNICI

    Titolo: Sulla fredda terra

    Autrice: D. S. Butler

    Casa editrice: Indomitus Publishing

    Data di pubblicazione: 20 novembre 2025

    Costo: ebook € 6,99 (in esclusiva su Amazon, incluso in Kindle Unlimited) / paperback € 16,99 in libreria e su tutti gli store online

    Pagine: 350

    Link al sito: https://www.indomitus-publishing.it/product/sulla-fredda-terra-ds-butler/

    BIOGRAFIA AUTORE

    D. S. Butler è un’autrice inglese di gialli e thriller psicologici. È una scienziata biochimica ed è stata anche ricercatrice a Oxford e in Medio Oriente, ma la sua passione per i romanzi polizieschi e mistery l’ha progressivamente allontanata dal mondo della scienza per farne una scrittrice a tempo pieno. Vive con il marito nel Lincolnshire, proprio dove sono ambientate le storie della detective Karen Hart.

    PROFILO CASA EDITRICE

    Indomitus Publishing è una casa editrice alternativa, indipendente e attenta nello scegliere accuratamente storie avvincenti per il mercato editoriale dando fiducia ai bravi Autori italiani e rispettando la natura grazie ad un’attenta pianificazione delle tirature per evitare sprechi.

  • SANTAMANTE: disponibile in digitale e in vinile “Santamante” l’album d’esordio

    Dal 28 novembre 2025 sarà disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale e in vinile “SANTAMANTE” (Dischi Soviet) l’omonimo disco d’esordio della band.

    L’album dei SANTAMANTE è un’esplorazione sonora che attraversa le zone più oscure e luminose dell’esperienza emotiva, tessendo insieme elementi di passione, ribellione, dolore e redenzione. La voce si fa strumento potente, capace di mettere a nudo ferite e desideri, mentre le chitarre e i sintetizzatori costruiscono ambientazioni sonore ricche di tensione e suggestione. Le batterie, costanti e decise, sono il cuore pulsante che sostiene un flusso emotivo denso e a tratti travolgente. La band continua a esplorare e ridefinire il proprio linguaggio musicale, dando forma a un intreccio in cui voce e strumenti si fondono in un unico flusso narrativo. L’album è un’esperienza collettiva e viscerale: un nodo sonoro e narrativo che affronta le contraddizioni dell’esistenza abita l’ambivalenza dell’essere e trasforma la sofferenza in forza creativa.

    Spiega la band a proposito del disco: «Volevamo un disco che non mollasse mai la presa, che affrontasse ogni curva con il piede spinto sull’acceleratore. Santamante naviga in un mondo sonoro e verbale privo di smussature e levigature, spigoloso e tagliente, pericoloso».

     

    “SANTAMANTE” TRACKLIST:

    1. Vivere Nella Mia Testa
    2. Amante Santa
    3. Facciamo Piano
    4. Corpi Su Corpi
    5. Amarti Per Sempre
    6. Vai O Non Vai
    7. Carne Nuda
    8. Sfiori
    9. Coperta Di Vetri
    10. Terra Bruciata

    La band presenterà dal vivo il nuovo disco “SANTAMANTE” con una serie di concerti carichi di energia e intensità. Queste le prime date confermate:

    venerdì 5 dicembre ore 21:00 – G.O.B.- VIAREGGIO

    sabato 6 dicembre ore 22:00 – GLUE – FIRENZE

    domenica 7 dicembre ore 22:30 – VINILE – ROSÀ (VI)

    giovedì 8 gennaio ore 20:00 – BIKO CLUB – MILANO

    sabato 10 gennaio ore 22:00 – OFFICINA19 – PIOVE DI SACCO (PD)

    Calendario in aggiornamento su https://www.bandsintown.com/a/15620596?came_from=206

    SANTAMANTE | LINE UP

    PAOLA MICIELI (DALAI): voce

    XABIER IRIONDO: chitarre

    GINO SORGENTE: electronic drum kit, samples, percussioni

    DAVIDE ANDREONI: synth bass, organo

    Biografia

    SANTAMANTE: un’esplosione sonora tra caos e bellezza

    SANTAMANTE è un impatto viscerale, un morso al cuore. La band incarna la fusione di forze opposte che si scontrano e si trasformano in pura potenza sonora. Santità e passione, redenzione e desiderio, forza e vulnerabilità: un ossimoro musicale che attraversa il caos per riemergere più forte che mai.

    Ogni suono di SANTAMANTE è una detonazione emotiva. Chitarre ruvide, sintetizzatori affilati, le batterie scolpiscono un suono pulsante e inarrestabile, voci che oscillano tra il sussurro e l’urlo: una tensione costante che scuote, destabilizza e riscrive l’ordine. Un universo sonoro senza limiti, tra passato primordiale e futuro ignoto.

    SANTAMANTE è un grido di resistenza, un invito a immergersi nelle proprie contraddizioni per trasformarle in energia pura. È il cuore di una tempesta, il punto di rottura tra ciò che eravamo e ciò che possiamo diventare. Un’esperienza sonora che lascia il segno, sotto pelle e nell’anima.

    PAOLA MICIELI (DALAI)

    Cantautrice e musicologa, Paola ha iniziato la sua carriera come cantante viaggiando per il mondo sin dall’età di 18 anni. Con una forte passione per la musica e un costante desiderio di sperimentare nuove sonorità per arricchire il suo universo musicale, parte per l’India in un viaggio solitario che la porterà a esibirsi nelle principali città del Paese, collaborare con diversi musicisti e scrivere le sue prime canzoni. A Milano completa i suoi studi musicali presso un’accademia e il conservatorio.  Ha lavorato anche come speaker radiofonica in Australia e attualmente risiede a Milano. Il suo nome d’arte, Dalai, che significa “Oceano”, riflette la sua visione della musica: fluida, senza confini e in costante evoluzione.

    XABIER IRIONDO

    Deus-ex-machina di alcuni dei progetti musicali più avventurosi che siano stati concepiti negli ultimi 30 anni in Italia, chitarrista di AFTERHOURS e BUÑUEL, nonché manipolatore sonoro di progetti come Tasaday, A Short Apnea ed Uncode Duello.Ha realizzato in 30 anni più di 70 dischi con differenti progetti musicali ed etichette discografiche major ed indipendenti. Ha suonato dal vivo in tre continenti.

    DAVIDE ANDREONI

    Nasce a La Spezia, laureato in Musica e Nuove Tecnologie presso il Conservatorio Cherubini di Firenze, ha lavorato tra il 2012 e il 2015 come autore e musicista con la band Sycamore Age, con la quale ha avuto un’intensa attività live tra Italia ed Europa. È compositore di sonorizzazioni per diverse mostre ed installazioni e nel 2015 produce ed arrangia il disco “Yuri” di Andrea Chimenti, con il quale suonerà la chitarra dal vivo in teatri e club italiani. Nel 2016 si trasferisce a Milano dove lavora come produttore artistico, musicista e tecnico del suono collaborando in studio e sul palco con Alessandro Grazian, Tropea, Torso Virile Colossale, Giulio Casale, Francesco Sacco e molti altri. Nel febbraio 2023 pubblica il primo disco a suo nome intitolato “Fossili”, un album strumentale che trae ispirazione dalla library music italiana anni 70 e dai compositori Space Age Pop d’oltreoceano.

    GINO SORGENTE

    Gino Sorgente, batterista per vocazione, tatuatore e pittore per sfogo creativo, esprime la sua malinconica sensibilità attraverso la musica, sulla pelle e sulla tela. Sempre alla ricerca di nuovi stimoli e originali ispirazioni, porta la sua arte da Roma a Milano, passando per New York e i principali centri della cultura europea, attingendo idee e originali contaminazioni. Nel corso della sua lunga carriera di batterista partecipa a numerosi progetti musicali e collaborazioni con il suo personale apporto artistico e creativo.

    Dopo l’uscita dei singoli “Vivere nella mia testa” e “Vai O Non Vai”, “SANTAMANTE” è l’omonimo album d’esordio della band disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale e in vinile dal 28 novembre.

     

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