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Atelier Musicale: il Madrigal Trio e lo sguardo in jazz a Monteverdi, Gesualdo e Marenzio sabato 15 novembre alla Camera del Lavoro di Milano
La formazione composta dal pianista Oscar Del Barba, dalla cantante Gaia Mattiuzzi e dal chitarrista Roberto Cecchetto protagonista del nuovo appuntamento della rassegna organizzata dall’associazione culturale Secondo MaggioMILANO – L’interesse per il madrigale, soprattutto per i grandi maestri italiani Marenzio, Gesualdo e Monteverdi, non è nuovo nel mondo del jazz e anche l’Atelier Musicale, la rassegna organizzata dall’associazione culturale Secondo Maggio, ha ospitato in passato concerti in tutto o in parte ispirati da quel mondo musicale, in particolare con Simona Severini e Carlo Morena. Anche nel live del Madrigal Trio (formazione composta dal pianista Oscar Del Barba, dalla cantante Gaia Mattiuzzi e dal chitarrista Roberto Cecchetto), in programma sabato 15 novembre alla Camera del Lavoro di Milano (ore 17.30; ingresso 10 euro con tessera associativa a 5/10 euro), non si assisterà, come in quelli citati, alla trasformazione dei madrigali in song da trattare jazzisticamente, ma all’utilizzo delle loro melodie, così evocative, e dei loro testi all’interno di un modo di fare musica molto moderno, che non tralascia il linguaggio storico del jazz, né l’uso contemporaneo della voce e dell’elettronica, ma li ripensa in un contesto che trova ispirazione dai colori della musica composta tra Rinascimento e Barocco.Il sapiente lavoro di arrangiamento di Oscar Del Barba, già ospite in passato dell’Atelier, è frutto di un lavoro accurato, nel quale emergono la conoscenza del mondo madrigalistico e la capacità di portarlo, come materiale ispiratore, all’interno del jazz. Del resto, Del Barba è un musicista eclettico, dalla doppia formazione (classica e jazz), e i suoi progetti includono anche incursioni nel pop e nel folk. Come pianista jazz ha collaborato con importanti musicisti del panorama internazionale, nel pop è stato al fianco di Francesco Guccini ed è molto richiesto come arrangiatore. Attualmente è docente della classe di Pianoforte jazz del Conservatorio di Musica G. Verdi di Milano.Roberto Cecchetto è un chitarrista di riferimento nella scena italiana ed europea del jazz, anch’egli docente a Milano e a Siena Jazz, due volte vincitore del Top Jazz della rivista Musica Jazz. Ha cominciato la sua carriera come membro dei celebri Electric Five di Enrico Rava, proseguendo poi il suo percorso al fianco di musicisti di livello internazionale, tra cui Lionel Loueke, con il quale ha inciso l’album Humanity.Gaia Mattiuzzi è una delle nuove realtà italiane nell’ambito della vocalità. Improvvisatrice e anche interprete di musica classica contemporanea, nonché docente di Conservatorio, è un’artista che si muove in ambiti di tipo sperimentale e che utilizza materiali eterogenei, anche di carattere folk o legati alle musiche tradizionali del mondo, senza dimenticare l’elettronica. Cantante dalla voce duttile e dalla grande preparazione, ha lavorato con musicisti di svariati ambiti espressivi.Atelier Musicale – XXXI edizioneSabato 15 novembre 2025, ore 17.30Madrigal TrioMarenzio, Gesualdo, Monteverdi: uno sguardo in jazzOscar Del Barba (pianoforte), Gaia Mattiuzzi (voce, elettronica), Roberto Cecchetto (chitarra, elettronica).Programma:O. Del Barba: Bastian Contrario;L. Marenzio: Amatemi ben mio;O. Del Barba: Little movement;C. Monteverdi: Maledetto sia l’aspetto;C. Gesualdo da Venosa: Gagliarda del principe;C. Monteverdi: Sì dolce è il tormento;C. Gesualdo da Venosa: Dolcissima mia vita;L. Marenzio: Al primo vostro sguardo;O. Del Barba: June 23.Arrangiamenti di Oscar Del Barba.Prima esecuzione a Milano.Introduce Maurizio Franco.Dove: Auditorium Di Vittorio della Camera del Lavoro, corso di Porta Vittoria 43, 20122 Milano.Inizio concerti: ore 17.30.Ingresso: 10 euro con tessera ordinaria (5 euro) o di sostegno (10 euro).Abbonamento stagionale: 80 euro.On line: www.secondomaggio.orgPer informazioni: 3483591215; email: secondomaggio@alice.it; eury@iol.itDirezione e coordinamento artistico: Giuseppe Garbarino e Maurizio Franco.Organizzazione: associazione culturale Secondo Maggio.Presidente: Gianni Bombaci; vicepresidente: Enrico Intra. -

“New Life” è il nuovo singolo di Nina Duschek
Da venerdì 31 ottobre 2025 sarà in rotazione radiofonica “New Life”, il nuovo singolo di NINA DUSCHEK, già disponibile sulle piattaforme digitali dal 17 ottobre.
Il brano “New Life” è un inno alla rinascita e alla trasformazione interiore. Il pezzo si ispira all’immagine della fenice che risorge dalle proprie ceneri, lasciandosi alle spalle il passato per abbracciare una nuova esistenza. Per anni l’artista si è tenuta lontana dalla musica, un sogno che l’aveva sempre intimorita perché la spingeva a crescere, a superare i propri limiti e a diventare qualcosa di più grande di quanto immaginasse. A questa sfida personale si è intrecciata anche l’esperienza di una relazione tossica, che aveva compromesso profondamente la sua autostima e l’ha costretta a ricostruirsi da zero. La canzone racconta la liberazione da tutto ciò che ci trascina verso il basso: pensieri autocritici, schemi ripetuti, labirinti mentali che ci spingono a commettere sempre gli stessi errori, mantenendoci intrappolati. Il brano unisce il calore e l’energia del sound anni ’70, arricchito da una banda di ottoni, a influenze contemporanee. Il bridge si apre a una dimensione psichedelica e sperimentale, con effetti vocali dal sapore futuristico che creano un intreccio sonoro unico e potente, specchio del tema della trasformazione.
Spiega l’artista a proposito del brano: «Ho scritto “New Life” perché ognuno di noi ha le sue battaglie, le sue insicurezze, il suo labirinto mentale che ci fa spesso ripetere gli stessi errori, cadere negli stessi schemi. Eppure, siamo noi a poter scegliere un’altra strada, anche quando sembra impossibile. L’amore è possibile, i sogni si possono realizzare, ma per farlo dobbiamo trasformarci. Una trasformazione che richiede impegno, fatica, a volte sofferenza, e che può farci sembrare folli agli occhi degli altri… e persino ai nostri stessi pensieri. Ma alla fine è un percorso che ci cambia davvero, che ci porta a diventare la persona che siamo sempre stati destinati a essere, e a vivere finalmente la nostra nuova vita».
Il videoclip ufficiale di “New Life”, diretto da Jakob Dellago, è stato girato a Bolzano in una location urbana abbandonata. L’ambientazione richiama l’idea di una fuga da un manicomio, suggerita da dettagli simbolici come la camicia di forza, le calze strappate e l’intensità quasi folle del volto di Nina Duschek. La fuga da quelle mura diventa metafora della liberazione dalle prigioni mentali che ci hanno tenuti intrappolati troppo a lungo. Il video si fa così rappresentazione visiva della trasformazione interiore: un processo caotico, a tratti doloroso, ma profondamente liberatorio, che riflette il cuore stesso della canzone.
Guarda il videoclip di “New Life” su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=Q26lj748WCs
Biografia
Nina Duschek è un’esplosione di energia: autentica, ribelle e nata per il palco. Cantautrice altoatesina, ha iniziato con la musica di strada per poi portare la sua voce in bar e locali della regione. Da quando ha imbracciato la sua prima chitarra, nove anni fa, scrive brani che raccontano storie di rinascita, resilienza e libertà.
Nel 2022 ha presentato i primi singoli del suo album di debutto Bandana Revolution, uscito nel 2024, un lavoro che unisce radici anni ’70 e sonorità ibride. Con My Rules (2025) apre invece un nuovo capitolo, più graffiante e diretto, che anticipa l’EP omonimo in uscita.
Le sue influenze spaziano dal rock anni ’70 alla musica da club, con Lady Gaga come icona di riferimento. La sua esperienza personale – segnata da una relazione tossica che aveva intaccato la sua autostima – è diventata il filo conduttore di una narrazione intima e potente, capace di ispirare chi la ascolta.
La sua musica parla soprattutto ai giovani tra i 15 e i 25 anni che hanno sofferto, si sono sentiti persi o troppo piccoli, ma che stanno imparando a credere in sé stessi e a reclamare il proprio spazio.
Dietro il suo percorso c’è anche un manager che la supporta nelle scelte artistiche. Il suo obiettivo per i prossimi anni è costruire una community: uno safe space dove essere pienamente sé stessi, senza paura di essere “troppo”, e dove sentirsi finalmente compresi. L’artista ha partecipato a X Factor 2025 dimostrando il suo talento e raggiungendo la fase dei Bootcamp del programma.
“New Life” è il nuovo singolo di Nina Duschek disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 17 ottobre 2025 e in rotazione radiofonica da venerdì 31 ottobre.
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CRISTINA D’AVENA: ESIBIZIONE A SORPRESA ALLO STADIO DALL’ARA PRIMA DELLA PARTITA BOLOGNA-TORINO
Bologna, 30 ottobre 2025 – Ieri sera, in occasione del match Bologna-Torino allo stadio Renato Dall’Ara, il pubblico ha assistito a un evento speciale: Cristina D’Avena è apparsa in campo per interpretare dal vivo il suo ultimo singolo “Siamo noi (Play to fight)”, sigla ufficiale della nuova stagione di Captain Tsubasa.
Per la prima volta nella sua lunga carriera, la celebre artista bolognese si è esibita in uno stadio, regalando ai tifosi un momento di grande emozione. L’esibizione, inedita e inattesa, ha scatenato entusiasmo e applausi da parte del pubblico presente, che ha accolto Cristina con affetto e meraviglia.
Prima della performance, il Bologna FC ha voluto rendere omaggio alla cantante, simbolo della città e della generazione cresciuta con le sue sigle, donandole una maglia ufficiale personalizzata con il suo cognome stampato sul retro, tra gli applausi e i cori dei tifosi.
Con “Siamo noi (Play to fight)”, brano dedicato proprio al mondo del calcio, Cristina D’Avena celebra ancora una volta i valori di unione, solidarietà, forza e gioco di squadra, che da sempre contraddistinguono la sua musica e il suo pubblico.
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Elegio porta in Italia la Baton Rouge: niente levigatezza, niente coretti, solo verità non conciliativa
L’overthinking non è più una parola da social, ma un ecosistema mentale che definisce una generazione in bilico tra ipervigilanza e auto-sabotaggio. Una condizione quotidiana che si insinua in chi convive con la pressione di dover essere già “formato”, già “all’altezza”, già “risolutivo”, prima ancora di aver avuto il tempo di sbagliare. È una postura permanente, che consiste nel pensare troppo prima ancora di vivere, nell’interiorizzare la pressione prima ancora del fallimento. E in questo territorio, in questo spazio mentale saturo e quasi claustrofobico, nasce “Overthinking” (Starlight Records, Daylite Lab e The Orchard), il nuovo progetto di Elegio. Un brano che non infantilizza, ma circoscrive la crisi delle aspettative attraverso una disamina sonora che ne isola la matrice causale, la cui unica misura è la verità del contenuto.
Elegio si colloca fuori dalla grammatica trap italiana dominante e importa la Baton Rouge, corrente pressoché inedita nel mercato nostrano, nata nell’omonima capitale della Louisiana e caratterizzata da un’impalcatura sonora minimale, mai accomodante. Mentre il mercato attuale tende a convergere su produzioni levigate, formule prevedibili e algoritmicamente ottimizzate, Elegio e il produttore Kidd Reo utilizzano la purezza gritty della Baton Rouge per creare una perfetta coerenza sonora con un testo che parla di traumi. Si tratta dell’introduzione di un sottogenere sinora inesplorato, che posiziona Elegio in un punto di assoluta discontinuità rispetto all’omologazione.
Un’operazione culturale tutt’altro che convenzionale: la Baton Rouge è una delle pochissime scene rap contemporanee ancora non normalizzate dall’industria: una matrice sonora brutale, non conciliativa, nata in territori ad alta instabilità sociale, dove il suono non viene rifinito ma lasciato irregolare, imprevedibile. È quanto di più distante esista dalla trap italiana post-Spotify, realizzata spesso per trattenere l’ascolto, non per disturbare.
Negli Stati Uniti, artisti come Young Bleed, NBA YoungBoy, Kevin Gates e Boosie BadAzz hanno costruito un impero globale senza mai passare dalla “pulizia commerciale”: numeri da record, ma con un linguaggio volutamente non addomesticato. Questa resistenza alla codifica algoritmica è ciò che fa della Baton Rouge una delle poche scene ancora non assorbite dal mercato, perché presenta un sound che non dovrebbe funzionare, e proprio per questo oggi rappresenta un’anomalia dirompente.
Elegio, che arriva da Olbia, non emula un’identità che non gli appartiene, ma importa quel linguaggio nella sua funzione originaria. Non lo europeizza, non lo ammorbidisce, bensì lo adotta come la sua chiave di lettura del mondo, maneggiandolo come un detonatore verbale. Quella che propone non è una semplice alternativa stilistica, ma una forma narrativa autonoma, sinora solo richiamata solo in superficie.
Nel testo, l’overthinking si manifesta con un distacco lapidario, senza essere descritto. È performato mentalmente e in tempo reale nei versi del brano:
«Ho tagli che non cureranno le banconote»

Una condanna esplicita dell’illusione meritocratica che identifica il successo economico con la felicità, dove l’arricchimento fallisce come antidoto al dolore.
«Con questo brano – dichiara l’artista -, non volevo raccontare l’ansia, ma far capire come ti possiede nell’istante in cui credi di controllarla. L’overthinking non è un problema che hai, un’emozione, ma una fabbrica di ossessioni, un sistema che ti tiene in ostaggio: ti convince, con lucida follia, che tutto stia per esplodere. Il pezzo è la mia autopsia di uno stato mentale.»
Elegio decostruisce il disagio per una generazione, la sua, che viene spesso rappresentata come fragile o eccessiva. Lui ci dimostra un’altra cosa: che esiste una forma di intelligenza emotiva fredda, analitica, capace di studiare il dolore senza spettacolarizzarlo né assolverlo.
Il risultato è un’anomalia necessaria nel panorama musicale italiano, un suono che rifiuta l’accomodamento per la sua natura intrinsecamente non conciliativa. Elegio inietta una forma narrativa nuova, autonoma, dimostrando come la resistenza all’omologazione sia una mossa strategica di discontinuità assoluta più che paradigma di nicchia. Questa operazione analitica smonta l’ossessione per lo standard e per la “pulizia commerciale” imposta dagli algoritmi, una scelta di campo che sposta l’ansia dalla sua retorica.
“Overthinking” è l’affermazione che una generazione, lungi dall’essere fragile, possiede la capacità di decostruire il proprio disagio, trasformando la pressione claustrofobica in un lessico la cui unica misura resta la verità del contenuto. È l’introduzione di una scena che, anziché ammorbidirsi, adotta un linguaggio nella sua funzione originaria, riaffermando che i tagli veri non potranno mai essere curati dalle banconote.
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Ornella Sabia: “Up and Down” è il nuovo singolo
Da venerdì 31 ottobre 2025 sarà in rotazione radiofonica “Up and Down” (Alicante Label), il nuovo singolo di Ornella Sabia, già disponibile sulle piattaforme digitali dal 24 ottobre.
“Up and Down” è un brano che racconta una notte qualunque in una grande città, dove le luci al neon si riflettono sui vetri della metropolitana e diventano specchi di un’anima inquieta. La protagonista, tra i passeggeri, vive un senso di alienazione familiare, osservando volti sconosciuti, riflettendo sul passato e interrogandosi sul proprio cambiamento dopo un addio. Ogni fermata è una pausa di consapevolezza, un frammento di vita tra nostalgia e lucidità. La canzone nasce come ritratto sonoro del movimento interiore, in cui i pensieri salgono e scendono come i vagoni di una metropolitana notturna. La musica segue questo respiro con linee melodiche che oscillano “su e giù”, leggera ma pulsante, e una voce che alterna vulnerabilità e forza. Il pezzo parla a chi si muove nella città con le cuffie addosso e il cuore pieno di domande, trasformando il disorientamento in ritmo e la solitudine in un paesaggio emotivo riconoscibile.
Spiega l’artista a proposito del brano: «Up and Down mi è venuta in mente un giorno che ero sfinita, ma ho deciso comunque di andare a correre. Mentre tutti intorno a me sembravano ‘up’, io dentro ero ‘down’, eppure cercavo lo stesso di portare a casa i miei diecimila passi. Da quella sensazione è nata la melodia: un’altalena tra resistenza e resa, tra il corpo che va avanti e la mente che resta indietro. È un brano che parla di alienazione, di come ci si possa sentire invisibili in una città come Roma — una x in mezzo a milioni di altre x — e al tempo stesso parte di una folla che condivide la stessa disperazione, come un vestito che tutti indossiamo senza accorgercene. Up and Down fa parte di un ciclo di canzoni, tra cui Milano, che ruotano attorno alla notte: quella delle città, ma anche quella interiore. Soffrendo d’insonnia, la notte per me è un luogo mentale in cui tutto prende forma — pensieri, voci, visioni. Il primo album, in uscita nel 2026, sarà un viaggio notturno che attraversa il buio dell’abbandono fino alla luce del mattino, una rinascita lenta».
Il videoclip di “Up and Down”, diretto da Valerio Calabrese e girato a Potenza, descrive il viaggio mentale raccontato nella canzone attraverso spazi simbolici. La protagonista si muove in un teatro vuoto, un corridoio bianco e una strada urbana, simboleggianti memoria, identità e il conflitto tra realtà e ricordo. Il video sovrappone piani temporali, rendendo i ricordi vivi e riflettendo il battito emotivo del testo. Con un linguaggio visivo intimo e cinematografico, il regista traduce gli alti e bassi interiori della protagonista in una coreografia di luce e movimento, catturando la malinconia urbana e la vertigine emotiva del brano.
Guarda il videoclip ufficiale di “Up and Down” su YouTube
Biografia
Ornella Sabia è una cantautrice e scrittrice originaria di Potenza attiva nel panorama musicale ed editoriale dal 2020. La sua relazione con la musica nasce da bambina, ma prende forma nel 2021 con l’uscita di Lucida, un brano rock scritto vent’anni prima, con cui raggiunge la finale di Sanremo Rock.
Fin dagli inizi la scrittura è al centro del suo percorso: Ornella compone la sua prima canzone a sedici anni, You Take My Breath Away, un brano in inglese dal sapore pop-rock che riflette l’influenza delle sue prime icone, da Avril Lavigne ad Alanis Morissette. Negli anni il suo stile evolve, abbracciando sonorità più elettroniche e introspettive, dove la voce e il testo si fondono in un linguaggio personale, sospeso tra malinconia e forza.
Nel 2023 pubblica il suo primo singolo ufficiale, Tira e Molla, un brano elettropop che racconta la precarietà affettiva, esistenziale e lavorativa dei giovani, con un invito a non smettere di cercare la felicità. Con questo pezzo arriva in finale al concorso “Permette Signorina”, esibendosi nei club romani. L’anno successivo torna con Come un libro aperto, in cui lascia spazio a una scrittura più intima e atmosferica, confermando la sua direzione verso un pop elettronico emotivo e d’autore.
Le influenze di Ornella spaziano da Billie Eilish, per la capacità di trasformare l’intimità in linguaggio sonoro, a PJ Harvey, dalla quale eredita una certa tensione estetica e visiva. Dai Daft Punk e dai Massive Attack trae l’amore per le texture elettroniche e le atmosfere notturne, mentre nei Cranberries e in Elisa ritrova la delicatezza vocale del timbro e l’intensità emotiva. L’impronta narrativa di Bob Dylan e la limpidezza interpretativa di Joan Baez completano un universo musicale che unisce fragilità e coraggio, introspezione e modernità.
Nel 2024 esce Milano, seguita da Up and Down, dove la cantautrice esplora temi come l’alienazione urbana, la memoria e l’identità, con uno sguardo sempre più maturo e consapevole.
Attualmente Ornella collabora stabilmente con Cristian Lapolla di Epicentro dischi e Alicante Label (produzione) e Valerio Calabrese (video), curando personalmente l’immagine e la direzione creativa dei suoi progetti. Il suo pubblico di riferimento abbraccia Millennial e Gen Z, ascoltatori che si riconoscono in un pop d’autore sincero, emotivo e visivamente curato, capace di raccontare la vulnerabilità come una forma di forza.
“Up and Down” è il nuovo singolo di Ornella Sabia disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 24 ottobre 2025 e in rotazione radiofonica da venerdì 31 ottobre.
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NOCRAC: il 31 ottobre esce il lato C del disco d’esordio “Sexy Droga”
Da venerdì 31 ottobre 2025 sarà disponibile sulle piattaforme digitali il lato C del disco d’esordio “SEXY DROGA” (Overdub Recordings) dei NOCRAC, da cui è estratto il singolo “Le Sei (Gioventù Ketamina)” in rotazione radiofonica dallo stesso giorno.
“Le Sei (Gioventù Ketamina)” è una ballata sbilenca, generazionale, da urlare all’alba mentre la festa è già finita. Tra Baudelaire, Debord e coriandoli a caso, la canzone unisce una storia d’amore fuori asse alla sensazione collettiva di non divertirsi più come una volta — o forse di non averlo mai fatto davvero. Il sound oscilla tra i Velvet Underground e i Sonic Youth in downers: chitarre drogate di realtà, parole che inciampano su se stesse. Un inno millennial per una generazione che ha smesso di fingere entusiasmo. Una ballata post-rave, una cronaca poetica di feste finite male, memorie confuse, rimorsi da dancefloor.
“Le Sei è il nostro grande singolo. Un pezzo sulla disillusione emotiva e sociale, su relazioni che non si reggono e su feste che non si accendono più. C’è la ketamina, perché è una sostanza simbolo del presente, tra fuga e disconnessione, ma anche perché volevamo fare delle chitarre tipo Wilco ubriachi, e sono uscite tipo Sonic Youth sotto ketamina. È il nostro tentativo di cantare con ironia il momento in cui il trucco si scioglie, e resta solo quella specie di tenerezza stanca che ti prende alle sei del mattino. E lei che non c’è più”, dichiarano i NOCRAC.
“SEXY DROGA” in uscita il 5 dicembre 2025 sarà disponibile anche in vinile, in un formato a 4 lati (A, B, C e D), che include l’intero album. Il disco esplora ossessioni, dipendenze e smarrimento, camminando su un filo tra inadeguatezza e fallimento. È un album per chi cerca comprensione, non redenzione, e per chi ha vissuto la solitudine come esperienza comune.
Unendo introspezione esistenziale e ironia, l’album gioca con i cliché del concept album, offrendo una riflessione critica sulla ricerca di un senso che spesso sembra destinata a fallire. Eppure, nel fallimento, risplende la bellezza di chi continua a lottare, anche senza trovare risposte definitive. Un viaggio tra le fragilità e le contraddizioni della vita.
Le atmosfere sonore evocano un’estetica vintage, filtrata attraverso un presente instabile. I suoni morbidi e avvolgenti si mescolano a interferenze moderne, creando una reinterpretazione del passato. L’organico richiama il rock degli anni ’60/’70, con basso, batteria, chitarra, piano elettrico e tre voci a confronto. La musica gioca con la nostalgia, mescolando tragicità, autoironia e dissacrazione, e esplora le dipendenze attraverso parole, note e arrangiamenti. Corale e a più mani, inizialmente strumentale, diventa un canto che unisce preghiera e urlo. La produzione, tra techno bohémien e glitch emotivi, richiama l’introspezione di James Blake e l’ossessione dei CCCP.
Spiega la band a proposito del nuovo lavoro discografico: “Sexy Droga è il nostro diario emotivo stropicciato, notturno, eccessivo quanto basta per lasciarti qualcosa addosso che non se ne va. È un disco che puzza di lenzuola sudate e sogni a metà, di poesia urbana, e non vuole salvare nessuno – tantomeno chi lo ha scritto. NOCRAC è la band per chi non cerca la redenzione, ma la comprensione.”
TRACKLIST “SEXY DROGA”
LATO A:
- Insonnia
- Tempo Perso
- Malincoktail
- L’unico Modo
LATO B:
- Zebâni
- Piove
- Aritmia
- Des Arts 3 AM
- Sogno
LATO C:
- Speakeasy (due Bloody almeno)
- Mainstream Love
- Al di là dei Guai
- Amare tutto
- Le Sei (gioventù ketamina)
LATO D:
- Grappe Turche all’Anice
- Amico
- Marina Sport Miramare
Biografia
A Torino, davanti al museo egizio, c’è una chiesa. Nel silenzio notturno delle stanze che la abbracciano, nel 2021 Andrea Marazzi (Pietra Tonale, Umut Adan, Golpe), Carlo Barbagallo (Suzanne’ Silver, Albanopower), Frank Alloa (Roncea) e Riccardo Salvini (Indianizer, Foxhound) si sono ritrovati per scrivere l’epopea di Sexy Droga: un concept album sulle dipendenze, il mal d’amore, la retromania, la morte, la vita, il futuro. Basso, chitarra, batteria, piano elettrico, tre voci: quando suonano insieme si fanno chiamare NOCRAC.
NOCRAC è la summa del substrato musicale torinese. È un progetto musicale autoprodotto, autofinanziato e autosostenuto che ha incontrato la collaborazione e l’impegno di un’altra realtà indipendente: Overdub Recordings. NOCRAC non ha un target musicale e nessun obbiettivo specifico, se non esistere
“Sexy Droga” (LATO C) è il disco d’esordio dei NOCRAC pubblicato da Overdub Recordings disponibile sulle piattaforme digitali da venerdì 31 ottobre 2025.
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È in libreria “Comete”, il nuovo appassionante romanzo corale di Livio Leoni
Lo scrittore forlivese Livio Leoni torna in libreria dal 13 ottobre con il suo quarto libro “Comete” per Gilgamesh Edizioni, un romanzo lirico e profondo, tra deserti, stelle e coscienza, capace di coniugare narrazione contemporanea e riflessione universale.
Sette giorni. Sei vite. La caduta inarrestabile di una cometa.
Divisi geograficamente tra Cile e Medio Oriente, ma uniti dallo stesso cielo, i protagonisti dovranno fare i conti con le proprie esistenze e i nodi interiori, in bilico tra speranza e disperazione.
Adil corre per seminare il dolore e inciampa nei suoi stessi sogni e in un vecchio che dimentica tutto. Un tassista accelera per superare il senso di colpa, ma il lutto gli siede accanto. Amira si aggrappa a una speranza per sopravvivere. La scia infuocata della cometa annoderà per sempre i fili di queste e altre vite, rivelando legami inaspettati e scelte che cambieranno tutto.
La memoria e l’oblio, la fede e la sua assenza, la colpa, il perdono, la possibilità fragile del legame umano: tutto vibra in quest’opera intensa, che si muove come una sinfonia a più voci tra lirismo e disincanto e che sottotraccia affronta temi importanti quali l’integrazione, la diversità, i pregiudizi umani e culturali che si hanno verso quello che non si conosce.
“L’ispirazione per ‘Comete’ è nata, come spesso accade per le mie storie, dall’ascolto di una canzone: in questo caso, la misteriosa ed evocativa ‘L’ultima luna’ di Lucio Dalla. Il mio obiettivo era scrivere un romanzo che potesse avere la medesima, particolare sensibilità – ha dichiarato l’autore.
Per raggiungere questo scopo, mi sono concentrato in modo maniacale sullo stile. La stesura è stata preceduta dalla lettura approfondita di un intero dizionario: volevo che i concetti di integrazione, diversità e superamento dei pregiudizi — temi che scorrono pulsanti sotto la superficie della narrazione — fossero ‘impacchettati’ da un linguaggio capace di impattare il cuore del lettore.
Pur trattando argomenti importanti, il mio focus principale è rimasto sull’intrattenimento: la lettura deve essere per prima cosa un’avventura avvincente, emozionante e sorprendente per il lettore, lasciando che le tematiche sociali si manifestino sottotraccia, attraverso la storia e i personaggi”.
“Con ‘Comete’, Livio Leoni conferma la sua voce originale e riconoscibile nel panorama narrativo italiano – ha commentato l’editore. Nato a Forlì nel 1982, Leoni ha saputo trasformare la propria sensibilità per il racconto in una scrittura che unisce introspezione e forza visiva, capace di emozionare e interrogare il lettore.
Leoni, già autore di tre romanzi pubblicati e molto apprezzati da critica e lettori, torna con un’opera diversa, coraggiosa, che fonde più voci, più luoghi, più registri, in un unico corpo narrativo che si muove tra il realismo e la tensione simbolica. La cometa che attraversa il romanzo non è solo un corpo celeste: è il punto d’intersezione tra destini, culture, credenze. È luce che svela, è buio che scava”.
Un libro scritto, quindi, per esplorare le crepe dell’animo umano sotto la lente di un evento simbolico e catastrofico quale la caduta inarrestabile di una cometa. Un’opera che interroga il lettore senza pretendere risposte né cercando soluzioni, ma offrendo prospettive; ogni personaggio è una costellazione fragile, e ogni capitolo è una traiettoria in collisione.
DATI TECNICI
Comete di Livio Leoni (Gilgamesh Edizioni)Collana: ANUNNAKI – Narrativa
Pagine: 160
Formato: 13,5 x 20,8
Prezzo: € 14,00
ISBN: 978-88-6867-809-8
In libreria dal 13 ottobre 2025
Editore: Gilgamesh Edizioni – www.gilgameshedizioni.com
L’AUTORE
Livio Leoni è nato a Forlì nel 1982. Laureato in giurisprudenza, ha svolto diversi lavori, spaziando dall’ambito legale a quello imprenditoriale. La sua passione per i viaggi, il cinema e la lettura lo ha condotto alla pubblicazione di tre libri: Il narratore di sogni (2018), Dietro una nuvola (2022), Vita da Bar (2023). Comete è il suo quarto romanzo. -

GIGLIOLA CINQUETTI TORNA SUL PALCO AL VIA IL NUOVO TOUR TEATRALE Debutto il 28 novembre a Levico Terme
Dopo oltre dieci anni di intensa attività televisiva, Gigliola Cinquetti torna finalmente alla musica dal vivo con una tournée teatrale che segna il suo grande ritorno sulla scena concertistica.
Il debutto è fissato per il 28 novembre 2025 a Levico Terme (Trento), con la “data zero” di un progetto musicale raffinato, emozionante e profondamente autentico.
In questo nuovo spettacolo, Gigliola ripercorre sessant’anni di carriera intrecciando passato e presente: una narrazione in musica che rende omaggio ai brani che l’hanno resa un’icona della canzone italiana – e non solo – con arrangiamenti moderni ma sempre rispettosi del suo stile unico e della sua inconfondibile eleganza.
Sul palco risuoneranno successi intramontabili come: “Alle porte del sole”, “Dio come ti amo”, “La pioggia”, “Sì”, “Non ho l’età” e tante altre perle del suo repertorio, accanto ad originali riletture come una travolgente versione di “Chiquitita” degli ABBA e “La Bohème” di Charles Aznavour, che Gigliola ha contribuito a rendere celebre in Italia.
Ad accompagnarla una band d’eccezione, elegante e pop al tempo stesso:
Stefano Pisetta – direzione musicale e batteria (Claudio Baglioni, Mina, Fiorella Mannoia, Ornella Vanoni), Luca Baldessari – pianoforte e tastiere (session man e docente di musica), Alessandro Biasi – chitarre (chitarrista de La Corrida e del progetto “band + orchestra” di Gigliola Cinquetti), Giulio Molteni – basso (formatosi al Conservatorio di Trento e al CPM, già al fianco di Stewart Copeland).
Queste le prime date confermate:
- 28 NOV 2025 – LEVICO TERME (TN) | PalaLevico – Data Zero
- 10 DIC 2025 – MONZA | Teatro Villoresi
- 19 DIC 2025 – BORGOMANERO (NO) | Teatro Rosmini
- 23 GEN 2026 – BASSANO D.G. (VI) | Teatro Remondini
- 3 FEB 2026 – VERONA | Teatro Camploy
- 7 FEB 2026 – CAVA DE’ TIRRENI (SA) | Teatro Siani
- 13 FEB 2026 – PERGINE | Teatro Concordia
Prevendite aperte su TicketOne
Seguiranno altre date nei mesi di marzo ed aprile 2026 per poi riprendere la tournée estiva nelle piazze italiane.
UNA PRODUZIONE DUEMME MUSIC MANAGEMENT di Michele Muscimarro & PIATTAFORMA EVENTI
Michele Muscimarro: Artist and general management
Giuseppe Putignani: tour manager
Stefano Pisetta: direzione musicale
Luciano Teodori: regia
Carlos Morales: suoni
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Laura Palmer’s Theme di Teho Teardo, con Stefano Bollani il brano è estratto dall’album “Teho Teardo Plays Twin Peaks and Other Infinitives” in uscita il 31 ottobre
Esce oggi, giovedì 16 ottobre 2025, Laura Palmer’s Theme, il brano e il videoclip estratto dall’album “Teho Teardo Plays Twin Peaks and Other Infinitives” di Teho Teardo, che sarà pubblicato il 31 ottobre su cd, digitale e da metà novembre anche su Vinile.
Il brano, a cui ha collaborato anche Stefano Bollani al pianoforte, è un’interpretazione toccante ed emotivamente intensa di Teho Teardo del classico di Angelo Badalamenti, un omaggio al tema di Laura Palmer e al mondo onirico di Twin Peaks, di David Lynch.
Firmato dai registi Marco Porsia e Peter Lynch, il video è stato girato nel 2024 in Ontario, Canada, ed è ambientato in luoghi surreali: il Black Dice di Toronto, un bar rockabilly giapponese e una location nascosta a Halton Hills, poco distante da Toronto, un’area protetta dove auto abbandonate giacciono in vari stati di degrado.
Nel video, una donna guida lungo strade dimenticate per recarsi in un misterioso cimitero di automobili, luogo di incontri clandestini nel cuore della foresta canadese. I relitti arrugginiti del passato, reclamati dalla natura, custodiscono segreti ed echi della sua storia tormentata.
Questi veicoli del tempo paiono sussurrare storie di vite dimenticate e sogni perduti. Dall’inizio alla fine del video dominano i canti ininterrotti degli uccelli, saranno loro ad avere l’ultima parola. L’interpretazione toccante di Teho Teardo del classico di Badalamenti è un omaggio al tema di Laura Palmer e al mondo onirico di Twin Peaks di David Lynch.Dopo l’anteprima del 14 ottobre a Torino Spiritualità, Teho Teardo presenterà i brani del nuovo album in due concerti: il 29 ottobre al MAXXI di Roma e il 31 ottobre a Parma, al Complesso monumentale della Pilotta per il Festival il Rumore del lutto (dove suonerà anche il 18 ottobre con Blixa Bargeld).
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Mao apre il tour dei Delta V e presenta in anteprima assoluta le sue nuove canzoni
Sarà il cantautore Mao l’artista d’apertura del tour di presentazione del nuovo album dei Delta V, “In fatti ostili”, distribuito dall’etichetta discografica Universal Music Italia a partire dal 17 ottobre 2025.
La collaborazione rappresenta l’incontro di due realtà di riferimento della scena alternativa italiana: i Delta V, riconosciuti per uno stile intimista e raffinato, e Mao, cantautore dalla carriera poliedrica e volto storico dell’epoca d’oro di MTV.
Le radici del sodalizio artistico tra Delta V e Mao affondano negli anni Novanta, con la collaborazione nel brano “La mia cosa” per l’album della band milanese “Psychobeat” (con Mao paroliere e cantante) e la presenza del cantautore torinese nel videoclip di “Il primo giorno del mondo” nelle insoliti vesti di un prete, in compagnia di Angela Baraldi e Garbo.
Durante il tour, Mao presenterà in anteprima assoluta alcuni brani tratti dal suo prossimo e attesissimo album, la cui pubblicazione è prevista nel corso del 2026. «Essere sul palco con i Delta V è un’occasione straordinaria – dichiara Mao –. Con Carlo Bertotti e Flavio Ferri mi lega un’amicizia, oltre che una collaborazione in numerosi progetti musicali e televisivi, che dura da trent’anni. La cifra stilistica dei Delta V è da sempre improntata a un’eleganza sonora sofisticata, poterla vivere da vicino sarà per me un privilegio. Nel corso del tour presenterò per la prima volta alcune canzoni del mio nuovo album, un progetto a cui tengo moltissimo e che non vedo l’ora di far uscire e condividere con il pubblico.»
Le date del tour
Oltre a Mao nel ruolo di cerimoniere d’apertura, per la presentazione di “In fatti ostili” sul palco Carlo Bertotti (basso, sintetizzatori), Flavio Ferri (chitarra, sintetizzatori), Marti (voce), Nicola Manzan (chitarra e violino, già Baustelle, Bologna Violenta, Il Teatro degli Orrori) e Simone Filippi (batteria, già CCCP, Gianni Maroccolo, Üstmamò), che daranno vita a uno spettacolo intenso e immersivo, in cui immagini e suoni si fonderanno in una narrazione contemporanea.
Di seguito, il calendario dei primi appuntamenti che vedranno impegnati Delta V e Mao nei principali club italiani nel tour organizzato dall’agenzia Beautiful Days di Fabio Stucchi (date in continuo aggiornamento e biglietti disponibili sui circuiti di prevendita abituali):
08/11/2025 – Astro Club, Fontanafredda (Pordenone)
13/11/2025 – Duel Club, Pozzuoli (Napoli)
14/11/2025 – The Cage, Livorno
27/11/2025 – Largo Venue, Roma
28/11/2025 – Tambourine, Seregno (Monza-Brianza)
29/11/2025 – Cinema Vekkio, Corneliano d’Alba (Cuneo)
05/12/2025 – Casa del Popolo di Grassina, Bagno a Ripoli (Firenze)
10/12/2025 – Hiroshima Mon Amour, Torino
13/12/2025 – Circolo Ribalta, Vignola (Modena)