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  • Atelier Musicale: l’omaggio a Franco Cerri del quartetto di Alessandro Usai  e Alberto Gurrisi sabato 8 marzo alla Camera del Lavoro di Milano

      

    MILANO – Franco Cerri (1926-2021) è stato una figura centrale nella storia del jazz in Italia e il caposcuola assoluto della moderna chitarra jazzistica nel nostro Paese, ma la sua popolarità ha travalicato i confini di genere grazie a innovativi programmi televisivi sulla musica, alle partecipazioni a importanti trasmissioni quali Studio Uno, alla collaborazione con Gorni Kramer (il suo scopritore) e con il Quartetto Cetra, ma anche all’enorme visibilità ottenuta prestando il suo volto a una pubblicità di culto.
    Cerri è stato, inoltre, uno dei fondatori dei Civici Corsi di jazz insieme a Enrico Intra, con cui ha condiviso per decenni un sodalizio musicale di altissimo profilo. Nel penultimo concerto della XXX edizione dell’Atelier Musicalesabato 8 marzo, alla Camera del Lavoro di Milano, lo omaggerà un gruppo che assume sia le vesti del classico organ trio sia quelle di quartetto, in cui i due leader, Alberto Gurrisi e Alessandro Usai, sono stati prima studenti e poi partner di Cerri nell’ultimo periodo musicale della sua lunghissima vicenda artistica (inizio live ore 17.30; ingresso 10 euro).
    Alberto Gurrisi, formatosi come pianista e poi passato all’organo Hammond, di cui è uno dei maggiori specialisti europei, ha collaborato stabilmente con Cerri dal 2007 al 2018, mentre Alessandro Usai, che ha studiato con Cerri ai Civici Corsi di jazz (di cui oggi è docente), è stato membro del suo celebre quartetto di chitarre e poi, dal 2016, del suo ultimo quartetto. Usai è un chitarrista di valore, pluripremiato in concorsi importanti quali il Premio Massimo Urbani, il Chicco Bettinardi e il premio Eddie Lang. Con Gurrisi vanta una lunga partnership, in particolare con lo Spare Time Trio e con l’Alex Usai Blues Band, gruppi con cui i due musicisti hanno pubblicato quattro album e si sono esibiti in numerosi club e festival italiani.
    Anche Roberto Paglieri, brillante esponente del mainstream jazz, ha collaborato per due anni con Franco Cerri e nella sua carriera ha maturato esperienze con importanti artisti nazionali e internazionali. Infine, si unisce al gruppo in alcuni brani anche la voce di Irene Burratti, cantante ma anche attrice di valore, che con Alessandro Usai ha fondato nel 2018 il gruppo Irreale e, dal 2022, è diventata  la voce di questo progetto dedicato a  Franco Cerri, che ha già registrato  due cd: Caro Franco vol. 1 e 2. 
    Il repertorio scelto è quello che Cerri amava suonare, fatto di proprie composizioni originali dai titoli ironici o descrittivi, di pagine della commedia musicale italiana firmate da Trovajoli e Kramer e di alcuni standard della tradizione americana, ma anche europea, come evidenziato da Bluesette, il pezzo del più grande armonicista jazz di sempre, Toots Thielemans, che di Cerri fu un autentico amico. Un concerto che mantiene viva la tradizione del mondo musicale di un artista amatissimo dal pubblico e dai suoi colleghi.

    ATELIER MUSICALE – XXX stagione
    Sabato 8 marzo 2025, ore 17.30
    Usai-Gurrisi quartetto
    Caro Franco – Il mondo musicale di Franco Cerri
    Irene Burratti (voce), Alberto Gurrisi (organo Hammond), Alessandro Usai (chitarra), Roberto Paglieri (batteria).

    Programma
    F. Cerri: Pipo;
    A. Trovajoli: Roma nun fa la stupida stasera;
    F. Cerri: Bluessenza;
    T. Thielemans: Bluesette;
    F. Cerri/F. Califano: Passavo di qui;
    G. Kramer: Donna;
    G. Gershwiin: But Not For Me;
    F. Cerri/G. Calabrese: Racconto;
    F. Cerri: From Boss to Feet; One More 12 Bars; Romantico;
    B. Strayhorn: Take The “A” Train;
    F. Cerri/A. Testa: Stazione Termini.

    Introduce Maurizio Franco.

    Dove: Camera del Lavoro, auditorium G. Di Vittorio, corso di Porta Vittoria 43, Milano.
    Ingresso: 10 euro.
    Per informazioni: 3483591215; email: secondomaggio@alice.iteury@iol.it
    Direzione e coordinamento artistico: Giuseppe Garbarino e Maurizio Franco.
    Organizzazione: associazione culturale Secondo Maggio.
    Presidente: Gianni Bombaci; vicepresidente: Enrico Intra.
  • Naver e la simbologia di “530”: tra trap, vita e rinascita

    Dopo aver conquistato oltre 12 milioni di stream con “Via Libetta” ed aver collaborato con artisti internazionali come him$ e Street Active, Naver, ex membro della Shangai Blood, torna sulla scena musicale con “530” (Millenari), un intreccio di street culture e simbolismi che riflette l’essenza della sua generazione.

    In un’Italia in cui, secondo dati ISTAT, oltre il 20% dei giovani si trova in condizioni di inattività lavorativa o scolastica, intrappolato in una società che offre verdetti e poche possibilità, “530” si propone come la colonna sonora di chi non vuole più aspettare. Naver racconta la corsa di chi cerca riscatto, il confronto con giudizi costanti e la rinascita di chi sceglie di costruire il proprio destino.

    “530”, infatti, non è solo un titolo: è un manifesto generazionale. Un numero, tre capitoli della stessa storia. È un canto di battaglia urbana per chi vive in bilico tra sogni che spingono verso l’alto e realtà che tirano verso il basso. È la lotta per essere assolti da sentenze che non si meritano, la rivalsa di chi sceglie di scrivere il proprio percorso. Un progetto in cui sonorità trap innovative, curate dalla giovane promessa Shard, si intrecciano con testi taglienti e riferimenti che nessuno aveva mai osato unire prima.

    «”530” è un viaggio, una liberazione e una rinascita. È quel momento in cui capisci che il parere degli altri non può bloccarti. Devi andare, e basta.» – racconta Naver.

    “530” è un numero che racchiude in sé una molteplicità di significati e riferimenti: La Yamaha TMax 530 – scooter simbolo di libertà e velocità nelle metropoli, che è per Naver l’emblema della urban culture e della costante ricerca di movimento -, l’Articolo 530 del Codice di Procedura Penale – che riguarda la “sentenza di assoluzione”, rappresentando per l’artista la rivincita dai giudizi e dalle etichette imposte dalla società – e, il significato numerologico del 530, che, nella simbologia angelica, indica cambiamenti positivi, transizioni necessarie e incoraggiamento a intraprendere nuove strade, un segno di maturazione e crescita, perfettamente in linea con il percorso artistico e di vita di Naver.

    Tutti questi significati trovano la loro massima espressione nelle barre di “530”, nelle quali Naver mette a nudo le contraddizioni e le difficoltà quotidiane di chi vive al margine. Parole crude, ritmi serrati e immagini forti raccontano un microcosmo rapsodico e convulso, in cui fermarsi non è mai un’opzione.

    «Bevo finché non sto sobrio, fumo fino a che sto alto, corro finché non mi schianto»: “530” è il ritratto sonoro di chi vive sempre con il piede sull’acceleratore, senza tempo per un pit stop, con l’urgenza di trovare un senso tra sogni e realtà. Naver utilizza la velocità e l’adrenalina del TMax 530 come metafora della vita, quella di chi cresce in quartieri in cui ogni frenata può costare cara e l’unica possibilità è tenere il ritmo al massimo, senza voltarsi indietro.

    La produzione di Shard, avvolgente e pulsante, accompagna liriche dirette che raccontano una Roma notturna e inafferrabile, fatta di strade da percorrere e scelte da compiere. È il fotogramma di chi fugge dalle imposizioni per costruire un futuro, in una nazione che sembra non offrire alternative.

    Ma ogni corsa ha i suoi ostacoli. E quando le ruote smettono di girare, restano i volti, i giudizi e le condanne non scritte. Perché oltre la strada, quella culla dolceamara in cui il cemento custodisce desideri e delusioni, c’è il tribunale invisibile della società, pronto ad emettere sentenze senza ascoltare le storie di chi sta correndo.

    E proprio qui, “530” si fa confessione e sfida: nelle sue rime, Naver affronta a viso aperto le etichette e le aspettative preconfezionate da chi guarda senza conoscere: «Chiedo cosa commentate, uno che non conoscete? Non sapete nemmeno cosa combatte».

    Se il TMax 530 rappresenta la frenesia della vita, l’Articolo 530 del Codice di Procedura Penale introduce un tema ancora più profondo: il giudizio e l’assoluzione. In un tempo in cui il sistema sembra pronto a condannare tutto e tutti, Naver si schiera dalla parte di chi viene etichettato, processato senza appello.

    Con questa traccia, il rapper capitolino offre una riflessione lucida e attuale su questo aspetto, come lui stesso spiega:

    «”530 è per chi vive sotto giudizio, sotto accusa. Per strada, sui social, ovunque. Ma non sempre chi è accusato è colpevole. Questo pezzo è per chi cerca la sua assoluzione.»

    Un messaggio forte, privo di edulcorazioni, in linea con le discussioni contemporanee sulla cancel culture e sul diritto a una seconda possibilità, che rende “530” altamente rilevante e necessario.

    Naver si propone così come la voce di chi lotta per essere ascoltato in un mondo che preferisce voltarsi dall’altra parte e puntare il dito senza conoscere. Con “530”, racconta la quotidianità di chi è sospeso tra il desiderio di affermarsi e la battaglia per essere assolto da colpe che non gli appartengono. Un brano che non chiede permesso, ma pretende attenzione. Perché, a volte, essere assolti significa semplicemente essere compresi.

    Per Naver, questo brano, segna anche e soprattutto un momento cruciale di rinascita. Dopo la rincorsa frenetica e lo scontro con accuse costanti, arriva il momento di scegliere la propria strada: secondo la simbologia angelica, il 530 è un numero che invita al cambiamento, alla transizione e alla crescita personale. È un incoraggiamento a lasciare il passato alle spalle per intraprendere nuove vie. Un concetto che si lega perfettamente al percorso artistico e di vita del rapper:

    «Per me, 530 è un segnale – conclude -. È quel momento in cui smetti di correre per scappare e inizi a correre per costruire. È la strada che ho scelto.»

    Con “530”, NAVER supera il racconto della semplice sopravvivenza urbana e apre una nuova fase artistica, più matura e consapevole. La corsa diventa scelta, la fuga si trasforma in un viaggio verso qualcosa di edificante e desiderato. È qui che Naver si differenzia davvero: non è solo la voce della strada, ma di chi, dopo averla percorsa, sceglie di costruire qualcosa di duraturo.

    “530” diventa così l’inno di una generazione che non vuole più aspettare, che è pronta a prendersi ciò che le spetta. Senza scuse. Senza freni. Senza timori.

  • Disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica “Anni luce”, il nuovo singolo di Joe Barbieri che anticipa il nuovo album “Big bang” prevista per l’11 aprile 2025

    Dal 28 febbraio è disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica “Anni luce”, il nuovo singolo di Joe Barbieri che anticipa il nuovo album “Big bang” prevista per l’11 aprile 2025. Il 7 maggio 2025 Barbieridebutterà dal Teatro Acacia di Napoli con il nuovo tour.

    Joe Barbieri ci ha abituati a canzoni straordinarie – molte delle quali d’amore – che hanno incarnato il sentire di tante persone fino a sublimarlo, redimerlo, trasformarlo in qualcosa di diverso. “Anni Luce” appartiene alla cerchia più ristretta di questi brani “illuminati” di un bagliore davvero speciale, di queste canzoni destinate a “rimanere”. Il testo, ispirato e potente, cammina al fianco di una voce che esplora oltre tre ottave per poterlo cantare, supportata da archi che sono come un urlo, il tutto arricchito dalla maestria dei musicisti che hanno suggellato questa piccola opera di quattro minuti e trentanove secondi.

    Il singolo arriva dopo “Il Mio Miglior Nemico” ed è il secondo brano che anticipa il nuovo album di inediti, “Big Bang”, in uscita l’11 aprile.

    Spiega l’artista a proposito del brano: “Ci sono canzoni che arrivano al mondo con sotto braccio una luce propria e ad averle scritte non si ha alcun merito, la sensazione è chiara: erano già così, un’entità completa già altrove in un’altra dimensione. tu non hai fatto altro che favorire un certo ‘passaggio di forma’. Tu sei stato un’ostetrica, tutto qui; ed ascoltarla mi lascia ogni volta emozionato e stupefatto, come avessi ricevuto un regalo che non mi aspettavo, come un abbraccio”.

    Il videoclip di “Anni luce” è un viaggio che si traduce nell’esperienza di riscoprire la bellezza di guardare le stelle, come se fosse dal giardino di casa. L’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo si intrecciano, si sovrappongono e, in un certo senso, diventano la stessa cosa. I vasti spazi e il più piccolo granello di sabbia si racchiudono l’uno nell’altro, si rispecchiano, si chiamano reciprocamente. Così come accade tra il vasto stupore di fronte all’infinito e la meraviglia perfetta dell’innamorarsi. Andare lontano, alla fine, non è altro che un ritorno a sé stessi.


  • Lewis Saccocci – Inceptum Da domenica 2 marzo 2025, disponibile il nuovo disco Inceptum sulle piattaforme digitali e in copia fisica. Lo stesso giorno, alle 18:00, l’album sarà presentato ufficialmente in concerto alla Casa del Jazz di Roma

    Dato alle stampe dall’etichetta Wow Records, Inceptum è il nuovo disco dell’organista jazz Lewis Saccocci, disponibile sulle piattaforme digitali e acquistabile anche in formato fisico da domenica 2 marzo. Lewis Saccocci è un giovane leone del jazz nazionale, pianista e organista di puro talento che si sta ritagliando uno spazio importante nel panorama jazzistico italiano grazie alle sue indubbie qualità. Questo suo nuovo capitolo discografico, che prevede l’uscita di due singoli, Il Prenestinato venerdì 21 febbraio e One for Sara venerdì 28 febbraio, consta di otto composizioni originali frutto della creatività di Saccocci, concepito in solco contemporary jazz. Un CD da cui, in modo preponderante, emergono soluzioni melodiche, armoniche, ritmiche e timbriche ardite, scaturite da una profonda ricerca stilistica volta a una riconoscibilità; oltre a un ricco interplay che ne impreziosisce il valore. Ad accompagnare Lewis Saccocci in questo viaggio sonoro, due musicisti assai talentuosi: Enrico Bracco (chitarra) e Valerio Vantaggio (batteria). L’autore di Inceptum racconta la genesi e descrive il mood della sua nuova creatura discografica: «Inceptum significa inizio, ma anche progetto. Questo il titolo del mio nuovo lavoro, il primo in cui esploro le possibilità compositive ed espressive dell’organo Hammond. Il disco contiene otto brani originali, attraverso cui ho cercato vie espressive diverse, con uno strumento solitamente associato a sonorità più tradizionali in ambito jazzistico. In questo nuovo inizio, appunto inceptum, con me sono presenti musicisti di chiara fama quali Enrico Bracco alla chitarra e Valerio Vantaggio alla batteria». Domenica 2 marzo, alle 18:00, Lewis Saccocci presenterà il disco alla Casa del Jazz (Roma), ovviamente affiancato da Enrico Bracco alla chitarra e Valerio Vantaggio alla batteria. Una ghiotta occasione per assistere al concerto di un trio capace di coinvolgere il pubblico con una performance di notevole qualità.

    Lewis Saccocci BIOGRAFIA

  • “Alabastro” è il nuovo singolo dei Folkstone

    Da venerdì 28 febbraio 2025 è disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale “ALABASTRO”, il nuovo singolo dei FOLKSTONE, che anticipa il doppio album “NATURA MORTA” in uscita il 21 marzo.

    Il brano “Alabastro” combina pive scozzesi e batteria per forgiare un ritmo granitico ed incalzante, mentre uno scenario immaginifico di sogno e perdizione disegna questo nuovo quadro che farà navigare l’ascoltatore tra musica ed immagini oltre ogni confine. Abbiamo cuori randagi che mal si adeguano a mondi comandati da oro e piombo.

    Commenta la band a proposito della nuova release: “Quando le forme non hanno più linee ed il pensiero è perso tra le vie di Babilonia, il cuore di luminoso alabastro si specchia nelle stelle e naviga”.

     

    Ascolta ora il brano https://bfan.link/alabastro

    Il videoclip di “Alabastro”, scritto da Roberta Rota e Lorenzo Marchesi, rispettivamente cornamusa e frontman della band, è stato girato nell’ammaliante cornice del locale, nonché chiesa sconsacrata, “Diavolo Rosso” nel cuore di Asti. Il video dà vita alle immagini e al mondo immaginifico evocato dalla musica e dal testo. Nulla è come appare, tutto è diverso da quello che sembra. La musica rapisce solo chi è pronto a liberare la fantasia.

    Guarda il videoclip su YouTube https://www.youtube.com/watch?v=Mq0FlbB2Vi0

     

    “Natura Morta” il doppio album dei Folkstone in uscita il 21 marzo 2025, verrà presentato al Legend Club di Milano (Viale Enrico Fermi, 98) dal 28 al 30 marzo. Le date del 29 e 30 sono già SOLD OUT. Questi concerti offriranno ai fan un’occasione unica per immergersi nell’universo sonoro della band, che fonde magistralmente sonorità medievali e rock moderno.

     

    Biografia

    I Folkstone sono una rock metal band che si forma nel 2004 da un’idea di Lorenzo “Lore” Marchesi, frontman della band. All’attivo oggi hanno 7 album studio e 2 DVD live. Ciò che rende unica questa band è la miscela esplosiva tra strumenti antichi quali cornamuse, arpa, flauti, bouzuki, ghironda e la granitica base rock/metal di basso, chitarra e batteria. Il cantato è interamente in italiano ed i loro testi sono ricercati e coinvolgenti tra il narrativo, l’interiorità ed il sociale. La loro naturale dimensione è sin dall’inizio il puro live, dove riescono ad esprimere tramite un’attitudine punk tutta la loro potenza ed espressività maturata attraverso centinaia e centinaia di live in Italia ed Europa. Dopo una separazione durata qualche anno nel 2023 annunciano la Reunion con un’esibizione al Live Club di Trezzo sull’Adda come Headliner del MetalItalia Festival. Data l’incredibile e calorosa risposta dei fan la band decide di pubblicare il nuovo singolo “Macerie” e qualche mese dopo “La fabbrica dei perdenti”, pezzo di cui registrano il videoclip all’Alcatraz di Milano a marzo 2024 con il locale sold out carico di energia.  I due singoli sono inoltre pubblicati nel vinile “Racconti da Taberna”, raccolta dei brani che hanno segnato la storia della band dall’inizio ad oggi.  Dopo il tour estivo scrivono un doppio album in uscita il 21 marzo 2025. “Natura Morta”, questo il titolo del nuovo lavoro che verrà presentato al Legend Club di Milano dal 28 al 30 marzo 2025.

    “Alabastro” è il nuovo singolo dei Folkstone disponibile sulle piattaforme digitali di streaming da venerdì 28 febbraio 2025, che anticipa il nuovo album “Natura Morta” in uscita il 21 marzo.

     

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  • “Mon Cher”: il brano di Melissa, la vincitrice di The Voice Kids 2023, per chi vuole andare oltre i like

    A soli 14 anni, Melissa, all’anagrafe Melissa Agliottone, è già una delle voci più promettenti della scena musicale italiana. Dopo aver conquistato pubblico e critica vincendo la prima edizione di The Voice Kids su Rai 1, l’artista marchigiana ha avuto l’onore di esibirsi davanti a Papa Francesco allo Stadio Olimpico di Roma, di aprire concerti per icone come Loredana Bertè, Rettore e Rosa Chemical e di essere scelta come rappresentante italiana allo Junior Eurovision Song Contest. Ora, con il nuovo singolo “Mon Cher” (Keyrecords), prosegue il suo percorso artistico con una canzone che fotografa le relazioni basate sull’apparenza e il bisogno di autenticità in un mondo che spesso si ferma alla superficie.

    In un’epoca in cui le interazioni spesso si consumano tra notifiche e schermi, “Mon Cher” è un ritratto lucido della superficialità nei rapporti di oggi che racconta il vuoto, la sensazione di smarrimento, di chi cerca conferme negli altri senza mai trovare un reale sostegno, di chi colleziona attenzioni senza saper dare valore ai sentimenti. Avvolto dal magnetismo di un sound che alterna toni intimi e aperture più incisive, il brano immortala l’antitesi tra il desiderio di connessione e la leggerezza delle relazioni usa e getta. «Nemmeno uno sguardo, cosa vuoi da me? Se poi fai tutto questo con una, due o tre», canta Melissa in un ritornello che incalza e resta impresso, suggellato tra mente e cuore, mettendo a nudo il disagio di chi si trova a fronteggiare un amore fugace e inconsistente.

    Una riflessione generazionale su chi confonde il valore personale con il numero di elogi ricevuti, che la stessa giovanissima cantautrice spiega con queste parole:

    «Oggi sembra quasi che conti più essere notati che essere capiti. Con questa canzone ho voluto raccontare il punto di vista di chi non si accontenta di un legame superficiale, ma cerca qualcosa di vero, anche quando significa dover rinunciare a qualcuno.»

    “Mon Cher” parla alla Gen Z con un linguaggio diretto, contemporaneo, immediato. Il brano intreccia riferimenti internazionali e immagini di facile richiamo, come nell’ironia del verso «Hai la fila ma sembra diretta a Nizza, occhi azzurri, bionde e basse, ‘Je veux du ketchup sur ma pizza’», che sottolinea il contrasto tra l’apparenza e la sostanza dei rapporti moderni. Il titolo stesso, in francese, gioca con questa ambivalenza, accostando eleganza, significato e leggerezza. Un messaggio chiaro: dietro il fascino effimero si nasconde spesso il vuoto.

    Quello di Melissa è un percorso in continua crescita, che l’ha vista spaziare tra sonorità ed emozioni diverse. Dall’energia di “Africa” alla riflessione suggestiva di “Un Mondo Giusto” (feat. Ranya), fino all’allure malinconica di “Viole”, ogni brano ha rappresentato una tappa importante del suo viaggio artistico. Con “Mon Cher”, Melissa aggiunge un nuovo tassello alla sua identità musicale, dimostrando una consapevolezza sempre più solida, una padronanza vocale e scenica da vera professionista e una capacità interpretativa che va ben oltre la sua età.

    Dotata di un’abilità straordinaria per tecnica ed espressività, Melissa è una voce che emoziona e un talento che convince. Il cammino che l’ha portata alla musica è iniziato quasi per caso, come strumento per affrontare attacchi di panico, trasformandosi in una passione che l’ha rapidamente condotta sotto i riflettori.

    «Nonostante la mia età – conclude -, sento la musica come il modo più naturale per raccontare quello che provo e quello che vedo intorno a me. Con “Mon Cher” ho voluto dare voce a chi non si riconosce in un’idea di amore veloce e senza significato.»

    Con “Mon Cher”, Melissa dimostra di essere non solo una giovane artista con un potenziale straordinario, ma una cantautrice in grado di interpretare le emozioni della sua generazione con sincerità e forza comunicativa.

  • Buonarroti: dal 28 febbraio in digitale “Komorebi”, il secondo singolo

    Da venerdì 28 febbraio 2025 sarà disponibile sulle piattaforme digitali “Komorebi” (Overdub Recordings), il secondo singolo di BUONARROTI, estratto dall’omonimo EP di prossima uscita.

    “Komorebi”, title track dell’EP ammorbidisce le sonorità più spigolose dell’intro con delicati arpeggi di glockenspiel, creando un’atmosfera romantica e nostalgica. È uno dei momenti più luminosi del nuovo lavoro discografico dell’artista campano, una melodia che, proprio come suggerisce il titolo, ricorda la luce che filtra tra le fronde degli alberi, regalandoci una sensazione di serenità.

    Commenta l’artista a proposito della nuova release: “Un tocco di velluto sulla pelle, un soffio di vento tra i capelli: così si potrebbe descrivere l’impatto emotivo di questo brano”.

    I videoclip dei singoli successivi saranno pubblicati in sequenza, come una vera e propria serie TV. Ognuno andrà a comporre un unico video finale, che sarà svelato con l’uscita dell’ultimo singolo.

     

    Guarda il videoclip di “Komorebi” su YouTube: https://youtu.be/hdSBtg0DTWU?si=pBfeOx0M0VB74-rT

     

     

    Biografia

    Leggi Buonarroti e pensi immediatamente a Michelangelo. Ma ti sbagli perché è Filippo, meno noto cospiratore rivoluzionario.

    È su questa ambiguità che nasce Buonarroti, side project del batterista del trio Chaos Conspiracy, stavolta alle prese con atmosfere più intime e malinconiche. Per sua stessa natura il progetto non abbraccia una forma unica e definitiva ma si presenta come molto eterogeneo e in divenire. Pur partendo da un approccio prevalentemente elettronico e strumentale, non disdegna collaborazioni, anche vocali, con altri artisti.

    Il primo EP ufficiale, Inhibitions, mixato e masterizzato da Filippo Buono presso il Monolith Recording Studio è stato pubblicato dalla Overdub Recordings nel maggio del 2023. L’artista ha poi collaborato in tre occasioni con la vocalist Simona Giusti, con la quale ha pubblicato i singoli Idiot, Distance e Guiding light.

    Dopo “Intro”, “Komorebi” è il secondo singolo di BUONARROTI estratto dall’ omonimo EP di prossima uscita, pubblicato da Overdub Recordings disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 28 febbraio 2025.

     

     

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  • Domenica 2 marzo, alle 22:00, Joe Pisto e Fausto Beccalossi presenteranno Respiro alla Cantina Bentivoglio di Bologna

    Domenica 2 marzo, alle 22:00, la Cantina Bentivoglio (Via Mascarella, 4/B Bologna), uno fra i più importanti jazz club d’Italia, accoglierà un duo di grande valore: Joe Pisto (chitarra e voce) e Fausto Beccalossi (fisarmonica e voce). Il cantante e chitarrista jazz lucano, bolognese d’adozione, e il fisarmonicista bresciano presenteranno Respiro, il loro nuovo album pubblicato venerdì 17 gennaio dall’etichetta indipendente Belfagor Label. Pisto e Beccalossi sono due musicisti dalla spiccata sensibilità comunicativa che, ispirati da un intenso interplay, viaggiano sulle stesse frequenze emozionali. La tracklist è formata da otto brani originali frutto della creatività compositiva di Joe Pisto. Respiro è un affascinante dipinto musicale di suoni e colori improntato su una sapida commistione di world music, tango e jazz, impreziosito da luminose colorazioni mediterranee e spagnoleggianti. Ma ciò che caratterizza questo lavoro sono il sopraffino senso melodico, la viscerale energia interpretativa e il trasporto emotivo che emergono dalla voce, dalle sei corde di Pisto e dal mantice di Beccalossi, il tutto arricchito da temi ispirati, evocativi, che nutrono la sfera emotiva dell’ascoltatore. Il cantante e chitarrista narra la gestazione e descrive il mood di Respiro: «Questo è il nostro secondo album in formazione da duo, che conferma e rafforza l’intesa umana e musicale che lega me e Fausto (Fausto Beccalossi, ndr) ormai da oltre quindici anni. Gli otto brani originali spaziano da ballate malinconiche a ritmi frenetici, da melodie dolci e avvolgenti a passaggi più energici e incisivi, e vogliono raccontare una storia di vita e le sue emozioni. Spero che la musica di quest’album arrivi a parlare ai cuori e alle anime di chi deciderà di ascoltarla e di “respirare” insieme a noi. No War, Peace and Love». Un concerto da non perdere, dall’alto senso estetico, nel segno del melting pot stilistico, non solo per i puristi del jazz.

    Joe Pisto e Fausto Beccalossi BIOGRAFIA

  • Adriano Formoso: il 28 febbraio esce in radio “Zio Pasqualino” e andrà in scena il “Formoso Therapy Show” a Novara

    Dal 28 febbraio 2025 sarà in rotazione radiofonica “Zio Pasqualino” (Beatfactory), il nuovo singolo di Adriano Formoso, già disponibile sulle piattaforme digitali dal 29 gennaio.

    “Zio Pasqualino” è un brano swing originale che fonde jazz, pop rock e cantautorato, creato secondo i principi della Neuropsicofonia. La canzone mira a mantenere vivo il desiderio di pace e si collega profondamente alla solidarietà verso le vittime della guerra, in particolare quella in Ucraina e Medio Oriente. Il brano esplora le implicazioni artistiche e psicologiche dell’ascolto, mescolando l’immediatezza popolare con una raffinata atmosfera jazz e swing. Ispirato dalla storia di un giovane calabrese, Zio Pasqualino, morto durante la Seconda Guerra Mondiale a soli 19 anni nella battaglia di El Alamein, il brano racconta anche la tragica storia del suo amore con Adele, che, dopo la sua morte, perde il desiderio di vivere. La canzone è una riflessione sull’amore, la perdita e l’assurdità della guerra. L’arrangiamento, curato da Paolo Petrini, unisce strumenti tradizionali a elementi moderni, mentre l’interpretazione vocale di Adriano Formoso, cantautore di origine arbëreshë, trasmette tutta l’emozione e l’autenticità del brano. La storia di Zio Pasqualino è un omaggio a coloro che hanno vissuto tragedie simili e un invito a riflettere sul valore della pace.

    Commenta l’artista sul nuovo brano: «”Zio Pasqualino” vuole essere un inno contro le guerre, un grido di speranza e un richiamo alla riflessione, capace di sensibilizzare l’ascoltatore sulle devastanti conseguenze dei conflitti armati.».

    Guarda il videoclip: https://youtu.be/eoiuWNpP-VY?si=unye6P3GPD9r664q

    Il brano accompagna la partenza del suo spettacolo teatrale “Formoso Therapy Show” ed è stato presentato in anteprima sabato 25 Gennaio al Teatro San Babila di Milano in una prima che ha ricevuto molti consensi. Le prossime tappe della tournee saranno il 28 febbraio al Faraggiana Pop di Novara il 28 Febbraio e il 20 marzo al Teatro Jolly di Olginate (Lecco).

    I biglietti sono disponibili su WebTic e presso le biglietterie dei teatri.

    Biografia

    Adriano Formoso vive e lavora a Milano ed è il primo cantautore italiano, psicologo, omeopata, naturopata e psicoterapeuta ad aver portato la musica in un reparto ospedaliero di ostetricia e ginecologia, presso un importante ospedale milanese.

    Ricercatore nell’ambito delle neuroscienze, Adriano si dedica allo studio della relazione tra musica, cervello ed emozioni.

    Le sue competenze gli hanno permesso di essere protagonista della rubrica del TG2 “Tutto il bello che c’è”, dove propone le sue “pillole” di canzoneterapia e Neuropsicofonia, un approccio innovativo che coniuga arte, scienza e psicologia.

    Autore del libro Nascere a Tempo di Rock applaudito al Salone Internazionale del Libro di Torino, ha reso la musica uno strumento per il benessere psicologico e per la crescita personale, integrandola nel suo percorso terapeutico e artistico.

    Fondatore del Centro di Psicologia e Psicoterapia e del Centro di Ricerca in Psicoanalisi di Gruppo bioniana e di Neuropsicofonia a Garbagnate Milanese, ha iniziato la sua carriera unendo arte e terapia già in giovane età, lavorando presso il Carcere Minorile Beccaria di Milano.

    Da lì, ha proseguito la sua opera nei servizi territoriali per le tossicodipendenze, nelle comunità terapeutiche e nei centri psicosociali per pazienti con gravi patologie come la schizofrenia.

    Nel mondo dello spettacolo, Adriano ha portato la relazione di aiuto al servizio del benessere psicologico attraverso il suo innovativo Formoso Therapy Show. Questo spettacolo, che unisce musica e formazione, è stato accolto con entusiasmo nei teatri italiani, dove aiuta il pubblico a riflettere su temi come la crescita personale e la gestione dei disturbi psicologici.

    Cantautore apprezzato, opinionista radiotelevisivo, scrittore e autore di articoli scientifici, Adriano Formoso continua a ispirare con la sua capacità unica di intrecciare musica, psicologia e ricerca scientifica, rendendo l’arte un potente mezzo di trasformazione e benessere.

    “Zio Pasqualino” è il nuovo singolo di Adriano Formoso disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 29 gennaio 2025 e in rotazione radiofonica da venerdì 28 febbraio.

     

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  • “Voci ribelli”: i Mud Pie in concerto giovedì 6 marzo alla Camera del Lavoro di Milano per celebrare le donne che hanno fatto la storia della musica

    La band renderà omaggio a icone senza tempo come Vera Hall, Nina Simone, Etta James, Janis Joplin e Amy Winehouse: donne che, attraverso la loro voce e la loro arte, hanno sfidato le convenzioni, trasformando la musica in un atto di libertà

    MILANO – In occasione della Giornata Internazionale dei Diritti delle Donne, la Cgil Milano e l’associazione culturale Secondo Maggio presentano “Voci ribelli”, un concerto-evento dedicato alle grandi artiste che hanno segnato la storia della musica con il loro talento e il loro coraggio. L’appuntamento è per giovedì 6 marzo alle ore 18.30 presso la Camera del Lavoro Metropolitana di Milano in corso di Porta Vittoria 43 (ingresso libero fino a esaurimento posti). Protagonisti della serata saranno i Mud Pie, band che renderà omaggio a icone senza tempo come Vera Hall, Nina Simone, Etta James, Janis Joplin e Amy Winehouse. Donne che, attraverso la loro voce e la loro arte, hanno sfidato le convenzioni, trasformando la musica in un atto di libertà e autenticità.
    Il repertorio della band attraversa i generi e le epoche, dalle radici del blues e del gospel fino al jazz, al soul, al rock e al pop contemporaneo. Un viaggio sonoro che esprime la fusione di culture e influenze musicali, in perfetta sintonia con l’identità del gruppo. I Mud Pie (Marta Colombo, voce e percussioni; Alex Stangoni, cigarbox guitar e dobro; Nicola Rizzi, armonica; Sebastiano Ruggeri, batteria; special guest Martina Milzoni, basso) prendono il nome, infatti, da una torta tradizionale del Mississippi, evocando l’unione di ingredienti diversi, proprio come la loro musica, che mescola blues, jazz, elettronica e sonorità africane ed europee.
    L’evento rappresenta non solo un’occasione per celebrare la musica, ma anche un momento di riflessione sul ruolo delle donne nel panorama artistico e culturale. La Cgil Milano continua così il suo impegno per la valorizzazione del talento femminile e per una società più equa e inclusiva.