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  • Laleza: dal 18 aprile sui digital store il nuovo singolo “Non vieni mai”

    Dal 18 aprile 2025 sarà disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale “NON VIENI MAI”, il nuovo singolo di LALEZA.

     

    “Non vieni mai” è un brano che affronta con sarcasmo una condizione ancora troppo poco discussa: l’anorgasmia, che colpisce non solo le donne, ma anche molti uomini. Un disturbo intimo che spesso è sia conseguenza che causa di un disagio psicologico profondo. Ma c’è di più: i giovani oggi sembrano vecchi prima del tempo, stanchi, apatici, anestetizzati da psicofarmaci e relazioni vuote. Non abbiamo più voglia di fare sesso, e forse neanche di sentirci vivi.

    Spiega l’artista a proposito del brano: “C’è chi mangia come un maiale e non ingrassa mai, c’è chi viene sempre e chi non viene mai. C’est la vie. Confessa, questo inno è anche un po’ tuo, è di tutti noi poveri sfigati nati stanchi, scatole di farmaci ambulanti, prossimi all’ RSA. Godiamoci almeno questa canzone, se il nostro sistema nervoso ci assiste.”

    Biografia

    “Stanca di prescrivere farmaci, ha cominciato a prenderli. Le sue canzoni ne sono la fatale conseguenza.”

    Medico atipico, cantautrice e autrice. Ha scritto per artisti italiani di spicco come J-AX e Donatella Rettore. A livello internazionale, ha lavorato nel mercato musicale francese e collaborato con artisti del mercato asiatico come SNH48 e Produce Pandas.

    Con il suo progetto LALEZA, la sua musica è stata inclusa nella serie globale The Kardashians, in onda su Disney+ e Hulu. Ha inoltre collaborato con Dolce & Gabbana e Mediaset Premium per le campagne musicali dei brand.

    Finalista come autrice al concorso Genova per Voi di Universal Music Publishing, attualmente si dedica al suo progetto artistico, continuando a contribuire a importanti progetti musicali a livello globale.

    I suoi pezzi, frutto di viaggi astrali e psicofarmaci, sono pronti per essere somministrati su larga scala, come un grande esperimento in vivo.

    “NON VIENI MAI” è il nuovo singolo di LALEZA disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale dal 18 aprile 2025.

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  • “C come Coltrane”: suoni, parole e immagini mercoledì 30 aprile a PARCO Milano nel tributo del sassofonista Dimitri Grechi Espinoza a John Coltrane

    Il Polillo ARt COntainer di Milano ospita, in occasione dell’International Jazz Day, un omaggio all’album capolavoro di John Coltrane nell’ambito della rassegna Alfabeto di PARCO: insieme a Dimitri Grechi Espinoza si esibiranno Tito Mangialajo Rantzer (contrabbasso), Aziz Señol Filiz (flauto ney) e Davide Ferrari (voce narrante)

    MILANO – L’International Jazz Day è la giornata in cui, in tutto il mondo, il 30 aprile si celebra il jazz, genere musicale che l’Unesco ha riconosciuto patrimonio immateriale dell’Umanità, in quanto arte capace di promuovere la pace, il dialogo tra le culture, la libertà di espressione e il rispetto per i diritti umani: in questa ricorrenza, il centro culturale PARCO Milano ospiterà l’evento intitolato “C come Coltrane”, sottotitolo “A Love Supreme, an unusual story”, tributo al genio di John Coltrane (inizio ore 20.30, ingresso libero con prenotazione obbligatoria su https://www.eventbrite.it/e/c-come-coltrane-a-love-supreme-an-unusual-story-tickets-1313251924859).

    Si tratta del nuovo appuntamento della seconda edizione della rassegna Alfabeto di PARCO, dedicata alle culture del mondo e agli artisti che hanno rivoluzionato il Novecento. I protagonisti di “C come Coltrane” saranno Dimitri Grechi Espinoza, tra i più originali e interessanti sassofonisti della scena italiana; Tito Mangialajo Rantzer, contrabbassista di lungo corso; il  turco Aziz Señol Filiz, virtuoso del flauto ney, strumento che viene spesso utilizzato nella meditazione e nelle pratiche spirituali; Davide Ferrari (voce narrante), che indagherà il rapporto tra le composizioni e le parole del grande jazzista americano. Inoltre, l’evento sarà impreziosito dalla proiezione di alcuni scatti (realizzati nel corso dell’unica rappresentazione pubblica di “A Love Supreme”, avvenuta ad Antibes) del fotografo Roberto Polillo, instancabile animatore del Polillo ARt COntainer di via Binda 30 (quartiere Barona) e grande appassionato di jazz.

    Considerato uno dei più grandi jazzisti di tutti i tempi, John Coltrane è stato anche una sorta di filosofo della musica, una guida spirituale, un riferimento per tutti coloro che intendono la musica come continua sperimentazione, formale e interiore. Ha cambiato la storia del jazz con album memorabili come My Favorite Things, Giant Steps e Live at the Village Vanguard e nel 1965, con la pubblicazione di A Love Supreme, ha innalzato ulteriormente l’asticella della sua ricerca, sonora e spirituale.  Come ha scritto Ashley Kahn, giornalista e produttore musicale tra i più influenti e autorevoli nel panorama internazionale del jazz, «”A Love Supreme” è il testamento di un’intera epoca, della quale Coltrane ha saputo interpretare tutte le tonalità emotive e sonore: la poliritmia africana propulsiva e catartica, i tempi dilatati del jazz modale, la litania meditabonda del folk orientale, le vampe del free jazz, il calore intimo del blues e la redenzione orgasmica del gospel. Il risultato è un magma incandescente e liturgico, in chiave minore, vertiginosamente preciso, sincronizzato, ma sempre sull’orlo dell’improvvisazione, dell’ignoto. È il jazz spirituale di Coltrane, il suo grido assoluto, una preghiera purissima di amore supremo verso Dio che ha stravolto con la musica le regole e i sentimenti delle generazioni successive, caricandoli di un’inaudita religiosità».

    A far rivivere la musica di Coltrane è stato chiamato il sassofonista Dimitri Grechi Espinoza, che nel corso della sua carriera ha approfondito lo studio della scienza sacra nelle culture tradizionali e la ricerca sul suono, con l’obiettivo di riscoprire il respiro profondo dei luoghi sacri. Afferma Antonio Ribatti, il direttore artistico di Alfabeto di PARCO«A sessant’anni dalla pubblicazione di “A Love Supeme”, cercheremo di comprenderne e interpretarne il significato più autentico attraverso un originale e inedito progetto multimediale, un tessuto di parole, suoni e immagini».

    Alle ore 19, prima dello spettacolo, è in programma un dj set e nel corso della serata sarà attivo il bar, gestito da 10gradinord, storico locale radicato nel quartiere Barona e specializzato in birre artigianali italiane e cibo sostenibile di qualità.
    La seconda stagione della rassegna Alfabeto di PARCO, ideata e realizzata da Antonio Ribatti e da Roberto Polillo, gode del patrocinio del Municipio 6 del Comune di Milano e proseguirà fino all’estate: il prossimo sarà “P come Polinesia”in programma il 21 giugno.

    ALFABETO DI PARCO, stagione 2024/2025
    PARCO, via Ambrogio Binda 30, 20143 Milano
    Ingresso libero.
  • “Animale ‘e Città” di Eric Mormile: un brano per raccontare le piccole gioie che resistono al logorio della vita moderna

    C’è un momento preciso, in ogni weekend, in cui le strade iniziano a cambiare ritmo. I turni finiscono, i tram si svuotano, e una città che corre tutto il giorno si concede una tregua: è l’ora in cui ognuno torna ad essere semplicemente se stesso. È in quell’attimo che si inserisce “Animale ‘e Città“, il nuovo singolo di Eric Mormile, cantautore e polistrumentista napoletano, già riconosciuto per una cifra raffinata, consapevole e sempre in dialogo con le proprie radici.

    In un’Italia che spesso confonde il tempo libero con un lusso da meritarsi, “Animale ‘e Città” restituisce centralità e dignità al diritto al riposo: concedersi un momento di leggerezza, qualunque sia il proprio lavoro, percorso o condizione. È un brano che fotografa quella transizione settimanale in cui il dovere cede, anche solo per poco, il passo al piacere, e in cui è necessario, per il nostro equilibrio, reclamare il diritto a stare bene, almeno per una sera. Con la sua penna immaginifica, da sempre in grado di unire introspezione, profondità, ironia e concretezza, Mormile racconta la città nella sua veste più vera: quella fatta di stanchezza, risate, attese e libertà temporanee. Il fine settimana diventa così lo spazio in cui si ritrova un’umanità viva, spesso invisibile nei giorni feriali.

    Quello di Eric è un canto alla normalità che resiste, tra precarietà e speranza, l’espressione di un desiderio semplice e collettivo di svago che accomuna operai, studenti, disoccupati e professionisti. “Animale ‘e Città” tratteggia con lucidità quella condizione condivisa da molti, in cui la libertà coincide con poche ore rubate al tran tran settimanale. Il testo mette al centro il diritto, spesso trascurato, al tempo libero, anche quando la realtà economica è incerta: «comme na foto ferma ‘o tiempo int’ ‘e rresate pure ‘e chi nun tene ‘a mesata» («Come una fotografia che ferma il tempo dentro le risate anche di chi non ha lo stipendio»).

    Nato nel 2018, il brano ha trovato la sua forma definitiva oggi, all’interno di un nuovo corso artistico in cui Mormile ha deciso di lasciare da parte le narrazioni più cupe per abbracciare una visione luminosa e costruttiva.

    «Questo brano è un invito a concedersi il diritto di deviare, almeno una volta a settimana, da tutto ciò che ci incatena – spiega l’artista -. La felicità non è un privilegio di pochi, ma un bisogno comune, che passa anche da una risata in buona compagnia.»

    Dal punto di vista musicale “Animale ‘e Città” attinge alle sonorità morbide e solari del Soft Rock americano di matrice Yacht Rock, un genere molto in voga in California tra l’inizio degli anni 70 e la prima metà degli anni 80, oggi rivalutato, anche tramite la ridenominazione, come manifesto sonoro di un’epoca sospesa tra edonismo e ricerca di equilibrio. Tra le influenze dichiarate, spiccano Toto, The Doobie Brothers, Steely Dan e Pages. Riferimenti scelti non solo per stile ma per affinità emotiva: il brano, che sarà inserito nel nuovo album del cantautore partenopeo, in uscita nei prossimi mesi, è infatti ispirato da un viaggio in California che ha lasciato un’impronta indelebile nel suo immaginario. La copertina è un elaborato grafico a cura dello stesso Mormile, realizzato a partire da una foto scattata da Ocean Jaramillo, cugina di secondo grado dell’artista, durante quell’esperienza.

    Nel periodo in cui scriveva “Animale ‘e Città”, l’artista attraversando un passaggio di vita importante, come lui stesso racconta:

    «Avevo bisogno di rimettere ordine tra chi ero e chi stavo diventando. Scrivere questa canzone mi ha aiutato a capire che anche le parentesi leggere hanno valore. A volte la libertà è solo potersi permettere di ridere con chi ami.»

    Ad accompagnare la release, il videoclip ufficiale girato a Bagnoli, uno dei quartieri più simbolici della Napoli contemporanea, oggi al centro dell’attenzione per i continui sciami sismici che colpiscono l’area flegrea, scelto dall’artista per ricordare che anche nelle zone ferite della città si può continuare a vivere, a creare e a sorridere.

    «Tenevo molto a mostrare un’altra faccia del territorio – prosegue Eric – quella della sua vitalità, della sua gioia, della sua forza. Qui non ci sono solo tragedie, ma persone che vivono, ridono e si stringono l’un l’altra.»

    A rafforzare questo messaggio, la presenza di amici e persone care nel video – volti familiari che diventano parte integrante della narrazione, regalando autenticità e calore alle immagini. Tra i partecipanti compaiono Elvira Fiore, Elia Isaia, Enrico Rolfi, Salvatore Morra, Antonietta Di Marzo, Nirmal Tremolaterra, Attilio Apa, Ettore Mariotti e Manuela Mari.

    «Ho voluto coinvolgere le persone a me più care in questo video, perché la città è fatta prima di tutto da chi la attraversa ogni giorno con dignità e ironia.»

    Un cameo collettivo che trasforma il videoclip in un album di “famiglia urbana”, sincera e spontanea.

    La produzione musicale è firmata dal Maestro Nino Pomidoro, mentre il video porta la regia di Michele De Angelis per Midea Video. Il testo, come da tradizione per l’artista, è stato supervisionato dal Maestro Salvatore Palomba, autore della celebre “Carmela”. Mormile si è impegnato in prima persona su tutte le tracce strumentali e vocali, lavorando minuziosamente sulle armonizzazioni, ispirate alla timbrica calda e piena di Michael McDonald.

    Quella cantata da Eric è una città che ride nonostante tutto, che si concede alla spensieratezza per sopravvivere. La Napoli che emerge non è quella cartolina, né quella delle tragedie, ma quella reale: fatta di quartieri, di turni che finiscono tardi e di gente che balla con le tasche vuote ma il cuore acceso.

    «Con “Animale ‘e Città” – conclude Mormile – ho voluto cantare non solo il desiderio di evasione, ma il diritto a coltivare le proprie piccole oasi di benessere, senza sentirsi in colpa o fuori tempo. In una società che corre troppo e pretende sempre di più, abbiamo il dovere di ricordarci che ogni tanto fermarsi non è un lusso, è resistenza.»

    Con questo singolo, Eric Mormile conferma la direzione di un nuovo progetto musicale che verrà svelato mese dopo mese nel corso del 2025, un percorso che celebra i piaceri quotidiani attraverso un sound solare, internazionale e personale.

    Un messaggio semplice, ma di grande valore. Che parla al lavoratore che sogna la birra del sabato sera, al precario che aspetta il venerdì per sentirsi parte del mondo, al ragazzo che balla per dimenticare il colloquio andato male. A tutti coloro che vivono la città senza arrendersi. È questa coralità che rende “Animale ‘e Città” una canzone non solo attuale, ma necessaria, che ci ricorda che il tempo per noi stessi non è un lusso, è un diritto, e che a volte, la vera libertà consiste ne darsi il permesso di ridere.

  • Mondo BoBo presentano il primo video tratto dal nuovo album “L’elefante nella stanza

    Mondo BoBo presentano il primo video tratto dal nuovo album “L’elefante nella stanza

    GUARDA IL VIDEO

    https://youtu.be/U7Fz1z9oiEc?si=z6GJT9J3NXqQMBVt

    Inquiete

    Dal pensiero del Galileo di B. Brecht, il rapporto tra la ricerca scientifica e il potere, e, ampliando gli orizzonti, il rapporto lacerante e tutt’oggi lacerato che si interpone fra la cultura nascente e la cultura dominante.

    IL DISCO

    “L’elefante nella stanza  (Orangle) 

    Elefante nella stanza è un’espressione tipica per indicare una verità che, per quanto ovvia e appariscente, viene ignorata o minimizzata. L’espressione si riferisce ad un problema molto noto ma di cui nessuno vuole discutere. L’idea di base è che, se le persone all’interno della stanza fanno finta che questo non sia presente, la ragione è che così facendo sperano di evitare un problema più che palese. Questo atteggiamento è tipicamente adottato in presenza di tabù sociali o di situazioni imbarazzanti.

    Nel tempo l’espressione ha iniziato ad essere riferita anche a tutte le problematiche di natura mentale/psicologica.

    IN QUIETE

    (Paolo Benedetti, Bertold Brecht “Galileo”)

    Mi lascerei rinchiudere in una prigione sottoterra

    dove non filtra la luce,

    purché in cambio io potessi scoprire di che cosa

    la luce stessa è fatta

    E il peggio è che tutto quello che scoprirei

    dovrei urlarlo intorno

    come un amante, come un ubriaco, un traditore.

    Di solito ti senti importante a vent’anni,

    ma la realtà è che si diventa utili

    solo quando ci rendiamo conto di quanto sia insignificante

    l’individuo nello schema generale delle cose

    nell’universo

    È un vizio maledetto, mi trascinerà alla rovina.

    Quanto si può resistere a parlare da solo coi muri?

    Di solito ti senti importante a vent’anni,

    ma la realtà è che si diventa utili

    solo quando ci rendiamo conto di quanto sia insignificante

    l’individuo nello schema generale delle cose

    nell’universo

    BIOGRAFIA

    Mondo BoBo, un termine che rappresenta la non negazione delle emozioni, qualunque siano quelle che proviamo, ma la consapevolezza di esse e l’imparare a controllarle ed usarle.  Il non cedere alle pulsioni che minano il tessuto che definisce chi siamo.

    Nome sotto al quale Paolo Benedetti (chitarra, voce) racchiude tutte le proprie attività, dalla musica, primaria passione, alla fotografia e computer grafica…

    Musicalmente Mondo BoBo è un percorso che inizia nei primi anni 2000, quando Paolo, terminate le esperienze musicali in gruppi Livornesi, prova a dare il via a un progetto più personale, cercando di fare cose seguendo solo la voglia e il sentimento, senza seguire un genere o uno schema prefissato.

    Forse il momento, forse la mancanza di consapevolezza, sicuramente la vita, portano ad appendere la chitarra al muro, e dunque il lavoro, il matrimonio, il mutuo, e finalmente un figlio.

                Gli anni passano, e l’angoscia più grande diventa il non riuscire ad essere mai veramente felice, il non sapere/potere goder appieno delle fortune che la vita ha dato…angosce che inesorabilmente toccano il loro punto più buio: è il 2020, il mondo si ferma. Silenzio fuori, frastuono dentro. Il senso di colpa di pensare all’atto più brutto, la forza e la presenza di una compagna meravigliosa, si riprende la chitarra, e tutto il turbinio di emozioni, catartico e terapeutico, finisce in corde, parole e suoni. Canzoni che vengono registrate con l’aiuto di Fabio Fantozzi (basso) e Dario Gentili (batteria), per l’album di esordio “Con gentilezza” (fuori per Resisto distribuzione, marzo 2023 ).

    Visto l’ottima risposta da parte della critica, Paolo decide di non fermarsi, e decide di trovare persone per formare un progetto duraturo nel tempo. Ecco l’incontro con Federico Dalli (batteria) e Eliano Brilli (basso) i pezzi vengono riarrangiati ottenendo una nuova dimensione ed energia, dei quali il trio ne registra in presa diretta un estratto di 6 brani.

    I tre possono essere visti sia musicalmente che personalmente come un nodo borromeo, dove tre anelli restano perfettamente intrecciati ed uniti tra di loro in perfetto equilibrio, a condizione che nessuno dei tre si allontani, che causerebbe il collasso dell’intera figura.

    Da questa unione d’intenti, in modo naturale nascono i pezzi che prendono forma andando a formare la traccia di un viaggio condiviso, dieci brani per l’album “L’elefante nella stanza”


  • Pasquale Iezza lancia un progetto per educare alla conoscenza del corpo e prevenire la violenza giovanile

    Disponibili in libreria e nei principali store digitali, le nuove opere di Pasquale Iezza che vanno oltre l’approccio convenzionale all’educazione sessuale, promuovendo una riflessione profonda sulla sessualità e il rispetto per il corpo umano.

    “Tutto sulla vagina” e “Tutto sul pene” non sono semplici manuali anatomici né provocazioni editoriali, ma un progetto culturale coraggioso, necessario e attuale. Queste opere, scritte con intelligente ironia e autentico amore per la conoscenza e il rispetto, aprono e proseguono una sfida educativa lanciata dall’autore: sconfiggere la violenza giovanile partendo dalla comprensione del corpo e delle sue meravigliose funzioni. Parlare apertamente di vagina e pene, senza falsi pudori né imbarazzi, significa restituire dignità alla sessualità, fondamento della nostra esistenza. Conoscere come siamo fatti e come siamo stati generati è il primo passo per riconoscerci simili, per costruire relazioni basate sul rispetto reciproco, per prevenire atti di molestia, discriminazione e violenza sessuale che, purtroppo, coinvolgono sempre più giovani.

    La sessualità non può restare un tabù, relegata a silenzi o informazioni distorte. Deve entrare con delicatezza, competenza e autenticità nei luoghi della formazione: le scuole, le famiglie, la società tutta. Educare vuol dire gettare le basi per un nuovo modello di convivenza, in cui nascano uomini più gentili e donne senza paura. Pasquale Iezza, con il suo stile diretto e giocoso, accompagnato dalle illustrazioni di Cinzia Cannavale, offre strumenti semplici ma profondi, capaci di parlare ai ragazzi con il loro linguaggio, aprendo uno spazio di dialogo dove la curiosità si trasforma in consapevolezza e la leggerezza diventa occasione di riflessione.

    Questi libri rappresentano un invito chiaro e potente alle istituzioni, agli educatori e alle famiglie: è tempo di ripartire dalle basi. Solo così potremo sensibilizzare i giovani e renderli protagonisti di una società più equa, rispettosa e umana.

    Michela Tanfoglio, CEO & Founder dell’agenzia letteraria EditReal, commenta: “In un’epoca in cui la comunicazione fluisce a una velocità vertiginosa, il dovere di educare i giovani su argomenti cruciali come la sessualità e il rispetto reciproco non può essere trascurato. Il nostro mondo è un luogo in cui l’accesso alla conoscenza è senza precedenti, ma anche un luogo in cui, purtroppo, le sfide legate alla sessualità sono sempre più evidenti.

    Dati allarmanti riportati dall’Istat e da altre istituzioni simili in tutto il mondo svelano un aumento significativo degli stupri di gruppo, un problema che non può essere trascurato. Questo fenomeno non conosce frontiere geografiche, ma sta emergendo come una crisi globale. In Italia la situazione è altrettanto inquietante, con un aumento dei casi di violenze sessuali che richiede una risposta urgente.

    Questi dati drammatici ci spingono a riflettere su come stiamo educando le nuove generazioni alla sessualità e al rispetto reciproco. Il coraggio di coloro che si dedicano a questa causa è evidente nella loro determinazione a sfidare l’inerzia sociale e a gettare luce su questi temi oscuri per difendere la dignità e il benessere dei giovani. Insegnare il corretto funzionamento del corpo umano, il significato del consenso, l’importanza del rispetto reciproco e la prevenzione delle violenze sessuali è un investimento per uno sviluppo di se stessi in armonia con gli altri. L’ignoranza crea distanza, non è mai stata una soluzione, ma una fonte di sofferenza e confusione. Ecco perché dobbiamo incoraggiare chi cerca di promuovere, anche a scuola, queste argomentazioni rompendo gli schemi e aprendo un dialogo che può trasformare la vita dei futuri adulti. Il loro lavoro ci ricorda che la conoscenza è una forza potente che può prevenire tragedie e promuovere relazioni sane e rispettose, all’interno delle quali la sessualità è vissuta in modo sano, sicuro e consensuale”.

     

    Sinossi “Tutto sulla vagina”

    La vagina si presenta in un caleidoscopico racconto, diviso in piccoli paragrafi, che la rendono finalmente un organo “come gli altri”, ovvero, di cui si può parlare liberamente, “spogliandola” dalle false credenze, dal mistero e dalla volgarità popolare.

    https://www.ctleditorelivorno.it/product-page/tutto-sulla-vagina

    Sinossi “Tutto sul pene”

    Il sesso è una delle attività umane fondamentali per la salute, per il benessere e per un sacco di altre cose che scoprirete solo leggendo Tutto sul pene. Il titolo è molto esplicito, è inutile girarci attorno, ma è meglio tuffarsi immediatamente nell’argomento iniziando a chiamare le parti del nostro corpo con il proprio nome. La parola sesso viene dal latino sexus il cui significato è tagliare, è come se fosse stato, in qualche modo censurato dalla nascita, e allora eliminando i falsi miti e i tabù che ci possono far sentire incapaci e non adatti è necessario giungere al suo completamento, parlando spontaneamente degli organi sessuali, del pene e della vagina. Scopriamo insieme che l’arteria pudenda è essenziale per irrorare, nell’uomo, i corpi cavernosi e gli involucri del pene e, nella donna, la clitoride, per questo, abbandonando il comune senso del pudore, iniziamo insieme questo viaggio. Se non dovesse piacervi, vi voglio bene ‘O STESS, come dice l’assistente di volo all’equipaggio prima di ogni decollo.

    https://www.amazon.it/Tutto-pene-Educazione-relazioni-amorose/dp/8833876225

    Biografia

    Pasquale Iezza

    Dirigente scolastico. Ideatore del giocosport, la Pallarmonica, le cui peculiarità si possono leggere nel manuale “Il Movimento Divergente” edito da Aranblu editore (2001). Autore di “Trenobiografia, una storia da pendolare” edito da Robins edizioni (2016), di “Passa” edito da Scienze e Lettere (2017) e di “Tutto sulla vagina…lo stomaco già era impegnato” pubblicato da Nino Bozzi Editore. Racconta storie con il gruppo de I Manestrelli.

    Cinzia Cannavale

    Docente di scuola primaria, illustratrice, autrice della graphic novel “Claus Von Stauffenberg: un uomo contro Hitler” della Fusta Editore, 2011.

  • “Milano Budapest” è il nuovo singolo dei Monroe

    Dal 14 aprile 2025 è disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale “Milano Budapest”, il nuovo singolo dei MONROE.

    “Milano Budapest” è un brano che racconta un viaggio interiore profondo e autentico, guidato dalla forza dell’amore. Più che una semplice distanza geografica, Milano e Budapest diventano simboli di un’umanità condivisa, di emozioni universali che si possono cogliere in ogni angolo del mondo, se solo ci fermassimo ad ascoltarle.

    Spiega la band a proposito del brano: «Milano-Budapest è un viaggio che ci porta a scoprire noi stessi, un percorso sincero e autentico. Spesso ci circondiamo di mille cose, ma è l’amore che ci dà la forza di andare oltre, spingendoci sempre più lontano, alla ricerca di un destino che ci sorprenderà, fino alle stelle. Quando Demetrio ha condiviso quella base straordinaria, il testo era già pronto da tempo, scritto molto prima, ma solo allora abbiamo trovato il suono giusto per dargli vita. Parla di esperienze vissute, di paesaggi quotidiani che ormai non notiamo più, di vite agli estremi, di emozioni che puoi percepire camminando per Milano o per Budapest. Due città così distanti, ma con una simile capacità di trasmettere sensazioni forti. Siamo spesso troppo distratti e finiamo per perderci le vere emozioni della vita: la bellezza di un semplice “ti passo a prendere, voliamo fino alla fine del mondo”, che in fondo è solo un invito a fermarsi, a vivere davvero, a gustarsi ogni attimo come se fosse eterno».

     

     

    Biografia

    I Monroe sono emersi nel 2020, in piena pandemia, quando i quattro membri della band iniziarono a scambiarsi testi, melodie e riff di chitarra o pianoforte, che diventarono la base per i loro brani musicali. Le idee viaggiavano per e-mail tra Viareggio, Lucca e Pistoia, la distanza e l’impossibilità di incontrarsi non hanno fermato l’esplosività della loro musica. La band attinge da un ampio spettro di influenze musicali, spaziando dal pop, al synthpop, al rock elettronico. Tra le loro ispirazioni si annoverano i Coldplay, i Muse e gli italiani Negramaro e Subsonica elementi tutti integrati nel loro bagaglio culturale.

    I compositori del gruppo, Alessandro Dania al basso e Demetrio Zini alla chitarra, vantano una solida esperienza in diverse cover e tribute band con più di 200 live sulle spalle. A loro si unisce il frontman Marco Andreotti, che dopo la sua partecipazione a The Voice nel 2015, ha perseguito una carriera dal vivo in vari club italiani. Completano la formazione il batterista e autore Stefano Grotti, che prima di unirsi al gruppo aveva pubblicato due raccolte letterarie, nel 2006 e nel 2008, con un focus sulle tematiche dell’amore e del legame con il passato nella società moderna.

    “Milano Budapest” è il nuovo singolo dei Monroe disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale dal 14 aprile 2025.

     

     

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  • FRANCESCO CANGI & THE LONELY ROCKETS DAL 18 APRILE 2025 IL NUOVO EP “WHAT IF THE UNIVERSE..?” DAL QUALE È ESTRATTO IL SINGOLO IN RADIO “LUNDI À SIX HEURES”

    Dal 18 aprile 2025 sarà disponibile sulle piattaforme digitali di streaming “What if the Universe..?”, il nuovo ep di  Francesco Cangi & The Lonely Rockets dal quale è estratto il singolo in rotazione radiofonica “Lundi à Six Heures”.

    “Lundi à Six Heures” è un inno cantato soavemente da Sabina Sciubba che racconta di un sogno che inizia ogni Lunedì alle 6.

    Spiega l’artista a proposito del nuovo singolo: “Per molti il Lunedì è la giornata più triste della settimana, tutto riparte da dove non vogliamo cominciare. Per anni il mio Lunedì è sempre stato l’opposto, soprattutto alle 6, quando insieme a tante persone coraggiose, lavoravo sulla rinascita dell’identità.”

    “What if the Universe..?” è un progetto che nasce dall’esigenza di raccontare la propria identità musicale in un contesto pieno di influenze, nella fusione tra alta formazione jazzistica e radicato background pop rock. Alla ricerca di una sonorità particolare, potente ed orecchiabile, il disco raccoglie brani che spaziano dal new jazz strumentale al funk elettronico, contaminati dall’uso massiccio di sintetizzatori, melodie imponenti, robuste brass section, e tanto groove. Sempre e tutto rigorosamente al servizio della musica.

    Commenta l’artista sul nuovo ep: Dovevo trovare il modo per esprimere il mio io musicale, senza averlo mai conosciuto a fondo. Fondere l’alta formazione Jazzistica con il mio background pop punk. Lasciar andare il puro istinto correre e giocare senza schemi e pregiudizi. Creare un mondo che pian piano prendesse forma da solo, in una solidità unica e infrangibile.”

    Tracklist:

    Solid Space (Feat. Riccardo Onori)

    Find a Way To

    My Little Choice (Feat. Dario Cecchini)

    Andromeda

    4 Bones in 12 Bars

    Claremont’s Bird

    The Lockdown (Feat. X & Her)
    The Fresh Mummy

    Lundi à Six Heures (Feat. Sabina Sciubba)

  • LEO PESCI DAL 18 APRILE 2025 IN RADIO E SUI DIGITAL STORE “MA CHE MARONN” IL NUOVO SINGOLO

    Dal 18 aprile 2025 sarà disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica “Ma Che Maronn”, il nuovo singolo di Leo Pesci per Irma Records.

    “Ma che maronn’”, il primo singolo che anticipa il nuovo album di Leo Pesci “Unsapiens”, è un brano che dipinge il ritratto di molti di noi, immersi nella quotidianità di una vita imposta dalla società capitalista moderna, che ci spinge a lavorare sempre di più per rincorrere un consumo incessante di cose inutili. Una società individualista, caratterizzata dal desiderio costante di essere produttivi e raggiungere traguardi, senza però riuscire mai a godersi il presente.  

    La traccia è scritta interamente in lingua napoletana – come tutti i brani dell’album – con un ritornello in inglese, un chiaro richiamo al sound della musica funk napoletana degli anni ’80. Il brano vede la partecipazione del giovane talento chiamami_gian, che contribuisce con la chitarra e la voce, aggiungendo un tocco soulish e mescolando la tradizione napoletana con influenze moderne.  

    Commenta l’artista a proposito del brano: “Una riflessione sulla natura insostenibile del mondo odierno e un invito a riconsiderare i nostri valori, il tutto presentato con leggerezza, poiché il monito è autoreferenziale.”

  • Monza Visionaria Concerti, Notturni, Installazioni di luce e suono Dal 6 al 15 maggio – XIII edizione

    Dal 6 al 15 maggio torna il festival Monza Visionaria
    con Bosso, Mazzariello, Mezquida, Falzone, Thomas Enhco, l’Orchestra Canova e molti altri: dieci giorni di musica, spettacoli, performance, reading ma non solo
     

    La XIII edizione della manifestazione organizzata da Musicamorfosi

    sarà inaugurata dal tributo jazz di Fabrizio Bosso e Julian Oliver Mazzariello
    a Pino Daniele. Nel programma spiccano due nuove produzioni: “Magnificat”
    e “Rhapsody & Blues”. I Notturni triplicano: si svolgeranno negli spazi
    della Villa Reale, al Roseto Niso Fumagalli e nel rinnovato Teatro di Corte

    MONZA – L’oro è considerato il bene rifugio per eccellenza, soprattutto in tempi incerti come quelli che stiamo vivendo tra crisi geopolitiche e conflitti internazionali, ma L’estasi dell’oro, sottotitolo e filo conduttore della XIII edizione del festival Monza Visionaria, ha poco o nulla a che vedere con il valore e le quotazioni del metallo prezioso per eccellenza: la visione e la ricerca dell’oro, quello interiore e quello che arreda e colora la splendida Reggia di Monza, rappresentano piuttosto la spinta verso la scoperta del bello, l’incanto della meraviglia e della seduzione che la musica dispiega da sempre attraverso i suoi magici poteri.

    Tra concerti (classica, jazz, ma non solo), performance, giochi di luce, fiabe musicali, visite culturali, danze estatiche e molto altro, la nuova edizione di Monza Visionaria, in programma da martedì 6 a giovedì 15 maggio nel capoluogo della Brianza, si annuncia più scintillante che mai e più preziosa di una pepita (d’oro, ovviamente).

    Organizzata dall’associazione culturale Musicamorfosi, la manifestazione è realizzata grazie al contributo del Comune di Monza, al contributo di Regione Lombardia con la collaborazione della Reggia di Monza, oltre al fondamentale supporto e al prezioso sostegno di Banco Desio e di una pluralità di partner e sponsor Fondazione Cariplo, Fondazione Monza e Brianza, Acinque, Venus, BrianzAcque. In collaborazione con Fondazione Gioventù Musicale d’Italia, Orchestra da Camera Canova, Fai Delegazione Monza e Comunità Educativa Carrobiolo e con il sostegno di Ministero della Cultura e Siae nell’ambito del programma “Per Chi Crea”.

    L’evento inaugurale di Monza Visionaria è in programma martedì 6 maggio nel rinnovato Teatro di Corte della Reggia di Monza (doppio set alle ore 19 e 21, ingresso 10-15 euro), quando i jazzisti Fabrizio Bosso e Julian Oliver Mazzariello renderanno omaggio a Pino Daniele nel concerto intitolato Il cielo è pieno di stelle: l’intenzione dei due musicisti non è una semplice rilettura dei brani più belli e più noti del cantautore napoletano (tra cui  Napule è, Je so’ pazzo, Quanno chiove, Quando, Allora sì e Sicily), bensì (ri)vestire melodie già grandi con colori nuovi e autentici, cercando di restituire un ritratto inedito di Pino Daniele.

    Il giorno dopo, mercoledì 7 maggio, il festival si sposta nell’incantevole chiesa di San Maurizio (ore 21, ingresso libero con libera donazione, prenotazione online su www.eventbrite.it/e/biglietti-mozart-paradox-1296900888469), dove il pianista e compositore francese Thomas Enhco, jazzista di prim’ordine ma anche affermato solista classico, presenterà in prima assoluta Mozart Paradox, il suo nuovo album (appena uscito per Sony Classical), improvvisando in totale libertà sui temi eterni che Mozart ci ha lasciato in eredità.

    Sarà possibile riascoltare Thomas Enhco – questa volta in duo in prima italiana con la musicista bulgara Vassilena Serafimova, virtuosa della marimba – giovedì 8 maggio nel Salone da Ballo della Villa Reale (ore 21, ingresso 10 euro): i due artisti, che si sono esibiti insieme in tutto il mondo incantando il pubblico di ogni latitudine, incentreranno la loro performance intorno all’album Bach Mirror: un progetto che attinge alla sterminata opera del grande compositore tedesco, esplorandola e reinventandola con i loro strumenti.

    Venerdì 9 e sabato 10 maggio andranno in scena i Notturni,  il format che da sempre caratterizza il festival: quest’anno i Notturni, tratto distintivo della programmazione di Musicamorfosi, triplicheranno l’offerta e saranno ospitati non solo nell’inebriante atmosfera del Roseto Niso Fumagalli (dalle 21.30 a mezzanotte), ma anche nel Teatro di Corte (dalle 18.30 alle 22) e nei magnifici ambienti della Villa Reale (sempre dalle ore 18.30 alle 22): in programma una maratona di eventi (performance, danze, prove attoriali e musica live) in grado di soddisfare tutti i gusti e tutti i palati e nel corso della quale gli spettatori saranno liberi di muoversi, guardare, ascoltare, ballare e abbandonarsi ai tanti stimoli proposti dagli artisti che vi prenderanno parte. Tra i numerosi appuntamenti dei Notturni spiccano, nel fitto cartellone di sabato 10 maggio, alle ore 18.30 e 20.30, il doppio concerto Quattro modi per sorridere (dal titolo di un brano del compositore Nicola Campogrande, in prima esecuzione a Monza) con l’Orchestra Canova e il giovane pianista Gabriele Strata (protagonista dell’evento delle 20.30) e la Tripla Silent Disco (tre dj con live set per poter scegliere in autonomia cosa ballare tra latin, house, techno ed electro revival) nel Cortile d’Onore della Reggia dalle ore 23 in poi.

    Domenica 11 maggio, il Teatro di Corte ospiterà quattro repliche (alle ore 10.30, 12, 15.30 e 17, ingresso 7 €) di Pierino e il lupo, probabilmente la fiaba musicale più famosa al mondo, l’opera che il compositore russo Sergej Prokofiev scrisse per avvicinare i più giovani alla musica classica ma in realtà adatta agli spettatori di ogni età. Sul palco la eseguiranno l’Orchestra Canova diretta da Enrico Pagano e Nicoletta Tiberini (voce recitante). L’evento è realizzato in collaborazione con la rassegna “sorella” Musique Royale. Prima di ogni replica i giovani volontari della sezione FAI Monza condurranno gli spettatori, in un percorso a misura di famiglie, alla scoperta del teatro: un gioiello architettonico finalmente restituito al pubblico, impreziosito dal palcoscenico in legno, dal fondale di scena decorato con un soggetto mitologico e dal palchetto reale, interamente affrescato in stile neoclassico (come le pareti).

    Monza Visionaria ospiterà anche due nuove produzioni: “Magnificat”, in prima esecuzione assoluta e in scena lunedì 12 maggio nella Chiesa di Santa Maria al Carrobiolo (ore 21, ingresso libero con libera donazione, prenotazione online su www.eventbrite.it/e/biglietti-magnificat-spiritual-jazz-1296912503209), brilla per sincretismo musicale ed è un tributo jazz al divino che è in ognuno di noi. Il compito di interpretare il celebre cantico del Vangelo verrà affidato a Badrya Razem, giovane cantante italiana di origine algerina dotata di una voce che lascia sbalorditi, che condurrà gli spettatori in un percorso intorno al Magnificat, da Monteverdi a don Marco Frisina,  da Pergolesi a Philip Glass, passando per la celebrazione della sacralità e della ritualità collettiva di Alice Coltrane. Con lei si esibiranno due straordinari musicisti, molto amati dal pubblico monzese: il trombettista Giovanni Falzone e l’organista Roberto Olzer.

    La seconda produzione è Rhapsody & Blues, in programma mercoledì 14 maggio in prima assoluta al Teatro Villoresi (ore 21, ingresso 12-15-20 euro), protagonisti il geniale pianista minorchino Marco Mezquida, Marko Lohikari (contrabbasso), David Xirgu (batteria), Badrya Razem (voce solista) e l’Orchestra Canova. Il capolavoro di Gershwin (arrangiato per trio jazz e orchestra), le hit dei Queen e alcune delle più famose composizioni jazz di Dave Brubeck si intrecciano in questo irrinunciabile concerto rapsodico, da Blu Rondo alla Turca a Bohemian Rhapsody, da Blue Shadows On The Street a Summertime, da Love Of My Life alla meno conosciuta ma altrettanto spettacolare You Take My Breath Away.

    La XIII edizione di Monza Visionaria si concluderà giovedì 15 maggio, sempre al Teatro Villoresi, con Sentieri per l’infinito, reading musicale a cura di Patrizio Nissirio, giornalista della redazione Esteri dell’Ansa (è responsabile di ANSAmed, il servizio multilingue per il Mediterraneo, e coordinatore di Infomigrants, il progetto per l’informazione ai migranti della principale agenzia di stampa del nostro Paese). Nel suo intervento, Nissirio darà un’interpretazione della rapsodia come elemento fondante del sogno americano (ore 21, ingresso libero).

     

    Afferma Arianna Bettin, assessora alla Cultura del Comune di Monza: «Monza Visionaria è un appuntamento ormai consolidato e, in un certo senso, tradizionale per la programmazione culturale monzese, che però, anno dopo anno, non manca mai di stupire per originalità e qualità. Anche per questa edizione, la fitta programmazione si snoderà all’interno della città, nei luoghi più rappresentativi di Monza, ma pure in quelli meno battuti, raccogliendo ospiti internazionali, nuovi esperimenti e ritorni molto amati, come gli attesi Notturni. Prosegue così, con questa seconda tappa, il lungo percorso di MusicAmonza, la ricca stagione musicale monzese che, anche grazie a Musicamorfosi, abbiamo composto per quest’anno».

     

    Conclude Saul Beretta, il direttore artistico della manifestazione: «La musica è il vero oro della nostra comunità, avremo una nuova moneta di scambio circolante nell’energia che passa tra gli artisti, gli spettatori e i luoghi meravigliosi che andremo ad abitare e a far vivere. Come ci dice spesso il nostro pubblico più affezionato, Monza Visionaria è un momento speciale in cui si attua quel ricongiungimento tra vita culturale e sociale che oggi si chiama welfare culturale. Immergersi nell’arte porta benefici a tutti i livelli: psichici, fisici e intellettuali. Se non è oro questo … ».

    Calendario completo, modalità di accesso agli eventi e aggiornamenti del programma della XIII edizione di Monza Visionaria sul sito www.monzavisionaria.it

    Biglietteria online: www.mailticket.it/rassegna-custom/344/monza-visionaria-2025

  • Classica e dintorni: dal 29 maggio al 6 settembre l’ottava edizione del festival Onde musicali sul Lago d’Iseo

    Alla manifestazione parteciperanno, come di consueto, artisti affermati e alcuni dei più promettenti interpreti della scena internazionale: in programma, sulle due sponde del Sebino, oltre quaranta appuntamenti tra concerti, spettacoli e conversazioni in musica

    È tutto pronto per l’ottava edizione di Onde musicali sul Lago d’Iseo, il festival organizzato dall’Associazione Luigi Tadini di Lovere in collaborazione con Visit Lake Iseo (l’ente di promozione turistica del Lago d’Iseo), che dal 2017 anima nei mesi estivi (ma non solo) le due sponde del Sebino e alcuni Comuni limitrofi. Fitto di appuntamenti, come sempre, il cartellone con 42 appuntamenti in programma dal 29 maggio al 6 settembre in una ventina di località: in agenda concerti di lirica, cameristica, sacra, antica, jazz e crossover, ma anche spettacoli, concorsi e conversazioni musicali, con la partecipazione di giovani selezionati di particolare talento provenienti da Conservatori italiani e Accademie estere, vincitori di concorsi internazionali e artisti affermati.
    La manifestazione è resa possibile grazie al contributo di Regione Lombardia e al supporto di GF-Elti, Bertoni Antinfortunistica Industriale, Rotary Club Lovere-Iseo-Breno, Lions Club Lovere, Navigazione Lago d’Iseo e Comisa.
    Tutti  gli eventi sono a ingresso liberoad eccezione dell’ultimo, che si svolgerà sull’Isola di Loreto e che vedrà protagonisti il violinista Enzo Ligresti e il violoncellista Giorgio Fiori (ingresso 80 euro con prenotazione, posti limitati). Molti concerti sono ospitati in suggestivi siti d’arte e in affascinanti contesti naturalistici: un’occasione imperdibile per (ri)scoprire il fascino e la bellezza di questo angolo di Lombardia, che sta richiamando un numero crescente di visitatori, turisti, curiosi e melomani.
    Afferma Claudio Piastradirettore artistico del festival e chitarrista di fama internazionale che, in veste di solista, collabora con orchestre, direttori e artisti prestigiosi in tutto il mondo: «È per me un grande orgoglio “firmare”, per l’ottavo anno consecutivo, il cartellone di Onde musicali, che fin dalla prima edizione dedica particolare attenzione ai giovani esecutori di talento. Sono tante le formazioni e sono numerosi i programmi che mi vengono segnalati nel corso dell’anno dai Conservatori italiani, dalle Accademie estere e dagli organizzatori dei Concorsi. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di proposte di alto profilo artistico e di qualità e, quindi, il mio lavoro diventa ogni anno più impegnativo. Il mio compito è quello di selezionare, tenendo anche conto delle location e delle predisposizioni acustiche in cui si svolgeranno i concerti. In ogni caso, posso affermare con soddisfazione che fino a oggi il festival ha offerto la possibilità di esibirsi a circa un migliaio di giovani musicisti».
    Gli fa eco Roberto Forcella, il fondatore della manifestazione: «Quando è iniziata l’avventura di Onde musicali c’era molto scetticismo intorno a noi, perché gli obiettivi apparivano troppo ambiziosi. L’idea di organizzare una cinquantina di concerti di giovani talenti emergenti è piaciuta subito, ma c’era il timore che il genere da noi proposto, la musica classica, potesse non risultare gradito ai più. Per fortuna, invece, la nostra scelta è stata apprezzata da un numero sempre maggiore di spettatori. C’era scetticismo anche per quanto riguardava l’organizzazione del festival e la selezione delle proposte musicali. Saremmo stati in grado di affrontare questa sfida? A distanza di otto anni, la risposta non può che essere positiva. Infine c’erano non poche perplessità sull’adesione dei 16 Comuni rivieraschi del Lago d’Iseo. Questi dubbi sono stati presto superati grazie all’atteggiamento costruttivo degli enti locali aderenti, che nel frattempo sono cresciuti di numero. Ora siamo giunti all’ottava edizione con una macchina organizzativa che sta già guardando al futuro. Una macchina ben oliata, che governa i vari aspetti del festival e la sua pianificazione, grazie alla pluriennale esperienza dell’Accademia Tadini di Lovere, alla competenza della direzione artistica e al ruolo determinante del consorzio Visit Lake Iseo per quanto riguarda l’attività di promozione e comunicazione della rassegna. Onde musicali sul Lago d’Iseo dimostra che si può lavorare insieme, raggiungendo risultati lusinghieri».

    La nuova edizione del festival scatterà, come detto, giovedì 29 maggio a Iseo (Bs): nel suggestivo chiostro del Castello Oldofredi andrà in scena lo spettacolo di teatro-canzone Storie di lago (ore 21), protagonisti il chitarrista Max Peroni, il fisarmonicista Fazio Armellini e l’attore Francesco Pellicini (voce recitante), con la partecipazione straordinaria dello scrittore Andrea Vitali, che ambienta i suoi romanzi a Bellano, località sulla sponda lecchese del lago di Como, dove vive e lavora. Canzoni, racconti, monologhi, improvvisazione e squarci di malinconia si mescoleranno in una pièce dedicata al lago e ai suoi abitanti, in un percorso che «intrattiene con lucida simpatia e spontanea comicità la platea – afferma Pellicini – regalando momenti di vera poesia, cantata e narrata». 
    Nel mese di giugno sono ben 12 gli appuntamenti del festival. Domenica 1, sempre a Iseo, ma sul sagrato della Pieve di Sant’Andrea (ore 21), andrà in scena il concerto lirico Arie sul lago tra Opera ed Operetta che celebra la bellezza e l’emozione della musica lirica, mescolando arie famose dell’opera con melodie gioiose dell’operetta. Il concerto offre un viaggio attraverso le opere di compositori come Puccini, Lombardo, Lehár, Benatzky e Dvorak. La soubrette e soprano Elena D’Angelo, il comico Matteo Mazzoli e i cantanti lirici Roberto Kim e Carmen Lopez, accompagnati al pianoforte da Sem Cerritelli, interpreteranno brani che evocano passione, nostalgia e leggerezza, creando un’atmosfera magica.
    Sabato 7 giugno, a Tavernola Bergamasca, la monumentale Villa Capuani (ore 21) ospiterà l’esibizione dell’Ensemble Neuma e del fisarmonicista  Marcello Grandesso, che daranno vita all’evento intitolato Estaciones Porteñas: in programma alcune delle pagine più note del grande compositore argentino Astor Piazzolla (le quattro Estaciones Porteñas, Oblivion, Adiós Nonino e Café 1930 e Nightclub 1960 da Histoire du Tango) e una composizione di Richard Galliano (Tango pour Claude). Il progetto è incentrato sulla riscoperta e sulle valorizzazione delle musiche di Piazzolla, l’inventore del Nuevo Tango, riviste in una strumentazione classica per quartetto di legni (Giacomo Barone al flauto, Tommaso Gasparoni all’oboe, Nicolò Andriolo al clarinetto e Matteo Dal Toso al fagotto) e fisarmonica che regala all’interpretazione una nuova sfumatura sonora.
    Due gli appuntamenti, entrambi imperdibili, in programma domenica 15 giugno: a Sarnico (Bg), presso il sontuoso Palazzo La Rocchetta (ore 18), sarà di scena il duo composto dalla violoncellista Dorina Laro e dalla pianista Kristina Petrollari Laco: le due interpreti albanesi, entrambe docenti presso l’Università delle Arti di Tirana, collaborano insieme dal 2008, suonando costantemente le opere più importanti del repertorio per violoncello e pianoforte (si sono esibite in Svizzera, Grecia, Germania, Corea del Sud, Macedonia, Kosovo, Italia e Macedonia): Laro e Petrollari Laco eseguiranno pagine di Beethoven (7 variazioni su un tema di W. A. Mozart per violoncello e pianoforte), Grieg (Sonata in la minore, op.36) e Stravinsky (Suite italienne).
    Poco dopo (ore 21), il Parco delle Erbe Danzanti di Paratico (Bs) sarà la location di Piani diversi, conversazione in musica con i pianisti Massimiliano Motterle ed Enrico Intra: il primo, grande esponente del mondo accademico, dialogherà con il secondo, figura storica del jazz italiano, stimolato dal musicologo e moderatore Maurizio Franco. La conversazione si svilupperà attraverso tre gruppi di brani, di durata breve e riuniti in modo coerente, scelti dal pianista “accademico” ed eseguiti in alternanza con le improvvisazioni che Intra (ignaro del repertorio proposto da Motterle) realizzerà su ognuno di essi, partendo da spunti di ogni genere e tipo (dalla tonalità alla forma, dall’idea espressiva a un particolare ritmo) per realizzare la sua creazione estemporanea.
    Il primo mese di programmazione del festival si concluderà nel segno delle arie d’opera con la quarta edizione del Concorso internazionale di canto lirico Franco Ghitti Tenore, che si svolgerà presso la sala culturale De Lisi di Pisogne (Bs) da venerdì 27 a domenica 29 giugno con il concerto finale aperto al pubblico (domenica 29/6, ore 16.30) e la proclamazione dei vincitori. La giuria è impreziosita dalla presenza di Barbara Frittoli, soprano di fama mondiale. Il concorso è organizzato in memoria del grande tenore iseano Franco Ghitti dalla Federazione Musicale Internazionale Onlus con il patrocinio e il contributo del Comune di Pisogne, Brawo Spa, Comunità Montana Sebino, Onde Musicali e Associazione Musica in Lemine. Per informazioni: iscrizioni@concorsofrancoghitti.com.

    Maggiori info – Programma completo e aggiornamenti del festival on line qui: https://visitlakeiseo.info/eventi/onde-musicali-2025/