Category: Comunicati

  • “Stelle di plastica” è il nuovo singolo di Cristina Bonan

    Da venerdì 14 novembre 2025 sarà in rotazione radiofonica “STELLE DI PLASTICA”, il nuovo singolo di CRISTINA BONAN, già disponibile sulle piattaforme digitali dal 7 novembre.

    “Stelle di plastica” è un brano che parla di fragilità e nostalgia, dei momenti vissuti con leggerezza che oggi appartengono al passato. Le stelle di plastica diventano il simbolo di ciò che sembra reale ma non lo è più, di un legame che si vorrebbe recuperare pur sapendo che non potrà tornare com’era.

    Il ritornello «Scrivimi su un foglio ciò che pensi di me…» racchiude la sincerità e il bisogno di essere ascoltati, mentre il sound intimo e delicato accompagna queste emozioni con una dolce malinconia. È il ricordo di qualcosa che resta, anche quando la sua luce non brilla più come un tempo.

    Spiega l’artista a proposito del brano: “Stelle di plastica rappresenta il confine tra il voler andare avanti e il non riuscire a lasciar andare. Rispecchia la sensazione di voler sopravvivere a qualcosa di bello che non c’è più, qualcosa che abbiamo amato e perso, ma che in fondo non smettiamo mai di cercare”.

    Biografia

    Cristina Bonan, 21 anni, è una cantautrice, pianista e bassista originaria di Feltre (BL). La sua passione per la musica nasce fin da bambina con lo studio del pianoforte. È un’artista versatile e curiosa, che ama esplorare generi diversi come il pop, il rock, il soul e l’r&b, dando sempre un’impronta personale alle sue interpretazioni. Canta e suona il pianoforte e il basso elettrico nella “Smile Music Band”, un gruppo formato insieme ai suoi quattro fratelli e sorelle più piccoli. Dal 2019 la band si esibisce ogni estate in numerose occasioni nel Triveneto e nelle regioni vicine, portando in ogni concerto energia e spontaneità. Nel 2024 il gruppo ha realizzato il suo primo tour estivo con tappe tra Veneto, Trentino e Liguria.

    Negli ultimi anni Cristina ha iniziato a dedicarsi con sempre maggiore impegno alla scrittura di brani originali, coltivando la sua dimensione di cantautrice.

    La sua musica segue lo stile pop cantautorale, sull’impronta di Cesare Cremonini, Ermal Meta, Alfa.

    A luglio 2024 Cristina ha avuto l’onore di presentare il suo primo singolo “Tra vent’anni”, esibendosi in apertura al concerto di Fabrizio Moro e de Il Tre a Trento, un momento che ha segnato l’inizio del suo percorso discografico. Oltre a “Tra vent’tanni”, fino ad oggi ha pubblicato due canzoni, “Come vedi tu”.

    Con la sua musica Cristina punta a raccontare se stessa, senza filtri. Ogni sua canzone parte da esperienze personali, che rispecchiano sentimenti ed emozioni che tutti almeno una volta nella vita hanno vissuto.

    “Stelle di plastica” è il nuovo singolo di Cristina Bonan disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 7 novembre e in rotazione radiofonica da venerdì 14 novembre.

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  • “Bluer Sky” è il nuovo singolo di Camillacosì

    Dal 14 novembre sarà disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica “Bluer Sky”, il nuovo singolo di Camillacosì prodotto da Riccardo Biagetti.

     

     

    “Bluer Sky” è un invito ad avere fiducia nelle cose belle, a cogliere le occasioni, a reinventarsi e ripartire. Attraverso la sua melodia e le sue parole, la canzone vuole ricordare che qualcosa di prezioso ci attende sempre, e che bisogna fare tesoro delle persone che, anche nei momenti di difficoltà, non ci lascerebbero mai “cadere”.

    Il pezzo si muove nel genere Pop Soul, con un sound delicato ma deciso, capace di trasmettere la sensazione di una ripartenza e il desiderio di un nuovo inizio.

     

    Commenta l’artista sul nuovo brano: “Bluer Sky è uno dei primi pezzi che ho scritto all’inizio del mio percorso, da cui, in un certo senso, prende forma il mio progetto e che ha segnato l’inizio della mia evoluzione successiva. Riccardo ha avuto un ruolo centrale nella realizzazione del brano. Non è stato solo un eccellente pianista, arrangiatore e produttore, ma ha collaborato con me in ogni fase della creazione, trasformando idee e intuizioni in una struttura musicale coerente e incisiva. La canzone è nata tra chiacchiere, risate, momenti di confronto e riflessione: questa complicità ha dato forma alle parole e al suono, rendendo Bluer Sky un lavoro costruito insieme. Sono felice che questo sia il mio primo singolo ad uscire, sia per quanto detto sopra, sia per il valore che ha poi assunto in fase di realizzazione del video, con le immagini del Castello e delle ballerine. Poppi per me è CASA: è l’affetto per mio padre, la gioia che provavo ogni weekend all’idea di essere lì e vederlo. È il luogo da cui tutto parte, che ha cullato le mie idee e che le culla ancora oggi. Ringrazio quindi di cuore il Comune di Poppi, che ha concesso di dare vita a questo progetto, permettendoci di svolgere le riprese negli spazi del castello. In ultimo, un grazie speciale va a Silvia e a tutte le ballerine: se chiudo gli occhi e penso a Bluer Sky, vedo voi. Questa canzone siete voi. Grazie per aver vissuto con me questa emozione, mi avete regalato un ricordo indelebile. Mi fa sorridere pensare a come il videoclip sia nato quasi per caso, da piccoli momenti che si sono trasformati in qualcosa di speciale. L’idea di girare nel castello è nata mentre ero al bar con alcune ballerine, sognando ad occhi aperti come sarebbe stato raccontare lì la storia del brano. Anche il vestito blu, prestato all’ultimo momento, ha contribuito a rendere il tutto armonico e coerente. Guardando il risultato oggi, provo solo orgoglio e commozione, perché ciò che ne è nato va oltre ogni aspettativa iniziale.”

     

    Il videoclip di “Bluer Sky” è stato girato in uno dei luoghi simbolo della crescita di Camilla, il Castello di Poppi, con la coreografia di Silvia Fani, direttrice della scuola di ballo Two Pas Dance di Soci, e l’esecuzione delle ballerine Alessia Cretu, Beatrice Bindi, Claudia Acciai, Giulia Vella e Michela Baglioni.

    Il progetto racconta una ripartenza ed è ambientato in un luogo che rappresenta per Camilla un’origine affettiva, essendo stato il territorio in cui ha vissuto il padre durante la sua infanzia e adolescenza. La bellezza del Castello di Poppi, unita al talento e all’espressività delle ballerine, ha trasformato la cornice visiva del brano in un vero e proprio elemento narrativo, diventando parte integrante della storia raccontata dalla canzone.

    La realizzazione del videoclip è stata resa possibile grazie alla collaborazione del Comune di Poppi, che ha fornito gli spazi per le riprese in questo luogo così significativo, della scuola di ballo Two Pas Dance e del team tecnico composto da Nicola Biagetti per le riprese video e Riccardo Biagetti per il montaggio.

    Guarda il videoclip: https://youtu.be/PsZ_NnllpSs

    Biografia

    Camilla Cazzola, nota come Camillacosì, è una cantautrice bolognese nata nel 1998. Fin da bambina si avvicina alla musica, cantando e scrivendo poesie e testi come modo per esprimere la propria interiorità. Il suo progetto artistico prende forma durante gli ultimi anni di liceo e si consolida nel tempo, diventando uno spazio autentico in cui raccontarsi senza filtri, con coraggio e sincerità.

    Scrive e canta in italiano e in inglese, alternando le due lingue in base alla musicalità e all’efficacia espressiva che ogni brano richiede. Il canto e la scrittura di canzoni sono per lei un modo di esistere e comunicare, un linguaggio personale capace di tradurre emozioni in immagini e suoni.

    La musica è diventata lo strumento che le ha permesso di rompere il silenzio e di esprimere tutto ciò che custodiva dentro, trasformando la vulnerabilità in forza creativa. Ha arricchito la propria formazione artistica studiando canto privatamente e completando un percorso di scrittura e cantautorato con Bungaro, che ha rappresentato un punto di svolta nella definizione della sua identità musicale.

    Le sue principali references spaziano da artisti italiani come Lucio Dalla, Lucio Battisti, Brunori Sas e Mina, a voci internazionali come Adele e Billie Eilish, con un ascolto ampio e variegato che vede artisti come i Beatles, U2, Dolly Parton, Eagles, Foo Fighters, Nina Simone,  Keith Jarrett ecc.

    La sua musica si rivolge a un pubblico trasversale, senza limiti di età o genere, con l’intento di offrire conforto, empatia o semplicemente un sorriso a chi ascolta. Con i suoi brani, Camilla desidera raccontare la propria lettura del mondo, condividendo emozioni, fragilità e speranze.

    “Bluer Sky” è il nuovo singolo di Camillacosì disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica dal 14 novembre 2025.

     

     

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  • Arriva in Italia il thriller “Condanna a morte” di Damien Boyd. Nel cuore del Somerset, un segreto sepolto nasconde una potenziale cospirazione mortale: riuscirà l’ispettore Dixon a sventarla prima che sia troppo tardi?

    Damien Boyd, voce imprescindibile del poliziesco britannico con oltre 3 milioni di copie vendute nel mondo e più di 30.000 in Italia, torna dal 16 ottobre per Indomitus Publishing con il sesto capitolo della serie bestseller “Le indagini dell’ispettore Nick Dixon”.

    In una casamatta della Seconda Guerra Mondiale, lungo il canale di Bridgwater e Taunton, viene scoperto il corpo di un anziano avvolto nel mistero più che nell’ombra del suo rifugio. Senza movente apparente e privo di sospetti evidenti, l’ispettore di polizia Nick Dixon dà il via a un’indagine che promette di essere tutto tranne che ordinaria.

    Ogni indizio sul passato della vittima sembra trascinare Dixon sempre più a fondo, portandolo dalle oscure cavità delle grotte del Somerset fino ad emergere nei corridoi segreti del potere governativo. Qui, dove le verità sono sepolte sotto strati di segreti, potrebbe essere in atto una cospirazione militare in grado di scuotere le fondamenta del paese.

    Con un muro di silenzio di fronte a lui e un assassino sempre un passo avanti, l’ispettore Dixon dovrà decifrare un enigma pericoloso, smascherando una trama letale prima che il silenzio diventi eterno e il colpevole svanisca nell’ombra.

    “Con Condanna a morte, Damien Boyd conferma ancora una volta il suo straordinario talento nel coniugare tensione narrativa, rigore investigativo e ambientazioni dal fascino tipicamente inglese – ha commentato l’editore Davide Radice.

    La sua scrittura, precisa e avvincente, unita a un’attenzione meticolosa per i dettagli e a una profonda conoscenza del contesto investigativo, regala un’esperienza di lettura intensa e cinematografica.

    Perfetto per gli amanti di gialli, thriller e polizieschi ambientati in Inghilterra, Condanna a morte è un romanzo che tiene con il fiato sospeso fino all’ultima pagina, con personaggi credibili, colpi di scena ben calibrati e una trama che dimostra quanto dietro ogni indagine di Nick Dixon ci sia non solo un mistero da risolvere, ma un intero mondo da svelare”.

    Un libro, insomma, che porta il lettore nel cuore di un caso oscuro e pericoloso, dove segreti militari e verità sepolte si intrecciano in un crescendo di suspense.

    BIOGRAFIA AUTORE

    Damien Boyd è un ex avvocato diventato scrittore di romanzi polizieschi. Grazie alla sua vasta esperienza in diritto penale e a un periodo nel Crown Prosecution Service, Damien scrive thriller polizieschi dal ritmo serrato con protagonista l’ispettore Nick Dixon. Nel mondo ha venduto oltre 3 milioni di copie, di cui oltre 30 mila in Italia grazie alla serie “Le indagini dell’ispettore Nick Dixon”. Scopri di più su www.damienboyd.com

    DATI TECNICI

    CONDANNA A MORTE – DAMIEN BOYD

    Casa editrice: Indomitus Publishing

    Data di pubblicazione: 16 ottobre 2025

    Costo: ebook € 6,99 (in esclusiva su Amazon, incluso in Kindle Unlimited) / paperback € 17,99 in libreria e su tutti gli store online

    Pagine: 378

    Link al sito: https://www.indomitus-publishing.it/product/condanna-a-morte-damien-boyd/

    CASA EDITRICE

    Indomitus Publishing è una casa editrice alternativa, indipendente e attenta nello scegliere accuratamente storie avvincenti per il mercato editoriale dando fiducia ai bravi Autori italiani e rispettando la natura grazie al print-on-demand.

  • Marco Ligabue: dal 14 novembre il nuovo singolo “L’ultima notte”. Martedì 11 novembre insieme ad Andrea Barbi ospiti all’Europarlamento di Bruxelles

    Dal 14 novembre sarà disponibile “L’ultima notte”, il nuovo singolo di Marco Ligabue, che anticipa l’album “M.A.P.S.”, in uscita il 21 novembre in vinile (a cinque anni di distanza dal precedente) e il 28 novembre su tutte le piattaforme digitali. L’album sarà presentato in anteprima martedì 18 novembre all’Hard Rock Cafe di Milano. Prima del lancio discografico, martedì 11 novembre, Marco Ligabue e Andrea Barbi saranno protagonisti a Bruxelles, ospiti dell’Europarlamento per l’evento speciale “E-RiSalutami tuo fratello”, nell’ambito di “Che spettacolo le DOP e IGP dell’Emilia-Romagna”. 

    “L’ULTIMA NOTTE”, il nuovo singolo di Marco Ligabue, è un viaggio tra disillusione e intimità che suona come la colonna sonora di un fine giornata, quando la città tace e restano solo due voci che si cercano nel buio. È una canzone notturna che intreccia malinconia e speranza, tra il suono delle chitarre, i respiri e la ritmica delle parole. Una scintilla nel silenzio, dove il contatto umano si trasforma in melodia.

    Commenta Marco Ligabue: “L’ultima notte è una canzone molto personale. Nasce da quel momento in cui la città sembra spegnersi e resti solo tu, con qualcuno che ti fa sentire ancora vivo. È un viaggio tra disillusione e intimità, dove anche nel rumore del mondo cerchi un contatto vero, sincero, umano. A volte basta uno sguardo, una mano che ti sfiora, per ricordarti che sei ancora lì — a fior di pelle, nonostante tutto.” 

    Nel frattempo, Marco e Andrea Barbi portano avanti il loro percorso come ambasciatori delle 44 DOP e IGP dell’Emilia-Romagna. Questa collaborazione è nata dal successo del primo libro di Marco, “Salutami tuo fratello” (Pendragon, 2021), scritto durante il lockdown. Da questo racconto intimo, radicato nella sua terra e nei sapori dell’Emilia-Romagna, è nato l’omonimo showcase teatrale con Andrea Barbi, che ha dato il via alla collaborazione con l’Assessorato all’Agricoltura della Regione.

    Questo percorso di successo approda nel cuore dell’Europa martedì 11 novembre in due momenti: nel pomeriggio Marco e Andrea saranno ospiti del Parlamento Europeo di Bruxelles, mentre alle 19:00 saranno accolti dall’Istituto Italiano di Cultura in “Che spettacolo le DOP e IGP dell’Emilia-Romagna!”, con la serata “E-RiSalutami tuo fratello”, dedicata alla cultura e alle eccellenze gastronomiche del territorio. L’evento si inserisce nella Settimana della Cucina Italiana nel Mondo e nelle iniziative per la candidatura della cucina italiana a Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità UNESCO.

    Al rientro da Bruxelles, Marco sarà pronto a presentare dal vivo il suo nuovo album. Ecco gli appuntamenti:

    18/11/2025 Milano · Hard Rock Cafe

    20/11/2025 Roma · Discoteca Laziale

    30/11/2025 Mantova · Liv Music All Mantova, Borgo Virgilio

    05/12/2025 Parma · Borgo Santa Brigida

    07/12/2025 Castelnuovo Rangone (MO) · E-RiSalutami tuo fratello

    12/12/2025 Valpollicella

    19/12/2025 Genova – Crazy Bull 

    09/01/2026 Ferrara · Arci Bolognesi

    16/01/2026 Torino · CPG

    21/02/2026 Marano sul Panaro (MO) · Teatro di Kia

    Biografia

    Marco Ligabue nasce a Correggio (RE) il 16 maggio 1970.

    Cantautore emiliano, già chitarrista e autore per i RIO e per Little Taver & His Crazy Alligators, intraprende la carriera solista nel 2013.

    Con oltre 81.000 follower su Instagram e 275.000 su Facebook, è tra le voci più autentiche e amate del panorama cantautorale italiano.

    Il suo album d’esordio “Mare Dentro” raggiunge il 16° posto nella classifica FIMI, aprendo la strada ai successivi L.U.C.I. (Le Uniche Cose Importanti), Il mistero del DNA e Tra Via Emilia e blue jeans.

    Nel 2015 riceve il Premio Lunezia “per la capacità di saper cantare con un linguaggio diretto temi importanti della vita sociale italiana”.

    Artista energico e trascinatore, vanta oltre 900 concerti all’attivo, risultando tra i più richiesti nelle piazze italiane.

    È inoltre terzino sinistro della Nazionale Italiana Cantanti.

    Durante il lockdown del 2020 è stato tra gli artisti più attivi sui social, mantenendo un contatto quotidiano con il pubblico.

    Dal suo libro “Salutami tuo fratello” è nato lo spettacolo con Andrea Barbi, che ha superato le 200 repliche in tutta Italia.

    Emiliano DOC, con il rock nel DNA, Marco Ligabue unisce energia, ironia e profondità in un linguaggio autentico e vicino alla gente.

    Nella vita privata è l’orgoglioso papà di Viola e Diego.

    “L’ultima notte” singolo disponibile dal 14 novembre 2025 sulle piattaforme digitali e in rotazione radiofonica.

    Anticipa l’album “M.A.P.S.”, in uscita il 21 novembre in vinile per M.O.M. S.r.l. (Music Overdrive Management), distribuzione The Saifam Group, e dal 28 novembre in digitale per Artist First.

     

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  • “Love Bombing” è il nuovo singolo di Cenere

    Da venerdì 14 novembre sarà in rotazione radiofonica “LOVE BOMBING” (Overdub Recording / distribuzione ADA Music Italy) il nuovo singolo di CENERE già disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dall’11 novembre.

     

    “Love Bombing” è un brano incisivo e potente che racconta, con intensità e lucidità, la fine di una relazione dominata da un amore esplosivo quanto effimero. È una dichiarazione di indipendenza emotiva, un grido contro le relazioni tossiche che invita a non accontentarsi mai e a pretendere sempre il meglio per sé stessi. Il titolo richiama il fenomeno del “love bombing”, una dinamica manipolatoria in cui l’affetto viene usato come strumento di controllo. La voce distorta e il sound rock accompagnano un testo diretto e tagliente, che alterna rabbia, consapevolezza e desiderio di riscatto. Il ritornello martellante — “Io non ci casco, era soltanto love bombing” — diventa un mantra di liberazione. La canzone descrive il confine tra illusione e realtà emotiva, tra ciò che viene promesso e ciò che realmente resta: un’esplosione di sentimenti che si consuma nel vuoto.

     

    Commenta Cenere a proposito del brano: «“Love Bombing” nasce da una ferita improvvisa e profonda. Racconta la sensazione di smarrimento e delusione che ho provato dopo essere stata lasciata da una persona che, fino a pochi giorni prima, sembrava totalmente coinvolta e legata a me. Il mio cuore, esploso e stordito, ha dovuto fare i conti con una realtà diversa da quella che avevo vissuto fino a quel momento: una meravigliosa bolla di sapone, brevissima e intensa, che si è rivelata per quello che era solo dopo essersi dissolta. Scrivere questa canzone è stato un modo per analizzare lucidamente ciò che è accaduto, per dare voce al dolore e trasformarlo in consapevolezza. È una presa di posizione, un atto di resistenza emotiva contro le relazioni che illudono e poi esplodono».

    Crediti fotografici: Ramiro Castro Xiquez

    Biografia

    Sarah Fornito in arte CENERE voce storica e potente del panorama rock Bolognese, in attività da oltre 25 anni.

    Nel 2002 fonda le Diva Scarlet, con cui ha pubblicato due album di grande impatto: Apparenze (2004 Mescal/Sony,) e Non+Silenzio (2009), prodotto con la collaborazione di Giulio Ragno Favero (Il Teatro Degli Orrori).

    Con Diva Scarlet ha calcato diversi palchi tra Italia e Europa, condividendo la scena con Afterhours, Litfiba, Verdena, Zucchero, Marlene Kuntz e molti altri. Nel 2009 conquista il palco del Primo Maggio a Roma.

    Nel 2013 ha dato vita al progetto Decana, affiancata da Cecilia Bernardi, pubblicando l’omonimo album prodotto da Umberto Maria Giardini (Moltheni), segnando una nuova fase di ricerca sonora e maturità artistica.

    Nel 2020, Sarah dà vita al progetto Cenere, grazie all’incontro artistico con la violinista compositrice Rebecca Dallolio. Il linguaggio musicale è incisivo e i testi di forte impatto ricevono infatti numerosi riconoscimenti: il singolo “Che differenza fa?” vince il premio Suoni d’Ambiente di Radio Città Fujiko come miglior brano a tematica ambientale. “A testa in giù” un energico grido che dà sfogo al senso di claustrofobia subito durante la crisi pandemica. “Chi lo decide chi siamo?” si aggiudica il Premio Amnesty International e il Premio MEI nel contest Voci per la libertà e riceve la Targa di Miglior Testo al festival di cinematografia sociale Tulipani di Seta nera. A gennaio 2026 è prevista l’uscita dell’EP GAME (L)OVER.

    Dopo “Isole”, “Love Bombing” è il nuovo singolo di Cenere pubblicato da Overdub Recordings e distribuito da ADA Music Italy, disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dall’11 novembre 2025 e in rotazione radiofonica da venerdì 14 novembre.

     

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  • “La Camera di Plastica”: claustrofobia, ritmo, denuncia

    C’è chi scrive canzoni. E poi c’è chi le vive, le incide da solo e le registra nella propria stanza. C’è chi si isola per malattia, e chi, in quell’isolamento, dà vita ad un’opera intera: tra febbre e ispirazione, con l’urgenza di chi non può tenersi dentro più niente. È quello che ha fatto Numa Nardoni, artista fiorentino, poliedrico e indipendente nello stile e nella forma, che in una settimana di malattia ha scritto il suo primo EP interamente autoprodotto, “La Camera di Plastica” (distribuzione Needa Records). Sette brani nati tra visioni febbrili e “suoni plasticosi”, con atmosfere digitali capaci però di raccontare una verità brutalmente umana.

    Canzoni che raccontano l’infanzia violata e la guerra (“Dormi”), la libertà di espressione identitaria (“Sei anche Michelle”), la deriva dei social network (“Sbatto”), fino al lato più oscuro e rabbioso dell’esistenza (“Syntheticpunk”).

    “La Camera di Plastica” non è solo un titolo: è lo spazio claustrofobico e creativo in cui Numa ha inciso e prodotto ogni nota, trasformando la costrizione in miccia creativa. “Plastica” come i virtual instruments con cui è stato registrato, ma anche come la condizione che viviamo ogni giorno, sospesi in una realtà artificiale, distorta, che perde consistenza e lascia spazio a un’umanità sempre più friabile e fragile. Dentro questa camera, Numa Nardoni canta il presente con uno sguardo consapevole, disilluso, senza compiacimenti.

    È rock, ma non solo. Dentro ci sono punk, synth, ironia e denuncia sociale.

    Un’opera disturbante, nonostante sia precisa in tutto: nei suoni, nei testi, nell’attitudine. Persino nelle imprecisioni volute, nelle sgrammaticature stilistiche che fanno parte del genere, e che arrivano dritte, come uno schiaffo. Un’opera che ha il sapore di quello che non si riesce a zittire, e che a volte fa male anche ascoltare.

    La cronaca sociale e politica si intreccia alla critica ai social network, al dolore delle guerre, al diritto di esprimersi senza maschere, fino alla rabbia più viscerale.

    L’EP si apre con “Vita decadente”, una fotografia sull’attuale stato del mondo, un’istantanea che sembra scritta per i titoli dei giornali di oggi: «Siamo croci su una vita decadente, siamo martiri su una vita decadente»

    Segue “Sbatto”, dove il bersaglio sono i social, capaci di trasformare la realtà in spettacolo e il dolore in intrattenimento: «Dietro lo schermo tu sei vero, è quando vivi che sei finto»

    Con “Sei anche Michelle”, Nardoni porta nella sua musica la libertà di espressione di un medico stimato che di notte diventa drag queen: una storia inventata ma plausibile, che parla di identità, coraggio e diritto di essere sé stessi.

    La traccia più lacerante dell’EP è “Dormi”, una ferita aperta in forma canzone, che tocca una delle immagini più dolorose del nostro tempo: le guerre che strappano i figli dalle braccia dei genitori – «Ti accarezzo, ti piango addosso, e adesso che non ci sei più ti amerò di più». Una ninna nanna funebre che è al contempo denuncia e carezza.

    Il disco prosegue con “Numa non mollare l’osso”, dove l’artista ribalta le frustrazioni della sua carriera in un pezzo testardo e diretto che graffia e non si scusa, e “In the Dark I Just Want to Smile Again”, una ballata elettronica inquieta e fragile, in bilico tra desiderio di luce e oscurità.

    Chiude l’EP “Syntheticpunk”, traccia in cui Numa si muove tra speranza e caos, tra sorriso e dolore, restituendo due facce della stessa inquietudine, figlia della contemporaneità.

    «“La Camera di Plastica” è il mio primo lavoro discografico in cui mi sento davvero soddisfatto – racconta l’artista –. L’ho scritto, prodotto e realizzato tutto da solo, senza nessun’altra mano. È nato dal dolore, ma anche dalla necessità di dire la mia, di fermare in musica ciò che stiamo vivendo. Non ho la pretesa di dare risposte, ma se chi ascolta si ferma un attimo a riflettere, ho raggiunto il mio obiettivo.»

    A dare forza al progetto anche l’aspetto visivo: un videoclip doppio che dà volto a due singoli dell’EP, “Numa non mollare l’osso” e “Sei anche Michelle”. Un concept che unisce due storie in un unico racconto visivo, con la regia di Gabriele Corsini e la partecipazione di Camilla Gai in un cameo, della drag queen Niccolò Gabbrielli e dei musicisti Foggy Biliotti (basso), Gianluca Polvere (tastiera), Leonardo Ignesti (chitarra) e Palmiro Santoro (batteria).

    “La Camera di Plastica” è tutto questo: una stanza chiusa da cui esce solo verità, distorta ma sincera. Un lavoro crudo, lucido, personale, che non cerca edulcorazione ma confronto. E che, nella sua forma più irregolare, ci riesce.

    A seguire, tracklist e track by track del disco.

    “La Camera di Plastica” – Tracklist:

    1. Vita decadente
    2. Sbatto
    3. Sei anche Michelle
    4. Dormi
    5. Numa non mollare l’osso
    6. In the Dark I Just Want to Smile Again (Jekyll e Hyde Speciale Halloween)
    7. Syntheticpunk (Jekyll e Hyde Speciale Halloween)

    “La Camera di Plastica” – Track by track:

    Vita Decadente. Il mondo brucia e la coscienza dorme. Una traccia che racconta il collasso sociale, tra religione usata come pretesto, politica come illusione e violenza ereditaria. Siamo croci, siamo martiri: vittime e carnefici di una civiltà alla deriva.

    Sbatto. Una raffica punk contro l’ipocrisia dei social network, dove l’identità si dissolve nel “girotondo del sociale”. Tra sarcasmo e furore, Numa denuncia lo scollamento tra apparenza e verità. “Me ne sbatto” diventa il nuovo mantra di sopravvivenza.

    Sei anche Michelle. Il manifesto queer dell’EP. Giulio di giorno è un medico rispettabile, di notte diventa Michelle, drag queen. Una canzone teatrale e dolceamara, che celebra la libertà d’espressione e la verità multipla che ognuno porta dentro di sé.

    Dormi. Straziante, viscerale. Un bambino ucciso dalla guerra, una madre che piange accarezzandone il corpo. Per l’ultima volta. “Dormi” è una ballata funebre che colpisce come una mitragliata al cuore. Il lutto è raccontato dentro, senza giustificazioni, senza retorica.

    Numa non mollare l’osso. Autobiografica, ironica, tagliente. Tra promesse mancate, manager truffaldini e tv che preferiscono chi si arrende, Numa racconta il suo percorso artistico senza sconti e senza censure. E sceglie la cosa più difficile: resistere.

    In the Dark I Just Want to Smile Again. Un’anima ferita che cerca di sorridere nel buio. Dr Jekyll prende voce in questa ballata elettronica inquieta e fragile, sospesa tra desiderio di luce e ombra. È il lato più vulnerabile e speranzoso di Nardoni, raccontato con un’intensità che sembra trattenere il respiro.

    Syntheticpunk. Il gran finale, affidato a Mr Hyde. Rumore, disagio, provocazione. Un flusso distorto dove il punk si fa cyber e l’umanità si fonde con la nevrosi. La traccia più estrema e teatrale dell’EP, specchio del caos contemporaneo.

  • Domenico Cuccarese, l’anti–narrazione romantica di “Pioggia”

    Riconquistare, non arrendersi, “lottare fino alla fine”. Sono alcuni dei mantra che attraversano canzoni, serie TV, contenuti social. Mantra figli del nostro tempo, quello in cui l’amore, per essere considerato vero, pare debba saper resistere a tutto. Anche alla sua fine.

    Ma cosa accade quando la sua forma più alta si traduce nel saper lasciare andare, senza negare il legame e senza combatterlo?

    È in questo spazio – riflesso tra l’insistenza del trattenere e la grazia del lasciare andare – che nasce “Pioggia”, il nuovo singolo di Domenico Cuccarese. Un brano che comincia dove finisce la pretesa. Nello sguardo di due persone che si riconoscono per l’ultima volta.

    L’artista mette in discussione l’idea stessa di lieto fine: l’amore non come conquista, ma come misura del limite. Non ricerca la catarsi, ma accetta la sproporzione tra ciò che si prova per l’altro e ciò il tempo ci consente di vivere insieme.

    Ed è in quel margine sottile tra il sentirsi ancora parte di qualcosa e il sapere che non lo si è più che si muove “Pioggia”. Nella scelta, consapevole, di restare dentro quel vuoto, senza riempirlo di promesse.

    «Anche negli addii c’è dignità e poesia – spiega Cuccarese -. L’amore vero non sempre tiene unite due persone per tutta la vita, ma può finire bene. È questo che ho provato a raccontare: un amore che non si nega, non si sporca. Solo…si saluta.»

    Un cielo che lacrima, un silenzio che parla. Da sempre, la pioggia è la più umana delle metafore naturali: cade su tutti, senza distinzioni di alcun tipo.

    Nel brano, non è solo lo sfondo di un capitolo giunto a conclusione, ma la voce terza, una presenza che accompagna l’addio e ne custodisce la misura. È l’acqua che scorre e spinge in avanti senza negare il passato, che toglie peso alle parole e riporta tutto in scala.

    Nella storia della musica, la pioggia ha sempre rappresentato un confine: da “Rain” dei Beatles a “Set Fire to the Rain” di Adele, fino al recente “Rain On Me” di Lady Gaga, è simbolo di purificazione, rinascita, o disperazione.

    In questo progetto, è raccontata da un’altra prospettiva: non è un mezzo per liberarsi, né un elemento esterno. È la materia stessa del sentimento, la parte silenziosa di una storia che non cerca un seguito, ma una forma di quiete. La pioggia non promette: constata. Rende possibile la fine senza farla somigliare a una sconfitta.

    I social network ci hanno abituati a mostrare tutto, a spettacolarizzare ogni emozione e questo ci ha portati a dimenticare quanto conti restare in silenzio. Forse è anche per questo che lo cerchiamo tra i suoni: nelle gocce che cadono uguali per tutti, nel rumore di fondo che rasserena.

    Non a caso, i suoni della pioggia sono oggi tra i più ricercati nelle playlist di rilassamento e nei video ASMR, segno di un bisogno sociale di rallentare, di lasciare che le cose scorrano senza forzarle. Inoltre, è interessante notare come, nel nostro presente iperconnesso, la pioggia sia tornata come strumento terapeutico: le playlist di “rain sounds” sono tra le più ascoltate al mondo, a conferma di quanto il suono dell’acqua risponda al desiderio, sempre più diffuso, di imparare ad abitare e convivere con la malinconia in modo gentile. In questo senso, “Pioggia” intercetta una sensibilità contemporanea che va oltre la musica: quella del sentimento consapevole, che anziché travolgere, cerca comprensione e accettazione. Una riflessione sul tempo e sulla possibilità di viverlo senza pretendere di fermarlo.

    Da qui nasce la canzone. In una notte reale di pioggia, Cuccarese comincia a scrivere, con le gocce che scandiscono il flusso dei pensieri. Le parole arrivano quasi da sole, come se fosse l’acqua stessa a dettare il ritmo e i versi.

    «Quando la pioggia finirà ci diremo addio. Se questo è l’ultimo respiro, dammi un bacio amore mio». Al centro del racconto, un’immagine semplice e definitiva: due persone che si amano ancora, ma sanno che il tempo insieme è terminato. Non c’è rabbia, non c’è negazione. Solo il peso dolceamaro della fine.

    In un mercato saturo di storie d’amore estreme, Cuccarese propone un racconto inusuale: quello di un sentimento che non cede al dramma, ma accetta la propria conclusione con compostezza.

    Il videoclip ufficiale – diretto da R. Guglielmi, S. Cuccarese e D. Cuccarese – accompagna il brano tra sguardi trattenuti, movimenti rallentati e assenze a cui è necessario abituarsi. La pioggia è ovunque, come voce narrante invisibile, metafora di quello che è stato e che, ora, scivola via.

    Classe 1981, Domenico Cuccarese è un autore, compositore e producer con alle spalle un percorso che spazia dal pianoforte alla scrittura per altri interpreti, fino alla produzione in prima persona. Dopo anni passati dietro le quinte, ha scelto di cantare in prima persona le sue parole, anche a costo di esporsi.

    “Pioggia” ci porta a domandarci se sia ancora possibile raccontare l’amore senza doverlo salvare a ogni costo; una domanda che parla del nostro tempo, abituato a misurare i sentimenti in durata e non in verità. Nelle storie – reali o di finzione – l’amore deve resistere, sopravvivere, vincere. Cuccarese riconosce che fine non è sinonimo di fallimento, ma di accettazione della resa come forma di rispetto. Per sé e per l’altro.

    E ci ricorda che c’è un tempo per mostrarsi e uno per comprendere.

  • Francesco Gronchi: Oltre l’orizzonte. Esce il nuovo disco del cantautore toscano

    Il cantautore di Montopoli in V.no (PI) Francesco Gronchi pubblica un progetto discografico tutto personale dal titolo Oltre l’orizzonte, disponibile dal 7 novembre 2025 su CD fisico e su tutte le principali piattaforme digitali, tra cui Spotify e Apple Music.

    Arrangiato e prodotto da Mario Costanzi per l’etichetta Ars Spoletium, l’album si compone di 10 tracce originali, tutte scritte e composte da Gronchi, e rappresenta un viaggio musicale e umano, dal carattere squisitamente autobiografico. Tra i brani spiccano titoli come Oltre l’orizzonteVivi il presenteSilenzio intorno Liberi di sognare.

    Registrato presso il suggestivo studio di produzione musicale e Art Center Mulino del Ronzone a Vinci (FI), il disco si caratterizza per un sound pop indie cantautorale, arricchito da arrangiamenti mai scontati, tra elettropop e melodie più morbide e arricchite da strumenti acustici suonati magistralmente; alla produzione hanno infatti collaborato musicisti di grande sensibilità quali Alberto Piva al pianoforte, Mario Costanzi alle chitarre e alla programmazione tastiere, Gianni Cammilli alla chitarra e Adele Colangelo alla voce.

    Ascolta il disco: https://lnk.to/oltrelorizzonte

    Il CD fisico è poi confezionato grazie al lavoro grafico e artistico di Margherita Scali che ha realizzato la copertina.

    Francesco Gronchi inizia a scrivere fin da giovane e partecipa alla costruzione di alcuni musical. È un imprenditore ma tutto il tempo libero lo dedica da sempre alla musica. Questo suo lavoro definitivo rappresenta la sintesi di molti anni in cui le canzoni, pur tra gli alti e bassi degli impegni di vita, hanno sempre scandito i momenti importanti dell’esistenza: il matrimonio, la morte di un amico…

    Oltre l’orizzonte diventa così racconto in musica che attraversa le tappe dell’evoluzione personale dell’artista, in una vita vissuta come un viaggio.

    Come ci racconta lo stesso Gronchi nelle sue canzoni: «Vivere ed assaporare ogni briciola del nostro andare. In un viaggio c’è sempre un velo di oscurità quando non sappiamo dove andare; ci precipitiamo in bocca alla vita e quel che sarà e improvvisamente restiamo a guardare. E poi navighiamo, navighiamo nell’insicurezza di essere, nella certezza di esistere…».

    Il disco di Francesco Gronchi lo si può trovare su tutte le migliori piattaforme di streaming e in cd fisico sul sito dell’etichetta Ars Spoletium.

  • “Banging Like a Dynamite” è il nuovo singolo di Max From Gabin feat. Armando Muro

    Dal 7 novembre 2025 è disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica “Banging like a dynamite” feat. Armando Muro, il nuovo singolo di Max from Gabin per Irma Records.

    Con un irresistibile mix di Funky, acid jazz, soul e new disco (o Nu-disco), “Banging Like a Dynamite”, il nuovo singolo di Max from Gabin, si distingue per un groove avvolgente e un giro di basso impeccabile che spinge l’intero brano. La voce di Armando Muro, potente e raffinata, guida la melodia con una sensibilità unica, mentre l’uso dei violini, in stile disco/soul, aggiunge una dimensione sofisticata al pezzo. Un brano che fonde ritmi travolgenti e atmosfere eleganti, capace di far ballare senza mai perdere in profondità emotiva.

    Spiega l’artista a proposito del nuovo brano: “La cosa alla quale ho puntato nella realizzazione di questo nuovo disco, è stata quella di produrre la musica che mi sarebbe piaciuto ascoltare. Banging Like a Dynamite rispecchia in pieno il mio proposito. Ho scritto la canzone partendo dal giro di basso, uno strumento che, mi è stato detto tante volte da colleghi musicisti e amici, uso troppo poco, visto che, prima di essere un produttore e songwriter, essenzialmente sono un bassista. “L’incontro con Armando Muro è stato fulminante: l’ho visto cantare a un concerto della cantante Diana Winter e mi sono subito innamorato della sua voce, tanto da chiamarlo per cantare questa canzone. Sono rimasto incredulo quando Armando, subito dopo la session di registrazione, mi ha detto che si sarebbe trasferito definitivamente a Londra, non per fare il cantante, ma per fare il medico!”

    Il videoclip di “Banging Like a Dynamite”, diretto da “Il Fauno”, è stato girato nel cuore di Parigi. Una danzatrice eterea e spaesata inizia una trasformazione. I suoi movimenti incerti e leggeri prendono forza quando viene catturata dal ritmo funky/soul della musica. La danza si evolve in un dialogo vibrante tra il suo corpo e la città , trasformando l’iniziale senso di alienazione in puro groove e connessione tra cielo e asfalto.

    Guarda il videoclip su YouTube: https://youtu.be/bCiHyjNW2HM

    Biografia

    MAX from GABIN BIO Nel nuovo progetto di MAX from GABIN, al secolo Max Bottini, rimane intatta la radice lounge e soul clubbing, tanto cara ai GABIN, ma con atmosfere decisamente più attuali e moderne. Nel mondo di MAX c’è sempre stata la grande passione per il jazz, ma anche quel desiderio di sperimentare e contaminare ; ed è così che nascono le collaborazioni con il Bluesman Roberto Ciotti, con Ginger Baker (Cream), con Billy Cobham e Enrico Rava, con Roberto Gatto. Con quest’ultimo collabora alla pubblicazione di due album, il primo dei quali con la partecipazione del chitarrista di Miles Davis John Scofield.

    Una pausa in Olanda, in cui affronta anche delle produzioni pop e dance, rivela la sua grande capacità di produttore che metterà a frutto alle soglie del 2000 quando incontra il DJ Filippo Clary; è con lui che crea e produce i GABIN. Pubblicato con la Virgin Music Italy, il primo album, che includeva la hit internazionale “Doo uap, doo uap”, è stato pubblicato in 35 paesi e alla fine del 2001 conquistò il mercato americano attraverso la leggendaria etichetta Astralwerks.

    Dopo tre anni di immenso successo mondiale, nel 2004, i GABIN mettono a segno il loro secondo colpo con “Mr Freedom”, con la collaborazione di grandi artisti internazionali quali Dee Dee Bridgewater, Edwyn Collins e China Moses. Il successo di questo secondo disco contagia anche il cinema e la televisione, i singoli contenuti diventano colonne sonore per film e serie televisive come “Monster In Law” (con Jennifer Lopez e Jane Fonda), “Fantastic Four”, “Sex Drive”, “Notes From The Underbelly”, “The Fast And Furious: Tokyo Drift”, “Modern Men”, fino alle ultime due “The Umbrella Academy” (serie Netflix) e “Black Bag” (regia di Steven Soderbergh con Michael Fassbender e Cate Blanchett). A fianco del lavoro discografico, i GABIN affrontano tantissimo live in tutto il mondo, da Parigi a Amsterdam, da Monaco a Madrid, da Atene a Istanbul, Varsavia, San Pietroburgo, Praga, Mosca, Sofia ; un’infinità di concerti, accompagnati da una importante presenza come ospiti in programmi televisivi e radiofonici di grande livello ovunque.

    Dopo tanto successo come GABIN, MAX aveva bisogno di varcare nuove frontiere. “Third and double” segna il confine nel 2010: il terzo album dei GABIN è infatti un doppio cd, uno ciascuno, una scelta produttiva che introduce l’esigenza per Max Bottini di lasciare la band e affrontare un nuovo percorso artistico. Si trasferisce negli Stati Uniti dove decide di iniziare la sua carriera come compositore di musica per film e TV e avviare nello stesso tempo un nuovo progetto musicale: MAX from GABIN. L’esigenza, espressa chiaramente anche nel nome, non è quella di gettare via, ma, al contrario, di conservare l’eredità musicale dei GABIN, alimentandola attraverso la sua insaziabile voglia di contaminazione, spingendosi oltre. Nel 2017 pubblica “Keep on driving”, con la collaborazione di Mia Cooper, un album creato ad hoc per il mercato americano delle sincronizzazioni. In questi anni MAX ha capitalizzato una grande esperienza come produttore, songwriter e compositore, mettendo a punto un’alchimia di suoni e stili di grande efficacia e originalità.

    Tornato recentemente in Italia inizia a registrare un nuovo album di prossima pubblicazione e ricostruisce qui la sua Band per puntare sui concerti, ritrovando il contatto più diretto ed efficace con l’enorme pubblico che è rimasto legato a quel mondo. È in allestimento un nuovo Tour e sarà uno spettacolo che saprà evocare, in giusta misura, le atmosfere del suo passato storico ed esprimere, con energia, il nuovo ed affascinante mondo musicale di MAX from GABIN.

    “Banging Like a Dynamite” è il nuovo singolo di Max From Gabin feat. Armando Muro disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica dal 7 novembre 2025 per Irma Records.

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  • Fabio D’Isanto Quartet: Libero. Da lunedì 10 novembre 2025, disponibile il nuovo disco Libero solo in formato digitale

    Pubblicato dall’etichetta indipendente Wow Records, disponibile su tutte le piattaforme digitali da lunedì 10 novembre, Libero è la nuova fatica discografica del batterista jazz e compositore Fabio D’Isanto, coadiuvato in questo lavoro da tre eccellenti compagni di note: Lorenzo Bisogno (sax tenore), Alessandro Bravo (pianoforte) e Francesco Pierotti (contrabbasso). Il secondo disco da leader, questo, dopo il precedente intitolato Maia.

    Nel CD sono presenti sette brani originali, tutti figli della creatività compositiva di D’Isanto. Un album in cui, fin dal primo ascolto, si percepisce lo spirito di ricerca melodica, armonica e ritmica del quartetto diretto dal batterista. Una formazione che pur rispettando profondamente la tradizione jazzistica, amplia i propri orizzonti andando a esplorare territori più impervi, il tutto nel segno di una «stortezza» appunto melodica, armonica e ritmica, con delle frequenti incursioni polimetriche, che caratterizza lo stile di Fabio D’Isanto e del suo quartetto. Dunque, un disco assimilabile al contemporary jazz e impreziosito da un notevole sound di gruppo e da un intenso interplay che ispira e guida i quattro musicisti.

    L’autore del progetto racconta la genesi e descrive le peculiarità di questa sua opera discografica: «Il nuovo disco, Libero, del mio quartetto, è dedicato alla cosa più bella della mia vita: la nascita di mio figlio Libero. In un mondo che vuole annullare il pensiero critico, la parola «Libero» era inevitabile. Liberi di fare, di agire, di pensare, liberi di essere. Questo è il messaggio».