I Ferrinis danno voce a chi parte senza spezzare il legame con la propria terra

Si può essere lontani, ma mai davvero distanti. Alcuni legami resistono al tempo, ai chilometri e ai cambiamenti. “Aspettami”, il nuovo singolo dei Ferrinis, è il racconto di un viaggio, di una promessa mantenuta nonostante le partenze. Il duo forlivese, che ha conquistato pubblico e critica con un sound dinamico e testi che sono lo specchio della società in cui viviamo, torna con il terzo estratto dal loro prossimo album “Twins”.

Se con “Coca e Malibù” hanno denunciato l’ossessione per l’apparenza e il senso di vuoto generato dalla cultura dell’immagine, e con “Lussuria e Desiderio” hanno affrontato senza filtri il tradimento, non limitandosi a evocare passioni proibite ma restituendo una fotografia lucida di una crisi relazionale diffusa e documentata, Maicol e Mattia, con “Aspettami”, cambiano registro, senza rinunciare alla loro cifra stilistica: si concentrano sulla resistenza degli affetti, sul valore di chi resta e di chi va via senza dimenticare da dove viene.

Più che una semplice ballata, “Aspettami” è il ritratto di una generazione in movimento, alla ricerca di nuovi orizzonti con un filo invisibile che la riporta sempre a casa. Una generazione che, dati alla mano, continua a spostarsi, ma sceglie di non recidere mai il legame con le proprie origini. Secondo un recente report dell’ISTAT, negli ultimi dieci anni il numero di giovani italiani che si sono trasferiti all’estero è aumentato del 30%, un fenomeno che racconta le ambizioni di chi cerca altrove opportunità che spesso mancano nel proprio paese, ma anche la nostalgia di chi parte portandosi dietro il peso – e la bellezza – delle proprie radici.

Lontani per necessità, ma vicini per volontà. Il viaggio, in “Aspettami”, non è solo una decisione, ma una condizione sempre più comune. Se un tempo vivere altrove significava chiudere un capitolo, oggi la distanza non spezza, ma ridefinisce i rapporti. I giovani italiani che scelgono di trasferirsi non si allontanano davvero: restano legati alla propria terra, la portano con sé nelle abitudini, nella lingua, nella musica. I Ferrinis raccontano questo bisogno di andare oltre senza dimenticare ciò che ci ha formati in uno dei versi più rappresentativi del brano: «Cresciuti in questo posto in periferia che ci sembrava stretto, sognando di cambiare tutto.» Un frammento di vita reale, il ritratto di chi guarda avanti senza perdere ciò che lo definisce.

“Aspettami” è un’istantanea di questa realtà: il ritornello, «Aspettami dove sorge il sole, dopo una notte da ricordare, con una storia da raccontare» – racchiude l’essenza di una promessa. Quella di riconoscersi, nonostante la distanza, il tempo e i cambiamenti.

Le comunità italiane all’estero crescono e si rafforzano, grazie anche ai nuovi mezzi di comunicazione e alla volontà di mantenere viva l’identità culturale. Dall’aumento di festival italiani in giro per il mondo, alla crescita delle comunità digitali di expat, fino al ritorno alle tradizioni da parte di chi vive fuori, il senso di appartenenza si esprime in modi nuovi, più dinamici e consapevoli.

E la musica, che è da sempre il linguaggio del dinamismo generazionale, è la forma d’arte perfetta per raccontare questo legame sospeso tra sogni e radici. Se in passato le canzoni di emigrazione raccontavano nostalgia e malinconia, ora si fanno portavoce di una nuova consapevolezza: quella di chi sceglie di esplorare nuovi sentieri, ma non si sente mai davvero lontano da quello originario. I Ferrinis riescono a tradurre questa condizione con un linguaggio immediato, privo di retorica, restituendo un’idea di distanza che non divide, ma unisce.

Un brano come “Aspettami” non parla solo di chi va via, ma anche di chi rimane. Di chi aspetta un ritorno, di chi tiene vivo un legame anche quando le coordinate cambiano. È un messaggio che mai come oggi echeggia forte, in un’epoca in cui il concetto di “casa” è sempre più fluido e il senso di comunità non è più solo geografico, ma identitario.

«Quando parti, pensi che tutto resti uguale – spiegano Maicol e Mattia Ferrini -, ma quando torni ti accorgi che anche le persone cambiano. Noi volevamo raccontare quella sensazione di straniamento, ma anche la certezza che certi legami restano indissolubili. Ci sono rapporti che vanno oltre il tempo e lo spazio: quelli che, anche a distanza, continuano a farti sentire a casa.»

I Ferrinis non inseguono tendenze, ma percorrono un tragitto chiaro, basato su una cifra musicale riconoscibile e una scrittura che parla in modo diretto al pubblico. La loro capacità di unire melodia e storytelling li ha resi una delle realtà più interessanti del panorama musicale italiano, e “Aspettami”, non si limita a un discorso discografico, ma si fa linguaggio ed emblema di un’epoca, il punto di contatto con chi vive la propria evoluzione senza dimenticare chi è davvero, tra chi cambia e chi resta fedele a sé stesso.

Il singolo, accompagnato dal videoclip ufficiale – girato al Misano World Circuit Marco Simoncelli sotto la direzione di Alessandro Murdaca e in uscita venerdì 28 marzo – anticipa “Twins”, secondo progetto full length del duo che raccoglierà dieci tracce, ognuna con una direzione ben definita. Un progetto che va oltre la semplice sequenza di brani, costruendo un percorso sonoro e narrativo in equilibrio tra elettronica e pop. Gli arrangiamenti non cercano la superficie, ma la sostanza, puntando a un impatto che resta anche dopo l’ultimo ascolto.

«Con “Twins” vogliamo raccontare le nostre esperienze, le nostre sensazioni, il nostro modo di vedere il mondo – concludono i Ferrinis -. Ogni canzone è un pezzo di noi.»

“Aspettami” è un manifesto di appartenenza, una canzone parla a chi ha vissuto il distacco, ma sa che certi legami non si dissolvono. Perché chi è parte di noi non se ne va mai davvero.