Month: February 2022

  • Sibilla pubblica il singolo Cuore leggero

    Sibilla pubblica il singolo Cuore leggero

    Sibilla debutta con Cuore leggero, singolo che celebra un amore che l’ha fatta crescere e cambiare il punto di vista sulla vita. La spensieratezza dei momenti passati insieme si traduce in un arrangiamento arioso che esplode in un ritornello che trasmette la serenità generale e valorizza l’interessante timbro della cantautrice. La produzione originaria è dell’autore Sony Alessandro De Blasio, collaboratore da tempo di Sibilla, per poi essere stata rielaborata da Davide Maggioni che ha realizzato il master definitivo.

    Una ballata indie pop densa di istantanee della vita quotidiana di questa coppia di innamorate, con gli oggetti che hanno un valore speciale perché collegate a un preciso istante e con luoghi che provocano vortici di ricordi, come Roma che era stata la location del loro primo incontro. Immagini che sono presenti anche nella copertina disegnata da Nicola Cardone che ha racchiuso in un foglio sovrapposto alla foto diversi indizi che rimandano al pezzo, dalla tazza di tè fino agli occhi blu e al cuore leggero sul divano.

    «Ho scritto questo testo un paio di anni fa, volevo iniziare la mia avventura nel mercato discografico mettendo un punto al mio passato, lasciare indietro una storia importante per poter cominciare con qualcosa di nuovo. Le sonorità sono volutamente classiche ma nei prossimi singoli sentirete basi più elettroniche, state pronti!».

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  • Efferre pubblica il singolo Pezzi di un puzzle

    Efferre pubblica il singolo Pezzi di un puzzle

    Dopo il convincente debutto con ElisaEfferre torna con il nuovo singolo Pezzi di un puzzle. Continua l’immaginario femminile descritto dal cantautore calabrese che, con arrangiamenti squisitamente elettronici, racconta quadri di vita in cui è impossibile non immedesimarsi. Ritrovare per strada l’amata che si sta cercando di dimenticare, dopo la fine di una storia che è terminata solo per l’altra persona, fa tornare a galla ricordi e fa partire uno show nella mente del protagonista che sarebbe disposto a fare a botte contro gli spasimanti di turno pur di riconquistarla e che non riesce a staccarsi di dosso lo sguardo di chi ancora non smette di farli battere il cuore, come se il corpo di lei fosse un ritornello che rimane in testa anche una volta spenta la radio, come se le parole mancanti nel chorus di Elisa adesso avessero un nome e un cognome. 

    E proprio questo incontro fortuito dà lo spunto a Efferre per riflettere a tutto tondo sulle relazioni, a interrogarsi sul fatto che spesso ci buttiamo tra le braccia di un altro solo per cercare di guardare avanti, sentirci ancora vivi, lasciare alle spalle il passato e perché non sopportiamo le mancanze. Farsi del male diventa un hobby e non diamo il giusto peso a ciò che sentiamo. Una femme fatale, che ha gli occhi di chi piange a casa da sola ma il cuore di Satana, fa capire all’artista che in mezzo al percorso della nostra esistenza ci imbattiamo in una miriade di conoscenze, tutti pezzi di un puzzle che cerchiamo di completare ogni giorno perché non riusciamo ad accettare e apprezzare la solitudine. 

    «Mi piaceva immaginarmi cosa potesse succedere se mi fosse capitato di incontrare di nuovo per caso la ragazza che mi ha lasciato, che si è pure consolata subito con un altro. Rimanere di stucco è il minimo. La mente, invece, viaggia così velocemente che non riesci a formulare frasi di senso compiuto, tornano alla memoria i momenti passati con lei e vederla mano nella mano di un tizio diverso da te crea un mix di emozioni difficili da gestire. Ho scelto di usare un’elettronica dai sapori minimal, glitch e spero che, nonostante la vicenda che canto sia intrisa di malinconia, la base faccia ballare, sia portatrice di buon umore e faccia venire voglia d’estate», racconta Efferre.

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  • Nicola Russu torna con il singolo E’ Claro

    Nicola Russu torna con il singolo E’ Claro

    Riaprono le discoteche e il cantautore di Olbia Nicola Russu ci regala il nuovo singolo in cui dominano le atmosfere da club e risalta prepotente la voglia di tornare a ballare sotto la cassa. È Claro, fuori su tutte le piattaforme digitali, è un concentrato di buoni propositi indirizzati verso un futuro dove le certezze sono poche. Il domani viene descritto come un gioco dove spetta a noi muovere le pedine, consapevoli che non possiamo controllare tutto quello che ci capita, ma allo stesso tempo abbiamo una percentuale di autogestione che ci sprona a dare il massimo per ottenere i propri obiettivi e migliorarsi.

    Il pezzo si caratterizza per sonorità dreamin e nella produzione home made confluiscono le varie contaminazioni del progetto che sta portando avanti il cantautore sardo: è evidente, infatti, il suo amore per la musica elettronica più sognante, a metà tra euro-dance e melodia italiana del decennio ’90. Ma questo mondo sonoro si interseca con la canzone d’autore con cui Nicola è cresciuto e che lo ha spinto, in adolescenza, a scrivere.

    «Mi rivolgo al futuro in un dialogo muto in cui lo interrogo su quali disegni abbia nei confronti miei e della mia generazione. C’è una parte certa che ci rende liberi di scegliere e che ci rende protagonisti della partita e una che invece dipende da fattori esterni. Penso che questo sia anche il bello della vita. Chissà cosa inventerà per noi e chissà se con le unghie e con i denti riusciremo nei nostri intenti. Intanto muovete le natiche che non ce lo vieta nessuno!».

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  • MANIA: esce oggi il nuovo singolo “Il suono del tuo nome”

    MANIA: esce oggi il nuovo singolo “Il suono del tuo nome”

    Dal 25 Febbraio 2022 sarà disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming “Il suono del tuo nome” (LaPop), il nuovo singolo dei MANIA.

    “Il Suono del Tuo Nome” è un brano scritto in modo leggero ma con forti motivazioni. La canzone nasce da diverse riflessioni fatte sulla quotidianità e l’inevitabile distacco tra le persone, dovuto a un modo di comunicare completamente differente rispetto al passato. Chi appartiene alla generazione di passaggio tra il vecchio e il nuovo mondo della comunicazione, come noi, percepisce in modo nitido la differenza.

    Spiega la band a proposito del brano: “Il suono del tuo nome è una canzone che ci invita a stare vicini e ad ascoltarci e lo fa in modo velato, spingendoci a riflettere e a darle una interpretazione. Inoltre, come è nel nostro stile, raccoglie una serie di immagini che ci stanno a cuore e che popolano il nostro mondo. Al suo interno c’è la nostra attenzione anche a tematiche oggi molto discusse come natura e ambiente.”

    Il videoclip è stato ideato e realizzato da Beatrice Cabrini e Claudia Casarola, ragazze giovani e piene di talento. È un playback realizzato in studio, la casa madre, che loro hanno integrato, in modo semplice ed efficacie, con illustrazioni in stile fumetto.

    Biografia

    Il progetto MANIA è composto da Gionata (voce), Jacopo (chitarra), Davide (basso) e Davide (batteria). Dopo i primi lavori in studio nel 2016 conoscono Alex Uhlmann e al Black Box Studio di Milano, con Giovanni Cirone e Stefano Salonia, realizzano un Ep contenente cinque brani inediti, che porta il nome della band, “Mania”. L’ep, disponibile da gennaio 2016 è anticipato dal primo singolo estratto “Soli si va”.Poco dopo firmano con la Red&Blue Music Relation e il video va in anteprima sul sito di TgCom24. Grazie all’ottima rete promozionale, la band, in seguito al tour radiofonico nelle Università Italiane – Uniweb Tour – nel mese di dicembre 2015 è ospite di Red Ronnie nel programma Barone Rosso.Durante questo monografco il gruppo racconta di sée delle proprie scelte musicali e stilistiche,presentando per la prima volta un live acustico dell’intero EP. La band non smette nel frattempo di scrivere e migliorare le proprie produzioni musicali, giungendo nel 2018 a stringere una collaborazione con la società We Are Next3 di Roberto Vernetti e Michele Clivati, dalla quale nasce un nuovo lavoro discografco dal titolo “4”.

    I Mania sono una band alla continua ricerca suoni e modalità di scrittura internazionali ispirandosi ad altrettanto band come ad esempio Coldplay, Imagine Dragons, One Repubblic, The Kensington

    Il suono del tuo nome” dei MANIA esce in radio e in digitale il 25 Febbraio (LaPop).

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  • “My Friend Ry”: il tributo di SirJoe Polito a Ry Cooder,  tra blues, gospel e rock’n’roll,  sabato 19 marzo allo Spazio Teatro 89 di Milano

    “My Friend Ry”: il tributo di SirJoe Polito a Ry Cooder, tra blues, gospel e rock’n’roll, sabato 19 marzo allo Spazio Teatro 89 di Milano

    MILANO – Si intitola “My Friend Ry” il primo disco da solista di Sergio Polito, in arte SirJoe Polito, leader della band veneziana B-Woops: uscito a fine 2021, il nuovo album (pubblicato da Caligola Records by Gutenberg Music e disponibile in formato fisico e sulle piattaforme digitali) è un tributo al grandissimo Ry Cooder, chitarrista, polistrumentista, compositore e instancabile ricercatore delle tradizione afroamericane. Oltre ad essere celebre per la sua notevole tecnica chitarristica, Cooder è noto soprattutto per una serie di album in cui ha esplorato vari generi della musica americana delle radici, rielaborando canzoni e melodie altrui con il suo inconfondibile stile esecutivo e con la sua impareggiabile abilità nel riarrangiare traditional o pezzi sconosciuti e dimenticati.
    In “My Friend Ry” (album al quale hanno collaborato una ventina di musicisti italiani e stranieri, tra cui il talentuoso chitarrista americano Jeff Pevar, che ha suonato con artisti del calibro di Ray Charles, Joe Cocker, Aretha Franklin, Crosby, Stills & Nash e James Taylor), SirJoe Polito ha ripercorso il repertorio cooderiano, riprendendo il blues degli inizi, il gospel, il rhythm & blues, il tex-mex e il rock’n’roll con gusto e versatilità, e ha ricamato con le sue chitarre i giusti fraseggi in un omaggio onesto e rispettoso, quasi avesse voluto imparare dal chitarrista californiano la lezione di come si reinterpretano i brani altrui. 
    Con le sue chitarre (acustica, elettrica e resofonica), SirJoe Polito presenterà la sua ultima fatica discografica sabato 19 marzo allo Spazio Teatro 89 di Milano (inizio live ore 21.30, ingresso 10-13 euro), accompagnato da Carlo “Carlito” De Bei (cori, chitarra acustica ed elettrica), Gianni Spezzamonte (cori, basso elettrico), Marco Campigotto (batteria), Danilo Scaggiante (sax) e Willy Mazzer (armonica): in scaletta, i dodici pezzi che compongono il nuovo album (da “Crazy ‘Bout An Automobile” a “Tattler”, da “Little Sister” a “The Dark End of The Street”, da “Across The Borderline” “13 Question Method”, solo per citarne alcuni), ma non solo.
    Prima del concerto, alle ore 21, verrà presentato il libro “L’onda sulla baia. San Francisco: sound, poeti & Silicon Valley” di Aldo Pedron e Maurizio Galli (Arcana Edizioni, 472 pagine, 26 euro), dichiarazione d’amore per la città californiana che, tra l’estate del 1965 e l’inizio del 1967, diventò il cuore pulsante di una rivoluzionaria filosofia di vita. Un tempo in cui musica, letteratura, arte, costume, politica e nuovi stili di vita stravolsero la società americana, ma non solo. 


    Spazio Teatro 89, via Fratelli Zoia 89, 20153 Milano.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                            
    Inizio live: ore 21.30.
    Ingresso: 13 euro (biglietto intero), 10 euro (biglietto ridotto). 
    Riduzioni e convenzioni: Under 25, Over 65, Arci, Feltrinelli, Socio Coop, Touring Club Italia, IBS, Coop Degradi.
  • SACROMUD: IL 25 FEBBRAIO ESCE NELLE RADIO E NEI DIGITAL STORES IL NUOVO SINGOLO ‘THE HIDER & THE SEEKER’

    SACROMUD: IL 25 FEBBRAIO ESCE NELLE RADIO E NEI DIGITAL STORES IL NUOVO SINGOLO ‘THE HIDER & THE SEEKER’

    Con ‘The Hider & The Seeker’, singolo disponibile nelle radio e sulle piattaforme digitali a partire dal 25 febbraio, i Sacromund puntano il radar verso l’overground blues, occupando lo spazio che si muove sopra l’underground e sotto il mainstream.
     
    ‘The Hider & The Seeker’ è la prima risposta che i Sacromud provano a dare a coloro che si lasciano sedurre dalla tradizione che alimenta di giorno in giorno tutte le contraddizioni della contemporaneità, pescando dentro al blues di Maurizio Pugno (chitarrista, ideatore, compositore, arrangiatore e produttore della formazione) e proseguendone la traiettoria tracciata in oltre 35 anni di attività in giro per il mondo.
     
    Una vera e propria fabbrica di suoni e suggestioni raccolti in un’intera carriera e trasposti all’oggi, in quella che si può definire complessivamente una ‘ballata contemporanea’ racchiusa nel nuovo album con uscita prevista a primavera 2022.

    Il brano ‘The Hider & The Seeker’ racconta simbolicamente di come due corpi possano cercarsi senza trovarsi e di come il “vento” del desiderio, possa trasformarsi nell’unica potenziale divinità laica a cui rivolgersi per far avverare questo “ritrovamento” erotico e mistico.
     
    «Siamo fermamente convinti che nella cultura popolare ci sia un continuo manifestarsi di spiriti vagabondi in cerca di preghiere laiche e che ritmano il rumore dei loro stessi passi e lo scandire di nuovi esodi» dicono i Sacromud «i valori della tradizione sono ripresi e verificati da altri contemporanei, così come da nuovi atti di creatività e quindi sostituiti quando si dimostrano superati».
     
    Così la loro nuova forma dell’overground blues prova ed essere la somma, in continua mutazione, dei valori utili al suo popolo obbligato continuamente rinnovarsi, se non vuol deperire.

    Il videoclip è stato realizzato cercando di giocare su alcuni messaggi trasversali alla canzone stessa; sul cercarsi, sul nascondino ma anche su alcune simbologie tipiche del messaggio ‘Sacromud’, messaggio che celebra il rito dell’overground Blues.
    Un esperimento visual generato politicamente in un formato da smartphone che generi l’esigenza di cercare cosa c’è fuori da quelle inquadrature, cosi strette e obbligate.
     
    SACROMUD è una produzione Labilia srl che prova a farsi interprete del ‘Sacro Fango’ dell’oggi. Nati da un’idea del chitarrista-compositore Maurizio Pugno, proseguono la sua traiettoria tracciata in oltre 35 anni di tour e dischi e generano, attorno alla vocalità calda e graffiante di Raffo Barbi, una vera e propria fabbrica di suggestioni o meglio, quello che loro chiamano overground blues. Il quintetto, completato da Franz Piombino (basso), Alex Fiorucci (tastiere) e Riccardo Fiorucci (batteria) costruisce una suite musicale dentro alla quale si muove la narrazione stessa oltre che il soul, la roots music, il blues, il rock, l’R&B, il pop ecc., frullati assieme ai suoni delle contraddizioni dei nostri giorni.

  • Turchese pubblica il suo nuovo singolo Comete

    Turchese pubblica il suo nuovo singolo Comete

    Come lo stesso artista aveva preannunciato nelle due pubblicazioni di ottobre e novembre, è arrivato il momento per Turchese di svelare altre sfaccettature della sua musica e del suo songwriting fatto di piccole storie autentiche in cui l’ascoltatore può facilmente immedesimarsi. In “Comete, il nuovo singolo pubblicato il 28 gennaio per Molto Forte e che conferma alla produzione Ivan Antonio Rossi, già dietro al mixer in occasione del brano d’esordio “L’ultimo metrò”, ritroviamo un Turchese più intimo che riflette sui sentimenti, e a volte sulla loro permanenza. Nel racconto di una crisi di coppia, i ricordi si mescolano alla presa di coscienza che un rapporto è cambiato e non esistono più le condizioni per continuare a viverlo.

    Attraverso un flusso di coscienza dal forte impatto emotivo, la canzone incornicia l’esatto momento in cui si realizza che un amore è giunto al capolinea.Come quando le Comete scompaiono nel cielo, così un sentimento cessa improvvisamente di esistere e di illuminare la vita di due persone. Una ballata malinconica, prodotta e scritta con maturità e consapevolezza, che ti proietta tra i neon di un cocktail bar, ma con un ritornello da cantare con lo sguardo e il cuore rivolti verso le stelle.


    «Quante volte un evento ci è piombato addosso. Come un cataclisma dal cielo è arrivato e ci ha lasciati lì. Immobili, scomposti, tramortiti. Allora, in quel momento, tutto quello che ci resta da fare è recuperare i pezzi. Ricomporli, provare a dare un nuovo senso a tutto. Ed è in quel momento che ti guardi allo specchio. Il ricordo di chi eri fa paura. Ma sei davanti a un nuovo te, e devi solo continuare a vivere», racconta Turchese.

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    «Quante volte un evento ci è piombato addosso. Come un cataclisma dal cielo è arrivato e ci ha lasciati lì. Immobili, scomposti, tramortiti. Allora, in quel momento, tutto quello che ci resta da fare è recuperare i pezzi. Ricomporli, provare a dare un nuovo senso a tutto. Ed è in quel momento che ti guardi allo specchio. Il ricordo di chi eri fa paura. Ma sei davanti a un nuovo te, e devi solo continuare a vivere», racconta Turchese.

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  • Leda P, Fuori fase è il suo nuovo singolo

    Leda P, Fuori fase è il suo nuovo singolo

    Leda P pubblica il nuovo singolo Fuori fase in cui racconta lo scompiglio emotivo provocato da un innamoramento improvviso per un ragazzo conosciuto a una festa a Lisbona. Un brano  autobiografico in cui la giovane cantautrice invita l’ascoltatore a pensare agli incontri inaspettati che ci riserba la vita, ad attimi di spensieratezza ai quali non siamo molto abituati di questi tempi, a quanti viaggi mentali facciamo dopo che i sentimenti hanno bussato alla nostra porta. Nei giorni successivi al party la protagonista è in trepida attesa che lui si faccia vivo, che le chieda di uscire, è in piena confusione e muore dal desiderio di rivederlo di nuovo, di rivivere la magia del primo incontro.

    La nostalgia per quella sera emerge con prepotenza nel ritornello dove nel tramonto vede gli occhi verdi del crush. Fuori fase si presenta musicalmente come una ballata dai suoni contemporanei, frutto del lavoro in studio con Sam Lover, produttore di GionnyScandal, e con Davide Maggioni che si è occupato del mixaggio e del master definitivo. La copertina è stata realizzata da Elia Valenti che ha disegnato una ragazza stilizzata con un sacco di grovigli nella testa, a rappresentare il disordine mentale, e con all’interno flash blu, colore che si ricollega al fiume Tago e gli azulejos lisbonesi. 

    «Ho scritto Fuori fase quattro anni fa e non avevo mai trovato il momento giusto per pubblicarla. Due anni di pandemia mi hanno spinto a voler condividere questa festa che è stata tanto speciale per me, c’è bisogno di leggerezza e di serenità. Ho ripensato ai colori, alle immagini, ai profumi di quell’esperienza e credo che ognuno possa collegare a questa vicenda un viaggio, un incontro, una notte che custodiscono nei propri ricordi», racconta Leda P. 

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  • Le Rivolte, torna Il Cile con Bromuro

    Le Rivolte, torna Il Cile con Bromuro

    Il Cile torna alle origini con la band Le Rivolteprogetto parallelo al suo percorso da solista e in cui le prerogative sono fare musica libero da sovrastrutture non porre limitazioni alla penna ispirata e densa di vissuto che lo hanno reso tra i cantautori più interessanti dell’ultimo decennio. Un artista che ha fatto dei sentimenti, descritti con un mix superbo di malinconia e crudezza, il perno della propria poetica per cui non poteva essere scelto giorno migliore che San Valentino per pubblicare a sorpresa Bromuro, il primo capitolo di questo gruppo che vuole crearsi spazio nell’underground affidandosi esclusivamente al sudore e alla libido del palco.

    Proprio per questo il singolo è totalmente suonato, scevro di ornamenti radiofonici ma con un sound dichiaratamente rock che valorizza il testo intriso di dolore e di riflessioni su un amore perduto. La frase cardine del pezzo, e di quello che sarà il primo tassello discografico della band, è “Sesso, droga e violenza scatenano ogni guerra” e i cinque musicisti si sono armati di plettri, bacchette e inchiostro per invitare l’ascoltatore a combattere con loro questa battaglia dove la sconfitta è già annunciata in partenza.

    Bromuro è il racconto distorto di chi non riesce a domare il caos di una storia e si affida alle alterazioni per cercare di trovare un attimo di pace, lo sguardo di un innamorato che vive dentro di sé un conflitto degno della seconda guerra mondiale, il desiderio represso di chi annega in lacrime di un oceano smisurato dove l’orizzonte di una ritrovata serenità è un miraggio lontano, un viaggio interstellare come soluzione utopica per tornare a respirare.

    «Le rivolte sono: un menestrello che non ha mai depositato le armi, un soldato che detta il ritmo della sommossa, un alchimista di suoni ed ideali, un mercante d’arte e di rivoluzioni ed un esploratore di partiture sintetiche immolatosi alla causa. Le rivolte esistono da sempre, fuori dalle vostre case e per le vie del mondo. Noi seguiamo solo il loro flusso e lo mettiamo in musica. “Le rivolte” sono una band nata per una delle tante casualità della vita, poco prima di una pandemia, che vuole celebrare San Valentino con una canzone per i cuori rotti, ricuciti e rinati attraverso le rivoluzioni dei sentimenti».

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  • Jazz all’Atelier Musicale: il quintetto di Helga Plankensteiner e Achille Succi omaggia Jelly Roll Morton sabato 5 marzo alla Camera del Lavoro di Milano

    Jazz all’Atelier Musicale: il quintetto di Helga Plankensteiner e Achille Succi omaggia Jelly Roll Morton sabato 5 marzo alla Camera del Lavoro di Milano

    MILANO – La figura del pianista Jelly Roll Morton è tra le più rilevanti nella storia del jazz. Creolo, figlio di New Orleans, autoproclamatosi (ma con qualche buona ragione) “inventore del jazz”, Morton è stato il primo, grande compositore della storia jazzistica, colui che ha portato lo stile di New Orleans al suo più alto livello. Uscito di scena con l’avvento dell’era dello Swing, dimenticato per decenni dalla maggior parte dei suoi colleghi (fatta eccezione per Charles Mingus), a partire dagli anni Novanta Morton è diventato un artista finalmente considerato per il suo indubbio valore e la sua musica è stata più volte ripresa ed elaborata in chiave moderna.
    È ciò che avverrà anche sabato 5 marzo alla Camera del Lavoro di Milano (inizio live ore 17.30, ingresso 10 euro con tessera associativa) nell’ambito dell’Atelier Musicale, la rassegna in bilico tra jazz e classica “contemporanea” organizzata dall’associazione culturale Secondo Maggio: in questo concerto, in prima esecuzione milanese, verranno presentate diverse composizioni mortoniane, alcune famosissime, altre poco conosciute, con arrangiamenti di taglio polistilistico a cura del quintetto di Helga Plankensteiner e Achille Succi. 
    La prima è una brillante sassofonista, compositrice e arrangiatrice altoatesina che ha suonato con diverse big band, tra cui quella di Carla Bley, ed è molto presente anche sulla scena austriaca, dove nel 2018 le è stato assegnato il Premio Jazz della Città di Innsbruck; il secondo è una delle grandi realtà del jazz italiano contemporaneo, un maestro del clarinetto basso di livello assoluto, dallo stile melodico e aperto a molteplici situazioni espressive. Con loro si esibiranno Glauco Benedetti, la nuova stella nazionale della tuba in campo jazzistico, che condivide con i due leader una visione della musica a 360 gradi; Michael Lösch, pianista, organista e compositore che ha lavorato con un gran numero di musicisti italiani ed europei e che è molto richiesto anche nelle vesti di arrangiatore; infine, Marco Soldà, batterista che vanta un’intensa attività di sideman in diversi generi musicali (jazz, pop, funk, soul e blues), grazie a una versatilità apprezzata da molti gruppi e da famosi solisti. 
    Questo singolare organico, che predilige le sonorità gravi (tuba, baritono e clarinetto basso), ricostruirà dal proprio punto di vista la musica di un autentico maestro del jazz. 


    ATELIER MUSICALE/RISVEGLIO IN MUSICA, XXVII stagione
    Sabato 5 marzo 2022, ore 17.30
    Helga Plankensteiner-Achille Succi quintet
    Jelly Roll Morton tribute (prima esecuzione a Milano).
    Helga Plankensteiner (sax baritono, voce), Achille Succi (clarinetto basso), Glauco Benedetti (tuba), Michael Lösch (pianoforte), Marco Soldà (batteria).  

    Programma
    Composizioni di Jelly Roll Morton: “Queen of spades” (arr. Michael Lösch); “Black Bottom Stomp” (arr. Achille Succi); “New Orleans Bump” (arr. Helga Plankensteiner); “Freakish” (arr. Michael Lösch); “Boogaboo” (arr. Michael Lösch); “Creepy Feeling” (arr. Achille Succi); “King Porter Stomp” (arr. Michael Lösch); “Tom Cat Blues” (arr. Jelly Roll Morton/i musicisti del gruppo); “Georgia Swing” (arr. Michael Lösch).

    Conduce Helga Plankensteiner.
    Dove: Camera del Lavoro, auditorium G. Di Vittorio, corso di Porta Vittoria 43, 20122 Milano.
    Ingresso: biglietto (10 euro) con tessera associativa (5/10 euro).
    Obbligo di super green pass e mascherina Ffp2.
    Per informazioni: 348-3591215; 02-5455428.
    Direzione e coordinamento artistico: Giuseppe Garbarino e Maurizio Franco.
    Organizzazione: associazione culturale Secondo Maggio (presidente Gianni Bombaci; vicepresidente Enrico Intra).