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  • Un inno d’identità rivisitato da chi ha sempre rotto gli schemi: Naike Rivelli e Ornella Muti reinterpretano “L’Italiano”

    C’è una canzone che ha raccontato – e continua a raccontare – l’Italia a chi la vive, e soprattutto a chi la porta nel cuore da lontano. Oggi quel brano – “L’Italiano”, scritto da Toto Cutugno con Cristiano Minellono – torna con una veste nuova: cinque versioni remixate che vedono, per la prima volta insieme in musica, Naike Rivelli e Ornella Muti.

    Il progetto nasce da un’intuizione di Gianmarco Aimi, che insieme ad Edoardo Pelandi, Pietro Paolo Pelandi (P. Lion), Marco Torri e Stefano Alvino, ha voluto lavorare su un classico della canzone italiana senza trasformarlo in esercizio nostalgico. L’operazione – affidata alla produzione artistica di Efrem Sagrada – si muove lungo una linea precisa: mantenere il nucleo popolare e melodico del brano, aggiornando struttura e arrangiamenti con un taglio contemporaneo, senza cedere né all’effetto revival né a una modernizzazione forzata.

    Il risultato sono cinque tracce coerenti che conservano riconoscibilità e forma, ma introducono elementi ritmici e timbrici più attuali.

    Ma è soprattutto la presenza congiunta di Naike Rivelli e Ornella Muti a definire l’identità stessa dell’operazione, spostandola oltre la semplice rilettura. Mai insieme prima d’ora in un progetto musicale, figlia e madre condividono qui uno spazio espressivo inedito: la voce come strumento di dialogo, di interrelazione generazionale, simbolica e artistica.

    Non si tratta di un duetto costruito a tavolino: è il frutto di un lavoro di sintesi, dove due percorsi diversi –di un’artista poliedrica e laterale come Naike Rivelli e quello di un’attrice che ha attraversato decenni di cinema italiano e internazionale – si incontrano su un terreno comune: il corpo, la presenza, la libertà espressiva.

    A rafforzare questa scelta, anche la regia del videoclip backstage ufficiale della Fisa RMX, girato volutamente in ambito domestico, in un contesto informale, essenziale. Un ambiente quotidiano, non ricreato, che restituisce una dimensione familiare non filtrata. All’interno del video, al fianco di Naike Rivelli e Ornella Muti, compaiono Cristiano Minellono – celebre paroliere di tanti successi (da “Felicità” di Al Bano e Romina Power, a “Soli” e “Il tempo se ne va” di Celentano, a tanti altri brani interpretati da grandi nomi della canzone italiana) -, i ballerini Ivan Cottini e Bianca Berardi, Luca Fiocca – figura nota per le sue apparizioni pubbliche e per l’immagine delineata nel tempo come “architetto della seduzione” – e le attrici Roberta Bregolin e Teodora Corona.

    Il remix non è pensato per i fan della dance né per il pubblico dei nostalgici. È un lavoro di rilettura consapevole, che opera sull’eredità della canzone italiana e sulla sua possibilità di essere ancora oggi un linguaggio attivo, capace di raccontare identità, appartenenze, ma anche distanza, ironia, straniamento.

    Le cinque versioni, tutte interpretate da Naike Rivelli con il featuring d’eccezione di Ornella Muti, si rivolgono a circuiti diversi. La versione principale è la Fisa Remix, incentrata sulla fisarmonica suonata dal Maestro Sandro Allario. A questa se ne affiancano altre quattro: un remix con chitarre in primo piano e ritmi latini (Guitar Mix), una lettura più elettronica firmata da Kama Kore e Fluphonic & The Jakdje (Jacopo e Diego Polimeno).

    Il Fisa Remix, il Guitar Mix e il Normal Mix sono prodotti dalla Top Records di Alex Zullo e Paolo Pozzi, con distribuzione internazionale a cura di Pirames. La versione Dance per i club è stata invece realizzata da Massimo Spinetti su Etichetta Superstar Records di Miki Del Prete ed Efrem Sagrada con distribuzione PA74Music.

    Il progetto era stato inizialmente pensato per un evento dedicato a Toto Cutugno previsto al Cremlino di Mosca, poi rimandato al 2026 a causa del conflitto internazionale in corso.

    “L’Italiano”, nel 2025, torna dunque a parlare al presente, ad essere un pezzo vivo del nostro immaginario collettivo. E lo fa con due voci – quelle di Naike Rivelli e Ornella Muti – che, per motivi diversi, hanno sempre rappresentato un’idea di libertà e di autonomia rispetto ai canoni imposti.

    Si ringraziano per il contributo al progetto:
    Naike Rivelli, Francesca Rivelli (Ornella Muti), Cristiano Minellono, Roberto Marzano, Edoardo Pelandi, Pietro Paolo Pelandi (P. Lion), Stefano Alvino, Gianmarco Aimi, Marco Torri, Alessandro Zullo, Paolo Pozzi, Luca Fiocca, Teodora Corona, Camillo Corona, Thony Barrera, Roberta Bregolin, Ivan Cottini, Bianca Berardi, Filippo Adamo (Adamo Motors), Wylliam Fumagalli e Efrem Sagrada.