Tag: Musica

  • WILD N’ WASTED Presentano CHECKMATE

    WILD N’ WASTED

    Presentano

    CHECKMATE

    Etichetta: Maxy Sound

     

    Con questo disco portano l’energia esplosiva dell’heavy metal anni ’80, arricchita da un tocco moderno

    Link all’EP

    https://open.spotify.com/album/3njGq22rLSNUkPJyJzmYxL?si=m-Od72b5T4Og0zoIyfCZHA


    Ascolta in streaming

    https://on.soundcloud.com/qbeSup5NCG562zzs8  

    Wild N’ Wasted: in uscita il nuovo EP “Checkmate” il 9 maggio 2025 su etichetta Maxy Sound.

    L’energia esplosiva dell’heavy metal anni ’80, arricchita da un tocco moderno.

    Dopo il debutto con Wasted Night, i Wild N’ Wasted tornano con un nuovo capitolo discografico ancora più crudo, viscerale e introspettivo. Il 9 maggio 2025, esce ufficialmente su etichetta Maxy Sound il loro nuovo EP “Checkmate”, un’opera che affonda le sue radici nelle contraddizioni della società contemporanea e nei tormenti interiori dell’animo umano.

    L’EP si compone di cinque brani che tracciano un percorso esistenziale, diviso tra rabbia e riflessione. Le prime due canzoni, potenti e aggressive, esplodono come un urlo liberatorio contro il disincanto del mondo moderno, mentre la trilogia finale si addentra in un viaggio introspettivo nato, ironicamente, da un tentativo di anestetizzare il dolore.

    La title track “Checkmate” è il cuore concettuale dell’EP: un confronto diretto con la vita, con il nemico più insidioso di tutti, il proprio ego. Il brano è uno specchio che riflette il limite tra forza e fragilità, tra maschere sociali e verità personali. Un’opera dal forte impatto emotivo, che spinge l’ascoltatore a interrogarsi sul proprio vissuto e a riconoscere il valore della salute mentale.

    Il disco è stato registrato tra l’OuterSound Studios di Giuseppe Orlando (batteria e voce) e sessioni home-recorded per chitarre e basso. Il mix è stato affidato alle mani esperte di Stefano Reali, che ha saputo fondere potenza e atmosfera con grande equilibrio.

    BIOGRAFIA

    Nati a Roma nel 2017, i Wild N’ Wasted incarnano lo spirito dell’heavy metal anni ’80, reinterpretato con una freschezza e un’intensità completamente moderne. Il loro sound è un mix esplosivo di riff taglienti, melodie penetranti e una carica scenica inconfondibile. Brani come You Die e Wasted Night li hanno imposti come una delle realtà più promettenti del metal underground italiano.

    Dopo aver aperto il concerto di David Ellefson (Megadeth) nel 2024 e aver attraversato una fase di rinnovamento della formazione, i Wild N’ Wasted sono pronti a fare il salto di qualità. Con Checkmate, la band alza l’asticella e si prepara a conquistare non solo i palchi italiani, ma anche quelli internazionali.

    “Checkmate” sarà disponibile su tutte le piattaforme digitali dal 9 maggio 2025. 

    Segui i Wild N’ Wasted su Instagram, Facebook e Spotify per non perdere tutte le novità.


  • AaLE feat Commercialista PoP presenta UOMO BIANCO (TDCD+)

    AaLE feat Commercialista PoP presenta UOMO BIANCO (TDCD+)

     

    Genere Pop/Rock/Indie

     

    https://open.spotify.com/intl-it/track/3BfIQVq0NslmEHyjgKUvvX?si=1bc72fd870924421

    “Con questo brano propongo una forma unica di discriminazione, le TESTE DI C***O … e quelli che non lo sono.

    La canzone è assolutamente catchy e leggera … ma un pensiero sull’argomento delle etichette (antifa, nazi, patriarcato, lgbt+, BLM, Q Anon etc) e delle discriminazioni (uomo maschilista, donna femminista, uomo bianco, uomo nero) lo meriterebbe.

    Le discriminazioni “hanno fatto il giro” e si potrebbe pensare, alla fine, che l’uomo bianco, over 30, etero, sia il più discriminato. Tutto ciò è quindi il successo (o il fallimento) del modello “delle etichette” come forma di inclusione.

    Fino ad ora potrebbe essere stato facile sostenere che per l’uomo bianco è discriminatorio solo il non riconoscere di non essere discriminato.

    Oggi però abbiamo visto che non è così. Ci sono dei chiari segnali sia giurisprudenziali sia politici, che dopo anni in cui l’uomo bianco veniva additato come responsabile di tutte le discriminazioni, ci si rende conto che anche le categorie notoriamente discriminate, discriminano tra di loro.

    Trump è stato votato da immigrati e gay; in Germania Alice Wiedel, lesbica con una partner del Sri Lanka, è la leader di AFD, un partito di ULTRA DESTRA… E’ noto che il “gay pride” non piace alla maggioranza dei gay … non parliamo nemmeno di Israele e Palestina. Solo nominando questi temi c’è una quantità incredibili di intersezioni di categorie “discriminate”, che a loro volta ne discriminano altre.

    Quando purtroppo vediamo notizie di femminicidi in TV, la mia compagna si rivolge puntualmente a me dicendomi: “voi maschi guarda come siete …”; questo mi ha fatto pensare e allora ho fatto attenzione a tutte quelle situazioni in cui effettivamente il capro espiatorio è l’uomo bianco.

    Il fatto stesso di ridurre tutto a sigle, a etichette, non fa altro che alimentare la discriminazione; discriminazione è un termine negativo per definire “la diversità”. Ma la diversità è alla base della natura, non si può condannare ma si deve solo accettare.

    L’inclusione forzosa è come quando si litigava con gli amichetti e ci si faceva accompagnare dalla mamma; al momento tutto bene, poi quando mamma ti lasciava solo, le cose peggioravano ulteriormente!

    C’è quindi un concetto che dovrebbe essere fondante per la convivenza tra “diversi” … il BUON SENSO. Se uno usa il buon senso non ha motivo di catalogare la persona che ha davanti per sigle … ne saprà valutare la diversità e il modo di porsi reciproco. Se invece manca il buon senso, si diventa TDCD+ … si rifiuterà il dialogo per la diversità e nasceranno gli scontri. 

     

    INTRO AL PROGETTO Aale

    Il progetto Aale nasce da un lungo percorso. La gavetta con gli “Scotch Ale”, gruppo con il quale ha raccolto soddisfazioni anche a livello internazionale e sfiorando il “mainstream”. Poi il progetto  “It Rocks”.

    Don’t Cry è stato  il 5° singolo solista di AaLE, che, dopo Luminol, Non hai saputo dire no, So Confused e All Black, ha raggiunto la top 10 dei singoli indipendenti lo scorso dicembre.


  • LEON SETI presenta AUGUST primo singolo ,tratto dal nuovo album in uscita a settembre…. GUARDA IL VIDEO

     

    LEON SETI

    presenta

    AUGUST

    primo singolo ,tratto dal nuovo album in uscita a settembre….

    GUARDA IL VIDEO

    https://youtu.be/ZvS5DwW-bsw

    August’ nasce qualche anno fa e parla di una cotta che Leon ha avuto per un amico eterosessuale, dopo aver passato insieme una calda e intima giornata estiva, in campagna. Cotta che non viene ricambiata e che lascia Leon come un fantasma in disperata e vana ricerca di attirare attenzione.

    Scritta interamente in una sola seduta da Seti, la canzone, caratterizzata da un loop di basso continuo e una voce e cori sognanti, viene interamente prodotta da Saverio Zacchei, che con la sua palette sonora “tinge” i suoni e le parole di un giallo vibrante e caldo tipico della tarda estate.

    August’ é il primo assaggio dell’EP ‘Oh, London’, in uscita a fine settembre.

    Leon Seti: “La canzone parla di un amore non corrisposto. Un tipo di amore fugace e fragile che ricorda un’estate lontana e spensierata, venato dalla nostalgia di ciò che sarebbe potuto essere. Il tipo di amore impossibile che ti fa sentire come un fantasma, in cerca di attirare l’attenzione dei vivi.”

    Il video ufficiale é realizzato in stop-motion e diretto da Jacopo Bucciantini. Due personaggi si incontrano e archetipicamente rappresentano il tira e molla di una relazione, il lasciarsi e riprendersi, le incomprensioni e l’amore che riesce a prevalere tra i petali cadenti di una margherita.

    Jacopo Bucciantini: “Realizzare delle opere con la tecnica dello stop-motion, per me, è un po’ come addentrarsi in mondi sconosciuti, inediti. Perciò, credo che questo tipo di lavoro si coniughi coerentemente con la nuova produzione di Leon Seti, siccome anch’essa si configura a pieno come un mondo sconosciuto, che aspetta di essere esplorato con curiosità. Sono onorato di essere parte di questo progetto.”

    Testo

    August

    I’m not over you…

    Or the things you do

    Do I look good to you now

    Or am I glass you see through?

    Thought it was over but you got right under my skin

    Your hands touched me and they played me like a violin

    I’m not over the late night calls

    I’m not over the kisses

    I’m not over the way that we shared

    Oh how, oh how I miss it

    August is so cruel

    Summer love is always fleeting

    The end of something new

    Comes while its beginning

    Thought it was over but you got right under my skin

    Your hands touched me and they played me like a violin

    I’m not over the late night calls

    I’m not over the kisses

    I’m not over the way that we shared

    Oh how, oh how I miss it

    I’m not over the late night calls

    I’m not over the kisses

    I’m not over the way that we shared

    Oh how, oh how I miss it

    Bio Leon Seti

    Leon Seti è il progetto nato dalla mente e dalla voce di Leo Baldi, che scrive la musica e i testi di tutte le sue canzoni. L’elettro-pop nostalgico e allo stesso tempo sperimentale di Leon è stato trasmesso dalla BBC e apparso su pubblicazioni internazionali come Billboard Italia, CLASH, Notion e CULTR. Il suo album ‘Cobalt’, uscito nel 2019, ha raggiunto il primo posto nella classifica elettronica di Itunes in Italia, ottenendo buone recensioni e paragoni con Björk, Peter Gabriel e The Pet Shop Boys. Il secondo album di Seti, ‘Grimoire’, è uscito il 2023 ed è stato accolto da recensioni entusiastiche, raggiungendo di nuovo il primo posto nella classifica elettronica di Itunes in Italia e nei Paesi Bassi. Leon Seti ha suonato in locali come ‘The O2 Academy Islington’ e ‘The Spice of Life’ a Londra, in club storici come ‘Spin Time Labs’ a Roma e ‘Il Cassero’ a Bologna e in festival prestigiosi come il ‘Men/Go Fest’ e al Pride di Amsterdam.

    Hanno parlato di Leon Seti

    Billboard Italia: https://billboard.it/musica/italiana/anteprima-video-if-only-leon-seti/2022/01/1781799/

    Notion: https://notion.online/grimoire-by-leon-seti/

    Clash: https://www.clashmusic.com/news/leon-seti-shares-ethereal-single-lullaby/

    Cultr: https://www.cultr.com/news/leon-seti-lullaby/

    Billboard Italia: https://billboard.it/musica/electro/anteprima-hell-leon-seti-videoclip/2020/01/2728818/


  • Mondo BoBo presentano il primo video tratto dal nuovo album “L’elefante nella stanza

    Mondo BoBo presentano il primo video tratto dal nuovo album “L’elefante nella stanza

    GUARDA IL VIDEO

    https://youtu.be/U7Fz1z9oiEc?si=z6GJT9J3NXqQMBVt

    Inquiete

    Dal pensiero del Galileo di B. Brecht, il rapporto tra la ricerca scientifica e il potere, e, ampliando gli orizzonti, il rapporto lacerante e tutt’oggi lacerato che si interpone fra la cultura nascente e la cultura dominante.

    IL DISCO

    “L’elefante nella stanza  (Orangle) 

    Elefante nella stanza è un’espressione tipica per indicare una verità che, per quanto ovvia e appariscente, viene ignorata o minimizzata. L’espressione si riferisce ad un problema molto noto ma di cui nessuno vuole discutere. L’idea di base è che, se le persone all’interno della stanza fanno finta che questo non sia presente, la ragione è che così facendo sperano di evitare un problema più che palese. Questo atteggiamento è tipicamente adottato in presenza di tabù sociali o di situazioni imbarazzanti.

    Nel tempo l’espressione ha iniziato ad essere riferita anche a tutte le problematiche di natura mentale/psicologica.

    IN QUIETE

    (Paolo Benedetti, Bertold Brecht “Galileo”)

    Mi lascerei rinchiudere in una prigione sottoterra

    dove non filtra la luce,

    purché in cambio io potessi scoprire di che cosa

    la luce stessa è fatta

    E il peggio è che tutto quello che scoprirei

    dovrei urlarlo intorno

    come un amante, come un ubriaco, un traditore.

    Di solito ti senti importante a vent’anni,

    ma la realtà è che si diventa utili

    solo quando ci rendiamo conto di quanto sia insignificante

    l’individuo nello schema generale delle cose

    nell’universo

    È un vizio maledetto, mi trascinerà alla rovina.

    Quanto si può resistere a parlare da solo coi muri?

    Di solito ti senti importante a vent’anni,

    ma la realtà è che si diventa utili

    solo quando ci rendiamo conto di quanto sia insignificante

    l’individuo nello schema generale delle cose

    nell’universo

    BIOGRAFIA

    Mondo BoBo, un termine che rappresenta la non negazione delle emozioni, qualunque siano quelle che proviamo, ma la consapevolezza di esse e l’imparare a controllarle ed usarle.  Il non cedere alle pulsioni che minano il tessuto che definisce chi siamo.

    Nome sotto al quale Paolo Benedetti (chitarra, voce) racchiude tutte le proprie attività, dalla musica, primaria passione, alla fotografia e computer grafica…

    Musicalmente Mondo BoBo è un percorso che inizia nei primi anni 2000, quando Paolo, terminate le esperienze musicali in gruppi Livornesi, prova a dare il via a un progetto più personale, cercando di fare cose seguendo solo la voglia e il sentimento, senza seguire un genere o uno schema prefissato.

    Forse il momento, forse la mancanza di consapevolezza, sicuramente la vita, portano ad appendere la chitarra al muro, e dunque il lavoro, il matrimonio, il mutuo, e finalmente un figlio.

                Gli anni passano, e l’angoscia più grande diventa il non riuscire ad essere mai veramente felice, il non sapere/potere goder appieno delle fortune che la vita ha dato…angosce che inesorabilmente toccano il loro punto più buio: è il 2020, il mondo si ferma. Silenzio fuori, frastuono dentro. Il senso di colpa di pensare all’atto più brutto, la forza e la presenza di una compagna meravigliosa, si riprende la chitarra, e tutto il turbinio di emozioni, catartico e terapeutico, finisce in corde, parole e suoni. Canzoni che vengono registrate con l’aiuto di Fabio Fantozzi (basso) e Dario Gentili (batteria), per l’album di esordio “Con gentilezza” (fuori per Resisto distribuzione, marzo 2023 ).

    Visto l’ottima risposta da parte della critica, Paolo decide di non fermarsi, e decide di trovare persone per formare un progetto duraturo nel tempo. Ecco l’incontro con Federico Dalli (batteria) e Eliano Brilli (basso) i pezzi vengono riarrangiati ottenendo una nuova dimensione ed energia, dei quali il trio ne registra in presa diretta un estratto di 6 brani.

    I tre possono essere visti sia musicalmente che personalmente come un nodo borromeo, dove tre anelli restano perfettamente intrecciati ed uniti tra di loro in perfetto equilibrio, a condizione che nessuno dei tre si allontani, che causerebbe il collasso dell’intera figura.

    Da questa unione d’intenti, in modo naturale nascono i pezzi che prendono forma andando a formare la traccia di un viaggio condiviso, dieci brani per l’album “L’elefante nella stanza”


  • Emmanuel De La Paix presenta NEBULA…

    Emmanuel De La Paix presenta NEBULA…

    Etichetta: Straight To Your Brain (a division of SevenScales Rec.)

     

    ascolta in streming

    https://open.spotify.com/intl-it/album/7gdzJnP0LvUnjASfrVSsjG?si=I1vKkgb0S1SfYuBVKkk_Pw

     

    guarda il video (immagini tratte dalla mostra che fa parte del progetto NEBULA

    Sky Room | Film Experiment

    https://youtu.be/rY-3W8G-wgA?si=lekDrMBr0fidvr1c

    “Nebula” è il nuovo album pubblicato dal musicista svizzero Emmanuel De La Paix.

    Memorie e ricordi si mescolano tra realtà e sogno, in una continua marea tra vita cosciente e sogno. 

    Viviamo spesso svegli, ma passiamo anche un tempo consistente dormendo.

    Siamo fatti dal nostro “Io” cosciente e dal nostro subconscio. Vivono insieme in noi: quando siamo svegli, il nostro subconscio scava dentro di noi continuamente. Quando dormiamo, riviviamo e rielaboriamo tutto ciò che ha fatto l’IO cosciente. Alcuni di noi sono davvero stregati dal mondo del sogno, dall’arte surreale, forse perché vogliono capire meglio se stessi. 

    Dopotutto, è normale chiedersi dove andiamo e cosa facciamo tutte quelle notti della nostra vita, trascorse in una realtà sospesa. La nostra vita, in un certo senso, è tutto questo.

    La vita è allo stesso tempo un grande palcoscenico e un luogo nascosto discreto.

    Nebula è un viaggio di ricerca, di esplorazione del subconscio; inconscio. È una ricetta per ascoltare quel mondo nascosto e sommerso fatto di musica, immagini, luci e ombre che turbano o illuminano la nostra anima.

    Nebula è un album musicale e una mostra fotografica, un viaggio di micro-esperienze, un continuo equilibrio tra suoni e immagini organiche e sintetiche, un puro invito a perdersi e riscoprire le potenzialità della percezione. In questo percorso, sono riportate tutte le canzoni ambient create fino ad oggi, associate alle immagini speculari elaborate dall’artista, assieme a pensieri, coltivati nel tempo. Come fosse il diario personale dell’artista condiviso intimamente con voi.”


  • OIDIO, band di rock alternativo e psichedelia, in attesa dell’uscita dell’album, lancia il singolo “CUCCURUCCUCCU”, un originalissimo remake del classico di Franco Battiato

    OIDIO

    band di rock alternativo e psichedelia,

    in attesa dell’uscita dell’album,

    lancia il singolo “CUCCURUCCUCCU”,

    un originalissimo remake del classico di Franco Battiato

    Da qui ascolta il brano

    https://share.amuse.io/TDCFipyv7pAZ

    Intro al brano

    Nell’epoca in cui “la memoria” viene considerata un difetto, anziché un dovere fondamentale atto a non ripetere gli stessi errori, OIDIO celebra il Maestro Franco Battiato, enciclopedia culturale e Poeta indimenticabile, rievocando a proprio modo “CUCCURUCUCÚ”

     

    BIOGRAFIA

    OIDIO è una band che mescola rock alternativo, desert rock e psichedelia, con un sound che richiama l’intensità di Jane’s Addiction, Kyuss, Il Teatro degli Orrori e Sonic Youth. Il progetto nasce dalla mente creativa di Skank, che ha scritto e registrato interamente l’album, arricchendolo con le voci potenti di Tzeno e Stax. I testi, scritti insieme a Tzeno, sono profondamente introspettivi, esplorando il malessere e le difficoltà di comunicazione nell’epoca moderna. Con una proposta sonora cruda e avvolgente, OIDIO affronta temi universali, dando voce a una realtà dissonante e difficile da decifrare.

  • R: OIDIO, band di rock alternativo e psichedelia, in attesa dell’uscita dell’album, lancia il singolo “CUCCURUCCUCCU”, un originalissimo remake del classico di Franco Battiato

     

    OIDIO

    band di rock alternativo e psichedelia,

    in attesa dell’uscita dell’album,

    lancia il singolo “CUCCURUCCUCCU”,

    un originalissimo remake del classico di Franco Battiato

    Da qui ascolta il brano

    https://share.amuse.io/TDCFipyv7pAZ

    Intro al brano

    Nell’epoca in cui “la memoria” viene considerata un difetto, anziché un dovere fondamentale atto a non ripetere gli stessi errori, OIDIO celebra il Maestro Franco Battiato, enciclopedia culturale e Poeta indimenticabile, rievocando a proprio modo “CUCCURUCUCÚ”

     

    BIOGRAFIA

    OIDIO è una band che mescola rock alternativo, desert rock e psichedelia, con un sound che richiama l’intensità di Jane’s Addiction, Kyuss, Il Teatro degli Orrori e Sonic Youth. Il progetto nasce dalla mente creativa di Skank, che ha scritto e registrato interamente l’album, arricchendolo con le voci potenti di Tzeno e Stax. I testi, scritti insieme a Tzeno, sono profondamente introspettivi, esplorando il malessere e le difficoltà di comunicazione nell’epoca moderna. Con una proposta sonora cruda e avvolgente, OIDIO affronta temi universali, dando voce a una realtà dissonante e difficile da decifrare.

  • PIETRO CUPPONE PRESENTA NOBODY’S HOME, un disco dove la chitarra è protagonista assoluta e ci accompagna attraverso atmosfere suggestive ed intime

    PIETRO CUPPONE

    presenta

    NOBODY’S HOME

    Maxy Sound

    un’esperienza musicale autentica, dove la chitarra è protagonista in una serie di tracce che spaziano tra atmosfere intime e suggestive, creando un legame emozionale con l’ascoltatore.

    ASCOLTA IN STREAMING

    https://open.spotify.com/intl-it/album/0K4icgExaxqKKSl8RSarKb?si=v5q4tCjaR5SCsPLkKtqzlg

    Pietro Cuppone è un chitarrista e performer veronese, nato nel novembre del 1990, noto per la sua abilità tecnica e la profondità emotiva nelle sue composizioni. La sua musica unisce influenze che si evolvono nel tempo, ispirate dalle esperienze di vita e dai viaggi, e caratterizzate da melodie evocative e armonie ricercate.

    Attualmente impegnato in una intensa attività live a Dubai, Pietro Cuppone si prepara a lanciare il suo primo album solista, un disco strumentale che raccoglie una selezione di brani inediti scritti e interpretati da lui stesso. L’album segna un’importante tappa della sua carriera e testimonia la sua visione artistica più matura e personale, frutto di un lungo processo creativo.

    Con questo lavoro, Cuppone vuole offrire un’esperienza musicale autentica, dove la chitarra è protagonista in una serie di tracce che spaziano tra atmosfere intime e suggestive, creando un legame emozionale con l’ascoltatore.

    TRACK BY TRACK

    MADRIGALE

    (originariamente intitolato “Cerco Te”) è un brano che nasce dal profondo desiderio di ritrovare un legame con una spiritualità perduta, ma anche con un amore che sembra sfuggire. La composizione si sviluppa come una preghiera musicale, un’intensa ricerca interiore che cerca di ricostruire quel filo conduttore con se stessi, con il divino e con l’amore che una volta sembrava certo, ma che ora appare distante e sfumato.

    Il titolo è stato modificato per esigenze discografiche, ma la sua essenza e il suo significato restano intatti. Un amico, dopo aver ascoltato il brano, lo definì “un madrigale”, probabilmente per le sonorità evocative e le atmosfere intime che la chitarra baritona riesce a creare. Questo strumento, che caratterizza il brano e quasi tutta la tracklist dell’album, conferisce una tonalità profonda e ricca, accentuando la natura riflessiva e meditativa del pezzo, come una melodia che si perde nel tempo e nella memoria, cercando di ritrovare ciò che è stato.

    A WALTER

    “A WALTER” è un brano strumentale carico di note nostalgiche e di ricordo, dedicato a Walter Pampanin, storico gelataio di Verona, figura amatissima e punto di riferimento per la comunità. La musica cattura l’essenza di un ricordo che sfuma nel tempo, ma che resta indelebile nei cuori di chi ha conosciuto Walter e la sua bottega a gestione familiare.

    Il brano evoca un’atmosfera intima e riflessiva, accompagnando l’ascoltatore in un viaggio che si mescola alla visione del quartiere veronese di notte, così come appare nel video che accompagna la traccia. L’immagine di un gelato che, anziché sciogliersi, si ricrea al contrario, simboleggia l’idea di una memoria che non svanisce, ma che si rigenera continuamente, mantenendo viva la presenza di chi ha segnato un’impronta nella quotidianità della città.

    VIDEO UFFICIALE: https://www.youtube.com/watch?v=M3GS06KXxc8&pp=ygUXYSB3YWx0ZXIgcGlldHJvIGN1cHBvbmU%3D

    UNA CARICIA PT.1 E PT.2

    Sono due brani eseguiti con chitarra classica, che riflettono le influenze musicali più recenti di Pietro Cuppone, ispirati dai suoi ascolti di artisti come Jesse Cook e Vicente Amigo. Questi brani sono anche il risultato della sua esperienza come membro e compositore del gruppo Triomanzana, che gli ha permesso di esplorare sonorità più ricche e variegate.

    “Una caricia PT.1” è un brano lento, evocativo e nostalgico, un vero e proprio inno all’amore romantico. Le sue note, delicate e malinconiche, trasportano l’ascoltatore in un mondo di ricordi e riflessioni, dove l’amore appare come un sentimento puro e lontano, ma mai dimenticato. La chitarra classica, con il suo tocco morbido e sognante, diventa il mezzo per raccontare una storia d’amore che sfuma nel tempo, ma che continua a suscitare emozioni profonde.

    Al contrario, “Una caricia PT.2” prende una direzione più frenetica e vivace, riflettendo le due facce dell’amore: quella passionale, travolgente, e quella tumultuosa, fatta di conflitti e intensi cambiamenti emotivi. La chitarra qui diventa più incisiva e ritmica, accompagnando un’esplosione di energia che contrasta con la dolcezza del primo brano, dando così voce all’amore nelle sue sfumature più dinamiche e contraddittorie.

    BARÇA

    “Barça” è un brano nato durante il viaggio di ritorno da un pellegrinaggio nel sud della Spagna, un’esperienza alla scoperta delle origini del flamenco e delle tradizioni culturali andaluse. Tuttavia, “Barça” si arricchisce di influenze e sonorità sudamericane, mescolando le emozioni e i ritmi che hanno segnato il viaggio.

    La composizione è stata scritta e interpretata insieme a Davide Crimaldi, chitarrista di Reggio Emilia, noto per la sua straordinaria emotività e virtuosismo. Il duetto di chitarra classica tra i due crea un dialogo intimo e appassionato, dando vita a un brano che unisce eleganza e intensità.

    Un elemento fondamentale nella genesi del brano è stato l’incontro con alcuni passeggeri a bordo della nave che riportava Pietro a casa. Le conversazioni, le storie condivise e le diverse esperienze di vita dei compagni di viaggio hanno contribuito a ispirare la composizione, infondendo nel pezzo un senso di riflessione e connessione tra culture diverse. “Barça” diventa così non solo un omaggio alla musica, ma anche una testimonianza della ricchezza di esperienze umane che si intrecciano in un viaggio.

    DROWNING IN TEARS

    “Drowning in Tears” è l’unico brano dell’album in cui la chitarra elettrica, una Gibson SG dal suono pulito, assume il ruolo di protagonista. Il brano è caratterizzato da un riverbero etereo che evoca un dolce annegamento, non come una condanna, ma come un processo di liberazione emotiva. Il viaggio musicale descritto in “Drowning in Tears” non è quello di una lotta disperata, ma di un abbandono sereno, in cui il tempo sembra dissolversi e l’ascoltatore si lascia andare a una sorta di leggerezza.

    La composizione esplora il concetto di “annegare” in modo metaforico: l’annegamento non è una fine tragica, ma un viaggio verso la pace, un’esplorazione dell’assenza di tempo e delle preoccupazioni quotidiane. È un flusso di pensieri che svanisce, una sensazione di liberazione che nasce proprio nel momento in cui ci si lascia andare completamente, senza paura. Il suono della chitarra accompagna questo processo di dissoluzione, avvolgendo l’ascoltatore in una sensazione di sospensione, dove la pace si trova nel fluire stesso, nell’annegare serenamente.

    Il brano culmina in una fine tranquilla, come se, nell’acqua limpida in cui ci si lascia andare, si ritrovasse finalmente quella pace tanto desiderata.

    IRIS

    Nasce come una ninna nanna, composta con l’intento di alleviare la difficoltà di dormire della piccola Iris, prima figlia del mio grande amico fraterno, Marco. Ma “Iris” è anche molto di più: è un inno alla vita, un omaggio alla bellezza della nascita e alla gioia di accogliere una nuova vita nel mondo.

    Il brano si sviluppa come una carezza musicale, pensata per cullare e calmare, ma anche per celebrare la vitalità e l’innocenza di una bambina che sta appena iniziando il suo cammino. Le note della chitarra classica, dolci e avvolgenti, creano un’atmosfera protettiva e serena, ma allo stesso tempo vibrano di un’energia positiva che si fa eco del miracolo della vita stessa.

    “Iris” è, dunque, una composizione che porta con sé un doppio significato: da un lato, l’intento di donare tranquillità e conforto, dall’altro, una riflessione sulla bellezza e sulla forza della vita, celebrata in ogni singola nota.

    SECRETS OF YEREVAN

     

    “Secrets of Yerevan” è un brano dedicato alla fine di una storia d’amore mai nata, un amore che non ha avuto la possibilità di consumarsi, ma che ha lasciato dietro di sé amarezza e rimpianto. Esplora il dolore di un sentimento non vissuto pienamente, intriso di segreti nascosti e inconfessabili che non possono essere espressi né condivisi.

    Il brano è arricchito dalla partecipazione di Ehab Samir, violoncellista del Cairo, Egitto, la cui sensibilità e maestria aggiungono una profondità emotiva unica alla composizione. Il suono del violoncello di Ehab si fonde perfettamente con la chitarra, creando un dialogo intenso e delicato che amplifica la malinconia e il desiderio di un amore irrealizzato.

    Le sonorità mediorientali, che emergono in questo pezzo grazie all’influenza del violoncello e alla struttura melodica, contribuiscono a trasportare l’ascoltatore in un paesaggio emotivo lontano, quasi onirico. Le melodie, a tratti struggenti e sospese, evocano l’atmosfera di una storia d’amore che, pur non essendo mai realizzata, vive nei segreti di una città immaginaria, simbolo di un passato non consumato.

    “Secrets of Yerevan” diventa così un’esperienza sonora ricca di riflessioni, in cui la musica racconta la fine di un amore che rimane sospeso tra i ricordi e i segreti, tra Oriente e Occidente, tra desiderio e rimpianto.

  • LO SPIRITO DEL PIANETA 2025 RADDOPPIA dal 3 al 20 luglio presso Bosco Grosso Casirate D’Adda (BG) Dal 25 luglio al 10 agosto Piario (BG) C/O Azienda agricola Ol Pera

    EDIZIONE 2025 DE LO SPIRITO DEL PIANETA

    LO SPIRITO DEL PIANETA RADDOPPIA

    dal 3 al 20 luglio  presso Bosco Grosso

    Casirate D’Adda (BG)

    Dal 25 luglio al 10 agosto

    Piario (BG)

    C/O Azienda agricola Ol Pera

     

    Email :info@lospiritodelpianeta.it

    Sito  : www.lospiritodelpianeta.it

    cell : 347 5763417

     

     

    SABATO 5  LUGLIO @ CASIRATE (BG)– DAVIDE VAN DES SFROOS (entrata 10 euro)

    SABATO 2 AGOSTO @ PIARIO (BG) – DAVIDE VAN DE SFROOS (entrata 10 euro)

     

    ingresso libero a tutti gli altri eventi

    tutti gli eventi si svolgeranno anche in caso di maltempo

    – più di 20 gruppi partecipanti …

    – Oltre ai gruppi che si presenteranno ogni sera, decine di attività e piccoli concerti ogni giorno (circa 400

    eventi), accompagneranno il festival, Conferenze, seminari, laboratori, piccoli spettacoli e molto altro.

    – 11 Ristoranti da tutto il mondo, 2.000 mq coperti e pavimentati

    –  150 espositori da tutto il pianeta 1.500mq coperti e pavimentati

    – Villaggio tradizionale presso il fuoco: Aztechi e Maya, Tuareg, Mongolia, Qashqai Iran, tepee indiani

    d’America, Tibet, Villaggio dello Spirito con molti artigiani locali, area Olistica.