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  • “Gli Occhi di Mio Padre” – il nuovo videoclip di Emidio De Berardinis tratto dall’album VIA IGNIS

     

    “Gli Occhi di Mio Padre” – il nuovo videoclip di Emidio De Berardinis tratto dall’album VIA IGNIS

    https://www.youtube.com/watch?v=5MoRIAY6Si4

    Esce il videoclip di “Gli Occhi di Mio Padre”, il nuovo lavoro del cantautore Emidio De Berardinis (tratto dall’album Via Ignis), un brano intenso e visionario che diventa immagine, simbolo e viaggio interiore. Il video è un vero e proprio racconto visivo, dove le immagini non seguono semplicemente la musica, ma danzano con essa, amplificando il senso profondo del testo e guidando lo spettatore in un territorio emotivo e spirituale. Ogni scena è pensata come un riflesso, uno specchio, un varco: perché dietro ogni sguardo si nasconde una storia, e quella storia inevitabilmente risuona negli occhi di chi osserva.Per chi è pronto a lasciarsi attraversare, il videoclip diventa un’esperienza rivelatrice: non solo visione, ma luce che illumina l’anima.

    Il brano “Gli Occhi di Mio Padre” è un’ascesa. Non guarda indietro, ma risale. Non è nostalgia: è risveglio. Il brano affronta la possibilità – spesso dolorosa, ma necessaria – di riconoscere che molti dei nostri modelli, dei nostri sogni, persino delle nostre idee sull’amore, non sono davvero nostri: sono eredità inconsapevoli, forme ricevute che a volte soffocano l’Essenza invece di nutrirla. Gli occhi diventano così portali: attraverso essi si può perdere se stessi oppure ritrovarsi.

    Nell’erranza dello Spirito tra i deserti dell’apparenza, l’uomo si lascia tentare da ciò che brilla ma non nutre, finché arriva la notte e gli occhi si chiudono. Solo allora può iniziare il vero sogno: quello in cui il cielo non è più sopra, ma dentro. Il brano ricorda che tutto dipende da chi guarda: se guarda la mente controllante, vede prigioni; se guarda la coscienza, vede porte; se guarda l’Amore, vede l’origine stessa della realtà. “Gli Occhi di Mio Padre” è una carezza agli sguardi mancati, un saluto ai padri rimasti ancorati alle loro certezze, un canto per liberare la vita dalle eredità che l’hanno appesantita. Ma è anche una benedizione: perché proprio in quello sguardo spento si accende la fiamma nuova di chi ha scelto di vedere davvero.

    Credits

    Video, Testo, Voce e musica: Emidio De Berardinis

    Mix, Edit e Master: Stefano Lelii presso La Baia dei Porci

    Pianoforte suonato da Flavio Marozzi

     

    IL DISCO

    Via Ignis è un viaggio dentro il fuoco interiore: piano malinconico, archi che feriscono e curano, brani che passano dalla dolcezza alla Satie (Gli occhi di mio padre) alla tensione rituale di Filia filii tui. Non un disco: un attraversamento.

  • Atom Lux presentano l’album di debutto Voidgaze Dopamine Salad…

    Atom Lux presentano l’album di debutto Voidgaze Dopamine Salad… un intreccio alla velocità della luce tra  psych rock, alternative, garage, soft stoner e prog-pop

     

    ASCOLTA IL DISCO

    https://open.spotify.com/intl-it/album/64Y8KzprtJzLOStLQP7kCS?si=0ho9aKmaQLS0htE_uacqig

    Voidgaze Dopamine Salad, primo lavoro discografico di Atom Lux (in parte Lucio Filizola), si colloca, in modo volutamente instabile, a cavallo tra psych rock, alternative, garage, soft-stoner e prog-pop, attingendo da universi differenti, e generando un multiverso dai colori ipersaturi, tenuto insieme da un collante di sana matrice rock. I dieci brani, pervasi da tematiche surreali, fanta-catastrofiche, allucinogene, e a tratti grottesche, si reggono su un’impalcatura fatta di chitarre taglienti e riffose, synth frastagliati, voci sature e una sezione ritmica pulsante e dinamica, il tutto innaffiato da shot di delirio psichedelico.

    Non è un concept album, ma il filo conduttore, anche se non tematico, esiste e ha le sembianze di un’insalata di dopamina servita su un piatto fatto di lunghi sguardi nel vuoto.

    Voidgaze Dopamine Salad è un mosaico immaginifico, un cocktail caleidoscopico dal retrogusto rock’n’roll, a base di scimmie allucinate, fiumi di lava, universi frattali, singolarità cosmiche letali, conigli inebrianti, serpenti doppiogiochisti, danzatori isterici e molto altro.

    Atom Lux – Breve Bio

    Atom Lux (in parte Lucio Filizola), polistrumentista, autore e cantante cilentano, trapiantato a Roma, si avvicina alla musica da piccolo mettendo le mani sul pianoforte e poi sul clarinetto, ma ci mette poco a dimenticarsi di questi strumenti quando ascolta per la prima volta i classici del rock. Il passaggio alla chitarra innesca un’esplorazione famelica degli sconfinati territori del rock. Divora e scrive musica, suonando in diverse formazioni, arrivando a sguazzare nelle acque agitate del prog rock, con i Möbius Project, con cui incide un disco nel 2014, dal titolo Ra Me Nivar.

    Dopo una pausa di alcuni anni, a seguito dello scioglimento dei Möbius, nel 2019 riprende a comporre musica, addentrandosi in dimensioni dal sapore psichedelico e alternative, ma senza alcun dettame o vincolo di genere. Nel 2022 intraprende il progetto solista Atom Lux, con base a Roma, producendo musica nello studio casalingo.

    Nel dicembre del 2024 il progetto Atom Lux diventa full band e si attiva dal vivo, contando 5 elementi. Nell’ottobre del 2025 pubblica il suo primo lavoro discografico, dal nome Voidgaze Dopamine Salad.

  • Piaggio Soul Combination feat. Diane Kowa – Allnighter Material

    Piaggio Soul Combination feat. Diane Kowa – Allnighter Material

    ASCOLTA E COMPRA IL VINILE DA QUI

    https://www.areapirata.com/en/prodotto/diane-kowa-the-piaggio-soul-combination-allnighter-material/

     “Allnighter Material” segna il ritorno in grande stile della miglior soul band italiana. Marco Piaggesi e compagni confezionano un disco autentico, fedele al suono Stax/Motown ma animato da un groove moderno e irresistibile. L’ingresso della splendida voce di Diane Kowa dona nuova forza e respiro internazionale a brani che sembrano nati per i dancefloor del Northern Soul. Un lavoro elegante, potente e genuino, tra i migliori dischi soul europei dell’anno.

  • “Cosa vuol dire amore”: il nuovo singolo di Alessandro D’Iuorno tra introspezione e verità Guarda il video

    “Cosa vuol dire amore”: il nuovo singolo di Alessandro D’Iuorno tra introspezione e verità

    Guarda il video

     

    https://www.youtube.com/watch?v=KLbX9Brzujk

    Il videoclip firmato da Viral Production, per la regia di Luigi Benelli di Maro, racconta il percorso di un uomo alla ricerca di sé stesso.

    Non lo so cosa vuol dire davvero “amore”? È la frase che apre — e attraversa — l’ultimo lavoro di Alessandro D’Iuorno, artista toscano capace di intrecciare parole e musica in un racconto autentico e disarmante. Il nuovo singolo, “Cosa vuol dire amore”, è un viaggio dentro le fragilità e le contraddizioni dell’animo umano, dove l’amore non è mai idealizzato, ma osservato per ciò che è: un sentimento complesso, che illumina e a volte ferisce, che cambia e trasforma.

    Il videoclip, realizzato da Viral Production di Luigi Benelli di Maro e Marco Marroni, traduce in immagini il senso più profondo del brano. Girato nella suggestiva location di Poggio alla Pieve, il video alterna momenti di introspezione e libertà, di tensione e leggerezza, restituendo l’immagine di un uomo che si spoglia simbolicamente delle proprie maschere per ritrovare sé stesso.

    Il testo della canzone, intimo e diretto, colpisce per la sincerità con cui affronta il tema del cambiamento e della vulnerabilità:

    “Se c’è una cosa che ho capito è che si cambia, se quell’ombra che è dentro di te esce quando viene il sole.”

    Una frase che racchiude la chiave interpretativa dell’intero lavoro: la consapevolezza che solo affrontando le proprie ombre si può rinascere.

    Nel brano, D’Iuorno racconta la sua difficoltà di amare, la paura di sentire, il desiderio di autenticità in un mondo che spesso premia la mediocrità. È un racconto adulto, sincero, a tratti spietato, ma sempre umano.

    Il videoclip segue questo percorso con uno stile visivo cinematografico, dove ogni movimento e sguardo contribuisce a costruire un linguaggio universale. Il risultato è un’opera che fonde musica, fotografia e narrazione, confermando il sodalizio artistico tra Alessandro D’Iuorno e il team di Viral Production, già noti per la loro capacità di raccontare emozioni con immagini potenti e delicate.

    “Cosa vuol dire amore” non è solo una canzone: è un riflesso. Un invito a fermarsi, ascoltarsi e riconoscere la parte più vera di sé, quella che — come canta D’Iuorno — “esce quando viene il sole”.

     

    BIOGRAFIA 
    Alessandro D’Iuorno, in arte D’Iuorno, nasce e cresce a Firenze. Il suo disco d’esordio “Ho capito abbastanza” esce nel maggio del 2012 per Controrecords e Newmodellabel, con distribuzione Audioglobe. Un lavoro che viene accolto positivamente dalla critica specializzata e che gli permette di entrare in contatto con Giorgio Canali, che lo ospita in apertura di alcuni suoi concerti durante il tour di presentazione del disco. Da qui il rapporto tra i due inizia a stringersi, fino a portare ad una collaborazione per il nuovo disco “Diversamente capace”, in cui Canali assume la figura di produttore artistico ed arrangiatore. Il nuovo album è stato registrato tra lo studio Larione 10 di Firenze e la casa dello stesso Giorgio, ed è uscito il 12 maggio 2015.

    Inizia il suo tour tra live e  interviste radio. Le recensioni dicono che il progetto funziona. fino a quando a fine 2016 uno stop per problemi personali interrompe la sua corsa. Continua a scrivere, si rimette in piedi, ed è il 2018 quando conosce il bassista compositore Alessio Dell’Esto di Grosseto. Da lì inizia la collaborazione da cui nasce una raccolta di nuovi e vecchi brani, “SS223”.Dopo la presentazione di SS223 arriva la pandemia che lo  porta ad una nuova dimensione in cui inizia a sperimentare, fino  uscita del  singolo “1984”.

    Nel 2024  pubblica  il singolo “Firenze ci crede“, la  Firenze popolare dove è cresciuto fatta di tradizioni.  

     Mentre inizia a lavorare a nuovi brani trascorre  l’inverno sull’isola di Malta dove scrive “Cosa vuol dire amore” che decide di pubblicare come ultimo singolo a se stante  in uscita  il 14 Novembre 2025. Il cantautore  ha in programma di uscire con un nuovo album nel 2026.


  • Rescue Zone presentano il video di Bed, un bellissimo concept clip con atmosfere tra il dark e il sognante

    Rescue Zone presentano il video di Bed, un bellissimo concept video con atmosfere tra il dark e il sognante

    https://youtu.be/5QdGz0M2Kmc?si=FSTgxb4s9jvoGavw

     

     

    IL BRANO

    “Bed” si esprime in modo distaccato dalla persona e racconta la condizione che ognuno di noi vive dentro le proprie paure e insicurezze. Mostra come queste ci facciano sentire oppressi, inadeguati e costantemente in conflitto con noi stessi.

    È una spinta alla ribellione, prima verso le nostre stesse gabbie interiori, per provare a uscire da quelle situazioni che creiamo con gesti istintivi e affrettati. Ci ricorda che tutto ciò di cui abbiamo bisogno va cercato ed ottenuto senza compromessi e paura.

    Ogni riferimento rimanda a momenti di riflessione; ogni domanda cerca una risposta, senza sapere se sarà davvero quella giusta. Il brano racconta il passaggio dalla quiete apatica alla ribellione, nella ricerca di una risoluzione personale.

    IL VIDEO

    Il video di Bed si apre con una mano sanguinante e una camminata lenta, come se il pericolo fosse ormai alle spalle. È solo una tregua illusoria: ciò che inquieta dentro non ha mai smesso di muoversi. La cattura e il sacco calato sulla testa segnano il ritorno inevitabile di quelle ombre.

    Su un materasso, il corpo giace con il volto coperto dallo stesso sacco. Mani che vagano ai lati sfiorano lo spazio attorno, presenze che tornano a manifestarsi e richiamano ciò che era stato messo a tacere.

    Sul tavolo, circondato da figure mute,

    una mano scivola dall’addome al volto: un contatto che rivela la verità nascosta, come se ciò da cui si fugge trovasse comunque il modo di manifestarsi.

    Nel bagno, immerso nell’abbandono, tutto si ribalta: chi tentava di fuggire diventa preda, e ciò che sembrava distante prende il controllo. Il trascinamento per i piedi legati e il cerchio rituale mostrano l’esposizione totale alle proprie paure.

    Nella sepoltura nasce un impulso di ribellione, un gesto istintivo per non lasciarsi inghiottire definitivamente. La corsa ritorna, tra cadute e riprese, fino alla stessa mano sanguinante che chiude il video, identica all’inizio: il confronto con sé stessi non finisce, ritorna ciclicamente allo stesso varco.

     

    BIOGRAFIA

     

    I Rescue Zone si formano nel 2024, dall’incontro tra cinque musicisti decisi a trasformare le proprie esperienze in qualcosa di autentico e potente. Tutto parte quando Emanuele, voce della band, contatta Nicola, bassista, nel settembre dello stesso anno. Con Andrea alla batteria – compagno di palco di lunga data di Nicola – e i chitarristi Alice e Raffaello, vecchi amici uniti dalla stessa urgenza creativa, la formazione prende rapidamente vita.

    Le loro influenze diverse si fondono in un sound diretto, energico e moderno, dove melodia e impatto convivono in perfetto equilibrio.

    A giugno 2025 pubblicano il primo singolo, “Get Away”, seguito da “Bed”, due brani che segnano l’inizio del percorso dei Rescue Zone: una band che mette al centro l’istinto, la coesione e la voglia di suonare senza compromessi.

     

     

     

  • NIMBY presentano il terzo singolo, “3 ottobre” tratto dall’album BARBARIE

    NIMBY

    presentano il terzo singolo,

    “3 ottobre”

    tratto dall’album BARBARIE

     

    Il 3 ottobre esce “3 Ottobre”, terzo videoclip e quinto singolo di Barbarie, ultimo album dei Nimby. Il brano, dal tono cantautorale, racconta la solitudine esistenziale e il desiderio di cambiamento di fronte a un mondo alienato e consumista, ma anche il rischio di cedere alla tentazione dell’“uomo forte”, possibile dittatore contemporaneo. Il videoclip, girato in un crudo bianco e nero, rinuncia all’estetica patinata per sottolineare il contrasto vita/morte e il dilemma morale del protagonista. La scelta del monocromo concentra l’attenzione su azioni e personaggi, disturbata però dalla presenza di dispositivi elettronici simbolo di distrazione di massa. Il personaggio, diviso tra sogno rivoluzionario e attrazione per il potere, è fragile nella sua solitudine e incline alla corruzione, riflettendo un’umanità che, tra simboli e rimandi storici, rischia di ripetere i propri errori.

    Il video, un elegante clip in bianco e nero, che porta magicamente a livello visuale i contenuti della canzone, è stato realizzato dal regista Emanuele Spagnolo.

    GUARDA IL VIDEO

    https://youtu.be/xbk5QZp2MMg

    IL TESTO

    Oggi, mercoledì 3 ottobre,

    ho deciso di fondare un movimento individuale

    per la promozione di un nuovo giudizio universale

    Ci ho riflettuto ieri, martedì 2 ottobre 

    mentre ancora intorpidito provavo a rendermi la vita meno uguale

    Che tristissimo eureka lui col suo pattume

    Passo svelto e schiena dritta,

    si liberava di un peccato consumista.

    Una cacca di plastica, neanche troppo sola

    invocava l’attenzione del testimone che era stato la sua gola

    Dimmi che sei con me, anche quando non trovo le parole

    Dimmi che sei come me, contemplatore della rivoluzione

     

    Oggi, mercoledì 3 ottobre

    ho deciso di affidare tutti sti sbagli alla pena capitale

    Mi è balenato ieri, martedì 2 ottobre

    mentre i saggi e i poveracci si masticavano boriosi le parole

    Quasi quasi mi arrendo, resterei in disparte,

    ma ho la smania di azzerare di giudicare il tutto per una parte

    Dimmi che sei con me, anche quando non vedo più di un dove

    Dimmi che sei come me, affascinato dal moderno dittatore.

    BIOGRAFIA

    Nata da un’idea del frontman Tommaso La Vecchia e del chitarrista Aldo Ferrara, la rock band esordisce dal vivo nel 2009 in Calabria, offrendo un sound autentico nel panorama indie alternative italiano. 

    Il primo lavoro è l’Ep del 2010 “A glimpse of world seen thru the eyes of an old tree” forte della presenza musicisti della scena locale come Arco Parentela (4Gradi Brix, Gioman) al basso e Antonio Guzzomì (Meat For Dogs, Bretus) alla batteria.
    Il primo LP della band è “Not In My Back Yard” del 2013, con la coproduzione di Fabio Magistrali (Afterhours, Marta Sui Tubi, Rosolina Mar, etc.). Nella formazione ci sono Gianluca Fulciniti (batteria), Stefano Lo Iacono (basso), Francesco La Vecchia (chitarra), Raffaele De Carlo (cori e flauto traverso); Le registrazioni, in presa diretta, vengono eseguite al MuSaBa. di Mammola (RC) parco-museo dell’artista internazionale Nik Spatari che ospita tutta la band nella sua splendida foresteria e concede l’utilizzo di ben tre opere pittoriche per l’artwork del cd.
    Dopo la realizzazione del primo videoclip “Summer” nasce un’intesa col regista Matteo Scarfò che, oltre a realizzare il video di “Cinema” sceglie alcuni brani di “Not In My Back Yard” tra le musiche del docu-film “BOMB! Fantasia In Fiamme”, dedicato alla vita e alla poesia “Beat” di Gregory Corso.
    Il secondo album, “NIMBY II” del 2018, è realizzato in coproduzione artistica con Manuele Fusaroli (Nada, Tre Allegri Ragazzi Morti, Il Teatro degli Orrori, One Dimensional Man, Karate), registrato e mixato al Natural Headquarter Studio di Corlo (FE) con l’assistenza al banco di Federico Viola.  A sostiuire Gianluca Fulciniti c’è Simone Matarese (Meat For Dogs, Bretus, Bruno & The Souldiers). Illustrazioni e grafiche dell’LP sono stati realizzati dall’artista Andrea Grosso Ciponte, professore dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro. Il formato fisico in vinile è stato stampato dalla PPM. La copertina ha vinto il Best “Art Vinyl Choice” nel concorso BEST ART VINYL 2018 che premia i più bei vinili del panorama italiano.
    Nel 2020 Vins Perri (Sharada) – batteria e voci – e Giuseppe Quaresima – basso – subentrano rispettivamente al posto di Simone Matarese e Stefano Lo Iacono per produrre nuovi brani presso il NUNULAB Studio (Mammola – RC) e il Black Horse Music Studio (Catanzaro). Inizia, dunque, una nuova stagione compositiva dove la poetica di Tommaso cambia prospettiva: dalle tematiche contemplative o introspettive dei primi due album, nel nuovo lavoro il cantante volge lo sguardo verso particolari fenomeni sociali, senza perdere l’opportunità di raccontarli attraverso giochi surreali e lenti caleidoscopiche. Nel 2023 il bassista Manuel Grandinetti entra nella formazione in sostituzione di Giuseppe.

    Nel dicembre del 2023 esce in digitale con l’etichetta “Semplicemente Dischi” il primo singolo del terzo disco “Barbarie”, “Avatar”, insieme al videoclip realizzato in frame by frame da Raffaele Rotundo dell’Accademia delle Belle Arti di Catanzaro.
    Nel settembre 2024 esce il digitale sempre con la stessa etichetta il secondo singolo “Montevideo” insieme al videoclip realizzato dal regista Giuseppe Curti (aiuto regia in Freaks Out, Lo Chiamavano Jeeg Robot). Il 5 ottobre 2024 suonano a Faenza sul “Palco Crescendo” del Festival MEI mentre qualche settimana dopo il videoclip di Montevideo riceve il premio “Onda Rock Music Video Contest”.
    Il 21 Marzo 2025 esce in vinile e in digitale il terzo album Barbarie, anticipato dai singoli “A Terra” e “Johnny Freak”.

    Negli anni la band condivide il palco con gruppi come Jeniferever, Octopuss, Saint Just, Sick Tamburo, Bud Spencer Blues Explosion, Andy Timmons, Rezophonic, Omar Pedrini, etc; preziosa la collaborazione con Franco Dionesalvi per alcuni spettacoli di musica e poesia, presentati in rassegne come il “Festival delle Serre” di Cerisano, “Primavera dei Teatri” di Castrovillari e il “Festival Internazionale della Poesia” al MUDEC di Milano. Infine, si segnalano partecipazioni ai migliori festival musicali calabresi come Invasioni, Restart Cosenza Vecchia, Color Fest, Trame, Rock On Martirano Lombardo, Tradizionandu, Onda Rock etc.

    BARBARIE

    Tra le onde agitate della nostra umanità decadente, la band vuole offrire un nuovo equilibrio attraverso il linguaggio del rock alternativo, ricco di intenzioni cantautorali e libero dagli schemi dell’industria musicale nostrana. In un periodo storico in cui l’esistenza dell’umanità è messa alla prova e in discussione, in questo album i Nimby provano a raccontare, attraverso determinati personaggi e fenomeni sociali, le contraddizioni della nostra epoca. Se nei brani i testi di Tommaso fanno volgere lo sguardo verso gli ultimi della società, la copertina offre invece una prospettiva verso chi ha intenzione di manipolare le nostre menti e ci fa sprofondare nella Barbarie. Attraverso un gioco di assonanze il barbiere della copertina, realizzata su tela dall’artista Matteo Marcucci alias Mista Mark, è il medium a cui affidiamo ciò che antropologicamente di più vicino è alla mente dell’uomo: i capelli che, nella Storia del rock, sono un simbolo del vigore con cui viene trasmesso, attraverso linguaggi differenti, l’istinto controculturale del musicista. Il volto mostruoso nel quarto riquadro rappresenta il “taglio” finale realizzato dal Barbiere per sottomettere le nostre menti al Potere. Il disco, annunciato in precedenza dai singoli Avatar e Montevideo, è stato autoprodotto dalla band in totale modalità DIY; le registrazioni il missaggio e il mastering sono state affidate a due studi di Registrazione, il NunuLab (Mammola – RC) e il Black Horse MusicStudio(Catanzaro).

    IL VINILE 

    Il disco, annunciato in precedenza dai singoli Avatar e Montevideo, è stato autoprodotto dalla band in totale modalità DIY; le registrazioni il missaggio e il mastering sono state affidate a due studi di registrazione, il NunuLab (Mammola – RC) e il Black Horse Music Studio (Catanzaro). 

    Oltre che al formato digitale è prevista anche l’uscita di un formato fisico molto speciale: sono state stampate 200 copie a 33 giri numerate, di cui le prime 100 su vinile colorato naturale con un multi splatter richiamante i colori della copertina, sono già soldout. Inoltre, l’inserto interno, coi testi da un lato e la copertina dall’altro, darà la possibilità di approfondire il contenuto delle liriche ed eventualmente utilizzare l’opera dell’artista Mista Mark presente come poster da incorniciare. 

    La stampa del vinile, realizzata con l’etichetta catanzarese Semplicemente Dischi è stata affidata alla giovane fabbrica calabrese di Vinili Southbound Press, una delle pochissime fabbriche in Italia capace di offrire la stampa di vinili colorati splatter e marble.


  • Slow Rush presentano il video Be Your Movie… estetica tra il pop, il kitsch e il trash… brano power pop con attitudine punk

     

    Slow Rush presentano il video Be Your Movie… estetica tra il pop, il kitsch e il trash… brano power pop con attitudine punk

    Link a YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=4-ZosMo5hg8

    Intro/Descrizione video:

    Be Your Movie, ideato dagli Slow Rush e diretto da Alberto Frisinghelli, trasformano un brano già di per sé carico di riferimenti pop e nostalgia in un vero e proprio videoclip surreale. Il video si muove tra commedia e sogno ad occhi aperti, senza mai prendersi troppo sul serio, ma riuscendo al tempo stesso a fotografare perfettamente lo spirito del pezzo.

    Il titolo è il cuore del gioco: Be Your Movie diventa sia una dedica romantica che un’irresistibile onomatopea campagnola (moo-vie), e il video sfrutta questo doppio registro con una serie di scene volutamente sopra le righe. Vediamo così mucche che rincorrono i protagonisti, sirenetti con barba e baffi, stanze anni 2000 tappezzate di VHS e poster, fino a telefonate infinite fatte da banane umane che chiamano altre banane. Ogni sequenza è un omaggio ironico e affettuoso all’immaginario adolescenziale che ha nutrito una generazione, tra teen drama americani e pomeriggi passati davanti alla TV.
    La forza del video sta proprio nell’abilità di mischiare i registri: il tono goliardico e leggero non cancella la profondità del senso del testo, ma la amplifica, mettendo in scena quel senso di confusione brillante che accompagna le prime scoperte, i primi innamoramenti e i primi desideri che non corrispondono a ciò che il mondo si aspetta da te. È un linguaggio visivo che sembra dire: “sì, è tutto assurdo, eppure siamo esattamente qui, dentro questa assurdità, a riconoscerci”.
    E se la componente estetica guarda dichiaratamente al kitsch e al trash consapevole (camerette colorate, glitter ovunque, accessori fuori moda tornati cool), a dare sostanza al tutto è il finale: una panoramica su Vicenza, la città natale del trio. Una chiusura semplice ma potentissima, che riporta il racconto all’origine, mostrando che dietro le parodie e i travestimenti c’è un gruppo che non ha paura di dichiarare da dove viene e cosa sogna di diventare.

    Be Your Movie non è solo un video, ma un manifesto di intenti: gli Slow Rush non si limitano a citare la cultura pop, la vivono, la deformano e la restituiscono con la freschezza di chi vuole divertirsi ma anche lasciare un segno.
    Autoironia punk e libertà queer, un piccolo cult in potenza, capace di parlare a chiunque sia cresciuto con cartoni animati, VHS impazzite e crush impossibili.

    Biografia band:

    Gli Slow Rush nascono nel 2020 a Vicenza e suonano con l’urgenza di chi sa che perdere tutto non è un’opzione. Emo-core, alternative rock, il suono di una VHS che si inceppa a metà di una scena che avresti voluto rivedere e un approccio “take-it-or-leave-it” che celebra l’autenticità sopra ogni compromesso con un’identità che oscilla tra l’accettazione del disagio e l’introspezione.

    Slow Rush è molto più di un semplice progetto musicale: è un viaggio interiore che propone di mettere a nudo la verità, come una lente che indaga la realtà delle emozioni e dei pensieri nascosti, sfidando le convenzioni stilistiche musicali di un panorama stracolmo di falsità confezionate, scegliendo sempre la strada dell’autenticità cruda. Anche quando fa male.


  • ACCAME presenta “TI PRENDI IL MIO TEMPO” GUARDA IL VIDEO

    ACCAME

    presenta

    “TI PRENDI IL MIO TEMPO”

    GUARDA IL VIDEO

    https://youtu.be/qV5z50ihKs8

    ACCAME – TI PRENDI IL MIO TEMPO

    Virgolettato

    Ti prendi il mio tempo nasce nei primi anni di approccio al cantautorato, intorno al 2012 e parla di una storia d’amore dove gli equilibri non sono paritari; la parte forte prevale su quella più debole e la prevarica, costringendola a sottomettersi al suo volere emotivo

    Nasce così un rapporto malato, fatto di decisioni prese solamente da una sponda, induzione a sensi di colpa inesistenti e tossicità sentimentale continua

    Non è mai facile uscire da una situazione così perché si diventa succubi dell’altro, si ha paura a dire come ci si sente e di conseguenza ci si spegne lentamente, credendo di essere noi la parte sbagliata

    Ma non è mai tardi per accorgersi che è arrivato il momento di porre fine a questo massacro, ci vuole solo la giusta dose di coraggio che arriva quando si è sfiniti e svuotati da una situazione che non ci appartiene più

    E quando arriva, il grido di rabbia e di disperazione si fa grande e travolge tutto e tutti come un fiume in piena; il risultato è la fine della relazione e la consapevolezza di una nuova solitudine che ci farà bene, in quanto come un terreno lasciato a riposo ci preparerà sicuramente ad un nuovo inizio

    “la luce mi sveglia e intorno a me c’è solo silenzio e questa polvere” dice un passaggio della canzone, niente di più vero; nella vita spesso e volentieri quando si dice la verità ci si ritrova sempre soli e l’unica compagnia è la polvere sul pavimento, illuminata dalla luce che filtra dalle persiane di un nuovo giorno ma con il quale non siamo ancora abituati a fare i conti

    Ma veniamo alla musica: arrangiamento pop/rock con influenze dei primi anni 2000; chitarre acustiche leggermente scure e ritmate, tastiere costanti che sembrano quasi tenere il tempo, chitarre elettriche che entrano con rabbia nei ritornelli e che sembrano urlare tutto il loro sdegno, batteria e basso sincopati che richiamano a sonorità hip pop, campionature elettroniche ridotte al minimo ma con un omaggio nell’assolo alla musica rock alternativa e sinfonie dettate dagli archi nel finale, che aprono ad un ambiente sonoro cinematico e coinvolgente per l’ascoltatore

    Nella canzone sono state registrate 14 voci tra principali, secondarie, cori e armonizzazioni, tutte fatte dal sottoscritto, ci tengo a ribadirlo perché la cura del dettaglio è diventata ormai il credo costante nella mia musica

    Un ringraziamento in particolare e come sempre va alla mia “squadra” e quindi

    • Fabio De Angelis che ha curato produzione e arrangiamenti nonché mix e master
    • Gabriele Pallanca della Genova records che è il mio vocal coach nonché lo studio dove registro le voci delle mie canzoni
    • Studio Pianigiani Enrico, dove ho trovato l’ambiente perfetto per suonare le mie chitarre

    TI PRENDI IL MIO TEMPO

    ti prendi il mio tempo ti prendi tutto di noi

    ti prendi il mio tempo ti prendi quello che vuoi

    hai sempre deciso di testa tua

    ho sempre respinto la noia

    pensavo che fosse soltanto la mia

    e adesso dammi un motivo perché no

    non è stato poi tutto sbagliato

    ma adesso fai un tentativo?

    non si può provare a nascondere il passato

    i giorni che passano così non hanno nessun significato

    ti prendi il mio tempo senza noi

    ti prendi il mio tempo ti prendi tutto di noi

    ti prendi il mio tempo e ne fai quello che vuoi

    hai sempre deciso di testa tua

    ho sempre respinto la voglia

    pensavo che fosse la mia fantasia

    e adesso dammi un motivo perché no

    non è stato poi tutto sbagliato

    ma adesso fai un tentativo?

    non si può provare a confondere il passato

    i giorni che passano così non hanno nessun significato

    ti prendi il mio tempo senza noi

    ma questo sogno è svanito come le parole di un film dimenticato

    ma adesso il tempo è finito come le speranze di un uomo condannato

    la luce mi sveglia e intorno a me c’è solo silenzio e questa polvere

     

    ti prendi il mio tempo senza noi

    ti prendi il mio tempo senza noi

    ti prendi il mio tempo senza noi

     

    riprendo il mio tempo senza noi

     

     

    ACCAME – Biografia

    Accame è il nome d’arte del cantautore ligure Giuseppe Accame

    Egli è avvicinato al cantautorato grazie allo studio della chitarra acustica, strumento che utilizza principalmente nelle sue produzioni

    Il suo viaggio nella musica inizia nel 2023 con lo pseudonimo di Giù pubblicando l’EP “Ragazza Rossetto Fragola” una raccolta di quattro canzoni che parlano d’amore senza tanti compromessi e giri di parole

    Il 2024 si apre con la pubblicazione del suo secondo EP “Non doveva andare così” prodotto interamente in casa  e di altri due singoli “Dimmi che lo sai” canzone che tratta la paura del futuro incerto e “Lacrime di Venere” ispirata dal film The Aeronauts

    E’ a questo punto che Giuseppe decide di dare una svolta diversa al suo progetto, questo per dare maggiore identità e professionalità e cambia nome in semplicemente Accame

    Da questo momento le sue produzioni verranno fatte interamente in studio e avvalendosi di personale altamente qualificato e del settore (arrangiatori, musicisti, fonici, ingegneri del suono, grafici, videomaker, ufficio stampa, ecc.)

    Accame crea così la sua “squadra perfetta” per il suo intento artistico

    Il finale del 2024 è foriero di molte novità e vede l’uscita del suo primo singolo in questa nuova veste che poi è un remix, in vista della stagione estiva, di un brano precedentemente pubblicato e cioè “Estate da rich remastered summer 2024” canzone che scherza bonariamente sull’utilizzo dei social ai fini di immagine, seguito cronologicamente da “Le mie cure” canzone contro le ingiustizie e la prepotenza dei grandi della terra e che vanta la speciale partecipazione delle voci bianche del Piccolo Coro Anna e Aldo Faldi di Lavagna (GE), “La storia di un minuto” che racconta di un incontro inaspettato e “Colpo di Fulmine” una dedica al sentimento più importante che c’è

    Il 2025 si apre con la pubblicazione di “Siamo ancora qui”, una ballata rock malinconica con i ricordi della generazione anni 60/80 e con “Non sarà facile” una canzone che parla di un tema delicato, la guerra e i conflitti armati. L’estate vede uscire “Fino a tre”, una riflessione interiore che parla di tutto quello che ci viene a mancare quando un rapporto finisce

    Il suo genere di riferimento è il Cantautorato-Pop ma Accame ama spaziare anche con contaminazioni di tipo British, Country, Rock ed Elettronico, cercando sempre il migliore vestito per le proprie canzoni

     

    link pagine e social

    https://www.instagram.com/accamegiuseppe

    https://www.facebook.com/AccameGiuseppe

    https://open.spotify.com/intl-it/artist/1OS86tWN9HHJMpTG2RAbO2

    https://open.spotify.com/intl-it/artist/5NSuwMDErrgf5Ix3lbIsAY

    https://www.youtube.com/@AccameGiuseppe

     


  • LEON SETI presenta Oh, London – EP… ascolta in streaming

    LEON SETI: Oh, London – EP

    Ascolta in streaming

    https://open.spotify.com/intl-it/album/4b9wSoqy40Aj7Fsz7KYz9e?si=yVTdVEo3Q4S55eeb_GmW_g

     

    “Oh, London”, il nuovo EP di Leon Seti, è un’esaltazione poetica della tarda estate: quella fase sospesa tra la luce e la malinconia, dove i giorni sembrano allungarsi nell’aria calda e i ricordi iniziano già a sbiadire. Quattro tracce intime e cinematografiche raccontano emozioni effimere e nostalgiche, tipiche di una stagione che si spegne lentamente, lasciando spazio ai sogni, all’attesa e a una dolce inquietudine.

    La prima delle 4 tracce, lanciata prima del’estate (“August”) ha già fatto scompiglio, soprattutto su tik tok, dove ha avuto la bellezza di 8 milioni di views.

    L’EP si apre, appunto, con “August”, il primo singolo, che ne definisce subito l’atmosfera: calda, avvolgente, come il vento di fine agosto. Il brano è un racconto delicato di un amore passato, tra sussurri elettronici e malinconie luminose.

    Segue “Bluffer”, una traccia travolgente e giocosa, che si fa portavoce di una rabbia euforica: cori stratificati e synth brillanti creano un inno liberatorio che sbeffeggia tutti i detrattori di Seti e la sua esperienza nel mondo della musica.

    La title track, “Oh, London”, arriva come una brezza al tramonto. Parte tranquilla, cresce lentamente e si apre in un finale corale con un beat e campane che richiamano la capitale britannica. Il brano è una riflessione intensa sul rapporto ambivalente che Leon Seti intrattiene con la città che lo ha accolto per anni: un intreccio profondo di amore, frustrazione, crescita e conquista e che, come dice nel pezzo, lo riporta sempre allo stesso punto.

    A chiudere il progetto è “Universe”, una sorta di notturno stellare, come la sera di San Lorenzo: una ballata che volge lo sguardo al cielo, riflettendo sull’amore e sul nostro posto nell’infinito. Una canzone dedicata al partner di Leon che ci ricorda quanto siamo grandi e piccoli allo stesso tempo, parte dello stesso universo.

    Leon: “Oh, London è un piccolo rituale pop, un invito a perdersi nei ricordi e nelle promesse dell’estate che finisce e un assaggio di quello che verrá.”

    Bio Leon Seti

    Leon Seti è il progetto nato dalla mente e dalla voce di Leo Baldi, che scrive la musica e i testi di tutte le sue canzoni. L’elettro-pop nostalgico e allo stesso tempo sperimentale di Leon è stato trasmesso dalla BBC e apparso su pubblicazioni internazionali come Billboard Italia, CLASH, Notion e CULTR. Il suo album ‘Cobalt’, uscito nel 2019, ha raggiunto il primo posto nella classifica elettronica di Itunes in Italia, ottenendo buone recensioni e paragoni con Björk, Peter Gabriel e The Pet Shop Boys. Il secondo album di Seti, ‘Grimoire’, è uscito il 2023 ed è stato accolto da recensioni entusiastiche, raggiungendo di nuovo il primo posto nella classifica elettronica di Itunes in Italia e nei Paesi Bassi. Leon Seti ha suonato in locali come ‘The O2 Academy Islington’ e ‘The Spice of Life’ a Londra, in club storici come ‘Spin Time Labs’ a Roma e ‘Il Cassero’ a Bologna e in festival prestigiosi come il ‘Men/Go Fest’ e al Pride di Amsterdam.


  • GIULIETTE KRIS PRESENTA RESPIRO: UNA CANZONE TRA AMORE, DOLORE E INDIPENDENZA

    GIULIETTE KRIS

    PRESENTA RESPIRO:

    UNA CANZONE TRA AMORE, DOLORE E INDIPENDENZA

     

    streaming >>> Spotify: https://open.spotify.com/intl-it/track/4p9XTeQBUf00zl4NanoB2N?si=19b16b18f36e4e85

     

    guarda il video

    YouTube: https://youtu.be/D4JrZhe0_9A?si=G_CJGphg4WJC9JDs

    GIULIETTE KRIS PRESENTA RESPIRO: UNA CANZONE TRA AMORE, DOLORE E INDIPENDENZA

    Respiro è il nuovo singolo di Giuliette Kris, cantautrice internazionale di origine ucraina che da anni vive in Italia e porta nella sua musica un incontro unico tra culture, emozioni e sonorità. Il brano, realizzato in collaborazione con il produttore DJ Caput Mundi, si distingue per intensità e autenticità.

    Di recente, con Respiro, Giuliette Kris ha raggiunto la semifinale al contest Una Voce per San Marino 2025, confermando la forza espressiva e la capacità di emozionare che caratterizzano il suo percorso artistico.

    Con Respiro, Giuliette Kris racconta la fine di una relazione tossica e l’impatto profondo che un amore distruttivo può avere sulla mente e sul corpo. Il brano mette in luce il confine sottile tra passione e sofferenza, mostrando come un legame possa arrivare a togliere letteralmente l’aria, trasformandosi in una gabbia emotiva. “Con te accanto non sento il dolore … Si è spezzato il cuore e non respiro da ore”

    I versi evocano la condizione di chi si ritrova intrappolato in un rapporto che soffoca, ma al tempo stesso fanno emergere la forza di chi sceglie di rinascere e ritrovare la propria indipendenza. Con un sound che fonde influenze pop, R&B e sonorità elettroniche, il brano trascina l’ascoltatore in un viaggio intimo e universale, in cui il battito del cuore diventa il ritmo di una lotta interiore e di una liberazione.

    Giuliette Kris, all’anagrafe Iulia Zaikina, vive in Italia dal 2012 e porta nella sua musica l’unione delle radici ucraine con la ricchezza della cultura italiana. Nel corso della sua carriera ha calcato numerosi palchi e partecipato a festival e concorsi che le hanno permesso di farsi notare per il suo talento e la sua capacità di emozionare.

    Disponibile su tutte le piattaforme digitali, Respiro è un brano che parla a chiunque abbia vissuto un amore capace di lasciare cicatrici, ma anche la forza di ricominciare.

    IL TESTO

    Nella stanza con te, non passa il tempo

    Ma da ore ormai lo sguardo si è spento

    Io me ne andrei, ma non potrei, so che mentirei

    Mi lascerai, sola nei guai, tutto finirà.

    Con te accanto non sento il dolore.

    Si è spezzato il cuore, e non respiro da ore

    Il mio cuore fa tuc tuc tuc tuc

    Io non respiro, baby, più, più, più, più

    paura di cadere giù, giù, giù, giù

    Da quando sei arrivato tu, tu, tu, tu

    Non hai più luce negli occhi

    Mi guardi ma non mi tocchi

    Grida forte il silenzio ma non è d’oro

    Le parole d’argento risuonano in coro

    Le capirei, mi fiderei, tanto perderei

    Mi lascerai, sola nei guai, tutto finirà

    Resto sola con te nei miei pensieri miei

    Non rinuncio a te,

    Quello che tu sei

    Lo sai, mi hai tolto il respiro

    Da quel istante io non vivo più

    Il mio cuore fa tuc tuc tuc tuc

    Io non respiro, baby, più, più, più, più

    paura di cadere giù, giù, giù, giù

    Da quando sei arrivato tu, tu, tu ,tu

    Io non respiro più…

    Ora cosa mi resta di te

    Un ultimo respiro

    Lo trattengo con me

    Il mio cuore fa tuc tuc tuc tuc

    Io non respiro, baby, più, più, più, più.

    paura di cadere giù, giù, giù, giù

    Da quando sei arrivato tu, tu, tu ,tu

    Io non respiro più…

    Io non respiro più

    BIOGRAFIA

    Giuliette Kris, all’anagrafe Iulia Zaikina, è una cantautrice di origini ucraine che vive in Italia dal 2012. La sua musica nasce dalla necessità di raccontare emozioni e sentimenti autentici, unendo le sue radici con la ricchezza della cultura italiana. Ogni brano di Giuliette è un viaggio nell’anima, un modo per condividere esperienze vissute e trasformare momenti di vulnerabilità in forza.

    Ha iniziato a studiare canto all’età di 6 anni e ha frequentato scuole di musica in Ucraina e Italia, dove ha approfondito tecniche vocali e formazione musicale. Nelle sue creazioni ci sono influenze dei vari generi: jazz, R&B, funk e pop italiano, creando un mix unico che unisce eleganza, groove e melodie coinvolgenti. La passione per la musica le è stata trasmessa dalla madre, pianista, e dopo aver completato gli studi

    universitari si è trasferita in Italia, dove ha approfondito il patrimonio musicale locale e perfezionato il suo talento. Nel 2024 è uscito il suo primo singolo da solista, “Milano” mentre nel 2025 è uscito il brano “Respiro”.

    Grazie alla sua passione, si è esibita su numerosi palchi, partecipando a concorsi musicali di rilievo. Nel2025 è arrivata semifinalista al San Marino Song Contest con il brano “Respiro”, confermando la sua capacità di emozionare e conquistare il pubblico anche a livello internazionale. Tra i suoi successi, è stata finalista al concorso “Le Voci d’Oro” di Montecatini nel 2020 e al concorso “Una Voce per l’Europa” nel 2021. Dal 2022 si esibisce regolarmente nei club più rinomati della Riviera Adriatica.

    Nel 2018 ha fondato il duo Mr&Mrs insieme a Ruben Dominguez, progetto musicale che ha portato alla pubblicazione di due album, nel 2020 e nel 2024, esplorando nuove sonorità e consolidando la propria presenza nel panorama musicale.

    Social Media:

    YOUTUBE canale Giuliette Kris

    https://www.youtube.com/@giuliette

    SPOTIFY Artista MR&MRS:

    https://open.spotify.com/intl-it/artist/7MuIa0PA1xdxZzNUHcJvyt?si=rQNco1NcTN-6a-XxyxqveA

    SPOTIFY Artista Giuliette Kris:

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