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  • Concerti, laboratori musicali e serenate a domicilio: dal 18 settembre riparte il festival “Milano la città che sale” nel Municipio 3 (ma non solo)

    MILANO – Dopo un breve periodo di pausa, ripartono gli appuntamenti del festival Milano la città che sale, inserito nel cartellone di eventi del palinsesto Milano è Viva nei Quartieri, il progetto finanziato dal Ministero della Cultura e attuato e coordinato dal Comune di Milano con l’obiettivo di valorizzare e alimentare il tessuto sociale e culturale dei quartieri, in particolare delle periferie, attraverso il teatro, la musica, la danza, il circo e le arti performative. Organizzata dall’associazione culturale Musicamorfosi e ideata dal direttore artistico Saul Beretta, la rassegna è in programma fino a fine ottobre con concerti, laboratori musicali e iniziative speciali – tutti a ingresso libero – che animeranno, in particolare, il Municipio 3 (ma non solo).

    Cinque gli appuntamenti previsti nel mese di settembre. Si parte giovedì 18 con le Serenate metropolitane a cura dell’Orchestra Canova diretta da Enrico Pagano (in collaborazione con Radio Popolare): nei cortili delle case popolari di piazzale Dateo 5 (alle ore 17.30) e viale Lombardia 65 (ore 18.30), sotto le finestre e i balconi dei palazzi gestiti da MM, gli orchestrali daranno vita a dei miniconcerti in cui celebri brani classici si alterneranno a note canzoni della tradizione italiana. Non solo: in serata (alle ore 19.30 e alle 20.30), in alcuni condomini del Municipio 3 i musicisti della Canova si cimenteranno con le Serenate metropolitane. Per prenotare i “live a domicilio” è necessario telefonare a Radio Popolare nel corso della trasmissione  Vieni con me (tel. 0233001001) o scrivere una mail a vieniconme@radiopopolare.it, fino a esaurimento della disponibilità.

    Sempre giovedì 18 settembre, l’auditorium Demetrio Stratos di Radio Popolare ospiterà (alle ore 21.30) il concerto del Baraccone Express, band valtellinese il cui suono ipnotico è a metà strada tra quello di un pianoforte, di un clavicembalo e di una chitarra. Molteplici i percorsi battuti dal quartetto formato da Paolo Xeres (cymbalom), Luca Radaelli (clarinetto, sax contralto, voce), Edoardo Tomaselli (tromba, flicorno soprano, voce) e Stefano Malugani (contrabbasso): spiccano, in particolare, i richiami al mondo delle colonne sonore (da Nino Rota agli Spaghetti Western), le incursioni nella musica gitana, gli echi dell’Old Time Jazz e le composizioni originali di Paolo Xeres.

    Domenica 21 settembre (ore 14, prenotazioni on line su www.eventbrite.it/e/biglietti-piantala-con-quei-bonghi-1682177531279), nel cortile del Teatro Martinitt di via Pitteri 58 si svolgerà il laboratorio musicale Piantala con quei bonghi, a cura del percussionista Tetè Da Silveira, originario del Togo: i partecipanti (il workshop è aperto a tutti) impareranno a familiarizzare con un ricco armamentario a base di djembè, maracas e mille altri piccoli strumenti a percussione per scatenare voci, mani e gambe in un rito collettivo catartico e liberatorio. Piantala con quei bonghi è un percorso di integrazione culturale realizzato attraverso la forza del ritmo primordiale e del suono dei tamburi della Madre Africa.

    Sabato 27 settembre, gli spazi di CasciNet-Cascina Sant’Ambrogio, in via Cavriana 38 (quartiere Ortica), ospiteranno il concerto del trio jazz guidato da Simon Spiess (inizio live ore 21.30). Sassofonista e compositore svizzero noto per il suono caldo, soul e trascendente dei suoi strumenti (sax alto e tenore, clarinetto basso e flauto), Simon Spiess è un musicista prolifico, che negli ultimi 12 anni ha pubblicato 15 dischi, esibendosi in tutta Europa, in Asia, in Africa e negli Stati Uniti. Uno dei suoi lavori più recenti è Euphorbia, progetto realizzato con il trio Quiet Tree, completato da Marc Méan (pianoforte & synth) e Jonas Ruther (batteria, percussioni) e con il ruolo fondamentale del produttore Dan Nicholls: l’album si caratterizza per un’alternanza di suoni morbidi, brani ipnotici, atmosfere sognanti e riflessive, echi orientaleggianti ma anche per il ricorso a campionamenti, effetti elettronici e molto altro. Il risultato? Un convincente avant jazz speziato di fibrillante psichedelia post-rock.

    Infine, per l’ultimo appuntamento del mese di Milano la città che sale, ci si sposterà alla Casa Museo Spazio Tadini di via Jommelli 24, ex tipografia storica della città oggi sede dell’archivio del pittore e scrittore Emilio Tadini, con spazi dedicati all’arte e alla fotografia: il trio formato da Anaïs Drago (violino), Valentina Scheldhofen Ciardelli (contrabbasso) e Riccardo Angelo Strano (controtenore) darà vita al concerto (ore 21) intitolato Shake Your Duty, tributo all’irriverenza nella musica, in cui non ci si accontenta più delle regole, ma si guarda sempre oltre, deviando dalla norma, nella visione più profonda e cruda della vita e dell’arte di Frank Zappa. Non a caso, il repertorio è quasi interamente dedicato al dissacrante compositore americano, che ha fatto dell’irriverenza la sua cifra stilistica, ma include anche brani di epoca barocca e classica e composizioni originali di Ciardelli e Drago. In questo progetto, il trio si prende beffe degli orpelli del mondo accademico e più in generale della “musica seria”, offrendo un punto di vista differente, in cui tecniche, stili e armonie diverse possono coesistere e arricchirsi vicendevolmente. Gli ascoltatori più appassionati del progressive rock e della musica colta contemporanea non rimarranno delusi, così come gli amanti della classica più avvezzi alle sonorità rotonde di Wolfgang Amadeus Mozart o Alessandro Scarlatti. Prima del concerto (alle ore 20) è in programma una visita straordinaria allo Spazio Tadini (prenotazione consigliata on line qui: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-concerto-al-museo-1682325263149).

  • “Milano la città che sale”: dal 30 luglio al 15 agosto un viaggio in musica con i suoni del mondo tra i mercati rionali, le piazze e le strade del Municipio 3

    Funk, Soul, Blues, Afrobeat, Jazz, Cumbia e molto altro con Giovanni Falzone, Fanfara Olaïtan, Momi Maiga, Hip Horns Brass Collective, Sir Waldo Weathers, Henry Carpaneto, Christoph Grab ma non solo: la nuova edizione del festival organizzato da Musicamorfosi porta i ritmi del mondo nei quartieri milanesi  
    di Città Studi, Lambrate, Ortica e Acquabella 

     
    MILANO – Fino a qualche anno fa, nel periodo compreso tra la fine di luglio e Ferragosto, Milano era una città “chiusa per ferie”: strade vuote, negozi con le saracinesche abbassate, servizi ridotti, poca gente in giro e rare, anzi rarissime, proposte culturali per chi, invece di partire, restava all’ombra della Madonnina. Oggi, per fortuna, non è più così: i ritmi e i tempi della metropoli sono cambiati, le abitudini e gli stili di vita dei suoi abitanti pure e sono sempre più numerose le persone che nel periodo più caldo e vacanziero dell’anno non abbandonano la città.  Il cartellone di eventi Milano è Viva nei Quartieri, progetto finanziato dal Ministero della Cultura e attuato e coordinato dal Comune di Milano, è stato ideato  per valorizzare e alimentare il tessuto sociale e culturale dei quartieri, in particolare delle periferie, attraverso il teatro, la musica, la danza, il circo e le arti performative e l’associazione culturale Musicamorfosi (con la direzione creativa di Saul Beretta) ha pensato un programma ad hoc per chi resterà a Milano.  

    Nell’ambito di Milano è Viva nei Quartieri torna così, anche quest’anno, il festival Milano la città che sale. Nuovi rituali urbani, che si appresta a invadere, gioiosamente, i quartieri (in particolare Città Studi, Lambrate, Ortica e Acquabella), le piazze, gli spazi pubblici, i mercati rionali e i giardini di via Zanoia da cui trarranno giovamento anche i bagnanti della piscina Romano del Municipio 3, con tantissime iniziative – tutte a ingresso libero – all’insegna della musica, dell’aggregazione e dell’inclusione sociale e con una serie di concerti imperdibili in programma fino a Ferragosto in piazza Leonardo Da Vinci.  

    Dopo il viaggio a bordo del Magic Bus, che lo scorso 13 luglio ha portato gli abitanti delle case MM e alcuni fortunati ascoltatori di Radio Popolare alla Villa Reale di Monza per assistere all’ultimo live del festival Royal Summer Stage, Milano la città che sale prenderà il via ufficialmente mercoledì 30 luglio sul sagrato della Chiesina dell’Ortica  ( via Amadeo 90): qui si esibiranno (ore 21) il trombettista e compositore jazz Giovanni Falzone, nome di punta della scena italiana e internazionale, e la Fanfara Olaïtan, irresistibile formazione in arrivo dal Benin composta da sette musicisti che si sono uniti per valorizzare la tradizionale cultura Voodoo. In questa brass band percussioni tradizionali e fiati occidentali si incontrano per creare un suono coinvolgente, che combina in modo ingegnoso l’eredità della musica tradizionale di festa del Benin con uno stile che potremmo definire “vagamente jazz” e che spinge il pubblico a ballare, tenere il ritmo e cantare. Il quartiere dell’Ortica diventerà così una sorta di New Orleans, la culla del jazz, “speziata” con i colori di Cotonou, la città di provenienza della Fanfara Olaïtan. 

    La brass band africana porterà la sua energia e la sua allegria anche “on the road”, nelle zone più frequentate del Municipio 3: giovedì 31 luglio tra le bancarelle del mercato di via Ampère (dalle 9 alle 10.30), nei giardini di via Zanoia e nelll’area contigua alla piscina Romano (dalle ore 11 alle 12.30) e venerdì 1 agosto al mercato rionale di via Canaletto (dalle ore 9 alle 10.30).   

    Un altro tratto distintivo del festival è la presenza, ormai familiare, del Magic Bus, dotato di palco panoramico scoperto che ospita gli show dei musicisti: il “pullman sonoro” girerà (dalle ore 17.30 alle 21) da lunedì 11 a giovedì 14 agosto per le vie e le piazze del Municipio 3, regalando musica a domicilio, anche alla portata di finestre e balconi. Quest’anno il filo conduttore del Magic Bus di Musicamorfosi è Ciumbia la Cumbia: Ciumbia è la tipica espressione milanese di sorpresa e stupore, mentre Cumbia è un termine che indica un genere musicale colombiano (e una danza popolare che, di solito, si balla in coppia), frutto di una fusione di influenze africane, indigeni ed europee. Con Ciumbia la Cumbia gli organizzatori vogliono regalare stupore e meraviglia alla città con il desiderio di mescolare culture e integrare mondi anziché dividerli: sul palco del Magic Bus, la Cumbia si alternerà all’hip hop sfrenato del collettivo catalano Hip Horns, che fonde in modo convincente e originale rap e sonorità hip hop con la potenza degli ottoni. 

    Milano la città che sale approderà poi in piazza Leonardo da Vinci per i quattro concerti (ore 21.30, ingresso gratuito con donazione) della sezione Nuovi rituali urbani in programma dall’11 al 14 agosto: si parte lunedì 11 con il quartetto guidato dal compositore e cantante senegalese Momi Maiga, una delle voci più originali della nuova generazione di artisti dell’Africa occidentale. Cresciuto in una rinomata famiglia di griot, ha iniziato a suonare la kora (l’arpa africana) all’età di sei anni e da allora ha sviluppato un linguaggio musicale unico, che mescola le tradizioni Mandé con il jazz, il flamenco e la tradizione classica. Dotato di una notevole presenza scenica e di una grande capacità comunicativa, Momi Maiga ha collaborato con artisti come Youssou N’Dour, Jordi Savall, Seckou Keita e Amaro Freitas. In questa occasione presenterà Kairo (Pace), il suo ultimo lavoro discografico.  

    Martedì 12 agosto il palco sarà tutto per gli Hip Horns Brass Collective (in arrivo da Barcellona) e per il loro personalissimo sound, in cui il jazz di New Orleans si contamina con la cultura hip-hop senza rinunciare al groove e al rythm and blues. Nel 2024 gli Hip Horns, molto attivi sulla scena internazionale, hanno pubblicato Krewe, il loro album d’esordio, che spinge il genere brass band oltre i confini, tuffandosi in ritmi ballabili come il boombap e il bounce e traendo allo stesso tempo ispirazione dall’afrobeat, dal gospel e dal funk. 

    Mercoledi 13 agosto si cambierà completamente genere con un concerto a base di Cumbia, ma non solo: il gruppo guidato dal polistrumentista Ivan Rosas proporrà un viaggio nelle musiche popolari messicane e nei ritmi afrolatini, di cui è un profondo e apprezzato interprete. Infine, giovedì 14 sarà di scena il super combo funk-blues di Sir Waldo Weathers & Henry Carpaneto Organ Trio: un gruppo di altissimo livello formato da Sir Waldo Weathers (soprannominato The Pope of Funk, per oltre 15 anni ha fatto parte della band dell’immenso James Brown e ha collaborato anche con un mostro sacro come B.B. King) e dall’Henry Carpaneto Organ Trio, guidato da Henry Carpaneto, uno dei migliori musicisti blues a livello europeo (non a caso è stato nominato Best European Blues Piano Player). Una serata imperdibile per gli amanti della black music e del rhythm and blues.  

    Per l’ultimo appuntamento della nuova edizione di Milano la città che sale ci si sposterà alla Cascina Cuccagna, in via Cuccagna 2/4 (Municipio 4), dove il giorno di Ferragosto è previsto il doppio set (ore 19.30 e 21.30, ingresso libero) del quartetto guidato dal sassofonista svizzero Christoph Grab e completato da Nicole Johantgen (sax tenore e soprano), Maurizio Marsico (hammond) ed Elmar Frey (batteria). Premiato nel 2023 con lo Swiss Jazz Award, il riconoscimento che gli organizzatori del festival JazzAscona attribuiscono ogni anno a personalità di spicco della scena elvetica, Christoph Grab presenterà la sua versione, attualizzata e senza tempo, del Soul Jazz: che si lasci ispirare dal blues, dal funk di New Orleans, dal gospel o dalla canzone popolare svizzera, Grab e la sua band (in cui spicca la presenza dell’organo hammond e due sassofoni) riescono a creare un cortocircuito tra passato e presente che libera un’incredibile energia. Il suo ultimo progetto si intitola The RAY Session, omaggio al grande Ray Charles: pur senza stravolgerne la musica, Grab ha trasformato i suoi classici in pezzi strumentali completamente originali, che suonano come se non fossero mai esistiti in nessun altro modo. E che mantengono quell’urlo, quell’urgenza e quella qualità blues che costituisce il Dna della musica di Ray Charles.  Un rito del jazz in versione estiva e davvero unica. 

     

    Maggiori info: www.musicamorfosi.it; https://milanolacittachesale.it/2025