Tag: Milano la Città che Sale

  • “Milano la città che sale”: dal 30 luglio al 15 agosto un viaggio in musica con i suoni del mondo tra i mercati rionali, le piazze e le strade del Municipio 3

    Funk, Soul, Blues, Afrobeat, Jazz, Cumbia e molto altro con Giovanni Falzone, Fanfara Olaïtan, Momi Maiga, Hip Horns Brass Collective, Sir Waldo Weathers, Henry Carpaneto, Christoph Grab ma non solo: la nuova edizione del festival organizzato da Musicamorfosi porta i ritmi del mondo nei quartieri milanesi  
    di Città Studi, Lambrate, Ortica e Acquabella 

     
    MILANO – Fino a qualche anno fa, nel periodo compreso tra la fine di luglio e Ferragosto, Milano era una città “chiusa per ferie”: strade vuote, negozi con le saracinesche abbassate, servizi ridotti, poca gente in giro e rare, anzi rarissime, proposte culturali per chi, invece di partire, restava all’ombra della Madonnina. Oggi, per fortuna, non è più così: i ritmi e i tempi della metropoli sono cambiati, le abitudini e gli stili di vita dei suoi abitanti pure e sono sempre più numerose le persone che nel periodo più caldo e vacanziero dell’anno non abbandonano la città.  Il cartellone di eventi Milano è Viva nei Quartieri, progetto finanziato dal Ministero della Cultura e attuato e coordinato dal Comune di Milano, è stato ideato  per valorizzare e alimentare il tessuto sociale e culturale dei quartieri, in particolare delle periferie, attraverso il teatro, la musica, la danza, il circo e le arti performative e l’associazione culturale Musicamorfosi (con la direzione creativa di Saul Beretta) ha pensato un programma ad hoc per chi resterà a Milano.  

    Nell’ambito di Milano è Viva nei Quartieri torna così, anche quest’anno, il festival Milano la città che sale. Nuovi rituali urbani, che si appresta a invadere, gioiosamente, i quartieri (in particolare Città Studi, Lambrate, Ortica e Acquabella), le piazze, gli spazi pubblici, i mercati rionali e i giardini di via Zanoia da cui trarranno giovamento anche i bagnanti della piscina Romano del Municipio 3, con tantissime iniziative – tutte a ingresso libero – all’insegna della musica, dell’aggregazione e dell’inclusione sociale e con una serie di concerti imperdibili in programma fino a Ferragosto in piazza Leonardo Da Vinci.  

    Dopo il viaggio a bordo del Magic Bus, che lo scorso 13 luglio ha portato gli abitanti delle case MM e alcuni fortunati ascoltatori di Radio Popolare alla Villa Reale di Monza per assistere all’ultimo live del festival Royal Summer Stage, Milano la città che sale prenderà il via ufficialmente mercoledì 30 luglio sul sagrato della Chiesina dell’Ortica  ( via Amadeo 90): qui si esibiranno (ore 21) il trombettista e compositore jazz Giovanni Falzone, nome di punta della scena italiana e internazionale, e la Fanfara Olaïtan, irresistibile formazione in arrivo dal Benin composta da sette musicisti che si sono uniti per valorizzare la tradizionale cultura Voodoo. In questa brass band percussioni tradizionali e fiati occidentali si incontrano per creare un suono coinvolgente, che combina in modo ingegnoso l’eredità della musica tradizionale di festa del Benin con uno stile che potremmo definire “vagamente jazz” e che spinge il pubblico a ballare, tenere il ritmo e cantare. Il quartiere dell’Ortica diventerà così una sorta di New Orleans, la culla del jazz, “speziata” con i colori di Cotonou, la città di provenienza della Fanfara Olaïtan. 

    La brass band africana porterà la sua energia e la sua allegria anche “on the road”, nelle zone più frequentate del Municipio 3: giovedì 31 luglio tra le bancarelle del mercato di via Ampère (dalle 9 alle 10.30), nei giardini di via Zanoia e nelll’area contigua alla piscina Romano (dalle ore 11 alle 12.30) e venerdì 1 agosto al mercato rionale di via Canaletto (dalle ore 9 alle 10.30).   

    Un altro tratto distintivo del festival è la presenza, ormai familiare, del Magic Bus, dotato di palco panoramico scoperto che ospita gli show dei musicisti: il “pullman sonoro” girerà (dalle ore 17.30 alle 21) da lunedì 11 a giovedì 14 agosto per le vie e le piazze del Municipio 3, regalando musica a domicilio, anche alla portata di finestre e balconi. Quest’anno il filo conduttore del Magic Bus di Musicamorfosi è Ciumbia la Cumbia: Ciumbia è la tipica espressione milanese di sorpresa e stupore, mentre Cumbia è un termine che indica un genere musicale colombiano (e una danza popolare che, di solito, si balla in coppia), frutto di una fusione di influenze africane, indigeni ed europee. Con Ciumbia la Cumbia gli organizzatori vogliono regalare stupore e meraviglia alla città con il desiderio di mescolare culture e integrare mondi anziché dividerli: sul palco del Magic Bus, la Cumbia si alternerà all’hip hop sfrenato del collettivo catalano Hip Horns, che fonde in modo convincente e originale rap e sonorità hip hop con la potenza degli ottoni. 

    Milano la città che sale approderà poi in piazza Leonardo da Vinci per i quattro concerti (ore 21.30, ingresso gratuito con donazione) della sezione Nuovi rituali urbani in programma dall’11 al 14 agosto: si parte lunedì 11 con il quartetto guidato dal compositore e cantante senegalese Momi Maiga, una delle voci più originali della nuova generazione di artisti dell’Africa occidentale. Cresciuto in una rinomata famiglia di griot, ha iniziato a suonare la kora (l’arpa africana) all’età di sei anni e da allora ha sviluppato un linguaggio musicale unico, che mescola le tradizioni Mandé con il jazz, il flamenco e la tradizione classica. Dotato di una notevole presenza scenica e di una grande capacità comunicativa, Momi Maiga ha collaborato con artisti come Youssou N’Dour, Jordi Savall, Seckou Keita e Amaro Freitas. In questa occasione presenterà Kairo (Pace), il suo ultimo lavoro discografico.  

    Martedì 12 agosto il palco sarà tutto per gli Hip Horns Brass Collective (in arrivo da Barcellona) e per il loro personalissimo sound, in cui il jazz di New Orleans si contamina con la cultura hip-hop senza rinunciare al groove e al rythm and blues. Nel 2024 gli Hip Horns, molto attivi sulla scena internazionale, hanno pubblicato Krewe, il loro album d’esordio, che spinge il genere brass band oltre i confini, tuffandosi in ritmi ballabili come il boombap e il bounce e traendo allo stesso tempo ispirazione dall’afrobeat, dal gospel e dal funk. 

    Mercoledi 13 agosto si cambierà completamente genere con un concerto a base di Cumbia, ma non solo: il gruppo guidato dal polistrumentista Ivan Rosas proporrà un viaggio nelle musiche popolari messicane e nei ritmi afrolatini, di cui è un profondo e apprezzato interprete. Infine, giovedì 14 sarà di scena il super combo funk-blues di Sir Waldo Weathers & Henry Carpaneto Organ Trio: un gruppo di altissimo livello formato da Sir Waldo Weathers (soprannominato The Pope of Funk, per oltre 15 anni ha fatto parte della band dell’immenso James Brown e ha collaborato anche con un mostro sacro come B.B. King) e dall’Henry Carpaneto Organ Trio, guidato da Henry Carpaneto, uno dei migliori musicisti blues a livello europeo (non a caso è stato nominato Best European Blues Piano Player). Una serata imperdibile per gli amanti della black music e del rhythm and blues.  

    Per l’ultimo appuntamento della nuova edizione di Milano la città che sale ci si sposterà alla Cascina Cuccagna, in via Cuccagna 2/4 (Municipio 4), dove il giorno di Ferragosto è previsto il doppio set (ore 19.30 e 21.30, ingresso libero) del quartetto guidato dal sassofonista svizzero Christoph Grab e completato da Nicole Johantgen (sax tenore e soprano), Maurizio Marsico (hammond) ed Elmar Frey (batteria). Premiato nel 2023 con lo Swiss Jazz Award, il riconoscimento che gli organizzatori del festival JazzAscona attribuiscono ogni anno a personalità di spicco della scena elvetica, Christoph Grab presenterà la sua versione, attualizzata e senza tempo, del Soul Jazz: che si lasci ispirare dal blues, dal funk di New Orleans, dal gospel o dalla canzone popolare svizzera, Grab e la sua band (in cui spicca la presenza dell’organo hammond e due sassofoni) riescono a creare un cortocircuito tra passato e presente che libera un’incredibile energia. Il suo ultimo progetto si intitola The RAY Session, omaggio al grande Ray Charles: pur senza stravolgerne la musica, Grab ha trasformato i suoi classici in pezzi strumentali completamente originali, che suonano come se non fossero mai esistiti in nessun altro modo. E che mantengono quell’urlo, quell’urgenza e quella qualità blues che costituisce il Dna della musica di Ray Charles.  Un rito del jazz in versione estiva e davvero unica. 

     

    Maggiori info: www.musicamorfosi.it; https://milanolacittachesale.it/2025  

  • Camilla Barbarito, Patrizia Laquidara, Karima e Alessia Tondo:  poker di voci femminili dal 2 al 5 ottobre  per il gran finale del festival “Milano la Città che Sale”

    Camilla Barbarito, Patrizia Laquidara, Karima e Alessia Tondo: poker di voci femminili dal 2 al 5 ottobre per il gran finale del festival “Milano la Città che Sale”

    Da Piazza Leonardo Da Vinci al Parco Lambro quattro giorni di musica d’autore (ma non solo) per la chiusura della nona edizione della manifestazione che fa parte del palinsesto di eventi “Milano è Viva nei Quartieri”

    MILANO – È affidata a quattro meravigliose voci femminili la chiusura del festival “Milano la Città Che Sale”, manifestazione organizzata dalla Fondazione Gioventù Musicale d’Italia e dall’associazione Musicamorfosi che fa parte del palinsesto di eventi di “Milano è Viva nei Quartieri”, progetto finanziato dal Ministero della Cultura e messo in atto e coordinato dal Comune di Milano per sostenere e promuovere le attività di spettacolo dal vivo nelle aree meno centrali della città metropolitana.
    Per quattro giorni consecutivi, da mercoledì 2 venerdì 4 ottobre in Piazza Leonardo da Vinci e sabato 5 ottobre al Parco Lambro, Saul Beretta, il direttore artistico  del festival, ha chiamato a esibirsi Camilla Barbarito, Patrizia Laquidara, Karima e Alessia Tondo: quatto artiste tra loro molto diverse, ma tutte accomunate da notevoli doti espressive e comunicative.
    Si parte mercoledì 2 ottobre con l’esibizione di Camilla Barbarito, che per l’occasione condividerà il palco con la fanfara francese Grand Tabazù (inizio live ore 21; ingresso 10 euro; prevendita on line su www.mailticket.it/manifestazione/SB39/camilla-barbarito- grand-taba). Regina incontrastata dell’underground milanese, Camilla Barbarito ha una capacità camaleontica di trasformarsi e di interpretare con maestria  moltissimi generi, visto che spazia con disinvoltura dalla musica popolare mediterranea alle sonorità balcaniche, dal fado portoghese al rebetiko, dal tango argentino ai suoni gitani, dalle canzoni della tradizione milanese ai cantautori d’Oltralpe).
    Il giorno dopo, giovedì 3 ottobre, riflettori puntati sulla cantautrice Patrizia Laquidara, che presenterà il progetto “Canzoni” (inizio live ore 21; ingresso 10 euro; prevendita on line su www.mailticket.it/manifestazione/SC39/patrizia-laquidara-canzoni). Considerata dalla critica una delle più poliedriche esponenti della musica d’autore italiana, Patrizia Laquidara restituirà con grande poesia e giocosità le storie e le emozioni che abitano l’immaginario musicale popolare italiano e racconterà la storia, l’educazione sentimentale e la cronaca del nostro Paese. Dal repertorio napoletano a Modugno, da Endrigo a Tenco e poi De Andrè, Guccini, Battisti fino ai giorni nostri, la voce della Laquidara si muoverà leggera, a tratti dolce e sinuosa, altrove impetuosa e dirompente. L’artista siciliana (ma veneta d’adozione) proporrà un concerto dall’atmosfera a volte intimista e vibrante di emozioni, in cui la sua voce, quasi nuda, si muoverà con delicata trasparenza ad altri momenti in cui la musica spanderà una malia viscerale, antica e potente.
    Il terzo e ultimo appuntamento in piazza Da Vinci è in programma venerdì 4 ottobre con l’evento intitolato “Karima Contemporary Gospel”, protagonisti Karima, il Rejoice Gospel Choir e il Mass Choir diretti da Gianluca Sambataro  (inizio live ore 21; ingresso 10 euro, prevendita su www.mailticket.it/manifestazione/SD39/karima-contemporary-gospel).
    Amata dal leggendario compositore americano Burt Bacharach, con il quale ha collaborato, Karima ha una voce strepitosa e nera come il petrolio, che le permette di cantare (quasi) tutto: il pop, il soul, il blues, il jazz, gli spiritual. E anche il gospel che, con il fondamentale supporto dei due cori guidati da Sambataro, sarà al centro di questo evento unico e irripetibile: una notte dove l’energia del Gospel compie volteggi inaspettati e si mescola con ritmi e tradizioni anche apparentemente molto lontani dalla sua origine.
    Prima dei tre concerti, che si svolgeranno nello spazio di fronte al Politecnico, in piazza Da Vinci farà tappa, intorno alle ore 20, il Magic Bus di Musicamorfosi, sul cui palco scoperto si esibiranno i musicisti del collettivo Grand Tabazù. A seguire, in attesa dei live, gli spettacoli di danza aerea con gli acrobati e i ballerini dell’associazione La Clé de L’art. In caso di maltempo, Camilla Barbarito & Grand Tabazù e Patrizia Laquidara si esibiranno nell’auditorium Cerri di via Valvassori Peroni 56, Karima nella chiesa dei S.S. Nereo e Achilleo di viale Argonne 56.
    Cambio di sede per l’ultima giornata del festival: dalla mattina alla sera di sabato 5 ottobre, al Parco Lambro si svolgerà l’Handpan raduno, un’intera giornata dedicata alla (ri)scoperta dell’equilibrio, dell’armonia, della pace e dei suoni della natura con, protagonista assoluto, l’handpan, strumento percussivo in grado di generare suoni rilassanti e armonici con effetti positivi sul corpo e sulla mente. Tra campane tibetanelaboratori musicali e lezioni di yoga si andrà avanti fino alle 17, quando sarà la volta dell’Handpan Super Jam, momento per fare musica tutti insieme, ognuno con il proprio strumento; a seguire, alle 17.30, il rito catartico di Alessia Tondo (ingresso libero con libera donazione), una delle voci più belle e significative del panorama pugliese, che ha raggiunto la popolarità internazionale con il Canzoniere Grecanico Salentino. Lanciata dai Sud Sound System, a soli tredici anni è diventata voce solista dell’Orchestra della Notte della Taranta, ha collaborato con l’Orchestra Popolare Italiana di Ambrogio Sparagna, i Radiodervish, Ludovico Einaudi e molti altri. “Sita” (melograno) è il suo primo lavoro da solista nel quale Alessia ha affidato la sua voce a originali intrecci vocali e a delle ballate, tutte in dialetto salentino, per raccontare con profonda autenticità la propria identità. Un gioco di voci, controcanti e sussurri che qua e là strizzano l’occhio al Brasile, al cantautorato intimo di Nick Drake e alla malinconia di certe brani di Tom Waits ma che non perdono mai di vista le radici da cui provengono. Una chiusura in grande stile in un luogo simbolico della città e del Municipio 3 per la nona edizione del festival “Milano la Città che Sale”

    Per saperne di più: https://milanolacittachesale.it