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  • Leda P canta la violenza domestica vista dagli occhi di una bambina in Allegra

    Leda P canta la violenza domestica vista dagli occhi di una bambina in Allegra

    Leda P inaugura il suo 2023 in musica con Allegra, singolo in cui affronta il delicato tema della violenza domestica vista dagli occhi di una bambina indifesa e obbligata a essere grande ma allo stesso tempo impossibilitata ad agire da adulta data la tenera età. L’aggressività e l’instabilità di un padre alcolizzato influenzano il quotidiano della protagonista, costretta ad assistere a una disarmonia familiare e a soffrire in silenzio. 

    Un arrangiamento vellutato accompagna una storia fatta di lacrime e di voglia di rivalsa. Per liberarsi dal dolore la cantautrice sceglie un grido di liberazione attraverso i vocalizzi e un ritornello che rappresenta il tuono ridondante che viene ripetuto come fosse un mantra. Un brano in cui Leda desidera abbracciare e liberare tutte le vittime di un’infanzia poco “allegra” e che è stato presentato ad Area Sanremo. 

    Dominano le immagini naturalistiche, in particolare quella del mare, come luogo dove poter consolare la propria anima. Si tratta di una peculiarità della scrittura dell’artista che si lascia sempre ispirare dal paesaggio, come se fosse una riproposizione esterna dei suoi stati d’animo, dato che le sue canzoni hanno sempre un forte connotato autobiografico.

    Il pezzo è nato come un flusso di pensieri, avevo da tempo il desiderio di trovare le parole giuste per raccontare il mio passato, è stato il mio modo per elaborare l’accaduto e non sentirne più il peso. Non mi devo vergognare perché a sbagliare non ero io, purtroppo sono vicende che capitano spesso, la soluzione è guardarle con il giusto distacco e cercare di costruire la propria vita una volta diventati grandi, anche se chi vive episodi del genere matura più in fretta“.

    Leda P BIOGRAFIA

  • Leda P pubblica il video del singolo Bolla

    Leda P pubblica il video del singolo Bolla

    Leda P pubblica il video del nuovo singolo Bolla. La cantautrice mette da parte la malinconia che contraddistingue la sua scrittura per mostrarci una sfaccettatura più in linea con la stagione estiva con un pop radiofonico e un ritornello facilmente memorizzabile. Un canto liberatorio per denunciare chi si sente superiore e dall’alto del suo piedistallo giudica tutti senza prima farsi un esame di coscienza e capire di avere delle responsabilità.

    Una canzone scritta di getto per sfogarsi del comportamento di una persona saccente e presuntuosa e che si estende a una riflessione più generale sulla falsità che pervade la società odierna, provocando una sensazione di disagio con la conseguenza di sentirsi intrappolati in una bolla da cui è difficile uscire. L’antidoto offerto da Leda è quello di scacciare le preoccupazioni a ritmo di musica, lasciarsi invadere dal buon umore di una melodia leggera per allontanare il turbamento di sentirsi impotenti di fronte a chi cambia di continuo faccia a seconda del proprio tornaconto.

    Bolla è la mia prima canzone felice, più che per il testo lo è per la ritmica, la melodia ed il messaggio che vuole trasmettere: la capacità di adattamento e di vedere le cose da diversi punti di vista, esorcizzando il tutto ballando in questa bolla di malessere”, racconta Leda P.

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