Dal 21 aprile 2023 sarà disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming digitale “Equilibrio” (LaPOP), il nuovo singolo di CECAS.
“Equilibrio” è un brano pop con influenze elettroniche, il cui testo si basa sul tema dell’introspezione. Nasce dalla necessità di esternare una serie di emozioni negative che, se trattenute, possono portare ad un continuo logorio. Lo scopo è proprio quello catartico finalizzato all’auto-conforto dando a sé stessi forza d’animo. La costante ricerca di equilibrio è ciò che sta alla base del processo che porta ad uno stato di benessere.
Spiega l’artista a proposito del brano:«Per me Equilibrio è un messaggio di forza per tutte le persone che hanno momenti difficili e possono trovare conforto nell’amor proprio e nella fiducia in sé stessi con la consapevolezza di riuscire sempre e comunque a “rimanere in piedi”. L’ho scelto come singolo per il valore che ha assunto nel periodo in cui è stato scritto. È il brano che fino ad ora più mi rappresenta».
Dal 24 febbraio 2023 sarà disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming digitale “Filo d’oro” (LaPOP), il nuovo singolo di Ro’Hara.
“Filo d’oro” è un brano pop soul energico, poetico e positivo, contaminato da suoni elettronici e momenti gospel. Il pezzo parla di libertà, della voglia di lasciarsi andare senza pregiudizi e della fiducia che bisogna avere negli altri ma soprattutto in se stessi. La canzone è interamente scritta dall’artista, prodotta e mixata da Cristiano Norbedo presso “La Casetta Gialla Studio” di Trieste, con le chitarre di Nicolas Morassutto, le programmazioni ritmiche di Giona Rossetto ed il master di Ricky Carioti.
Spiega l’artista a proposito del brano:“Filo d’oro rappresenta la rinascita. Quando viviamo un momento difficile, buio e tormentato, il nostro filo è nero, sfilacciato come le nostre emozioni, ma soprattutto scollegato da tutto. Per fortuna non è la fine: qualcosa o qualcuno riconosce il tuo dolore, stringe il proprio filo d’oro al tuo ed illumina la strada che avevi perso, facendoti ritrovare la salvezza. Ognuno di noi ha il proprio filo d’oro, che ha scoperto o devo ancora scoprire, il tuo qual è?”.
Disponibile dal 12 ottobre su tutte le piattaforme digitali “Stanze vuote”, il secondo album di Saimon Fedeli. Il disco è stato anticipato dai singoli “Capita capita”, “Sola” e “Finisce così”. Fil rouge di tutto il lavoro è la solitudine e la verità, non a caso il primo brano si intitola “Verità”.
Le Stanze Vuote di Saimon Fedeli, oggi al suo secondo album, ci raccontano di perdite e abbandoni. “Abbiamo avuto tutti quanti almeno una occasione”, ci svela il cantautore nella sua Verità. “E quasi sempre è stata una occasione non colta”.
Sono stanze dove ci scopriamo dolorosamente incapaci di amare ma così facilmente capaci di rinunciare. Quasi che in questo modo possiamo proteggerci dalla disillusione che certamente arriverà. “Ti ho ammirata tanto e condivisa poco. E solo nelle Favole si può pensare che sarebbe stato eterno a prescindere da te”.
Il disco rappresenta un po’ il percorso dell’artista attraverso una presa di coscienza di sé tra difetti ed errori. Saimon racconta sé, della difficoltà a buttarsi a pieno in una storia. Racconta delle persone attorno a sé che per orgoglio spesso rimangono sole. Racconta la solitudine, le disillusioni, ma alla fine si perdona.
Eppure. Eppure, si intravede una via. Forse non deve per forza essere sempre così. Forse si può scegliere diversamente. Visto da vicino nessuno è così strano, ma servono porte aperte e generosità. E Saimon sembra quasi perdonarsi, alla fine. In fondo capita. Capita che si finisce a terra. Capita che non si ha più un motivo. Ma poi ci si rialza. E forse proprio in quel momento ci si accorge che quelle stanze possono diventare, magia, Stanze Piene.
“Le stanze vuote sono quelle in cui entriamo quando dolorosamente facciamo i conti tra ciò che avremmo voluto essere e ciò che siamo diventati.”
Saimon Fedeli è un cantautore di Milano nato nel 1975.
Qualcosa deve pure accadere, canta quello stesso anno Lucio Dalla in Anidride Solforosa. In casa la domenica sera niente partite di calcio, con il padre ci si metteva intorno al giradischi e si ascoltava musica. Un passato da batterista, i ritmi impossibili del samba e della bossa nova del suo maestro.
Saimon ha suonato in diverse band, ma non solo. La musica ha sempre fatto parte di sé.
Per vent’anni ha gestito negozi di strumenti musicali, allestito concerti, vissuto e assorbito i cambiamenti della scena musicale dell’hinterland milanese. Fino all’avvento di internet e con esso la fine di un’epoca. Quella in cui i ragazzini crescevano tra i corridoi dei negozi di musica. Eppure qualcosa deve pure accadere.
Nel 2015 la svolta. Prende in mano una chitarra acustica e cresce in lui il bisogno di raccontare e suonare la propria musica. Nel 2018 pubblica il suo primo disco “Autoritratto”. Qualche anno di pausa e poi finalmente il 6 luglio 2022 esce “Capita capita” e il 31 agosto “Finisce così” e il 28 settembre “Sola”, tutti pezzi estratti dal nuovo album “Stanze Vuote”.
Il 31 agosto è uscito “Finisce così”, il nuovo singolo di Saimon Fedeli. Un brano che come il precedente racconta senza fronzoli attimi di vita quotidiana, un altro pezzo di quel puzzle che andrà a comporre il suo prossimo album “Stanze Vuote”.
“Finisce così” è un brano intimo dove il cantautore affronta il tema della solitudine. Una solitudine scelta per paura di ricevere una delusione. La solitudine un po’ come evasione e come rifugio. “Forse è meglio lasciarci stasera che fingere una vita intera”, una frase che racchiude tutto il senso della canzone. Nelle Stanze Vuote sembra quasi essere meglio una solitudine scelta che una solitudine condivisa. Con un ritornello che si apre come un respiro pieno dopo un’apnea e nel quale vorremmo trovare una corrispondenza con il nostro naturale desiderio di crederci ancora una volta e che invece non arriva. Finisce così.
Una canzone che ci racconta la disillusione con quello struggimento proprio di certi accordi che immediatamente risuonano dentro di noi. Quasi che l’autore mentre ci sta dicendo che non ne vale la pena ci stesse suonando che ne vale assolutamente la pena.
“Mi sono accorto che stavo cominciando a lasciare per non essere deluso, rinunciare per non essere sconfitto, omettere per non fingere. E ho capito invece, che è proprio la fine a rendere tutto così maledettamente prezioso”.
Biografia
Saimon Fedeli è un cantautore di Milano nato nel 1975. Qualcosa deve pure accadere, canta quello stesso anno Lucio Dalla in Anidride Solforosa. In casa la domenica sera niente partite di calcio, con il padre ci si metteva intorno al giradischi e si ascoltava musica. Un passato da batterista, i ritmi impossibili del samba e della bossa nova del suo maestro.
Saimon ha suonato in diverse band, ma non solo. La musica ha sempre fatto parte di sé. Per vent’anni ha gestito negozi di strumenti musicali, allestito concerti, vissuto e assorbito i cambiamenti della scena musicale dell’hinterland milanese. Fino all’avvento di internet e con esso la fine di un’epoca. Quella in cui i ragazzini crescevano tra i corridoi dei negozi di musica. Eppure qualcosa deve pure accadere.
Nel 2015 la svolta. Prende in mano una chitarra acustica e cresce in lui il bisogno di raccontare e suonare la propria musica. Nel 2018 pubblica il suo primo disco “Autoritratto”. Qualche anno di pausa e poi finalmente il 6 luglio 2022 esce “Capita capita” e il 31 agosto “Finisce così”, entrambi estratti dal nuovo album “Stanze Vuote”.
Richard Green presenta il suo secondo EP “A Journey”, disponibile su tutte le piattaforme digitali dal 1 settembre 2022. Cinque canzoni strumentali dove la musica classica incontra quella moderna creando un’esperienza unica e accattivante per l’ascoltatore.
“A Journey” è un EP fuori dai soliti canoni di mainstream. Le cinque canzoni che lo compongono non hanno parole, ma parlano al suo pubblico. Gli strumenti di Richard Green arrivano all’anima e tirano fuori quello che abbiamo dentro. Melodie donate all’ascoltatore per creare la propria storia.
“A Journey” è il frutto dell’evoluzione musicale di Richard Green. Il suo viaggio iniziato come chitarrista l’ha portato ora verso la composizione e la sperimentazione. In queste cinque canzoni ritroviamo pianoforte e archi tipici della musica classica, abbinati a sonorità più moderne, come nel brano “Just Different”.
“Sono passati oramai 20 anni da quando presi in mano la mia prima chitarra, studiando musica prima in Italia e poi a Londra. I miei gusti musicali sono cambiati più di una volta e, in alcuni casi, pure stravolti. Ma il forte filo conduttore in tutti questi anni è stata la “creazione”. Il voler creare qualcosa che riflettesse le mie emozioni, le mie esperienze e i miei pensieri.
“A journey” rappresenta molto bene questi concetti. Sono composizioni figlie delle mie esperienze e delle mie emozioni, brani con strutture volutamente molto liberi che ricercano il ricreare emozioni/ambientazioni. Spesso mi sono immaginato come un pittore che stava pitturando su una tela completamente bianca dove anziché pennelli, avevo strumenti musicali ed i miei colori erano le note, non è un caso che il rapporto colori-suoni mi abbia sempre affascinato.
“A journey ” non vuole essere uguale per tutti, pochissime cose nella musica sono oggettive, è un mio personale “viaggio“ e la mia speranza è che ogni ascoltatore avrà il suo con le sue emozioni, le sue immagini, i suoi ricordi” così Richard Green descrive il proprio EP.
Fuori dal 11 maggio “Il Fabbricanuvole”, il primo album di Roberto Quassolo. Il risultato di un viaggio iniziato nell’estate 2021. Un’insieme di emozioni ed esperienze raccontate in chiave rock. “Il Fabbricanuvole” è l’alter ego di Roberto che prende forma in musica e ci racconta come vede e come ha vissuto il mondo.
Il disco di Roberto Quassolo è composto da nove brani di cui cinque inediti, ritroviamo anche alcuni pezzi con cui si è fatto amare il cantautore, come “Invisibile” e “Anime alla deriva”. Il progetto nasce, cresce e si sviluppa lentamente evolvendosi in un percorso di crescita sia personale che artistico/musicale. Nell’estate 2021 Roberto ha iniziato il suo percorso da solista tirando fuori tutte le esperienze e le emozioni. Il risultato sono dei brani dal sapore intimo, a tratti filosofico, e contemporaneamente carichi di speranza e ottimismo.
“Il Fabbricanuvole vuole essere un viaggio introspettivo a tratti autobiografico, di cui non dire di più. Ho sempre amato infatti, ascoltare la musica lasciandomi guidare dalle emozioni che di volta in volta scaturivano dall’ascolto. Mi piacerebbe quindi immaginare che gli ascoltatori facessero altrettanto, ognuno a modo suo. Il fabbricanuvole è un disco che parla di emozioni, ed alle emozioni”, ci racconta il cantautore.
Il primo disco di Roberto Quassolo è un turbine di emozioni raccontato con diverse sfumature di rock. In “Il Fabbricanuvole” non manca nulla. Abbiamo il pezzo più intimo e delicato come “Eppure sei qui”, per passare poi all’energia e alla carica più pura del rock con “Anime alla deriva” o “Verso Oriente”.
Roberto Quassolo nasce a Pavia il 02 maggio del ‘74. Appassionato di musica fin da giovane, grazie all’ascolto dei grandi classici del rock italiano e internazionale. La musica diventa il fil rouge di tutta la sua vita. Inizia gli studi di chitarra, pianoforte, canto e flauto al CPM di Milano. Il suo habitat naturale è il palco e fin da subito si diletta in piccole esibizioni in locali della provincia.
L’artista non perde tempo e per un lungo periodi milita in diversi gruppi. La sua prima band sono i Eva, The One. Nel 2002 entra a far parte dei Dark Horizon, dove trova in Daniele Mandelli. Un valido partner per la realizzazione di brani originali che a distanza di due anni si concretizzano nella realizzazione di un primo lavoro in studio, Dark Light Shades. Un album che riceve consensi di critica e pubblico consentendo alla band d’imporsi anche all’estero, anche grazie all’attività live.
Nel 2010 sempre con la band piacentina realizza Angel Secret Masquerade, disco dalle linee melodiche ricercate in cui l’artista contribuisce ancora generosamente alla stesura dei brani. Nell’estate del 2012 esce per l’etichetta Underground Symphony Dark Light Shades Deluxe Edition, doppio-cd contenente un live registrato in Germania per celebrare il quindicesimo anniversario del combo piacentino. Il 2013 è un anno di grande attività live, in Italia con numerose partecipazioni a manifestazioni e festival, spesso presentando spettacoli anche in versione unplugged, all’estero con date sia in Germania che in Grecia. Nello stesso anno comunque registra Free una cover degli Heavy Load presente in una raccolta tributo alla band svedese intitolato Tales of the northern swords.
Dalla condivisione di un’idea con Daniele Mandelli, coautore, nel 2014 registra e pubblica insieme alla band Christmas Hallelujah, un brano a cui segue la realizzazione di un videoclip. Nel 2015 collabora con i Ghostcity, band heavy metal, come Guest nel brano Lord Byron
Nel 2016 realizza ancora con i propri compagni di viaggio Metalhead, una sorta di omaggio ai fans. Nel febbraio del 2018 dopo una lunga e travagliata gestazione esce Aenigma, ultimo atto, prima della separazione dai Dark Horizon.
Nel 2021 si lega all’etichetta LaPOP pubblicando diversi singoli che anticipano l’uscita del suo primo album “Il Fabbricanuvole”.
Invisibile è un invito ad andare oltre, oltre la superficie delle cose, oltre i pregiudizi, al di là di presunte verità e realtà preconfezionate. Occorre non limitarsi a guardare, bisogna imparare a vedere.
Sole triste
Sole triste è una canzone che ci invita a riflettere sui pregiudizi che permeano la nostra società a tutti i livelli. Credo sia sempre più difficile andare oltre il pregiudizio. Probabilmente perché occorrerebbe rendersi responsabili in prima persona di una visione differente delle cose e del mondo. Immagino pertanto sia indispensabile mantenere uno sguardo che ci porti a non reprimere, ma a considerare dimensioni integrative e perché no trasformative. Qualcosa che ci possa portare a saper stare con la differenza senza volerla eliminare
Controcorrente
In una società dove tutto sembra già essere stato scritto e tutti sembrano uniformarsi al pensiero dominante, il rischio è quello dell’appiattimento generale, quello di dimenticarsi chi siamo e da dove veniamo, quello di annullare la nostra capacità di ragionamento e critica e di mantenere e tollerare un pensiero divergente.
Il fabbricanuvole
La storia del Fabbricanuvole nasce dall’esigenza di creare una sorta di alter ego a cui poter affidare sogni fantasie ed emozioni. Un personaggio al limite tra fantasia e realtà che potesse raccontare la vita ed il mondo senza troppi filtri e sovrastrutture. Un personaggio semplice, ma mai banale, trasparente, ma non ingenuo, sensibile… forse troppo.
Di primo acchito il Fabbricanuvole potrebbe sembrare perdersi nella creazione di cose effimere e di poco significato, le nuvole appunto, ma in realtà ad un livello più profondo si tratta di una figura estremamente complessa che nel dar vita alle nuvole parla di sé della relazione con ciò che crea ed ama e che sa di dover lasciare andare perché il loro destino si compia.
La certezza è che comunque vada lui ci sarà sempre, pronto a raccoglierne le lacrime quando cadranno dal cielo, a riplasmarle, a dar loro nuova vita.
Si tratta di un personaggio dotato di vita propria che è me, e altro da me.
Eppure sei…
La separazione da una persona cara è un evento che interessa, prima o poi tutti noi nella vita. Questa canzone nasce dalla necessità di provare ad esprimere emozioni e sentimenti correlati a tale esperienza.
Anime alla deriva
Ho sempre amato pensare al cambiamento come ad un’opportunità. Tuttavia, un innato bisogno di sicurezza spesso ci spinge nella direzione opposta. I sistemi viventi tendono per loro stessa natura all’omeostasi.
Possiamo quindi immaginare, quanto anche solo il più piccolo cambiamento possa in realtà essere percepito come preoccupante e generare un serie di comportamenti conservativi e routinari che alimentano l’idea di un possibile controllo sulla realtà e sulla vita in generale.
Condizione che culmina sostenuta dalle nostre paure nella costante ricerca di una più rassicurante sicurezza, che tuttavia il più delle volte sembra interferire con la possibilità di una naturale evoluzione dell’individuo stesso
La quinta stagione
La quinta stagione è quella che non esiste, quella che tuttavia, rimane pensata, desiderata, come tempo in aggiunta a quello che ci è concesso. Spesso sono gli eventi di vita ed i vissuti ad essi correlati che ci mettono in questa condizione alimentando distanze tra noi ed i nostri desideri. La condizione che noi tutti stiamo vivendo in questo periodo di pandemia ne è un esempio concreto. E seppur sia consapevole che non esista altro tempo che questo meraviglioso istante, (Alda Merini), difficile mi è vivere il presente. Non mi rimani quindi che augurarmi che esista almeno una quinta stagione
Verso Oriente
È il brano in cui la metafora del viaggio, inteso come esperienza di condivisione viene espressa al meglio. Mi piace pensare sia un po’ la canzone d’amore del disco. Quello con la A maiscuola.
Come mi vedi
Sembrerebbe essere la canzone dei rimpianti, in realtà non è così. L’idea di fondo è quella opposta, ovvero quella di non abbandonarsi alla nostalgia per quello che avrebbe potuto essere. Ma rendersi consapevoli che non poteva essere altrimenti e che ciò che siamo e meraviglioso.
Il 24 novembre sarebbe dovuto partire l’Amarene Tour di Anna Luppi. Bagagli in spalla, macchina pronta e destinazione raggiunta ma non tutto è andato come previsto. Erano cinque le date programmate tra Germania e Belgio, ma purtroppo la pandemia si è fatta sentire e alla fine Anna è riuscita a realizzare solo due date su cinque.
L’Amarene Tour segue la pubblicazione di “Amarene”, l’EP di Anna Luppi pubblicato nel 2020. Quattro brani, quattro featuring, quattro canzoni intimiste. Dopo aver a lungo esplorato le tematiche sociali e il linguaggio proprio della canzone di denuncia, Anna Luppi sceglie una dimensione più privata e la condivide con quattro importanti cantautori della scena emergente: Veronica Marchi, Olden, Domenico Imperato e Elisa Erin Bonomo.
Un tour in pandemia è sinonimo di incertezza. Anna e il suo compagno hanno comunque raggiunto la maggior parte delle location previste perché fino all’ultimo niente era deciso. Riuscire a realizzare i concerti di Berlino e Marburg è stato un gran traguardo. Anna Luppi ha raccontato tramite i suoi canali social l’emozione di tornare su un palco nonostante le difficoltà incontrare. Paesi e città in lockdown stanno cambiando sostanzialmente la vita in tour dell’artista.
Il viaggio in giro per la Germania ha dato una nuova visione della situazione attuale e uno spunto per nuovi progetti. Nel frattempo la cantautrice ha stupito i suoi fan con nuovi gadget disponibili nel merch ufficiale. Borracce, shopper, magliette tutte con una grafica spettacolare!
Quando siamo innamorati ci sentiamo tutto e niente allo stesso tempo, ed è proprio di questo sentimento ambivalente, terribile e stupefacente, che parla FEDERICA D’ANDREA in “DUE UNIVERSI”, sua nuova release. Una canzone d’amore in cui l’artista gioca con le metafore, canta dei pianeti della galassia nel contesto di una Roma che non è più “quella di una volta”. Il sound pop del pezzo ricorda Tommaso Paradiso, con i fiati sul ritornello e un’atmosfera sognante.
Spiega Federica D’Andrea a proposito del singolo: «In “Due universi” torno a cantare dell’amore: l’amore ci rende simili e diversi, ci avvicina e ci allontana… E come sarebbe bello se bastasse solo “un bacio per tenerci”!»
“Indispensabile”, nuovo brano di Davide Rossi, è una canzone frutto di riflessioni personali che parla di quanto sia importante saper stare con se stessi, guardarsi allo specchio a volte senza riconoscersi più per cercare di reimmettersi sulla “retta via”. Il brano racconta del bisogno di riscrivere le proprie regole da seguire trovando una strada per aggirare i problemi e gli ostacoli nei momenti più bui. “Indispensabile” è la rinascita, la scoperta di quanto siamo indispensabili a noi stessi.
Spiega Davide Rossi a proposito della nuova release: «Ho scritto questo brano in un momento particolare della mia vita, quando la realtà era diventata la mia più grande nemica ma la mente mi ha aiutato ad affrontarla. Spero che il racconta di questo mio momento e di come l’ho superato possa aiutare chi si trova nella stessa situazione».