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  • ORSARA JAZZ FESTIVAL Trentesima edizione Dave Holland, Avishai Cohen, George Garzone e altri 26, 27, 28 luglio 2025

    Orsara Jazz festeggia trent’anni di musica! Il 26, 27 e 28 luglio torna uno dei Festival Jazz più longevi con tre giorni di concerti e masterclass. Di assoluto rilievo i nomi di questa trentesima edizione: il quartetto del trombettista Avishai Cohen, il leggendario contrabbassista Dave Holland, e poi George Garzone con Lucio Ferrara, Joe Pisto e Fausto Beccalossi, oltre a masterclass e installazioni temporanee. I concerti sono a ingresso gratuito, mentre per la masterclass è necessaria l’iscrizione.

     

    Quelle di Dave Holland e Avishai Cohen, attualmente impegnati in un lungo tour europeo, sono le uniche date pugliesi. Queste esclusive confermano Orsara Jazz come una tappa fondamentale nella mappa dei principali – e più longevi – Festival jazz a livello europeo.

    Nel corso delle numerose edizioni, Orsara Jazz ha fatto diventare un piccolo borgo montano della provincia di Foggia, isolato e lontano dai grandi flussi turistici, una delle mete obbligate per gli appassionati e gli studenti di jazz.

     

    La XXX edizione di Orsara Jazz inizia sabato 26 luglio alle 10:30 con l’inaugurazione della Jazz Gallery alla Comunity Library A.Li, mentre alle 21:00 in Largo San Michele salirà sul palco il Quartetto del trombettista Avishai Cohen, con Yonathan Avishai al piano, Barak Mori al contrabbasso a Ziv Ravitz alla batteria, per presentare l’ultimo album Ashes to Gold, pubblicato per la ECM Records.

     

    Domenica 27 luglio, alle 10:30 presso la Community Library A.Li. avrà luogo la masterclass con il sassofonista italoamericano George Garzone dal titolo “The Triadic Chromatic Approach”. La sera, doppio concerto in Largo San Michele: alle 21 il duo formato da Joe Pisto alla chitarra e alla voce e Fausto Beccalossi alla fisarmonica e voce, che presenteranno il recente album “Respiro”. A seguire, l’inedita formazione composta dal direttore artistico del Festival, Lucio Ferrara, alla chitarra, insieme a George Garzone, Pasquale Fiore alla batteria e Carlo Bavetta al contrabbasso.

     

    Ultimo giorno di Festival, lunedì 28 luglio, con il leggendario contrabbassista inglese Dave Holland, ore 21, sempre in Largo San Michele, che presenterà il suo ultimo progetto Kismet.

    Vincitore di Grammy Awards, fra i maggiori jazzisti viventi, innovatore instancabile, lo ricordiamo anche per le storiche collaborazioni con Miles Davis e le tante formazioni come leader, Dave Holland si presenta sul palco di Orsara Jazz con una formazione tutta statunitense composta da Chris Potter al sax e Marcus Gilmore alla batteria.

     

    C’è un elemento naturalistico che contraddistingue da sempre il territorio di Orsara: il vento. Una presenza costante, sempre presente seppur incorporea, che ha modellato il paesaggio e i vicoli del paese. Ma è grazie a lui che il suono, gli echi e le voci si propagano.

    Al vento è dunque dedicato il Festival e sempre al vento viene chiesto agli ospiti musicali di ispirarsi per alcune produzioni originali. Between Pneuma Spiritus è il nome di un progetto triennale, che dall’anno scorso ha preso vita nel Festival. Il vento, quindi, come medium, un mezzo di comunicazione che sta nel mezzo, tra cielo e terra; Pneuma come soffio vitale e Spiritus come essenza spirituale. Ad accogliere questa sfida quest’anno sono stati Joe Pisto e Fausto Beccalossi, che hanno dedicato il loro progetto originale al vento, intitolandolo appunto “Respiro”.

     

    Oltre ai concerti e alla Masterclass, nella tre giorni del festival 2025 ci sarà spazio per l’Installazione Orsara Jazz Story, Mostra delle locandine storiche del festival di Orsara Jazz e proiezione di video, presso la Community Library A.Li. Un’occasione per ripercorrere la storia e, nello stesso tempo, favorire una riflessione sul significato dell’esperienza di Orsara Jazz.

    Durante la tre giorni viene allestita anche una mostra delle locandine storiche del Festival di Orsara Jazz e proiezioni di video, presso la Community Library A.Li. Un’occasione per ripercorrere la storia e, allo stesso tempo, favorire una riflessione sul significato dell’esperienza di Orsara Jazz.

     

    Dal 1990 ad oggi, grazie soprattutto all’Associazione Orsara Musica e a tutto il team della produzione, oltre che alla direzione artistica di Lucio Ferrara degli ultimi quindici anni, il Festival è diventato un volano di sviluppo per tutto il territorio, una vera e propria scuola di crescita economica e civile, dando vita a seminari di alta formazione in collaborazione con istituzioni europee e americane, produzioni di album, concerti, mostre, pubblicazioni di libri.

     

    Raccontata recentemente nel libro “Quelli di Orsara Jazz Una storia pugliese” edito da Pietrevive editore 2022, l’iniziativa partita da zero di immaginare un Festival come quello di Orsara Jazz è cresciuta e ha coinvolto, negli anni, un’intera comunità, puntando alla capacità di allargare gli orizzonti, alla crescita della sensibilità delle persone, in un’ottica culturale aperta, senza assecondare mai le tendenze più modaiole e il puro intrattenimento.

     

    Con l’edizione 2025 il progetto del Festival cresce ancora nell’ideazione e nella programmazione, per continuare a svolgere quel ruolo di promozione musicale e di valorizzazione culturale che lo ha sempre contraddistinto. Con il sostegno dell’Amministrazione Comunale di Orsara e Regione Puglia, insieme agli altri partner importanti (fra i quali l’Associazione Orsa Maggiore, la Cooperativa Wild Cult e quello dello Chef Peppe Zullo), il team che ha gestito negli ultimi anni il Festival garantisce continuità artistica e gestionale al progetto culturale ultratrentennale.

     

    Per informazioni sui concerti info@orsaramusica.it

    Per partecipare alla masterclass seminari@orsaramusica.it

    Sito http://www.orsaramusica.it

    FB www.facebook.com/orsara.musica

    IG www.instagram.com/orsaramusica

  • Fabrizio Bosso – Spiritual Trio arriva il nuovo album “Welcome Back” in uscita il 20 giugno 2025 su cd, vinile e digitale

    Si intitola “Welcome Back” il nuovo album dello Spiritual Trio di Fabrizio Bosso, con Alberto Marsico all’organo e Alessandro Minetto alla batteria, in uscita il 20 giugno 2025 su cd, vinile e piattaforme digitali per la Warner Music Italy.

     

    In attesa del tour che inizierà a ottobre, i primi concerti di presentazione di Welcome Back sono il 22 giugno a Piossasco (TO), il 18 luglio a Lugano, il 27 luglio a Castell’Arquato (PC) e San Lazzaro di Savena (BO). Quella di Fabrizio Bosso è un’estate piena di appuntamenti con i diversi progetti che lo vedono protagonista, tra cui l’omaggio a Pino Daniele con il pianista Julian Oliver Mazzariello e quello a Stevie Wonder con il suo quartetto, i Latin Mood con Javier Girotto, oltre alle numerose altre collaborazioni.

     

    In questo nuovo capitolo discografico il trio continua la sua rilettura della musica nera, declinata nella variante Gospel e Spiritual, ma con un repertorio più eterogeneo e un sound coinvolgente che lo contraddistinguono sia sul palco che in studio da oltre un decennio. Dopo l’esordio di “Spiritual” del 2011, “Purple” del 2013 e “Someday” del 2019, “Welcome Back” segna un’ulteriore evoluzione per una delle formazioni più longeve di Fabrizio Bosso.

     

    Il trio si trova ormai a proprio agio nel padroneggiare il linguaggio della musica nera, rileggendo e rievocando il sound e le cadenze spiritual anche in composizioni non appartenenti alla tradizione popolare afroamericana. Infatti, la tracklist dell’album, formata da 10 tracce, contiene pezzi come You are so Beautiful di Billy Preston, reso famoso da Joe Cocker, e Theme from Taxi Driver di Bernard Hermann, tratto dal film cult di Martin Scorsese. Oltre ai brani rivisitati il disco contiene due composizioni originali di Fabrizio Bosso e quattro di Alberto Marsico.

     

    Una gemma incastonata in “Welcome Back” è il brano Thank you Lord scritto da Don Moen in cui è protagonista il Castagnole Community Choir, che rappresenta la comunità di Castagnole, un piccolo paese in provincia di Torino con circa 2.000 abitanti dall’anima decisamente soul, visto che il coro è formato da ben 70 elementi.

     

    Nell’album emerge il perfetto equilibrio raggiunto dallo Spiritual Trio, frutto del collaudato interplaytra i musicisti, affinato nei numerosi concertiche nel corso degli anni hanno contribuito in maniera determinante all’evoluzione del trio stesso. Il contatto diretto col pubblico rappresenta l’elemento che eleva e completa la dimensione “spiritual” del gruppo. Una dimensione che ritroviamo in questa nuova registrazione, in cui ogni brano riesce a sviluppare una profonda empatia fin dal primo ascolto.

    In “Welcome Back”, la voce, componente fondamentale dello spiritual, è evocata dalla tromba di Bosso, che si muove con freschezza e agilità all’interno di un repertorio tanto tradizionale quanto moderno, che dalle radici della black music arriva al soul.

    La tromba non è solo la voce del trio ma è anche lo strumento in cerca di un dialogo e attorno al quale ruotano metrica e melodia. L’organo di Marsico dipinge atmosfere spiritual, affiancando e sostenendo il dialogo sonoro fino a diventare, a tratti, protagonista assoluto. Minetto mantiene il pulse dei brani, contribuendo in maniera determinante alle sonorità del trio e sottolineando con delicatezza le partiture più significative. Il risultato finale è un disco dall’anima nera che si snoda su linguaggi contemporanei, facendo leva sulle inconfondibili sonorità del trio.

     

    L’album è un itinerario che attraversa le diverse sfumature della cultura afroamericana, alternando brani più ritmati e capaci di far vibrare non solo lo spirito, con altri più intensi e profondi, che si addentrano nelle pieghe più profonde dell’anima. Il risultato è una narrazione sonora che fa battere il piede, ma anche il cuore.

     

    Tracklist

    1) Welcome Back (Alberto Marsico) 3:37

    2) Spirito Libero (Fabrizio Bosso) 3:20

    3) You Are So Beautiful (Billy Preston/Bruce Fisher) 6:42

    4) Thank You Lord (Walter Hawkins) 3:26

    5) Theme From Taxi Driver (Bernard Herrmann) 5:18

    6) Soul Song (Shirley Scott) 4:27

    7) Upstairs (Alberto Marsico) 5:01

    8) Crossroads (Fabrizio Bosso) 4:10

    9) The Preacher (Horace Silver) 4:22

    10) Stupid Lullaby (Alberto Marsico) 2:26

     

    FABRIZIO BOSSO trumpet

    ALBERTO MARSICO organ, piano

    ALESSANDRO MINETTO drums

     

    Special guest on “Thank You Lord”:

    Castagnole Community Choir

    conducted by Daria Moscatelli

     

    Produced by Flying Spark S.r.l.s.

    Recorded at:

    Only Music Studio, Bruino (TO)

    on 2024, on March 25,26,27

    Sound engineer: Carlo Miori

    Mixed and mastered by Carlo Miori

    Artwork and art direction: Lucio Villani

    Graphic Design: Link Design

    Photo by Roberto Cifarelli

    Alberto Marsico plays Viscount Soul 261 and Viscount Spin-Tone 700 Organs

    Alessandro Minetto plays Canopus RFM drums, Vater sticks Gioiello cymbals

    (C)&(P) 2025 Flying Spark S.r.l.s.

    under exclusive license to Warner Music Italia S.r.l.

  • JAZZAP 2025: il Festival diffuso del Piceno Un’onda musicale tra persone luoghi e cultura Dal 7 giugno al 13 luglio

    Stefano Bollani, Dirotta su Cuba, Bassolino, Carole Alston, Nino Buonocore, Erik Truffaz, Daniele Sepe, Gaetano Partipilo e molti altri.

     

    Dal 7 giugno al 13 luglio torna JazzAP, il Festival diffuso del Piceno: una contaminazione di generi musicali, eventi culturali, escursioni, paesaggi, luoghi e persone.

    Molti i protagonisti del ricco cartellone: Stefano Bollani, i Dirotta su Cuba, Bassolino, Nino Buonocore, Erik Truffaz, Gaetano Partipilo, Carole Alston e molti altri.

     

    JazzAP 2025 rinnova la sua proposta artistica e il profondo legame con il territorio, portando la musica nei luoghi più suggestivi della provincia di Ascoli Piceno: borghi, piazze, rifugi montani e scorci sul mare. Un Festival itinerante che si sviluppa in dieci giornate, con quattordici concerti in dieci comuni e due escursioni in montagna, offrendo un programma variegato capace di coniugare qualità e accessibilità.

    La filosofia di JazzAP è quella della cultura diffusa: un’onda sonora che attraversa le colline, le montagne e le coste del Piceno, creando occasioni di incontro, ascolto e scoperta. Un viaggio musicale che porta il pubblico a contatto con le mille sfaccettature – a volte note, a volte più nascoste – di un territorio ricco di fascino e autenticità.

     

    Anche quest’anno, la direzione artistica è affidata a Emiliano D’Auria, forte della sua esperienza al timone del Cotton Jazz Club di Ascoli. Grazie al sostegno del Comune e della Provincia di Ascoli Piceno e alla collaborazione attiva dei comuni di Spinetoli, Monsampolo del Tronto, Acquasanta Terme, Castignano, Force, Monteprandone, Ripatransone, San Benedetto del Tronto e Montegallo, Jazzap propone un cartellone di qualità, che attraversa stili e sonorità diverse, costruendo un vero e proprio itinerario culturale nel cuore delle Marche.

     

    Sabato 7 giugno, ore 19.30, al centro storico di Spinetoli, il primissimo appuntamento con il quintetto Café de Paris, mentre alle 21.30 il groove retro di “Città Futura”, il nuovo progetto pianista, compositore e producer Bassolino, che rilegge in chiave contemporanea il jazz-funk partenopeo anni ’70 e ’80.

    Domenica 8 giugno, ore 21.30, un evento speciale in piazza del Popolo ad Ascoli Piceno:il piano solo di Stefano Bollani (concerto a pagamento). Un’esperienza irripetibile dove improvvisazione, estro e libertà musicale danno vita ogni sera a un nuovo spettacolo.

     

    Sabato 14 giugno ore 19.30 in Piazza Roma a Monsampolo il Luca Mongia duo e alle 21.30 il celebre cantautore napoletano Nino Buonocore propone una rilettura in chiave jazz del proprio repertorio, accompagnato da una Quintetto d’eccezione

     

    Domenica 15 giugno, alle 15.00 prenderà il via un’escursione dalla durata di circa tre ore, che con un facile percorso ad anello lungo le Mulattiere di Acquasanta da San Gregorio a Fleno, permetterà di godere dei meravigliosi panorami della Laga e dei Sibillini. Partenza da San Gregorio. La partecipazione è gratuita e con la presenza di una guida alpina. Maggiori informazioni verranno comunicate sulle pagine social dell’Associazione Piceno Mountain e di Jazzap.

    Alle 19.00, sempre a San Gregorio, il concerto del duo composto del pianista polacco Krzysztof Kobylinski e del trombettista franco-svizzero Erik Truffaz. Alle 20.30 segue lo swing contagioso dei Pepper & The Jellies.

     

    Sabato 28 giugno in Piazza San Pietro a Castignano il primo set alle 20.00 è affidato alla band Sound Archivies, guidata dal bassista di fama internazionale Maurizio Rolli. Chiude la serata alle 22.00 il sound travolgente del Boom Collective di Gaetano Partipilo, tra jazz, elettronica e ritmi urbani.

    Domenica 29 giugno alle 19.30, a Force, nella frazione di Quinzano, il concerto dei Four on Six Band, una delle realtà più originali del jazz manouche in Italia.

     

    Venerdì 4 luglio, alle 21.30, in piazza San Giacomo a Monteprandone, i mitici Dirotta su Cuba festeggiano i 30 anni di carriera discografica, interpretando i brani che li hanno resi celebri e che hanno aperto una vera e propria strada al funky italiano.

    Sabato 5 luglio, alle 21.30 in piazza XX Settembre a Ripatransone, il celebre sassofonista Daniele Sepe porta sul palco “Spiritus Mundi”, un progetto che intreccia folk e impegno sociale in un viaggio sonoro potente e visionario.

     

    Domenica 6 luglio alle 19.30 al Creuza de Ma di San Benedetto del Tronto, il Duo Massimo Moriconi & Emilia Zamuner, insieme al Teodoro Strings Quartet, propone un elegante omaggio alla canzone italiana attraverso la rilettura di brani iconici del Festival di Sanremo, da La Paranza di Silvestri a Grazie dei fiori.

     

    Domenica 13 luglio, alle 16.00 è prevista un’escursione della durata di circa tre ore con percorso ad anello, immerso nei castagneti e nelle faggete del Parco dei Sibillini. Partenza da Balzo alle ore 16. La partecipazione è gratuita e con la presenza di una guida alpina. Maggiori informazioni verranno comunicate sulle pagine social dell’Associazione Piceno Mountain e di Jazzap.

    Alle 19.30 in Piazza Taliani a Montegallo, gran finale con la voce inconfondibile di Carole Alston, che attraversa la storia del jazz e del soul: dai classici al gospel, dal blues al pop, fino alle influenze di Aretha Franklin e Roberta Flack, in un racconto musicale che celebra le radici e l’evoluzione del jazz.

     

    Sito www.jazzap.it

    FB www.facebook.com/cottonjazzclub

    IG www.instagram.com/cottonjazzclub

    Prevendite: www.vivaticket.com

     

  • Mauro Palmas “Tra le mie corde” LIBRO + CD disponibile dal 28 maggio 2025 Maria Gabriela Ledda racconta Mauro Palmas prefazione di Bruno Gambarotta

     

    Tra le mie corde” è il titolo del libro che narra la vita artistica di Mauro Palmas, icona della musica popolare, fine compositore e autore di colonne sonore per film e spettacoli teatrali.

     

    Il volume, edito da Isolapalma e disponibile dal 28 maggio 2025 in libreria e piattaforme digitali, è un racconto in forma di brevi quadri indipendenti di vicende inaspettate quanto reali, vissute a partire dagli anni ’70 dallo stesso Palmas. La narrazione è curata da Maria Gabriela Ledda, autrice e poetessa, che ha dato forma e sostanza ai racconti dell’amico Palmas, esaltandone l’intensità.

     

    “Tra le mie corde” è anche il titolo di un discoabbinato al libro, con undici brani originali composti dallo stesso Palmas, sempre per l’etichetta Isolapalma, e riletti in una veste intima e cameristica, con Alessandro Foresti al pianoforte e Marco Argiolas al clarinetto.

     

    Il volume è stato presentato al Salone del Libro di Torino da Bruno Gambarotta che ne ha curato la prefazione. Lo scrittore piemontese definisce il libro “un romanzo d’avventure” capace di evidenziare lo spirito libero, la passione e l’approccio inusuale verso la musica di Mauro Palmas, “artista del Mediterraneo” sempre pronto alla sperimentazione. La discografica completa è stata curata da Salvatore Esposito, saggista, giornalista, critico musicale e fondatore della testata online Blogfoolk, mentre le illustrazioni sono a cura di Angelo Dessì.

     

    Lunedì 9 giugno alle 18.30, presso la Fondazione Siotto a Cagliari è prevista la prima presentazione, alla presenza di Paolo Lusci di Isolapalma e del giornalista e scrittore Ottavio Olita; Mauro Palmas e Marco Argiolas al clarinetto suoneranno alcuni brani tratti dal nuovo album abbinato al libro.

     

    Nato a Cagliari, Palmas ha iniziato a suonare fin da giovanissimo, spinto della passione per gli Shadows e i Beatles. Ha poi intrapreso un percorso di ricerca e di recupero storico e critico della musica popolare, di pari passo con l’impegno politico, che non ha mai abbandonato del tutto. Fondamentale è stato l’incontro con la cantante Elena Ledda, con la quale ha poi condiviso scelte e progetti. Palmas è autore di musiche per il cinema, il teatro e la danza e ha contribuito a innovare la musica folk, anche per l’uso delle launeddas. È tra i più raffinati interpreti della mandola, ed ha alternato l’attività concertistica a numerose collaborazioni, tra le quali Enrico Rava, Paolo Fresu, Lester Bowie, Noa ed altri.

     

    Il disco “Tra le mie corde” è il risultato del lungo e mai banale percorso artistico di Mauro Palmas. “Ho sempre pensato che non ci sia niente di più triste che fare musica inseguendo le mode del momento e in funzione del mercato. Dunque, ben lontano dal procurarmi ferite da auto-tradimento, ho fatto ancora una volta quello che mi piace” afferma l’artista sardo.

     

    Sia il disco, che il libro, hanno uno stile narrativo diretto, evocativo ed essenziale, mai vuoto o superfluo. Maria Gabriela Ledda si conferma un’abilissima narratrice nel raccontare le vicissitudini di Palmas, dalle Feste dell’Unità, alle lunghe tournée in tutto il mondo, l’approdo alla Rai, fino alla fama. E con delicatezza sottolinea il continuo doversi confrontare del musicista sardo con la terraferma, senza mai recidere il cordone ombelicale che lo lega alla sua terra. I racconti di una vita avventurosa e “picaresca”, ricca di epos, disegnano uno spaccato culturale degli ultimi 50 anni che hanno visto Mauro Palmas attore protagonista della musica popolare italiana.

     

    “Tra le mie corde” è un intreccio di note e parole, un viaggio tra le pieghe del tempo e dell’anima. In molti, tra i musicisti, ritroveranno le stesse scelte e le stesse difficoltà, trovandosi davanti a un bivio e dovendo scegliere una strada che non rinneghi il passato e le proprie convinzioni, pagandone il prezzo e mettendosi sempre in gioco.

     

     

    Tra le mie corde

    Maria Gabriela Ledda

    racconta Mauro Palmas

     

    ISBN 979-12-81545-39-7

    prima edizione maggio 2025

    proprietà letteraria riservata

    © ISOLAPALMA 2025

    Realizzazione editoriale ISOLAPALMA by Grafiche Ghiani S.r.l.

    Redazione editoriale Paolo Lusci; Disegni Angelo Dessì; Stampa e legatura Grafiche Ghiani S.r.l.

     

    Prefazione di Bruno Gambarotta

    Presentazione di Mauro Palmas

     

    CD ISOLA PALMA 01 2025

     

    Mauro Palmas, liuto cantabile, mandola, mandoloncello

    Alessandro Foresti, pianoforte

    Marco Argiolas, clarinetto, sax, clarinetto basso

     

    Tracklist

    01 Èspero (M. Palmas) 3:55

    02 Danza minore (M. Palmas) 3:38

    03 Etnika (M. Palmas) 5:02

    04 Pietre (M. Palmas) 5:20

    05 Aggius (M. Palmas) 4:05

    06 Gozos di San Nicola (M. Palmas) 5:33

    07 Ritorno di Cainà (M. Palmas) 6:27

    08 Tra le mie corde (M. Palmas) 3:57

    09 Cielo di levante (M. Palmas) 2:52

    10 Tornato (M. Palmas) 5:46

    11 Nel Silenzio (M. Palmas) 2:01

    12 Genie with the light Brown Lamp (Bennet Brian, Marvin Hank Brian, Rostill John Henry, Welch Bruce) 2:38

     

    Durata del disco: 51:23

    Registrazioni – Roberto Cois

    Mixaggio – Mauro Palmas

    Mastering – Corrado Tolu

    Registrato in Diretta presso il teatro dell’Associazione Pauly – Monserrato nel 2024

    Pianoforte della Ditta Corda

  • Davide “Boosta” Dileo Il nuovo album “Soloist” in uscita l’11 aprile per Sony Music in tour dal 29 aprile

    Si chiama Soloist, il nuovo album in solo di Davide “Boosta” Dileo, in uscita su vinile e digitale l’11 aprile 2025 per Sony Music.

     

    All’uscita dell’album seguirà anche un tour di presentazione che partirà il 29 aprile dal Teatro Olimpico di Vicenza, per poi proseguire il 30 aprile all’Auditorium Parco della Musica di Roma, il 2 maggio all’Auditorium S. Francesco di Perugia, il 3 maggio al Teatro F. Bibiena di Sant’Agata Bolognese (BO), il 4 maggio al Teatro La Rondinella di Montefano (MC), il 7 maggio alla Sala Vanni di Firenze, l’8 maggio al Centro Culturale Candiani di Mestre (VE), il 9 maggio al Teatro Zancarano di Sacile (PN), il 10 maggio al Mercato Nuovo di Taranto, il 14 maggio all’Oratorio Santa Pelagia di Torino, il 16 maggio al Giardino della Triennale di Milano e il 17 maggio al Teatro Verdi di Genova. Le date del Soloist tour, prodotto da Tema e in collaborazione con Ventidieci, sono in continuo aggiornamento.

     

    Un pianoforte a coda e una postazione elettronica. Questi i riferimenti strumentali di cui Dileo si serve per esprimere nel nuovo album, e sul palco, le diverse tonalità di colore e le sfumature timbriche che caratterizzano la sua (nuova) musica.

     

    Terminato a fine marzo il tour 2025 dei Subsonica, Boosta si presenta nuovamente al pubblico in una chiave più intima e personale, aggiungendo un nuovo capitolo al suo percorso artistico e riaffermando il suo ruolo di innovatore e narratore sonoro.

    La sua carriera solista – parallela al percorso con i Subsonica – lo ha portato a sviluppare un’identità musicale, in bilico tra il lirismo del pianoforte e le infinite possibilità offerte dalla tecnologia. Proseguendo un percorso iniziato con Facile (2020) e le Post Piano Session (2022), con Soloist, Davide “Boosta” Dileo torna a esplorare e celebrare il pianoforte come protagonista assoluto, declinandolo in tre distinti “abiti” sonori che raccontano altrettanti mondi emotivi e stilistici.

     

    Il primo abito: lo specchio. Nel suo stato più puro, il pianoforte si presenta nudo, essenziale, senza filtri. Il suono diretto e intimo, come riflesso di un dialogo interiore, restituisce una dimensione contemplativa, dove ogni nota è spazio e respiro.

    Il secondo abito: la manipolazione elettronica. Attraverso l’uso dell’elettronica, il pianoforte si trasforma, perdendo i confini tradizionali dello strumento e aprendo a paesaggi sonori più complessi. Le manipolazioni sonore non distolgono l’attenzione dal pianoforte, ma lo reimmaginano, tracciando percorsi inesplorati e spingendo l’ascoltatore verso nuove frontiere di percezione.

    Il terzo abito: quattro suite ambientali. In queste composizioni, il pianoforte dialoga con tessiture sonore che richiamano le atmosfere di Brian Eno e Harold Budd, filtrate attraverso una sensibilità contemporanea. Qui il suono diventa paesaggio emozionale: un viaggio intimo, capace di evocare immagini interiori più che visive, con una sottile componente narrativa che si snoda tra le note.

     

    Soloist non è solo un disco di piano, né un semplice concerto, un’opera di elettronica o neoclassica: è un viaggio in cui il paradigma sonoro si sposta e si reinventa, sperimentando il punto di incontro tra tradizione e avanguardia. Un’esperienza immersiva di condivisione autentica e connessione intima con chi ascolta.

    Il viaggio di Boosta con Soloist prende forma anche grazie al sostegno di partner che condividono la stessa visione: Yamaha, con i suoi pianoforti dallo spirito innovativo e dal suono inconfondibile; Volvo Car Italia, che accompagna ogni tappa del tour con stile, comfort, sicurezza e attenzione all’ambiente; e Algam EKO, che mette a disposizione strumenti e tecnologia all’avanguardia per dare voce alla musica, senza compromessi.

     

    Anche grazie a questo nuovo progetto, Boosta continua a spingersi oltre i confini dell’arte, esplorando nuove forme espressive, dalla musica alla scrittura, dalla produzione al sound design.

    Infatti, oltre alla sua carriera musicale, continuano in parallelo le attività di sound artist. Suoi i progetti ManGroove, una foresta di microfoni interattiva installata nel 2023 alle OGR di Torino e Galleria Sonore per le Gallerie d’Italia, nel quale quattro opere iconiche, una per sede museale, sono state trasformate in una partitura visiva eseguita dal vivo. All’interno di Sonogramma, il nuovo spazio dedicato al suono, all’arte e alla tecnologia, inaugurato a Torino nel 2024. Un ex laboratorio di ceramica, oggi diventato il suo studio d’artista, tra fotografie, macchine da scrivere e altoparlanti, esplora il suono attraverso i vari mediumLe sue opere fotografiche e sonore sono entrate in grandi collezioni private.

     

    Dileo è costantemente impegnato anche con dei laboratori musicali per i più piccoli, attivati all’interno di diversi ospedali d’Italia, con l’obiettivo di dare alla luce una scuola di musica elettronica per l’infanzia. Un’occasione per conoscere ed esplorare la musica, attraverso la meraviglia e il gioco dei suoni.

     

    Davide Dileo, noto anche come Boosta, è un musicista, DJ, compositore, produttore e sound artist con una carriera lunga 25 anni. Co-fondatore e tastierista dei Subsonica, Dileo ha contribuito a otto album di platino, vendendo centinaia di migliaia di copie. Il suo lavoro come produttore include collaborazioni con MinaPlacebo e Depeche Mode, tra gli altri. Nel 2021, il suo album di musica elettronica e pianoforte Facile è entrato nelle classifiche di musica classica ed è stato trasmesso dai principali canali internazionali. Nello stesso anno, Dileo ha inaugurato il suo primo spazio espositivo a Torino, esplorando il suono come mezzo artistico trasformativo. L’anno successivo ha visto l’uscita globale del suo album in sei parti Post Piano Session con la sua etichetta, Torino Recording Club, che è stato eseguito in luoghi iconici, dal Servant Jazz Quarter di Londra a Castel Sant’Angelo a Roma. Il lavoro di Dileo è stato presentato ed eseguito in prestigiose istituzioni, dal Teatro della Scala all’OGR e in collaborazione con artisti e performer acclamati come Roberto Bolle. Le sue opere incarnano la convergenza di suono, arte e spazio, in un’esperienza immersiva a 360°.

     

     

    SOLOIST Tour 2025

    Davide “Boosta” Dileo

     

    29 aprile VicenzaTeatro Olimpico

    30 aprile RomaAuditorium Parco della Musica E. Morricone

    2 maggio PerugiaAuditorium San Francesco

    3 maggio Sant’Agata Bolognese (BO), Teatro F. Bibiena

    4 maggio Montefano (MC)Teatro la Rondinella

    7 maggio Firenze, Sala Vanni

    8 maggio Mestre (VE), Centro Culturale Candiani

    9 maggio Sacile (PN)Teatro Zancanaro

    10 maggio Taranto, Mercato Nuovo

    14 maggio Torino, Oratorio Santa Pelagia

    16 maggio MilanoGiardino della Triennale

    17 maggio Genova, Teatro Verdi

     

     

    Davide Dileo

    SOLOIST

    Disc 1 LP side A 00:20:57

     

    1 Cortex (Davide Dileo) 00:04:04

    2 Short walk (Davide Dileo) 00:01:05

    3 BTW (Davide Dileo) 00:02:50

    4 In my room pt.3 (Davide Dileo) 00:03:33

    5 An old theatre (Davide Dileo) 00:02:55

    6 Slave to my rhytm (Davide Dileo) 00:02:07

    7 My endless love (Davide Dileo) 00:01:46

    8 Black hole sun (Christopher Cornell) 00:02:37

     

    Disco 1 LP side B 00:21:54

     

    1 Re (Davide Dileo) 00:07:48

    2 Case of proof (Davide Dileo) 00:03:49

    3 Overloading (Davide Dileo) 00:01:58

    4 In my room pt.2 (Davide Dileo) 00:05:45

    5 The drummy melody of M spleen (Davide Dileo) 00:02:34

     

    (P) 2025 UNDERDOG S.R.L. distributed by Sony Music Entertainment Italy S.p.A.                   

    Repertoire Owner: UNDERDOG S.R.L.     

     

    This album was recorded in Turin, Italy, at TORINO RECORDING CLUB,

    except for the piano parts in tracks (2), (4), (5), (8), (10), (11), and (13), which were recorded at RIVERSIDE STUDIO in Turin. Recorded and mastered by Nick Foglia.

     

    I wrote these songs because I had to. Music is like calligraphy: it shifts with the seasons of life. Writing it down is a way of capturing who you are in that moment, a powerful keepsake of our ever-changing selves.

    I’m deeply grateful to my family, in order of their arrival in this world: my parents, Rita and Claudio, my brother Giampaolo, and my beloved daughters, Lua and Ira—your happiness is my greatest wish.

    A heartfelt thank you to Lucia Maggi, Silvia Magoni, and Andrea Scaccia for truly understanding what I needed.

    And to my Subsonica family—you’re one of the reasons I’m still doing what I love.

    I hope this album becomes part of the soundtrack of your life, even if just for a short while.

    Because if it does, it means the images in this film are yours now.

  • Elsa Martin e Stefano Battaglia Il nuovo album “Lyra” dedicato alla figura di Pier Paolo Pasolini

    Giovedì 6 marzo 2025 esce Lyra, il nuovo album della cantante Elsa Martin e del pianista Stefano Battaglia, dedicato alla figura di Pier Paolo Pasolini e pubblicato dall’etichetta Artesuono.

    Un dialogo tra musica e poesia, voce e pianoforte, che prende forma in 12 brani originali con liriche tratte dalle poesie in friulano di Pasolini. Un lavoro meticoloso, dove ogni parola è cucita su ogni nota tessendo una trama sonora divenuta negli anni cifra distintiva di questo duo. L’album verrà presentato in concerto domenica 9 marzo al Teatro Immersivo P. Maurensig di Tavagnacco.

     

    I brani di Lyra danno vita a nuove forme musicali frutto dell’incontro tra tradizione liederistica, musica popolare e contemporaneità. L’improvvisazione e la creazione estemporanea si intrecciano ai significati profondi dei testi poetici, mettendo in luce tanto la sensibilità interpretativa quanto la vocazione sperimentale e performativa dei due artisti, in sintonia con le nuove musiche.

     

    In questo album, soprattutto nel lavoro sui testi, si respira un senso di scoperta continua, uno stupore che rende ogni parola nuova, rivelatrice. La poesia friulana di Pasolini è già di per sé una reinvenzione, il frutto di una lingua che gli appartiene, ma non del tutto: il friulano è la sua lingua materna ma non la sua lingua madre. Eppure, proprio attraverso di essa, Pasolini reinventa e arricchisce il linguaggio, esprimendo un senso di mistero e profondità quasi sacra.

     

    Quella di Lyra è una musica che nasce e torna nel silenzio, in una dimensione poetica e contemplativa del verbo. In questo nuovo album, Elsa Martin e Stefano Battaglia sublimano in un certo senso il Pasolini uomo e l’icona contemporanea, celebrando il suo pensiero e il suo lascito, sempre più urgente e necessario, elevandolo a suono e intelletto.

     

    Lyra testimonia un sodalizio artistico che dura da dieci anni, quello tra Elsa Martin e Stefano Battaglia, nato dall’amore condiviso per la poesia e per la valorizzazione delle lingue “minori”, espressioni autentiche di una cultura custode di identità profonde. Un cammino in cui la figura di Pasolini, complice anche il legame di Martin con la terra friulana, è stata sin dall’inizio una presenza centrale, ispirando ricerca e suono.

     

    Già nel 2005 Battaglia aveva dedicato a Pasolini il doppio album Re: Pasolini per ECM, e oggi alcune di quelle composizioni rivivono in Lyra, arricchite dalle liriche del poeta. Anche Martin ha attraversato l’universo pasoliniano con l’album Linguamadre: Il Canzoniere di Pasolini, del 2020, e successivamente con lo spettacolo teatrale Rosada!. Il loro percorso condiviso affonda le radici in Sfueai (2019), una antologia che raccoglie le voci più poetiche del Friuli, tra cui, inevitabilmente, quella di Pasolini.

     

    Poeta, sceneggiatore, regista, scrittore, drammaturgo, attore, saggista e pedagogo che destina verità attualissime sull’omologazione e la rivoluzione antropologica, ricordare Pier Paolo Pasolini (quest’anno si celebrano i 50 anni dalla morte) significa celebrare la memoria di un paese intero, l’Italia, il cui dibattito socio-politico del dopoguerra è stato attraversato furiosamente dalla sua etica umanistica: il suo impatto di artista intellettuale sui mutevoli tessuti sociali dell’epoca fu durissimo e ancora oggi inestimabile.

     

    Formazione

    Elsa Martin, voce

    Stefano Battaglia, pianoforte

     

    Tracklist

    1         Lyra (p. p. p.) poem by Pier Paolo Pasolini – music by Stefano Battaglia

    2         Donzel poem by Pier Paolo Pasolini – music by Stefano Battaglia

    3         Casarsa poem by Pier Paolo Pasolini – music by Stefano Battaglia

    4         Lyra (p. p. p.) II music by Stefano Battaglia

    5         Canzone di Laura Betti music by Stefano Battaglia

    6         Soreli poem by Pier Paolo Pasolini – music by Stefano Battaglia

    7         Pari Nustri poem by Pier Paolo Pasolini – music by Stefano Battaglia

    8         A na fruta poem by Pier Paolo Pasolini – music by Elsa Martin

    9         Lyra (p. p. p.) III poem by Pier Paolo Pasolini – music by Stefano Battaglia

    10     In forma di rosa poem by Pier Paolo Pasolini – music by Elsa Martin / Stefano Battaglia

    11     Ciampanis poem by Pier Paolo Pasolini – music by Stefano Battaglia

    12     Lyra (p. p. p.) IV poem by Pier Paolo Pasolini – music by Stefano Battaglia

     

    Artesuono

    ART241 c&p 2025

    Amerio Stefano Edizioni Musicali

    Data di registrazione: Marzo 2024

    Data di missaggio: Ottobre 2024

    Registrato, missato e masterizzato da Stefano Amerio Artesuono Recording Studios – Cavalicco (UD) Italy

    Foto di copertina: Ulderica Da Pozzo

    Grafica di Elisa Caldana

     

    LYRA (nelle diverse versioni eccetto quella al piano) contiene la poesia PRUFÙN DI SERA (da Poesie dimenticate)

    DONZEL contiene la poesia O ME DONZEL (da Poesie a Casarsa) 

    CASARSA contiene la poesia DEDICA (da Poesie a Casarsa)

    SORELI contiene la poesia SORELI (da Poesie dimenticate)

    PARI NUSTRI contiene 3 strofe di LA DOMÈNIA ULIVA (da Poesie a Casarsa)

    A NA FRUTA contiene la poesia A NA FRUTA (da Poesie a Casarsa)

    IN FORMA DI ROSA contiene un estratto del componimento POESIA IN FORMA DI ROSA (da Poesia in forma di rosa)

    CIAMPANIS contiene la poesia CIANT DA LI CIAMPANIS (da Poesie a Casarsa)

  • “Semplicemente Frida” in tour dal 7 marzo il nuovo spettacolo di Frida

    Dopo il successo riscontrato nelle sue precedenti tournée, dove ha conquistato il pubblico italiano e straniero con il suo talento e la sua personalità, Frida riparte con un nuovo tour dal titolo “Semplicemente Frida”, che segna l’inizio di una nuova e vibrante fase della sua carriera musicale.

    Prima data il 7 marzo al Teatro Comunale di Cagli (PU), poi il 15 marzo al Teatro Carani di Sassuolo (MO), il 19 marzo al Teatro Giotto di Borgo San Lorenzo (FI), il 20 marzo al Teatro Del Parco di Mestre (VE), l’11 aprile al Teatro Garybaldi Suoneria di Settimo Torinese (TO), il 12 giugno all’Auditorium della Radio Nazionale di Bratislava (Slovacchia) e il 18 giugno al Teatro Olimpico di Vicenza. Prodotto da Bubba Music, le date di Semplicemente Frida sono in continuo aggiornamento.

    Con questo nuovo spettacolo, Frida Bollani Magonida oggi semplicemente “Frida”, si presenta al pubblico con una proposta artistica più matura e autentica, pronta ad abbandonare le etichette per abbracciare una dimensione più personale e intima. Il tour è anche un’opportunità per scoprire il nuovo suono della sua musica. Con sonorità più moderne e contemporanee, grazie all’inserimento di strumenti elettronici, il nuovo repertorio include brani originali, che riflettono la sua evoluzione artistica, insieme a nuove interpretazioni di successi internazionali. Ad accompagnarla sul palco, il musicista britannico Mark Glentworth, che contribuisce a dare una nuova energia alla performance e un ulteriore arricchimento musicale.

    “Dopo questi cinque meravigliosi anni – commenta Frida – pieni di esperienze fantastiche, il 2025 rappresenta un cambiamento, e io non vedo l’ora di presentarvi la Frida che preferisco, la Frida più adulta, che però non smetterà mai di imparare, e che affronta la vita con un sorriso. In questo spettacolo porteremo più tecnologia sul palco e tanta, bella musica nuova, grazie anche al mio collaboratore musicale Mark Glentworth e a tutto il mio team che mi aiuta sempre tanto nel realizzare le mie idee. Non vedo l’ora di salire sul palco!”

    Un’altra novità che accompagna il tour è la scelta di Frida di suonare il pianoforte elettrico, un elemento che contribuirà a dare un carattere più moderno e dinamico alla sua performance. Inoltre, in un segno di intimità e di connessione diretta con il pubblico, Frida si esibirà rivolta verso gli spettatori, per rendere ogni concerto un momento di vicinanza e condivisione.

    Frida è, inoltre, già al lavoro sul suo nuovo album, che potrebbe vedere la luce nel corso del 2025, segnando un ulteriore passo nella sua crescita artistica. Il nuovo disco, in fase di produzione, promette di essere un nuovo capitolo musicale ricco di sorprese, in perfetta sintonia con il suo nuovo sound e il suo approccio più intimo e personale.

    Link prevendite https://linktr.ee/semplicementefrida.tour

    IG https://www.instagram.com/frida_musicworld/

    07/03 Cagli (Pu), Teatro Comunale 

    15/03 Sassuolo (Mo), Teatro Carani 

    19/03 Borgo San Lorenzo (Fi), Teatro Giotto 

    20/03 Mestre (Ve), Teatro Del Parco

    11/04 Settimo Torinese (To), Teatro Garybaldi – Suoneria 

    12/06 Bratislava (Slovacchia), Auditorium Della Radio Nazionale

    18/06 Vicenza, Teatro Olimpico  

  • Simone Alessandrini Storytellers  il nuovo album Circe  Parco della Musica Records/giugno 2024

    Simone Alessandrini Storytellers il nuovo album Circe Parco della Musica Records/giugno 2024

    Circe è il nuovo album del sassofonista Simone Alessandrini, terzo e ultimo capitolo della trilogia Storytellers. Alla guida di un ensemble di dodici elementi, Alessandrini continua a utilizzare la musica come veicolo narrativo, per raccontare conflitti, brame e sublimazioni del genere umano.

     

    Dopo l’omonimo Storytellers (2017), dove tra mito e storia, aveva rievocato alcuni personaggi comuni, ma allo stesso tempo leggendari, sullo sfondo della Seconda Guerra Mondiale, e Mania Hotel (2021) dedicato al tema della follia, in questo nuovo album, in uscita su cd e digitale venerdì 14 giugno per la Parco della Music Records, Alessandrini rappresenta in musica tematiche quanto mai attuali dello stato di natura dell’uomo, rispetto allo stato di cultura.

     

    Qui nel ruolo di Ulisse, al sax alto e flauti, Alessandrini ha riunito attorno a sé una formazione eterogena, composta da dodici musicisti, con Laura Giavon alla voce nel ruolo di Circe, Federico Pascucci, sax tenore, clarinetto turco e caval, nel ruolo del vitello; Antonello Sorrentino, tromba e flicorno, nel ruolo del cavallo; Mariasole de Pascali, flauto traverso, ottavino, nel ruolo della serpe; Federico D’Angelo, sax baritono, clarinetto basso, tuba, nel ruolo del leone; Giacomo Ancillotto, chitarre, nel ruolo della cerva; Marcella Carboni, arpa, nel ruolo della lepre; Nazareno Caputo, vibrafono, marimba, nel ruolo dell’ostrica; Simone Pappalardo, elettronica e strumenti autocostruiti, nel ruolo del cane; Riccardo Gola, contrabbasso, basso elettrico, nel ruolo della talpa; Riccardo Gambatesa, batteria, percussioni, nel ruolo del capro.

     

    L’ispirazione per il terzo capitolo di Storytellers gli viene dalla “Circe” di Giovan Battista Gelli, un libro poco noto, composto da dieci dialoghi di contenuto morale, pubblicato per la prima volta nel 1549 a Firenze. Nel testo, l’autore riprende il celebre episodio dell’Odissea e immagina che Ulisse ottenga da Circe la facoltà̀ di conversare con i suoi greci trasformati in animali, i quali inaspettatamente si pronunciano a favore della propria condizione ferina e oppongono un netto rifiuto all’offerta di recuperare le fattezze umane, sostenendo la superiorità̀ etica degli animali rispetto alle debolezze, ai vizi e alle miserie che caratterizzano l’esistenza degli uomini.

     

    Nasce, quindi, l’idea di un’operetta nella sua forma, ma con il suono del jazz contemporaneo e allo stesso tempo un andamento ciclico e tribale, che veste e denuda l’approccio colto occidentale.

    Nell’opera, ogni musicista rappresenta un animale che si racconta in maniera astratta, con le incursioni di Circe, il cui ruolo è assunto dal canto, come unico veicolo narrativo. L’ensemble muta di brano in brano, passando da momenti densi come l’overture, a sezioni minimali, parti di improvvisazione radicale contrapposte a sezioni di scrittura verticale fitta e rigorosa. L’intento è di dare più dimensioni alla sceneggiatura musicale, rappresentando gli stati d’animo dei vari animali, mentre raccontano i vari malesseri del genere umano.

     

    Simone Alessandrini rilegge un’opera concepita come un oracolo, che spiega in maniera surreale quello che può accadere agli uomini se dimenticano di alimentare la fiamma accesa dell’anima. Una metamorfosi che può essere vista sia come punizione, che come dono. Un dialogo in musica per comprendere il rapporto dell’uomo con la propria natura bestiale, e tramutare il conflitto in sublima unione ultraterrena.

     

    TRACKLIST

    1 Preludio1’57’’

    2 Circe 3’44’’

    3 Interludio I. Ostrica 2’50’’

    4 Xopeìa. Leone 6’06’’

    5 La Lepre E Lo Specchio 2’40’’

    6 Canto Della Cerva 4’57’’

    7 Interludio II. Cane 1’57’’

    8 La Frusta Del Timore. Capro 4’15’’

    9 Il Passaggio. Serpe 3’32’’

    10 Interludio III. Talpa 1’15’’

    11 Cavallo E Mal D’amore 5’46’’

    12 Marcia Del Sopruso. Vitello 2’59’’

    13 Epilogo. Ulisse 7’38’’

     

    FORMAZIONE

    Simone Alessandrini, sax alto, flauti (nel ruolo di Ulisse)

    Laura Giavon, voce (nel ruolo di Circe)

    Federico Pascucci, sax tenore, clarinetto turco, caval (nel ruolo del vitello)

    Antonello Sorrentino, tromba e flicorno (nel ruolo del cavallo)

    Mariasole de Pascali, flauto traverso, ottavino (nel ruolo della serpe)

    Federico D’Angelo, sax baritono, clarinetto basso, tuba (nel ruolo del leone)

    Giacomo Ancillotto, chitarre (nel ruolo della cerva)

    Marcella Carboni, arpa (nel ruolo della lepre)

    Nazareno Caputo, vibrafono, marimba (nel ruolo dell’ostrica)

    Simone Pappalardo, elettronica e strumenti autocostruiti (nel ruolo del cane)

    Riccardo Gola, contrabbasso, basso elettrico (nel ruolo della talpa)

    Riccardo Gambatesa, batteria, percussioni (nel ruolo del capro)

  • JAZZAP 24: il Festival diffuso del Piceno  Un’onda musicale tra persone luoghi e cultura  Dal 14 giugno al 30 luglio

    JAZZAP 24: il Festival diffuso del Piceno Un’onda musicale tra persone luoghi e cultura Dal 14 giugno al 30 luglio

    Dal 14 giugno al 30 luglio torna JazzAP, il Festival diffuso del Piceno: una contaminazione di generi musicali, eventi culturali, paesaggi, luoghi e persone. Un invito a vivere insieme la ricchezza che nasce dall’incontro della cultura musicale e grandi artisti internazionali con le meraviglie del territorio. Molti i nomi in cartellone: Eugenio FinardiAvion TravelThe Bad Plus, Antonello Salis, Mark Lettieri, Naomi BerrillKarima e molti altri.

     

    JAZZAP torna nel 2024 con la sua terza edizione, dopo i successi delle due edizioni passate, e continua a portare artisti internazionali e occasioni di incontro tra le montagne, il mare, i borghi e le città del Piceno.

    A partire dal 14 giugno e per oltre un mese e mezzo, fino al 30 luglio, i nomi del panorama musicale mondiale guideranno l’onda di eventi che attraverserà il territorio e incontrerà i paesaggi dei Sibillini e dei Monti della Laga, il mare della riviera adriatica, il travertino di Ascoli Piceno, la meraviglia sospesa dei borghi di collina già cantati e apprezzati da artisti di tutto il mondo.

     

    Come nelle edizioni precedenti, e forte anche della lunga esperienza alla guida del Cotton Jazz Club Ascoli, il direttore artistico Emiliano D’Auria, grazie alla collaborazione e al supporto del Comune e della Provincia di Ascoli, e dei Comuni di Monteprandone, San Benedetto del Tronto, Castignano, Arquata, Offida, Ripatrasone, Force, Montegallo, Rotella, Acquasanta e Grottammare, e non ultimo di tutto il Consorzio del Bacino Imbrifero del Fiume Tronto (BIM), ha disegnato un ricco programma con numerosi concerti che costruiscono un itinerario tra i generi musicali (jazz, soul, blues, cantautorato, elettronica), per incontrare nel Piceno le emozioni della musica internazionale.

     

    Il programma di quest’anno arricchisce gli oltre 50 eventi allestiti negli anni passati in più di 30 location diverse, perché JAZZAP rilancia sempre di più la sua idea di cultura: cultura diffusa come un’onda che abbraccia la grande varietà del territorio proponendo occasioni di incontro, di ascolto musicale e di sintonia con i mille aspetti, a volte conosciuti a volte più nascosti, che sono una delle grandi ricchezze del territorio Piceno. E così porta concerti ed eventi in piazze, borghi, rifugi di alta montagna, in riva al mare, tutti luoghi dove le persone e il paesaggio si incontrano seguendo l’onda della musica di JAZZAP.

     

    Il programma

     

    Venerdì 7 giugno, nel Chiostro Maggiore di San Francesco ad Ascoli Piceno, sono previsti due concerti a ingresso gratuito che anticipano l’inizio del Festival: alle 20.00 il piano solo del polacco Krzysztof Kobylinski e alle 22.00 il concerto del sassofonista olandese Paul van Kemenade.

     

    Sarà invece la cantante Karima con il nuovo progetto “No Filter” a inaugurare ufficialmente JazzAp 2024, venerdì 14 giugno alle 21.30 a Monteprandone, in piazza san Giacomo. Qualche ora prima, alle 19.30 in Piazz dell’Aquila, è previsto lo street concert della Matteo Grandoni Electrik Band.

    (Inizialmente, per questa prima data inaugurale, era previsto il concerto del nuovo quintetto di Enrico Rava, che purtroppo è stato annullato per indisposizione del noto trombettista)

     

    Domenica 16 giugno alle 19:30 al Creuza de Ma di San Benedetto del Tronto è la volta del quartetto del trombettista Luca Aquino con il progetto Lunaria 2.

     

    Sabato 22 giugno a Castignano il quartetto serbo Eyot alle 20:00 e alle 22:00 il quintetto lituano del pianista Dainius Pulauskas suoneranno in Piazza S. Pietro. Domenica 23 giugno alle 18:30, il piano solo del pianista Enrico Zanisi al Belvedere di Forca di Presta.

     

    Venerdì 28 giugno, il trio Euphonia di Eugnio Finardi, con il sassofonista Raffaele Casarano e il pianista Mirko Signorile, alle 21:30 in Piazza del Popolo a Offida, concerto preceduto dalla P-Funking band nelle strade del borgo.

     

    A luglio, JazzAP si sposta ad Ascoli Piceno per tre giorni consecutivi di concerti in Piazza del Popolo. Sabato 6 luglio alle 23:00 il sassofonista Enzo Favata in quartetto presenta “The crossing”, domenica 7 luglio alle 21:30 il quintetto di Raffaele Casarano con “Ani’s Live”, preceduto da diversi street concert nel centro storico a partire dalle 19:30. Infine, lunedì 8 luglio alle 21:30, il concerto degli Avion Travel con la Medit Orchestra diretta da Angelo Valori chiude la tre giorni di JazzAp ad Ascoli Piceno.

     

    Si prosegue sabato 13 luglio a Ripatransone, alle 19,30 nella Scalinata di Via Margherita con il duo composto dal contrabbassista Jacopo Ferrazza e dalla cantante/chitarrista Simona Severini e alle 21.30 in Piazza XX Settembre con il Mark Lettieri Group.

    Il 20 luglio, a Rotella, sotto la Torre dell’Orologio alle ore 20.00, è la volta della pianista, cantante e compositrice cubana Jani McPherson.

     

    Domenica 21 luglio ore 20:00, al Belvedere Balzo di Montegallo il concerto dedicato al genio musicale di Jelly Roll Morton della sassofonista e cantante altoatesina Helga Plankensteiner. Sabato 27 luglio, ore 20.00 a Force, al Belvedere di Quinzano, la violoncellista e cantante irlandese Naomi Berrill presenta in trio il suo ultimo album Inish. Domenica 28 luglio alle 21.30, in piazza di Paggese ad Acquasanta Terme, il quartetto statunitense The Bad Plus.

     

    Chiude l’edizione 2024 di JazzAp, martedì 30 luglio in Piazza Peretti a Grottammare, ore 21.30, il concerto del duo composto dal pianista e fisarmonicista Antonello Salis e dal sassofonista Stefano Cocco Cantini.

     

     

    Sito www.jazzap.it

    FB www.facebook.com/cottonjazzclub

    IG www.instagram.com/cottonjazzclub

  • In a New World  Il nuovo album di Marco Tiraboschi  con ospiti Marc Ribot e Javier Girotto

    In a New World Il nuovo album di Marco Tiraboschi con ospiti Marc Ribot e Javier Girotto

    Esce martedì 2 aprile “In a New World” per la Da Vinci Records, il nuovo album del chitarrista Marco Tiraboschi, tra composizioni cosmopolite e un melting pot di sonorità provenienti da tutto il mondo.

     

    Numerosi gli ospiti eccellenti che Tiraboschi ha coinvolto in questa sua seconda fatica discografica: Marc RibotJavier GirottoAlessandro “Asso” Stefana, che ha curato la registrazione e il missaggio e, infine, il produttore, sound engineer e arrangiatore Taketo Gohara per la masterizzazione.

     

    Echi dal sud America, Medio Oriente, Africa ed Europa: nelle 11 tracce dell’album, il trio, completato dal violinista Daniele Richiedei e dal contrabbassista Giulio Corini, esplora con forza ed eleganza tanti e variegati stili musicali provenienti dalle più diverse parti del mondo; un “nuovo mondo” in cui si fondono composizioni originali e coinvolgenti, amalgamate in un flusso di sonorità dallo stile ben definito.

    Per Marco Tiraboschi la musica, infatti, è una continua ricerca nell’ottica della world music, lontana da tentativi di occidentalizzazione o di appropriazione di linguaggi delle diverse culture. Nella sua ricerca, “l’altro” viene approcciato con un sincretismo libero da stereotipi e per arricchirsi così di tutta l’improvvisazione di matrice jazz, di cui Tiraboschi e il suo trio sono maestri.

     

    Quella tracciata da “In a New World” è una nuova via che va in parallelo con le nuove strutture sociali: l’artista vuole arrivare a una fruibilità di ascolto senza nascondersi in facili intellettualismi. In questa ricerca, non c’è limite all’ispirazione: anche un brano come “Frame by frame” del gruppo progressive-rock King Crimson diventa stimolante paradigma di alchimie tra musiche tradizionali e composizioni colte contemporanee. Il viaggio tra Europa e Africa di “Natus”, un incontro tra antiche tradizioni e la ricerca di una voce nuova, ma anche la riflessione sulla nascita come nuovo inizio, una nuova opportunità per l’umanità. Quel posto sicuro che è “An empty garden”, un luogo che fa stare bene. L’omaggio al mondo della musica latina di “El suadente”, che non rinuncia alla seduzione del jazz e a un tocco di oriente.

     

    L’album ha iniziato a prendere forma nel 2020 durante il primo lockdown, quando l’incertezza del futuro imponeva quasi la necessità di credere e sperare per forza in un rinnovamento, un mondo migliore del precedente. In quel periodo Marco Tiraboschi inizia a comporre “Un respiro”, un brano empatico costruito sul ritmo cadenzato e ossessivo dei ventilatori polmonari utilizzati per i malati di COVID. Poi è arrivato “Past change” sul tema del cambiamento e dell’apertura verso il futuro. Da qui in poi il progetto ha iniziato a prendere una forma ben definita con la composizione di nuovo materiale e il riarrangiamento di brani composti anni prima.

     

    “In a New World” è un disco ricco di citazioni, riferimenti, collaborazioni. Quella con Javier Girotto, con cui Tiraboschi condivide il saper entrare in profondità nelle composizioni con energia e vena melodica. La straordinaria chitarra di Marc Ribot, caposcuola di correnti musicali innovative, considerato uno dei musicisti più influenti al mondo. Il missaggio di Alessandro “Asso” Stefana, musicista di spicco della scena italiana che con la sua visione contribuisce ancora di più alla coesione dell’opera. E poi Taketo Gohara, produttore discografico, sound engineer e arrangiatore.

    Da segnalare l’immagine in copertina dal titolo “Denuncia alla guerra”, opera originale di Federica Jeanne de Luca, artista particolarmente sensibile al dialogo sinergico tra musica e immagine.

     

    Un fluire interrotto dalla tragica scomparsa dell’amico di Tiraboschi, il musicista Simone Prando al quale dedica il brano che intitola l’album. Un set vario e ben strutturato sul confine tra la world music e il jazz, cucito sul suono della chitarra, dell’oud, del violino e del contrabbasso, fatto di sapori e colori a volte tenui, a volte decisi e contrastanti, che cercano di integrare vari linguaggi “mondiali” in un unico coerente discorso potenzialmente comprensibile a tutti.

     

    Musicista eclettico, prendendo elementi della musica contemporanea, dei Balcani, del Medio Oriente e jazz, Marco Tiraboschi persegue un’idea basata sulla fusione multiculturale che trascenda stili e tecniche, per focalizzarsi sulla formazione di un linguaggio d’arte personale ed emotivamente comunicativo. Diplomato al conservatorio di Brescia, dal 2019 è anche direttore artistico del Festival di world music Etno-Tracce in Franciacorta e nel 2023 ha pubblicato il metodo per chitarra «una chitarra a colori» per l’editore DOREMIDOLARE.

     

     

    Formazione

    Marco Tiraboschi (composizioni, chitarra, oud)

    Giulio Corini (contrabbasso)

    Daniele Richiedei (violino e viola)

    feat

    Javier Girotto (Sax soprano, flauti)

    guest Marc Ribot (electric guitar) e Alessandro «Asso» Stefana (hand clapping)

     

    Tracklist

    1 00:21 (Tiraboschi) 6:26

    2 Natus (Tiraboschi) 7:29

    3 An empty garden (Tiraboschi) 3:28

    4 El suadente (Tiraboschi) 6:21

    5 La nuit parisienne (Tiraboschi) 5:46 

    6 Intro (Girotto) 2:36 

    7 Past change (Tiraboschi) 6:01

    8 In a new world (Tiraboschi) 4:57

    9 Frame by frame (Fripp, Belew, Levin, Bruford)         7:01

    10 Un respiro (Tiraboschi) 4:04

    11 Sher (Tiraboschi) 4:48