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  • Relazioni tossiche e doppia identità: Bennyvi canta ciò che molti vivono e pochi raccontano

    Una doppia personalità, imprevedibile, manipolatoria. È questa l’immagine che Bennyvi immortala nel suo nuovo singolo, “Gemini” (DelmaJag Records). A pochi mesi dal successo di “I Know What You Are“, che ha riscosso numerosi consensi sui principali media italiani, europei e statunitensi e l’ha consacrata come una delle voci più interessanti della nuova scena internazionale, la cantautrice ticinese di origini venete torna con un brano ancora più diretto e graffiante sulle relazioni segnate da ambiguità e narcisismo.

    Secondo recenti dati pubblicati da Psychology Today, il 45% dei giovani tra i 18 e i 30 anni ha vissuto almeno una volta nella vita un rapporto sentimentale tossico, caratterizzato da manipolazione, disequilibrio e forte instabilità. Mai come oggi, le relazioni affettive si giocano su un terreno scivoloso, dove il fascino può trasformarsi in controllo e le promesse in strumenti di dominio. La costruzione dell’identità – amplificata dai social e dalla costante esposizione – crea legami più fragili e volatili, rendendo più difficile riconoscere chi si nasconde dietro una maschera. Il narcisismo è sempre più radicato. Tra manipolazione affettiva, gaslighting e giochi di potere, molte persone si trovano intrappolate in rapporti in cui l’altro costruisce una versione di sé affascinante e irresistibile, salvo poi rivelare il proprio lato più freddo e calcolatore. L’incertezza e la contraddizione diventano pericolose armi di controllo, che alimentano dipendenza e senso di inadeguatezza. Un fenomeno amplificato dall’iperconnessione digitale, dove l’apparenza regna sovrana e le emozioni vengono spesso distorte o mercificate.

    Un ciclo di attrazione e distruzione che segna chi ne rimane coinvolto, rendendo sempre più complesso distinguere tra sincerità e strategia. È proprio su questa dinamica, così reale e attuale, che Bennyvi ambienta la narrazione di “Gemini”: la storia di un amore che si rivela ingannevole, fino a sgretolarsi sotto il peso della sua stessa ambiguità, in cui l’altro mostra due volti opposti, capaci di sedurre e ferire con la stessa rapidità.

    Su una produzione dal respiro internazionale, che richiama le hit d’Oltreoceano, “Gemini” intreccia pop ed elettronica con un ritmo incalzante scandito da clapping ritmici. Il sound si muove a mezz’aria tra le atmosfere confessionali di Taylor Swift, l’energia ruvida di Olivia Rodrigo e la fluidità sofisticata di Sabrina Carpenter, creando un contrasto netto, un gioco di specchi che ribalta gli equilibri.

    Bennyvi mette in scena un protagonista che cambia volto con una facilità disarmante, alternando lusinghe e menzogne. Una stabilità precaria che prende forma nei versi «Good lie, bad guy. Funny how the more you talk the less I believe you. Good time, good bye. For someone that’s two faced you’re terribly heartless.» («Bella bugia, cattivo ragazzo. Curioso come più parli meno ti credo. Bei momenti, addio. Per essere una persona con due facce sei terribilmente senza cuore.»)

    C’è qualcosa di familiare per molti in questa storia, una trama sottile e ricorrente che si insinua nelle relazioni e le svuota dall’interno. Il confine tra carisma e inganno è labile, e spesso si riconosce solo a posteriori, quando le parole che ammaliavano diventano schemi, gabbie che limitano, soffocano.

    «Scrivere “Gemini” è stato catartico – racconta Bennyvi -. Ho voluto mostrare come facilmente possiamo cadere nella trappola di chi ci mostra solo una parte di sé, nascondendo un’anima opposta e pericolosa. È fondamentale imparare a riconoscere questi meccanismi per proteggere sé stessi e la propria indipendenza.»

    Questa dualità spietata si fa strada nei versi, tra richiami ripetuti e immagini che si contraddicono, restituendo il senso di un’attrazione ambigua, che affascina e spaventa al contempo: «Gemini gemini. Which one of you will make me cry, make me cry? You’re such a gemini, gemini. For someone that’s two faced you’re terribly heartless.»(«Gemelli gemelli. Quale di voi mi farà piangere, mi farà piangere? Sei proprio un gemelli, gemelli.»)

    “Gemini” è anche il penultimo tassello prima della pubblicazione del tanto atteso EP d’esordio, che Bennyvi lancerà entro l’anno e che porterà alla luce una visione musicale ancora più matura e identitaria.

    «La musica deve anche far riflettere e aiutare a comprendere – conclude la cantautrice svizzera -. “Gemini” racconta esperienze che molti vivono senza riuscire a dare loro un nome. Riconoscerle è il primo passo per riprendere il controllo della propria emotività e della propria vita, diventando più consapevoli di sé e del proprio valore, anche nelle situazioni più difficili.»

    “Gemini” è un promemoria per una generazione che deve imparare a riconoscere le maschere dietro i sorrisi. Bennyvi utilizza la musica come strumento di lucidità, perché spesso ci rendiamo conto troppo tardi della vera natura di chi abbiamo accanto e del nostro valore personale. Aspetti imprescindibili da riconoscere in tempo, per proteggersi e vivere rapporti che non tolgano, ma arricchiscano entrambe le parti.

  • Gemini – Part One – Castor: Una costellazione di storie, un universo dentro ogni anima

    Gemini – Part One – Castor: Una costellazione di storie, un universo dentro ogni anima

    Come un itinerario che si snoda attraverso una sequenza di tappe, il viaggio che Myky ha immaginato per i suoi “Dreamers” ci conduce ora a un traguardo importante: il 30 novembre sarà disponibile Gemini – Part I – Castor.

    Un album il cui titolo, Gemini, rimanda a un’idea di dualità, non poteva che svilupparsi in forma duplice: la prima parte uscirà appunto il 30 novembre e porta il nome di Castore, uno dei Dioscuri, i gemelli figli di Zeus e di Leda.

    Narra il mito che quando Castore, il guerriero, morì in battaglia, suo fratello Polluce, il pugile, implorò il padre Zeus di permettergli di cedere la sua immortalità al fratello, oppure di fare sì che potesse raggiungerlo nell’oltretomba. Zeus, colpito dalla forza del loro indissolubile legame, diede ai due gemelli la possibilità di trascorrere insieme l’eternità, dimorando un giorno nell’Ade e un giorno nell’Olimpo. La loro simbologia porta in sé sia l’idea di immortalità che l’idea di morte, due volti indivisibili di un unico elemento, come a voler affermare che la morte non è che il necessario passaggio verso l’immortalità.  Ancora oggi Castore e Polluce sono raffigurati eternamente abbracciati nella costellazione dei Gemelli, uniti per l’eternità.

    Dualità, legami, connessione, amore, eternità sono le tematiche che legano come una trama di fili d’oro le sei canzoni che compongono l’album.

    Scrive Myky: “Nelle canzoni che compongono il mio nuovo lavoro discografico parlo di stelle, di oro, di legami indissolubili, di luce e oscurità, e ovviamente di amore, che è il motore dell’universo.

    Parlare di connessioni in un periodo in cui siamo stati per troppo tempo a distanza e continuiamo a

    stare a distanza, è per certi versi una sfida ma anche un’esaltazione di ciò che c’è di più bello: il

    legame, il legame tra i propri simili, in generale tra le persone

    Scrivere canzoni per me è sempre terapeutico, e questa volta in particolare, la musica è più che mai

    un’ancora di salvezza.

    “Gemini” è come un fiore di loto, come uno spiraglio di luce in mezzo al buio.

    Ho scritto queste canzoni in uno dei periodi più difficili per me, e proprio per questo, ogni singola

    nota vuole celebrare la VITA, la luce e tutto ciò che di bello mi circonda.”

    Il viaggio nell’universo profondo e affascinante di Gemini era iniziato con il primo singolo, Stars, un invito a valorizzare le proprie cicatrici, crepe e imperfezioni per dare valore alla luce della propria unicità, come insegna la tradizione nipponica del kintsugi. È stata poi la volta di Gemini, il singolo che dà il titolo all’intero progetto, un inno all’incontro dell’altro e del complementare dentro sé e fuori di sé, all’insegna di legami e connessioni ineluttabili quanto la verità, quanto l’eternità. La terza tappa è stata segnata da Free Love, un manifesto della gioia e della libertà di esprimere tutti i colori della propria anima nel nome dell’amore e della bellezza dell’unicità: perché un arcobaleno armonioso nasce solo dalla danza di tutti i colori.

    A questi singoli vanno ad aggiungersi tre nuovi titoli e una versione acoustic bossa della già citata Free Love. The One fotografa un amore che è incanto, incontro, scoperta dell’altro e di sé, necessario completamento di due anime che solo attraverso la comprensione, la connessione, l’abbraccio conseguono la piena espressione del proprio essere: l’uno nel due, il due nell’uno. Essere in due per meglio riconoscere la propria unicità, e vedere due unicità ricomporsi in un’unione. Good Enough parte dall’esperienza e dal sentire personale del cantautore per diventare un canto all’orgoglio di essere se stessi, superando ostilità e avversità per distillare arte e bellezza dal dolore. Oxygen è la canzone più intima e delicata fra quelle scritte da Myky nel suo intero percorso artistico. Meriterebbe un discorso a sé per il coraggio e la poesia coi quali affronta la ferita aperta della perdita e del distacco. In questo piccolo gioiello i temi più caratteristici dell’immaginario e dell’identità di Myky – le stelle, il sorriso, lo spirito guerriero, l’amore – concorrono a intrecciare una storia che sconfigge la disperazione e restituisce calore: una storia il cui la figura del padre è presente, percepibile, accanto al suo little baby boy, al suo favourite warrior attraverso l’amore che è eternità, Infinito. Love will never die.

    Questo progetto artistico, frutto di una ricerca approfondita nei miti classici, nella simbologia della tradizione orientale, nelle immagini archetipiche, è probabilmente il più autobiografico nella discografia di Myky, il più coraggioso nel raccontare le connessioni fra il vissuto personale e l’esperienza universale. Vede confermata la collaborazione con Angelo Sika (Sik Studio) per arrangiamenti e produzione. La veste grafica è stata curata invece dalla Pixelove Agency di Elio Brusco, che ha saputo tradurre in immagini accattivanti ed espressive l’alchimia di ritmo e profondità che caratterizza l’album.

    Il progetto vedrà il suo compimento con l’uscita della seconda parte, attesa per l’estate: Pollux, dal nome del secondo Dioscuro. I Dioscuri, che secondo la tradizione classica erano protettori delle battaglie, dei naviganti, ma anche della musica, rappresentano il perfetto emblema di questo progetto discografico. Proprio come nel loro mito, il viaggio attraverso le canzoni di Gemini ci affida un messaggio: ciò che dà accesso all’eternità, ciò che salva , ciò che è bussola, faro e porto sicuro, è l’amore.