Maggiori info: www.musicamorfosi.it
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Voce, tamburi, marranzano e loop station: la cantautrice Rachele Andrioli in concerto mercoledì 26 novembre a Settimo Milanese
In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’artista salentina eseguirà i brani tratti dal suo album solista “Leuca”, fondendo il repertorio popolare pugliese con altri mondi musicali, tra tradizione e innovazione. Ingresso libero (su prenotazione) con libera donazioneMILANO – Tra le tante iniziative promosse in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, spicca il concerto in programma mercoledì 26 novembre a Settimo Milanese: nell’auditorium comunale Anna Marchesini si esibirà, infatti, la talentuosa cantautrice e polistrumentista Rachele Andrioli, nome emergente della nuova scena nazionale, con il progetto Leuca. L’evento (inizio ore 21; via A. Grandi 12, ingresso con libera donazione, prenotazioni online su www.eventbrite.it/e/biglietti-leuca-rachele-andrioli- ) è organizzato dall’associazione culturale Musicamorfosi su iniziativa del Comune di Settimo Milanese, con il sostegno del Ministero della Cultura e di Siae nell’ambito del programma “Per Chi Crea” e con il contributo di Puglia Sounds.1862402779849 Fortemente radicata alla sua terra natale, il Salento, Andrioli parte dal repertorio popolare pugliese per fonderlo abilmente con altri mondi musicali e accompagna la sua voce con tamburi a cornice, flauti armonici, marranzano (lo scacciapensieri) e strumenti a corde, facendo un uso sapiente dell’elettronica. In Leuca, che è anche il titolo del suo primo album solista, l’artista salentina evoca rituali ancestrali che rapiscono lo spettatore, portandolo in un luogo altro, denso di suggestioni e colori. Il disco è un tributo alla musica popolare e al Mediterraneo, alle influenze più lontane e alla voce come sola bandiera, utilizzando come punto di partenza la fine della sua terra d’origine, il capo di Leuca. Il lavoro è il frutto degli ultimi anni di ricerca sulle tradizioni musicali che legano il Salento a ogni Sud del mondo; la musica e i testi originali delle composizioni raccontano storie mediterranee sospese tra verità e leggenda.Dotata di una grande forza interpretativa e impegnata in progetti in solo e con diverse formazioni (di world music, jazz e classica), Rachele Andrioli ha un’intensa attività concertistica in Italia e all’estero e collabora con importanti artisti internazionali quali Arto Lindsay, Piers Faccini, Rocco Nigro, Baba Sissoko e Roopa Mahadevan. Da diversi anni, infine, è l’animatrice di Coro a Coro, progetto corale di comunità che accoglie moltissime donne, di età e provenienze diverse, in un laboratorio polifonico sociale che connette il concetto di genere alla multiculturalità. -

Il trio di Alessio Lega ed Enrico Intra omaggiano Enzo Jannacci sabato 6 dicembre alla Camera del Lavoro di Milano
L’auditorium Di Vittorio ospiterà un concerto-spettacolo che vuole mantenere viva la memoria di una grande personalità della canzone d’autore italiana. Ingresso libero fino a esaurimento postiMILANO – Come fuori programma della XXXI edizione dell’Atelier Musicale, l’associazione culturale Secondo Maggio presenta uno spettacolo dedicato al mondo di Enzo Jannacci, ideato e interpretato da Alessio Lega con il suo trio e in programma sabato 6 dicembre alla Camera del Lavoro di Milano (inizio live ore 17.30, ingresso libero fino a esaurimento posti), con la partecipazione straordinaria del pianista Enrico Intra.Cantautore dal forte impegno sociale ed esistenziale, Lega è anche interprete di canzoni popolari e di autori italiani del passato e realizza adattamenti in traduzione italiana di pagine di Brel, Brassens e Ferré. Nel 2004, nel suo esordio discografico con il cd Resistenza e amore, ha vinto la Targa Tenco (nel 2019 ha fatto il bis nella categoria “interpreti di canzoni non proprie”). Questa volta il suo sguardo si rivolge a Enzo Jannacci come figura di cantore delle vite degli ultimi, di artista dall’immaginazione surreale, di protagonista di una Milano della canzone che era culturalmente vivacissima.Il programma che Lega proporrà con Rocco Marchi alle tastiere e Guido Baldoni alla fisarmonica, sul palco dell’auditorium Di Vittorio della Camera del Lavoro, riprende integralmente quello, ormai storico, che nel 1964 consacrò Jannacci: 22 canzoni, concepito per lui da Dario Fo, andato in scena al Teatro Gerolamo e poi documentato su disco. Un recupero storico straordinario, che si arricchirà della significativa testimonianza di Pietro Colaprico, giornalista e scrittore, oggi direttore dello storico teatro milanese Gerolamo, oltre che autore di diversi romanzi, tra cui i racconti del maresciallo Binda, con i primi tre volumi scritti a quattro mani con Pietro Valpreda. Colaprico è anche l’inventore del termine “Tangentopoli”.Altrettanto importante sarà l’intervento di Enrico Intra, uno dei grandi maestri europei del jazz, che di Jannacci era amico e con cui, fin dalla nascita del Derby Club (fondato proprio da Intra, nel 1962, con il nome di Intra’s Derby Club) ha più volte collaborato, anche in epoche recenti.Quello di sabato 6 dicembre sarà, dunque, un concerto-spettacolo che mantiene viva, senza alcuna retorica, la memoria di una grande personalità della canzone d’autore italiana.Sabato 6 dicembre 2025, ore 17.30Auditorium Di Vittorio della Camera del Lavoro, corso di Porta Vittoria 43, Milano.Fuori Atelier – Jannacci e la “sua” MilanoAlessio Lega (chitarra e voce), Rocco Marchi (tastiere), Gudio Baldoni (fisarmonica).Con la partecipazione straordinaria di Enrico Intra (pianoforte).Interverrà lo scrittore Piero Colaprico, direttore del Teatro Gerolamo.ProgrammaOhè sunt chi (Dario Fo – Enzo Jannacci);Ma mi (Giorgio Strehler – Fiorenzo Carpi);Quella cosa in Lombardia (Franco Fortini – Fiorenzo Carpi);Qualcosa da aspettare (Fausto Amodei);Sopra i vetri (Dario Fo – Fiorenzo Carpi);La luna è una lampadina (Dario Fo – Fiorenzo Carpi);E l’era tardi (Enzo Jannacci);La forza dell’amore (Dario Fo – Enzo Jannacci);Veronica (Dario Fo/Sandro Ciotti – Enzo Jannacci);L’Armando (Dario Fo – Enzo Jannacci);Aveva un taxi nero (Dario Fo – Fiorenzo Carpi);Prete Liprando e il giudizio di Dio (Dario Fo – Enzo Jannacci);Sei minuti all’alba (Dario Fo – Enzo Jannacci);Sfiorisci bel fiore (Enzo Jannacci);El purtava i scarp del tennis (Enzo Jannacci).In occasione del concerto verrà presentato il libro di Alessio Lega e Giangilberto MontiStrà Milano, lo stradario cantato della città (Altreconomia).Ingresso libero fino a esaurimento posti.Per informazioni: 348-3591215 02-5455428.On line: www.secondomaggio.org -

Suoni etnici, workshop vocale, operina barocca e teatro per i più piccoli: gli appuntamenti della rassegna Musique Royale dal 21 novembre al 21 dicembre alla Reggia di Monza
Guida agli appuntamenti in programma fino a fine anno nei suggestivi spazi della Villa Reale: tra i protagonisti l’artista senegalese Momi Maiga, nuova star della world music, la voce e i suoni ancestrali di Rachele Andrioli e l’Orchestra Canova diretta da Enrico PaganoMONZA – Proseguiranno nelle prossime settimane gli appuntamenti della rassegna Musique Royale, ciclo di eventi a misura di grandi e bambini organizzati nei meravigliosi spazi della Reggia di Monza dall’associazione culturale Musicamorfosi e dall’Orchestra Canova, con il contributo di Regione Lombardia e del Consorzio Villa Reale e Parco di Monza, il supporto di Acinque e Banco Desio, il sostegno di Fondazione Cariplo e Fondazione della Comunità di Monza e Brianza e il patrocinio del Comune di Monza.Venerdì 21 novembre (doppio set alle ore 19 e 21, ingresso 10/15 euro, prevendita on line su www.mailticket.it/spettacolo/39018/momi- maiga-inno-alla-pace) il Teatro di Corte della Reggia di Monza ospiterà l’esibizione del Momi Maiga Quartet, formazione composta da Momi Maiga (kora, voce), Carlos Montfort (violino, voce), Aleix Tobias (batteria, percussioni) e Marçal Ayats violoncello, voce). Musicista, compositore e cantante senegalese (da anni residente in Spagna), Momi Maiga è una delle voci più originali della nuova generazione di artisti dell’Africa occidentale. Cresciuto in una rinomata famiglia di griot, ha iniziato a suonare la kora (l’arpa africana) all’età di sei anni e da allora ha sviluppato un linguaggio musicale unico che fonde le tradizioni Mandé con il jazz, il flamenco e la musica classica. Dotato di una notevole presenza scenica e di una grande capacità comunicativa, ha girato l’Europa in tournée e ha collaborato con artisti come Youssou N’Dour, Jordi Savall, Seckou Keita e Amaro Freitas. Kairo, il suo ultimo lavoro discografico (uscito nel 2024), che significa pace, è stato premiato come miglior album non catalano agli Enderrock Awards 2025.Martedì 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il Salone da Ballo della Reggia di Monza sarà la suggestiva cornice del laboratorio “Coro a coro” per sole voci femminili curato dalla cantautrice e polistrumentista salentina Rachele Andrioli (ore 20.30, ingresso con libera donazione, prenotazione su www.eventbrite.it/e/biglietti-voce-olimpica-rachele- ): le partecipanti al workshop apprenderanno nozioni di tecnica vocale e scopriranno la forza terapeutica del canto e il fascino della polifonia. Il tutto all’insegna della condivisione, dell’inclusione e della tolleranza, nel rispetto di lingue e tradizioni sonore distanti dalle nostre. In un’epoca come quella attuale, caratterizzata da timori, incertezze, paure, diffidenza e apatia, “Coro a coro” vuole essere un piccolo argine dove la musica costruisce ponti, accoglie e lenisce.andrioli-1851991629819 Rachele Andrioli è uno dei talenti emergenti della nuova scena italiana: si esibisce, in Italia e all’estero, con progetti in solo e con diverse formazioni (di world music, jazz e classica), collaborando con importanti artisti internazionali quali Arto Lindsay, Piers Faccini, Rocco Nigro, Baba Sissoko e Roopa Mahadevan.Si cambierà decisamente registro sabato 29 novembre con Palandrana e Zamberlucco, intermezzo comico del compositore Alessandro Scarlatti, protagonisti l’Orchestra Canova diretta da Enrico Pagano, il tenore Luca Cervoni e il baritono Giacomo Nanni, in programma al Teatro di Corte della Reggia di Monza (ore 20.30, ingresso 10 euro; prevendita on line su www.mailticket.it/spettacolo/39007/un-cappotto-per-due- . Trapalandrana-e-zamberlucco) vestimenti, equivoci, imbrogli e ingenuità con la regia di Andrea Taddei: in occasione del 300° anniversario dalla morte di Alessandro Scarlatti, l’Orchestra Canova porterà in scena le vicende della vecchia vedova Palandrana, che seduce il giovane aitante Zamberlucco, secondo i topoi della commedia settecentesca. Il ruolo di Palandrana sarà interpretato en travesti dal tenore Luca Cervoni, apprezzato interprete di ruoli comici barocchi, mentre il baritono Giacomo Nanni, recente vincitore del concorso AsLiCo per Dulcamara ne L’Elisir d’amore, sarà Zamberlucco. Una curiosità: le scene e i costumi dello spettacolo (che verrà replicato sabato 6 dicembre alle ore 17) saranno curati dagli allievi dell’indirizzo di scenografia del liceo artistico della Villa Reale “Nanni Valentini” di Monza (il 26 e il 27 novembre lo spettacolo andrà in scena per gli studenti delle scuole). Quest’anno, il concerto di Natale, intitolato Luce d’inverno, è in agenda sabato 20 dicembre nel Teatro di Corte (ore 18.30, ingresso 10/15 euro, prevendita su www.mailticket.it/evento/49915/luce- dinverno), ancora con l’Orchestra Canova diretta da Enrico Pagano. Il programma ruota intorno alla musica di Georg Friedrich Händel e ai suoi Concerti Grossi, di cui verrà eseguita una selezione nella versione con oboi, in equilibrio tra slancio e compostezza. È in questo paesaggio sonoro, segnato da trasparenze e contrasti, che si inserisce la prima assoluta del Concerto per violoncello e orchestra del giovane (classe 2000) e pluripremiato compositore piacentino Davide Tramontano: una pagina nuova che, come la luce invernale, scava nel dettaglio e invita a un ascolto più attento.Infine, per l’ultimo appuntamento dell’anno di Musique Royale e nell’ambito della seguitissima rassegna per l’infanzia Teatrino Piccino, domenica 21 dicembre (ore 11, 15 e 16.30, ingresso 5/7 euro, prevendita inclusa), il Teatro di Corte ospiterà lo spettacolo C’era una volta Natale…, indicato per bambini a partire dai tre anni di età e portato in scena da Beatrice Marzorati e Davide Scaccianoce della Compagnia Equivochi. Stressato a causa dei preparativi in vista delle feste, Babbo Natale vorrebbe fuggire lontano, prendendosi una vacanza, ma il suo fedele Folletto riuscirà a convincerlo a restare, ricordandogli la vera essenza del Natale…Maggiori info: www.musicamorfosi.it/musique-royale ; reggiadimonza.it -

Musiche e letture poetiche in ricordo di Pier Paolo Pasolini sabato 22 novembre alla Camera del Lavoro di Milano
Uno spettacolo che ruota intorno alla figura del grande intellettuale scomparso cinquant’anni fa, con la partecipazione di Fabio Zulli (voce recitante), Laura Catrani (soprano) e Maria Grazia Bellocchio (pianoforte), è il nuovo appuntamento della rassegna Atelier Musicale: in programma composizioni di Bach e Solbiati e brani della tradizione popolare friulanaMILANO – La chiusura della prima parte della XXXI edizione dell’Atelier Musicale è in programma sabato 22 novembre alla Camera del Lavoro di Milano (ore 17.30, ingresso 10 euro con tessera associativa di 5/10 euro) ed è dedicata a uno spettacolo di poesia e musica, intitolato …Soave poeta, quel mio omonimo che ancora ha il mio nome…, che ha al centro la figura di Pier Paolo Pasolini, musiche di Alessandro Solbiati e trascrizioni dello stesso compositore di brani di Johann Sebastian Bach e della tradizione popolare friulana.Nato per il centenario della nascita del grande scrittore intellettuale “corsaro” e rappresentato in diverse città italiane, lo spettacolo ricorda anche il cinquantesimo della morte di una personalità che sta ai vertici della cultura, della letteratura, del cinema italiano del Novecento. Suddiviso in quattro parti, più un Prologo e un Epilogo, questo lavoro dall’intento dichiaratamente teatrale per il modo in cui viene rappresentato è descritto da Solbiati come un viaggio nella poesia e nel percorso interiore e artistico di Pasolini, nel quale la musica si intreccia in mille modi alle letture.Musica dell’autore, ma anche sue trascrizioni di pagine amate dal poeta, come quelle bachiane e i canti friulani di Zardini, scritti in stile popolaresco. Solbiati è uno dei compositori contemporanei italiani più seguiti e premiati, a cui hanno assegnato importanti commissioni prestigiosi teatri, in primis La Scala, ed è stato anche docente di composizione al Conservatorio di Milano. Perfezionatosi con Franco Donatoni, ha seguito le articolate vicende della musica eurocolta di oggi, muovendosi con assoluta libertà e varietà espressiva. Questo spettacolo vanta anche tre interpreti d’eccezione: la voce recitante, che impersona idealmente Pasolini, è quella di Fabio Zulli, fondatore nel 2011 della Compagnia Oyes, vincitrice di due edizioni del premio Giovani Realtà del Teatro e del premio Hystrio-Iceberg come miglior compagnia under trentacinque. Al cinema, Zulli è stato, diretto, tra gli altri, da Gianni Amelio, Michela Andreozzi, Giuseppe Tornatore, Tonino Zangardi e Francesco Visco. Recita anche in opere di musica classica ed è speaker di audiolibri per Audible e Storytel. Dal 2022, inoltre, è coordinatore artistico del Teatro del Borgo di Milano.Versatile e brillante, il soprano Laura Catrani (che incarna la Madre e la Madre Terra friulana), diplomatasi al Conservatorio G. Verdi di Milano in canto lirico e in musica vocale da camera, è considerata dalla critica voce di riferimento per il repertorio del Novecento e contemporaneo, a cui affianca anche quello tradizionale operistico, distinguendosi nei ruoli mozartiani e settecenteschi. È regolarmente invitata presso Conservatori e istituzioni musicali per tenere masterclass sulla vocalità contemporanea, con particolare riferimento alla composizione per voce sola.Al pianoforte, infine, c’è la preziosa presenza di Maria Grazia Bellocchio, specialista del mondo classico e contemporaneo, invitata a suonare dalle maggiori istituzioni concertistiche italiane e straniere. Ha collaborato in formazioni da camera con musicisti quali, tra i tanti, Ingo Goritzki, Han de Vries, Rocco Filippini, Franco Petracchi, Elizabeth Norberg-Schulz, Salvatore Accardo e Bruno Giuranna e ha inciso per Ricordi e Stradivarius opere di Bruno Maderna, Sandro Gorli, Franco Donatoni, Matteo Franceschini, Stefano Gervasoni e Ivan Fedele. Bellocchio collabora stabilmente con il Divertimento Ensemble diretto da Sandro Gorli e il suo repertorio spazia da Bach ai giovani compositori contemporanei.Atelier Musicale – XXXI edizioneSabato 22 novembre 2025, ore 17.30…Soave poeta, quel mio omonimo che ancora ha il mio nome…Musiche di Alessandro Solbiati e Bach e brani popolari friulani musicati da Arturo Zardini nelle trascrizioni di Alessandro Solbiati e lettura di testi poetici di Pier Paolo Pasolini in forma di spettacolo per voce recitante maschile, voce cantante femminile e pianoforte.Fabio Zulli (voce recitante), Laura Catrani (soprano), Maria Grazia Bellocchio (pianoforte).Programma (le musiche si intrecciano alle letture)PrologoA. Solbiati: XII Interludio per pianoforte;X Interludio per pianoforte;Sonata terza per pianoforte (I movimento).Parte prima: infanzia e giovinezzaImprovvisazione in cordiera del pianoforte su suggerimenti grafici in partitura;Pellicano (parte I) per soprano solo.Parte seconda: la madreA. Zardini: Il Cîl (trascrizione di Solbiati per soprano e pianoforte);Stelutis alpinis (trascrizione di Solbiati per soprano e pianoforte);A. Solbiati: Pellicano (parte II) per soprano solo;J.S. Bach: Erbarme dich dalla Matthäus-Passion (trascrizione di Solbiati per soprano e pianoforte).Parte terza: la poesiaA. Solbiati: VII Interludio per pianoforte;Sonata terza per pianoforte (II movimento).Parte quarta: la morte (e ancora la poesia)Agnello per soprano solo;J.S. Bach: Sarabanda dalla V Suite per violoncello solo (trascrizione di Solbiati per pianoforte con echi di voce);A. Solbiati: Sonata terza per pianoforte (III movimento).EpilogoA. Solbiati: Alleluja dai Sette pezzi (versione per soprano e pianoforte)Testi di Pier Paolo Pasolini tratti da La ricchezza (n.6), La religione del mio tempo, Appendice alla religione del mio tempo, Umiliato e offeso, Poesie incivili, Poesie in forma di rosa.
Introduce Maurizio Franco.Dove: Auditorium Di Vittorio della Camera del Lavoro, corso di Porta Vittoria 43, 20122 Milano.Inizio concerti: ore 17.30.Ingresso: 10 euro con tessera ordinaria (5 euro) o di sostegno (10 euro).Abbonamento stagionale: 80 euro.On line: www.secondomaggio.orgPer informazioni: 3483591215; email: secondomaggio@alice.it; eury@iol.itDirezione e coordinamento artistico: Giuseppe Garbarino e Maurizio Franco.Organizzazione: associazione culturale Secondo Maggio.Presidente: Gianni Bombaci; vicepresidente: Enrico Intra. -

Eventi in Jazz: il quartetto della vocalist Patrizia Conte in concerto sabato 22 novembre a Castellanza (Va)
La cantante pugliese, figura di primo piano della scena jazz nazionale, si esibirà al Cinema Teatro Dante di Castellanza con il pianista Fabrizio Bernasconi, il contrabbassista Lele Garro e il batterista Alessio PacificoMILANO – Il grande pubblico l’ha scoperta grazie alla tv e alla sua vittoria, lo scorso aprile, nel talent The Voice Senior in onda su Rai Uno, mentre gli addetti ai lavori, la critica e gli appassionati sanno che, da tempo, quella di Patrizia Conte è una figura di primo piano della scena jazzistica nazionale: la cantante pugliese (tarantina di nascita e milanese d’adozione) si esibirà con il suo quartetto sabato 22 novembre per il secondo dei due concerti organizzati dall’associazione VCO a Castellanza (Va) nell’ambito della rassegna Eventi in Jazz. Con lei, sul palco del Cinema Teatro Dante, ci saranno il pianista Fabrizio Bernasconi, il contrabbassista Lele Garro e il batterista Alessio Pacifico. Come sempre, il concerto inizierà alle ore 21 (ingresso 10-12 euro).Cantante dallo stile inconfondibile, dotata di una voce potente e di un’espressività molto personale, Patrizia Conte si è messa in luce all’inizio degli anni Novanta, facendosi notare prima nella sua terra d’origine e poi nei locali storici di Milano come il Capolinea e il Tangram. Tra i suoi impegni più significativi, il debutto nel 1999 ne L’opera da tre soldi di Kurt Weill nel ruolo di Frau Peachum, con la Jazz Studio Orchestra diretta da Paolo Lepore. Al suo attivo numerose incisioni e tante collaborazioni prestigiose tra cui spiccano quelle con Lee Konitz, Cedar Walton, Billy Higgins, Mark Murphy, Jimmy Owens, Bobby Durham (il mitico batterista di Ella Fitzgerald), Bobby Watson, Tullio De Piscopo, Gianni Basso, Dado Moroni, Mario Rusca, Andrea Pozza, Luciano Milanese e Massimo Moriconi.La sua ricerca introspettiva e musicale non ha conosciuto soste e gli addetti ai lavori hanno spesso lodato le sue capacità tecniche e interpretative e la sua notevole tensione vitale, che diventa intensa al massimo grado nelle performance dal vivo. La gamma di emozioni che Patrizia Conte sa accogliere e trasmettere con generosità e ironia spazia dalla passione prorompente alla dolcezza struggente: le sue esibizioni diventano, così, momenti davvero magici e irripetibili.In attesa di recuperare la data dello spettacolo “Sud” con l’attore Sergio Rubini e il trio del pianista Michele Fazio (saltata lo scorso ottobre per motivi di salute del cast artistico e riprogrammata per il prossimo 28 marzo), l’edizione di quest’anno di Eventi in Jazz avrà un’appendice, un appuntamento extra all’inizio del 2026: sabato 9 gennaio, al Teatro Sociale di Busto Arsizio sarà di scena, infatti, il quintetto della cantante Rossana Casale, artista poliedrica con una luminosa carriera tra pop e jazz, affiancata da quattro jazzisti di prim’ordine come Carlo Atti (sax tenore), Luigi Bonafede (pianoforte), Alessandro Maiorino (contrabbasso) ed Enzo Zirilli (batteria). Il concerto sarà aperto dal live del trio del trombettista Fabio Buonarota con Max Tempia all’hammond e Massimo Serra alla batteria.IL CALENDARIO DI EVENTI IN JAZZSabato 4 ottobre 2025 (evento rinviato al 28 marzo 2026)Busto Arsizio (Va)Teatro Sociale, via D. Alighieri 20.SudSergio Rubini (voce recitante), Michele Fazio (pianoforte), Mimmo Campanale (batteria), Carlos Buschini (basso acustico).Venerdì 10 ottobre 2025Busto Arsizio (Va)Teatro Sociale, via D. Alighieri 20.Ian Shaw quartetIan Shaw (voce), Alessandro Di Liberto (pianoforte), Tommaso Scannapieco (contrabbasso), Enzo Zirilli (batteria e percussioni).Sarah Jane Morris duoSarah Jane Morris (voce), Elia Garutti (chitarra).Venerdì 17 ottobre 2025Busto Arsizio (Va)Teatro Sociale, via D. Alighieri 20.Franco Cerri MemorialCon Frank Gambale, Sandro Gibellini, Luciano Zadro, Lorenzo Cominoli, Alessandro Usai, Davide Facchini (chitarra), Riccardo Fioravanti (contrabbasso), Alberto Gurrisi (organo hammond e tastiere), Roberto Paglieri (batteria) e Anita Camarella (voce).Venerdì 14 novembre 2025Castellanza (Va)Cinema Teatro Dante, via Dante 5.Luigi Martinale Quartet e Orchestra da Camera del Conservatorio Ghedini di Cuneo.Luigi Martinale (pianoforte), Yuri Goloubev (contrabbasso), Stefano Cocco Cantini (sax tenore e soprano), Zaza Desiderio (batteria) e l’Orchestra da Camera del Conservatorio Ghedini di Cuneo.Sabato 22 novembre 2025Castellanza (Va)Cinema Teatro Dante, via Dante 5.Patrizia Conte Quartet
Patrizia Conte (voce), Fabrizio Bernasconi (pianoforte), Alessio Pacifico (batteria), Lele Garro (contrabbasso).Sabato 9 gennaio 2026 (spin-off di Eventi in Jazz)Busto Arsizio (Va)Teatro Sociale, via D. Alighieri 20Rossana Casale QuintetRossana Casale (voce), Carlo Atti (sax tenore), Luigi Bonafede (pianoforte), Alessandro Maiorino (contrabbasso), Enzo Zirilli (batteria).Ingresso libero con libera donazione.Inizio concerti: ore 21.Biglietti: ingresso 12 euro; ridotto (10 euro) dai 20 ai 26 anni; gratuito per gli Under 20 (da prenotare via mail scrivendo a management@abeatrecords.com).Abbonamento a cinque concerti: 48 euro.Prevendita on line: www.vivaticket.comInformazioni: management@abeatrecords.com; cell: 3478906468.On line: www.facebook.com/eventiinjazzInstagram: Eventi in Jazz -

Dal 4 al 25 novembre “Il rito del jazz” alla Cascina Cuccagna di Milano con Rusnak, gli Aeronauts, Falzone e Andreoli
Nel mese di novembre sono quattro gli appuntamenti della rassegna organizzata dall’associazione culturale Musicamorfosi presso il ristorante Un posto a Milano: sul palco del Cuccagna Jazz Club si esibiranno giovani talenti in ascesa e musicisti di fama internazionaleMILANO – Entra nel vivo la quarta stagione de Il rito del jazz, la rassegna organizzata dall’associazione culturale Musicamorfosi alla Cascina Cuccagna di Milano, negli accoglienti locali del ristorante Un posto a Milano, che per l’occasione si trasforma, una volta alla settimana, nel Cuccagna Jazz Club. I concerti, realizzati con il contributo di Nuovo Imaie e con il patrocinio del Municipio 4 del Comune di Milano, sono una vetrina preziosa per i giovani talenti della nuova scena jazzistica nazionale, anche se nella programmazione non mancano i big italiani e neppure musicisti di fama internazionale. La formula è quella collaudata del doppio set (alle ore 19.30 e 21.30) con ingresso libero (prenotazioni: tel. 025457785; email: info@unpostoamilano.it).Per il primo appuntamento di novembre, un gradito ritorno: martedì 4 sarà di scena di nuovo il quartetto del contrabbassista polacco Jaromir Rusnak, che propone un jazz moderno fatto di composizioni originali che uniscono struttura e improvvisazione, con un linguaggio contemporaneo e aperto alle influenze europee. Il leader sarà affiancato dal sassofonista Jossy Botte, dal pianista Davide Cabiddu e dal batterista Andrea Lo Palo. Il suono coeso del gruppo, nato nel 2021 e già con tre album all’attivo (due anni fa il quartetto si è aggiudicato il Premio del Conservatorio di Milano), è il risultato di una forte intesa musicale.La settimana successiva, martedì 11 novembre, si esibirà il trio Aeronauts composto da Francesco Sensi (chitarra), Frank Masetti (basso elettrico) e Marcello Repola (batteria): alla Cascina Cuccagna i tre giovani musicisti presenteranno Automata, il loro album d’esordio, uscito lo scorso febbraio per l’etichetta Filibusta Records. Il jazz moderno del gruppo è aperto alle contaminazioni con altri generi musicali, a cominciare dal Pop e dal Rock. Il risultato è un suono coinvolgente, ricco e robusto. Le composizioni originali di Automata sono state lodate dalla critica specializzata: «Gli Aeronauts suonano una musica fisica e malinconica nello stesso tempo, animata da una nervosa elettricità che tuttavia non soverchia il tratto gentile dell’emozione con cui riescono a far partecipe l’ascoltatore».Martedì 18 novembre i riflettori saranno tutti per la formazione guidata dal trombettista Giovanni Falzone, tra i jazzisti più quotati della scena italiana e internazionale. Condivideranno il palco con lui Giuseppe La Grutta (basso elettrico) e Riccardo Tosi (batteria), due musicisti attenti e sensibili, capaci di recepire e sviluppare ogni minimo segnale del leader. Il trio si muove libero da ogni convenzione e barriera stilistica, privilegiando la creatività e l’imprevedibilità. Durante il concerto momenti esecutivi con strutture ben definite si alterneranno a fasi di puro interplay, dove la composizione istantanea dei singoli si fonderà con le partiture. L’idea alla base di questo progetto è, infatti, quella di basarsi soprattutto sull’improvvisazione tematica.L’ultimo concerto del mese è in programma martedì 25 novembre con il quartetto guidato dal trombonista e compositore Andrea Andreoli, jazzista di grande talento che vanta collaborazioni illustri con il gotha del jazz mondiale (Billy Cobham, WDR Big Band, Incognito, Maria Schneider, Vince Mendoza, Fred Hersch, Bob Mintzer, Bill Laurence, Randy Brecker, Mike Mainieri, Dave Weckl, Ennio Morricone, Enrico Rava, Gianluigi Trovesi, Fabrizio Bosso ma non solo).Insieme a Dario Spezia (chitarra), Carlo Bavetta (contrabbasso) e Matteo Rebulla (batteria), Andreoli presenterà l’album My Family Things, il suo ultimo disco, nel quale esplora la complessità di bilanciare la vita del musicista con il ruolo di padre e marito, spesso trovandosi diviso tra il desiderio di essere a casa, in famiglia, e l’impegno costante di tour ed esibizioni: «La musica dell’album riflette questa dualità attraverso brani originali – afferma il trombonista – che sono dedicati o ispirati ai miei familiari. Questi brani sono intrisi di emozioni autentiche e profonde. La melodia è fondamentale nel mio processo compositivo e si riflette chiaramente nella musica del quartetto, capace di fondere armonie sofisticate con motivi coinvolgenti».CUCCAGNA JAZZ CLUB – IL RITO DEL JAZZUn posto a Milano, Cascina Cuccagna, via Cuccagna 2/4, Milano.Ingresso libero. Informazioni: tel. 025457785; email: info@unpostoamilano.itI CONCERTI DI NOVEMBRE 2025Martedì 4 novembre, ore 19.30 e 21.30JAROMIR RUSNAK QUARTETJossy Botte, sax tenoreDavide Cabiddu, pianoforteJaromir Rusnak, contrabbassoAndrea Lo Palo, batteriaMartedì 11 novembre, ore 19.30 e 21.30AERONAUTSFrancesco Sensi, chitarraFrank Masetti, basso elettricoMarcello Repola, batteriaMartedì 18 novembre, ore 19.30 e 21.30GIOVANNI FALZONE TRIOGiovanni Falzone, trombaGiuseppe La Grutta, basso elettricoRiccardo Tosi, batteriaMartedì 25 novembre, ore 19.30 e 21.30ANDREA ANDREOLI – MY FAMILY THINGSAndrea Andreoli, tromboneDario Spezia, chitarraCarlo Bavetta, contrabbassoMatteo Rebulla, batteria -

Giuseppe Blanco, giovane talento del pianoforte jazz, si aggiudica la sesta edizione del Premio Lelio Luttazzi
La finale del concorso organizzato dalla Fondazione Lelio Luttazzi e riservato ai giovani autori pianisti jazz si è svolta al CPM di Milano ed è stata vinta dal pianista siciliano, votato all’unanimità dalla giuriaMILANO – È Giuseppe Blanco il vincitore della sesta edizione del Premio Lelio Luttazzi, il concorso nazionale riservato ai giovani autori pianisti jazz (dai 16 ai 30 anni di età) che rende omaggio al grande musicista e showman triestino, tra le figure più poliedriche della cultura italiana. Nell’auditorium del CPM Music Institute di Milano, Giuseppe Blanco si è imposto sugli altri musicisti ammessi all’atto finale della competizione (Edoardo Bosi, Matteo Maranzana e Giovanni Panzeri), presentando una composizione originale (“Scilla e Cariddi”) e interpretando un classico del repertorio di Luttazzi (“Ritorno a Trieste”): si è così aggiudicato una borsa di studio del valore di 1.000 euro. Inoltre, il suo brano originale sarà registrato a cura della Fondazione Lelio Luttazzi e verrà distribuito sulle piattaforme digitali dall’etichetta Blue Serge di Sergio Cossu. Non solo: grazie alla vittoria in questa competizione, Giuseppe Blanco avrà la possibilità di esibirsi insieme alla Jazz Company di Gabriele Comeglio, direttore artistico del Premio Lelio Luttazzi, il prossimo febbraio sul palco del Blue Note di Milano. Questa la motivazione della giuria, composta da Mario Rusca (pianista e decano del jazz italiano), Claudio Angeleri (pianista e compositore) e Luca Nobis (direttore didattico del CPM): «Giuseppe ci ha conquistato per il suo senso dello swing e il suo groove irresistibile. Lo abbiamo votato all’unanimità».Chi è il vincitoreClasse 1995, originario di Ragusa, Giuseppe Blanco si è laureato nel 2017 in Pianoforte Jazz presso i Civici Corsi di Jazz di Milano e nel 2021 ha conseguito il diploma accademico di II livello in Pianoforte Jazz presso il Conservatorio G. Verdi del capoluogo lombardo. Ha suonato con musicisti del calibro di Paolo Tomelleri, Robert Bonisolo, Tino Tracanna, Giulio Visibelli, Tony Arco, Marco Vaggi, Emilio Soana e Joyce Yuille. Alla guida del suo trio (con Yuri Goloubev al contrabbasso e Matteo Rebulla alla batteria) ha appena pubblicato l’album “Underside”.La serata finale tra musica, gara e premiazioneNell’auditorium del CPM Music Institute, la serata della finale è stata impreziosita dall’esibizione del sestetto della Jazz Company, guidato dal sassofonista e compositore Gabriele Comeglio, e della vocalist Caterina Comeglio. La sesta edizione si è conclusa con una jam session collettiva sulle note di “Drums Blues” del grande Lelio. Pioniere del jazz italiano al fianco di Gorni Kramer e Franco Cerri, nel corso della sua lunga e brillante carriera Luttazzi ha firmato brani indimenticabili come Il giovanotto matto, Una zebra a pois, Vecchia America e Chiedimi tutto ed è stato in grado di attraversare da protagonista, con leggerezza raffinata e ironia unica, il cinema, la radio e la televisione.Il Premio e i suoi protagonistiOrganizzato dalla Fondazione Lelio Luttazzi sotto l’alto patrocinio del Parlamento europeo e con i patrocini di Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero della Cultura, SIAE, AGIS, Comune di Milano, Comune di Roma (Assessorato alla Crescita culturale), Comune di Trieste e Nuovo Imaie, il Premio Lelio Luttazzi ha l’obiettivo di scoprire i nuovi talenti della musica italiana. Sottolinea Rossana Luttazzi, moglie del Maestro e alla guida della Fondazione (istituita nel 2010): «Il Premio è un omaggio a Lelio e nasce, in particolare, per lanciare i giovani autori pianisti jazz. In questi anni molti musicisti hanno partecipato al nostro concorso e i vincitori delle scorse edizioni, cioè Manuel Magrini, Danilo Tarso, Seby Burgio, Thomas Umbaca e Vittorio Esposito, sono oggi tra i protagonisti emergenti del panorama jazz nazionale. Ci auguriamo che lo stesso accada anche per Giuseppe Blanco». -

Atelier Musicale: il jazz contemporaneo del trio di Florian Arbenz sabato 8 novembre alla Camera del Lavoro di Milano
Il batterista svizzero sarà il protagonista del prossimo concerto della rassegna organizzata dall’associazione culturale Secondo Maggio: con lui si esibiranno il chitarrista brasiliano Nelson Veras e il trombettista inglese Percy PursgloveMILANO – È il batterista svizzero Florian Arbenz il protagonista del nuovo appuntamento dell’Atelier Musicale, la rassegna organizzata dall’associazione culturale Secondo Maggio, in programma sabato 8 novembre alla Camera del Lavoro di Milano (inizio live ore 17.30, ingresso 10 euro con tessera associativa): il jazzista elvetico, insieme al chitarrista brasiliano Nelson Veras e al trombettista inglese Percy Pursglove, proporrà un nuovo capitolo delle sue Conversations, progetto musicale pensato in dodici album nei quali Arbenz incontra personalità della scena internazionale dalla poetica eterogenea. Un impegno rilevante, ma estremamente interessante, di cui questa formazione rappresenta un nuovo capitolo, che riprende in maniera nuova il primo disco delle Conversazioni, quello del 2001, in cui oltre a Veras c’era il trombettista Hermon Mehari.La musica del trio di Florian Arbenz spazia attraverso situazioni diversificate, dalle più ritmiche, che guarda anche al funk, a quelle più meditative, includendo pagine più aperte e libere. Musicista dalla duplice formazione e attività, Arbenz si è mosso ad alti livelli sia sul versante della musica eurocolta, sia in ambito jazzistico, collaborando con artisti di caratura mondiale come Greg Osby, Bennie Maupin e Glenn Ferris. Non solo: insieme al fratello Michael ha guidato il trio Vein, una delle formazioni più moderne e originali della scena jazzistica continentale, che unisce il jazz al mondo classico.Nelson Veras è un noto chitarrista brasiliano che ha sviluppato uno stile unico, unendo chitarra classica, jazz contemporaneo e le radici del suo Paese d’origine. Nel 1998, all’età di 20 anni, è stato uno dei tre vincitori del Premio Visa della Musica Brasiliana insieme a Hamilton de Hollanda. Nel suo percorso artistico è stato in tournée e ha registrato con i Five Elements di Steve Coleman, ha collaborato con Richard Galliano, Manu Katché, Tomasz Stanko e Mark Turner ed è stato membro del quartetto di Aldo Romano.Ben poco conosciuto in Italia, ma degno di essere ascoltato con attenzione è, infine, il trombettista inglese Percy Pursglove, docente e artista dal forte senso sperimentale. La sua tecnica gli permette di suonare sia in situazioni aperte e con artisti che non rientrano strettamente nell’ambito jazz, sia in contesti più tradizionali, come la celeberrima WDR Orchestra.Quello di sabato 8 novembre alla Camera del Lavoro di Milano sarà, dunque, un concerto di jazz europeo contemporaneo dove la lezione del modern mainstream, gli influssi del mondo eurocolto e la musica più radicale si incontreranno in un equilibrio davvero raro.Atelier Musicale – XXXI edizioneSabato 8 novembre 2025, ore 17.30Florian Arbenz International Trio feat. Percy Pursglove e Nelson VerasFlorian Arbenz (batteria), Percy Pursglove (tromba), Nelson Veras (chitarra).Programma:F. Arbenz: Boarding the beat; Let’s try this again;M. Grand: Groove A;K. Lightsey: Habiba;A. Carlos Jobim: Olha Maria;T. Monk: Hackensack;F. Arbenz: Old Shaman; In Medias Res;J. Green: Body and Soul;E. Harris: Freedom Jazz Dance.Introduce Maurizio Franco.Dove: Auditorium Di Vittorio della Camera del Lavoro, corso di Porta Vittoria 43, 20122 Milano.Inizio concerti: ore 17.30.Ingresso: 10 euro con tessera ordinaria (5 euro) o di sostegno (10 euro).Abbonamento stagionale: 80 euro.On line: www.secondomaggio.orgPer informazioni: 3483591215; email: secondomaggio@alice.it; eury@iol.itDirezione e coordinamento artistico: Giuseppe Garbarino e Maurizio Franco.Organizzazione: associazione culturale Secondo Maggio.Presidente: Gianni Bombaci; vicepresidente: Enrico Intra. -

Atelier Musicale: il Madrigal Trio e lo sguardo in jazz a Monteverdi, Gesualdo e Marenzio sabato 15 novembre alla Camera del Lavoro di Milano
La formazione composta dal pianista Oscar Del Barba, dalla cantante Gaia Mattiuzzi e dal chitarrista Roberto Cecchetto protagonista del nuovo appuntamento della rassegna organizzata dall’associazione culturale Secondo MaggioMILANO – L’interesse per il madrigale, soprattutto per i grandi maestri italiani Marenzio, Gesualdo e Monteverdi, non è nuovo nel mondo del jazz e anche l’Atelier Musicale, la rassegna organizzata dall’associazione culturale Secondo Maggio, ha ospitato in passato concerti in tutto o in parte ispirati da quel mondo musicale, in particolare con Simona Severini e Carlo Morena. Anche nel live del Madrigal Trio (formazione composta dal pianista Oscar Del Barba, dalla cantante Gaia Mattiuzzi e dal chitarrista Roberto Cecchetto), in programma sabato 15 novembre alla Camera del Lavoro di Milano (ore 17.30; ingresso 10 euro con tessera associativa a 5/10 euro), non si assisterà, come in quelli citati, alla trasformazione dei madrigali in song da trattare jazzisticamente, ma all’utilizzo delle loro melodie, così evocative, e dei loro testi all’interno di un modo di fare musica molto moderno, che non tralascia il linguaggio storico del jazz, né l’uso contemporaneo della voce e dell’elettronica, ma li ripensa in un contesto che trova ispirazione dai colori della musica composta tra Rinascimento e Barocco.Il sapiente lavoro di arrangiamento di Oscar Del Barba, già ospite in passato dell’Atelier, è frutto di un lavoro accurato, nel quale emergono la conoscenza del mondo madrigalistico e la capacità di portarlo, come materiale ispiratore, all’interno del jazz. Del resto, Del Barba è un musicista eclettico, dalla doppia formazione (classica e jazz), e i suoi progetti includono anche incursioni nel pop e nel folk. Come pianista jazz ha collaborato con importanti musicisti del panorama internazionale, nel pop è stato al fianco di Francesco Guccini ed è molto richiesto come arrangiatore. Attualmente è docente della classe di Pianoforte jazz del Conservatorio di Musica G. Verdi di Milano.Roberto Cecchetto è un chitarrista di riferimento nella scena italiana ed europea del jazz, anch’egli docente a Milano e a Siena Jazz, due volte vincitore del Top Jazz della rivista Musica Jazz. Ha cominciato la sua carriera come membro dei celebri Electric Five di Enrico Rava, proseguendo poi il suo percorso al fianco di musicisti di livello internazionale, tra cui Lionel Loueke, con il quale ha inciso l’album Humanity.Gaia Mattiuzzi è una delle nuove realtà italiane nell’ambito della vocalità. Improvvisatrice e anche interprete di musica classica contemporanea, nonché docente di Conservatorio, è un’artista che si muove in ambiti di tipo sperimentale e che utilizza materiali eterogenei, anche di carattere folk o legati alle musiche tradizionali del mondo, senza dimenticare l’elettronica. Cantante dalla voce duttile e dalla grande preparazione, ha lavorato con musicisti di svariati ambiti espressivi.Atelier Musicale – XXXI edizioneSabato 15 novembre 2025, ore 17.30Madrigal TrioMarenzio, Gesualdo, Monteverdi: uno sguardo in jazzOscar Del Barba (pianoforte), Gaia Mattiuzzi (voce, elettronica), Roberto Cecchetto (chitarra, elettronica).Programma:O. Del Barba: Bastian Contrario;L. Marenzio: Amatemi ben mio;O. Del Barba: Little movement;C. Monteverdi: Maledetto sia l’aspetto;C. Gesualdo da Venosa: Gagliarda del principe;C. Monteverdi: Sì dolce è il tormento;C. Gesualdo da Venosa: Dolcissima mia vita;L. Marenzio: Al primo vostro sguardo;O. Del Barba: June 23.Arrangiamenti di Oscar Del Barba.Prima esecuzione a Milano.Introduce Maurizio Franco.Dove: Auditorium Di Vittorio della Camera del Lavoro, corso di Porta Vittoria 43, 20122 Milano.Inizio concerti: ore 17.30.Ingresso: 10 euro con tessera ordinaria (5 euro) o di sostegno (10 euro).Abbonamento stagionale: 80 euro.On line: www.secondomaggio.orgPer informazioni: 3483591215; email: secondomaggio@alice.it; eury@iol.itDirezione e coordinamento artistico: Giuseppe Garbarino e Maurizio Franco.Organizzazione: associazione culturale Secondo Maggio.Presidente: Gianni Bombaci; vicepresidente: Enrico Intra. -

Giovani autori pianisti jazz in gara: venerdì 31 ottobre al CPM di Milano la finale del Premio Lelio Luttazzi
I finalisti della sesta edizione del concorso organizzato dalla Fondazione Lelio Luttazzi
in memoria del grande artista triestino si sfideranno
presentando una propria composizione originale e interpretando un suo branoMILANO – Torna a Milano la finale del Premio Lelio Luttazzi: venerdì 31 ottobre, l’auditorium del CPM Music Institute ospita la finale della sesta edizione del Premio Lelio Luttazzi, concorso nazionale dedicato ai giovani autori pianisti jazz dai 16 ai 30 anni. Un appuntamento che rende omaggio al grande musicista e showman triestino, tra le figure più poliedriche della cultura italiana.
L’evento, organizzato dalla Fondazione Lelio Luttazzi sotto l’alto patrocinio del Parlamento europeo e con i patrocini di Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero della Cultura, SIAE, AGIS, Comune di Milano, Comune di Roma (Assessorato alla Crescita culturale), Comune di Trieste e NuovoImaie, si svolgerà nell’auditorium del CPM (Centro Professione Musica, via Reguzzoni 15, Milano). Ingresso libero fino a esaurimento posti con prenotazione obbligatoria on line su https://www.eventbrite.it/e/finale-premio-lelio-luttazzi-tickets-1714144515389?aff=oddtdtcreator
La gara
Ciascun finalista presenterà al pubblico una composizione originale e, per rendere omaggio al Maestro, interpreterà un brano del repertorio di Lelio Luttazzi.Il vincitore riceverà una borsa di studio di 1.000 euro, mentre il brano originale sarà registrato a cura della Fondazione e distribuito sulle piattaforme digitali dall’etichetta Blue Serge di Sergio Cossu.
La serata musicale
La finale sarà introdotta dalla Jazz Company, sestetto diretto da Gabriele Comeglio (direttore artistico del Premio), con la voce di Caterina Comeglio. Le orchestrazioni di alcuni brani di Luttazzi sono state curate dagli studenti del corso di arrangiamento del CPM, tenuto del Maestro Comeglio.Dopo l’esibizione dei concorrenti, la giuria composta da Mario Rusca (presidente, decano del jazz italiano), Claudio Angeleri (pianista e compositore) e Luca Nobis (direttore didattico del CPM) decreterà il vincitore. Durante la deliberazione, un rappresentante del Parlamento europeo illustrerà i programmi culturali dedicati ai giovani. La serata si concluderà con la cerimonia di premiazione e una jam session collettiva sulle note di Drums Blues di Luttazzi.
Lelio Luttazzi, un gigante multiforme
Showman riluttante ma amatissimo, pianista per vocazione, compositore minuzioso e crooner dall’eleganza inconfondibile, Luttazzi è stato tra i pionieri del jazz italiano al fianco di Gorni Kramer e Franco Cerri. Autore di brani indimenticabili come Il giovanotto matto, Una zebra a pois, Vecchia America e Chiedimi tutto, seppe attraversare cinema, radio e televisione con leggerezza raffinata e ironia unica.
Le voci del Premio
Rossana Luttazzi, moglie del Maestro e presidente della Fondazione (istituita nel 2010 con l’obiettivo di promuovere la cultura, l’educazione e la formazione musicale), sottolinea: «Il Premio è un omaggio a Lelio e nasce per scoprire e sostenere nuovi talenti della musica italiana, in particolare giovani autori pianisti jazz. In questi anni molti giovani hanno partecipato con entusiasmo e diversi vincitori – Manuel Magrini, Danilo Tarso, Seby Burgio, Thomas Umbaca e Vittorio Esposito – sono oggi tra i protagonisti della scena jazz nazionale».
Aggiunge Gabriele Comeglio: «La carriera di Luttazzi partì proprio da Milano, nel 1948, quando Teddy Reno lo volle alla direzione artistica della neonata CGD. Oggi riportiamo a Milano il Premio in una sede prestigiosa come il CPM di Franco Mussida, scuola che unisce tradizione e innovazione e condivide i nostri valori: dare opportunità concrete ai giovani musicisti, nel nome di un grande della musica italiana come Lelio Luttazzi».
Info: www.premiolelioluttazzi.it e www.fondazionelelioluttazzi.it