Category: Interviste musicali

  • Da Festival internazionale del doppiaggio a tutta la sua vita, giù la maschera per Elena Andreoli

    Da Festival internazionale del doppiaggio a tutta la sua vita, giù la maschera per Elena Andreoli

    Con grande piacere diamo il benvenuto a Elena Andreoli , artista poliedrica che ammalia l’Italia intera con la sua fenomenale voce. Recentementepremiata al Festival internazionale del doppiaggio, condividiamo con piacere l’intervista a Elena Andreoli , grati e onorati per il suo tempo e la cortesia riservataci! Affronteremo perciò aspetti artistici, musicali e di vita, Elena Andreoli si confiderà con noi con quelle che sono le collaborazioni, musicali e televisive, le esperienze, e i progetti futuri. Ma largo ai convenevoli, diamo un caloroso benvenuto a Elena Andreoli!

    Com’è nata tua la passione per il doppiaggio?
    Mi trovavo a Roma, molti anni fa. Lavoravo in teatro come aiuto regista. La mia prima intenzione infatti, dopo il diploma al liceo classico è stata quella di diventare una regista. Ho seguito infatti anche un corso di regia cinematografica alla NY University. Avendo già una base come attrice e un diploma all’Accademia di Arte Drammatica, mi sono proposta a una società di doppiaggio per fare l’assistente. Mi prendono, e come primo lavoro mi trovo Federico Fellini che fa la direzione del doppiaggio de “La Voce della Luna”. Niente male come inizio! Fellini non era un direttore del doppiaggio “ortodosso”, anzi. Nonostante gli attori avessero già recitato in italiano, i suoi film passavano sempre in post produzione audio; aveva dei ripensamenti sulle battute e decideva spesso di cambiarle in post produzione. Così, durante quel periodo, ho visto non solo cosa succedeva tecnicamente e come si svolgono le sessioni di doppiaggio, ma anche un grande genio al lavoro, la cui creatività sgorgava continuamente, un po’ come Dario Fo, altro genio dalla creatività inarrestabile con cui ho lavorato a lungo, affiancando Franca Rame come coprotagonista in due tournée.

    Chi e’ Elena Andreoli? Descriviti con 3 aggettivi
    I tre aggettivi che mi rappresentano sono senz’altro: creativa, determinata, sveglia.
    Io posseggo la stessa natura dei due mostri sacri che ho appena citato.
    In loro ho riconosciuto la mia stessa creatività inarrestabile, indomita e incontrollabile, la mia stessa incapacità di essere fino in fondo una persona con i piedi per terra. Bisogna rimanere un po’ bambini, un po’ incoscienti, un po’ visionari. Questa è una cosa che fa parte del carattere, non la puoi decidere. E’ per questa consapevolezza che ho studiato duramente e sono riuscita a fare bene tante cose in diverse discipline, dalla recitazione al canto, dal doppiaggio alla scrittura, fino alla regia. Perché ci vuole molta applicazione e serietà per fare arte.
    E’ proprio una questione di DNA. Esprimermi attraverso le arti è un’urgenza, un modo di essere. Ma, dopo lo studio, che è fondamentale, l’arte esce sotto forma di qualcosa che è privo di regole, in accordo con un inconscio che arriva in superficie sotto forma di idee, interpretazioni, scrittura, all’improvviso. Già bell’e fatto.

    Com’è stato il percorso dall’esordio ad oggi?
    Ho appunto iniziato in teatro come aiuto regista, assistente al doppiaggio, e poi ho fatto difficili selezioni per entrare all’Accademia d’Arte Drammatica di Milano “Filodrammatici”, che si trova di fianco alla Scala di Milano, la scuola più antica d’Europa e dunque del mondo. Basti dire che ne diplomano 7 all’anno e la scuola è molto dura e impegnativa, di certo non ha nulla a che fare con le scuole per ballerini e cantanti che trasmettono in tv.
    Ho studiato e vinto borse di studio come attrice che mi hanno portata all’estero, Londra e New York. Lavoro da molto tempo, dagli anni 90, in teatro, nel cinema, in TV come attrice e doppiatrice, e come autore e art director, e infine nella musica jazz, componendo anche pezzi miei.
    Non credo nelle etichette perché tutti questi mestieri sono complementari e non si escludono l’uno con l’altro.

    Quali sono le tue influenze artistiche?
    Mi sono formata, e ancor oggi è fonte di ispirazione, con la musica classica, Debussy, Beethoven, Mozart; letture di classici soprattutto di autori russi come Tolstoj e Dostojevskij, per le arti visive sono cresciuta osservando le opere dei pittori e in particolare modo gli autori del ‘600 come Caravaggio (avendo la fortuna di abitare per un periodo, quello della mia prima formazione/imprinting a Roma dove molte opere sono esposte), e dove oggi vale assolutamente la pena fare un salto alla imperdibile mostra di Guercino presso le Scuderie del Quirinale.
    Amo un grande videoartista recentemente scomparso e di cui ho seguito in giro per il mondo le installazioni, Bill Viola.
    Credo che il neorealismo e il cinema italiano fino agli anni 60 sia stato il miglior cinema al mondo.
    Ascolto, leggo e osservo molto. I miei sensi sono come “prensili”: sono affamata di arte, suoni, immagini. Ho imparato ad ascoltarmi: il nostro mondo interiore è altrettanto grande quanto quello esterno. Ma anche il finestrino di un treno mi dà molti spunti.
    Ho viaggiato molto, imparato dalle culture e dalla sensibilità di popoli distanti da noi. Sudamerica, Sudafrica, Giappone, Turchia, Portogallo, Africa centrale, Centroamerica, Australia, i miei preferiti. In genere le idee mi vengono appena l’aereo decolla!

    Quali sono i lavori che piu’ ti hanno coinvolto e perche’?
    Ho amato molto un lavoro, per come è nato e per come è diventato strada facendo, un documentario che ho scritto e doppiato proprio all’inizio della mia carriera. Cinema Forever.
    Fu commissionato da Medusa film per seguire le varie fasi del restauro di pellicole cinematografiche di grandi registi come Antonioni, Germi, De Sica, Fellini, Rossellini, Lattuada e molti altri, da parte di un anziano artigiano, Enzo Verzini, che le stesse pellicole, anni addietro, aveva sviluppato e stampato, e che ora, durante le riprese, stava restaurando.
    Questo documentario è diventato un cortometraggio, con la regia di Alberto Traverso, ed è stato proiettato in anteprima al MoMa di NYC.
    Con Alberto, diventato poi mio marito, abbiamo fondato una agenzia di comunicazione e da 25 anni lavoriamo insieme a diversi progetti creativi. La creatività è il collante della nostra relazione e della nostra vita, poiché ho avuto la fortuna di trovare un’anima creativa e con cui continuare a giocare (in inglese il verbo è TO PLAY) per il resto della vita.

    Raccontaci di Elena la cantante… amiche o nemiche?
    Sono colleghe e complici. La doppiatrice sceglie intonazione e ritmo in sala di doppiaggio, mentre la cantante si concentra molto sulle parole e sulla interpretazione. Nonostante le tecniche siano molto diverse tra loro, posso dire che le due parti di me si sorreggono e si completano a vicenda mentre lavoro. Non ho problemi a passare dall’italiano al francese all’inglese e dunque anche cantare jazz in inglese per me è come cantare in lingua madre.

    Premio Anello d’Oro e non solo…
    Non solo. Il mio preferito è un premio importante, perché è un premio che ho preso per un’idea. Si tratta del Premio Cenacolo, conferito nel 2002 da Umberto Eco alla campagna televisiva, poi divenuta virale, che è Italia1!, idea che con Alberto Traverso abbiamo avuto quando lui era direttore creativo della rete e che dopo 24 anni è ancora in onda. Si tratta del primo User Generated Content, cioè contenuto generato dal pubblico, virale, quando ancora non esistevano i social.

    Cosa bolle in pentola, quali programmi e novita’ ci attendono?
    Mi vedrete al cinema in veste di attrice e cantante in primavera. Il film si intitola Stella Gemella, regia di Luca Lucini con Margherita Buy e Laura Morante. Il pezzo che canterò, in una scena clou del racconto, lo ho scritto io ed è, in parte, autobiografico, in parte racconta la storia della protagonista del film, Stella.
    Sto lavorando ad altri pezzi musicali originali, una pièce teatrale a cui tengo moltissimo, e poi ci sono le cose belle di routine come gli speakeraggi (tra poco comincio a doppiare l’ottava edizione di 4 Hotel) e i concerti in cartellone.
    Seguitemi sui miei social e sui miei siti per avere anticipazioni e novità in arrivo!
    IG Elena Andreoli voce
    www.elena-andreoli.it
    jazz.elena-andreoli.it

  • “Verso Venere”: disponibile il video del nuovo singolo di Kiki

    “Verso Venere”: disponibile il video del nuovo singolo di Kiki

    Da venerdì 17 maggio è disponibile “Verso Venere”, il nuovo singolo dell’artista Kiki per Joseba Publishing e distribuito da Ingrooves. Disponibile anche il videoclip su YouTube, per la regia di Simone Scarcelli.

    Verso Venere” racconta la liberazione da una relazione tossica, unidirezionale. È il racconto di chi è esausto di accettare briciole di affetto e di sentirsi dipendente da chi non riconosce il proprio valore. Spesso, ci si sente disprezzati ma si esita a porre fine per timore di perdere ciò che non si è mai veramente avuto. La chiave è nel riconoscere il proprio valore e imparare a rispettarsi prima di tutto.

    Il brano, dal sapore decisamente estivo, è stato scritto dalla stessa artista sanremese insieme a Luca Napolitano (Amici 8) che ne ha curato anche l’arrangiamento con la supervisione artistica di Gianni Testa.

    “Rispetta sempre prima te stesso. Verso Venere invita a riconoscere il proprio valore e a ripartire da noi stessi.”

    Il videoclip, firmato dal regista Simone Scarcelli (Ultimo, Achille Lauro), racconta di un’estate di rinascita e festa sotto il sole, con la promessa di un viaggio verso nuovi orizzonti e nuovi mondi. I movimenti coreografici sono stati seguiti da Francesco Spizzirri, già coreografo per Domenica In.

    Kiki BIOGRAFIA
    Testo della canzone Testo di Verso Venere di Kiki

  • Davide Valeri presenta il primo singolo “Silenzi”

    Davide Valeri presenta il primo singolo “Silenzi”

    Silenzi” è il nuovo singolo di Davide Valeri fuori il 15 marzo per Joseba Publishing e distribuito da Ingrooves con la direzione artistica di Gianni Testa. Il videoclip, per la regia di Marko Carbone, è ora disponibile su YouTube.

    Silenzi è un brano emozionante, intimo e potente allo stesso tempo. Racconta la storia di due persone che si amano e dei non detti che possono dividerle: “quanti silenzi nelle parole”. È un invito a non perdere mai la comunicazione sincera tra esseri umani, in una società in cui ci troviamo sempre meno con gli occhi negli occhi e sempre di più con “gli sguardi persi dentro gli schermi”. Ma è anche un inno all’amore, all’amore che capisce i silenzi e non ci lascia mai soli.

    L’arrangiamento è stato curato da Davide De Blasio con la supervisione del Maestro Enzo Campagnoli, mentre le registrazioni, il mix e il master sono stati effettuati presso Joseba Studio da Emanuele Donnini.

    Guarda il videoclip: https://www.youtube.com/watch?v=3rRXiLViFT8

    Il brano esprime il peso dei pensieri non condivisi e delle emozioni non comunicate, raffigurate nel video dal regista Marko Carbone utilizzando il simbolismo dei fogli bianchi. Questo silenzio avvolgente trasmette una profonda solitudine e incomunicabilità. Invita a riflettere sull’importanza di esprimere i propri sentimenti anziché lasciarli sepolti nel silenzio.

    LE PAROLE DI DAVIDE VALERI

    Ho scritto “Silenzi” di getto, una sera di febbraio. Vivevo una relazione in cui c’era tutto e mancava sempre qualcosa, forse l’ascolto, la pazienza, la capacità di mettersi in discussione. Questo mi ha fatto riflettere sul mondo che ci circonda, dove abbiamo tutto a portata di mano e non ci concediamo il tempo di  chiederci chi siamo e cosa vogliamo davvero. A volte ci lasciamo vivere e i nostri bisogni li nascondiamo dietro i silenzi. Altre volte sono i nostri bisogni a urlare per noi.


    Davide Valeri BIOGRAFIA
    Testo della canzone Testo di Silenzi di Davide Valeri

  • “Sola” è il nuovo singolo di Maria Grazia Costarelli

    “Sola” è il nuovo singolo di Maria Grazia Costarelli

    Sola” è il nuovo singolo di Maria Grazia Costarelli fuori l’8 marzo per Joseba Publishing e distribuito da Ingrooves. Il brano è stato scritto dalla stessa artista con la direzione artistica di Gianni Testa. Il videoclip, per la regia di Marko Carbone, è in uscita il 16 marzo su YouTube. 

    Sola è un potente inno di solidarietà contro il femminicidio. Un racconto struggente sulle donne vittime di violenza, un grido contro questo male che purtroppo invade quasi ogni giorno le notizie al telegiornale. Attraverso la voce toccante di una donna che incontra la persona sbagliata, il brano dipinge la triste realtà che si ripete implacabilmente ogni giorno. Un messaggio di consapevolezza e resistenza, con la speranza di sensibilizzare e unire nel combattere insieme contro l’ingiustizia. 

    L’arrangiamento è stato curato da Davide De Blasio con la supervisione del Maestro Enzo Campagnoli, mentre le registrazioni, il mix e il master sono stati effettuati presso Joseba Studio da Emanuele Donnini.

    LE PAROLE DI MARIA GRAZIA COSTARELLI

    Sola” affronta il tema del femminicidio, narrando la storia di una donna che incrocia l’uomo sbagliato, una triste realtà che si ripete ogni giorno. La canzone è un grido contro questa piaga sociale, esprimendo tutta la rabbia e il dolore. Credo che la musica sia simile alla polvere e al vento e che abbia il potere di penetrare ovunque. Spero che allo stesso modo “Sola” possa raggiungere i cuori di tutti, toccando la sensibilità delle persone come un pugno nello stomaco, lasciando la sensazione di fiato sospeso.


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    Maria Grazia Costarelli BIOGRAFIA
    Testo della canzone Testo di Sola di Maria Grazia Costarelli

  • “Klaustrofobia” è il nuovo singolo di Kiki

    “Klaustrofobia” è il nuovo singolo di Kiki

    Klaustrofobia” è il nuovo singolo di Kiki fuori il 26 gennaio per Joseba Publishing e distribuito da Believe Music. Il brano è stato scritto dalla stessa artista insieme a Luca Napolitano (Amici 8) con la direzione artistica di Gianni Testa. Il videoclip, per la regia di Marko Carbone, è in uscita il 3 febbraio su YouTube. 

    Klaustrofobia racconta l’angoscia di sentirsi intrappolati in situazioni senza via d’uscita, e la lotta interiore contro la paura  che si prova quando ci spogliamo dalle nostre maschere e scegliamo di essere vulnerabili.

    L’arrangiamento è un connubio di tratti electro pop e dance, con un tocco di dark, sapientemente curato da Luca Napolitano, già al lavoro per i futuri brani dell’artista sanremese.

    LE PAROLE DI KIKI

    In Klaustrofobia le parole raccontano un’atmosfera opprimente e angosciante, che riflette perfettamente la sensazione di sentirsi intrappolati e soffocati non solo in spazi ristretti, ma anche in situazioni che sembrano senza via d’uscita. La canzone descrive la paura di non riuscire a respirare e di perdere il controllo. Ma la via d’uscita c’è sempre, e per me è la mia musica.”


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    Kiki BIOGRAFIA
    Testo della canzone Testo di Klaustrofobia di Kiki

  • SANDRA RU presenta il nuovo EP “Trasparente”

    SANDRA RU presenta il nuovo EP “Trasparente”

    SANDRA RU pubblica, su tutte le piattaforme digitali, da venerdì 2 febbraio,“TRASPARENTE”, il suo nuovo progetto discografico.  

    Dopo la pubblicazione dei singoli estratti: “Piscina Olimpionica”, “Caipirinha” e “Nuvole Di Carta”, la brillante cantautrice milanese presenta il suo nuovo EP che inaugura il suo percorso artistico in questo 2024.

    “TRASPARENTE” si presenta come un concept album attraverso cui SANDRA RU mette a nudo la sua interiorità raccontando il suo vissuto e intercettando i pensieri, le emozioni ed i sentimenti che rappresentano un’intera generazione. L’artista descrive, senza filtri, la mutevole e instabile condizione umana toccando temi esistenziali sotto la lente della sua poetica ispirata e trasmettendo all’ascoltatore una forte spinta liberatoria. 

    Le curatissime produzioni che miscelano sapientemente atmosfere ambient con sonorità pop, firmate da Gregorio Carlino e Matteo Cardelli, sono il perfetto paesaggio sonoro per SANDRA RU che alterna brani dal taglio più introspettivo ad episodi dall’attitudine più leggera e spensierata, mantenendo il fil rouge della sua impronta stilistica. 

    Dai primi tre singoli estratti, all’interlude  “Anima”, passando per la title track “Trasparente” e fino alla traccia conclusiva “Ambra”, il progetto trasmette la visione dell’artista sulla realtà che la circonda trasportando l’ascoltatore nel suo ricco e suggestivo immaginario. Questa raccolta di brani è, infine, un’imperdibile occasione per scoprire il coinvolgente universo della brillante cantautrice milanese.

    “TRASPARENTE” è stato registrato presso The Spot, il mix ed il mastering del progetto sono a cura di Edoardo Medici, Gregorio Carlino e Marco Cardelli. 

  • Intervista a Incompleto, “la musica mi ha permesso di sfoggiare la parte creativa della mia personalità”

    Intervista a Incompleto, “la musica mi ha permesso di sfoggiare la parte creativa della mia personalità”

    Il primo progetto di Incompleto, artista di Torino indie-pop, partiva da un momento di crisi interiore prima della pandemia, da assenza di punti di riferimento e un senso di incompletezza. Questo era racchiuso nel disco E Se … uscito due anni fa. Il nuovo progetto dal titolo Nuovi Orizzonti, parte da qui per mostrare invece l’evoluzione personale del suo autore, nuove visioni del mondo e nuove prospettive. In questa intervista abbiamo cercato di capire di più su questo artista e su cosa lo spinge nel continuare a fare musica.

    Dai più valore o senso alla tua vita personale o alla vita artistica che hai come Incompleto? Nel corso degli anni hai cambiato prospettiva?

    L’artista spesso è un’immagine edulcorata o costruita rispetto alla persona che è nella vita personale. Per me è più importante senz’altro la mia vita personale, perché posso permettermi di essere me stesso ed anzi esserlo è quello che più mi piace: poter dire quello che penso, condividere esperienze, serate, momenti con le persone che mi conoscono da una vita è impagabile. Incompleto è senz’altro una parte importante della mia vita, da quando è presente: ha avuto un valore soprattutto nel periodo pre-pandemico e durante la pandemia stessa. Ha saputo ascoltare e mettere a nudo le mie incertezze e le mie sensazioni. Ora mantiene un valore, ma è cambiata la prospettiva ed il suo significato. Nel corso degli anni, direi che ho sempre mantenuto lo stesso pensiero, perciò la vita artistica come “valvola di sfogo”, creativa all’elemento centrale della mia esistenza, cioè la mia vita personale.

    Se pensi a come ti sei avvicinato alla musica, in che modo credi che questa abbia influito sulla persona che sei ora?

    La musica mi ha permesso di sfoggiare la parte creativa della mia personalità: sono un ingegnere, quindi sono una persona abbastanza “quadrata”, razionale. Ecco, la musica mi ha sempre permesso di coltivare invece la parte fuori dagli schemi. Come dicevo prima, soprattutto Incompleto ha influito sulla mia persona: nella prima parte della sua esistenza è stato uno psicologo, quello a cui confessare le cose che non riuscivo a dire neanche alle persone più vicine a me. Mi ha permesso di farmi molte domande, di capire i miei errori e che cosa volessi per il futuro. Devo dire che da quando è iniziato questo percorso, ho poi messo in pratica gli insegnamenti che mi sono portato a casa, quindi è stato quasi un maestro di vita.

    Nuovi Orizzonti e E Se … : punti in comune e differenze fra questi due dischi.

    Parto dai punti in comune: tematica di collegamento dei brani è, in entrambi i casi, l’amore, nelle diverse fasi, dalla rottura ad una nuova scintilla. Altro elemento condiviso dai due EP è che si tratta di brani veri, autentici, non cose inventate e credo che questo si percepisca, arrivi all’ascolto. Se parliamo di differenze, la prima è senz’altro la qualità sonora di “Nuovi Orizzonti”, che ha fatto un passo avanti incommensurabile rispetto al primo EP: questo lo devo al fatto di essermi affidato ad un produttore, BrutusVox, che ha saputo guidarmi nella realizzazione dei brani e a cucirmi un suono su misura, oltre ad un mix e master dei brani da paura. L’altra differenza sta nei brani: in questo caso ho voluto fare un mix di brani che avevo già scritto (come “26” e “Amore in Playback”) e rivisitati, con brani nuovi di zecca, come “Dato x Scontato” e “Cortociruito”. Credo che anche la mia penna sia diventata più matura e all’ascolto questo si noti.

    Hai proposto nuovamente un Ep. Arriverà anche un full lenght album? Cosa ti frena nella pubblicazione di un progetto più consistente?

    Non credo farò mai un album, il motivo è in realtà legato al contesto in cui viviamo e al modo in cui si muove la fruizione musicale. Siamo ormai bombardati dalla musica, ogni giorno sbuca un nuovo artista mai sentito prima con un nuovo singolo, 2 mesi dopo è già a calcare palchi in palazzetti da migliaia di persone perchè pompato dalla casa discografica di turno. L’anno dopo, quel brano è dimenticato da tutti. Sono davvero poche, ora, le canzoni a resta in testa. E quando il mondo va a questa velocità frenetica, credo che un album, con 12-15 tracce sia anacronistico e senza senso. L’ascolto ormai è frammentato, dunque l’EP credo sia il massimo del tempo d’attenzione che un utente medio possa dedicare ad un artista, al giorno d’oggi.

    Quali sono i tuoi -nuovi orizzonti- per il prossimo 2024.

    Beh, vorrei provare a rimettermi in studio per produrre qualcos’altro. Questo EP è frutto di oltre un anno di lavoro, a volte ho avuto dei blocchi ispirativi e quindi ho dovuto aspettare il momento propizio, che il fulmine della penna mi colpisse. Con BrutusVox ho trovato un valido partner di produzione musicale (oltre che una persona gradevole con cui scambiarsi opinioni e ad avere un rapporto di collaborazione sincero e proficuo). quindi, ecco, i nuovi orizzonti per me saranno quelli di esplorare un modo di fare musica ancora più curato e di qualità.

    Questo disco non lo hai prodotto tu. Come hai lavorato alle tracce, alla registrazione? Come vi siete organizzati?

    Come dicevo, parte del merito della buona riuscita di “Nuovi Orizzonti” spetta a BrutusVox, grande produttore di Torino. Ci siamo trovati nei freddi fine settimana di inverno, come in quelli afosi d’estate, senza sosta, con l’obiettivo di sfornare il miglior EP possibile. Solitamente i miei pezzi partono da chitarra e voce, e poi mi piace provare da solo a trovare un arrangiamento; quindi, capire quali strumenti aggiuntivi utilizzare e come farli entrare nel pezzo, poi confrontarmi con BrutusVox per capire se la mia idea può avere un senso, oppure se insieme trovare delle alternative. Quindi abbiamo trovato una forte sintonia durante la registrazione di questo EP e la cosa più bella, oltre al rapporto schietto che abbiamo, è stato vedere come, lavorando ai miei brani, abbia col tempo apprezzato sempre di più la mia musica, e questo è stato forte motivo d’orgoglio per me.

    “Ci sono giorni in cui piove”, racconti in Stallo. Cosa fai in questo tipo di giorni?

    Come credo capiti a tanti, guardo fuori dalla finestra e penso. Vedo la pioggia come il pianto del cielo: possono essere lacrime di gioia o di sofferenza, a seconda del giorno. La pioggia è nutrimento per le piante e per la natura; quindi, la vedo come una cosa positiva. A seconda della stagione, faccio cose diverse quando piove: nelle stagioni calde, mi piace sentire l’odore dell’asfalto che, rovente, accoglie la pioggia e restituisce quel profumo umido dei temporali estivi e ascoltare il rumore della pioggia battente. D’inverno invece mi piace invece restare al caldo di casa, in compagnia delle persone care con cui condividere un pranzo, una cena, 4 chiacchiere e canzoni con la chitarra.

    Quali progetti hai per il futuro?

    Mi piacerebbe lavorare ad altri brani nel 2024, magari realizzando un nuovo EP, oltre ad esibirmi live in giro per l’Italia e far conoscere la mia musica a più persone possibili. Mi piacerebbe trovare un’etichetta che punti su di me e avere più visibilità: posso sembrare un po’ spocchioso, ma se guardo la playlist Indie italiana di Spotify degli ultimi 3-4 anni, non credo di avere meno bravura o di aver meno cose da raccontare dell’80% degli artisti al loro interno.





  • I Black Mood 808 raccontano il nuovo singolo “Solo io e te”

    I Black Mood 808 raccontano il nuovo singolo “Solo io e te”

    Dopo l’ultimo singolo “Affare”, il gruppo salentino torna con un nuovo brano che inaugura il periodo estivo, sia nella tematica che nella sonorità. Arricchito dalla collaborazione di Michel, “Solo io e te” racconta una dichiarazione nei confronti di una ragazza, che durante una festa in discoteca riesce a dare nell’occhio anche se in mezzo a tante persone. La sua bellezza attira l’attenzione di chi vorrebbe conquistarla per passare il resto della serata insieme a lei, facendo perdere d’importanza tutto ciò che potrebbe accadere intorno.

    Ciao ragazzi, benvenuti. Avete pubblicato da poco il vostro nuovo singolo. Lo definite un brano estivo a tutti gli effetti?

    Ciao! Sì, lo definiamo estivo dato il tema che lo circonda, ma ciò non toglie che non possa essere ascoltato anche d’inverno. Ci auguriamo che un giorno possa regalare bei ricordi a chi la sta ascoltando.

    Quali sono le differenze più evidenti, secondo voi, rispetto al singolo precedente “Affare”?

    La differenza principale è la spensieratezza. In questo singolo si vuole trasmettere passione, vivere il momento, avere un bel ricordo per il futuro senza troppe speranze. “Affare” è più una delusione d’amore, di una storia lunga ma passata.

    Black Mood 808 – “Solo io e te”

    Qual è la caratteristica della vostra musica che vi contraddistingue rispetto al resto della scena?

    A noi piace essere noi stessi musicalmente parlando; in realtà ci ispiriamo molto, ma non abbiamo un modello esatto da seguire.

    “Solo io e te” è uscito anche con il formato visual video. Come si ricollega al contenuto del testo?

    Il corpo di una bella ragazza, le palme, sono per noi i simboli dell’estate. Si collega il tutto con il testo perché effettivamente può rappresentarlo, ovvero la ragazza è il soggetto del tema mentre le palme sarebbero il contorno del luogo dove il tutto avviene.

  • Aka Steve: “Non ti sento nasce dalle mie esperienze personali”

    Aka Steve: “Non ti sento nasce dalle mie esperienze personali”

    Dal 12 maggio 2023 è disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming digitale “Non ti sento” (Kimura), il nuovo singolo di Aka Steve

    “Ho scritto questo brano per esprimere il mio disappunto sulla società odierna dando libero sfogo alle mie frustrazioni e sensazioni cercando anche di mettermi in comunicazione con chi la potrebbe pensare come me e quindi con l’intento di sostenere con fermezza ciò che per me rappresenta la musica”

    Ciao Steve, abbiamo ascoltato il tuo nuovo singolo “Non ti sento”. Dal punto di vista musicale le influenze Hip Hop rimangono, con un’evoluzione netta che abbiamo percepito. A cosa ti sei ispirato?

    Come per la maggior parte dei miei progetti mi sono ispirato alle mie esperienze personali. In particolare, per questo brano mi sono ispirato ad un particolare periodo della mia vita che mi ha insegnato molto.

    Quale verso del testo rappresenta meglio il contenuto del brano?

    Penso che fra tutti i versi il ritornello rappresenti il nucleo del brano nonché il senso del testo.

    Che feedback stai ricevendo? Qual è il commento che ricevi più spesso?

    Sto ricevendo feedback positivi e i commenti più frequenti sono complimenti e apprezzamenti sul brano e anche su di me come artista.

    Come nasce la produzione?

    La produzione nasce nello studio di registrazione di riferimento per la mia label (Kimura), dove ho potuto registrare, mixare e masterizzare il brano lavorando al progetto passo dopo passo.

  • JAZZINCASE È IN RADIO IL NUOVO SINGOLO  “OH! OH! OH!” (papadebedibi)”

    JAZZINCASE È IN RADIO IL NUOVO SINGOLO “OH! OH! OH!” (papadebedibi)”

    È in radio e disponibile sulle piattaforme digitali e in tutti i digital stores
    “OH!OH!OH! (papadebedibi)”, il nuovo singolo di Jazzincase, progetto di Kiki
    Orsi.
    In questo brano l’autrice racconta come una melodia possa balzare alla mente
    all’improvviso, è proprio lei che aleggia nell’aria per poi accompagnarsi alle parole che le
    daranno forma cosi da diventare una canzone. È improvvisa, imprevedibile. Un brano
    frizzante in un moderno jazz/house, colorato, energico, ironico. L’arrangiamento, la
    programmazione e le tastiere sono di Peter de Girolamo (collaboratore di jazzincase
    dal 2019). Alla batteria Nicola Polidori e alle percussioni Luca Scorziello. Tre
    musicisti di grande livello nel panorama musicale italiano ed estero.
     
    «Vorrei che questo nuovo inedito firmato jazzincase portasse un’altra nuova, inedita,
    brillante visione del jazz, portandolo tra le braccia di tutti. – dichiara Jazzincase –
     vorrei che tutti cantassero OH!OH!OH! per eliminare anche solo per pochi minuti i tanti
    pensieri di questo periodo storico».