Category: Comunicati

  • “Seconda chance” è il nuovo singolo di Eetamm

    Dal 17 ottobre 2025 sarà disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e rotazione radiofonica “Seconda chance”, il nuovo singolo di Eetamm per Up Music.

     

    “Seconda chance” è un mix di emozioni contrastanti tra di loro, è un po’ come una tavolozza di colori di un pittore, che mischia tristezza, rabbia, pentimento, consapevolezza e voglia di riscattarsi. Ed è per questo che in essa ci siano molti cambi di sound in base all’emozione che esprime in quel preciso momento.

    Per esempio, nella prima strofa troviamo questo sound malinconico che racchiude la tristezza e la consapevolezza di una situazione oramai cambiata. Nel bridge, il pezzo inizia ad accumulare carica e rabbia, andando a recuperare le emozioni precedentemente citate, per poi esplodere nel ritornello, che sarebbe il punto cruciale del pezzo.

    Nella seconda strofa vengono riprese tutte le emozioni della prima strofa, ma con un cambiamento nel suo sound, per poi arrivare direttamente allo special, dove entra in gioco la voglia di riscattarsi, che si unisce a tutto il resto, andando a ribaltare la situazione emotiva nell’ultimo ritornello, nella chiusura del brano.

    Commenta l’artista sul nuovo singolo: “Ho scritto questa canzone a 17 anni ispirandomi ad una storia vera che mi è stata raccontata da un amico,parla di questa relazione ormai giunta al termine per via di un tradimento,per poi tramutarsi in una relazione fatta di soli rapporti occasionali, entrando in questo circolo vizioso comunemente chiamato ‘amore tossico’. Nonostante il messaggio della canzone sia ben preciso, ho cercato di rendere il testo più analogo possibile, proprio perché vorrei che chi ascoltasse questa canzone riuscisse ad indossarla e a captare ogni messaggio sottinteso.”

    Biografia

    Vincenzo Pappolla, 20 anni, è un cantautore pugliese originario di Trani. Dal 2018, dopo aver scoperto la chitarra, ha iniziato a prendere seriamente la musica e a capire che doveva diventare un lavoro vero e proprio. Nel corso degli anni, si è esibito in molti locali e ha partecipato a diversi contest, apparendo più volte in TV e vincendo recentemente un format televisivo canoro.

    La sua visione della musica è cambiata notevolmente nel corso degli anni. Quand’era piccolo e iniziò a cantare le prime canzoni, per lui si trattava solo di un piacere interiore che riusciva a trasmettergli ogni nota. Crescendo, questo semplice “piacere” è diventato sempre più grande, fino a diventare un vero e proprio bisogno di esprimersi.

    Nonostante siano passati anni da quando ha iniziato a scrivere le prime canzoni, nella sua testa è sempre rimasto lo stesso e preciso obiettivo: trasmettere a più persone possibili la sua musica, suscitare emozioni ed essere un esempio per la nuova e magari anche vecchia generazione.

    “Seconda chance” è il nuovo singolo di Eetamm disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica dal 17 ottobre 2025.

     

     

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  • Oltre Sanremo e TikTok: chi sono gli artisti che pubblicano ancora musica dopo i 50 anni?

    C’è una generazione di musicisti che sembra essere invisibile al mercato, eppure continua a pubblicare, a suonare nei locali, ad auto-produrre. Mentre l’industria tende a considerare gli under 25 virali su TikTok, c’è chi non ha mai smesso di vivere la musica, senza pensare ai numeri né agli algoritmi.

    Che fine hanno fatto gli artisti adulti? Cosa succede a chi persevera, ma resta fuori da tutto?

    Dentro questa narrazione c’è la storia di Gennaro Fasano, 58 anni, pugliese, che dopo una vita passata sui palchi – dalle navi da crociera ai festival con Franco Califano, Ron, Fiordaliso e gli O.R.O. – rilancia il suo percorso con “Noi Due”, il nuovo singolo edito da Monocroma. Un debutto discografico che arriva dopo una vita spesa nella musica e che lo ha visto recentemente anche protagonista della prima puntata della dodicesima edizione di Tu sì que vales su Canale 5.

    «Ho sempre creduto che la musica non fosse questione di età, ma di verità – racconta Fasano -. Ho cantato nei piano-bar e nei villaggi turistici, ho fatto tournée come tastierista e corista, ma non ho mai smesso di scrivere. Oggi pubblico “Noi Due” e sento che, nonostante tutto, la mia voce ha ancora un posto.»

    Con “Noi Due”, Fasano sceglie una ballata semplice, per raccontare un amore che dura, resiste. «Non siamo un esame, l’amore rimane», canta. È una canzone romantica, sì. Ma anche un modo di restare nel tempo, senza rincorrere nient’altro. Nient’altro se non l’urgenza di dire quello che ha imparato vivendo. E di raccontare una storia che vale ancora la pena di essere cantata.

    «Questa canzone nasce dalla mia esperienza personale, ma credo ci si possano identificare tutte le persone che hanno vissuto una relazione lunga, con le sue altezze e le sue fatiche – conclude l’artista -. Oggi vedo tanti giovani che inseguono i numeri e i trend, e lo capisco: è il mondo in cui vivono. Io invece sento il bisogno di raccontare ciò che ho vissuto sulla mia pelle. È la differenza tra un momento storico che cerca il virale e chi ha attraversato la vita con la musica come compagna.»

    Il progetto musicale di Gennaro Fasano è sostenuto anche dall’esperienza di Rossano Eleuteri, polistrumentista, autore, produttore e compositore che ha lavorato al fianco di grandi nomi della musica italiana, tra cui Riccardo Cocciante, Ivan Graziani, Nek, Gipsy Kings, Loredana Bertè, Paola Turci, Toto Cutugno, Modà e Gianluca Grignani. Un legame che porta dentro il singolo “Noi Due” l’eredità di una stagione musicale italiana capace di mescolare pop, rock e sensibilità cantautorale.

    In un mercato in cui tutto sembra misurarsi in visibilità, velocità e KPI, la storia di Fasano diventa un controcampo necessario: la testimonianza di chi ha continuato a fare musica con costanza, anche quando non c’erano i social, lo streaming, e l’unico indicatore era il palco.

  • Luca Erriquenz: ironia, esperienza e passione nel nuovo singolo “Domani ti sposo”, fuori dal 10 Ottobre

    C’è un momento in cui la vita sembra un palcoscenico: un litigio che si trasforma in abbraccio, una promessa che nasce da piccoli gesti, un sogno d’amore che si tinge di ironia e concretezza. È proprio da queste immagini che prende vita “Domani ti sposo”, il nuovo brano di Luca Erriquenz, pianista, cantautore e poliedrico artista pisano.

    Il testo racconta con leggerezza e sincerità il desiderio di costruire un futuro insieme, fatto di attenzioni semplici ma vere. Come recita un passaggio emblematico, “Mi vendo la moto, compro anche un cane, col resto un maglione ed il pane”: una dichiarazione d’amore che rinuncia all’inutile per abbracciare l’essenziale.

    Nella sua ironia, la canzone porta un messaggio profondo: premiare la quotidianità, vivere in simbiosi, riconoscere valore anche alle piccole cose. Inventarsi un litigio e “metterci una pezza”, parlare del niente e colorare il tempo insieme: è da queste immagini che Erriquenz costruisce un racconto sull’amore maturo e consapevole.

    Sul piano musicale, “Domani ti sposo” unisce una vena rock fresca e spensierata con arrangiamenti che sostengono l’interpretazione vivace dell’artista. Grazie al suo ritmo coinvolgente ed ad un sound fresco e brillante, il brano sprigiona energia e positività, mettendo in risalto lo stile di Erriquenz, capace di fondere semplicità comunicativa e contenuti profondi.

    Con alle spalle 13 album, una lunga carriera live e un percorso da docente e produttore musicale, Luca Erriquenz conferma ancora una volta la sua capacità di sorprendere il pubblico, fondendo esperienza, ironia e passione in un brano il cui ritornello difficilmente vi toglierete dalla testa.

    “Domani ti sposo” sarà disponibile su tutte le piattaforme digitali a partire dal 10 ottobre e in anteprima radiofonica.

    Luca Erriquenz BIOGRAFIA

  • “Vivere in una scacchiera”, il brano vincitore del Roma in Musica Contest firmato MettFOUR

    Immaginate di trovarvi in una stanza illuminata solo da un fascio di luce, mentre intorno a voi il pavimento si trasforma in una scacchiera infinita. Ogni passo diventa una scelta, ogni mossa un rischio: è questa la suggestione che offre “Vivere in una scacchiera”(Artisti Online), il nuovo singolo di MettFOUR, giovane cantautore romano che ha già dimostrato di saper trasformare emozioni intime in musica universale.

    Il testo è un affresco autobiografico che racconta la fragilità, i dubbi e la lotta interiore di una generazione sospesa tra sogni e paure. Con immagini forti e viscerali, MettFOUR fotografa la difficoltà di trovare un senso in un mondo che corre troppo veloce. La frase “È come vivere in una scacchiera / ed ogni mossa metti a rischio la vita intera” diventa manifesto di questa condizione: la vita come gioco strategico in cui ogni decisione porta con sé conseguenze profonde e talvolta irreversibili.

    Dal punto di vista musicale, “Vivere in una scacchiera” si muove tra atmosfere pop moderne e una produzione dal respiro intimo ma incisivo. Il ritmo incalzante, sorretto da una batteria pulsante e da linee di chitarra avvolgenti, crea un equilibrio perfetto tra tensione e malinconia, mentre la voce di MettFOUR emerge limpida e sincera, guidando l’ascoltatore dentro un percorso emotivo che non lascia indifferenti.

    Con questo brano, il cantautore non offre soltanto una canzone, ma un atto di coraggio artistico, un invito a guardarsi dentro e a riconoscere le proprie fragilità. È musica che vibra di autenticità, capace di trasformare un vissuto personale in un racconto collettivo.

    “Vivere in una scacchiera” sarà disponibile dal 10 ottobre su tutte le piattaforme digitali e in rotazione radiofonica, segnando un nuovo importante capitolo nel percorso artistico di MettFOUR.

    MettFOUR BIOGRAFIA

  • Uscito “Indomabili creature”, un dialogo tra Anna Franchi e Costanza DiQuattro per la collana “Cose di ieri dette alle donne di oggi”

    Arriva in libreria dal 12 settembre Indomabili creature, seconda uscita della collana Cose di ieri dette alle donne di oggi, il progetto editoriale di Apalòs che riporta alla luce le parole e le battaglie di autrici dimenticate dalla storia ufficiale.

    Il volume ripropone un testo raro di Anna Franchi, scrittrice e giornalista che tra fine Ottocento e primo Novecento sfidò convenzioni e leggi ingiuste. Madre sola e instancabile militante per i diritti civili, Franchi denunciò con forza ipocrisie e discriminazioni, aprendo un dibattito ancora oggi attuale.

    Ad accompagnare questa nuova edizione, l’“introduzione critica e personale” di Costanza DiQuattro, scrittrice contemporanea e volto noto di Rai 1 che, con la sua sensibilità e la sua visione, attualizza il testo, mettendolo in relazione con temi cruciali del nostro presente: la parità di genere, la maternità, l’autonomia economica, la violenza patriarcale e il diritto allo studio e alla narrazione di sé.

    Indomabili creature si inserisce perfettamente in questo progetto, offrendo un ponte tra il passato e il presente, tra le battaglie di ieri e le urgenze di oggi – ha commentato la redazione di Apalós.

    Anna Franchi, una figura di spicco come romanziera, giornalista, madre sola e instancabile militante per i diritti civili, è una di quelle ‘madri della parola’ che continuano a ispirarci. Le sue opere sono un grido contro le ipocrisie e le ingiustizie del suo tempo, un invito a guardare con lucidità e coraggio la condizione femminile. Attraverso la ripubblicazione di un suo testo raro e quasi introvabile, Indomabili creature ci offre l’opportunità di riscoprire la sua forza e la sua modernità”.

    Ripubblicare Indomabili creature non è solo un gesto culturale, ma un atto politico: riportare in vita queste voci significa ricucire una trama spezzata, restituire continuità a una genealogia interrotta e offrire nuovi strumenti di pensiero e consapevolezza a lettrici e lettori di oggi. Significa, soprattutto, riconoscere che la letteratura delle donne non è un genere a parte, ma parte integrante e imprescindibile della nostra storia e della nostra identità collettiva.

    Le parole di Anna Franchi, riascoltate attraverso la voce di Costanza DiQuattro, dimostrano quindi che le parole delle donne non invecchiano mai davvero, aspettando solo di essere ascoltate: un invito a rileggere il passato con occhi nuovi per scrivere insieme un presente più inclusivo, giusto e consapevole.

    Costanza DiQuattro (Ragusa, 1986) è scrittrice e drammaturga. Dirige il teatro Donnafugata dal 2008. Dal 2019 scrive per il teatro. Conduce la rubrica «Dimore nella storia» sulle dimore storiche italiane per Rai 1. Con Baldini+Castoldi ha pubblicato “La mia casa di Montalbano” (2019), “Donnafugata” (2020, Premio Porta d’Oriente 2021), “Giuditta e il monsù” (2021) e “Arrocco siciliano” (2022, Premio Comisso 2023).

    Anna Franchi (Livorno, 15 gennaio 1867 – Milano, 29 novembre 1954) è stata una scrittrice e giornalista italiana. Rimasta sola e piena di debiti, non può vendere i suoi beni senza l’autorizzazione del marito come prevede la legge del tempo, si convince ad aderire alle nuove idee divorziste con la pubblicazione di libri che avranno un grande successo ma faranno anche scandalo, cui segue il saggio, edito nello stesso anno (1902) “Il divorzio e la donna”.

  • Il nuovo singolo di Priscilla Marvel fotografa la disillusione del lavoro precario

    C’è chi dice che il lavoro nobiliti l’uomo. Priscilla Marvel risponde con una strofa che non lascia spazio a equivoci: «Odio il mio lavoro ma qualcuno lo deve fare. Hanno detto che nobilita l’uomo, ma io ho le rate da pagare». “Cuore di panna”, il suo nuovo singolo, non è l’ennesima canzone sul disagio giovanile: è un piccolo trattato pop sulla stanchezza sociale come condizione permanente, raccontata con il linguaggio dei millennial e della Gen Z. A firmarne la produzione è Velli (Valentina Samberisi), producer e musicista con cui Priscilla porta avanti un percorso interamente al femminile: una scelta consapevole e quasi politica, in un settore dove il gender gap resta evidente e i talenti femminili faticano ancora a trovare spazio.

    Un brano che affronta il tema dell’anticapitalismo con una chiave ironica e sorprendentemente leggera, sottolineando la fatica di una generazione costretta a correre sempre più veloce, tra precarietà e continua ricerca di efficienza, mentre il mondo attorno si sgretola. «È impossibile fare la rivoluzione se sei stanca» non è solo l’incipit del brano, ma la sintesi di una condizione diffusa. Il corpo, la mente, il tempo: tutto viene cannibalizzato da un modello di vita che pretende produttività continua. La retorica del “se vuoi puoi” e del “basta impegnarsi” si infrange contro la realtà di lavori precari, salari bassi e aspettative di efficienza permanente. Priscilla Marvel rovescia questa narrazione e lo dice senza giri di parole: se sei esausta, se non riesci nemmeno a respirare, non puoi cambiare le cose. La rivoluzione non è un atto eroico, ma richiede energie che il sistema stesso toglie.

    In tal senso, il titolo, apparentemente innocuo, racconta molto più di quanto sembri. “Cuore di panna” intercetta quella parte di resistenza sottile e silenziosa che si rifiuta di farsi consumare completamente dal logorio della società contemporanea, anche quando tutto sembra chiedere perfezione.

    Sotto l’immaginario zuccherino si muove un disagio concreto, che si inserisce in un dibattito molto più ampio: quello di chi è cresciuto con la promessa di opportunità illimitate, e che invece si trova schiacciato da instabilità, disillusione, precarietà, burnout e sogni lasciati nel cassetto.

    Accanto al beat elettronico curato da Velli, le chitarre di Guido Fontana spezzano la freddezza digitale con incursioni più materiche. Dentro questo intreccio si innestano versi che, tra allegoria e disincanto, scelgono la nuda evidenza, come «Sei una statua di marmo ma dentro sei un caos come un quadro di Picasso»: uno scarto netto che diventa cortocircuito, specchio dello stato catatonico in cui si riconosce una parte della generazione a cui Priscilla appartiene.

    Dietro “Cuore di panna” c’è un percorso che parte da lontano. Gabriella Marvulli – questo il vero nome dell’artista – inizia nel 2012 con un progetto sperimentale basato su pianoforte, voce e batteria. La svolta arriva nel 2022 con Alka Record Label, con cui pubblica i singoli “Venerdì”, “Toy Boy” e “Sempre in guerra” – brani in cui il cantautorato incontra l’indie-pop – e le prime tracce elettroniche. Con “Fenice” (2024) nasce invece la collaborazione con la producer Valentina Samberisi, in arte Velli: una scelta che riflette una visione ben definita: quella di un progetto al femminile, capace di mettere al centro la condivisione e la possibilità di scrivere nuove regole nel panorama musicale.

    Oggi, quell’esperienza confluisce in “Donna Ostile”, l’EP in uscita nei prossimi mesi: cinque canzoni nate senza un concept predefinito, ma legate da uno sguardo critico verso il presente. Dalla “felicità di plastica” all’amore ridotto a bene di consumo, i testi raccontano un disagio condiviso tanto dai millennial quanto dalla Gen Z, in bilico tra il godere del momento e la sensazione di non poter cambiare nulla.

    «Con questo singolo – dichiara Priscilla – ho voluto dire ad alta voce quello che spesso ci viene chiesto di tacere. Ci hanno abituato ad accontentarci, a credere che correre e consumare fosse normale. Io penso sia giunto il momento di dire basta, anche solo con una canzone. So che non cambierò il mondo, ma almeno posso raccontarlo per come lo vedo.»

    Accompagnato dal videoclip ufficiale, diretto da Sofia Zanotti, “Cuore di panna”, è una satira amara che mette in scena quella corsa continua che lascia le persone esauste e svuotate.

    Tra elettronica e cantautorato, Priscilla Marvel dimostra la sua abilità nel trasformare disincanto e precarietà in materia musicale. Non chiede indulgenza e non edulcora la realtà: mette a fuoco cosa significa vivere in apnea tra lavori instabili e ambizioni spezzate. “Cuore di panna” non si erge a proclama, ma a cronaca cantata che intercetta un sentimento comune: quello di chi non vuole più fingere di avere energie illimitate.

    E in un periodo storico in cui si parla molto di burnout e di “grandi dimissioni”, “Cuore di panna” è la voce di una generazione che ha smesso di credere alle promesse e vuole finalmente raccontarsi per quello che è. Una generazione che non cerca eroi, ma riconoscimento. E che trova, in una canzone pop, il modo più semplice e insieme più politico per dirlo.

  • “Fumo e Malditesta” è il nuovo singolo di Er Pablo

    Dal 10 ottobre 2025 sarà disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e rotazione radiofonica “Fumo e malditesta”, il nuovo singolo di Er Pablo.

    “Fumo e Malditesta” è un brano che racconta la quotidianità dell’artista con un sound hip hop ricco di dettagli blues e soul, rappresentando un’evoluzione continua del suo stile musicale. La scrittura di questo brano è stata relativamente breve e ha avuto come chiave di volta la chitarra, il cui giro semplice ma ricco di dettagli ha liberato la mia creatività. Il testo è pieno di giochi di parole e particolari che gli conferiscono molteplici significati e “vite” diverse.

    Commenta l’artista a proposito del brano: “La mia parte preferita è lo “special”, dove ho inserito una traccia audio di un video girato tempo prima, offrendo all’ascoltatore un ulteriore dettaglio su cui riflettere e arricchendo così l’esperienza di ascolto.”

     

    Biografia

    Pablo Deleuse in arte “Er Pablo” è un cantautore romano della nuova scuola hip-hop.

    Il suo percorso artistico comincia con la recitazione ma, ancora giovanissimo, inizia ad appassionarsi alla musica prendendo ispirazione dal vecchio rap romano e dallo studio dei testi dei suoi autori preferiti: Primo

    Brown, I Villa Ada posse, Colle Der Fomento. Si approccia a scrivere i primi brevi pezzi a circa 11 anni prendendo spunto degli autori che ama e studia costantemente ancora oggi. All’età di 16 anni si appassiona alla musica suonata dal vivo e inizia da autodidatta a studiare vari strumenti, Chitarra, Pianoforte, Batteria. Il suo amore per la musica lo porterà ad approfondire vari generi musicali trovando una sua realtà nel rap strumentale. Ascoltando le sue ultime uscite: “Veterano”, “L’alba dei pensieri” e “Fumo e Malditesta”, si evince immediatamente la sonorità di molti strumenti suonati dal vivo e accompagnati da testi molto profondi che rispecchiano ciò che l’artista vive quotidianamente. Er Pablo, crescendo sia artisticamente che anagraficamente si spinge sempre più nello sperimentare nuove sonorità abbinandole a testi che trasmettono sensazioni ed interpretazioni diverse ad ogni singolo ascoltatore; questo è anche uno dei motivi per cui il pubblico di Er Pablo è molto eterogeneo, sia di età che di sesso, come lui stesso ricorda in molte interviste: “La cosa più importante per me è l’interpretazione delle mie parole, sono davvero curioso di sapere cosa le persone vedono nei miei testi”. Con questo concetto l’artista ci fa capire che il fine delle sue canzoni è la comunicazione che porta alla scoperta di tutti quei mondi che le sue parole riescono a creare; ogni persona può vedere qualcosa di unico nei suoi testi. Nonostante il suo animo solitario Er Pablo collabora con molte persone e artisti. Ad assisterlo nella comunicazione c’è il grande team della Red&Blue, mentre per creare una magia unica nelle canzoni si appoggia al produttore Violea, che con il suo sound a volte morbido a volte più rock lo aiuta ad arricchire le musiche ed a renderle uniche.

    “Fumo e Malditesta” è il nuovo singolo di Er Pablo disponibile sulle piattaforme di streaming digitale e in rotazione radiofonica dal 10 ottobre 2025.

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  • MARTINO CUSANO: “SCATTI INTERCONNESSI – PROSPETTIVE URBANE DI LATINA” PRESENTAZIONE MARTEDI’ 7 OTTOBRE, ORE 18,00 SPAZIO IDEA

    Non sono scatti casuali quelli di Martino Cusano ma opere fotografiche che rendono Latina una città preziosa.
    I lavori dell’artista saranno esposti da martedì 7 ottobre, presso lo Spazio Idea di via Sisto V,11 a Latina. L’appuntamento è alle ore 18.

    Sarà possibile ammirare un percorso fotografico di ricerca di luoghi, persone e dettagli architettonici che restituiscono storie ed emozioni. Il bianco e nero domina la scelta stilistica con l’utilizzo di materiali e processi di lavorazione che rendono ogni pezzo unico.

    Le opere esposte sono:-
    ARTE IN OMBRE, (1999), nove stampe certificate che ritraggono dettagli di statue e monumenti con una osservazione ravvicinata che evidenzia rotondità, sfumature e dettagli altrimenti impossibili da vedere.
    Grazie a un braccio idraulico solitamente utilizzato per cambiare le lampadine dei lampioni, messo a diposizione dall’amministrazione comunale dell’epoca, i due fotografi Martino Cusano e Daniele Patriarca si recarono nelle ore notturne nei pressi dei gruppi marmorei da immortalare e scattarono in bianco e nero.
    C’è la “Famiglia rurale” dell ex mercato agrario di E. Caldana, “Le spighe” nel cippo monumentale di Piazza Dante, “Cerere” e “Il costruttore” del palazzo della Prefettura di F. Barbieri, le testine scolari e il libro della Scuola elementare “O. Montani, la “Medusa” e il “Centauro morso dal serpente” della Corte d’assise tribunale di Latina di D.Cambellotti, la Manina di Palazzo M.
    “L’idea nacque dal desiderio di mostrare particolari con una prospettiva alternativa – racconta il critico d’arte Vincenzo Scozzarella, che sarà presente alla inaugurazione – dettagli utili per poter narrare e che sono essi stessi strumento di conoscenza”.
    Il risultato è un documento prezioso, originale ed emozionante.
    Un’altra opera esposta si intola “SALIRE” , 36 stampe analogiche formato 10×10 su carta Politenata.
    Sezioni di scale vorticose, dettagli architettonici di scalini e passamano, linee in chiaro scuro che sembrano in movimento e metaforicamente ci rimandano a saliscendi esistenziali.
    Da tale opera è stato estratto un trittico fotografico fine art “SALIRE – luce e architettura -2002”.
    Si tratta di una stampa con un montaggio certificato su alluminio e una cornice a cassetta e stampa in rilievo con vetro museale.
    Altre opere, scattate a fine anni ’90 sono TRATTORIA EMILIANA, NON ACCETTO MANCE, entrambe formato 30×40, INTERVALLO (30X30), TEMPO SOSPESO, un lavoro dedicato al quartiere Nicolosi, dove spicca la figura di Giulia, ex suora che ha aiutato a far nascere quasi tutti i bimbi del quartiere. Lo stesso luogo a rappresentare passato e futuro. Tutte le opere sono con stampa
    certificata analogica su carta baritata. UN LUOGO DEL MONDO (2019) formato 50X50, stampa fotografica a pigmenti, montaggio su lastra di alluminio, mostra una Latina insolita

    Martino Cusano, classe 1965, si occupa di fotografia, arte e comunicazione a tempo pieno ed è impegnato nella fine art, con installazioni fisse e temporanee. Tra le sue passioni, la
    creazione di sistemi luminosi.
    Le immagini dell’autore riflettono le influenze di maestri come August Sander, Hiroshi Sugimoto, Federico Fellini e Alfred Hitchcock, che ritroviamo nella profondità interiore
    della ritrattistica, in un ermetismo denso di espressioni simboliche, nello chapiteaux in cui fa muovere l’umano, nell’attenzione prestata ai dettagli e all’interazione degli spazi.
    E’ stato spesso descritto come fotografo concettuale, sia in riferimento alla originaria e ancora attuale missione di raccontare l’umano sul palcoscenico della vita, sia nell’ambito del suo ruolo di interlocutore per progetti di architettura e interior design, rappresentati mediante le sue narrazioni visuali.

  • “I Kissed a Girl” è il nuovo singolo degli Sviet Margot

    Da venerdì 10 ottobre 2025 sarà disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming digitale “I Kissed a Girl”, il nuovo singolo degli SVIET MARGOT.

    Gli Sviet Margot reinterpretano il celebre brano di Katy Perry “I Kissed a Girl” che conferma la loro produzione elettronica iniziata a febbraio 2025. In questa canzone però si accentua l’anima rock della band con una maggiore presenza della chitarra elettrica distorta di Lorenzo Ventura. Il ritmo è sempre molto incalzante e caratterizzato da un groove coinvolgente. Il mashup con il brano di Tori Amos “Cornflake girl” rende questo remake una composizione originale, che vede la voce di Tiziana a volte più aggressiva e a volte più morbida e sensuale. La produzione di Antonio Aronne (sound engineering della band) ha apportato al brano un sound esplosivo che si accentua soprattutto sui ritornelli.

    Spiega Tiziana Giudici a proposito del brano: “A causa della vorticosa vita che viviamo, a volte come donna dimentico di mettere in primo piano, le mie esigenze, e l’esaltare me stessa in ogni situazione. Con questa canzone e con questo video, esorto me e tutte le donne, a vivere senza schemi, e senza pregiudizi. Indipendenza e grinta devono essere il nostro mind set quotidiano!”.

    Il videoclip di “I Kissed a Girl” è una sequenza di scene che hanno come protagoniste le donne in diversi contesti: dalla routine quotidiana di bellezza, alle più varie attività sportive, fino alla vita professionale. In quest’ultima veste, la protagonista è proprio la cantante della band, Tiziana Giudici, ripresa mentre svolge il suo lavoro in ufficio. Il video è un’esaltazione della bellezza, del fascino e della forza femminile: donne libere, indipendenti e sicure di sé. Per gli Sviet Margot, il “bacio alla ragazza” è un invito alla donna a baciare, ad amare, ed onorare sé stessa!

     

    Guarda qui il video di “I Kissed a Girl” https://www.youtube.com/watch?v=vgRJ9fux2-4

     

     

    Biografia

    SVIET dal russo “Luce”, MARGOT la sexy donna di Lupin III. Gli Sviet Margot sono una band romana attiva da molti anni, caratterizzata da una sensuale voce femminile, cristallina, a tratti lirica e grintosa, su una base musicale energica e frizzante, che si esprime nel genere Pop Rock ed ammicca al Jazz, al Progressive e al J Rock. La band ha all’attivo tre album “Spiriti di Luce” (2013), “Glance to Infinity” (2016) e “Into the Badlands” (2023).  

    Il singolo “Calore” (dall’album “Spiriti di luce”), è stato scelto dalla Warner Records nel film prodotto dalla 20th Century Fox “Come trovare nel modo giusto l’uomo sbagliato”.

    Gli Sviet Margot hanno condiviso il palco con importanti nomi internazionali come Poets of the Fall, Guano Apes e The 69 Eyes.

     

    “I Kissed a Girl” è il nuovo singolo degli Sviet Margot disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica da venerdì 10 ottobre 2025.

     

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  • Elisabeth Grey porta il suo ultimo singolo nelle radio italiane e internazionali

    Immaginate di trovarvi al volante, di notte, su una strada deserta. Luci che guidano il cammino, strade deserte e pianeti come fari: è così che comincia “I FollowYou”, il nuovo singolo di Elisabeth Grey, artista olandese che ha scelto di diventare cantante professionista a 55 anni per dare voce alle sue passioni.

    Grey invita l’ascoltatore a salire in auto, a seguire la propria stella e a perdersi in un viaggio notturno tra le galassie. Non è solo musica, ma un piccolo racconto cinematografico dalle tinte intime e malinconiche. Il brano racconta la storia di una donna che intraprende un percorso sia fisico che spirituale. Nel testo la protagonista “sente il vento tra i capelli” mentre guida lungo una strada silenziosa; i pianeti e la luna fanno da guida, simboli del destino e della luce interiore. Il ritornello ribadisce la promessa: “I follow you, I follow you / till the end of the world with an angel at my side”. Questa frase — ripetuta come un mantra — esprime un amore totale e una devozione che va oltre il tempo e la logica: seguire qualcuno o qualcosa fino alla fine del mondo significa abbandonarsi con fiducia al viaggio della vita. Il riferimento all’“angelo al proprio fianco” aggiunge una dimensione spirituale, suggerendo che la guida non è solo umana ma anche metafisica.

    Dal punto di vista sonoro, “I Follow You” è una ballata dolce e intima con accordi soffici e riverberati che creano un panorama sonoro ampio, in cui la voce può librarsi senza ostacoli. Il ritmo è lento, quasi sospeso; non ci sono batterie impetuose o chitarre in primo piano, ma un accompagnamento misurato che sottolinea la delicatezza del tema. Elisabeth Grey canta con un timbro etereo ma radicato, che appare come un sussurro portato dal vento. È proprio questa scelta minimalista a dare profondità emotiva al brano.

    Tra tutte le immagini del testo, spicca la frase “I follow you, I follow you / that is what I deserve and I feel alive”. Qui Grey rivendica il diritto di seguire la propria strada: l’atto di seguire non è un sacrificio ma un modo per sentirsi vivi. La canzone suggerisce che la felicità deriva dal coraggio di inseguire ciò che si desidera, che si tratti di una persona, di un ideale o di un sogno.

    Il singolo è già in rotazione radiofonica e disponibile su tutte le piattaforme di streaming, a conferma del forte interesse che sta suscitando tra gli addetti ai lavori. Grey, supportata da una band di musicisti formati al conservatorio e abituati a spaziare tra disco e ballate, porta così nelle radio italiane e internazionali un progetto che incarna la maturità artistica e la voglia di ricominciare.

    “I FollowYou” non è solo una canzone da ascoltare, ma un invito a seguire la propria luce interiore e a non smettere mai di inseguire i propri sogni. A completare il quadro c’è anche un videoclip ufficiale in cui la regia traduce in immagini la metafora del viaggio: strade notturne illuminate dai fari dell’auto, riflessi stellari e primi piani della cantante sottolineano l’atmosfera sospesa del brano e rendono ancora più immersivo il racconto.

    Elisabeth Grey BIOGRAFIA