Category: Comunicati
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Lago d’Iseo Jazz: è dedicata ai novant’anni di Enrico Intra la XXXIII edizione del festival, in programma dal 28 giugno al 4 luglio. Tra i protagonisti Monday Orchestra, D’Andrea, Trovesi, Tommaso, Yuille e Napoli
Il pianista e compositore milanese, figura di primo piano della scena nazionale e internazionale, compirà 90 anni il prossimo 3 luglio: un traguardo che festeggerà suonando, in riva al Sebino,insieme ad altri grandi musicisti tra cui Gianluigi Trovesi, Giovanni Tommaso, Gianni Cazzola, Roger Rota, Joyce Yuille ma non soloISEO (BS) – Dopo un’assenza di un paio d’anni, il festival Lago d’Iseo Jazz-La Casa del Jazz Italiano torna nella sua storica sede di Iseo (Bs), sulla sponda bresciana del Sebino, e mantiene la sempre più significativa collaborazione con Palazzolo sull’Oglio (Bs). In programma dal 28 giugno al 4 luglio, la XXXIII è un’edizione speciale che ruota intorno ai novant’anni di Enrico Intra, testimonial musicale del festival e tra le principali personalità del jazz italiano ed europeo. Novant’anni di un artista ancora in piena attività, che infatti presenta diversi progetti, vecchi e nuovi, in quella che va ben oltre la semplice celebrazione per proporre momenti di grande jazz contemporaneo: dall’anteprima del 15 giugno scorso, con la banda cittadina di Iseo impegnata in pagine bandistiche scritte o arrangiate da Intra, al duetto con Joyce Yuille, cantante afroamericana ma ormai italiana di adozione su canti gregoriani rivisitati (il 29 giugno a Iseo). E, ancora, dal quintetto dall’insolito organico con voce e fagotto (sempre il 29 giugno a Iseo), recentemente protagonista di una produzione discografica, fino al progetto specialissimo di giovedì 3 luglio, giorno del novantesimo compleanno del Maestro. Una serata in cui un’altra personalità di grandissimo valore, Franco D’Andrea, gli renderà omaggio in solo piano prima dell’esibizione di un quartetto in cui il festeggiato suonerà con eccellenti personalità della scena nazionale quali Gianluigi Trovesi (sax alto e clarinetti), Giovanni Tommaso (contrabbasso) e Gianni Cazzola (batteria). A tutti i partecipanti di una giornata “storica”, l’associazione MIDJ (che riunisce i musicisti italiani di jazz e che rinnova il suo patrocinio al festival) consegnerà una tessera d’onore alla carriera.Ma il festival è anche altro: sabato 28 giugno, a Palazzolo sull’Oglio, la nuova edizione della manifestazione verrà inaugurata dalla Monday Orchestra diretta da Luca Missiti, per l’occasione in nonetto, che eseguirà la musica del disco-capolavoro “Blues & Roots” di Charles Mingus, mentre venerdì 4 luglio, a Iseo, nella suggestiva cornice del Castello Oldofredi, il trio del chitarrista e compositore Dario Napoli, uno dei massimi specialisti mondiali della musica di Django Reinhardt, proporrà un percorso tra le sue composizioni, incluse quelle meno conosciute.Tutti i concerti sono a ingresso libero (tranne quello del 3 luglio per il quale è previsto un biglietto d’ingresso di 20 euro), sono aperti da un’agile guida all’ascolto e si svolgono in luoghi di rilevanza culturale, artistica e naturalistica: la modernissima Casa della Musica di Palazzolo sull’Oglio, da anni sede dei concerti; la chiesa di San Silvestro con la sua meravigliosa danza macabra; il singolare e splendido sagrato della Pieve di Sant’Andrea; il castello medievale degli Oldofredi; la suggestiva ambientazione del grande prato solarium del Sassabenek, sulla riva del lago. Ancora una volta Rai Radio Tre è media partner del festival, nel segno di una più che ventennale collaborazione e a garanzia di una proposta che è, prima di tutto, culturale, con la musica al primo posto e perfettamente inserita in un territorio tra i più belli del Nord Italia.FESTIVAL LAGO D’ISEO JAZZ – IL PROGRAMMA DELLA XXXIII EDIZIONEIseo (Bs)Domenica 15 giugnoCastello Oldofredi, ore 16Anteprima del festival Lago d’Iseo JazzMaurizio Franco racconta il jazz con Giovanni Bergamini (pianoforte).Ore 17.30La mia banda suona il jazzComposizioni e arrangiamenti per banda di Enrico Intra con la Banda cittadina di Iseo diretta da Costanzo Manza.Palazzolo sull’Oglio (Bs)Sabato 28 giugnoCasa della Musica, ore 21Monday Orchestra – Blues & Roots, omaggio a Charles MingusGiulio Visibelli (sax contralto), Tullio Ricci (sax contralto e sax tenore), Rudi Manzoli (sax tenore), Giancarlo Porro (sax baritono), Andrea Andreoli (trombone), Carlo Napolitano (trombone), Antonio Vivenzio (pianoforte), Marco Vaggi (contrabbasso), Francesco Meles (batteria), Luca Missiti (direzione).Iseo (Bs)Domenica 29 giugnoChiesa di San Silvestro, ore 16.30Enrico Intra-Joyce Yuille: GregorianiEnrico Intra (tastiera), Joyce Yuille (voce).Progetto speciale del festivalSagrato della Pieve di Sant’Andrea, ore 21Enrico Intra Quintet – Presentazione del disco “Di Giovedì”Enrico Intra (pianoforte), Joyce Yuille (voce), Roger Rota (fagotto), Marco Vaggi (contrabbasso), Tony Arco (batteria).Iseo (Bs)Giovedì 3 luglioLido di Sassabanek, ore 21Nel giorno del novantesimo compleanno di Enrico IntraFranco D’Andrea piano solo – Per EnricoTrovesi-Intra-Tommaso-CazzolaLa via italiana al jazz – Progetto speciale del festivalEnrico Intra (pianoforte), Gianluigi Trovesi (sax alto e clarinetti), Giovanni Tommaso (contrabbasso), Gianni Cazzola (batteria).Iseo (Bs)Venerdì 4 luglioCastello Oldofredi, ore 21.Dario Napoli Trio – Django Reinhardt, la nascita del jazz europeoDario Napoli (chitarra solista), Benji Winterstein (chitarra ritmica), Tonino De Sensi (basso elettrico).Tutti i concerti sono a ingresso libero tranne quello del 3 luglio (ingresso: 20 euro; prenotazioni: tel. 030/980600).Direzione artistica e introduzione ai concerti: Maurizio Franco.Organizzazione: Associazione Culturale Musica Oggi – Sviluppo Turistico Lago D’Iseo Sassabanek.Amplificazione e luci: CdpM Sound and Light.Lago d’Iseo Jazz utilizza pianoforti San Michele e batterie Le Soprano.Media partner: Rai Radio Tre. -
“Bye bye” è il nuovo singolo di Nanà
Dal 20 giugno 2025 sarà disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica “Bye bye”, il nuovo singolo di Nanà.
“Bye Bye” è un brano autobiografico che racconta con energia e ironia il momento in cui si trova il coraggio di lasciar andare chi si è dimostrato presente solo per convenienza. Si tratta di un vero e proprio un inno liberatorio contro le relazioni opportunistiche. Con un sound movimentato e fresco, “Bye Bye” si inserisce nel panorama indie-pop con un ritornello immediato e incisivo, capace di restare in testa e farsi cantare. Un messaggio chiaro, semplice e potente: a volte, dire “bye bye” è l’unico modo per riprendere in mano la propria libertà.
Commenta l’artista a proposito del brano: «Bye Bye è il proseguimento di una storia che ho raccontato nei miei singoli precedenti.. Tutti i brani che ho scritto finora – alcuni non ancora pubblicati – raccontano le mie esperienze, pezzi della mia vita, e penso che molte di queste situazioni siano comuni anche ai miei ascoltatori. Questo brano nasce dopo tante gocce che hanno fatto traboccare il vaso: rappresenta tutti quei “sassolini” che dovevo togliermi dalle scarpe. Ho imparato a dire bye bye e spero che possa diventare un piccolo “motto” anche per chi mi ascolta.»
Biografia
Gioia Menin in arte Nanà è un’artista veneta che ha studiato in due scuole di canto: ha iniziato il suo percorso alla 6Arte Scuola di Canto di Vicenza, dove ha avuto l’opportunità di esibirsi più volte all’anno in diversi teatri. In seguito ha proseguito gli studi a Padova presso la Volavoce Art & Music Academy. Attualmente è autodidatta.
Ha partecipato a numerosi contest, tra cui Festival Show, Castrocaro, Rising Voice, Volavoce Festival, Nokep, Bim Rumore Festival, Premio Mimì Sarà, Area Sanremo e altri.
Nell’estate del 2024 si è esibita alla Trentino Music Arena partecipando al talent organizzato da Nove Eventi Festival. Successivamente ha vinto il primo posto al concorso La Bella e la Voce a Vietri.
Durante la settimana del Festival di Sanremo si è esibita a Sanremo Unlimited. L’estate 2025 si preannuncia ricca di nuovi contest e esperienze.
“Bye bye” è il nuovo singolo di Nanà disponibile sulle piattaforme di streaming digitale e in rotazione radiofonica dal 20 giugno 2025.
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“P come Polinesia”: un viaggio nelle tradizioni, nei suoni e nella cultura di Tahiti tra ukulele, danze e racconti sabato 21 giugno a PARCO Milano
In occasione della Festa della Musica, il Polillo ARt COntainer di Milano ospita uno spettacolo interamente dedicato alla Polinesia,con le musiche della Sonic Uke Orchestra e le danze coinvolgenti del Mana Tahiti OhanaMILANO – In occasione della Festa della Musica, il centro culturale PARCO – Polillo ARt COntainer di Milano ospiterà sabato 21 giugno uno spettacolo inedito per la nostra città e per l’Italia: si tratta di “P come Polinesia”, sottotitolo “Mana Tahiti Party”, una serata interamente dedicata alla Polinesia e animata dalla Sonic Uke Orchestra e dalle danze del Mana Tahiti Ohana. L’evento, che fa parte della seconda edizione della rassegna Alfabeto di PARCO, manifestazione che intreccia musica, arti performative e narrazione, inizierà alle ore 18.30.L’ingresso sarà libero con prenotazione online su https://www.eventbrite.it/e/p-come-polinesia-mana-tahiti- .party-tickets-1393213813019? aff=oddtdtcreator Si comincerà con il Polynesian Show a cura del Mana Tahiti, scuola di danze polinesiane, nello specifico Ori Tahiti (Polinesia Francese) e Hula (Hawaii), che dal 2010 studia con impegno, rigore e rispetto non solo la tecnica ma anche la storia delle isole polinesiane, la loro cultura, la la loro musica e la loro lingua per poter comprendere a pieno il significato intrinseco e profondo di questo mondo tanto affascinante quanto lontano. Mana Tahiti è anche un gruppo di danzatrici che diffonde in Italia e in Europa la magia di queste danze con corsi, stage, spettacoli e trasmissioni televisive e con la partecipazione ad importanti competizioni internazionali.A seguire, dalle ore 20.30, spazio alla performance della Sonic Uke Orchestra, formazione nata nel 2014 da un laboratorio dedicato all’ukulele all’interno della scuola di musica Officine Musicali di Nonantola (Modena). In pochi anni il gruppo si è costituito come una vera e propria orchestra che include tutte le tipologie di ukulele (sopranino, soprano, concerto, tenore, baritono, banjolele). Sotto la direzione di Giorgio Casadei, l’orchestra lavora su canzoni e brani strumentali con arrangiamenti ricercati, pensati per valorizzare la ricchezza timbrica di ogni singolo strumento e di ogni musicista. Inoltre, il tessuto orchestrale si arricchisce grazie all’inserimento di strumenti come basso, glockenspiel, xilofono, trombone, clarinetto, percussioni, synth, theremin, melodica e kazoo. La combinazione tra voci, ukulele e strumenti vari produce un suono distintivo, allo stesso tempo delicato e incisivo.Il repertorio della Sonic Uke Orchestra è estremamente vario: partendo dai brani tradizionali hawaiani, ha reinterpretato celebri brani di artisti come Elvis Presley, Burt Bacharach, David Bowie, Thelonious Monk, Duke Ellington, Erik Satie, Sixto Rodriguez e alcuni capolavori della canzone italiana.La Sonic Uke Orchestra è formata da Elena Bellei (voce, ukulele, percussioni), Alice Miali (voce, ukulele, theremin, kazoo, xilofono), Laura Mocali (voce, ukulele, glockenspiel, melodica), Giacomo Zambelli (voce, ukulele), Francesco Minelli (ukulele, voce, percussioni), Davide Luppi (ukulele, banjolele), Andrea Zoboli (ukulele), Alessandro Della Casa (ukulele, percussioni), Marina Ciccarelli (ukulele, trombone, melodica), Carlo Magrì (clarinetto), Luca Cotti (basso elettrico) e Giorgio Casadei (ukulele, banjolele, direzione).La parte narrativa della serata sarà a cura di Daniela Di Molfetta, danzatrice che ha una profonda conoscenza delle culture del Pacifico e direttrice dei corsi di Ori Tahiti del gruppo Mana Tahiti, e di Antonio Ribatti, direttore artistico della rassegna Alfabeto di PARCO, che afferma: «La Polinesia è uno di quei luoghi che più di altri esistono nell’immaginario collettivo prima ancora che nella geografia. È un luogo remoto, capace di evocare libertà, ritmi, piaceri, sogni. Questo evento vuole essere un viaggio sensoriale, musicale e visivo verso quell’altrove, lontanissimorispetto a noi, che tanto ci affascina. P come Polinesia, ma non solo. P come pelle. Il termine tatau, da cui il nostro “tatuaggio”, nasce proprio lì. P come parola. Quella della Polinesia è una cultura orale e le parole sono veicolo di memoria e tradizioni. P come Pacifico: un paradiso immaginario già dai tempi di Gauguin, ma la Polinesia è stata anche teatro di esperimenti nucleari che hanno lasciato lacerazioni gravi nella popolazione residente. P come perdersi o meglio non perdersi, perché i polinesiani sono stati i più grandi navigatori della storia. Viaggiavano su canoe doppie, usando stelle, correnti, onde e uccelli per orientarsi. Vi porteremo in Polinesia. Fidatevi e seguiteci sulle onde». Dalle ore 18:30, il dj set seguirà le indicazioni dettate dalle danzatrici e nel corso della serata sarà attivo il bar, gestito da 10gradinord, proporrà prelibatezze e bevande a tema.La seconda stagione della rassegna Alfabeto di PARCO, ideata e realizzata da Antonio Ribatti e da Roberto Polillo, titolare del Polillo ARt COntainer di Milano, gode del patrocinio del Municipio 6 del Comune di Milano: dopo la pausa estiva gli appuntamenti dedicati ai luoghi, alle musiche e alle culture del mondo ripartiranno e riguarderanno la Spagna, il Giappone, il Marocco ma non solo.ALFABETO DI PARCO, stagione 2024/2025PARCO, via Ambrogio Binda 30, 20143 MilanoOn line: www.parco.centerIngresso libero. -
NOCRAC: oggi esce il lato A del disco d’esordio “Sexy Droga”
Dal 17 giugno 2025 è disponibile sulle piattaforme digitali il lato A del disco d’esordio “SEXY DROGA” (Overdub Recordings) dei NOCRAC, da cui è estratto il singolo “MALINCOCKTAIL”, in rotazione radiofonica dal 20 giugno.
“Malincoktail” è un brano che esplora il disagio emotivo attraverso un mix di ironia e autolesionismo. Descrive un’esperienza sentimentale imperfetta, come uno smalto steso male, simbolo di tentativi di interazione con il mondo che risultano disordinati e fragili. La vita, rappresentata come un liquido che cola ai margini del suo contenitore, scivola via, ma con uno sguardo critico e consapevole, mescolando malinconia e una certa leggerezza.
«Malincocktail è un’immagine poetica. Spesso giochiamo al gioco dei neologismi. Malin- sta evidentemente per malinconia, ma anche, come in francese, malin: astuto, sinistro, furbescamente maligno. Cocktail lascia intendere il miscuglio, il loop del mescolare e un rimando alle idee di dipendenza e assuefazione. Così cantiamo il peso del vivere un mondo che ci schiaccia su noi stessi. Malincocktail è un concetto consapevolmente retromaniaco», commentano i NOCRAC.
“SEXY DROGA” di prossima uscita sarà disponibile anche in vinile, in un formato a 4 lati (A, B, C e D), che include l’intero album. Il disco esplora ossessioni, dipendenze e smarrimento, camminando su un filo tra inadeguatezza e fallimento. È un album per chi cerca comprensione, non redenzione, e per chi ha vissuto la solitudine come esperienza comune.
Unendo introspezione esistenziale e ironia, l’album gioca con i cliché del concept album, offrendo una riflessione critica sulla ricerca di un senso che spesso sembra destinata a fallire. Eppure, nel fallimento, risplende la bellezza di chi continua a lottare, anche senza trovare risposte definitive. Un viaggio tra le fragilità e le contraddizioni della vita.
Le atmosfere sonore evocano un’estetica vintage, filtrata attraverso un presente instabile. I suoni morbidi e avvolgenti si mescolano a interferenze moderne, creando una reinterpretazione del passato. L’organico richiama il rock degli anni ’60/’70, con basso, batteria, chitarra, piano elettrico e tre voci a confronto. La musica gioca con la nostalgia, mescolando tragicità, autoironia e dissacrazione, e esplora le dipendenze attraverso parole, note e arrangiamenti. Corale e a più mani, inizialmente strumentale, diventa un canto che unisce preghiera e urlo. La produzione, tra techno bohémien e glitch emotivi, richiama l’introspezione di James Blake e l’ossessione dei CCCP.
Spiega la band a proposito del nuovo lavoro discografico: “Sexy Droga è il nostro diario emotivo stropicciato, notturno, eccessivo quanto basta per lasciarti qualcosa addosso che non se ne va. È un disco che puzza di lenzuola sudate e sogni a metà, di poesia urbana, e non vuole salvare nessuno – tantomeno chi lo ha scritto. NOCRAC è la band per chi non cerca la redenzione, ma la comprensione.”
TRACKLIST “SEXY DROGA”
LATO A
- Insonnia
- Tempo Perso
- Malincoktail
- L’unico Modo
Biografia
A Torino, davanti al museo egizio, c’è una chiesa. Nel silenzio notturno delle stanze che la abbracciano, nel 2021 Andrea Marazzi (Pietra Tonale, Umut Adan, Golpe), Carlo Barbagallo (Suzanne’ Silver, Albanopower), Frank Alloa (Roncea) e Riccardo Salvini (Indianizer, Foxhound) si sono ritrovati per scrivere l’epopea di Sexy Droga: un concept album sulle dipendenze, il mal d’amore, la retromania, la morte, la vita, il futuro.
Basso, chitarra, batteria, piano elettrico, tre voci: quando suonano insieme si fanno chiamare NOCRAC.
“Sexy Droga” (LATO A) è il disco d’esordio dei NOCRAC pubblicato da Overdub Recordings disponibile sulle piattaforme digitali dal 17 giugno 2025.
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Il marranzano diventa pop: Mitch DJ ed Elice in “Balla Balla Tarantella”
Si intitola “Balla Balla Tarantella” il nuovo singolo di Mitch DJ – artista poliedrico, produttore televisivo, ex Iena di Italia 1 e voce cult di “Tutto Esaurito” su Radio 105 –. Distribuito da Saifam, il brano affonda le radici nella sua terra d’origine, e si trasforma in una vera dichiarazione d’amore alla Sicilia.
Al fianco di Mitch c’è Elice, giovane talento scoperto sui social, la cui voce – intensa, istintiva, viscerale – ha acceso un’ispirazione immediata. Da quell’incontro è nata una scintilla creativa che ha preso forma in studio, trasformandosi in una canzone che custodisce il legame intimo e ancestrale con l’isola.
Giovanni Mencarelli – questo il vero nome di Mitch DJ – porta nel sangue la dolcezza e il fuoco del Sud. Figlio di madre siciliana originaria di Riesi (CL) e nipote di amati nonni di Campobello di Licata (AG), ha custodito per anni il desiderio di scrivere un omaggio musicale alla propria terra.
Un sogno che oggi prende forma, anche per onorare la memoria della nonna – punto fermo dell’infanzia – e del nonno, spirito guida che amava suonare il marranzano, conosciuto anche come “scacciapensieri”.
“Balla Balla Tarantella” è una festa, ma anche una carezza. È un viaggio tra i colori, i sapori e i suoni della Sicilia. Dai pomodori secchi alla pasta alla Norma, dai cannoli alla luce sulle strade: ogni parola del testo, ogni respiro ed ogni pausa, raccontano qualcosa di chi parte, ma non se ne va mai davvero.
«Quando ho conosciuto Elice, mi sono detto: è il momento – racconta Mitch DJ –. Volevo fare un regalo alla mia isola, qualcosa che rimanesse nel tempo, che facesse sorridere e ballare, ma anche commuovere.»
Il risultato è una tarantella moderna, contagiosa, piena di energia e sentimento, pensata per far ballare, emozionare e sorridere chiunque porti nel cuore un pezzo di Sicilia.
Suonare e cantare, qui, diventano un atto di appartenenza: una dichiarazione, un richiamo, un abbraccio. Un simbolo di identità e orgoglio.
Mitch DJ ha ancora molti parenti sull’isola. Con questo brano, spera di far sentire a ciascuno di loro – e a ogni siciliano nel mondo – il battito forte del cuore di un figlio lontano, ma sempre presente.
La Sicilia ha sempre vissuto tra partenze e ritorni: solo negli ultimi anni oltre 35.000 giovani hanno lasciato l’isola in cerca di opportunità, mentre nel secolo scorso si contano circa 750.000 siciliani emigrati nel mondo. Un popolo abituato a partire, ma con la memoria sempre rivolta a sud. Perché le radici, anche se lontane, non smettono di farsi sentire e di ricordarci che, per andare lontano, bisogna sapere da dove si viene.
“Balla Balla Tarantella” è un ritorno.
Perché certe terre non le lasci mai davvero: ti restano nella voce, nei gesti, nel passo con cui attraversi il mondo. E hanno il suono inconfondibile di casa. -
Alessandra Maltoni: Sogni e Colori Viaggio attraverso il Venezuela.
Un diario di viaggio di coppia, dimenticato da parte di Barbara. Il ritrovamento in un cassetto da parte della sorella Alessandra, autrice della pubblicazione tanti anni dopo gli eventi narrati. Di fatto, un regalo non solo per i nipoti – a cui il volume è dedicato – ma per tutti i lettori. Viaggio come scoperta, come insegnamento, come apertura verso il mondo.
Da Mark Twain, famoso scrittore vissuto tra l’Ottocento ed i primi del Novecento, autore di capolavori assoluti della letteratura statunitense del XIX secolo come “Le avventure di Tom Sawyer” e “Le avventure di Huckleberry Finn”, ci deriva un insegnamento valido a tutte le latitudini e le stagioni: quello di esplorare e di scoprire. Tra vent’anni non sarai deluso dalle cose che avrai fatto, ma da quelle che non avrai fatto. Quindi molla gli ormeggi, esci dal porto sicuro e lascia che il vento gonfi le tue vele (…). Alessandra Maltoni, in collaborazione con la sorella Barbara, segue il filone dell’importanza del viaggio nella vita e nei sogni degli uomini, e nel suo “Sogni e Colori Viaggio attraverso il Venezuela: Appunti di viaggio” ne sottolinea il senso più autentico: il viaggio è una questione di cambiamento, scoperta e crescita personale, e non solo una questione di destinazione. Il viaggio è esperienza, apprendimento ed apertura al mondo: allarga la mente, amplia gli orizzonti e permette di conoscere meglio se stessi. Sappiate però che questo viaggio non lo compie in prima persona l’autrice, ma ne viene a conoscenza grazie ad un diario dimenticato per tanto tempo in un cassetto. Attraverso le parole scritte della sorella Barbara, questo viaggio diventa di tutti dopo una serie di circostanze risultate poi favorevoli alla pubblicazione.
La narrazione fissata nel testo è spontanea, e conserva le caratteristiche di un racconto visivo e descrittivo – con avventure, disavventure e dettagli – che immortala il Venezuela grazie agli occhi dei due giovani protagonisti. Tante le riflessioni che scaturiscono seguendo il filo di questa narrazione, che risale all’anno 1996. L’Autrice pubblica questo lavoro dedicandolo ai due giovani figli di quei due giovani protagonisti – Barbara e Mirco – di vicende lontane oramai nel tempo, ma fissate dalla parola scritta, che, come la fotografia – così sostiene Isabelle Allende, tra le scrittrici più famose dell’America Latina – sono tramite per sconfiggere la fuggevolezza della vita, per catturare gli attimi prima che svaniscano, per rischiarare la confusione del passato. Il racconto ha in generale anche un implicito intento didattico e didascalico, perché alla fine di questo viaggio si apprezza il ritorno alla propria casa, arricchiti dalle molte conoscenze acquisite e dalle profonde riflessioni scaturite durante la lettura. Il libro offre un contrasto vividamente descritto tra la bellezza naturale e la ricchezza del Venezuela, come le sue spiagge paradisiache e cascate, e le dure realtà socio-economiche di povertà, criminalità e inefficienze infrastrutturali. Attraverso le avventure descritte, dalla esplorazione di isole a immersioni tra relitti, e gli incontri con personaggi locali, vengono esplorati anche temi come la libertà, la percezione della ricchezza e le differenze culturali tra Italia e Venezuela. La narrazione evidenzia le sfide personali affrontate dai due viaggiatori, spesso legate a condizioni igieniche precarie e all’ingenuo approccio verso le aspettative, culminando in una riflessione sulla scrittura come mezzo per tramandare esperienze umane. Un libro da introiettare: il Venezuela vi aspetta.
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“Una vita quasi perfetta”, il nuovo romanzo di Patrizia Ciava: dove finisce la scienza, inizia la coscienza
La scrittrice Patrizia Ciava torna in libreria con il nuovo romanzo Una vita quasi perfetta, pubblicato da Ad Astra Edizioni per la collana I prismi e presente sul mercato anche nella versione inglese con il titolo A life almost perfect.
Si può amare qualcuno al punto da lasciarlo andare? È questa la prova lacerante che la protagonista è chiamata ad affrontare. Suo marito, l’uomo che l’ha aiutata a guarire dalle ferite di una relazione tossica, giace in coma da più di un anno. I medici non le danno speranze e le chiedono di autorizzare il distacco dei supporti vitali. Ma come si fa a dire addio a chi sembra ancora presente, sospeso tra la vita e la morte?
Mentre combatte con il dolore e l’incertezza di una decisione irreversibile, la sua voce si intreccia con quella di un altro personaggio: un celebre musicista, adorato dai fan. Ma dietro la facciata di una vita apparentemente perfetta si celano tormenti interiori e un oscuro malessere che sembra preannunciare un destino ineluttabile.
“Ho scritto questo romanzo partendo da una domanda che mi ha tormentata a lungo: come si fa a decidere per qualcuno che si ama, quando quella persona non può più parlare per sé? È una responsabilità che ti strappa dentro, che ti costringe a guardarti in profondità – ha spiegato l’autrice. Ma mentre scrivevo, ho capito che sotto quella domanda ce n’era un’altra, ancora più radicale: cos’è davvero la coscienza? È solo chimica, biologia, impulsi elettrici? O c’è qualcosa che va oltre, che ci rende noi stessi anche quando tutto il resto sembra svanire?
Con Una vita quasi perfetta volevo esplorare il confine sottile tra amore e perdita, tra ciò che siamo disposti a trattenere e ciò che, per amore, dobbiamo avere il coraggio di lasciar andare.
Scrivere questo romanzo è stato un viaggio emotivo intenso, durante il quale ho cercato di dare voce ai dubbi, alle fragilità e alla forza nascosta che spesso emergono nei momenti più difficili della vita. Più che offrire risposte, desideravo porre domande, invitare alla riflessione su ciò che ci rende davvero vivi”.
“L’opera di Patrizia Ciava è una dichiarazione d’amore appassionata, sofferta, ragionata, alla vita – ha commentato l’Editore di Ad Astra Edizioni.
I due protagonisti, moglie e marito, attraverso la loro vicenda umana e di relazione, attraverso il loro universo condiviso di sentimenti intensissimi di uomo e di donna e la cruda, tremenda realtà che vede lui – Matteo – in un letto d’ospedale in coma irreversibile a causa di un grave incidente stradale, e ‘Lei’ alle prese con la scelta più difficile e improba, se concedere ai sanitari di staccare la spina, conducono il lettore a interrogarsi sugli aspetti più reconditi, intimi, e finanche umanistici, dell’esistenza. Per questo Una vita quasi perfetta è un autentico omaggio, un inno alla Vita, che ci ha coinvolti e profondamente affascinati”.
Come si legge nella recensione a cura del Dott. Antonello Torchia sulla testata Edunews24.it di cui è Direttore, questo libro “rappresenta una lettura imprescindibile per chi desidera interrogarsi sulle grandi questioni della vita e della morte, della libertà personale e della responsabilità verso gli altri. Il romanzo affronta senza retorica – ma al contrario, con sensibilità e autenticità – temi di scottante attualità e li rende accessibili a un vasto pubblico, dal lettore occasionale allo specialista di filosofia morale, passando per chi vive, ogni giorno, in compagnia dei propri dilemmi autentici.
L’opera si segnala come uno dei romanzi di riflessione esistenziale destinati a lasciare il segno non solo nella narrativa italiana, ma anche nel cuore di tutti coloro che cercano, nella letteratura, risposte alle proprie domande più intime”.
La musica è il fil rouge che unisce passato e presente, illusione e realtà, e che spinge a interrogarsi sulla nostra stessa essenza: cos’è la coscienza? Da dove scaturiscono le emozioni che ci travolgono ascoltando una melodia struggente o ammirando la bellezza di un tramonto? Siamo davvero soltanto il prodotto di connessioni neuronali? Oppure esiste qualcos’altro – un’energia che sfugge a ogni misurazione scientifica ma che ci rende unici, irripetibili, innegabilmente vivi?
In fondo, questo romanzo è nato proprio dal bisogno di cercare un senso alla nostra esistenza — e forse anche una scintilla di speranza — in tutto ciò che la scienza, da sola, non riesce a spiegare.
Dati tecnici
Titolo: Una vita quasi perfetta
Autore: Patrizia Ciava
Editore: Ad Astra Edizioni
Collana: I prismi
In commercio dal: 21 maggio 2025
EAN: 9791280815460
Versione italiana – n. pagine 276 – prezzo € 19,99
Versione inglese – collana I prismi -n. pagine 248 – prezzo $ 23,00
Biografia
Nata in Italia, la sua vita è stata un affascinante viaggio tra diversi paesi e culture.
Ha scritto numerosi articoli e collabora con il quotidiano di approfondimento Il Sussidiario.net, oltre a essere redattrice del Magazine della Croce Rossa Italiana, dove opera come volontaria dal 2018.
In campo letterario, ha pubblicato il suo primo romanzo, Il silenzio oltre la porta (Mancosu editore) nel 1995.
Il suo secondo romanzo, Il diritto di vivere (Fabio Croce editore), ha vinto il primo premio Convivio – Giardini di Naxos nel 2009 come miglior libro di narrativa.
Nel 2019, ha reso omaggio al trio musicale Il Volo con il tributo ufficiale Grande Amore al primo ascolto (AltrEdizioni), approvato dagli stessi artisti.
Ha recentemente firmato un contratto di rappresentanza con l’agente letterario Vicki Satlow per la pubblicazione di un romanzo intitolato Concorrenza al Paradiso.
Una vita quasi perfetta, pubblicato anche nella versione inglese A life almost perfect, è il suo ultimo romanzo.
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Dimenticate il sesso esplicito: “PURO CLICHÉ” di KAWAKAMI seduce con il silenzio
Uno sguardo, un’allusione, un gioco che resta a metà. Il nuovo singolo di KAWAKAMI, prodotto da Kaizèn, affonda nella dinamica non detta di un’attrazione che nasce nella testa prima ancora che nel corpo. Niente romanticismo, nessun lieto fine: “PURO CLICHÉ” (Keyrecords/KMusic/ADA Music Italy) è il racconto di un desiderio che si insinua nei silenzi e prende il sopravvento, anche quando sappiamo che non porterà da nessuna parte.
Un rito silenzioso tra l’etero-curiosità e la voglia di scoprire come potrebbe andare a finire.
A volte è bello riuscirci.
Altre, ti ritrovi con il cuore a pezzi.
Ma spesso, basta la sola certezza del “saresti stata mia” – anche solo per una notte – per colmare quel vuoto sottile che si apre dietro la barriera dell’ego. E alimentarlo.La testa sa. Il corpo vuole.
Ed è lì che comincia la sfida: il PURO CLICHÉ.Il brano si sviluppa sul confine tra curiosità e pulsione, tra il bisogno di sentirsi desiderati, scelti, e l’ego che reclama attenzione per ottenere conferme. È la narrazione di un’intesa che resta sospesa, di una scintilla erotica forse solo immaginata, che brucia sottopelle senza consumarsi. E resta addosso, pur non toccando nulla.
Produzione minimale ma sensuale, voce intima, testo che non gira intorno. Qui si parla di corpo, voglia, contraddizione. È il sesso che si insinua nella testa prima ancora che nelle lenzuola. È il cliché, il “PURO CLICHÉ” del “so che non dovrei, ma lo voglio lo stesso”. Un brano che non cerca l’amore: si fa strada scavando nel cortocircuito tra controllo e impulso.
Con una matrice R&B/alt-pop ad alta intensità, il brano si posa su un beat downtempo, tra kick morbidi, hi-hat sincopati e un groove essenziale che lascia spazio alla voce. I synth ambientali creano un tappeto di attrazione e distanza, mentre i bassi, pieni e avvolgenti, danno corpo alla pulsione sottesa del testo.
La voce – volutamente nuda e diretta – è trattata con riverberi corti e delay discreti per mantenere l’intimità del racconto, come se arrivasse da un confessionale, da un sussurro notturno. Mix e sound design sono orientati a mantenere un equilibrio dinamico tra assenza e presenza: ogni elemento ha il suo spazio, con silenzi calibrati che puntano su un’architettura cinematica. La struttura evita i classici drop o climax prevedibili, preferendo un andamento che lascia spazio al non detto, per farlo parlare.
«”PURO CLICHÉ” è nato da un’attrazione trattenuta, vissuta e mai agita – racconta KAWAKAMI -. Un pensiero che si insinua, cresce, e alla fine ti costringe a chiederti: lo voglio davvero, o voglio solo essere desiderata? A volte l’ego ha più fame del cuore.»
Secondo una recente ricerca del Kinsey Institute, oltre il 40% delle donne tra i 18 e i 35 anni dichiara di vivere fantasie erotiche che non si trasformano mai in esperienze reali, ma che generano comunque emozioni forti, senso di potere o vulnerabilità. KAWAKAMI intercetta questo spazio liminale e lo traduce in musica: non per raccontare una storia d’amore, ma per descrivere l’attimo in cui il pensiero passionale prende il sopravvento.
Dopo aver trattato l’identità nomade in “Gitana” e il burn-out affettivo in “MOMENTO”, KAWAKAMI si concentra su un’altra sfumatura: quella del desiderio che non cerca complicità, ma affermazione.
“PURO CLICHÉ” è l’istantanea nitida di un impulso che non chiede redenzione. Solo di essere guardato da vicino.
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“Tutto a posto” è il nuovo singolo di Campi
Dal 20 giugno 2025 sarà disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica “Tutto a posto”, il nuovo singolo di Campi realizzato con il sostegno del MiC e di SIAE, nell’ambito del programma “Per Chi Crea”.
“Tutto a Posto” è un uptempo dal ritmo incalzante e dal mood apparentemente positivo, che cela però una riflessione profonda sullo smarrimento nell’epoca contemporanea. Tra giudizi violenti, un pianeta in crisi e una società dove il denaro sembra l’unico metro di valore, il brano si interroga: “Scomparire in silenzio o gridare sul serio?”. Un mix di energia e consapevolezza, che invita a danzare su un “tutto a posto” carico di domande e bisogno di solidarietà, mettendo in luce il desiderio di conforto in un mondo spesso disorientante.
Commenta l’artista a proposito del brano: “Si apre per me un nuovo capitolo musicale. ‘Tutto a posto’ è nato da una semplice domanda: ‘come stai?’ Riguarda noi come singoli e noi come collettività È un brano che ha più punti interrogativi che certezze Un po’ come il tempo che stiamo vivendo Spero di riuscire in qualche modo a fare divertire e allo stesso tempo riflettere”
Presalva ora il brano: https://bfan.link/tutto-a-posto-1
Biografia
Andrea Campi, in arte CAMPI, è un cantautore bolognese.
Dopo avere iniziato presto con chitarra, canto e scrittura si è laureato in Lettere Moderne con una tesi sull’onomatopea nei testi della canzone.
Il suo primo album solista “Un Ballo Di Altalene” ha ottenuto diversi riconoscimenti, tra cui il primo premio assoluto SIAE e il premio miglior testo al “Proscenium Festival” di Assisi, il primo premio al “Festival Via Emilia”, il premio NUOVO IMAIE a “L’artista che non c’era” ed il concorso “Zocca Paese della Musica”, grazie al quale a giugno 2024 apre il concerto di Vasco Rossi a San Siro.
Nel 2025, è tra i vincitori del bando SIAE “Per chi crea” e pubblica il singolo “TUTTO A POSTO”, che anticipa un nuovo capitolo del suo progetto musicale.
Il suo stile indie/pop mescola sapori vintage e sound contemporaneo a melodie incisive dove i testi galleggiano in primo piano.
“Tutto a posto” è il nuovo singolo di Campi disponibile sulle piattaforme di streaming digitale e in rotazione radiofonica dal 20 giugno 2025.