Category: Comunicati

  • HEAT, il nuovo singolo dI Claudio Vignali featuring Dave Weckl e Blake Franchetto

    Heat, nuova produzione del pianista e compositore Claudio Vignali, realizzata insieme al bassista Blake Franchetto e con la partecipazione straordinaria di Dave Weckl, tra i batteristi più celebrati della scena internazionale.
    Il brano nasce in pieno periodo pandemico, quando l’improvviso isolamento ha imposto agli artisti di reinventare le proprie modalità espressive.
    Heat è il risultato di questa sfida: tre musicisti in luoghi diversi, connessi solo dalla musica e dalla volontà di continuare a creare, condividere ed esprimersi.
    Oggi, in un contesto di ritrovata normalità, Heat non solo racconta quella stagione di resilienza, ma celebra anche la forza delle connessioni artistiche che, superando le distanze, hanno reso possibile la nascita di opere autentiche e vibranti.
    Il brano è disponibile da Cose Sonore/Alman Music.
  • “Milleperché” è il nuovo singolo di Blynch

    Dal 26 settembre 2025 sarà disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale “MILLPERCHÉ”, il nuovo singolo di BLYNCH (Matilde Dischi). 

    “Milleperché” è il compulsivo chiedersi “come sarebbe andata se” di fronte all’inevitabile corso degli eventi. Racconta di tutte le situazioni lasciate in sospeso, destinate a rimanere incomplete per sempre. Presenta un sound ispirato alle ballad dell’indie britannico, ricco di influenze britpop e bedroom pop.

    Commenta l’artista a proposito della canzone: “Per la scrittura del brano ho deciso di adottare un metodo completamente diverso dal mio solito: ho smesso di mantenere il totale controllo su quanto scrivo, di chiedermi continuamente di cosa sto parlando, ed ho piuttosto seguito un flusso di immagini che mi si sono poste davanti in modo del tutto privo di giudizio. Ho cercato di cogliere le idee nel modo più crudo e reale possibile, nella speranza di far parlare direttamente il mio inconscio e tenere a bada la mia parte razionale, maniaca di controllo. Potremmo dire che la canzone si è scritta da sola, senza che io lo volessi del tutto. Quasi come se mi fosse sfuggita dalla testa, senza permesso”.

    Biografia

    Blynch è lo pseudonimo di Gian Marco Bellone, autore e polistrumentista autodidatta in attività dal 2022 con l’obiettivo di costruire un proprio arco narrativo attraverso la musica: generare un universo di suoni e storie in cui ci si possa sempre sentire al sicuro, accolti e profondamente compresi. L’artista predilige la creazione integrale dei propri brani in isolamento, dalla fase di scrittura a quella di registrazione, procedendo strumento per strumento, dalle strutture portanti ai piccoli particolari. Questo perché punta alla massima espressione del proprio io, da manifestare attraverso ogni dettaglio del brano; la produzione viene affidata a produttori che sposano il medesimo modus operandi, per poter raggiungere un sound solido e compatto senza mai perdere potere espressivo, seguiti dall’artista passo dopo passo nei processi di mix e master. Blynch è un contesto, una dimensione alternativa in cui poter raccontare liberamente delle proprie debolezze come se a farlo fosse un’altra persona. Un cambio di prospettiva artistico che punta, attraverso la musica, a rendere più piccoli anche i pesi più ingombranti. Il sound, fortemente influenzato dal britpop e dall’indie britannico, si intreccia a testi in italiano che esplorano l’intimità psicologica del rapporto, spesso complesso ed incomprensibile, tra mondo interiore ed emotività espressa. Il tutto con una semplicità che sa di appartenere a chiunque. Blynch vorrebbe poter parlare al grande pubblico attraverso brani dalle letture semplici e dirette, ma allo stesso tempo strizzare l’occhio ad una nicchia più ricercata ed attenta a sound insoliti, testi introspettivi e letture tra le righe.

    “Milleperché” è il nuovo singolo di Blynch disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale dal 26 settembre 2025. 

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  • “Ed ecco la libertà” è il nuovo singolo di Biagio Andrea

    Dal 3 ottobre 2025 sarà disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica “Ed ecco la libertà”, il nuovo singolo di Biagio Andrea per Up Music.

     

     

    “Ed ecco la libertà” è un brano che esplora il tema della fine di una relazione e dell’assenza che ne consegue, caratterizzata da domande, vuoti e freddo emotivo. La libertà che deriva da questa fine può essere difficile da gestire, e il brano parla di come affrontare questa libertà non voluta con l’obiettivo di raggiungere la serenità e non perderla.

    Spiega l’artista a proposito del brano: “Questo brano è stato utile per me a ricominciare, ho cercato di essere autentico, di non nascondermi in luoghi comuni perché voglio che l’ascoltatore si identifichi nelle mie parole e che queste siano in grado di salvarlo da se stesso. Sono infermiere e amo la psicologia. Ho scelto di fare la prima rispetto alla seconda professione perché questo si muove verso la persona e non attende una richiesta d’aiuto. Allo stesso modo vorrei che la mia canzone arrivasse e come una carezza all’anima arrivi all’ascoltatore e gli dia comprensione e forza.”

     

     

     

    Biografia

    Biagio Andrea scrive testi fin da quando aveva 18 anni. Per lui, la musica è stata un catalizzatore di pensieri e una valvola di sfogo. Crede fermamente nel valore psicologico della musica, ovvero la capacità di mostrare la parte più autentica di se stessi. La sua passione per la musica l’ha portato a studiare canto, chitarra e pianoforte. Ha partecipato a diversi concorsi per autori, ricevendo alcuni premi. Ha anche avuto l’opportunità di far parte di una band che l’ha supportato in un progetto acustico a Roma. Oggi, partecipa a eventi letterari come moderatore e musicista.

    “Ed ecco la libertà” è il nuovo singolo di Biagio Andrea disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica dal 3 ottobre 2025.

     

     

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  • Uscito “Non ti dirò mai addio” di Alberto Büchi, un thriller/noir dal respiro cinematografico tra azione, riscatto e desiderio di famiglia

    Alberto Büchi torna in libreria dal 5 settembre con il nuovo romanzo Non ti dirò mai addio, un noir serrato pubblicato da Arkadia Editore per la collana Eclypse.

    Il protagonista è Andrea, ex carabiniere sopravvissuto alla strage di Nassirya, segnato da traumi e fallimenti – seppur romanzata in alcuni flash-back, per la ricostruzione storica dell’attentato avvenuto nel 2003 lo scrittore ha coinvolto e intervistato un tenente degli alpini che era presente ad Animal House quel giorno.

    Andrea vive ai margini, con il solo cane Lizzie, quando la sua vita viene stravolta da tre eventi: il ritorno del Kosovaro, psicopatico che riemerge dal suo passato; l’arrivo di Fiamma, una ragazza di diciassette anni alla ricerca disperata dell’amica scomparsa tra droga e snuff movie; e le minacce di uno strozzino deciso a riscuotere un vecchio debito.

    In questo intreccio di violenza e ricerca di senso, Andrea scoprirà che forse per lui c’è ancora una possibilità di redenzione, e che le “cose impossibili” – affetti, famiglia, amore – non sono sempre irraggiungibili.

    Non ti dirò mai addio è un romanzo nato da poche parole e due personaggi, Andrea e Fiamma.

    Le poche parole sono quelle della dedica: ‘Alle cose impossibili che ti fanno sentire sbagliato’. Questa è la frase che mi ha guidato nella stesura – ha spiegato l’autore.

    Non si tratta necessariamente di una chiamata alla rivoluzione oppure un invito a infrangere le regole della società a cui si appartiene (perché, si sa, è l’epoca in cui viviamo che ci impone determinati limiti) per non sentirsi emarginati o in difetto; le cose impossibili possono essere semplicemente fatti o eventi che sembrano irrealizzabili, impraticabili, al di là delle nostre possibilità ma che forse sono tali solo nella nostra testa. Potremmo anche solo considerarle come pensieri bloccanti, che ostacolano la crescita individuale, o che fanno maturare paure e ostacoli interiori che idealmente non dovrebbero esserci.

    Sotto le spoglie di un noir (o hard boiled), e quindi un genere con regole narrative che il lettore si aspetta sempre di trovare, ho voluto così raccontare l’amore da un punto di vista diverso dal solito, un desiderio di famiglia e di unione. Non sono cose scontate, che tutti riescono ad avere. E soprattutto possono diventare ‘cose impossibili che ti fanno sentire sbagliato’ solo per il fatto che una persona le desideri. Perché la mente funziona così: desideriamo qualcosa che, per mille motivi, non riusciamo ad avere e, presto o tardi, quel vuoto ci fa sentire a disagio con gli altri e con noi stessi, fino addirittura a farci sentire ‘sbagliati’. E, di conseguenza, farci indurire, farci perdere umanità, bloccarci.

    Ma non bisogna aver paura delle ‘cose impossibili’. A volte i sentimenti e le emozioni sono come un oracolo da interpretare. E la chiave per farlo nel modo giusto può arrivare da chi meno te l’aspetti. Bisogna tenere gli occhi aperti, capire chi la vita ci mette davanti ed essere pronti a una profonda analisi di noi stessi.

    Nel mio romanzo questo s’intreccia con un passato che riemerge e da affrontare. Mi piace tener sempre presente che il fiore che sboccia in un ambiente avverso può essere persino il più bello”.

    Scelto da Arkadia Editore “per la trama ben strutturata, con personaggi forti in una Milano che si scopre più violenta di quanto già non sia”, ma che acquista colore e luce poco alla volta, il romanzo porta in sé il forte amore di Büchi per il cinema, dichiaratamente debitore a opere come Léon di Luc Besson e i film di Gaspar Noé (Irréversible in primis). Ogni capitolo si apre con un brano musicale, soprattutto anni ’90, mentre la scrittura richiama i maestri del noir: da Chandler a Spillane, passando da Scerbanenco e Cormac McCarthy. Non manca un omaggio ad Andrea G. Pinketts, conosciuto personalmente dall’autore, a cui deve il nome del protagonista e il titolo, nonostante questo venga dalla voce della madre.

    Un thriller/noir intenso e dal respiro cinematografico, quindi, in cui azione, mistero e violenza si intrecciano con introspezione e desiderio di riscatto, accompagnando il lettore in una Milano oscura e vibrante di musica e immagini.

     

    DATI TECNICI

    Non ti dirò mai addio

    Alberto Büchi

    Arkadia Editore

    Eclypse 179

    Pagine 176

    Euro 16,00

    Data di uscita 5 settembre 2025

    ISBN 978 88 68515 829

     

    L’AUTORE

    Nasce a Milano nel 1978. Il cinema è il suo primo grande amore e dopo la laurea si traferisce a Londra per frequentare la New York Film Academy. Negli anni seguenti lavora come filmmaker in pubblicità, nei grandi eventi (alcuni anche in mondovisione) e insegna.

    Alcuni suoi racconti sono stati pubblicati sulle antologie Strane Visioni (Edizioni Hypnos, 2016) e Demoni (Nero Press, 2017).

    Collabora come curatore di testi classici con Crescere Edizioni, come ghostwriter e traduttore. Il suo romanzo L’Eroe delle Terre Morenti (Nero Press, 2015) è stato tradotto per il mercato statunitense con il titolo Frontier Wanderer (Caliburn Press/Siento Sordida, 2015).

    È autore dei romanzi Fuoco fatuo (AlterEgo Edizioni, 2016) e L’angelo trafitto (Nero Press, 2021).

    Non ti dirò mai addio è un romanzo dallo spirito cinematografico e ricco di azione, in cui si muovono personaggi di vario genere, impegnati a comporre una storia ben calibrata e dal ritmo serrato.


  • Slow Rush presentano il video Be Your Movie… estetica tra il pop, il kitsch e il trash… brano power pop con attitudine punk

     

    Slow Rush presentano il video Be Your Movie… estetica tra il pop, il kitsch e il trash… brano power pop con attitudine punk

    Link a YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=4-ZosMo5hg8

    Intro/Descrizione video:

    Be Your Movie, ideato dagli Slow Rush e diretto da Alberto Frisinghelli, trasformano un brano già di per sé carico di riferimenti pop e nostalgia in un vero e proprio videoclip surreale. Il video si muove tra commedia e sogno ad occhi aperti, senza mai prendersi troppo sul serio, ma riuscendo al tempo stesso a fotografare perfettamente lo spirito del pezzo.

    Il titolo è il cuore del gioco: Be Your Movie diventa sia una dedica romantica che un’irresistibile onomatopea campagnola (moo-vie), e il video sfrutta questo doppio registro con una serie di scene volutamente sopra le righe. Vediamo così mucche che rincorrono i protagonisti, sirenetti con barba e baffi, stanze anni 2000 tappezzate di VHS e poster, fino a telefonate infinite fatte da banane umane che chiamano altre banane. Ogni sequenza è un omaggio ironico e affettuoso all’immaginario adolescenziale che ha nutrito una generazione, tra teen drama americani e pomeriggi passati davanti alla TV.
    La forza del video sta proprio nell’abilità di mischiare i registri: il tono goliardico e leggero non cancella la profondità del senso del testo, ma la amplifica, mettendo in scena quel senso di confusione brillante che accompagna le prime scoperte, i primi innamoramenti e i primi desideri che non corrispondono a ciò che il mondo si aspetta da te. È un linguaggio visivo che sembra dire: “sì, è tutto assurdo, eppure siamo esattamente qui, dentro questa assurdità, a riconoscerci”.
    E se la componente estetica guarda dichiaratamente al kitsch e al trash consapevole (camerette colorate, glitter ovunque, accessori fuori moda tornati cool), a dare sostanza al tutto è il finale: una panoramica su Vicenza, la città natale del trio. Una chiusura semplice ma potentissima, che riporta il racconto all’origine, mostrando che dietro le parodie e i travestimenti c’è un gruppo che non ha paura di dichiarare da dove viene e cosa sogna di diventare.

    Be Your Movie non è solo un video, ma un manifesto di intenti: gli Slow Rush non si limitano a citare la cultura pop, la vivono, la deformano e la restituiscono con la freschezza di chi vuole divertirsi ma anche lasciare un segno.
    Autoironia punk e libertà queer, un piccolo cult in potenza, capace di parlare a chiunque sia cresciuto con cartoni animati, VHS impazzite e crush impossibili.

    Biografia band:

    Gli Slow Rush nascono nel 2020 a Vicenza e suonano con l’urgenza di chi sa che perdere tutto non è un’opzione. Emo-core, alternative rock, il suono di una VHS che si inceppa a metà di una scena che avresti voluto rivedere e un approccio “take-it-or-leave-it” che celebra l’autenticità sopra ogni compromesso con un’identità che oscilla tra l’accettazione del disagio e l’introspezione.

    Slow Rush è molto più di un semplice progetto musicale: è un viaggio interiore che propone di mettere a nudo la verità, come una lente che indaga la realtà delle emozioni e dei pensieri nascosti, sfidando le convenzioni stilistiche musicali di un panorama stracolmo di falsità confezionate, scegliendo sempre la strada dell’autenticità cruda. Anche quando fa male.


  • ACCAME presenta “TI PRENDI IL MIO TEMPO” GUARDA IL VIDEO

    ACCAME

    presenta

    “TI PRENDI IL MIO TEMPO”

    GUARDA IL VIDEO

    https://youtu.be/qV5z50ihKs8

    ACCAME – TI PRENDI IL MIO TEMPO

    Virgolettato

    Ti prendi il mio tempo nasce nei primi anni di approccio al cantautorato, intorno al 2012 e parla di una storia d’amore dove gli equilibri non sono paritari; la parte forte prevale su quella più debole e la prevarica, costringendola a sottomettersi al suo volere emotivo

    Nasce così un rapporto malato, fatto di decisioni prese solamente da una sponda, induzione a sensi di colpa inesistenti e tossicità sentimentale continua

    Non è mai facile uscire da una situazione così perché si diventa succubi dell’altro, si ha paura a dire come ci si sente e di conseguenza ci si spegne lentamente, credendo di essere noi la parte sbagliata

    Ma non è mai tardi per accorgersi che è arrivato il momento di porre fine a questo massacro, ci vuole solo la giusta dose di coraggio che arriva quando si è sfiniti e svuotati da una situazione che non ci appartiene più

    E quando arriva, il grido di rabbia e di disperazione si fa grande e travolge tutto e tutti come un fiume in piena; il risultato è la fine della relazione e la consapevolezza di una nuova solitudine che ci farà bene, in quanto come un terreno lasciato a riposo ci preparerà sicuramente ad un nuovo inizio

    “la luce mi sveglia e intorno a me c’è solo silenzio e questa polvere” dice un passaggio della canzone, niente di più vero; nella vita spesso e volentieri quando si dice la verità ci si ritrova sempre soli e l’unica compagnia è la polvere sul pavimento, illuminata dalla luce che filtra dalle persiane di un nuovo giorno ma con il quale non siamo ancora abituati a fare i conti

    Ma veniamo alla musica: arrangiamento pop/rock con influenze dei primi anni 2000; chitarre acustiche leggermente scure e ritmate, tastiere costanti che sembrano quasi tenere il tempo, chitarre elettriche che entrano con rabbia nei ritornelli e che sembrano urlare tutto il loro sdegno, batteria e basso sincopati che richiamano a sonorità hip pop, campionature elettroniche ridotte al minimo ma con un omaggio nell’assolo alla musica rock alternativa e sinfonie dettate dagli archi nel finale, che aprono ad un ambiente sonoro cinematico e coinvolgente per l’ascoltatore

    Nella canzone sono state registrate 14 voci tra principali, secondarie, cori e armonizzazioni, tutte fatte dal sottoscritto, ci tengo a ribadirlo perché la cura del dettaglio è diventata ormai il credo costante nella mia musica

    Un ringraziamento in particolare e come sempre va alla mia “squadra” e quindi

    • Fabio De Angelis che ha curato produzione e arrangiamenti nonché mix e master
    • Gabriele Pallanca della Genova records che è il mio vocal coach nonché lo studio dove registro le voci delle mie canzoni
    • Studio Pianigiani Enrico, dove ho trovato l’ambiente perfetto per suonare le mie chitarre

    TI PRENDI IL MIO TEMPO

    ti prendi il mio tempo ti prendi tutto di noi

    ti prendi il mio tempo ti prendi quello che vuoi

    hai sempre deciso di testa tua

    ho sempre respinto la noia

    pensavo che fosse soltanto la mia

    e adesso dammi un motivo perché no

    non è stato poi tutto sbagliato

    ma adesso fai un tentativo?

    non si può provare a nascondere il passato

    i giorni che passano così non hanno nessun significato

    ti prendi il mio tempo senza noi

    ti prendi il mio tempo ti prendi tutto di noi

    ti prendi il mio tempo e ne fai quello che vuoi

    hai sempre deciso di testa tua

    ho sempre respinto la voglia

    pensavo che fosse la mia fantasia

    e adesso dammi un motivo perché no

    non è stato poi tutto sbagliato

    ma adesso fai un tentativo?

    non si può provare a confondere il passato

    i giorni che passano così non hanno nessun significato

    ti prendi il mio tempo senza noi

    ma questo sogno è svanito come le parole di un film dimenticato

    ma adesso il tempo è finito come le speranze di un uomo condannato

    la luce mi sveglia e intorno a me c’è solo silenzio e questa polvere

     

    ti prendi il mio tempo senza noi

    ti prendi il mio tempo senza noi

    ti prendi il mio tempo senza noi

     

    riprendo il mio tempo senza noi

     

     

    ACCAME – Biografia

    Accame è il nome d’arte del cantautore ligure Giuseppe Accame

    Egli è avvicinato al cantautorato grazie allo studio della chitarra acustica, strumento che utilizza principalmente nelle sue produzioni

    Il suo viaggio nella musica inizia nel 2023 con lo pseudonimo di Giù pubblicando l’EP “Ragazza Rossetto Fragola” una raccolta di quattro canzoni che parlano d’amore senza tanti compromessi e giri di parole

    Il 2024 si apre con la pubblicazione del suo secondo EP “Non doveva andare così” prodotto interamente in casa  e di altri due singoli “Dimmi che lo sai” canzone che tratta la paura del futuro incerto e “Lacrime di Venere” ispirata dal film The Aeronauts

    E’ a questo punto che Giuseppe decide di dare una svolta diversa al suo progetto, questo per dare maggiore identità e professionalità e cambia nome in semplicemente Accame

    Da questo momento le sue produzioni verranno fatte interamente in studio e avvalendosi di personale altamente qualificato e del settore (arrangiatori, musicisti, fonici, ingegneri del suono, grafici, videomaker, ufficio stampa, ecc.)

    Accame crea così la sua “squadra perfetta” per il suo intento artistico

    Il finale del 2024 è foriero di molte novità e vede l’uscita del suo primo singolo in questa nuova veste che poi è un remix, in vista della stagione estiva, di un brano precedentemente pubblicato e cioè “Estate da rich remastered summer 2024” canzone che scherza bonariamente sull’utilizzo dei social ai fini di immagine, seguito cronologicamente da “Le mie cure” canzone contro le ingiustizie e la prepotenza dei grandi della terra e che vanta la speciale partecipazione delle voci bianche del Piccolo Coro Anna e Aldo Faldi di Lavagna (GE), “La storia di un minuto” che racconta di un incontro inaspettato e “Colpo di Fulmine” una dedica al sentimento più importante che c’è

    Il 2025 si apre con la pubblicazione di “Siamo ancora qui”, una ballata rock malinconica con i ricordi della generazione anni 60/80 e con “Non sarà facile” una canzone che parla di un tema delicato, la guerra e i conflitti armati. L’estate vede uscire “Fino a tre”, una riflessione interiore che parla di tutto quello che ci viene a mancare quando un rapporto finisce

    Il suo genere di riferimento è il Cantautorato-Pop ma Accame ama spaziare anche con contaminazioni di tipo British, Country, Rock ed Elettronico, cercando sempre il migliore vestito per le proprie canzoni

     

    link pagine e social

    https://www.instagram.com/accamegiuseppe

    https://www.facebook.com/AccameGiuseppe

    https://open.spotify.com/intl-it/artist/1OS86tWN9HHJMpTG2RAbO2

    https://open.spotify.com/intl-it/artist/5NSuwMDErrgf5Ix3lbIsAY

    https://www.youtube.com/@AccameGiuseppe

     


  • LEON SETI presenta Oh, London – EP… ascolta in streaming

    LEON SETI: Oh, London – EP

    Ascolta in streaming

    https://open.spotify.com/intl-it/album/4b9wSoqy40Aj7Fsz7KYz9e?si=yVTdVEo3Q4S55eeb_GmW_g

     

    “Oh, London”, il nuovo EP di Leon Seti, è un’esaltazione poetica della tarda estate: quella fase sospesa tra la luce e la malinconia, dove i giorni sembrano allungarsi nell’aria calda e i ricordi iniziano già a sbiadire. Quattro tracce intime e cinematografiche raccontano emozioni effimere e nostalgiche, tipiche di una stagione che si spegne lentamente, lasciando spazio ai sogni, all’attesa e a una dolce inquietudine.

    La prima delle 4 tracce, lanciata prima del’estate (“August”) ha già fatto scompiglio, soprattutto su tik tok, dove ha avuto la bellezza di 8 milioni di views.

    L’EP si apre, appunto, con “August”, il primo singolo, che ne definisce subito l’atmosfera: calda, avvolgente, come il vento di fine agosto. Il brano è un racconto delicato di un amore passato, tra sussurri elettronici e malinconie luminose.

    Segue “Bluffer”, una traccia travolgente e giocosa, che si fa portavoce di una rabbia euforica: cori stratificati e synth brillanti creano un inno liberatorio che sbeffeggia tutti i detrattori di Seti e la sua esperienza nel mondo della musica.

    La title track, “Oh, London”, arriva come una brezza al tramonto. Parte tranquilla, cresce lentamente e si apre in un finale corale con un beat e campane che richiamano la capitale britannica. Il brano è una riflessione intensa sul rapporto ambivalente che Leon Seti intrattiene con la città che lo ha accolto per anni: un intreccio profondo di amore, frustrazione, crescita e conquista e che, come dice nel pezzo, lo riporta sempre allo stesso punto.

    A chiudere il progetto è “Universe”, una sorta di notturno stellare, come la sera di San Lorenzo: una ballata che volge lo sguardo al cielo, riflettendo sull’amore e sul nostro posto nell’infinito. Una canzone dedicata al partner di Leon che ci ricorda quanto siamo grandi e piccoli allo stesso tempo, parte dello stesso universo.

    Leon: “Oh, London è un piccolo rituale pop, un invito a perdersi nei ricordi e nelle promesse dell’estate che finisce e un assaggio di quello che verrá.”

    Bio Leon Seti

    Leon Seti è il progetto nato dalla mente e dalla voce di Leo Baldi, che scrive la musica e i testi di tutte le sue canzoni. L’elettro-pop nostalgico e allo stesso tempo sperimentale di Leon è stato trasmesso dalla BBC e apparso su pubblicazioni internazionali come Billboard Italia, CLASH, Notion e CULTR. Il suo album ‘Cobalt’, uscito nel 2019, ha raggiunto il primo posto nella classifica elettronica di Itunes in Italia, ottenendo buone recensioni e paragoni con Björk, Peter Gabriel e The Pet Shop Boys. Il secondo album di Seti, ‘Grimoire’, è uscito il 2023 ed è stato accolto da recensioni entusiastiche, raggiungendo di nuovo il primo posto nella classifica elettronica di Itunes in Italia e nei Paesi Bassi. Leon Seti ha suonato in locali come ‘The O2 Academy Islington’ e ‘The Spice of Life’ a Londra, in club storici come ‘Spin Time Labs’ a Roma e ‘Il Cassero’ a Bologna e in festival prestigiosi come il ‘Men/Go Fest’ e al Pride di Amsterdam.


  • GIULIETTE KRIS PRESENTA RESPIRO: UNA CANZONE TRA AMORE, DOLORE E INDIPENDENZA

    GIULIETTE KRIS

    PRESENTA RESPIRO:

    UNA CANZONE TRA AMORE, DOLORE E INDIPENDENZA

     

    streaming >>> Spotify: https://open.spotify.com/intl-it/track/4p9XTeQBUf00zl4NanoB2N?si=19b16b18f36e4e85

     

    guarda il video

    YouTube: https://youtu.be/D4JrZhe0_9A?si=G_CJGphg4WJC9JDs

    GIULIETTE KRIS PRESENTA RESPIRO: UNA CANZONE TRA AMORE, DOLORE E INDIPENDENZA

    Respiro è il nuovo singolo di Giuliette Kris, cantautrice internazionale di origine ucraina che da anni vive in Italia e porta nella sua musica un incontro unico tra culture, emozioni e sonorità. Il brano, realizzato in collaborazione con il produttore DJ Caput Mundi, si distingue per intensità e autenticità.

    Di recente, con Respiro, Giuliette Kris ha raggiunto la semifinale al contest Una Voce per San Marino 2025, confermando la forza espressiva e la capacità di emozionare che caratterizzano il suo percorso artistico.

    Con Respiro, Giuliette Kris racconta la fine di una relazione tossica e l’impatto profondo che un amore distruttivo può avere sulla mente e sul corpo. Il brano mette in luce il confine sottile tra passione e sofferenza, mostrando come un legame possa arrivare a togliere letteralmente l’aria, trasformandosi in una gabbia emotiva. “Con te accanto non sento il dolore … Si è spezzato il cuore e non respiro da ore”

    I versi evocano la condizione di chi si ritrova intrappolato in un rapporto che soffoca, ma al tempo stesso fanno emergere la forza di chi sceglie di rinascere e ritrovare la propria indipendenza. Con un sound che fonde influenze pop, R&B e sonorità elettroniche, il brano trascina l’ascoltatore in un viaggio intimo e universale, in cui il battito del cuore diventa il ritmo di una lotta interiore e di una liberazione.

    Giuliette Kris, all’anagrafe Iulia Zaikina, vive in Italia dal 2012 e porta nella sua musica l’unione delle radici ucraine con la ricchezza della cultura italiana. Nel corso della sua carriera ha calcato numerosi palchi e partecipato a festival e concorsi che le hanno permesso di farsi notare per il suo talento e la sua capacità di emozionare.

    Disponibile su tutte le piattaforme digitali, Respiro è un brano che parla a chiunque abbia vissuto un amore capace di lasciare cicatrici, ma anche la forza di ricominciare.

    IL TESTO

    Nella stanza con te, non passa il tempo

    Ma da ore ormai lo sguardo si è spento

    Io me ne andrei, ma non potrei, so che mentirei

    Mi lascerai, sola nei guai, tutto finirà.

    Con te accanto non sento il dolore.

    Si è spezzato il cuore, e non respiro da ore

    Il mio cuore fa tuc tuc tuc tuc

    Io non respiro, baby, più, più, più, più

    paura di cadere giù, giù, giù, giù

    Da quando sei arrivato tu, tu, tu, tu

    Non hai più luce negli occhi

    Mi guardi ma non mi tocchi

    Grida forte il silenzio ma non è d’oro

    Le parole d’argento risuonano in coro

    Le capirei, mi fiderei, tanto perderei

    Mi lascerai, sola nei guai, tutto finirà

    Resto sola con te nei miei pensieri miei

    Non rinuncio a te,

    Quello che tu sei

    Lo sai, mi hai tolto il respiro

    Da quel istante io non vivo più

    Il mio cuore fa tuc tuc tuc tuc

    Io non respiro, baby, più, più, più, più

    paura di cadere giù, giù, giù, giù

    Da quando sei arrivato tu, tu, tu ,tu

    Io non respiro più…

    Ora cosa mi resta di te

    Un ultimo respiro

    Lo trattengo con me

    Il mio cuore fa tuc tuc tuc tuc

    Io non respiro, baby, più, più, più, più.

    paura di cadere giù, giù, giù, giù

    Da quando sei arrivato tu, tu, tu ,tu

    Io non respiro più…

    Io non respiro più

    BIOGRAFIA

    Giuliette Kris, all’anagrafe Iulia Zaikina, è una cantautrice di origini ucraine che vive in Italia dal 2012. La sua musica nasce dalla necessità di raccontare emozioni e sentimenti autentici, unendo le sue radici con la ricchezza della cultura italiana. Ogni brano di Giuliette è un viaggio nell’anima, un modo per condividere esperienze vissute e trasformare momenti di vulnerabilità in forza.

    Ha iniziato a studiare canto all’età di 6 anni e ha frequentato scuole di musica in Ucraina e Italia, dove ha approfondito tecniche vocali e formazione musicale. Nelle sue creazioni ci sono influenze dei vari generi: jazz, R&B, funk e pop italiano, creando un mix unico che unisce eleganza, groove e melodie coinvolgenti. La passione per la musica le è stata trasmessa dalla madre, pianista, e dopo aver completato gli studi

    universitari si è trasferita in Italia, dove ha approfondito il patrimonio musicale locale e perfezionato il suo talento. Nel 2024 è uscito il suo primo singolo da solista, “Milano” mentre nel 2025 è uscito il brano “Respiro”.

    Grazie alla sua passione, si è esibita su numerosi palchi, partecipando a concorsi musicali di rilievo. Nel2025 è arrivata semifinalista al San Marino Song Contest con il brano “Respiro”, confermando la sua capacità di emozionare e conquistare il pubblico anche a livello internazionale. Tra i suoi successi, è stata finalista al concorso “Le Voci d’Oro” di Montecatini nel 2020 e al concorso “Una Voce per l’Europa” nel 2021. Dal 2022 si esibisce regolarmente nei club più rinomati della Riviera Adriatica.

    Nel 2018 ha fondato il duo Mr&Mrs insieme a Ruben Dominguez, progetto musicale che ha portato alla pubblicazione di due album, nel 2020 e nel 2024, esplorando nuove sonorità e consolidando la propria presenza nel panorama musicale.

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  • “Chi ama non ha colpe” è il nuovo singolo di Francesco Sagnelli

    Dal 3 ottobre 2025 sarà disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica “Chi ama non ha colpe”, il nuovo singolo di Francesco Sagnelli per Up Music.

     

    “Chi ama non ha colpe” è un brano che parla di un amore che il mondo non accetta, ma che nonostante tutte le avversità non si arrende davanti al pregiudizio e al rifiuto della gente. È una dichiarazione di forza e di determinazione per chi ama senza condizioni, rifiutando di lasciarsi abbattere dalle critiche e dalle ostilità altrui.

    Biografia

    Francesco Sagnelli, 30 anni, nasce a Maddaloni, in provincia di Caserta. Inizia a scrivere canzoni a 15 anni, quando imbraccia per la prima volta una chitarra. Da quel momento, scopre la sua passione e il suo scopo nella vita: esprimere se stesso con sincerità e trasparenza attraverso la musica. Per lui, la vita è una canzone da scrivere.

    “Chi ama non ha colpe” è il nuovo singolo di Francesco Sagnelli, disponibile in streaming su tutte le piattaforme digitali e in rotazione radiofonica dal 3 ottobre 2025.

     

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  • A pochi giorni dal World Mental Health Day, i 3nema tornano con un brano che mette al centro i confini e lo spazio personale

    A pochi giorni dal World Mental Health Day, la Giornata mondiale sulla salute mentale (10 ottobre), i 3nema tornano con “Ora so chi sei”, il loro nuovo singolo che affronta una delle decisioni più difficili e necessarie in una relazione: riconoscere che l’altro non ti vede, e andartene. Non per rabbia, ma per rispetto. Non per orgoglio, ma per dignità.

    Perché c’è un momento in cui capisci che continuare non è più un gesto d’amore, ma di autosabotaggio. “Ora so chi sei” inizia lì. Non è uno sfogo, né un’accusa: è una presa d’atto asciutta, espressa in una lingua che non gira attorno al dolore ma lo attraversa con consapevolezza piena. La voce in primo piano, i versi martellanti e ripetuti: il brano si muove su un tappeto elettrico e scarno, e una struttura compatta che converge su un punto molto chiaro: la fine della relazione come scelta di cura.

    «Lasciami spazio, vattene via da me»: parole secche, chitarre davanti, un ritornello che chiude la porta e apre una stanza nuova. Una stanza che non basta più. L’aria corta. La frase che coincide con il titolo e con la resa dei conti: ora so chi sei. Non è un pezzo di rimpianti: è una canzone sulla legittimità di difendere il proprio spazio quando dall’altra parte restano ego e silenzi.

    “Ora so chi sei” – prodotta da Massimiliano Cenatiempo di Greys Company, con foto a cura di Emiliana Piraino -, nasce da una relazione segnata da incomprensioni e sproporzione: quando l’altro occupa tutto, lasciare andare è l’unico gesto onesto. La scrittura procede per colpi netti – richiesta di spazio, coscienza di un capitolo volto al termine, rifiuto dell’egoismo – e atterra su un hook che non concede scampo e fa da sigillo.

    Sul piano sonoro, chitarre granulate, basso pulsante, synth asciutti, e dinamiche che spingono il ritornello su un ponte di respiro prima dell’ultima chiusura.

    Il tempismo non è casuale: la pubblicazione arriva a ridosso del World Mental Health Day, ricorrenza che ogni anno riaccende l’attenzione su un tema oggi impossibile da ignorare: la tutela della salute mentale anche nelle relazioni affettive. In una cultura che sta finalmente imparando a parlare di confini, di presenza selettiva e di assenza consapevole, i 3nema usano la forma canzone per dire ciò che molto spesso resta taciuto: “non c’è più spazio, non c’è più ascolto, non c’è più niente da salvare.”

    «Abbiamo scritto questo pezzo nel momento in cui abbiamo capito che non potevamo più ignorare quella sensazione: quella di sentirsi fuori posto in un rapporto a due che dovrebbe far sentire entrambi al sicuro. A volte lasciar andare non è un fallimento: è la cosa più giusta da fare.»

    Secondo una recente ricerca commissionata dal Consiglio Nazionale Giovani (CNG) e realizzata dall’Istituto Piepoli, oltre il 55% dei giovani adulti (under 34) ha scelto di interrompere una relazione per motivi legati al proprio equilibrio psico-fisico. Non per egoismo, ma per riconoscere i propri limiti. “Ora so chi sei” dà voce a questa generazione che ha smesso di romanticizzare il dolore. E che ha imparato che restare a tutti i costi non è amore. È dipendenza.

    Il brano segue un percorso coerente per il trio gardesano, che con i precedenti singoli ha attraversato le ossessioni sociali (“Money”), l’energia e l’amore per le proprie radici (“Loving Town”) e l’identità artistica (“History”). Qui il baricentro è interno. È personale. Con “Ora so chi sei”, i 3nema tornano indipendenti, sia nel progetto artistico che nella narrazione: una produzione diretta, una voce che non chiede più il permesso.

    «Non è un pezzo che vuole accusare – concludono – ma dire le cose come stanno. Senza giri di parole. Se ti tolgono spazio, smetti di chiedere permesso. Te lo riprendi.»

    Con “Ora so chi sei”, i 3nema scelgono di non aspettare più chi non ascolta. E cantano la distanza per trasformarla in chiarezza. La fine, qui, è un nuovo inizio.